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La festa della Repubblica ricorda il 2 giugno 1946, data in cui gli Italiani furono chiamatia rispondere al referendum per la scelta della forma istituzionale tra Monarchia e Re‐pubblica, primo referendum a suffragio universale nella storia d’Italia. Quest’anno lafesta è inserita tra le celebrazioni per i 150 anni dell’Unita d’Italia, Unità a cui si è giuntidopo un percorso storico iniziato con il processo risorgimentale. L’eccezionalità dell’evento è stata ricordata nella parata del 2 giugno seguendo un percorsostorico e tematico, che ripercorre le principali tappe della storia d’Italia, dal 1861 ai nostrigiorni. Gli uomini e le donne in uniforme che sfilano sono gli eredi di coloro che hannooperato ed operano sul territorio nazionale e all’estero, seguendo il processo di matura‐zione della nazione, e difendendo valori e ideali sempre attuali. L’Italia, con le tappe rap‐presentate dalle guerre d’indipendenza, fu esempio di come ci si potesse autodeterminarecome nazione tramite la dichiarazione che i propri confini geografici erano e sono identi‐ficativi di un sentimento civico e culturale unico. La rivoluzione concettuale che l’Italiaportò in Europa fu questa. Gli Italiani si riconoscevano come popolo unito al di là dei confinipolitici e avevano ricercato, con battaglie ed idee, la propria identità, facendola riconoscereal consesso internazionale sino a proclamarsi Regno il 17 marzo 1861.La parata del due giugno è, quindi, l’omaggio delle Forze Armate alla Repubblica e ri‐corda tutto il personale, militare e civile al servizio dello Stato che con il proprio impegnocontribuisce ad accrescere il ruolo e l’immagine internazionale dell’Italia. Lo sforzo ope‐rativo congiunto delle componenti del “sistema Italia” fornisce una valida risposta allesempre crescenti esigenze di stabilità internazionale, in una prospettiva di effettivo svi‐luppo e di pacifica convivenza fra i popoli, dove pace, stabilità e sicurezza, costituisconocondizioni indispensabili e determinanti per il loro sviluppo. Lo strumento attraverso il quale si persegue questo obiettivo primario è costituito dallemissioni internazionali che si determinano in seno ai maggiori organismi Internazionali,ONU, NATO e UE, nell’ambito di dispositivi interforze e multinazionali in teatri che vannodall’Africa sahariana fino all’Afghanistan, attraversando il Mediterraneo, i Balcani e ilMedio Oriente. Missioni che vedono i nostri uomini e donne operare con assetti e com‐piti differenti, tipico dell’approccio italiano, ma sempre coerenti con l’intento di perse‐guire la pace e la sicurezza. Le missioni vedono impegnati contingenti interforzecomposti da personale e mezzi dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica e dell’Armadei Carabinieri, nel cui ambito operano sinergicamente elementi della Guardia di Finan‐za, delle Capitanerie di Porto, del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, delle Infer‐miere Volontarie della CRI e personale civile delle Organizzazioni non Governative.In aggiunta all’impegno internazionale, le Forze Armate contribuiscono alla sicurezzagenerale del territorio, delle aree marittime di interesse e dello spazio aereo nazionale.Questi contributi operativi si integrano nell’accezione più ampia di sicurezza che oggi,sempre più, si sviluppa in un contesto fortemente congiunto, caratterizzato da attivitàcondotte in stretta sinergia tra i dicasteri e le agenzie preposte. A ciò si aggiunga il pre‐zioso apporto assicurato dalla Protezione Civile, in particolare nelle situazioni di emer‐genza e al verificarsi di calamità naturali. Le Forze Armate, consapevoli dei mutatiscenari, e per essere pronte a rispondere alle derivanti esigenze, stanno attuando, con‐testualmente all’attività operativa, un processo di trasformazione che ha per obiettivola realizzazione di uno strumento militare agile, flessibile, tecnologicamente avanzato epienamente integrato in senso interforze e multinazionale. Questo approccio joint, com‐

Festa della RepubblicaRoma, 2 giugno 2011

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bined e interagency, consente di attuare una strategia multidisciplinare che rappresentala risposta più efficace alla complessità delle situazioni in atto. La parata militare è sviluppata in settori. Il primo, comprende i reparti rappresentativi del periodo che va dal 1861 al 1945, originidello Stato Unitario, e nascita delle Forze Armate.Il secondo comprende i reparti e le unità impegnate nelle missioni internazionali nelquale trovano spazio anche Reparti delle Forze Armate di Paesi amici ed alleati.Il terzo comprende le eccellenze e le specificità del nostro Paese.Ieri, oggi, domani, tre epoche diverse ma culturalmente simili nel segno indiscusso del‐l’Unità.

