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I DIRITTI SONO RISERVATI all a 626 Advice Srl – E’ VIETATA LA COPIA E LA RIPRODUZIONE DEI DOCUMENTI IN QUALSIASI FORMA CONSULENZE E SERV IZI INTEGRAT I IN MAT ERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO BIANCANEVE SpA SUPERMERCATO GS D.V.R. Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 1 di 315 Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6 Amministratore : Dott. Pietro D’Achille Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9 Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected] Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530 D D . . V V . . R R . . Data: 22.04.2010 MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA E DELLA SALUTE DEI LAVORATORI Attuazione Direttive Europee – T.U.S.L. D.Lgs. 81/08 e s.m.i. D.Lgs. 106/09 B B B I I I A A A N N N C C C A A A N N N E E E V V V E E E S S S p p p A A A R R R O O O M M M A A A 0 0 0 0 0 0 1 1 1 9 9 9 8 8 8 V V V i i i a a a M M M A A A R R R C C C O O O L L L I I I N N N O O O D D D A A A R R R E E E Z Z Z Z Z Z O O O , , , 1 1 1 0 0 0 P P P . . . I I I V V V A A A 0 0 0 8 8 8 9 9 9 8 8 8 3 3 3 6 6 6 6 6 6 5 5 5 5 5 5 3 3 3 3 3 3 SUPERMERCATO GS : COMMERCIO DI PRODOTTI ALIMENTARI E NON Insediamento CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Datore di Lavoro GIANMAURO POSSANZINI D D O O C C U U M M E E N N T T O O d d i i V V A A L L U U T T A A Z Z I I O O N N E E d d e e i i R R I I S S C C H H I I (art. 17 comma 1 lettera A, artt. 28-29 Testo Unico D.Lgs. 81/08, e s.m.i. D.Lgs. 106/09 correttivo al Testo Unico) Il presente documento, redatto ai sensi del D. Lgs. n. 81/2008 e s.m.i. D.Lgs. 106/2009, ha lo scopo di effettuare la valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attiv ità, finalizzata ad indiv iduare le adeguate misure di prev enzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei liv elli di salute e sicurezza. E’ stato elaborato e redatto dal Dott.Pietro D’Achille , in qualità di Consulente Esterno, in collaborazione con il Datore di Lavoro, in armonia con quanto definito dalle linee guida di provenienza comunitaria, con la C ircolare del Ministero del Lav oro e della Previdenza Sociale n. 102 del 07.08.95, con le linee guida emesse dall’ISPESL, con le linee guida emesse dal Coordinamento delle Regioni e Prov incie Autonome. DATORE di LAVORO GIANMAURO POSSANZINI R.S.P.P. Dott. PIETRO D'ACHILLE

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CONSULENZE E SERVIZI INTEGRATI IN MATERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO

BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 1 di 315

Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6 Amministratore : Dott. Pietro D’Achille Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9 Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]

Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

DD.. VV.. RR..

Data: 22.04.2010

MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA E DELLA SALUTE DEI LAVORATORI

Attuazione Direttive E uropee – T .U .S.L. D.Lgs . 81/08 e s .m.i. D.Lgs . 106 /09

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RRR OOO MMM AAA 000 000 111 999 888 VVV iii aaa MMM AAA RRR CCC OOO LLL III NNN OOO DDD ’’’ AAA RRR EEE ZZZ ZZZ OOO ,,, 111 000 PPP ... III VVV AAA 000 888 999 888 333 666 666 555 555 333 333

SUPERMERCATO GS : COMMERCIO DI PRODOTTI

ALIMENTARI E NON

Insediamento CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3

Datore di Lavoro GIANMAURO POSSANZINI

DDOOCCUUMMEENNTTOO ddii VVAALLUUTTAAZZIIOONNEE ddeeii RRIISSCCHHII (art. 17 comma 1 lettera A, artt. 28-29 Testo Unico D.Lgs. 81/08, e s.m.i. D.Lgs.

106/09 correttivo al Testo Unico)

Il presente documento, redatto ai sensi del D. Lgs. n. 81/2008 e s.m.i. D.Lgs. 106/2009, ha lo scopo di effettuare la valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attiv ità, finalizzata ad indiv iduare le adeguate misure di prev enzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei liv elli di salute e sicurezza. E ’ stato elaborato e redatto dal Dott.P ietro D’Achille, in qualità di Consulente Esterno, in collaborazione con il Datore di Lavoro, in armonia con quanto definito dalle linee guida di provenienza comunitaria, con la C ircolare del M inistero del Lav oro e della Previdenza Sociale n. 102 del 07.08.95, con le linee guida emesse dall’ISPESL, con le linee guida emesse dal Coordinamento delle Regioni e Prov incie Autonome.

DATORE di LAVORO

GIANMAURO POSSANZINI

R.S.P.P .

Dott. PIETRO D'ACHILLE

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CONSULENZE E SERVIZI INTEGRATI IN MATERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO

BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 2 di 315

Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6 Amministratore : Dott. Pietro D’Achille Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9 Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]

Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

AN AGR AFICA AZIENDA

DATI GENERALI DELL’AZIENDA

AN AGR AFICA AZIENDA

Ragione Sociale BIANCANEVE SpA

Attiv ità sv olta SUPERMERCATO GS

Partita IVA 089836655330

SEDE LEGALE - OPERATIVA / RECAPITI

Sede Legale ROMA 00198 Via MARCOLINO D’AREZZO, 10

Sede Operativ a CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3

Tel. / Fax 06. 90160102

Cell. 335. 6696460

E-mail [email protected]

RAPPRESENTANTE LEGALE - DATORE di LAVORO o DELEGATO di FUNZIONI

Datore di Lav oro delegato ai sensi del D.Lgs. 81/08 art.16 * GIANMAURO POSSANZINI

ORGANIGRAMMA AZIENDALE

Datore di Lav oro - D.L. GIANMAURO POSSANZINI

Preposto alla Sicurezza MARCO GIALLO

Responsabile Serv izio Prevenzione Protezione - R.S.P.P.* Dott. PIETRO D'ACHILLE

Consulente del Servizio di Prevenzione e Protezione Dott. PIETRO D’ACHILLE

Medico Competente - M.C. Dott. CRISTIANO DE ARCANGELI

Rappresentanti Lavoratori Sicurezza - R.L.S.* LUCA VERDE

Addetti alla Gestione delle Emergenze : Primo Soccorso * LUCA VERDE

Addetti alla Gestione delle Emergenze : Antincendio * LUCA VERDE

DOCUMENTAZIONE - ISCRIZIONI

Documento Unico di Regolarità Contributiva - D.U.R.C. SI ALLEGA IN COPIA

Iscrizione Camera Commercio SI ALLEGA IN COPIA

Attestato di attribuzione Partiv a IVA SI ALLEGA IN COPIA

Attestato Primo Soccorso SI ALLEGA IN COPIA

Attestato Antincendio SI ALLEGA IN COPIA

Attestato Responsabile Serv izio Prevenzione Protezione SI ALLEGA IN COPIA

Attestato Rappresentante Lavoratori Sicurezza SI ALLEGA IN COPIA

Nomina Medico Competente SI ALLEGA IN COPIA

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CONSULENZE E SERVIZI INTEGRATI IN MATERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO

BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 3 di 315

Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6 Amministratore : Dott. Pietro D’Achille Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9 Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]

Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

ORGANIGRAMMA AZIENDALE per la SICUREZZA

SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

Il Datore di Lavoro ha ottemperato a qu anto dispost o dall’ art. 31 del D. Lgs. 81/08 p er la costituzio ne d el Servizio di Prevenzione e Protezione. Le modalità seguite dal datore di lavoro per l’organizzazione e la composizione del ser vizio sono l e seguenti:

Affidamento del l’incarico di Responsabi le d el Servi zio di Prevenzion e e Protezione al:

Dott. PIETRO D'ACHILLE – in qualità di Consulente Esterno

suddetto, accettato l’incarico, ha composto, d’accordo con il datore di lavor o ed il medico competente, il presente documento di valutazione

dei rischi.

Il datore di lavoro ha fornito al Ser vizio di Prevenzione e Pr otezione ed al Medico Competente informazioni i n merito a:

a) la natura dei rischi;

b) l’organizzazione del lavoro, la pr ogrammazione e l’attuazione delle misure preventive e protetti ve;

c) la descrizione degli impi anti e dei pr ocessi pr odutti vi;

d) i dati di cui al comma 1, lettera r del D.Lgs. 81/08 e quelli relativi alle malattie professi onali;

e) eventuali pr ovvedi menti adottati dagli organi di vigilanza.

* si allegano attestati di partecipazi one ai corsi di for mazione ai sensi della normati va vigente i n materia

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BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 4 di 315

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Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

SSEERRVVIIZZIIOO ddii PPRREEVVEENNZZIIOONNEE

ee PPRROOTTEEZZIIOONNEE ddaaii RRIISSCCHHII

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INCARICO R.S.P.P.

INCARICO Addetti alle EMERGENZE

PRIMO SOCCORSO

ANTINCENDIO

Si allegano

LETTERE D’INCARICO

ATTESTATI di PARTECIPAZIONE ai CORSI

CURRICULUM PROFESSIONALE e TITOLI

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CONSULENZE E SERVIZI INTEGRATI IN MATERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO

BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 5 di 315

Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6 Amministratore : Dott. Pietro D’Achille Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9 Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]

Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

CRONOLOGIA dei RIFERIMENTI NORMATIVI

Rif. normativo Contenuto

D.P.R. n. 547/55 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro

D.P.R. n. 303/56 Norme generali per l’igiene del lavor o

D.P.R. n. 164/56 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzi oni

C.M. n. 534/58 Registro infortuni

D.P.R. n 1124/65 Testo unico delle disposizioni per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

D.M. 03.12.1985 Classificazione e disciplina dell'imballaggio e dell'etichettatura delle sostanze pericolose, in attuazione delle diretti ve emanate dal C onsiglio e dalla C ommissione delle Comunità europee.

L. n. 46/90 Norme per la sicurezza degli impi anti elet trici

D.P.R. n. 447/91 Regolamento di attuazione della L. n. 46/90 in materia di sicurezza degli impi anti elettrici

D.Lgs. n. 277/91 Attuazione delle diretti ve CEE in materia di protezi one dei lavoratori contro i rischi deri vanti da esposizione ad agenti chi mici, fisici e biologici dur ante il lavoro (rumore, amianto, pi ombo)

D. Lgs. n. 475/92 Attuazione della diretti va 89/686/CEE, in materia di ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relati ve ai dispositi vi di protezione indivi duale

D.Lgs. n. 626/94 Attuazione delle diretti ve C EE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavor atori sul l uogo di lavoro

D.Lgs. n. 758/94 Modificazioni alla disciplina sanzionatoria in materia di lavoro

D.Lgs. n. 459/96 Attuazione delle diretti ve CEE concer nenti il riavvicinamento delle l egislazioni degli Stati Membri r elati ve alle macchine (Diretti va Macchine)

D.Lgs. n. 494/96 Attuazione della diretti va 92/57/CEE concer nente l e prescrizioni mini me di sicurezza e di salute da attuare nei aziende tempor anei e mobili, come modificato e integrato dal D. Lgs. 528/99

D. Lgs. n.493/96 Attuazione della diretti va 92/58/CEE concernente le pr escrizioni mi nime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro

D.P.R. 461/2001 Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazi oni e dispositi vi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositi vi di messa a terra di i mpianti el ettrici e di impi anti elettrici pericolosi

D.Lgs. 25/2002 Attuazione della diretti va 98/24/CE sulla pr otezione della salute e della sicurezza dei lavor atori contro i rischi derivanti da agenti chimici durante il lavoro.

D.P.R. 222/2003 Regolamento sui contenuti minimi dei piani di sicurezza nei aziende temporanei o mobili, in at tuazi one dell’articolo 31, comma 1, della legge 11 febbraio 1994, n° 109.

D.M. 388/2003 Regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso azi endale, in attuazione dell'articolo 15, comma 3, del decreto legislati vo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni.

D.Lgs. n. 81/08 Riassetto e rifor ma delle nor mati ve vigenti in materia di sal ute e sicur ezza delle l avoratrice e dei lavoratori nei luoghi di lavoro, mediante il riordino e il coor dinamento delle medesime in un unico testo nor mati vo

D.Lgs. n. 106/09 Disposizione integrati ve e corretti ve al D.Lgs. 81/08 in materia di tutela della saluta e della sicurezza dei luoghi di lavoro

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BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 6 di 315

Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6 Amministratore : Dott. Pietro D’Achille Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9 Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]

Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

RELAZIONE INTRODUTTIVA

OBIETTIVI E SCOPI

Il presente documento, redatto ai sensi del D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 , ha lo scopo di effet tuare la valutazione global e e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria atti vità, fi nalizzata ad indivi duare le adeguate misure di pr evenzi one e di protezione e ad el abor are il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei li velli di salute e sicurezza.

CONTENUTI Ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs. n. 81/08, il presente documento, redatto a conclusi one della valutazione, contiene:

una relazi one sulla valutazione di tut ti i rischi per la sicurezza e la salute dur ante l’atti vità lavor ati va, nella quale sono stati specificati i criteri adottati per la valutazione stessa;

l’indicazione delle misure di prevenzione e di protezi one attuate e dei dispositi vi di protezione indi viduali adottati, a seguito della

val utazi one di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a);

il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei li velli di sicurezza;

l’individuazione delle procedure per l’at tuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell’organizzazi one aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri;

l’indicazione del nominati vo del responsabile del ser vizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per l a sicurezza

o di quello territoriale e del medico competente che ha partecipato alla valutazione del rischi o;

l’individuazione delle mansi oni che eventual mente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professional e, specifica esperienza, adeguata for mazione e addestramento.

Il contenuto del documento rispetta le indicazioni previste dalle specifiche norme sulla valutazione dei rischi contenute nel D.Lgs. 81/08. In ar moni a con quanto definito dalle linee gui da di provenienza comunitaria, con la Circolare del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale n. 102 del 07.08.95, con le linee guida emesse dall’ISPESL, con le linee guida emesse dal Coordi namento delle Regioni e Province Autonome si è proceduto a:

Indi viduare i l avoratori così come defi niti all’art. 2, comma 1, l etter a a) del D. Lgs. 81/08. Indi viduare l e singole fasi lavorati ve a cui ciascun lavorator e può essere addetto Indi viduare i rischi a cui sono soggetti i lavoratori in funzione delle fasi lavorati ve a cui possono essere addetti. Indi viduare ed analizzare le metodol ogie operati ve ed i dispositi vi di sicurezza già pr edisposti. Analizzare e valutare i rischi a cui è esposto ogni singol o lavor atore. Ricercare le metodologie oper ati ve, gli accorgimenti tecnici, le procedure di sistema che, una volta at tuate, porterebber o ad ottener e un

grado di sicurezza accettabile. Analizzare e valutare i rischi resi dui comunque presenti anche dopo l’attuazione di quanto previsto per il raggiungimento di un grado di

sicurezza accettabile. Identificare eventuali D.P.I . necessari a garantire un grado di sicurezza accettabile.

Il presente documento non è quindi stato predispos to solamente per ottemperare alle disposizioni di cui al D. Lgs. 81/08 ma anche per essere l o strumento princi pale per proceder e alla indi viduazi one delle procedure aziendali atte a mantenere nel tempo un grado di sicurezza accettabile. Si procederà alla rielaborazione del documento in caso di variazioni nell’organizzazione aziendal e ed ogni qual volta l’implementazione del sistema di sicurezza aziendale, finalizzato ad un miglioramento continuo del grado di sicur ezza, la faccia ritenere necessaria. Per la redazione del documento si è proceduto alla indi viduazione delle ATTIVIT A’ LAVORAT IVE pr esenti nell’Unità Produttiva (intese come atti vità che non presuppongano una autonomia gestionale ma che sono finalizzate a fornire un ser vizio compl eto e ben indivi duabile nell’ambito della produzi one). All’interno di ogni atti vità l avorativa sono state indi viduate le singole FASI a cui sono associate:

Macchine ed attr ezzature impiegate Sostanze e preparati chi mici impiegati Addetti D.P.I.

Ad ogni si ngola fase sono stati at tribuiti i rischi:

derivanti dalla presenza dell’operatore nell’ambiente di lavoro indotti sul lavorator e dall’ambiente esterno conseguenti all’uso di macchi ne ed attrezzatur e connessi con l’utilizzo di sostanze, preparati o materiali pericolosi per la salute.

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DEFINIZIONI RICORRENTI

Pericolo : pr oprietà o qualità i ntrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni; Rischio : probabilità di raggiungimento del li vell o potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fat tore o agente oppur e alla loro combinazi one; Il rischio (R) è funzione della magnitudo (M) del danno provocato e della probabilità (P) o fr equenza del verificarsi del danno. Valutazione d ei rischi : valutazione global e e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria atti vità, fi nalizzata ad indi viduare le adeguate misur e di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza; Lavoratore : persona che, indi pendentemente dalla tipologia contrattual e, svolge un’at tività lavorati va nell’ambito dell‘organizzazi one di un datore di l avoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fi ne di apprendere un mestiere, un’ arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Al l avoratore così defi nito è equiparato: il socio lavoratore di cooper ati va o di società, anche di fatto, che presta la sua attività per conto delle società e dell’ente stesso; l’associ ato in parteci pazione di cui all’articolo 2549, e seguenti del codice civile; il soggetto beneficiario delle iniziati ve di tiroci ni for mati vi e di orientamento di cui all’articolo 18 della legge 24 giugno 1997, n. 196, e di cui a specifiche disposizioni delle leggi regionali promosse al fine di realizzare momenti di alternanza tr a studio e lavoro o di agevol are le scelte professionali medi ante la conoscenza diretta del mondo del lavoro; l’allievo degli istituti di istruzione ed uni versitari e il parteci pante ai corsi di for mazione professionale nei quali si faccia uso di l aboratori, attrezzatur e di l avoro i n genere, agenti chimici, fisici e bi ologici, ivi comprese l e apparecchi ature fornite di videoterminali limitatamente ai periodi in cui l’allievo sia effetti vamente applicato alla strumentazioni o ai laboratori in questione; il volontario, come defi nito dalla legge 1° agosto 1991, n. 266; i vol onta ri del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e della protezione ci vile; il volontario che effettua il ser vizio civile; il lavoratore di cui al decreto legislati vo 1° dicembr e 1997, n. 468, e successi ve modificazioni; Datore di lavoro : il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta l a propria atti vità, ha l a responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. Nelle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per datore di lavoro si i ntende il dirigente al quale spettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario non avente qualifica dirigenziale, nei soli casi in cui quest’ulti mo si a preposto ad un ufficio avente autonomia gesti onale, indivi duato dall’organo di vertice delle singole ammi nistrazioni tenendo conto dell’ubicazione e dell’ambito funzionale degli uffici nei quali viene svolta l’atti vità, e dotato di autonomi poteri decisionali e di spesa. In caso di omessa indi viduazione, o di indi viduazione non conforme ai criteri sopra indicati, il datore di lavoro coincide con l’organo di vertice medesimo; Aziend a : il compl esso della s truttura organizzata dal datore di lavoro pubblico o privato; Unità produttiva : stabilimento o struttura fi nalizzati alla produzione di beni o all’erogazione di ser vizi, dotati di autonomi a finanziaria e tecnico funzionale; Dirigente : persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzi onali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, attua le diretti ve del datore di lavoro organizzando l’atti vità lavorati va e vigilando su di essa; Preposto : persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla atti vità lavor ati va e garantisce l’attuazione delle diretti ve ricevute, controllandone la corretta esecuzi one da parte dei lavoratori ed esercitando un funzional e poter e di iniziativa; Responsabi le d el Servizio di Prevenzione e Protezio ne : persona in possesso delle capacità e dei requisiti professi onali di cui all’articolo 32 del D.Lgs. 81/08 designata dal datore di lavor o, a cui risponde, per coordinare il ser vizio di prevenzione e protezi one dai rischi; Servizio di prevenzione e protezione dei rischi insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o inter ni all’azienda finalizzati all’attività di prevenzi one e protezione dai rischi professionali per i lavor atori; Addetto al servizio di prevenzione e protezione : persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all’articolo 32 del D.Lgs. 81/08, facente parte del ser vizio di prevenzione e protezione dei rischi Medico competente : medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di cui all’articolo 38 del D.Lgs. 81/08, che collabora, secondo quanto previsto all’articolo 29, comma 1, dello stesso D.Lgs., con il datore di lavoro ai fini della val utazi one dei rischi ed è nominato dallo s tesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti di cui al presente decreto; i requisiti formati vi e professionali del medico competente sono quelli indicati all’ art. 38 del D.Lgs . 81/08. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza : persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza dur ante il lavoro; Sorveglianza sanitaria : insieme degli atti medici, finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione all’ambi ente di l avoro, ai fattori di rischio professi onali e alle modalità di svolgimento dell’atti vità lavorati va; Salute : stato di completo benessere fisico, mentale e soci ale, non consistente solo i n un’assenza di malattia o d’infermità; Sistema di promozione della salute e sicurezza : complesso dei soggetti istituzionali che concorrono, con l a partecipazi one delle parti sociali, alla realizzazione dei programmi di inter vento finalizzati a migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei l avoratori; Prevenzione il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particol arità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, per evitare o di minuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell’integrità dell’ambiente esterno;

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Agente L’agente chimico, fisico o biologico, presente dur ante il lavoro e potenzi almente dannoso per la sal ute. Norma tecnica : specifica tecnica, approvata e pubblicata da un’ organizzazione i nternazionale, da un organismo europeo o da un organismo nazionale di normalizzazione, la cui osser vanza non sia obbligatoria; Buone prassi : sol uzioni organizzative o procedur ali coerenti con la normati va vigente e con le norme di buona tecnica, adottate vol ontariamente e finalizzate a promuovere l a sal ute e sicurezza sui luoghi di lavoro attraverso la riduzione dei rischi e il miglioramento delle condizioni di l avoro, elaborate e raccolte dalle regioni, dall’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (ISPESL), dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavor o (INAIL) e dagli organismi paritetici di cui all’articolo 51 del D.Lgs. 81/08, validate dalla Commissione consulti va permanente di cui all’articolo 6 del D.Lgs. 81/08, previa istruttoria tecnica dell’ISPESL, che provvede a assicur arne l a pi ù ampi a diffusione; Linee Guida : atti di indirizzo e coordinamento per l’applicazione della normati va in materia di salute e sicur ezza pr edisposti dai ministeri, dalle regioni, dall’ISPESL e dall’INAIL e approvati in sede di C onferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e l e provi nce autonome di Trento e di Bolzano; Formazione : processo educati vo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento i n sicurezza dei rispetti vi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi; Informazione : complesso delle at tività dirette a fornire conoscenze utili alla identificazi one, alla riduzione e alla gestione dei rischi in ambiente di lavoro; Addestramento : complesso delle atti vità dirette a far e apprendere ai lavoratori l’uso corretto di attr ezzature, macchine, i mpianti, sostanze, dispositivi, anche di protezi one indi viduale, e le pr ocedure di lavoro; Modello di organizzazione e di gestione : modello organizzati vo e gestionale per la definizione e l’at tuazi one di una politica aziendale per la salute e sicurezza, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, lettera a), del decreto legislati vo 8 giugno 2001, n. 231, idoneo a prevenire i reati di cui agli articoli 589 e 590, comma 3, del codice penale, commessi con vi olazione delle norme anti nfortunistiche e sulla tutela della salute sul lavoro; Organismi paritetici : organismi costituiti a iniziativa di una o più associ azioni dei datori e dei pres tatori di lavoro comparati vamente più rappresentati ve sul piano nazionale, quali sedi privilegiate per: la programmazione di at tività for mati ve e l’elaborazione e la raccolta di buone prassi a fini prevenzionistici; lo sviluppo di azioni inerenti la salute e sicurezza sul lavoro; la l’assistenza alle i mprese finalizzata all’attuazione degli adempimenti in materia; ogni altr a at tività o funzione assegnata l oro dalla legge o dai contratti colletti vi di riferimento; Libretto formativo del cittadino : libretto personale del lavor atore definito, ai sensi dell'accordo Stato-regioni del 18 febbraio 2000, di concerto tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e il Ministero dell'istruzione, dell'uni versità e della ricerca, previ a intesa con la Conferenza unificata Stato-regioni e sentite le parti sociali, in cui vengono registrate le competenze acquisite durante la formazione in apprendistato, la formazione in contratto di inserimento, la formazi one specialistica e la formazione continua svolta durante l'arco della vita lavorati va ed effet tuata da soggetti accreditati dalle regioni, nonche' le competenze acquisite in modo non formal e e informale secondo gli indirizzi della Unione eur opea in materia di apprendi mento per manente, purche' riconosciute e certificate;

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OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO

Il datore di lavoro , oltr e alla val utazione di tut ti i rischi con l a conseguente adozione dei documenti previsti dall’ articol o 28 del D.Lgs . 81/08 e alla designazi one del responsabile del servizio di prevenzi one e protezione dai rischi, ha provveduto a :

nominare il medico competente per l’ef fet tuazi one della sor veglianza sanitaria designare preventi vamente i lavoratori incaricati dell’at tuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta anti ncendio, di evacuazione

dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e i mmediato, di sal vataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza; affidare i compiti ai lavoratori tenendo conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza; fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione indi viduale, sentito il responsabile del ser vizio di prevenzione e

protezione e il medico competente, ove presente; prendere le misure appropriate af finché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni e specifico addes tramento accedano

alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico; richiedere l’osser vanza da parte dei singoli lavor atori delle norme vigenti, nonché delle disposizioni azi endali in materia di sicurezza e di

igiene del l avoro e di uso dei mezzi di protezi one collet tivi e dei dispositi vi di protezione indivi duali messi a loro disposizione; richiedere al medico competente l’osser vanza degli obblighi previsti a suo carico; adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio i n caso di emergenza e dare istruzioni af finché i lavoratori, in caso di pericolo

grave, i mmedi ato ed inevitabile, abbandoni no il posto di lavoro o la zona pericolosa; adempi ere agli obblighi di informazione, formazione e addes tramento di cui agli articoli 36 e 37 del D.Lgs. 81/08.; prendere appropriati provvedimenti per evitare che l e misure tecniche adottate possano causare rischi per la sal ute della popolazione o

deteriorare l'ambiente ester no verificando periodicamente la per durante assenza di rischio; consultare il rappresentante dei lavoratori per la sicur ezza nelle i potesi di cui all’articolo 50; adottare l e misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell’evacuazione dei luoghi di lavor o, nonché per il caso di pericolo

grave e i mmediato, secondo l e disposizioni di cui all’ articol o 43 del D.Lgs. 81/08. T ali misure risultano adeguate alla natura dell’atti vità, alle di mensi oni dell’azienda o dell’unità produtti va, e al numero delle persone presenti;

aggiornare le misure di pr evenzi one in relazione ai mutamenti organizzati vi e produtti vi che hanno rilevanza ai fini della salute e sicurezza del lavoro, o in rel azione al grado di evol uzione della tecnica della prevenzi one e della protezione;

Il datore di lavoro, inoltr e, pr ovvederà a:

comunicare annualmente all’INAIL i nominativi dei rappresentanti dei l avoratori per l a sicurezza. fornire al servizio di prevenzione e protezione ed al medico competente informazi oni in merito a:

• la natura dei rischi; • l’organizzazione del l avoro, la programmazione e l’at tuazi one delle misure preventi ve e pr otettive; • la descrizione degli impianti e dei processi produttivi; • i dati di cui al comma 1, lettera q), e quelli relati vi alle malattie professionali; • i provvedi menti adottati dagli organi di vigilanza.

informare il più presto possi bile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni

prese o da pr endere i n materia di protezi one; astenersi, salvo eccezione debitamente motivata da esigenze di tutela della salute e sicurezza, dal richiedere ai l avoratori di riprendere

la loro atti vità i n una situazi one di lavoro in cui persiste un pericolo grave e i mmedi ato; consegnare tempes tivamente al rappresentante dei l avoratori per la sicur ezza, su richi esta di questi e per l’espletamento della sua

funzione, copia del documento di cui all’articolo 17, comma 1, let tera a), nonché consentire al medesi mo rappr esentante di accedere ai dati di cui alla lettera q);

consentire ai lavoratori di verificare, medi ante il rappresentante dei l avoratori per la sicurezza, l’applicazi one delle misure di sicur ezza e di protezione della salute;

elaborare, i n caso di necessità, il documento di cui all’articol o 26, comma 3, del D.Lgs. 81/08 e, su richiesta di questi e per l’espletamento della sua funzione, consegnar ne tempes tivamente copia ai rappresentanti dei l avoratori per l a sicurezza;

comunicare all’INAIL, o all’IPSEMA, in rel azione alle rispetti ve competenze, a fi ni statistici e i nfor mati vi, i dati relati vi agli infortuni sul lavoro che comportino un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento e, a fini assicurati vi, le informazi oni relative agli infortuni sul lavor o che comportino un’assenza dal l avoro superiore a tre giorni;

nell’ambito dell’ eventuale svolgimento di at tività in regime di appalto e di subappalto, munire i lavoratori di apposita tessera di riconoscimento, corredata di fotografia, contenente l e generalità del lavorator e e l’indicazione del datore di lavoro;

nelle unità produttive con più di 15 lavoratori, convocare la riunione periodica di cui all’ articol o 35 del D.Lgs. 81/08;

OBBLIGHI DEI PREPOSTI In riferimento alle atti vità indicate all’ articol o 3 del D.Lgs. 81/08, i preposti, secondo l e loro attribuzioni e competenze, dovranno: a) sovrintendere e vigilare sulla osser vanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione colletti vi e dei dispositi vi di protezione indivi dual e messi a loro disposizione e, in caso di persistenza della i nosservanza, informare i loro superiori diretti; b) verificare affi nché soltanto i l avoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico; c) richiedere l’osservanza delle misure per il contr ollo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i l avoratori, in caso di pericol o grave, i mmediato e inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o l a zona pericolosa; d) infor mare il più presto possi bile i lavoratori espos ti al rischio di un pericolo grave e i mmedi ato circa il rischio stesso e le disposizioni pr ese o da prendere in materia di protezione;

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e) astenersi, salvo eccezioni debitamente moti vate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato; f) segnalare tempesti vamente al datore di lavor o o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e dei dispositi vi di protezione indi vidual e, sia ogni altra condizione di pericol o che si verifichi durante il l avoro, delle quali venga a conoscenza sulla base della formazi one ricevuta; g) frequentare appositi corsi di formazi one secondo quanto previsto dall’ articolo 37 del D.Lgs . 81/08.

OBBLIGHI DEI LAVOR ATORI Ogni lavoratore deve pr endersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, confor memente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro. I lavoratori dovr anno in particolare: a) contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all’adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicur ezza

sui luoghi di l avoro; b) osser vare le disposizioni e le istruzi oni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione colletti va ed

indivi duale; c) utilizzare correttamente le attr ezzature di lavoro, l e sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto e, nonché i dispositivi di

sicurezza; d) utilizzare in modo appropriato i dispositi vi di protezione messi a loro disposizione; e) segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositi vi di cui alle lettere c) e

d), nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi diret tamente, i n caso di urgenza, nell’ambito delle proprie competenze e possibilità e fatto sal vo l’obbligo di cui alla

successi va lettera f) per eli minare o ridurre le situazioni di pericolo grave e i ncombente, dandone notizia al rappr esentante dei lavoratori per la sicurezza;

f) non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo; g) non compi ere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che possono compromettere la

sicurezza pr opria o di altri lavoratori; h) partecipare ai programmi di for mazione e di addes tramento organizzati dal dator e di lavoro; i) sottoporsi ai contr olli sanitari previsti dal presente decreto legislati vo o comunque disposti dal medico competente. Nel caso di svolgimento di atti vità in regime di appalto o subappalto, devono esporre apposita tessera di riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del dator e di lavoro. Tale obbligo grava anche in capo ai lavoratori autonomi che esercitano direttamente la propria at tività nel medesimo luogo di lavoro, i quali sono tenuti a provvedervi per pr oprio conto.

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CRITERI DI VALUTAZIONE DEI RISCHII

CONSIDERAZIONI GENERALI

La Val utazi one dei Rischi di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a) del D.Lgs. 81/08, anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chi mici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, ha riguardato tut ti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli relati vi a gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’ accordo europeo dell’8 ottobre 2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravi danza, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, nonché quelli connessi alle differ enze di genere, all’età, alla proveni enza da altri Paesi. La Valutazione dei Rischi cui sono esposti i lavoratori ha richies to un’ attenta analisi delle situazi one specifiche nelle quali gli addetti alle varie pos tazioni di lavoro vengono a trovarsi durante l’espletamento delle proprie mansi oni. La Valutazione dei RISCHI è:

correlata con l e scelte fatte per le attrezzature, per le sos tanze, per la sistemazione dei l uoghi di lavoro;

finalizzata all’indi viduazione e all’attuazione di idonee misure e provvedi menti da attuare. Pertanto la Valutazione dei Rischi è legata sia al tipo di fase lavorati va svolta nell’unità produtti va, sia a situazioni determinate da sistemi quali ambiente di lavoro, strutture ed impianti utilizzati, materiali e prodotti coinvolti nei processi. Gli orientamenti considerati sono basati sui seguenti aspetti:

osser vazione dell’ambi ente di lavoro (requisiti dei locali di lavoro, vi e di accesso, sicurezza delle at trezzature, microclima, illuminazione, rumore, agenti fisici e noci vi);

identificazione dei compiti eseguiti sul posto di lavoro (per i ndi viduare i pericoli derivanti dalle si ngole mansioni);

osser vazione delle modalità di esecuzione del lavoro (in modo da controllare il rispetto delle procedure e se ques te comportano

ulteriori pericoli);

esame dell’ambiente per rilevare i fattori esterni che possono avere effetti negati vi sul posto di l avoro ( microclima, aerazione);

esame dell’organizzazione del l avoro;

rassegna dei fattori psicol ogici, sociali e fisici che possono contribuire a cr eare stress sul lavor o e studio del modo i n cui essi

interagiscono fra di loro e con altri fattori nell’organizzazi one e nell’ambiente di lavoro. Le osser vazioni compi ute vengono confrontate con criteri stabiliti per garantire la sicur ezza e la salute, soprattut to in base a: 1. norme legali nazionali ed internazionali; 2. norme di buona tecnica; 3. norme e orientamenti pubblicati;

METODOLOGIA E CRITERI ADOTT ATI L’analisi valutativa effettuata può essere, nel complesso, suddivisa nelle seguenti due fasi principali: A) Indi viduazione di tut ti i possibili PERICOLI per ogni lavoro esaminato B) Valutazi one dei RISCHI relati vi ad ogni pericolo indivi duato nella fase precedente Nella fase A il lavoro svolto è stato suddi viso, ove possibile, i n singole fasi (evitando eccessi ve frammentazioni) e sono stati indi viduati i possibili pericoli osser vando il lavoratore nello svolgimento delle proprie mansioni. Nella fase B , per ogni pericolo accertato, si è proceduto a: 1) individuazi one delle possi bili conseguenze, considerando ciò che potrebbe ragionevolmente accadere, e scelta di quella più appropriata tra le quattro seguenti possibili MAGNITUDO del danno e precisamente

MAGNITUDO (M) VALORE DEFINIZIONE

LIEVE 1 Infortunio o episodio di esposizione acuta o cronica rapidamente reversibile che non richiede alcun trattamento

MODESTA 2 Infortunio o episodio di esposizione acuta o cronica con inabilità reversibile e che può richiedere un trattamento di primo soccorso

GRAVE 3 Infortunio o episodio di esposizione acuta o cronica con effet ti irreversibili o di invalidità parzial e e che richiede trattamenti medici

GRAVISSIM A 4 Infortunio o episodio di esposizione acuta o cronica con effet ti letali o di i nvalidità totale

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2) valutazione della PROB ABILITA ’ della conseguenza indi viduata nella precedente fase A, scegliendo quella più atti nente tra le seguenti quattro possibili:

PROBABILIT A’ (P) VALORE DEFINIZIONE

IMPROBABILE 1 L’evento potrebbe i n teoria accadere, ma probabilmente non accadr à mai. Non si ha notizia di infortuni in circostanze simili.

POSSIBIL E 2 L’evento potrebbe accadere, ma sol o in rar e circostanze ed in concomitanza con altre condizioni sfavorevoli

PROBABILE 3 L’evento potrebbe effetti vamente accadere, anche se non automaticamente. Statisticamente si sono verificati infortuni in analoghe circos tanze di lavoro.

M.PROBABILE 4 L’evento si verifica nella maggior parte dei casi, e si sono verificati infortuni in azienda o in aziende si milari per anal oghe condizioni di lavoro.

3) valutazione finale dell’ entità del RISCHIO in base alla combinazi one dei due precedenti fat tori e mediante l’utilizzo della seguente MATRICE di valutazione, ottenuta a partire dalle cur ve Iso-Rischio.

MATRICE DI VALUTAZIONE

GRAVISSIMA

MA

GN

ITU

DO

4 2 3 4 4

GRAVE 3 2 3 4 4

MODESTA 2 1 2 3 3

LIEVE 1 1 1 2 2

1 2 3 4

PROBABILITA’

IMP

RO

BA

BILE

PO

SS

IBIL

E

PR

OB

AB

ILE

M.P

RO

BA

BILE

Dalla combinazione dei due fattori precedenti (PROBABILITA’ e MAGNITUDO) vi ene ricavata, come indicato nella Matrice di valutazione sopra riportata, l’Entità del RISCHIO , con la seguente gradualità:

1 2 3 4

M.BASSO BASSO MEDIO ALTO

00

4

2

42

1

3

3

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AZIONI D A INTR APRENDERE IN FUNZIONE DEL RISCHIO

In funzi one dell’ entità del RISCHIO, valutato mediante l’utilizzo della matrice già illustrata, e dei singoli valori della Probabilità e della Magnitudo (necessari per la corretta indivi duazione delle misure di prevenzione e protezione, come indicato nella figura seguente), si prevedono, in linea generale, l e azi oni riportate nella successiva Tab ella A (Tabella delle Azi oni da intraprendere).

Figura 4 – Curve Iso-Rischio ed azioni di prevenzione e protezione Per ogni pericolo indi viduato sono stati sempre riportati, oltre alla Entità del Rischio i valori della Probabilità e della Magnitudo, in modo da poter indi viduare l e azioni pi ù idonee da intraprendere. Principi gerarchici della prevenzione d ei r isch i:

eliminazi one dei pericoli e dei relati vi rischi; sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non è pericoloso o lo è meno; inter vento sui rischi alla fonte; applicazi one di provvedimenti colletti vi di protezione pi uttos to che i ndi viduali; adeguamento al progresso tecnico ed ai cambiamenti nel campo dell’infor mazione; miglioramento del li vello di pr evenzione e protezione nel tempo.

Le misure di prevenzione e protezione adottate non devono assolutamente:

introdurre nuovi pericoli compromettere le prestazioni del sistema adottato

Tabella A - Tabella d elle Azioni da intraprend ere

Valore RISCHIO Azioni d a Intraprendere Scala di T empo

1 M.BASSO Instaurare un sistema di verifica che consenta di mantenere nel tempo le condizioni di sicurezza preventivate

UN ANNO

2 BASSO Predisporre gli strumenti necessari a minimizzare il rischio ed a verificare l’ efficaci a delle azi oni preventi vate UN ANNO

3 MEDIO Programmare con urgenza i nter venti corretti vi tali da eliminare le anomalie che portano alla determinazione di livelli di rischio non accettabili

SEI MESI

4 ALTO Inter venire immediatamente sulla fonte di rischio provvedendo a sospendere le lavorazi oni sino al raggiungimento di livelli di rischio accettabili

IMMEDIATAMENTE

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ELENCO DEI RISCHI INDIVIDUATI ED ANALIZZ ATI

Dopo aver preso in considerazi one tut ti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavor atori di cui al D.Lgs. 81/08, come pr evisto dall’art. 28, comma 2, l etter a a) dello stesso Decreto, sono stati indi viduati, nel complesso, i seguenti rischi, analizzati e val utati nei capitoli successi vi:

ALLERGENI CADUTA DALL'ALTO CADUTA DI MATERIALE DALL'ALTO CALORE, FIAMME, ESPLOSIONE CESOIAMENTO, STRITOLAMENTO ELETTROCUZIONE GAS E VAPORI GETTI E SCHIZZI INALAZIONE DI POLVERI E FIBRE INCIDENTI TRA AUTOMEZZI INFEZIONI INVESTIMENTO MICROCLIMA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI OLII MINERALI E DERIVATI POSTURA PROIEZIONE DI SCHEGGE PUNTURE, TAGLI E ABRASIONI RADIAZIONI NON IONIZZANTI RIBALTAMENTO RISCHIO BIOLOGICO RISCHIO CANCEROGENO RISCHIO CHIMICO RUMORE SCHIACCIAMENTO SCIVOLAMENTI, CADUTE A LIVELLO SOFFOCAMENTO, ASFISSIA URTI, COLPI, IMPATTI E COMPRESSIONI USTIONI VIBRAZIONI

Non risultano presenti, o sono comunque i nferiori ai corrispondenti valori d’azione, i seguenti ulteriori Rischi comunque presi in considerazione:

AMIANTO ANNEGAMENTO ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI INCIDENTI TRA AUTOMEZZI INVESTIMENTO MOVIMENTI RIPETITIVI OLII MINERALI E DERIVATI PROIEZIONE DI MATERIALE USTIONANTE RADIAZIONI IONIZZANTI RISCHIO CANCEROGENO RISCHIO CHIMICO RISCHIO RAPINA SCHIACCIAMENTO SEPPELLIMENTO, SPROFONDAMENTO SOFFOCAMENTO, ASFISSIA STRESS PSICOFISICO

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MISURE GENERALI DI PREVENZIONE

Qui di seguito vengono riportate le misure di prevenzione generali nei confronti dei rischi specifici indi viduati nell’azienda oggetto del presente Documento di Valutazione, e riportati in dettaglio nelle Sezioni 7, 8, 9 e 10. Oltre alle indicazioni di ordi ne generale riportate occorrerà attenersi alle istruzioni dettagliate nelle singole atti vità l avorati ve e nelle schede relati ve all’utilizzo di attrezzatur e, sos tanze pericolose ed opere provvisionali.

MISURE GENERALI DI TUTELA Sono state osser vate tutte le misure generali di tutel a della salute e della sicurezza dei lavoratori, come definite all’ art. 15 del D.Lgs. 81/08, e precisamente:

E’ stata effet tuata l a val utazi one di tutti i rischi per la salute e la sicurezza, così come descritta nel presente DVR. E’ stata prevista l a la programmazione della prevenzione, mirata ad un complesso che integri in modo coerente nella pr evenzi one le

condizioni tecniche produtti ve dell’azienda nonché l’influenza dei fattori dell’ambiente e dell’organizzazione del lavoro Come dettagliato nel documento di val utazi one, si è provveduto alll’eliminazione dei rischi e, ove ci ò non è possibile, alla loro riduzione

al mini mo i n relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico Sono stati rispettati i principi ergonomici nell’organizzazi one del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle

attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetiti vo

E’ stata attuata, per quanto possibile, la riduzione dei rischi alla fonte E’ stata prevista a sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso E’ stato limitato al minimo il numero dei lavoratori che sono, o che possono essere, esposti al rischio E’ stato previsto un utilizzo limitato degli agenti chi mici, fisici e bi ologici sui luoghi di lavoro E’ stata data la priorità alle misur e di protezi one collet tiva rispetto alle misure di protezione i ndi viduale E’ stato previsto il controllo sanitario dei lavor atori Si provvederà all’ allontanamento del lavoratore dall’esposizione al rischio per moti vi sanitari iner enti la sua persona e all’adi bizione,

ove possibile, ad altra mansione Verrà effettuata l’ adeguata i nfor mazione e formazione per i lavoratori, per dirigenti, i prepos ti e per i rappresentanti dei l avoratori per la

sicurezza Verranno i mpartite istruzioni adeguate a tutti i lavoratori E’ stata prevista la partecipazi one e la consultazione dei lavoratori e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza E stata effettuata un’ attenta programmazi one delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di

sicurezza, anche attraverso l’adozi one di codici di condotta e di buone prassi. A tal e proposito è stato istituito uno specifico scadenziario che consentirà il controllo nel tempo delle azioni previste per il miglioramento nel tempo della sicurezza dei lavoratori

Sono state dettagliate le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lot ta antincendio, di evacuazi one dei lavoratori e di pericolo grave e immediato, compreso l’uso di segnali di avverti mento e di sicurezza

E’ stata programmata la regolare manutenzi one di ambi enti, attrezzature, impianti, con particolare riguardo ai dispositi vi di sicurezza in conformità alla indicazione dei fabbricanti.

Le misure relative alla sicurezza, all’igiene ed alla salute durante il lavoro non comporter anno mai oneri finanzi ari per i lavoratori.

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PROCEDURE D’EMERGENZA ED ADDETTI

COMPITI E PROC EDURE GENER ALI

Come previsto dall’ art. 43, comma 1, del D.Lgs. 81/08, sono stati organizzati i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti in materia di primo soccorso, salvataggio, lotta antincendio e gesti one dell’emergenza. Sono stati, infatti, designati preventi vamente i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta anti ncendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di sal vataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza; Sono stati informati tut ti i lavoratori che possono essere esposti a un pericolo grave ed immediato circa le misure predisposte e i comportamenti da adottar e; Sono stati programmati gli interventi, presi i provvedimenti e date l e istruzioni affinché i l avoratori, in caso di pericolo grave e immediato che non può essere evitato, possano cessare la loro atti vità, o mettersi al sicuro, abbandonando immediatamente il luogo di lavoro; Sono stati adottati i provvedimenti necessari affinché qualsiasi l avoratore, in caso di pericol o grave ed immediato per l a pr opria sicurezza o per quella di altre persone e nell’impossibilità di contattare il competente superiore gerarchico, possa prendere le misure adeguate per evitare le conseguenze di tale pericolo, tenendo conto delle sue conoscenze e dei mezzi tecnici disponi bili. Ai fini delle designazi oni si è tenuto conto delle di mensioni dell’azienda e dei rischi specifici dell’azienda o della unità produttiva secondo i criteri pr evisti nei decreti di cui all’articolo 46 del D.Lgs. 81/08 ( decreto del Ministro dell’interno in data 10 marzo 1998 e decr eto l egislativo 8 marzo 2006, n. 139) In azi enda saranno sempre presenti gli addetti al pronto soccorso, alla prevenzi one incendi ed alla evacuazione. In azi enda verrà esposta una tabella ben visibile riportante al meno i seguenti numeri tel efonici:

Vigili d el Fuoco

Pronto soccorso

Ospedale

Vigili Urb ani

Carabinieri

Polizia

In situazione di emergenza (incendio, infortunio, calamità) il lavoratore dovrà chiamare l’addetto all’emergenza che si atti verà secondo le indicazioni sotto riportate. Solo in assenza dell’addetto all’emergenza, il lavor atore potrà atti vare la pr ocedura sotto elencata.

CHIAMAT A SOCCORSI EST ERNI

In caso d’incendio

Chiamare i vigili del fuoco telefonando al 115. Rispondere con cal ma alle domande dell’operatore dei vigili del fuoco che richiederà: indirizzo e telefono dell’azienda, informazi oni

sull’incendi o. Non interrompere l a comunicazione finché non lo decide l’operatore. Attendere i soccorsi esterni al di fuori dell’azienda.

In caso d’infortunio o malore

Chiamare il SOCCORSO PUBBLICO componendo il numero telefonico 118. Rispondere con cal ma alle domande dell’operatore che richiederà: cognome e nome, indirizzo, n. telefonico ed eventuale percorso

per arrivarci, tipo di inci dente: descrizione si ntetica della situazione, numero dei feriti, ecc. Conclusa la telefonata, lasciare libero il telefono: potrebbe essere necessario richiamar vi.

REGOLE COMPORT AMENTALI

Seguire i consigli dell’operatore della Centr ale Operati va 118. Osservare bene quanto sta accadendo per poterlo riferire. Prestare attenzione ad eventuali fonti di pericolo (rischio di i ncendio, ecc.). Incoraggiare e rassicurare il paziente. Inviare, se del caso, una persona ad attendere l’ambulanza in un luogo facilmente indi viduabile. Assicurarsi che il percorso per l’accesso della lettiga sia libero da ostacoli.

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USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO

Come indicato all’ art. 69 del D.Lgs. 81/08, si intende per attrezzatura di lavoro qualsiasi macchina, apparecchi o, utensile o impi anto destinato ad essere usato durante il lavoro, mentre si intende per uso d i un’attrezzatura di lavoro qualsiasi operazi one lavor ati va connessa ad una attrezzatur a di lavoro, quale l a messa in servizio o fuori servizio, l'impiego, il trasporto, la riparazione, la trasformazione, la manutenzi one, la pulizia, il montaggio, lo smontaggio Qualsiasi zona all'interno ovvero in prossi mità di una attr ezzatura di lavoro nella quale la presenza di un lavorator e cos tituisce un rischio per la salute o la sicurezza dello stesso viene definita zona pericolosa e qualsiasi lavoratore che si trovi interamente o in parte in una zona pericolosa viene definito quale lavorator e espos to.

REQUISITI DI SICUREZZA

Come indicato all’ art. 70 del D.Lgs . 81/08, le attrezzatur e di lavoro messe a disposizione dei lavor atori devono essere conformi alle specifiche disposizioni l egislative e regol amentari di recepimento delle diretti ve comunitarie di prodotto. Per le attrezzature di l avoro costruite in assenza di disposizioni legislative e regol amentari o messe a disposizione dei lavoratori antecedentemente all’emanazione di norme legislative e regolamentari di recepi mento delle diretti ve comunitarie di prodotto verrà controllata la conformità ai requisiti generali di sicurezza riportati nell’ allegato V del D.Lgs. 81/08. Le attrezzature di lavoro lavoro costruite secondo le prescrizioni dei decreti mi nisteriali adottati ai sensi dell’articolo 395 del decreto Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547, ovvero dell’articolo 28 del decreto legislati vo 19settembre 1994, n. 626, potr anno essere considerate conformi, come i ndicato al comma 3 dello stesso art. 70 del D.Lgs. 81/08. Saranno messe a disposizione dei lavor atori escl usivamente attr ezzature conformi ai requisiti di sicurezza i ndicati, idonee ai fini della salute e sicurezza ed adeguate al lavoro da svolgere o adattate a tali scopi che devono essere utilizzate conformemente alle disposizioni legislative di recepimento delle diretti ve comunitarie. All'atto della scelta delle nuove attrezzature di l avoro, come i ndicato all’ art. 71, comma 2, del D.Lgs . 81/08, il datore di l avoro prenderà in considerazione:

le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro da svolgere; i rischi presenti nell’ambi ente di l avoro; i rischi derivanti dall’impi ego delle attrezzature s tesse i rischi derivanti da i nterferenze con le altre attrezzatur e già in uso.

Al fine di ridurre al min imo i rischi connessi all’u so delle a ttrezzature di lavoro e per impedire che dette attrezzature possano essere utilizzate per operazioni e secondo condizioni per le quali non sono adatte, verranno adottate adeguate misure tecniche ed organizzati ve e verranno rispettate tutte quelle riportate nell’ allegato VI del D.Lgs . 81/08. Tutte l e attrezzature di lavor o sono s tate installate correttamente e si controllerà, tramite un preposto a ciò incaricato, che le s tesse vengano utilizzate conformemente alle istruzioni d’uso. Si assicurerà, inoltre, che le attrezzature di l avoro:

siano oggetto di idonea manutenzione al fine di garantire nel tempo la permanenza dei requisiti di sicurezza siano corredate, ove necessario, da apposite istr uzioni d’uso e libretto di manutenzione siano assoggettate alle misure di aggiornamento dei requisiti minimi di sicurezza eventual mente stabilite con specifico provvedi mento

regolamentar e o i n relazione al grado di evoluzi one della tecnica della prevenzione e della protezi one

CONTROLLI E REGISTRO Verrà, cur ata l a tenuta e l’aggiornamento del registro di controllo delle attrezzature di lavoro per le quali lo stesso è previsto. Per le attrezzature di lavoro la cui sicurezza dipende dalle condizioni di installazione si provvederà a che le stesse vengano sottopos te a un controllo iniziale (dopo l'installazione e prima della messa in esercizio) e ad un controllo dopo ogni eventuale successivo montaggio, al fine di assicurarne l'installazione corretta e il buon funzionamento. Per le attrezzature soggette a influssi che possono provocare deterioramenti suscettibili di dare origine a situazi oni pericolose, si provvederà a che esse siano sottoposte a:

a controlli periodici, secondo frequenze stabilite in base alle i ndicazi oni fornite dai fabbricanti, ovvero dalle nor me di buona tecnica, o in assenza di queste ulti me, desumibili dai codici di buona prassi;

a controlli straordi nari al fi ne di garantire il mantenimento di buone condizioni di sicurezza, ogni volta che inter vengano eventi eccezionali che possano avere conseguenze pregiudizievoli per la sicurezza delle attrezzatur e di lavoro, quali riparazioni trasformazioni, incidenti, fenomeni naturali o periodi pr olungati di inatti vità.

I controlli, volti ad assicurare il buono s tato di conservazione e l’efficienza a fi ni di sicurezza delle attrezzature di lavoro e saranno effet tuati da persona competente. I risultati dei contr olli saranno riportati per iscritto e, almeno quelli relati vi agli ultimi tre anni, verranno conser vati e tenuti a disposizione degli organi di vigilanza.

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INFORMAZIONE E FORMAZIONE Come indicato nell’ art. 73 del D.Lgs . 81/08, per ogni attrezzatura di lavoro messa a disposizione, i lavoratori incaricati dell’uso disporranno di ogni necessaria informazi one e istr uzione e riceveranno una formazione adeguata in rapporto alla sicurezza relati vamente:

alle condizioni di impiego delle attrezzatur e; alle situazioni anormali prevedibili.

I lavoratori saranno informati sui rischi cui sono esposti durante l’uso delle proprie attrezzature di lavoro, sui rischi relativi alle attrezzatur e di lavoro pr esenti nell’ambi ente immediatamente circostante, anche se da essi non usate direttamente, nonché sui cambi amenti di tali attrezzature, come i ndicato al comma 2 dell’ art. 73 del D.Lgs. 81/08 Tutte l e informazioni e le istruzi oni d’uso verranno i mpartite in modo compr ensibile ai lavoratori interessati e ci si accerterà che esse siano state recepite. Per le attr ezzature che richiedono, in relazi one ai loro rischi, conoscenze e responsabilità particolari di cui all’ art. 71, comma 7, del D.Lgs. 81/08, verrà impartita una for mazione adeguata e specifica, tal e da consentirne l’utilizzo delle at trezzature in modo idoneo e sicuro, anche in r elazione ai rischi che possano essere causati ad altr e persone.

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (D.P.I.) Come i ndicato all’ art. 74 del D.Lgs. 81/08, si intende per Dispositivo di Protezi one Indi viduale, di seguito denomi nato DPI, qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo

contro uno o pi ù rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni compl emento o accessorio des tinato a tal e scopo. Come i ndicato nelle diverse atti vità l avorati ve oggetto del presente documento di valutazione dei rischi, e come previsto dall’ art. 75 del D.Lgs. 81/08, è stato previsto l’impiego obbligatorio dei DPI quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezi one collet tiva, da misure, metodi o procedi menti di riorganizzazi one del lavoro. Come prescritto dall’art. 76 del D.Lgs. 81/08, i DPI saranno conformi alle nor me di cui al D.Lgs. 4 dicembre 1992 n. 475, e sue successi ve modificazioni e saranno:

adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di per sé un rischi o maggiore adeguati alle condizioni esistenti sul l uogo di lavoro

Essi, inoltre :

terranno conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore potranno essere adattati all'utilizzatore secondo le sue necessità

In caso di rischi multipli che richiedono l'uso si multaneo di più DPI, come indicati nelle schede di sicurezza riportate nel seguito, questi devono essere tra l oro compatibili e tali da mantenere, anche nell'uso simultaneo, l a propria efficaci a nei confronti del rischio e dei rischi corrispondenti. Ai fini della scelta dei DPI, il datore di lavoro:

ha effettuato l'analisi e la val utazi one dei rischi che non possono essere evitati con altri mezzi ha indi viduato le caratteristiche dei DPI necessarie af finché questi siano adeguati ai rischi stessi, tenendo conto delle eventuali

ulteriori fonti di rischio rappresentate dagli stessi DPI

ha valutato, sulla base delle infor mazioni e delle norme d'uso fornite dal fabbricante a corredo dei DPI, le caratteristiche dei DPI disponibili sul mercato e le ha raffrontate con le caratteristiche i ndi viduate nella scelta degli stessi

provvederà ad aggiornare la scelta ogni qual volta inter venga una variazione significati va negli elementi di valutazione. Anche sulla base delle norme d'uso fornite dal fabbricante, sono state indivi duate, come indicato nell’ art. 77, comma 2 del D.Lgs . 81/08, le condizioni in cui i DPI devono essere usati, specie per quanto riguarda la durata dell'uso, i n funzione di: a) entità del rischio; b) frequenza dell'esposizione al rischio; c) caratteristiche del posto di lavoro di ciascun lavoratore; d) prestazioni del DPI. Sarà cura del Datore di l avoro:

Mantenere in efficienza i D PI e assicurarne le condizioni d’igiene, mediante la manutenzi one, le riparazioni e le sostituzi oni necessarie e secondo le eventuali indicazioni fornite dal fabbricante;

Provvedere a che i DPI siano utilizzati soltanto per gli usi previsti, salvo casi specifici ed eccezi onali, confor memente alle informazi oni del fabbricante;

Fornire istruzioni dettagliate, ma comprensibili per i lavor atori

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Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

Destinare ogni DPI ad un uso personal e e, qual ora le circostanze richi edano l’uso di uno stesso DPI da parte di più persone, prendere

misure adeguate affinché tale uso non ponga alcun problema sanitario e igienico ai vari utilizzatori Infor mare preliminarmente il lavor atore dei rischi dai quali il DPI lo protegge; Rendere disponi bile nell’azienda ovvero unità produtti va infor mazioni adeguate su ogni DPI; Stabilire le procedur e aziendali da seguire, al termine dell’utilizzo, per la riconsegna e il deposito dei DPI; Assicurare una for mazione adeguata e organizzare uno specifico addes tramento circa l’uso corretto e l’utilizzo pratico dei DPI.

Particolare addestr amento verrà effettuato in caso di utilizzo dei DPI di protezione dell’udito e dei seguenti DPI rientranti in terza categoria:

gli apparecchi di pr otezione respiratoria filtranti contro gli aerosol solidi, liquidi o contro i gas irritanti, pericolosi, tossici o radiotossici gli apparecchi di pr otezione isolanti, i vi compresi quelli desti nati all'immersione subacquea; i DPI che assicurano una protezi one limitata nel tempo contro le aggressioni chi miche e contro le radiazioni ionizzanti i DPI per attività in ambi enti con condizioni equivalenti ad una temperatura d'aria non inferiore a 100 °C, con o senza radiazi oni

infrarosse, fiamme o materiali in fusione; i DPI per atti vità in ambienti con condizioni equi valenti ad una temperatura d'aria non superior e a - 50 °C; i DPI des tinati a salvaguardare dalle cadute dall'alto; i DPI destinati a sal vaguar dare dai rischi connessi ad atti vità che espongano a tensioni elet triche pericolose o utilizzati come isol anti

per alte tensioni elettriche;

ESPOSIZIONE AL RUMORE Ai sensi dell’art. 190 del D.Lgs. 81/08, dovrà essere valutato il rumore dur ante le effetti ve atti vità lavorative , prendendo in considerazione in particol are:

Il livello, il tipo e la durata dell’esposizione, ivi i nclusa ogni esposizione a rumore i mpulsivo I valori limite di esposizione ed i valori di azione di cui all’art. 189 del D.Lgs. 81/08 Tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei l avoratori particol armente sensibili al rumore Gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori derivanti dalle interazioni tra rumor e e sostanze ototossiche connesse all’atti vità

svolta e fra rumore e vibrazioni, seguendo attentamente l’orientamento della letteratura scientifica e sanitaria ed i suggerimenti del medico competente

Le infor mazioni sull’emissione di rumore for nite dai costruttori delle attrezzatur e impiegate, in confor mità alle vigenti disposizioni in materia

L'esistenza di attr ezzature di lavoro alternati ve progettate per ridurre l'emissione di rumore;

Il prol ungamento del periodo di esposizione al rumore oltre l'orario di l avoro normale, i n locali di cui e' responsabile

Le informazi oni r accolte dalla sor veglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili nella l etteratura scientifica;

La disponi bilità di dispositi vi di protezione dell'udito con adeguate caratteristiche di attenuazione

CLASSI DI RISCHIO E REL ATIVE MISURE DI PREVENZION E

Fascia di appartenenza (Classi di Rischio)

Sintesi delle Misure di prevenzione (Per dettagli vedere le singole valutazioni)

Classe di Rischio 0 Esposizion e ≤ 80

dB(A)

Nessuna azione specifica (*)

Classe di Rischio 1

80 < Esposiz ione < 85 dB(A)

INFORMAZIONE E FORMAZIONE: formazione ed informazione in relazione ai rischi proveni enti dall’esposizione al rumore DPI : messa a disposizione dei lavoratori dei dispositi vi di protezione indi vidual e dell’udito (art. 193 D.Lgs. 81/08, comma 1, let tera a) VISITE MEDICHE : sol o su richiesta del l avoratore o qualore il medico competente ne confermi l’opportunità (art. 196, comma 2, D.Lgs. 81/08)

Classe di Rischio 2

85 ≤ Esposiz ione ≤ 87 dB(A)

INFORMAZIONE E FORMAZIONE: for mazione ed infor mazione in relazione ai rischi proveni enti dall’esposizione al rumore; adeguata infor mazione e formazione sull'uso corretto delle attrezzature di l avoro in modo da ridurre al mini mo la l oro esposizione al rumore DPI : Scelta di DPI dell'udito che consentano di eliminar e il rischio per l'udito o di ridurlo al minimo, previa consultazione dei lavoratori o dei lor o rappresentanti (Art. 193, comma 1, lettera c, del D.Lgs. 81/08). Si esigerà che vengano indossati i dispositivi di protezione indivi duale dell’udito (art. 193 D.Lgs. 81/08, comma 1, let b) VISITE MEDICHE : Obbligatorie ( art. 196, comma 1, D.Lgs. 81/08) MISURE TECNICHE ORGANIZZ ATIVE : Vedere distinta

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Fascia di appartenenza (Classi di Rischio)

Sintesi delle Misure di prevenzione (Per dettagli vedere le singole valutazioni)

Classe di Rischio 3

Esposizion e > 87 dB(A)

INFORMAZIONE E FORMAZIONE: for mazione ed infor mazione in relazione ai rischi proveni enti dall’esposizione al rumore; adeguata infor mazione e formazione sull'uso corretto delle attrezzature di l avoro in modo da ridurre al mini mo la l oro esposizione al rumore DPI : Scelta di dispositivi di protezi one i ndi viduale dell'udito che consentano di eliminare il rischio per l'udito o di ridurlo al mi nimo, previa consultazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti (Art. 193, comma 1, lettera c, del D.Lgs. 81/08) Imposizione dell’obbligo di indossare DPI dell’udito in grado di abbassare l’esposizione al di sotto dei val ori inferiori di azione salvo richiesta e concessione di deroga da parte dell’organo di vigilanza competente (art. 197 D.Lgs. 81/08) Verifica l’efficacia dei DPI e verifica che l’esposizione scenda al di sotto del val ore inferiore di azione VISITE MEDICHE : Obbligatorie ( art. 196, comma 1, D.Lgs. 81/08) MISURE TECNICHE ORGANIZZ ATIVE : Vedere distinta

(*) Nel caso in cui il Livello di esposizione sia pari a 80 dB(A) verrà ef fet tuata la Formazione ed informazione in relazione ai rischi proveni enti dall’esposizione al rumore.

MISURE TECNICHE ORGANIZZ ATIVE Per le Classi di Rischio 2 e 3, verranno applicate le seguenti misure tecniche ed organizzati ve volte a ridurre l'esposizione al rumor e, come previsto :

Segnalazi one, mediante specifica cartellonistica, dei luoghi di lavoro dove i lavoratori possono essere esposti ad un rumore al di sopra dei val ori superiori di azione, nonché. D ette aree saranno inoltre delimitate e l'accesso alle stesse sarà limitato.

Adozione di altri metodi di l avoro che implicano una minore esposizione al rumore; Scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor r umore possibile, inclusa

l'eventualita' di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di lavoro conformi ai requisiti di cui al titolo III, il cui obietti vo oeffetto e' di limitare l'esposizione al rumor e;

Progettazione della struttur a dei luoghi e dei posti di l avoro; Adozione di misure tecniche per il conteni mento del r umore trasmesso per via aer ea, quali scher mature,i nvolucri o ri vesti menti

realizzati con materiali fonoassorbenti; Adozione di misure tecniche per il contenimento del rumor e struttural e, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; Opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul pos to di lavoro; Riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione della dur ata e dell'intensita'

dell'esposizione e l'adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo. Nel caso in cui, data l a natura dell'atti vita', il lavoratore benefici dell'utilizzo di locali di riposo messi a disposizione dal datore di lavoro, il rumore in ques ti locali sar à ridotto a un li vello compatibile con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo

ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI Dal punto di vista igienistico, l'esposizione umana a vi brazioni si differ enzia i n:

Esposizione del Sistema Mano-Braccio, indicata con acronimo inglese H AV (Hand Arm Vibration). Si riscontra in lavorazioni in cui s’impugnino utensili vibranti o materiali sottoposti a vibrazioni o impatti. Questo ti po di vibrazi oni possono indurre a disturbi neurol ogici e circolatori digitali e lesi oni osteoarticol ari a carico degli arti superiori, definito con termine unitario “Sindrome da Vibrazioni Mano-Braccio”. L'esposizione a vibr azioni al sistema mano-bracci o è general mente causata dal contatto delle mani con l'impugnatura di utensili manuali o di macchi nari condotti a mano.

Esposizione del corpo inter o, indicata con acronimo inglese W BV (W hole Body Vi bration). Si riscontra in lavorazi oni a bordo di mezzi di movi mentazi one usati in indus tria ed in agricoltura, mezzi di trasporto e in general e macchinari industriali vibranti che trasmettano vibrazi oni al corpo inter o. Tale esposizione può comportare rischi di lombalgie e traumi del rachide per i lavoratori espos ti.

