I Materiali Metallici

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MATERIALI METALLICI Si definiscono materiali metallici quelli costituiti da metalli o da loro leghe ricavati dalla lavorazione di minerali attraverso vari processi metallurgici. Hanno una struttura cristallina e compatta pertanto sono assimilabili a dei corpi isotropi. Si distinguono in materiali ferrosi e non ferrosi. Materiali ferrosi o siderurgici (ghise, acciai, ferro dolce) Sono detti materiali ferrosi, o siderurgici, i materiali ottenuti dalla fusione in altoforno dei minerali di ferro e delle sue successive lavorazioni. Sono leghe quasi esclusivamente composte da carbonio e ferro principalmente. Distinguiamo: Ghise, ottenute dalla fusione in altoforno del minerale ferroso, hanno un elevato tenore di carbonio Acciai, ottenuti mediante decarburazione parziale delle ghise attraverso vari processi di affinazione Acciai al carbonio,contengono unicamente ferro e carbonio oltre a modeste percentuali di impurità Acciai bassolegati contengono vari elementi di lega in percentuali inferiori al 5% Acciai legati, contengono vari elementi di lega in percentuale superiore al 5% Ferro dolce, ha un tenore di carbonio bassissimo, ottenuto per decarburazione pressoché totale. La presenza elevata di carbonio aumenta la resistenza e la durezza ma va a diminuire la duttilità e la malleabilità. In base al tenore di carbonio gli acciai si classificano in: extradolce (lamiere, tubi, fili, viti, bulloni, catene); dolce (per profilati, barre per CA, lamiere, rubi, rotaie); semiduro (per barre per CA e rotaie); duro (per cavi, molle, scalpelli, seghe); extraduro (per barre e fili per CAP, utensileria). In edilizia si usa l'acciaio da carbonio o acciaio comune che prende il nome di acciaio da costruzione è utilizzato per barre ed elettrosaldate per calcestruzzo armato, profilati laminati, lamiere, tubi per condotte serrande grigliate e lamiere di Porta intonaco. Il calmaggio È un'operazione che consiste nell'aggiungere modeste quantità di silicio e di alluminio che consentono di migliorare l'omogeneità del materiale è di eliminare gli elementi gassosi presenti nella massa. a seconda se materiale hanno subito questo processo o meno sono detti rispettivamente calmati o effervescenti. Le norme tecniche (D.M. 9-1-1996) prescrivono che nelle opere a struttura metallica vengono impiegati acciai Fe 360, Fe 430, Fe510 con le rispettive caratteristiche. Acciai bassolegati In questi casi la lega ferro-carbonio viene arricchita in percentuali non superiori al 5%. Il carbonio è in genere presente con tenori dello 0,2%. Tra questi distinguiamo: acciaio EX.TEN adatto a realizzare strutture leggere anche in presenza di forti carichi e acciaio COR-TEN dotato di un elevato limite di snervamento a trazione e di buon grado di saldabilità. Inoltre possiede un'elevata resistenza alla corrosione superiore di 5-6 volte rispetto a quella dei comuni acciai al carbonio, dovuta al fatto che quando la superficie è esposta agli agenti atmosferici si autoprotegge formando un velo di ossido compatto e molto aderente che impedisce il propagarsi in profondità della corrosione. Acciai legati e inossidabili L'acciaio già con umidità al 60% forma ossidi di ferro quindi deve essere protetto da vernici o processi.Si dicono acciai legati o speciali gli acciai che contengono elementi in lega in percentuale superiore al 5%. Ad essi appartengono gli acciai inossidabili che contengono un elevato tenore di cromo mai inferiore al 12% che affidandosi al contatto con l'atmosfera forma una pagina superficiale molto resistente. Esempio acciaio INOX 18%cromo e 10 % nichelHanno delle proprietà per le

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MATERIALI METALLICISi definiscono materiali metallici quelli costituiti da metalli o da loro leghe ricavati dalla lavorazione di minerali attraverso vari processi metallurgici. Hanno una struttura cristallina e compatta pertanto sono assimilabili a dei corpi isotropi. Si distinguono in materiali ferrosi e non ferrosi.Materiali ferrosi o siderurgici (ghise, acciai, ferro dolce)Sono detti materiali ferrosi, o siderurgici, i materiali ottenuti dalla fusione in altoforno dei minerali di ferro e delle sue successive lavorazioni. Sono leghe quasi esclusivamente composte da carbonio e ferro principalmente. Distinguiamo: Ghise, ottenute dalla fusione in altoforno del minerale ferroso, hanno un elevato tenore di carbonio Acciai, ottenuti mediante decarburazione parziale delle ghise attraverso vari processi di affinazione Acciai al carbonio,contengono unicamente ferro e carbonio oltre a modeste percentuali di impurità Acciai bassolegati contengono vari