I magnifici 20 -...

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I magnifici 20 Questo speciale è dedicato alle medicine che più spesso vengono utilizzate dai bambini; l’abbiamo pensato ispiran- doci ad un’importante indagine condotta recentemente in Italia. Tutte le prescrizioni effettuate nel 2003 ai bambini residenti in 24 ASL sparse in sei regioni del Nord, Centro e Sud Ita- lia (quasi un milione, il 13% di tutti i bambini italiani) sono state analizzate dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano (www.marionegri.it) in collaborazio- ne con il CINECA, un Consorzio composto da 27 Università (www.cineca.it). Si è visto così che nel 2003 su poco meno di un milione, più di 600.000 hanno ricevuto la prescrizione di almeno un farmaco; sono stati utilizzati 645 diversi principi attivi, pre- scritti in quasi due milioni di ricette. Hanno ricevuto più pre- scrizioni i bambini molto piccoli (il 77% dei bambini di età inferiore ad 1 anno ha preso farmaci); questa percentuale si riduce al 48% circa se l’età è superiore a 13 anni. 645 principi attivi non significa però altrettanti prodotti farmaceutici, il numero di questi ultimi è sicuramente mol- to maggiore: come si spiega meglio a pag. 30 e 31, per ogni farmaco esistono numerosi nomi commerciali. Tuttavia le medicine veramente “importanti”, quelle più usate di cui parleremo nelle pagine che seguono, sono soltanto una ventina, ma coprono più dell’80% di tutte le prescrizioni: si tratta di 11 antibiotici, 4 cortisonici per inalazione, 2 an- tiasmatici per inalazione, un cortisonico per bocca, un an- tiepilettico e un antivirale. Sono queste le medicine che molto probabilmente verran- no prescritte ai vostri bambini quest’inverno; vediamo co- sa sono, a che servono e quando andrebbero (o non an- drebbero) usate. 19

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I magnifici 20

Questo speciale è dedicato alle medicine che più spessovengono utilizzate dai bambini; l’abbiamo pensato ispiran-doci ad un’importante indagine condotta recentemente inItalia.Tutte le prescrizioni effettuate nel 2003 ai bambini residentiin 24 ASL sparse in sei regioni del Nord, Centro e Sud Ita-lia (quasi un milione, il 13% di tutti i bambini italiani) sonostate analizzate dall’Istituto di Ricerche FarmacologicheMario Negri di Milano (www.marionegri.it) in collaborazio-ne con il CINECA, un Consorzio composto da 27 Università(www.cineca.it). Si è visto così che nel 2003 su poco meno di un milione, piùdi 600.000 hanno ricevuto la prescrizione di almeno unfarmaco; sono stati utilizzati 645 diversi principi attivi, pre-scritti in quasi due milioni di ricette. Hanno ricevuto più pre-scrizioni i bambini molto piccoli (il 77% dei bambini di etàinferiore ad 1 anno ha preso farmaci); questa percentualesi riduce al 48% circa se l’età è superiore a 13 anni.

645 principi attivi non significa però altrettanti prodottifarmaceutici, il numero di questi ultimi è sicuramente mol-to maggiore: come si spiega meglio a pag. 30 e 31, per ognifarmaco esistono numerosi nomi commerciali. Tuttavia lemedicine veramente “importanti”, quelle più usate di cuiparleremo nelle pagine che seguono, sono soltanto unaventina, ma coprono più dell’80% di tutte le prescrizioni: sitratta di 11 antibiotici, 4 cortisonici per inalazione, 2 an-tiasmatici per inalazione, un cortisonico per bocca, un an-tiepilettico e un antivirale.Sono queste le medicine che molto probabilmente verran-no prescritte ai vostri bambini quest’inverno; vediamo co-sa sono, a che servono e quando andrebbero (o non an-drebbero) usate.