Per effettuare la valutazi one dell’esposizione al rischio vi brazioni si procederà nel seguente modo:

1. Indi viduazione dei lavoratori esposti al rischi o. 2. Indi viduazione, per ogni lavoratore, del tempo di esposizione (rappresentati vo del periodo di maggior esposizione in relazione alle

effetti ve situazioni di lavoro). 3. Indi viduazione ( marca e ti po) delle singole macchine o attrezzature utilizzate. 4. Indi viduazione, in relazi one alle macchine ed attrezzature utilizzate, del livello di esposizione durante il lor o utilizzo. 5. Determinazione del li vello di esposizione giornaliero normalizzato al periodo di riferimento di 8 ore.

I criteri igienistici formulati nell’ambito degli attuali standard sono basati su previsioni di prevalenza del fenomeno di Raynaud o del “dito bianco”, a seguito dell’esposizione a vibrazioni mano-braccio. Si assume inoltre che tali criteri siano sufficientemente cautel ati vi, anche ai fini della prevenzione di altri effetti patologici a carico degli arti superiori, associati all’esposizione a vi brazioni.

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LIVELLI DI ESPOSIZIONE La valutazione del rischio derivante da vibrazioni consiste nella deter minazi one del livello di esposizione a cui sono soggetti tut ti i lavoratori che fanno uso di macchi ne o attrezzature che producono vibrazioni interessanti il sistema mano- braccio o corpo intero. Il D.Lgs. 81/08, all’art. 201, fissa i valori di riferimento (val ori limite e valori di esposizione che fanno scattare l’azione), riportati nella tabella sottos tante:

VIBRAZIONI TRASMESSE AL SISTEMA MANO-BRACCIO (HAV)

Livello d’ azione giornaliero di esposizione Valore li mite giornalier o di esposizione

A(8) = 2,5 m/s2

A(8) = 5 m/s2

A(8) = 20 m/s2 (su brevi periodi)

Si intende per:

Livello di azione il val ore oltre il quale si ha l’obbligo di at tuare misure di tutela dei l avoratori esposti, come l’informazi one, di ridurre il rischio e di atti vare la sor veglianza sanitaria.

Livello limite il valore oltre il qual e l’esposizione è vietata. Nello specifico, per deter minar e la fascia di appartenenza e le misure di prevenzione da adottare si dovranno confr ontare i valori di A(8) con i seguenti r ange:

Livello di Rischio Entità Azione d a Intraprendere

A(8) ≤ 2,5 RISCHIO BASSO Nessuna misura specifica obbligatoria. E’ consigliata, comunque, l’infor mazion e la for mazione dei lavoratori espos ti al rischio

2,5 < A(8) ≤ 5 RISCHIO MEDIO

• Infor mazione/F ormazione dei lavoratori espos ti al rischio

• Controlli sanitari periodici • Misure per abbattere il rischio

A(8) > 5 A(8) > 20 (brevi periodi)

RISCHIO INACCETTABILE

• Sostituzi one immediata della macchina/attrezzo/apparecchiatur a o riduzione dei tempi di esposizione

Anche per il cor po i ntero, il D.Lgs. 81/08, all’art. 201, fissa i val ori di riferimento ( val ori limite e valori di esposizione che fanno scattare l’azione), riportati nella tabella sottos tante:

VIBRAZIONI TRASMESSE AL CORPO INTERO (WBV)

Livello d’ azione giornaliero di esposizione Valore li mite giornalier o di esposizione

A(8) = 0,5 m/s2 A(8) = 1,00 m/s2

A(8) = 1,50 m/s2 (su brevi periodi)

Si intende per:

Livello di azione il valore oltre il quale si ha l’obbligo di attuare misure di tutela dei lavor atori esposti, come l’informazi one, di ridurre il rischio e di atti vare la sor veglianza sanitaria.

Livello limite il valore oltre il qual e l’esposizione è vietata.

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Nello specifico, per determinare la fascia d’ appartenenza e le misure di prevenzione da adottare si dovranno confr ontare i val ori di A(8) con i seguenti range:

Livello di Rischio Entità Azione d a Intraprendere

A(8) ≤ 0,5 RISCHIO BASSO Nessuna misura specifica obbligatoria. E’ consigliata, comunque, l’infor mazione e la for mazione dei lavoratori espos ti al rischio

0,5 <A(8) ≤ 1,00 RISCHIO MEDIO

• Infor mazione/F ormazione dei l avoratori esposti al rischio

• Controlli sanitari periodici • Misure per abbattere il rischio

A(8) > 1,00 A(8) > 1,50 (brevi periodi)

RISCHIO INACCETTABILE

• Sostituzi one immediata della macchina/attrezzo/apparecchiatur a o riduzione dei tempi di esposizione

SOSTANZE E PRODOTTI CHIMICI

ATTIVIT A’ INTERESSATE

Risultano interessate tut te le atti vità lavorati ve nelle quali vi sia l a presenza di prodotti, originati da una reazione chimica voluta e controllata dall’uomo, potenzialmente pericolosi per l’uomo stesso. Prima d ell’attività

tutte le lavorazi oni devono essere precedute da una valutazione tesa ad evitare l’impiego di sostanze chi miche noci ve e a sostituire ciò

che è nocivo con ciò che non l o è o lo è meno; prima dell’impi ego della specifica sostanza occorre consultare l’etichettatur a e le istruzi oni per l’uso al fi ne di applicare le misure di

sicurezza pi ù opportune (il significato dei si mboli, le frasi di rischio ed i consigli di prudenza sono di seguito riportati); la quantità dell’agente chimico da impi egare deve essere ridotta al mini mo richiesto dalla lavor azione; tutti i lavoratori addetti o comunque presenti devono essere adeguatamente informati e formati sulle modalità di deposito e di impiego

delle sostanze, sui rischi per la salute connessi, sulle at tività di pr evenzi one da porre in essere e sulle procedure anche di pronto soccorso da adottare in caso di emergenza.

Durante l’attività

è fatto assol uto di vieto di fumare, mangiare o bere sul pos to di lavor o; è indispensabile indossare l’equipaggiamento idoneo (guanti, calzature, maschere per la protezi one delle vie respiratorie, tute etc .) da

adottarsi in funzi oni degli specifici agenti chi mici presenti. Dopo l’attività

tutti gli esposti devono seguire una scrupolosa igiene personal e che deve comprendere anche il lavaggio delle mani, dei guanti, delle calzature e degli altri indumenti indossati;

deve esser e prestata una particolar e attenzi one alle modalità di smalti mento degli eventuali residui della l avorazione ( es. contenitori usati).

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MMIISSUURREE DDII CCAAUUTTEELLAA

GGEENNEERRAALLII PPEERR II LLAAVVOORRAATTOORRII

DDIIPPEENNDDEENNTTII -- SSUUBBOORRDDIINNAATTII

aarrtt.. 1155 ddeell TT..UU..SS..LL.. DD..LLggss.. 8811//0088

DONNE LAVORATRICI

STRESS LAVORO - CORRELATO

COPYING – MOBBING – BURN OUT

TUTELE DEI GIOVANI

Si allegano :

TABELLE con RIFERIMENTI NORMATIVI e TECNICI

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MISURE GENERALI DI TUTELA LAVOR ATRICI IN STATO DI GRAVIDANZ A

D.Lgs. 26 marzo 2001, n° 151 La tutel a della sal ute l avoratrici madri attraverso l’eliminazione o riduzione dell’esposizione a fattori di rischio professionali per le gravide , per l’embrione ed il feto, con particolare attenzione a fattori di rischio abortigeni, mutageni e teratogeni, ha comportato la valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allat tamento fino a sette mesi dopo il parto, per le lavor atrici addette alle lavor azioni. A seguito della suddetta valutazione, sono state indi viduate le seguenti misure di prevenzione e protezi one di ordine general e da adottare:

Verranno modificati i ritmi lavorati vi, i n modo che essi non siano eccessivi e, che non comportino una posizione particolar mente affaticante.

Se richiesto dal medico competente, o se obbligatorio per legge a causa di rischi specifici, si predisporrà che la lavoratrice venga adi bita, in via provvisoria, ad altra mansione.

In caso di ulteriori prescrizioni specifiche, esse verranno indicate nelle atti vità l avorati ve oggetto della valutazione dei rischi, riportate nel seguito. Le lavoratrici addette alle rispetti ve mansioni ed il rappresentante per la sicurezza sono stati informati sui risultati della valutazione e sulle conseguenti misure adottate. Nota L’art.12, comma 1, del D.lgs . 151/2001 ha intr odotto la facoltà, per l e lavoratrici dipendenti di datori di l avoro pubblici o privati, di utilizzare in for ma flessibile il periodo dell’interdizione obbligatoria dal l avoro di cui all’art.4 della Legge 1204/71 (due mesi pri ma del parto e tre mesi dopo il parto), posticipando un mese dell’astensione pri ma del parto al periodo successivo al parto. Per poter avvalersi di tal e facoltà, la lavoratrice gestante dovrà pr esentare apposita domanda al datore di lavoro e all’ente erogatore dell’indennità di maternità (INPS), corredata da certificazi one del medico ostetrico-ginecologo del SSN o con esso convenzionato la quale espri ma una val utazi one, sulla base delle infor mazi oni fornite dalla lavoratrice sull’attività svolta, circa la compatibilità delle mansioni e relative modalità svol gi mento ai fini della tutela della sal ute della gestante e del nascituro e, qualora l a lavoratrice sia adi bita a mansione comportante l’obbligo di sorveglianza sanitaria, un certificato del Medico Competente attestante l’assenza di rischi per lo s tato di gestazione

Qui di seguito viene riportato, anche a titolo informativo per le lavoratrici madri e per i soggetti interessati, l’elenco dei principali pericoli per le lavoratrici stesse, con l’indicazione delle principali conseguenze e dei di vieti deri vanti dalla vigente normati va i n materia.

ERGONOMIA

PERICOLO CONSEGUENZE DIVIETI

ATTIVITÀ IN POSTUR A ERETTA PROLUNGAT A

Mutamenti fisiologici in corso di gravi danza ( maggior vol ume sanguigno e aumento delle pulsazi oni cardiache, dilatazione gener ale dei vasi sanguigni e possibile compressione delle vene addominali o pel viche ) favoriscono la congestione periferica durante l a postura eretta. La compressione delle vene può ridurre il ritorno venoso con conseguente accelerazi one compensati va del battito cardiaco materno e il manifestarsi di contrazioni uterine. Se la compensazione è insufficiente ne possono deri vare vertigini e perdita di coscienza. Periodi prolungati i n pi edi durante l a giornata lavorati va determi nano per le donne un maggior rischio di parto prematuro.

D.Lgs 151/01 alleg ato A, lett.G (i lavori che comportano una stazione in piedi per pi u' di meta' dell'orario) DIVIETO IN GRAVIDANZ A durante l a gestazi one e fino al ter mine del periodo di interdizione dal l avoro

POSTURE INCONGRUE

E' potenzial mente pericol oso lavorare i n posti di lavoro ristretti o in postazioni non sufficientemente adattabili per tenere conto del crescente vol ume addomi nale, in particolar e nelle ultime fasi della gravidanza. Ciò può deter minare stiramenti o strappi muscol ari. La destrezza, l'agilità, il coordinamento, la vel ocità dei movi menti e l'equilibrio possono essere anch'essi li mitati e ne può deri vare un rischio accresciuto d'infortunio.

D.Lgs 151/01 alleg ato A, lett.G (lavori che obbligano ad una postazione particolarmente affaticante). DIVIETO IN GRAVIDANZ A durante l a gestazi one e fino al ter mine del periodo di interdizione dal l avoro

LAVORO IN POSTAZIONI ELEVATE

E' potenzial mente pericol oso per le l avoratrici gestanti lavorare i n postazi oni sopraelevate (ad esempio scale, piat taforme, ecc) a causa del rischio di cadute dall’alto.

D.Lgs 151/01 alleg ato A, lett.E (i lavori su scal e ed impalcature mobili e fisse) DIVIETO IN GRAVIDANZ A durante l a gestazi one e fino al ter mine del periodo di interdizione dal l avoro

LAVORI CON M ACCHINA MOSSA A PED ALE, QUANDO IL RITMO SIA FREQUENTE O ESIGA SFORZO

Le atti vità fisiche particol armente affaticanti sono considerate tra le cause di aborti spontanei. E' importante assicurare che il vol ume e il ritmo dell'atti vità non siano eccessi vi e, dove possi bile, le lavoratrici abbi ano un certo controllo del modo i n cui il lavoro è organizzato.

D.Lgs 151/01 alleg ato A, lett. H (i lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedal e, quando il ritmo del movi mento si a frequente, o esiga un notevole s forzo) DIVIETO IN GRAVIDANZ A durante l a gestazi one e fino al ter mine del periodo di interdizione dal l avoro

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MANOVALANZ A PESANTE MOVIMENTAZIONE MANUALE C ARICHI

La manovalanza pesante e/o la movimentazione manual e dei carichi pesanti è ritenuta pericolosa i n gravidanza i n quanto può determinare lesioni al feto e un parto prematuro. Con il progredire della gravi danza la lavoratrice è esposta ad un maggior rischio di lesi oni causato dal rilassamento ormonale dei legamenti e dai probl emi pos turali ingenerati dalla gravidanza

D.Lgs 151/01 alleg ato A, lett.F (lavori di manovalanza pesante ) D.Lgs 151/01 alleg ato C, ett.A,1,b (movimentazione manuale di carichi pesanti che comportano rischi, soprattutto dorsolombari) DIVIETO IN GRAVIDANZ A durante l a gestazi one e fino al ter mine del periodo di interdizione dal l avoro

LAVORI SU MEZZI IN MOVIMENTO

L'esposizione a vibrazi oni a bassa frequenza, come accade per uso di mezzi i n movimento, può accrescere il rischio di aborti spontanei. Il lavoro a bordo di veicoli può essere di pregiudizio per la gravi danza soprattutto per il rischio di microtraumi, scuotimenti, colpi, oppure urti, sobbalzi o traumi che i nteressi no l'addome.

D.Lgs 151/01 alleg ato A, lett.O (i lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di comunicazione in moto) DIVIETO IN GRAVIDANZ A durante l a gestazi one e fino al ter mine del periodo di i nterdizione dal l avoro

AGENTI F ISICI

PERICOLO CONSEGUENZE DIVIETI

RUMORE

L'esposizione prolungata a rumori forti (> 80 dBA) può deter minare un aumento della pressione sanguigna e un senso di stanchezza; si ipotizza una vasocos trizione arteriolare che potrebbe esser e responsabile di una dimi nuzione del flusso placentare. Sono, inoltre, possibili riduzioni di crescita del feto, con conseguente mi nor peso alla nascita. Evidenze sperimentali suggeriscono che una esposizione pr olungata del nascituro a rumori forti dur ante la gravidanza può avere un effetto sulle sue capacità uditi ve dopo la nascita.

D.Lgs 151/01 alleg ato C lett.A,1,c D.Lgs 151/01 alleg ato A lett. A (lavori vietati ai minori ai sensi dei DD.lgss. 345/99 e 262/00) D.Lgs 151/01 alleg ato A lett.C (malatti e professionali) DIVIETO IN GRAVIDANZ A (per esposizioni ≥ 80 dBA) DIVIETO FINO A SETTE MESI DOPO IL PARTO (per esposizioni ≥ 85 dBA)

SCUOTIMENTI VIBRAZIONI

Un'esposizione di lungo periodo a vibrazi oni che interessano il corpo inter o può accrescer e il rischio di parto prematuro o di neonati sotto peso e/o complicanze in gravidanza e parti pr ematuri.

D.Lgs. 151/01 all.egato A lett.I (lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazi oni) DIVIETO IN GRAVIDANZ A durante l a gestazi one e fino al ter mine del periodo di i nterdizione dal l avoro D.Lgs. 151 Allegato A lett . B (Lavori che impiegano utensili vibranti ad aria compressa o ad asse fl essibile soggetti all’obbligo di sorveglianza sanitaria) DIVIETO IN GRAVIDANZ A E FINO A SETTE MESI DOPO IL PARTO

SOLLECITAZIONI TERMICHE

Durante la gravidanza l e donne sopportano meno il calore ed è più facile che svengano o risentano dello stress da calore. L'esposizione a calore può avere esiti noci vi sulla gravi danza. Il lavoro a temperature molto fredde può essere pregiudizievole per l a sal ute per gestanti, nascituro e puerpere. I rischi aumentano in caso di esposizione a sbalzi improvvisi di temperatura

D.Lgs. 151/01 Al legato A lett. A (celle frigorifere) D.Lgs. 151/01 allegato C lett.A,1,f (esposizione a sollecitazioni termiche rilevanti evidenziata dalla val utazi one dei rischi) DIVIETO IN GRAVIDANZ A DIVIETO FINO A SETTE MESI DOPO IL PARTO PER ESPOSIZIONI A T EMP. MOLTO BASSE (es. l avori nelle celle frigorifere)

RADIAZIONI IONIZZ ANTI

Una esposizione a radiazioni ionizzanti comporta dei rischi per il nascituro. Se una lavoratrice che allatta opera con liquidi o pol veri radioattivi può determinarsi un' esposizione del bambino in particolare a seguito della contaminazi one della pelle della madre. Sostanze contaminanti radioatti ve inalate o digerite dalla madre possono passare attraverso la placenta al nascituro e, at traverso il latte, al neonato. L’esposizione durante il primo trimestre di gravi danza può provocare aborto, aumento delle malformazioni e deficit funzi onali

D.Lgs 151/01 art.8 (Le donne, durante la gravidanza, non possono svolgere atti vita' in zone classificate o, comunque, essere adibite ad atti vita' che potrebbero esporre il nascituro ad una dose che ecced a un mil lisievert durante il periodo della gravidanza) DIVIETO IN GRAVIDANZ A Se esposizione nascituro > 1 mSv D.Lgs 151/01 alleg ato A lett.D (i lavori che comportano l'esposizione alle radiazioni i onizzanti). DIVIETO IN GRAVIDANZ A E FINO A SETTE MESI DOPO IL PARTO

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RADIAZIONI NON IONIZZANTI

Al momento attuale non esistono dati certi sugli effetti provocati sulla gravidanza o sulla lat tazione dalle radiazioni non ionizzanti. Non si può escludere che esposizioni a campi elet tromagnetici intensi, come ad esempio quelli associati a fisioterapi e (marconiterapia, radarterapia) o alla saldatura a radiofrequenza delle materie plas tiche, possano determinare un rischio accresciuto per il nascituro. Sulla base degli studi epidemiol ogici effet tuati, il lavoro al vi deoter minale non espone a RNI in grado di interferire con la normale evoluzi one della gravidanza.

D.Lgs 151/01 alleg ato A lett.C (malatti e professionali di cui all.4 al decreto 1124/65 e successive modifiche) D.Lgs 151/01 alleg ato C lett.A,1,e (rischio da radiazioni non ionizzanti evi denziato dalla valutazione dei rischi ) DIVIETO IN GRAVIDANZ A Per esposizioni superiori a quelle ammesse per la popolazione generale

AGENTI BIOLOGICI

PERICOLO CONSEGUENZE DIVIETI

AGENTI BIOLOGICI D EI GRUPPI DI RISCHIO da 2 a 4

Le malattie i nfet tive contratte in gravidanza possono avere notevoli ripercussioni sull’andamento della stessa. Molti agenti biol ogici appartenenti ai gruppi di rischio 2,3,4 possono i nteressare il nascituro in caso di infezi one della madre durante la gravidanza. Essi possono giungere al bambino per vi a placentare oppure durante e dopo il parto, in caso di allattamento o a seguito dello s tretto contatto fisico tra madre e bambino. Agenti che possono infettare il bambino in uno di questi modi sono ad esempio i virus dell'epatite B, C, rosolia, l’ HIV, il bacillo della tubercolosi, quello della sifilide, la sal monella del tifo e il toxoplasma. In particolare possono essere espos te determinate categorie di lavoratori (es.sanità).

D.Lgs 151/01 alleg ato A lett B (rischi per i quali vige l'obbligo delle visite mediche preventi ve e periodiche). D.Lgs 151/01 alleg ato B lett. A punto 1 let t b ( per virus rosolia e toxoplasma in assenza di comprovata immunizzazione) D.Lgs 151/01 alleg ato C lett.A,2 (rischio di esposizione ad agenti biologici evidenziato dalla val utazi one dei rischi) DIVIETO IN GRAVIDANZ A E FINO A SETTE MESI DOPO IL PARTO

AGENTI CHIMICI

PERICOLO CONSEGUENZE DIVIETI

SOST ANZE O PREPARATI CLASSIFIC ATI COME PERICOLOSI (TOSSICI, NOCIVI, CORROSIVI, IRRITANTI)

L'effetti vo rischio per l a salute costituito dalle si ngole sostanze può essere determinato esclusi vamente a seguito di una val utazi one del rischio. Una esposizione occupazional e prevede spesso la presenza di una combinazi one di più sostanze, e in questi casi non è sempre possibile conoscere l e conseguenze delle interazioni fra le di verse sostanze ed i possibili ef fet ti sinergici che le associazioni chi miche possono produrre. Alcuni agenti chi mici possono penetr are attraverso la pelle i ntegra ed essere assorbiti dal corpo con ripercussioni negative sulla salute. M olte sostanze possono passare nel l atte mater no e per questa via contaminare il bambino. Tra gli effetti degli agenti chimici sulla gravidanza molti studi hanno evi denziato il verificarsi di aborti spontanei correlati ad una esposizione occupazionale a numerose sostanze, tra cui sol venti organici, gas anestetici e farmaci antiblastici, anche per bassi li velli di esposizione.

D.Lgs 151/01 alleg ato A lett.A (lavori vietati ai minori ai sensi dei DD.lgss. 345/99 e 262/00) D.Lgs 151/01 alleg ato A lett.C (malatti e professionali) D.Lgs 151/01 alleg ato C lett,A punto 3 lett. a,b,c,d,e,f, e lett B (esposizione ad agenti chimici pericolosi evi denziata dalla val utazi one dei rischi) DIVIETO IN GRAVIDANZ A E FINO A SETTE MESI DOPO IL PARTO Può essere consentito l’uso di sostanze o preparati classificati esclusivamente irritanti per l a pelle e con frase di rischio “può provocar e sensibilizzazione per contatto con la pelle” (R43), a condizione che il rischio sia evitabile con l’uso dei DPI.

PIOMBO E DERIVAT I CHE POSSONO ESSERE ASSORBITI DALLO ORGANISMO UM ANO

Vi sono forti evidenze che l'esposizione al piombo, sia del nascituro che del neonato, determini problemi nello sviluppo, danno del sistema ner voso e degli organi emopoi etici. Le donne, i neonati e i bambini i n tener a età sono maggiormente sensibili al piombo che gli adulti maschi. Il piombo passa dal sangue al l atte.

D.Lgs 151/01 alleg ato A lett.A (lavori vietati ai minori ai sensi dei DD.lgss. 345/99 e 262/00) D.Lgs 151/01 alleg ato A lett.C (malatti e professionali) D.Lgs 151/01 alleg ato B lett. A numero 1 lett.c e lett. B numero 1 lett.a (allegato 2 DL 645/96) DIVIETO IN GRAVIDANZ A E FINO A SETTE MESI DOPO IL PARTO

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ALTRI LAVORI VIET ATI

DESCRIZIONE DIVIETI LAVORO NOTTURNO

DIVIETO IN GRAVIDANZ A E FINO A UN ANNO DI VIT A DEL BAMBINO

LAVORI A BORDO DI NAVI, AEREI, TRENI, PULMAN O ALTRI MEZZI DI COMUNICAZIONE IN MOTO

DIVIETO IN GRAVIDANZ A durante l a gestazi one e fino al ter mine del periodo di interdizione dal lavoro

LAVORI DI MONDA E TRAPIANTO DEL RISO DIVIETO IN GRAVIDANZ A durante l a gestazi one e fino al ter mine del periodo di interdizione dal lavoro

LAVORI DI ASSISTENZA E CURA D EGLI INFERMI NEI SAN ATORI E NEI REPARTI PER M ALATTIE INFETTIVE E PER MAL ATTIE NER VOSE E MENT ALI

DIVIETO IN GRAVIDANZ A E FINO A SETTE MESI DOPO IL PARTO

LAVORI AGRICOL I CHE IMPLIC ANO L A MANIPOL AZIONE E L’USO DI SOSTANZE TOSSICHE O ALTRIMENTI NOCIVE NELLA CONCIMAZION E DEL TERRENO E NELL A CURA DEL BESTIAME

DIVIETO IN GRAVIDANZ A E FINO A SETTE MESI DOPO IL PARTO

LAVORI CHE ESPONGONO ALL A SILICOSI E ALL’ASBESTOSI O ALL E ALTRE MAL ATTIE PROFESSIONALI (di cui agli allegati 4 e 5 al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successi ve modificazioni)

DIVIETO IN GRAVIDANZ A E FINO A SETTE MESI DOPO IL PARTO

LAVORI PREVISTI D AL D.LGS. 345/99 LAVORI PREVISTI D AL D.LGS. 262/2000 LAVORI INDICATI NELL A T ABELL A ALLEGATA AL D PR 303/1956 PER I QUAL I VIGE L’OBBLIGO DELLE VISIT E MEDICHE PREVENTIVE E PERIODICHE

DIVIETO IN GRAVIDANZ A E FINO A SETTE MESI DOPO IL PARTO

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MISURE GENERALI DI TUTELA TUTELA DEI GIOVANI SUL LAVORO

D.Lgs. 345/1999, come modificato dal D.Lgs. 262/2000. Definizioni e campo di applicazion e I soggetti tutelati dal D.Lgs. 345/1999 e s. m. i., sono i minori di 18 anni che abbiano "un contratto o un rapporto di lavoro, anche speciale", ed in particolare:

i "bambini" (ter mine che sostituisce quello di "fanciulli" della legge del 1967), vale a dire coloro che non hanno ancora compiuto i 15 anni o che siano ancora soggetti all'obbligo scol astico;

gli "adolescenti", e ci oè i minori di età compresa tra i 15 e i 18 anni non pi ù soggetti all'obbligo scolas tico (art.3).

Le disposizioni introdotte dal D.lgs. 345/99 sono applicabili anche agli apprendisti, considerata la speci ale natura di tale r apporto lavorativo, fatte salve eventuali regolamentazi oni specifiche non peggiorati ve, e devono es tendersi anche al di fuori del rapporto di lavoro dipendente. Le norme del D.lgs. 345/99 non si applicano " agli adolescenti addetti a lavori occasional i o di breve durata " concernenti: a) servizi domestici prestati in ambito familiare; b) prestazioni di lavoro non noci vo, né pr egiudizievole, né pericoloso, nelle imprese a conduzione familiare (art.4). Età minima di ammissione al lavoro e d eroghe

L'età minima per l'ammissione al lavoro è fissata "al momento in cui il minore ha concluso il periodo di istruzione obbligatoria", e non può comunque esser e inferiore ai 15 anni compi uti (art.5 D.Lgs. 345/1999). L'impiego dei bambini in via eccezionale è possibile in atti vità lavorative di carattere cultural e, artistico, sportivo o pubblicitario e nel settore dello spettacolo, su autorizzazione della direzione provi nciale del lavoro e previ o assenso scritto dei titolari della potestà genitoriale, purché si tratti di atti vità che non pr egiudichino la sicur ezza, l'integrità psico-fisica e lo sviluppo del minore, nonché la fr equenza scol astica o la partecipazione a programmi di orientamento o di formazi one professionale. La prestazi one lavor ati va del minor e impiegato nelle atti vità di cui sopra non può protrarsi oltre le ore 24. In tal caso il minore deve godere, a prestazione compiuta, di un periodo di riposo di al meno 14 ore consecuti ve (art.11 D.Lgs. 345/1999). Lavori vietati Gli adolescenti non possono essere adibiti alle lavorazioni, ai processi e ai lavori indicati nell' allegato I del D.Lgs. 345/1999, tranne che per indispensabili moti vi di dattici o di formazi one professi onal e e per il tempo necessario alla for mazi one stessa, sotto sor veglianza di for matori competenti e nel rispetto di tutte le condizioni di salute e sicurezza previste dalla legislazione vigente (art.7 D.Lgs. 345/1999). E' su questo punto che si sono incentr ate prioritariamente l e modifiche apportate dal D.Lgs. 262/2000. Il nuovo art.7, al 2° comma, stabilisce infatti che, in deroga al di vieto generale, le lavorazi oni, i processi e i lavori indicati nell'Allegato I possano essere svolti dagli adolescenti per indispensabili moti vi didattici o di for mazione, oltr e che in aula o in laboratorio, anche in ambienti di l avoro di diretta pertinenza del datore di lavoro dell'apprendista, e quindi anche all'interno dei locali aziendali, ferme restando le condizioni sopra citate. Per avvalersi della deroga, oltre alla autorizzazione della Direzione Provinciale del lavoro, deve essere preventi vamente richiesto il parere della competente ASL, che dovrà verificare il rispetto da parte del datore di lavoro richiedente della normativa in materia di igiene e di sicurezza del lavoro (art.7, 3°comma).

ALLEGATO I d.Lgs. 235/99 - L AVORI VIET ATI

Saranno vi etati tut ti i lavori che espongono i minori agli agenti indicati qui di seguito.

AGENTI F ISICI Atmosfera a pressione superiore a quella naturale, ad esempio in contenitori sotto pressione, i mmersione sottomarina, fermo restando l e disposizioni di cui al DPR 20 marzo 1956, n. 321 Rumori con esposizione superiore al valore di 80 dBA

AGENTI BIOLOGICI

Agenti bi ologici dei gruppi 3 e 4, ai sensi del titolo X, art. 268, del D.Lgs. 81/08 e di quelli geneticamente modificati del gruppo II di cui ai decreti legislativi 3 marzo 1993, n. 91 e n. 92.

AGENTI CHIMICI

Sostanze e preparati classificati tossici (T), molto tossici (T+), corrosivi (C), esplosi vi (E) o estremamente infiammabili (F+) Sostanze e preparati classificati nocivi (Xn) e comportanti uno o piu' rischi descritti dalle seguenti frasi: 1) pericolo di effetti irreversibili molto gravi (R39); 2) possibilita' di ef fetti irreversibili (R40); 3) puo' provocare sensibilizzazione mediante inal azione (R42); 4) puo' provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle (R43); 5) puo' provocare alterazioni genetiche ereditarie (R46); 6) pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata (R48); 7) puo' ridurre la fertilita' (R60); 8) puo' danneggiare i bambini non ancora nati (R61); Sostanze e preparati classificati irritanti (Xi) e comportanti uno o piu' rischi descritti dalle seguenti fr asi: 1) puo' provocare sensibilizzazione mediante inal azione (R42); 2) puo' provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle (R43); d) sostanze e preparati di cui al titolo IX del D.Lgs. 81/08 (agenti cancerogeni e mutageni) e) piombo e compos ti; f) amianto.

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PROCESSI E L AVORI VIET ATI Saranno, inoltre, vietati ai minori tut ti i lavori e processi indicati nella seguente tabella:

ELENCO

1) Processi e lavori di cui all'allegatoXLII del decreto legislati vo n. 81 del 2008.

2) Lavori di fabbricazione e di mani polazione di dispositi vi, ordigni ed oggetti di versi contenenti esplosi vi, fermo restando l e

disposizioni di cui al decreto del Presidente della R epubblica 19 marzo 1956, n. 302.

3) Lavori in serragli contenenti ani mali feroci o velenosi nonche' condotta e governo di tori e stalloni.

4) Lavori di mattatoi o.

5) Lavori comportanti l a mani polazi one di apparecchi ature di produzione, di immagazzinamento o di i mpiego di gas compressi, liquidi

o in soluzione.

6) Lavori su tini, bacini, ser batoi, damigiane o bombole contenenti agenti chi mici di cui al punto I .3.

7) Lavori edili di demolizione, allesti mento e smontaggio delle armature es terne ed interne delle costr uzioni.

8) Lavori comportanti rischi elettrici da alta tensione

9) Lavori il cui ritmo e' deter minato dalla macchina e che sono pagati a cottimo.

10) Esercizio dei forni a temperatura superiore a 500 C come ad esempio quelli per la produzione di ghisa, ferroleghe, ferro o acciaio;

operazi oni di demolizione, ricostruzione e riparazi one degli stessi; lavor o ai laminatoi.

11) Lavorazioni nelle fonderie.

12) Processi elettrolitici.

13) Produzione di gomma sintetica; lavorazi one della gomma natural e e sintetica.

14) Produzione dei metalli ferrosi e non ferrosi e loro leghe.

15) Produzione e lavorazione dello zolfo.

16) Lavorazioni di escavazione, comprese le oper azioni di estirpazione del materiale, di collocamento e smontaggio delle armature, di

conduzione e manovra dei mezzi meccanici, di taglio dei massi.

17) Lavorazioni in gallerie, cave, miniere, torbi ere e industria estratti va in genere.

18) Lavorazione meccanica dei minerali e delle rocce, limitatamente alle fasi di taglio, frantumazione, pol verizzazi one, vagliatur a a

secco dei pr odotti pol verulenti.

19) Lavorazione dei tabacchi.

20) Lavori di costruzione, trasformazi one, riparazi one, manutenzione e demolizione delle navi, esclusi i lavori di of ficina eseguiti nei

reparti a terra.

21) Produzione di calce ventilata.

22) Lavorazioni che espongono a rischio silicotigeno.

23) Manovra degli apparecchi di sollevamento a trazi one meccanica, ad eccezi one di ascensori e montacarichi.

24) Lavori in pozzi, cisterne ed ambi enti assimilabili.

25) Lavori nei magazzini frigoriferi.

26) Lavorazione, produzi one e manipolazione comportanti esposizione a prodotti farmaceutici.

27) Condotta dei veicoli di trasporto e di macchine operatrici semoventi con propulsione meccanica nonche' lavori di pulizia e di

servizio dei motori e degli organi di trasmissione che sono in moto.

28) Operazioni di metallizzazione a spruzzo.

29) Legaggio ed abbatti mento degli alberi.

30) Pulizia di camini e focolai negli impi anti di combustione.

31) Apertura, battitura, cardatura e pulitura delle fibre tessili, del crine vegetale ed animale, delle piume e dei peli.

32) Produzione e lavorazione di fibre minerali e artificiali.

33) Cernita e trituramento degli stracci e della carta usata.

34) Lavori con impieghi di martelli pneumatici, mole ad albero flessibile e altri strumenti vi branti; uso di pistole fissachiodi.

35) Produzione di pol veri metalliche.

36) Saldatura e taglio dei metalli con arco elet trico o con fiamma ossi drica o ossiacetilenica.

37) Lavori nelle macellerie che comportano l'uso di utensili taglienti, seghe e macchi ne per tritar e.

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MISURE GENERALI DI TUTELA STRESS LAVORO-CORRELATO

Accordo europeo dell’8 ottobre 2004

Lo str ess è uno stato, che si accompagna a malessere e disfunzi oni fisiche, psicologiche o sociali ed che consegue dal fatto che le persone non si sentono in grado di superare i gap rispetto alle richieste o alle attese nei loro confronti. L’indi viduo è capace di reagire alle pressioni a cui è sottoposto nel breve termine, e queste possono essere considerate positi ve (per lo sviluppo dell’indi viduo stesso), ma di fronte ad una esposizione prolungata a forti pressioni egli avverte grosse difficoltà di reazione. Inoltr e, persone diverse possono r eagire in modo diverso a situazioni si mili e una s tessa persona può, in momenti diversi della propria vita, reagire in maniera di versa a situazioni simili. Lo stress non è una malattia ma una esposizione pr olungata allo stress può ridurre l’efficienza sul lavoro e causar e problemi di salute. Lo stress indotto da fat tori ester ni all’ambiente di lavoro può condurre a cambi amenti nel comportamento e risurre l’efficienza sul lavoro. Tutte le manifestazi oni di stress sul lavoro non vanno considerate causate dal lavoro stesso. Lo stress da lavoro può esser e causato da vari fattori quali il contenuto e l’organizzazi one del lavoro, l’ambiente di lavoro, una comunicazione “povera”, ecc. I sintomi più frequenti sono : affaticamento mental e, cefalea, gastrite, insonnia, modificazione dell’umore, depressione ed ansia, dipendenza da far maci. I fattori che causano stress possono essere :

lavoro ripetitivo ed arido

carico di lavoro e di responsabilità eccessivo o ridotto

rapporto conflittuale uomo - macchina

conflitti nei rapporti con colleghi e superiori

fattori ambientali (rumore, presenza di pubblico...)

lavoro notturno e turnazi one

Si provvederà alla tutela, in particolare, della salute psichica lesa o messa i n pericolo dalla catti va organizzazione delle risorse umane, la tutel a del rischio specifico da s tress lavorati vo di una particol are categoria di l avoratori che in ragione delle peculiarità della pres tazione lavorati va sono i soggetti più esposti alla si ndrome in esame. Verranno effettuati adeguati controlli periodici sui lavoratori, in quanto solo at traverso i singoli controlli è possibile acquisire quelle conoscenze sulla base delle quali il datore di lavoro è i n grado evitare il rischio specifico dello stress lavorativo (ad esempi o non assegnare turni notturni una persona che ha già manifestato e magari curato sindromi depressi ve) con una diversa organizzazione del personale, secondo il normale criterio del prevedibile ed evitabile. Ai tradizionali fattori di rischio inoltre si affiancano oggi "nuovi fattori", legati al rapporto persona-lavoro, agli aspetti relazionali e moti vazionali, alla disaffezione, all'insoddisfazione, al malessere collegato al ruolo del singolo lavoro, alle relazioni con i colleghi ed i capi, alle vessazioni morali e sessuali, al rapporto con l e tecnologie e con le loro continue evoluzi oni. Il fenomeno del disagio lavor ati vo s ta assumendo sempre maggiore rilevanza ed espri me il cedimento psicofisico del lavoratore-lavoratrice nel tentativo di adattarsi alle difficoltà del confronto quotidi ano con la propria atti vità lavorativa. Lo stress non è una malatti a, ma può causare probl emi di natura fisica e mentale quando le pressioni e le richieste di ventano eccessi ve e assillanti, con effetti negati vi per i lavoratori e l e azi ende. Lo s tress dipende dal contesto di lavoro (organizzazione, ruolo, carriera, autonomia, rapporti interpersonali) e dal contenuto del lavoro (ambiente, attrezzature, orario, carico-ritmi, formazione, compiti). Esso si può prevenire attraverso una valutazione del rischio simile a quella applicata a tutti gli altri rischi sul posto di lavoro, coinvolgendo i lavoratori e le lavoratrici e i l oro rappresentanti, gli RLS. Il mobbing produce str ess e l o stress facilita l'insorgere di situazioni di mobbing. E' importante distinguerli, perché di verse sono le cause e di versi i rimedi. In particol are il mobbing si configura come l'insieme di azioni personali e impersonali aggressive, violente, ripetute, i mmoti vate, indi viduali o di gruppo che incidono in modo significati vo sulla condizione emoti va e psicofisica di un indi viduo o di un gruppo di indi vidui. MISURE DI PREVENZIONE ADOTTAT E

Verrà data ai singoli lavoratori la possi bilità di scegliere le modalità di esecuzione del proprio lavoro;

Si cercherà di diminuire il più possi bile l’entità delle atti vità monotone e ripetitive;

Verranno aumentate le informazi oni concernenti gli obietti vi;

Sarà sviluppato uno stile di leadership;

Si eviteranno definizioni imprecise di ruoli e mansioni.

Verranno distribuiti/comunicati efficacemente gli standard ed i valori dell’organizzazione a tutti i livelli organizzativi, per esempio

tramite manuali destinati al personal e, riuni oni informati ve, bollettini;

Si farà i n modo che gli standar d ed i val ori dell’organizzazione si ano noti ed osser vati da tut ti i lavoratori dipendenti;

Si provvederà al miglioramento della responsabilità e della competenza del management per quanto riguarda la gestione dei

conflitti e la comunicazi one;

Si stabilirà un contatto indipendente per i lavor atori;

Verranno coinvolti i dipendenti ed i loro rappresentanti nella valutazione del rischio e nella prevenzione dello stress lavoro-

correlato.

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CHE COSA E’ LO STRESS

DEFINIZIONI

Lo stress e’ la rispo sta non sp ecifica d ell’org anis mo umano di fronte a qualsiasi sollecitazion e e sti molo si presenti, innestando

una normale reazione d i ad attamento che può arrivar e ad essere p atologica in situaz ioni estreme .

GENERALIT A’ SULLO STRESS

Quindi lo str ess si manifesta quando l’organismo deve rispondere a qualsiasi stimolo del mondo es terno e questa risposta consiste in un adattamento del comportamento e in un’atti vazione dei sistemi biologici (psico-neuro-endocrini) che per mettono di af frontare e risol vere la situazione in modo tal e da evitar e possibili conseguenze negati ve e permettere di sviluppare for me di adattamento nel caso non si a possibile risol vere la situazione. Quindi, una cosa importante da tener e a mente e’ che lo stress non e’ di per sè sempre un fattore negati vo, in quanto esiste uno stress positi vo chiamato eu stress che ci rende più capaci di adattarci positi vamente alle situazioni, ma esiste poi uno stress negati vo chiamato distress quando la situazi one richiede uno sforzo tale di adattamento da superare le nos tre capacità di realizzarlo, e quindi si instaur a un logorio progressivo che porta al superamento delle nostre difese psicofisiche. Dal momento in cui il nos tro organismo viene s timol ato e deve rispondere a questa sollecitazione, esso mette in moto alcuni meccanismi specifici che s tanno alla base dello stress e più precisamente i n ques ta risposta si indivi dua :

1. una coppia “sti molo- risposta”,

2. uno sforzo di adattamento, per risponder e in modo adeguato ed efficace allo stimolo,

3. un alto consumo “energetico” (psichico e fisico) per realizzare ques to s forzo di adattamento.

Ora in base alle modalità con cui gli stimoli esterni si presentano, il nostro organismo risponderà in modo di verso e più precisamente attraverso due modalità disti nte i n:

⇒ Stress acuto : quando gli eventi str essanti si presentano in modo acuto e la risposta dell’organismo si gioca ed esaurisce nel giro di pochi mi nuti o or e (ad esempio una notizia lut tuosa);

⇒ Stress cronico : Quando gli eventi stressanti si pr otraggono per giorni, settimane, mesi e la risposta dell’organismo deve essere

mantenuta per tutto quel tempo ( ad esempio un rapporto di lavoro problematico).Oggi prendiamo in consi derazione il distress cioè la parte negati va dello stress la cui sindrome si caratterizza per:

a) una prima fase di “allarme ”

b) una seconda fase di “resistenza ”

c) una terza fase di “esaur imento funzionale

Dopo una prima fase di allarme cioè di aumentata attenzione e tensi one l’organismo cerca di contr astare la situazione stressante , acuta o cronica che sia, opponendo una resistenza agli effet ti che questa situazione produce sul proprio equilibrio, ma ad un certo punto, nel tentati vo di contrastarla, va in esaurimento perché il costo della resistenza è più forte delle capacità di cui dispone il nostro organismo che con il passare del tempo si esaurisce facendo così emergere gli effetti dello stress da lavoro. Quello che è stato detto fino adesso val e per tutti: un capo reparto può essere un fattore stressante come una suocera o una moglie o un marito, lo stress sul lavoro può essere altr ettanto forte di quello in casa con i propri famigliari o con amici e parenti con cui non si riesce ad andare d’accordo, ma bisogna frequentare comunque. E’ ovvio che la possi bilità di stress non è escl usiva del lavoro, ma lo si riscontra in qualsiasi ambiente si a di vita che di l avoro; per chi se l a ricorda, c’era una frase famosa “Fermate il mondo voglio scendere” con cui si esprime il concetto di s tress anche nel linguaggio più banale e comune della situazione s tressante global mente i ntesa. A noi però adesso interessa portarci sul lavoro. Anche sul lavoro lo s tress c’è sempre stato perché chi ha comi nciato a far e il medico del lavoro come noi negli anni 14, tutte le grosse lotte sulla sicurezza sul lavoro parti vano proprio dal discorso dei ritmi, dei tempi, del cottimo, della catena, lo stress era il pane quotidiano, poi in qualche modo sembrava che si fosse un pochino perso. Adesso ritor na molto forte perché nelle nuove forme di organizzazione del lavor o stanno riemergendo o emergendo delle situazioni che giocano un ruolo molto forte nel produrre situazioni stressanti. E’ evidente che, per esempio, il fatto che alcuni fat tori di rischio chimici e fisici siano lentamente calati di intensità rispetto a trenta anni fa, ha fat to riemergere di più gli altri fattori, ma gli aspetti più rilevanti sono legati alla crescente terziarizzazione che sposta molto l’attenzione su questi problemi.

La precarietà e l’in certezza del lavoro, sono eleme nti stressanti di enorme portata così come le nuove forme organizzative il cui

legame con lo stress è molto stretto per non dire i ntrinseco.

Pensiamo al lavoro su chiamata, cioè un lavoratore che sta a casa ed aspetta la chiamata dell’azienda per andare a lavorare, qui lo stress si riflette sia sul lavoro che sulla vita quotidiana perché ne danneggia la qualità creando questo clima di incertezza. Il nuovo sistema di regole legate alla legge Biagi opera sulla flessibilità esasperata la quale sicuramente è una condizione che può influire molto sulla situazione di stress dei lavoratori, quindi oggi il mondo del l avoro fa ritornare in primo piano con forza o fa emergere nuovi elementi che possono inci dere pesantemente nei confronti dello stress .

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I FATTORI STRESSANTI SUL LAVORO

Possiamo di videre i fat tori stressanti sul lavor o in tr e grandi gruppi:

a) fattori materiali, b) fattori organizzativi in senso classico, c) fattori immateriali e psicoso ciali

Tutti questi mescolandosi variamente possono contribuire a creare una condizione di stress. Partiamo dai fattori materiali perché spesso si pensa che lo stress sia soltanto frut to di un disordi ne psicologico o rel azionale. Certamente lo s tress è princi palmente un fatto psicol ogico e relazional e, ma anche gli aspetti materiali contano; un ambiente di lavoro molto rumoroso, le vibr azioni, gli inquinanti aerei, le basse temperature e gli sbalzi di temperatura, la movi mentazione di carichi pesanti, pos ture viziate e stancanti, sono tutti elementi che contribuiscono a creare stress .

Più interessanti sono i fattori organizzativi; i pr in cipali sono gl i orar i di lavoro, i turni in p arti colare quell i con forte rotaz ione e il lavoro notturno, i carichi di lavoro , i r itmi di la voro, la ripetitività e parcell izzazion e e la monot onia; tutti questi possono essere

fattori causali o concau sal i di stress. L’ultimo gruppo di fattori chiamato psicosoci ali relati vi al contesto lavorativo riguardano il rapporto con l’ambiente di lavoro e il contenuto del lavoro (se piace oppur e no), aspetti quindi molto contigui ai fattori organizzati vi visti in precedenza. In particolare i fattori psicosociali legati al contesto lavorati vo sono dovuti all’eventuale carenza di cultura organizzati va, motivazionale e comunicati va dell’azienda, un’ azienda che non sa motivare, che non trasmette le informazioni, che non sviluppa un buon sistema di rel azioni è un’azienda in cui la possibilità di andare incontro a s tress è molto maggiore. Altri aspetti sono il ruolo che si h a nel l’amb ito d ell’org anizzazion e, sono chiari, ad esempio , i comp iti e il mandato? Può evolvere la carriera? Quale il controllo sul proprio lavoro? Il livel lo di responsabilità è troppo elevato o vi ceversa si è deresponsabilizzati?

Questi sono tutti elementi che ogni giorno incidono sul vissuto rispetto al lavoro. Altri fattori potenzial mente str essanti sono i rapporti interpersonali, orizzontali e verticali, i conflitti sul lavoro e i conflitti lavoro - famiglia, in quanto il mondo del lavoro è aperto e comunicante con il mondo della vita quotidiana, gli aspetti legati al contenuto del lavor o; quante volte, per esempio, ci accorgiamo che il l avoro che ci viene affidato non è congruo rispetto alle nostre capacità e rispetto alle nostre competenze. Se il lavor o è troppo dif ficile ci mette in ansia, se è tr oppo facile ci dà un senso di frustrazione, in quanto potremmo usare meglio le nos tre risorse, infatti lo stress è legato ad un eccesso di stimolazione, ma anche ad un difetto di stimolazione, se ci si trova ad operare dietr o ad uno sportello con 300 persone nervose davanti questo è un momento stressante, ma se si è chiusi in un ufficio senza niente da fare anche questo è un fat tore stressante. Non percezione del senso e della utilità del proprio lavoro, tempi e risorse che mi sono assegnate che non sono congrue al lavoro ed ai compiti che mi vengono affidati, eccessi va flessi bilità, sono tutte condizioni che non possiamo pensar e che passino senza lasci are il segno, senza intaccare il nostro vissuto ed il nos tro benessere non solo mentale, ma anche fisico.

LE CONSEGUENZE SULLA SALUTE

Arriviamo or a al secondo passaggio: se queste situazi oni variamente combi nate incidono su di noi, quali effetti producono sulla nostra salute? In definiti va lo str ess ci interessa perché paghiamo un costo rispetto allo stress , paghiamo delle conseguenze a livello comportamentale ed emozionale, a li vello di disturbi psico fisiologici e a livello patologico, in quanto l’azione indotta dallo stress può avere un effetto favorente nel sorgere di certe mal attie, poiché si sta male quando si è a disagio, ma ci si può anche ammalar e, in certe condizioni, per colpa dello stress. E’ chiaro ch e tutto ciò è legato ai diversi l ivelli di stress, ed è legato soprattutto alla risposta individuale ;

Questo argomento è un terreno minato, infatti la r i sposta individuale è estremamente variabile perch é nella stessa condizione di disagio, cinque p erson e hanno una reaz ione di un ce rto tipo mentre altre l ’hanno diversa; quindi atten zion e a non g eneralizzare in

modo banale, però è importante cap ire che lo stress può incid ere sulla nostra salute.

A livello comportamental e ed emozionale le conseguenze dello s tress possono esser e ad esempio: ⇒ sovreccit azione, irritabi lità e rabbia : una persona sotto stress scatta e di venta aggressiva an che per motivi banali e futili; ⇒ scarsa concentrazione e scarsa attenzione: lo stress ha a che fare con gli infortuni, i n quanto una persona con scarsa

concentrazione e attenzione, è certamente più portata ad aver e un infortunio, se l’ambiente di lavoro non è più che sicuro; ⇒ una diminuzione d el rendimento: una persona str essata rende di meno sul lavor o, è fuori discussione ; ⇒ una facil ità al pianto: è uno dei primi segni molto importanti che siamo al limite delle nostre risorse; ⇒ eccessi o carenze di alimentazion e, poca voglia di mangiare o viceversa mangiare molto; ⇒ un calo d ella memor ia; ⇒ un calo d ell’autostima, ci si sente inadeguati e subentra un senso di impotenza e di frustrazi one che induce spesso una risposta

sbagliata attraverso l’assunzione o l’aumento del livello del fumo o degli alcolici, ⇒ disturbi del sonno: sia come difficoltà ad addormentarsi sia come risvegli precoci, risvegli frequenti, ⇒ disturbi cardiovascolari : tachicardia palpitazioni, extrasistol e, ipertensi one arteriosa; ⇒ tendenza all’ip erglicemia; ⇒ cefalea ; il mal di testa è un altro disturbo, molto aspecifico,

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QUADRO RIEPILOGATIVO DELLE LAVOR AZIONI

ATTIVITA' E FASI DI LAVORO

Nella seguente tabella vengono riportate le l avorazioni oggetto del presente Documento di Valutazione DEI Rischi, suddivise in ATTIVITÀ (costituenti i di versi raggruppamenti) ed i n FASI DI LAVORO (o reparti).

ATTIVITÀ/F ASI DESCRIZIONE

ATTIVITA' 1 ATTIVITA’ DI UFFICIO

Fase 1 DIREZIONE E SEGRETERIA

Fase 2 LAVORI DI UFFICIO

Fase 3 UFFICIO – PROTOCOLLO E CENTRALINO

Fase 4 RICEVIMENTO CLIENTI E/ FORNITORI

ATTIVITÀ/F ASI DESCRIZIONE

ATTIVITA' 2 ATTIVITA’ DI VENDITA E COMMERCIO DEL SUPERMERCATO

Fase 1 ESPOSIZIONE E VENDITA DI PRODOTTI AL DETTAGLIO

Fase 2 SISTEMAZIONI INTERNE AL NEGOZIO

Fase 3 STOCCAGGIO PRODOTTI SUPERMERCATI

Fase 4 OPERAZIONI DI CASSA

ATTIVITÀ/F ASI DESCRIZIONE

ATTIVITA' 3 REPARTO PRODOTTI ALIMENTARI

Fase 1 REPARTO SALUMERIA E FORMAGGI

Fase 2 REPARTO CARNI FRESCHE

Fase 3 REPARTO PANIFICIO - FORNO

Fase 4 REPARTO PESCE FRESCO E/O SURGELATI

Fase 5 REPARTO ORTOFRUTTA - VERDURA

ATTIVITÀ/F ASI DESCRIZIONE

ATTIVITA' 4 REPARTO MACELLERIA

Fase 1 MACELLAZIONE, SEZIONAMENTO E CONFEZIONAMENTO CARNE

Fase 2 MACELLERIA LABORATORIO

Fase 3 LAVORAZIONI ALL’INTERNO DELLE CELLE FRIGORIFERO

ATTIVITÀ/F ASI DESCRIZIONE

ATTIVITA' 5 ATTIVITA’ DI PULIZIA

Fase 1 PULIZIA DEGLI AMBIENTI INTERNI E ESTERNI

Fase 2 PULIZIA SERVIZI IGIENICI

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SSEEDDEE OOPPEERRAATTIIVVAA

NOTIZIE di CARATTERE GENERALE

ORARI di LAVORO

Giorni Orar i

Lunedì 08.00 – 20.00

Martedì 08.00 – 20.00

Mercoledì 08.00 – 20.00

Giovedì 08.00 – 20.00

Venerdì 08.00 – 20.00

Sabato 08.00 – 20.00

Domenica 08.00 – 13.00

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Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

NOTIZIE DI CARATTERE GENERALE SULLA POSIZIONE DELL’ INSEDIAMENTO

L’insediamento s i inserisce in prossim ità del centro urbano di MORLUPO (RM) 00067 in corrispondenza di una strada ad ALTO scorrimento v eicolare e pedonale S.S. 3 Via FLAMINIA.

SSTTUUDDIIOO DDEELL CCOONNTTEESSTTOO AAMMBBIIEENNTTAALLEE

DDEELLLL’’IINNSSEEDDIIAAMMEENNTTOO

11)) FFoottoo aarreeaa iinntteerreessssaattaa aallllaa zzoonnaa ddeellllaa sseeddee ooppeerraattiivvaa

Contesto Insediamento:

COMUNE di CASTLVECCHIO (RM) 00060

Via ROMA, 3

Area in pieno centro urbano, zona centrale dotata di tutte le

urbanizzazioni primarie, con ALTA intensità veicolare e pedonale

Potenziali interferenze con il

contesto ambienta le

Presenza di edifici pubblici e/o commercia li nelle

immediate vicinanze

SI

X

NO

Nelle vicinanze dell’insediamento si riscontra la presenza di edifici

pubblici e commerciali e/o insediamenti industriali o artigianali che

potrebbero comportare un’eccessiva attività veicolare e/o pedonale, si

prescrive quindi la massima cautela nell’ingresso e/o uscita dei

fornitori, subappalti e/o lavoratori prestanti serviz io o fornitura nel

nostro plesso

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EELLEENNCCOO ddeellllee

AATTTTIIVVIITTAA’’ LLAAVVOORRAATTIIVVEE

SSVVOOLLTTEE

RIFERIMENTI NORMATIVI

DESCRIZIONE ATTIVITA’

RISCHI EVIDENZIATI

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE

Si allegano

MACCHINE e ATTREZZATURE

SOSTANZE PERICOLOSE

DISPOSITIVI di PROTEZIONE INDIVIDUALI

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VALUTAZIONE RISCHI ATTIVITA’ LAVOR ATIVE

Qui di seguito vengono riportate le di verse fasi lavorati ve oggetto delle atti vità presenti in azienda. Per ognuna di esse sono s tati indivi duati e valutati i rischi con la metodologia indicata e sono state dettagliate le misure di prevenzione ed indicati i Dispositivi di Protezione Indi viduale (DPI) da utilizzare, nonchè le eventuali attrezzature, opere pr ovvisionali e sostanze impiegate, con i relativi rischi e misure di prevenzione.

AATTTTIIVVIITTAA’’ DD’’UUFFFFIICCIIOO

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ATTIVITA’ DI UFFICIO

FASE LAVORATIVA

DIREZIONE E SEGRETERIA

ATTIVIT A’ CONTEMPL AT A

Trattasi dei lavori di impostazi one e strategia aziendale e del controllo dell'attività contabile e amministrati va, comportanti lo svolgimento di lavori di uf ficio con utilizzo di attrezzatura tipica.

Attrezzature UTILIZZATE Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti Attrezzature :

FAX FOTOCOPIATRICE PERSONAL COMPUTER STAMPANTE A GETTO D'INCHIOSTRO STAMPANTE LASER TELEFONO

Sostanze Pericolose UTILIZZ ATE

Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti Sostanze Pericolose :

TONER Nota: Per le attrezzature di lavoro, le sostanze sopra indicate, si farà riferimento alle schede specifiche, riportanti i relativi rischi, misur e di prevenzi one e dispositivi di protezione da indossare.

RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI La seguente tabella riporta l’elenco dei rischi indi viduati nella fase di lavor o, ognuno dei quali è stato valutato i n termini di probabilità e magnitudo per ottenere la entità del Rischio.

Descriz ione del Perico lo Probabilità Magnitudo Rischio Postur a Possibile Modesta BASSO 2 Elettrocuzione Improbabile Grave BASSO 2 Inalazi one di pol veri e fibre Probabile Lieve BASSO 2 Punture, tagli e abrasioni Possibile Modesta BASSO 2

MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI

Oltre alle misure di prevenzione di ordine gener ale nei confronti dei rischi sopra indi viduati (riportate nella relazi one introdutti va), i lavoratori addetti dovr anno osser vare le seguenti misure preventi ve: Generale

Assicurarsi che il lavoro non venga svolto cos tantemente in condizioni di s tress (tempi ridotti a causa di personale insufficiente) Prevedere personale di riserva per coprire ferie, malatti e, periodi di punta, ecc. (es. ser vendosi di agenzie di collocamento) Si provvederà a completare l'infor mazione di tutti i lavoratori sui rischi riscontrabili in albergo, sulle misure precauzionali adottate e

sulle at tività di prevenzione da metter e in atto Coinvolgere i lavoratori nella stesura delle procedure di l avoro Rimuovere il contante dall'immobile con regolarità; tenere il contante i n cassaforte/contenitore ad apertura ritardata; non contare e

riporre denaro apertamente; compilar e norme per il maneggio del denaro e accertar e che il personale le conosca Posizionare la s tampante i n ambi enti opportuni

Punture, tagli ed abrasioni

Utilizzare la spillatrice con la dovuta attenzione e cura

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Inalazion e di polveri e fibre

La sostituzione del toner, essendo quest'ulti mo tossico, deve essere effettuata da personale esperto Postura

Si terranno a disposizione degli addetti al videoterminale che ne facciano richiesta poggiapiedi e/o pedane Si espleterà opera di for mazione affi nchè ogni operatore predisponga la tastiera in modo da scaricare il peso delle mani e/o degli

avambracci Utilizzare schermi protetti vi per l'affaticamento visi vo per il lavoro al videoter minal e Effet tuare semplici esercizi di rilassamento, stiramento e rinforzo muscol are durante la giornata lavor ati va Si forniranno agli addetti alla direzione e segreteria sedili registrabili in altezza i n mani era che possano predisporli secondo le proprie

esigenze e nella maniera più ergonomicamente valida Predisporre sedili di l avoro montati su 5 ruote, muniti di schi enale registrabile i n altezza ed i nclinabile secondo l e esigenze pr oprie di

ogni operator e dell'ufficio Non mantenere a lungo posizioni scomode o viziate.In caso di impossibilità in tal senso, interrompere spesso il lavoro per rilassar e la

muscolatur a Assumere una comoda posizione di lavoro Saranno messi a disposizione degli operatori supporti per i videoterminali in mani era che ognuno di essi possa posizionare lo schermo

secondo l e proprie esigenze

DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI

I lavoratori addetti alla l avorazi one dovranno indossare obbligatoriamente i seguenti D PI con marcatura “CE”:

Non si prevede l'utilizzo obbligatorio di DPI Conclusioni Indi viduati i singoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le EVENTUALI CONSEGUENZE possibili per la salute dei l avoratori, si può presumibil mente ritenere che la stessa presenti nel suo complesso un RISCHIO BASSO.....Ciò nonostante, al fine del miglioramento nel tempo dei li velli di sicur ezza possibili, dovranno essere comunque seguite le Misure di Prevenzione i ndicate ed utilizzati i D.P.I. consigliati.

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FASE LAVORATIVA LAVORI DI UFFICIO

ATTIVIT A’ CONTEMPL AT A

L' atti vità è relati va allo svolgimento di lavori d'ufficio comportanti l'utilizzo di attrezzature tipiche, compreso personal computer, utilizzato i n modo disconti nuo. L' atti vità comporta contatti con la clientela, l'accesso ad armadi, scaffali e macchine. In caso di utilizzo del PC i n modo sistematico o abituale, per venti ore settimanali, dedotte le interruzioni di cui all' art. 175 dello stesso D.Lgs. 81/08, occorrerà attenersi alle istruzione riportate nella scheda di sicurezza specifica " LAVORI AL VIDEOTERMINALE".

Attrezzature UTILIZZATE

Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti Attrezzature :

CALCOLATRICE FAX FOTOCOPIATRICE PERSONAL COMPUTER STAMPANTE TELEFONO

Sostanze Pericolose UTILIZZ ATE

Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti Sostanze Pericolose :

POLVERI TONER

Nota: Per le attrezzature di lavoro, le sostanze sopra indicate, si farà riferimento alle schede specifiche, riportanti i relativi rischi, misure di prevenzi one e dispositivi di protezione da indossare.

RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI La seguente tabella riporta l’elenco dei rischi indi viduati nella fase di lavor o, ognuno dei quali è stato valutato i n termini di probabilità e magnitudo per ottenere la entità del Rischio.

Descriz ione del Perico lo Probabilità Magnitudo Rischio Affaticamento visi vo Probabile Modesta MEDIO 3 Elettrocuzione Possibile Grave MEDIO 3 Stress Psicofisico Possibile Modesta BASSO 2 Microclima Probabile Lieve BASSO 2 Urti, colpi, impatti e compressioni Possibile Modesta BASSO 2 Postur a Probabile Lieve BASSO 2 Rumore Vedere valutazione specifica Possibile Modesta BASSO 2 Scivolamenti, cadute a livello Possibile Modesta BASSO 2 Punture, tagli e abrasioni Possibile Modesta BASSO 2

MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI Oltre alle misure di prevenzione di ordine gener ale nei confronti dei rischi sopra indi viduati (riportate nella relazi one introdutti va), i lavoratori addetti dovr anno osser vare le seguenti misure preventi ve: Generale

All'atto dell'elabor azione, della scelta, dell'acquisto del software, o allorchè questo viene modificato, come anche nel definire le mansioni che i mplicano l'utilizzazione di unità videoter minali, il datore di l avoro terrà conto dei seguenti fattori:

a) il software deve essere adeguato alla mansione da svolgere; b) il software deve esser e di facile uso e, se del caso, adattabile a livello di conoscenza e di esperienza dell'utilizzator e; nessun

dispositi vo o controllo quantitati vo o qualitati vo può essere utilizzato all'insaputa dei lavor atori; c) i sistemi debbono fornire ai lavor atori delle indicazioni sul loro svolgimento; d) i sistemi devono fornire l'informazione di un for mato e ad un ritmo adeguato agli operatori; e) i principi dell'ergonomi a devono essere applicati in particolare all'elaborazi one dell'informazi one da parte dell'uomo.

Punture, tagli ed abrasioni

Poiché molti piccoli incidenti o infortuni accadono negli uffici a causa dell'utilizzo impr oprio di forbici, tagliacarte, temperini ecc., è da evitare l'abitudine di riporre oggetti appuntiti o taglierini privi di protezione nelle tasche o nei portamatite. Inoltre le taglierine manuali devono essere usate con attenzi one non manomettendo le protezioni della l ama e lasciare l a lama s tessa, al termi ne delle operazioni

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in posizione abbassata. Anche l'utilizzo delle cucitrici a punti può essere causa di infortuni, occorre, soprattutto in caso di inceppamento, prestare attenzione alle oper azioni di sblocco della stessa.

Elettrocuzione

Le macchine da ufficio alimentate elet tricamente devono esser e collegate all'impianto di messa a terra tr amite spi na di ali mentazione o devono possedere un doppio involucro d'isolamento (doppia protezione), garantito dal marchi o e da documentazione rilasciata dal fabbricante. Per l'utilizzo occorrerà attenersi alle istruzi oni riportate nelle specifiche schede d'uso e manutenzi one.

Rumore

Il rumore emesso dalle attrezzatur e appartenenti al posto di lavoro deve essere preso i n considerazi one al momento della sistemazione del posto di lavoro, i n particolare al fine di non perturbare l'attenzione e la comunicazione verbale.

Di norma negli uffici, da rilevazioni fatte da Organismi specialisti, i livelli di rumorosità non sono tali da mettere a rischio la salute dei lavoratori e da turbare l'attenzione e l a comunicazione verbale dei l avoratori, poiché il limite d'esposizione giornalier a riscontrato è abbondantemente inferiore alla normativa è di 80 dB, di sotto al quale è ragionevol e consider are che non sussistano rischi di i poacusia (indebolimento o perdita dell'udito) da rumore.Pertanto pur non rappresentando di norma un rischio lavorati vo, è opportuno progettare gli ambienti di l avoro tenendo conto del r umore emesso dalle singole apparecchiature, per evitare che il rumore infastidisca i lavoratori, che fra l'atro possono essere influenzati anche da fonti di rumore esterni all'ufficio (ad esempio la circolazione s tradale).