elementi di lega in percentuali inferiori al 5% Acciai legati, contengono vari elementi di lega in percentuale superiore al 5% Ferro dolce, ha un tenore di carbonio bassissimo, ottenuto per decarburazione pressoché totale.La presenza elevata di carbonio aumenta la resistenza e la durezza ma va a diminuire la duttilità e la malleabilità. In base al tenore di carbonio gli acciai si classificano in: extradolce (lamiere, tubi, fili, viti, bulloni, catene); dolce (per profilati, barre per CA, lamiere, rubi, rotaie); semiduro (per barre per CA e rotaie); duro (per cavi, molle, scalpelli, seghe); extraduro (per barre e fili per CAP, utensileria).In edilizia si usa l'acciaio da carbonio o acciaio comune che prende il nome di acciaio da costruzione è utilizzato per barre ed elettrosaldate per calcestruzzo armato, profilati laminati, lamiere, tubi per condotte serrande grigliate e lamiere di Porta intonaco.Il calmaggioÈ un'operazione che consiste nell'aggiungere modeste quantità di silicio e di alluminio che consentono di migliorare l'omogeneità del materiale è di eliminare gli elementi gassosi presenti nella massa. a seconda se materiale hanno subito questo processo o meno sono detti rispettivamente calmati o effervescenti.Le norme tecniche (D.M. 9-1-1996) prescrivono che nelle opere a struttura metallica vengono impiegati acciai Fe 360, Fe 430, Fe510 con le rispettive caratteristiche.

Acciai bassolegatiIn questi casi la lega ferro-carbonio viene arricchita in percentuali non superiori al 5%. Il carbonio è in genere presente con tenori dello 0,2%. Tra questi distinguiamo: acciaio EX.TEN adatto a realizzare strutture leggere anche in presenza di forti carichi e acciaio COR-TEN dotato di un elevato limite di snervamento a trazione e di buon grado di saldabilità. Inoltre possiede un'elevata resistenza alla corrosione superiore di 5-6 volte rispetto a quella dei comuni acciai al carbonio, dovuta al fatto che quando la superficie è esposta agli agenti atmosferici si autoprotegge formando un velo di ossido compatto e molto aderente che impedisce il propagarsi in profondità della corrosione.Acciai legati e inossidabiliL'acciaio già con umidità al 60% forma ossidi di ferro quindi deve essere protetto da vernici o processi.Si dicono acciai legati o speciali gli acciai che contengono elementi in lega in percentuale superiore al 5%. Ad essi appartengono gli acciai inossidabili che contengono un elevato tenore di cromo mai inferiore al 12% che affidandosi al contatto con l'atmosfera forma una pagina superficiale molto resistente. Esempio acciaio INOX 18%cromo e 10 % nichelHanno delle proprietà per le quali si avvicinano molto ai metalli nobili per quanto riguarda la resistenza alla corrosione. gli acciai inossidabili si distinguono a seconda della struttura che può essere martensitica, ferritica e austenitica a seconda della resistenza alla corrosione, di cui l'ultima possiede la maggiore.Designazione degli acciaiLa norma prevede che gli acciai al carbonio vengano indicati con il simbolo del metallo base (Fe), seguito dal valore minimo garantito del carico unitario di rottura a trazione, espresso in N/mm2, e da una delle prime quattro lettere dell'alfabeto indicanti, in ordine crescente, il grado di insensibilità alla rottura fragile.Il ciclo siderurgicoIl ferro viene estratto e attraverso il ciclo siderurgico viene trasformato in materiale ferroso, o siderurgico (ghisa). Il ciclo siderurgico ha inizio dalla fusione in altoforno, un enorme contenitore verticale di acciaio rivestito interamente di materiale refrattario dove la temperatura raggiunge i 1900 °C. Dalla fusione si ottiene anche la loppa. La fusione è facilitata da alcune sostanze che ne facilitano la fusione introdotta insieme al carbone coke, un carbonio artificiale quasi puro. Così il materiale fonde e viene ridotto, cioè privato del suo ossigeno e trasformato in ghisa grezza, raccolta in un recipiente detto crogiolo, alla base dell'altoforno. Quì avviene la separazione tra ghisa e loppa grazie al fatto che quest'ultima più leggera galleggia sopra la ghisa fusa e ciò permette l'estrazione. La ghisa viene raccolta da un'apertura praticata nel fondo ed è pronta alla fase successiva di conversione, mentre la rimanente viene rifusa e poi colata in appositi stampi (affinazioni). Il processo di conversione del ghisa consiste nel ridurre la quantità di carbonio presente fino a raggiungere il tenore di carbonio previsto per i vari tipi di acciaio. In questo modo si ricavano i prodotti intermedi e a seconda della loro forma possono essere bramme, di sezione rettangolare, o billetti e blumi, di sezione quadrata. La decarburazione avviene in diversi tipi di rimpianti.

