I mammiferi: ricerche e disegni

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Scuola Primaria “C. Verlato” TEZZE di ARZIGNANO (VI) 2° Circolo Arzignano CLASSI IV A — IV B a. s. 2008/09

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raccolta di schede scientifiche e di disegni di alcuni mammiferi terrestri ed acquatici

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Scuola Primaria “C. Verlato”

TEZZE di ARZIGNANO (VI)

2° Circolo Arzignano

CLASSI IV A — IV B a. s. 2008/09

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IL CANGURO NOME COMUNE canguro NOME SCIENTIFICO Macropus CLASSE mammiferi ORDINE marsupiali

1. DIMENSIONI

I canguri possono essere lunghi fino a 10 metri. La specie più piccola di canguro lepre può pesare 1 kg., mentre le specie

più grandi possono superare i 90 kg.

2. DESCRIZIONE DELL’ASPETTO Il canguro ha grandi orecchie mobili, torace esile e parte poste-

riore del corpo più massiccia. Ha zampe anteriori brevi con 5 dita ciascuna, zampe posteriori lunghe e robuste con 4 dita ed il quar-to dito è munito di un artiglio affilato. La coda è muscolosa ed è utilizzata come sostegno e per bilanciare il corpo durante i salti, essa è lunga m. 1,2. La pelliccia soffice e lanosa è di colore varia-bile, dal grigio al rossiccio, secondo la specie. Ha una dentatura che contiene solo 4 incisivi, 2 sopra e 2 sotto più sviluppati di quelli superiori e nella masticazione urtano una zona dura del pala-to. I canini sono fortemente regrediti o mancano del tutto.

3. DESCRIZIONE DEL COMPORTAMENTO

• Dove vive In Australia, Nuova Guinea, Tasmania e isole limitrofe • Come si muove il canguro può raggiungere la velocità di 30 -50

Km/h comprendo una distanza di circa 9 metri con un salto. • Cosa mangia è erbivoro e si nutre del cibo come gli animali da pa-

scolo, ad esempio le pecore. • Come si riproduce quando i cuccioli escono dal ventre della mamma

sono piccolissimi (2 – 3 cm.) e raggiungono subito la sacca addomi-nale dove completano il loro sviluppo. Il giovane canguro esce defi-nitivamente dal marsupio in età compresa tra 6 e 10 mesi e fino a 12 – 18 mesi resta con la madre continuando a succhiare il latte.

• Come si difende ha un’indole pacifica che lo induce ad attaccare solo in caso di minaccia. I suoi nemici sono i dingo.

Autori: Marta e Valentina

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IL KOALA

NOME COMUNE: Koala è conosciuto come un orsetto marsupiale. NOME SCIENTIFICO: Phascolarctos cinereus.

CLASSE: Mammiferi.

ORDINE: Erbivoro, marsupiale arrampicatore ed è della famiglia dei fa-lengeridi.

DIMENSIONI: • E’ lungo circa 80 centimetri, pesa non più di 15 chilogrammi.

DESCRIZIONE DELL’ ASPETTO • E’ tozzo, con la testa grossa e il muso largo, ha un naso piuttosto allunga-

to, orecchie tonde completamente ricoperte di pelo morbido. La coda è

molto corta a differenza di tutti gli altri marsupiali. Le zampe sono corte,

ha piedi larghi che recano 4 o 5 dita munite di unghie molto forti che fa-

cilitano la risalita degli alberi. La sua pelliccia è folta e di color grigio ce-

nere.

DESCRIZIONE DEL COMPORTAMENTO: • DOVE VIVE: vive su tutto il territorio australiano, oggi vive nel Que-

ensland, vive esclusivamente nelle foreste di eucalipto dell’ Australia

orientale, su alti alberi per questo è detto animale arboricolo.

• COSA MANGIA: il Koala trascorre le sue giornate sugli eucalipti, u-

nica fonte di nutrimento essendo un animale vegetariano. Si nutre del-

le foglie di 12 specie di eucalyptus riconoscendo quelle per lui utili da

quelle contenenti una sostanza tossica. Non ha mai bisogno di acqua in

quanto le foglie dell’eucalipto ricche di oli vi forniscono la quantità d’-

acqua necessaria. Non per niente il suo nome nel dialetto significa che

non beve.

