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Periodico della Congregazione delle Suore di San Giuseppe di Cuneo Settembre 2016 n. 2 I luoghi della Misericordia

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Periodico della Congregazionedelle Suore di San Giuseppe di Cuneo

Settembre 2016 n. 2

Incontro Amici

I luoghidella Misericordia

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Sommario

Editoriale p 3

Spiritualità

Miserere Mei p 4

Vita di Congregazione

I luoghi della Misericordia ricevuta in Congregazione p 6

Le opere di Misericordia nei nostri servizi apostolici in Congo p 8

Testimonianze

La Porta della Misericordia a San'Anna p 9

Pellegrine al Santuario della Madre della Misericordia p 10

Il carcere, luogo della Misericordia p 10

Uno sguardo di Misericordia sul Cameroun p 12

I luoghi della Misericordia in Brasile p 14

Esercizi spirituali, luogo della Misericordia p 15

I nostri giubilei, 'luogo' di incontro con la Misericordia:risonanze, riflessioni p 18

Un 'giubileo' un po' diverso p 20

Notizie... dalle nostre comunità

"Fatti di pane" - una giornata di unità p 21

La nostra esperienza in Italia p 23

Esperienza a Roma p 24

Spazio giovani

In cammino: i campi scuola luoghi della Misericordia p 25

Profumo di santità p 25

Santuario di Valmala "con i giovani più giovani" p 26

All'Alpe di Papa Giovanni (Limonetto - Cuneo) p 26

Cracovia da noi a "La Sorgente" p 27

Semi di Comunione p 28

Appuntamenti p 30

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Editoriale

l’invito che Papa Francesco rivolge a tutta la Chiesa in questo Giubileo straordinario

della Misericordia Lo facciamo nostro, racco-gliendo in queste pagine esperienze significa-tive di luoghi della misericordia, dove abbia-mo potuto toccare con mano che Dio “non si stanca mai di spalancare la porta del suo cuo-re per ripetere che ci ama e vuole condivide-re con noi la sua vita Dal cuore della Trinità, sgorga e scorre senza sosta il grande fiume della misericordia” (Misericordiae Vultus, 25) I mesi estivi sono un tempo di pause di riposo e di interiorità, di incontri, di attività nei gruppi di ragazzi, giovani, famiglie, di armonia con la natura, di servizi vari di volontariato Per ripercorrere il cammino fatto, dobbiamo andare a scuola dai bambini, che sanno stupirsi, apprezzare, meravigliarsi di ogni piccola cosa Sono tante le quotidiane notizie negative, che ci è difficile l’esercizio di ‘cambiare stanza’ (come suggerisce Chiara Amirante) e sostituire i pensieri negativi con l’attenzione alle sorprese che il Padre ha in serbo per noi In questo numero ci viene testimoniata la fede gioiosa di chi ha incontrato in modo più intenso l’amore di Gesù nel ‘luogo’ interiore degli esercizi spirituali e del giubileo di professione, nei ‘luoghi’ della misericordia ricevuta in congregazione, nei pellegrinaggi alla Porta Santa di vari santuari, nelle esperienze in Italia delle sorelle africane, nei ‘luo-ghi’ dove le opere di misericordia a servizio dei fratelli, di ogni età e condizione, hanno portato frutto abbondante a sollievo della sofferenza e precarietà, o favorito momenti di gioiosa amicizia Ci viene offerta anche una preziosa riflessione su un Salmo della misericordia (50/51), come aiuto alla nostra preghiera personale e comunitaria Pregandolo, possiamo fare grata memoria della grandezza dell’agire di Dio che perdona, ridona gioia e letizia per la salvezza, accoglie un cuore affranto e lo ricostruisce con il suo amore Ciascuno ha nel suo cuore il ricordo di momenti di stupore e di gratitudine, di speranza e di rinascita; li affidiamo a Maria, la Madre della Misericordia, perché li custodisca e faccia crescere La dolcezza del suo sguardo ci accompagni in questo anno, specie nei momenti in cui il cammino si fa più faticoso

L’équipe della comunicazione

È

Lasciamoci sorprendereda Dio

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Spiritualita

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Nell’anno del giubileo, indetto da Papa Francesco, vogliamo riflettere sul tema della misericordia, lasciandoci guidare dal salmo 50 (51), il Miserere La profondi-tà di questo salmo ci permette di entrare sempre più nelle dimensioni di lunghez-za, larghezza, altezza e profondità del mistero rivelatoci in Cristo Tutte le azioni di Gesù, l’intera sua vita, tutto ciò che disse in pa-role e opere, rivelano il Padre e perciò manife-stano in modo visibile l’invisibile misericordia di Dio: «Chi vede lui vede il Padre (cfr Gv 14,9) Gesù di Nazareth con la sua parola, con i suoi gesti e con la sua persona rive-la la misericordia di Dio» (Misericordiae Vultus, 1) Papa Francesco, fin dai primi giorni del suo pon-tificato, è tornato molte volte su questa parola, invitando tutte le perso-ne a non rimanere indif-ferenti nei confronti dei problemi altrui e ad unirsi in nome di un sentimento di fratellanza In un momento storico come quello che stiamo vivendo, dove anche nei paesi ricchi si affaccia lo spettro del-la povertà, dell’incertezza e si diffonde una preoccupazione generale, la natura-le conseguenza sociale è l’intensificarsi di un sentimento di misericordia e com-passione, che nasce dalla convinzione che da soli non ce la possiamo fare In questo anno santo accogliamo l’invito del santo Padre a contemplare il mistero della misericordia che «è fonte di gioia,

di serenità e di pace, è condizione della nostra salvezza, è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato» (Misericordiae Vultus, 2)Il Miserere è il più celebre tra i cosiddetti «salmi penitenziali» A lungo si è pensa-

to che Davide ne fosse l’autore, come dicono i vv 1-2 Dal suo cuore sa-rebbe sgorgato il salmo dopo il suo adulterio con Betsabea, l’uccisione del marito Uria e l’ascolto della provocatoria para-bola del profeta Natan (cfr 2 Sam 11-12) che gli aprì gli occhi sul suo du-plice peccato di adulte-rio e di omicidio Secon-do il racconto biblico, infatti, Davide ordinò che Uria l’Ittita fosse messo in prima fila e, lasciato solo, trovasse la morte, per poter sposarne la

moglie Betsabea Posto di fronte alla sua colpa, egli non la nega e neppure si lascia distruggere dalla sua potenza corrosiva, ma si rivolge a Dio riconoscendola e in-vocando da lui il perdono Sant’Agostino così scrive: «La colpa di un così grande uomo deve farci misurare la nostra debo-lezza per non desiderare quello che Dio proibisce Non ci è offerto certamente l’esempio della sua caduta, ma l’esempio del suo risorgere Per questo il salmo è stato scritto ed è spesso letto e pregato nella Chiesa Coloro che non sono caduti, lo ascoltino per non cadere, coloro che

