I luoghi del lavoro: IL MULINO

18
Si ringrazia per il sostegno

description

Materiale didattico per l’a.s. 2013/14 - Percorso didattico e Concorso nazionale “Guarda dove FAI”

Transcript of I luoghi del lavoro: IL MULINO

Page 1: I luoghi del lavoro: IL MULINO

Si ringrazia per il sostegno

Page 2: I luoghi del lavoro: IL MULINO

INDICEINDICE•Definizione•Il mulino ad acqua “per di sotto”•Il mulino ad acqua “per di sopra”•Il mulino ad acqua natante•Il mulino a vento•I mulini industriali•Mulini particolari•Altri tipi di mulini•I mulini del FAI

La lente di ingrandimento ti segnala un altro La lente di ingrandimento ti segnala un altro La lente di ingrandimento ti segnala un altro La lente di ingrandimento ti segnala un altro approfondimento che potrebbe interessartiapprofondimento che potrebbe interessartiapprofondimento che potrebbe interessartiapprofondimento che potrebbe interessarti

I titoli di color arancio sono focus sui I titoli di color arancio sono focus sui I titoli di color arancio sono focus sui I titoli di color arancio sono focus sui Beni del FAIBeni del FAIBeni del FAIBeni del FAI

I termini in I termini in I termini in I termini in rossorossorossorosso sono spiegati nel sono spiegati nel sono spiegati nel sono spiegati nel GLOSSARIOGLOSSARIOGLOSSARIOGLOSSARIO

Page 3: I luoghi del lavoro: IL MULINO

IL MULINO IL MULINO -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE

Il termine mulino , che designa sia la struttura che la macchina in essa conservata, serve sin dall’antichità per la macinazione di cereali o altri prodotti. Si attiva attraverso un lavoro meccanico derivato dallo sfruttamento di una forza (acqua, vento, lavoro dell’uomo o di animali, energia elettrica…).

Mulino di Baresi, Roncobello (BG), Bene del FAI dal 2005

Il mulino è un prototipo di fabbrica , perché è uno degli

esempi più antichi di associazione tra una macchina per la

produzione e un edificio .

Non a caso in Inghilterra il termine con cui si indicava il mulino (mill)

venne utilizzato anche per le fabbriche tessili (cotton mill), metallurgiche (steel mill) e le

cartiere (paper mill).

Le fabbriche

Page 4: I luoghi del lavoro: IL MULINO

IL MULINO AD ACQUA IL MULINO AD ACQUA ““PER DI SOTTOPER DI SOTTO””

Il mulino ad acqua utilizza l’energia meccanica prodotta dalla corrente di un corso d’acqua; è conosciuto sin dai tempi antichi , sebbene la sua capillare diffusione in Europa avvenga solamente nel medioevo . Sin dalle origini venne utilizzato soprattutto per macinare il grano .

In questa illustrazione, tratta da una versione del Cinquecento del De Architectura di Marco Vitruvio Pollione (I secolo a.C.), è descritto un mulino a ruota verticale e “per di sotto” , che solleva l’acqua dal basso. Le pale sono movimentate dal veloce passaggio dell’acqua, provocato da una strozzatura del canale di alimentazione.

Pala azionata dalla corrente d’acqua

Macina azionata dalla pala idraulica

Page 5: I luoghi del lavoro: IL MULINO

IL MULINO AD ACQUA IL MULINO AD ACQUA ““PER DI SOPRAPER DI SOPRA””

Il mulino a ruota verticale e “per di sopra”, evoluzione della tipologia precedente, riceve l’acqua dall’alto: per il fatto di essere alimentata dalla sommità, la ruota gira grazie al peso dell’acqua che cade per la forza di gravità, aumentandone l’efficienza.

Molinetto della Croda a Refrontolo (TV)

Canale che convoglia l’acqua e la fa cadere dall’alto sulla ruota.

Page 6: I luoghi del lavoro: IL MULINO

IL MULINO AD ACQUA NATANTEIL MULINO AD ACQUA NATANTE

Un’altra tipologia di mulino ad acqua è quello natante . Questo impianto di macinazione galleggiante si moltiplicò sui fiumi europei nel medioevo per scomparire quasi completamente nell’Ottocento, con il diffondersi della navigazione a vapore, che necessitava di spazi liberi sulle sponde.

A Revere, sul Po, è stato ricostruito in scala un mulino natante perfettamente funzionante, per ricordare i trecento mulini che in passato galleggiavano sul fiume da Cremona fino alla foce.

