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1 Sacra Informa Anno 23 n.1 Marzo 2016 Insieme ai cari confratelli, padre Giuseppe e padre Vinod, esprimo gli au- guri più vivi a tutti i Volontari della Sacra in occasione della prossima San- ta Pasqua. La nostra gratitudine per l’opera che svolgete è sincera e vorrebbe pareg- giare la vostra cura e dedizione. Ma se ciò avvenisse avreste già il premio ora, e vi mancherebbe quella dimensione preziosa del donare tempo ed energie, che è umilmente gioiosa quando si è consci di aver dato senza sperarne il contraccambio. Quello che avviene qui da alcuni decenni ormai, grazie appunto al vostro importante apporto, è un validissimo servizio di carità culturale. La com- presenza di valori alti e di persone altamente motivate sta offrendo risulta- ti di notevole valenza culturale e sociale. Grazie alla vostra opera le perso- ne motivate trovano ciò che cercavano, le altre trovano ciò che ancora non cercavano, ma che sorprende, attrae, illumina, giova, e ritornano ai loro ambienti più consapevoli dei valori cristiani. L’anno della Misericordia può incrementare ulteriormente gli aspetti propri della missione della Sacra. “Con l’accoglienza, per così dire, ci giochiamo tutto. Un’accoglienza affettuosa, festosa, cordiale, e paziente” (Papa France- sco, discorso agli operatori pellegrinaggi e rettori di santuari, 21 gennaio 2016). Rivolgo specialmente e personalmente a voi il mio augurio riguardo alla missione di valorizzare i “luoghi rosminiani”. Spero che vi sia gradita l’e- spressione che ho coniato per ciascuno di questi: “Scrigno protettivo e ve- trina ostensiva”. La Sacra di San Michele è il simbolo alto e luminoso del Piemonte; è anche un bene dell’umanità, della civiltà, dell’arte. A voi il com- pito di fare in modo che tutti ritornino soddisfatti di come sapete custodire il patrimonio sacrense, di ciò che avrete mostrato e illustrato, e di come li avrete accolti e accompagnati. Le sante persone che hanno creduto nel- l’efficacia del messaggio della Sacra (Rosmini, Rebora, Giovanni Paolo II) vi diano aiuto e protezione. Buona Pasqua. PADRE VITO NARDIN Sacra I N F O R M A

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Sacra Informa•Anno23 n.1•Marzo 2016

Insieme ai cari confratelli, padre Giuseppe e padre Vinod, esprimo gli au-guri più vivi a tutti i Volontari della Sacra in occasione della prossima San-ta Pasqua.La nostra gratitudine per l’opera che svolgete è sincera e vorrebbe pareg-giare la vostra cura e dedizione. Ma se ciò avvenisse avreste già il premioora, e vi mancherebbe quella dimensione preziosa del donare tempo edenergie, che è umilmente gioiosa quando si è consci di aver dato senzasperarne il contraccambio. Quello che avviene qui da alcuni decenni ormai, grazie appunto al vostroimportante apporto, è un validissimo servizio di carità culturale. La com-presenza di valori alti e di persone altamente motivate sta offrendo risulta-ti di notevole valenza culturale e sociale. Grazie alla vostra opera le perso-ne motivate trovano ciò che cercavano, le altre trovano ciò che ancora noncercavano, ma che sorprende, attrae, illumina, giova, e ritornano ai loroambienti più consapevoli dei valori cristiani. L’anno della Misericordia può incrementare ulteriormente gli aspetti propridella missione della Sacra. “Con l’accoglienza, per così dire, ci giochiamotut to. Un’accoglienza affettuosa, festosa, cordiale, e paziente” (Papa France-sco, discorso agli operatori pellegrinaggi e rettori di santuari, 21 gennaio2016). Rivolgo specialmente e personalmente a voi il mio augurio riguardo allamissione di valorizzare i “luoghi rosminiani”. Spero che vi sia gradita l’e-spressione che ho coniato per ciascuno di questi: “Scrigno protettivo e ve-trina ostensiva”. La Sacra di San Michele è il simbolo alto e luminoso delPiemonte; è anche un bene dell’umanità, della civiltà, dell’arte. A voi il com-pito di fare in modo che tutti ritornino soddisfatti di come sapete custodireil patrimonio sacrense, di ciò che avrete mostrato e illustrato, e di come liavrete accolti e accompagnati. Le sante persone che hanno creduto nel-l’efficacia del messaggio della Sacra (Rosmini, Rebora, Giovanni Paolo II) vidiano aiuto e protezione. Buona Pasqua.