MISERERE MEI

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Spiritualita'

sono caduti lo ascoltino per risorgere» Il salmo 50 rimane la più autentica delle nostre preghiere; è la trascrizione insupe-rabile di questo grido di perdono (Mise-rere mei, Deus: «Pietà di me, o Dio») e rappresenta da millenni il grande testo e il grande paradigma in cui la tradizione ebraico-cristiana e l’uomo occidentale hanno espresso ed esprimono il dramma della colpa e la gioia della riconciliazio-ne per la misericordia ricreatrice di Dio Il tono è semplice, sobrio, diretto Si può affermare che fra i 150 salmi non ne troviamo un altro che contenga tanta profondità, bellezza e consolazione Vi è come un fiume di vita che attraversa tutto il salmo coprendo ogni cosa di freschez-za e di speranza Se nei suoi versetti la parola ‘Dio’ viene sostituita con la parola ‘Padre’, ci troviamo nel cuore stesso del Vangelo, con le grandi parabole della mi-sericordia del Signore, nel capitolo 15 di Luca Senza dubbio è quindi il più evan-gelico dei 150 salmi Anche se tante volte compare la parola peccato (o i suoi equivalenti: colpa, ini-quità), soprattutto nei primi versetti, con-temporaneamente e parallelamente si leva la misericordia di Dio come una real-tà molto più solida e visibile; se l’altezza del peccato è come quella di un monte, la misericordia dell’Altissimo è come l’al-tezza della più elevata catena montuosa Il Miserere è la storia di tutti noi, storia di miseria e di misericordia, di peccato e di perdono Se la faremo diventare an-che storia di sincerità di cuore e di spirito contrito e umiliato, allora diverrà sacrificio accetto a Dio Ed egli, il Dio della nostra salvezza, creerà in noi un cuore puro, non ci priverà del suo santo Spirito e ci rende-rà la gioia di essere salvati Il versetto 17: “Signore, apri le mie lab-

bra e la mia bocca proclami la tua lode” è il versetto che nella Liturgia delle Ore è diventato il modo comune con cui si co-mincia la preghiera del mattino, insieme al gesto del segno della croce sulle lab-bra È bello sperimentare che ogni giorno possiamo iniziare la preghiera con questa espressione del salmo Qual è allora la lode da proclamare? È quella di essere certi che anche se i nostri peccati fossero neri come la notte, la misericordia divina è più forte della nostra miseria Occorre però una cosa sola: che il peccatore soc-chiuda almeno un poco la porta del pro-prio cuore, il resto lo farà Dio, che non fa mai ‘violazione di domicilio’ Ogni cosa ha inizio nella sua misericordia e nella sua misericordia finisce Il Miserere è il salmo che nella Chiesa ha accompagnato e accompagna le pre-ghiere, le lacrime, le sofferenze di tanti uomini e di tante donne che vi trovano conforto e chiarezza nei momenti oscu-ri e pesanti della loro vita È la preghie-ra dell’uomo di sempre, appartiene alla storia di ogni tempo, non solo a quella dell’oriente ebraico e della civiltà occi-dentale cristiana Ci permette, perciò, an-che oggi di entrare nel cuore dell’uomo inserito in questa nostra storia

Suor Maria Rosa Porretta

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Vita di Congregazione

I LUOGHI DELLA MISERICORDIARICEVUTA IN CONGREGAZIONE

Il desiderio di vivere, anche come Con-gregazione, il Giubileo straordinario della Misericordia si è realizzato nella giornata di famiglia che ha preceduto i tre corsi di esercizi spirituali organizzati a Cuneo Il passaggio della Porta Santa della Cat-tedrale di Cuneo è stato precedu-to da un vero e proprio pellegri-naggio con delle tappe significa-tive Abbiamo inizia-to ripercorrendo il cammino che ognuna di noi ha fatto in Congre-gazione Con occhi at-tenti siamo state invitate a riconoscere e cantare la mise-ricordia ricevuta nei tanti anni vissuti in Congregazione, incominciando dal dono della vocazione e del carisma nel quale il Signore, animando con il suo Spirito la nostra scelta personale, ci ha dato e con-tinua a darci progressivamente la forma di vita di Gesù in sintonia con la spirituali-tà del “Piccolo Disegno” Nel cammino di configurazione a Cristo, nel tempo della formazione, abbiamo ri-conosciuto il suo amore e con fiducia ci siamo lasciate plasmare dalla sua Parola e, accompagnate dalle formatrici, abbia-mo incominciato a gustare la bellezza del dono di noi stesse nella Consacrazione e nella concretezza di un servizio

Nelle comunità di vita e di missione ab-biamo sperimentato la misericordia di Dio nella “cura fraterna”, fatta di mille atten-zioni ricevute e ricambiate; nella “condi-visione” attraverso gli incontri comunitari, il confronto delle idee, il dialogo fraterno,

portando i pesi le une delle altre, imparando a ri-conoscerci nelle nostre ricchezze e fragilità, spe-rimentando nel quotidiano quan-to abbiamo bi-sogno dell’aiuto reciproco È luogo di mi-sericordia anche la preghiera co-mune Lodare e

invocare insieme il Padre, meditare la sua Parola, affidarci a san Giuseppe in una comune invocazione, gustare il silenzio nelle nostre cappelle adorando il “caro Salvatore” sono stati e sono momenti di grazia per rimanere alla presenza della Trinità misericordiosa Anche nell’apostolato che ognuna di noi ha vissuto e vive possiamo sperimenta-re la misericordia di Dio per noi Infatti, guardando agli impegni apostolici del passato e a quelli di oggi, ci ritroviamo a dire: c’è più gioia nel donare che nel ricevere; quello che si è ricevuto è molto più grande di ciò che si è donato La gio-ia e la fatica dell’apostolato sono stati e sono innanzitutto gioia e ricchezza per la

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Vita di Congregazione

vita, possibilità di arricchimen-to reciproco ed esistenza che si compie e di-venta bella nel fiducioso dono di sé agli altri Il tempo del-la fragilità è il luogo dove più si sente la presenza mi-sericordiosa di Dio attraverso chi ci sta vicino e si prende cura di noi Quando le forze diminuiscono e il nostro corpo vacilla, la Congregazione, attraverso l’attenzione e la competenza delle sorelle e di altre per-sone, ci aiuta e ci regala la misericordia di Dio Quando per l’età avanzata i passi si fan-no incerti e le idee a volte più confuse, il Signore, con ancora più delicatezza, si fa vicino attraverso chi aiuta ad alzarsi, a camminare, a pregare, sta accanto quan-do si è tavola e tiene compagnia nei mo-menti di maggiore solitudine Così, dal nostro oggi, abbiamo rivolto lo sguardo al cammino percorso per con-templare la bontà paterna di Dio che ha regalato vita, ci ha fatto crescere, apren-do strade nuove anche nei momenti diffi-cili e ha cercato di plasmare in ciascuna i sentimenti e la forma di vita di Gesù A questa riflessione è seguito il pellegri-naggio ai nostri luoghi di origine in Cu-neo e precisamente ai locali della canoni-ca del Duomo dove le prime Suore hanno abitato Abbiamo posato i piedi sulle loro orme nel cortile interno alla loro abitazione per

poi seguirle all’altare di S Lucia dove solevano pregare e lasciarsi formare da Gesù buon Samaritano per le opere di Misericordia che subito hanno abbraccia-to Col desiderio di seguirle, con lo stesso en-tusiasmo, ci siamo portate davanti all’in-gresso del Duomo Abbiamo attraversato la Porta Santa cantando: “Misericordes sicut Pater” per arrivare, accompagnate dal parroco Don Mauro Biodo, all’altare della Madonna del Rosario dove le prime 7 novizie fecero la Prima Professione Qui abbiamo sostato in preghiera, in uno dei luoghi più cari alla nostra Congrega-zione, da dove tutto ha avuto inizio e le opere di misericordia spirituale e corpo-rale hanno preso il loro cammino con la coloritura del Carisma Qui abbiamo vis-suto il momento più significativo: il rinno-vo delle Promesse battesimali e dei Voti della nostra consacrazione per ripartire con l’impegno di essere veramente tutte di Dio e del prossimo, eredità preziosa che abbiamo riaccolto