Microclima

Per il mantenimento di una qualità dell'aria e di un microclima soddisfacente è necessario agire con vari tipi d'azi oni. In primo luogo occorre procedere, laddove siano presenti elementi inquinanti alla rimozione degli stessi o ridurne entr o limiti accettabili la presenza (ad esempio dotando i l ocali d'arredi e attrezzatur e che provocano basso inquinamento, rimuovendo tappeti ecc .). Occorre poi garantire una buona aerazione dei luoghi, pr ovvedere ad opportune misure di manutenzione (ad es filtri aria condizionata) ed igiene dei locali (pulizia frequente ed efficace). Inoltre è necessario che anche i lavoratori adottino comportamenti personali responsabili come ad esempio: mantenere temperatur e che garantiscano il benessere ter mico evitando correnti d'aria dirette, schermar e le finestr e in caso di raggi troppo forte, non fumare nei locali (fra l'altro tale comportamento è specificatamente vietato) adottare consone misure di igiene personal e,

Radiazioni non ionizzanti

Tutte le radiazioni, eccezione fatta per la parte visibile dello spettro elettromagnetico, devono essere ridotte a livelli trascurabili dal punto di vista della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori.

Postura

Non mantener e a lungo posizioni scomode o viziate.In caso di impossi bilità in tal senso, interrompere spesso il lavoro per rilassare la muscolatur a

Assumere una comoda posizione di lavoro Effet tuare semplici esercizi di rilassamento, stiramento e rinforzo muscol are durante la giornata lavor ati va i n uf ficio Il piano di lavoro deve aver e una superficie poco riflettente, essere di di mensi oni sufficienti e permettere una disposizione flessibile

dello schermo, della tastier a, dei documenti e del material e accessorio SEDIA D A UFFICIO L'altezza dello schienale deve essere di cm 48-52 sopra il sedile, la parte superiore concava, la l arghezza cm 32-

52; tut te l e parti debbono essere realizzate in modo da evitare danni alle persone e deterioramento degli indumenti: i bordi, gli spigoli e gli angoli devono essere lisci ed arrotondati; tut te le parti con cui l'utente può avere un prolungato contatto debbono essere realizzate con materiali a bassa conducibilità termica; gli elementi mobili e regolabili debbono esser e realizzati in modo da evitare danni all'operatore sia nelle nor mali condizioni di funzi onamento sia i n concomitanza con funzioni accidentali

I materiali di rivestimento dei sedili e degli schienali devono consentire la pulitura senza danneggiamenti dell'imbottitur a ed essere permeabili all'acqua e al vapore acqueo; la base di appoggio deve avere al meno ci nque bracci muniti di r otelle; le r otelle e gli el ementi di appoggio debbono esser e facilmente sostituibili anche dall'utilizzatore; l'oper atore deve poter eseguire tutti gli adattamenti possibili stando seduto, con facilità e senza utilizzare congegni difficilmente raggiungibili o che richiedono forza per esser e manovrati

La Tastier a del PC deve essere inclinabile e dissociabile dallo schermo e vi deve essere spazio sufficiente davanti ad essa per poggiare mani e braccia (almeno 15 cm)

Stress Psicofisico

Verranno effettuati adeguati contr olli periodici sui lavoratori., in quanto solo attraverso i singoli controlli è possibile acquisire quelle conoscenze sulla base delle quali il dator e di lavoro è in grado di evitare il rischio specifico dello stress l avorati vo con una di versa organizzazione del personale, secondo il normal e criterio del pr evedi bile ed evitabile.

Verranno rispettate le misure gener ali di prevenzione riportate nella rel azione intr odutti va per il rischio specifico di stress psicofisico ed in particolare quanto riportato per lo stress lavoro-correlato nell' accordo europeo dell'8 ottobre 2004, richiamato dall'art. 28 del D.Lgs. 81/08.

Affaticamento visivo

ILLUMINAZIONE D EL POSTO DI LAVORO L'illuminazione generale ovvero l'illuminazione specifica (lampade di l avoro) devono garantire un'illuminazione sufficiente ed un contras to appropriato tr a lo scher mo e l'ambi ente, tenuto conto delle caratteristiche del lavoro e delle esigenze visive dell'utilizzatore. Fas tidiosi abbagliamenti e riflessi sullo schermo o su altre at trezzature devono essere evitati strutturando l'arredamento del local e e del posto di l avoro i n funzione dell'ubicazi one delle fonti di l uce artificiale e delle loro caratteristiche tecniche.

Il Monitor utilizzato deve essere privo di difet ti quali sfarfallii, mancanza di luminosità o contrasto

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Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

RIFLESSI ED ABBAGLIAMENTI I posti di l avoro devono essere sistemati i n modo che le fonti lumi nose quali le finestre e le altre

aperture, le pareti trasparenti o trasl ucide, nonchè le attrezzature e le pareti di colore chiaro non producano riflessi sullo schermo. Le finestre devono essere munite di un opportuno dispositivo di copertura regol abile per attenuare la luce diurna che illumina il pos to di lavoro.

DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI

I lavoratori addetti alla l avorazi one dovranno indossare obbligatoriamente i seguenti D PI con marcatura “CE”:

Non si prevede l'utilizzo obbligatorio di DPI Conclusioni Indi viduati i si ngoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le EVENTUALI CONSEGUENZE possibili per la salute dei lavoratori, si può pr esumibilmente ritener e che la stessa presenti nel suo complesso un RISCHIO MEDIO.. ...Pertanto, al fine del miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza possibili, dovranno essere seguite le Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I. consigliati.

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CONSULENZE E SERVIZI INTEGRATI IN MATERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO

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FASE LAVORATIVA UFFICIO PROTOCOLLO E CENTRALINO

ATTIVIT A’ CONTEMPL AT A

L'atti vità prevede il disbrigo di pratiche di ufficio, segreteria e reception, in particolare: -utilizzo di macchi ne da scri vere -utilizzo di videoterminali -catalogazione schedari in scaffalatur e In caso di utilizzo del PC in modo sistematico o abituale, per venti ore setti manali, dedotte le interruzioni di cui all' art. 175 dello stesso D.Lgs. 81/08, occorrerà attenersi alle istruzione riportate nella scheda di sicurezza specifica " LAVORI AL VIDEOTERMINALE".

Attrezzature UTILIZZATE Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti Attrezzature :

FAX FOTOCOPIATRICE PERSONAL COMPUTER STAMPANTE TELEFONO

Sostanze Pericolose UTILIZZ ATE

Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti Sostanze Pericolose :

POLVERI TONER

Nota: Per le attrezzature di lavoro, le sostanze sopra indicate, si farà riferimento alle schede specifiche, riportanti i relativi rischi, misure di prevenzi one e dispositivi di protezione da indossare.

RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI

La seguente tabella riporta l’elenco dei rischi indi viduati nella fase di lavor o, ognuno dei quali è stato valutato i n termini di probabilità e magnitudo per ottenere la entità del Rischio.

Descriz ione del Perico lo Probabilità Magnitudo Rischio Stress Psicofisico Probabile Modesta MEDIO 3 Elettrocuzione Possibile Grave MEDIO 3 Affaticamento visi vo Possibile Modesta BASSO 2 Microclima Probabile Lieve BASSO 2 Urti, colpi, impatti e compressioni Possibile Modesta BASSO 2 Postur a Probabile Lieve BASSO 2 Rumore Vedere valutazione specifica Possibile Modesta BASSO 2 Scivolamenti, cadute a livello Possibile Modesta BASSO 2 Punture, tagli e abrasioni Possibile Modesta BASSO 2

MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI Oltre alle misure di prevenzione di ordine gener ale nei confronti dei rischi sopra indi viduati (riportate nella relazi one introdutti va), i lavoratori addetti dovr anno osser vare le seguenti misure preventi ve: Generale

All'atto dell'elabor azione, della scelta, dell'acquisto del software, o allorchè questo viene modificato, come anche nel definire le mansioni che i mplicano l'utilizzazione di unità videoter minali, il datore di l avoro terrà conto dei seguenti fattori: a) il software deve essere adeguato alla mansione da svolgere; b) il software deve esser e di facile uso e, se del caso, adattabile a livello di conoscenza e di esperienza dell'utilizzator e; nessun dispositi vo o controllo quantitati vo o qualitati vo può essere utilizzato all'insaputa dei lavor atori; c) i sistemi debbono fornire ai lavor atori delle indicazioni sul loro svolgimento;

d) i sistemi devono fornire l'informazione di un formato e ad un ritmo adeguato agli operatori; e) i principi dell'ergonomi a devono essere applicati in particolare all'elaborazi one dell'informazi one da parte dell'uomo.

Punture, tagli ed abrasioni

Poiché molti piccoli incidenti o infortuni accadono negli uffici a causa dell'utilizzo impr oprio di forbici, tagliacarte, temperini ecc., è da evitare l'abitudine di riporre oggetti appuntiti o taglierini privi di protezione nelle tasche o nei portamatite. Inoltre le taglierine manuali devono essere usate con attenzi one non manomettendo le protezioni della l ama e lasciare l a lama s tessa, al termi ne delle operazioni

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CONSULENZE E SERVIZI INTEGRATI IN MATERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO

BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 64 di 315

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in posizione abbassata. Anche l'utilizzo delle cucitrici a punti può essere causa di infortuni, occorre, soprattutto in caso di inceppamento, prestare attenzione alle oper azioni di sblocco della stessa.

Elettrocuzione

Le macchine da ufficio alimentate elet tricamente devono esser e collegate all'impianto di messa a terra tr amite spi na di ali mentazione o devono possedere un doppio involucro d'isolamento (doppia protezione), garantito dal marchi o e da documentazione rilasciata dal fabbricante. Per l'utilizzo occorrerà attenersi alle istruzi oni riportate nelle specifiche schede d'uso e manutenzi one.

Rumore

Il rumore emesso dalle attrezzatur e appartenenti al posto di lavoro deve essere preso i n considerazi one al momento della sistemazione del posto di lavoro, i n particolare al fine di non perturbare l'attenzione e la comunicazione verbale.

In base a recenti indagini e misurazioni eseguite sugli operatori del Centralino è stato evidenziato che gli stessi sono espos ti a rischio contenuto; considerando le ore di at tività e le di verse modalità di i mpi ego dei dispositi vi di ricezione, i livelli di esposizione risultano pari o inferiori a 83 dB(A). Per prevenire questo rischi o è possi bile mettere a disposizione degli addetti dispositi vi di ricezione innovati vi che "tagliano" automaticamente i picchi in i ngresso e riducono i livelli elevati sotto determinati val ori di tetto. Dai pri mi accertamenti sperimentali è risultato che l'uso di tali dispositi vi espone gli operatori a li velli compresi tra 67 e 76 dB(A). Il rischio di danno uditi vo viene quindi ridotto drasticamente.

Microclima

Per il mantenimento di una qualità dell'aria e di un microclima soddisfacente è necessario agire con vari tipi d'azi oni. In primo luogo occorre procedere, laddove siano presenti elementi inquinanti alla rimozione degli stessi o ridurne entr o limiti accettabili la presenza (ad esempio dotando i l ocali d'arredi e attrezzatur e che provocano basso inquinamento, rimuovendo tappeti ecc .). Occorre poi garantire una buona aerazione dei luoghi, pr ovvedere ad opportune misure di manutenzione (ad es filtri aria condizionata) ed igiene dei locali (pulizia frequente ed efficace). Inoltre è necessario che anche i lavoratori adottino comportamenti personali responsabili come ad esempio: mantenere temperatur e che garantiscano il benessere ter mico evitando correnti d'aria dirette, schermar e le finestr e in caso di raggi troppo forte, non fumare nei locali (fra l'altro tale comportamento è specificatamente vietato) adottare consone misure di igiene personal e,

Radiazioni non ionizzanti

Tutte le radiazioni, eccezione fatta per la parte visibile dello spettro elettromagnetico, devono essere ridotte a livelli trascurabili dal punto di vista della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori.

Postura

Non mantener e a lungo posizioni scomode o viziate.In caso di impossi bilità in tal senso, interrompere spesso il lavoro per rilassare la muscolatur a

Assumere una comoda posizione di lavoro Effet tuare semplici esercizi di rilassamento, stiramento e rinforzo muscol are durante la giornata lavor ati va i n uf ficio Il piano di lavoro deve aver e una superficie poco riflettente, essere di di mensi oni sufficienti e permettere una disposizione flessibile

dello schermo, della tastier a, dei documenti e del material e accessorio SEDIA D A UFFICIO L'altezza dello schienale deve essere di cm 48-52 sopra il sedile, la parte superiore concava, la l arghezza cm 32-

52; tut te l e parti debbono essere realizzate in modo da evitare danni alle persone e deterioramento degli indumenti: i bordi, gli spigoli e gli angoli devono essere lisci ed arrotondati; tut te le parti con cui l'utente può avere un prolungato contatto debbono essere realizzate con materiali a bassa conducibilità termica; gli elementi mobili e regolabili debbono esser e realizzati in modo da evitare danni all'operatore sia nelle nor mali condizioni di funzi onamento sia i n concomitanza con funzioni accidentali

I materiali di rivestimento dei sedili e degli schienali devono consentire la pulitura senza danneggiamenti dell'imbottitur a ed essere permeabili all'acqua e al vapore acqueo; la base di appoggio deve avere al meno ci nque bracci muniti di r otelle; le r otelle e gli el ementi di appoggio debbono esser e facilmente sostituibili anche dall'utilizzatore; l'oper atore deve poter eseguire tutti gli adattamenti possibili stando seduto, con facilità e senza utilizzare congegni difficilmente raggiungibili o che richiedono forza per esser e manovrati

La Tastier a del PC deve essere inclinabile e dissociabile dallo schermo e vi deve essere spazio sufficiente davanti ad essa per poggiare mani e braccia (almeno 15 cm)

Stress Psicofisico

Verranno effettuati adeguati contr olli periodici sui lavoratori., in quanto solo attraverso i singoli controlli è possibile acquisire quelle conoscenze sulla base delle quali il dator e di lavoro è in grado di evitare il rischio specifico dello stress l avorati vo con una di versa organizzazione del personale, secondo il normal e criterio del pr evedi bile ed evitabile.

Verranno rispettate le misure gener ali di prevenzione riportate nella rel azione intr odutti va per il rischio specifico di stress psicofisico ed in particolare quanto riportato per lo stress lavoro-correlato nell' accordo europeo dell'8 ottobre 2004, richiamato dall'art. 28 del D.Lgs. 81/08.

Affaticamento visivo

ILLUMINAZIONE D EL POSTO DI LAVORO L'illuminazione generale ovvero l'illuminazione specifica (lampade di l avoro) devono garantire un'illuminazione sufficiente ed un contras to appropriato tr a lo scher mo e l'ambi ente, tenuto conto delle caratteristiche del lavoro e delle esigenze visi ve dell'utilizzator e. Fas tidiosi abbagliamenti e riflessi sullo schermo o su altre attrezzatur e devono essere evitati strutturando l'arredamento del local e e del posto di l avoro i n funzione dell'ubicazi one delle fonti di l uce artificiale e delle loro caratteristiche tecniche.

Il Monitor utilizzato deve essere privo di difet ti quali sfarfallii, mancanza di luminosità o contrasto RIFLESSI ED ABBAGLIAMENTI I posti di l avoro devono essere sistemati i n modo che le fonti lumi nose quali le finestre e le altre

aperture, le pareti trasparenti o traslucide, nonchè le attrezzature e l e pareti di colore chiaro non producano riflessi sullo schermo.

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Le fi nestre devono essere munite di un opportuno dispositi vo di copertur a regolabile per at tenuare la luce diurna che illumi na il posto di lavoro.

DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI

I lavoratori addetti alla l avorazi one dovranno indossare obbligatoriamente i seguenti D PI con marcatura “CE”:

Non si prevede l'utilizzo obbligatorio di DPI Conclusioni Indi viduati i singoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le EVENTUALI CONSEGUENZE possibili per la salute dei l avoratori, si può presumibil mente ritenere che la stessa presenti nel suo complesso un RISCHIO MEDIO... ..Pertanto, al fine del miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza possibili, dovr anno essere seguite l e Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I. consigliati.

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FASE LAVORATIVA RICEVIMENTO CLIENTI E/O FORNITORI

ATTIVIT A’ CONTEMPL AT A

Questa atti vità prevede la "gesti one" del cliente e/o fornitore. L'addetto accoglie lo stesso, ne ascolta l e esigenze, lo guida nel magazzino o al reparto di esposizione, e l o consiglia. Viene quindi compilato eventualmente l'ordine, da passare ai magazzini eri per la sua evasi one, e predisposto quanto necessario per gli aspetti fiscali e finanziari secondo le istruzi oni degli uffici amministrati vi

Attrezzature UTILIZZATE Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti Attrezzature :

CALCOLATRICE FAX FOTOCOPIATRICE PERSONAL COMPUTER POS LETTORE CARTE DI CREDITO STAMPANTE A GETTO D'INCHIOSTRO STAMPANTE LASER

Sostanze Pericolose UTILIZZ ATE

Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti Sostanze Pericolose :

INCHIOSTRI TONER

Nota: Per le attrezzature di lavoro, le sostanze sopra indicate, si farà riferimento alle schede specifiche, riportanti i relativi rischi, misur e di prevenzi one e dispositivi di protezione da indossare.

RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI La seguente tabella riporta l’elenco dei rischi indi viduati nella fase di lavor o, ognuno dei quali è stato valutato i n termini di probabilità e magnitudo per ottenere la entità del Rischio.

Descriz ione del Perico lo Probabilità Magnitudo Rischio Elettrocuzione Possibile Grave MEDIO 3 Calore, fiamme, esplosione Improbabile Grave BASSO 2 Urti, colpi, impatti e compressioni Possibile Modesta BASSO 2 Postur a Possibile Modesta BASSO 2 Radiazioni non ionizzanti Possibile Modesta BASSO 2 Scivolamenti, cadute a livello Possibile Modesta BASSO 2 Punture, tagli e abrasioni Possibile Modesta BASSO 2

MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI Oltre alle misure di prevenzione di ordine gener ale nei confronti dei rischi sopra indi viduati (riportate nella relazi one introdutti va), i lavoratori addetti dovr anno osser vare le seguenti misure preventi ve: Generale

Assicurarsi che il lavoro non venga svolto cos tantemente in condizioni di s tress (tempi ridotti a causa di personale insufficiente) Prevedere personale di riserva per coprire ferie, malatti e, periodi di punta, ecc. (es. ser vendosi di agenzie di collocamento) Coinvolgere i lavoratori nella stesura delle procedure di l avoro Rimuovere il contante dall'immobile con regolarità; tenere il contante in cassaforte/contenitore ad apertur a ritardata; non contare e

riporre denaro apertamente; compilar e norme per il maneggio del denaro e accertar e che il personale le conosca Effet tuare semplici esercizi di rilassamento, stiramento e rinforzo muscol are durante la giornata Si provvederà a completare l'informazione di tut ti i lavoratori sui rischi riscontrabili in azi enda, sulle misure precauzionali adottate e

sulle at tività di prevenzione da metter e in atto Si espl eterà opera di formazione affinchè ogni operatore predisponga la tasti era in modo da scaricare il peso delle mani e/o degli

avambracci. Si predisporrà opera di for mazione ed informazi one affi nchè ogni operator e sappia come comportarsi nell'eventualità di una rapina e

accertarsi che le maestranze l e conoscano

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VALUTAZIONE RISCHI ATTIVITA’ LAVOR ATIVE

Qui di seguito vengono riportate le di verse fasi lavorati ve oggetto delle atti vità presenti in azienda. Per ognuna di esse sono s tati indivi duati e valutati i rischi con la metodologia indicata e sono state dettagliate le misure di prevenzione ed indicati i Dispositivi di Protezione Indi viduale (DPI) da utilizzare, nonchè le eventuali attrezzature, opere pr ovvisionali e sostanze impiegate, con i relativi rischi e misure di prevenzione.

AATTTTIIVVIITTAA’’ DDII VVEENNDDIITTAA EE

CCOOMMMMEERRCCIIOO SSUUPPEERRMMEERRCCAATTOO

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FASE LAVORATIVA ESPOSIZIONE E VENDITA di PRODOTTI al DETT AGLIO

ATTIVIT A’ CONTEMPL AT A Trattasi delle atti vità commerciali di vendita nel negozio di prodotti per la casa e per l’igiene personale, di generi alimentari e non comprendente il contatto con la clientela, la sistemazione e l'esposizione dei prodotti nelle di verse scaffal ature addette all’esposizione e s toccaggio degli stessi.

Attrezzature UTILIZZATE Nello svolgimento dell’ at tività lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti Attrezzature :

SCALA PORTATILE SCALA A PIOLI TRANSPALLETS SCAFFALI

SOST ANZE PERICOL OSE UTILIZZATE Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti Sostanze Pericolose :

DETERGENTI PRODOTTI PER LA PULIZIA

Nota: Per le attrezzature di lavoro, le sostanze sopra indicate, si farà riferimento alle schede specifiche, riportanti i relativi rischi, misure di prevenzi one e dispositivi di protezione da indossare.

RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI

Descriz ione del Perico lo Probabilità Magnitudo Rischio Rumore Probabile Modesta MEDIO 3 Caduta di materiale dall'alto Possibile Grave MEDIO 3 Elettrocuzione Possibile Grave MEDIO 3 Movi mentazione manuale dei carichi Probabile Lieve BASSO 2 Microclima Probabile Lieve BASSO 2 Punture, tagli e abrasioni Possibile Modesta BASSO 2 Scivolamenti, cadute a livello Possibile Modesta BASSO 2 Postur a Possibile Modesta BASSO 2 Infezi oni Improbabile Grave BASSO 2 Calore, fiamme, esplosione Improbabile Grave BASSO 2

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI Oltre alle misure generali di prevenzi one e protezione nei confronti dei singoli Rischi individuati e riportati nella sezione specifica della relazione i ntrodutti va, i lavoratori addetti dovranno attenersi alle seguenti istruzioni ed osser vare le sottoriportate misure di prevenzione e protezione: Generale

Infor mazione e formazione degli addetti sul corretto utilizzo delle at trezzature di lavoro, sulla natura dei rischi e sui comportamenti conseguenti

Collocare all'inter no della cella frigorifera un allarme azionabile dall'interno L'accesso alle celle frigorifere deve essere permesso solo al personal e autorizzato Effet tuare verifiche e manutenzioni programmate alle guidovi e Impi egare attrezzature ed i mpi anti a norma Effet tuare verifica e manutenzi one periodica alle macchine e i mpianti per normal e esercizio Effet tuare una pulizia frequente degli stessi at trezzi per consentirne un'agevole manipolazione Per il tritacarne a funzionamento elet trico attenersi alle disposizioni di cui alla Circolare Ministero Lavoro e Previdenza Sociale

Caduta di mater iale dall'alto

Impi egare guide munite di dispositi vo antiscarrucol amento Segnalare la presenza di carichi sospesi ed utilizzare caschi protetti vi

Punture, tagli ed abrasioni

Durante l'uso del coltello viene controllato frequentemente lo s tato del manico

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Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

Collocare gli attrezzi taglienti ed acuminati in postazioni dedicate Evitare affollamenti di addetti nelle zone interessate da oper azioni da taglio Utilizzare Dispositivi di protezione contro lesioni da taglio, come guanti a maniglia metallica, bracci ali protetti vi, grembiule imperforabile

Scivolamenti, cadute a livello

Segnalare lungo i percorsi di transito eventuali ostacoli e prevedere un adeguata illuminazi one Utilizzare dispositi vi di protezione come scarpe anti nfortunio con suola antisci volo per evitare scivolamenti

Elettrocuzione

L'impianto elet trico deve essere r ealizzato in conformità alla Regola dell'Arte Utilizzare attrezzi elettrici a nor ma dotati di idoneo grado di isolamento Effet tuare regolare verifica e manutenzione alle attrezzature elettriche Formare gli addetti all'utilizzo degli attrezzi elettrici I cavi di alimentazione saranno provvisti di adeguata protezione meccanica e sicurezza elet trica

Rumore

Valutare l'eventuale esposizione al rumor e ad attuare gli inter venti relativi;prevedere eventuali dispositi vi di protezione Infezione da microorg anismi

Adottare una scrupolosa igiene personal e: abito da l avoro e pulizia frequente delle mani Sterilizzare gli attrezzi

Movimentazione manuale dei carichi

Formare gli addetti sulle corrette modalità di sollevamento dei carichi; eventual mente utilizzare dispositi vi di agevol azione Formare il personal e sulle corrette modalità di aggancio delle carcasse alle gui de di trasporto

Calore, fiamme, esplosion e

Verificare la scadenza del Certificato Pr evenzi one Incendi (CPI) e/o del Nulla Osta Provvisorio (NOP) Predisporre mezzi di estinzione portatili o fissi ed effettuare le verifiche periodiche

Microclima

Utilizzare indumenti pr otet tivi per l'accesso a luoghi cli maticamente disagevoli Le celle frigorifere devono avere la possibilità di essere aperte anche dall'interno

Postura

Organizzare il lavoro in turni, pause periodiche per evitare il lavoro ripetitivo

DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI ( D.P.I.) I lavoratori addetti alla l avorazi one dovranno utilizzare, oltre gli indumenti protetti vi, i seguenti D.P.I. con marcatura “CE” :

Calzature Guanti alimentari In lat tice EN 347 UNI EN 374, 420

Sottopiede anatomico e

antisci volo Per manipolazione prodotti

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CONSULENZE E SERVIZI INTEGRATI IN MATERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO

BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 82 di 315

Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6 Amministratore : Dott. Pietro D’Achille Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9 Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]

Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

FASE LAVORATIVA SISTEM AZIONE INTERN A NEGOZIO

ATTIVIT A’ CONTEMPL AT A Trattasi della sistemazione di scatole o di prodotti sfusi in appositi ripiani di scaffalature o all'interno di vetrine di esposizione da effettuarsi principalmente prima o dopo l'orario di apertura dell'azienda.

ATTREZZATURE UTILIZZ ATE Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti Attrezzature :

SCAFFALI SCALE

Nota: Per le at trezzature di lavoro sopra indicate, si farà riferimento alle schede specifiche, riportanti i relativi rischi, misure di prevenzione e dispositi vi di protezione da indossare.

RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI La seguente tabella riporta l’elenco dei rischi indi viduati nella fase di lavor o, ognuno dei quali è stato valutato i n termini di probabilità e magnitudo per ottenere la entità del Rischio.

Descriz ione del Perico lo Probabilità Magnitudo Rischio Caduta dall'alto Possibile Grave MEDIO 3 Caduta di materiale dall'alto Possibile Grave MEDIO 3 Ribaltamento Improbabile Grave BASSO 2 Postur a Possibile Modesta BASSO 2 Microclima Probabile Lieve BASSO 2 Scivolamenti, cadute a livello Possibile Modesta BASSO 2 Punture, tagli e abrasioni Possibile Modesta BASSO 2 Urti, colpi, impatti e compressioni Possibile Modesta BASSO 2

MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI Oltre alle misure di prevenzione di ordine gener ale nei confronti dei rischi sopra indi viduati (riportate nella relazi one introdutti va), i lavoratori addetti dovr anno osser vare le seguenti misure preventi ve: Generale

Regolare gli orari ed i turni di l avoro tenendo conto di quanto previsto dalla contrat tualistica nazionale Si provvederà a infor mare i lavoratori sulla ubicazione della cassetta contenente i presidi sanitari necessari per il primo soccorso

provvedendo alla esposizione della cartellonistica necessaria alla sua indi viduazione Si provvederà a completare l'informazione di tut ti i lavoratori sui rischi riscontrabili in azi enda, sulle misure precauzionali adottate e

sulle at tività di prevenzione da metter e in atto Assicurarsi che il lavoro non venga svolto cos tantemente in condizioni di s tress (tempi ridotti a causa di personale insufficiente) Prevedere personale di riserva per coprire ferie, malatti e, periodi di punta, ecc. (es. ser vendosi di agenzie di collocamento) Prevedere un periodo di adattamento per i nuovi assunti o rientranti Verificare che i metodi suggeriti siano applicabili ed applicati

Caduta dall'alto

Verificare che le scale portatili siano dotate di appoggi antiscivolo a pavimento e di gradini antisci vol o Caduta di mater iale dall'alto

Non sovraccaricare le scaffalature oltre quanto consentito Le scaffal ature devono essere di portata idonea

Urti, colpi, impatti e compressioni

Nei magazzini e nei locali di vendita dei prodotti di abbigliamento devono essere osser vati il massimo ordine, la pulizia e l'accurata disposizione di scatole e cartoni

Punture, tagli ed abrasioni

Verificare l'integrità delle attrezzature utilizzate

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CONSULENZE E SERVIZI INTEGRATI IN MATERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO

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Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

Scivolamenti, cadute a livello

Non arrampicarsi su sgabelli o quant'altro quando si lavora nei pr essi delle vetrine di esposizione Ribaltamento

Le scaffal ature devono essere stabil mente fissate al soffitto o alle pareti o comunque realizzate con una str uttur a tal e che sia impossi bile la lor o caduta per ribaltamento

Postura

Attuare misure tecnico organizzati ve in modo da evitare il pi ù possibile la ripetiti vità e l a monotonia delle operazioni: pause, turni,ecc

DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI I lavoratori addetti alla l avorazi one dovranno indossare obbligatoriamente i seguenti D PI con marcatura “CE”:

Calzature antiscivolo (Conformi UNI EN 347)

Conclusioni Indi viduati i si ngoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le EVENTUALI CONSEGUENZE possibili per la salute dei lavoratori, si può pr esumibilmente ritener e che la stessa presenti nel suo complesso un RISCHIO MEDIO.. ...Pertanto, al fine del miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza possibili, dovranno essere seguite le Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I. consigliati.

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FASE LAVOR ATIVA STOCCAGGIO PRODOTTI SUPERMERCATI

ATTIVIT A’ CONTEMPL AT A La merce arriva trasportata da camion e viene scaricata dagli operatori del supermercato addetti anche ad altre fasi del ciclo lavorativo. A seconda della strut tura e delle di mensioni dei supermercati l'operazione di scarico può avvenire mediante una "ribalta", o una "pedana" in ferro (in alcuni casi spostata manual mente), su cui vengono spinti i carrelli carichi di merce, o, in assenza di ribalta, mediante "transpallets" e carrelli elevatori. Le merci scaricate vengono smistate, trasportate e immagazzi nate nei di versi reparti o aree del super mercato: - aree per la preparazione alla vendita (preparazione gastronomica, doratura pr odotti da forno, prei ncarto prodotti ortofr utticoli) - celle frigorifere (merce deperibile) - magazzino (merce non deperibile) Nell'area ricevimento merce viene lasciata la merce di i mmedi ata rivendita, per poter r apidamente r eintegrare i prodotti esauriti nel punto di vendita. I prodotti confezionati (scatol ame, bottiglie, latte, etc .) sono in parte immagazzi nati ed i n parte messi direttamente in vendita. I prodotti surgelati e il pesce sottovuoto, se il supermercato non è provvisto di cella frigorifera, vengono immediatamente posti nelle celle frigorifere per surgelati del reparto vendita. Altri ali menti deperibili vanno direttamente alle celle frigorifere (carni, frutta e verdura). La merce dai di versi reparti ( macelleria, frut ta e verdura, panetteria e pas ticceria, pescheria), dal magazzi no e dall'arrivo scarico merce viene trasportata in sala vendita utilizzando transpallet e roll trainer. La merce viene disposta sui bancali secondo criteri di peso e di genere. A volte occorre una sbancalizzazione preliminare altre volte si dispongono i bancali già predisposti.

ATTREZZATURE UTILIZZ ATE Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti ATTREZZATURE :

CARRELLO ELEVATORE CELLA FRIGORIFERA TRANSPALLETTS

SOST ANZE UTILIZZ ATE

Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti SOSTANZE :

POLVERI Nota: Per le attrezzature di lavoro, le sostanze sopra indicate, si farà riferimento alle schede specifiche, riportanti i relativi rischi, misure di prevenzi one e dispositivi di protezione da indossare.

RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli indi viduati nella fase di l avoro, per ognuno dei quali è stato valutato il relati vo rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.

Descriz ione del Perico lo Probabilità Magnitudo Rischio Investi mento Possibile Grave MEDIO 3 Elettrocuzione Possibile Grave MEDIO 3 Cesoiamento, stritolamento Possibile Grave MEDIO 3 Gas e vapori Possibile Grave MEDIO 3 Caduta di materiale dall'alto Possibile Grave MEDIO 3 Ribaltamento Improbabile Grave BASSO 2 Postur a Possibile Modesta BASSO 2 Microclima Probabile Lieve BASSO 2 Movi mentazione manuale dei carichi Probabile Lieve BASSO 2 Inalazi one di pol veri e fibre Probabile Lieve BASSO 2 Scivolamenti, cadute a livello Possibile Modesta BASSO 2 Urti, colpi, impatti e compressioni Possibile Modesta BASSO 2

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra i ndi viduati (riportate nella rel azione introdutti va), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezi one: GENERALE

In caso di non funzionamento degli impianti non deve essere consentita la normale atti vità negli ambi enti Fornire idonei DPI (guanti, calzature) e informazi one e formazione del personale sul loro utilizzo

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CADUTA DI M ATERIALE D ALL'ALTO

Prevedere la costituzione di bancali di altezza adeguata Il magazzi no va dotato di opportuna scaffalatura in modo tale che ogni bancale possa essere appoggiato adeguatamente sugli appositi

ripiani INVESTIMENTO

I percorsi devono esser e adeguatamente segnal ati e differenziati per persone e mezzi INALAZ IONE DI POLVERI E FIBRE

In sede di controllo dell'impianto l'ispezione visi va all'inter no delle canalizzazioni può comportare, in diversi casi, la necessita' di prescriver e una pulizia str aordinaria interna

Deve essere eseguito un controllo sulla eventuale presenza di materiali coibentanti di tipo fibroso all'inter no delle canalizzazioni. In caso di presenza di questo materiale deve essere dispos ta l a rimozi one e l a bonifica interna delle canalizzazioni

MOVIMENTAZIONE MANUAL E DEI C ARICHI

Per ridurre lo sforzo fisico nelle operazioni di traino manual e (con carrelli manuali) è necessario che:l a superficie del pavimento sia levigata e non presenti irregolarità;vengano utilizzate ruote di diametro adeguato: di norma, tanto maggiore è il diametr o, tanto mi nore è la forza richies ta; sia effettuata una periodica manutenzi one delle ruote ( si a dei cusci netti che del rives timento es terno); la composizione del rivesti mento esterno si a rigida quanto maggiore è l a durezza, tanto minore è la forza richiesta

Se si utilizzano carrelli manuali il peso trainato non superi i 230 Kg. La distanza massi ma del percorso e' di 16 m. per i carrelli a tre ruote, e di 33 m per quelli a quattro ruote

Se si utilizzano transpallet manuali, il peso trainato non superi i 680 Kg. La distanza massi ma consigliata è di 33 m Non devono esser e superati i limiti superiori della forza orizzontale necessaria per avvi are (22,5 Kg), mantenere (18 Kg), e arrestare

(36 Kg) un carrello manual e E' necessario pr ogettare le modalità di stoccaggio nei magazzini sia per la prevenzione dei danni all'apparato locomotore nei lavoratori,

sia per problemi di sicurezza Stoccar e i pallets pieni appena scaricati dai camion, non a terra ma preferibil mente su apposita scaffalatura posta ad una altezza di 60-

65 cm dal pi ano di calpes tio ( altezza nocche ) Per evitare di spos tare il carico ruotando di 180°, si può posizionare il transpallet in modo che l'operator e riduca il suo spostamento a

90° Per quanto riguarda i pesi unitari delle confezioni è bene che essi non superino i 20-25 Kg Le confezi oni che per la loro di mensi one o forma non consentano di essere facilmente maneggiate (es. sacchi) devono essere

sollevate (speci e se di peso superiore ai 20 Kg.) sempre da due oper atori L'immagazzinamento delle merci deve avvenire secondo peso e forma delle stesse Fornire adeguati ausili per la movi mentazi one delle merci Prevedere sufficienti spazi per la movimentazione della merce Nel caso dello scarico delle merci è indispensabile predisporre adeguate banchine e piat taforme livellatrici dove gli autocarri possano

accostarsi agevolmente; i n ques ti casi è opportuno adottare r espingenti o fermi Si consiglia di stoccare al piano più basso i bancali con la merce per cui è previsto pi king manual e, ai piani alti i bancali da prel evare

per intero Per lo stivaggio di bancali in quota, utile e sicuro è l'utilizzo del carrello elettrico dotato di cabina che si eleva, insieme alle forche, al

piano di prelievo del pallet: la visibilità dell'operatore risulter à ottimale in ogni fase di lavoro Evitare di trasportare, per percorsi superiori a pochi metri, pesi (dotati di maniglie) maggiori di 10 Kg. con una sola mano: per percorsi

superiori ser virsi di carrelli Trasportare pesi dotati di maniglia molto s tretta può essere dannoso per la s truttura della mano. Le maniglie andrebbero munite di

adeguata impugnatura già al momento della l oro fabbricazi one Per il trasporto di cassette (es. cassette frutta) è bene che anch'esse siano dotate di i donea maniglia Trascinare l'oggetto il pi ù possibile vicino all'imballaggio, senza sollevarlo Se l' oggetto e' dotato di maniglia far presa su di essa nel sollevarlo Se l' oggetto non è dotato di maniglia, sollevarlo, fi n quanto è possibile, con due mani

GAS E VAPORI

Le bocchette di ripresa devono essere posizionate in zone distanti da sorgenti inquinanti ad un' altezza di al meno m. 6 dai piani stradali dove vi e' circolazione di autoveicoli

Per ridurre l'emissione degli automezzi i n arrivo tenere il motore acceso il mini mo indispensabile, non effet tuare accelerate inutili L'ambiente in cui arrivano gli automezzi, che deve essere sufficiente spazioso onde favorire un'adeguata ventilazione e maggior facilità

di manovra. In alcuni casi può essere necessario un convogliamento dei fumi di scarico oltr e il tetto del fabbricato attraverso appositi tubi aspiranti

MICROCLIMA

L'immissione di aria pri maria deve perlomeno garantire un apporto pari a 30 mc /ora per persona considerando l'affollamento massi mo prevedi bile. Questo dato deve esser e verificato in condizioni di normal e esercizio dell'impi anto

Il numero di ricambi ( volumi ambiente/ora) può essere contenuto, anche se è comunque opportuno prevedere almeno 1-2 ricambi/ora La velocità dell'aria nei posti di l avoro deve essere i nferiore al val ore di 0,15 m/sec I flussi laminari sulle zone di accesso devono impedire la formazione di correnti d'aria con notevoli dif ferenze di temperatura rispetto

all'aria ambiente e la presenza di rilevanti irraggiamenti positi vi o negativi Le vaschette per l'umidificazi one devono essere periodicamente svuotate e pulite. N on appare sufficiente la sola adozione di particol ari

prodotti, aggiunti all'acqua, che hanno la funzi one di i mpedire la proliferazi one di batteri e/o miceti Gli impianti devono essere sottoposti a interventi di pulizia e di manutenzione periodica. Inoltre l a sos tituzione dei filtri e l a pulizia delle

griglie di ripresa dell'aria esterna deve avvenire con regol arità

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Nel caso di scarico all'esterno delle merci, è necessario dotare i lavoratori, nella stagione i nvernale, di appositi DPI (giubbotti) per

difenderli da condizioni climatiche avverse Prevedere un'adeguata progettazione e manutenzione degli impi anti di condizionamento essenzial e per garantire un benessere

termico dei l avoratori. POSTURA

I bancali di prelievo su cui vengono caricati i pacchi devono essere regolabili in altezza: ciò consentirà all'operator e non solo di effettuare il prelievo del pacco, ma anche di depositarlo, mantenendo la schiena sostanzialmente eretta

E' consigliabile richiedere ai fornitori di non stoccare sui bancali la merce per una altezza superiore ai 70-80 cm: ciò consentirà all'operatore, una volta immagazzinato il bancale ad altezza nocche, di prelevare i pacchi più alti ad altezza inferiore a quella delle spalle (135-140 cm). Se si consente all'operatore di effettuare il sollevamento del carico entro queste due altezze (mi n. 65, max 135), saranno evitate inutili e dannose flessioni del tronco consentendo, inoltre , senza subire danno, il sollevamento di carichi di peso superiore ai 5- 6 Kg. consentiti dal NIOSH se si effettua sollevamento del carico in posizione i ncongrua

Quando si solleva la confezione, dalla zona di stoccaggio per deporla sul bancale, evitare di ruotare solo il tronco (torsione), ma effettuare il movimento utilizzando gli arti inferiori

DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI

I lavoratori addetti alla fase di l avoro devono indossare obbligatoriamente i seguenti DPI con marcatura “CE”:

Guanti rischi meccanici (Confor mi UNI EN 388- 420) Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344) Elmetto (Confor me UNI EN 397)

Conclusioni Indi viduati i singoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le EVENTUALI CONSEGUENZE possibili per la salute dei lavoratori, si può presumibilmente ritenere che la stessa presenti nel suo complesso un RISCHIO MEDIO.. ...Pertanto, al fine del miglioramento nel tempo dei li velli di sicurezza possi bili, dovr anno essere seguite le Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I. consigliati.

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CONSULENZE E SERVIZI INTEGRATI IN MATERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO

BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 87 di 315

Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6 Amministratore : Dott. Pietro D’Achille Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9 Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]

Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

FASE LAVORATIVA OPERAZ IONI DI C ASSA

DESCRIZIONE DELL’ATTIVIT A’ L’atti vità comporta l’esecuzione di lavori di cassa con utilizzo di attrezzatur e tipo ufficio e di personal computer appositamente installati con funzione di cassa. Oltre all’atti vità sedentaria tipica, la mansi one comporta anche il ricevi mento della clientela, l’accesso ad armadi, scaffali e macchine. Non avendosi la consecuti vità di 4 ore di adibizione quotidiana al VDT, considerate le interruzioni conti nue per le oper azioni di riscontro che l’impiegato è tenuto ad effettuare, la atti vità vi ene considerata non comprendente l a sottomansione di Videoterminalista.

ATTREZZATURA UTILIZZAT A La mansione comporta l’utilizzo di attrezzatur e d’ufficio, tra cui, prevalentemente:

Cassa Pos let tore carte di credito Lettori laser codici degli acquisti Personal computer Contabanconote e contamonete Stampanti Fotocopiatrici Altre at trezzature d’ufficio (telefoni, fax, ecc.)

Nota: Per le attrezzature utilizzate, che dovranno essere marcate “CE”, ci si atterrà alle istr uzioni riportate nei rispettivi libretti d’ uso e manutenzione.

RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI

Oltre ai Rischi generali legati alla sede operati va : Rischi o Incendio ( valutato secondo il DM 10.3.1998) e Rischi o Rapin a ( valutato secondo le LG ABI), l o svolgimento della mansi one comporta i Rischi riportati nella seguente tabella.

Descriz ione del Perico lo Probabilità Magnitudo Rischio Stress psicofisico Probabile Modesta MEDIO 3 Affaticamento visi vo Probabile Modesta MEDIO 3 Elettrocuzione Probabile Modesta MEDIO 3 Radiazioni non ionizzanti Probabile Lieve BASSO 2 Scivolamenti e cadute i n pi ano Possibile Modesta BASSO 2 Urti, colpi, impatti e compressioni Possibile Modesta BASSO 2 Postur a Probabile Lieve BASSO 2 Microclima Probabi le Lieve BASSO 2

MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI Oltre alle misure di prevenzione di ordine gener ale nei confronti dei rischi sopra indi viduati (riportate nella relazi one introdutti va), i lavoratori addetti dovr anno osser vare le seguenti misure preventi ve: Generale

All'atto dell'elabor azione, della scelta, dell'acquisto del software, o allorchè questo viene modificato, come anche nel definire le mansioni che i mplicano l'utilizzazione di unità videoter minali, il datore di l avoro terrà conto dei seguenti fattori:

a) il software deve essere adeguato alla mansione da svolgere; b) il software deve esser e di facile uso e, se del caso, adattabile a livello di conoscenza e di esperienza dell'utilizzator e; nessun

dispositi vo o controllo quantitati vo o qualitati vo può essere utilizzato all'insaputa dei lavor atori; c) i sistemi debbono fornire ai lavor atori delle indicazioni sul loro svolgimento; d) i sistemi devono fornire l'informazione di un for mato e ad un ritmo adeguato agli operatori; e) i principi dell'ergonomi a devono essere applicati in particolare all'elaborazi one dell'informazi one da parte dell'uomo.

Punture, tagli ed abrasioni

Poiché molti piccoli incidenti o infortuni accadono negli uffici a causa dell'utilizzo impr oprio di forbici, tagliacarte, temperini ecc., è da evitare l'abitudine di riporre oggetti appuntiti o taglierini privi di protezione nelle tasche o nei portamatite. Inoltre le taglierine manuali devono essere usate con attenzione non manomettendo le protezi oni della lama e lasciare la lama stessa, al termi ne delle operazioni in posizione abbassata. Anche l'utilizzo delle cucitrici a punti può essere causa di infortuni, occorre, soprattutto in caso di inceppamento, prestare attenzione alle oper azioni di sblocco della stessa.

Elettrocuzione

Le macchine da ufficio alimentate elet tricamente devono esser e collegate all'impianto di messa a terra tr amite spi na di ali mentazione o devono possedere un doppio involucro d'isolamento (doppia protezione), garantito dal marchi o e da documentazione rilasciata dal fabbricante. Per l'utilizzo occorrerà attenersi alle istruzi oni riportate nelle specifiche schede d'uso e manutenzi one.

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Rumore

Il rumore emesso dalle attrezzatur e appartenenti al posto di lavoro deve essere preso i n considerazi one al momento della sistemazione del posto di lavoro, i n particolare al fine di non perturbare l'attenzione e la comunicazione verbale.

Di norma negli uffici, da rilevazioni fatte da Organismi specialisti, i livelli di rumorosità non sono tali da mettere a rischio la salute dei lavoratori e da turbare l'attenzione e l a comunicazione verbale dei l avoratori, poiché il limite d'esposizione giornalier a riscontrato è abbondantemente inferiore alla normativa è di 80 dB, di sotto al quale è ragionevol e consider are che non sussistano rischi di i poacusia (indebolimento o perdita dell'udito) da rumore.Pertanto pur non rappresentando di norma un rischio lavorati vo, è opportuno progettare gli ambienti di l avoro tenendo conto del r umore emesso dalle singole apparecchiature, per evitare che il rumore infastidisca i lavoratori, che fra l'atro possono essere influenzati anche da fonti di rumore esterni all'ufficio (ad esempio la circolazione s tradale).

Microclima

Per il mantenimento di una qualità dell'aria e di un microclima soddisfacente è necessario agire con vari tipi d'azi oni. In primo luogo occorre procedere, laddove siano presenti elementi inquinanti alla rimozione degli stessi o ridurne entr o limiti accettabili la presenza (ad esempio dotando i l ocali d'arredi e attrezzatur e che provocano basso inquinamento, rimuovendo tappeti ecc .). Occorre poi garantire una buona aerazione dei luoghi, pr ovvedere ad opportune misure di manutenzione (ad es filtri aria condizionata) ed igiene dei locali (pulizia frequente ed efficace). Inoltre è necessario che anche i lavoratori adottino comportamenti personali responsabili come ad esempio: mantenere temperatur e che garantiscano il benessere ter mico evitando correnti d'aria dirette, schermar e le finestr e in caso di raggi troppo forte, non fumare nei locali (fra l'altro tale comportamento è specificatamente vietato) adottare consone misure di igiene personal e,

Radiazioni non ionizzanti

Tutte le radiazioni, eccezione fatta per la parte visibile dello spettro elettromagnetico, devono essere ridotte a livelli trascurabili dal punto di vista della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori.

Postura

Non mantener e a lungo posizioni scomode o viziate.In caso di impossi bilità in tal senso, interrompere spesso il lavoro per rilassare la muscolatur a

Assumere una comoda posizione di lavoro Effet tuare semplici esercizi di rilassamento, stiramento e rinforzo muscol are durante la giornata lavor ati va i n uf ficio Il piano di lavoro deve aver e una superficie poco riflettente, essere di di mensi oni sufficienti e permettere una disposizione flessibile

dello schermo, della tastier a, dei documenti e del material e accessorio SEDIA D A UFFICIO L'altezza dello schienale deve essere di cm 48-52 sopra il sedile, la parte superiore concava, la l arghezza cm 32-

52; tut te l e parti debbono essere realizzate in modo da evitare danni alle persone e deterioramento degli indumenti: i bordi, gli spigoli e gli angoli devono essere lisci ed arrotondati; tut te le parti con cui l'utente può avere un prolungato contatto debbono essere realizzate con materiali a bassa conducibilità termica; gli elementi mobili e regolabili debbono esser e realizzati in modo da evitare danni all'operatore sia nelle nor mali condizioni di funzi onamento sia i n concomitanza con funzioni accidentali

I materiali di rivestimento dei sedili e degli schienali devono consentire la pulitura senza danneggiamenti dell'imbottitur a ed essere permeabili all'acqua e al vapore acqueo; la base di appoggio deve avere al meno ci nque bracci muniti di r otelle; le r otelle e gli el ementi di appoggio debbono esser e facilmente sostituibili anche dall'utilizzatore; l'oper atore deve poter eseguire tutti gli adattamenti possibili stando seduto, con facilità e senza utilizzare congegni difficilmente raggiungibili o che richiedono forza per esser e manovrati

La Tastier a del PC deve essere inclinabile e dissociabile dallo schermo e vi deve essere spazio sufficiente davanti ad essa per poggiare mani e braccia (almeno 15 cm)

Stress Psicofisico

Verranno effettuati adeguati contr olli periodici sui lavoratori., in quanto solo attraverso i singoli controlli è possibile acquisire quelle conoscenze sulla base delle quali il dator e di lavoro è in grado di evitare il rischio specifico dello stress l avorati vo con una di versa organizzazione del personale, secondo il normal e criterio del pr evedi bile ed evitabile.

Verranno rispettate le misure gener ali di prevenzione riportate nella rel azione intr odutti va per il rischio specifico di stress psicofisico ed in particolare quanto riportato per lo stress lavoro-correlato nell' accordo europeo dell'8 ottobre 2004, richiamato dall'art. 28 del D.Lgs. 81/08.

Affaticamento visivo

ILLUMINAZIONE D EL POSTO DI LAVORO L'illuminazione generale ovvero l'illuminazione specifica (lampade di l avoro) devono garantire un'illuminazione sufficiente ed un contras to appropriato tr a lo scher mo e l'ambi ente, tenuto conto delle caratteristiche del lavoro e delle esigenze visive dell'utilizzatore. Fas tidiosi abbagliamenti e riflessi sullo schermo o su altre at trezzature devono essere evitati strutturando l'arredamento del local e e del posto di l avoro i n funzione dell'ubicazi one delle fonti di l uce artificiale e delle loro caratteristiche tecniche.

Il Monitor utilizzato deve essere privo di difet ti quali sfarfallii, mancanza di luminosità o contrasto RIFLESSI ED ABBAGLIAMENTI I posti di l avoro devono essere sistemati i n modo che le fonti lumi nose quali le finestre e le altre

aperture, le pareti trasparenti o trasl ucide, nonchè le attrezzature e le pareti di colore chiaro non producano riflessi sullo schermo. Le finestre devono essere munite di un opportuno dispositivo di copertura regol abile per attenuare la luce diurna che illumina il pos to di lavoro.

DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI

I lavoratori addetti alla l avorazi one dovranno indossare obbligatoriamente i seguenti D PI con marcatura “CE”:

Non si prevede l'utilizzo obbligatorio di DPI

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ATTREZZATURA SCAFFAL I E REPARTI

DESCRIZIONE Lo scaffal e è un mobile a ripiani usato per riporvi oggetti vari.

RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI La seguente tabella riporta l’el enco dei pericoli indivi duati nell’utilizzo dell’at trezzatura esaminata, per ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio i n funzione della probabilità e della magnitudo del danno.

Descriz ione del Perico lo Probabilità Magnitudo Rischio Caduta di materiale dall'alto Possibile Grave MEDIO 3 Ribaltamento Improbabile Grave BASSO 2

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra i ndi viduati (riportate nella rel azione introdutti va), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezione: GENERALE

L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, dispos ta ed usata in maniera tal e da ridurre i rischi per i loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V - D.Lgs. 81/08)

CADUTA DI M ATERIALE D ALL'ALTO

Posizionare e conser vare oggetti, attrezzi e materiali negli scaffali in mani era opportuna RIBALTAMENTO

Assicurarsi che gli scaffali siano stabilmente posizionati e che non possano rovesciarsi

DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI Durante l’utilizzo dell’attrezzatura, i lavoratori devono i ndossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:

Non si prevede l'utilizzo obbligatorio di DPI

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ATTREZZATURA CELLA FRIGORIFER A

DESCRIZIONE La cella frigorifera è un local e di conservazione degli alimenti dove vi ene mantenuta una temperatur a costante.

RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI La seguente tabella riporta l’el enco dei pericoli indivi duati nell’utilizzo dell’at trezzatura esaminata, per ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio i n funzione della probabilità e della magnitudo del danno.

Descriz ione del Perico lo Probabilità Magnitudo Rischio Elettrocuzione Possibile Grave MEDIO 3 Microclima Probabile Lieve BASSO 2 Movi mentazione manuale dei carichi Probabile Lieve BASSO 2

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra i ndi viduati (riportate nella rel azione introdutti va), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezione: GENERALE

L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, dispos ta ed usata in maniera tal e da ridurre i rischi per i loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V - D.Lgs. 81/08)

Attenersi alle istr uzioni d'uso contenute nel libretto di funzi onamento del dispositi vo Le celle frigorifere devono avere la possibilità di essere aperte anche dall'interno. Assicurarsi dell'integrità del macchi naro i n tutte le sue parti, soprattut to per quelle el ettriche e per i circuiti di refrigerazione Utilizzare contenitori idonei per la conser vazione nella cella frigorifera Presso la macchina, poichè vengono effettuate operazi oni che pr esentano particolari pericoli, per prodotti o materie (infiammabili,

esplodenti, corrosi vi, a temperature dannose, as fissianti, irritanti, tossici o infettanti, taglienti o pungenti) dovranno essere esposte le disposizioni e le istruzioni concernenti la sicurezza delle specifiche l avorazioni (punto 1.8.1, Allegato VI D.Lgs. 81/08)

ELETTROCUZIONE

I cavi di alimentazione saranno provvisti di adeguata protezione meccanica e sicurezza elet trica. MOVIMENTAZIONE MANUAL E DEI C ARICHI

Si proceder à alla specifica opera di formazi one verso quegli operatori che saranno addetti alle pos tazioni di lavoro in cui vi sia la necessità della movi mentazione manuale dei carichi

Si predisporranno le operazioni di carico e scarico in manier a da consentire la movi mentazi one manuale dei carichi senza affaticare i muscoli del tr onco e/o caricare la colonna vertebrale

Utilizzare sempre i guanti durante l a movimentazione manuale dei carichi MICROCLIMA

Utilizzare calzatur e antiscivolo e giacconi imbottiti per i lavori nelle celle frigorifere.

DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI Durante l’utilizzo dell’attrezzatura, i lavoratori devono i ndossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:

Guanti rischi meccanici (Confor mi UNI EN 388- 420) Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344) Indumenti protetti vi adeguati (Conforme UNI EN 342- 343)

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ATTREZZATURA CARRELLO ELEVATOR E

DESCRIZIONE Attrezzatura meccanica per la movi mentazione ed il sollevamento di materiali in genere

RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI

La seguente tabella riporta l’el enco dei pericoli indivi duati nell’utilizzo dell’at trezzatura esaminata, per ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio i n funzione della probabilità e della magnitudo del danno.

Descriz ione del Perico lo Probabilità Magnitudo Rischio Investi mento Possibile Grave MEDIO 3 Incidenti tra automezzi Improbabile Grave BASSO 2 Ribaltamento Improbabile Grave BASSO 2 Urti, colpi, impatti e compressioni Possibile Modesta BASSO 2

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra i ndi viduati (riportate nella rel azione introdutti va), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezione: GENERALE

L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, dispos ta ed usata in maniera tal e da ridurre i rischi per i loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V - D.Lgs. 81/08)

L'attrezzatura dovrà essere corredata da apposite istruzioni d'uso e libret to di manutenzione (Art. 71, comma 4, D.Lgs. 81/08) Utilizzare sempre i dispositi vi di protezione indivi duali previsti Accertarsi che l'attrezzatura sia marcata "CE" L'attrezzatura deve possedere, in relazione alle necessità della sicurezza del lavoro, i necessari requisiti di resistenza e di idoneità ed

essere mantenuta in buono stato di conservazione e di efficienza. Il carrello elevator e sara' dotato di adeguato segnal atore acustico e luminoso lampeggiante. Verificare la s tabilità del carico prima di pr ocedere al sollevamento col carrello el evatore Durante l'uso del carrello elevatore il carico sarà opportunamente vincolato e fissato. (Punto 3.1.1, Allegato V - D.Lgs.81/08) Il carrello elevatore verrà utilizzato esclusi vamente da personal e esperto preparato attraverso uno specifico corso di formazione.

(Punto 2.1, Allegato VI - D.Lgs.81/08) Se l'attr ezzatura di lavoro manovra in una zona con presenza di lavoratori, devono essere stabilite e rispettate apposite regole di

circolazione. In particol are si devono prender e misure organizzative atte e evitar e che lavoratori a piedi si trovi no nella zona di atti vità di at trezzature di lavoro semoventi. Qualor a la presenza di l avoratori a piedi sia necessaria per l a buona esecuzione dei lavori, si devono prendere misure appropriate per evitare che essi siano feriti dall' attrezzatura (punti 2.2 e 2.3, Allegato VI D.Lgs. 81/08)

Le attr ezzature di lavoro mobili dotate di un motore a combus tione possono essere utilizzate nella zona di lavoro soltanto qualora sia assicurata una quantità sufficiente di aria senza rischi per la sicurezza e la sal ute dei l avoratori (Punto 2.5, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)

URTI, COLPI, IMPATTI E COMPRESSIONI

Il carrello elevator e sara' dotato di appositi dispositi vi antiscarrucol amento. ELETTROCUZIONE

Prima dell'uso della attrezzatura, verificare che nella zona di lavor o non vi siano linee el ettriche aeree che possano interferire con le manovre

INVESTIMENTO

Il carrello elevator e dovra' aver e le leve di comando confor mate in modo tal e da risultare protette contro l'azionamento accidentale. I percorsi riservati al carrello elevatore dovranno presentare un franco di al meno 70 centimetri per la sicurezza del personale a pi edi.

(Punto 3.3.3, Allegato V - D.Lgs.81/08) Verificare il funzionamento dei comandi di guida con particolar e riguardo ai freni del carrello el evatore Verificare che l'avvisatore acustico, il segnal ator e di retromarcia ed il girofaro del carrello elevatore siano regolarmente funzi onanti Garantire la visibilità del posto di gui da del carrello elevatore

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RIBALTAMENTO

Il carrello elevator e sara' munito di tabella delle portate variabili. Verificare l'integrità e la stabilità del carrello prima dell'uso e contollar e preventi vamente l'accessi bilità e l o stato del percorso. Controllare i percorsi e le aeree di manovra del carrello el evatore appr ontando gli eventuali rafforzamenti Controllare i percorsi e le aree di manovra approntando gli eventuali rafforzamenti prima di utilizzare il carrello elevatore Le attrezzatur e di lavor o smontabili o mobili che servono a sollevare carichi devono essere utilizzate in modo tale da garantire la

stabilità dell'attrezzatura di lavoro durante il suo impi ego, in tutte le condizioni prevedibili e tenendo conto della natura del suolo (Punto 3.1.3, Allegato VI, D.Lgs. 81/08

DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI Durante l’utilizzo dell’attrezzatura, i lavoratori devono i ndossare i seguenti DPI con marcatura “CE”:

Guanti rischi meccanici (Confor mi UNI EN 388- 420) Scarpe di sicurezza con suola imperforabile (Conformi UNI EN 345-344) Elmetto (Confor me UNI EN 397)

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ATTREZZATURA TRANSPALLETTS

DESCRIZIONE Attrezzatura manuale utilizzata per la movimentazione di carichi di di versa natura.

RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI

La seguente tabella riporta l’el enco dei pericoli indivi duati nell’utilizzo dell’at trezzatura esaminata, per ognuno dei quali è stato valutato il relativo Rischio i n funzione della probabilità e della magnitudo del danno.

Descriz ione del Perico lo Probabilità Magnitudo Rischio Rumore Vedere valutazione specifica Probabile Modesta MEDIO 3 Caduta di materiale dall'alto Possibile Grave MEDIO 3 Postur a Possibile Modesta BASSO 2 Movi mentazione manuale dei carichi Probabile Lieve BASSO 2 Urti, colpi, impatti e compressioni Possibile Modesta BASSO 2

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra i ndi viduati (riportate nella rel azione introdutti va), nell’utilizzo dell’attrezzatura vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezione: GENERALE

L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, dispos ta ed usata in maniera tal e da ridurre i rischi per i loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V - D.Lgs. 81/08)

Presso la macchina, poichè vengono effettuate operazi oni che pr esentano particolari pericoli, per prodotti o materie (infiammabili, esplodenti, corrosi vi, a temperature dannose, as fissianti, irritanti, tossici o infettanti, taglienti o pungenti) dovranno essere esposte le disposizioni e le istruzioni concernenti la sicurezza delle specifiche l avorazioni (punto 1.8.1, Allegato VI D.Lgs. 81/08)

È vietato compier e sugli organi i n moto dell'attrezzatur a qualsiasi operazione di ripar azione o registrazione.Qualora sia necessario eseguire tali operazi oni durante il moto, si devono adottare adeguate cautele a difesa dell'incolumità del lavoratore.D el di vieto indicato devono essere resi edotti i lavoratori medi ante avvisi chiaramente visibili (punto 1.6.2, Allegato VI D.Lgs. 81/08)

Effet tuare periodica manutenzione Assicurarsi dell'integrità dell'attrezzatura in tutte le sue parti Il mezzo sar à corredato da apposite istr uzioni d'uso e libret to di manutenzione (Art. 71, comma 4, D.Lgs. 81/08) Le attr ezzature di lavoro mobili dotate di un motore a combus tione possono essere utilizzate nella zona di lavoro soltanto qualora sia

assicurata una quantità sufficiente di aria senza rischi per la sicurezza e la sal ute dei l avoratori (Punto 2.5, Allegato VI, D.Lgs. 81/08) Il mezzo dovra' essere corredato da un libretto d'uso e manutenzi one.

RUMORE

Effet tuare la valutazione del rischio rumore ai sensi dell'Art.190 del D.Lgs.81/08 ed adottar e le conseguenti misure di prevenzione in funzione del li vello di esposizione calcolato.

INVESTIMENTO

Se l' attrezzatura di lavoro manovra in una zona di lavoro, devono essere stabilite e rispettate apposite regole di circolazione (Punto 2.2, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)

MOVIMENTAZIONE MANUAL E DEI C ARICHI

Se si utilizzano transpallet manuali, il peso trainato non superi i 680 Kg. La distanza massi ma consigliata è di 33 m Nei confronti degli operatori a cui saranno affidate le operazioni di trasporto mediante il transpallet si espleterà opera di formazione ed

informazione tendente a evidenziare la necessità di procedere spingendol o ed evitando il trai no RIBALTAMENTO

Nei confronti degli operatori a cui saranno affidate le operazioni di trasporto mediante il transpallet si espleterà opera di formazione ed informazione tendente a fornire le cognizioni necessarie ad assicurare la stabilità del carico, l'entità dello stesso e la portata massi ma ammissibile

Le attrezzatur e di lavor o smontabili o mobili che servono a sollevare carichi devono essere utilizzate in modo tale da garantire la stabilità dell'attrezzatura di lavoro durante il suo impi ego, in tutte le condizioni prevedibili e tenendo conto della natura del suolo (Punto 3.1.3, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)

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CONSULENZE E SERVIZI INTEGRATI IN MATERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO

BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 99 di 315

Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6 Amministratore : Dott. Pietro D’Achille Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9 Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]

Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

VALUTAZIONE RISCHI ATTIVITA’ LAVOR ATIVE

Qui di seguito vengono riportate le di verse fasi lavorati ve oggetto delle atti vità presenti in azienda. Per ognuna di esse sono s tati indivi duati e valutati i rischi con la metodologia indicata e sono state dettagliate le misure di prevenzione ed indicati i Dispositivi di Protezione Indi viduale (DPI) da utilizzare, nonchè le eventuali attrezzature, opere pr ovvisionali e sostanze impiegate, con i relativi rischi e misure di prevenzione.

RREEPPAARRTTOO PPRROODDOOTTTTII

AALLIIMMEENNTTAARRII

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BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 100 di 315

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FASE LAVOR ATIVA REPARTO SALUMERIA E FORMAGGI

ATTIVIT A’ CONTEMPL AT A Nel reparto in esame si effettua prevalentemente la rivendita a taglio e peso al banco di prodotti alimentari (formaggi, insaccati, etc.); in misura minor e vengono preparati e venduti alcuni piatti gastronomici composti da prodotti di origine animale e non; vi sono annesse la cella frigorifera e la cucina. In cucina si prepar ano e cucinano cibi o si riscaldano semplicemente ci bi precotti. Vi si effettua anche la rivendita di pane e di prodotti di pasticceria acquistati da fornitori terzi, si effettua la doratura, in locali con caratteristiche e arredi tipici delle panetterie, di pane prodotto e precotto altr ove e la cottura di alcuni prodotti di pasticceria ( brioches , sfogliatelle, etc.).

ATTREZZATURE UTILIZZ ATE Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti ATTREZZATURE :

AFFETTATRICE COLTELLO FORNO FORNO A MICROONDE IDROPULITRICE LAVASTOVIGLIE GRATTUGGIA ELETTRICA

SOST ANZE UTILIZZ ATE Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti SOSTANZE :

DETERGENTI POLVERI

Nota: Per le attrezzature di lavoro, le sostanze sopra indicate, si farà riferimento alle schede specifiche, riportanti i relativi rischi, misure di prevenzi one e dispositivi di protezione da indossare.

RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli indi viduati nella fase di l avoro, per ognuno dei quali è stato valutato il relati vo rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.