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Nei prossimi mesi è probabile che vo-stro figlio (o vostra figlia) prenda al-meno una volta un antibiotico. Infattifra i 20 farmaci più prescritti ai bam-bini italiani, ben 11 sono antibiotici:sostanze attive contro la moltiplica-zione dei batteri.Attenzione, pero! Non tutte le infe-zioni, con o senza febbre, sono dovutea batteri, anzi la maggior parte sonodovute a virus; e contro i virus gli an-tibiotici non hanno alcuna efficacia.D’altro canto non è vero che gli anti-biotici “fanno male”, “buttano giù”,“indeboliscono le difese”; anzi, se usa-ti quando servono, fanno bene, raffor-zano le difese e tirano su, nel sensoche aiutano l’organismo a guarire piùin fretta. Spesso ci si sente fare questa doman-da: “Dottore, lei è favorevole o con-trario agli antibiotici?”. Sulle medicinenon si possono avere opinioni o orien-tamenti “ideologici”; occorre esserefavorevoli, favorevolissimi quando è

necessario, contrari, contrarissimi alloro uso a sproposito. La decisione spetta al pediatra. Eglivaluterà volta per volta quando l’anti-biotico serve e quando non serve, cer-cando di farsi influenzare il meno pos-sibile da pressioni e pregiudizi che,come è inevitabile, agiscono su cia-scuno di noi. Un esempio per tutti:non è vero che dopo tre giorni di feb-bre l’antibiotico è d’obbligo; molte in-fezioni virali durano più di tre giorni eguariscono nello stesso tempo con osenza l’antibiotico. La decisione seprescriverlo o meno dipende dai sin-tomi, o meglio dall’esistenza di unaprova che la malattia è batterica. Ma avolte per il medico è difficile resisterealle pressioni dei genitori che nellaconvinzione, non sempre fondata, cheun antibiotico acceleri la guarigione, lochiedono, possibilmente subito, subi-tissimo.Senza dubbio usiamo troppi anti-biotici; bisogna ammetterlo, a noi pe-

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L’Hit paradedegliantibiotici

“… usiamo troppiantibiotici;si utilizzano 11 principi attivi,quando nebasterebbero 2 o 3…”

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diatri capita di somministrare questifarmaci anche quando non servono; epoi utilizziamo nelle cure di semplicipatologie troppi “principi attivi” (11abbiamo detto) quando la scelta po-trebbe essere limitata a 2 o 3. Questoabuso (nella quantità delle prescrizio-ni e nella varietà dei farmaci prescrit-ti) può provocare dei danni, che nonsempre si vedono subito. A parte gli“effetti collaterali”, che tutte le medi-cine possono provocare, ci sono duesvantaggi in più. Il primo è ecologico:si spargono a piene mani nell’ambien-te (anche i nostri organismi fannoparte dell’ambiente) medicine studia-te per curare malattie gravi, alla cuiazione qualche germe riesce sempre asfuggire; e così piano piano si selezio-nano germi resistenti, capaci di molti-plicarsi in barba agli antibiotici e didarci, prima o poi, qualche serio pro-blema. Il secondo è economico: gli an-tibiotici costano, alcuni, i più moderni,costano molto; usandoli quando nonsono necessari, oppure preferendo, aparità di effetto, i più cari ai più eco-nomici, si consumano i denari di tuttie i denari, nella cura delle malattie,non bastano mai! Ma vediamo, uno per uno, gli antibio-tici più prescritti ai bambini in Italia.

PRIMO IN CLASSIFICAConquista il primo posto nell’hit

parade degli antibiotici più usatidai bambini italiani l’accoppiataamoxicillina-acido clavulanico; som-ministrata il più delle volte in so-spensione (ma esiste anche in bu-stine e compresse), dovrebbe es-sere la prima scelta solo per leotiti ricorrenti, che non rispondo-no alla terapia con la sola amoxi-

cillina, per i (rari) ascessi retroton-sillari, per le sinusiti, le polmoniti, leinfezioni importanti delle vie uri-narie e poco più. Più di un quartodelle prescrizioni di antibioticistudiate nell’indagine condotta nel2003 dal Mario Negri e dal Cine-ca (vedi pag. 19) è rappresentatada questa associazione di farmacicommercializzata come Augmen-tin,Clavulin e Neoduplamox.Nel-la stragrande maggioranza dei ca-si sarebbe stato sufficiente usare lasola amoxicillina,meno costosa e al-trettanto efficace sulle malattiecomuni); cinque giorni di terapiaper un bambino di 15 Kg con que-sto farmaco costano 12,05 €.

