I licheni come bioindicatori dell’inquinamento atmosferico · Molti funghi che troviamo in...

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Grant Agreement number: 226646 -CP- 1- 2005-1-IE-COMENIUS-C21 (2005-3264) I licheni come bioindicatori dell’inquinamento atmosferico Materia: Biologia Tipo di scuola: Scuola secondaria Durata: 8 ore (lezioni in classe e attività esterne) Autori: L. Brancaleoni, O. De Curtis, U. Thun Hohenstein, M.C. Turrini Riassunto In questo modulo viene illustrata una metodologia per utilizzare i licheni che crescono sulle cortecce degli alberi come indicatori del grado di inquinamento dell’aria, attraverso il calcolo dell’Indice di Biodiversità Lichenica. L’uso di tecnologie palmari direttamente sul campo consente agli studenti di essere parte attiva del processo di apprendimento, ottenendo il miglioramento delle loro capacità di osservazione della natura e di misurazione scientifica di variabili diverse. Il modulo è stato messo a punto al Parco Massari, una delle maggiori aree verdi del centro di Ferrara (Regione Emilia-Romagna), città patrimonio UNESCO dal 1995. Istituzione: Dipartimento di Biologia ed Evoluzione, Università di Ferrara Stato: Italia

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Grant Agreement number: 226646 -CP- 1- 2005-1-IE-COMENIUS-C21 (2005-3264)

I licheni come bioindicatoridell’inquinamento atmosferico

Materia: Biologia

Tipo di scuola: Scuola secondaria

Durata: 8 ore (lezioni in classe e attività esterne)

Autori: L. Brancaleoni, O. De Curtis, U. Thun Hohenstein, M.C. Turrini

Riassunto

In questo modulo viene illustrata una metodologia per utilizzare i licheni che crescono sulle cortecce degli alberi come indicatori del grado di inquinamento dell’aria, attraverso il calcolo dell’Indice di Biodiversità Lichenica. L’uso di tecnologie palmari direttamente sul campo consente agli studenti di essere parte attiva del processo di apprendimento, ottenendo il miglioramento delle loro capacità di osservazione della natura e di misurazione scientifica di variabili diverse.Il modulo è stato messo a punto al Parco Massari, una delle maggiori aree verdi del centro di Ferrara (Regione Emilia-Romagna), città patrimonio UNESCO dal 1995.

Istituzione: Dipartimento di Biologia ed Evoluzione, Università di Ferrara

Stato: Italia

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IDEA CENTRALE E DOMANDE TRAINANTI – Qual’è la qualità dell'aria nelle nostre città?

Possiamo utilizzare i licheni come bioindicatori della qualità dell'aria?

DURATA – 8 ore

• lezione preparatoria in classe: 3 ore

• attività sul campo: 2 ore

• lavoro seguente l’attività all’aperto: 3 ore

LIVELLO – Scuola secondaria

INQUADRAMENTO PEDAGOGICO

La documentazione è sia un processo che un prodotto che coinvolgono la scoperta, l'estensione, la

riflessione e la comunicazione (Glass, Baker, Ellis, Bernstone, & Hagan, 2007). Inoltre, è uno

strumento per rendere l'apprendimento concreto e osservabile (Capello, 2007). Le tecnologie

avanzate utilizzate nello studio della scienza sono uno strumento di documentazione nuovo (Lee,

Hatherly, & Ramsey, 2002; MacNaughton & Williams, 2004; Fleer et al., 2006).

Questo modulo propone lo studio della qualità dell'aria mediante organismi viventi come

bioindicatori. La conoscenza botanica diventa quindi un proficuo strumento per verificare, in un

modo semplice e poco costoso, quanto sia pulita l'aria che respiriamo.