Descriz ione del Peri co lo Probabilità Magnitudo Rischio Rischio Biologico Possibile Grave MEDIO 3 Elettrocuzione Possibile Grave MEDIO 3 Postur a Possibile Modesta BASSO 2 Microclima Probabile Lieve BASSO 2 Movi mentazione manuale dei carichi Probabile Lieve BASSO 2 Inalazi one di pol veri e fibre Probabile Lieve BASSO 2 Scivolamenti, cadute a livello Possibile Modesta BASSO 2 Punture, tagli e abrasioni Possibile Modesta BASSO 2 Urti, colpi, impatti e compressioni Possibile Modesta BASSO 2

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra i ndi viduati (riportate nella rel azione introdutti va), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezi one: GENERALE

Dovranno essere a disposizione idonei DPI (guanti, calzatur e) e il personale dovrà esser e informato e formato Tutte l e macchi ne i mmesse nel mercato devono rispettare i requisiti essenziali di sicur ezza Le macchine dovr anno essere conformi alle norme previgenti con particolare riferimento a quanto previsto dal D.Lgs.81/08 In caso di vendita o di acquisto di macchine già in uso prima del 21/9/96, il venditore deve for nire un'attestazione di conformità alle

norme previgenti In caso di non funzionamento degli impianti non deve essere consentita la normale atti vità negli ambi enti Quando un lavoratore viene ex novo addetto ad un lavoro con operazi oni ripetiti ve o quando riprende il lavoro dopo alcune setti mane

di assenza, occorre farlo ruotare su di verse attività che comportino un di verso interessamento delle strutture anatomiche coinvolgibili Regolare gli orari ed i turni di lavor o tenendo conto di quanto previsto dalla contrattualistica nazionale

URTI, COLPI, IMPATTI E COMPRESSIONI

Dovranno essere fornite idonee scarpe di protezione e dovrà essere effet tuato anche un controllo circa l'effetti vo utilizzo di questi DPI per evitare gli infortuni agli arti inferiori causati dallo sci vol amento dalle mani degli imballi

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CONSULENZE E SERVIZI INTEGRATI IN MATERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO

BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 101 di 315

Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6 Amministratore : Dott. Pietro D’Achille Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9 Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]

Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

PUNTURE, TAGLI ED ABR ASIONI

L'impugnatura di un coltello professionale deve garantire la sicurezza d'uso, deve quindi essere dotato di rivestimento antiscivolo. Corrette misur e antropometriche contribuiranno in larga misura a migliorare le condizioni di sicurezza della presa migliorando l'aderenza e l'alloggio delle dita nell'impugnatura

Scegliere il colore dell'impugnatura tal e che faccia ben distinguere il coltello dal piano di lavoro e facci a risaltare la parte da i mpugnare rispetto alla parte più vicina alla lama ( es. rosso = pericolo) per i mpedire infortuni da taglio

Per operazioni continuati ve di taglio è bene prevedere una pausa di 5 minuti ogni ora di atti vità INALAZ IONE DI POLVERI E FIBRE

I filtri installati devono garantire una efficienza elevata per evitare l'accumulo di piccole particelle nelle canalizzazioni. E' opportuno verificare inoltre l'idoneità della tenuta nella zona di posizionamento dei filtri per evitare il passaggio diretto dell'aria nella zona di distribuzione

In sede di controllo dell'impianto l'ispezione visi va all'inter no delle canalizzazioni può comportare, in diversi casi, la necessita' di prescriver e una pulizia str aordinaria interna

Deve essere eseguito un controllo sulla eventuale presenza di materiali coibentanti di tipo fibroso all'inter no delle canalizzazioni. In caso di presenza di questo materiale deve essere dispos ta l a rimozi one e l a bonifica interna delle canalizzazioni

INFEZIONE DA MICROORGANISMI

Il rivestimento dell'impugnatura deve essere lavabile ad alta temperatur a, pri vo di fessure, punti di sviluppo microbico di difficile eliminazi one

MOVIMENTAZIONE MANUAL E DEI C ARICHI

I lavoratori devono essere dotati di adeguati ausili per la movimentazione delle merci, i percorsi devono esser e adeguatamente segnalati e dif ferenziati per persone e mezzi, gli spazi devono esser e sufficienti per la movimentazione della merce

Per ridurre lo sforzo fisico nelle operazioni di traino manual e (con carrelli manuali) è necessario che:l a superficie del pavimento sia levigata e non presenti irregolarità;vengano utilizzate ruote di diametro adeguato: di norma, tanto maggiore è il diametr o, tanto mi nore è la forza richies ta; sia effettuata una periodica manutenzi one delle ruote ( si a dei cusci netti che del rives timento es terno); la composizione del rivesti mento esterno si a rigida quanto maggiore è l a durezza, tanto minore è la forza richiesta

Se si utilizzano carrelli manuali il peso trainato non superi i 230 Kg. La distanza massi ma del percorso e' di 16 m. per i carrelli a tre ruote, e di 33 m per quelli a quattro ruote

Se si utilizzano transpallet manuali, il peso trainato non superi i 680 Kg. La distanza massi ma consigliata è di 33 m Non devono esser e superati i limiti superiori della forza orizzontale necessaria per avvi are (22,5 Kg), mantenere (18 Kg), e arrestare

(36 Kg) un carrello manual e E' necessario pr ogettare le modalità di stoccaggio nei magazzini sia per la prevenzione dei danni all'apparato locomotore nei lavoratori,

sia per problemi di sicurezza Stoccar e i pallets pieni appena scaricati dai camion, non a terra ma preferibil mente su apposita scaffalatura posta ad una altezza di 60-

65 cm dal pi ano di calpes tio ( altezza nocche ) Quando si solleva la confezione, dalla zona di stoccaggio per deporla sul bancale, occorre evitare di ruotare solo il tronco (torsione),

ma effettuare il movi mento utilizzando gli arti inferiori Per evitare di spos tare il carico ruotando di 180°, si può posizionare il transpallet in modo che l'operator e riduca il suo spostamento a

90° Per quanto riguarda i pesi unitari delle confezioni è bene che essi non superino i 20-25 Kg Le confezi oni che per la loro di mensi one o forma non consentano di essere facilmente maneggiate (es. sacchi) devono essere

sollevate (speci e se di peso superiore ai 20 Kg.) sempre da due oper atori Evitare di trasportare, per percorsi superiori a pochi metri, carichi, anche se dotati di maniglie, con una sola mano quando il peso sia

superiore a 10 Kg.; in questi casi ci si servirà di carrelli Evitare di utilizzare frequentemente l a pr ensione con palmo in pronazione (es. l attine senza maniglia;) in quanto fa lavorar e quasi

esclusivamente i piccoli muscoli intrinseci delle dita. Conservando questa modalità di sollevamento, per non affaticare le s trutture della mano, non dovrebber o essere ripetutamente trasportati oggetti di peso superiore al ½ Kg

Trascinare l'oggetto il più possi bile vicino, senza sollevarlo, se è dotato di maniglia far presa su di essa, altrimenti sollevarlo, fin quanto è possibile, con due mani

Usare poca forza durante le rotazioni o le flessioni delle articolazi oni: usare un ausilio meccanico se è richiesta molta forza. Evitare lavori che richi edono operazioni ripetiti ve di i mpugnatura

GAS E VAPORI

Le bocchette di ripresa devono essere posizionate in zone distanti da sorgenti inquinanti ad un' altezza di al meno m. 6 dai piani stradali dove vi e' circolazione di autoveicoli

MICROCLIMA

Prevedere un'adeguata progettazione e manutenzione degli impi anti di condizionamento essenzial e per garantire un benessere termico dei l avoratori. Di seguito vengono descritti alcuni i nter venti ritenuti necessari.

L'immissione di aria pri maria deve perlomeno garantire un apporto pari a 30 mc /ora per persona considerando l'affollamento massi mo prevedi bile. Questo dato deve esser e verificato in condizioni di normal e esercizio dell'impi anto

Il numero di ricambi ( volumi ambiente/ora) può essere contenuto, anche se è comunque opportuno prevedere almeno 1-2 ricambi/ora La temperatura nelle zone di lavoro deve essere conforme ai limiti raccomandati per il benessere ter mico (indici PMV e PPD) in

relazione al dispendio energetico ed alla resistenza ter mica del ves tiario. L'umi dità rel ati va deve essere compresa tra 40 e 60 % Non devono essere presenti disomogeneità della temperatura dell'aria nelle di verse ar ee, si a orizzontal mente che vertical mente (si

rammenta che la norma ISO 7730 indica il valore di 3 ̂ C come range massi mo di variabilità della temperatura dell'aria in senso verticale)

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BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 102 di 315

Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6 Amministratore : Dott. Pietro D’Achille Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9 Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]

Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

La temper atura radiante deve essere anch'essa omogenea nelle di verse direzi oni (la norma ISO citata prescri ve che l a variazione sulla

temperatura radiante determi nata dalla presenza di finestre o di altre superfici fredde verticali deve essere inferiore a 10 ̂C) La velocità dell'aria nei posti di l avoro deve essere i nferiore al val ore di 0,15 m/sec I flussi laminari sulle zone di accesso devono impedire la formazione di correnti d'aria con notevoli dif ferenze di temperatura rispetto

all'aria ambiente e la presenza di rilevanti irraggiamenti positi vi o negativi Le vaschette per l'umidificazi one devono essere periodicamente svuotate e pulite. N on appare sufficiente la sola adozione di particol ari

prodotti, aggiunti all'acqua, che hanno la funzi one di i mpedire la proliferazi one di batteri e/o miceti Gli impianti devono essere sottoposti a interventi di pulizia e di manutenzione periodica. Inoltre l a sos tituzione dei filtri e l a pulizia delle

griglie di ripresa dell'aria esterna deve avvenire con regol arità POSTURA

E' consigliabile richiedere ai fornitori di non stoccare sui bancali la merce per una altezza superiore ai 70-80 cm : ciò consentirà all'operatore, una volta immagazzinato il bancale ad altezza nocche, di prelevare i pacchi più alti ad altezza inferiore a quella delle spalle (135-140 cm). Se si consente all'operatore di effettuare il sollevamento del carico entro queste due altezze (mi n. 65, max 135), saranno evitate inutili e dannose flessioni del tronco consentendo, inoltre , senza subire danno, il sollevamento di carichi di peso superiore ai 5- 6 Kg. consentiti dal NIOSH se si effettua sollevamento del carico in posizione i ncongrua

I bancali di prelievo su cui vengono caricati i pacchi devono essere regolabili in altezza: ciò consentirà all'operator e non solo di effettuare il prelievo del pacco, ma anche di depositarlo, mantenendo la schiena sostanzialmente eretta

Distribuire il carico di lavoro su più gruppi muscolari possi bili, in modo da evitare il sovraccarico dei più piccoli gruppi muscolari Disegnare le oper azioni i n modo da permettere di i mpegnare l e dita e il pal mo anzichè l'indice e il pollice Evitare estreme flesso- estensioni del polso. Disegnare l'area di l avoro in modo tale che l'altezza, l'orientamento, la profondità per metta

alle articolazi oni di rimanere il più vicino possibile alla loro posizione neutra durante le fasi di massi mo s forzo Far ruotare gli operatori su lavori che comportano di verse richieste di forza cosicchè nessun operator e sarà addetto in vi a esclusi va e

continuati va ai l avori più pesanti durante l'intero turno di l avoro Se non è possibile fare turnazioni, alternare il lavoro principale con numerose operazioni più leggere che consentano un inter vallo al

lavoro dei muscoli e delle articolazioni più coinvolti e sollecitati Insegnar e ai lavoratori a riconoscere precocemente i segni dei disturbi da lavoro ripetiti vo e a riferirli immediatamente al personale

sanitario, in modo tal e da essere assegnati ad un lavor o meno stressante fino alla remissione dei sintomi: ciò può indurre il rischio di più severi probl emi e di minuire al contempo il periodo di lavoro perso

Studi are il modo migliore di compiere le operazioni ripetiti ve pi ù difficoltose cosicchè possa essere minimizzato lo sforzo delle articolazioni, dei tendini, dei muscoli

In caso di lavoro altamente ripetiti vo, qual ora nei primi giorni compaiano disturbi muscolo-scheletrici, si raccomanda di limitare il l avoro ad un massi mo di 2 ore nel turno

Utilizzare coltelli adeguatamente progettati risulta di sicuro aiuto alla riduzione della comparsa di disturbi negli utilizzatori L'impugnatura deve essere adattabile alle diverse misure antr opometriche Il tipo di modello di coltello adottato per specifiche operazioni, attraverso variazi oni di forma dell'impugnatura e della lama, può

assicurare riduzioni dell'atti vità muscol are con conseguente decremento del sovr accarico tendineo e pr obabilmente anche delle patologie specifiche

Attuare misure tecnico organizzati ve in modo da evitare il pi ù possibile la ripetiti vità e l a monotonia delle operazioni : pause, turni, ecc

DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI I lavoratori addetti alla fase di l avoro devono indossare obbligatoriamente i seguenti DPI con marcatura “CE”:

Calzature antiscivolo (Conformi UNI EN 347) Guanti monouso (Conformi UNI EN 374-420) Guanti in maglia d'acci aio (Conformi UNI EN 1082/1)

Conclusioni Indi viduati i singoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le EVENTUALI CONSEGUENZE possibili per la salute dei lavoratori, si può presumibilmente ritenere che la stessa presenti nel suo complesso un RISCHIO MEDIO.. ...Pertanto, al fine del miglioramento nel tempo dei li velli di sicurezza possi bili, dovr anno essere seguite le Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I. consigliati.

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Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

FASE LAVOR ATIVA REPARTO C ARNI FRESCHE

ATTIVIT A’ CONTEMPL AT A Lavorazi one di carni generalmente bovine suine ed avicole. Tale lavorazione consiste nel ricevimento e scarico delle carcasse e nella collocazi one di esse nelle celle frigorifere. Si procede al successivo selezionamento, s toccaggio e confezi onamento delle carni.

ATTREZZATURE UTILIZZ ATE Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti ATTREZZATURE :

AFFETTATRICE BISTECCHIERA ELETTRICA CELLA FRIGORIFERA COLTELLO TRITACARNE BANCO DI LAVORO

Nota: Per l e at trezzature di lavor o sopra indicate, si farà riferimento alle schede specifiche, riportanti i relati vi rischi, misure di prevenzione e dispositi vi di protezione da indossare.

RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli indi viduati nella fase di l avoro, per ognuno dei quali è stato valutato il relati vo rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.

Descriz ione del Perico lo Probabilità Magnitudo Rischio Rischio Biologico Possibile Grave MEDIO 3 Elettrocuzione Possibile Grave MEDIO 3 Rumore Vedere valutazione specifica Probabile Modesta MEDIO 3 Caduta di materiale dall'alto Possibile Grave MEDIO 3 Calore, fiamme, esplosione Improbabile Grave BASSO 2 Postur a Possibile Modesta BASSO 2 Microclima Probabile Lieve BASSO 2 Movi mentazione manuale dei carichi Probabile Lieve BASSO 2 Scivolamenti, cadute a livello Possibile Modesta BASSO 2 Punture, tagli e abrasioni Possibile Modesta BASSO 2

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI

Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra i ndi viduati (riportate nella rel azione introdutti va), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezi one: GENERALE

Infor mazione e formazione degli addetti sul corretto utilizzo delle at trezzature di lavor o, sulla natur a dei rischi e sui comportamenti conseguenti

Collocare all'inter no della cella frigorifera un allarme azionabile dall'interno L'accesso alle celle frigorifero deve essere permesso solo al personal e autorizzato Effet tuare verifiche e manutenzioni programmate alle guidovi e Impi egare attrezzature ed i mpi anti a norma Effet tuare regolare manutenzione periodica semestr ale, affidando tale i ncarico a ditta speci alizzata ( ascensorista ) Effet tuare una pulizia frequente degli stessi at trezzi per consentirne un'agevole manipolazione Effet tuare verifica biennal e di l egge dell'impianto affidando l'incarico ad Organismo N otificato o ad altro ente quale ASL/ARPA Per il tritacarne a funzionamento elet trico attenersi alle disposizioni di cui alla Circolare Ministero Lavoro e Previdenza Sociale

CADUTA DI M ATERIALE D ALL'ALTO

Impi egare guide munite di dispositi vo antiscarrucol amento Segnalare la presenza di carichi sospesi ed utilizzare caschi protetti vi

PUNTURE, TAGLI ED ABR ASIONI

Durante l'uso del coltello viene controllato frequentemente lo s tato del manico Collocare gli attrezzi taglienti ed acuminati in postazioni dedicate Evitare affollamenti di addetti nelle zone interessate da oper azioni da taglio Utilizzare Dispositivi di protezione contro lesioni da taglio, come guanti a maniglia metallica, bracci ali protetti vi, grembiule imperforabile

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BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 104 di 315

Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6 Amministratore : Dott. Pietro D’Achille Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9 Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]

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SCIVOL AMENTI, CADUTE A L IVELLO

Segnalare lungo i percorsi di transito eventuali ostacoli e prevedere un adeguata illuminazi one Utilizzare dispositi vi di protezione come scarpe anti nfortunio con suola antisci volo per evitare scivolamenti

ELETTROCUZIONE

L'impianto elet trico deve essere r ealizzato in conformità alla Regola dell'Arte Utilizzare attrezzi elettrici a nor ma dotati di idoneo grado di isolamento Formare gli addetti all'utilizzo degli attrezzi elettrici I cavi di alimentazione saranno provvisti di adeguata protezione meccanica e sicurezza elet trica

RUMORE

Valutare l'eventuale esposizione al rumor e ad attuare gli inter venti relativi;prevedere eventuali dispositi vi di protezione MOVIMENTAZIONE MANUAL E DEI C ARICHI

Formare gli addetti sulle corrette modalità di sollevamento dei carichi; eventual mente utilizzare dispositi vi di agevol azione Formare il personal e sulle corrette modalità di aggancio delle carcasse alle gui de di trasporto

CALORE, FIAMME, ESPLOSIONE

Verificare la scadenza del Certificato Pr evenzi one Incendi (CPI) e/o del Nulla Osta Provvisorio (NOP) Predisporre mezzi di estinzione portatili o fissi ed effettuare le verifiche periodiche

MICROCLIMA

Utilizzare indumenti pr otet tivi per l'accesso a luoghi cli maticamente disagevoli Le celle frigorifere devono avere la possibilità di essere aperte anche dall'interno

POSTURA

Organizzare il lavoro in turni, pause periodiche per evitare il lavoro ripetitivo RISCHIO BIOLOGICO

Adottare una scrupolosa igiene personal e: abito da l avoro e pulizia frequente delle mani Sterilizzare gli attrezzi Accertarsi della proveni enza delle carni, in quanto la prevenzione e la lotta alle zoonosi sono storicamente uno dei compiti principali dei

servizi pubblici veterinari delle ASL e si esplica con l a bonifica sanitaria ed il controllo degli allevamenti, l'ispezione degli alimenti di origine ani male e più recentemente attraverso l'igiene urbana veterinaria.

Adottare misure igieniche utili a ridurre l a contaminazione ambiental e quali le sanificazi oni degli ambienti e degli strumenti, l a lot ta agli infestanti, il rispetto dei percorsi e delle zone filtro.

Utilizzare un vestiario da lavor o compl eto, spogliatoi con armadietti a doppi o scomparto, osservare il divi eto di fumare nei l ocali di lavoro, utilizzare lavabi non azionabili a mano con sapone liquido e sal viet te a perdere.

DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI

I lavoratori addetti alla fase di l avoro devono indossare obbligatoriamente i seguenti DPI con marcatura “CE”:

Calzature antiscivolo (Conformi UNI EN 347) Guanti speciali antitaglio (Conformi UNI EN 1082/2)

Conclusioni Indi viduati i singoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le EVENTUALI CONSEGUENZE possibili per la salute dei lavoratori, si può presumibilmente ritenere che la stessa presenti nel suo complesso un RISCHIO MEDIO.. ...Pertanto, al fine del miglioramento nel tempo dei li velli di sicurezza possi bili, dovr anno essere seguite le Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I. consigliati.

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Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6 Amministratore : Dott. Pietro D’Achille Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9 Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]

Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

FASE LAVOR ATIVA REPARTO PANIF ICIO – FORNO

ATTIVIT A’ CONTEMPL AT A Trattasi delle atti vità rel ati ve alla produzi one e ri vendita del pane e dei suoi derivati. Le ti pologie di pane più comuni sono il pane di grano tenero, il pane di segale, d'avena, di semola (con grano duro nell'impas to), azzimo (con farina, acqua e sale, senza alcun tipo di lievito), condito (con burro, olio di oliva o strutto) e integrale. La lavorazi one del panecomprende le seguenti fasi: Impastamento Fermentazione panaria e lievitazione Spezzatura e formatur a Cottura Rivendita dei prodotti realizzati al banco

ATTREZZATURE UTILIZZ ATE Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti ATTREZZATURE :

CELLA FRIGORIFERA FORNO CARRELLI DA SUPERMERCATO PERSONAL COMPUTER REGISTRATORE DI CASSA

SOST ANZE UTILIZZ ATE Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti SOSTANZE :

DETERGENTI VAPORI INCHIOSTRI TONER

Nota: Per le attrezzature di lavoro, le sostanze sopra indicate, si farà riferimento alle schede specifiche, riportanti i relativi rischi, misure di prevenzi one e dispositivi di protezione da indossare.

RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli indi viduati nella fase di l avoro, per ognuno dei quali è stato valutato il relati vo rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.

Descriz ione del Perico lo Probabilità Magnitudo Rischio Elettrocuzione Possibile Grave MEDIO 3 Cesoiamento, stritolamento Possibile Grave MEDIO 3 Rumore Vedere valutazione specifica Probabile Modesta MEDIO 3 Gas e vapori Possibile Grave MEDIO 3 Ustioni Possibile Modesta BASSO 2 Calore, fiamme, esplosione Improbabile Grave BASSO 2 Microclima Probabile Lieve BASSO 2 Allergeni Improbabile Grave BASSO 2 Movi mentazione manuale dei carichi Probabile Lieve BASSO 2

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra i ndi viduati (riportate nella rel azione introdutti va), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezi one: GENERALE

Segnalare con adeguata cartellonistica le vie di fuga e le porte di emergenza Si provvederà ad istallare una cassetta di pronto soccorso Il libretto d'uso e manutenzione delle macchine sarà tenuto a disposizione di tut ti i lavoratori ed i n particolare di quelli deputati ad

eseguire gli inter venti manutenti vi Si provvederà alla periodica e programmata verifica della presenza di at trezzi ed utensili non provvisti del marchio di qualità

provvedendo alla loro immediata sos tituzione Dopo l'installazione dei macchinari e prima del loro utilizzo si richiederà all'installatore il rilascio della dichiarazione attestante il rispetto

delle indicazioni fornite dal costruttore Si provvederà a segnal are i rischi residui della macchina mediante l'esposizione di pittogrammi o cartelli riportanti le indicazioni

specifiche Si provvederà all'acquisto di armadietti indivi duali per la collocazi one non promiscua degli indumenti da lavoro Si provvederà preventi vamente alla valutazione dei rischi,qual ora vengano adoperate le at trezzature in disuso, attualmente in deposito

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Si provvederà a formare debitamente gli addetti al Nucl eo Gestione Emergenza Si provvederà a rendere la porta di emergenza facil mente apribile verso l'esterno

ELETTROCUZIONE

Si provvederà alla verifica periodica e programmata della accessibilità ai comandi di emergenza predisposti per l'impianto elet trico In caso di sostituzione di appar ecchi e/o utensili portatili alimentati elettricamente si accerterà preventi vamente che gli stessi

presentino doppi o isolamento INALAZ IONE DI POLVERI E FIBRE

Si provvederà a dotare il locale di un impianto che garantisca una idonea ventilazi one forzata CESOIAMENTO, STRITOL AMENTO

Si provvederà a munire la macchina trascinatrice di un interruttore gener ale Si provvederà alla formazione ed informazione dei lavoratori tendente a illustrare il divieto di intervenire manual mente su macchine in

movi mento Si provvederà alla predisposizione di barriere mobili, dotate di interblocco elettrico a protezione della zona in cui esistono parti

pericolose In occasione delle manutenzioni da effettuare sulle macchine del reparto produzione, si provvederà alla val utazione dell'idoneità dei

carter di protezi one e, qualora non risultassero sufficientemente sicuri, si provvederà alla loro sostituzi one. CADUTA DI M ATERIALE D ALL'ALTO

Si predisporrà un sistema di controllo tendente a verificare il corretto immagazzinamento delle merci nelle scaffalature Si procederà a sostituire l e scaffal ature lesionate e/o che risultino in catti vo stato di conser vazi one.scaffali adibiti a deposito Si provvederà ad apporre l'indicazione del massi mo carico ammissibile sugli scaffali adi biti a deposito

URTI, COLPI, IMPATTI E COMPRESSIONI

Si provvederà alla instaurazi one di un programma di verifica della leggibilità residua della indicazione della portata massi ma ammissibile del carrello elevatore

PUNTURE, TAGLI ED ABR ASIONI

Si provvederà alla periodica verifica della af filatura degli organi di taglio SCIVOL AMENTI, CADUTE A L IVELLO

Si espl eter à opera di for mazione ed informazione tendente ad evidenziare il di vieto di salire o scendere lungo la scala a pioli portando in mano oggetti, anche di piccol e di mensioni

MOVIMENTAZIONE MANUAL E DEI C ARICHI

In caso di variazi one della lavorazione si proceder à pr eventivamente alla verifica della possibilità di predisporre mezzi meccanici adatti alla movimentazione dei carichi

CALORE, FIAMME, ESPLOSIONE

Si provvederà alla predisposizione di un piano che preveda l a verifica e la manutenzione di tut te le attrezzature antincendi o, siano esse fisse o portatili

Appena definite le condizioni per il rilascio del C.P.I. (Certificato Prevenzi one Incendi) si provvederà a predisporre le modifiche che saranno necessarie per adeguare impianti e l ocali

RIBALTAMENTO

Si provvederà al fissaggio delle scaffal ature alle str uttur e portanti, o comunque stabili, del fabbricato Si provvederà a fissare gli scaffali in mani era da renderli solidali con le str uttur e portanti dell'edificio

POSTURA

Si organizzerà il lavoro in manier a che ogni singol o operatore possa alternare le posizioni sedute con posizioni erette Per minimizzar e il rischio pos turale, in collaborazi one e su indicazione del Medico C ompetente e sentiti gli interessati, si

predisporranno poggiapiedi, sedili, braccioli o quant'altro possa risultare utile a mini mizzare il rischio USTIONI

Si provveder à alla coibentazione e protezi one delle zone che possono raggiungere temperature pericolose in caso di contatto accidentale

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DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI I lavoratori addetti alla fase di l avoro devono indossare obbligatoriamente i seguenti DPI con marcatura “CE”:

Calzature antiscivolo (Conformi UNI EN 347) Indumenti protetti vi adeguati (Conforme UNI EN 342- 343) Cuffia o inserti antirumor e (Se necessario da valutazione) Guanti anticalore (Conformi UNI EN 407)

Conclusioni Indi viduati i singoli FATTORI DI RISCHIO presenti nella FASE DI LAVORO analizzata e le EVENTUALI CONSEGUENZE possibili per la salute dei lavoratori, si può presumibilmente ritenere che la stessa presenti nel suo complesso un RISCHIO MEDIO.. ...Pertanto, al fine del miglioramento nel tempo dei li velli di sicurezza possi bili, dovr anno essere seguite le Misure di Prevenzione indicate ed utilizzati i D.P.I. consigliati.

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FASE LAVOR ATIVA REPARTO DEL PESCE FRESCO e/o SURGELATO

DESCRIZIONE ATTIVIT A’ Trattasi delle atti vità tipiche connesse alla gestione di una pescheria con vendita di prodotto fresco e/o surgelato-congelato. L’atti vità comporta lo svolgimento delle seguenti fasi lavor ati ve:

Lavorazi one, pr epar azione, pulizia del pesce; Preparazi one del banco per la distribuzione; Pulizia dei crostacei; Pulizia del pesce fr esco per la consegna al cliente; Operazioni di cassa; Pulizia dei banchi e delle attr ezzature di l avoro; Carico e scarico del prodotto e gestione frigo e celle frigorifero (Refrigerazione, congelamento, surgelamento)

Squamatura e puliz ia d el pesce Con un coltellino o con l'apposito squamatore, si raschiano le squame tenendolo fermo per la coda e muovendo il coltello dalla coda verso la testa; Con l e forbici si tagliano prima l a coda e la testa, poi, aiutandosi con un coltello si elimina la pinna dorsal e. Successi vamente si sventra il pesce con un taglio e si tolgono tut te l e interiora; Pulizia delle attrezzature e dei banchi Un corretto sistema di pulizia si compone di due momenti operativi:

la detersione (la rimozione dello sporco) la disinfezion e (la distr uzione dei microrganismi)

Successione delle operazioni:

pulizia preli minare con acqua cal da applicazi one di una soluzi one detergente lavaggio intermedio a caldo disinfezione risciacquo finale

Refrigerazion e : consiste nella conservazione sotto ghiaccio (pesce e crostacei) o in frigo (molluschi e filet tame) ad una temperatur a compresa tra 0°e +6°C Congelamento : consiste nel portare i prodotti (lavor ati e non) ad una temperatura compr esa tra -15°e -12°C–Tali prod otti sono di solito glassati ovvero ricoperti da uno strato di ghiacci o che li protegge dalla evapor azione e disidratazione Surgelamento : consiste nel portar e i prodotti (di solito lavor ati) ad una temperatura i nferiore a -18°C

ATTREZZATURA UTILIZZAT A Nello svolgimento dell’ at tività lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti Attrezzature :

Forbici Coltelli Manarette Vasche in acciaio per lavaggio Banchi di vendita in acciai o Frigoriferi e Celle frigorifero

Nota: Per le at trezzature sopra i ndicate, si farà riferimento alle specifiche riportate nei manuali d’uso e manutenzione.

SOST ANZE UTILIZZAT E

Nello svolgimento dell’ at tività lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti Sos tanze :

Surfactanti organici Acidi Alcali Cloro o pr odotti a base di cloro atti vo

Nota: Per le sostanze sopra indicate, si farà riferimento alle specifiche schede di sicurezza.

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RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI

Descriz ione del Perico lo Probabilità Magnitudo Rischio Ferite da taglio Probabile Modesta MEDIO 3 Rischio biologico ( mani polazi one dei pesci) Possibile Grave MEDIO 3 Scivolamento e cadute a livello Possibile Modesta BASSO 2 Movi mentazione manuale dei carichi Possibile Modesta BASSO 2 Postur e incongrue Probabile Lieve BASSO 2 Urti, colpi, impatti e compressioni Possibile Modesta BASSO 2 Allergie e irritazioni Improbabile Grave BASSO 2 Microclima sfavorevole Probabile Lieve BASSO 2

PRINCIPALI MISURE DI PR EVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GL I ADDETTI

Generale

Garantire un adeguato ricambio d’ aria dei locali di lavoro e tenere sotto controllo i parametri microclimatici (temperatura e umi dità)e nel caso prevedere l’installazione di climatizzatori e deumidificatori

È necessario tutelare in modo particolare alcune categorie di lavoratori quali donne, adolescenti, lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento, valutando quali lavorazioni sono incompati bili. Per le lavoratrici in gravidanza è necessario assicur are che il ritmo e l’intensità del lavoro non sia eccessi vo

Prevedere un sistema di illuminazione in posizione corretta rispetto al punto di applicazione sul quale i valori di illuminamento devono essere i donei alla fi nezza che il lavoro richiede, eli minando abbagliamenti o riflessi; è opportuno utilizzare lampade a bassa luminanza (e quindi minor abbagliamento), mini mo cal ore e gradevole col ore (ad esempio l e lampade a scarica di vapori fluorescenti in genere possono essere consider ate idonee); al fine di ridurre la possi bilità di esposizione alle radi azioni ultravi olette, è bene che le lampade siano installate ad una opportuna distanza (ad esempi o almeno 1 metr o) dalla testa dell’operatore; per un illuminamento migliore possibile è opportuno disporre le lampade secondo la regola dei 30 gradi, in modo tale da non entrare nel campo visi vo dell’operatore mentre lavora; l’installazione elettrica deve essere realizzata in modo tale da evitar e lo sfarfallamento dell’illuminazi one (ad esempio installando l e lampade sulle tre fasi dell’impianto elet trico trifase).

Sottoporre gli addetti ad un controllo dell’apparato ocul o-visi vo, prima che vengano assegnati a mansioni che comportano un i mpegno visi vo per buona parte del turno, al fine di evidenziare eventuali difetti visi vi (miopia, astigmatismo, ecc…) di cui il soggetto sia già portatore e correggerle adeguatamente, anche se lievi, per evitare un ulteriore sforzo visivo durante il lavoro

Pianificare un’ adeguata progettazione del pos to di lavoro, con possibilità di alternare mansioni e la postura seduta / in pi edi Evitare di tenere nell’ambiente di l avoro macchinari o arredi non indispensabili per la lavorazi one Le uscite normali e di sicurezza devono essere facilmente indi viduabili e sgombre da materiale Infor mazione e formazione degli addetti sul corretto utilizzo delle attrezzature di lavor o, sull a natura dei rischi e sui comportamenti

conseguenti. Assicurarsi che il lavoro non venga svolto cos tantemente in condizioni di s tress (tempi ridotti a causa di personale insufficiente Si procederà alla formazione degli operatori evi denziando l a necessità dell'uso dei D.P.I. pr edisposti per limitar e l'esposizione a rischi

residui per la sal ute evidenziati in sede di valutazi one Allergie ed ir ritazioni

In caso di utilizzo si sostanze irritanti (soprattut to nei lavori di pulizia),indossare la mascherina facciale per la protezione delle vie respiratorie ed i donei guanti in l attice.

Accertarsi che siano presenti le schede di sicurezza di tutti i prodotti i mpiagati. Scivolamenti e cadute a livel lo

Utilizzare una pavimentazione realizzata con materiali antiscivolo le cui mattonelle siano montate a fuga larga per permetter e un migliore deflusso del liquido, eventualmente grigliata e/o di pendenza adeguata con sistemi di raccolta dei liquidi che cadono sul pavimento

Effet tuare una frequente pulizia del pavi mento con prodotti detergenti Utilizzare idonee calzature con suola antiscivolo

Movimentazione manuale dei carichi

Gli addetti alla movi mentazi one manuale dei carichi devono indossare scar pe di sicurezza con punta di rinforzo in metallo. È da rilevare che tal e misura di protezione indi viduale viene spesso rifiutata dalle lavor atrici che preferiscono lavorar e con calzature aperte o semiaperte. È quindi opportuno for nire ai lavoratori calzature idonee adeguatamente protette, ma che evitino la sudorazione o l’affaticamento eccessivo del piede. In ogni caso, specie per le donne, è opportuno limitare il peso degli oggetti da movimentare

Infor mazione degli addetti sui rischi della loro mansione e for mazione sia nell’assumer e atteggiamenti e/o abitudini di vita e di lavoro adatte a proteggere la schiena e le altre articolazioni, sia nello svolgere utili esercizi di rilassamento, stiramento e rinforzo muscol are

In caso di movimentazione manuale dei carichi non sporadica, effettuare la valutazione del peso limite raccomandato e dell’indice di sollevamento, in modo da poter attuare le conseguenti misure di prevenzione.

Ferite da taglio

Nella manipolazione di coltelli ed attrezzi taglienti gli addetti devono indossare guanti antitaglio (e grembi uli antitaglio per il taglio di grosse pezzature) ed essere adeguatamente i nfor mati e formati

I lavoratori saranno informati sulla ubicazione della cassetta contenente i presidi sanitari necessari per il primo soccorso e sarà espos ta la cartellonistica necessaria alla sua indi viduazione

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Rischio biologico Una certa precauzione nella manipolazione del prodotto fresco deve essere sempre attuata, soprattut to in presenza di piccol e ferite o escoriazioni alle mani. Sono infatti segnalati casi di patologie batteriche a seguito di contatto con prodotti ittici. Tra queste, possiamo ricordare il mal rossino (Erysipelothrix rhusiopathiae), alcune vibriosi, le micobatteriosi (Mycobacterium fortuitum, M. chelonae, M. marinum) e la nocardiosi (Nocardia spp.), che nell’uomo, a seguito di mani polazi one del pesce ammalato o contaminato, possono dare patol ogie cutanee più o meno gravi e, solo in persone immunocompromesse, possono essere causa di malatti a sistemica. Anche i raggi duri delle pinne dorsali di alcuni pesci (es. branzino ed orata) possono produrre ferite a seguito di maldestr a mani polazione.

Per la manipol azione del prodotto fresco utilizzare sempre idonei guanti in lattice. CELLE FRIGORIFERE Verificare che:

Le porte delle celle si ano sempre apribili dall'interno. Nelle celle sia installata una illumi nazione di emergenza indipendente dalla rete elettrica Sia presente all'interno delle celle un i mpianto di allarme, indipendente dalla rete el ettrica sempre e facilmente azionabile, il cui

segnale possa sempre essere percepito dall'esterno e in posti sempre presidiati se l'accesso alle celle avviene in assenza di altr o personale

Venga effettuata periodicamente una verifica del corret to funzi onamento dell'illuminazione d'emergenza e del sistema d'allar me L'accesso alle celle da parte del personal e avvenga solamente dopo l a vestizione con appositi indumenti protetti vi dal freddo.

DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI I lavoratori che eseguiranno l'atti vità dovr anno utilizzare regolari DPI con marcatur a “CE”, in particolare:

Il personale che opera all’interno delle celle frigorifere dovrà utilizzare idonei indumenti protettivi per il freddo.

Calzature Guanti Guanti Mascher ina Livello di Protezi one S3 In lat tice Antitaglio Facciale Filtrante

UNI EN 345,344 UNI EN 374, 420 UNI EN 388,420 UNI EN 149

Con suola antisci vol o in caso di manipolazi one di

prodotti freschi o di sostanze irritanti

Nelle operazioni di taglio All’ occorrenza e durante le operazi oni di pulizia

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FASE LAVOR ATIVA REPARTO ORTOFRUTTA - VERDURA

ATTIVIT A’ CONTEMPL AT A Lavorazi one di prodotti ortofrutticoli di campo e di serra/colti vazione. Tale lavorazione consiste nel ricevimento e scarico dei prodotti ortofrutticoli e nella collocazione di essi nelle varie scaffal atur e del reparto. Si procede al successi vo selezionamento, stoccaggio e confezionamento dei prodotti per la successiva esposizione e vendita alla clientela.

ATTREZZATURE UTILIZZ ATE Nello svolgimento dell’atti vità lavorati va si prevede l’utilizzo delle seguenti ATTREZZATURE :

CELLA FRIGORIFERA ATTREZZATURA DA TAGLIO PALLETS CASSE E CASSETTE COLTELLO BANCO DI LAVORO

Nota: Per l e at trezzature di lavor o sopra indicate, si farà riferimento alle schede specifiche, riportanti i relati vi rischi, misure di prevenzione e dispositi vi di protezione da indossare.

RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI La seguente tabella riporta l’elenco dei pericoli indi viduati nella fase di l avoro, per ognuno dei quali è stato valutato il relati vo rischio in funzione della probabilità e della magnitudo del danno.

Descriz ione del Perico lo Probabilità Magnitudo Rischio Rischio Biologico Possibile Grave MEDIO 3 Elettrocuzione Possibile Grave MEDIO 3 Rumore Vedere valutazione specifica Probabile Modesta MEDIO 3 Caduta di materiale dall'alto Possibile Grave MEDIO 3 Postur a Possibile Modesta BASSO 2 Microclima Probabile Lieve BASSO 2 Movi mentazione manuale dei carichi Probabile Lieve BASSO 2 Scivolamenti, cadute a livello Possibile Modesta BASSO 2 Punture, tagli e abrasioni Possibile Modesta BASSO 2

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra i ndi viduati (riportate nella rel azione introdutti va), vengono applicate le seguenti misure di prevenzione e protezi one: GENERALE

Infor mazione e formazione degli addetti sul corretto utilizzo delle at trezzature di lavor o, sulla natur a dei rischi e sui comportamenti conseguenti

Collocare all'inter no della cella frigorifera un allarme azionabile dall'interno L'accesso alle celle frigorifero deve essere permesso solo al personal e autorizzato Effet tuare verifiche e manutenzioni programmate alle guidovi e Impi egare attrezzature ed i mpi anti a norma Effet tuare regolare manutenzione periodica semestr ale, affidando tale i ncarico a ditta speci alizzata ( ascensorista ) Effet tuare una pulizia frequente degli stessi at trezzi per consentirne un'agevole manipolazione Effet tuare verifica biennal e di l egge dell'impianto affidando l'incarico ad Organismo N otificato o ad altro ente quale ASL/ARPA Per il tritacarne a funzionamento elet trico attenersi alle disposizioni di cui alla Circolare Ministero Lavoro e Previdenza Sociale

CADUTA DI M ATERIALE D ALL'ALTO

Impi egare guide munite di dispositi vo antiscarrucol amento Segnalare la presenza di carichi sospesi ed utilizzare caschi protetti vi

PUNTURE, TAGLI ED ABR ASIONI

Durante l'uso del coltello viene controllato frequentemente lo s tato del manico Collocare gli attrezzi taglienti ed acuminati in postazioni dedicate Evitare affollamenti di addetti nelle zone interessate da oper azioni da taglio Utilizzare Dispositivi di protezione contro lesioni da taglio, come guanti a maniglia metallica, bracci ali protetti vi, grembiule imperforabile

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VVAALLUUTTAAZZIIOONNEE ddeeii RRIISSCCHHII

MMAANNSSIIOONNII SSVVOOLLTTEE

BIANCANEVE SpA

Si allegano :

SCHEDA con VALUTAZIONE dei RISCHI

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MANSIONI DIREZIONE E GESTIONE NEGOZ IO : ADDETTO ALLA VENDITA

DESCRIZIONE DELL A MANSIONE La mansione comporta lo svolgimento di lavori d’ufficio e l’utilizzo di attrezzature tipiche, compreso personal computer, utilizzato in modo discontinuo. Comporta contatti con la clientela, l’accesso ad ar madi, scaffali e macchine.

ATTREZZATURA UTILIZZAT A La mansione comporta l’utilizzo di attrezzatur e d’ufficio, tra cui, prevalentemente:

Personal computer Stampanti Fotocopiatrici Altre at trezzature d’ufficio (telefoni, fax, ecc.)

Nota: Per le attrezzature utilizzate, che dovranno essere marcate “CE”, ci si atterrà alle istr uzioni riportate nei rispettivi libretti d’ uso e manutenzione ed alle istruzi oni riportate nelle relative schede di sicur ezza..

RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI

Oltre ai Rischi generali legati alla sede operati va : Rischi o Incendio ( valutato secondo il DM 10.3.1998) e Rischi o Rapin a ( valutato secondo le LG ABI), l o svolgimento della mansi one comporta i Rischi riportati nella seguente tabella. Descriz ione del Risc hio Probabilità Magnitudo Rischio Elettrocuzione Possibile Grave MEDIO Postur a Probabile Lieve BASSO Urti, colpi, impatti e compressioni Probabile Lieve BASSO Scivolamenti e cadute a li vello Possibile Modesta BASSO Stress psicofisico Possibile Modesta BASSO Rumore Possibile Modesta BASSO Microclima Possibile Modesta BASSO

REQUISITI GENERAL I IMPIANTI, POSTI DI LAVORO, AMBIE NTI

IMPIANTO ELETTRICO Requisiti gen eral i

Gli impianti elettrici devono rispondere ai requisiti di idoneità previsti dalle norme di l egge e di buona tecnica e devono essere costruiti da installatori abilitati e regolar mente iscritti nel registro delle dit te o nell’albo provincial e delle i mprese artigiane.

Gli impianti elettrici antecedenti alla Legge 46/90, quando necessario, devono essere adeguati alle norme vigenti in materia. Gli installatori chiamati a costr uire o adeguar e qualsiasi impi anto elettrico sono tenuti a rilasciare la dichiarazi one di confor mità

prevista dalla Legge 46/90 integrata dalla relazione contenente la tipol ogia dei materiali e il progetto. Tale documentazione va custodita nell’archi vio d’impresa.

I principali requisiti di sicurezza prevedono: un efficiente impianto di messa a terra, interruttori di protezione contro le sovratensioni e i sovr accarichi, interruttori e differenzial e per la i nterruzione dell’alimentazione in caso di dispersione. Quest’ulti mo i nterrut tore per proteggere efficacemente le persone deve avere una sensibilità non inferiore a 0,03 Ampere.

Prese

Le prese devono essere correttamente fissate e di mensionate per l’utilizzo previsto e devono avere caratteristiche tali da non permettere il contatto accidentale con le parti in tensione durante l’inserimento della spi na.

Interruttori

Gli interruttori devono essere di mensi onati in base al tipo di corrente su cui inter vengono e devono r aggiungere inequi vocabilmente le posizioni di aperto e chi uso mantenendole stabili; devono altresì i mpedire eventuali contatti accidentali con le parti in tensione.

Impianto di messa a terra

I conduttori di terra devono avere sezione adeguata all’intensità di corrente dell’impi anto e comunque non i nferiore a 16 mmq.. Sono ammesse di mensioni minori purché non inferiori alla sezione dei conduttori.

I dispersori devono essere adeguati alla natura del terreno in modo da ottenere una resistenza non superiore ai 20 Ohm. E’ necessaria la realizzazione di un efficace collegamento equi potenzial e di tutte le parti metalliche dell’edificio (tubi acqua - gas -

ferro c.a.). L’impianto di messa a terra deve essere omol ogato dall’ISPESL in seguito a r egolare denuncia effettuata pri ma della messa in servizio. Le successi ve verifiche biennali sono eseguite dalla ASL.

Nel caso che l’uf ficio sia ubicato all’inter no di un condominio occorre accertare l’esistenza della documentazione richiesta per l’impianto.

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Attenersi alle misure di prevenzione generali relati ve al Rischio di EL ETTROCUZIONE.

REQUISITI GENERAL I AMBIENTE DI L AVORO Pavimenti

I pavi menti non devono pr esentare avvallamenti e parti in rilievo; non devono essere scivolosi e devono essere facilmente lavabili. Le atti vità di pulizia non devono essere effettuate in concomitanza con le altre atti vità.

pavimenti i n ceramica o si mile

devono avere le fughe i ntegre; le piastrelle devono essere prive di sbeccatur e o tagli profondi

pavimenti i n porfido

devono avere le fughe i ntegre; le pietre devono essere prive di sbeccatur e o tagli profondi provvedere in presenza di avvallamenti al rifacimento del sottofondo ed alla sos tituzione del tratto interessato.

Pareti e soffitti

devono avere una superficie liscia, integra, non pol verosa, lavabile e di col ore chi aro (colori pastello). Gli spigoli devono essere smussati o protetti con idonei paraspigoli; gli zoccolini devono esser e integri, privi di sporgenze e ben fissati alla par ete.

gli angoli delle pareti devono essere smussati, arrotondati o pr otetti con paraspigoli in legno o plas tica. verificare che le pareti si ano pri ve di sporgenze o chiodi. i rivesti menti dei ser vizi devono esser uniformi, integri, privi di asperità e facilmente lavabili. le pareti trasparenti ed in particolare le pareti vetrate devono essere segnalate e costituite da materiali di sicurezza fino all’altezza

di mt. 1. Alter nati vamente devono essere protette con barriere di sicurezza alte almeno mt. 1. Porte

L’apertura di porte non deve generare situazioni pericolose sia per chi compi e l’operazi one che per altre persone. Devono essere mantenute sgombre da ostacoli, avere maniglie prive di spigoli vivi ed essere facilmente accessibili. Le porte destinate ad uscita di emergenza, oltr e ad essere segnal ate in maniera idonea, devono potersi aprire dall’interno con manovra a spinta (maniglione antipanico). Le porte tr aspar enti, devono essere segnalare ad altezza occhio (1,5 - 1,8 mt.). Le porte devono inoltre essere conformi alla normativa vigente, dimensionate e posizionate correttamente a secondo del loro utilizzo (porte d’ingresso, porte interne).

Finestre

l’apertura delle fi nestre, non deve gener are situazioni pericolose sia per chi compie l’operazi one che per altre persone. Esse vanno dotate di idonei sistemi di scher matura (ad es. tende regolabili di colore chiar o) per evitare fas tidiosi abbagliamenti, inoltre devono garantire un buon ricambio d’aria.

le cinghie delle persiane avvolgibili devono essere mantenute in buone condizioni e controllate periodicamente. la conformazione delle finestre deve esser e tal e da consentire le operazi oni di pulitura i n condizioni di sicurezza o dotati di

dispositi vi o attr ezzature atte a conseguire il medesi mo risultato. Servizi

i servizi devono essere separati per uomi ni e donne; qual ora il personale impiegato è di numero ridotto è consentito l’uso di un unico l ocale ser vizi.

l’impianto idraulico deve erogare acqua fredda e calda e devono essere forniti i detergenti e i mezzi per asci ugarsi. I locali vanno tenuti puliti.

Accessi

le scale di accesso e di comunicazi one degli uffici, devono essere correttamente di mensionate, e dotate di parapetto o di corrimano se comprese tra due muri.

le pedate dei gradini devono essere antisdrucci olevoli. Le scale vanno mantenute sgombr e da os tacoli. è opportuno corredare gli accessi di idoneo zerbino o griglia per la pulizia delle suole.

Passaggi

i corridoi e i passaggi in genere devono essere liberi da ostacoli ed avere sempre un livello di illuminamento sufficiente; eventuali dislivelli o riduzioni i n altezza devono essere segnalati e non devono ridurre a meno di mt. 2 il vano utile percorribile.

Fattori ambiental i

la temperatura e l’umidità dei locali devono essere mantenuti entro i limiti del benessere. Nel caso che l’aerazione naturale non sia sufficiente, bisogna adottare un adeguato impianto di aerazione forzata.

l’impianto di cli matizzazione deve esser e orientato in maniera tal e da non provocare correnti d’aria fastidiose ai pos ti di lavoro. Per il rumore fare riferimento al capitolo specifico

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ERGONOMIA POSTO DI L AVORO

Figura 1 – POSTAZIONE DI LAVORO

Sedia da ufficio (UNI 7498)

L'altezza dello schienale deve essere di cm 48-52 sopr a il sedile, la parte superiore concava, la larghezza cm 32-52 Tutte le parti debbono essere realizzate in modo da evitare danni alle persone e deterioramento degli indumenti: i bordi, gli spigoli e gli

angoli devono essere lisci ed arrotondati Tutte l e parti con cui l'utente può aver e un pr olungato contatto debbono essere realizzate con materiali a bassa conduci bilità ter mica Gli elementi mobili e regolabili debbono essere realizzati in modo da evitare danni all'operatore sia nelle normali condizioni di

funzionamento sia in concomitanza con funzi oni accidentali I materiali di rives timento dei sedili e degli schienali devono consentire l a pulitura senza danneggiamenti dell'imbottitur a ed essere

permeabili all'acqua e al vapore acqueo La base di appoggio deve avere almeno cinque bracci muniti di rotelle; le rotelle e gli elementi di appoggio debbono essere facilmente

sostituibili anche dall'utilizzatore L'operatore deve poter eseguire tutti gli adattamenti possibili stando seduto, con facilità e senza utilizzare congegni difficilmente

raggiungibili o che richiedono forza per essere manovrati Tavolo di lavoro (UNI 9095)

Figura 2 – TAVOLO DI LAVORO

APPOGGIO

EVENTUALEPOGGIAPIEDI

5 RAZZE CON RUOTE

90 ° 110 °

90 °

LIBERO

50 - 70 cm

SPAZIO SUFFICIENTE

PUNTO DI

min

.28

cm)

Schermo regolabile

Tastiera separata

> 58 cm

> 70 cm

15 cm

72 c

m

> 90 cm

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D imensio ni ot tim ali

LARGHEZZA 90 0-12 00-1 60 0 m m PROFONDITA' 70 0 - 8 00 - 900 m m ALTEZZA 72 0 mm (s e n on reg ol abile) ALTEZZA 67 0 - 7 70 m m (se r eg olabile)

Spazio p er le g am be

LARGHEZZA mini ma 58 0 mm ALTEZZA mini ma 60 0 mm

M onitor

Deve ess ere pr ivo di difetti q u ali sfarf allii, ma nca nza di lu minosit à o co ntrast o Tastiera

Inclina bile e dissocia bile dallo sc herm o Vi de ve ess ere s pazio s ufficie nt e d a va nti a d ess a p er p og g iare ma ni e braccia

Illuminazion e del posto di lavoro

L' illuminazio ne g eneral e o vvero l' illumin azio ne s pecifica ( lam pa de di la voro) d e vo no g arantire un' illumi nazio ne s ufficie nte e d un contrast o appr opriat o tra l o sch erm o e l'a mbie nt e, t en uto con to delle c aratt er istiche del l a voro e d elle esig enze visi ve d ell'utilizzatore.

Fastidiosi a bb ag liame nti e r iflessi sullo sch erm o o su altre at trezzat ure d e vo no essere e vit ati strut tura nd o l'arreda men to del local e e del p osto di la voro in fu nzion e dell'ubicazio ne delle fo nti di l uce artificiale e d elle loro c aratt er istiche tec niche .

Figura 3 – ILLUMINAZION E POSTO DI LAVORO

Riflessi e abbagliamenti

I p osti di la voro d e vo no ess ere sist em ati in m od o c he le fon ti lu minos e q u ali le fines tre e le altre a perture , le p areti trasp arenti o

traslucide, n onch è le attr ezzat ure e le pareti di col ore chi aro n on prod uca no r iflessi s ullo sc herm o. Le fines tre de von o essere munit e di un o pp ortu no disp ositi vo di cop ertura reg ola bile per att en uare la luce diurna ch e illumin a il posto

di la voro. posizion are la pos tazio ne later alme nt e r ispet to alla fin estra di m od o ch e lo sg uard o corra parallelo al fro nt e d elle fin estre dot are la finestr a di t en dag g io in mo do c he si a p ossibile att en uare l a luc e

Rumore

Il rumore em esso dalle attrezz ature ap parte ne nti al p osto di la voro de ve ess ere pres o in co nsider azion e al m o men to della sistem azion e d el p osto di la voro, i n p articolare al fin e di no n p erturb are l'att enzio ne e la co mu nicazio ne verbale .

NO

NO

SI SI

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Calore

Le attr ezzat ure ap part ene nti al/ai p osto /i di lavor o no n de vono pr odurre u n eccess o di calore ch e possa essere fo nt e di disturbo p er i lavorator i.

Radiazioni

Tutte l e radi azioni, ecc ezion e f atta p er la p arte visibile dello sp ettro elet trom ag netic o, d e vo no essere r idot te a livelli trascura bili dal pun to di vista della tut ela della sic urezza e della s alut e d ei la vora tor i.

ARREDI

Tavoli

ta voli e scr iva nie no n d e vo no prese nt are spig oli vi vi e de vono a vere u na s up erficie o pac a. Armad i

la collocazion e deg li arma di de ve essere tal e da co nse ntire l’apert ura deg li sportelli in mod o ag e vole e sicuro; inoltre ad a nte a perte n on d e vo no ostruire i passag g i. Le ant e scorre voli su g uide de vono a vere ido nei att acchi di sicurezza che n e impe discan o il distacco. Gli sport elli ruota nti su asse orizzo ntal e de von o esser m uniti di m anig lie e di un siste ma di blocc o in posizion e a pert a.

Scaffali

g li scaffali de von o ess ere ben fissati e va nn o res e n ote le p ortat e dei sing oli r ipia ni. l’utilizzo deg li scaff ali de ve r isultar e ag e vole e sicuro anc he r ig uard o l’impieg o di e ven tu ali access ori (scale, sg ab elli, ecc.).

Passaggi

I corr idoi di pass ag g io tra g li arredi de von o ess ere lib eri da ost acoli e d a vere una larg hezza mi nima di 80 c m. R ischi specifici d eter minati dag li ARREDI

• U rti contro le an te di ar madi e c asset ti delle scrivanie e deg li sche dari, lascia ti ap erti. • Schiaccia me nti a ca usa di chius ure i mpro prie di c asset ti, p orte, an te di arm adi, ecc.. • Cadut a d el mat eriale dis post o in m od o disor dinat o e n on razi on ale sui r ipi ani di arm adi e mens ole o • cadu ta delle me nsol e st esse per tro pp o p eso. • Cadut e p er utilizzo i mpro prio di s edi e, t a voli, arma di ecc .. • R ibalta men to di scaf fala ture no n o pp ortu na me nte fissat e al muro o di sch ed ari no n pro vvisti di • dispositi vi ch e im pe discan o la co nte mp oran ea ap ertura di pi ù cass etti • Cadut e p er urti c ontro attr ezzat ure posizion at e n elle are e di pass ag g io o p er scivola me nto sul • pa vim ent o bag na to o sci volos o.

M isure pre ve nzion e sp ecifich e

• R ichiudere l e a nte di arma di, s oprat tutt o q uelle trasp aren ti • U tilizzare sem pre le m anig lie di cass etti, an te ecc., al fin e di e vitare schiacci am enti • D isporre il ma teriale s ui r ipiani deg li arm adi in m od o ordi nat o e razion ale, osser vand o un a corrett a • distr ibuzion e dei carichi • U tilizzare scalett e p ortatili a nor ma ed utilizzare un’ atte nzio ne particolar e al posizio na me nto sta bile • delle st esse e alle m an o vre di salita e discesa in sicurezz a • U tilizzare cassetti ere e sch edari pro vvisti di dispositi vi c he i mp edisca no l a co nte mp oran ea ap ertura • di casse tti e d il r ibalta m ent o p er tro ppo p eso • F issare sald am ent e al m uro t utte le sc aff alatur e e l e mens ole

MICROCLIMA

I fatt or i inq uinan ti dell’ar ia in u fficio so no nu merosissimi, alcuni pro ve nien ti dall’intern o altr i d all’estern o e so no s pess o di difficile identific azion e p oiché g en eralm ent e t ali fatt or i no n s ono p articolarm ent e d o mina nti. In estre ma sint esi si posson o indicar e 3 tipol og ie di patol og ie deter mina te d alla scad ent e q ualità d ell’ar ia, anc he se sp esso di difficile identific azion e e son o:

M alattie c orrelate all’ufficio, p er le q uali il q ua dro clinico è ben d efinito e si r iesc e a ide ntificare l’ag ent e ca usale ; Sindro me da edificio m alat o, q u adro clinic o sfu m ato e non è facile in di vidu are un unico ag en te c aus ale; Sindro me d a sensi bilità chimica multipl a, son o sindro mi caus at e dall’intollera nza ad ag en ti chimici ed a mbi ent ali, per i q uali di

norm a n on si verifican o n elle perso ne in tollera nze. M icroclima è l’insieme di para me tr i fisici: temp erat ura, u midità rel ati va, velocità d ell’ar ia che c oncorro no a g e nerare la sit uazio ne clim atica presen te in ufficio . Anch e il tipo d’atti vità s volt a, la pres enza di m acchi nari e attrezz ature so no el em enti di cui ten ere con to. L a prese nza di un c atti vo microclim a è un a delle pr incipali f onti di dis ag io sul la voro. Il be ness ere t ermico ch e è un a se nsazi one sog g etti va è g ener alme nt e a vvertito d ai la vorator i q u and o si am o in pres enz a dei s eg ue nti val or i fissati ela bora ti dall’IS PES EL (Istit ut o su periore per la pre venzio ne e la sicurezza del l a voro)

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BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 192 di 315

Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6 Amministratore : Dott. Pietro D’Achille Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9 Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]

Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

Periodo Temperatura dell ’aria Umidità relativa

Estat e 23-26 50-60 %

In vern o 18-22 35. 45 %

I r ischi per la salut e posso no ess ere r iassu nti in:

secchezz a d elle muc ose c on insorg enz a di processi i nfia mm atori; dolor i m uscol ar i; fen om eni irr itati vi p er prese nza d’inq uin anti; derm atiti eruzi oni c uta ne e ecc .

Per il m ant eni men to di u na q u alità dell’ar ia e di un microclima so ddisfac en te è n ecess ario ag ire co n vari ti pi d’azio ni. In pr im o luog o occ orre proc eder e, lad do ve sian o pres enti el em enti inq uin an ti alla r imozio ne deg li stessi o r idurne en tro limiti acce tta bili la presenz a (a d es em pio do tan do i locali d’ arredi e attr ezzat ure ch e pro voc ano b asso i nq uina me nto , r imu o ve nd o ta pp eti ecc .). Occorre poi g arantire una buona aerazion e dei luog hi, pro vve dere a d op port une misure di ma nu tenzi on e (ad es filtr i ar ia condiziona ta) ed igiene dei locali (pulizia freq u ent e e d effic ace). I noltre è nec essario ch e a nch e i lavorat or i adot tino c om port am enti perso nali respo nsa bili com e ad ese mpi o: man te nere t em pera ture c he g aran tiscan o il be ness ere ter mico e vit an do c orrenti d’ar ia dirett e, sch ermare l e fin estre in caso di rag g i tropp o f orte, non fumare n ei locali ( fra l’altro t ale c o mport am en to è s pecifica ta me nte vieta to) ad ottar e co nso ne misur e di ig iene pers onal e,

ILLUMINAZIONE Neg li uffici un a r ile va nte p arte delle inf ormazi oni tr atta te è di tip o visi vo. L’occ hio è pert ant o uno d eg li org ani più sollecit ati. Per q ues to moti vo, d e ve esser e pres ent e nell’a mbie nte di la voro u na con dizion e d’illu minazi on e a deg ua ta all’atti vità s volta . La luc e n at urale, s eb be ne fon da me nt ale, no n è sufficie nt e a g ar antire c on dizioni d’illuminazi oni ottim ali e s ta bili per t utto l’arco della g iorna ta e d ei perio di d ell’ann o. E’ p ertan to nec essario in teg rarla co n disp ositi vi d’illumi nazio ne artificiale. Tali dispositi vi d e vo no te ner co nt o d ei seg ue nti f att or i:

• distr ibuzion e dei p un ti luce ; • illumina me nto co mplessi vo e per t alu ne atti vità localizza to; • abb ag liame nto e direzion e luc e; • zone d’o mbra , sf arfallìo, luce diurn a.

Neg li uffici, seco nd o la norm a t ecnic a UNI EN 124 64-1 /2 00 1 i req uisiti d’illumi nazio ne ( val ore limit e) so no i s eg uen ti:

• locali fot oco pie 300 lu x • scr ittura 5 00 lu x • elab orazion e d ati 50 0 lu x • diseg no t ecnic o 7 50 l u x

I r ischi derivanti d a illuminazio ne care nt e sono so pratt utt o relati vi alla diminuzi on e di acuità visiva, che f a vorisce l’affa ticam en to visivo ( mal di test a, bruciore, ecc.) e l’assu nzion e di pos ture sc orrett e (disturbi a c aratt ere os teo m uscolare). Occorre perta nto c he g li uffici abbian o le caratt er istiche d’illumi nazio ne so pra r icordat e, che n on vi sian o mo bili e superfici che a bb ag liano, che sia p ossibile scher mare fin estre, c he la luce si diff on da in mani era o mog en ea e infine c he sia m an ten ut a la pulizia e la man ut enzio ne deg li impia nti..

bisog na g ara ntire u na suf ficient e visibilità ado tta nd o u n siste m a di luc e nat urale od artificiale. ver ificare l’efficie nza dei mezzi di illumin azio ne artificiale e d elle vetr ate illu min anti ma nte ne nd oli in b uo ne c on dizioni di p ulizia. integ rare se nec essario c on siste mi di illu minazio ne localizzat a i sing oli p osti di la voro . verificare le c on dizioni dell’im pian to di illumi nazio ne. A deg uarlo se n ecessario . L’ins tallazio ne, le e ve ntu ali trasf orm azioni, g li

adeg u am enti e g li am pliam enti e co mu nq ue de von o essere af fida ti a d un elet tr icista a bilitat o c he ne r ilascia la dic hiarazio ne di conf ormità .

r ichiedere all’installat ore la “ dichiarazio ne di co nf ormità”. nei lu og hi, loc ali, a mbie nti di la voro , vie di tra nsito e di acc esso l’illuminazio ne artificiale de ve essere ad eg uat a per in tensit à e col ore

alle n orme della b uon a t ecnic a (per g li uffici in g enere d a 1 50 a 2 50 lu x). una illumin azion e di em erg enza , o ve r ichiest a, d e ve essere pre vist a in c orr ispon denz a d elle uscite di sicurezza , n eg li incroci dei

corr idoi, nei pian erott oli per illumi nare le sc ale, do ve ca mbia il livello d el p a vime nt o l’intensit à d ell’illuminazio ne di sicurezza de ve essere ad eg uat a p er int ensità co n valor i me di di 5 lu x.

verificare ch e il m ateriale ele ttr ico di illu min azion e inst allato o acq uistat o a bbi a il m archio di q ualità . MACCHINE D’UFFICIO Le macc hine d a uf ficio ali me ntat e elettr ica me nte d e von o essere c olleg ate all’impi ant o di m essa a t erra tra mite spina di alim ent azion e o de von o p osse dere un dop pio in volucro d’isola men to (d op pia pr otezio ne), g ara ntito dal marchio e da doc um en tazio ne r ilascia ta dal f ab bricant e.