Apre la sfilata la Banda del 1° Granatieri di Sardegna, suonando la propria marcia d’or‐dinanza. I Granatieri sono il più antico corpo dell’Esercito Italiano, discendente dall’an‐tico Reggimento delle “Guardie” creato nel 1659. L’appellativo “granatieri” deriva dal fatto che nel 1685 il re Vittorio Amedeo II di Savoiaassegnò, ad ogni compagnia del Reggimento delle “Guardie”, sei soldati capaci di lan‐ciare le granate il più lontano possibile, sfruttando l’elevata statura che ancora oggi è ilrequisito fisico che li caratterizza. I Granatieri precedono il simbolo riconosciuto del‐l’unità nazionale: il Tricolore.

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Il tricolore italiano, quale bandiera nazionale, nasce a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797,quando il Parlamento della Repubblica Cispadana, decretò l’uso dei tre colori: verde,bianco e rosso. La bandiera della Repubblica Cispadana sfila per prima, seguita da altre,che ne rappresentano la sua evoluzione storica.

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Segue la Bandiera di Oliosi (VR), che partecipò alla battaglia di Custoza, dove Ufficiali esoldati della Brigata “Forlì”, prima di essere catturati, divisero il drappo in strisce verticali,nascondendole sotto le divise, per poi ricomporre il Tricolore alla fine della prigionia.

Le capitali che si sono succedute negli anni sono state: 1861 Torino; 1865 Firenze edinfine nel 1871, Roma, ragione per cui sfilano i Gonfaloni di queste tre città.

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Segue la Banda dell’Arma dei Carabinieri. Le origini del complesso musicale risalgono al1820.Nel 1916, sotto la direzione del Maestro Luigi Cajoli, il complesso musicale ebbe il bat‐tesimo internazionale con il suo primo viaggio a Parigi per onorare, con una serie di ese‐cuzioni concertistiche, i soldati alleati feriti.Al Maestro Cajoli successe il Maestro Luigi Cirenei, allievo di Pietro Mascagni, al qualesi deve la composizione della marcia d’ordinanza dell’Arma dei Carabinieri “La Fede‐lissima”. Dopo le vicende della seconda guerra mondiale, l’opera di ricostruzione del complessomusicale iniziata dallo stesso maestro Cirenei fu proseguita dal Maestro DomenicoFantini.Sotto la guida sua e del successore, il Maestro Vincenzo Borgia, la Banda ha conosciutoun lungo periodo di intensi impegni internazionali, non ultime le celebrazioni del Co‐lumbus Day del Millennio a New York.

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Affiancate su 5 automezzi passano ora le Bandiere di Guerra dell’Esercito Italiano, dellaMarina Militare, dell’Aeronautica Militare, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia diFinanza. Le Bandiere di Guerra, gli stendardi e le bandiere dei Corpi Armati e non, chesfilano, sono il simbolo stesso delle Armi, degli Enti, dei Reparti e delle Unità, delle lorotradizioni, della loro storia. La Bandiera accompagna la Forza Armata, il Corpo Armatoo il Reparto cui è stata assegnata per tutta la vita operativa e viene difesa fino all’estre‐mo sacrificio.

Il Comandante delle Unità che sfilano è il Comandante Militare della Capitale, il Gen.C.A. Mauro Moscatelli.

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Dopo le Bandiere di Guerra, i Gonfaloni delle Regioni, delle Province e dei Comuni d’Italiaseguono i Medaglieri ed i Labari delle Associazioni Combattentistiche, Partigiane, d’Arma,di specialità e di categoria che rappresentano i caduti di tutte le guerre. Essi sono i custodidelle tradizioni e della memoria delle Forze Armate, dei Corpi Armati dello Stato e di tutticoloro che hanno servito con onore l’Italia e testimoniano il saldo legame esistente trale vecchie e le nuove generazioni. Le Associazioni assolvono al ruolo di custodi delle tra‐dizioni e della storia militare che la nazione non deve dimenticare.