PADRE VITO NARDIN

SacraI N F O R M A

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Sembra ieri che era Natale e siamo già inQuaresima. Come passa il tempo.Ma qui alla Sacra cos’è successo in tuttoquesto periodo?Incominciamo dall’inizio di dicembre: ilgiorno 8, festa dell’Immacolata, ha inizia-to a funzionare il nuovo confessionale,nuovo per modo di dire perché si trattadi quello vecchio che è stato modificatodal falegname Renato. All’interno trovaposto la poltrona per il confessore e lasedia per il penitente, vi è anche una stu-fetta per evitare il congelamento del con-fessore.Sempre il giorno dell’Immacolata, comeormai da tre anni a questa parte, è stataaperta la mostra “Presepi dal Mondo”, adetta di molti più ben sistemata rispettoagli anni scorsi e con molti più presepi.Visto che si parla di presepi è giusto rin-graziare tutti i volontari e non che hannomesso a disposizione i loro presepi perfar sì che la mostra risultasse veramentericca. Mancavano solo presepi dall’Au-stralia gli altri continenti erano tutti rap-presentati, pardon mancavano anchepresepi dall’Antartide ma forse l’annoprossimo… Poi è arrivato Il Natale, bellissima la “pila-ta” sì avete letto bene non “fiaccolata” vi-sto che per l’eccessiva siccità non è statopossibile accendere le fiaccole, peccato,ma la vista di tutte quelle lucine tremolan-ti sul sentiero dei Principi è stata emozio-nante come se fossero le fiaccole.Alla Santa Messa hanno preso parte nonmeno di 600 persone e, dopo la celebra-zione in chiesa, i fedeli sono scesi in fo-resteria grande per i soliti auguri: se neso no andati 30 litri di vin brulé, 24 litri dicioccolata calda, 18 panettoni e 14 pan-dori. Sono stati auguri molto “gustati”.Alla veglia di ringraziamento del 31 han-no partecipato più di 50 persone che an-che loro sono scese in foresteria come lasera della vigilia di Natale.Poi l’Epifania, che tutte le feste si portavia, quest’anno si è anche portata via pa-dre Vinod che l’8 è partito per l’India. Alsuo posto il 10 è arrivato Anselmo, unoscolastico che presta la sua opera nella

parrocchia siciliana di Trapani. Arriviamo così a sabato 16 gennaioquando volontari e ascritti della Sacrahanno fatto festa con padre Giuseppeper festeggiare i suoi 80 anni; siamo riu-sciti a zittirlo per la commozione quandoLino alla fisarmonica e i suoi amici allatromba e al clarino hanno intonato “tantiauguri a te” accompagnati dal coro di tut-ti i presenti. Come al solito si è finiti tutti atavola a gustare le prelibatezze preparatedalle ascritte e dalle volontarie: eravamouna quarantina ma anche il doppioavrebbe potuto saziarsi. Al termine della“parca” cena si è andati avanti con l’or-chestrina ma non abbiamo fatto tardi. An-che se non giocava l’Inter ad un certopunto ci è stato chiesto se non avevamouna mamma e quindi…A febbraio piano piano si è tornati allanormalità, l’8 è tornato padre Vinod,quet’anno si è premurato di mettere i dol-ci indiani nel bagaglio a mano e non li hadovuti buttare prima di salire sull’aereocome l’anno scorso. Sono molto partico-lari, una sorta di gelatina compatta confrutta secca, molto delicati; ha anche por-tato un presepe che colmerà una lacunadella mostra, non c’era nessun presepeproveniente dall’India. Il 13 Anselmo ciha lasciati e pochi minuti prima di iniziarea scrivere queste poche righe mi è arri-vato il programma della Festa della Celladel 20 febbraio, ma di questa festa trove-rete resoconto in un’altra pagina.