Mulino natante di Revere (MN)

Page 7: I luoghi del lavoro: IL MULINO

IL MULINO A VENTOIL MULINO A VENTO

Il mulino a vento sfrutta la forza del vento (energia eolica) per azionare la pala, inserita al di sopra di una torre o in cima a una collina. Generalmente le pale del mulino a vento sono collocate fuori dall’edificio , tranne nella tipologia del mulino fenicio , di cui esistono solo tre esemplari in tutta Europa (in Sicilia, in Liguria e in Spagna). Il mulino fenicio ha le pale all’interno della torre, in prossimità di feritoie, ed è adatto alle zone con venti deboli, ma costanti .

Il mulino fenicio di Borgio Verezzi(SV)

Mulino a vento a Trapani, utilizzato ancora oggi nelle saline per la macinazione del sale o il pompaggio dell’acqua.

Page 8: I luoghi del lavoro: IL MULINO

I MULINI INDUSTRIALII MULINI INDUSTRIALI

Per secoli l’architettura dei mulini rimase pressoché invariata; solo nel XIX secolo, grazie alle innovazioni tecnologiche che portarono alla rivoluzione industriale , si cominciarono a costruire grandi mulini industriali : le ruote vennero sostituite da motrici a vapore e turbine e l’architettura “povera” dei mulini tradizionali si adattò a quella della fabbrica, con uno stile “internazionale” diffusosi in Italia, in Germania e in Inghilterra.

Il Mulino Stucky di Venezia , costruito dall’omonimo imprenditore svizzero nel 1895, èun esempio di mulino industriale, oggi trasformato in albergo e centro congressi. L’impianto era modernissimo: dotato di illuminazione elettrica alimentata a gas , impiegava 1500 operai con turni che coprivano tutta la giornata e produceva 2500 quintali di farina al giorno .

Page 9: I luoghi del lavoro: IL MULINO

MULINI PARTICOLARI: IL MULINO DA SETAMULINI PARTICOLARI: IL MULINO DA SETA

Il mulino da seta è stato utilizzato per secoli per torcere e binare insieme i singoli fili di seta, ricavati dai bachi. Inizialmente questa operazione veniva condotta a mano: il mulino da seta consentì di velocizzare il processo , in quanto poteva compiere contemporaneamente il lavoro di centinaia di operai.

Il mulino da seta venne inventato a Lucca nel XII secolo e perfezionato a Bologna, dove ebbe grande diffusione, grazie all’introduzione della ruota idraulica . Alla fine del XVI secolo esistevano a Bologna 119 mulini da seta mossi da 353 ruote idrauliche . I mulini da seta erano enormi e occupavano tre-quattro piani di un palazzo .

La struttura dei mulini da seta venne anche riprodottasull’Encyclopédie di Diderot eD’Alambert del 1751.

Page 10: I luoghi del lavoro: IL MULINO

ALTRI TIPI DI MULINIALTRI TIPI DI MULINI

MULINI

FRANTOIO: mulino a ruota orizzontale messa in moto dalla forza lavoro di animali (cavalli o asini), che aziona una pressa per spremere le olive.

MULINO A PALMENTI : mulino costituito da due ruote in pietra di cui una mobile e una fissa; dall’antichità venne utilizzato per macinare il grano.

TORCHIO DI CATONE E TORCHIO LATINO : sono due macchine simili, la prima descritta dal politico e scrittore Marco Porcio Catone (II secolo a.C.) e utilizzata nel mondo romano, la seconda usata fino al XIX secolo; entrambi erano costituiti da una leva formata da una trave e da una vite, azionata dalla forza lavoro di due/tre uomini, che permetteva di spremere una grande quantità di uva per ottenere il vino.

Page 11: I luoghi del lavoro: IL MULINO

I MULINI DEL FAII MULINI DEL FAI

Molti Beni del FAI sono situati in zone dalla forte connotazione agricola e conservano ancora oggi diverse testimonianze del lavoro dell’uomo durante i secoli, tra cui torchi e mulini destinati alla lavorazione di vari tipi di prodotti: il mulino di Baresi (BG), i rustici di Villa Della Porta Bozzolo (VA) e l’antico torchio della Baia di Ieranto (NA).

