I NIMBY not in my backyard della Val di Susa. I panorami che non si vedono….. …chi non conosce...

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I “NIMBY“not in my backyard” della Val di Susa

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I “NIMBY”

“not in my backyard” della Val di Susa

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I panorami che non si vedono…..…chi non conosce la reale complessità del territorio Valsusino

si immagina una valle alpina con i suoi

bei panorami..che per fortuna non

mancano

..sono altresì presenti molte infrastrutture

che di fatto sconfessano l’ormai

abituale modo di dire: “ effetto

Nimby”

Invece di dire “ non nel mio

giardino”..vorremmo si dicesse: “non TUTTO nel mio

giardino”…

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Quante infrastrutture può ancora sopportare questa valle?

Diga Moncenisio

Elettrodotto

Centrale “pont Ventoux” VenausCentrale Enel Venaus

Diga “gorge”di Susa

Autostrada A 32

Tratto: da Susa, Val Cenischia, Chiomonte

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Diga del MoncenisioLago artificiale di 668 ha che puo’ contenere fino a

315.4 millioni di m3

Questa diga, formata da rocce e terra compattata,

fu realizzata dall’anno 1961 al 1969.

La diga é larga 12 m per 460 m alla base. Misura 120 m di altezza. Questa

diga permette l’alimentazione della

centrale elettrica italiana di Venaus con una potenza

di 240 000 kw e la centrale francese di

Villarodin con una potenza di 360 000 kw.

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Elettrodotto Francia-Italia

Enormi Tralicci sulle montagne sovrastanti il Colle del Moncenisio ,

Monte Malamot, quindi in Val di Susa, Venaus, attraversamento Val

Cenischia, e lato sx Bassa Val di Susa

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Le Centrali Idroelettriche di Venaus

Tratto da: http://www.comune.venaus.to.it/compaginagt.asp?id=667&S=21810&C=387

Centrale Idroelettrica ENEL

La centrale idroelettrica sfrutta una parte delle acque del lago del Moncenisio, in

territorio francese.Mediante la galleria di

derivazione in pressione, lunga 7.930,09 metri, l'acqua raggiunge la camera di carico

a quota 1.858 metri s.l.m., presso le Grange Martina nel

territorio di Venaus;.Invaso di fondo Valle

Venaus

Venaus

Secondo invaso di fondo valle

La caverna ha dimensioni imponenti: 50 m. x 25 m. di superficie ed un'altezza di 23 m.E' collegata all'esterno da tre gallerie: una per l'uscita dei cavi dell'energia elettrica, una per il deflusso delle acque e una di servizio.

Affinché l'energia prodotta non subisca forti dispersioni nel trasporto su lunghe distanze, essa è elevata a 380.000 V mediante due trasformatori da 140.000 MVA ciascuno, installati nella stazione elettrica all'aperto.

Centrale ex “AEM”, ora “IRIDE”

Progetto “Pont Ventoux

La condotta termina nella centrale in caverna sita in Venaus, alla quale si accede percorrendo una galleria lunga 1 Km.In essa sono alloggiati un gruppo binario (costituito da una turbina e da un alternatore) ed un gruppo ternario (costituito da una turbina, un alternatore ed una pompa).Questi macchinari idraulici ed elettrici di produzione, entrambi ad asse verticale, sono in grado di sviluppare una potenza complessiva di 150 Mw, per una produzione annua di circa 458 MKw.L'energia prodotta viene poi immessa in rete utilizzando le linee elettriche già esistenti della centrale idroelettrica di Venaus; le due centrali sono collegate da un cavo interrato.A valle della centrale, infine, vi è un canale di restituzione delle acque in galleria della lunghezza di 1,6 Km, che sbocca nella Dora Riparia, a monte dell'abitato di Susa.

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Sempre parlando di Centrali Idroelettriche

A questa stazione fanno capo le due linee da 380.000 V che collegano l'impianto di produzione, una alla stazione di distribuzione di Piossasco (TO), l'altra all'impianto francese di Villarodin (F).

Il percorso dell'acqua che verrà direttamente sfruttata nella centrale di Venaus, questa si immette in una tubazione ancorata sul fianco della montagna per i 2/3 della sua lunghezza, mentre la parte restante è scavata nella roccia, quasi in verticale, fino a raggiungere la caverna a quota 618 metri s.l.m.