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Il primo settore rievoca la storia. In particolare, il primo sottosettore ricorda quella delperiodo che va dal 1861 al 1865, quindi le origini dello Stato Unitario e delle Forze Ar‐

A chiudere il “prologo” della parata, le Forze Speciali e di Pronto Impiego che, analoga‐mente a quanto avviene negli altri paesi, hanno una fondamentale valenza politico‐militare,compiendo attività di livello strategico. Le prime forze speciali in Italia furono gli Arditi, uncorpo speciale del Regio Esercito durante la Prima guerra mondiale. In quel conflitto nac‐quero anche i gruppi di incursione subacquea: gli incursori della Regia Marina utilizzaronomezzi come i MAS. Nel 1939 nacque poi la I Flottiglia MAS, poco dopo ridenominata X Flot‐tiglia MAS. Gli Arditi Distruttori della Regia Aeronautica (ADRA), furono un reparto operantenella seconda guerra mondiale, soprattutto in Africa Settentrionale, con il basco color sab‐bia, oggi ancora simbolo del 17° Stormo incursori dell'AM. Poi fu denominato Reparto In‐cursori dell'Aeronautica Militare (RIAM). Nel 1954 nacque invece il Reparto SabotatoriParacadutisti, di stanza a Pisa, che continuava la tradizione del Battaglione Paracadutisti"Fanti dell'aria" creato nel 1938, primo nucleo della 185ª Divisione Paracadutisti "Folgore"costituita nel 1941. Nel 1977, da una aliquota del 1º Battaglione carabinieri paracadutistinacque il primo reparto antiterrorismo in ambito militare, il GIS dei Carabinieri. Nel 1964 all'Aeroporto di Alghero‐Fertilia veniva costituita una Sezione Aerei Leggeri (SAL)a supporto e dipendente dal Raggruppamento Unità Speciali (RUS). Nel 1992 il 39°Gr.Sqd.AVES "Drago" dell'Aviazione Leggera dell'Esercito fu il primo reparto che impiegòdei sistemi di visione notturna, cosa che, insieme all'altissima specializzazione ed esperienzadel personale ha consentito l'impiego di uomini e mezzi del Reparto nelle Missioni Fuoriarea, contribuendo ad ampliare la capacità operativa notturna dei contingenti italiani.

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mate. Comandante del Primo Settore è il Contrammiraglio Pasquale Guerra, Capo del3° Reparto dell’Ufficio Generale del Personale. Il primo sottosettore è comandato dalCol. Carlo Emiliani, Comandante del 1° Reggimento Granatieri di Sardegna appena rien‐trato dalla missione KFOR in Kosovo.

Nascita dell’Esercito, rappresentato dal 1° Rgt. Granatieri di SardegnaAttraverso un processo storico, compiutosi nel biennio tra la pace di Villafranca (luglio1859) e la primavera del 1861 si possono identificare tre fasi della formazione dell’Eser‐cito dell’Italia unita:‐ la prima caratterizzata dall’entrata, nell’esercito regio prima basato su personale

sardo, delle forze lombardo/venete (estate 1859);‐ la seconda con l’assorbimento degli eserciti degli Stati dell’Italia Centrale (primavera 1860);‐ la terza con lo scioglimento degli eserciti meridionali (garibaldino e borbonico) e del

loro contemporaneo accorpamento nell’Esercito Italiano.

La Fanfara, inquadrata nella Brigata Pozzuolo del Friuli, trae le sue origini dalla SecondaBrigata di Cavalleria costituita il 7 marzo 1835. Veste l'uniforme turchina di fine otto‐cento con il caratteristico elmo dei dragoni e della cavalleria di linea.

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Nascita della MarinaLa Marina Militare nacque contestualmente all’Unità d’Italia tra il 1860 e il 1861 per ag‐gregazione alla Marina Sabauda delle Marine degli Stati italiani pre‐unitari, man manoche questi venivano integrati nel Regno di Sardegna. Nella Marina Militare fu incorporataanche la Marina Dittatoriale Siciliana, costituita da Giuseppe Garibaldi a Palermo nel mag‐gio 1860 durante la Spedizione dei Mille. Il Corpo delle Capitanerie di Porto, inizialmentecivile, venne militarizzato il 4 novembre 1915 dopo l’entrata in guerra. L’ammiraglia dellaFlotta Pontificia, Corvetta ad elica “Immacolata Concezione” venne appositamente lasciataa disposizione personale del Pontefice e non entrò mai a far parte della Regia Marina. IlPapa la adibì a Nave Scuola del Collegio Domenicano di Arcachon. Sfilano, dopo i vessillimarinai con le uniformi storiche: 1^ riga, della Marina Borbonica estiva; 2^ riga, della Ma‐rina Sarda Invernale; 3^ riga, della Capitaneria di Porto del 1865.