GINIO

COME PASSA IL TEMPO

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Ed eccoci a Pasqua!Generalmente il periodo tra Natale ePasqua alla Sacra è quello più tranquil-lo: pochi visitatori infreddoliti, orario diapertura invernale ridotto, assenza diattività culturali. Ma anche l’abbazia risente dell’ecce-zionalità del clima di questo invernoche regala giornate stupende in valle etassi di inquinamento in città da Guin-ness dei Primati. E così può capitare diac cogliere in un solo pomeriggio disole seicento persone! Il plotone del-le guide e dei jolly è spiegato, prontoa raccontare le meraviglie del luogo, adirottare in Foresteria il pubblico in at-tesa della visita, ad accompagnare inascensore chi ha difficoltà. Scherzi del tempo!Con le festività pasquali si apre un pe-riodo di intenso impegno per i volon-tari. Nei prossimi mesi ci giostreremotra le visite speciali di Schegge di culturae quelle in notturna, sì al plurale, per-ché dalla fantasia dei nostri membridel Consiglio, oltre ad Un’antica abba-

zia racconta… è nata Notte alla Sacra diSan Michele – passo dopo passo tra storiae leggenda di cui non posso anticiparenulla.Voglio dare risalto su questa pagina adue eventi particolari a cui tengo mol-to: il primo incontro delle giornate diaggiornamento per i volontari è tenu-to da Monsignor Liberto, DirettoreEme rito della Cappella Musicale Pon-tificia Sistina, sul tema della spiritualitàspecifica della Sacra, intervento aper-to al pubblico, e il secondo incontro ètenuto dal prof. Barbero che ci parleràdel Principe Eugenio. Segnatelo sul ca-lendario e non mancate!Questi interessanti argomenti, come ènostra abitudine, saranno trascritti inmodo da soddisfare le curiosità e faci-litare lo studio di chi lo desidera.C’è altro in calendario e per questo viinvito a leggere Iniziative di Primaverain questo numero del Sacra Informa.Buona Pasqua a tutti voi che lavoratequassù e a voi che leggete laggiù.

GIORGINA

DAL BREVE DI S.S. GREGORIO XVIIl Breve di papa Gregorio XVI indirizzato a re Carlo Alberto (23 ago-sto 1836), mentre definisce gli intenti del re, stabilisce la base giuridicadei Rosminiani alla Sacra, quale congregazione di sacerdoti secolarifondata da Antonio Rosmini.Alla esistenza giuridica e materiale di tale Congregazione viene cosìprovveduto: essa abbia l’amministrazione e il godimento (usufrutto) ditutti i beni dell’Abbazia: redditi, frutti, proventi di qualunque generesiano. Questa concessione pontificia dovrà durare fino a quando rimar-ranno alla Sacra i detti padri. L’Abbazia deve rimanere nello stato incui si trova attualmente: cioè senza le antiche giurisdizioni ecclesiasti-che, civili, signorili, ecc., conservando il suo titolo di Abbazia di S. Mi-chele della Chiusa.E tutto questo vogliamo rimanga per sempre, fermo, valido e nell’ese-cuzione dei suoi diritti efficace e pieno. Né nessuna autorità, di qualun-que genere sia, potrà distruggere, rendere nulla, questa Nostra volontà.

