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VENERANDA BIBLIOTECA AMBROSIANA Interventi di restauro e adeguamento di impianti per l’apertura al pubblico della Cripta del Santo Sepolcro I LOTTO NELLA CRIPTA DEL SANTO SEPOLCRO UN ALTRO FRAMMENTO DELL’ANTICA MEDIOLANUM Marzo 2016 GAETANO ARRICOBENE Architettura e Restauro Via A. Tadino 15 – 20124 Milano Tel. 02.2043489 Fax 02.70035212 www.arricobene.it

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Gaetano Arricobene Architetto via Felice Casati 5 - Milano Tel. 022043489

VENERANDA BIBLIOTECA AMBROSIANA

Interventi di restauro e adeguamento di impianti per l’apertura al pubblico della Cripta del Santo Sepolcro

I LOTTO

NELLA CRIPTA DEL SANTO SEPOLCRO UN ALTRO

FRAMMENTO DELL’ANTICA MEDIOLANUM

Marzo 2016

GAETANO ARRICOBENE

Architettura e Restauro

Via A. Tadino 15 – 20124 Milano Tel. 02.2043489 Fax 02.70035212 www.arricobene.it

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Nella Cripta del Santo Sepolcro un altro frammento dell’antica Mediolanum

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La Cripta del Santo Sepolcro in Milano

Nelle antiche cantine della Veneranda Biblioteca

Ambrosiana sotto le sale Custodi e Fagnani, in

occasione degli scavi archeologici condotti tra il

1990 e il 1992 è stato rinvenuto un tratto di

lastricato della piazza del foro romano: la parte

meglio conservata, mantenuta nella collocazione

originaria, è quanto attualmente visibile nel locale

sotto la sala Fagnani. La pavimentazione è

costituita da lastre in pietra di Verona di forma

rettangolare, di misura variabile, disposte con

orientamento nord-sud o est-ovest, senza

apparente regolarità. Per la realizzazione della

piazza principale della città fu prescelta l'area più

alta, insediata sin dal V secolo a.C. La platea forensis era la sede dei principali edifici pubblici: la curia, la basilica, il

Capitolium, le tabernae: il cuore insomma, della vita politica, economica e religiosa della città romana. Sul lato ovest

della pavimentazione vennero in luce due tratti della canaletta di pietra necessaria allo scolo delle acque provenienti dal

porticato che fiancheggiava la piazza sui lati lunghi. La scala di accesso a questo porticato era realizzata in mattoni

coperti a loro volta da lastre di pietra. Le dimensioni complessive della piazza dovevano essere di m 55 x 166.

La realizzazione del nuovo polo religioso della città, il gruppo di edifici legati alla sede episcopale, determina il

progressivo decadimento della piazza pubblica. Le privatizzazioni del terreno pubblico e il passaggio al vescovo di vaste

proprietà demaniali hanno avviato la graduale occupazione dell'area del foro da parte degli edifici religiosi. Si ha notizia

certa della chiesa della Santissima Trinità a partire dal 1030, dedicata al Santo Sepolcro nel 1099 in occasione della

prima Crociata: la cripta della chiesa conserva la pavimentazione originale in lastre di pietra di Verona, prevedibilmente

spoglio e reimpiego della pavimentazione romana del foro.

Cenni storici: alcune tappe nel tempo

- 1030 Rozzone , figlio di Remedio, sposo a Ferlenda, maestro di zecca, fece costruire un tempio nel mezzo della città,

sul proprio terreno. La chiesa era stata costruita “ad scurolum” dotata quindi di una cripta o chiesa più o meno

sotterranea rispetto al piano stradale di allora

- 1036 Il Vescovo Ariberto lo dedicò solennemente alla Santissima Trinità

- 1100 Benedetto Rozzone di Corticella, pronipote e omonimo del primo fondatore, al ritorno dalla prima crociata

ricostruì la chiesa ed il 15 luglio 1100, anniversario della conquista di Gerusalemme da parte dei Crociati Milanesi,

l’Arcivescovo Anselmo IV da Bovisio la dedicò solennemente al Santo Sepolcro.

- 1514 Tra le varie attività di vita pastorale che si svolsero nel tempio del Santo Sepolcro merita di essere ricordato il

fatto che S. Gerolamo Emiliani, fondatore dei Padri Somaschi, dediti all’educazione degli orfani, soleva riunire nella

cripta del tempio un certo numero di ragazzi per sottrarli ai pericoli della strada.

