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SPARE I FIUMI SONO LE ARTERIE VITALI DELLA SOCIETÀ NELLE ALPI PANORAMICA DEL PROGETTO SPAZIO ALPINO SPARE

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SPARE

I FIUMI SONO LE ARTERIE VITALI DELLA SOCIETÀ NELLE ALPI PANORAMICA DEL PROGETTO SPAZIO ALPINO SPARE

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INN SVIZZERA

STEYR AUSTRIA

SOČA SLOVENIA

I CINQUEAREE PILOTANELLA CARTELLASPAZIO ALPINO

DORA BALTEA ITALIA

DRÔME FRANCIA

INTRODUZIONESPARE: PIANIFICAZIONE STRATEGICA PER GLI ECOSISTEMI FLUVIALI ALPINI

I fiumi sono le colonne portanti dello sviluppo sostenibile nelle Alpi ma anche nelle zone confinanti

e nelle grandi aree metropolitane: forniscono acqua per il consumo umano, per l’agricoltura,

l’industria, l’energia e sostengono la pesca sportiva, gli sport acquatici e il cicloturismo.

I fiumi, di fatto, influenzano direttamente la qualità della vita. Essi costituiscono un elemento chiave

del capitale naturale europeo ma sono in grave pericolo per la presenza di numerose minacce.

SPARE fornisce strumenti per salvaguardare e mantenere le complesse funzioni dei fiumi e

garantirne un utilizzo sostenibile.

Dal 2016 al 2018, nove partner provenienti da sei paesi dell’area alpina, hanno lavorato per migliorare

la gestione complessiva dei corsi d’acqua e consentire l’armonizzazione di numerose attività

antropiche. Diverse metodologie sono state sviluppate e adattate in cinque casi studio: la Dora Baltea

in Italia, la Drôme in Francia, l’Inn in Svizzera, la Soča / Isonzo in Slovenia e lo Steyr in Austria.

Lo scambio di conoscenze ed esperienze e la valutazione dei processi gestionali in atto hanno

permesso di sviluppare linee guida e strategie comuni, sviluppate in collaborazione con i gruppi

di interesse locali e supportate dalla consulenza di esperti internazionali.

I risultati del progetto contribuiscono a rafforzare la pianificazione fluviale nelle Alpi in una

dimensione transnazionale fornendo: una sequenza operativa per la partecipazione delle colletti-

vità ai processi decisionali, un set di metodi partecipativi adattabili alle diverse situazioni locali,

un database di buone pratiche e una panoramica dello stato ecologico e delle priorità di protezione

dei corsi d’acqua sull’arco alpino.

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DORA BALTEALa Dora Baltea è un bacino fluviale di origine

glaciale di quasi 4000 km² con caratteristiche

tipiche del fiume di alta montagna:

quota media, pendenza e velocità di corrente

elevate; temperatura dell’acqua molto bassa;

portate molto variabili; trasporto solido elevato;

letti torrentizi incassati; substrati rocciosi

dominanti

Nel secolo scorso lo sfruttamento dei corsi d’ac-

qua ha sostenuto la crescita economica e l’e-

spansione urbana erodendo progressivamente

l’ambiente fluviale riducendo la vegetazione ri-

pariale e alterando le portate naturali. In parti-

colare, sono state realizzate centinaia di centrali

idroelettriche in un reticolo in cui erano presenti

da secoli numerose captazioni irrigue e, più re-

centemente, importanti sistemazioni idrauliche.

I servizi ecosistemici (funzioni ecologiche, tute-

la del paesaggio, turismo, l’agricoltura e pesca

sportiva) sono ben definiti nella governance,

hanno precisi portatori di interesse ma i conflitti

per l’utilizzo della risorsa fiume sono in aumen-

to. Il progetto SPARE ha sperimentato una va-

lutazione della compatibilità dei diversi servizi

ecosistemici con un modello alimentato da dati

di monitoraggio in continuo della portata liqui-

da raccolti in un sito di monitoraggio dimostra-

tivo e rappresentati mediante un’applicazione

web che garantisce trasparenza e applicabilità

in altri contesti fluviali.