E’ possibile trarre indicazioni sulla qualità dell’aria tramite i licheni semplicemente contando la

presenza di diverse specie all’interno di una griglia, di forma e dimensioni standardizzate, posta su

un albero. Ripetendo la stessa operazione su un certo numero di alberi si otterrà l'Indice di

Biodiversità dei Licheni (IBL), che corrisponde a un indice di qualità dell'aria. L’area campionata

sarà successivamente visualizzata su una mappa georiferita e, con un semplice calcolo effettuato dal

programma GIS (Geographical Information Systems) utilizzato, una scala di colori mostrerà le

caratteristiche dell’aria e come tali caratteristiche variano nell’area analizzata.

Il modulo non richiede conoscenze specifiche delle specie di licheni: la distinzione di un lichene

dall’altro è semplice e intuitiva, in quanto è formulata sulla base della sua forma e/o del colore.

Comunque il modulo è utile anche per studiare direttamente sul campo la morfologia e le

caratteristiche delle tallofite e delle cormofite.

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CONOSCENZE PRELIMINARI NECESSARIE

Sarebbe utile che gli studenti ai quali è rivolto il presente modulo avessero nozioni su alghe, funghi

e alberi e nozioni relative all'inquinamento atmosferico. Inoltre è necessario conoscere come si

utilizza un GIS (Geographic Information Systems).

CONTENUTI

Un lichene è dato dalla simbiosi di due organismi. Si tratta di un fungo (il micobionte) e di un’alga

(o cianobatterio: il ficobionte). Il ficobionte produce cibo per il fungo dalla fotosintesi e il fungo

protegge l'alga trattenendo l’acqua e procurando i nutrienti minerali.

Nella maggior parte dei casi la forma del lichene è definita dal fungo. Alcuni licheni assumono un

aspetto foglioso (licheni fogliosi), altri coprono il substrato come una crosta (licheni crostosi) o

hanno il tallo che si ramifica quasi a ricordare una forma arbustiva (licheni fruticosi). Il tallo di un

tipico lichene foglioso è formato da quattro strati. Lo strato più esterno (la corteccia) è costituito da

ife fungine che formano uno strato di protezione. Sotto la corteccia c’è lo strato algale, composto di

cellule algali (o del cianobatterio) incastrate nelle ife fungine intrecciate piuttosto densamente. Al di

sotto di questo strato vi è il midollo, un terzo strato di ife fungine poco intrecciate e senza cellule

algali. Infine la corteccia inferiore assomiglia a quella della parte superiore e si compone di ife

fungine densamente intrecciate e spesso presenta strutture simili alle radici, conosciute come rizine,

che attaccano il tallo al substrato.

Molti licheni si riproducono asessualmente per mezzo dei soredi, piccoli gruppi di cellule algali

circondate da filamenti fungini (senza corteccia), e degli isidi, estensioni della superficie del tallo,

che vengono dispersi dal vento. Molti funghi che troviamo in simbiosi licheniche si riproducono

sessualmente producendo le spore negli apoteci e nei periteci, come i funghi che non formano

simbiosi.

Poiché i licheni sono organismi poichiloidrici, senza veri organi, il loro stato di idratazione è legato

all'umidità dell'aria (su cui si basa anche la loro nutrizione minerale). A causa di queste

caratteristiche i licheni sono molto sensibili agli inquinanti gassosi, in particolare al biossido di

zolfo, tanto da essere ampiamente utilizzati in tutto il mondo come organismi indicatori

dell’inquinamento. Negli studi dell’inquinamento atmosferico si osservano parametri come il

cambiamento della popolazione e dei caratteri morfologici, poiché, a causa delle sostanze inquinanti

nell’aria, la clorofilla viene distrutta e, di conseguenza, la fotosintesi risulta inibita.