MEDAGLIA D’ARGENTOIl secondo posto è dell’amoxicillina,farmaco di prima scelta in unagran quantità di malattie comuni(dall’otite alla tonsillite), si som-ministra in sospensione, ma an-che in compresse. Commercializ-zato come Amoxicillina (prodotto“generico”), ma anche con unagrande quantità di nomi commer-ciali:Amoxina, Dodemox, Mopen,Velamox e Zimox. Cinque giornidi terapia per un bambino di 15Kg costano da 2,58 a 3,62 € a se-conda del prodotto commerciale:il migliore rapporto fra costo edefficacia.

MEDAGLIA DI BRONZOQui troviamo il cefacloro, moltopopolare fra i bambini soprattuttoper il suo sapore, che è quasi l’u-nico suo vantaggio, perché sarebbedi prima scelta nelle pielonefriti enelle polmoniti in alcune fasce dietà. Viene commercializzato conun numero davvero notevole dinomi: oltre al “generico” Cefaclor,abbiamo Bacticef, Cefulton, Citi-clor, Clorad, Dorf, Kliacef, Lafar-clor, Necloral, Oralcef, Panacef,Performer, Selanir,Takecef,Tibifor eValeclor. Cinque giorni di terapiaper un bambino di 15 Kg costanoda 8,50 a 10,18 €.

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DUE “CARI” CUGINETTIAl quarto e quinto posto trovia-mo due antibiotici simili: la clari-

tromicina (nomi commerciali: Kla-cid, Macladin e Veclam) e l’azitro-

micina (Azitrocin, Ribotrex, Tro-zocina e Zitromax). Piuttosto co-stosi, dovrebbero essere utilizza-ti in prima battuta solo in alcuneforme di polmonite, nella tosseconvulsa (molto rara) e nei bam-bini allergici alla penicillina. L’azi-

tromicina si è affermata ancheperché, in alcuni casi, si può som-ministrare una sola volta al gior-no per soli tre giorni, ottenendolo stesso risultato che con altriantibiotici si ottiene in una setti-mana. Cinque giorni di terapiaper un bambino di 15 Kg con laclaritromicina costano 16,34 €

con l’azitromicina 22,09 €.

COL CANNONE A CACCIA DI TOPICi sono due antibiotici nella no-stra hit parade che sono propriofuori posto: si tratta del ceftriaxo-

ne (venduto come Ceftriaxone,ma anche Davixon, Deixim, Fida-to, Monoxar, Pantoxon, Ragex,Rocefin e Sirtap) e della ceftazidi-

ma (Ceftim, Glazidim, Panzid,Spectrum e Starcef). Sono inie-zioni che dovrebbero essere usa-te quasi solo in ospedale; il medi-co che li prescrive è tenuto asottoscrivere una nota, cioè di-chiare che si tratta di “infezionegrave delle vie respiratorie, dellevie urinarie, dei tessuti molli, intra-addominali, ostetrico-ginecologi-ca, ossea o articolari, causata damicrorganismi resistenti ai piùcomuni antibiotici.” Come maimedicine così importanti sianofra i primi 20 farmaci prescritti aibambini per malattie comuni restaun mistero; 5 giorni di cura con ilceftriaxone costano da 20 a 22,30€; con la ceftazidima il costo saleaddirittura a 67,00 €, senza con-tare il dolore delle punture!

IL PREZZO DELLA COMODITÀFra i magnifici 11 troviamo altri 4antibiotici: cefixima (Cefixoral, Su-prax e Unixime,costo di una tera-pia di 5 giorni 20,96 €), ceftibuten

(Cedax, Isocef,costo di una terapiadi 5 giorni 24,53 €), cefpodoxima

(Cefodox, Orelox, Otreon, costodi una terapia di 5 giorni 15,79 €)e cefuroxima (la formulazione perbocca,più usata dai bambini,è ven-duta come Oraxim, Zinnat o Zo-ref, costo di una terapia di 7 gior-ni 45,81 €). In cambio del loro co-sto elevato non danno nessunvantaggio terapeutico rispetto afarmaci più economici, se non lacomodità di somministrarli unasola volta al giorno (solo la cefixima

e il ceftibuten).