….lungo il percorso, inoltre, vengono raccolte, tramite l'immissione in pozzo, le acque del Rio Bar, del Rio Berta, del Rio Clanero e quelle del torrente Clarea, convogliate tramite un canale di gronda.

…si prelevano le acque di tutto questo bacino idrico….e le si convogliano nella condotta forzata, fino a Venaus….Centrale Venaus

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Ancora….quella poca che scende nel suo percorso naturale…

Viene ulteriormente sfruttata..

Presa:

Rio Clarea, comune di Giaglione

Rio Clarea

A monte presa

(impianto Pont Ventoux)

Rio Cenischia

(Venaus)

Rio Cenischia:

Ciò che resta di un bel torrente montano, da Venaus al comune di Mompantero…

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VENAUS ..ricapitolando..

Autostrada A 32

2 invasi

elettrodotto

Centrale Enel

Centrale “Iride”Pont Ventoux

Abitato di VENAUS !!

Qui era previso il Tunnel di base

del TAV

…a quando l’aeroporto di valle ?!?

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Pont ventouxPresa di carico

Su Dora

Viadotti A 32

FerroviaDoppio binario

Tratto: Chiomonte; Salbertrand;Oulx

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“Pont Ventoux” impianto Salbertrand-

Chiomonte

.Le acque della Dora Riparia, raccolte nell'invaso artificiale sito in località Pont Ventoux (Oulx), vengono immesse in un canale derivatore in galleria a pelo libero (lungo circa 14 Km e capace di una portata massima di 33 mc/s) e convogliate al serbatoio di regolazione giornaliera della portata in Val Clarea (il serbatoio ha capacità utile di circa 561.000 mc).

L’impianto idroelettrico di Pont Ventoux, il più grande costruito in Italia negli ultimi venti anni.

Val di Susa: impianto Salbertrand-Chiomonte

L'impianto (salto 326 metri) sfrutta le risorse idriche della Dora Riparia e dei tre rii minori Pontetto, Galambra e Clarea. Nella centrale di Chiomonte sono installati tre gruppi di generazione per una potenza efficiente massima di 16,2 MW ed una producibilità media di 124.000 MWh/anno.

fonte: http://www.iride-energia.it/ChiSiamo/Attivita/EnergiaElettrica/ImpIdroelettrici.html

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Val di Susa: impianto Chiomonte-Susa

L'impianto (salto 128 metri) è ad acqua fluente, con una vasca di carico a regolazione oraria e sfrutta le acque di scarico della centrale di Chiomonte. Nella centrale di Susa sono installati due gruppi di generazione per una potenza efficiente massima di 11,2 MW ed una producibilità media di 74.000 MWh/anno.

Condotta forzata “Ramat”

Susa:

“Gorge” Dora Riparia

diga progetto

Pont Ventoux

Susa:

Dora Riparia

Ciò che resta dello scorrimento……….fluviale

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Le sorgenti d’acqua perse tra Salbertrand e SusaQuelle perse durante i lavori di raddoppio della linea

ferroviaria anni 1980\90

Tratto da: http://www.ambientevalsusa.it/documenti/acqua_nella_Valle.pdf

Quelle perse nella costruzione dell’autostrada A32

Tunnel “clarea” “Chiomonte” “cels” “ Serre la voute”

Infine, quelle perse nello scavo della galleria per la gronda acque inerente la Centrale idroelettrica

“PONT VENTOUX”

I cerchi in blu, le sorgenti censite prima

dei lavori

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Articoli Stampa

Tratto da:

Da La repubblica di  sabato 12 aprile 2008 

( di Diego Longhin ) L’impianto della Valsusa in funzione da quasi due anni, ma i periti non sono riusciti a compiere i test. Guasti frequenti

e produzione dimezzata rispetto alle previsioni. Doveva essere la più grande opera idroelettrica italiana,

una delle più importanti in Europa. Invece la centrale Iride di Pont Ventoux a Susa sta diventando un simbolo degli

sprechi. E’ costata quasi il doppio, più di 353 milioni, rispetto a quanto ipotizzato da AEM Torino nel 1995, circa 181 milioni. Conti che hanno fatto fare un balzo sulla sedia

ad alcuni manager genovesi, preoccupati anche per gli ultimi fogli ricevuti, dove si capisce che la centrale non si

può collaudare.