MATERIALI

- Computer palmare o portatile

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- GPS

- Metro pieghevole o a nastro

- Griglia costruita a mano (la griglia è formata da 5 quadrati di lato 10 cm, vedi Appendice 1)

- Libro per l’identificazione dei licheni (se richiesto)

- Coltellino a serramanico e piccoli sacchetti per la raccolta dei licheni (se richiesto, si veda il

paragrafo sulle estensioni del modulo)

- Macchina fotografica digitale

- Programma GIS

- Carta georiferita dell’area in cui si farà lo studio

CONTESTO

Questo modulo può essere sviluppato in qualsiasi zona dove siano presenti degli alberi. È possibile

scegliere piccole aree, come il giardino della scuola, il parco comunale, o aree più grandi, come

l'intera città, la campagna, i boschi, e così via. Gli Autori hanno scelto uno dei parchi più grandi

della città di Ferrara (Parco Massari). Questa città è stata iscritta nella lista del Patrimonio Mondiale

dell'UNESCO come un chiaro esempio di città rinascimentale che ha mantenuto praticamente

intatto il suo centro. I criteri alla base di questa scelta sono i seguenti:

1 - Le residenze della dinastia estense nel Delta del Po illustrano in modo straordinario l'influenza

della cultura del Rinascimento sul paesaggio naturale;

2 - Il Parco del Delta del Po è un eccezionale paesaggio culturale pianificato che conserva in

notevole misura la sua forma originale (http://whc.unesco.org/en/list/733).

Parco Massari

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Il centro della città dispone di due aree verdi particolarmente estese in aggiunta ai molti giardini

privati, ma nella periferia della città si trova un polo chimico che può incidere negativamente sulla

qualità dell'aria. Gli effetti negativi vengono immediatamente registrati dai licheni che vivono sulla

corteccia degli alberi dentro e intorno la città.

http://www.panoramio.com/photo/667679

ISTRUZIONI

Lezione 1 – In classe (Preparatoria)

Durata – 3 ore

Obiettivi – Gli studenti acquisiscono le conoscenze di base sui licheni e preparano i semplici

strumenti da utilizzare nel parco per l'applicazione del metodo. Essi prendono confidenza con gli

strumenti tecnologici palmari, e vengono informati sul sito patrimonio dove andranno e sul corretto

comportamento da tenere.

L'insegnante verifica le idee, i preconcetti e/o gli equivoci che gli studenti hanno su come misurare

l'inquinamento atmosferico. Poi, eventualmente anche con l’ausilio di un video, illustra il metodo

basato sulla presenza di licheni che vivono sulla corteccia degli alberi.

Gli studenti sono introdotti all'uso del computer palmare e del GPS.

Prendono confidenza coi licheni basandosi sui loro colori e forme, usando fotografie e/o manuali o

navigando in Internet.

Gli studenti preparano la griglia (vedi appendice 1), la lista dei licheni (vedi appendice 2) e il foglio

di calcolo per il calcolo dell’indice della biodiversità dei licheni (IBL) (vedi appendice 3).

Infine l’insegnate da loro tutte le informazioni relative al sito patrimonio dove l'esperimento verrà

effettuato.

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Lezione 2 – In esterno

Durata – 2 ore

Obiettivi – Gli studenti controllano e registrano la frequenza dei licheni nell'area di studio per

esaminare il livello di inquinamento atmosferico.

La raccolta dei dati necessari al calcolo dell’IBL (Indice di Biodiversità Lichenica) migliorerà le

competenze degli studenti nell’osservazione della natura e la loro precisione nella misurazione dei

parametri.

Il lavoro di gruppo contribuirà a migliorare la loro capacità di cooperazione.

Il corretto comportamento degli studenti migliorerà la loro coscienza civica.

Se il modulo deve essere applicato in una zona protetta, l'insegnante deve fare tutte le richieste per i

permessi di visita e/o per raccogliere i campioni.

Gli studenti sono divisi in piccoli gruppi in modo che tutti possano partecipare alla raccolta dei dati.

Ogni gruppo è responsabile dei dati di una stazione di rilevamento.