Informazioni sul partner: www.arpa.vda.it

CASO STUDIO

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INNL’Engadina è una valle alpina xerica posta nel-

la zona orientale del Cantone dei Grigioni in

Svizzera. L’origine del fiume Inn, tra i più grandi

fiumi alpini con i suoi 517 km di lunghezza, si

colloca nell’Alta Engadina dove il corso d’acqua

scorre per oltre 100 km. La valle presenta due

tipi di ambienti molto diversi tra loro che corri-

spondono all’Alta e alla Bassa Engadina.

Durante il progetto SPARE è stato sviluppato un

Piano Integrato di Gestione del Bacino dell’Inn,

che interessa 1.945 km² del suo bacino. Lo sco-

po principale del caso studio è stato l’impiego

di processi di partecipazione delle collettività

per bilanciare le necessità di utilizzo e di prote-

zione della risorsa idrica, considerando sia i ser-

vizi ecosistemici svolti dal fiume sia le ricadute

sulle attività antropiche. Il risultato è stato una

proposta di Piano di Gestione Integrato innova-

tivo che contiene vari progetti operativi per la

tutela della biodiversità e il miglioramento del

benessere dei cittadini dell’Engadina.

Informazioni sul partner: www.proterrae.ch

CASO STUDIO

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SOČA (ISONZO)La Soča (Isonzo in italiano) è un fiume del baci-

no adriatico a cavallo tra Slovenia e Italia. Il baci-

no, dal punto di vista territoriale, si divide in alto,

medio e basso Isonzo. La parte alta del bacino si

trova interamente in territorio sloveno ed è ca-

ratterizzato da zone alpine e subalpine fino alla

confluenza con il fiume Idrijca. La maggior par-

te del bacino intermedio si trova sempre in Slo-

venia fino al confine di Gorizia. La parte bassa

del bacino include, infine, una piccola porzione

del bacino del Natisone e in una parte rilevan-

te del Vipacco. La porzione restante dell’Isonzo

si trova tutta in territorio italiano dove sfocia

nell’Adriatico.

Nell’area sono presenti diverse forme di fruizio-

ne del fiume che comportano pressioni e im-

patti sulle aree ripariali ma, allo stesso tempo,

sono state intraprese anche azioni per preser-

vare la naturalità dell’ecosistema fluviale. Le at-

tività principali del caso studio sono state con-

cepite per garantire uno sviluppo sostenibile

del fiume, la collaborazione attiva tra i vari set-

tori gestionali e l’armonizzazione del processo

decisionale includendo tutti i vari attori presen-

ti. Un aspetto fondamentale del processo spe-

rimentale è stato mantenere i servizi ecosiste-

mici intatti, permettendo uno sviluppo sociale

ed economico che consideri intrinsecamente il

concetto stesso «di servizi ecosistemici».

Informazioni sul partner: www.izvrs.si

CASO STUDIO

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STEYRTl bacino montano del fiume Steyr si colloca

nella parte sud orientale dell’Alta Austria men-

tre la porzione a sud ricade nel Parco Nazionale

Kalkalpen, con quasi 21.000 ettari di foresta in-

contaminata tra le più antiche dell’Europa Cen-

trale. Tutto il bacino del fiume ha un livello di bio-

diversità tra i più elevati in Austria con molti tratti

in condizioni praticamente inalterate.

Nell’ambito di SPARE è stato condotto un pro-

cesso partecipativo con i seguenti obiettivi:

Î rendere evidente il punto di vista dei diversi

portatori di interesse in merito alla gestione

dello Steyr, evidenziare gli interessi conflittua-

li e offrire un set di possibili sinergie per rea-

lizzare lo sviluppo sostenibile della regione;

Î valutare i vari servizi ecosistemici svolti

dal fiume, identificare i relativi i portatori

di interesse e aumentare la consapevo-

lezza delle ricadute della gestione della

risorsa idrica;

Î definire, insieme a tutti i portatori di

interesse, gli obiettivi specifici di sviluppo

sostenibile del fiume bilanciando

concretamente protezione e fruizione.

Un sondaggio online effettuato nel corso del

caso studio ha rivelato che lo Steyr è percepito

dalla popolazione come un «gioiello» ambienta-

le che deve essere conservato. I risultati di SPARE

saranno utilizzati come base per lo sviluppo re-

gionale e la pianificazione dei corsi d’acqua.