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Il convertitore è un grande forno verticale in acciaio, rivestita internamente di materiale refrattario, su un'asse orizzontale per permettere il carico lo scarico del materiale, nel quale viene caricato dall'alto la ghisa liquida è insufflata aria impressione. Avviene così un gorgogliamento della ghisa liquida che porta all'eliminazione del carbonio in eccesso sotto forma di gas. Anche le impurità, reagendo con rivestimento interno, restano trattenute e si separano dalla massa. Nei convertitori ad ossigeno (processo LD) l'aria utilizzata è ossigeno puro in questo modo si ottengono acciai di migliore qualità a costi inferiori. Nei forni a riverbero (Martin-Siemens) a copertura funge da superficie di riverbero e di concentrazione del calore, il fondo, il materiale refrattario, trattiene la ghisa fluida che mescolata a rottami ferrosi arrugginiti e scorie basiche subisce una decarburazione, poiché la ruggine fornisce l'ossigeno per fare evaporare il carbonio, mentre la scoria triste trattenuta dal forno. Nei forni elettrici, detti ad arco, ci sono due elettrodi da quali esce un arco che raggiungendo la ghisa fusa e a un ambiente adatto a consumare l'eccesso di carbonio. Il processo del crogiuolo avviene introducendo rottami di acciaio in appositi crogiuoli, poi chiusi ermeticamente è collocati in forni a riverbero in questo caso si ottiene un prodotto molto resistente e puro. Esistono anche processi duplex che utilizzano due impianti.Infine avviene la colata attraverso la quale viene versato l'acciaio affinato allo stato liquido in un grande recipiente rivestita internamente di materiale refrattario detto siviera. A questo punto da bramme o billette attraverso diversi processi è possibile ottenere i prodotti finiti:Laminazione: il materiale grezzo attraverso una macchina detta laminatoio, costituita da una serie di coppie di cilindri posti a distanza sempre più ravvicinate tra loro erano tanti in senso opposto, ne riducono lo spessore aumentandone la lunghezza la larghezza. Laminazione caldo consiste nel premere scaldare l'acciaio alla temperatura di 1100 o 1300°C in modo da aumentarne la lavorabilità. Mentre nella lavorazione a freddo risulta rafforzato nelle sue proprietà meccaniche, incrudimento, anche se successivamente il materiale dovrà essere cotto per andare ripristinare la frantumazione dei grani cristallini.Trafilatura: consiste nel far passare il materiale sottoforma di barre attraverso una trafila o una filiera, costituita da una serie di fori di dimensioni progressivamente decrescenti.Estrusione: consiste nel comprimere entro una filiera il materiale riscaldato a 1100°C in modo che assuma la forma della sezione desiderata.Stampaggio: il prodotto in lavorazione viene prodotto in appositi stampi che gli conferiscono la forma voluta mediante una pressa.Piegatura: si basa sull'impiego di punzoni e matrici di varia forma che consentono di piegare a spigolo l'acciaio.Fucinatura: si utilizza un maglio per forgiare il metallo rovente sopra l'incudine.Trattamenti dell'acciaio Trattamenti termici: la tempra consiste nel riscaldare l'acciaio a temperature di 800-900°C per poi bruscamente per immergerli in acqua o in olio, così facendo si ottiene una struttura cristallina molto fine che ambienta la durezza della resistenza meccanica del materiale, rendendolo però più fragile: il materiale si comporta come se avesse vinto il 1+ alto tasso di carbonio; il rinvenimento consiste nel riscaldare il prezzo