Ogni gruppo controlla almeno tre alberi al fine di calcolare l’Indice di Biodiverità Lichenica della

stazione.

Gli alberi scelti non devono avere la corteccia acida, ad esempio i tigli (Tilia) o le querce (Quercus),

mentre gli alberi con corteccia acida (ad esempio le conifere) sono preferibilmente da evitare.

L'albero dovrebbe avere le seguenti caratteristiche:

- circonferenza di almeno 60 cm;

- inclinazione del tronco <10 °;

- assenza di danni evidenti.

Gli studenti quindi mettono la griglia sull’albero a circa 1 metro di altezza, in una posizione più o

meno orientata verso un punto cardinale (N, E, S, W). Bisogna evitare le aree della corteccia

danneggiate e le aree con copertura eccessiva di muschi o di alghe.

Griglia posizionata sull’albero campionato

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Per ripetere lo studio (ad esempio, negli anni seguenti), devono essere registrati in modo preciso:

- l'ubicazione dell’albero con il GPS;

- l’orientamento della griglia, con l'aiuto del GPS o di una bussola;

- l’altezza della griglia rispetto la base del tronco;

- la circonferenza del tronco su cui viene messa la griglia.

Ogni albero viene anche fotografato per consentire una corretta identificazione in qualsiasi

momento, finalizzata alla ripetizione del conteggio.

Gli studenti registrano quindi la presenza delle specie di licheni all’interno delle cinque maglie della

griglia (frequenze da 0 a 5). Se lo stesso tipo di lichene è presente in più di una maglia, il suo valore

di frequenza sarà la stessa del numero delle maglie in cui è presente (Figura 1, Appendice 3).

I licheni si distinguono in base alla loro morfologia e al loro colore o in base alla specie (se

conosciuta).

Se necessario per l'identificazione delle specie in laboratorio, gli studenti possono prendere un

piccolo campione o fotografare i licheni osservati.

Per ogni albero controllato, l’Indice di Biodiversità Lichenica (IBL) è dato dalla somma delle

frequenze dei licheni conteggiate per ogni punto cardinale, mentre l’IBL della stazione di

rilevamento è dato dalla media degli IBL di tutti gli alberi controllati in quella stazione. I calcoli

(vedi Appendice 3) possono essere effettuati direttamente sul luogo o successivamente in aula, con

il foglio di calcolo elaborato durante la lezione preparatoria.

Dopo il completamento del lavoro, l'insegnante guiderà i ragazzi in una breve discussione e

nell'analisi dei dati raccolti.

Lezione 3 – In classe (Conclusione)

Durata – 3 ore

Obiettivi – Gli studenti calcolano e interpretano l’Indice di Biodiversità Lichenica come un indice

indiretto della purezza dell’aria e visualizzano il risultato in una mappa utilizzando la tecnologia

GIS.

Capiscono l'idea centrale del modulo e rispondono alle domande trainanti.

In classe gli studenti visualizzano la mappa georiferita del sito patrimonio con le aree campionate,

utilizzando il programma GIS. Caricano le coordinate degli alberi controllati e calcolano l'IBL (se

non già fatto sul campo).

Il GIS è in grado di individuare ogni punto controllato utilizzando colori diversi sulla base del

valore di IBL ottenuto, avendo in tal modo la possibilità di vedere immediatamente dove l'aria è

pulita o meno (Figura 2, Appendice 3).

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Mostrando l'immagine della mappa con l'IBL su uno schermo, l'insegnante può guidare gli studenti

in una discussione sui risultati ottenuti. Alcuni argomenti di discussione potrebbero essere la salute

degli esseri viventi in relazione con la qualità dell'aria; diversi metodi per analizzare la qualità

dell'aria trovati con una ricerca in Internet; la distanza tra il punto più inquinato e la fonte

inquinante ipotizzata.

Gli studenti possono confrontare i dati raccolti su alberi diversi e in zone diverse della città.