Informazioni sul partner: www.land-oberoesterreich.gv.at

CASO STUDIO

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DRÔMELa Drôme è un fiume sub mediterraneo a re-

gime torrentizio caratterizzato da frequenti

alluvioni e siccità e da una particolare confi-

gurazione a rami intrecciati. L’area del baci-

no idrografico, principalmente agricola, copre

1.670 km² e comprende 51.200 abitanti.

A seguito del declino dell’agricoltura negli anni

‘70, le comunità locali si sono orientate alla col-

tivazione di specifiche colture (mais, piante aro-

matiche, essenze biologiche) e verso il turismo

dolce. In passato il fiume è stato pesantemente

sfruttato sia per l’estrazione di inerti sia per le

derivazioni idriche che comportano tuttora im-

portanti ricadute sul piano ambientale.

Grazie a SPARE, i partner francesi hanno pro-

gettato un piano di bacino fortemente incen-

trato sulle problematiche locali e accolto positi-

vamente dai vari portatori di interesse. Lo scopo

della sperimentazione è stato di migliorare le

capacità locali nella soluzione dei problemi, le

conoscenze inerenti il fiume e le pratiche uti-

lizzabili per gestire al meglio eventuali conflitti

futuri.

Informazioni sul partner: www.irstea.fr & www.riviere-drome.fr

CASO STUDIO

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METODI PARTECIPATIVIIl progetto SPARE è stata un’occasione unica

per sperimentare diversi processi partecipativi

nel contesto della gestione dei corsi d’acqua.

435 persone sono state coinvolte nel processo,

in attività quali summer camp per giovani,

incontri a tema con numero ridotto di partecipanti,

commissioni tematiche, forum pubblici, e seminari.

Durante il progetto SPARE, sono stati sviluppati diversi strumenti e metodi: Î SMAG (Auto Valutazione della Gestione): un metodo veloce per valutare come il corso

d’acqua è stato gestito in passato

Î ROCK (Kit per l’Osservazione e la Conservazione del fiume): uno strumento per

progettare la partecipazione alla gestione dei corsi d’acqua, attraverso l’osservazione

dei processi in corso e la raccolta mirata di dati, aiutare i cittadini a capire legami

tra i processi e i cambiamenti in corso

Î My River Kit: un gioco di simulazione per aumentare la consapevolezza dei servizi

ecosistemici svolti dai corsi d’acqua

Nell’ambito di SPARE, sono state proposte le seguenti soluzioni innovative: Î includere direttamente i cittadini, e non solo i portatori di interesse nella pianificazione

strategica dei corsi d’acqua

Î supportare la partecipazione da subito includendo i cittadini nella progettazione del processo

partecipato

Î sviluppare e testare nuovi strumenti partecipativi Î sviluppare un protocollo di monitoraggio e valutazione adattato alle necessità locali

e supportare la conduzione dei processi partecipati

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I principali obiettivi sono stati: Î aumentare la consapevolezza e la conoscenza dei servizi svolti dai corsi d’acqua in buono

stato ambientale

Î migliorare le pratiche di gestione dei corsi d’acqua in atto integrando i servizi ecosistemici

e i processi partecipativi

Î permettere agli amministratori e ai politici di adottare approcci di pianificazione strategica

in linea con le necessità gestionali.

 

Le principali attività effettuate durante SPARE sono state: Î fornire una panoramica a livello alpino dei corsi d’acqua ad alta priorità di protezione

Î raccogliere esempi chiave di gestione realizzando un database di buone pratiche

Î permettere agli amministratori dei corsi d’acqua in cinque casi studio, di pianificare,

applicare e valutare metodi partecipativi attraverso seminari online (Massive Open

Online Course – MOOC) e una piattaforma di E-learning che include lezioni, interviste,

diagrammi e video tutorial

Î sperimentare approcci integrati e partecipati per la gestione dei fiumi

Î rendere disponibile ad altri contesti alpini gli insegnamenti tratti attraverso i casi studio

e gli esempi di gestione sperimentati

ATTIVITÀ E RISULTATISPARE ha contribuito a una maggiore

armonizzazione tra gli utilizzi antropici e la

necessità di protezione dei corsi d’acqua.