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Vincenzo Calia

Pediatra di famiglia, Roma

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Tutti raffreddati.Le infezioni sono le malattie più fre-quenti dell’infanzia. Il sistema immu-nitario che ci difende si allena e si ir-robustisce proprio grazie a queste“battaglie”. Le infezioni più frequentisono quelle delle vie respiratorie consintomi vari: naso che cola, tosse, fi-schietto e broncospasmo. per combat-terli vengono immancabilmente sfode-rate le armi affilate di tutte le mammeitaliane: sciarpa fino alla radice del na-so e… aerosol. La macchinetta per l’a-reosol è uno tra gli “elettrodomestici”più presenti nelle case con bambini,forse più dell’aspirapolvere. A conferma, secondi solo agli antibio-tici per frequenza d’uso tra i bambiniitaliani, troviamo un nutrito gruppodi farmaci per aerosol terapia. Come nel caso degli antibiotici, questifarmaci, fondamentali nel trattamen-to di alcune patologie come l’asma,vengono spesso utilizzati, anche sen-za la prescrizione del medico, in modoinappropriato.Ma vediamo nel dettaglio quali sono,quando servono e quando non servo-no i farmaci più prescritti ai nostribambini.

Aerosol:che passione

CORTISONE: PER TUTTE LE TASCHE, MA NON PER TUTTE LE GOLESi somministrano per via inalatoria(tramite aerosol, bomboletta eroga-trice o polvere da aspirare); sonoimportanti nel trattamento dell’a-sma; il loro effetto antinfiammatoriolocale riduce l’edema e le secrezio-ni di muco nelle vie aeree. La loroazione è però preventiva; nei sog-getti che vanno incontro a ripetutiattacchi di asma, l’assunzione quoti-diana, insieme al broncodilatatorene riduce la frequenza. Il migliora-

mento dei sintomi inizia in generedopo qualche giorno; l’assunzionedurante l’attacco acuto non è diparticolare efficacia. Si utilizzano an-che nel laringospasmo, un’infiamma-zione acuta della laringe, che produ-ce un’ostruzione delle prime vie re-spiratorie, con tosse abbaiante e dif-ficoltà respiratoria.Non servono però per curare il raf-freddore e la tosse: non tutti i bam-bini che hanno la tosse, per fortuna,hanno una broncostruzione, cioèuna riduzione del calibro delle vieaeree, che impedisce l’ingresso e so-prattutto l’uscita dell’aria dai pol-moni, o un laringospasmo.Si tratta perciò di farmaci che an-drebbero usati abbastanza di rado.Come mai allora si trovano nellaclassifica dei più usati dai bambini?Evidentemente si tratta di un usoesagerato e inappropriato: sebbene iloro effetti collaterali non siano co-sì eclatanti, ma pur presenti, non al-trettanto si può dire per il portafo-glio; tra i tre farmaci, seppur non visiano fondamentali dimostrazioni didiversa efficacia, ce n’è anche dimolto cari.Il beclometasone viene commercia-lizzato come Becotide, Clenil, Cle-nillex e Prontinal; le fialette o la so-luzione per aerosol costano da pocopiù di 3 € (Becotide A 20 ml) a cir-ca 13 € (Clenil e Prontinal 40 ml), lo

spray o la polvere da inalare perbambini costano da 13 € circa (Cle-nil 100 dosi), a quasi 49 € (Clenillex200 dosi).La budesonide in commercio si chiamaAircort, Desomax, Miflonide, Pul-maxan, Spirocort: quasi 30 € per leconfezioni più adoperate dai bambini.La flunisolide (venduta con 24 nomicommerciali diversi: Aerflu, Asmaflu,Cereflu, Citiflux, Doricoflu, Euroflu,Fluminex, Flunisolide, Flunitop,Givair,Inalcort, Kaimil, Levonis, Lunibron,Nebulcort, Nereflun, Nisolid, Niso-ran,Pantasol, Plaudit, Pulmist, Syntarisbronchiale, Turm e Ventoflu) costamediamente poco meno di 30 €.Il fluticasone (Flixotide e Fluspiral), co-sto da 10 € a 17 € per confezione.