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FESTA DELLLA CELLA 2016, 20 FEBBRAIOFESTA DELLLA CELLA 2016, 20 FEBBRAIO

D oppio appuntamento quest’anno alla Sa-cra che ha visto in un unico partecipatoevento la celebrazione della consueta festadella Cella e dei 180 anni di presenza Rosminia-na alla Sacra di San Michele. Presenti la comu-nità R osm iniana alla Sacr a con il p ad r eRet tore e gli A scritti, i volontari di A vo Sa-cra, il Padre G enerale, le Suore Rosminia-ne di Poirino, T orino e gli as critti e am icidi quelle comunità.D opo il caloroso benvenuto da parte dellaco munità Rosminiana alla Sacra, ad operadel R ettore dell’A bbazia padre G iuseppeB a gattini, e la lettura del program m a dapar te di padre V inod, ci si è calati nel climadi quell’importante momento storico che ful’ar r ivo d ei R o sm in ian i a lla Sacr a, at -traverso l’ascolto di alcune lettere propriodell’epoca, scritte dal Beato A ntonio R o -smini, letture a cura di volontari e as crittiintrodotte da G iorgina A ltieri, presidentedi A vo Sacra.« Luogo amato di libera solitudine, venerabile perantiche e sante memorie» ( così scriveva A nto-nio Rosm ini al re C arlo A lberto in queglianni) .Facciamo qui insieme qualche passo indie-tro, dunque ancor prima dell’insediamen-to dei padri Rosminani alla Sacra.C osa accadeva quel 20 febbraio1828 tanto

caro alla com unità Rosm iniana fino a di-venire l’im portante oggi festa della C ella?Q uell’anno ricorreva il m ercoledì delle ce-neri ed il Beato A ntonio Rosmini giungevaal Sacro M onte C alvario di D om odossolado ve intendeva comprendere meglio e da-r e inizio a ciò che D io voleva d a lui. I nquel la Q uaresima egli visse in una piccolastanzetta, la Cella appunto, dove scrisse leC o stituzioni dell’Istituto della C arità e av-viò quell’esperienza religiosa che divennel’Istituto della C arità dei padri Rosminianie successivam ente le suore d ella Provvi-denza Rosminiane. D ata cer tam en te p er en n em en te car a apadri, suore, ascritti, am ici, il 20 febbraioè r i cor r en za p er r itr ovar si in siem e coniniziative e ce lebrazioni.E giungiam o a quel 1836, quando: « Re Carlo Alberto offerse l’opera ad Antonio Ro-smini, giovane fondatore dell’Istituto della Carità,che l’accettò trovandola conforme allo spirito dellasua Congregazione» . « Il 23 agosto di quell’annoGregorio XVI, in un suo breve, concedeva in perpe-tuo ai P. Rosminiani questa gloriosa Abbazia conl’amministrazione ed il godimento dei pochi beniche vi rimanevano. Un mese dopo il Senato pie-montese approvava e faceva eseguire il decreto» .( G .G addo, La Sacra di San Michele) .Ecco che dal passato si rientra nel presen-