precedentemente sottoposto a tempra a una temperatura di circa 600°C per l'acciaio e 350°C per la ghisa, lasciandolo poi raffreddare lentamente, ciò consente di eliminare la fragilità eliminando le tensioni interne è aumentare la lavorabilità; la bonifica consiste nell'effettuare successivamente processi di rinvenimento e di tempra; la ricottura consiste nel riscaldare il materiale a 900°C, mantenendolo a tale temperatura fino a quando tutta la massa raggiunge lo stesso equilibrio termico e lasciarlo poi raffreddare molto lentamente, si utilizza per rendere un materiale più omogeneo e lavorabili senza intaccarne la resistenza.Trattamenti meccanici: sono quelli trattamenti che creano notevoli tensioni interne deformando la struttura cristallina aumentandone le proprietà meccaniche, si tratta quindi di laminazione, trafilatura e martellatura a freddo o estrusione, forgia o stampaggio a caldo.Trattamenti fisico chimici: la cementazione consiste nel riscaldare il prezzo di acciaio finito è pronto per l'uso a una temperatura di 900 - 1000°C e mantenerlo a tale temperatura in un luogo ricco di carbonio e verrà assorbito allo stato solido dal materiale. In questo modo il materiale acquista durezza e resistenza all'usura e agli urti; nella nitrurazione i pezzi da trattare vengono immesse in sostanze contenenti composti azotati che formano sulla superficie del metallo uno strato assai duro; la cianurazione consiste nel trattare i pezzi con cianuro di potassio riscaldandoli 800°C per circa 10-15 minuti in modo da aumentare la durezza superficiale; la solfonitrurazione consiste nel trattare i pezzi con diffusioni di zolfo e azoto per aumentarne la durezza superficiale la resistenza all'ossidazione e le proprietà autolubrificanti.Proprietà e prove dell'acciaioResistenza a trazione:Durezza: viene valutata misurando l'impronta prodotta da un dispositivo, detto per imperatore, premuto sulla superficie del materiale.Resilienza: è la capacità di assorbire l'energia in forma elastica plastica per urto. Essa è elevata negli acciai al comportamento tenace e del basso in quelle comportamento fragile. La prova viene seguita con una macchina detta pendolo diCharphy e consiste nel misurare l'energia necessaria per rompere un provino prismatico a base quadrata munito di un intaglio tramite una mazza P sollevato un'altezza H e fatta ricadere. il valore della resilienza K è dato dal rapporto tra il lavoro assorbito per la rottura del provino

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(differenza tra l'energia potenziale posseduta dalla massa sollevata e quella residua posseduta dalla massa risalita) è l'area S della sezione del profilo. K= P* (H-h)/SRottura fragile: È una rottura tipica dei materiali fragili poco residenti, che si mostra senza precedenti deformazioni plastiche.Resistenza al piegamento: Resistenza a fatica: e il valore che determinano il limite di sollecitazioni dinamiche con cariche ciclicamente variabili che può subire l'acciaio.Saldabilità: un materiale si definisce salvabile se dopo essere sottoposto saldatura non è suscettibile di rottura fragile.Resistenza al fuoco: sebbene i metalli siano materiali incombustibili temperature già superiore ai 300°C ne diminuiscono la resistenza, mentre sopra 500°C il materiale compromesso, bisogna anche calcolare gli effetti di dilatazione delle strutture di acciaio.I profilatiI prodotti laminati a caldo sono detti profilati e possono assumere vari profili e possono essere collegati mediante saldatura, bullonatura e chiodatura.