- 1584 San Carlo affida la conduzione della chiesa agli Oblati: numerose sorsero le devozioni e iniziative di carattere

spirituale, fra le quali va ricordata la festa di S. Maria Maddalena al S. Sepolcro, che si celebrava nello scurolo il

martedì dopo la Resurrezione. Merita una particolare segnalazione la devozione che S. Carlo ebbe per S. Sepolcro,

dove si recava a pregare; S. Carlo era solito chiamare la cripta “palestra dello Spirito Santo”

La cripta del Santo Sepolcro (in verde) in relazione al Foro Romano (in

blu) all’interno del complesso della Veneranda Biblioteca Ambrosiana

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Obiettivi del progetto

Il desiderio di offrire nuovamente al pubblico

godimento questa testimonianza storico

archeologica, ha portato nel 2011 alla

elaborazione del vasto progetto “Milano, Cripta del

Santo Sepolcro: interventi finalizzati all’apertura al

pubblico – Restauro conservativo della Cripta”,

che comprende una serie di operazioni mirate alla

riapertura al pubblico di questo ambiente, alla

conservazione delle superfici decorate e alla

messa a norma e integrazione degli impianti

elettrico, di illuminazione e di climatizzazione.

Il progetto “Nella Cripta del Santo Sepolcro un altro frammento dell’antica Mediolanum”, oggetto di contributo da parte

della Regione Lombardia e della Fondazione Cariplo, costituisce il primo lotto del progetto autorizzato e ha riguardato gli

interventi strettamente necessari all’apertura al pubblico della Cripta e alla valorizzazione della pavimentazione, frutto

dello spoglio e reimpiego delle lastre di marmo bianco di Verona, della pavimentazione originaria del Foro romano.

Riaprendo al pubblico la Cripta del Santo Sepolcro, diventa possibile dare completezza ai precedenti interventi realizzati

dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana (“Apriamo il foro alla città” e “Forma urbis Mediolani, il Foro romano”) andando

ad integrare ed ampliare il percorso offerto ai visitatori, mettendo in relazione il Foro Romano con la Cripta del Santo

Sepolcro, proponendo quindi una conoscenza più approfondita del sito e della testimonianza storica che esso conserva.

Il progetto realizzato

Cinque sono i principali interventi messi in atto per perseguire la valorizzazione e l’adeguamento funzionale di questo

Bene, consentendone così la fruibilità pubblica:

1. il ripristino dell’accesso esterno;

2. il restauro della pavimentazione;

3. la deumidificazione delle murature e dell’ambiente; la revisione dell’impianto elettrico e di

illuminazione;

4. il convogliamento e allontanamento delle acque meteoriche;

5. le prime operazioni di messa in sicurezza delle superfici decorate. Queste ultime risultano necessarie

in vista della riapertura, onde preservare le stesse da un ulteriore deperimento.

Parte delle lastre di marmo bianco di Verona, della pavimentazione originaria del Foro romano, furono reimpiegate nel pavimento della

cripta della chiesa del Santo Sepolcro

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1. Ripristino accesso esterno alla cripta: l’accesso alla Cripta del Santo Sepolcro è stato reso indipendente sia dalla

chiesa soprastante, che dalla Biblioteca Ambrosiana. Il progetto ha inteso, infatti, rendere nuovamente fruibile l'accesso

esistente dal Cortile Mantovani, in via Cardinal Federico.

Dal momento che la scalinata di accesso esterna era già stata oggetto del restauro attuato nell’anno 2003, si è

intervenuti sui gradini in pietra delle scalinate interne, che conducono all'ambiente della cripta, pulendoli adeguatamente

e ripristinando le porzioni danneggiate.

2. Restauro della pavimentazione: l’intervento è consistito nel restauro e pulitura della pavimentazione, differenziati in

base al materiale che la costituisce: la pavimentazione, infatti, oltre alle lastre di marmo, comprende alcune porzioni in

laterizio. Generalmente è stata condotta una prima fase di pulitura a secco per rimuovere il particellato depositatosi nel

tempo; una seconda fase di rimozione dello sporco più consistente mediante impacchi e quindi il lavaggio finale delle

superfici con acqua demineralizzata. I frammenti in fase di distacco sono stati stuccati sia in superficie che in profondità,

infine si è provveduto al consolidamento, solo dove necessario.

3.1 Risanamento delle murature e deumidificazione: il risanamento delle murature della Cripta è stato realizzato in

due interventi simultanei e complementari:

negli ambienti ove era presente l’intonaco cementizio, si è proceduto con la rimozione dello stesso (arrivando al vivo

della muratura) fino a circa 2,50 metri di altezza. La muratura verrà lasciata priva di intonaco per diverse stagioni in

modo da far traspirare l'umidità in eccesso. Il nuovo intonaco, che verrà realizzato nei lotti successivi di intervento, sarà

di tipo deumidificante; la cromia e la granulometria della malta verranno uniformati, una volta applicata ed essiccata,

alle diverse sfumature cromatiche e caratteristiche tessiturali degli intonaci circostanti.

contemporaneamente all’intervento sopra descritto è stato installato un sistema di deumidificazione elettrofisica

permanente, dotato di sonde inserite nello spessore della muratura per monitorare l'andamento dell'umidità.