Origini storiche dei CarabinieriI Carabinieri, istituiti nel 1814 come primo Corpo dell’Armata Sarda per volere di VittorioEmanuele I di Savoia – che attribuì loro compiti militari e di polizia – sono stati costituiticome “Arma” proprio l’8 maggio 1861. L’Arma dei Carabinieri ha fatto parte integrantedell’Esercito sino al 2000, quando ha assunto il rango di Forza Armata.

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Fondazione Guardia di FinanzaCompiuta l'unificazione d'Italia, i vari corpi di finanza dei cessati Stati italiani si fusero nel“Corpo delle Guardie Doganali", ad ordinamento misto, civile e militare, istituito con legge13 maggio 1862, con un organico di 14.100 uomini, dislocati lungo i confini nazionali e pres‐so uffici doganali e manifatture tabacchi. Appena 19 anni dopo, nel 1881, il Corpo assunsela attuale denominazione di “Guardia di Finanza”, entrando inoltre a far parte integrantedelle forze militari di guerra dello Stato italiano. In testa sfila un Ufficiale con Bandiera co‐lonnella e gruppo bandiera della Legione Truppe Leggere, istituita nel 1774 da Vittorio Ame‐deo III di Savoia, primo Corpo ad ordinamento militare ad essere impiegato in Italia nellavigilanza doganale delle frontiere. Per tale motivo la Guardia di Finanza fa risalire a questoevento la propria data di fondazione. Il blocco rispecchia la evoluzione ordinativa e le varieuniformi adottate dalla Guardia di Finanza nel periodo dal 1862 al 1907, anno in cui fu este‐so l’uso delle stellette al Corpo, simbolo dell’appartenenza alle Forze Armate.

II sottosettore 1866‐1914 ‐ Dalla III Guerra di Indipendenza alla I Guerra Mondiale. Ilcomandante è il C.V. Edoardo Giacomini in uniforme da Capitano del CEMM (CorpoEquipaggi Militari Marttimi) in uso dal 1902 al 1938.

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Il Reggimento Lancieri di Montebello, costituito nel 1859 e fortemente legato alla Ca‐pitale, è solito disimpegnare servizi di alta rappresentanza presso gli Organi Costituzio‐nali dello Stato quali la Presidenza della Repubblica, il Senato della Repubblica e laCamera dei Deputati. Sfila in uniforme storica, armato della caratteristica lancia.

Il Corpo degli Alpini istituito il 15 ottobre 1872, più antico corpo di fanteria da montagnaattivo nel mondo, fu creato per preparare truppe destinate alla difesa dei confini mon‐tani settentrionali dell’Italia. Dal 2003 al 2011 gli Alpini sono stati costantemente im‐pegnati in Afghanistan. Nel 1888 gli Alpini furono inviati alla loro prima missioneall’estero, in Africa, continente nel quale sono tornati più volte nella loro storia.

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Comandante del blocco in uniforme da Ufficiale in uso dal 1866 al 1878. I vessilli rappresen‐tano l’Incrociatore della 2^ GM intitolato al Duca degli Abruzzi, esploratore e Ammiraglio,Nave Elettra dedicata a Marconi, pioniere della radio, e la Forza Aerea della Regia Marina inricordo del STV Mario Calderara, primo pilota italiano. A seguire una formazione di marinaiin tenute d’epoca: la prima riga in grande uniforme di bordo per climi temperati, la secondanell’uniforme usata in Cina nel 1900 durante la rivolta dei Boxer e la terza nelle uniformi dibordo usate durante l’intervento umanitario per il terremoto di Messina del 1908.

Compagnia della Legione Allievi Carabinieri con Bandiera d'Istituto della Scuola AllieviCarabinieri di Benevento. La Legione Allievi fu istituita a Torino nel 1861, come unico

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Ecco sfilare una compagnia della Guardia di Finanza preceduta dalla Bandiera d’Istitutodella Scuola Ispettori e Sovrintendenti de L’Aquila. Esattamente cento anni fa, alla Guar‐dia di Finanza fu concessa la bandiera di combattimento (ora bandiera di guerra). Il ves‐sillo conforme a quello adottato per i Reggimenti di fanteria è il simbolo dell’onore,delle tradizioni, del valore e della storia del Corpo.L’8 aprile 1881 fu emanata una legge d’ordinamento per il Corpo, la quale, nel mutarneil titolo in “Guardia di Finanza”, la rendeva più rispondente ai compiti che a mano amano erano stati affidati ai finanzieri (non solo a tutela dei dazi di confine). La Guardiadi Finanza era così, parte integrante delle forze militari dello Stato.

ente addestrativo, in luogo dei preesistenti Depositi, attivi sin dal 1822. Per cui anchela Legione Allievi quest’anno celebra i suoi 150 anni di vita. I Carabinieri della Legionesfilano nella grande uniforme storica adottata nel 1875 e ancora oggi, con piccole mo‐difiche, indossata nelle cerimonie e per esigenze di rappresentanza.