Suor Esterina M. Franchino

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Vita di Congregazione

LE OPERE DI MISERICORDIANEI NOSTRI SERVIZI APOSTOLICI IN CONGO

Parlare delle opere di misericordia, sia spirituali che corporali, significa eviden-ziare il nostro carisma Il Santo Padre, nella bolla Misericordiae Vultus, ci invita a fare una rilettura della nostra vita apo-stolica e spirituale Come suore di San Giuseppe in Congo siamo chiamate a dedicarci a tutte le opere di misericordia In varie comunità le suore si occupano dell’insegnamento nella scuola materna, primaria e secon-daria dove cercano di dare il meglio di loro stesse per una formazione integra-le della persona Accanto all’educazione vi è la cura della

salute Le suore sono impegnate nelle strutture sanitarie per il servizio agli am-malati e lavorano di tutto cuore senza calcolare sacrifici e fatiche Siamo presenti anche nell’ambito della rieducazione con le persone diversa-mente abili: audiolesi, handicappati fi-sici e mentali È un’opera che richiede pazienza, sacrificio, amore e molto sen-so di responsabilità Per portare la ‘lieta notizia’ del Vangelo ci occupiamo con gioia e competenza della catechesi e dei gruppi parrocchia-li, aiutando a crescere nella fede e nella testimonianza a Gesù morto e risorto Nei centri di formazione le mamme sono accompagnate nella cura della casa e dei loro bambini e aiutate perché possano vivere bene il proprio compito in famiglia Tutte ci impe-gniamo a vi-vere le opere di misericordia con generosi-tà, semplicità e umiltà senza cercare inte-ressi personali L’unico scopo che ci prefig-giamo è che ogni persona scopra la sua dignità di figlio di Dio e possa vivere gioiosamente

Suor Marthe Etsaunga

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Testimonianze

LA PORTA DELLA MISERICORDIA A SANT’ANNATra le belle intuizioni di Papa Francesco, quella di aprire la Porta Santa della misericordia in diverse lo-calità, è stata certamente molto indovinata Forse non immaginava che se ne aprisse anche una pro-prio sulle nostre splendide montagne a 2035 m di al-titudine Il 12 giugno, alla cerimo-nia di apertura ufficiale del Santuario e della Porta san-ta, presieduta dal nostro Vescovo Mons Piero Del-bosco, è stata sottolineata l’importanza di questo luo-go come opportunità per i pellegrini di fare esperienza della mise-ricordia A fianco del-la stessa porta è stata collocata una bellis-sima icona di Gesù ‘buon Pastore’ che ha sulle spalle la pecorel-la smarrita, immagine tipica della misericor-dia, quasi a ricordare a ognuno di quelli che varcano la soglia che Gesù è lì pronto per caricarci sulle sue spal-le con le nostre ‘magagne’ e fare festa con noi e i suoi amici Al santuario di Sant’Anna salgono miglia-ia di pellegrini in cerca di pace e serenità Spesso vengono a scaricare un bagaglio di situazioni difficili, penose, laceranti La maggior parte è spinto da una motivazione di fede per l’incontro con Dio; la bellezza unica dei luoghi lo favorisce Ci sono anche turisti più che veri pellegrini, ma il fascino di

Sant’Anna sorprende sem-pre e non lascia nessuno indifferente Molti arrivano a piedi, sperimentando an-che fisicamente la fatica del cammino che ci porta all’in-contro con la misericordia: un cammino lento, pazien-te, tenace… capace così di sciogliere i nodi delle per-sone e delle comunità chia-mate alla riconciliazione Quello che si vive in que-sto Santuario non è facile da descrivere perché le cose più importanti abi-tano l’intimità del proprio essere e non hanno molto

in comune con le pra-tiche devozionali che sono più appariscenti La presenza costante di sacerdoti disponibili per le Confessioni offre un’opportunità reale di esperienza di misericor-dia: i pellegrini lo san-no bene e quelli che ne approfittano non sono un’eccezione Siamo grati a tutto lo staff di Sant’Anna che

lavora, ognuno nel proprio settore, per favo-rire l’abbraccio con la misericordia, perché a tutti possa giungere, secondo il desiderio di Papa Francesco, la bontà e la tenerezza di Dio Ogni persona che sale al santuario possa “sperimentare questo amore viscera-le di Dio come un sentimento profondo, na-turale, fatto di tenerezza e di compassione, di indulgenza e di perdono”. (Misericordiae Vultus n. 6)

Suor Gemma Dalmasso

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Testimonianze

PELLEGRINE AL SANTUARIODELLA MADRE DELLA MISERICORDIA

IL CARCERE, LUOGO DELLA MISERICORDIA

Come comunità di San Giuseppe agli Angeli, già da tempo pensavamo ad un pellegrinaggio, a conclusione dei nostri ritiri mensili, con il dono del passaggio della “Porta Santa” Il santuario della Madre della Misericordia di Valmala (Sa-luzzo) nella valle Varaita ci è parso subito significativo per vivere il nostro giubileo e lasciarci abbracciare dalla misericordia divina, condotte per mano da Maria che in questo luogo si è presentata in lacri-me, invitando il cuore dell’uomo alla con-versione, “viaggio interiore” per ritorna-re al Signore Il pomeriggio nuvoloso e freddo, nonostante si fosse nel mese di maggio, ci ha messe subito nell’atmosfe-ra adatta per la riflessione, la preghiera e la penitenza Accompagnate da don Pie-ro Cavallo, in quaranta, abbiamo iniziato

M ha parecchi anni di pena da scontare Vive chiuso nella sua dolorosa storia Non parla di sé con nessuno Lo avvicino ai colloqui Desidera prepararsi a ricevere la Prima Comunio-ne e Confessione Iniziamo ad incontrarci per un’ora la setti-mana Si apre, si racconta È

il nostro pellegrinaggio attorno al San-tuario pregando e, di tappa in tappa, sia-mo arrivate alla Porta Santa aperta solen-nemente tre giorni prima, il 13 maggio Con commozione e fede abbiamo aspet-tato che si aprisse per noi e l’abbiamo at-traversata cantando “Misericordes sicut Pater”! Ai piedi della Madonna abbiamo pregato il Rosario e celebrato l’Eucaristia La Madre della Misericordia ci ha accol-te, benedette e la grazia dell’indulgenza giubilare ci ha avvolte di pace e serenità Con grande riconoscenza e anche un po’di nostalgia, dopo una buona meren-da e the caldo, abbiamo ripreso la via del ritorno a casa, felici di ‘avercela fatta’ no-nostante gli acciacchi dell’età