“Le armi affilate di tuttele mamme italiane:

sciarpa fino alla radicedel naso e… aerosol”

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“…non usate ifarmaci di testavostra; se vi è stataprescritta unaterapia, nonnecessariamente lastessa terapiaandrà bene pertutte le altrevolte…”

GLI “ALLARGABRONCHI”Discorso molto simile vale per ilsalbutamolo e i suoi fratelli, utilizzatisia da soli, che in associazione ad al-tri antiasmatici. Farmaci salvavitanell’attacco d’asma, agiscono ridu-cendo l’ostruzione dei bronchi, per-ciò si chiamano broncodilatatori. Chisoffre di asma sa quale sia la loro ef-ficacia nel ridurre la penosa famed’aria che si avverte nell’attaccoacuto.Effetti collaterali: l’assunzione puòprovocare aumento dei battiti car-diaci, tremori fini delle mani, mal ditesta, talvolta disturbi del compor-tamento, specie nei bambini.Se non c’è broncospasmo il lorouso non ha senso. Di nuovo quindil’uso per il trattamento della tossee/o delle infezioni delle vie aereenon è indicato.

Nomi commerciali: Aerotec, Bron-covaleas, Plenaer, Salbufax,Ventmax eVentolin; prezzo basso, meno di 5 €la soluzione per aerosol (ma que-sto non è un buon motivo per abu-sarne!).Questa dei “broncodilatatori” è unafamiglia molto numerosa: i fratellidel salbutamolo sono tanti e prezio-si (cioè più costosi); vi risparmiamol’elenco completo.

Insieme ai farmaci adoperati nelle ma-lattie respiratorie, c’è un gruppetto dimedicine assortite, molto conosciuteda voi genitori; vediamo quali sono.

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Marina Macchiaiolo

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma

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UN SALVAVITA DA USARECON CURAIl Betametasone appartiene alla famigliadei cortisonici i cui effetti sono mol-ti e sarebbe necessario un articolo in-tero per descriverli: caratteristica co-mune, e motivo del loro largo impie-go, è l’importante potere antinfiam-matorio ed immunosoppressivo; inparticolare il betametasone ha ancheuna lunga durata di azione.Nell’attacco di asma acuto grave, lasomministrazione in associazionecon i broncodilatatori, può esseresalvavita; si usa nei casi di bronco-spasmo di media e severa gravità,quando la terapia inalatoria non èsufficiente. Può essere usato nel la-ringospasmo, quando il trattamentocon l’aerosol non è sufficiente. Nel-le reazioni allergiche gravi come loshock anafilattico, il cortisone puòessere utilizzato in aggiunta all’adre-nalina. Anche se è molto efficace

non è necessario utilizzarloper abbassare la feb-bre; esistono altri far-maci (paracetamolo, ibu-

profene) altrettanto effi-caci e con minori effet-ti collaterali.Che tuttaviasono evidenti nei tratta-menti prolungati e ad al-ti dosaggi: problemi ga-strici, riduzione della ca-pacità di risposta alle in-fezioni, ritenzione di li-quidi, aumento dell’appeti-to, demineralizzazione del-le ossa, rallentamento dellacrescita.Nomi commerciali: Bente-lan, Betametasone e Cele-stone; costo minimo (menodi 1 € le famose pasticchineeffervescenti).

STOP ALLE CONVULSIONIL’acido valproico appartiene alla cate-goria degli antiepilettici. Può esseretossico per il fegato. Non è ovvia-mente un farmaco da auto prescri-zione ed il medico che lo prescrivefarà certamente tutti i controlli ne-cessari all’uso.Nomi commerciale: Depakin e De-pamag, costo intorno ai 5 €.