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18 INFORMAZIONI DELLA DIFESA 3/2011

Il Corpo Militare della Croce Rossa Italiana trae origine dalla disposizione del Ministro dellaGuerra del 1 giugno 1866, con la quale il personale delle “Squadriglie di Soccorso”, primeformazioni emanate dal Comitato Milanese per il soccorso ai malati e feriti in guerra, poitrasformatosi in Croce Rossa Italiana, veniva assoggettato alla disciplina militare con ado‐zione della uniforme ed equiparazione gerarchica ai gradi dell’Esercito. Primo effetto delprovvedimento fu l’ulteriore disposizione dello Stato Maggiore che, in data 2 luglio 1866,assegnò le “Squadriglie di Soccorso” per l’impiego alle dipendenze rispettivamente del 1°e del 5° Corpo d’Armata, con i quali presero parte alla 3^ Guerra di Indipendenza. Nellabattaglia di Custoza le Squadriglie subirono il “battesimo del fuoco”; furono impiegateanche nella battaglia di Lissa (1866), nei combattimenti di Mentana (1867) e nella presadi Roma (1870). E’ composto da personale arruolatosi volontariamente nelle diverse ca‐tegorie: ufficiali medici, psicologi e commissari, sottufficiali e graduati specializzati infer‐mieri, portaferiti e addetti ai servizi logistici.

Segue una compagnia del Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italianacon Bandiera d’Istituto, oggi le uniche donne a poter sfilare in uniforme storica, la te‐nuta adottata dalla Duchessa Elena D’Aosta prima Ispettrice Generale, durante il con‐flitto 1915‐18. Nel 1911, 66 Infermiere imbarcate a bordo di Nave “Menfi”, assistetteroi feriti del conflitto Italo‐Turco. Prime donne ad operare nei conflitti, nel 1915, 7.320

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Il 18 giugno 1836 nasce il Corpo dei Bersaglieri. Proprio alla nascita si stabilì che ogniunità avesse dei musicanti in grado di eseguire pezzi correndo.Il Corpo dei Bersaglieri è stato costituito per svolgere servizio di esplorazione e missionidi carattere ardito. L’entrata dei Bersaglieri in Roma, attraverso la breccia di Porta Piail 20 settembre 1870, segnava la fine del potere temporale della Chiesa.La prontezza di reazione e la capacità di operare con agilità e destrezza sono le carat‐teristiche che contraddistinguono ancora oggi questa specialità.

Sfilano su pianale, una ambulanza ippotrainata e una manutrainata impiegate dal CorpoMilitare della Croce Rossa Italiana durante la Terza Guerra di Indipendenza nel 1866.

Infermiere hanno prestato servizio al fronte, nelle retrovie, nei treni ospedale e negliospedali territoriali. 44 sono le Infermiere Volontarie cadute in servizio per le feriteriportate. Alla guerra si aggiunsero il terremoto della Marsica nel 1915 e nel 1918 lapandemia di “Spagnola” eventi ai quali le Infermiere Volontarie, opporranno il loro in‐stancabile servizio. Nel 1908 il corso tenuto a Roma con il patrocinio della ReginaElena, istituisce la nascita del Corpo. Nel dicembre dello stesso anno il sisma Calabro‐Siculo sarà il primo impiego di ambito civile, operato in soccorso delle popolazioni col‐pite dal tragico evento.

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20 INFORMAZIONI DELLA DIFESA 3/2011

Il Comandante del III sottosettore rife‐rito alla prima guerra mondiale, in uni‐forme storica, è il Colonnellodell’Aeronautica Militare MassimoStigi del 5° Reparto dello Stato Mag‐giore Aeronautica. La Grande Guerra fu la prova durissimacui venne sottoposta l’Italia a poco piùdi cinquant’anni dall’unificazione, por‐tata a termine grazie alla tenacia, all’ab‐negazione e al sacrificio di un’interagenerazione, che permise il completa‐mento del processo di unificazione.Sulle note dell’inno ‘Dimonios’, diavoli,che richiama le gesta dei soldati dellaBrigata ‘Sassari’ nella Prima GuerraMondiale, arriva la Banda della Sassariricostituita nel 1988. L’inno “DIMO‐NIOS” si conclude con il motto “ForzaParis”, “tutti insieme” in lingua sarda.Esso indica lo stare uniti, per garantirsiprotezione reciproca e fronteggiarecompatti il pericolo da superare.