Suor Michelangela Ramero

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Testimonianze

un cammino verso l’amore di Gesù “Egli perdona tutte le tue colpe… ti corona di gra-zia e di misericordia ” (Salmo 103) “Mi sento un uomo nuo-vo” dice contento intimamen-te il giorno della sua prima comunione I detenuti sentono profonda-mente che Papa Francesco li ama, li predilige, è immagine della misericordia di Dio Il giorno in cui anche in carcere i detenuti sono passati attra-verso la Porta Santa della loro Cappella, uno di loro ha vis-suto ed espresso così la sua esperienza: “Il passato è alle spalle, nelle braccia della mi-sericordia Il mio peccato è perdonato, mi rimane sì la pena da scontare, ma io sono un altro La Chiesa mi considera non più un delinquente, ma un uomo libero…in un cammino di conversione” Bellissimo l’invito di Papa Francesco a considerare Porta Santa anche la porta della propria cella A novembre si celebrerà a Roma in San Pietro il giubileo dei detenuti Forse è la prima volta che si verifica un evento del genere Ringraziamone Dio In ogni Eucarestia celebrata, in ogni in-contro personale, attraverso una lettera, il desiderio è proprio sempre di poter far toccare con piccoli gesti, parole, o la ri-sposta a piccoli bisogni, che Dio è Padre Buono, vuole il nostro bene, ci perdona, apre cammini nuovi Ma Dio ha bisogno dei nostri piedi e delle nostre mani Chi è solo, straniero, senza casa, senza lavoro, uscito di carcere ha più che mai bisogno di accoglienza, di aiuto Non a caso in Italia il 70% dei car-cerati è recidivo Bisogna moltiplicare le case di ospitalità, la possibilità di lavoro La misericordia deve esprimersi in gesti

concreti Il Papa ce ne dà continuamente l’esempio Bella l’iniziativa, in occasione della GMG di Cracovia, di far partecipare via radio con trasmissioni ragazzi e ragazze di tre carceri minorili inviando ai loro coetanei che sono in Polonia messaggi di spe-ranza, raccontando le loro storie difficili con la musica e il linguaggio dei giovani Iniziano la trasmissione i ragazzi del Fer-rante con la sigla finale di “Gomorra” Si spiega ai microfoni agli amici di Cracovia che è un inno ad un futuro migliore, no-nostante parli del disagio che vivono i ra-gazzi di Napoli costretti a vendere droga o maneggiare armi “Io da grande vorrei fare il cablatore elettrico e riabbracciare presto la mia famiglia”È vera misericordia l’attenzione, il rispet-to, l’inclusione dei detenuti, per farli sen-tire persone, fratelli Il cammino è ancora tutto in salita Preghiamo lo Spirito Santo che susciti profeti coraggiosi nell’aprire strade nuove e volontà seria nei respon-sabili politici per una riforma della legi-slazione carceraria che miri alla rieduca-zione

Suor Anna Vacchetta

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Testimonianze

UNO SGUARDO DI MISERICORDIA SUL CAMEROUNPer l’anno della misericordia, il Vescovo ha aperto la Porta del-la Cappella della Misericordia divina, luogo di pellegrinaggio, in Maroua, il 17 dicembre 2015 Con una lettera a tutti i fedeli ha dato alcuni orientamenti su come vivere il Giubileo in questa terra ancora minacciata dagli attacchi dei Boko Aram e dalla violenza:

La preghiera in famigliaLa pratica delle opere di miseri-cordia corporali e spirituali Il perdono e la riconciliazione nelle famiglie e tra gli operatori pastorali Ai sacerdoti chiede di intensifi-care i tempi disponibili per la confessione sacramentaleIl pellegrinaggio diocesano verso la Porta della Misericordia il 4 e 5 marzo 2016Il pellegrinaggio in ogni zonaGli esercizi spirituali per i sacerdoti e le religiose sulla misericordia, a giugno e a luglioLa rivitalizzazione del comitato Giustizia e Pace

La chiesa locale, prendendo forza dalla Parola di Dio e in solidarietà e unità con il Ve-scovo, in particolare, cerca di vivere le opere di misericordia con:

L’accoglienza dei rifugiati Nigeriani Il soccorso di molte persone Camerunesi desolate e costrette a lasciare il villaggio

La vicinanza alla gente come il buon samaritanoLa preghiera di tutta la comunità dio-cesana

Il cammino di incontro con il prossimo si farà nello stile del buon Samaritano (Lc 10,29-37) - La parabola ci istruisce sull’atteggia-mento da adottare verso il prossimo Le nostre differenze umane, culturali e religiose sono soltanto aspetti su-perficiali Siamo tutti creati ad imma-

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Testimonianze

gine e somiglianza di Dio, siamo tutti figli dell’unico Padre e fra-telli tra noi

- Il tema della misericordia ci met-te sulla via dell’incontro con l’al-tro in particolare con i cristiani delle altre confessioni religiose, anche con i musulmani che invo-cano il Dio Misericordioso

- «Se il cristianesimo continua ad agire nel Nord-Ca-merun, ci sarà una soluzione, ci sarà una via sociale normale dove musulmani, cristiani, pagani vivranno come fratelli, la mano nella mano», dice Baba Simon, un prete missionario nell'estremo nord del Came-roun, considerato un esempio di santità in Africa - L’ecumenismo e il dialogo interreligioso sta pren-dendo, poco a poco, radice nella nostra diocesi e ci rallegriamo Incoraggiamo tutti i cristiani, gruppi

e organizzazioni nelle parrocchie a coltivare lo spirito del dialo-go con i fratelli e le sorelle che non professano la nostra stessa fede Sono dei fratelli da amare

Suor Justine Souké

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Testimonianze

I LUOGHI DELLA MISERICORDIA IN BRASILE“Per la prima volta nella sto-ria della Chiesa non sarà ne-cessario anda-re a Roma per vivere la grazia del Giubileo della Misericor-dia, ma in ogni Chiesa diocesa-na sarà aperta una Porta Santa, segno visibile della comunio-ne della Chiesa universale!” Il tono dell’an-nuncio fatto dal nostro Vescovo era com-mosso e gioioso e suscitò stupore e gra-titudine per questa possibilità concessa dal Papa Così il 13 dicembre anche la nostra cattedrale aprì la Porta della mise-ricordia ai fedeli che già avevano invaso le strade adiacenti la Cattedrale di Nova Iguaçu, città della grande e problematica periferia di Rio de Janeiro Partecipando a questo evento, ci siamo sentite profon-

damente coinvolte ad accogliere e tra-smettere il vangelo della misericordia! Le richieste si sono moltiplicate: animazione di ritiro spirituale con alcuni gruppi, apo-stolato della preghiera, Clube de Mães – per la promozione della donna, rifles-sione con gruppi di giovani e adolescenti nella catechesi o durante la celebrazione domenicale della Parola Non poche volte ci ha stupito e commos-so vedere come l’esperienza di incontro

con il Signore, che si fa vicino manifestando amore, fiducia e perdo-no, ha suscitato in tante persone una speranza nuova, un sentirsi purifi-cate, curate e inviate ad essere ‘misericordiose come il Padre’ Affiorava in noi l’esclamazione di Gesù: “Ti benedico, per-ché hai rivelato queste cose ai piccoli!”

La comunitàdi Vila de Cava

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Testimonianze

ESERCIZI SPIRITUALI, LUOGO DELLA MISERICORDIAStiamo trascorrendo un anno tutto im-merso nella Misericordia, per lasciarci condurre a diventare “misericordiosi come il Padre“ È un’impresa e un dono mai abbastanza contemplato e vissuto Ci sono stati offerti corsi di esercizi spi-rituali per approfondire, nel silenzio ado-rante, questa prerogativa fondamentale di Dio che va oltre le nostre attese e la-scia nel cuore il sapore e il gusto di Colui che ama vivere con noi, si commuove per noi “Gesù di Nazaret” è la misericordia di Dio, fatta persona Il volto, che l’Amore del Padre assume per ognuno di noi, è la porta aperta a tutti i suoi figli, in partico-lare a quelli più lontani, perché più attesi e amati Siamo la gioia di Dio, quando ci lasciamo trovare da Lui “Rallegratevi

con me, perché ho trovato la mia peco-ra che era perduta” (Lc 5,4-7) Sentirsi sulle spalle del Buon Pastore, sentire il palpito del suo cuore, la profondità del suo amore, rende buona la vita, la raffor-za, la rende capace di tenerezza verso i fratelli, la spinge alla ricerca perché altri sperimentino lo stesso amore, siano felici della stessa gioia Dio perdona, perché è buono e gene-roso, ma quello che sorprende è il suo perdono perché ha fiducia nell’uomo, nei germi buoni che ha posto in ciascuno di noi Non mette al centro la legge da os-servare, ma il bene che deve fiorire, l’an-dare verso il nuovo, la vita piena Signore, donaci di capire che ogni tuo perdono è un evento di risurrezione