• COME SI RIPRODUCE:la femmina partorisce un piccolo alla volta,

che viene tenuto nel marsupio per circa 6 mesi e poi trasportato sul

dorso della madre fino alla maturità.

ALTRE CURIOSITA’:

• Il koala non ha nemici , e può vivere circa 20 anni .

Autori: Marta, Valentina, Alice e Sara

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Il ghepardo

Nome comune: ghepardo.

Classe:Mammiferi

Ordine:Carnivoro

Dimensioni: 50 kg di peso; esclusa la coda misura da 1,1 a 1,5 metri di lunghezza e l’altezza al garrese è di 90 cm.

Descrizione dell’aspetto: ha una struttura leggera; la colonna vertebrale è straordinaria-

mente flessibile e durante la corsa il ghepardo riesce a contrarla ad arco e poi a distenderla, sviluppando un’enorme forza propulsiva, che aggiunta alla spinta delle zampe, lo rendono un formidabile velocista. a fermarsi. Le zampe sono lunghe e sottili. Il ghepardo è l’unico feli-no che non ha gli artigli retrattili, da adulto però gli ha corti è privi di protezione. Ha il man-tello di colore giallastro con ventre più chiaro, ha macchie nere circolari. Anche nei cuccioli il mantello è maculato, ma, fino ai quattro mesi di età, è lungo e grigio sul dorso e sulla testa. La coda lunga, serve in modo eccellente da timone necessario per seguire gli improvvisi cambiamenti di direzione della preda.

Descrizione del comportamento Dove vive. Il ghepardo vive in Africa o meglio nella Savana e il gruppo più numeroso si

trova in Etiopia. Come si muove. Può raggiungere una velocità di 100 km orari, il record di velocità e di

115 km orari infatti percorre 640 metri in 20 secondi. Come si riproduce. La riproduzione può avvenire durante tutto l’anno. La gestazione

90/98 giorni e l’intervallo tra un parto e l’altro in genere è di 15/19 mesi. Come caccia. La tecnica di caccia del ghepardo consiste nell’avvistamento delle prede

mediante l’appostamento e l’agguato e si conclude con la cattura in corsa. Il ghepar-do sa arrampicarsi sugli alberi e lì vi porta le sue prede.

Cosa mangia. Si nutre di gazzelle e antilopi.

Altre caratteristiche Il ghepardo è il più veloce animale sulla terra. Quando insegue le prede, per lo più gazzelle, supera anche i 100 hm/h., però non può mantenere la sua velocità per più di 30/40 secondi in quanto ha un cuore non molto grande. Per questa caratteristica si stanca velocemente ed è costretto a rallentare, perciò le prede, anche se meno veloci, ma possono mantenere la massi-ma velocità per più tempo, hanno la possibilità di fuggire e mettersi in salvo. Il ghepardo marca il territorio con grafi sui tronchi o segnali odorosi.

Autori: Alvise, Nicola, Simone

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I

ghepardi

di:

Alvise

Nicola

Vanessa

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Il leone

Nome comune: leone Nome scientifico: Panthera Leo o Felis Leo Classe: mammifero Ordine: carnivoro DIMENSIONE Peso: il maschio può pesare dai 180 ai 250 chilogrammi, mentre il peso della femmina varia dai 120 ai 150 chilogrammi. La lunghezza del corpo varia da 170 a 250 centimetri nei maschi, da 140 a 175 centimetri nelle femmine. L’altezza media al garrese è intorno ai 120 cm. per il maschio e 100 cm. per la femmina. DESCRIZIONE DELL’ASPETTO: la coda ha una lunghezza compresa fra 70 e 100 cm. la coda termina con un ciuffo peloso che nasconde una punta osse-a di circa 5 cm di lunghezza. Il ciuffo al termine della coda è invariabilmente nero. La pelliccia è di colore giallo rossiccio ed ocra. La criiera va dal colore biondo al marrone scuro. Solo i maschi hanno la criniera.