Mulino diBaresi,Roncobello(BG)

Villa Della Porta Bozzolo, Casalzuigno(VA)

Baia di Ieranto, Massa Lubrense (NA)

Page 12: I luoghi del lavoro: IL MULINO

I MULINI DEL FAI: BARESII MULINI DEL FAI: BARESI

Situato nella piccola località montana di Bàresi, in Val Brembana , il fabbricato rurale in pietra risale al XVII secolo ed è collocato in un’area di grande rilevanza storica, in quanto reca tracce di insediamenti abitativi dell’età del bronzo. Il mulino è sottoposto a vincolo per la sua tutela dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed è un Bene del FAI dal 2005 .

Mulino di Baresi,Roncobello (BG)

Page 13: I luoghi del lavoro: IL MULINO

I MULINI DEL FAI: BARESII MULINI DEL FAI: BARESI

Il mulino conserva ancora oggi un torchio per la spremitura delle noci, un mulino per le farine (datato 1672) e alcune testimonianze di un antico forno per il pane. Dalla sua attività decine di comunità della valle hanno ricavato per secoli i beni per la loro sussistenza: farina, pane, olio per l’alimentazione e l’illuminazione.

Il torchio (a sinistra) e il mulino (a destra), su cui è stata incisa la data di fabbricazione (sopra).

Page 14: I luoghi del lavoro: IL MULINO

I MULINI DEL FAI: VILLA DELLA PORTA BOZZOLOI MULINI DEL FAI: VILLA DELLA PORTA BOZZOLO

Immersa nel paesaggio della Valcuvia, una valle prealpina nell’entroterra lombardo del Lago Maggiore, Villa Della Porta Bozzolo nasce dall’ampliamento seicentesco dell’antica Domus Magna cinquecentesca, posta a presidio di un piccolo insediamento agricolo, comprensivo di alcuni edifici rurali ancora oggi in gran parte conservati.

TORCHIO E GHIACCIAIA

CANTINA

FILANDA

Page 15: I luoghi del lavoro: IL MULINO

I MULINI DEL FAI: VILLA DELLA PORTA BOZZOLOI MULINI DEL FAI: VILLA DELLA PORTA BOZZOLO

Il torchio è una macchina usata per la spremitura delle vinacce , cioè dell'uva giàpigiata una prima volta. Il torchio di Villa Della Porta Bozzolo è il più grande della Lombardia : le sue impressionanti dimensioni ci rivelano che di esso si servivano anche i contadini della Valle di Casalzuigno, che ne pagavano l’utilizzo con denaro.

Page 16: I luoghi del lavoro: IL MULINO

I MULINI DEL FAI: VILLA DELLA PORTA BOZZOLOI MULINI DEL FAI: VILLA DELLA PORTA BOZZOLO

La macina di Casalzuigno veniva utilizzata per la produzione di olio di noci e nocciole , frutti un tempo molto diffusi nella zona. L'olio ricavato serviva per uso alimentare , per l'illuminazione e per oliare le ruote dei carri .

La macina di Villa Della Porta Bozzolo è collocata nello stesso

ambiente del monumentale torchio.

Page 17: I luoghi del lavoro: IL MULINO

I MULINI DEL FAI: BAIA DI IERANTOI MULINI DEL FAI: BAIA DI IERANTO

La baia di Ieranto (Massa Lubrense, NA) è un’insenatura della penisola sorrentinache si trova ai piedi di Punta Campanella : si estende per 47 ettari e 3 chilometri di costa. Abitato sin dal paleolitico, il luogo è menzionato da Strabone (I secolo a.C.) e Plinio il Vecchio (I secolo d.C.), che identifica la baia come quella in cui Ulisse incontrò le sirene.

La baia, sin dai tempi antichi, è stata sfruttata come cava di calcare e presenta numerosi reperti di archeologia industriale, come i forni di calcinazione utilizzati per produrre la calce da costruzione, le vasche di raccolta delle acque piovane, i piani di carico per trasportare i materiali.

Miniere e cave

Page 18: I luoghi del lavoro: IL MULINO

I MULINI DEL FAI: BAIA DI IERANTOI MULINI DEL FAI: BAIA DI IERANTO

Un’altra importante attività lavorativa che ha contraddistinto la storia della baia èstata la coltivazione degli ulivi : il FAI, proprietario dell’area, è intervenuto con un’opera di restauro ambientale per bonificare le aree agricole e l’uliveto. Ancora oggi sono conservati alcuni edifici che contenevano i macchinari agricoli per la lavorazione delle ulive, come l’antico torchio per la spremitura.