L’AMMAZZAVIRUSL’aciclovir è l’unico antivirale presen-te nella top 20. È attivo sui virus er-petici, che causano varicella, herpessemplice e herpes zoster (fuoco diSant’Antonio); non è tuttavia in gra-do di eradicarli ed è efficace solo sela terapia viene iniziata nelle primeore di infezione. È indicato nei pa-zienti immunodepressi, per i qualiquesto farmaco è addirittura salva-vita e di solito viene utilizzato per viaendovenosa. Altra indicazione im-portante è la varicella contratta neiprimissimi giorni di vita. Negli adultie negli adolescenti la varicella puòmanifestarsi in modo più aggressi-vo, in questi casi si può sommini-strare per bocca. Nei casi di stoma-tite erpetica, che di solito colpiscebambini piuttosto piccoli, la sommi-nistrazione precoce riduce, ma soloin parte, la comparsa delle vescicole.In tutti gli altri casi la varicella è uninfezione benigna e la somministra-zione di aciclovir non è indicata.Gli effetti indesiderati sono nau-sea,vomito, dolori addominali.Nomi commerciali:Aciclin,Aciclovir,Acyvir, Amodivir, Avyclor, Avyplus,Cevirin, Cetivir, Cycloviran, Dravyr,Efriviral, Esavir, Iliaclor, Ipsovir, Ne-clovir, Neviran, Rexan e Zovirax.

Ciascuno di questi prodotti è ven-duto sotto forma di sospensioneper bambini ad un prezzo che variada 17 € a più di 24 €.

Attenzione perciò care mamme epapà, non usate i farmaci di testa vo-stra; se vi è stata prescritta una tera-pia, perché il pediatra ne ha valutato lanecessità, non necessariamente lastessa terapia andrà bene per tutte lealtre volte. Un ultimo consiglio: se vi preparate astilare la lista di regali di battesimo,che va ormai tanto di moda, vi consi-gliamo di non inserirvi la macchinettadell’areosol: pensiamo in positivo, airaffreddori (che peraltro guarisconotranquillamente da soli senza la tor-tura dell’aerosol) penseremo a suotempo!

Il Messaggero di Allah ha detto: “AdAllah appartengono novantanove nomi– cento meno uno –“ In realtà l’ultimonome, quello impronunciabile, quelloche solo Allah conosce, può essereparagonato, uscendo dalla metafora,a quello che in campo farmacologico èdefinito Denominazione Comune

Internazionale (DCI)

La Denominazione Comune Inter-nazionale è infatti il nome propriostabilito dall’Organizzazione Mondia-le della Sanità (OMS) per ogni “prin-cipio attivo” contenuto nelle prepara-zioni farmacologiche.L’obiettivo che l’OMS si è posta, quan-do nel 1953 ha messo mano a questoprogetto, è stato quello di mettere apunto, per ogni sostanza utilizzata co-me farmaco, un nome specifico, rico-noscibile e pronunciabile in tutti ipaesi del mondo, che permettesse dievitare il più possibile dei confondi-menti. Si trattava di dare ai pazienti edai medici del mondo intero un lin-guaggio comune, che permettesse lo-ro di comprendersi a dispetto dei varinomi commerciali dei farmaci.

Nella realtà italiana, come in molti al-tri paesi, la denominazione comuneinternazionale sulle scatole dei farma-ci occupa lo stesso spazio che nelleconfezioni delle merendine per bam-bini occupa la loro composizione calo-rica. È spesso insomma un nominopiccolo piccolo, ben camuffato al disotto del nome commerciale del far-maco, un nome puramente di fantasia,creato dalle ditte farmaceutiche. Otto fratelli gemelli. Così il farmacopiù utilizzato per tenere sotto con-trollo la febbre dei nostri bambini simerita, secondo la fantasia dei pub-blicitari del farmaco, ben otto nomidiversi, e più o meno “allettanti”: Ace-tamol, Efferalgan, Levadol, Normaflu,Puernol, Panadol, Sanipirina, Tachipi-rina, tutti nomi con cui viene com-mercializzato lo stesso farmaco, cheperò tutti i medici del mondo cono-scono come Paracetamolo (DCI).Lo scopo di tutti questi nomi è ovvia-mente ben poco scientifico, mirando afar ricordare il nome di una o dell’altramarca, e quindi a conquistare fettepiù o meno grosse del mercato. Comenon confondersi in mezzo a tutti que-sti nomi di fantasia?In realtà un rimedio, molto sempli-ce, ci sarebbe. Basterebbe che il me-dico utilizzasse solo la denominazionecomune internazionale quando pre-scrive una medicina, e non il suo nomecommerciale.Tale modalità di prescrizione è unarealtà consolidata in molti paesi euro-pei, tra cui Francia, Germania, Belgio,alcune regioni spagnole.In Italia questa modalità prescrittiva èstata normata solo per i farmaci ge-nerici, ma sussiste comunque per tut-