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SUPPLEMENTO 21

Segue una compagnia dell’Esercito con Bandiera di Guerra rappresentativa dell’Armadi Fanteria, definita come “la Regina delle Battaglie”. Oggi il soldato di fanteria è uncombattente tecnologico, proiettato nel futuro.

Nella formazione della Marina Militare, la prima Bandiera è quella del Comando Moto‐siluranti, erede di quello cui apparteneva Luigi Rizzo, eroe di Premuda che è l’unicouomo di mare al mondo che riuscì ad affondare due corazzate.

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22 INFORMAZIONI DELLA DIFESA 3/2011

L’Arma dei Carabinieri partecipò alla Prima Guerra Mondiale con oltre 20.000 uomini,distinguendosi per le gesta di numerose unità e, in particolare, del Reggimento Carabi‐nieri Mobilitato che nel 1915 prese parte alle operazioni sul Monte Podgora. Nel 1916, inoltre, i Carabinieri a cavallo furono tra i primi a entrare nella città di Gorizialiberata. Per l’eroismo dimostrato in battaglia dai suoi militari, il 5 giugno 1920 la Ban‐diera dell’Arma fu decorata della prima Medaglia d’Oro al Valor Militare. Da allora, ogni5 giugno si celebra la Festa dell’Arma.

Formazione di finanzieri in uniforme storica della I Guerra mondiale e della Guerra ItaloTurca. La Guardia di Finanza, partecipò alla Grande Guerra con diciotto battaglioni ed altrireparti minori, mobilitando circa 12.000 uomini, rispetto ad un organico di 32.000 unità. Par‐ticolare menzione meritano i 3 battaglioni che parteciparono alla resistenza sul Piave e poialla vittoriosa "Battaglia del solstizio" del giugno 1918, meritando alla Bandiera del Corpo laprima ricompensa al Valor Militare.La Festa del Corpo è celebrata nel mese di giugno proprioin ricordo di questo importante fatto d’armi.

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Sfila il Corpo Militare dell’Ordine di Malta Italia, costituito nel 1877, partecipa alla 1^ GuerraMondiale mobilitando 4 treni ospedali, allestendo 8 posti di soccorso ed un ospedale con100 posti letto a Togliano (Udine), oltre all’ospedale “Santa Marta” in Roma. Il Corpo MilitareA.C.I.S.M.O.M.(Associazione Cavalieri Italiani SMOM) ha operato in stretto contatto conl’Esercito Italiano fornendo una componente sanitaria ed intervenendo in tutte le calamitànaturali che hanno colpito l’Italia, operando inoltre anche in missioni umanitarie interna‐zionali. Questi veicoli rappresentano i mezzi in dotazione all’Esercito ad inizio XX secolo. L’autocarro 15 TER fu il primo ad essere impiegato già nella campagna di Libia, mentre il18 BL durante tutta la prima guerra mondiale per il trasporto di materiali pesanti dalleretrovie, come le munizioni di artiglieria. L’ambulanza Fiat F2, la prima vettura ad essereprogettata e realizzata per la sanità militare. Il contributo di questi autocarri, in particolaredel 18 BL, fu notevole nella controffensiva del maggio 1916, che arrestò l'avanzata au‐striaca (Strafexpedition) nel Trentino. Esso fu prodotto in 20.000 esemplari. L’ ambulanzaF2 fu impiegata per la prima volta nel corso della campagna di Libia. Il cimelio fu utilizzatonel corso delle riprese del film “Addio alle Armi” di C.Vidor con R.Hudson e V. De Sica.

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24 INFORMAZIONI DELLA DIFESA 3/2011

Segue un monoplano di progettazione francese, il Bleriot che equipaggiava 6 delle12squadriglie mobilitate nella Prima Guerra Mondiale dall’aviazione dell’Esercito. La grande guerra vide la nascita degli assi della caccia aerea, tra cui l’Ufficiale dell’Eser‐cito Francesco Baracca, che ottenne la sua prima vittoria in aprile presso Gorizia con unbiplano Nieuport 11 Bebe.

L’unico esemplare esistente di lento siluro disuperficie, detto “mignatta” che pilotato dadue incursori, veniva portato fin sotto le navinemiche per fissare le cariche esplosive. La notte del 31 ottobre 1918 Raffaele Ros‐setti e Raffaele Paolucci, su uno di questi si‐luri forzarono le difese del porto di Pola (inIstria) e riuscirono a collocare due caricheesplosive che affondarono un’importantecorazzata nemica.