180 ANNI DEI PADRI ROSMINIANI ALLA SACRA DI SAN MICHELE

1836-2016, adorare tacere godere

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te, dove la storia è viva e continua a semi-nare rinnovamento. D a quel clima di tempi passati e vissuti in-tensam ente, i partecipanti sono stati ac-compagnati per mano da don V ito, a ricon-giungersi nel valore rin novato di oggi deisemi di ieri.« Gioia e rinnovato impegno nel 180° anniversa-rio di presenza dei padri Rosminiani alla Sacra»questo il titolo della presentazione del Pa-dre G enerale don V ito N ardin che ha aper-to un profond o spazio d i r iflessione pertut ti. « Apprezzare il valore della esperienza ul-tracentenaria dei Rosminiani alla Sacra significa,spiega don V ito N ardin, riconoscerne il valoreproprio oggi, sotto agli occhi di tutti: unione di ri-sorse, paziente collaborazione tra più figure, reli-giose, istituzionali, territoriali, associative e am-ministrative con le molteplici istanze da esse por-tate. Tutti si sono uniti per un unico fine cheè quello di tutelare e conservare un patrimonio, ric-chezza di tutti, qual è l’antica Abbazia Sacra diSan Michele, inserita og gi tra i 10 santuari checoncorrono alla tu tela dell’Unesco. Ma c’è un finealtro a questa unione di forze e si fa giorno per gior-no offrendo un calice sempre vivo, traboccante dirisorse per vivere un presente di gioia a coloro chevi si avvicinano.I primi destinatari, dice il Padre G enerale, so-no i pellegrini, le migliaia che da sempre si metto-no in cammino affrontando viaggi anche lunghi efaticosi, con qualunque clima, sfidando i venti ge-lidi del Pirchiriano e risalendo i molti ripidi gradi-ni dello scalone dei morti. Un visitatore di taletemperamento, come già detto da Papa Fran-cesco ai rettori di Santuari, difficilmente è unturista per caso, e se così fosse  quel “caso” lo hacondotto in un luogo speciale di culto. Quel visita-tore anonimo, ancorché consapevole del suo pelle-grinaggio, è colui, colei che rinnova il significatodella presenza della Sacra, arricchendola di  sensoe ampliandola.Proprio onorando il luogo con la sua visita, ricono-scendone il valore e la immensa ricchezza spiritua-le, storica, culturale, rispettandola in tutto e pertutto. Quell’anonimo pellegrino restituisce ad ogni

visita con emozioni, preghiere, vissuti personali,un autentico significato: la testimonianza di ciòche è e sarà sempre, voluto per tutti, realizzato nel-la ricerca dell’incontro tra l’umano ed il divino, perintraprendere e continuare il cammino» .A l termine del dibattito i partecipanti so-no confluiti in Basilica per la Santa M essa,celebrata da don V ito N ardin.U n m om ento conviviale nella forester iadell’abbazia, offerto dalla C om unità R o-sm in ia n a a lla S a cr a , è sta ta o cca sio n egioiosa di scambi amichevoli e saluti finali.U n sentito ringraziamento a tutti i parteci -panti per aver contribuito a che si creasse,sotto l’ala dell’O spite C eleste che li acco-g lie, un altr o ind im enticabile m om entonell’A bbazia Sacra di San M ichele A rcange-lo, luogo amato e caro a tutto il mondo, ca-sa di tutti la cui tutela è affidata a chi ne hacura non per sé bensì per tutti, la cui luce èaccesa e risplende da sem pre per tutti...

R O SA

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La Sacra ha sempre avuto in ogni tempo ammiratori e stu-diosi. Questo libricino di sole 19 pagine, pubblicazione dellaCommissione Municipale ”PRO FUNICOLARE” in Sant’Am-brogio di Susa e datato Bussoleno aprile 1914, non ha parti-colari pretese e studi approfonditi ma vuole essere per l’autoreun contributo ad un problema sempre presente per i monu-menti siti in zone montane e quasi inaccessibili: la viabilità.Ne traggo alcuni brani significativi:

«Nessun monumento del Piemonte è celebre e singolare comela Sacra di San Michele delle Chiuse…

LA STORIA... Ecco Giovanni Vincenzo della famiglia Morosini, già arcive-scovo di Ravenna, che nella seconda metà del secolo decimoviene a cercare le delizie della vita solitaria sul monte delle Cel-le. È il santo, l’istitutore, che in un velo di prodigiosi eventi sul-la cappelletta abbandonata fa innalzare circa il 908 una nuo-va e più ampia chiesa a San Michele...Papi, santi e principi salirono alla Sacra, che nella successivaetà feudale, piegando al Barbarossa, ne ebbe insidiosi privile-gi e crebbe in potere e splendore; allora si intrapresero con si-gnorile ambizione, con intelletto d’arte, le costruzioni più spic-catamente monumentali ed ornate con fine eleganza; ma gliabati, avvezzatisi al lusso ed alla vita delle Corti, trascuraronoil monastero, che si mutò in castello fortificato, con menestrel-li e uomini d’arme. Il chiostro fu saccheggiato ed incendiatodalle compagnie di ventura, cominciando nel secolo XIV laparabola della decadenza, continuata pei secoli dell’età aulicadopochè Amedeo VI ne ebbe tratto una pingue commenda...