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Per l’utilizzo occ orrerà a tte nersi alle istr uzioni r ip ortat e n elle sp ecifich e sch ed e d’us o e m an ut enzio ne. Poiché m olti picc oli incide nti o inf ortu ni acc ad ono n eg li uffici a c aus a dell’utilizzo i mpro prio di forbici, tag liacarte, temperini ecc., è da evit are l’a bitu dine di r iporre og g etti ap pu ntiti o tag lier ini pr i vi di pr otezio ne nelle tasc he o nei porta ma tite. Inoltre le taglierin e manual i de vono essere us ate co n att enzi one non ma no met te ndo le pro tezio ni della la ma e lasciare la la ma st essa, al termin e d elle o perazi oni in p osizione a bbass at a. Anch e l’utilizzo delle cucitrici a punti pu ò essere c ausa di infortu ni, occorre, so pratt utt o in caso di inc epp a men to, pr estare a tte nzio ne alle operazi oni di sblocc o d ella st essa. Fotocopiatrici La fot oco piatur a e sta m pa di d ocu me nti s on o fra le più c o muni e diff use atti vit à la vorati ve s volte press o g li uf fici. L a q uo tidianit à di t ali operazi oni, no n d e ve f ar di men ticare c he, si a i pro dotti per la s ta mp a (to ner), sia le macc hin e (fot oco piatr ici, sta mp an ti) , prod uco no sosta nze alle q uali occ orre pr estare un p o’ d’at te nzion e. In p articolare, i t on er sono c o mpos ti da vari tipi di sost anz e chimic he, c he poss ono anc he r ie ntrare fra g li ag enti chi mici consi derati pericolosi. Le stess e fotoc opi atr ici e stamp an ti laser, sono f ont e di emissio ne di varie sosta nze (ozo no , form aldeid e, co mp osti org anici vol atili) , alcune delle q uali ad azion e irr itant e. Gen eralm ent e, l’at tivit à di fot oco piat ura e sta m pa s volta dai si ng oli lavorat or i no n è così freq ue nte d a ipo tizzare sig nificati vi r ischi per la salute dei l a vorat or i, p ur tut ta via , si p osso no ad ott are ult er ior i att enzio ni volt e a limitare ult er iorme nte i r ischi: In pr im o lu og o, va pr i vileg iato l’acq uist o di macc hin e a bass a e missio ne di oz ono , e va c urat a la lor o m an ute nzio ne. Inoltre, occ orre prefer ire la stam pa e la fot oco piat ura di docu m enti corposi su m acchin e de dicat e, colloca te in locali dot ati di adeg ua to r icambio d’ ar ia, che n on sian o luog hi di lavoro per ma ne nte. Nei locali di la voro d otati di fo toco piatr ici e sta mpa nti laser occorre g arantire la possibilità di ve ntilazio ne e in g e neral e si racco ma nd a di ven tilare l’a mbe nt e di la voro alm en o q uoti dian am ent e; Occorre pro vved ere all’ acquisizione di prodotti per la stamp a (toner) di c u i sia fornita un a scheda di sicurezza completa e rispondente alla normativa e d è pre fer ibile c he c ont eng a no s osta nze chimic he no n p ericolose ; Infin e si racc om an da di e vitare m anip olazio ni ch e c om portin o la dis persion e di t oner e q uin di la p ossibilità di es posizio ne an o mala allo stesso.

MISURE DI PREVENZIONE NEI CONFRONTI DI RISCHI SPECIFICI

RAPIN A Come è no to, anc he i fe no me ni cr iminosi so no d a co nsiderare tra i r ischi da valut are in u n luog o di lavoro vig e infat ti l’obblig o di valu tare "tutti i r ischi p er la sicurezz a e p er la sal ute dei la vora tor i, i vi co mpresi q u elli r ig uardanti g rup pi di la vorat or i esp osti a r ischi particolar i.". La pr ima valut azion e effe ttu ata è q u ella relati va alla pro ba bilità di acca dime nt o e dell’e ntità del da nn o. I n p articolare , so no stati val utati i para m etr i, a d es em pio i dati s tatistici st or ici, che ha nn o f ornito i ndicazi oni di prob abilità . Relativa men te alla sti ma / valu tazio ne d el da nn o, so no st ate in di vidu ate du e tipol og ie di "dan no", a seco nd a che si trat ti di lesioni di org ani fisici, ovvero di dist urbi di nat ura psichica. R ispetto alla pr im a, l a st atistica d eg li ultimi an ni in dica c he le l esioni fisiche su bite dai dip en de nti s on o di b assa pro babilità e , di n orma , c on pochi g iorni di prog nosi, m en tre p er la s econ da son o ancor a rar i g li studi e pide miol og ici con r isulta ti cons olida ti e g e neral men te c on divisi. Per q uant o r ig uarda le misure di pre ve nzio ne a dott at e, esse so no d estin ate sia alla r iduzio ne d elle prob abilità di acc adi me nto sia alla mitig azione d el da nn o. Nell´ambito d elle misure che ass ol von o un a f unzio ne pre venti va q ua nt o ag li ef fet ti ch e posso no co nseg uire all’even to cr i minos o, si evi de nzian o g li ade mpi me nti in mat eria di in form azion e e for mazio ne dei la vorator i, in c onsi derazio ne c he il "r ischio-rapin a" pro po ne mo me nti di forte cr iticità, sp ecie sot to il profilo dell´ad eg ua tezza dei co mp orta men ti da te nere nelle di vers e fasi in cui l´event o cr iminos o si articola o p otreb be articolarsi A tale pro posit o verran no ef fett ua te id on ee verifiche perio diche circa l’efficaci a d ell’appr endi me nto , so ttolin ea ndo la necessit à di consid erare il fattor e psicolog ico, attr a verso l’utilizzo di mo duli che f a voriscan o, d a parte d eg li interessati, la "inter ior izzazio ne" delle dina mich e di c om port am ent o. Anc he le mis ure di pr imo soccors o so no da i nteg rare nella form azio ne. Verrà prest at a un a p articolare tut ela sul un pian o sa nitar io, a fa vore di sit uazio ni e/ o sog g etti p er i q uali r isulti necess ario u n tratt a men to differe nziat o (es. l a vorat or i a ppart en enti a c ateg orie prote tte , o vvero s og g etti aff etti da pa tolog ie c he poss on o ess ere ag g ravat e d all’e ve nto). In tale co nt esto u n´ atte nzio ne e u n tratt am ent o partic olar i sarann o r iservati alle "lavoratr ici g estanti", in at tu azion e di q uant o pre vist o dalla speciale disciplina di leg g e sulle "la voratr ici madri".

Si verificherà p eriodica m ent e c he veng a no r ispett at e le m od alità di prele va me nt o d el c ont ant e dai m ezzi di cust odia e ch e veng an o r ispettat e le proc edur e pre vist e

Si verificher ann o perio dicam en te le possibili vie di intro duzio ne d ei ra pinat or i d urant e l’or ar io di a pertura d eg li sport elli (accessi isolati, fin estre s u cortili, loc ali no n c ontrolla ti a bitual me nte)

Verrann o verificati p eriodica me nte i disp ositi vi fissi o t asca bili di seg n alazion e sile nziosa di ra pina a distanz a In cas o di ra pina ci si do vrà att en ere alle sp ecifiche proce dure di sicurezz a, la c om prensi on e d ella q uale do vrà esser e verificat a

periodica m ent e

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RUMORE

Il rum ore è u na situ azion e acustica sg rade vole, che inf astidisce , d eco nce ntra, e pu ò limit are l’asc olto d ei seg n ali utili d el pro prio ufficio (comu nicazio ne verbale). D i norma neg li uffici, da r ilevazioni fa tte d a Org anismi specialisti, i livelli di rumorosit à no n sono t ali da me ttere a r ischio la salut e dei lavorator i e da turb are l’at tenzi on e e la c o munic azion e verbale d ei la vorator i, poich é il limit e d’esp osizion e g iornalier a r iscontr ato è abb on da nte me nt e inf er iore alla nor mati va è di 8 0 d B, di sott o al q u ale è rag ion e vole c onsi derare c he no n sussist an o r ischi di i poac usia ( indeb olime nto o perdit a dell’udit o) da rum ore. Perta nto pur non rap prese nta nd o di norm a u n r ischio l a vorati vo, è op port un o prog et tare g li a mbie nti di la voro t en en do c ont o d el ru more em esso d alle sing ole ap parecc hiat ure, p er e vitare ch e il rumore inf astidisca i la vora tor i, che fra l’atro poss ono essere infl uenz ati a nche da fonti di ru more ester ni all’ufficio ( ad ese mpi o la circolazi one strad ale). In u fficio l e f onti di ru more so no i n g en ere, l e a pp arecchi ature ele ttro mag ne tiche e d el ettro niche che co adiu van o l’at tivit à la vorati va , co m e le stam pa nti, il f a x, il PC , i telef oni ecc. A titolo d’es em pio si r ip ortan o i li velli di ru mor osità delle pr incipali f onti s on ore prese nti in ufficio:

• Voce s ussurrat a 2 0 dBA • Vent ola PC 3 0 d BA • Sta mp ant e las er 30 dB A • Voce parlat a 40 50 dB A • Fotoco piatr ice, sta mp an te a g ett o d’inc hiostro 5 0 d BA • Tono alto di voc e 60 dBA

URTI, COLPI, IMPATTI E COMPRESSIONI

L’ap ertura di p orte no n d e ve g e nerare situazi oni pericolos e sia per chi c o mpie l’ oper azion e ch e p er altre pers one . Devon o essere ma nt en ute sg o mbre da os tacoli, a vere ma nig lie pr ive di s pig oli vivi ed ess ere facil me nte accessibili. L e port e

destin ate ad uscita di e merg enz a, oltre ad essere s eg nala te in m aniera i do nea , d e von o p ot ersi aprire dall’int erno c on ma no vra a spinta (ma nig lione a ntip anico). Le port e tras pare nti, de vono esser e seg n alare a d altezza occhi o (1, 5 - 1, 8 mt.) . Le porte de von o inoltre essere c onf ormi alla nor mati va vig en te, di me nsion at e e posizio nat e corrett am ent e a seco nd o del loro utilizzo (port e d’ing resso, p orte i ntern e).

Tavoli e scr i va nie n on do vr an no prese ntare spig oli vivi e d o vran no a ver e u na s up erficie o pac a. Gli scaffali de vo no esser e b en fissati e verran no indica te l e p ortat e d ei sing oli r ipiani. L’utilizzo d eg li scaffali de ve r isultare ag e vole e sic uro a nch e r ig uardo l’im pieg o di e vent uali acc essori (scale , sg ab elli, ecc.).

PREVENZIONE INCENDI

Verificare se m pre, pr ima dell’inizio d el t urno l a vorati vo, la pres enza di id on ei esti ntor i p ortatili Accertarsi che veng a te nu to il reg istro di controllo di tutti g li appresta me nti antinc en dio e che sia no prese nti e

funzio na nti i siste mi di r i vel azion e e seg nal azion e d’inc en dio. E’ vi etat o f um are in q ualsiasi am bien te la vorati vo e de ve ess ere espos ta l’o pp ortu na s eg naletic a Se la ba nca è s og g etta a co ntrollo dei Vig ili del Fu oco , acc ertare l’esist enz a e la validità del CPI Dove possibile g li elem enti di arredo facil me nte infia m ma bili saran no sostit uiti co n altr i costit uiti d a mat eriale ig nifug o ; p er i t en dag g i

e la moq u ette si r ichied erà la certificazio ne c o mpro vant e le c aratt er istiche di a uto esting u enz a. Verificare c he si ano sta ti n omi nati c o mpo ne nti del s ervizio di pre ve nzion e inc en di e g estion e dell’em erg enza all’intern o dell’azie nd a,

e pro vved ere a d u na loro ad eg uat a for mazio ne ai co m piti asseg n atig li. Accertare che sia st at o red att o u n pian o di e merg enz a in c aso di inc en dio c he in dichi le vie di fug h e, le uscit e di em erg enza , p unti di

raccolta del perso nale, i m ezzi di estinzio ne e le proc ed ure p er la c hiam at a d ei ser vizi est erni (VVFF). Tutti i locali d e vo no ess ere pro vvisti della nec essaria attrezz atura an tince ndio per fro nteg g iare la pr i ma em erg enza. U n’ad eg uat a

seg naletica d e ve s up portar e i m ezzi a ntinc en dio a disp osizion e e d in dicare l e vie di fug a. Il personal e impieg at o de ve essere f orma to sulle misure pr edisp oste e sul co mp orta me nto d a ten ere in caso di incen dio a cui de ve

seg uire un esercit azion e pr atica di e vacuazi on e, r ipe tut a p eriodica me nt e a dista nza no n s uperiore a d 1 an no. Il dat ore di la voro org anizzerà inoltre i n ecessari ra pp orti con i ser vizi pu bblici di em erg enza.

Uscite d’emerg enza

E’ vi etat o c hiud ere a chia ve le port e d elle uscite di e merg enz a Le uscite di emerg enz a sara nno del tipo a chi usura el ettro mag n etica, in m od o da ar mo nizzare l’esig enza di tut ela

psicofisica dei la vorator i in caso di ag g ressioni cr iminos e, co n q uelle con ness e alla tut ela d ella salut e e sicurezza dei la vorator i st essi in c aso di e merg enz a (es odo d ai luog hi di la voro).

La disat tivazio ne d ei dispositi vi di blocc o elettro m ag netici, inst allati sulla port a e che in co ndizio ni norm ali g arantiscon o la chius ura della st essa, d e ve pot er ess ere f att a d al p erson ale dipe nd ent e, app osita me nt e inf orm ato, m edia nt e p ulsan ti distr ibuiti s u più post azioni di la voro

In c aso di ma nca nza di ali men tazio ne ele ttr ica di rete o di q uella sussidi ar ia di em erg enza , l’intero siste ma d e ve r isp on dere ai req uisiti minimi di sicurezza indica ti n ella circolare circolar e 7 4/2 00 0 d el M inistero del La voro e d ella Pre vi denz a S ociale

Og ni lavoratore prese nt e nell'a mbie nte di la voro i n cui so no inst allati i siste mi di sblocc o d e ve essere inf orm ato circa la l oro ubicazio ne e le m od alità di azio na me nto

Anch e al p ub blico, medi ant e a pp ositi cartello ni posti in prossimit à d elle p orte, do vrà essere dat a la n ecess aria infor mazio ne s ulle proced ure in cas o di eso do.

PRONTO SOCCORSO E’ necessario pre disp orre i presidi sanitar i di pr imo inter ven to e d esig nare un a perso na incarica ta al pr imo socc orso; inoltre n el locale destin ato a d os pitare presidi s anit ar i è o pp ortu no esp orre i nu m eri telef onici d ei ser vizi es terni di soccors o.

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BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 195 di 315

Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6 Amministratore : Dott. Pietro D’Achille Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9 Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]

Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

MANSIONI CASSIERE SU PERMERCATO

DESCRIZIONE DELL A MANSIONE L’atti vità di g estion e da parte del cassier e com port a l’esecuzi on e sia di la vori di cass a, sia d eg li altr i lavori tipici, c on utilizzo di a ttrezza ture d’uf ficio e di perso nal c om put er. Oltre all’atti vit à se de ntaria tipica, la ma nsio ne c om port a a nche il r icevi men to della clie ntel a, l’access o a d ar ma di, sca ffali e macc hine. La ma nsion e c om port a l’utilizzo di p erson al co mp uter i n mod o no n siste ma tico o a bitu ale e co m unq ue per meno di venti ore settimanal i , d ed ott e le in terruzioni di cui all' art. 175 del D.Lgs. 81/08. Perta nto l’ atti vit à svolta dall’unico ad det to vie ne co nsidera ta n on c om pren de nte la s ott om ansio ne di Video termi nalista .

ATTREZZATURA UTILIZZAT A La ma nsion e co m porta l’utilizzo di attrezz atur e d’u fficio, tra cui, pre valent e men te:

Person al co mp uter Conta ba nco not e e co nta mo net e Sta mp anti Fotoco piatr ici Altre at trezzat ure d’ufficio ( t elef oni, fa x, ecc.)

Nota: Per le attrezzature utilizzate, che dovranno essere marcate “CE”, ci si atterrà alle istr uzioni riportate nei rispettivi libretti d’ uso e manutenzione.

RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI Oltre ai R ischi g e nerali leg ati alla s ede o perati va : R ischi o Incendio ( valu tat o s econ do il DM 10. 3.1 99 8) e R ischi o Rapin a ( valut at o sec on do le LG ABI), l o s volg ime nto d ella m ansi on e co mp orta i R ischi r ip ortati nella s eg ue nte ta bella. Descriz ione del Rischio Proba bilità M ag nitudo Rischio Elettroc uzion e Possibile Grave MEDIO Stress psic ofisico Proba bile M odest a MEDIO Postur a Proba bile M odest a MEDIO Affatic am ent o visi vo Proba bile M odest a MEDIO Radiazio ni no n io nizza nti Proba bile Lie ve BASSO Urti, colpi, im pat ti e c om pressio ni Proba bile Lie ve BASSO Punt ure, tag li ed abrasi oni Possibile M odest a BASSO Rumore Possibile Lie ve BASSO M icroclima Possibile Lie ve BASSO M ovi men tazio ne m anu ale dei c arichi Possibile Lie ve BASSO

REQUISITI GENERAL I IMPIANTI, POSTI DI LAVORO, AMBIE NTI

IMPIANTO ELETTRICO Requisiti gen eral i

Gli impia nti elettr ici d e vo no r ispon dere ai req uisiti di id on eità pre visti dalle n orme di l eg g e e di b uo na tec nica e de von o ess ere costruiti d a inst allator i abilitati e reg olar men te iscr itti n el reg istro d elle dit te o n ell’albo pro vincial e d elle i mpres e artig iane .

Gli installat or i chia ma ti a costr uire o a deg uar e q ualsiasi impi ant o elettr ico so no te nuti a r ilasciare la dichiarazi on e di co nfor mità pre vista dalla vig ente n orma tiva, i nteg rat a d alla relazi on e co nte ne nte la tipolog ia dei m ateriali e il prog et to. Tale doc u men tazio ne va custo dita nell’archi vio d’impres a.

I pr incipali req uisiti di sicurezza preve do no: u n efficie nte im pian to di m essa a terra, int errutt or i di protezion e contro le so vra te nsioni e i so vr accarichi, in terrutt or i e diff erenzial e p er la i nterruzio ne d ell’alimen tazio ne in c aso di dispersio ne. Qu est’ulti mo i nterrut tore per proteg g ere e fficace m ent e le perso ne de ve a vere un a se nsibilità no n inf er iore a 0, 03 Am pere .

Prese

Le pres e de von o essere corret ta me nte fissa te e di me nsion at e per l’utilizzo pre visto e d e vo no a vere carat ter istiche t ali da n on perm ett ere il co ntat to accide nt ale c on le p arti in t ensio ne dura nte l’inserime nt o d ella spi na.

Interruttori

Gli interrutt or i d e von o essere di mensi on ati in b ase al tip o di corre nte su cui in ter ve ng ono e d e vo no r ag g iung ere ineq ui voc abilm en te le posizio ni di ap erto e chi uso ma nte ne nd ole st abili; d e vo no altresì i mp edire e ve ntu ali co ntat ti accid ent ali co n le parti in te nsion e.

Impianto di messa a terra

I con du ttor i di terra de von o a vere s ezio ne ad eg uat a all’intensit à di corren te dell’impi ant o e co m unq ue n on i nfer iore a 16 m mq .. Son o a m mess e di me nsioni min ori purch é n on infer ior i alla sezio ne dei c on dut tor i.

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BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 196 di 315

Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6 Amministratore : Dott. Pietro D’Achille Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9 Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]

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I disp ersori de von o ess ere adeg u ati alla n atura del terren o in m odo d a ot te nere un a resist enza n on s up eriore ai 20 Oh m. E’ necess aria la realizzazion e di u n efficac e colleg a me nto eq ui pot enzial e di tutt e le parti m et alliche dell’e dificio ( tubi acq u a - g as -

ferro c.a.) . L’im piant o di m essa a terra de ve ess ere o mol og ato dall’ISP ES L in seg uit o a r eg olare d en uncia eff ett uat a pr i ma della mess a in s ervizio . L e succ essi ve verifiche bien nali s ono es eg uite dalla ASL .

Nel caso che l’uf ficio sia ubica to all’inter no di u n con do minio occorre accert are l’esiste nza d ella doc um en tazio ne r ichiest a per l’impiant o.

Atte nersi alle misure di pre ve nzion e g en erali relati ve al R ischio di EL ETTROCUZIONE.

REQUISITI GENERAL I AMBIENTE DI L AVORO Pavimenti

I pa vi me nti n on de von o pr esen tare a vvalla me nti e p arti in r ilievo; no n d e vo no essere scivolosi e d e vo no essere facilm ent e la vabili. Le atti vità di p ulizia n on de von o ess ere effe ttu ate in c onco mit anza co n le altre atti vità.

Pavimenti in ceramica o simi le

de vo no a vere le f ug he i nteg re; le piastrelle d e von o essere pr ive di s becc atur e o tag li prof ondi

Pavimenti in porfido

de vo no a vere le f ug he i nteg re; le pietre d e von o essere pr ive di s becc atur e o tag li prof ondi pro vved ere in pres enz a di a vvalla me nti al r if acime nt o d el sot tof on do ed alla sos tituzio ne del tratt o int eressa to.

Pareti e soffitti

de vo no a vere u na s up erficie liscia, int eg ra, n on pol verosa, la va bile e di col ore chi aro (color i p ast ello). Gli spig oli de von o ess ere smuss ati o prot etti c on id on ei p araspig oli; g li zoccolini de vo no esser e int eg ri, pr ivi di s porg enz e e b en fiss ati alla par ete.

g li ang oli delle p areti de vono ess ere s mussa ti, arrot on dati o pr otet ti co n p araspig oli in leg n o o plas tica. verificare ch e le pareti si an o pri ve di sp org enze o c hiodi. i r ivesti men ti d ei ser vizi de von o ess er u niformi, int eg ri, pr ivi di asp erità e facilm en te la vabili. le pareti trasp arenti e d in particolare le p areti vetrat e de von o essere seg n alat e e costituite d a m ateriali di sicurezza fino all’alt ezza

di mt . 1. Alter nati va m ent e d e vo no essere prot ett e co n barr iere di sic urezza alte alm en o mt. 1. Porte

L’ap ertura di p orte n on d e ve g en erare situ azio ni pericolos e sia per chi co mpi e l’operazi one c he p er altre p erson e. De vo no ess ere ma nte nut e sg ombre d a ost acoli, a vere ma nig lie pr ive di spig oli vivi ed ess ere facilm ent e accessibili. Le porte d estin ate a d uscita di em erg enza, oltr e ad ess ere seg nal ate in ma niera ido ne a, d e von o po tersi aprire dall’int erno co n m an o vra a spint a (ma nig lione antip anico). Le p orte tr aspar enti, de von o ess ere s eg nalare ad alt ezza occhio (1,5 - 1, 8 m t.) . L e porte de von o in oltre essere c onf ormi alla n orma tiva vig ent e, dim ensio nat e e p osizion ate c orrett am ent e a sec ond o del loro utilizzo (p orte d’ing resso, port e int erne).

Finestre

l’apertura d elle fi nestre , non d e ve g ener are sit uazio ni p ericolose sia per chi c om pie l’o perazi on e ch e per altre perso ne . Ess e van no dot ate di ido nei siste mi di scher mat ura (ad es. t en de reg olabili di colore chiar o) per e vitare fas tidiosi ab bag lia men ti, inoltre d e vo no g arantire u n b uo n r icam bio d’ar ia.

le cing hie d elle persian e a vvolg ibili de vo no essere m ant en ute in buo ne co ndizioni e c ontrolla te periodic am ent e. la conf orm azion e d elle fin estre de ve esser e tal e d a cons en tire le o perazi oni di pulitura i n co ndizio ni di sicurezz a o dot ati di

dispositi vi o attr ezzat ure a tte a c ons eg uire il m edesi mo r isultat o. Servizi

i servizi d e vo no essere sep arati per u omi ni e do nn e; q ual ora il p erson ale im pieg at o è di n u mero r id ott o è c ons entit o l’uso di un unico l ocale s er vizi.

l’impiant o idraulico de ve erog are acq u a fred da e c alda e de von o ess ere forniti i de terg enti e i mezzi per asci ug arsi. I locali van no ten uti p uliti.

Accessi

le scale di access o e di c om unicazi on e d eg li uffici, de vono ess ere c orretta me nte di me nsion ate , e d ota te di p arap ett o o di c orr ima no se co mpres e tra du e muri.

le pe dat e dei g radini de von o ess ere a ntisdrucci ole voli. Le sc ale van no ma nt en ute sg o mbr e d a os tacoli. è o pport un o corre dare g li acc essi di id on eo z erbino o g r ig lia per la pulizia d elle s uole .

Passaggi

i corr idoi e i passag g i in g enere de vo no essere liberi da ostac oli ed a vere se mpre un livello di illumin a men to su fficien te; e ven tuali dislivelli o r id uzioni i n alt ezza de von o ess ere s eg nalati e non d e von o r idurre a me no di mt. 2 il va no utile percorr ibile.

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Fattori ambiental i

la tem perat ura e l’umidit à dei locali de vo no ess ere m ant en uti entro i limiti del ben essere. Nel caso ch e l’aerazio ne na turale n on sia sufficien te, bisog na a dot tare un ad eg uat o im pia nto di a erazio ne f orzat a.

l’impiant o di cli matizz azion e d e ve esser e or ie ntat o in m aniera tal e d a n on pro voc are c orrenti d’ar ia f astidios e ai pos ti di la voro. Per il rum ore f are r ifer im ent o al c apit olo s pecifico

ERGONOMIA POSTO DI L AVORO

Figura 1 – POSTAZIONE DI LAVORO

Sedia da ufficio (UNI 7498)

L'altezza dello schie nale d e ve essere di c m 4 8-52 sopr a il sedile , la part e su periore c onc a va, la larg hezz a c m 3 2-52 Tutte le parti de bb on o ess ere r ealizzat e in mod o da

evit are d an ni alle perso ne e de ter iora me nto deg li indu me nti: i bordi, g li spig oli e g li ang oli devo no essere lisci ed arrot ond ati

Tutte le parti c on c ui l'ut ent e p uò a vere un prolu ng ato cont atto de bb on o ess ere realizza te c on mat eriali a b assa cond ucibilità t ermica

Gli elem enti m obili e reg ol abili de bb on o ess ere re alizzati in mo do da e vit are da nni all'oper atore sia nell e norm ali condizio ni di fu nzion am en to sia in c onco mit anza c on funzio ni accid en tali

I mat eriali di r ivestim ent o dei se dili e deg li schienali de vo no c onse ntire la p ulitura s enza da nn eg g iamenti dell' imbo ttitura ed essere perm ea bili all'acq ua e al va pore acq ueo

La bas e di ap pog g io de ve a vere alm en o cinq u e bracci mu niti di rot elle; le rotelle e g li ele me nti di ap pog g io deb bo no essere f acilm ent e sostit uibili anc he dall'utilizzatore

L'opera tore d e ve po ter eseg uire tut ti g li adatt am enti possibili sta nd o se du to, c on facilità e s enza utilizzare cong eg ni difficilm ent e rag g iung ibili o che r ichi edo no forza per ess ere ma no vrati

APPOGGIO

EVENTUALE

POGGIAPIEDI

5 RAZZE CON RUOTE

90 ° 110 °

90 °

LIBERO

50 - 70 cm

SPAZIO SUFFICIENTE

PUNTO DIm

in.2

8 c

m)

Schermo regolabile

Tastiera separata

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Tavolo di lavoro (UNI 9095)

Figura 2 – TAVOLO DI LAVORO D imensio ni ot tim ali

LARGHEZZA 90 0-12 00-1 60 0 m m PROFONDITA' 70 0 - 8 00 - 900 m m ALTEZZA 72 0 mm (s e n on reg ol abile) ALTEZZA 67 0 - 7 70 m m (se r eg olabile)

Spazio p er le g am be

LARGHEZZA mini ma 58 0 mm ALTEZZA mini ma 60 0 mm

M onitor

Deve ess ere pr ivo di difetti q u ali sfarf allii, ma nca nza di lu minosit à o co ntrast o Tastiera

Inclina bile e dissocia bile dallo sc herm o Vi de ve ess ere s pazio s ufficie nt e d a va nti a d ess a p er p og g iare ma ni e braccia

Illuminazion e del posto di lavoro

L' illuminazio ne g eneral e o vvero l' illumin azio ne s pecifica ( lam pa de di la voro) d e vo no g arantire un' illumi nazio ne s ufficie nte e d un contrast o appr opriat o tra l o sch erm o e l'a mbie nt e, t en uto con to delle c aratt er istiche del l a voro e d elle esig enze visi ve d ell'utilizzatore.

Fastidiosi a bb ag liame nti e r iflessi sullo sch erm o o su altre at trezzat ure d e vo no essere e vit ati strut tura nd o l'arreda men to del local e e del p osto di la voro in fu nzion e dell'ubicazio ne delle fo nti di l uce artificiale e d elle loro c aratt er istiche tec niche .

> 58 cm

> 70 cm

15 cm

72

cm

> 90 cm

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Figura 3 – ILLUMINAZION E POSTO DI LAVORO

Riflessi e abbagliamenti

I p osti di la voro d e vo no ess ere sist em ati in m od o c he le fon ti lu minos e q u ali le fines tre e le altre a perture , le p areti trasp arenti o traslucide, n onch è le attr ezzat ure e le pareti di col ore chi aro n on prod uca no r iflessi s ullo sc herm o.

Le fines tre de von o essere munit e di un o pp ortu no disp ositi vo di cop ertura reg ola bile per att en uare la luce diurna ch e illumin a il posto di la voro.

posizion are la pos tazio ne later alme nt e r ispet to alla fin estra di m od o ch e lo sg uard o corra parallelo al fro nt e d elle fin estre dot are la finestr a di t en dag g io in mo do c he si a p ossibile att en uare l a luc e

Rumore

Il rumore em esso dalle attrezz ature ap parte ne nti al p osto di la voro de ve ess ere pres o in co nsider azion e al m o men to della sistem azion e d el p osto di la voro, i n p articolare al fin e di no n p erturb are l'att enzio ne e la co mu nicazio ne verbale .

Calore

Le attr ezzat ure ap part ene nti al/ai p osto /i di lavor o no n de vono pr odurre u n eccess o di calore ch e possa essere fo nt e di disturbo p er i lavorator i.

Radiazioni

Tutte l e radi azioni, ecc ezion e f atta p er la p arte visibile dello sp ettro elet trom ag netic o, d e vo no essere r idot te a livelli trascura bili dal pun to di vista della tut ela della sic urezza e della s alut e d ei la vora tor i.

ARREDI

Tavoli

ta voli e scr iva nie no n d e vo no prese nt are spig oli vi vi e de vono a vere u na s up erficie o pac a. Armad i

la collocazi on e d eg li arma di d e ve ess ere t ale da cons en tire l’ap ertura deg li sp ortelli in mo do ag e vol e e sicuro; inoltr e a d ant e apert e non de vono ostruire i pass ag g i. Le ant e scorre voli su g uid e de von o a vere ido nei at tacc hi di sicurezza ch e n e imp edisca no il distacco . Gli sp ortelli ruot anti s u asse orizzont ale de vono ess er m uniti di m anig lie e di un siste ma di bl occo i n p osizion e a perta .

Scaffali

g li scaffali de von o ess ere ben fissati e va nn o res e n ote le p ortat e dei sing oli r ipia ni. l’utilizzo deg li scaffali deve r isultare ag e vole e sicuro a nch e r ig uardo l’impieg o di even tuali access ori (scale,

sg abelli, ecc.). Passaggi

I corr idoi di pass ag g io tra g li arredi de von o ess ere lib eri da ost acoli e d a vere una larg hezza mi nima di 80 c m.

NO

NO

SI SI

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R ischi specifici d eter minati dag li ARREDI

• U rti contro le an te di ar madi e c asset ti delle scrivanie e deg li sche dari, lascia ti ap erti. • Schiaccia me nti a ca usa di chius ure i mpro prie di c asset ti, p orte, an te di arm adi, ecc.. • Cadut a d el mat eriale dis post o in m od o disor dinat o e n on razi on ale sui r ipi ani di arm adi e mens ole o • cadu ta delle me nsol e st esse per tro pp o p eso. • Cadut e p er utilizzo i mpro prio di s edi e, t a voli, arma di ecc .. • R ibalta men to di scaf fala ture no n o pp ortu na me nte fissat e al muro o di sch ed ari no n pro vvisti di • dispositi vi ch e im pe discan o la co nte mp oran ea ap ertura di pi ù cass etti • Cadut e p er urti c ontro attr ezzat ure posizion at e n elle are e di pass ag g io o p er scivola me nto sul • pa vim ent o bag na to o sci volos o.

M isure pre ve nzion e sp ecifich e

• R ichiudere l e a nte di arma di, s oprat tutt o q uelle trasp aren ti • U tilizzare sem pre le m anig lie di cass etti, an te ecc., al fin e di e vitare schiacci am enti • D isporre il ma teriale s ui r ipiani deg li arm adi in m od o ordi nat o e razion ale, osser vand o un a corrett a • distr ibuzion e dei carichi • U tilizzare scalett e p ortatili a nor ma ed utilizzare un’ atte nzio ne particolar e al posizio na me nto sta bile • delle st esse e alle m an o vre di salita e discesa in sicurezz a • U tilizzare cassetti ere e sch edari pro vvisti di dispositi vi c he i mp edisca no l a co nte mp oran ea ap ertura • di casse tti e d il r ibalta m ent o p er tro ppo p eso • F issare sald am ent e al m uro t utte le sc aff alatur e e l e mens ole

MICROCLIMA

I fatt or i inq uinan ti dell’ar ia in u fficio so no nu merosissimi, alcuni pro ve nien ti dall’intern o altr i d all’estern o e so no s pess o di difficile identific azion e p oiché g en eralm ent e t ali fatt or i no n s ono p articolarm ent e d o mina nti. In estre ma sint esi si posson o indicar e 3 tipol og ie di patol og ie deter mina te d alla scad ent e q ualità d ell’ar ia, anc he se sp esso di difficile identific azion e e son o:

M alattie c orrelate all’ufficio, p er le q uali il q ua dro clinico è ben d efinito e si r iesc e a ide ntificare l’ag ent e ca usale ; Sindro me da edificio m alat o, q u adro clinic o sfu m ato e non è facile in di vidu are un unico ag en te c aus ale; Sindro me d a sensi bilità chimica multipl a, son o sindro mi caus at e dall’intollera nza ad ag en ti chimici ed a mbi ent ali, per i q uali di

norm a n on si verifican o n elle perso ne in tollera nze. M icroclima è l’insieme di para me tr i fisici: temp erat ura, u midità rel ati va, velocità d ell’ar ia che c oncorro no a g e nerare la sit uazio ne clim atica presen te in ufficio . Anch e il tipo d’atti vità s volt a, la pres enza di m acchi nari e attrezz ature so no el em enti di cui ten ere con to. L a prese nza di un c atti vo microclim a è un a delle pr incipali f onti di dis ag io sul la voro. Il be ness ere t ermico ch e è un a se nsazi one sog g etti va è g ener alme nt e a vvertito d ai la vorator i q u and o si am o in pres enz a dei s eg ue nti val or i fissati ela bora ti dall’IS PES EL (Istit ut o su periore per la pre venzio ne e la sicurezza del l a voro)

Periodo Temperatura dell ’aria Umidità relativa

Estat e 23-26 50-60 %

In vern o 18-22 35. 45 %

I r ischi per la salut e posso no ess ere r iassu nti in:

secchezz a d elle muc ose c on insorg enz a di processi i nfia mm atori; dolor i m uscol ar i; fen om eni irr itati vi p er prese nza d’inq uin anti; derm atiti eruzi oni c uta ne e ecc .

Per il m ant eni men to di u na q u alità dell’ar ia e di un microclima so ddisfac en te è n ecess ario ag ire co n vari ti pi d’azio ni. In pr im o luog o occ orre proc eder e, lad do ve sian o pres enti el em enti inq uin an ti alla r imozio ne deg li stessi o r idurne en tro limiti acce tta bili la presenz a (a d es em pio do tan do i locali d’ arredi e attr ezzat ure ch e pro voc ano b asso i nq uina me nto , r imu o ve nd o ta pp eti ecc .). Occorre poi g arantire una buona aerazion e dei luog hi, pro vve dere a d op port une misure di ma nu tenzi on e (ad es filtr i ar ia condiziona ta) ed igiene dei locali (pulizia freq u ent e e d effic ace). I noltre è nec essario ch e a nch e i lavorat or i adot tino c om port am enti perso nali respo nsa bili com e ad ese mpi o: man te nere t em pera ture c he g aran tiscan o il be ness ere ter mico e vit an do c orrenti d’ar ia dirett e, sch ermare l e fin estre in caso di rag g i tropp o f orte, non fumare n ei locali ( fra l’altro t ale c o mport am en to è s pecifica ta me nte vieta to) ad ottar e co nso ne misur e di ig iene pers onal e,

ILLUMINAZIONE Neg li uffici un a r ile va nte p arte delle inf ormazi oni tr atta te è di tip o visi vo. L’occ hio è pert ant o uno d eg li org ani più sollecit ati. Per q ues to moti vo, d e ve esser e pres ent e nell’a mbie nte di la voro u na con dizion e d’illu minazi on e a deg ua ta all’atti vità s volta . La luc e n at urale, s eb be ne fon da me nt ale, no n è sufficie nt e a g ar antire c on dizioni d’illuminazi oni ottim ali e s ta bili per t utto l’arco della g iorna ta e d ei perio di d ell’ann o. E’ p ertan to nec essario in teg rarla co n disp ositi vi d’illumi nazio ne artificiale. Tali dispositi vi d e vo no te ner co nt o d ei seg ue nti f att or i:

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BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 201 di 315

Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6 Amministratore : Dott. Pietro D’Achille Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9 Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]

Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

• distr ibuzion e dei p un ti luce ; • illumina me nto co mplessi vo e per t alu ne atti vità localizza to; • abb ag liame nto e direzion e luc e; • zone d’o mbra , sf arfallìo, luce diurn a.

Neg li uffici, seco nd o la norm a t ecnic a UNI EN 124 64-1 /2 00 1 i req uisiti d’illumi nazio ne ( val ore limit e) so no i s eg uen ti:

• locali fot oco pie 300 lu x • scr ittura 5 00 lu x • elab orazion e d ati 50 0 lu x • diseg no t ecnic o 7 50 l u x

I r ischi derivanti d a illuminazio ne care nt e sono so pratt utt o relati vi alla diminuzi on e di acuità visiva, che f a vorisce l’affa ticam en to visivo ( mal di test a, bruciore, ecc.) e l’assu nzion e di pos ture sc orrett e (disturbi a c aratt ere os teo m uscolare). Occorre perta nto c he g li uffici abbian o le caratt er istiche d’illumi nazio ne so pra r icordat e, che n on vi sian o mo bili e superfici che a bb ag liano, che sia p ossibile scher mare fin estre, c he la luce si diff on da in mani era o mog en ea e infine c he sia m an ten ut a la pulizia e la man ut enzio ne deg li impia nti..

bisog na g ara ntire u na suf ficient e visibilità ado tta nd o u n siste m a di luc e nat urale od artificiale. ver ificare l’efficie nza dei mezzi di illumin azio ne artificiale e d elle vetr ate illu min anti ma nte ne nd oli in b uo ne c on dizioni di p ulizia. integ rare se nec essario c on siste mi di illu minazio ne localizzat a i sing oli p osti di la voro . verificare le c on dizioni dell’im pian to di illumi nazio ne. A deg uarlo se n ecessario . L’ins tallazio ne, le e ve ntu ali trasf orm azioni, g li

adeg u am enti e g li am pliam enti e co mu nq ue de von o essere af fida ti a d un elet tr icista a bilitat o c he ne r ilascia la dic hiarazio ne di conf ormità .

r ichiedere all’installat ore la “ dichiarazio ne di co nf ormità”. nei lu og hi, loc ali, a mbie nti di la voro , vie di tra nsito e di acc esso l’illuminazio ne artificiale de ve essere ad eg uat a per in tensit à e col ore

alle n orme della b uon a t ecnic a (per g li uffici in g enere d a 1 50 a 2 50 lu x). una illumin azion e di em erg enza , o ve r ichiest a, d e ve essere pre vist a in c orr ispon denz a d elle uscite di sicurezza , n eg li incroci dei

corr idoi, nei pian erott oli per illumi nare le sc ale, do ve ca mbia il livello d el p a vime nt o l’intensit à d ell’illuminazio ne di sicurezza de ve essere ad eg uat a p er int ensità co n valor i me di di 5 lu x.

verificare ch e il m ateriale ele ttr ico di illu min azion e inst allato o acq uistat o a bbi a il m archio di q ualità .

MACCHINE D’UFFICIO Le macchi ne d a u fficio alim en tat e ele ttr icam ent e d e vo no ess ere colleg a te all’im pian to di mess a a t erra tramite spin a di alim ent azion e o d e von o posse dere u n d op pio in volucro d’isola men to (d op pia protezi on e), g arantito dal marchi o e d a d ocu me ntazi one r ilasciata dal fab bricant e. Per l’utilizzo occ orrerà a tte nersi alle istr uzioni r ip ortat e n elle sp ecifich e sch ed e d’us o e m an ut enzio ne. Poiché m olti picc oli incide nti o inf ortu ni acc ad ono n eg li uffici a c aus a dell’utilizzo i mpro prio di forbici, tag liacarte, temperini ecc., è da evit are l’a bitu dine di r iporre og g etti ap pu ntiti o tag lier ini pr i vi di pr otezio ne nelle tasc he o nei porta ma tite. Inoltre le taglierin e manual i de vono essere us ate co n att enzi one non ma no met te ndo le pro tezio ni della la ma e lasciare la la ma st essa, al termin e d elle o perazi oni in p osizione a bbass at a. Anch e l’utilizzo delle cucitrici a punti pu ò essere c ausa di infortu ni, occorre, so pratt utt o in caso di inc epp a men to, pr estare a tte nzio ne alle operazi oni di sblocc o d ella st essa. Fotocopiatrici La fot oco piatur a e sta m pa di d ocu me nti s on o fra le più c o muni e diff use atti vit à la vorati ve s volte press o g li uf fici. L a q uo tidianit à di t ali operazi oni, no n d e ve f ar di men ticare c he, si a i pro dotti per la s ta mp a (to ner), sia le macc hin e (fot oco piatr ici, sta mp an ti) , prod uco no sosta nze alle q uali occ orre pr estare un p o’ d’at te nzion e. In p articolare, i t on er sono c o mpos ti da vari tipi di sost anz e chimic he, c he poss ono anc he r ie ntrare fra g li ag enti chi mici consi derati pericolosi. Le stess e fotoc opi atr ici e stamp an ti laser, sono f ont e di emissio ne di varie sosta nze (ozo no , form aldeid e, co mp osti org anici vol atili) , alcune delle q uali ad azion e irr itant e. Gen eralm ent e, l’at tivit à di fot oco piat ura e sta m pa s volta dai si ng oli lavorat or i no n è così freq ue nte d a ipo tizzare sig nificati vi r ischi per la salute dei l a vorat or i, p ur tut ta via , si p osso no ad ott are ult er ior i att enzio ni volt e a limitare ult er iorme nte i r ischi: In pr im o lu og o, va pr i vileg iato l’acq uist o di macc hin e a bass a e missio ne di oz ono , e va c urat a la lor o m an ute nzio ne. Inoltre, occ orre prefer ire la stam pa e la fot oco piat ura di docu m enti corposi su m acchin e de dicat e, colloca te in locali dot ati di adeg ua to r icambio d’ ar ia, che n on sian o luog hi di lavoro per ma ne nte. Nei locali di la voro d otati di fo toco piatr ici e sta mpa nti laser occorre g arantire la possibilità di ve ntilazio ne e in g e neral e si racco ma nd a di ven tilare l’a mbe nt e di la voro alm en o q uoti dian am ent e; Occorre pro vved ere all’ acquisizione di prodotti per la stamp a (toner) di c u i sia fornita un a scheda di sicurezza completa e rispondente alla normativa e d è pre fer ibile c he c ont eng a no s osta nze chimic he no n p ericolose ; Infin e si racc om an da di e vitare m anip olazio ni ch e c om portin o la dis persion e di t oner e q uin di la p ossibilità di es posizio ne an o mala allo stesso.

MISURE DI PREVENZIONE NEI CONFRONTI DI RISCHI SPECIFICI

STRESS PSICOFISICO La ra pin a ai d an ni d eg li istituti di credit o è un e ve nto cr imin oso che p uò pro vocare co nseg ue nze di na tura psico-fisica p er i di pe nde nti, oltre che per i clien ti.

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BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 202 di 315

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In merito alle r ipercussi oni psicolog iche pro voca te dalla ra pina, si è anc ora be n lonta ni dall’indi vidu arne il livello di g ravità . Le cons eg ue nze di un a ra pina varian o, in fat ti, d a p erson a a p erson a e r ichi edo no un a diag nosi s pecifica . Son o princip alm ent e tre i g ruppi di sint omi c he i nq uadra no il disturb o p ost trau matic o d a stress :

il r ivivere l’esp erienz a trau matic a attra verso r icordi spiace voli dell’e ve nto , sog ni r icorrenti, ag ire o sentire co me se l’e vent o traum atico si stess e r iprese nta nd o;

l’evita m ent o p ersisten te deg li stim oli associ ati all’es perienz a tr au matic a, c om e g li sforzi p er e vitar e at tivit à, l uog hi e p erson e associat e all’e vent o, la se nsazio ne di dist acco o estran ea me nto d ag li altr i;

la presenz a di sinto mi che attes tino un a um ent at o arous al, co me la diffic oltà a d ad dorm en tarsi, la difficolt à di conc entrazi on e, l’ir ritabilità.

Nella pre ve nzio ne del r ischio rapin a, si ag isce su tr e livelli:

realizzazion e di atti vità di r icerca s ul f eno m eno rapin a e sulle s ue specific he c ons eg ue nze; sensibilizzazio ne del perso nal e al pre-rapin a e al p ost-rapi na al fin e di att utirne g li ef fetti; prog ettazi one di un a for mazio ne specific a in ma teria di sicurezza a ntirapin a.

Il te ma della form azion e è di particol are r ilievo. Il D .lg s 626/9 4, inf atti, po ne l’o bblig o per il d atore di la voro di infor mare e for mare i propri dip en de nti in ordi ne ai r ischi specifici cui so no espos ti r ig uardo l’atti vità s volta ( artt. 2 1-22). D unq ue , a nche per ciò c he attie ne al r ischio rapi na ch e, per su a n atura , si colloca nella più vas ta fen o men olog ia dei r ischi d erivanti da atti cr imi nosi di terzi.

RAPIN A Come è n ot o, anc he i fen om eni cr iminosi so no d a consid erare tra i r ischi da valu tare in u n luog o di lavoro vig e infatti l’obblig o di valut are "tu tti i r ischi per la sicurezza e per la s alute dei la vorator i, i vi co mpresi q uelli r ig uardan ti g ruppi di la vora tor i esp osti a r ischi particolar i.". La pr i ma valutazi on e ef fett ua ta è q uella rela tiva alla pro ba bilità di acc adi me nto e d ell’entit à d el d ann o. I n p articolare , so no st ati val utati i para metr i, ad ese mpi o i d ati st atistici stor ici, ch e han no fornit o in dicazio ni di pr oba bilità. Relativa men te alla sti ma / valu tazio ne d el da nn o, so no st ate in di vidu ate du e tipol og ie di "dan no", a seco nd a che si trat ti di lesioni di org ani fisici, o vvero di disturbi di nat ura psichica. R isp ett o all a pr im a, la st atistica d eg li ultimi an ni indic a c he l e lesi oni fisich e s ubit e dai dipe nd enti sono di b assa pro ba bilità e, di norm a, c on poc hi g iorni di prog n osi, me ntre per la s eco nd a so no anc ora rar i g li studi epid e miolog ici con r isultati consolid ati e g eneral me nte co ndi visi. Per q uan to r ig uarda le misur e di pre ve nzion e ad ott ate, esse so no des tina te sia alla r iduzio ne delle prob abilità di acc adi men to si a alla mitig azion e del d an no. Nell´ambito d elle misure che ass ol von o un a f unzio ne pre venti va q ua nt o ag li ef fet ti ch e posso no co nseg uire all’even to cr i minos o, si evi de nzian o g li ade mpi me nti in mat eria di in form azion e e for mazio ne dei la vorator i, in c onsi derazio ne c he il "r ischio-rapin a" pro po ne mo me nti di forte cr iticità, sp ecie sot to il profilo dell´ad eg ua tezza dei co mp orta men ti da te nere nelle di vers e fasi in cui l´event o cr iminos o si articola o p otreb be articolarsi A tal e pro posit o verra nn o e ffet tu ate i do nee verifich e p eriodich e circa l’ef ficacia dell’ap pren dim ent o, sottolin ea nd o la n ecessit à di co nsider are il fatt ore psic olog ico, at tra verso l’u tilizzo di m od uli che f a voriscan o, da p arte deg li interess ati, la "inter ior izzazion e" d elle di na miche di co m porta me nt o. A nch e le misure di pr i mo s occorso s on o da in teg rare n ella f orm azion e. Verrà prest at a un a p articolare tut ela sul un pian o sa nitar io, a fa vore di sit uazio ni e/ o sog g etti p er i q uali r isulti necess ario u n tratt a men to differe nziat o (es. l a vorat or i a ppart en enti a c ateg orie prote tte , o vvero s og g etti aff etti da pa tolog ie c he poss on o ess ere ag g ravat e d all’e ve nto). In tale co nt esto u n´ atte nzio ne e u n tratt am ent o partic olar i sarann o r iservati alle "lavoratr ici g estanti", in at tu azion e di q uant o pre vist o dalla speciale disciplina di leg g e sulle "la voratr ici madri".

Si verificherà p eriodica m ent e c he veng a no r ispett at e le m od alità di prele va me nt o d el c ont ant e dai m ezzi di cust odia e ch e veng an o r ispettat e le proc edur e pre vist e

Si verificher ann o perio dicam en te le possibili vie di intro duzio ne d ei ra pinat or i d urant e l’or ar io di a pertura d eg li sport elli (accessi isolati, fin estre s u cortili, loc ali no n c ontrolla ti a bitual me nte)

Verrann o verificati p eriodica me nte i disp ositi vi fissi o t asca bili di seg n alazion e sile nziosa di ra pina a distanz a In cas o di ra pina ci si do vrà att en ere alle sp ecifiche proce dure di sicurezz a, la c om prensi on e d ella q uale do vrà esser e verificat a

periodica m ent e

RUMORE Il rumor e è un a sit uazio ne acustic a sg rade vole, c he infas tidisce, d econc en tra, e p uò li mitare l’asc olto dei s eg nali utili del proprio ufficio (co m unicazi one verb ale). D i norma neg li uffici, da r ilevazioni fa tte d a Org anismi specialisti, i livelli di rumorosit à no n sono t ali da me ttere a r ischio la salut e dei lavorator i e da turb are l’at tenzi on e e la c o munic azion e verbale d ei la vorator i, poich é il limit e d’esp osizion e g iornalier a r iscontr ato è abb on da nte me nt e inf er iore alla nor mati va è di 8 0 d B, di sott o al q u ale è rag ion e vole c onsi derare c he no n sussist an o r ischi di i poac usia ( indeb olime nto o perdit a dell’udit o) da rum ore. Perta nto pur non rap prese nta nd o di norm a u n r ischio l a vorati vo, è op port un o prog et tare g li a mbie nti di la voro t en en do c ont o d el ru more em esso d alle sing ole ap parecc hiat ure, p er e vitare ch e il rumore inf astidisca i la vora tor i, che fra l’atro poss ono essere infl uenz ati a nche da fonti di ru more ester ni all’ufficio ( ad ese mpi o la circolazi one strad ale). In u fficio l e f onti di ru more so no i n g en ere, l e a pp arecchi ature ele ttro mag ne tiche e d el ettro niche che co adiu van o l’at tivit à la vorati va , co m e le stam pa nti, il f a x, il PC , i telef oni ecc. A titolo d’es em pio si r ip ortan o i li velli di ru mor osità delle pr incipali f onti s on ore prese nti in ufficio:

• Voce s ussurrat a 2 0 dBA • Vent ola PC 3 0 d BA

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BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 203 di 315

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Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

• Sta mp ant e las er 30 dB A • Voce parlat a 40 50 dB A • Fotoco piatr ice, sta mp an te a g ett o d’inc hiostro 5 0 d BA • Tono alto di voc e 60 dBA

URTI, COLPI, IMPATTI E COMPRESSIONI

L’ap ertura di p orte n on de ve g enerare sit uazio ni pericolos e sia p er chi com pie l’op erazio ne ch e per altr e perso ne. D e von o ess ere

ma nte nut e sg ombr e da ost acoli, a ver e ma nig lie pr ive di spig oli vivi e d essere facil me nte acc essibili. Le p orte des tinat e ad uscit a di em erg enza, oltr e ad ess ere seg n alat e in ma niera id on ea, d e vo no p ot ersi aprire dall’intern o con ma no vra a s pint a (ma nig lione antip anico). L e p orte trasp arenti, de von o essere s eg nalar e a d alt ezza occhi o (1, 5 - 1 ,8 mt.) . Le p orte de vono inoltr e ess ere c onf ormi alla n orma tiva vig ent e, dim ensio nat e e p osizion ate c orrett am ent e a sec ond o del loro utilizzo (p orte d’ing resso, port e int erne).

Tavoli e scr i va nie n on do vr an no prese ntare spig oli vivi e d o vran no a ver e u na s up erficie o pac a. Gli scaffali de vo no esser e b en fissati e verran no indica te l e p ortat e d ei sing oli r ipiani. L’utilizzo d eg li scaffali de ve r isultare ag e vole e sic uro a nch e r ig uardo l’im pieg o di e vent uali acc essori (scale , sg ab elli, ecc.).

PREVENZIONE INCENDI

Verificare se m pre, pr ima dell’inizio d el t urno l a vorati vo, la pres enza di id on ei esti ntor i p ortatili Accertarsi che veng a t enu to il reg istro di controllo di tutti g li appresta m enti a ntince ndi o e che sian o prese nti e

funzio na nti i siste mi di r i vel azion e e seg nal azion e d’inc en dio. E’ vi etat o f um are in q ualsiasi am bien te la vorati vo e de ve ess ere espos ta l’o pp ortu na s eg naletic a Se la ba nca è s og g etta a co ntrollo dei Vig ili del Fu oco , acc ertare l’esist enz a e la validità del CPI Dove possibile g li elem enti di arredo facil me nte infia m ma bili saran no sostit uiti co n altr i costit uiti d a mat eriale ig nifug o ; p er i t en dag g i

e la moq u ette si r ichied erà la certificazio ne c o mpro vant e le c aratt er istiche di a uto esting u enz a. Verificare c he si ano sta ti n omi nati c o mpo ne nti del s ervizio di pre ve nzion e inc en di e g estion e dell’em erg enza all’intern o dell’azie nd a,

e pro vved ere a d u na loro ad eg uat a for mazio ne ai co m piti asseg n atig li. Accertare che sia st at o red att o u n pian o di e merg enz a in c aso di inc en dio c he in dichi le vie di fug h e, le uscit e di em erg enza , p unti di

raccolta del perso nale, i m ezzi di estinzio ne e le proc ed ure p er la c hiam at a d ei ser vizi est erni (VVFF). Tutti i locali d e vo no ess ere pro vvisti della nec essaria attrezz atura an tince ndio per fro nteg g iare la pr i ma em erg enza. U n’ad eg uat a

seg naletica d e ve s up portar e i m ezzi a ntinc en dio a disp osizion e e d in dicare l e vie di fug a. Il personal e impieg at o de ve essere f orma to sulle misure pr edisp oste e sul co mp orta me nto d a ten ere in caso di incen dio a cui de ve

seg uire un esercit azion e pr atica di e vacuazi on e, r ipe tut a p eriodica me nt e a dista nza no n s uperiore a d 1 an no. Il dat ore di la voro org anizzerà inoltre i n ecessari ra pp orti con i ser vizi pu bblici di em erg enza.

Uscite d’emerg enza

E’ vi etat o c hiud ere a chia ve le port e d elle uscite di e merg enz a Le uscite di em erg enza sara nno d el tip o a chi usura elet trom ag netic a, in mod o da arm onizzar e l’esig enza di tut ela

psicofisica dei l a vorat or i in c aso di ag g ressioni cr iminos e, con q uelle co nness e alla t ut ela della salut e e sicur ezza dei la vorator i st essi in c aso di e merg enz a (es odo d ai luog hi di la voro).

La disat tivazio ne d ei dispositi vi di blocc o elettro m ag netici, inst allati sulla port a e che in co ndizio ni norm ali g arantiscon o la chius ura della st essa, d e ve pot er ess ere f att a d al p erson ale dipe nd ent e, app osita me nt e inf orm ato, m edia nt e p ulsan ti distr ibuiti s u più post azioni di la voro

In c aso di ma nca nza di ali men tazio ne ele ttr ica di rete o di q uella sussidi ar ia di em erg enza , l’intero siste ma d e ve r isp on dere ai req uisiti minimi di sicurezza indica ti n ella circolare circolar e 7 4/2 00 0 d el M inistero del La voro e d ella Pre vi denz a S ociale

Og ni lavoratore prese nt e nell'a mbie nte di la voro i n cui so no inst allati i siste mi di sblocc o d e ve essere inf orm ato circa la l oro ubicazio ne e le m od alità di azio na me nto

Anch e al p ub blico, medi ant e a pp ositi cartello ni posti in prossimit à d elle p orte, do vrà essere dat a la n ecess aria infor mazio ne s ulle proced ure in cas o di eso do.

PRONTO SOCCORSO E’ necessario pre disp orre i presidi sanitar i di pr imo inter ven to e d esig nare un a perso na incarica ta al pr imo socc orso; inoltre n el locale destin ato a d os pitare presidi s anit ar i è o pp ortu no esp orre i nu m eri telef onici d ei ser vizi es terni di soccors o.

LAVOR ATRICI IN ST ATO DI GRAVID ANZA

Come c ont em plat o dal comma 1 dell’ art. 28 del D.Lgs . 81/08, la valut azion e dei r ischi ha r ig uarda to a nch e q uelli relativi alle la vor atr ici in stato di g ra vida nza (sec on do q uan to pre visto dal D.Lgs. 26 marzo 2001, n. 151) . La tu tela d ella salut e la vora tr ici madri attra verso l’elimin azion e o r iduzio ne d ell’esposizio ne a fatt or i di r ischio professio nali per le g ravi de , per l’em brione ed il fe to, c on p articolare att enzio ne a fat tor i di r ischio a bortig eni, mut ag eni e t erat og eni, h a co mp ortat o la val utazio ne dei r ischi per la sicurezza e la s alut e d elle la voratr ici g esta nti, pu erpere o in period o di alla tta me nto fin o a se tte m esi d op o il p arto, p er le lavoratr ici ad det te alla g estio ne della b anca , in q u alità di unic o a dd ett o. La valutazione ha tenuto conto an che dei movimenti, d elle posiz ioni di lavoro, della fatica mentale e fisica e gl i altri disagi fisici e mentali connessi con l'attività svolta dalle predet te lavoratrici durante le operazioni. Uno d ei pro ble mi p er le la voratr ici g estan ti è leg a to all’assunzi one di variazi oni p ost urali leg ate alla g ra vida nza c he po treb bero fa vorire l' insorg enza di disturbi dorso-lo mb ari atti a g iustificare l a m odific a te m pora nea d elle co ndizio ni o dell’ orar io di la voro. Un ulter iore pro blem a è leg at o alla possi bilità di un a rapi na da part e di mal vi ve nti nel period o di g ra vid anz a. Perta nto, a s eg uito della sud de tta valut azion e, s on o st ate i ndi vid uat e le s eg ue nti misure di pre venzio ne e pr otezio ne d a a dot tare:

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CONSULENZE E SERVIZI INTEGRATI IN MATERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO

BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 204 di 315

Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6 Amministratore : Dott. Pietro D’Achille Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9 Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]

Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

Alle lavoratr ici g estan ti saran no co ncess e m ag g iori pause di r ipos o al fin e di cons en tire cam bia me nti pos turali atti a pre ve nire la

possibile i nsorg enza di disturbi dorso-lo mb ari. Verrann o m odific ati i r itmi lavorati vi, in mo do ch e essi n on sia no eccessi vi e, c he n on c om portin o u na p osizion e p articolarm ent e

affa ticant e per la l a voratr ice. Se r ichiesto dal m edic o com pet ent e, si predisp orrà una m odific a tem pora ne a della m ansio ne p er evit are le op erazioni di sport ello,

com porta nti mag g iore stress s oprat tut to a seg uit o di un a p ossibile ra pina .. Le la voratr ici a dd ett e e d il ra ppres ent ant e per la sicurezza so no stati infor mati sui r isulta ti d ella valutazi on e e sulle cons eg ue nti misure ado ttat e Nota L’art.12, comma 1, del D.l gs. 151/2001 ha introdotto la facoltà, per l e lavoratrici dipendenti di datori di lavoro pubblici o privati, di utilizzare in for ma flessibile il periodo dell’interdizione obbligatoria dal lavoro di cui all’art.4 della Legge 1204/71 (due mesi pri ma del parto e tre mesi dopo il parto), posticipando un mese dell’astensione pri ma del parto al periodo successivo al parto. Per poter avvalersi di tale facoltà, la lavoratrice gestante dovrà presentare apposita domanda al datore di lavoro e all’ente erogatore dell’indennità di maternità (INPS), corredata da certificazione del medico os tetrico-ginecol ogo del SSN o con esso convenzionato la quale espri ma una valutazione, sulla base delle infor mazioni fornite dalla lavoratrice sull’attività svolta, circa la compatibilità delle mansioni e relative modalità svolgi mento ai fini della tutela della salute della gestante e del nascitur o e, qual ora la lavoratrice sia adi bita a mansione comportante l’obbligo di sorveglianza sanitaria, un certificato del Medico Competente attestante l’assenza di rischi per lo stato di gestazione.

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BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 205 di 315

Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6 Amministratore : Dott. Pietro D’Achille Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9 Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]

Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

M ANSIONI COMMESSO - ADDETTO ALLE SC AFFAL ATURE

DESCRIZIONE MANSIONE Trattasi d ella g estio ne di d ocu me nti, p osta , mag azzini e archi vi; c onsiste nt e n ella siste mazi one , cat alog azio ne, smista me nto , co nseg na e mo vi me nt azion e di doc um enti e mat eriali var i d a reca pitare ai vari uffici.

ATTREZZATURA UTILIZZAT A • ATTREZZI M ANUALI D I USO COM UNE • CARRELLI TRA SPORTATORI • TRANSPAL LETS

SOST ANZE PERICOL OSE • POLV ERI INERTI • DETERGENTI

RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI Descriz ione del per icolo Probabilità Magnitudo Rischio Cadut a d all’alto (u tilizzo di sc ale) Possibile Grave MEDIO Cadut e e scivola me nti c aus ati d a pa vim en ti sdrucciol e voli Proba bile M odest a MEDIO Elettroc uzion e Impro ba bile Grave BASSO Punt ure e lac erazioni alle ma ni Possibile M odest a BASSO Inalazi oni di p olveri Proba bile Lie ve BASSO Inalazi oni c uta ne e Possibile M odest a BASSO Conta tto c on sost anz e irr itanti e allerg izzanti Possibile M odest a BASSO Conta tto c on m ateriale org anico Possibile M odest a BASSO Allerg ie Impro ba bile M odest a BASSO Rumore Possibile M odest a BASSO M ovi men tazio ne m anu ale dei c arichi Proba bile M odest a MEDIO

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI Oltre alle misure g enerali di pre venzi on e e protezio ne n ei confro nti dei sing oli R ischi individua ti e r iportati nella sezio ne specific a della relazione i ntrod utti va, i la vorat or i ad det ti do vra nn o att en ersi alle seg ue nti istruzio ni ed osser vare le s ott or iporta te misure di pre ve nzion e e protezio ne : Generale

Preved ere la infor mazio ne , la for mazio ne e la s or veg lianza sanit ar ia d eg li add etti Per r idurre l'esp osizion e a stress psicofisico da la vor o f aticoso , mecc anizzare il più possi bile la mo vi me nt azion e co n s oluzioni

impia ntistiche sicure Caduta dall'alto

Per r idurre i r ischi d erivanti da pos tazio ni di la voro s opra ele va te, pre ve dere scale di sicurezz a st abilm en te fiss ate Urti, colpi, impatti e compressioni

Per e vit are g li urti con la t esta d elle p arti m etallich e d elle mo norot aie, i nstallar e l' impia nto in a m bienti c on soffit ti di altezz a a deg ua ta ed indoss are l'elm etto di protezi one

Rumore

Attu are t utt e le possibili misure di r iduzio ne del ru mor e, re nde nd o l'am bie nte i do neo a c om unic azioni verbali c on voce più bass a Preved ere l a s epar azion e delle m acchin e ru m orose d alla zo na di stocc ag g io e mo vi me ntazi on e d ei c api, in mo do d a e vitare

l'esposizion e indire tta al ru more die l a vorat or i no n add etti a t ali m acchin e Cesoiamento, stritolamento - Presa, trascinamento e sch iacciamento

Per r idurre i r ischi l eg ati ag li org ani mecc anici in m o vim ent o, pre ve dere la s ep arazio ne e la seg nal azion e della z on a oper ati va da q uella r iservata al tra nsito del perso nale

Preved ere la s eg nalazio ne l umi nosa c he si atti vi a uto ma tica men te dura nte il f unzio na me nto dell' impi ant o di mo vi men tazio ne aut om atica s u mo norot aia aere a

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Seg reg are le zo ne p ericolose c on prot ezioni fisse o m unit e di dispositi vo di i nterbl occo

Postura - Disturbi mu scolo scheletrici

Preved ere la infor mazio ne e la f ormazi on e deg li add etti relati va me nt e all'assunzio ne di a tteg g iame nti e p osizioni att e a prot eg g ere la schien a e l e altre articolazi oni

Preved ere paus e e tur nazio ni co n altre m ansio ni ch e co nse nta no un ca mbi o d ella p osizion e ere tta /sed ut a Gas e vapori

Preved ere l’as pirazion e loc alizzata il più vicin o alla fo nte di e mission e

DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI ( D.P.I.)