Da sempre l’Esercito ha acquisito tra i suoiveicoli e i suoi equipaggiamenti i più elevatiritrovati della tecnologia. Denominata anche“saetta del re”, perché capace di raggiungerela velocità di 95 Km/h malgrado prodotta solofino al 1918, è stata utilizzata da Re VittorioEmanuele III per le ispezioni sul fronte della1^ Guerra Mondiale. Altre particolarità ri‐guardano i proiettori di tipo acetilene e l'im‐pianto elettrico, sperimentale per allora, conuna tensione di 12 Volt, che alimentava le lu‐cine anteriori e il faro elettrico centrale. Nefurono costruiti 684 esemplari e fu impiegatafino all'inizio della 2^ Guerra Mondiale.

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SUPPLEMENTO 25

Il 4° sottosettore, dedicato al periodo che va dalla fine della prima guerra mondiale allafine della seconda guerra mondiale e guerra di liberazione, è comandato dal Colonnellodei Carabinieri Andrea Bertozzi Della Zonca. Il quarto sottosettore che segue vedrà sfilare mezzi e unità del periodo dalla fine dellaPrima Guerra Mondiale alla fine della seconda e alla Guerra di Liberazione. Alla finedella Prima Guerra Mondiale il Paese trova la forza per riprendersi da uno sforzo umanoed economico enorme, realizzando una crescita industriale fortissima accompagnatadai processi socio‐politici ed economici determinati dalla rivoluzione industriale e laconseguente spinta tecnologica (soprattutto nel campo aeronautico). Le Forze Armateridimensionano la struttura per tempi e compiti di pace, ma già nel 1936 si trovano im‐pegnate in Spagna e in Africa (Campagna d’Etiopia). Nel 1940 l’Italia annuncia l’entratain guerra. L’Italia durante la seconda Guerra Mondiale è stata impegnata non solo neiBalcani – ottobre 1940 – ed in Russia – inverno 1942‐1943 – ma anche in Africa Orien‐tale e in Africa settentrionale (El Alamein ottobre 1942 – Tunisia maggio 1943). Dopol’armistizio – 8 settembre 1943 – una delle pagine più difficili della storia nazionale, imilitari italiani e i reparti sopravvissuti seppero reagire e, a partire dalla battaglia diMonte Lungo, nel dicembre 1943, diedero un segnale inequivocabile agli alleati delladecisa volontà di contribuire alla guerra di Liberazione.

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26 INFORMAZIONI DELLA DIFESA 3/2011

La Fanfara della Legione Allievi Carabinieri risale, come vero e proprio nucleo organiz‐zato di musicanti, al 1884, anno in cui a Torino, quale componente della Legione AllieviCarabinieri, si esibì in un concerto pubblico. Il 10 novembre 1885, poi, in occasione deltrasferimento della Legione Allievi a Roma, l’ingresso del reparto nella nuova sede fupreceduto dalle trombe della Fanfara e, da allora, i “carabinieri musicanti”, con il notopennacchio bianco e rosso, acquistarono sempre maggiore notorietà.

Preceduta dalla Bandiera di Guerra del Secondo Reggimento Granatieri di Sardegna,giunge una compagnia dell’Esercito che indossa uniformi rievocative del 1940 e 1942.

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SUPPLEMENTO 27

Segue una compagnia della Marina in uniforme storica tropicale. Nel 1925 venne inviatoin Cina un reparto del Reggimento San Marco, ad assicurare il presidio della Concessioneitaliana di Tientsin ottenuta con il Trattato di Pace del 7 settembre 1901, dopo la spe‐dizione internazionale per la cosiddetta Rivolta dei Boxer. Il San Marco fu impegnato inCina fino alla Seconda Guerra Mondiale.

L’importanza dell’Aeronautica crebbe sempre più dopo la fine del primo conflitto, finoalla decisione di scorporare l’arma dall’esercito, elevandola a forza armata indipendenteil 28 marzo 1923. Il suo primo nome fu Arma Azzurra, divenuta poi ufficialmente RegiaAeronautica su decisione del re Vittorio Emanuele III. Nell‘estate del 1933, 1 luglio‐12agosto, Italo Balbo al comando di una formazione di 25 idrovolanti compì un’impresaaerea attraverso il Nord Atlantico, nota come Crociera del Decennale. Il volo, suddivisoin 13 tappe, si snodò per 20.000 km nel corso dei quali vennero compiute due traversateoceaniche: la prima, tra l’Islanda e il Labrador, di 2.400 km e la seconda, al ritorno, traShoal Harbor e Lisbona di 2.700 km.