L’ARTE... Dalla “porta di ferro” attraverso le tre linee di fortificazioni e leopere di difesa si giunge alla gradinata esterna; alla grandio-sità che esalta, succede nell’interno la misteriosa oscurità cheopprime; per gli scaloni vertiginosi si ascende alla chiesa altis-sima, sboccando infine sulla loggia suprema che incoronal’abside... Da una cannoniera del forte di Fenestrelle EdmondoDe Amicis vedeva sfilare al fondo della valle gli eserciti dellastoria; quale fantastica teoria delle età passate scorgerebbe unocchio sapiente dai “viretti” della Sacra? Passaggi d’eserciti ebattaglie, lotte tra Franchi e Longobardi, incendi e prodigi,quanti salirono a furia, in armi, verso la ricca Abbazia e quan-ti giunsero a cercarvi la pace e la dottrina... e ogni cosa ci par-la di quell’epoca monastica e feudale che ci sembra dall’etànostra così lontana, ma i cui ricordi sono ancora tanto vi-branti di vita...... E ci si esalta tra quelle mura, e si ripensa ai tempi del lorosplendore, rievocando i fasti e le glorie del passato, allorché igeografi registravano la “civitas Pirghinaria” e la Sacra acco-glieva fino a trecento monaci ed esercitava ampia sovranitàsu cento e quaranta borghi, terre e castelli; quasi si intravedo-no fra le arcate e sulle scale le lunghe processioni di monaci,come immaginava nei suoi quadri Massimo d’Azeglio e so-gnava Giovanni Camerana:

... E ai dì fuggitiNoi ripensiam, quando cocolle e crociQui maestose ascendean; salmodianti

Ecco levarsi ancor le morti voci, L’organo espande rimbombi tonanti...

Tutto rivive come ai dì fuggiti.

TRATTO DA “ALLA SACRA DI S. MICHELE” DI EDOARDO BARRAJATORINO Tipografia Grand Didier,1914

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2 APRILEore 16 e ore 16,30: visitaspeciale del primo saba-to del me se.16 APRILEore 15: Schegge di cultu-ra – Il culto di San Michelenella storia e nei luoghi,visita speciale a temacon momento olfattivo.23 APRILEore 15: Schegge di cul-tura – Croce bianca incam po rosso. Abati, prin -cipi, princi pesse, visitaspeciale a tema con mo-mento olfattivo.30 APRILEore 15: Schegge di cul-tura – Suggestioni allaSacra fra pietre e pittura,visita speciale a temacon momento olfattivo.30 APRILEGita di primavera (programma a parte).

7 MAGGIOore 16 e ore 16,30: visitaspeciale del primo saba-to del mese.14 MAGGIOore 21: apericena con ilPrincipe Eugenio – pri-mo incontro di forma-zione per i volontari acu ra del prof. Barbero.21 MAGGIOore 15: Il Santuario sulmon te, secondo incon-tro di formazione per ivo lontari a cura di mons.Liberto Giuseppe, Diret-tore Emerito della Cap-pella Musicale PontificiaSistina, partecipazionelibera. Seguirà alle ore18,30 Santa Mes sa can-tata da una rappresen-tanza della Federazionedelle Cantorie Valsusine.28 MAGGIOore 21: Notte alla Sacra

di San Michele – passodopo passo tra storia eleggenda, visita guida-ta notturna.4 MAGGIOore 16 e 16,30: visitaspeciale del primo saba-to del mese.11 GIUGNOore 15: Schegge di culturaStoria militare alla Sacra,visita a tema con mo-mento olfattivo.2 LUGLIOore 16 e 16,30: visita spe-ciale del primo sabatodel mese;ore 21: Un’antica abbaziaracconta… visita guidatanotturna.24 SETTEMBREore 15: Schegge di cul-tura – Benedettini e Ro-sminiani alla Sacra, visitaspeciale con momentoolfattivo.