DESCRIZIONE DEL COMPORTAMENTO Dove vive L’habitat è rappresentato dalla savana e dalla boscaglia (in India

anche dalla foresta). Il leone può sopravvivere in ambienti particolarmen-te aridi, grazie ai liquidi contenuti nelle prede che lui mangia. Lo possiamo incontrare nell’Africa centrale e meridionale (sud) e una ridotta popola-zione è presente anche in India. Il leone vive in gruppo. Generalmente il gruppo è costituito da 2 o 4 giovani maschi, da 1 o 3 maschi adulti, da sva-riate femmine (fino a 15) con i giovani di diverse età. I giovani leoncini vengono allontanati dal gruppo all’età di 1 anno e ½ o 2. La vita media dei leoni in natura arriva al massimo a circa 16 anni, in catti-vità può protrarsi per altri 10 anni.

Come si muove il leone è un animale molto agile. Può salire sugli alberi, nuo-tare e lanciarsi. I maschi hanno un ruolo importante: hanno infatti il com-pito di perlustrare il territorio, di difendere le prede, proteggere il bran-co, specialmente i cuccioli.

Cosa mangia i leoni sono carnivori, hanno bisogno ogni giorno di carne; circa 5 Kg. le femmine e 7 Kg. i maschi. Si nutrono principalmente di grandi mammiferi come antilopi, zebre, facoceri e gnu, ma non disdegnano nep-pure prede di taglia più piccola come lepri e uccelli.

Come caccia Generalmente è la femmina che caccia. La caccia avviene in-

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modo furtivo, accerchiando lentamente la preda, mentre l’attacco viene sferra-to solo quando la distanza da compiere è ridotta (30 metri o meno). La preda viene generalmente uccisa per strangolamento, con un morso al collo che non so-lo la soffoca, ma sfonda anche la trachea dell’animale impedendogli la fuga anche se do-vesse liberarsi. CURIOSITA’ Quale sia lo scopo della criniera in natura è un argo-mento dibattuto. Secondo alcuni po-trebbe avere an-che la funzione di-fensiva, a prote-zione della zona della gola. Il numero complessivo dei leoni in natura viene oggi stimato tra i 16.0000 ed i 30.000 esemplari questi numeri evidenziano un calo drammatico negli anni ’90; quando la popolazione dei leoni veniva calcolata intorno ai 100.000 esemplari. Le popolazioni rimanenti sono spesso isolate geograficamente dalle altre cosa che aumenta ancora di più la difficoltà di sopravvivere. Autori: Alessandro, Thomas, Zakaria e Seljadin

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IL RICCIO

N. COMUNE: riccio

CLASSE: mammifero

ORDINE. Insettivoro

DIMENSIONI : lungo una trentina di centimetri, del peso di non oltre 1 k.

DESCRIZIONE DELL’ASPETTO : il suo corpo tozzo è completamente rivestito, oltre che di peli , di lunghi aculei di colore grigio alla base e bianco all’apice. La coda è talmente breve da essere totalmente nascosta fra gli aculei. Le zampe sono corte con 5 dita armate di robuste unghie. I denti sono adatti a tagliare e a perforare (bucare).

DESCRIZIONE DEL COMPORTAMENTO

DOVE VIVE Il riccio vive nei boschi poco ombrosi e nelle macchie. Di giorno vive in cavità che scava nel terreno, ed esce di sera per andare a caccia.