Se necessario, gli studenti possono osservare campioni di licheni al microscopio e identificare le

specie mediante l'uso di manuali e/o Internet.

Obiettivi del modulo

Alla fine del modulo gli studenti avranno capito:

- come la qualità dell'aria influenza gli organismi viventi;

- come alcuni organismi viventi possono essere utilizzati per lo studio della qualità dell'aria;

- il modo di studiare l'inquinamento atmosferico;

- la diretta influenza delle attività umane sull'ambiente.

Gli studenti avranno imparato anche a utilizzare un computer palmare, un GPS e la tecnologia GIS.

POSSIBILI ESTENSIONI

Gli studenti possono:

- confrontare l’IBL che hanno calcolato con i dati ufficiali rilevati dalle agenzie per l'ambiente;

- inviare i loro risultati all’agenzia per l’ambiente locale, sollecitando alcune contromisure se le

ritengono necessarie;

- ripetere la stessa indagine in luoghi diversi, più vicino e più lontano dalle potenziali fonti di

inquinamento atmosferico.

- confrontare le diverse tecniche (dirette e indirette) per il monitoraggio dell'inquinamento

atmosferico.

VALUTAZIONE

Per gli studenti

In piccoli gruppi, gli studenti presenteranno i loro lavori per la classe, se necessario con la

presentazione di diapositive, per mostrare:

- la loro abilità nel fare ipotesi sui risultati;

- la loro comprensione della correlazione tra la qualità dell'aria e la salute degli esseri viventi

attraverso la salute dei licheni;

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- la loro conoscenza dei diversi metodi di misurazione degli inquinanti atmosferici;

- le loro competenze nell'uso di computer palmari e GPS;

- le loro competenze nell'uso del GIS.

La qualità della presentazione può dare una buona indicazione sulla capacità degli studenti di

lavorare in gruppo.

Per verificare la preparazione individuale, l'insegnante può:

- chiedere l'interpretazione delle mappe dell’IBL ottenute;

- chiedere che l'esperimento sia ripetuto nel giardino della scuola o in quello dello studente;

- fare domande sull’identificazione e sulla morfologia dei licheni e dell’albero;

- verificare la capacità di utilizzare il GIS con la creazione di una mappa, o di una nuova tabella

degli attributi;

- effettuare una prova finale.

Per gli insegnati in formazione e gli insegnanti in servizio

Relativamente a questo modulo cosa pensate riguardo a:

- il livello di interesse negli studenti?

- l’importanza all’interno del programma didattico?

- l’integrazione con le altre materie?

- l’adattabilità al vostro specifico metodo di insegnamento?

Avete commenti o suggerimenti rivolti agli insegnanti di sostegno?

Quali cambiamenti introdurreste?

Cambiereste la sequenza delle attività? Se sì, in quale modo?

Avete trovato facile l’insegnamento di questo modulo nella vostra scuola? Se no, perché?

Secondo voi le attività suggerite hanno aiutato i vostri studenti ad apprendere importanti concetti

scientifici? Se sì, quali? E in che modo?

I vostri studenti hanno avuto particolari difficoltà nell’affrontare qualcuna delle attività suggerita?

Se sì, quale?

Quali cambiamenti introdurreste la prossima volta?

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BIBLIOGRAFIA

Riferimenti bibliografici nel testo del modulo:

Capello, B. (2007). Documenting your emergent curriculum. Childcare Australasia, 3, 32-33.

Fleer, M., Edwards, S., Hammer, M., Kennedy, A., Ridgway, A., Robbins, J., et al. (2006). Early Childhood Learning Communities: Sociocultural Research Practice. Frenchs Forest: Pearson Education.

Glass, B., Baker, K., Ellis, R., Bernstone, H., & Hagan, B. (2007). How Does an Inclusive Environment Enhance the Learning of All Children? New Zealand Childcare Conference. Paihia, New Zealand.