3.2 Impianto elettrico e di illuminazione: l’impianto elettrico è stato revisionato e messo a norma, sfruttando i passaggi

esistenti e installando un nuovo quadro, onde evitare interventi invasivi sulle murature e non potendo intervenire con

scavi nella pavimentazione antica. Per l’impianto realizzato sarà sufficiente una contenuta e facile manutenzione.

L'idea che ha coinvolto sia la parte elettrica che la meccanica è stata quella di realizzare una via cavi/tubazioni comune

in cui posare la distribuzione principale, ricalcando i passaggi a sospensione già esistenti all’interno della cripta.

L'illuminazione è con sorgenti led dimmerabili, divisa per area, garantendo in qualsiasi momento la possibilità di variare

la quantità d’illuminazione in funzione di specifiche esigenze.

4. Convogliamento e allontanamento delle acque meteoriche: con lo scopo di eliminare il fenomeno di umidità da

risalita, a completamento dei lavori svolti in precedenza sulle facciate esterne della Chiesa del Santo Sepolcro, è stata

condotta la revisione della rete di tubi pluviali e pozzetti e il convogliamento in fognatura delle acque meteoriche.

Il malfunzionamento del sistema di allontanamento delle acque meteoriche concorreva, infatti, ad un peggioramento

dello stato di conservazione delle murature.

5. Prime operazioni di messa in sicurezza delle superfici decorate.

Le superfici decorate sono state oggetto di un primo intervento di messa in sicurezza, integrando i salvabordi esistenti e

attuando localizzati interventi di consolidamento della pellicola pittorica e delle porzioni di modellato in stucco in fase di

distacco. Le porzioni di intonaco ammalorate o in fase di distacco sono state rimosse, con lo scopo di garantire la

sicurezza dei visitatori e onde evitare la perdita di maggiori porzioni di superficie. Alcune porzioni di muratura verranno

lasciate prive di intonaco, in modo da far traspirare l’umidità in eccesso, per poi integrare le porzioni mancanti nei

successivi lotti di intervento. Gli elementi metallici, quali la grata del sepolcro, sono stati puliti e trattati in superficie con

olio di lino cotto per esaltarne la fattura antica.

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Risultati raggiunti

1. Miglioramento dell’accessibilità e fruibilità del bene

La realizzazione del progetto ha permesso di perseguire l’obiettivo principale: la restituzione al pubblico godimento della

Cripta del Santo Sepolcro, creando un accesso indipendente (sia dalla Chiesa soprastante sia dalla Biblioteca

Ambrosiana), attraverso il Cortile Mantovani in Via Cardinal Federico.

2. Fruizione in sicurezza del sito

La revisione dell’impianto elettrico e l’eliminazione degli impianti meccanici obsoleti hanno permesso di raggiungere, per

il momento, un risultato di tipo funzionale, garantendo la sicurezza degli impianti, proteggendo in questo modo tanto le

persone che le opere conservate.

3. Conservazione del sito

La deumidificazione delle murature e dell’ambiente, la messa in sicurezza delle superfici decorate hanno concorso alla

corretta conservazione delle stesse e preluderanno al più completo intervento di restauro conservativo.

4. Valorizzazione del sito

Il restauro della pavimentazione ha concorso alla valorizzazione della Cripta in quanto testimonianza archeologica.

L’installazione di nuovi corpi illuminanti ha permesso di raggiungere anche un risultato di tipo estetico, offrendo a fedeli e

visitatori una corretta visione ed interpretazione dell’apparato decorativo senza interferire col carattere sacro dell’edificio.

5. Modalità di gestione e fruizione pubblica del bene

L’accesso alla Cripta del Santo Sepolcro verrà gestito direttamente dalla Biblioteca Ambrosiana. In particolare verrà

creato un percorso di visita che coinvolgerà sia il Foro romano che la Cripta stessa, grazie anche alla collaborazione

offerta dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia per l’organizzazione di visite

guidate aventi come tappa il Foro Romano.

Sarà altresì cura della Veneranda Biblioteca Ambrosiana porre in atto tutte le iniziative necessarie per un collegamento

con i percorsi turistici, sia museali che connessi ai siti urbani di interesse storico e culturale, imperniati sulla conoscenza

della Milano archeologica. Sotto questo aspetto verrà sfruttata l’esperienza maturata con la recente restituzione al

pubblico delle testimonianze archeologiche del Foro romano.

L’esecuzione dei lotti successivi, quali il completo restauro delle superfici decorate, l’impianto di climatizzazione e il

completamento dell’impianto di illuminazione, è stata pianificata nel tempo in modo da poter inoltrare successive

richieste di contributo a Enti pubblici e privati.

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DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA PRIMA DELL’INTERVENTO

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DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA DURANTE L’INTERVENTO

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA A INTERVENTO CONCLUSO