• COSA MANGIA: di sera esce dalla tana per dare a caccia di: insetti, molluschi, vermi, crostacei, anfibi e vipere. Come abbiamo visto, il riccio si alimenta di specie animale apparte-nenti a diversi tipi, sebbene sia un insettivoro e il fatto che sia stato classificato come tale è dovuto alla forma dei suoi denti che, come quelli di tutti gli insettivori, non sono adatti a masticare, ma a tagliare e a perforare. • COME ATTACCA I ricci sono poco sensibili al veleno (ne risentono effetto mortale solo se sono morsicati sulla punta del muso) e se si trovano di fronte a una vipera non esitano a as-salirla, afferrandola al collo e triturandola. • COME SI DIFENDE: Se un riccio si sente in pericolo per l’avvicinarsi di volpi, di cinghiali, di cani e, talvolta dell’ uomo, si difende in modo curioso: si avvolge come una palla e, contraen-do il pellicciaio (uno speciale muscolo) , erige gli aculei, presentando al nemico una palla di spi-ne. COME SI RIPRODUCE Le femmine dei ricci mettono alla luce un massimo di 9 piccoli che nascono ciechi e con il corpo ricoperto di piccoli aculei biancastri e teneri. Essi vengono allat-tati e curati amorevolmente dalla madre, che ha la curiosa abitudine di coprirli con foglie se deve allontanarsi momentaneamente. Dopo circa 3 mesi dalla nascita, i ricci sono adulti e ini-ziano la loro vita indipendente.

CURIOSITA’

Il riccio passa l’inverno in letargo nella stessa posizione di difesa: si avvolge come una palla e, contraendo il pellicciaio (uno speciale muscolo) , erige gli aculei, presentando al nemico una palla di spine.

Autori: Giulia e Sarah

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Il PANDA MINORE

NOME COMUNE: PANDA MINORE detto anche PANDA ROSSO NOME SCIENTIFICO: Ailurus CLASSE: mammiferi ORDINE: erbivoro

Dimensioni • Il panda minore ha una taglia simile a quella di un grosso gatto e un peso

variabile tra 3 e 6 kg; Descrizione dell’aspetto

• Ha una pelliccia folta di colore rossiccio, orecchie a punta e artigli robu-sti. L a coda è lunga e folta. E’ fornito di un “falso pollice” ovvero di un dito aggiuntivo.

Descrizione del comportamento

• Cosa mangia:la dieta è strettamente dipendente dal bambù Hanno un’ ali-mentazione quasi esclusivamente specializzata:basano circa il 99% della propria dieta sul bambù. Questa pianta non fornisce un apporto energeti-co elevato, ma si trova tutto l’anno.

• Dove vive: il panda vive nelle foreste di bambù, sulle montagne della Cina Occidentale e dell’ Himalaya, a quote comprese tra i 1.800 e i 4.000m, ed è attivo al crepuscolo e nelle ore notturne. Il suo habitat preferito è la boscaglia ed il terreno scosceso.

• Come si riproduce: la femmina tra maggio e giugno partorisce da 1 a 4 pic-coli in una tana ricavata in un tronco vuoto o in una fenditura di una roccia e provvede ai suoi cuccioli per circa 3 mesi.

Autori: Stefan, Leonardo. Giulia e Ilaria

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IL PANDA GIGANTE

NOME COMUNE: Panda gigante NOME SCENTIFICO: Ailurus fulgens CLASSE: Mammifero ORDINE: Erbivoro DIMENSIONI: è lungo 120 – 150 centimetri, pesa dai 75 ai 160 kg. Può vi-vere fino a 30 anni DECRIZIONE DELL’ ASPETTO Ha una pelliccia foltissima e bianca in cui spicca il nero delle orecchie, delle spalle, degli arti e di alcune parti del muso; le sue orecchie si muovono durante la masticazione. COSA MANGIA E’ un mammifero erbivoro. La sua dieta è essenzialmente quella di un erbivo-ro, si nutre quasi esclusivamente di bambù; circa 38 kg di germogli al giorno. COME SI RIPRODUCE La femmina alleva soltanto un piccolo e, se partorisce 2 gemelli non riesce ad occuparsene di entrambi, si occupa di uno solo. Lo svezzamento si completa in 9 mesi ma i piccoli crescono con la mamma fino a 18 mesi dove imparano a procurarsi il cibo e come fuggire ai predatori. Il panda raggiunge la maturità sessuale tra i 4 e i 6 anni di vita. Il periodo riproduttivo dura 1- 3 settimane all’ anno e questo periodo di fertilità dura solo piccoli giorni. DOVE VIVE E’originario della Cina centrale, vive nella regione montuosa del Sichuan e del Tibet. CURIOSITA’ Il panda è diventato un emblema nazionale in Cina, ed è attualmente raffigura-to sulle monete d’oro cinesi. Esso conduce un’esistenza in solitudine. Il nome in cinese vuol dire orso gatto. Autori: Lorenzo e Michele