Suor M. Valentina Borella

Voglio cantare la Misericordia del Signore per i tanti anni vissuti in Congregazione Fin da giovane il Signore mi ha concesso di essere in sintonia fra i desideri che pro-vavo e la spiritualità del Piccolo Disegno Nella formazione ho sperimentato la sua fedeltà e ho cominciato a gustare la bel-lezza del dono con la concretezza del ser-vizio Nel corso degli anni ho vissuto in diverse comunità Sempre ho gustato la cura fraterna, la condivisione, la preghie-ra comunitaria, l’apostolato e, nei corsi di Esercizi ignaziani, ho imparato a seguire il Signore e “condividere” con Lui la mia vita Ora, giunta all’età di ottantasei anni, ho conservato la gioia di poter ancora servi-re il Signore e contemplare la sua bontà paterna Rendo lode a Dio per i momen-ti belli, insieme ad altri più difficili, e per il tempo che mi regala nel suo Amore e chiedo che mi aiuti a ringraziarlo per que-sto luogo di misericordia che è stata ed è questa mia Congregazione perché io

possa ancora essere un piccolo mattone nella costruzione del Suo Regno

Suor Agnese Baudino

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Editoriale

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Seminatoridi Misericordia

Nell’immenso campo dell’umanitàsemina il tuo sorriso,

semina il desiderio di bene,semina la tua voglia di crescere,

semina la tua voglia di vivere,semina gesti di misericordia,

semina con fantasia, semina a piene mani,semina con cuore aperto, semina senza paura,

semina con amore, semina con gioia, semina e aspetta …

Crescerà l’albero della misericordia,un albero che si nutre di fiducia, di speranza e respira simpatia,

sa attendere con pazienza, non cede alle tempeste,offre accoglienza nel cuore ad ogni persona,

conforta chi cammina nella tristezza, fa compagnia a chi è solo,

dà sollievo a chi vive nella fatica e nella malattia.

L’albero della misericordia darà i suoi frutti …

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Editoriale

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Nell’immenso campo dell’umanitàsemina il tuo sorriso,

semina il desiderio di bene,semina la tua voglia di crescere,

semina la tua voglia di vivere,semina gesti di misericordia,

semina con fantasia, semina a piene mani,semina con cuore aperto, semina senza paura,

semina con amore, semina con gioia, semina e aspetta …

Crescerà l’albero della misericordia,un albero che si nutre di fiducia, di speranza e respira simpatia,

sa attendere con pazienza, non cede alle tempeste,offre accoglienza nel cuore ad ogni persona,

conforta chi cammina nella tristezza, fa compagnia a chi è solo,

dà sollievo a chi vive nella fatica e nella malattia.

L’albero della misericordia darà i suoi frutti …

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Testimonianze

I NOSTRI GIUBILEI, ‘LUOGO’ DI INCONTROCON LA MISERICORDIA: RISONANZE, RIFLESSIONI

Il 29 maggio scorso abbiamo festeggiato con gioia i giubilei dei 50, 60 e 65 anni di professione religiosa Ci siamo incontrate, alla vigilia, con Madre Maria Nives e Con-sigliere per vivere insieme un momento di preghiera, di condivisione fraterna e di festa Abbiamo pregato e riflettuto sull’Eucaristia come centro e fondamento della nostra spiritualità e ciascuna è stata poi invitata ad esprimere che cos’è per lei l’Eucaristia Personalmente ciò che mi ha sempre colpita, partecipando e riflet-tendo sull’Eucaristia, è l’espressione forte di Gesù, offrendo il pane e il vino ai suoi amici: “Prendete e mangiate, questo è il mio corpo dato per voi Prendete e be-vete, questo è il mio sangue versato per voi Fate questo in memoria di me” Al di là dei profondi significati biblici e teolo-gici dell’Eucaristia, sento che Gesù non ci chiede soltanto di compiere dei riti, ma di rivivere l’evento che ha vissuto Lui: offrire la propria vita nel servizio, nel dono di sé per amore, nel farsi pane e cibo per gli altri, vivere di Lui e del dono ricevuto, per il bene di tutti, per la remissione dei pec-cati Partecipare all’Eucaristia o pregare davanti a Gesù nel Sacramento è sempre un momento forte di comunione con Lui e tra noi, che deve riflettersi e prolungarsi nel nostro quotidiano

Suor Ida Mana

Ecco “questo Piccolo Disegnonella Santissima Eucaristia”!

Vivere, contemplare per incontrareE nutrirci del Suo pane vivo

che dà vita,pane memoria di compagnia,

pane che raccoglie sentieridi speranza e anche briciole

di nostalgia, di fede, di amore…

È dono ricevuto e spezzatoall’umanità viandante

in cerca di futuro Pane, Parola che genera ricerca,

attesa per il Regnoche viene se è pane spartito

che tu donasti per tutti

Pane, ricordo e impegnoche apre a giorni di festa

per consegnare parole e gestiche annodano distanze

Contemplare te, Eucaristia con noi,ma andare e sempre

sull’orizzonte del nostro andare!

(In occasione del Giubileo di professione)

Suor Lodovica Peirotti

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Testimonianze

L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore, per-ché ha guardato con amore a noi e ci ac-compagnate con la sua fedeltà fino alla tappa del 60mo anno giubilare Cele-branti e partecipanti hanno contribuito a rendere festoso l’evento; la cantoria ci ha rallegrato con i canti Alcune sorelle del gruppo, per ragioni di salute, non hanno potuto essere presenti, ma la gioia del cuore che il Signore elargisce con gene-rosità ha toccato tutte e ci ha fatto vivere momenti belli Desideriamo esprime-re un profondo ringra-ziamento a Dio per la chiamata a seguirlo più da vicino e per gli aiuti ricevuti nel corso degli anni, nei periodi di luce e in quelli bui L’amore del Signore ci ha ac-compagnate, illumina-te, guidate e rialzate dopo ogni caduta per ricominciare sempre Un grazie riconoscen-te va ai Superiori per averci aiutate, soste-nute con la vicinanza, la fiducia e l’affetto fraterno per una do-nazione più profonda di noi stesse Grazie a tante sorelle e persone incontrate, con cui si è lavorato, pregato e condiviso la Parola di Dio, forza e guida momento per momento Grazie ai poveri delle missioni, ai malati, che sono stati per noi esempio e stimolo a vivere la radicalità del Dono Ora che la missione esterna si è ridotta, sentiamo la gioia di vivere con maggior intensità le nostre giornate: nella preghiera, nel silenzio e nell’offerta in comunione a Cri-

sto, alla congregazione, alla chiesa Possiamo sempre rimanere nel Grazie continuo, valoriz-zando con gioia la san-tità feriale nelle piccole cose Chiediamo alla SS Trinità di continuare a spronarci per vivere sempre più con Gesù in una vita totalmente immersa in Lui perché possa prendere pieno possesso di tutte noi La gioia grande che portia-mo in cuore diventi te-stimonianza e preghiera a favore di nuove voca-zioni Il salmo 91 parla dei giu-sti che, nella vecchiaia, daranno ancora frutti, saranno vegeti e rigo-gliosi, per annunciare

quanto è grande il Signore Egli ci vuo-le vigorose e rigogliose nel dare, offrire, supplicare il Padre per le vocazioni, le famiglie, i giovani, la pace nel mondo, l’unità degli uomini, la santità dei sacer-doti e religiosi perché siano sale e luce del mondo