Profilati con sezione a I o doppio TSono profilati costituiti da due ali a facce esterne parallele collegate con un'anima perpendicolare per mezzo di raccordi circolari. Le sezioni sono ottimizzate, ovvero quasi tutto il materiale esplica la sua resistenza sotto sollecitazione.I profilati a doppio T sono di diversi tipi:- IPE (UNI 5398-78), acronimo di European Profile (I richiama la forma): nei quali le facce interne delle ali sono parallele alle facce esterne. Le sezioni hanno l'altezza dell'anima circa doppia la larghezza delle ali. Sono indicate dalla dicitura IPE e sono seguite da un numero che indica l'altezza in millimetri (ad esempio IPE 100). Poiché hanno un'ellisse centrale d'inerzia molto allungata in direzione dell'anima, lavorano molto bene a flessione retta con asse di sollecitazione parallelo all'anima stessa. Travi IPE sono utilizzate ad esempio come nervature (dette putrelle) dei solai in acciaio. Proprio per la loro forma allungata gli IPE non lavorano bene come pilastri perché non garantiscono una affidabilità all'innesco dei fenomeni di instabilità). Un tempo, a causa dell'elevato costo del materiale e con disponibilità di manodopera, si lavorava in cantiere un

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IPE grande, tagliandola in diagonale e risaldandola creando una trave di lunghezza doppia a sezione variabile (con il massimo a metà). Oggi la situazione è esattamente opposta e quindi si tendono a ridurre le operazioni in cantiere prelevando le putrelle già pronte realizzate in officina.- HE (UNI 5397-78), (European, H richiama la forma): sezioni con base circa uguale all'altezza. Vengono prodotti in 3 tipi a seconda dello spessore crescente dell'ala che è comunque maggiore di quello dell'anima: a) A: serie leggere; b) B: serie media; M: serie pesante. Sono indicate dalla dicitura HE, seguita da una lettera indicante la serie e da un numero che indica l'altezza in millimetri (ad esempio HEA100). A parità di altezza un HEB100 è più pesante di un HEA100. Avendo un'ellisse centrale d'inerzia quasi rotonda sono molto utilizzati come pilastri poiché garantiscono un minor rischio di innesco di fenomeni di instabilità).- INP (UNI EU 5679-65), acronimo di Normal Profile (I richiama la forma): rispetto agli IPE sono caratterizzati dall'inclinazione (14%) della faccia interna dell'ala rispetto alla faccia esterna. Sono stati introdotti per migliorare l'andamento delle tensioni tangenziali ma hanno lo svantaggio di essere più pesanti e presentano problemi quando bisogna raccordarli ada altri profilati, per cui non sono usati frequentemente.Lamiere e lamieriniIl prodotto siderurgico a superficie piana o lavorata, viene chiamata lamiera se di spessore superiore a 3 mm e lamiera sottile o lamierino se inferiore. Le lamiere portano larghezze fino a 3 m con spessori fino a 40 mm. Usati per piastre di fondazione, elementi di giunzione o profilati per strutture portanti. Possono essere striate o bugnate interessanti per realizzare superfici antiscivolo in ambienti industriali. I lamierini sono molto duttili e malleabili adatti per le lavorazioni a freddo e sono utilizzati per lamiere nervate, grecate, ondulate ecc.Lamiere grecateSono prodotte per lavorazione a freddo di lamierini e sono caratterizzati da una trapezoidale a ripetizione. Lamiere grecate per manti di copertura: di spessore compreso tra 0,6 e 1,2 mm, sono caratterizzati da economicità, rapidità di posa e buon comportamento in ogni situazione climatica. Possono essere a lamiera grecata portante se svolgono anche la funzione di sopportare i carichi agenti sul tetto, in questo case la lamiera poggia su elementi di sostegno orizzontali gli arcarecci costituiti di solito da profili di acciaio o possono essere a lamiera grecata su sottofondo se sono uniformemente poggiate su un sottofondo.Lamiere grecate per solai: di spessore non inferiore a 0,7 mm, con nervature di passo ravvicinato e altezza maggiore rispetto a quelle per coperture, sono impiegate nella costruzione di solai a lamiera semplice o doppia accoppiando due lamiere con nervature contrapposte in modo da aumentare la resistenza a flessione. Sono inoltre usate come casseforme a perdere per getti di calcestruzzo armato oppure come armatura del getto stesso.Lamiere