I la vorat or i ad de tti alla l a vorazi one d o vran no utilizzare i seg u enti D . P.I. co n m arcat ura “CE” :

Calzature Inserti auricolari Guanti Livello di Protezi on e S 3 M odellabili Antitag lio

UNI EN 345,344 T ipo: UNI EN 352-2 UNI EN 388,420

Con su ola antisci vol o Se n ecess ari da valut azio ne Gua nti di protezi on e co ntro i

r ischi mecca nici

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Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

MAN SION I MAGAZZINIERE – GESTIONE DEPOSITI E SCAFF ALI

DESCRIZIONE DELL A MANSIONE Trattasi d ella ma nsio ne adi bita alle varie o perazi oni s volte i n un de posit o o m ag azzino in g e nere e pre ved e l’utilizzo di attrezz ature di solleva men to (carrelli ele vat or i e/o trans palle ts). Per lo svolg iment o d ell’ attivit à son o r ichiesti speci ali req uisiti, nonch é la ido neità a co mpiere in mo do corret to tu tte q uelle op erazioni tecnich e e di co mp orta men to che so no de termi na nti ai fini della i ncolu mità pro pria e d ella sicurezz a delle pers one ch e oper ano n ell’area del mag azzin o. Le s pecifich e q ualità r ichiest e so no:

integ rità fisica vista e d u dito bu oni pront ezza dei r iflessi attitu dine a valut are il p eso, la st abilità e l'eq uilibr io d ei m ateriali val utazi one es atta d elle di me nsioni, delle dist anze , d ello sp azio e d elle velocità percezio ne dei c olor i coordin am ent o dei mo vi men ti senso di res pons abilità e di pru de nza tem pera me nt o cal mo e r iflessi vo

ATTREZZATURA UTILIZZAT A La ma nsion e co m porta l’utilizzo di attrezz atur e d’u fficio, tra cui, pre valent e men te:

Attrezzi man uali di uso co mu ne Scale Scaff alat ure Carrelli elevator i el ettr ici

In p articolare, p er la mo vim en tazio ne m eccanic a d ei carichi, veng o no utilizzate le seg u en ti m acchin e:

Transpalle ts Carrello ele va tore

Nota: Per le attrezzature utilizzate, ci si atterrà alle istruzi oni riportate nei rispettivi libretti d’ uso e manutenzione ed alle istruzi oni riportate nelle relative schede di sicurezza.

RISCHI EVIDENZIATI D ALL’ANALISI Oltre al R ischio Incendio ( valu tat o s econ do il DM 10. 3. 199 8), lo s volg ime nto d ell’atti vità l a vorati va co m porta i R ischi r iport ati n ella s eg uen te tab ella. Descriz ione del per icolo Probabilità Magnitudo Rischio Lesio ni trau ma tiche Proba bile M odest a MEDIO Ribalta men to e schi accia men to Possibile Grave MEDIO Cadut a di m ateriale dall’alt o Possibile Grave MEDIO Cedim ent o strut turale d ella sca ffala tura Possibile Grave MEDIO Presa, i mpig liam ent o, c esoia me nt o Possibile Grave MEDIO Irr itazione e us tion e chi mica della cut e e delle m ucos e p er es posizion e ad acidi di accu mul ator i el ettr ici Impro ba bile Grave BASSO

In vesti me nto Impro ba bile Grave BASSO M ovi men tazio ne m anu ale dei c arichi Proba bile Lie ve BASSO Rumore Proba bile Lie ve BASSO Vibrazioni Proba bile Lie ve BASSO

PRINCIPALI MISURE DI PR EVENZIONI ED ISTRUZIONI

REQUISITI SCAFF ALATURE La prese nza di scaf fala ture è di per s é f ont e di p ossibili lesioni tr au matic he per in vestim en to e schi accia men to, in q ua nt o è possi bile la cadu ta della scaff alat ura per c edim en to s trutt urale in cas o il car ico s up eri la porta ta o s e la s trutt ura è d eter iora ta (a d ese mpio a caus a della rug g ine) o per alle nt am ent o dei b ulloni di fissag g io). Altro r ischio è de termi nat o d alla possibilità di cad uta di ma teriale dalla scaf fala tura, ad es e mpio da lat o op pos to a q uello da c ui a vvien e il car icame nt o co n il carrello ele vat ore. Tra i req uisiti che g ara ntisco no la sicurezz a di u na sc aff alat ura va n atural me nte inserit a la g ara nzia della port ata ch e d o vrà essere certificat a dal cos trutt ore e do vr à ess ere c hiara men te i ndicat a me dian te ap posita seg nal etica. Un sec on do pu nto f on da me ntale p er la sicurezza d elle sc aff alat ure è c ostituit o dalla l oro ma nu tenzi on e p eriodic a. Co m e pr e visto dal D .Lg s. 81/ 08 s u tutt e l e a ttrezza ture è nec essario es eg uire m an ute nzio ni p eriodich e, q ui ndi anc he l e sc affal ature ( in q u ant o attrezz ature) s on o sog g ette a tale o bblig o.

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CONSULENZE E SERVIZI INTEGRATI IN MATERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO

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Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6 Amministratore : Dott. Pietro D’Achille Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9 Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]

Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

Durante la m o vim ent azion e delle m erci, esse s ubisc ono molt e sollecit azio ni ch e poss on o ca usare la m odifica d ello s tat o or ig inario com prom ett en don e l a st abilità e la c ap acità di porta ta; p er e vit are ciò g rand e att enzio ne d e ve esser e r ivolta a nch e ai d anni, sp esso ca usati da urti accid ent ali o da s o vraccarichi. N on pe nsare alla ma nut enzi one p eriodica delle scaff alat ure, oltre c he essere un a irreg olar ità dal pun to di vist a n orm ati vo, pu ò im pedire l’in divi du azion e di sit uazio ni m olto r ischios e, cre an do i pres up posti per il ver ificarsi di incid enti (es . crolli strutturali) . E’ in q uest’ottica q uindi, c he è n ecess ario istituire un ser vizio di ma nu tenzi on e perio dica da a ffid are a prof essionisti di sicure e accertat e cap acità. Lo scop o è il valu tare lo stat o di cons ervazion e delle strut ture e l’indi vidu are e ve nt uali esig enze di inter vent o che a d un esa me s up erficiale o no n c om pet en te poss ono sfug g ire con g ra vi co nseg u enz e in c aso i i ncide nti. Le verifich e d e vo no mirare a c ontrollare l a scaf falat ura in og ni suo asp ett o: corrett o mo ntag g io, asse tto g e om etr ico e r isp on de nza co n le tab elle di port ata , verticalità, allinea m ent o, corrett o fissag g io di bullo ni e tass elli, presenz a di p arti da nneg g iate da sos tituire. I d ati raccolti de vo no poi ess ere el ab orati e sulla bas e di essi de ve essere r eda tto u n verb ale di c ontrollo ch e a ttest erà l’id oneit à della sc aff alat ura op pure evi de nzierà e ven tuali in ter ve nti n ecessari p er m ett ere in sicur ezza l’impi ant o. Tali docu m ent o rap prese nta la pro va d ella corret ta ma nut enzio ne delle scaf falat ure e d e ve essere co nser vat o p er p oter essere esibit o in c aso di isp ezioni da part e d elle a utor it à co mp et enti. Qua ndo le sc aff alatur e n on son o adeg u at am ent e fissa te alle pareti e/ o di port ata no n adeg u at a, è p ossibile il loro r ibalta m ent o acci den tale a seg uito di:

urto d a parte deg li a dd etti o d a p arte di carrelli ele vator i; sbilancia me nto del c arico; app og g io di un a sc ala porta tile sulla q u ale s ale l’a dde tto ; trascina me nto della strutt ura nel c aso un ad det to vi si ap pig li caden do dalla scala port atile.

L’e ve ntu ale utilizzo di sc ale port atili r ichiede c he le st esse sian o d ota te alla loro s om mità di ram pini di ag g ancio alla stru ttura me tallica, di app og g i antiscivolo a pa vim en to e di g radini an tiscivolo. I c ar ichi sulla scaff alat ura d e vo no ess ere dis posti c orretta me nte e g li adde tti alla mo vi men tazio ne de vo no essere adeg u at am ent e inf orma ti e for mati. P erta nto l’a dd etto al m ag azzino d o vrà acc ertarsi che sia no r isp etta ti i limiti di im pieg o e che ve ng a ef fet tua ta l a p eriodica m anu te nzion e.

CONTROLLI PRELIMINARI SUL C ARRELLO EL EVATORE Pr ima dell’uso del c arrello ele ttr ico:

Accertarsi ch e il carrello sia con form e ed i don eo alla mo vi me ntazi one d ei carichi d a solle vare Verificare il reg olare funzi on am ent o dell'avvis ator e ac ustico, del s eg nala tore di retro marcia e del g irofaro Assicurarsi che i ta ppi d ei sing oli el em enti della ba tter ia si ano chiusi. Chiudere b ene il cop erchio della ba tter ia.

Controllare l’e fficienz a d el m ezzo e d in particolar e: Elemento da controllare Prescrizion e/Controllo g omm e de vo no essere in bu one co ndizioni e s em pre g on fiate alla c orretta pressio ne cate ne di solle vam ent o de vo no essere in bu ono sta to per im pe dire la c ad uta del c arico cate ne di scorr ime nto controllare che l’allung a me nto no n s uperi i dati r ip ortati nel libret to forche de vo no essere in b uo ne c on dizioni, no n us urat e, corret ta me nte posizio na te ed ag g anciate alla

piastra porta forch e freni controllarn e l’efficie nza e l’ass enz a di ru m ori sosp etti ute nze idr auliche controllarn e l’efficie nza e l’ass enz a di ru m ori o dif etti batt er ie assicurarsi che i ta ppi dei sing oli el em enti della ba tter ia si an o chiusi

chiud ere b en e il co perchio d ella b att er ia. Controllare c he si an o pres en ti i nec essari dis positi vi di sic urezza. In particol are: Elemento da controllare Prescrizion e/Controllo Antiscarrucol am ent o Per e vit are la fu oriuscita della c at ena d alla se de di scorr im ent o, c on possi bile o ttura delle cat en e,

cadu ta del c arico e d in vestim ent o di perso ne . Caten e di sc orr ime nto Verificate perio dica me nte e s ostituit e q ua nd o l'allung a me nto s up era i dati in dicati s ul librett o. Protezio ne an ticesoia m ent o Deve essere pres ent e, in bu on e condizio ni e con spazi di cesoi am ent o infer ior i ai 25 m m, al fine

di e vitare tag li, fer it e g ravi, lacerazi oni, c esoia m ent o. Val vola r allent atr ice di disces a Installa ta nell' impi ant o idra ulico, de ve ralle ntar e la disces a del c arico in caso di rott ura di u na

tub azion e, al fine di e vitare l a ca dut a del carico e l’ in vestim ent o di pers one . Blocco a chi a ve Deve p erm etter e lo s peg nim en to ist ant an eo del mo tore ed e vitar e azio na me nti accide ntali. Val vola di n on r it orno Normalm en te ins tallat a sul distr ibut ore, de ve pr o vved ere all'arresto a uto m atico in cas o di

ma ncanz a di forza m otr ice e d e vitare l a ca dut a del carico . Tetto di pro tezio ne Deve ess ere prese nte e g ara ntire u na prot ezion e adeg u ata

I carrelli de vono ess ere muniti di u na targ a r iport ant e:

Il no me del fab bricant e La definizio ne del m od ello Il nu mero di serie e an no di fa bbricazio ne La mass a a vuo to del c arrello in c on dizioni n orm ali (con f orche) La porta ta no minal e La t ensio ne no min ale della ba tter ia Il pes o mi nim o d elle b att er ie Il pes o m assim o d elle batt er ie

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BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 209 di 315

Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6 Amministratore : Dott. Pietro D’Achille Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9 Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]

Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

CAPACITA’ DI SOLLEVAMENTO

La targ a d e ve in dicare c hiara me nte il sig nificato di "c arico am mess o" per le di vers e dist anz e dal c en tro di g ravit à e per le di verse altezze di solleva men to c osì c om e p er l'altezza ch e ren de infer iore la c apacit a di solle va m ent o. D iminue nd o la dista nza del barice ntro del c arico sot to i valor i pre visti dalla targ het ta, il valore del c arico solle vabile no n può su perare il val ore massim o am missibile p erché in q ues to c aso no n é l a sta bilità lo ng itudin ale ch e limit a la c ap acità di solle vam ent o, ma l a strut tura stessa del carrello e l e su e dim ensio ni, per ese mpio il siste ma idra ulico ed il m ont ant e c he altr im enti r isultereb bero so tto sforz o. Per e vitare un s olle va me nto s up eriore a q uello del c arico n omi nale, il siste ma idr aulico è d ota to di u na val vola di massi ma pression e.

ESECUZIONE DELL A MOVIMENTAZIONE Durante le o perazi oni di mo vi me ntazi one p uò a vvenire il r ibaltam en to del carrello ele vator e nel caso in cui il car ico non sia be ne bila nciat o, rag g io di curvatura trop po s trett o. I n c aso di r ibalt am ent o l’ad de tto pu ò venire s balz ato fu ori dal post o di g ui da e r im aner e schi acciato sot to il carrello. Pu ò anch e a vve nire l’investi men to di altr i la vorator i d a parte dei c arrelli ele va tor i o dal ma teriale trasp ortat o. Le pr incipali misure di pre venzio ne s on o le s eg ue nti:

Sistem are o attrezz are i carrelli ele vator i i n mo do da limit are i r ischi di r ibalt a men to; a tal fin e l'art. 7, l ett era b), pu nto 1 .4 del D .Lg s. n. 359 del 04 .08 .1 99 9, el enc a u na s erie di possibili acc org imen ti, co me ese m pi d elle p ossibili soluzio ni at tu abili, q uali:

cabina per i l conducente; struttura c onc epit a in m od o tal e da l asciare, in c aso di r ibalta me nto del carrello ele va tore, un o sp azio suf ficient e tra il suol o e t alun e parti d el carrello st esso per il la vorat ore o i la vora tor i a bord o: struttura ch e trat te ng a il la vora tore s ul se dile del post o di g uida per e vitare ch e, in caso di r ib alta me nto d el carrello ele vat ore, essi possa no essere intra pp olati da parti d el carrello s tesso .

D ispositivi di tratt en uta d el con duc ent e al pos to di g uida dei m uletti, per elimin are il r ischio di essere sb alzati f uori, in c aso di

r ibaltam en to. Pa vim enti pr ivi di b uche , sp org enze o sc on nessio ni. Percorsi d ei m ezzi se nza c urve tr opp o stre tte , se nza pe nd enz e ecc essi ve, pref er ibilme nte a s ens o u nico, o ppur e a mpi a s ufficie nza per

il passag g io di d ue c arrelli car icati. Limitazi one d elle int erfere nze fra i p ercorsi dei m ezzi e q u elli ped on ali. Percorsi pe do nali e luog hi di stazi on am ent o d ei la vorator i pr otet ti d al pericol o di i n vesti me nto da part e di m ateriali sti va ti. Protezio ne delle uscite d a loc ali o altr i pun ti freq ue nta ti d ai la vora tor i, q ua nd o incrocia no i perc orsi dei mezzi. Buo na illu minazi on e d ei p ercorsi e ti nteg g iatura c on c olor i chiar i delle pareti dei l ocali di l a voro. Specc hi p arab olici o ve occorren ti; in c asi p articolar i valu tare l a p ossibilità di installar e se ma fori. Seg nalazi one e, se nec essario, prot ezion e di e ve ntu ali ost acoli sul percors o d ei carrelli ele vator i. Indi vid uazio ne di z on e di a ttra vers am ent o delle line e di tras porto ch e c ons ent an o il passag g io delle perso ne se nza p ericoli di

investim ent o. Org anizzazion e spazi ale e/ o te mp orale d el m ag azzino in mo do d a limitare al mini mo le int erfere nze fra il car ico e lo scarico del

mag azzin o st esso. Ido nei a ncorag g i, fu ni e d im braca tura i n tu tti i casi i n cui è n ecess ario int ervenire i n alt ezza I prod otti in entra ta de vono r ip ortare l’indic azion e d el loro p eso i n m od o ch e l’add ett o p ossa verificare ch e il carrello ed il siste m a di

presa sia di adeg u at a ca pacit à. D ispositivi acustici e lu minosi di seg n alazio ne di m an o vra d ei mezzi. M ante nim ent o d ella visibilità d al pos to di g uid a d ei m ezzi anc he me dia nte op portu no posizio na me nto del carico trasp ortat o, ch e

com unq ue de ve essere posizion at o più in b asso p ossibile in m od o da g ara ntire la sta bilità del carrello; in c asi occasio nali in cui l’ing ombro d el carico sia tale da preg iudicare l a visual e, il carrello p uò essere prece du to d a u n altr o la vora tore c he aiuti il carrellista nella ma no vra e s eg nali ag li altr i la vora tor i e vent ual men te prese nti n ei di ntorni, la prese nza del tras port o.

Prefere nza dell’acq uisto di mezzi c on pe daliera an alog a a q uella deg li au to mezzi. Limitazi one della velocit à dei m ezzi in relazion e alle caratt er istiche d el percorso, anch e con e ven tu ali dispositi vi reg olabili che limitan o

la velocit à. Protezio ne deg li org ani di co ma ndo co ntro l’a vvia me nt o accid en tale. Protezio ne del post o di g uida c on tro il p ericolo di i n vesti me nto di corpi c he poss on o c ader e d all’alto. Reg olare m an ute nzion e e p eriodica re vision e d el m ezzo m eccanic o e delle su e varie c o mpo ne nti. Il conduc en te d e ve g uidare co n pru denz a senz a fare sp org ere g amb e o braccia d all’abitac olo di g uida, pres tare p articolare a tte nzion e

in retro marcia, con durre il c arrello all’int erno dei perc orsi seg nala ti a terra, i nterro mp ere il la voro s e q ualc uno si tro va n el rag g io di azion e d el m ezzo, inserire il fre no prima di lasci are il carrello in sost a.

D isporre il divi eto di tras port are p erson e f ace nd ole salire s ulle f orche di solle vam en to. Punt ual e infor mazio ne, f orm azion e, e d ad des tram ent o d ei lavorat or i all’uso corretto e sicuro d ei mezzi n elle di verse c on dizioni di

impieg o. A d ese mpio l’ad det to d e ve esser e saper e com e com portarsi se il mezzo do vesse acci den tal me nte r ibaltarsi, o vvero: no n butt arsi g iù dal mezz o, ma te nersi sal da me nte al vol ant e, pun tare i pie di e inclin arsi d alla p arte op post a a q uella di r ibalta me nt o.

La voro in prossimit à di org ani m ecca nici in mo vi men to Gli org ani meccanici mo bili del carrello ele vat ore poss on o essere ca usa di pres a, impig liam ent o, ces oiam en to, co n cons eg ue nti lesioni tem pora ne e e per ma ne nti p er pres a, trasci na me nto , tag lio, am pu tazio ne, schiaccia m ent o d eg li arti. Le pr incipali misure di pre venzio ne s on o le s eg ue nti:

Le parti p ericolose de von o essere res e in accessibili tra mite a deg ua ti r ipari fissi. M ovi men tazio ne m anu ale dei c arichi L’op erazion e di sostit uzion e delle bat ter ie dei mule tti r ichied e la loro mo vi me ntazi on e m an uale , ch e può co mp ortare disturbi e da nni musc olo – sch eletr ici. Le pr incipali misure di pre venzio ne s on o le s eg ue nti:

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BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 210 di 315

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I r ischi co nn essi alla mo vim en tazio ne m an uale d ei carichi poss on o essere r idot ti utilizza nd o mezzi m eccanici di s olle va me nto p er le

batt er ie. Si pu ò a nch e mett ere s ott o carica l a b att er ia d el m ulett o lascia nd ola a b ordo d el m ezzo s tesso . I n q uest o cas o il car ica ba tter ie

vie ne p ost o all’intern o di u n locale ap posito me ntre il m ezzo sos ta so tto una tett oia n el piazz ale in prossi mità della p aret e est erna del locale s ulla q uale s on o pos te pres e e s pine per il colleg am ent o elet tr ico; q uest a soluzi one li mita a nch e l’esposizi one ag li acidi deg li accu mula tor i ele ttr ici e il r ischio di espl osion e e ince ndio .

Nel caso d ella mo vim en tazio ne m an uale occorre proc ed ere alla val utazio ne d el r ischio in se de di misure att ua tive del D . Lg s. 6 26/ 94 ed in form are e for mare g li add etti.

Trasporto di p erson e I carrelli servon o p er i m ateriali e n on per i pass eg g eri. Il g uidator e si ass um ereb be un a g ra ve res po nsa bilità co ntra vvene nd o a q uest a dis posizio ne. Il g uidator e h a bis og no di tu tto l o sp azio per il b uo n co ntrollo del c arrello e per la mig liore visibilità d a t utti i la ti. Può ess ere a mm esso il trasport o di altra perso na se sul carrello son o stati pre visti d ue p osti a sed ere. Non u tilizzare mai l'ele vat ore per sollevare perso ne s enz a met tere i n at to l e d o vut e pr ecauzi oni. Eq uilibr io del carico sulle f orch e o c est elli R icordare ch e p er i carrelli a f orca la p ortat a varia a s econ da della p osizione più o me no a va nza ta del baricen tro d el carico. Infor marsi d al pro prio “su periore” sulle p ortat e massi me nelle di verse posizio ni d el ce ntro del c arico. Se un carico, anc he no n s up eriore al norm ale, g ra vass e tu tto s ulla p unt a d ella f orca, si a vre bb e u n p ericoloso eff etto di r ibalt am ent o in a va nti. Qui ndi t e n ere il car ico il più possibile i n fo nd o alla forc a; n e g ua dag n erà la s ta bilità. Non de ve ess ere a um ent ato arbitrar ia men te il contr app eso c ollocat o p oster iorm en te al carrello ele vat ore a f orca, n ell' inten to di au men tare la porta ta e la sta bilità. C iò po treb be c om pro met tere l a resist enza d ei vari org ani del c arrello. T ener e pres en te c he s e un attrezzo s peciale vie ne a pplicat o alla co mun e forca , o se q uesta vie ne sostit uita co n un at trezzo pi ù pesa nt e della forc a stessa, bisog na ten ere co nto di t ale s o vracca-r ico, c he ag isce n el se nso del r ibalt a men to e r idurre, in pr op orzione , la porta ta massi ma del c arrello. Ado perare la seg n alazio ne acus tica q ua nd o è nec essario Si de ve ralle ntar e e su onar e og ni q ual volta ci si a vvicini a va ni d' ing resso, a d a ng oli ciechi, ad incroci, ecc. A vvertire in te mp o i ped oni che si trovassero sul p ercorso, in m od o che p ossa no mett ersi da part e. Non a bus are della s eg nalazio ne ac ustica. Dare la seg n alazio ne con r ipe tuti bre vi col pi, a nziché co n u n u nico lu ng o su on o

PREVENZIONE INCENDI

Verificare se m pre, pr ima dell’inizio d el t urno l a vorati vo, la pres enza di id on ei esti ntor i p ortatili Accertarsi ch e ve ng a te nut o il reg istro di co ntrollo di tut ti g li apprest a men ti an tince ndi o e c he sia no pres enti e

funzio na nti i siste mi di r i vel azion e e seg nal azion e d’inc en dio. E’ vi etat o f um are in q ualsiasi am bien te la vorati vo e de ve ess ere espos ta l’o pp ortu na s eg naletic a Se la ba nca è s og g etta a co ntrollo dei Vig ili del Fu oco , acc ertare l’esist enz a e la validità del CPI Dove possibile g li elem enti di arredo facil me nte infia m ma bili saran no sostit uiti co n altr i costit uiti d a mat eriale ig nifug o ; p er i t en dag g i

e la moq u ette si r ichied erà la certificazio ne c o mpro vant e le c aratt er istiche di a uto esting u enz a. Verificare c he si ano sta ti n omi nati c o mpo ne nti del s ervizio di pre ve nzion e inc en di e g estion e dell’em erg enza all’intern o dell’azie nd a,

e pro vved ere a d u na loro ad eg uat a for mazio ne ai co m piti asseg n atig li. Accertare che sia st at o red att o u n pian o di e merg enz a in c aso di inc en dio c he in dichi le vie di fug h e, le uscit e di em erg enza , p unti di

raccolta del perso nale, i m ezzi di estinzio ne e le proc ed ure p er la c hiam at a d ei ser vizi est erni (VVFF). Tutti i locali d e vo no ess ere pro vvisti della nec essaria attrezz atura an tince ndio per fro nteg g iare la pr i ma em erg enza. U n’ad eg uat a

seg naletica d e ve s up portar e i m ezzi a ntinc en dio a disp osizion e e d in dicare l e vie di fug a. Il personal e impieg at o de ve essere f orma to sulle misure pr edisp oste e sul co mp orta me nto d a ten ere in caso di incen dio a cui de ve

seg uire un esercit azion e pr atica di e vacuazi on e, r ipe tut a p eriodica me nt e a dista nza no n s uperiore a d 1 an no. Il dat ore di la voro org anizzerà inoltre i n ecessari ra pp orti con i ser vizi pu bblici di em erg enza.

Uscite d’emerg enza

E’ vi etat o c hiud ere a chia ve le port e d elle uscite di e merg enz a Le uscite di em erg enza sara nn o del tipo a chius ura elettr om ag netica , in m od o da arm onizz are l’esig enz a di

tutel a psicofisica dei la vorator i in c aso di ag g ressioni cr iminose, c on q u elle con ness e alla t ut ela d ella salut e e sicurezza d ei la vorator i st essi in c aso di e merg enz a (es odo d ai luog hi di la voro).

La disat tivazio ne d ei dispositi vi di blocc o elettro m ag netici, inst allati sulla port a e che in co ndizio ni norm ali g arantiscon o la chius ura della st essa, d e ve pot er ess ere f att a d al p erson ale dipe nd ent e, app osita me nt e inf orm ato, m edia nt e p ulsan ti distr ibuiti s u più post azioni di la voro

In c aso di ma nca nza di ali men tazio ne ele ttr ica di rete o di q uella sussidi ar ia di em erg enza , l’intero siste ma d e ve r isp on dere ai req uisiti minimi di sicurezza indica ti n ella circolare circolar e 7 4/2 00 0 d el M inistero del La voro e d ella Pre vi denz a S ociale

Og ni lavoratore prese nt e nell'a mbie nte di la voro i n cui so no inst allati i siste mi di sblocc o d e ve essere inf orm ato circa la l oro ubicazio ne e le m od alità di azio na me nto

Anch e al p ub blico, medi ant e a pp ositi cartello ni posti in prossimit à d elle p orte, do vrà essere dat a la n ecess aria infor mazio ne s ulle proced ure in cas o di eso do.

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PRONTO SOCCORSO E’ necessario pre disp orre i presidi sanitar i di pr imo inter ven to e d esig nare un a perso na incarica ta al pr imo socc orso; inoltre n el locale destin ato a d os pitare presidi s anit ar i è o pp ortu no esp orre i nu m eri telef onici d ei ser vizi es terni di soccors o.

DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE OBBLIGATORI I la vorat or i ad de tti alla l a vorazi one d o vran no utilizzare i seg u enti D . P.I. co n m arcat ura “CE” :

Utilizzare sempre le ci nture di sicurezza in dotazione del carrello, anche per brevi tragitti. In aree a rischio di caduta di materiale dall’alto utilizzare sempre l’el metto di protezione.

Calzature Guanti Elmetto Livello di Prot ezion e S 3 Edilizia An titag lio In p olietilen e o AB S

UNI EN 345,344 UNI EN 388,420 UNI EN 397

Antifor o, sfilamento rapido e puntale i n acci aio

Gua nti di protezi on e co ntro i r ischi mecca nici

Antiurt o, el ettr ica me nte is olat o fino a 4 40 V

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NUMERI TELEFONICI UTILI

NUMERI TELEFONICI UTILI

In un punto ben visibile appendere la seguente tabel la, dopo averla completata con i num eri di telefono utili in caso di em ergenza o di necessi tà :

POLIZIA 113

CARABINIERI 112

COMANDO DEI VIGILI URBANI 06. 9017401

PRONTO SOCCORSO AMBULANZE 118

GUARDIA MEDICA 06. 9042060

VIGILI DEL FUOCO VV. FF. 115

ASL territoriale ASL RM/F 0766. 5911

ISPESL territoriale 06.47821902

Dipartimento Prov.le del Lavoro – Servizio ISPETTORATO 06.448711

ACQUEDOTTO 800 130335

ELETTRICITÀ 800 900161

GAS 800 900999

Responsabile del Servizio di Prevenzione (R.S.P.P.) 328. 9439468

Addetto alla Gestione delle EMERGENZE 335. 6696460

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allegato 1

VVAALLUUTTAAZZIIOONNEE RRIISSCCHHIIOO RRUUMMOORREE

AArrtttt.. 118877 –– 119988 ddeell TT..UU..SS..LL.. DD..LLggss.. 8811//0088

LIVELLI di ESPOSIZIONE

CARATTERISTICHE del RUMORE

RISCHI e MISURE PREVENTIVE

Si allega :

LETTERA di VALUTAZIONE PREVENTIVA

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RELAZIONE INTRODUTTIVA

INTRODUZIONE

Al fine di val utare corrett a men te l'es posizion e dei la vorat or i al ru more, è utile ap plicare u n me tod o di mis urazion e og g etti vo e, p ertan to, vien e fatt o r ifer im ent o allo st an dard g en eralm ent e r icon osciut o Is o 19 99: 19 90. I valor i r iscon trati o og g ettivam ent e misurati d o vreb bero ess ere decisive p er avvi are le azioni pre vist e p er i valori sup erior i e infer ior i di esposizion e ch e fan no sca ttare l'azio ne. V alor i limite di esp osizion e sono nec essari per e vit are d an ni irreversibili all'udito dei la vor ator i; il livello di rum ore ch e rag g iung e l'orecchio de ve restar e al di sot to d ei val or i limite di es posizion e.

VALUTAZ IONE DEL RISCHIO Ai sensi dell’art. 1 90 d el D .Lg s. 81/ 08, è st ato valuta to il rumore dura nte le e ffet tive at tivit à la vorati ve, pre nd end o in consi derazio ne in particolare :

Il livello, il tipo e la d urata d ell’esposizio ne, ivi i nclusa og ni es posizio ne a ru more i mp ulsivo I valor i limite di esposizio ne ed i valor i di azio ne di cui all’art. 1 89; Tutti g li effetti sulla s alut e e sulla sic urezza dei la vora tor i partic olarm ent e sensi bili al rumore , co n particol are r ifer ime nt o alle d on ne in

g ravida nza e i minori Gli effe tti sulla sal ute e sic urezza dei l a vorat ori d erivanti dalle inter azioni tra ru more e sost anz e o tot ossiche co nn esse all’atti vità s volta e

fra rum ore e vibrazio ni; Le infor mazio ni sull’emissio ne di rum ore fornite d ai costrutt or i delle attrezz at ure impieg at e, in con formit à alle vig e nti disposizio ni in

mat eria L'esistenz a di a ttrezza ture di la vor o alt erna tive pr og etta te per r idurre l'e mission e di ru m ore; Il prolu ng am ent o del perio do di es posizio ne al rum ore oltre l'orar io di l a voro nor male , in loc ali di c ui e' resp ons abile Le infor mazio ni racc olte d alla s or veg lianza sa nitar ia, c o mpres e, per q u ant o p ossibile, q uelle re peribili nella lett erat ura scie ntifica; La dispo nibilità di disp ositi vi di protezi on e d ell'udito c on ad eg uat e car atter istich e di att en uazio ne .

EFFETTI SULLA SALUTE Il rumore è ca usa di d an no ( ipo acusia , sordit à) e co m porta l a m alat tia pro fessio nale s tatistic am ent e pi ù sig nificati va. Gli eff etti n ocivi dipe ndo no da tre f att or i:

intensit à freq uenz a durat a n el te m po dell’esp osizion e al r um ore.

effetti uditivi: va nn o ad i ncidere n eg ati va me nte a c arico dell'org ano dell'udit o pro voc and o all' inizio fischi e ronzii alle orecchie co n u na iniziale

transitor ia r id uzion e della cap acità u ditiva e succ essi va s ordità , c he i n g en ere è bila terale e sim metr ica. Il ru mor e ag isce s ull’orecchio u ma no causa nd o sec on do l a n atur a e l’int ensit à d ella sti molazi on e so nora:

uno stat o di sordit à te m pora ne a co n recu pero d ella se nsibilità dop o r ipos o not turn o in am bien te sile nzioso uno stat o di fatic a co n persiste nza della r id uzion e d ella s ensibilità e disturbi nell’udi bilità d ella voc e di c on versazio ne per circa 10 g iorni uno stat o di sordit à d a tra um a acustico cronico co n r iduzio ne dell' intellig ibilità del 50% .

effetti ex trauditivi: inso nnia , f acile irr itabilità, dimi nuzio ne della ca pacità di c onc entrazi one sino a g iu ng ere a d una sindr om e a nsios o-depressi va, au me nto della pressio ne arter ios a, difficoltà dig esti va, g astr iti od ulcere , alt erazio ni tiroide e, disturbi mes truali, ecc. DEFINIZIONI RICORRENTI Qui di s eg uito veng on o r iport ate le definizio ni r icorrenti cit ate nell’articol o 1 88 del D . Lg s. 8 1/0 8: Pressione acu stica di picco (p pe a k): valor e m assim o d ella pression e ac ustica istan ta nea p on derat a in freq ue nza «C»; Livello di esposiz ione giorn aliera al rumore (LE X,8 h): [ dB(A) r ifer ito a 20 µg Pa]: valore me dio, po nd erat o in f unzi one d el te mp o, dei livelli di esp osizion e al ru more p er u na g iorn ata la vora tiva no minal e di ott o ore , d efinit o d alla norm a int ernazi on ale I SO 19 99: 19 90 pun to 3.6 . Si r ifer isce a t utti i ru mori s ul la voro , inclus o il rum ore i mp ulsivo; Livello di esposiz ione settimanale al rumore (L EX, w): V alore me dio, p on derat o in f unzio ne del t e mp o, d ei livelli di es posizio ne g iornaliera al r um ore p er u na s etti ma na no min ale di ci nq ue g iorna te l a vorati ve di ott o ore , d efinit o d alla n orm a int ernazi onal e IS O 199 9:1 99 0 p un to 3.6 , n ota 2.

VALORI L IMITE DI ESPOSIZIONE E VALORI DI AZIONE

I valor i limit e di es posizio ne e i val or i di azi one , in rel azion e al livello di es posizio ne g iornaliera al ru more e alla pressio ne acus tica di picco, s ono fissati a: Valori limit e di esposiz ione r isp etti va me nt e L EX, 8h= 87 dB(A) e pp ea k= 200 Pa (140 d B(C) r ifer ito a 20 µP a); Valori superior i di azione r isp etti va m ent e LE X,8 h= 85 d B(A) e pp ea k= 1 40 Pa ( 137 dB(C) r ifer ito a 2 0 µPa); Valori inferiori d i azion e r isp etti va m ent e L EX, 8h= 80 dB(A) e pp ea k= 112 Pa (135 d B(C) r ifer ito a 20 µP a).

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NORMATIVA DI RIFERIMENTO I pr incipali r ifer im en ti nor mati vi r ig uard anti il r ischio r um ore so no r iportati, se ppur i n m ani era n on esa usti va, n ella seg u ent e t ab ella:

Rif. normativo Contenuto

D.Lgs. n. 81/08 Testo unico sulla s alut e e sic urezza sul la voro

ISO 1999:1990 Determin azio ne del li vello di es posizio ne perso nale al ru more n ell’ambi ent e di l a voro

CARATTERISTICHE DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUAL E La sc elta del mezz o di prot ezion e di pe nde d alle cara tter istich e d el rum ore. Si disting uo no:

mezzi ad ins erime nt o (ta ppi, ins erti) cuffie auricolar i caschi

I ta ppi e g li inserti (sp esso mo no uso) si i nseriscon o diretta me nt e n el ca nal e ac ustico est erno e s on o su ddi visi a loro volta in ins erti sag o ma ti, in ma teriale plastic o m orbid o p oco def orm abile; i nserti d efor ma bili, costit uiti da m ateriali co n el e vat e ca pacit à plas tiche (sc hiu me, silico ni, etc.) . Essi p erme tto no di rag g iung ere tra g li 8 ed i 30 dB di att en uazio ne a seco nd a d ella co mposizio ne in freq uenz a d el rum ore d a atte nu are. Le cu ffie si a pplica no es tern am ent e a prot ezion e d ell'orecchio. I mo delli più efficie nti son o q uelli do tati di auricolar i in P VC pieni di liq uido fon oassor ben te e p erm ett on o di rag g iung ere tra i 2 5 e d i 4 0 d B di att en uazio ne . In con dizioni p articolar i caratt er izzate d a livelli ele vati di rumor e (sale pro ve mot ori, collau do di a erei a terra, ecc.) le cuf fie poss on o esser e integ rate d a casc hi che, r id ucen do la tr asmissio ne d el rum ore at tra verso le ossa d el cranio, perm ett on o di port are i livelli di rum ore e ntro i limiti di leg g e. Nella seg ue nte ta bella s on o r iport ati i val or i di at ten uazi one in dB otte nibile, al variare d ella freq u enza , co n l' impieg o dei pr incipali D . P.I.

DPI Frequenza (Hz) 125 250 500 1000 2000 4000 8000

Inserti sag o ma ti

10-30 10-30 15-35 20-35 20-40 35-45 25-45

Inserti def orma bili

20-35 20-35 25-40 25-40 30-40 40-45 35-45

Semi- ins erti 10-25 10-25 10-30 10-30 20-35 25-40 25-40

Cuffie

5-20 10-25 15-30 25-40 30-40 30-40 25-40

Cuffie e insert o ( insieme)

20-40 25-45 25-50 30-50 35-45 40-50 40-50

Seco nd o q ua nto i ndica to nell’articolo 19 3 del D .Lg s. 81/ 08 , inoltr e, il d ator e di la voro t errà co nto d ell'atten uazi one pro dot ta dai dispositi vi di protezio ne indi vid uale d ell'udito in doss ati d al la voratore solo ai fini di val utare l’efficienz a dei DPI u ditivi e il r ispet to del valore limit e di esposizio ne. I mezzi individual i di protezion e del l'udito sono c onsiderati adegu ati ai fini del le presenti norme se , correttamente usati, mantengono un livello di rischio uguale od i nfer iore ai l ivelli inferiori di azion e :

LEX, 8h= 80 dB(A) e p pea k= 11 2 P a (135 dB(C) r ifer ito a 20 µP a).

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METODO DI CALCOLO Per carat ter izzare un r um ore varia bile in certo inter vallo di t e mpo T, si intr oduc e il Li vello so noro c on tinu o eq ui valent e:

= ∫

T

Aeq dtP

tp

TLogL

0

2

0

))(

(*1

**10

che è il livello, es presso in dB, di u n ip ote tico ru more cost ant e ch e, s e sos tituit o al ru mor e real e p er lo st esso i nter vallo di t em po T, com portere bb e la s tess a q ua ntità tot ale di e nerg ia so nora. Per la valutazi on e d ell’esposizio ne pers onal e g iornaliera al ru more di u n la vorat ore, si c alcolerà il LEX, 8h :

LEX,8h = 10 * Log10

* [(1/T0) * ∑∑∑∑ (Ti * 10 Li / 10 )] dB(A)

Dove:

• Ti è il t em po di es posizio ne q u otidia no di u n la vorat ore alla fo nte di ru more inserita , in min uti • L i è il livello eq ui vale nte co ntin uo della fon te di ru more i-esi ma. • T0 pari ad 8 ore la vorati ve, ossia 4 80 min.

Si calcolerà inoltre il Le p, w ossi a la me dia s etti ma nale dei valor i q uotidi ani di esp osizion e, defi nito nel s eg uen te mo do :

LEX,w = 10 * Log10

* [(1/5) * ∑∑∑∑ (10 [(LEX,8h)i / 10)] ] dB(A)

essen do L EX,8h il livello di esp osizion e calcol ato g iornalm ent e.

LIVELLI DI ESPOSIZIONE AL RUMORE E CLASSI DI RISCHI O Il D .Lg s. 81 del 09. 04. 20 08 i n m at eria di pro tezio ne dei la vorat or i contro i r ischi deri van ti d all'esposizion e al ru m ore d urant e il la voro , in definiti va fissa 4 C lassi di Esp osizion e al R um ore, c om e q ui di s eg uito r ip ortat o:

Classe di RISCHIO Esposizion e totale dB( A) Pressione d i picco ppeak dB(C) 0

Esposizion e ≤ 80

Ppeak ≤ 135

1

80 < Esposizion e ≤ 85

135 < Ppeak ≤ 137

2

85 < Esposizion e ≤ 87

137 < Ppeak ≤ 140

3

Esposizion e > 87

Ppeak > 140

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CALCOLO DELL’ESPOSIZIONE AL RUMORE (ai sensi del D.Lgs. 81/2008)

Descriz ione Valutazion e IM PIEGATO - CASS IERE - LAVORI D I UFFIC IO - COM M ESS O - ADDETTI A I REP ARTI

VALUTAZ IONE DELL’ ESPOSIZIONE QUOTIDIAN A E SETTIMAN ALE

Per la valut azion e dell’es posizio ne q uoti dian a e se ttim an ale, so no st ate desu nt e sia le fo nti di rum ore, sia i relati vi te mpi di es posizio ne per u na g iorn ata tipo . L e f onti di ru more ed i relati vi val or i di L Aeq es pressi in dB(A) so no r ip ortati nella s eg ue nte ta bella :

Descriz ione fonte di rumore LAeq dB(A) Fonte desunta da ADDETTO AL LE PULIZIE 78 ISPESL COM M ESSO - ADDETTO A I REP ARTI 75 ISPESL IM PIEGATO - CAS SIERE 70 ISPESL

Ne deri va l a seg u ent e t ab ella di c alcolo: Tempi di es posizio ne Ti (min uti)

Fonte di Rumore LAeq dB(A) Giornata Tipo M ACCHINARI DEL BANCO ALIM ENTARI 74 240 CARRELLO ELE VATORE 77 120 AUTOM EZZI E FURGONI 75 240 ATTREZZATURE DA UFFIC IO : PC, STAM P ANTI, ecc 72 300 M ACCHINARI M ACELLERI A 72 300 IDROPULITRICE 76 60 RUM ORE DI FONDO 70 480

LEX,8h dB(A) 75, 32

LEX,w dB(A) 75,32

Per q uan to c onc erne il valore massi mo della pressio ne acus tica ist ant an ea po nd erata in freq u enz a:

ppeak <= 135 db(C) I risultati sono stati ottenuti mediante le seguent i formule:

LEX,8h = 10 * Log10

* [(1/480) * ∑∑∑∑ (Ti * 10 Li / 10 )] dB(A)

LEX,w = 10 * Log10

* [(1/5) * ∑∑∑∑ (10 [(LEX,8h)i / 10)]] dB(A)

essen do:

LEX, 8h dB(A) l’esposizion e q uo tidia na LEX, w d B(A) l’esposizion e se ttim an ale Ti, Li r ispetti va me nte il t e mpo di esp osizione (min uti) e LA eq i-esimi d B(A) (LEX,8 h)i l’esposizion e q uo tidia na della i-esi ma g iorn ata

ppe aK Pression e ac ustica di picco d B(C) Nel caso i n es am e, c onsid erat o ch e l’ Es posizion e c om plessi va è p ari a 75,32 dB(A), l a C lasse di R ischio r isult a ess ere:

CLASSE DI RISCHIO 0

MISURE DI PREVENZIONE

Qui di s eg uito veng on o r iport ate le misure di pre venzio ne ob blig ator ie, i n fu nzio ne della C lass e di R ischio calc olat a in prece de nza (Classe di rischio 0 )

INFORMAZIONE E FORMAZIONE

Formazio ne ed infor mazio ne in relazi on e ai r ischi pro ve nienti dall’es posizion e al rum ore Adeg u ata in form azion e e f orm azion e s ull'uso c orretto d elle attrezz ature di l a voro in mo do d a r idurre al mi nim o l a l oro

esposizio ne al ru more;

VISITE MEDICHE

Non è pre vist o l’ob blig o di visite me dich e

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MISURE TECNICHE ORGANIZZ ATIVE

Elabor azion e e d a pplicazi on e di un prog ram ma di misure tecnic he e org anizzati ve volte a r idurre l'es posizio ne al rum ore. Seg nalazi one , me dian te s pecific a cart ellonistica , d ei luog hi di la voro do ve i la vorat or i poss on o ess ere esp osti ad un ru more al di so pra

dei val or i sup erior i di azio ne, n onch é. D ette are e sara nn o in oltre d elimit ate e l'access o alle stess e s arà limita to. adozi one di altr i met odi di la voro ch e im plican o u na min ore es posizio ne al ru more; scelta di at trezza ture di la voro a deg ua te, te nu to c on to del la voro da s volg ere, ch e em ett an o il minor ru m ore possibile, inclus a

l'eve ntu alità di rendere disp oni bili ai lavorat ori attrezza ture di la voro co nf ormi ai req uisiti di cui al titolo III, il cui obiettivo o effe tto e' di limitare l'esp osizion e al ru mor e;

prog ettazi one d ella str utt ura dei lu og hi e d ei p osti di la voro ; adeg u ata i nfor mazio ne e form azion e sull'uso corrett o delle at trezzat ure di la voro in m od o d a r id urre al mi nimo l a l oro

esposizio ne al ru more; adozi one di misure tecnic he per il co nt enim en to del ru m ore tras m esso per vi a aere a, q u ali scher mat ure, involucri o r i vesti me nti realizza ti co n m at eriali fon oass orbe nti; adozi one di misure tecnic he per il co nt enim en to del ru m ore stru ttural e, q u ali siste mi di s morza me nt o o di isolam ent o; opp ortu ni prog ra mmi di ma nut enzi one d elle attrezz ature di la voro, del lu og o di l a voro e dei sist emi s ul p osto di la voro; r iduzione d el rum ore m edia nte un a mig liore org anizzazion e d el lavoro attra verso la limitazio ne d ella durat a e dell' inte nsita'

dell'esposizio ne e l'adozio ne di orar i di la voro ap propriati, c on sufficie nti periodi di r ipos o. Nel caso i n cui, dat a la na tura dell'atti vita' , il la voratore be ne fici dell'utilizzo di locali di r ip oso messi a disp osizion e d al d atore di

lavoro, il ru more in q ues ti locali e' r id otto a un li vello co mp atibile c on il loro sco po e le loro c ondizio ni di utilizzo La co nt em pora ne a pres enza di sost anz e ot otossich e e/ o vibrazio ni co mp orterà u na più at te nta e freq ue nte s orveg lianza sa nitar ia dei lavorator i espos ti.

ALTRE REGOL E COMPORT AMENTALI Oltre alle disposizio ni prescritte d alla nor mati va vig en te in m ateria , i lavora tor i do vra nn o att en ersi ad alcun e reg ole ele me ntari di sicurezza, com e:

Evit are di sost are in vicin anz a delle macc hine più rum orose , se no n è n ecessario ai fini della la vorazi on e. Non acced ere nelle are e in dicat e e delimit ate "a r ischi o u diti vo" c on livelli sup erior i a 85 d BA, senz a a ver pr ima ind ossat o i m ezzi

person ali di protezi one . Evit are il più p ossibile la prod uzion e di r um ori inutili so pratt utto dei r um ori di im patt o, do vuti freq ue nt em ent e alla cad ut a d all'alto d ei

pezzi la vorati o se mila vorati, co me parti di la miere o altr i el em enti m etallici. Seg nalare q ualsiasi g uas to o mal f unzio na me nt o ch e p ossa prod urre u n au me nto della rum orosità . Durante le oper azioni c he poss on o es porre a livelli di ru more ele vati ind ossare se mpre m ezzi p erson ali di pro tezio ne.

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allegato 2

VVAALLUUTTAAZZIIOONNEE RRIISSCCHHIIOO CCHHIIMMIICCOO

AArrtttt.. 222211 –– 223322 TT..UU..SS..LL.. DD..LLggss.. 8811//0088

LIVELLI di ESPOSIZIONE

SOSTANZE e PRODOTTI

RISCHI e MISURE PREVENTIVE

Si allega :

VALUTAZIONE PREVENTIVA

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RELAZIONE INTRODUTTIVA

GENERALITA’ Il prese nte doc u men to di val utazio ne del r ischi o chi mico ha c om e sco po l’indi vidu azion e e l’an alisi dei r ischi p er la s alut e e l a sicurezz a d ei lavorator i derivan ti dall’us o di ag enti c himici pericolosi c om e pre vist o dal tit olo I X d el D .Lg s. del 9 a prile 20 08 , n. 8 1. Campo di applicazion e Il cap o I del Titol o IX d el D .Lg s. 8 1/ 08 det ermin a i req uisiti mi nimi per la prot ezion e d ei la vor ator i co ntro i r ischi per la salut e e la sicur ezza che derivan o, o p osso no deri vare , d ag li effet ti di ag enti c himici pres enti s ul lu og o di la voro o co me r isultat o di og ni at tivit à la vorati va c he com porti la prese nza di ag e nti chi mici. I req uisiti indi vidu ati d allo st esso cap o I , si a pplica no a t utti g li ag enti c himici p ericolosi ch e s ono pres enti s ul luog o di la voro, f att e sal ve le disposizio ni relati ve ag li ag enti c himici p er i q uali valg on o pro vve dime nti di prot ezion e ra diolog ica reg ola me nt ati d al d ecreto leg islativo d el 17 marzo 19 95 , n. 2 30, e s uccessi ve m odificazi oni. Le disposizio ni si a pplica no altresì al trasp orto di ag e nti chi mici pericol osi, fa tte sal ve l e dis posizio ni specific he c ont en ute n ei decr eti minister iali 4 set te mbre 19 96, 1 5 mag g io 19 97, 28 set te mbre 19 99 e nel d ecret o leg islati vo 13 g e nn aio 199 9, n. 41, nell e disp osizioni del codice IM DG del c odice IBC e n el co dice I GC, q uali d efinit e d all’articolo 2 d ella dire tti va 93/ 75 /CEE, del C onsig lio, d el 13 set te mbre 19 93, nelle disposizio ni d ell’accordo e urop eo rel ati vo al trasp orto i ntern azio nale di merci p ericolose per vie n a vig abili intern e (ADN) e d el reg olame nto p er il trasport o delle s osta nze pericolos e s ul Ren o (ADNR), q uali incorp orate n ella n orm ati va c om unit ar ia e nelle istruzioni tecnich e p er il trasp orto sic uro di m erci pericolos e e ma na te alla d ata d el 25 m ag g io 19 98. Le disposizio ni n on si ap plican o, in vece, alle atti vità co mp ortan ti esp osizion e a d ami ant o ch e rest an o disciplin ate d alle n orme co nte nut e al capo III del prese nte titol o. Veng o no, pert ant o, c onsid erat e t utte le atti vità i n cui si ano pres enti ag enti c himici pericolosi e ve ng ono co nsidera ti tut ti g li ag enti chi mici presen ti sia nella f orm a ch e deriva dal loro impi eg o sp ecifico c he nella form a in c ui ve ng on o s maltiti, c onsid eran do:

• la prod uzio ne e miscelazio ne primaria inte nzio nale; • la form azio ne accide ntal e di i nter me di, sot to prod otti o im purezz e; • le sosta nze e misc ele n on in tenzi on ali di sost anze c he si s vilu ppa no , sott o f orma di g as, va pori, n ebbi e, f umi, pol veri e fibre, in

q ualsiasi process o pr odu tti vo. All'esito della valu tazio ne, è st at o ela bor ato il prese nte doc u men to c ont en ent e:

• l’org anizzazione azie nd ale per rep arti; • le proprie tà c himich e e fisiche d eg li ag enti chi mici prese nti; • la freq ue nza e la dura ta di utilizzo deg li ag en ti chimici prese nti n onc hé i q u antit ati vi u tilizzati deg li stessi; • le m odalit à di l a voro ossia le co ndizio ni in cui g li ag en ti chi mici veng o no la vorati/ prod otti/st occa ti; • i fattor i di r iduzione d ell’esposizio ne, val uta nd o la presenz a e l’efficacia d ei dispositi vi di protezi one in divi du ale e colletti va nonc hé

deg li elem en ti tec nici org anizzati vi di pre venzio ne;

NORMATIVA DI RIFERIMENTO La norm ati va di r ifer im ent o r ig uarda nte la sicurezz a e la s alut e d ei la vora tor i co ntro i r ischi derivan ti d a ag e nti chi mici è q ui di s eg uito r iportata :

Rif. normativo Contenuto

D.Lg s. n. 81/ 20 08 Testo Unic o sulla salut e e sicurezz a sul l a voro

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DEFINIZIONI RICORRENTI Il D.Lgs. n. 81 del 9 a prile 2 00 8 all’art. 222 d efinisce il sig nificato di “agente chimico ” e pr ecisa il ca mp o di ap plicazio ne della nor mati va . Agente chimico : t utti g li ele me nti o i c o mp osti chi mici, sia s oli sia n ei loro miscug li, allo st at o n atural e o ott en uti, utilizzati o sm altiti, com preso l o sm altim ent o c om e r ifiuti, me dia nte q u alsiasi at tivit à la vorati va , sian o essi pro dotti i nte nzio nalm en te o n o e sian o im m essi o no sul m ercato . Agenti chimici per icolosi :

1) ag enti c himici classifica ti co me s ost anz e p ericolose ai se nsi d el d ecreto leg islativo 3 fe bbrai o 1 99 7, n . 5 2, e succ essi ve mo dificazioni, n onch è g li ag enti c he corr ispon do no ai cr iter i di classific azion e co me sost anz e p ericolose di c ui al pr ede tto decr eto. Son o escl use le sost anz e p ericolose solo per l’a mbi ent e; 2) ag enti c himici classifica ti co me prep arati pericolosi ai se nsi d el decr eto l eg islativo 1 4 marzo 20 03, n. 65 , e successi ve mo dificazioni, n onch è g li ag enti c he r ispon do no ai cr iter i di classificazi on e co me pre parati pericolosi di cui al pre det to decre to. Son o escl usi i pre parati pericolosi s olo per l’a mbie nt e; 3) ag enti c himici ch e, pur no n ess en do classific abili co me pericolosi, in base ai nu meri 1) e 2), poss on o co mp ortare un r ischio p er la sicurezza e la salut e dei la vorat or i a ca usa di loro proprie tà c himico-fisich e, c himich e o tossicol og iche e d el m od o in c ui so no utilizzati o prese nti sul l uog o di la vor o, co m presi g li ag enti chi mici cui è sta to asseg na to un valore limite di es posizio ne professio nal e;

Attività che comporta la presenza di agenti chimici : og ni at tivit à la vorati va in cui s on o u tilizzati ag en ti chi mici, o s e n e pre ve de l’utilizzo, in og ni tip o di proce dim ent o, c om presi la prod uzio ne, l a mani polazi one , l’im mag azzin am ent o, il tras port o o l’eliminazi on e e il tr atta m ent o d ei r ifiuti, o ch e r isultin o d a t ale atti vità la vora tiva; Valore limit e di esposiz ione professionale: se n on di versa me nte specific ato , il limite della conc en trazion e me dia pon dera ta nel t e mpo di un ag ent e chi mico nell’ar ia all’int erno della zon a di respirazio ne di u n la vorator e in rel azion e a d u n det ermin ato perio do di r ifer im ent o; Valore limit e biologico: il limit e d ella co nce ntrazio ne del r elati vo ag ent e, di u n su o met ab olita, o di un indic atore di e ffe tto, n ell’appro priato mezz o biol og ico; Sorvegl ianza san itaria : la valut azion e dello st at o di s alut e d el sing olo la vorat ore in fu nzion e d ell’esp osizione a d ag e nti chi mici sul lu og o di lavoro. Pericolo : la proprie tà in tr inseca di un ag ent e chi mico di p oter prod urre ef fetti noci vi. Rischio : l a pro ba bilità ch e si rag g iung a il p ote nziale noci vo n elle co ndizio ni di utilizzazion e o esp osizion e. L’indice di r ischio c himico (IRC) sarà fu nzio ne della mag nit ud o (D) del da nno pro vocat o e d ella pro ba bilità (E) o freq ue nza del verificarsi del dan no .

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VALUTAZ IONE DEL RISCHIO

CONSIDERAZIONI GENERALI La valutazi on e d el r ischio c himico, in base al c am po di a pplicazio ne della nor mati va, è st ata eff ett uat a in m aniera ap prof on dita e co mpl eta tramite alg oritm o, p erché in azien da r isult a:

• un us o con tinu ati vo di ag enti chi mici classificati com e p ericolosi per la sal ute e per la sicurezz a o ch e poss an o pres ent are

caratter istich e di pericolosit à des umibili d all’an alisi delle sc he de di sicurezza e da e ve nt uale doc um en tazio ne i nteg rati va; • un’es posizion e prolung a ta nel t em po ad ag en ti chi mici consid erati pericolosi per l’u om o; • un uso anc he s altu ario o d occ asion ale di ag e nti chi mici che p ossan o c ausar e g ravi da nni alla sal ute o alla sicurezz a d elle p erson e

(molto tossici, t ossici, ca ncerog e ni, m ut ag eni, t ossici p er il ciclo r iprodu tti vo; espl osivi, alta m ent e infi am ma bili, ecc.).

La valutazi on e d ei r ischi è l eg ata ad un a serie di el em enti de tti fa ttor i di r ischi o, la c ui co m prese nza det ermin a li velli di es posizio ne più o me no pericolosi per i la vorator i esp osti. Nell’identificazio ne di t ali fatt or i: 1. si è an alizzat o il ciclo prod utti vo, i ndi vidu an do i rep arti, le relati ve atti vità e le ma nsioni s volt e c he c o mport an o la pres enz a o l’utilizzo di

ag enti chi mici; 2. si sono ele nca ti g li ag enti chi mici utilizzati per og ni re part o; 3. si è t enu to c ont o del li vello, tipo e dura ta dell’esp osizion e ag li ag en ti chimici e d ella loro q uan tità; 4. si è ten uto c ont o d elle con dizioni in cui veng on o im pieg ati g li ag enti chimici, o vvero d ell’interazio ne co n i fat tor i di r ischio di tip o fisico

q uali: spazi di lavor o, te mp eratura , umi dità, pressi on e, prese nza di radiazi oni nel ca mp o del visibile, prese nza di radi azioni infraross e e ultra violett e, prese nza di ra diazioni i onizza nti, ecc.;

5. si è valu tat a l’influ enza ch e p osso no a vere g li impian ti tec nici ausiliar i (aspirazio ni, ventilazi oni, c on diziona m ent o, ecc.); 6. si è tenu to co nto d elle e vent uali misure di pre ve nzion e e prot ezio ne g ià ad otta te o da a dot tare co nseg u ent em ent e alla valu tazio ne d ei

r ischi come pre vist o d all’articolo 22 5 d el D .Lg s. 8 1/ 200 8. Per le so stanze p ericolose elencate nell’alleg ato X XXVIII ed eventualmente presenti nei reparti esamin ati, si è controllato i l rispetto dei valori limite d i esposizion e professionale, sia nelle 8 ore, sia nel breve termine.

METODOLOGIA E CRITERI ADOTTATI La met od olog ia a do ttat a nella valut azion e d el r ischio c himico è rela tivo all’uso di più ag enti c himici pericolosi e si su ddi vid e in due percorsi : ANALISI RISCHI PER L A SALUTE ANALISI RISCHI PER L A SICUREZZA Si consid eran o s epar ata me nt e le propriet à p ericolose p er la sal ute r isp ett o a q uelle pericolos e p er la sicurezz a, perch é i mecc anismi di azion e ch e p orta no al d an no s on o di versi e sp esso anc he i sist emi pre ve nti vi e prot etti vi si basa no su pr incipi diff eren ti. C iò è in lin ea c on q uan to pre visto dal D . Lg s. 8 1/0 8 ch e pre ve de la indi vid uazi one se parat a d ei d ue r ischi, al fin e di po ter st abilire se il r ischio r isulta

IRRILEVANTE per la SICUREZZA ed IRRILEVANTE p er la SALUTE d ei lavoratori Per og nu no di q ues ti p ercorsi son o st ati d efiniti due p aram etr i: D: Indice di magnitudo del d anno associato al p ericolo E: Indice di probabi lità che si verifichi il danno. In seg uit o d en omi nati r isp etti va me nt e In dice di Dan no D ed In dice di Esp osizion e E . Tali indici son o st ati el ab orati a ttra vers o d ue mecc anis mi di versi, c he r accolg on o tu tte le pr opriet à p ote nzial men te pericolos e p er la s alut e e per la sicur ezza e t utte le possibili situ azioni di es posizio ne e i pr esidi collet tivi ed indi vid uali di r id uzion e del r ischio. Per c alcolare q u esti indici, si so no valut ati i Fat tor i di Da nn o e i Fatt or i di Es posizio ne si a p er la sal ute che p er la sicurezz a, associa nd o a ciascu n el em ent o consid erato un p unt eg g io. I p unt eg g i sono st ati “calibra ti” r iferend oli ad u n’ipot etica sit uazi one a r ischio zero ( pun teg g io 0) fin o a d un pun teg g io massi mo (di 1 5 o 20 a s eco nd a d ei casi) p er le situ azio ni più pericolos e. Attra verso la so mm a d ei p unt eg g i si sono c alcolati g li indici D ed E, si a p er la sal ute ch e p er la sicurezz a. Parallela me nt e è s tat a el ab orata u na “Matrice d el r isch io” (MIRC) combin an do i possibili p unt eg g i di dan no e di es posizion e attra verso la s eg ue nte form ula:

R = 10 (D-1) x 3.16 (E-1)

do ve R rap prese nta l’I ndice di r ischio, D l’Indic e di mag nit ud o d el d ann o ed E l’In dice di prob abilità del da nn o. D i seg uito è r ip ortat a la m atr ice d el r ischio:

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L’espressio ne m ate ma tica s opra r ip ortat a e la matr ice del r ischi o disce nd on o d alla relazi on e di prop orzionalit à diret ta esiste nte fra il r ischio ed i f att or i di pro ba bilità e m ag nitu do del dan no . È s tat a pro pos ta dall’au tore vole Is titut o Franc ese INRS (Instit ute Natio nal de R echerc he et

de S ecuritè) nell’a mbit o di un a r icerca 2 per d efinire un a met od olog ia di valutazi on e d el r ischio c himico ed in p articolare è l’ela borazi on e mat em atica del c on front o e m erso fra 10 0 diversi scen ari di r ischio ed i rel ati vi p areri dati da 31 es perti di ig ien e in dustr iale e me dici d el lavoro d ei ser vizi p ub blici francesi di pre venzi one d ei r ischi prof ession ali. Per p oter oper are co n n u meri di dim ensio ne più ag e vole e per co nse ntire u na m ag g ior discr iminazion e tra situ azioni c he potr ebb ero app arire tut te att esta te ad un bass o li vello di es posizio ne è st ata intro dot ta l a for ma l og aritmica:

IRC = log 10 (D-1) + log 3.16 (E-1)

Si calcola c osì un valore nu m erico chia ma to Indice di rischio chimico (IRC) per og n un o d ei d ue percorsi e p er og ni ag e nte chimic o, c on q uesto in dice si entr a n ella matr ice MIRC e si d eter mina il livello di r ischio. Quest a proc edur a è stat a ap plicat a ad og ni o perazio ne f ace nte parte d el ciclo prod utti vo ed int eressat a dalla prese nza di ag e nti chimici e per og ni ag ent e chi mico, disting ue nd o i p ericoli per l a salu te da q u elli per la sicurezza . La ma tr ice di r ischio chimic o è sud di visa in 5 li velli: I 5 li velli di c ui sopr a h an no il s eg uen te ra ng e n um erico:

1. Ele vat o: 24, 5 ≤ IRC ≤ 3 3, 5 2. Imp orta nte: 18, 5 ≤ IRC ≤ 2 4 3. Considere vole: 12 ,5 ≤ IRC ≤ 18 4. Basso: 6 ,5 ≤ IRC ≤ 12 5. Irr ilevan te: 0 ≤ IRC ≤ 6

In b ase ai livelli calcola ti, il r ischio sar à: Irrilevante p er la Sicurezza ed Irri levante p er la Salute se l’Indic e di R ischio Chimic o p er la Sic urezza (IRC Sic urezza) s arà IRRILEVANTE e c ont em pora ne am en te l’I ndice di R ischio C himico per la Sal ute (IRC Salut e) sarà IRRILEVANTE. In t utti g li altr i casi il R ischio sar à co nsider ato Non Moderato A seg uito della valu tazio ne eff ett uat a, si det ermin a p er ciascu n re parto se il r ischio associ ato alla prese nza di ag e nti chi mici è di tipo “Irrilevante per la Sicurezza ed Irrilevante per la Salute ” op pure “Non Moderato ” e, a s eco nd a di ciò , si a pplica no misure di verse di pre venzi on e e prot ezion e. T ali misure so no r ip ortat e n ella seg u ent e t ab ella:

2 “Evaluation du risque chimique – hiérarchisation des risques potentiels" a cura di Vincent F. Bonthoux e C. Lamoise “Cahiers de notes

documentaires – Hygiène et sècurité du travail" – n. 178, 1° trimestre 2000, INRS.

Elevato

Importante

Considerevole

Basso

Irrilevante

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Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

Live llo di rischio Normativa di riferimento Obblighi del d atore di lavoro

BASSO PER L A SICUREZZA ED

IRRILEVANTE PER LA SALUTE

oppure

IRRILEVANTE PER LA SICUREZZ A ED IRRILEVANTE PER

LA SALUTE

Si ap plica l’articolo del D . Lg s. 8 1/2 00 8: Art. 224 (M isure e pr incipi g ener ali per la pre venzio ne dai r ischi) . Art. 227 ( Inf ormazi one e form azio ne per i la vorator i) .

a) prog ett azion e e org anizzazi on e d ei siste mi di lavorazion e s ul luog o di la voro; b) fornit ura di attrezz atur e ido ne e per il la voro specifico e rela tive pr oced ure di m an ute nzio ne adeg u ate ; c) r iduzione al minim o d el n um ero di la vor ator i ch e sono o potre bb ero essere esp osti; d) r iduzion e al mini mo della d urata e dell’inte nsità dell’esp osizione ; e) misure ig ieniche ad eg uat e; f) r iduzion e al mini mo della q u antit à di ag en ti pres enti sul luog o di la voro in f unzi one d elle n ecessit à d ella lavorazion e; g ) metodi di la voro ap propriati c om prese l e disposizio ni che g arantisco no l a sicurezz a n ella ma nipolazi on e, nell’im mag azzin am ent o e n el trasport o sul l uog o di la voro di ag enti c himici pericolosi n onch é d ei r ifiuti che co nte ng on o de tti ag enti chi mici.