(a nome delle sorelle giubilari,Suor Savina, Suor Giustina, Suor M. Felicita)

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Testimonianze

UN 'GIUBILEO' UN PO' DIVERSO'Diverso' dai Giu-bilei celebrati in Congregazione, ma molto bello e significativo 'Di-verso' perché la festeggiata non era fisicamente presente ma ha riempito il cuore e la preghiera dei partecipanti La 'festeggiata', ricordata con tan-to calore e ricono-scenza, era suor Renza Bono, nel suo paese natale, Bernezzo, e il ri-cordo per i suoi 50 anni di Vita religiosa, voluto dalla sua famiglia e dagli amici che da anni la seguono anche con il sostegno a distanza, è avvenuto in una Celebrazione Eucaristica presieduta dal

Parroco don Michele Dutto, la sera del sabato 11 giugno, proprio mentre la 'sua amata gente' la festeggiava in Ar-gentina La Congregazione si è resa presente

con un piccolo gruppo di So-relle, alcune delle quali erano state in missione in Argentina e ha accolto con commozio-ne e gratitudine 'il bene' che Bernezzo vuole a suor Ren-za e anche a noi 'Suore giu-seppine' Grazie di cuore! La preghiera ci tiene veramente uniti, al di qua e al di là degli oceani Il Signore ricompensi ogni gesto di generosità e di amore

Per le partecipantiSuor Irene Botasso

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Notizie

... DALLE NOSTRE COMUNITÀ

ITALIA

Nella bella cornice del-la Casa di Esercizi di San Pietro del Gallo, a Cuneo, il 5 giugno scorso, si è riunito un folto gruppo di laici del Piccolo Disegno, provenienti da: Torino, Cuneo, Fossano e San-remo, per una giornata di riflessione e di pre-ghiera Una giornata contrassegnata dalla gioia dell'incontro e dalla percezione, quasi tangibile, dell'unità che caratterizza la nostra spiritualità Il tema della medita-zione - “Fatti di pane” - sviluppato in modo originale e convin-cente da suor Rosanna Gerbino - ci ha po-sto di fronte all'Eucarestia come realtà di unità e di condivisione tra noi e con i più poveri Non possiamo cibarci di Cristo sen-za diventare anche noi pane È la “duplice unione totale” di cui parla p Jean Pierre Médaille: più sono in Te, Signore, più vado agli altri Cercare di comprendere quanti pani abbiamo da mettere a disposizione, anche se sono pochi, è l'impegno di tutta una vita Sul niente non avviene nulla, ma sul poco “c'è miracolo”: messo nelle mani del Signore si moltiplica È stata una domenica “speciale”, un gior-no nel quale abbiamo gustato la gioia del Dono che abbiamo gratuitamente ricevuto per condividerlo a nostra volta Un piccolo pane simbolico, offerto a ciascuno, ci ha

"FATTI DI PANE" - una giornata di unità

tangibilmente ricordato che, dopo aver ri-cevuto l’Eucarestia, siamo “fatti di pane”, il simbolo privilegiato per dire la gratuità dell'amore Siamo ripartiti con il cuore pieno di rico-noscenza e con la speranza di incontrarci ancora Tappe come questa, nel nostro cammino di laici, sono come un “viatico” che ci accompagna sulle strade del mondo dando un senso profondo alla nostra vita

Mirella

Domenica 5 giugno ci siamo ritrovati nu-merosi a San Pietro del Gallo per una gior-nata di ritiro spirituale per i laici del “Picco-lo Disegno”, intitolata “Fatti di Pane” Dopo la cordiale e calorosa accoglienza di Madre Maria Nives e di Suor Esterina, Suor Rosanna Gerbino ci ha introdotti alla gior-nata con un canto allo Spirito Santo, quindi

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Notizie

abbiamo visto un breve video dell’incontro di un sacerdote con Papa Francesco a Fi-renze: una testimonianza davvero bella di questo sacerdote di origine albanese, che venticinque anni fa, quando era sedicenne e profugo in Italia, ha suonato il campanel-lo ad un parroco di Firenze, il quale lo ha accolto ed ospitato in canonica per undici anni, dicendogli “oggi alla mia porta ha bussato Gesù” Poi la Vocazione e la Con-sacrazione a Dio In seguito suor Rosanna, prendendo spunto dal brano di Vangelo di Marco sul miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, ci ha fatti riflettere: è importante raccoglierci davanti a Gesù, rac-contargli la nostra vita e, dopo che ci siamo dati molto da fare ed avere fatto tutto quel-lo che possiamo sulla terra, tornare da Lui

e riposare È molto impor-tante cercare Gesù, risve-gliare il desi-derio di Lui: quando tu cerchi Gesù, in realtà Lui ti ha già visto, ti ha già tro-vato Questo ci dà grande pace, sicu-rezza e sere-nità La frase “quanti pani avete” signi-fica guardare alla nostra vita: quali ta-lenti, quali ri-sorse possia-mo spendere per gli altri? Al termine dell’incontro abbiamo vis-

suto un tempo di adorazione in cappella, poi di preghiera e di riflessione personale nel verde del parco della casa per esercizi spirituali Ci siamo quindi riuniti per il pran-zo che abbiamo trovato preparato In po-meriggio, don Gian Michele Gazzola ci ha guidati nei vari percorsi di meditazione che ha realizzato nel parco Dopo un momento di condivisione, la giornata si è conclusa con la Santa Messa, in cui abbiamo ricor-dato anche Suor Rosa, presente con noi dal paradiso Una giornata davvero specia-le e preziosa di preghiera, di riflessione e di fraternità Carichi di pace e di gioia siamo tornati a casa, dandoci appuntamento al prossimo anno

Maurizio Daniele

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Notizie

Con gioia condividiamo quanto abbiamo vissuto nella nostra esperienza in Italia: un reale ritorno alle ‘origini’ per una fede raf-forzata Grazie agli approfondi-menti che diverse nostre sorelle ci hanno offerto circa la storia della nostra congregazione, il carisma e la Federazione italiana delle suore di San Giu-seppe, abbiamo ricevuto nuove chiarezze per apprezzare e valoriz-zare maggiormente i grandi doni che ab-biamo I corsi tenuti da don Claudio Margaria e don Mariano Bernardi ci hanno aiutate a rafforzare la nostra fede, a conoscere e amare Gesù vivo e presente in noi e a comprendere l’immensa grandezza della Bibbia che, nella meditazione quotidiana, ci riporta all’essenziale che è il Cristo Con suor Lucia Gallo abbiamo approfon-dito il nostro impegno definitivo alla luce delle Costituzioni e dei Testi primitivi, per capire sempre meglio come vivere in re-sponsabilità e fedeltà la consacrazione re-ligiosa Il nostro cuore si è aperto sempre di più alla fede, alla confidenza e all’abbando-no in Dio per consegnarci nelle Sue mani L’esperienza nelle comunità che ci hanno accolte, le visite, i servizi prestati, hanno suscitato in noi l’incoraggiamento a perse-verare nella fede, nella fedeltà alle più pic-cole cose, nella gioia immensa per la no-stra vita consegnata al Signore, nell’amore

alla congregazione e nella comunione tra noi Il pellegrinaggio in Francia, camminando sulle orme del nostro fondatore e delle prime suore, è stato motivo di grande gio-ia e ha rinnovato in noi la fiducia in Dio e l’amore per la congregazione, la tenacia e il coraggio di andare avanti superando le difficoltà che la vita presenta Inoltre il fatto che sia stato un pellegrinaggio di Fe-derazione ci ha avvicinate maggiormente le une alle altre, stimolandoci a vivere in-sieme il carisma di comunione Ringraziamo di vero cuore le nostre Supe-riore che ci hanno permesso questa indi-menticabile esperienza nel nostro cammi-no di formazione, le comunità che ci hanno accolte, le consorelle che hanno condiviso con noi questa tappa di vita, i sacerdoti e le suore che, con gli insegnamenti, i consi-gli e la disponibilità, hanno contribuito alla nostra formazione Ci affidiamo umilmente alle vostre pre-ghiere