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La giraffa

1. Nome comune: giraffa 2. Nome scientifico giraffa camelopardalis 3. Classe: Mammiferi

4. Ordine: artiodattili - erbivori

Dimensioni: la giraffa è celebre per la lunghezza del collo ; è il più alto di tutti gli animali. Rag-giunge nei maschi i 5, 8 metri di altezza.

Descrizione dell’aspetto Come la maggior parte di mammiferi, la giraffa conta solo 7 verte-bre cervicali che, per sostenere il collo, sono più lunghe e robuste della media. Le corna, corte, permanenti e rivestite di pelle, sono presenti in entrambi i sessi. La lingua, lunga fino a 40 cm ed il labbro superiore muscoloso, sono usati per strappare i germogli dai rami spinosi degli alberi di acacia, uno dei componenti fondamentali della dieta della giraffa. I sensi dell’odorato e della vi-sta sono particolarmente sviluppati e la vista è pure molto acuta. Il mantello, mimetico, è diverso in ciascun individuo; è caratterizzato da macchie marroni su uno sfondo più chiaro, che con l’età si scurisce gradualmente. Gli arti anteriori sono più lunghi dei posteriori.

7. Descrizione del comportamento: • Dove vive L’habitat è rappresentato dalla savana. • Come vive Le giraffe vivono generalmente in gruppi di 2 – 10 individui. Ogni branco è guidato da un maschio adulto, alcune femmine, i piccoli e qualche giovane maschio. • Come si muove quando le giraffe camminano, muovono insieme le due zampe dello stesso lato; per correre, invece, vanno al galoppo. Raggiungono una velocità di circa 55 km/h. • Cosa mangia Si nutrono di germogli di acacia. Le giraffe non migrano durante la stagione sec-ca, perché riescono a ricavare il nutrimento e l’acqua necessari dalle foglie di acacia. La loro resi-stenza alla sete è notevole; possono vivere perpiù di un mese senza bere. Poiché sono ruminanti, sono capaci di ingurgitare grandi quantità di cibo che poi rimasticano quando sono a riposo. • Come si riproduce durante la stagione degli amori, i maschi combattono per il possesso delle femmine, colpendosi con il collo e la testa. Dopo circa 15 mesi dall’accoppiamento, la femmina par-torisce un solo piccolo, alto da 1,70 a 2 metri che è già in grado di reggersi in piedi 20 minuti do-po la nascita. Come molti altri animali, subito dopo il parto la madre lecca il cucciolo per fargli ca-pire che è lamadre e per togliere le tracce di sangue dal suo corpo, perché potrebbero attirare i predatori. I giovani raggiungono la maturità sessuale a 4 anni. Allo stato selvatico la vita delle giraffe varia tra 15 e 25 anni; in cattività può raggiungere anche i 36 ani. • Come si difende le giraffe dormono stando in piedi e si difendono scalciando con i pesanti zoccoli.

Altre curiosità: quando la giraffa deve bere è in pericolo, perché deve divaricare gli arti an-teriori ed è in una posizione precaria, che la espone all’attacco del suo principale nemico: il leone. Autori: Sarah e Giulia

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IL CANE 1 N. scientifico: Canis lupus familiaris 2 N. comune: cane domestico 3 Classe: mammiferi 4 Ordine: carnivoro 5 Dimensione Il peso può variare da 700grammi ai 90 kg 6 Descrizione dell’aspetto Il corpo del cane è molto simile a quello del suo progenitore selvatico. Tutte le razze di cani hanno lo stesso numero di ossa. Lo scheletro è costruito in modo tale da rendere facile il movimento su 4 arti. I denti hanno forma adatta per la lacerare e masticare la carne. I piedi sono muniti di 5 dita, mentre quelli posteriori ne hanno 4. Le orecchie sono grandi e hanno la proprietà di percepire anche i minimi rumori. In questo animale, la traspirazione ha luogo solo sotto la pianta dei piedi e nella lingua. Gli occhi. Il cane non vede allo stesso modo proprio degli esseri umani: non percepisce tut-ti i colori. L’olfatto è molto sviluppato ed è questa proprietà che ha fatto del cane un cac-ciatore qualificato. 7 Descrizione del comportamento