IN TUTTI GLI ALTRI CASI

Si ap plican o i seg u enti articoli d el D .Lg s. 8 1/2 00 8 in ag g iunta a q uan to g ià dispos to dall’Art. 224 e d all’art. 227, o vvero: Art. 225 (M isure sp ecifiche di pro tezio ne e di pre venzi on e) Art. 226 (D isposizioni in caso di inci de nti o di em erg enze) Art. 229 (Sor veg lianza sa nitar ia) Art. 230 (Cartelle sa nitar ie e di r ischio)

a) prog ett azion e di ap propria ti proc essi la vora tivi e controlli tec nici, n onc hé uso di a ttrezza ture e mat eriali adeg u ati; b) ap propriat e misure org anizzati ve e di pro tezio ne colletti ve alla f ont e d el r ischio; c) misure di prot ezion e in di vidu ali, co mpresi i dispositi vi di prot ezion e in divi du ali, q ualora no n si r iesca a pre ve nire co n altr i mezzi l’es posizio ne; d) sorveg lianza s anit ar ia d ei la vorator i a n orma deg li articoli 22 9 e 23 0. e) predis posizion e di proc ed ure e disp osizioni in caso di incide nti o di em erg enze

La prese nte valut azio ne dei r ischi sar à r ivist a in occasio ne di:

• mo difiche org anizzati ve; • mo difiche proce durali; • introduzi on e di nu o va tecn olog ia; • introduzi on e di macc hine e attrezz at ure; • og ni q ualvolta la sp ecifica sit uazi one lo r ichie da.

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INFORMAZIONI SUGLI AGENTI CHIMICI

Nella stes ura d el d ocu me nto di valutazi on e, si è sp ecificato p er ciascu n ag e nte c himic o:

1. il num ero CAS: d a Che mical Abstr act Service , è la desig nazi one nu merica attr ib uita a d og ni ag e nt e chimic o. E’ u tilizzato n ella g estione di ba nch e d ati d elle sost anz e chi miche dalla CE e d a org anis mi inter nazio nali p er defi nire, in ma niera in eq uivoca bile, l’identità di un ag e nte c himico. Vien e asseg n ato dalla A merica n Che mical Soci et y (Societ à Chimic a USA). Un altro n um ero identific ati vo è il Nu mero Indic e;

2. la classificazio ne di pericolo o etich ett atura reca nte : sim bolo /i (o pittog ra mm a c on s ta mp a in ner o su fo nd o g iallo-aranci on e), frasi di r ischio (Frasi R , descrivon o in ma niera sint etica i r ischi p ot enziali ass ociati all’im pieg o d ell’ag ent e chi mico) e co nsig li di prude nza (frasi S, descri vo no l e co mu ni n orme di sicurezz a da ad ottar e p er ren dere mini mi i r ischi) ;

3. lo stat o fisico (s e solid o, liq uido , g assos o) e le pro prietà fisiche e chi miche ; 4. i limiti di es posizion e professi on ale TL V (Thresh old Limit Valu es) q ua ndo pres enti; 5. le proprie tà t ossicolog iche : LD 50 per via orale e c uta ne a e LC5 0 p er via in alat or ia q ua nd o pres enti; 6. la possibilità di reazio ni di deco mp osizion e termica e /o fo tochi mica e di reazio ni accide ntali con altr i ag enti chimici o con l’ar ia e

l’acq ua e la p ericolosità deg li e ve nt uali pro dot ti di re azion e; 7. even tuali altr i pericoli deri va nti da prelie vo e tra vaso di liq uidi, r iscaldam ent o di sost anze in fiam m abili, esplosi ve e/o c om bure nti,

colleg ame nti (raccordi e/o tub azio ni) non s eg nala ti di ag e nti chi mici pericolosi, re fr ig erazione c on liq uidi cr iog enici, pres enz a di g as asfissianti, ecc.

D i seg uito so no r ip ortat e in m aniera de ttag liata le in form azioni s ug li ag enti c himici:

I SIMBOLI

Nel cam po di a pplicazio ne d el D .Lg s. 8 1/0 8 s ono inclusi g li ag enti c himici r iport ati n elle s eg uen ti ta belle c on r elati vo si mb olo, tipo di pericolo e prec auzi oni. Son o escl usi dal c a mpo di ap plicazion e di tale l eg g e, g li ag enti chi mici pericolosi s olo per l’a mbie nt e (recan ti l’etich etta e/ o sim bol o N e l e frasi di r ischio da R5 0 a R59 e l oro co m binazio ni) .

AGENTI CHIMICI PERICOLOSI PER LA SICUREZZA:

Simbolo Significato Pericoli e Precauzioni

Esplosivo (E) : una bo m ba c he

esplo de

Pericolo: Sost anz a o pre parat o c he pu ò es plod ere, det on are o d eflag rare anch e senza l'azione d ell'ossig eno a tm osferico, p er m ezzo di fia mm e o scintille o p er ef fet to di urti e attr ito , co n ra pida form azio ne di g as. Precauzi oni: E vitare urti, a ttr iti, scintille, c alore.

Comburente (O) : un a fiam ma s opra u n

cerchio

Pericolo: Sost anz a o pre parat o c he, a c ont att o co n altre sost anz e so pratt utt o se infiam ma bili, pro voca un a f orte re azion e esot ermica ( ele vat o s vilu ppo di c alore c on conseg u ent e p ericolo di ince ndi o). Precauzi oni: T ener e lon ta no da m ateriale co mb ustibile.

Estremamente infiammabile (F+) ;

Facilmente infiammbile (F) :

una fia mm a

Pericolo: So no in fia mm abili i g as co mb ustibili, i s olidi e i liq uidi ch e e m etto no , in condizio ni n ormali di te mp erat ura e pressi one , va pori in g rad o di c ons entire lo svolg im ent o e di ma nte nere la co m bustio ne , indi pe nde nt em ent e d alla s org ente di ig nizione cui s on o sot to posti. Quin di se nza ulter iore ap port o di en erg ia, poss on o r iscaldarsi e infi am marsi. Precauzi oni: Evitare l a for mazione di miscele aria–gas i nfiammabile e tenere lontano da fonti di accensione (calore, fia mm e o scintille).

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AGENTI CHIMICI PERICOLOSI PER LA SALUTE:

Simbolo Significato Pericoli e Precauzioni

Molto tossico (T+) ; tossico (T) :

un teschi o su tibie incrociate

Pericolo: Sost anz a o pre parat o c he per in alazio ne, i ng estion e o p en etrazio ne c uta ne a, può co mp ortare r ischi g ra vi, ac uti o cronici ed anc he la m orte, pro vocan do lesioni g ra vi ag li org ani vit ali q uali il sistem a ner vos o, re ni, vie res pirator ie ecc. Precauzi oni: E vitare il c ont att o, incl usa l' inalazi on e di vap ori e, in caso di maless ere, consult are il medic o.

Nocivo (Xn) : una croce di Sant’ Andr ea

Pericolo: Sost anz a o pre parat o c he per in alazio ne, i ng estion e o p en etrazio ne c uta ne a, può co mp ortare r ischi di g ravit à limita ta. Precauzi oni: E vitare il c ont att o, incl usa l' inalazi on e di vap ori e, in caso di maless ere, consult are il medic o

Cancerogeno: un t eschio su tibie

incrociate (T+ o T) co n croce di San t’An drea (Xn)

Pericolo: So no ag enti c himici molt o p ericolosi p erché poss on o pro vocare tu mori o au men tarn e la prob abilità di ins org enza. R45 id entifica le s osta nze c he poss on o pr o vocar e tu m ori R49 id entifica le s osta nze c he poss on o pr o vocar e tu m ori anc he per la s e mplice inalazio ne dei vapori Precauzi oni: E vitare il c ont att o, incl usa l' inalazi on e di vap ori e, in caso di maless ere, consult are il medic o.

Tossico p er i l ciclo riproduttivo:

un t eschio su tibie incrociate (T) co n croc e di

Sant’ Andr ea (Xn)

Pericolo: So no ag enti c himici ch e prese nta no un alto g rado di tossicit à e poss on o causare ef fetti noci vi nella c ate na r iprodu tti va e q uin di da nni alla pr ole o d an ni alle funzio ni r iprod utti ve sia masc hili che fe mmi nili Precauzi oni: E vitare il c ont att o, incl usa l' inalazi on e di vap ori e, in caso di maless ere, consult are il medic o.

Mutageno: un t eschio su tibie

incrociate (T) co n croc e di Sant’ Andr ea (Xn)

Pericolo: So no ag enti c himici ch e posso no a ver e r ipercussio ni sulla r iproduzi on e. Posso no c aus are a no m alie g en etiche a nche ere ditar ie o se mplice m ent e au me ntarn e il r ischio di insorg enz a. Precauzi oni: E vitare il c ont att o, incl usa l' inalazi on e di vap ori e, in caso di maless ere, consult are il medic o.

Corrosivo (C) : la raffig urazio ne

dell’azion e corrosi va di un acido

Pericolo: Ag enti c himici ch e p er co nta tto distrug g ono sia t essuti vi venti c he attrezz atur e. Precauzi oni: No n res pirare i va pori e d e vitare il c ont att o co n la pelle, occ hi ed indu me nti.

Irritante (Xi) : una croce di Sant’ Andr ea

Pericolo: Ques to si mb olo in dica ag enti c himici ch e posso no a ver e ef fet to irr itant e per pelle, occhi ed ap para to res pirator io. Precauzi oni: No n res pirare i va pori e d e vitare il c ont att o co n p elle.

È da n otare che tu tto il c ont en uto di una etic hett a de ve ess ere tra dot to nella ling u a d el p aes e di utilizzo d el pro do tto e c he anc he i recipienti utilizzati sui l uog hi di l a voro e le relati ve tu bazio ni visibili, des tina te a co nte ner e o trasp ortare ag enti c himici, de vono ess ere mu niti dell’etic het tat ura pr escritta, op pure , in t alu ni casi i cart elli di a vvertime nt o p osso no s ostituire neg li a mbie nti di la voro l’etichett atur a.

IL CODICE DEI RISCHI SPECIFICI Veng o no in dicati me dia nte le cosi dd ette “frasi d i rischio ” . Tali fr asi son o sin tetizza te tramit e la l ett era R e u n n um ero, s eco nd o il seg ue nte codice:

Frase di Rischio

Significato

R1 Esplosi vo allo st ato secc o R2 Rischio di es plosio ne per urto, s freg am ent o, fuoc o o altre sorg enti d’ig nizione R3 Ele vat o r ischio di es plosion e per urt o, sfr eg am ent o, f uoc o o altre s org enti d’ig nizion e R4 Forma c om pos ti m etallici es plosi vi m olto s ensi bili R5 Pericolo di espl osion e p er r iscalda m ent o R6 Esplosi vo a c ont att o o s enz a c ont att o co n l’ar ia R7 Può pro voc are un i nce ndio R8 Può pro voc are l’acc ensio ne di mat erie co mb ustibili R9 Esplosi vo i n miscela c on ma terie c om bus tibili

R10 Infia mm abile R11 Facilmen te i nfia mm abile R12 Estrem am en te in fia mm abile R14 Reag isce violen te me nte co n l’acq ua R15 A con tat to c on l’acq u a liber a g as f acilme nte infia m mabili R16 Pericolo di espl osion e se m escol ato c on sost anz e co mb uren ti R17 Spo nta ne am ent e in fia mm abile all’ar ia R18 Durante l’uso pu ò f ormare co n aria miscel e es plosi ve/i nfia mm abili R19 Può form are perossidi espl osivi R20 Nocivo p er inalazi one R21 Nocivo a c ont att o co n la p elle R22 Nocivo p er ing estion e R23 Tossico p er inalazi on e R24 Tossico a c on tatt o c on la p elle R25 Tossico p er ing estio ne

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Frase di Rischio

Significato

R26 M olto tossic o p er inal azion e R27 M olto tossic o a con tat to c on l a p elle R28 M olto tossic o p er ing estio ne R29 A con tat to c on l’acq u a liber a g as t ossici R30 Può di ve nire facil men te i nfia mm abile dur ant e l’uso R31 A con tat to c on acidi liber a g as t ossico R32 A con tat to c on acidi liber a g as alt a men te tossico R33 Pericolo di eff etti c um ulati vi R34 Provoca ustio ni R35 Provoca g ravi ustioni R36 Irr itante per g li occhi R37 Irr itante per le vie res pirator ie R38 Irr itante per la pelle R39 Pericolo di eff etti ir re versibili m olto g ravi R40 Possibilità di ef fetti c anc erog eni - Pro ve i nsufficie nti R41 Rischio di g ravi l esioni ocular i R42 Può pro voc are s ensibilizzazio ne per i nalazio ne R43 Può pro voc are s ensibilizzazio ne per c ont att o co n la pelle R44 Rischio di es plosio ne per r iscald am en to in a mbie nt e co nfin ato R45 Può pro voc are il ca ncro R46 Può pro voc are alterazio ni g en etich e ere ditar ie R47 Può pro voc are malf orm azioni c ong e nite R48 Pericolo di g ravi dan ni p er la s alut e in c aso di es posizio ne prolung a ta R49 Può pro voc are il ca ncro per in alazio ne R60 Può r id urre la f ertilità R61 Può da nn eg g iare i ba mbini no n a ncora n ati R62 Possibile r ischio di r ido tta fertilità R63 Possibile r ischio di d an ni ai ba mbi ni no n ancor a n ati R64 Possibile r ischio per i ba mbi ni allat tati al se no R65 Può c aus are dan ni p olm on ari se ing erito R66 L’esp osizione r ipet uta p uò pro voc are secc hezz a e screp olat ura d ella p elle

R67 L’inalazio ne dei vap ori pu ò pr o vocar e so nn olenz a e vertig ini

R68 Possibilità di effe tti ir reversibili R14/15 Reag isce violen te me nte co n l’acq ua lib eran do g as estre ma m ent e infi am ma bili R15/29 A con tat to c on l’acq u a liber a g as t ossici estre ma me nte infia m ma bili R20/21 Nocivo p er inalazi one e c on tatt o c on la p elle R20/22 Nocivo p er inalazi one e i ng estion e

R20/21/22 Nocivo p er inalazi one , ing esti one e c ont att o co n la pelle R21/22 Nocivo a c ont att o co n la p elle e per ing es tion e R23/24 Tossico p er inal azion e e co nta tto c on la p elle R23/25 Tossico p er inalazi on e e i ng estio ne

R23/24/25 Tossico p er inalazi on e, ing esti on e e c on tatt o c on la p elle R24/25 Tossico a c on tatt o c on la p elle e per i ng estion e R26/27 M olto tossic o p er inal azion e e co ntat to c on l a p elle R26/28 M olto tossic o p er inal azion e e p er ing estion e

R26/27/28 M olto tossic o p er inal azion e, ing es tion e e con tat to c on l a p elle R27/28 M olto tossic o a con tat to c on l a p elle e p er ing estion e R36/37 Irr itante per g li occhi e le vi e respira tor ie R36/38 Irr itante per g li occhi e p er la pelle

R36/37/38 Irr itante per g li occhi, l e vie res pirat or ie e l a p elle R37/38 Irr itante per le vie res pirator ie e la pelle R39/23 Tossico: pericolo di e ffet ti ir reversibili molt o g ra vi per i nalazio ne R39/24 Tossico: pericolo di e ffet ti ir reversibili molt o g ra vi a c ont att o co n la pelle R39/25 Tossico: pericolo di e ffet ti ir reversibili molt o g ra vi per i ng estion e

R39/23/24 Tossico: pericolo di e ffet ti ir reversibili molt o g ra vi per i nalazio ne e a co nta tto con la pelle R39/23/25 Tossico: pericolo di e ffet ti ir reversibili molt o g ra vi per i nalazio ne ed ing estio ne R39/24/25 Tossico: pericolo di e ffet ti ir reversibili molt o g ra vi a c ont att o co n la pelle e per ing esti one

R39/23 Tossico: pericolo di e ffet ti ir reversibili molt o g ra vi per i nalazio ne R39/24 Tossico: pericolo di e ffet ti ir reversibili molt o g ra vi a c ont att o co n la pelle R39/25 Tossico: pericolo di e ffet ti ir reversibili molt o g ra vi per i ng estion e

R39/23/24 Tossico: pericolo di e ffet ti ir reversibili molt o g ra vi per i nalazio ne e a co nta tto con la pelle R39/23/25 Tossico: pericolo di e ffet ti ir reversibili molt o g ra vi per i nalazio ne ed ing estio ne R39/24/25 Tossico: pericolo di e ffet ti ir reversibili molt o g ra vi a c ont att o co n la pelle e per ing esti one

R42/43 Può pro vocare s ensi bilizzazion e p er inalazi on e e c on tatt o c on la p elle R39/23/24/25 Tossico: p ericolo di ef fetti ir re versibili molto g ravi per in alazio ne, a c ont att o co n la pelle e per i ng estion e

R39/26 M olto tossic o: pericolo di ef fet ti ir reversibili molt o g ravi per in alazio ne

R39/27 M olto tossic o: pericolo di ef fet ti ir reversibili molt o g ravi per a co nta tto con la pelle R39/28 M olto t ossico: pericolo di e ffe tti ir reversibili molt o g ra vi p er ing estion e

R39/26/27 M olto t ossico: pericolo di e ffe tti ir reversibili molt o g ra vi p er inalazi one e a co nt atto co n la pelle R39/26/28 M olto t ossico: pericolo di e ffe tti ir reversibili molt o g ra vi p er inalazi one e d ing estio ne

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Frase di Rischio

Significato

R39/27/28 M olto t ossico: pericolo di e ffe tti ir reversibili molt o g ra vi a c ont att o co n la pelle e per ing esti on e R39/26/27/28 M olto tossic o: pericolo di ef fet ti ir reversibili molt o g ravi per in alazio ne, a c ont att o co n la pelle e per i ng estion e

R40/20 Nocivo: possibilità di e ffet ti ir reversibili per in alazio ne R40/21 Nocivo: possibilità di e ffet ti ir reversibili a co nta tto con la pelle R40/22 Nocivo: possibilità di e ffet ti ir reversibili per ing esti one

R40/20/21 Nocivo: possibilità di e ffet ti ir reversibili per in alazio ne e a con tat to c on l a p elle R40/20/22 Nocivo: possibilità di e ffet ti ir reversibili per in alazio ne ed i ng estion e R40/21/22 Nocivo: possibilità di e ffet ti ir reversibili a co nta tto con la pelle e p er ing estio ne

R40/20/21/22 Nocivo: possibilità di e ffet ti ir reversibili per in alazio ne, a c ont att o co n la pelle e per ing esti one R42/43 Può pro vocare s ensi bilizzazion e p er inalazi on e e c on tatt o c on la p elle R48/20 Nocivo: pericolo di g ravi da nni per la s alut e in c aso di es posizio ne prolu ng ata per i nalazio ne R48/21 Nocivo: pericolo di g ravi da nni alla sal ute i n cas o di esp osizion e prol ung at a a co ntat to c on l a p elle R48/22 Nocivo: pericolo di g ravi da nni alla sal ute i n cas o di esp osizion e prol ung at a p er ing estio ne

R48/20/21 Nocivo : p ericolo di g ravi dan ni alla salu te in cas o di esp osizione prolu ng ata p er inalazi on e e a c ont att o co n la pelle R48/20/22 Nocivo: pericolo di g ravi da nni alla sal ute i n cas o di esp osizion e prol ung at a p er inal azion e e ing estio ne R48/21/22 Nocivo : p ericolo di g ravi dan ni alla salu te in cas o di esp osizione prolu ng ata a c on tatt o c on la p elle e per ing es tion e

R48/20/21/22 Nocivo : p ericolo di g ravi dan ni alla salu te in cas o di esp osizione prolu ng ata p er inalazi on e, a co ntat to co n la pelle e per ing estio ne

R48/23 Tossico: pericolo di g ravi da nni alla sal ute in cas o di esp osizion e pr olung at a p er in alazion e R48/24 Tossico: pericolo di g ravi da nni alla sal ute in cas o di esp osizion e pr olung at a a co nta tto c on la p elle R48/25 Tossico: pericolo di g ravi da nni alla sal ute in cas o di esp osizion e pr olung at a p er ing estio ne

R48/23/24 Tossico: p ericolo di g ravi da nni alla salu te i n cas o di esp osizion e prol ung at a p er inal azion e e a c ont att o co n la pelle R48/23/25 Tossico: p ericolo di g ravi da nni alla salu te i n cas o di esp osizion e prol ung at a p er inal azion e e d i ing es tion e R48/24/25 Tossico: p ericolo di g ravi da nni alla salu te i n cas o di esp osizion e prol ung at a a c on tat to c on l a p elle e per i ng estion e

R48/23/24/25 Tossico: p ericolo di g ravi da nni alla salu te i n cas o di esp osizion e prol ung at a p er inal azion e, a co nta tto c on la p elle e per ing estio ne

R68/20 Nocivo: possibilità di e ffet ti ir reversibili per in alazio ne R68/21 Nocivo: possibilità di e ffet ti ir reversibili a co nta tto con la pelle

R68/22 Nocivo: possibilità di e ffet ti ir reversibili per ing esti one R68/20/21 Nocivo: possibilità di e ffet ti ir reversibili per in alazio ne e a con tat to c on l a p elle R68/20/22 Nocivo: possibilità di e ffet ti ir reversibili per in alazio ne e ing estio ne R68/21/22 Nocivo: possibilità di e ffet ti ir reversibili a co nta tto con la pelle e p er ing estio ne

R68/20/21/22 Nocivo: possibilità di e ffet ti ir reversibili per in alazio ne, a c ont att o co n la pelle e per ing esti one R68/21 Nocivo: possibilità di e ffet ti ir reversibili a co nta tto con la pelle

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Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6 Amministratore : Dott. Pietro D’Achille Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9 Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]

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I CONSIGLI DI PRUDENZA Son o sint etizzati dalla lett era S seg uita d a u n n um ero, s eco nd o il seg ue nt e co dice:

Codice di Prudenza

Misura di prevenzione

S1 Conser vare sott o c hia ve S2 Conser vare fu ori della port ata d ei ba m bini S3 Conser vare in lu og o fresc o S4 Conser vare lont an o d a loc ali di abitazi on e S5 Conser vare sott o . .. ( liq uido a ppr opriat o d a in dicarsi da part e d el f abbrica nte) S6 Conser vare sott o . .. (g as inert e da in dicarsi d a p arte del f ab bricant e) S7 Conser vare il recipien te be n chi uso S8 Conser vare al r iparo d ell’umidit à S9 Conser vare il recipien te in luog o be n ventilat o S12 Non chi uder e er metica m ent e il recipie nte S13 Conser vare lont an o d a alime nti o m ang imi e d a b e va nd e S14 Conser vare lont an o d a . .. (sost anz e inc om pati bili da precisare da part e d el pro du ttore) S15 Conser vare lont an o d al cal ore S16 Conser vare lont an o d a fi am me e sci ntille - Non fu mare S17 Tenere lont an o d a s osta nze c o mbus tibili S18 M anipolar e e d a prire il recipien te c on c au tela S20 Non mang iare né ber e d uran te l’im pieg o S21 Non f um are d uran te l’im pieg o S22 Non respirare le pol veri S23 Non respirare i g as/fu mi/ vapori/ aeros ol ( termi ni ap propria ti da precisar e d a p arte del prod utt ore) S24 Evit are il co nta tto con la pelle S25 Evit are il co nta tto con g li occhi S26 In cas o di c on tatt o c on g li occhi, la vare im me diat am ent e e a bbo nd ant e men te c on acq ua e c ons ultare il me dico S27 Tog liersi di dosso i m medi ata me nt e g li indu me nti co nt amin ati

S28 In cas o di c on tatt o c on l a p elle la varsi imm edia ta me nte ed a bbo nd ant e men te c on i pro dotti i ndica ti da p arte del fab bricant e

S29 Non g ett are i resid ui n elle f og nat ure S30 Non versar e acq u a sul prod ott o S33 Evit are l’acc um ulo di cariche elet trost atiche S34 Evit are l’urto e l o sfreg a me nto S35 Non disf arsi del prod ott o e d el recipie nte s e non co n le do vute preca uzio ni S36 Usare ind um enti prot etti vi a da tti S37 Usare g uan ti ad atti S38 In cas o di ven tilazion e ins ufficie nte, us are u n a pp arecchi o respirat or io a da tto S39 Proteg g ersi g li occhi e la faccia S40 Per p ulire il pa vi men to e g li og g etti con ta mina ti d a q uest o pr odo tto , us are .. .(da precisare d a p arte del prod uttor e) S41 In cas o di i nce ndio e/ o es plosio ne no n respirare i fu mi

S42 Durante le f umig azio ni us are un ap parecc hio res pirator io ad atto ( termi ni ap propria ti d a precis are d a p arte del produ ttore)

S43 In cas o di i nce ndio usar e ... (mezzi esting u enti i don ei d a in dicarsi da p arte del f ab bricant e. S e l’acq ua a um ent a il r ischio precisare “No n us are acq ua”)

S44 In cas o di m alessere cons ultar e il m edico (se p ossibile mos trarg li l’etichetta) S45 In cas o di i ncide nte o di m aless ere co nsult are i mm edia ta me nte il me dico (se possi bile mostrag li l’etich etta) S46 In cas o d’ing es tion e co nsult are i mm edia ta me nte il me dico (se possi bile mostrarg li l’etichet ta) S47 Conser vare a t e mper atura n on s up eriore a .... °C (da precisare da part e d el f abbrica nte) S48 M ante nere u mido c on ... ( mezz o a ppro priato d a precis are d a p arte del fab bricant e) S49 Conser vare solta nt o n el recipie nte or ig inale S50 Non mescol are co n . ..(da specific are da parte d el fa bbrican te) S51 Usare solta nt o in lu og o ben ve ntilato S52 Non u tilizzare su g ran di su perfici in l ocali a bitati S53 Evit are l’es posizion e - pr ocurarsi sp eciali istruzio ni pr im a d ell’uso S1/2 Conser vare sott o c hia ve e f uori d ella porta ta dei ba mbini

S3/7/9 Tenere il recipien te be n chi uso in luog o fresco e ben ve ntilato S3/9 Tenere il recipien te in luog o fresco e be n ve ntilat o

S3/9/14 Conser vare in lu og o fresc o e be n ventilat o lo nta no da ..(m at eriali inco mpa tibili, d a precis are d a parte del fab bricant e)

S3/9/14/49 Conser vare solta nt o n el co nte nitore or ig inale in l uog o fr esco e b en ven tilato lont an o d a… (m ateriali inc om pati bili, da precisare da parte d el fa bbrica nte)

S3/9/49 Conser vare solta nt o n el co nte nitore or ig inale in l uog o fr esco e b en ven tilato S3/14 Conser vare in lu og o fresc o lo nta no da .... (ma teriali inco mp atibili, da precisare dal f ab bricant e) S7/8 Conser vare il recipien te be n chi uso e al r ip aro d all’umi dità S7/9 Tenere il recipien te be n chi uso e in l uog o ben ve ntilato

S20/21 Non mang iare, n é b ere, né fu mare dur ant e l’impi eg o S24/25 Evit are il co nta tto con g li occhi e con la pelle S36/37 Usare ind um enti prot etti vi e g uan ti a datti

S36/37/39 Usare ind um enti prot etti vi e g uan ti a datti e proteg g ersi g li occhi/la f accia

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Codice di Prudenza

Misura di prevenzione

S36/39 Usare ind um enti prot etti vi a da tti e prot eg g ersi g li occhi/la faccia S37/39 Usare g uan ti ad atti e pr oteg g ersi g li occhi/la f accia

S47/39 Conser vare solo nel c ont enit ore or ig inale a te mp eratura n on s up eriore a ... °C (da precisare da p arte del fab bricant e)

VALORI L IMITE DI ESPOSIZIONE PROFESSION ALE (TLV) Per q uant o r ig uarda i valor i limite di esposizi one prof ession ale, un pr imo elenc o è r ip ortat o neg li alleg ati X XXVI II e d XX XIX del D . Lg s 81/ 08. Per le altre s osta nze ci si r ifer irà a val or i limite int ernazio nal me nte r iconosci uti, i n p articolare ai valor i limit e di sog lia (TLV) s ta biliti dall’ACGIH (America n Conf erenc e of G o vern me nt al Ind ustr ial Hyg ienists) e d efiniti co me le co nce ntrazio ni delle sos ta nze a erodisp erse al di s ott o delle q u ali si r itien e c he l a mag g ior part e dei la vorat or i poss a r im an ere esp osta r ipet uta m ent e g iorno d op o g iorno se nza eff etti neg ati vi sulla salut e. Precisa ndo ch e, a ca usa d ella not e vole variabilità della se nsibilità indi vid ual e, un a piccola p ercent ual e di lavorat or i può accus are disag io in prese nza di alc une sost anz e le c ui co nce ntrazio ni sian o p ari o in fer ior i ai TL V. I valor i limite d efiniti d all’ACGIH so no:

• TLV-TW A (Time Weig hted A verag e m edia p on dera ta nel t em po): limite a lu ng o termin e di esp osizion e defi nito co me la conce ntrazio ne me dia pon dera ta nel t em po, s u u na g iorna ta la vorati va c on venzio nal e di 8 ore (su 4 0 ore l a vorati ve set tim anali) alla q uale si r itie ne c he q uasi t utti i la vorat or i poss ano ess ere r ipet ut am ent e es pos ti, g iorno do po g iorn o, se nza eff etti neg ati vi;

• TLV-STEL (Sh ort Term E xpos ure Li mit) : limit e per bre ve te mp o di es posizio ne de finito co me la c onc entrazi one alla q uale si r itien e che i lavorat or i possa no ess ere es posti co ntin uati va m ent e per bre ve perio do di t em po, purch é il TLV-TWA g iornaliero n on ve ng a supera to;

• TLV-C Ceiling : la conce ntrazio ne ch e no n de ve essere su pera ta d uran te l’atti vità la vorati va n e mm en o per un br e vissimo p eriod o di te mp o.

Va precisat o c he tali li miti n on costit uiscon o un a lin ea di de marcazi one n ett a tr a co nce ntrazio ni sicure e p ericolose , n é un indic e rel ati vo di tossicità, m a h an no valore di racc o man dazi one e posso no essere utilizzati s olo co me linee g uida nella pratica op erati va dell’ig iene industr iale .

Per le so stanze p ericolose elencate nell’alleg ato X XXVIII ed eventualmente presenti nei reparti esamin ati, si è controllato i l rispetto dei valor i limite di esposizione professio n ale, sia n elle 8 ore, sia nel breve termin e.

PROPRIET A’ TOSSICOLOGICHE D i seg uito so no r ip ortat e le de finizioni delle q u antit à (d osi o c onc entrazi oni) di ag ent e chi mico r ite nut e pericolos e: DL50 orale (Dose Letale orale) E' un dat o tipic o di valut azion e d ella t ossicità acut a, vi ene a bitual me nte fornit o in mg p er kg di p eso dell'ani male d a es perim ent o. Q ues to dat o pro vi ene d al Reg istro d eg li Effetti T ossici delle Sos ta nze Chi mich e d el N IOSH (Nati onal Instit ut e for Occup atio nal Saf et y and Health, en te pu bblico s tat unit ens e). Rap prese nta la q ua ntit à di s osta nza che pro voca l a m orte nel 50% dei s og g etti ch e la ing erisco no. Per la DL 50 orale l a n orm ati va UE pre ved e co me ani mal e d a es perim ent o l'uso del r atto . DL50 cutan ea (Dose Letale cutan ea) E' un dat o tipic o di valut azion e d ella t ossicità c uta ne a, vie ne abit ual me nte fornit o in mg p er kg di p eso dell'ani male da es perim ent o. Quest o d at o pro vi ene d al Reg istro d eg li Effetti T ossici delle Sos ta nze Chi mich e d el N IOSH (Nati on al Instit ut e for Occup atio nal Saf et y and Healt h e nte p ub blico sta tu nitens e). Ra ppres ent a la q u antit à di sost anz a ch e pr o voca la mort e n el 5 0% d ei sog g etti ai q u ali vien e collocat a sulla pelle , in det ermin at e co ndizio ni. P er la DL 50 c uta ne a è pre vist o oltre al rat to anc he l' im pieg o d el co nig lio. LC50 (Concentrazione Letale) E' un dat o tipic o di valut azion e d ella t ossicità per res pirazion e d ei va pori, vie ne abit ual men te fornit o in mg p er litro di ar ia per te mp o di esposizio ne. Alcuni d ei val or i son o p erò f orniti in pp m (p arti per milion e), p erché c osì dispo nibili press o la fo nte della infor mazio ne , q uest o d at o pro vien e d al Reg istro d eg li Effet ti Tossici d elle S osta nze C himich e d el N IOSH (Na tion al Ins titut e f or Occu pati onal Saf et y an d He alth, ent e p ub blico sta tu nite nse). Ra ppres ent a la q uan tità di sost anz a ch e pro voc a la mort e n el 5 0% d eg li anim ali a esp erime nto che la respirano alle c onc entrazi oni in dicat e, per il te mp o in dicat o, in de termi nat e co ndizio ni. Nella ta bella s uccessi va son o r ip ortati i limiti della D L5 0 e LC5 0 im pieg ati p er classificare un a s osta nza o un prep arato co me m olto tossici, tossici opp ure noci vi:

CATEGORIA

DL50 orale

(mg/kg)

DL50 cutan ea

(mg/kg)

LC50 inalatoria

(mg/l/4h)

Molto tossico

< 25

< 50 < 0.5

Tossico 25-200 50-400

0.5-2

Nocivo 200-2000 400-2000

2-2000

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SCHEDA DI SICUREZZA (SDS) Nella sche da di sicurezz a so no r iportat e in m aniera d ettag liat a tu tte le inf orm azioni c he cons en ton o di ad ott are le misur e più a deg ua te a sal vag u ardare la sal ute e l a sicurezz a d ei la vorator i sul l uog o di la voro . Le voci ob blig ator ie delle sc he de di sicurezz a so no 16 e s ono di s eg uito r ip ortat e:

1. Elem enti i den tificati vi d ella sos ta nza o d el pre para to e d ella s ocietà /im presa prod uttr ice

2. Comp osizion e/I nfor mazio ne s ug li ing redienti

3. Ide ntificazio ne dei pericoli

4. M isure di pro nto soccors o

5. M isure anti ncen dio

6. M isure in cas o di f uoriuscit a acci de ntale

7. M anipolazi on e e s tocc ag g io

8. Controllo dell'esp osizione /prot ezio ne i ndi vidu ale

9. Proprietà fisiche e c himich e

10. Stabilità e re atti vit à

11. Infor mazio ni tossic olog iche

12. Infor mazio ni ec olog iche

13. Considerazi oni s ullo sm altim ent o

14. Infor mazio ni sul tr asport o

15. Infor mazio ni sulla r eg olam ent azio ne

16. Altre inf ormazi oni.

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REPARTI E AGENTI CHIMICI PRESENTI

Nella seg ue nte ta bella s on o r iport ati i rep arti e g li ag en ti chi mici prese nti in azie nd a:

REPARTO DESCRIZIONE

Reparto 1 SUPERMERCATO

Ag ente Chimico 1 DETERGENTE UNIVERS AL E - 5 41 30 -

Ag ente Chimico 2 IPOCLORITO D I SODI O

Ag ente Chimico 3 ALCOOL ETI LICO

QUADRO RIEPILOGATIVO AGENTI CHIMICI

Per og ni re parto veng o no r iportati g li ag en ti chi mici e t utti i dati per il calcol o d ei Fat tor i di Da nn o e d ei Fatt or i di Es posizio ne.

SUPERMERCATO

PREPARAT O

DETERGENTE UNIVERSALE - 541 30 -

Elenco Sostanze

N. Cas. Nome sostanza PPT PPF 133 0-20-7 xilen e [ 4] C>=20% 16, 5 5 95-63- 6 1,2, 4-tr imetilb enz en e 22, 5 5 108-6 7-8 1,3, 5-tr imetilb enz en e; mesitile ne C>=25 % 16, 5 5 103-6 5-1 propilbe nze ne 7,5 5 647 41-6 9-1 Nafta l eg g era idrocrac kizzat a d a p etrolio 7,5 5 345 90-9 4-8 M etossipro possipro pa nolo 15 0 78-83- 1 alcool iso butilico 16, 5 5 123-8 6-4 acet ato di n-b utile 9 5

Sigle util izzate PPT Punt eg g io Propriet à Tossic olog iche PPC Punt eg g io Propriet à Chi miche D Salut e Indice di Da nn o p er la s alute = PPT (M a x PPT delle s osta nze) + P PC

E Sal ute Indice di Es posizio ne per la salu te PPF Punt eg g io Propriet à Fisiche PSS Punt eg g io Sta bilità Sic urezza

D Sicurezza Indice di Da nn o p er la sicurezz a = P PF (M a x PPF delle sost anz e) + PSS E Sicurezz a Indice di Es posizio ne per la sicurezza

ANALISI RISCHIO SALUTE

Veng o no di s eg uito valu tati l’In dice di Da nn o in b ase alle c aratt er istiche chi mich e dell’ag e nte c himico e l’Indice di Esp osizion e in b ase alle m od alità di utilizzo dell’ag en te c himico nel r epart o. Proprietà Chimiche Per icolo se PPC L' ag ent e chi mico è st abile 0

D Salute = 22,5

B1 - MODALITÀ DI L AVORO Si val uta q u ali son o le con dizioni a cui l'ag ente c himico vi en e la vorat o/ prod otto /stocc ato , p er pot er valut are le pro ba bilità di ing resso attra vers o le vie di espirazio ne c onsid erat e in am bito occu pazi onal e (con tat to c uta ne o, in alazio ne ed ing estio ne) Domande Punteggio B1.a - L'ag en te c himico nelle co ndizio ni di la voro o stocc ag g io è pres ent e allo sta to fisico: - Liq uido 1 B1.b - L'ag en te c himico , indi pe nde nt em ent e dallo st at o fisico in cui si prese nta pu ò ess ere: - facilme nte assor bito attra verso la c ut e (possi ed e, sec on do ACGIH, la n otazio ne "cut e"). 2 B1.c - Le c om uni mo dalità o perati ve co n l'ag ent e chi mico o co n i s uoi va pori co m porta no per l'op erat ore: - possibile c ont att o d ella c ute, d eg li occhi o delle m ucose . 2,5 B1.d - Le co mu ni m od alità op erati ve c om port an o p er l'opera tore: - possibile in alazio ne dell'ag ent e c himico sott o f orm a di pol vere , va pore , a erosol, fu mo, g as. 3 B1.f - N ella zo na di la vor o n on s on o mai st ati e ffe ttu ati monit orag g i ambi ent ali, m a si pu ò pres um ere c he l'es posizion e per i la vor ator i diret ta me nte int eressati:

- sia irr ilevan te. 0

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CONSULENZE E SERVIZI INTEGRATI IN MATERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO

BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 277 di 315

Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6 Amministratore : Dott. Pietro D’Achille Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9 Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]

Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

B1.g - Nella zo na di la voro s ono sta ti eff ett uati r eg olarme nt e m onit orag g i ambi ent ali che e vid enzia no un a prese nza dell'ag ente chi mico a erodis perso e/ o di s uoi deri vati in co ncen trazion e:

- sempr e inf er iore al T LV-TWA e - q u and o esiste nte un TLV-STE L - co n escursioni c ont en ute n ell'ambit o d ello TL V-STEL. ( escursioni oltre il TL V-TWA di m a x 1 5 minu ti, dist anzi ate da alm en o 6 0 minu ti, e che si verifican o ma x 4 volte al g iorno).

0

B1.i - P ur no n essen do m ai sta ti es eg uiti m onitor ag g i ambie ntali al di f uori d ella sp ecifica z on a o pera tiva, è e vi den te che:

- non vi è una co nta min azion e g en erale dell'am bie nte di la voro. 0 B2 - FREQUENZA E TEMPI DI UTLIZZO Si valut a la freq uenz a e la dura ta di utilizzo dell'ag ent e chi mico Domande Punteggio B2.a - L'op erazio ne c he c o mport a es posizio ne all'ag ent e chi mico vie ne eseg uit a: - contin ua me nte (tutti i g iorni) . 5 B2.b - Nella g iornat a la vorati va la durat a co m plessi va dell'esp osizione all'ag ent e chi mico è: - trascurabile ( me no di 1 ora/g iorno). 0,5

B3 - QUANTIT ATIVI UTILIZZATI N ELLA F ASE DI L AVORO Si defi niscon o le cl assi di q u antit à u tilizzate nell'op erazion e co nsid erata Domande Punteggio B3.a - Nell'operazi one ch e co mp orta l'es posizion e all'ag ente c himico si pre ved e di utilizzarne un a q ua ntit à g iornaliera: - mod erat a. 3

B4 - FATTORI DI RIDUZIONE DELL'ESPOSIZIONE Si valu ta la pres enz a e l'efficacia deg li elem en ti tecnici org anizzati vi e proc edur ali di prevenzio ne e pr otezio ne , dei disp ositivi di pro tezio ne colletti va, dei disp ositivi di pro tezio ne i ndi vid uale, d ell' informazi one-f orm azion e-ad destra m ent o d eg li oper ator i alla m ansio ne Domande Punteggio B4.a - Per og ni op erazio ne c on pres enza di ag enti c himici rou tinaria o stra ordin aria, (s versa me nto accid ent ale, g uast o, ma nut enzio ne s traordi naria ecc.) ch e p ossa prese nt are p ericoli per la salu te deg li op erat or i:

- esiston o e son o applic ate proce dure scr itte di la voro . -10 B4.b - Per og ni op erazio ne c on pres enza di ag enti c himici ro utinaria o str aordin aria (s versa me nto accid ent ale, g uast o, ma nut enzio ne s traordi naria, ecc.) ch e possa pres ent are pericoli p er la sal ute deg li o perat or i:

- esiston o e son o applic ate proce dure scr itte di pr im o int erven to in cas o di s o vraes posizio ne accide nt ale. -10 B4.c - Gli ag enti c himici n ella zo na di la voro/st occag g io son o co nt enu ti: - in recipien ti chiusi, etich ett ati (a nche q uan do pro vvisori) e c ostituiti da m ateriale ido ne o r ispe tto al co nte nu to; anc he l e even tuali c on dutt ure prese nti rec ano ido ne a seg n alazio ne del c ont en uto .

-5

B4.d - L'ag en te c himico che pres ent a pericoli p er la sal ute di tip o t ossicolog ico: - vie ne utilizzato diluito . -1,5 B4.h - Per ag enti c himici alt am en te tossici, t ossici e noci vi co n R4 0, R6 2, R6 3, R6 8, i n ciclo a pert o: - non esiste alcu n siste ma di aspirazio ne l ocalizzat a ma s olo un sist em a di ven tilazion e n at urale o forz ata dell'ar ia. 0 B4.n - La zo na di la voro è pos ta all'aperto , in l uog o: - sufficient e men te ventila to. -3 B4. x - Gli add etti c he m anip olan o ag enti c himici: - sono i nfor mati e co nsa pe voli dei r ischi prese nta ti d alle sost anz e chi mich e ch e u tilizzano. -3 B4. y - Nella zon a di la voro : - esiston o seg n ali che e vid enzia no i pericoli prese ntati dag li ag en ti chimici e ch e prescrivono i co mp orta me nti corretti da ado ttare o vie ta no q u elli pericolosi.

-1

B4.z - Gli ag enti c himici ch e p ossie don o pericoli p er la sal ute deri va nte da carat ter istiche fisiche o mo dalit à o perati ve: - ve ng on o m ani polati/s tocc ati a dot ta ndo prec auzio ni tec nich e collet tive (p. e. c oib ent azioni) . -3

B5 - DISPOSITIVI DI PROTEZ IONE INDIVIDUALE Si valut a la prese nza e l' ido neità d el g rado di pro tezio ne off erto dai dispositi vi di prot ezion e in di vidu ale ado tta ti Domande Punteggio B5.a - Cons eg uen te me nte al r ischio di co nta tto cut an eo nelle op erazioni/sit uazi oni ro utin arie: - sono s tati asseg n ati ido nei g u anti prot etti vi/occ hiali/tu te prot etti ve. -2 B5.b - Cons eg uen te me nte al r ischio di in alazion e nelle op erazioni/sit uazio ni ro utinarie : - sono s tat e ass eg nat e id on ee m ascher e pro tetti ve. -2,5

E Salute = ∑ Punteggi Domand e = -24

ANALISI RISCHIO SICUREZZ A Veng o no di seg uito valut ati l’Indic e di Da nn o D in b ase alle cara tter istich e chi miche dell’ag en te c himico e l’In dice di Esposizio ne E in base alle mo dalità di utilizzo d ell’ag ent e chi mico nel re parto . Proprietà Chimiche Per icolo se PSS L' ag ent e chi mico è st abile 0

D Sicurezza = 5

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BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 278 di 315

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B1 - MODALITÀ DI L AVORO Si valut an o l e co ndizio ni in cui l'ag e nte chi mico vie ne la vorato /pro dott o/st occat o , di m od o da p oter valut are le pr oba bilità di a vveni me nto di reazioni pericolos e p er la sicur ezza Domande Punteggio B1.n - Il luog o /la zo na di la voro in og g etto è classific ato s eco nd o il D .M . 1 0 marzo 19 98 a r ischio di inc endi o: - Basso 0

B2 - FREQUENZA E TEMPI DI UTLIZZO Si valut a la freq uenz a e la dura ta di utilizzo dell'ag ent e chi mico Domande Punteggio B2.a - L'op erazio ne c he c o mport a es posizio ne all'ag ent e chi mico vie ne eseg uit a: - contin ua me nte (tutti i g iorni) . 5 B2.b - Nella g iornat a la vorati va la durat a co m plessi va dell'esp osizione all'ag ent e chi mico è: - trascurabile ( me no di 1 ora/g iorno). 0,5

B3 - QUANTIT ATIVI UTILIZZATI N ELLA F ASE DI L AVORO Si defi niscon o le cl assi di q u antit à u tilizzate nell'op erazion e co nsid erata Domande Punteggio B3.a - Nell'operazi one ch e co mp orta l'es posizion e all'ag ente c himico si pre ved e di utilizzarne un a q ua ntit à: - trascurabile. 1

B4 - FATTORI DI RIDUZIONE DELL'ESPOSIZIONE Si valu ta la pres enz a e l'efficacia deg li elem en ti tecnici org anizzati vi e proc edur ali di prevenzio ne e pr otezio ne , dei disp ositivi di pro tezio ne colletti va, dei disp ositivi di pro tezio ne i ndi vid uale, d ell' informazi one-f orm azion e-ad destra m ent o d eg li oper ator i alla m ansio ne Domande Punteggio B4.a - Per og ni op erazio ne c on pres enza di ag enti c himici rou tinaria o stra ordin aria, (s versa me nto accid ent ale, g uast o, ma nut enzio ne s traordi naria ecc.) ch e p ossa prese nt are p ericoli per la sicurezza d eg li opera tor i:

- esiston o e son o applic ate proce dure scr itte di la voro . -10 B4.b - Per og ni op erazio ne c on pres enza di ag enti c himici ro utinaria o str aordin aria (s versa me nto accid ent ale, g uast o, ma nut enzio ne s traordi naria, ecc.) ch e possa pres ent are pericoli p er la sicurezz a d eg li oper ator i:

- esiston o e son o applic ate proce dure scr itte di g estion e di un'e m erg enza s uscitat a d alle propriet à p ericolose d el'ag ente o correlat a a d esse.

-10

B4.c - Gli ag enti c himici n ella zo na di la voro/st occag g io son o co nt enu ti in recipi enti c hiusi: - adeg u ata me nte etic het tati (a nch e q ua nd o pro vvis ori) e costit uiti d a m at eriale id on eo r isp etto al c ont en uto; a nche le even tuali c on dutt ure prese nti rec ano ido ne a seg n alazio ne del c ont en uto . -5

B4.d - L'utilizzo di ag en ti p ote nzialm ent e esplosi vi e d ei g as co mpressi e liq uef atti a vvien e: - sempr e in c on dizioni di l a voro/s tocc ag g io che non es pong o no il reci pient e a ca dut e e/o urti accid en tali e d in asse nza di fo nti di c alore o fia m me o scintille .

-7

B4.j - Gli a dd etti c he ma nipol an o g li ag enti c himici: - sono i nfor mati e co nsa pe voli dei r ischi prese nta ti d ag li ag enti chi mici che utilizzan o. -3 B4. k - Gli ag enti c himici ch e p ossie don o pericoli p er la sicurezz a d erivanti da c aratt er istiche fisiche o mo dalità opera tive:

- ve ng on o m ani polati/s tocc ati a dot ta ndo prec auzio ni tec nich e collet tive (p. e. c oib ent azioni) e /o i ndi vidu ali (g uanti isolanti, s tivali an tiscivolo, ecc.).

-3

B4.l - L'u tilizzo di u n ag ent e infia m ma bile co n vapori più p esa nti d ell'ar ia è s ott opos to ad un insie me di ca utel e: - atte a sc ong iurare la possi bilità di un a stra tificazion e dello st esso nelle co ndo tte (ventilazi on e, se nsori di conce ntrazio ne, as pirazion e co n car atter istich e t ecnich e e prog et tuali id on ee , ecc.).

-2

B4.n - L'ag en te c himico che pres ent a pericoli p er la sicurezz a di tipo c himic o-fisico (esplosi vit à, c om bure nza, infiam ma bilità):

- vie ne utilizzato diluito . -1,5 B4.o - Nell'event ualit à si verifichin o p erdite o s pa ndi me nti accid en tali di ag enti c himici: - si intervi en e pro nta m ent e, utilizzan do ma teriali o mezzi i do nei al r ischi o pres ent at o e ad e vent uali correlazi oni fra ag enti chi mici inco mp atibili.

-3

B4.p - I pr esidi a ntinc endi o, in relazio ne alla tip olog ia d eg li ag enti c himici e d alle int errelazioni fr a pro dot ti inco mp atibili o che au me nta no il c ar ico d' ince ndio , so no :

- adeg u ati alla tipol og ia di inc en dio ch e può s vilup parsi. -6 B4.q - I pr esidi a ntinc endi o so no sott op osti alla m an ute nzion e c on periodicit à: - alme no s em estrale . 0 B4. w - Nella z on a di l a voro: - esiston o seg n ali che e vid enzia no i pericoli prese ntati dag li ag en ti chimici e ch e prescrivono i co mp orta me nti corretti da ado ttare o vie ta no q u elli pericolosi. -1

E Sicurezza = ∑ Punteggi Domand e = -45

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SOSTANZA IPOCLORITO DI SODIO

Numero Indice Numero Cas Etichetta Classe di

cancerogeneità 017-0 11-0 0-1 768 1-52-9 Xi;R : 31- 36/ 38; S: 1/2-2 8-45- 50-6 1

Sigle util izzate PPT Punt eg g io Propriet à Tossic olog iche PPC Punt eg g io Propriet à Chi miche D Salut e Indice di Da nn o p er la s alute = PPT (M a x PPT delle Frasi R + P PT d ei TLV) + PPC E Sal ute Indice di Es posizio ne per la salu te PPF Punt eg g io Propriet à Fisiche PSS Punt eg g io Sta bilità Sic urezza D Sicurezza Indice di Da nn o p er la sicurezz a = P PF (M a x PPF delle Frasi R ) + PSS E Sicurezz a Indice di Es posizio ne per la sicurezza

ANALISI RISCHIO SALUTE

Veng o no di seg uito valut ati l’In dice di D ann o in bas e alle carat ter istiche tossicol og iche e c himic o-fisiche d ell’ag ent e chi mico e l’Indic e di Esposizio ne i n b ase alle mo dalità di u tilizzo d ell’ag ente chimic o n el rep arto. PROPRIET A’ CHIMICHE E T OSSICOL OGICHE Simboli Descriz ione

Xi Irr itante

Frasi R Descriz ione del rischio PPT R31 A con tat to c on acidi liber a g as t ossico 7 R36/3 8 Irr itante per g li occhi e la pelle 1,5

TLV-Valori Limite di Esposizione Professionale PPT All'ag ente c himico no n so no associ ati d ei val or i limite di esp osizion e pr ofessio nal e a l ung o t ermin e (tip o TW A) 0

Proprietà Chimiche Per icolo se PPC L' ag ent e chi mico è st abile 0

D Salute = 7

B1 - MODALITÀ DI L AVORO Si val uta q u ali son o le con dizioni a cui l'ag ente c himico vi en e la vorat o/ prod otto /stocc ato , p er pot er valut are le pro ba bilità di ing resso attra vers o le vie di espirazio ne c onsid erat e in am bito occu pazi onal e (con tat to c uta ne o, in alazio ne ed ing estio ne) Domande Punteggio B1.a - L'ag en te c himico nelle co ndizio ni di la voro o stocc ag g io è pres ent e allo sta to fisico: - Liq uido 1 B1.b - L'ag en te c himico , indi pe nde nt em ent e dallo st at o fisico in cui si prese nta pu ò ess ere: - facilme nte assor bito attra verso la c ut e (possi ed e, sec on do ACGIH, la n otazio ne "cut e"). 2 B1.c - Le c om uni mo dalità o perati ve co n l'ag ent e chi mico o co n i s uoi va pori co m porta no per l'op erat ore: - possibile c ont att o d ella c ute, d eg li occhi o delle m ucose . 2,5 B1.d - Le co mu ni m od alità op erati ve c om port an o p er l'opera tore: - possibile in alazio ne dell'ag ent e c himico sott o f orm a di pol vere , va pore , a erosol, fu mo, g as. 3

B2 - FREQUENZA E TEMPI DI UTLIZZO Si valut a la freq uenz a e la dura ta di utilizzo dell'ag ent e chi mico Domande Punteggio B2.a - L'op erazio ne c he c o mport a es posizio ne all'ag ent e chi mico vie ne eseg uit a: - freq uent em ent e (3 g iorni/s etti ma na). 4 B2.b - Nella g iornat a la vorati va la durat a co m plessi va dell'esp osizione all'ag ent e chi mico è: - trascurabile ( me no di 1 ora/g iorno). 0,5

B3 - QUANTIT ATIVI UTILIZZATI N ELLA F ASE DI L AVORO Si defi niscon o le cl assi di q u antit à u tilizzate nell'op erazion e co nsid erata Domande Punteggio B3.a - Nell'operazi one ch e co mp orta l'es posizion e all'ag ente c himico si pre ved e di utilizzarne un a q ua ntit à g iornaliera: - trascurabile. 1

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BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 280 di 315

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Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

B4 - FATTORI DI RIDUZIONE DELL'ESPOSIZIONE Si valu ta la pres enz a e l'efficacia deg li elem en ti tecnici org anizzati vi e proc edur ali di prevenzio ne e pr otezio ne , dei disp ositivi di pro tezio ne colletti va, dei disp ositivi di pro tezio ne i ndi vid uale, d ell' informazi one-f orm azion e-ad destra m ent o d eg li oper ator i alla m ansio ne

Domande Punteggio B4.a - Per og ni op erazio ne c on pres enza di ag enti c himici rou tinaria o stra ordin aria, (s versa me nto accid ent ale, g uast o, ma nut enzio ne s traordi naria ecc.) ch e p ossa prese nt are p ericoli per la salu te deg li op erat or i:

- esiston o e son o applic ate proce dure scr itte di la voro . -10 B4.b - Per og ni op erazio ne c on pres enza di ag enti c himici ro utinaria o str aordin aria (s versa me nto accid ent ale, g uast o, ma nut enzio ne s traordi naria, ecc.) ch e possa pres ent are pericoli p er la sal ute deg li o perat or i:

- esiston o e son o applic ate proce dure scr itte di pr im o int erven to in cas o di s o vraes posizio ne accide nt ale. -10 B4.c - Gli ag enti c himici n ella zo na di la voro/st occag g io son o co nt enu ti: - in recipien ti chiusi, etich ett ati (a nche q uan do pro vvisori) e c ostituiti da m ateriale ido ne o r ispe tto al co nte nu to; anc he l e even tuali c on dutt ure prese nti rec ano ido ne a seg n alazio ne del c ont en uto .

-5

B4.d - L'ag en te c himico che pres ent a pericoli p er la sal ute di tip o t ossicolog ico: - vie ne utilizzato diluito . -1,5 B4.i - P er ag en ti chimici c orrosivi, noci vi e se nsibilizzanti i n ciclo apert o: - esiste sol o u n siste m a di ventilazi on e n atural e o forza ta dell'ar ia ch e assic ura u n b uo n r ica mbio dell'ar ia e diluisce g li ag enti chi mici a erodisp ersi m ant en en doli al di sot to dei valor i limite.

-3

B4.l - P er ag en ti chimici irr itanti i n ciclo ap erto: - esiste sol o u n siste m a di ventilazi on e n atural e o forza ta dell'ar ia ch e assic ura u n b uo n r ica mbio dell'ar ia e diluisc e g li ag enti chi mici a erodisp ersi m ant en en doli al di sot to dei valor i limite. -5

B4. m - L a sos tituzio ne dei filtr i d ei presi di so pra co nsider ati vien e effe ttu ata co n le s eg ue nti m od alità: - ci si r ifer isce alle sp ecifiche tec niche d el presidi o stess o. 0 B4.n - La zo na di la voro è pos ta all'aperto , in l uog o: - non s ufficie nte m ent e ve ntilat o d a e vitare l' inal azion e d el pro dot to. 0 B4.p - Nelle vicina nze della p ostazi one di la voro: - sono pre visti la vabi, l a vaocc hi, docc e o altr i siste mi di deco nt amin azio ne do po c ont att o cu ta neo o d oc ulare. -3 B4. x - Gli add etti c he m anip olan o ag enti c himici: - sono i nfor mati e co nsa pe voli dei r ischi prese nta ti d alle sost anz e chi mich e ch e u tilizzano. -3 B4. y - Nella zon a di la voro : - esiston o seg n ali che e vid enzia no i pericoli prese ntati dag li ag en ti chimici e ch e prescrivono i co mp orta me nti corretti da ado ttare o vie ta no q u elli pericolosi. -1

B4.z - Gli ag enti c himici ch e p ossie don o pericoli p er la sal ute deri va nte da carat ter istiche fisiche o mo dalit à o perati ve: - ve ng on o m ani polati/s tocc ati a dot ta ndo prec auzio ni tec nich e collet tive (p. e. c oib ent azioni) . -3

B5 - DISPOSITIVI DI PROTEZ IONE INDIVIDUALE Si valut a la prese nza e l' ido neità d el g rado di pro tezio ne off erto dai dispositi vi di prot ezion e in di vidu ale ado tta ti

Domande Punteggio B5.a - Cons eg uen te me nte al r ischio di co nta tto cut an eo nelle op erazioni/sit uazi oni ro utin arie: - sono s tati asseg n ati ido nei g u anti prot etti vi/occ hiali/tu te prot etti ve. -2 B5.b - Cons eg uen te me nte al r ischio di in alazion e nelle op erazioni/sit uazio ni ro utinarie : - sono s tat e ass eg nat e id on ee m ascher e pro tetti ve. -2,5

E Salute = ∑ Punteggi Domand e = -35

ANALISI RISCHIO SICUREZZ A Veng o no di seg uito valuta ti l’Indice di Dan no in b ase alle cara tter istich e fisiche e chi mico-fisiche d ell’ag ent e chimico e l’In dice di Esposizio ne i n b ase alle mo dalità di u tilizzo d ell’ag ente chimic o n el rep arto. PROPRIET A’ CHIMICO-FISICHE PERICOLOSE Proprietà Chimiche Per icolo se PSS L' ag ent e chi mico è st abile 0

D Sicurezza = 0 B1 - MODALITÀ DI L AVORO Si valut an o l e co ndizio ni in cui l'ag e nte chi mico vie ne la vorato /pro dott o/st occat o , di m od o da p oter valut are le pr oba bilità di a vveni me nto di reazioni pericolos e p er la sicur ezza Domande Punteggio B1.n - Il luog o /la zo na di la voro in og g etto è classific ato s eco nd o il D .M . 1 0 marzo 19 98 a r ischio di inc endi o: - Basso 0

B2 - FREQUENZA E TEMPI DI UTLIZZO Si valut a la freq uenz a e la dura ta di utilizzo dell'ag ent e chi mico Domande Punteggio B2.a - L'op erazio ne c he c o mport a es posizio ne all'ag ent e chi mico vie ne eseg uit a: - freq uent em ent e (3 g iorni/s etti ma na). 4 B2.b - Nella g iornat a la vorati va la durat a co m plessi va dell'esp osizione all'ag ent e chi mico è: - trascurabile ( me no di 1 ora/g iorno). 0,5

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BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 281 di 315

Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6 Amministratore : Dott. Pietro D’Achille Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9 Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]

Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

B3 - QUANTIT ATIVI UTILIZZATI N ELLA F ASE DI L AVORO Si defi niscon o le cl assi di q u antit à u tilizzate nell'op erazion e co nsid erata Domande Punteggio B3.a - Nell'operazi one ch e co mp orta l'es posizion e all'ag ente c himico si pre ved e di utilizzarne un a q ua ntit à: - trascurabile. 1

B4 - FATTORI DI RIDUZIONE DELL'ESPOSIZIONE Si valu ta la pres enz a e l'efficacia deg li elem en ti tecnici org anizzati vi e proc edur ali di prevenzio ne e pr otezio ne , dei disp ositivi di pro tezio ne colletti va, dei disp ositivi di pro tezio ne i ndi vid uale, d ell' informazi one-f orm azion e-ad destra m ent o d eg li oper ator i alla m ansio ne Domande Punteggio B4.a - Per og ni op erazio ne c on pres enza di ag enti c himici rou tinaria o stra ordin aria, (s versa me nto accid ent ale, g uast o, ma nut enzio ne s traordi naria ecc.) ch e p ossa prese nt are p ericoli per la sicurezza d eg li opera tor i:

- esiston o e son o applic ate proce dure scr itte di la voro . -10 B4.b - Per og ni op erazio ne c on pres enza di ag enti c himici ro utinaria o str aordin aria (s versa me nto accid ent ale, g uast o, ma nut enzio ne s traordi naria, ecc.) ch e possa pres ent are pericoli p er la sicurezz a d eg li oper ator i:

- esiston o e son o applic ate proce dure scr itte di g estion e di un'e m erg enza s uscitat a d alle propriet à p ericolose d el'ag ente o correlat a a d esse.

-10

B4.c - Gli ag enti c himici n ella zo na di la voro/st occag g io son o co nt enu ti in recipi enti c hiusi: - adeg u ata me nte etic het tati (a nch e q ua nd o pro vvis ori) e costit uiti d a m at eriale id on eo r isp etto al c ont en uto; a nche le even tuali c on dutt ure prese nti rec ano ido ne a seg n alazio ne del c ont en uto . -5

B4.j - Gli a dd etti c he ma nipol an o g li ag enti c himici: - sono i nfor mati e co nsa pe voli dei r ischi prese nta ti d ag li ag enti chi mici che utilizzan o. -3 B4. k - Gli ag enti c himici ch e p ossie don o pericoli p er la sicurezz a d erivanti da c aratt er istiche fisiche o mo dalità opera tive:

- ve ng on o m ani polati/s tocc ati a dot ta ndo prec auzio ni tec nich e collet tive (p. e. c oib ent azioni) e /o i ndi vidu ali (g uanti isolanti, s tivali an tiscivolo, ecc.). -3

B4.l - L'u tilizzo di u n ag ent e infia m ma bile co n vapori più p esa nti d ell'ar ia è s ott opos to ad un insie me di ca utel e: - atte a sc ong iurare la possi bilità di un a stra tificazion e dello st esso nelle co ndo tte (ventilazi on e, se nsori di conce ntrazio ne, as pirazion e co n car atter istich e t ecnich e e prog et tuali id on ee , ecc.).