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A volte i nomicommerciali deiprodottifarmaceuticipossonoconfonderci

Medicine:chiamiamoleper nome

ti i medici la possibilità di poter pre-scrivere qualsiasi farmaco in questomodo.I vantaggi di un tale tipo di prescri-zione sarebbero numerosi per tutti.Aiuterebbe infatti a capire e ricordaremeglio il farmaco che si sta utilizzando,contribuendo di conseguenza a limi-tare gli effetti indesiderati. Aiuterebbeil processo di formazione – informa-zione del medico, che ha studiato sindall’università il principio attivo del

farmaco, e trova sempre questo nomenegli studi scientifici e nelle informa-zioni ministeriali. Migliorerebbe infi-ne le capacità di comprensione tramedici e pazienti di paesi diversi. Pensate solo a questo semplice van-taggio: in un mondo in cui ci si spostasempre di più per lavoro o per vacan-za, come sarebbe più semplice cono-scere e comunicare con i medici me-diante l’utilizzo del principio attivo,invece di scervellarsi per cercare difar capire che quel tale sciroppo anti-biotico, il cui nome all’estero non si-gnifica nulla, ha dato delle reazioni al-lergiche a vostro figlio… utilizzandoun semplice linguaggio comune, tutti irischi e le incomprensioni si ridurreb-bero automaticamente.Ebbene, il centesimo nome esiste!Facciamo in modo che diventi l’unico.

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Giacomo Toffol

Pediatra di famiglia, Roma

SBAGLIANDO NON S’IMPARAA volte i genitori (ma anche i far-macisti, complice la cattiva scritturadei medici) possono confondersisui nomi e sbagliare farmaco: è que-sta la principale causa di intossica-zione nei bambini di età inferiore asei mesi secondo il “Bollettinod’informazione sui farmaci” del no-stro Ministero della Salute, che ri-porta nel numero 5-6 del 2005un’indagine del Centro Antiveleni diMilano. Uno degli errori più fre-quenti fra quelli analizzati in questaindagine riguarda proprio lo scambiodi farmaci che hanno nomi com-merciali simili: magari la posologia ècorretta, ma si fa confusione fra unamedicina e l’altra perché si assomi-gliano i nomi. Anche la grafica checaratterizza le confezioni, essendoguidata da criteri commerciali, puòtrarre in inganno: capita così discambiare una medicina con un’altra,solo perché sono entrambe pro-dotte dalla stessa ditta farmaceuticae confezionate nello stesso “stile”.

I RECORDSenza pretesa di esaustività ripor-tiamo alcuni “record”, per far capirel’entità del problema:Flunisolide (un farmaco antinfiam-matorio per aerosol) viene vendutoin Italia con 20 nomi commerciali di-versi;Aciclovir in sospensione (un farma-co antivirale) con 17 nomi;Cefaclor in sospensione (un anti-biotico) con 15 nomi;Ambroxolo in sciroppo (un farmacousato per la tosse) con 13 nomi.Non siamo proprio ai livelli del Co-rano, ma insomma…