Come si riproduce Le femmine del cane, dette cagne, mettono al mondo da 2 a 10 pic-coli, a seconda della taglia dell'animale. Esse allattano i loro neonati per 6 settimane. Il periodo di gestazione per tutte le razze è di circa 9 settimane.

8 Curiosità

Da oltre 700 anni il cane è l’amico ed il servo fedele dell’uomo. Fin dal paleolitico, l’uomo ha accolto il cane come animale da compagnia, e come animale da caccia. È quasi certo che il primo “cane” sia stato un lupo nonostante alcuni scienziati siano del parere che il proge-nitore di alcune razze canine sia lo sciacallo. Poiché il lupo e lo sciacallo sono stretti paren-ti. Alcuni cani sono vissuti per circa 20 anni, ma la durata media della vita di questi anima-li, varia da 10 a 12 anni. AUTORI: ELISA E SABINA.

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Il LUPO

1. Nome comune:Lupo 2. Nome scientifico:Canis Lupus

3. Classe: Mammiferi

4. Ordine:Carnivoro

5. Dimensioni: le dimensioni variano a seconda della sottospecie, l’altezza da 60 a 95 centimetri e il peso da 32 a 64 chilogrammi. Il lupo è il più grande fra i ca-nidi selvatici. 6. Descrizione dell’aspetto

Il lupo ha arti lunghi, zampe larghe ed un’ottima capacità di resistenza. L’olfatto è il senso più sviluppato del lupo, esso infatti è 100 volte più sensibile di quello del-l’uomo. La forma della testa è più massiccia e robusta di quella di una cane. Le o-recchie hanno un’attaccatura più laterale e sono più lunghe. Gli occhi sono chiari e dal taglio leggermente obliquo. Il pelo ha sempre una colorazione varia che com-prende colori dal marrone chiaro al marrone antracite; ma anche nero, beige, bian-co o fulvo (rosso).

1. 7.Descrizione del comportamento Dove vive IL lupo vive in branco, che viene chiamato anche muta. Vive nelle fo-

reste dell’emisfero Settentrionale, è un parente stretto del cane, della volpe e dello sciacallo. Attualemente non sono molti i lupi viventi. La maggior parte di es-si vive nel Canada e nella Siberia, ma non mancano esemplari nell’Appennino. A volte, quando vanno a caccia di cibo si spingono fino verso le fredde tundre dell’-estremo nord. In genere gli individui che vivono nelle regioni dell’estremo nord, hanno pelliccia più chiara di quelli che vivono più a sud. Il lupo vive lontano dai centri abitati.

Cosa mangia il lupo è molto vorace, appartiene all’orine dei carnivori ed è classifi-cato nel genere dei superpredatori, ha bisogno dai 1,3 ai 4,5 chilogrammi di car-ne al giorno. Quando è affamato si ciba anche di vegetali e può avvicinarsi alle abitazioni divenendo pericoloso per il bestiame domestico.

Come caccia i branchi di lupi cacciano soprattutto in branco ed ogni genere di er-bivoro che si trovi nel loro territorio, mentre gli esemplari solitari cacciano an-che piccole prede. Il lupo è in grado di inseguire la preda per parecchie ore pri-ma di arrendersi. Le loro prede preferite sono. Alci, caribù, cervi e roditori.

8. ALTRE CURIOSITA’ Un tempo il lupo era il più diffuso sulla terra, oggi è diffuso soprattutto nelle regioni del nord. Negli Stati Uniti è sopravvissuto soprattutto nelle Regioni del Minnesota, dell’Alaska e del Canada ed è tutelato dalle leggi del territorio.