Esempi di mappatura

prodotta durante

il Progetto SPARE

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LO SAPEVI?I CORSI D’ACQUA CON STATO ECOLOGICO ELEVATO (OVVERO CON BIOCENOSI ACQUATICHE INTATTE) SONO SOLO IL 14 % DI TUTTI I CORSI D’ACQUA ALPINI TUTTI I GRANDI FIUMI ALPINI SONO PESANTEMENTE INFLUENZATI DALLE PRESSIONI ANTROPICHE 77 % DEI CORSI D’ACQUA SONO INFLUENZATI DALLE PRESSIONI IDROLOGICHE (DERIVAZIONI, HYDROPEAKING, ARTIFICIALIZZAZIONE DEL LETTO E DELLE SPONDE, ECC.)

42 % DEI CORSI D’ACQUA HANNO UNO STATO MORFOLOGICO «MODERATO» O «ALTERATO» 22 % DEI CORSI D’ACQUA MINORI SONO CONSIDERATI ALTERATI; SI TRATTA PERALTRO DI UNA SOTTOSTIMA IN QUANTO BISOGNA CONSIDERARE CHE DI MOLTI CORSI D’ACQUA MINORI NON SI HANNO INFORMAZIONI. SOLO IL 9 % DEI CORSI D’ACQUA ALPINI HANNO ANCORA PIANE ALLUVIONALI E GOLENE L’APPROCCIO STRATEGICO ALLA PIANIFICAZIONE È FONDAMEN-TALE SIA SU SCALA TRANSNAZIONALE SIA REGIONALE E LOCALE.

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PUNTI CHIAVE EMERSI DAI PROCESSI PARTECIPATIVI

Il tempo è una componente essenziale: Il coordinamento tra i processi partecipativi e

l’iter decisionale ufficiale è influenzato dalle

tempistiche: ad esempio, nel caso di Drôme

e di Steyr, la partecipazione è stata allineata

alla pianificazione in corso. In altri casi studio,

l’allineamento dei due processi è stato diffi-

coltoso.

Attenzione ai cambiamenti istituzionali e di gestione della risorsa idrica: I processi partecipativi sono influenzati da cam-

biamenti ai vertici delle istituzioni e di gestio-

ne della risorsa idrica che variano:

Î le responsabilità relative alla gestione dei

fiumi

Î la possibilità per i responsabili del processo

partecipato di garantire che i risultati della

partecipazione saranno effettivamente

considerati nel processo decisionale

Î la legittimazione dei soggetti che

coordinano la partecipazione

Due casi studio su cinque sono stati influenza-

ti da questi cambiamenti (Dora Baltea e Ison-

zo) e uno ne è stato influenzato indirettamente

(Drôme).

Il supporto politico è fondamentale: I processi partecipativi hanno bisogno di un

supporto politico anche se non unanime ma

almeno da parte di alcune figure- chiave.

Chi gestisce i processi partecipativi deve essere

consapevole che sia le priorità politiche sia gli

attori coinvolti potrebbero cambiare. Nel caso

della Drôme, i decisori politici hanno suppor-

tato da subito i tecnici nell’implementazione

dei processi partecipativi. Per Dora Baltea e Inn

cambiamenti di decisione e le revoche del so-

stegno alla sperimentazione hanno condiziona-

to fortemente i processi partecipativi.

Leggi di più: spare.boku.ac.at

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forza la comprensione reciproca. Peraltro, la vo-

lontà di supportare le decisioni è sempre mag-

giore quando si ottiene un mutuo consenso.

In alcuni casi studio di SPARE, i processi iniziati

durante il progetto proseguiranno ben oltre la

durata del progetto. In Engadina, ad esempio,

è prevista l’adozione di un approccio integrato

per tutti i progetti correlati all’uso delle risorse

idriche, fortemente appoggiato dalle strutture

cantonali competenti. Nell’area della Drôme,

alcuni partecipanti al processo sono oggi parte

del comitato locale per la gestione della risorsa

idrica.

La cosa più difficile in progetti come SPARE è

assicurare che i risultati raggiunti siano mante-

nuti anche oltre la fine del progetto stesso. In

particolare, per la partecipazione dei cittadini

è importante ancorare la collaborazione con le

collettività all’operato istituzionale delle ammi-

nistrazioni competenti.