-2

B4.n - L'ag en te c himico che pres ent a pericoli p er la sicurezz a di tipo c himic o-fisico (esplosi vit à, c om bure nza, infiam ma bilità):

- vie ne utilizzato diluito . -1,5 B4.o - Nell'event ualit à si verifichin o p erdite o s pa ndi me nti accid en tali di ag enti c himici: - si intervi en e pro nta m ent e, utilizzan do ma teriali o mezzi i do nei al r ischi o pres ent at o e ad e vent uali correlazi oni fra ag enti chi mici inco mp atibili. -3

B4.q - I pr esidi a ntinc endi o so no sott op osti alla m an ute nzion e c on periodicit à: - alme no s em estrale . 0

E Sicurezza = ∑ Punteggi Domand e = -32

SOSTANZA ALCOOL ETIL ICO

Numero Indice Numero Cas Etichetta Classe di cancerogeneità

603-0 02-0 0-5 64-17- 5 F;R : 11; S: 2-7-16

Sigle util izzate PPT Punt eg g io Propriet à Tossic olog iche PPC Punt eg g io Propriet à Chi miche D Salut e Indice di Da nn o p er la s alute = PPT (M a x PPT delle Frasi R + P PT d ei TLV) + PPC E Sal ute Indice di Es posizio ne per la salu te PPF Punt eg g io Propriet à Fisiche PSS Punt eg g io Sta bilità Sic urezza D Sicurezza Indice di Da nn o p er la sicurezz a = P PF (M a x PPF delle Frasi R ) + PSS E Sicurezz a Indice di Es posizio ne per la sicurezza

ANALISI RISCHIO SALUTE

Veng o no di seg uito valut ati l’In dice di D ann o in bas e alle carat ter istiche tossicol og iche e c himic o-fisiche d ell’ag ent e chi mico e l’Indic e di Esposizio ne i n b ase alle mo dalità di u tilizzo d ell’ag ente chimic o n el rep arto. PROPRIET A’ CHIMICHE E T OSSICOL OGICHE TLV-Valori Limite di Esposizione Professionale PPT All'ag ente c himico no n so no associ ati d ei val or i limite di esp osizion e pr ofessio nal e a l ung o t ermin e (tip o TW A) 0

Proprietà Chimiche Per icolo se PPC L' ag ent e chi mico è st abile 0

D Salute = 0

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CONSULENZE E SERVIZI INTEGRATI IN MATERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO

BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 282 di 315

Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6 Amministratore : Dott. Pietro D’Achille Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9 Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]

Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

B1 - MODALITÀ DI L AVORO Si val uta q u ali son o le con dizioni a cui l'ag ente c himico vi en e la vorat o/ prod otto /stocc ato , p er pot er valut are le pro ba bilità di ing resso attra vers o le vie di espirazio ne c onsid erat e in am bito occu pazi onal e (con tat to c uta ne o, in alazio ne ed ing estio ne) Domande Punteggio B1.a - L'ag en te c himico nelle co ndizio ni di la voro o stocc ag g io è pres ent e allo sta to fisico: - Solven te o liq uido c on azio ne sg rassa nte sulla c ute 3 B1.b - L'ag en te c himico , indi pe nde nt em ent e dallo st at o fisico in cui si prese nta pu ò ess ere: - facilme nte assor bito attra verso la c ut e (possi ed e, sec on do ACGIH, la n otazio ne "cut e"). 2 B1.c - Le c om uni mo dalità o perati ve co n l'ag ent e chi mico o co n i s uoi va pori co m porta no per l'op erat ore: - possibile c ont att o d ella c ute, d eg li occhi o delle m ucose . 2,5 B1.d - Le co mu ni m od alità op erati ve c om port an o p er l'opera tore: - possibile in alazio ne dell'ag ent e c himico sott o f orm a di pol vere , va pore , a erosol, fu mo, g as. 3

B2 - FREQUENZA E TEMPI DI UTLIZZO Si valut a la freq uenz a e la dura ta di utilizzo dell'ag ent e chi mico Domande Punteggio B2.a - L'op erazio ne c he c o mport a es posizio ne all'ag ent e chi mico vie ne eseg uit a: - abb asta nza freq ue nte me nt e (circa 1 g iorno /set tima na). 3 B2.b - Nella g iornat a la vorati va la durat a co m plessi va dell'esp osizione all'ag ent e chi mico è: - trascurabile ( me no di 1 ora/g iorno). 0,5

B3 - QUANTIT ATIVI UTILIZZATI N ELLA F ASE DI L AVORO Si defi niscon o le cl assi di q u antit à u tilizzate nell'op erazion e co nsid erata Domande Punteggio B3.a - Nell'operazi one ch e co mp orta l'es posizion e all'ag ente c himico si pre ved e di utilizzarne un a q ua ntit à g iornaliera: - trascurabile. 1

B4 - FATTORI DI RIDUZIONE DELL'ESPOSIZIONE Si valu ta la pres enz a e l'efficacia deg li elem en ti tecnici org anizzati vi e proc edur ali di prevenzio ne e pr otezio ne , dei disp ositivi di pro tezio ne colletti va, dei disp ositivi di pro tezio ne i ndi vid uale, d ell' informazi one-f orm azion e-ad destra m ent o d eg li oper ator i alla m ansio ne Domande Punteggio B4.a - Per og ni op erazio ne c on pres enza di ag enti c himici rou tinaria o stra ordin aria, (s versa me nto accid ent ale, g uast o, ma nut enzio ne s traordi naria ecc.) ch e p ossa prese nt are p ericoli per la salu te deg li op erat or i:

- esiston o e son o applic ate proce dure scr itte di la voro . -10 B4.b - Per og ni op erazio ne c on pres enza di ag enti c himici ro utinaria o str aordin aria (s versa me nto accid ent ale, g uast o, ma nut enzio ne s traordi naria, ecc.) ch e possa pres ent are pericoli p er la sal ute deg li o perat or i:

- esiston o e son o applic ate proce dure scr itte di pr im o int erven to in cas o di s o vraes posizio ne accide nt ale. -10 B4.c - Gli ag enti c himici n ella zo na di la voro/st occag g io son o co nt enu ti: - in recipien ti chiusi, etich ett ati (a nche q uan do pro vvisori) e c ostituiti da m ateriale ido ne o r ispe tto al co nte nu to; anc he l e even tuali c on dutt ure prese nti rec ano ido ne a seg n alazio ne del c ont en uto . -5

B4.d - L'ag en te c himico che pres ent a pericoli p er la sal ute di tip o t ossicolog ico: - vie ne utilizzato diluito . -1,5 B4. m - L a sos tituzio ne dei filtr i d ei presi di so pra co nsider ati vien e effe ttu ata co n le s eg ue nti m od alità: - ci si r ifer isce alle sp ecifiche tec niche d el presidi o stess o. 0 B4.n - La zo na di la voro è pos ta all'aperto , in l uog o: - sufficient e men te ventila to. -3 B4.p - Nelle vicina nze della p ostazi one di la voro: - sono pre visti la vabi, l a vaocc hi, docc e o altr i siste mi di deco nt amin azio ne do po c ont att o cu ta neo o d oc ulare. -3 B4. x - Gli add etti c he m anip olan o ag enti c himici: - sono i nfor mati e co nsa pe voli dei r ischi prese nta ti d alle sost anz e chi mich e ch e u tilizzano. -3 B4. y - Nella zon a di la voro : - esiston o seg n ali che e vid enzia no i pericoli prese ntati dag li ag en ti chimici e ch e prescrivono i co mp orta me nti corretti da ado ttare o vie ta no q u elli pericolosi.

-1

B4.z - Gli ag enti c himici ch e p ossie don o pericoli p er la sal ute deri va nte da carat ter istiche fisiche o mo dalit à o perati ve: - ve ng on o m ani polati/s tocc ati a dot ta ndo prec auzio ni tec nich e collet tive (p. e. c oib ent azioni) . -3

B5 - DISPOSITIVI DI PROTEZ IONE INDIVIDUALE Si valut a la prese nza e l' ido neità d el g rado di pro tezio ne off erto dai dispositi vi di prot ezion e in di vidu ale ado tta ti Domande Punteggio B5.a - Cons eg uen te me nte al r ischio di co nta tto cut an eo nelle op erazioni/sit uazi oni ro utin arie: - sono s tati asseg n ati ido nei g u anti prot etti vi/occ hiali/tu te prot etti ve. -2 B5.b - Cons eg uen te me nte al r ischio di in alazion e nelle op erazioni/sit uazio ni ro utinarie : - sono s tat e ass eg nat e id on ee m ascher e pro tetti ve. -2,5

E Salute = ∑ Punteggi Domand e = -29

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Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

ANALISI RISCHIO SICUREZZ A Veng o no di seg uito valuta ti l’Indice di Dan no in b ase alle cara tter istich e fisiche e chi mico-fisiche d ell’ag ent e chimico e l’In dice di Esposizio ne i n b ase alle mo dalità di u tilizzo d ell’ag ente chimic o n el rep arto. PROPRIET A’ CHIMICO - FISICHE PERICOLOSE Simboli Descriz ione

F Facilmen te i nfia mm abile

Frasi R Descriz ione del rischio PPF R11 Facilmen te i nfia mm abile 10

Proprietà Chimiche Per icolo se PSS L' ag ent e chi mico è st abile 0

D Sicurezza = 10

B1 - MODALITÀ DI L AVORO Si valut an o l e co ndizio ni in cui l'ag e nte chi mico vie ne la vorato /pro dott o/st occat o , di m od o da p oter valut are le pr oba bilità di a vveni me nto di reazioni pericolos e p er la sicur ezza Domande Punteggio B1.n - Il luog o /la zo na di la voro in og g etto è classific ato s eco nd o il D .M . 1 0 marzo 19 98 a r ischio di inc endi o: - Basso 0

B2 - FREQUENZA E TEMPI DI UTLIZZO Si valut a la freq uenz a e la dura ta di utilizzo dell'ag ent e chi mico Domande Punteggio B2.a - L'op erazio ne c he c o mport a es posizio ne all'ag ent e chi mico vie ne eseg uit a: - abb asta nza freq ue nte me nt e (circa 1 g iorno /set tima na). 3 B2.b - Nella g iornat a la vorati va la durat a co m plessi va dell'esp osizione all'ag ent e chi mico è: - trascurabile ( me no di 1 ora/g iorno). 0,5

B3 - QUANTIT ATIVI UTILIZZATI N ELLA F ASE DI L AVORO Si defi niscon o le cl assi di q u antit à u tilizzate nell'op erazion e co nsid erata Domande Punteggio B3.a - Nell'operazi one ch e co mp orta l'es posizion e all'ag ente c himico si pre ved e di utilizzarne un a q ua ntit à: - trascurabile. 1

B4 - FATTORI DI RIDUZIONE DELL'ESPOSIZIONE Si valu ta la pres enz a e l'efficacia deg li elem en ti tecnici org anizzati vi e proc edur ali di prevenzio ne e pr otezio ne , dei disp ositivi di pro tezio ne colletti va, dei disp ositivi di pro tezio ne i ndi vid uale, d ell' informazi one-f orm azion e-ad destra m ent o d eg li oper ator i alla m ansio ne Domande Punteggio B4.a - Per og ni op erazio ne c on pres enza di ag enti c himici rou tinaria o stra ordin aria, (s versa me nto accid ent ale, g uast o, ma nut enzio ne s traordi naria ecc.) ch e p ossa prese nt are p ericoli per la sicurezza d eg li opera tor i:

- esiston o e son o applic ate proce dure scr itte di la voro . -10 B4.b - Per og ni op erazio ne c on pres enza di ag enti c himici ro utinaria o str aordin aria (s versa me nto accid ent ale, g uast o, ma nut enzio ne s traordi naria, ecc.) ch e possa pres ent are pericoli p er la sicurezz a d eg li oper ator i:

- esiston o e son o applic ate proce dure scr itte di g estion e di un'e m erg enza s uscitat a d alle propriet à p ericolose d el'ag ente o correlat a a d esse. -10

B4.c - Gli ag enti c himici n ella zo na di la voro/st occag g io son o co nt enu ti in recipi enti c hiusi: - adeg u ata me nte etic het tati (a nch e q ua nd o pro vvis ori) e costit uiti d a m at eriale id on eo r isp etto al c ont en uto; a nche le even tuali c on dutt ure prese nti rec ano ido ne a seg n alazio ne del c ont en uto .

-5

B4.d - L'utilizzo di ag en ti p ote nzialm ent e esplosi vi e d ei g as co mpressi e liq uef atti a vvien e: - sempr e in c on dizioni di l a voro/s tocc ag g io che non es pong o no il reci pient e a ca dut e e/o urti accid en tali e d in asse nza di fo nti di c alore o fia m me o scintille . -7

B4.j - Gli a dd etti c he ma nipol an o g li ag enti c himici: - sono i nfor mati e co nsa pe voli dei r ischi prese nta ti d ag li ag enti chi mici che utilizzan o. -3 B4. k - Gli ag enti c himici ch e p ossie don o pericoli p er la sicurezz a d erivanti da c aratt er istiche fisiche o mo dalità opera tive:

- ve ng on o m ani polati/s tocc ati a dot ta ndo prec auzio ni tec nich e collet tive (p. e. c oib ent azioni) e /o i ndi vidu ali (g uanti isolanti, s tivali an tiscivolo, ecc.).

-3

B4.l - L'u tilizzo di u n ag ent e infia m ma bile co n vapori più p esa nti d ell'ar ia è s ott opos to ad un insie me di ca utel e: - atte a sc ong iurare la possi bilità di un a stra tificazion e dello st esso nelle co ndo tte (ventilazi on e, se nsori di conce ntrazio ne, as pirazion e co n car atter istich e t ecnich e e prog et tuali id on ee , ecc.). -2

B4.n - L'ag en te c himico che pres ent a pericoli p er la sicurezz a di tipo c himic o-fisico (esplosi vit à, c om bure nza, infiam ma bilità):

- vie ne utilizzato diluito . -1,5

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CONSULENZE E SERVIZI INTEGRATI IN MATERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO

BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 284 di 315

Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6 Amministratore : Dott. Pietro D’Achille Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9 Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]

Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

B4.p - I pr esidi a ntinc endi o, in relazio ne alla tip olog ia d eg li ag enti c himici e d alle int errelazioni fr a pro dot ti inco mp atibili o che au me nta no il c ar ico d' ince ndio , so no :

- adeg u ati alla tipol og ia di inc en dio ch e può s vilup parsi. -6 B4.q - I pr esidi a ntinc endi o so no sott op osti alla m an ute nzion e c on periodicit à: - alme no s em estrale . 0 B4. w - Nella z on a di l a voro: - esiston o seg n ali che e vid enzia no i pericoli prese ntati dag li ag en ti chimici e ch e prescrivono i co mp orta me nti corretti da ado ttare o vie ta no q u elli pericolosi. -1

E Sicurezza = ∑ Punteggi Domand e = -44

QUADRO RIEPILOGATIVO INDICI DI RISCHIO CHIMICO

Tramite g li Indici di D ann o e di Es posizion e calc olati n ella sezi one 6, si valuta l’IRC (Indice di R ischi o Chimic o) per la s alut e e per la sicurezza e il relati vo li vello di r ischio deg li ag en ti chi mici prese nti in azie nda .

SUPERMERCATO Agenti Chimici IRC Salute Rischio Salute IRC Sicurezza Rischio Sicurezza

DETERGENTE UNIVERS AL E - 5 41 30 - 9,01 BASSO -18,99 IRRILEVANTE

IPOCLORITO D I SODI O -11,99 IRRILEVANTE -17,49 IRRILEVANTE

ALCOOL ETI LICO -15,99 IRRILEVANTE -13,49 IRRILEVANTE

QUADRO RIEPILOGATIVO Rischio chimico d ei reparti

VALUTAZ IONE RISCHIO CHIMICO DELL’AZ IENDA

In seg uito ag li Indici di R ischio Chimic o calcola ti si valut a il livello di r ischio dei rep arti prese nti e in fine si val uta il r ischio d ell’azien da. In base al li vello di r ischio, il d at ore di l a voro i ntrapr end erà azioni di verse.

Nome Reparti Tipo di Rischio

SUPERMERCATO BASSO PER L A SALUTE E IRRILEVANTE PER L A SICUREZZA

Classificaz ione comp lessiva: BASSO PER L A SALUTE E IRRILEVANTE PER L A SICUREZZA

RISCHIO NON MODERATO Poiché il R ischio r isulta B asso per la Salute e Irrilevante per la Sicurezza , verran no ad ott ate l e seg u enti misure (art. 224):

� prog ettazi one e org anizzazio ne dei sist emi di la vorazion e sul l uog o di la voro ; � fornitura di a ttrezza ture i do ne e p er il la voro s pecifico e rel ati ve proce dure di ma nut enzio ne ad eg uat e; � r iduzione al minim o del n u mero di la vorator i ch e s ono o potr ebb ero essere esp osti; � r iduzione al minim o della dura ta e d ell’intensit à dell’esp osizion e; � misure ig ienich e a deg u ate ; � r iduzione al minim o della q u antit à di ag enti prese nti s ul luog o di la vor o in f unzi on e d elle n ecessit à d ella la vorazion e; � met odi di la voro a ppro priati com prese le disp osizioni che g aran tiscon o la sicurezza nella ma nipolazi on e, nell’im mag azzin am en to

e n el trasp orto s ul luog o di la voro di ag en ti chimici pericolosi no nchè d ei r ifiuti ch e co nte ng on o d etti ag enti c himici. Si applica no, altresì, i seg ue nti articoli del D .Lg s. 81 /2 008 in ag g iunta a q ua nto g ià disp osto d all’Art. 224 (M isure e pr incipi g enerali per la pre venzi on e d ei r ischi) e all’Art. 227 ( In form azion e e for mazio ne per i l a vorat or i) , o vvero :

Art. 225 (M isure sp ecifiche di pro tezio ne e di pre venzio ne) Art. 226 (D isposizioni in caso di inci de nti o di e merg enz e) Art. 229 (Sor veg lianza sa nitar ia) Art. 230 (Cartelle sa nitar ie e di r ischio) Il dat ore di la voro ha l’ob blig o di:

� prog ettare a ppro priati proc essi la vor ati vi e c ontrolli t ecnici, nonc hé fornire attrezz at ure e m ateriali adeg u ati; � appro nt are a ppro priate mis ure org anizz ati ve e di prot ezion e colle tti ve alla f ont e d el r ischio; � predisp orre le op port un e misur e di prot ezio ne in divi duali, c om presi i dispositi vi di pr otezi one i ndi vidu ali, q ualora no n si r iesca a

pre venire con altr i m ezzi l’esp osizion e; � atti vazio ne s or veg lianza sa nitar ia dei la vorator i a n orma d eg li articoli 229 e 23 0. � predisp orre proc ed ure e disp osizioni in cas o di inci de nti o di e merg enz e

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PIANO DI MIGLIOR AMENTO

PIANO DI ATTUAZIONE Eliminaz ione o sostituzione deg li ag enti pericolosi A seg uito della valu tazio ne eff ett uat a si è reso nec essario s ostituire g li ag enti chi mici r iten uti p ericolosi co n q uelli r iten uti me no pericolosi presen ti sul merca to, ai fini della salut e e d ella sicurezz a d ei la vor ator i es posti alle f asi la vor ati ve. Attra verso u n' indag ine di mercat o si s ono indi vid ua ti alcu ni ag e nti chi mici in sos tituzio ne dei g ià no min ati ag e nti chi mici p ericolosi. Progettazione e Organ izzazione dei pro cessi lavorat ivi Nelle atti vit à co n r ischio di es posizio ne no n m od erat a g en eralm ent e si proc ed erà e vita ndo so vra pp osizione di più a tti vità l a vorati ve e d allont ana nd o la vorat or i estran ei alle sud de tte atti vit à. I noltre si pre ve dera nn o in ter ve nti di ad eg ua men to e/o sostit uzion e e/o ma nut enzio ne dei s eg ue nti im pian ti a mag g ior r ischio Dispositivi di controllo presenti Non è pre vist a l' installazio ne di disp ositi vi di c ontrollo n ei r ispetti vi c antier i atti a r ilevare e ven tu ali fug he di ag enti c himici. Attrezzature e materiali Le attrezz ature di la voro d o vra nno ess ere marcat e CE. Esse sara nno sot top ost e a r eg olare prog ram ma di m an ute nzion e e verifica perio dica da c oncor dare c on l e fig ure del S er vizio di Pre ve nzion e. Misure di protez ione co llettiva e individuale (D.P. C. e D.P.I .) Non so no pre visti b acini di co nte nim ent o ch e tra tte ng ano g li ag enti chi mici in cas o di fu oriuscita accide nt ale e di altre misure di prot ezion e colletti va. I D .P.I. sara nn o reg olarm ent e distr ibuiti, c ontrolla ti e s ostituiti i n cas o di m alfunzi on am ent o o rott ura. Attività di formazione e informazione Nel pian o di form azio ne s aran no pre viste mis ure t ecnich e di ma nip olazion e, i mm ag azzina m ent o e trasp orto di ag e nti chi mici, n onc hé c orsi di infor mazio ne s ui r ischi pres enti nei l uog hi di l a voro deri va nti d all'uso di ag enti c himici pericolosi e corsi di ad destr am ent o d ei la vorator i sull'uso d ei DPI. Si do vrà cons eg nare a d og ni la vorat ore la sc he da di sicurezz a di t utti g li ag en ti chi mici da l ui stess o ma nipola ti. Monitoraggio dei livell i di esposizione d egli agent i per icolosi A seg uito della valu tazio ne eff ett uat a d o vran no esser e pre visti r ilie vi stru me ntali per l’indi vid uazio ne dei valor i limite di es posizio ne professio nal e. Sorveglianza san itaria dei lavoratori A carico del M e dico Co mp ete nt e

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MISURE E PRINCIPI GENER ALI PER L A PREVENZIONE D EI R ISCHI

ISTRUZIONI GENER ALI DI SICUREZZA

I la vorat or i esp osti ad ag enti c himici d e vo no att en ersi alle seg u enti istr uzioni mini me di sicurezz a: 1. custo dire g li ag enti chi mici in co nt enit or i chiusi e d in l uog hi pr otet ti, lo nta no da fo nti di c alore, fia mm e e scintille. 2. Verificare c he g li ag en ti chi mici utilizzati o st occati disp ong a no delle sche de di sicur ezza i n 1 6 pun ti e d ag g iornat e in relazio ne alle

indicazio ni tec niche di cui al D .M . 07 s ett em bre 2 00 2. 3. Prima di iniziare le atti vit à verificare c he no n vi sia no elem en ti di os tac olo o di p ericolo per il corrett o s volg ime nt o d elle a tti vità

stesse. 4. Prima di iniziare le atti vità verificare la pres enz a di e vent uali m ezzi di con teni me nto (sa bbi a, seg at ura, stracci, ecc.) deg li ag enti

chimici in c aso di f uoriuscita accid en tale, in c onf ormit à a q ua nto pre vist o al pu nto 6 della sch eda di sic urezza o da s pecific he proced ure in tern e.

5. Verificare ch e i dispositi vi di pro tezio ne c olletti va (D .P.C .) sia no pres en ti e fu nzion an ti, in caso c ontr ar io, infor mare il diret to superiore .

6. Verificare ch e i DPI d estina ti allo s volg imen to delle m ansio ni sian o in do tazio ne e ch e no n pres enti no ele me nti di det er ioram en to. 7. Durante le atti vità usare i DPI in d otazi one e pre visti n ell’app osita proc edur a. 8. Infor mare il diretto su periore di og ni e ven tu ale a no malia r iscontra ta. 9. Durante l’uso deg li ag en ti chimici no n m ang iare e n on fu mare . 10. Prima di bere assicurarsi che non vi sia no ele me nti di co nta min azion e chi mica e , nel c aso, t og liere e ve ntu ali g uanti e la varsi le

ma ni e/ o il volt o. 11. Prima delle pa use per il pra nzo eff ett uare un a scru polos a p ulizia d elle ma ni, d el viso e d el vesti ar io. 12. In c aso di maless ere, ing estio ne i ndirett a o altra sit uazio ne di s o vraes posizion e da ag en ti chi mici proc ed ere attra verso le seg u enti

azioni:

a) inform are il pre post o; b) consult are la sche da di sicurezz a; c) atti vare, se nec essario, l e proc ed ure di pr im o socc orso; i n og ni c aso, il t elef on o di em erg enza d a r icordare è il n. 118.

DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE (DPI) Saran no utilizzati id on ei DPI marc ati “CE”, al fi ne di r idurre i r ischi di da nni diretti alla salut e dei la vorat or i deri van ti d alle at tivit à effe ttu ate duran te l’us o di ag en ti chimici pericolosi. In p articolare i r ischi s on o leg ati a:

• proiezioni di schizzi; • inalazio ne di ag e nti chi mici g assosi o i n e vap orazio ne ( in particol are pr esenz a di CO e d ossi do di az oto in lu og hi chiusi) ,

va pori, ne bbie ecc.; • ag g ressioni chimich e d a aci di o alcali; • cont atti co n ag enti c himici tro pp o caldi o tro pp o fre ddi c on r ischio di ustioni, co ng elam en to/ra ffred da me nto rep enti no.

In f unzio ne deg li ag en ti chimici utilizzati, occorrerà in doss are u no o più dei seg u en ti DPI marca ti “CE” (o q uelli indica ti in mo do s pecifico dalle proce dure e d alle sc he de di sicurezza). In de ttag lio :

• D.P.I. d egli occhi : occhi ali, visiere e scher mi. • D.P.I dell'apparato respiratorio : m asch ere, s emi masc here, facci ali filtranti ed aut orespirat or i.

L e masc here s on o di verse, s pecifich e p er il tipo di ag ent e chi mico dal q ual e ci si vu ole proteg g ere:

• m ascherin e ig ienich e p er p olveri inn ocue o irr itan ti, p er filtrazion e di m ateriale con dia me tro >=5µ ; • FFP1 per la protezi on e da p olveri noci ve, a erosol a b ase acq u osa di m aterial e particellare (>=0,0 2µ ) oppure q ua nd o la

conce ntrazio ne di co nt amin an te è al massi mo 4, 5 volt e il corr ispo nd ent e TL V (valore li mite di sog lia);

• FFP1 p er la pr otezio ne da va pori org anici e va pori acidi per c once ntrazio ne di co nt ami nan te i nfer iore al r ispet tivo TL V; • FFP2 p er la prot ezion e d a pol veri a m edi a t ossicità, fibre e a erosol a bas e acq u osa di mat eriale particellare (>=0,02 µ ) e

fumi me tallici per c onc entrazi oni di c on ta mina nt e fin o a 10 volt e il valore limite ( buo na efficie nza di filtrazio ne);

• FFP3 per la pr otezi one da pol veri tossich e, f umi a erosol a bas e acq u osa di mat eriale p articellare t ossico co n g ranulom etr ia >=0, 02 µ per co nce ntrazio ni di c ont ami na nte fino a 50 volte il T LV (ot tim a ef ficienz a di filtrazi one);

• masc here c on filtr i an tig as di class e 1, 2, 3, r isp etti va me nt e co n piccola, m edia e g rande ca pacit à di assor bime nt o e co n colorazioni distint e d ei filtr i, in particol are:

m arrone per g as e va pori org a nici g r ig io per g as e va pori in org anici g iallo per anidr id e solf orosa , altr i g as e va pori acidi verde p er a mm oniac a e su oi d eriva ti org anici blu/ bianc o per ossi di di azot o rosso/ bianc o p er m ercurio

• D.P.I. delle mani: g uan ti. L a scelt a de ve ess ere f att a in b ase a ciò ch e p otre bbe ag g redire le m ani, in fat ti esisto no g u anti

specifici co ntro le ag g ressioni chi miche da acidi o alc ali e g ua nti per p ossibili con tat ti co n sost anz e cal de o fre dd e. • Indumenti di protezione: c api di ab big liame nto partic olar i che tut ela no il cor po in tero da ag g ressioni chi miche.

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MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI

Prima d ell’attività

• tutt e le lavorazio ni de vo no ess ere prec edu te d a un a valut azion e tes a ad e vit are l’impieg o di ag enti chi mici pericolosi e a

sostituire ciò ch e è pericolos o c on ci ò ch e n on l o è o lo è me no ; • pr ima d ell’impieg o dell’ag en te chi mico s pecifico occorre co nsult are l’etich ett atur a e le istruzi oni p er l’uso co nte nu te n ella

sched a di sic urezza al fin e di ap plicare le mis ure pi ù o pp ortun e; • la q uantit à dell’ag ent e c himico da impi eg are d e ve essere r idott a al mini mo r ichiesto d alla la vor azion e; • tutti i lavorator i ad de tti o com unq u e prese nti de von o essere a deg u ata m ent e infor mati e for mati sulle mo dalità di d ep osito e di

impieg o deg li ag e nti c himici, s ui r ischi per la sal ute co nn essi, sulle a tti vità di pre ve nzion e da p orre in esser e e sulle proc ed ure anch e di pron to s occorso d a a dot tare i n cas o di em erg enza .

Durante l’attività

• è fa tto assol uto di viet o di fu mare, m ang iare o b ere s ul pos to di la vor o; • è indisp ens abile in doss are i D .P. I. id onei (g ua nti, masc here per la protezi one delle vi e respirat or ie, t ute etc.) d a a do ttarsi in

funzio ni d eg li specifici ag en ti chi mici prese nti.

Dopo l’attività • tutti g li esp osti d e vo no s eg uire u na scr upol osa ig ien e p erson ale c he de ve c om pren dere anc he il l a vag g io delle m ani, dei g u anti

e d eg li altr i indu me nti ind ossa ti; • de ve ess ere pres tat a un a particol are att enzio ne alle mo dalità di smalti men to d eg li eve ntu ali residui della la vorazion e (es.

cont enitor i usati) .

PRONTO SOCCORSO E MISURE DI EMERGENZ A

Come disp osto dall’Articolo 2 26 del D . Lg s. 81 /0 8, f erme resta nd o le disp osizioni di c ui ag li articoli 4 3 e 4 4, nonc hè q uelle pre viste dal decret o d el M inistro d ell’intern o in da ta 10 marz o 1 99 8, p ub blicato n el S.O alla G azze tta U fficiale n. 81 del 7 a prile 19 98 , il da tore di lavoro, al fin e di proteg g ere la salu te e la sic urezza dei la vorat or i dalle c ons eg ue nze di incid enti o di e merg enze d eriva nti dalla prese nza di ag enti c himici pericolosi s ul luog o di la voro, predisp on e proc ed ure di inter vent o a deg u ate da at tuarsi al verificarsi di t ali e ve nti. A tal fi ne veng o no q ui di seg uito ide ntificat e le pr im e mis ure di pron to s occorso e di e merg enz a: Al verificarsi di situ azioni di allerg ie, in tossicazio ni e /o aff ezioni r ico nduci bili all’utilizzo di ag enti c himici è nec essario co ndurre l’interessat o al più vicin o ce ntro di Pro nto Socc orso. È bu on a n orm a r icordare ch e la g ra vità dell’int ossicazio ne o lesio ne è f unzio ne d ella distr ib uzion e, della c onc entrazi one e del mecc anism o di azio ne dell’ag en te tossico nei tessu ti e neg li org ani d el corp o u m an o. Q ualora a vveng a un inci de nte c on ag en ti pericolosi è n ecessario , se possi bile, re perire n el mi nor t em po possi bile la sc he da di sicurezza d o ve pot er co nsult are le a vvert enze tossicolog iche, d a co nser vare a disposizio ne del perso nal e sa nitar io. D i seg uito so no r ip ortat e alc un e mis ure di pr imo socc orso p er co ntat to accide nt ale d a ag enti c himici:

INGESTIONE In cas o di i ng estion e accide ntal e n on pro voc are il vo mit o, ma no n os tacol ar lo se s po nt ane o. Un’indicazio ne s ulla n at ura d ella sos ta nza ing erita p uò essere de dot ta dalle con dizioni dell’infort un ato : n el cas o di ing es tion e d a caustici o corrosi vi sara nno pres enti l esioni e n ecrosi n ella bocca e nelle g ol a, in c aso di s olventi no n acq u osi sarà pres ent e u n o dore etere o o aro matic o n ell’alito. In cas o di bruciore o dolor e int ens o a bocc a e g ola, f ar b ere se p ossibile 1 o 2 albu mi d’ uo vo co n u n bicc hiere di acq ua . Non so m ministrare i n n essu n cas o bic arbo nat o p erché s vilup pan do CO2 dilat ereb be l a mucos a g astr ica g ià lesi on ata.

CONTATTARE QUANTO PRIM A IL CENTRO ANTIVE LENI PIÙ VIC INO

CONTATTO CUTANEO

In cas o di ustio ni co n ag e nti chi mici, la g ra vità dell’usti on e dip en de dalla conc en trazion e della s osta nza e dal t em po di co nta tto co n la cute. D iluire più veloc e men te possi bile la s osta nza l a va ndo a bbo nd ant e men te c on acq ua o c on s oluzio ne fisiolog ica. R imuo vere i ves titi della zo na c olpita . Contin uare il la vag g io con acq ua dura nte il trasp orto dell’accid ent ato . Determin are q u ale sos ta nza ha de termi nat o l’ustio ne. In cas o di c aus ticazion e la vare c on acq ua c orrent e p er 1 0-15 min uti. In cas o di c aus ticazion e da acido a pplicare s oluzio ne di bicar bon at o di s odio . In cas o di c aus ticazion e da alcali a pplicare ace to. Non la vare mai u n’usti one d a f osforo , p erché pu ò d et ermin are u na perdit a di tess uto , ma t a mpo nare d elicata me nte co n acq u a.

INALAZ IONE

Allonta nare l’infortu na to dalla z on a co nt amin at a e c on durlo all’ar ia a perta o i n zo na aera ta. In cas o di asfissia, pratic are la res pirazio ne artificiale. Non so m ministrare ar ia o ossig en o d a co nt enitor i a pressi one . Conta ttare q uan to pr ima il c entr o a nti vele ni più vicino.

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SEGNAL I DI AVVERTIMENTO

Per com plet are le misure di pr e venzi on e e pro tezio ne e per r ispet tare e tut elare g li stan dard di sicur ezza n ei luog hi di la vor o è opp ortu no usare s eg nali di a vverti me nto e di sicurezza . Qua ndo vi son o la vor azioni o d us o di prod otti p ericolosi ( infia mm abili, es plod en ti, corrosi vi, asfissia nti, ir r itanti, tossici, ecc .) è b uo na norm a es porre in m od o molto chiar o seg n ali che a vvert on o d ella pres enz a di pericol o chi mico-fisico. D i seg uito so no r ip ortati alcuni s eg nali di a vverti me nto:

sos tanz e velen ose ma teriale i nfia mm abile ma teriale c o mbur ent e

sost anz e corrosi ve ma teriale esplosi vo s osta nze noci ve irr itanti

Anch e i recipi enti, i s erb atoi, l e t ubazi oni c ont en enti liq uidi o g as n oci vi o pericolosi de von o ess ere c hiara me nte i de ntificati nel cont enu to e co ntrass eg nati c on i r elati vi sim boli di pericolo .

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allegato 3

MMOOVVIIMMEENNTTAAZZIIOONNEE MMAANNUUAALLEE

ddeeii CCAARRIICCHHII –– MM..MM..CC..

AArrtttt.. 116677 –– 117711 ddeell TT..UU..SS..LL.. DD..LLggss.. 8811//0088

VALUTAZIONE DEL RISCHIO SOLLEVAMENTO SEMPLICE

Si allegano :

TABELLE di CALCOLO

AOOrig

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AD Dest ina zion e

L inea

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metri

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Origine

Lin ea asi mm etr ia

Destin azio ne

HOOrigine

HDDesti nazi one

VOOri gine

VDDes tinazione

Lin ea rif. fr ont ale

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BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 290 di 315

Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6 Amministratore : Dott. Pietro D’Achille Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9 Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]

Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

MOVIMENTAZIONE MANUAL E DEI C ARICHI

RELAZIONE INTRODUTTIVA Per m o vim ent azion e ma nu ale dei carichi s’in ten de q uel co mpl esso di o perazio ni di trasp orto o di s osteg n o di un carico ad op era di un o o più la vorator i, c om prese le azi oni del s olle vare, de porre, tirare, portar e o s pos tare un c arico c he, per le loro caratter istich e o in c onseg u enz a d elle c ondizio ni erg on omic he s fa vor e voli, p osso no co mp ortare r ischi di lesioni d orso-lom bari. Una n on c orrett a m o vim ent azio ne ma nu ale, i nfa tti, p uò pro vocare distorsio ni, lo mb alg ie ( il comu ne m al di schien a), lo mbalg ie acut e ( il cosid dett o “colp o della str eg a”), ernie del disco (co n p ossibile c ons eg uen te sciatalg ia), strap pi m uscolar i, fino alle lesi oni dorso-lo mb ari g ravi. Come cons eg ue nza, le affezi oni cro nico-deg e nera tive d ella c olon na verte brale, s ott o il pro filo d ella molt eplicità delle s off erenz e e d ei costi eco no mici e s ociali ind otti (ass enz e p er m alatti a, cur e, c am bia men ti di lavoro, in validità), r appr esen ta no un o d ei pr incip ali pro blemi s anit ar i nel mo nd o d el la voro. Infa tti, circa il 2 0% deg li infortu ni la vorati vi a vvie ne a li vello del rac hid e lo mb are in occasio ne di atti vità di solleva men to di og g etti pesa nti eseg uite in mo do i mpru de nte. I r ischi colleg a ti alla mo vi me ntazi on e m an uale dei carichi c oin volg on o molt eplici ele m enti la vorati vi e d in di vidu ali. Una val utazio ne q uan titati va d ei r ischi pre nder à in esa me:

• le caratt er istiche del c arico • lo sforzo fisico r ichiest o • le caratt er istiche dell’a mbie nt e di l a voro.

Caratteristiche d el carico Per q uan to r ig uard a le c aratt er istiche del c arico, si potre bb e pres en tare un r ischi o (tra l’altro dorso-lo mb are) q ua nd o:

il car ico è tro pp o p esa nte è ing om bran te o dif ficile d a a fferrare è in eq uilibr io insta bile o il suo con te nut o r ischia di sp ostarsi è colloc ato in un a posizion e tale per cui de ve ess ere t en ut o o m an eg g iato a d un a cert a distanz a dal tronc o o co n una torsio ne o

inclinazion e d el tro nco può , a m oti vo della s trutt ura es tern a e /o della c onsist enz a, co m portare lesio ni per il la vorat ore, in p articolare in cas o di urto.

Sforzo fisico r ichiesto Per q uan to r ig uard a lo s forzo fisico si p otre bbe pres ent are un r ischio (tra l’altro dorso-lo mb are) q uan do :

è ecc essivo può esser e ef fet tua to s olta nto co n u n mo vim en to di torsio ne del tr onco può co mp ortare un mo vi me nt o brusc o d el carico è co mpiu to c on il c orpo i n p osizion e inst abile .

Caratteristiche d ell’ambiente di lavoro Le c aratt er istiche dell’am bie nte di la voro p osso no au me nt are le possibilità di r ischio (tra l’altro dorso-lo mb are) nei s eg ue nti casi:

lo spazi o libero , in particolar e vertical e, è insu fficien te per lo s volg imen to dell’atti vit à r ichiest a il pa vim ent o è ineg u ale, q uin di pres en ta r ischi di incia mp o o di sci vola me nt o p er le sc arpe c alzat e d al la vor atore il post o o l’a mbie nte di la voro n on co nsen to no al la vorat ore la m o vim en tazio ne m an uale di c arichi a u n’altezz a di sicurezz a o in b uo na

posizion e il pa vim ent o o il pian o di la voro pres ent a disli velli ch e im plican o la ma nip olazion e del c arico a li velli di versi il pa vim ent o o il pu nto di app og g io son o inst abili la te mp eratur a, l’u midità o la circolazio ne dell’ar ia so no ina deg ua te.

Esigenze connesse all’attività

sforzi fisici che s ollecita no in p articolare l a colo nn a vert ebral e, tro pp o freq u enti o tro pp o prol ung ati period o di r ip oso fisiolog ico o di recu pero insu fficient e distanz e tro pp o g randi di solle vam en to, di a bb assa me nto o di trasp orto r itmo im pos to da un process o c he il la vorat ore n on pu ò mo dulare

Fattori individuali di r isch io

inidon eità fisica al c om pito d a s volg ere indu me nti calz ature o altr i eff etti perso nali in adeg u ati p ortati dal l a vorat ore insufficie nza o in adeg u at ezza delle c on osce nze o d ella f ormazi on e

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BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 291 di 315

Sede Legale in Via Galileo Galilei, 6 Amministratore : Dott. Pietro D’Achille Sede Operativa in Via E. Baccelli, 9 Contatti Utili : e-mail : [email protected] [email protected]

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CALCOLO DEL PESO LIMITE RACCOMANDATO PER ATTIVITA’ DI COMMESSA

(movimentazione manuale dei carichi - D.Lgs. 81/08)

Sesso F

Limite Po nd erale G en erico (CP) 20 Kg

Età Età > 18

METODO DI CALCOLO

Per il calcolo del PLR (pes o limit e racco ma nd at o) e dell’indice di solle vam en to IS, s on o sta te ap plicate le nuo ve f orm ule d el NIOSH (National Instit ute of Occup atio nal Saf et y an d Healt h), co ntrolla nd o, p er og ni sing ol a m o vim ent azio ne, si a i p ara metr i all’or ig ine ch e al termin e d ella st essa. L’indic e di s olle va me nt o p er og ni sing ola m o vime nt azion e è , di c ons eg uenz a, il mag g iore tra i du e corr ispo nd enti calcolati r ispe tti va me nte con i p aram etr i r ilevati all’or ig ine della mo vi me ntazi one e alla d estin azio ne della s tessa .

DATI RILEVATI NEL CORSO DELLA MOVIMENTAZIONE Carico sollevato (PS) : 30 Kg

DESCRIZIONE PAR AMETRO RILEVATO Sigla Origine Destinazione

Altezza da terra d elle mani (cm) A 40 120

Fattore Correzione Altezza AM 0,8 95 0,8 65

Distanza verticale di spostamento del peso fra iniz io e fine sollevamento (cm) B 80

Fattore Correzione Distanza Verticale BM 0,8 76

Distanza orizzontale mani da baricentro corpo (cm) C 10 20

Fattore Correzione Distanza Orizzontale CM 1 1

Dislocaz ione angolare corpo (gradi) D 20 45

Fattore Correzione Dislocazione Angolare DM 0,9 36 0,8 56

Giudizio sul la presa del carico E BUONO

Fattore Correzione R elativo al la Presa EM 1 1

Durata Movimentazione Da 2 a 8 ore

Frequenza d ei gesti (N° atti al minuto) in relazion e al la durata F 2

Fattore Correzione Frequenza FM 0,8 8

DESCRIZIONE DELL A MOVIMENT AZIONE

CALCOLO DEL PESO L IMITE RACCOM ANDATO E DELL’INDICE DI FREQUENZA Dalla form ula:

Peso Limite Raccomandato (PLR) = CP x A M x B M x CM x D M x EM x F M Si ottie ne : All’ Origin e del la movimentazione

PLRO = 30 x 0, 77 5 x 0,8 65 x 1 x x 1 x 0 ,65 = 13,07 kg

Alla Destinazione d ella movimentazion e

PLRD = 30 x 0,9 25 x 0, 86 5 x 1 x 0,8 56 x 1 x 0, 65 = 13,36 kg

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Il pes o limite racco ma nd ato r isulta il minore tra PLRO e P LRD :

PLR = 11,42 kg L’indice di solle vam ent o r isult a p ari al rap port o tra il c ar ico ef fetti vam ent e mo vi me ntat o PS e d P eso Li mite Racc o man da to PLR :

IS = 3 0 / 13 ,07 = 2,0 kg

SINTESI DEI RISULTATI

Limite Po nd erale G en erico CP 20 Kg

Peso Eff etti va me nt e S olle vat o PS 20 Kg

Peso Limit e Racc om an dat o PLR 11, 42 Kg

Indice di S olle va me nto IS = PS /PLR 2,0

CLASSE DI RISCHIO

CLASSE DI RISCHIO 3

PRESCRIZIONI

E' NECESSARIA L'ATTIVIT A DI ADDESTR AMENTO

OBBLIGO DI VISITE MEDICHE

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CALCOLO DEL PESO LIMITE RACCOMANDATO PER ATTIVITA’ DI COMMESSO

(movimentazione manuale dei carichi - D.Lgs. 81/08)

Sesso M

Limite Po nd erale G en erico (CP) 30 Kg

Età Età > 18

METODO DI CALCOLO

Per il calcolo del PLR (pes o limit e racco ma nd at o) e dell’indice di solle vam en to IS, s on o sta te ap plicate le nuo ve f orm ule d el NIOSH (National Instit ute of Occup atio nal Saf et y an d Healt h), co ntrolla nd o, p er og ni sing ol a m o vim ent azio ne, si a i p ara metr i all’or ig ine ch e al termin e d ella st essa. L’indic e di s olle va me nt o p er og ni sing ola m o vime nt azion e è , di c ons eg uenz a, il mag g iore tra i du e corr ispo nd enti calcolati r ispe tti va me nte con i p aram etr i r ilevati all’or ig ine della mo vi me ntazi one e alla d estin azio ne della s tessa .

DATI RILEVATI NEL CORSO DELLA MOVIMENTAZIONE Carico sollevato (PS) : 30 Kg

DESCRIZIONE PAR AMETRO RILEVATO Sigla Origine Destinazione

Altezza da terra d elle mani (cm) A 0 100

Fattore Correzione Altezza AM 0,7 75 0,9 25

Distanza verticale di spostamento del peso fra iniz io e fine sollevamento (cm) B 100

Fattore Correzione Distanza Verticale BM 0,8 65

Distanza orizzontale mani da baricentro corpo (cm) C 10 15

Fattore Correzione Distanza Orizzontale CM 1 1

Dislocaz ione angolare corpo (gradi) D 0 45

Fattore Correzione Dislocazione Angolare DM 1 0,8 56

Giudizio sul la presa del carico E BUONO

Fattore Correzione R elativo al la Presa EM 1 1

Durata Movimentazione Da 2 a 8 ore

Frequenza d ei gesti (N° atti al minuto) in relazion e al la durata F 2

Fattore Correzione Frequenza FM 0,6 5

DESCRIZIONE DELL A MOVIMENT AZIONE

CALCOLO DEL PESO L IMITE RACCOM ANDATO E DELL’INDICE DI FREQUENZA Dalla form ula:

Peso Limite Raccomandato (PLR) = CP x A M x B M x CM x D M x EM x F M Si ottie ne : All’ Origin e del la movimentazione

PLRO = 30 x 0, 77 5 x 0,8 65 x 1 x x 1 x 0 ,65 = 13,07 kg

Alla Destinazione d ella movimentazion e

PLRD = 30 x 0,9 25 x 0, 86 5 x 1 x 0,8 56 x 1 x 0, 65 = 13,36 kg

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Il pes o limite racco ma nd ato r isulta il minore tra PLRO e P LRD :

PLR = 13,07 kg L’indice di solle vam ent o r isult a p ari al rap port o tra il c ar ico ef fetti vam ent e mo vi me ntat o PS e d P eso Li mite Racc o man da to PLR :

IS = 3 0 / 13 ,07 = 2,3 kg

SINTESI DEI RISULTATI

Limite Po nd erale G en erico CP 30 Kg

Peso Eff etti va me nt e S olle vat o PS 30 Kg

Peso Limit e Racc om an dat o PLR 13, 07 Kg

Indice di S olle va me nto IS = PS /PLR 2,3

CLASSE DI RISCHIO

CLASSE DI RISCHIO 3

PRESCRIZIONI

E' NECESSARIA L'ATTIVIT A DI ADDESTR AMENTO

OBBLIGO DI VISITE MEDICHE

PROCEDURE OPER ATIVE DI SICUREZZA

- Accatas tare con m ezzo m ecca nico i mat eriali occ orrenti (g uain e in g enere , b o mbol e e g as pro pa no) il pi ù p ossibile vicin o al luog o di utilizzazion e.

- M ovi men tare og ni rot olo di g u ain a co n al me no du e a dd etti alla la vor azion e. - Posizion are su b ase s olida l e b om bol e di g as prop an o d el p eso i nfer iore ai Kg 2 5.

SEQUENZA CORRETTA PER LA MOVIMENTAZIONE

MANUALE DI UN CARICO

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allegato 4

VVAALLUUTTAAZZIIOONNEE ddeellll’’EESSPPOOSSIIZZIIOONNEE

aall RRIISSCCHHIIOO VVIIBBRRAAZZIIOONNII

AArrtt.. 220011 TT..UU..SS..LL.. DD..LLggss.. 8811//0088

SISTEMA MANO – BRACCIO HAV

CORPO INTERO

Si allegano :

TABELLE di CALCOLO

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Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

RELAZIONE INTRODUTTIVA

GENERALITÀ Si defi niscon o vibrazi oni i pr ocessi dina mici ind otti in corpi elastici d a sollecit azio ni a ve nti c aratt ere r ipe titivo n el t em po. I p ara metr i caratter izza nti u na vibrazio ne s on o la freq uenz a, l a lung h ezza d’o nda , l’a mpiezz a, la velocit à e l’accelerazi on e. L’esp osizione u ma na a vibrazi oni mecc anich e ra ppres ent a u n f att ore di r ischio r ilevan te per i la vorator i espos ti. Il r ischio con ness o a d esp osizione di vibrazi oni dipe nd e d alle cara tter istich e e d alle co ndizio ni in cui veng o no trasm esse:

este nsion e d ella zo na di c ont att o co n l’og g etto c he vi bra (m ani, pie di ecc.) freq uenz a d ella vibrazio ne direzione di prop ag azion e tem po di es posizio ne

D l punt o di vist a ig ienistico, l'esposizio ne u ma na a vibrazio ni si dif fere nzia in:

Esposizio ne d el Siste ma M a no-Bracci o, indica ta co n acro nim o ing lese HAV (Ha nd Arm Vibra tion). Si r iscontra in lavorazio ni in cui s’impug nin o ute nsili vibra nti o m ateriali sott op osti a vi brazioni o im pat ti. Ques to tipo di vi brazioni poss on o ind urre a disturbi ne urolog ici e circolator i dig itali e lesioni oste oarticol ar i a carico deg li arti superior i, d efinit o co n ter mine unit ar io “Sindro me da Vi brazio ni M ano-Bracci o”. L'esp osizion e a vibrazi oni al siste ma ma no-bracci o è g en eralm ent e ca usat a dal c ont att o delle ma ni con l' imp ug nat ura di ute nsili ma nu ali o di m acchin ari con dot ti a ma no .

Esposizio ne d el corpo intero , indicat a con acro nim o ing lese WBV (W hole Body Vibrati on). Si r iscontra in la vorazi oni a b ordo di mezzi di mo vi me ntazio ne us ati in i nd ustr ia e d in ag ricoltura, m ezzi di trasp orto e in g en erale macc hinari in dustr iali vibra nti ch e tras met tan o vibrazi oni al c orpo i ntero . Tale es posizio ne pu ò co mp ortare r ischi di lo mb alg ie e tra umi del rac hid e p er i la vora tor i es posti.

Per ef fett uare la valutazi on e d ell’esposizio ne al r ischio vi brazioni si proce derà nel s eg ue nte m od o:

⇒ Indi vid uazio ne dei la vorat or i esp osti al r ischi o. ⇒ Indi vid uazio ne, per og ni la vorat ore, d el te m po di esp osizion e (rappres ent ati vo del period o di mag g ior esposizio ne i n relazio ne

alle ef fetti ve situ azioni di la voro). ⇒ Indi vid uazio ne ( marca e ti po) d elle sing ole m acchin e o at trezzat ure utilizzate . ⇒ Indi vid uazio ne, in relazi on e alle m acchin e e d a ttrezza ture utilizzat e, d el livello di es posizion e dura nte il lor o utilizzo. ⇒ Determin azio ne del li vello di es posizio ne g iorn aliero n orm alizzato al p eriod o di r ifer im en to di 8 ore.

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Si r iportan o i pr incipali r ifer im enti norm ati vi, a livello nazio nale e in tern azion ale, r ig uard anti l a pr e venzi on e d el r ischio vibrazi oni:

Rif. Normativo Contenuto

D.Lgs. 81/2008 Testo unico sulla s alut e e sic urezza sul la voro

ISO 2631-1/97 M echanic al vibratio n and sh oc k - E valuati on of hu ma n e xpos ure t o wh ole-bo d y vibra tion . P art. 1 : Ge neral req uiremen ts

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Rignano Flaminio (RM) 00068 Sito Web : www.626advice.com C.F. 09892801003 P.IVA 09892801003 Mobile +39. 328. 9439468 Tel./Fax +39. 0761. 508530

METODO DI CALCOLO

VIBRAZIONI TR ASMESSE AL SISTEM A M ANO - BRACCIO L’esp osizione a vi brazioni al siste ma m an o - bracci o si p uò q u antific are, me dian te l’acc elerazio ne eq ui vale nte po nd erat a in fr eq uenz a r ifer ita ad 8 ore di l a voro, d en otat a c on il sim bol o A(8). L’accelerazi on e eq ui val ent e p on dera ta in freq ue nza r if er ita a d 8 ore di la voro si calc ola me dian te la seg ue nt e for mula :

FcorrT

aA eW *

480*)8( max≡

nella q ual e:

• Te: durat a co m plessi va g iornalier a di esp osizion e a vi brazioni ( in min .).

• aW ma x valore m assim o tra

aaa

wz

wy

wx

*4,1

*4,1

do ve awx, awy

, awzson o i valor i r.m.s . dell’acceler azion e pon dera ta in

freq uenz a ( in m/s2) lung o g li assi x, y,z ( ISO 26 31-1: 19 97).

• Fcorr: Fattore di c orrezione (per c alcolare l’es posizio ne s tim ata i n ca mp o a p artire d ai da ti di c ertificazion e).

Nel caso i n cui il la vorator e sia esp osto a più f onti di vibrazio ni, c om e n el cas o di i mpieg o di più mezzi mecc anici n ell’arco d ella g iornat a lavorati va, l’esp osizione q uoti dian a a vibrazio ni A(8) sarà ot ten ut a m edi ant e la form ula s eg ue nte:

21

1

2 ]8[)8( ∑=

=n

i

iAA

do ve : A8i: A(8) parziale relati vo all’op erazio ne i-esi ma

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CONSULENZE E SERVIZI INTEGRATI IN MATERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO

BIANCANEVE SpA – SUPERMERCATO GS D.V.R. – Rev.01 del 22.04.2010 Sede Operativa: CASTLVECCHIO (RM) 00060 Via ROMA, 3 Pagina 298 di 315

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LIVELLI DI ESPOSIZIONE La valutazi on e d el r ischio derivan te da vi brazioni c onsist e n ella d et ermin azion e d el livello di esp osizion e a cui s ono sog g etti t utti i la vorat or i che f an no uso di macchi ne o attrezz ature che pro duc ono vibrazio ni int eressa nti il siste ma m ano- braccio o corp o int ero. Il D .Lg s. 81 /0 8 fissa i valor i di r ifer im en to ( val or i limite e val or i di es posizion e c he f an no sc att are l’azio ne), r ip ortati nella ta bella s ott osta nte :

VIBRAZIONI TR ASMESSE AL SISTEM A M ANO – BR ACCIO H AV

Livello d’ azion e g iornaliero di es posizio ne Valore li mite g iornalier o di esp osizion e Valore li mite g iornalier o p er p eriodi bre vi

A(8) ≤ 2,5 m/s2 2,5 < A(8) ≤ 20 m/s2 A(8) > 20 m/s2

Si inte nd e p er:

Livello di azion e il valore oltre il q uale si ha l’obblig o di attu are misure di tu tela d ei lavorat or i esposti, co me l’infor mazio ne , di r idurre il r ischio e di atti vare la s orveg lianza sanit ar ia.

Livello limit e il valore oltre il q ual e l’esp osizion e è viet ata.

Nello specific o, p er d eter minare la f ascia d’ a pp arten enz a e le misure di pre venzio ne da a dott are si do vra nn o co nfron tare i valor i di A(8) con i s eg uen ti rang e:

Livello di Rischio Entità Azione d a Intraprendere

A(8) ≤ 2,5 m /s2 RISCHIO BASSO Nessun a mis ura sp ecifica ob blig ator ia. E’ consigliata, comunque, l’infor mazion e la for mazione dei lavoratori espos ti al rischio

2,5 < A(8) ≤ 20 m/s2 RISCHIO MEDIO

• Infor mazio ne/F orm azion e dei l a vorat or i es posti al r ischio

• Controlli sanit ar i perio dici • M isure per a bb att ere il r ischio

A(8) > 20 m /s2 RISCHIO INACCETTABILE

• Sostituzi on e im me diat a d ella macc hina/ attrezz o/ app arecc hiatur a o r id uzion e dei tem pi di esp osizione

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CONSULENZE E SERVIZI INTEGRATI IN MATERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO

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MISURE GENER ALI DI SICUREZZA

SORVEGLIANZ A SANIT ARIA L’art. 2 04 del D . Lg s. 8 1/0 8 dispo ne c he:

I lavorat or i espos ti a livelli di vi brazio ni sup erior i ai valor i d'azion e so no s ott opos ti alla sor veg lianz a sa nitar ia. La s orveg lianza vie ne effe ttu ata perio dica men te, di n orma un a volt a l'ann o o c on perio dicità di versa d ecisa d al m edic o co mp ete nte . L'org an o di vig ilanza, con pro vve dim ent o m oti vat o, pu ò disporre co nte nuti e p eriodicità d ella sorveg lianza di versi r ispetto a q uelli forniti dal m edico com pet ent e.

I lavor ator i esp osti a vi brazioni so no sott op osti alla sor veg lianza sa nitar ia a nch e q uand o, sec ond o il medico co m pet ent e, si ver ifica no

una o più delle s eg ue nti co ndizio ni:

o l’ esposizio ne d ei la vor ator i alle vibrazi oni è t ale da ren dere p ossibile l' indi vid uazio ne di un n esso tra l'esp osizion e in q uesti on e e u na mal attia i de ntifica bile o ad eff etti noci vi p er la s alut e

o è prob abile che la malat tia o g li effetti soprag g iung an o nelle p articolar i condizio ni di lavoro del la vora tore e d esisto no tec nich e

sperime nt ate c he cons en to no di indi vid uare la mala ttia o g li effe tti n oci vi per l a sal ute. Nel caso i n cui la sor veg lianz a sa nitar ia r i veli, in u n la vor atore , l'esistenz a di an o malie i mp uta bili ad esp osizion e a vibrazio ni, il m edico com pet ent e d o vrà in form are il dat ore di l a voro di t utti i d ati sig nificati vi e m ersi dalla s orveg lianza s anit ar ia t en end o c ont o d el seg reto me dico. Il me dico c om pet en te, i noltre, pro vved erà a d istit uire e ad ag g iornare, per ciasc uno d ei la vora tor i, u na cartella sanit ar ia e di r ischio. Nella cartella sar ann o, tra l'altro, r ip ortati i valor i di es posizio ne i ndi vid uali co mu nicati dal dat ore di l a voro per il tra mite d el ser vizio di pre venzi on e e prot ezion e.

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CONSULENZE E SERVIZI INTEGRATI IN MATERIA DI IGIENE E SICUREZZA NELL’AMB IENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO

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VALUTAZ IONE DELL’ESPOSIZIONE A VIBR AZIONI

DESCRIZIONE ATTIVIT A’ OGGETTO DELLA VALUTAZIONE Mansione: COM M ESSO – ADDETTO AL M AGAZZINO O STOCCAG GIO M AT ERIAL I

Reparto : M AGAZZINO - SUP ERM ERCATO

Valutazione riferit a a p eriodi brevi (Art. 201,comm a 1., lettera b),punto 1))

SISTEM A MANO-BRACCIO

Di seg uito so no r ip ortati i valor i di AWsum valore dell’acc elerazio ne po nd erata in freq u enz a p er ciascu na fon te di vibrazio ne ed il valore A(8)

dell’ Esp osizion e q uoti dian a t otal e ( in m/s2) :

FONTE VIBRAZIONI AWsum

(m/s2)

T esp

(min.)

ico rrF ( )8A

i

(m/s2)

AVVITAT ORE ANGO LARE 1 30 1 0,2 5

TRAPANO A PISTO LA 2,4 60 1 0,8 49

AVVITAT ORI E CACCI AVITI 1 30 1 0,2 5

Applica nd o le f orm ule illustrat e in prec ed enza , si o ttien e :

Esposizion e quotidiana Totale A(8) (m/s 2) 0,40

Classe di Rischio : Classe di r ischio 1 Valutazione riferit a a p eriodi brevi (Art. 201,comm a 1., lettera a),punto 1))

Qui di s eg uito veng on o r ip ortat e le misure di pr e ve nzion e o bblig ator ie, in f unzi one d ella C lasse di R ischio calcola ta i n prec ed enz a (Classe di rischio 1 )

DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE (DPI)

Saran no pre dispos ti e d o vran no ess ere utilizzati ido nei disp ositivi di prot ezion e i ndi vidu ale (g uanti an tivi branti) i n particolar m od o s e si è es posti anc he al fred do

INFORMAZIONE E FORMAZIONE

Si preved e l'adozion e di un' adeg u ata inf orm azion e e form azion e dei la vora tor i sull' uso corretto e sicuro delle attr ezzat ure di lavoro, in mo do da r id urre al minim o la loro esp osizione a vi brazioni mecc anic he

Tutti i la vor ator i d e vo no essere a deg ua ta me nte i nfor mati e f orma ti sulle c orrette m od alità di es ecuzio ne delle atti vit à I la vora tor i sara nn o f orma ti/inf orma ti sulle c orrett e mod alità di pr ensio ne e di im pug na tura deg li ut ensili, per q ua nt o r ig uarda la

trasmission e di vibrazio ni al siste m a m an o-braccio I la vora tor i sara nn o f orm ati/inf orma ti sull’impi eg o d ei g ua nti d uran te le oper azioni c he esp ong o no a vi brazioni trasm esse al sist em a

ma no-braccio I la vora tor i sar an no form ati/in form ati s ull' ad ozion e di proc ed ure di la voro i don ee al r iscal da me nto d elle ma ni pr im a e dura nte il t urno di

lavoro I la vorat or i sara nno for mati/i nfor mati s ull' increme nto di r ischio da da nni da vi brazioni do vuto al f um o I la vorat or i sara nno for mati/i nfor mati s u es ercizi e mass ag g i alle ma ni d a ef fet tuar e d urant e le p ause di la voro

VISITE MEDICHE

Non so no pre viste visite me diche sp ecifiche.

MISURE TECNICHE ORGANIZZ ATIVE

Verrann o sc elte attrezz atur e di l a voro ad eg uat e, nel r ispe tto dei pr incipi erg ono mici che pro duc ano , t enu to c on to del la voro da s volg ere, il minor li vello possibile di vibrazi oni

Verrann o for nite a ttrezza ture acc essorie per r idurre i r ischi di lesioni pro voc at e dalle vibrazi oni, p er ese mpi o m anig lie che r iduc an o la vibrazi one tras mess a al sist em a br accio-m an o

Si pro vved erà all'ad ozio ne di adeg u ati prog ram mi di ma nut enzio ne delle a ttrezza ture di la voro, c on p articolare r ig uard o a q uelle parti che potre bb ero incre me nt are i li velli di acc elerazio ne e ai disp ositi vi di s morza me nto

Si ad ott eran no misure di pr og ettazi one e d org anizzazi on e d ei luog hi e d ei p osti di l a voro Verrann o limit ate , p er q ua nto possi bile, la dura ta e l' inte nsità dell'esp osizion e a vi brazioni m eccanic he i n relazio ne alle atti vità la vora tive Verrann o predisp osti or ar i di la vor o a ppro priati, co n adeg u ati p eriodi di r iposo Verrà pre dispos ta l a rot azion e tra i la vora tor i es posti a vibrazio ni mecca nich e

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VALUTAZ IONE DELL’ESPOSIZIONE A VIBR AZIONI

DESCRIZIONE ATTIVIT A’ OGGETTO DELLA VALUTAZIONE Mansione: COM M ESSO – ADDETTO AL M AGAZZINO O STOCCAG GIO M AT ERIAL I

Reparto : M AGAZZINO - SUP ERM ERCATO

Valutazione riferit a a p eriodi brevi (Art. 201,comm a 1., lettera b),punto 1))

CORPO INTERO

D i seg uito so no r ip ortati i valor i di AWsum valore dell’acc elerazio ne po nd erata in freq u enz a p er ciascu na fon te di vibrazio ne ed il valore A(8)

dell’ Esp osizion e q uoti dian a t otal e ( in m/s2) :

FONTE VIBRAZIONI AWsum

(m/s2)

T esp

(min.)

icorrF ( )8A

i

(m/s2)

AUTOCARRO PER TRAS PORTO M ERCI 0,5 2 150 1 0,2 91

CARRELLO SOL LEV ATORE (M ULETTO) 1,0 2 40 1 0,2 94

TRANSPAL LETTS 0,3 2 100 1 0,2 15

Applica nd o le f orm ule illustrat e in prec ed enza , si o ttien e :

Esposizion e quotidiana Totale A(8) (m/s 2) 0,32

CLASSE DI RISCHIO 0

Valutazione riferit a a p eriodi brevi (Art. 201,comm a 1., lettera b),punto 1)) Qui di s eg uito veng on o r iport ate le misure di pre venzio ne ob blig ator ie, i n fu nzio ne della C lass e di R ischio calc olat a in prece de nza (CLASSE DI RISCHIO 0)

DISPOSIT IVI DI PROTEZION E INDIVIDU ALE (DPI)

Non so no ad ott ate D .P.I .

INFORMAZIONE E FORMAZIONE

Si preved e l'adozion e di un' adeg u ata inf orm azion e e form azion e dei la vora tor i sull' uso corretto e sicuro delle attr ezzat ure di lavoro, in mo do da r id urre al minim o la loro esp osizione a vi brazioni mecc anic he

Tutti i la vor ator i d e vo no essere a deg ua ta me nte i nfor mati e f orma ti sulle c orrette m od alità di es ecuzio ne delle atti vit à

VISITE MEDICHE

Non so no pre viste visite me diche sp ecifiche.

MISURE TECNICHE ORGANIZZ ATIVE

Verrann o f ornite attrezz ature access orie per r idurre i r ischi di lesioni pro voc ate dalle vibrazi oni, per es em pio se dili che a tte nuin o efficac em ent e le vi brazioni trasm esse al c orpo i ntero

Si valut erà l a p ossibilità di effe ttu are l a st essa l a vorazio ne se nza r icorrere a d a ttrezza ture e/ o ute nsili cap aci di tras mett ere vi brazioni al corpo dell' op erat ore

Saran no predis posti percorsi per i mezzi se m o ven ti, in mo do da limitare i so bbalzi Si pro vved erà all'ad ozio ne di adeg u ati prog ram mi di ma nut enzio ne delle a ttrezza ture di la voro, c on p articolare r ig uard o a q uelle parti

che potre bb ero incre me nt are i li velli di acc elerazio ne e ai disp ositi vi di s morza me nto Verrann o limit ate , p er q ua nto possi bile, la dura ta e l' inte nsità dell'esp osizion e a vi brazioni m eccanic he i n relazio ne alle atti vità la vora tive Verrann o predisp osti or ar i di la vor o a ppro priati, co n adeg u ati p eriodi di r iposo

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CONCLUSIONI

CONSEGNA, PRESA VISIONE e ACCETTAZIONE

dei co nte nu ti del Do cumento di Valutazione dei Risch i - D.V.R.

I l presente docum ento è stato sottoposto all’attenzione dei soggett i f irm atari, illustrato e com m entato in ogni suo punto, in

relazione ai lav ori svolt i all’interno del m edes im o plesso della BIANCANEVE Sp A , per le com petenze e responsabilità che

ogni f igura ricopre nell’am bito dell’azienda in oggetto.

Gli s tess i consapev oli delle proprie responsabilità c iv ile e penali, sottopongono la f irm a in calce allo s tesso, quale

accettazione e presa v is ione di tutte le prescrizioni e m isure im part ite, com prens ive di obblighi ed oneri rispondenti a

proprio carico.

I l presente docum ento di v alutazione del rischio:

⇒ È’ s tato redatto ai sens i dell’art. 17 del T.U.S.L. D.Lgs. 81/08 e s.m.i. D.Lgs. 106/09

⇒ È’ soggetto ad aggiornam ento periodico ov e s i verif icano s ignif icat iv i m utam enti che potrebbero av erlo reso

superato.

La v alutazione del rischio è s tata condotta dalla 626 Advice Srl per m ezzo del Tecnico es terno Dott. PIETRO

D’ACHILLE , all’uopo indiv iduato dal D atore di Lav oro con la collaborazione del R esponsabile del Serv izio di Prev enzione

e Protezione del Me dico C om petente, per quanto di sua com petenza e il coinv olgim ento preventivo dei R appresentanti

dei Lav oratori per la Sicurezza.

FIGURE NOMINATIVO FIRMA

Datore di Lavoro GIAN MAU R O POSSANZIN I

Medico Competente D ott. C RISTIAN O D E ARC AN GELI

R.L.S. LU C A GIALLO

R.S.P.P. D ott. PIETR O D 'AC HILLE

R om a, 22.04.2010

Il Tecnico

Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi d i Lavoro

Dott. PIETRO D’ACHILLE