grecate per pareti esterne:le lamiere possono essere usate come elemento di tamponamento negli edifici industriali. Sono possibili due soluzioni: a parete semplice, nella quale si utilizza una sola lamiera fissata nella struttura di sostegno o a parete composta costituita da due lamiere tra le quali è solitamente interposto uno strato di materiale coibente.Pannelli di lamieraSono costituiti da due fogli di lamiera di acciaio zincato preverniciato, irrigiditi da più nervature, tra i quali viene iniettato del materiale termocoibente a base di resine poliuretaniche che, espandendosi, aderisce alle lamiere, rendendole solidali e formando un pannello leggero. Sono utilizzati per coperture e pareti esterni. Profilati formati a freddoSono profilati di acciaio formati a freddo ricavati da nastro laminato a caldo (nastro nero) o a freddo (nastro lucido) o anche da nastro zincato mediante macchine sagomatrici. I profilati formati a freddo possono essere a sezione aperta o chiusa.Tubi per condotteI tubi per condotte sono profilati cavi a sezione circolare impiegati negli impianti tecnici degli edifici e vengono distinti in: tubi senza saldatura (Mannesmann) ottenuti mediante un processo di laminazione a caldo con diametri da 3/8'' a 4''; tubi saldati ottenuti mediante sagomatura del nastro di acciaio e successiva saldatura dei lembi accostati. Sono prodotti con diametri che vanno da 40 a 500 mm e sono usati per acqua e fluidi a bassa pressione.Abbiamo diversi tipi di giunture che caratterizzano i tubi: giunti a bicchiere, saldati, a manicotto filettato, saldati, a flangia, giunti Victaulic, Gibault e rapidi.GrigliatiI grigliati in acciaio sono realizzati mediante elettrosaldatura in stabilimento di lamelle parallele, piane o dentellatte dette barre portanti con tondi ad esse ortogonali o mediante orditura a incastro di barre trasversali in integli predisposti per tranciatura delle barre portanti. Sono di solito usati per la costruzione di passerelle, scale, ripiani, recinzioni e cancelli nell'edilizia civile. La ghisaLa ghisa è il primo prodotto della fusione del minerale ferroso, ottenuto per separazione dalla loppa. È caratterizzato da un elevato tenore di carbonio che rende il materiale poco duttile, poco malleabile e fragile. La resistenza a compressione raggiunge valori molto elevati mentre quella a trazione raggiunge valori sufficientemente elevati.La ghisa può essere da affinazione impiegata per la produzione di acciai e da fonderia o di seconda fusione impiegata per getti di fusione in apposite forme, non prima però di essere colata in pani e sottoposta a una seconda fase di fusione con l'aggiunta di rottami di ghisa di qualità superiori, di acciaio e materiali che ne facilitano la fusione. Distinguiamo diversi tipi di ghisa: ghisa bianca durissima e molto fragile che non può subire lavorazioni, ghisa grigia meno dura e meno fragile può essere lavorata con macchine utensili, contiene aggiunta di fosforo e può essere usata per cancellare, inferriate colonne ecc.; ghisa malleabile ottenuta per riscaldamento della ghisa bianca che a seconda del trattamento termico può essere bianca o nera, ha caratteristiche intermedie tra la ghisa e l'acciaio; ghisa sferoidale è ottenuta dalla ghisa grigia con l'aggiunta di magnesio e nichel e possiede proprietà analoghe a quelle degli acciai.Materiali non ferrosi si chiama materiali non ferrosi tutti materiali che non contengono ferro, non sono costituiti da altri metalli o da loro lega. Si suddividono gli:

pesanti (Massa volumica superiore ai 5000 kg/m3) rame, piombo, nichel, stagno, cromo, zinco leggeri (Massa volumica compresa tra 5000 e 2000 kg/m3) alluminio, titanio ultraleggeri (Massa volumi che inferiore a 2000 kg/m3) magnesio