Una delle strade per ottenere questi risultati di

lungo periodo è la collaborazione transnazio-

nale, ad esempio attraverso il Gruppo di Azio-

ne 6 della Strategia dell’Unione Europea per la

Regione Alpina (EUSALP). All’interno di questa

cornice, la gestione integrata e sostenibile dei

corsi d’acqua alpini e il dialogo tra i vari gruppi

di interesse sono fortemente favoriti.

CONCLUSIONI I nostri corsi d’acqua sono ecosistemi di im-

portanza fondamentale ma allo stesso tempo

sono in pericolo: la loro tutela a livello di baci-

no è estremamente importante. Data l’elevata

pressione presente sui corsi d’acqua alpini, è

fondamentale adottare una gestione integra-

ta superando se necessario i confini nazionali,

e garantendo un coordinamento tra i diversi

portatori di interesse. Tale approccio è sempre

più importante anche alla luce degli effetti dei

cambiamenti climatici sul regime dei deflussi

idrici (portate molto ridotte e/o fortemente alte-

rate rispetto al passato).

I processi decisionali che prevedono la parte-

cipazione effettiva delle comunità sono impe-

gnativi ma offrono una grande opportunità per

uno sviluppo sostenibile dei nostri corsi d’acqua

e dei territori circostanti. Il coinvolgimento e il

confronto di tutti i portatori di interesse ne raf-

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IMPRESSIONI

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PARTENARIATO

BOKU-IHG | Università di Scienze Naturali e Biologiche Vienna, Istituto di Idrobiologia e Gestione degli ecosistemi acquatici Leader del progetto SPARE, responsabile della gestione tecnica e finanziaria, del coordinamento delle attività dei partner e la supervisione dei contenuti dell’intero progetto.

ARPA VDA | Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Valle d’AostaCoordinamento dei Casi Studio inerenti diverse tematiche (fruizione idroelettrica, pianificazione ambientale, definizione di standard di monitoraggio dei corsi d’acqua e implementazione di sistemi decisionali per la gestione dei corsi d’acqua). IzVRS | Istituto per l’Acqua della Repubblica SlovenaResponsabile per l’individuazione e la proposta di buone pratiche di gestione degli ecosistemi acquatici (IRMP), supporto allo scambio di conoscenze e alla loro promozione.

IRSTEA | Istituto Nazionale Francese di Scienza e Tecnologia per l’Ambiente e l’Agricoltura Leader per le attività e i metodi di parteci-pazione. L’istituto ha fornito personale esperto di metodi e pratiche di partecipa-zione per la gestione integrata dei corsi d’acqua e la realizzazione e il supporto dei processi partecipati.

CIPRA International | Commissione internazionale per la Protezione delle Alpi Gestione della comunicazione esterna del Progetto.

ARPA Veneto | Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione dell’Ambiente del VenetoResponsabile di attività in collaborazione con ARPA Valle d’Aosta per comunicazione e informazione, analisi e utilizzo di metodi di calcolo idrologici, sperimentazione della gestione degli ecosistemi acquatici attraverso metodi partecipativi.

Upper Austria | Ufficio per la pianificazione e la gestione della risorsa idrica dell’Alta AustriaHa partecipato a SPARE con un caso studio e ha sperimentato nuove modalità di comunicazione, sperimentazione e coinvolgimento dei cittadini. SMRD | Associazione di cooperazione tra varie autorità pubbliche e private coinvolte nel bacino del fiume DrômeHa condiviso 30 anni di esperienza nella gestione partecipata dei corsi d’acqua e, con IRSTEA, ha condotto un’attività sperimentale e innovativa di partecipazione coinvolgendo tutti gli abitanti del caso studio. PTE | Fondazione Per la Terra Engiadina (PTE)Ha partecipato a SPARE con un caso studio im-plementando approcci innovativi di pianificazione strategica per gli ecosistemi dei corsi d’acqua alpini.

Cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale attraverso il Programma Spazio Alpino. www.alpine-space.eu/projects/spare

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SPARE Project: Cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale attraverso il Programma Spazio Alpino. www.alpine-space.eu/projects/spare