Se preso da piccolo può essere addomesticato, ma, invecchiando, si ridesta in lui l’istinto selvaggio. Il lupo è l’animale simbolo di Roma e, anche se non ufficialmente, della Repubblica I-taliana.

Autori: William, Dejan e Niccolò

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I MAMMIFERI ACQUATICI

I mammiferi acquatici non hanno organi completamente diversi da quelli degli esseri umani. Come noi, hanno gli occhi per vedere, le orecchie per udire, un sen-so dell’olfatto e del gusto, gli organi genitali ed un sistema di ri-produzione simile al nostro. Le femmine allattano i loro piccoli, hanno periodi di gestazione re-lativamente simili a quelli delle donne, partoriscono un figlio alla volta e, solo in caso di parti gemellari, due o più. Come noi i mammiferi acquatici hanno un cuore ed i polmoni, e deb-bono immergersi trattenendo il respiro. Questo particolare è molto importante e, purtroppo, molta gente non se ne rende conto.

QUANTI DI VOI PENSANO ANCORA OGGI CHE LE BALENE SIANO PESCI? Non confondete i mammiferi marini con i pesci. In altri tempi si definivano “pesci” tutte le creature che vivevano nell’acqua, dalle stelle di mare alla piovra gigante. Oggi sappiamo che un pesce è un vertebrato acquatico, con il corpo coperto di scaglie, a sangue freddo di temperatura variabile, che si muove nell’acqua usando le pinne, che si riproduce abitualmente per mezzo delle uova e, soprattutto, che non respira aria con i polmoni, ma che filtra nel proprio organismo i gas disciolti nell’ambiente ac-quatico, con le branchie.

Jacques Mayol, Homo delphinus, Giunti Martello

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IL DELFINO

NOME COMUNE: Delfino

NOME SCIENTIFICO: Tursiops Truncatus.

CLASSE: Mammiferi.

ORDINE:Cetacei.

DIMENSIONI:Il maschio può misurare da 2 a 2,6 metri. La femmina misura fino i 2 metri circa. Il peso di un delfino è di 75 chilogrammi.

DESCRIZIONE DELL’ASPETTO: Il delfino maggiore ha un corpo massiccio di color grigio scuro o nero sul dorso e più chiaro sull’addome. La pinna dorsale, pronun-ciata è a forma di falce, con il tempo si consuma sui margini. Il muso è a becco corto.

DESCRIZIONE DEL COMPORTAMENTO: • COME SI RIPRODUCE: Il maschio diventa adulto a 5 anni invece la femmina

adulta a 6 – 7 anni . • COSA MANGIA: Gamberetti, calamari, altri invertebrati e pesci. A volte segue

le barche dei pescatori e mangia i rifiuti gettati in acqua oppure gamberetti persi. • COME COMUNICA: I delfini comunicano con un ricco repertorio di fischi e

altri suoni simili a stridii, sembra che, almeno in alcune popolazioni, i singoli del-fini emettono fischi. I suoni prodotti dai delfini sono di due tipi: un tipo di suoni vengono emessi dalla laringe e servono per parlare; l’altro tipo di suoni serve in-vece al delfino per localizzare la posizione di altri corpi. Quest’ultimi suoni sono prodotti nella zona anteriore del capo, liberati nell’ambiente, si riflettono sui corpi che incontrano e ritornano indietro. Tale sistema viene chiamato ecolocalizzazio-ne.

• COME CACCIA: Spesso i delfini cacciano in gruppi raggruppando le prede spingendole verso la spiaggia o la superficie.

ALTRE CURIOSITA’ Questi cetacei sono abilissimi nell’individuare anche piccoli oggetti servendosi dell’e-colocalizzazione, dello stesso principio del funzionamento del sonar. La frequenza di questi animali nei giardini zoologici e negli acquari è dovuta alla loro docilità a farsi addestrare: infatti vengono anche usati per far divertire i turisti. E’ stato osservato che oltre ad essere particolarmente ricettivi all’ammaestramento, i delfini sono in grado di riprodurre giochi, salti e piroette, anche solo imitando altri animali già addestrati. Autori: Aurora, Beatrice e katia

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