Tratto da: Comunicato stampa AEM

http://ir.gruppo-iride.it/opencms/export/download/ComunicatiStampa2005IT/comstamp280705.pdf

Torino, 28 luglio 2005 – L’impianto idroelettrico Pont Ventoux-Susa, attualmente in fase di

ultimazione, con 158 MW di potenza installata e una capacità produttiva di oltre 400 milioni

di kWh annui, sarà inaugurato nel prossimo mese di novembre e la sua produzione

beneficerà dell’incentivazione prevista dal regime dei Certificati Verdi.

Anno 2005Anno 2008

A-32, benvenuti in Valsusa la camera a gas più lunga d' Italia

Repubblica — 16 giugno 2000   pagina 14   sezione: ECONOMIA

BARDONECCHIA - La camera a gas più lunga d' Italia comincia alle porte di Torino, al casello autostradale di Rivoli, e si snoda per un' ottantina di chilometri verso Bardonecchia. La sigla, A32, potrebbe benissimo essere quella di un veleno e infatti eccolo qui, denso, giallastro e pastoso, schiacciato contro le volte della galleria "Cels". State respirando benzoapirene in quantità cinque volte superiori alla norma, ma non è quanto di peggio possa capitarvi. Se il tir non riesce a intossicarvi potrà sempre schiacciarvi, visto che la Torino-Bardonecchia è un autodromo per bestioni a sedici ruote. La corsa mostruosa è cominciata il 24 marzo del ' 99, quando il fuoco e la morte sigillarono il traforo del Monte Bianco: da allora, la Valle di Susa è diventata l' unico varco aperto sulla Francia attraverso le montagne, un colossale imbuto nel quale riversare traffico, smog e rumore. Era quasi un paradiso, prima. Adesso fuggono persino gli animali…….

Giovedì 8 marzo 2007

A colloquio con Pietro Laureano, consulente dell’Unesco

La Dora ormai è uno uadi

Viaggio in Val Clarea, dove non esce più l’acqua dai rubinetti. “L’acqua sarà l’emergenza del millennio”

“Ma li vedete la Dora e i torrenti della valle di Susa? Ormai sono ridotti a... uadi”. Ed è questa la cosa che più ha colpito Pietro Laureano, architetto, consulente dell’Unesco, esperto di zone aride ed ecosistemi in pericolo, nel suo tour valsusino, venerdì scorso. Cos’è uno “uadi”? Presto detto. E’ il letto di un torrente dove scorre, o meglio scorreva, un corso d’acqua. Lo uadi si trova generalmente nelle regioni desertiche, ad esempio nel Sahara o nei deserti della Penisola araba. Quasi sempre a secco, quando arrivano le forti piogge, l'alveo del torrente si riempie in breve tempo di acque diventando improvvisamente tumultuoso. Qual’è il problema? “Che ce la siamo voluta noi - dice Laureano - e che, se capitano catastrofi e calamità, queste non sono da imputare alla natura ma sono opera nostra”.

La Presidente Bresso:

“Valsusini, se dite no vivrete in un territorio abbandonato”

E allora ecco l’altro affondo. Ancora una volta agli amministratori valsusini. “Se direte no alla Tav il vostro sarà un corridoio deputato solo più al traffico autostradale. Merci e persone continueranno a prendere l’autostrada. E l’inquinamento continuerà”. Di più: “Se non passerà la Torino-Lione, l’unico scenario possibile per la valle di Susa sarà l’abbandono. Si aprirà una fase di “de-sviluppo”. E le risorse, gli investimenti, i finanziamenti (anche europei e regionali) inevitabilmente prenderanno altre strade”.

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E nel fondo valle?

Qui vorrebbero far correre ai 300 Km.h

Il TAV

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Basta così ? …non proprio

Ferrovia a doppio binario, lato dx da Bardonecchia a Torino

Autostrada A32

Foto: Susa

Sede “SITAF”

e svincoli

Autostrada

Sviluppo A32

verso la bassa valle e Torino

Autostrada A32

Foto:

Viadotti

“Clarea”

Chiomonte

Bardonecchia

Tunnel ferroviario

FREJUS

Bardonecchia

Tunnel Stradale

FREJUS

(…..di cui è previsto

l’imminente raddoppio)In più abbiamo 2 Strade Statali,(ss24; ss25) tre colli transnazionali

(Moncenisio; Monginevro; Scala)

Il fiume “Dora Riparia”( o ciò che ne resta..), Aree Industriali, Aree Commerciali

37 comuni in cui vivono 67.882 persone…..

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Ancora convinti che noi soffriamo della “sindrome” di NIMBY ?

Diego