Lee, W., Hatherly, A., & Ramsey, K. (2002). Using ICT to Document Children’s Learning. Early Childhood Folio, 6, 10-15.

MacNaughton, G., & Williams, G. (2004). Teaching young children: Choices in theory and practice. Berkshire: Open University Press.

Riferimenti bibliografici relativi all’inquinamento atmosferico

(da http://www.lbl.gov/Education/ELSI/Frames/pollution-library-refs-f.html, modificato):

Edelson, Ed. (1992). Clean Air. New York: Chelsea House.

Gay, K. (1991). Air Pollution. New York: F. Watts.

Lucas, E., Challand, H.J., & Stubbs, H. (1991). Acid Rain. Chicago: Children's Press.

Oliver, D.J. (1996). Killer Air Plagues. Bay Area: Oakland Tribune.

Revkin, A. (1992). Global Warming: Understanding the Forecast. New York: Abbeville Press.

Rock, M. (1992). The Automobile and the Environment. New York: Chelsea House.

Sandak, Cass, R.A. (1990). Reference Guide to Clean Air. Hillside, NJ: Enslow.

Tyson, P. (1992). Acid Rain. New York: Chelsea House.

Riferimenti bibliografici relativi ai licheni

(da http://ocid.nacse.org/lichenland/html/short_ref_list.html, modificato):

Casselman, K.L. (1993). Craft of the Dyer - Color from Plants and Lichens. New York: Dover Publications.

Esslinger, T.L., & Egan, R.S. (1995). A Sixth Checklist of the Lichen-forming, Lichenicolous, and Allied Fungi of the Continental United States and Canada. The Bryologist, 98(4), 467-549.

Goward, T., McCune, B., & Meidinger, D. (1994). The Lichens of British Columbia Illustrated Keys, part 1 - Foliose and Suamulose Species. British Columbia: Ministry of Forests, Research Program.

Hale, Mason, E., 1979. How to know the lichens, Pictured Key Nature Series.

Hale, M.E. (1983). The Biology of Lichens (3rd Ed). Baltimore: Edward Arnold Publ.

Hawksworth, D.L., & Hill, D.J. (1984). The Lichen-Forming Fungi. New York: Chapman and Hall.

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Galloway, D.J. (1985). Flora of New Zealand Lichens. Wellington: P.D. Hasselberg, Government Printer.

McCune, B., & Goward, T. (1995). Macrolichens of the Northern Rocky Mountains. Arcata, California: Mad River Press.

Thomson, J.W. (1984). American Arctic Lichens. Vol. 1: The Macrolichens. New York: Columbia University Press,.

Riferimenti bibliografici relativi all’utilizzo dei licheni nello studio dell’inquinamento atmosferico (da http://www.thebls.org.uk/content/refren.html, modificato): Bates, J.W., & Farmer, A. (Eds.). (1992). Bryophytes and Lichens in a Changing Environment. Oxford: Oxford Science.

Ferry, B.W., Baddeley, M.S., & Hawksworth, D.L. (Eds.). (1973). Air Pollution and Lichens. London: Athlone Press.

Hawksworth, D.L., & Rose, F. (1976). Lichens as Pollution Monitors. London: Edward Arnold.

Henderson, A. (1990). Literature on Air Pollution and Lichens. XXXII, Lichenologist, 22, 397-404.

Richardson, D.H.S. (1992). Pollution Monitoring with Lichens. Slough: Richmond Publishing.

Riferimenti bibliografici italiani:

A.A.V.V. (2001). Manuale ANPA: I.B.L. Indice di Biodiversità Lichenica. Manuali e Linee Guida 2/2001 ANPA – Dipartimento Stato dell’Ambiente, Controlli e Sistemi Informativi.

Malavasi, C. (2000). Progetto "Licheni in rete" - Labter Crea-Mn.