... D’Azeglio, Cesare Balbo, Edoardo Calandra, Mario Leoni,Gemma Cuniberti ed altri novellieri e poeti variamente ci de-scrissero il famoso salto della “bell’Alda” la graziosa leggendache esprimendo il pudore e la vanità femminili ci ricorda forseun antico “giudizio di Dio”, e che insieme a tante belle e interes-santi tradizioni locali ancor si ripete nelle veglie dei contadini. Iquali vogliono testimoniare il loro culto alla Sacra ed ai suoitrapassati anche con le processioni, che pure attualmente visalgono all’Ascensione, ai Morti e per le Rogazioni...

SEPOLCRI DI SAVOIANelle impressioni della Sacra alle ricchezze dell’arte si aggiun-gono le gelide austerità della morte:

Scheletri grigi, spaventose formeDal gesto fisso, dall’aria grifagna

Guatano...... Fu il 25 ottobre 1836 che in ventidue casse con grande ap-parato da Torino giunsero alla Sacra le principesche spoglie.Vittorio Emanuele II fece costrurre questo sepolcreto in osse-quio alla pia intenzione del padre Carlo Alberto, che benavrebbe voluto dormire qui il sonno della pace. Ma da Alta-comba al Panteon, a Soperga, alla Sacra si ricollegano in co-rona ideale le Ombre e le memorie della Dinastia. E nelle cripte della cattedrale di San Giovanni a Torino stetteroa lungo allineati dei feretri, ora deposti provvisoriamente a

Racconigi, i quali attendono per salir qui che siano avanzati irestauri e migliorata la strada...»

SILVIO

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GITA SULLA SERRA D’IVREA E CANAVESENella nostra ricerca di luoghi speciali del Piemonte abbiamo scoperto una zo-na geograficamente particolare in cui le caratteristiche morfologiche del sitohanno influito sulla vita dell’uomo che da millenni l’ha abitata. La gita ci permetterà di cogliere lo stretto legame tra storia, geografia, etno-grafia e scoprire che poco più in là dei luoghi a noi familiari c’è qualcosa disorprendente.Il 30 aprile visiteremo Mongrando, Zubiena, Candelo.Partenza ore 8 da Avigliana (Penny market), ore 8,15 da Rivoli (Auchan).Costo euro 39 comprensivo di ingressi, guide e pranzo a Zubiena.Per prenotazioni telefonare a Emy 333 3779138.

Redazione: Altieri Giorgina, Quirico Sergio, Tobaldo Argo Foto: Maritano Flavio, Quirico Sergio Impaginazione: Tobaldo Argo Stampa: Xeriline

SACRA DI SAN MICHELEVia alla Sacra 14, 10057 Sant’Ambrogio TOIndirizzo postale: via alla Sacra 14, 10051 Avigliana TOtel. 011939130 - fax [email protected] - [email protected] - www.avosacra.it

Santa Pasqua 2016Giovedì 24 marzo ore 18,30 Santa Messa “in Coena Domini”.Venerdi 25 marzo ore 14,30 Via Crucis da Sant’Ambrogio, segue litur-gia della Croce in Santuario.Sabato 26 marzo ore 20,30 Veglia Pasquale con Santa Messa.Domenica di Pasqua Sante Messe ore 12,00 e 18,30.

Notte alla Sacra di San Michelepasso dopo passo tra storia e leggendaSabato 28 maggio ore 21

Visita speciale in notturnaLasciamoci affascinare dall’incanto del luogo, rivivendo le vicende che hannofatto grande questa abbazia, in una inedita visita speciale notturna. Diffondiamo a tutti questa nuova iniziativa, grazie!

UN’ANTICA ABBAZIA RACCONTA...Visita speciale in costume all’Abbazia della Sacra

Sabato 2 Luglio, alle ore 21,00Tra storia, leggenda e musica, la vita avven-turosa di San Michele della Chiusa, narratadai personaggi che han reso famosa ed im-portante l’Abbazia nei secoli.