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Piombo: è pesante, opaco alle radiazioni, resistente alla corruzione, malleabile e dotato di bassa conducibilità termica ed elettrica. Può essere laminata freddo ma non trafilato. Viene impiegato come schermo protettivo per determinate radiazioni elettromagnetiche e nucleari e per la produzione vetraria ma è altamente nocivo e inquinante.Nichel: è un metallo duro, tenace, duttile e malleabile. È fucinabile e saldabile ed è dotato di proprietà magnetiche, resistenza alla corruzione è ridotta dilatazione termica. In lega con il ferro forma acciai speciali tra cui quelli inossidabili; se è unito al cromo forma acciai resistenti alle alte temperature; se è unito al rame forma acciai resistenti agli agenti aggressivi; si è unito al rame e allo zinco forma acciai e rubinetti, strumenti chirurgici ecc.Cromo: è un metallo molto duro, fragile, resistente all'ostinazione e alla corruzione. Viene utilizzato per rivestimenti protettivi contro la corrosione è insieme al ferro e al Nichel, nella produzione dell'acciaio inossidabile. per la sua durezza viene anche impiegato nella costruzione di utensili per serraggio di bulloni o strumenti di misura.Stagno: è un materiale molto malleabile, poco duttile e altamente resistente all'ostinazione e alla corrosione ed è utilizzato nelle lamiere stagnate.Zinco: è un materiale dotato di elevata resistenza all'ostinazione, di buona saldabilità, ma di scarsa malleabilità. È utilizzato per proteggere dall'ossidazione i manufatti metallici.Titanio: e molto costoso ma dotato di resistenza meccanica, resistenza alla corrosione, durezza e bassa massa volumica. Lo si utilizza soprattutto nell'industria aeronautica, spaziale, chimica e medica.Magnesio: è un materiale molto leggero e malleabile che costituisce l'elemento base della legge ultraleggeri per la sua ottima attitudine a legarsi con i metalli. È utilizzato per la produzione aeronautica, attrezzature sportive ecc.Rame: è un metallo dotato di elevata conducibilità elettrica, inferiore solo a quella del platino, resiste agli agenti atmosferici in virtù di una patina formata da sali basici di varia natura che si forma spontaneamente. Può essere utilizzato allo stato puro o in lega con lo stagno per produrre il bronzo (usato per valvolame, saracinesche, impianti idrico-sanitari e di riscaldamento) o in lega con lo zinco per produrre l'ottone con proprietà simili a quelle dello bronzo è anche utilizzato nella produzione di laminati e serramenti. Il rame è impiegato quindi per laminati, tubi, fili e leghe.I contatti tra i rame e il ferro, l'alluminio e lo zinco vanno evitati per non incorrere in fenomeni di corrosione galvanica, un tipo di corrosione che avviene in ambiente umido quando un materiale tende a cedere elettroni all'altro e di conseguenza a deteriorarsi.Alluminio: è un materiale molto utilizzato per la sua facile lavorabilità, resistente agli agenti atmosferici e la sua leggerezza. Ha l'aria subisce un processo di raffinazione superficiale che ne riduce la lucentezza e lo protegge da ulteriori degradi causati dall'ambiente esterno. La sua resistenza può essere aumentata formando delle leghe con altri metalli. Inoltre il sospetto e la sua resistenza alla corruzione possono essere migliorati attraverso dei trattamenti protettivi. L'alluminio e le sue leghe possono essere elaborati mediante vari processi: fusione, laminazione, estrusione, forgiatura. L'alluminio primario, cioè l'alluminio con purezza superiore al 99,5%, viene associato a tali percentuali di rame, magnesio, manganese, silicio, zinco, in modo da formare le cosiddette leghe leggere che ne incrementano la resistenza meccanica a seconda degli impieghi previsti, pur mantenendo la malleabilità, la duttilità e la resistenza alla corrosione. Le leghe di alluminio rispetto agli altri metalli hanno una Massa volumica molto ridotta del 1700 kg/m3, cioè un terzo di quella dell'acciaio; un modulo elastico variabile intorno ai 70.000 N/mm2 anch'esso un terzo di quella dell'acciaio; coefficiente di dilatazione termica pari a 24 * 10-6/°C, cioè al doppio di quello dell'acciaio comune.Sì ha una designazione dell'acciaio di due tipi designazione numerica e designazione in base ai simboli chimici che iniziano entrambi con il prefisso "EN AW", E per indicare che si tratta di una prescrizione delle norme europee, A indica l'alluminio, W i suoi semi lavorati. la designazione numerica riporta quattro cifre che indicano il gruppo della lega in base ai principali elementi di lega che la costituiscono mentre la designazione in base ai simboli chimici riporta il simbolo Al seguito dai simboli degli elementi di lega principali, segnati in ordine decrescente di tenore. L'alluminio è molto utilizzato per la produzione di serramenti lamiere grecate e pannelli.