Suor Eliane Boussabi eSuor Angélique Tiba

AFRICA

LA NOSTRA ESPERIENZA IN ITALIA

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Notizie

Dopo tre anni passati in Italia-Roma per lo studio delle scienze religiose, vorrei prima di tutto ringraziare la Santissima Trinità per la protezione e l’amore infinito con cui ha condotto i miei passi su una terra di lunga tra-dizione cristiana, dove tanti martiri hanno testimoniato la fede in Gesù Cristo senza indietreggiare davanti ai persecutori del tempo Sono molto contenta di questa grande esperienza che ho fatto attraverso lo studio e la vita comune con le mie consorelle, sia a Roma che a Cuneo Ho potuto, così, attingere alla sapienza di quelle che hanno seguito il Signore, qui in Italia, e sono rima-ste fedeli e di altre che sono andate in ter-ra di missione per condividere, malgrado difficoltà, vicissitudini e anche gioie, la loro fede e il carisma che il nostro fondatore p Jean Pierre Médaille ci ha lasciato Lo studio fatto all’Università Urbaniana è stato per me un’esperienza indimentica-bile; vi ho incontrato persone di popoli e continenti diversi che non avevo mai im-maginato Sapere che professiamo la stes-sa fede in Gesù Cristo e perseguiamo lo stesso obiettivo di annunciare il Regno di Dio, è per me una cosa meravigliosa Ciò dimostra la forza e la potenza di Nostro Si-gnore Gesù Cristo, che vuole salvare tutti gli uomini e dare a ciascuno una vita piena,

ESPERIENZA A ROMA

dove ci si senta fratelli e sorelle Lo Spirito Santo è continuamente all’opera per unirci insieme Ringrazio il buon Dio per questo immenso dono Le diverse materie, a livello umano, spiri-tuale, ecclesiale, mi hanno aiutata a cono-scere meglio l’essere umano e la società odierna, la vita con Cristo, la Chiesa, che continua ad operare nel mondo attraver-so i suoi pastori e tutti i battezzati di buo-na volontà Il Signore si serve di persone umili, semplici e deboli, cominciando dagli Apostoli, i Padri della Chiesa, i Santi e le Sante di tutti i secoli; ciò è bello e ci inco-raggia ad amare la Chiesa madre e a cam-minare con fiducia nella fede, sulle tracce di chi ci ha preceduto Con grande riconoscenza vorrei ringrazia-re la Madre e il Consiglio per l’opportunità che mi hanno dato per questi studi Grazie alla mia cara comunità di Roma, a tutte le consorelle e le persone generose che mi hanno sostenuta, incoraggiata e aiutata nello studio, nell’apprendimento della lin-gua italiana e in diversi altri modi Che il Signore benedica tutti Grazie di cuore

Suor Justine Souké

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Spazio giovani

Noi del gruppo “giovanissime”, eccoci al secondo anno della nostra esperienza a s Anna di Vinadio Come lo scorso anno, abbiamo vissuto quattro gior-ni all’insegna del divertimento, intervallato da piccoli servizi e momenti di preghiera In questo cammino di crescita siamo state affiancate da suor Valeria e da don Andrea Adamo e accolti con gioia da tutti i volontari del Santuario Per osservare meglio la natura che ci circonda, abbiamo trascorso mezza giornata camminando nel verde In questa occasione siamo riuscite ad apprezzare il paesag-

Dall’otto all’undici agosto il gruppo del-la scuola media, ragazzi e ragazze che quest’anno hanno fatto un cammino di co-noscenza di Gesù nel Seminario di Cuneo, si sono ritrovati ad Argentera, nella Casa Alpina della Parrocchia del Sacro Cuore Ragazzi, animatori, preti e suora, ci siamo tutti concentrati sul tema della santità Gli Arcangeli, s Rocco, s Benedetto,

PROFUMO DI SANTITÀ

gio nonostante il tempo non fosse dei migliori Ancora un grazie particolare a tutti coloro che, anche solo con un sorriso o una mezza parola, sono riusciti a farci vivere con fede una tappa del nostro cammino

s Martino, sono stati i nostri amici che ci hanno aiutati a conoscere e vivere meglio le opere di misericordia La gioia, l’impe-gno, il gioco, la preghiera, il contatto con la natura, ci hanno fatto sentire che è bello vivere così, con il “profumo di santità”

A nome di tuttiSuor Valeria Giordano

IN CAMMINO: I CAMPI SCUOLALUOGHI DELLA MISERICORDIA

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Spazio giovani

Un weekend di silenzio, preghiera, medita-zione, gioco, divertimento e tantissime risa-te La conclusione di un cammino iniziato con la settimana comunitaria per andare con Gesù alla scoperta della sua bellezza A Valmala abbiamo vissuto lo spirito del giubileo della Misericordia É stata un'oc-casione per sperimentare quanto sia bello vivere insieme come fratelli e sorelle, af-frontare la fatica per raggiungere la vetta e riscoprire noi stessi

Chiara, Francesca e Roberta

Una giornata all’Alpe, al passo con Gesù, tra i profumi dei prati in fiore, il silenzio che av-volgeva tutto inondandoci dell’Amore di Dio, l’incanto dei ciliegi fioriti, qualche nuvoletta passeggera e le cime dei monti che sfiora-vano il cielo limpido… Come potremmo non sentirci amati osservando il creato? Come il Signore veste i fiori del campo, tanto più ama noi sue creature! Sono stato poi attratto dall'arco in pietra, simbolo della risurrezione di Gesù Nella vita occorre puntare in alto, come ci “insegna” la maestosa Rocca dell’A-bisso, passando per la via della Croce Grazie per questa giornata di Paradiso Marco

Il week-end in montagna, all’Alpe di Papa Giovanni XXIII, è stato una tappa di cammino con Gesù, in cui ho compreso che Lui ci chiede di lasciarci amare e guardare così come sia-mo; ci invita a stare con lui anche se non lo sentiamo presente, siamo ‘vuoti’ e percepiamo solo silenzio È stato bello intuire la presenza di Dio e la cura che ha per noi! È ristoro della nostra vita nei momenti di stanchezza … arriva ad abbracciarti per rinnovare e far crescere quell'amicizia che, fin dal battesimo, Gesù ha voluto stringere con te

Valentina

L’Alpe, un posto meraviglioso che aiuta a conoscerti, comprenderti Non importa chi sei e cosa hai fatto Gesù è vivo e ci parla! Sì, l’Alpe è un luogo dove si va ad ascoltare che cosa Dio ha da dire a ognuno di noi!