Pieralli, P., & Traquandi, S. (1991). I Licheni. Guide all’aria pura. Firenze: Editoriale Tosca (Da richiedere alla casa editrice).

Valcuvia Passadore, M., & Malavasi, C. (2002). Relazioni simbiotiche: dai licheni all'agenda 21 locale. Regione Lombardia (Il manuale è disponibile presso il Labter Crea di Mantova).

http://dbiodbs.univ.trieste.it/

http://digilander.libero.it/licheniinrete/prima/home.htm

http://it.wikipedia.org/wiki/Lichene

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APPENDICE 1

Griglia per il campionamento

Materiali

2 bacchette di legno (o plastica o bamboo) lunghi 52 cm, grossi 1-2 cm, un filo di nylon (2-2.5 mm

Ø), un trapano

Metodo di costruzione

Effettuare 6 fori a 10 cm di distanza sulle due bacchette di legno.

Con il filo unire le due bacchette per ciascun foro, mantenendo una distanza di 10 cm tra le

bacchette. Fissare il filo con un nodo.

Si può anche fare un’unica griglia per rilevare simultaneamente i quattro punti cardinali, costruendo

semplicemente quattro griglie nello stesso modo e unendole con un pezzo di filo in modo che

possano scorrere lungo di esso.

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APPENDICE 2

Albero N° Foto N° Area campionata (città, strada, ecc.) Coordinates Specie

Circumferenza IBL N IBL E IBL S IBL W

Candelaria concolor Candelariella reflexa Lecanora allophana Lecanora carpinea

Lecanora chlarotera Lecanora hagenii

Lecidella elaeochroma Micarea sp.

Caloplaca pyracea Rinodina pyrina

Parmelia acetabulum Parmelia caperata

Parmelia elegantula Parmelia exasperatula Parmelia subrudecta

Parmelia sulcata Parmelia tiliacea

Phaeophyscia orbicularis Physcia adscendes

Physcia biziana Physcia clementei Physconea grisea Ramalina fastigiata Evernia prunastri

Xanthoria parietina Orthotricum diaphanum

Orthotricum striatum Tortula papillosa

Hypnum cupressiforme var. fili. Esposizione della griglia

Altezza della griglia sull’albero

Se non si conoscono le specie dei licheni, si deve usare un metodo pratico per distinguere le diverse

specie, basandosi sul loro colore e/o la loro forma (morfologia: crostosa, fogliosa e fruticosa)

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APPENDICE 3

Indice di Biodiversità Lichenica

IBL del campione (un albero): somma dei licheni presenti in una singola maglia della griglia per

ogni punto cardinale;

IBL del punto cardinale di una stazione di rilevamento (tutti gli alberi): somma di tutti gli IBL

campionati relativamente ad ogni punto cardinale;

IBL della stazione di rilevamento (tutti gli alberi e tutti i punti cardinali): somma degli IBL dei

punti cardinali divisa per il numero degli alberi campionati.

Figura 1 – Esempio del calcolo dell’IBL

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IBL COLORI IBL PUREZZA/ALTERAZIONE COLORE

7 0 Inquinamento molto alto Rosso scuro

6 1 ≤ IBL ≤ 15 Inquinamento alto Rosso

5 16 ≤ IBL ≤ 30 Inquinamento medio Arancione

4 31 ≤ IBL ≤ 45 Inquinamento basso/purezza bassa Giallo

3 46 ≤ IBL ≤ 60 Purezza media Verde

2 61 ≤ IBL ≤ 75 Purezza alta Verde scuro

1 IBL > 75 Purezza molto alta Blu

Figura 2 – Colori assegnati ai diversi valori dell’Indice di Biodiversità Lichenica

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APPENDIXCE 4

Figura 3 - Esempio di classificazione dei licheni sulla base del loro colore

Lichene A

(grigio) Lichene B

(giallo)

Lichene C

(verde) Lichene

B (giallo)

Lichene A

(grigio) Lichene C

(verde)