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Stefano Gorini

Pediatra di famiglia, Rimini

Le solite domandePerché nei bambini non si usa più l’aspirina?L’aspirina, molto usata in passato per la sua notevole efficacia nel-l’abbassare la febbre, ridurre il dolore e l’infiammazione, ormaiè riservata solo ad alcune condizioni patologiche nel bambino e,a differenza del passato, è necessaria la ricetta del pediatra.Non è più quindi un “farmaco da banco” per i bambini, a diffe-renza di quanto avviene per gli adulti e questo è molto impor-tante da tenere presente proprio ora che sono state introdottele note misure riguardo alla libera vendita dei farmaci nei su-permercati (anche se in presenza di un farmacista). Infatti si èvisto che se somministrata in caso di banali infezioni virali delbambino l’aspirina può causare, come effetto collaterale seppurraro, una malattia con gravi complicazioni a carico del fegato edel cervello.Quanto tempo è bene aspettare prima di usare un anti-biotico per il mal di gola? Non esistono regole stabilite rigidamente, anche se molti geni-tori ritengono che in ogni caso si debba aspettare almeno 2-3giorni dall’esordio della febbre prima di somministrare l’anti-biotico. Nella realtà tutto dipende dalla diagnosi che effettua ilpediatra. Per quanto riguarda la faringite, che si accompagna ilpiù delle volte, ma non sempre al mal di gola, essa è causata piùfrequentemente da virus e in questo caso, si sa, l’antibioticonon serve a nulla anche se la febbre persiste. L’antibiotico si usanelle faringiti da streptococco, un batterio che nei casi dubbi sipuò scovare facilmente con un tampone faringeo. E per il male all’orecchio?Anche l’otite, che comunque non sempre si manifesta con doloreall’orecchio, è spesso, anche se in misura minore rispetto al maldi gola, causata da virus e tende a guarire spontaneamente. Perquanto riguarda le forme batteriche, anch’esse spesso tendonoa guarire senza terapia specifica; perciò, se il bambino non è trop-po piccolo, o se non soffre frequentemente di otiti, o se non èpresente secrezione di pus dall’orecchio, l’antibiotico non è ne-cessario all’esordio della malattia.

Per quanto tempo si conserva un farmaco?Un farmaco di solito non perde efficacia alla data di scadenza seben conservato, normalmente in luogo fresco e asciutto. Vari stu-di hanno dimostrato che un farmaco può essere ancora efficace,avendo perso solo una piccola parte della propria potenza, an-che a distanza di mesi o addirittura anni dalla data di scadenza.Inoltre prodotti tossici causati dalla degradazione dei componentidella medicina sono pressoché assenti. Vi è una variabilità a se-conda della formulazione (le compresse sono quelle che si con-servano meglio, meno le sospensioni), dell’ambiente (peggio ilcaldo-umido), e della sostanza. Una volta che la confezione èaperta però tutto cambia e bisogna attenersi a quanto consigliatonel foglio illustrativo: i tempi di efficacia si accorciano drastica-mente. Quanto detto non significa naturalmente che si possonousare farmaci scaduti: nessun produttore si prenderà mai la re-sponsabilità di garantire la sicurezza e l’efficacia del propriofarmaco oltre la data di scadenza, che va quindi rispettata conprecisione. Tuttavia in caso di somministrazione per errore di unfarmaco scaduto, specie se da poco tempo, ci si può evitare pa-temi e sofferenze: la possibilità di avere causato danno al propriobimbo è molto bassa.Effetti collaterali dei farmaci nei foglietti illustrativi: qualisono reali e quali vengono inseriti a puro scopo “precau-zionale?”Tutti gli effetti collaterali riportati si sono effettivamente verifi-cati almeno una volta. Il punto è che è difficile da parte del ge-nitore riuscire a distinguere la frequenza e la rilevanza clinica diquanto riportato, con la conseguenza che la lunga lista alla fin fi-ne può apparire, anche a occhi esperti, francamente terroriz-zante. Ci si può difendere da tutto ciò preferendo le medicine dicui, essendo in commercio da tempo, si conoscono perfetta-mente pregi e difetti.È vero che,quando è possibile,è bene usare i farmaci per ae-rosol perché si riducono gli effetti collaterali?Certamente qualora il farmaco sia efficace per aerosol è beneprivilegiare questa via di somministrazione per la rapidità di azio-ne associata effettivamente alla riduzione degli effetti collaterali.Ma ridurre questi “danni collaterali” non vuol dire azzerarli! In Ita-lia ad esempio si usano troppi corticosteroidi per aerosol per ma-lattie, fra l’altro, in cui non vi è indicazione. Troppe mamme ancoraoggi usano questi farmaci in corso di banali malattie da raffred-damento pensando che siano in ogni caso utili e innocui. Non è co-sì: l’utilità si è dimostrata solo per alcune condizioni patologichee gli effetti collaterali, legati per lo più a dosi eccessive del farmaco,ma non solo, possono essere tutt’altro che irrilevanti.