Aurelio

SANTUARIO DI VALMALA - 14-15 MAGGIO 2016,“CON I GIOVANI PIÙ GIOVANI”

ALL'ALPE DI PAPA GIOVANNI (LIMONETTO - CUNEO)

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Il cammino per le giovani coppie anche quest’an-no ha vissuto il suo appuntamento all’Alpe di Papa Giovanni Suor Gemma e suor Annamaria hanno preparato un ricco weekend dal titolo “Nel Mon-do dell’Amore” ed in particolare ci siamo fermati sull’amore nelle coppie cristiane Abbiamo potuto pregare insieme e ricordare suor Rosa, che con suor Annamaria aveva seguito dall’i-nizio il nostro gruppo Questi incontri sono stati momenti unici, perché ci si spoglia dell’ovvio e del superfluo per andare all’essenziale e si riscopre che per amare davvero l’altro/a occorre saper fare silenzio, concedersi una sosta per contem-plare il bouquet dell’amore e trovare quale fiore rappresenta in questo momento, ciò che vogliamo essere l’uno per l’altro Gian, Etta e Gabriele

All’inizio del mese di luglio siamo andati all’Alpe di Papa Giovanni a vivere il ritiro per le giovani coppie, una tappa per noi ricca e rigenerante Tanti spunti, preghiere, la S Messa, le condivisioni Ora siamo tornati a casa con un bouquet di fiori diversi tra loro e con si-gnificati unici, di cui dobbiamo prenderci cura in modo che possa sempre dare colore alla nostra casa Una coppia

CRACOVIA DA NOI A LA SORGENTE

Spazio giovani

Con grande gioia possiamo dire "riuscito" questo even-to di sabato 30 luglio che ha coinvolto molti giovani Abbiamo fatto la firma sul telo col logo della GMG, per dire "Ci siamo anche noi!"C'è stato il momento man-gereccio accompagnato dalla musica degli inni del-le GMG Ci siamo prepara-ti alla veglia donandoci un braccialetto con i tre colori del logo da legarci vicende-volmente, e poi la sorpresa con il collegamento in diret-ta della veglia da Cracovia Abbiamo pregato, unito le nostre mani, sorriso e ascoltato con partecipazione e coinvolgimento il discorso del papa, toc-cante e significativo

Elena e Veronica

Abbiamo potuto sperimenta-re la potenza della preghiera, la comunione che crea, i ponti che costruisce e che cancella le distanze sia geografiche che culturali Che bello vedere mi-lioni di ragazzi di nazionalità di-verse, magari anche in conflitto o in tensione tra loro, ma tutti riuniti in nome di una sola per-sona: Gesù! Le parole del Papa hanno raggiunto in profondità tutti i nostri cuori In particolare ci hanno spronati a non lasciar-ci vincere dalla paura di vivere scegliendo la comodità, tanto

allettante perché portatrice di un’illusoria sicurezza, ma a rischiare, perché il nostro Dio ama il rischio, ci chiede di vivere una vita degna, una vita da camminatori, che lasci un’impronta

Beatrice

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Semi di Comunione

Repubblica Democratica del CongoPER CONQUISTARE LA PAROLA!SOSTEGNO SCOLASTICO PER RAGAZZI SORDIIl progetto a sostegno dei ragazzi sordi, che era stato pre-sentato nel precedente numero di Incontro Amici, sta tro-vando progressivamente attuazione. Tra i circa 135 alunni che frequentano la scuola per bambini e ragazzi audiolesi di Kikwit, nella Repubblica Democratica del Congo, diretta e gestita dalle nostre suore, ne sono stati individuati 26, scelti tra quelli meno sostenuti dalle famiglie e che sareb-bero a rischio di abbandono scolastico. A questi ragazzi è stato offerto un sostegno scolastico pari alla quota che ogni famiglia dovrebbe versare per il materiale scolastico e a sostegno delle varie attività della scuola. Lo Stato infatti offre un piccolo salario agli insegnanti, ma nulla viene dato per il funzio-namento della scuola, per l’attività didattica e per la preparazione di almeno un pasto settimanale che si vorrebbe offrire ai sordi per sostenerli anche fisicamente. Infatti in situazioni familiari in genere molto povere e spesso dissestate, i figli sordi o handicappati sono gli ultimi a poter mangiare perché ritenuti poco produttivi, se non inutili, nell’economia familiare!Questo sostegno scolastico va a vantaggio direttamente degli alunni che ne beneficiano e permette loro di andare a scuola senza provare disagio perché la propria famiglia non ha dato nulla per la scuola. Al tempo stesso questo sostegno scolasti-co è anche un aiuto per la scuola che così dispone, insieme a quanto le famiglie possono offrire, di un fondo un po’ più con-sistente per le varie attività programmate. Insegnare ai sordi, aiutandoli a conquistare la parola è esercizio d’infinita pazienza, che richiede tenacia e costanza, sia da par-te dell’insegnante che dell’alunno stesso. Per questo le classi sono molto piccole e l’insegnamento deve essere spesso indi-vidualizzato, utilizzando metodi e strategie che sono frutto di preparazione, di esperienza, ma anche di creatività e passione dell’insegnante stesso. Inoltre l’insegnamento ai sordi, in un paese dove l’istruzione e l’educazione in genere godono di poca attenzione e beneficiano di pochissimi aiuti, rimane un grande servizio per la cura della vita, soprattutto quella più fra-gile e minacciata.

PROGETTI 2016I SEMI DI COMUNIONE

continuano a crescere grazie alla tua solidarietà:

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Semi di Comunione

CamerounSCENE DI ORDINARIA EMERGENZA!L’AIUTO AI PROFUGHI A MORA

La città di Mora nell’estremo-Nord del Cameroun sta vivendo un’altra estate, che là coincide con la stagione delle piogge, con emergenza profughi.Sono tanti gli accampamenti improvvisati, sia verso il centro della cittadina, sia nei villaggi periferici. Là dove la gente, scappando dai villaggi nigeriani attaccati dai Boko Haram, ha potuto trovare un po’ di sicurezza e qualche aiuto si è fermata, affrontando la precarietà di una vita da sfollati, riducendo al minimo le proprie esi-genze e con la difficoltà aggiunta di trovarsi in un luogo in cui il proprio dialetto difficilmente è compreso. Inoltre, chi ha perso tutto e vive da sfollato fatica a dare una parvenza di ordinarietà alla propria vita e alla propria giornata.Le autorità locali, alcuni organismi che sono arrivati fin lassù, ai margini del deserto, la popolazione di Mora ed in par-ticolare la comunità cristiana si sono mobilitati per andare incontro alle necessità dei profughi: sono state organizzate distribuzioni di miglio, riso e altri alimenti, si è cercato di ri-fornire regolarmente di acqua i vari accampamenti e si sono messe a disposizione di questi rifugiati i locali e gli spazi disponibili e minimamente attrezzati.Così la tettoia dello stadio di Mora che normalmente ospita le autorità durante le sfilate e le partite di calcio, come pure molte aule scolastiche, sono state trasformate in dormitori improvvisati oppure in deposito delle poche cose che la gente, scappando, è riuscita a portarsi dietro, mentre il vasto terreno utilizzato normalmente come campo da calcio è diventato spazio di vita quotidiana dove le donne cucinano quanto hanno ricevuto, i bambini giocano e la gente si riunisce in piccoli grup-petti per ricreare un po’ di famigliarità.Le nostre suore di Mora, grazie anche al progetto Emergenza profughi che ha trovato la solidarietà di tante persone, continuano ad offrire il loro aiuto e il loro contributo materiale per rispondere a questa grave emergenza umanitaria che tende sempre di più a prolungarsi. Sono anche molti i profughi che vanno a cercare le suore fin a casa loro, nella loro comunità. Qui, allora, se la lingua lo consente, l’a-scolto e il dialogo diventano occasione per parlare del proprio vissuto, delle tragedie affrontate, del terrore che ha spinto queste persone a scappare e a cercare un po’ di sicurezza in terra straniera. Le opere di misericordia, a cui quest’anno giubilare ci invita, trovano qui una loro concretissima attualiz-zazione.

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