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28 INFORMAZIONI DELLA DIFESA 3/2011

Segue un Reparto di formazione in uniforme “sahariana” utilizzata durante la SecondaGuerra Mondiale dal 1° Battaglione Carabinieri Reali paracadutisti. Il Reparto, costituitoil 1° luglio 1940, si distinse nel dicembre 1941 in Africa settentrionale per proteggere ilripiegamento delle truppe italiane. Nella circostanza, i Carabinieri paracadutisti – infe‐riori per uomini e mezzi – tennero testa ai ripetuti assalti di una brigata meccanizzatae, seppur circondati e decimati, riuscirono comunque ad aprire un varco nelle fila ne‐miche. I Carabinieri ebbero un ruolo fondamentale anche nella Guerra di Liberazionelungo tutto il territorio nazionale.

Dopo l’armistizio, fu rilevante anche l’apporto fornito dalla Guardia di Finanza alla guer‐ra di Liberazione.”.

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SUPPLEMENTO 29

Il blocco che segue è rappresentativo della guerra di liberazione con due righe per ogniForza Armate e Guardia di Finanza.

Alcuni mezzi dell’epoca (1941‐43) rappresentano il viaggio nella storia: tutti su pianaledi ASTRA HD 7, si possono vedere il carro veloce L3, il semovente da 75/18, il carro pe‐sante P40, il carro medio 15/42, Torretta del Regio sommergibile 2^ g.m., il barchinoesplosivo, il simulacro del siluro a lenta corsa, l’aereo Macchi MC202 “folgore”, il piùdiffuso caccia della 2^ g.m.

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30 INFORMAZIONI DELLA DIFESA 3/201130 INFORMAZIONI DELLA DIFESA 3/2011

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SUPPLEMENTO 31

Negli anni più recenti, ed in particolare a partire dalla fine della Guer‐ra Fredda, sono aumentate in maniera rilevante le operazioni all’este‐ro ‐ di varia natura e tipologia ‐ condotte dalle Forze Armate nazionalisotto l’egida di organizzazioni internazionali, prima tra tutte l’ONU.L’Italia, in tali contesti, non ha mai fatto mancare il suo importanteapporto, mettendo a disposizione delle Coalizione e, quindi, di popo‐lazioni in difficoltà, la professionalità e lo spirito di sacrificio di tantiuomini e donne in uniforme, operando dal teatro medio‐orientale, aquello africano, dai Balcani al continente asiatico.Il mondo sta cambiando. Le vicende attuali ci proiettano verso equi‐libri nuovi e complessi, in rapida evoluzione, come testimoniano i re‐centi mutamenti nei Paesi della sponda meridionale delMediterraneo, a noi vicini e con i quali condividiamo tanta parte dellanostra storia. Il processo che ha portato il nostro Paese e quindi le sue Forze Arma‐te, a dover rispondere alle più diverse tipologie di crisi, inizia da lon‐tano dal 1949, quando il consesso internazionale ritenne necessariala pacificazione del territorio somalo. A distanza di oltre trent’anni, nel 1993, il Consiglio di Sicurezza delleNazioni Unite, autorizzò l’intervento di una forza multinazionale alfine di fronteggiare la situazione nel Corno d’Africa, stremato da annidi guerra civile, di carestie e di pestilenze, dove il contingente italianoper la prima volta mostrò il cosiddetto approccio italiano, vero pro‐dromo di tutte le successive missioni di peace keeping.Sempre nel continente africano, in Mozambico, nel 1992, venne affi‐dato alle Nazioni Unite la supervisione ed il controllo dell’attuazionedell’Accordo di pace, al fine di favorire il processo di pacificazione.Nel 2007, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, autorizzò il dispiegamen‐to di un contingente militare nella Repubblica Centro Africana e nellaRepubblica del CIAD, con lo scopo di contribuire al processo di stabi‐lizzazione dell’area. Gli anni 90 hanno visto i Balcani devastati da conflitti aspri e sangui‐nosi, che hanno portato le Nazioni Unite ad autorizzare l’interventodi un contingente internazionale in Bosnia‐Erzegovina e, successiva‐mente, in Kosovo, al fine di stabilizzare l’area, per poi interporsi trale forze in campo.In Iraq, nel 2003, l’ONU sollecitò la Comunità internazionale a contri‐buire alla stabilità e sicurezza del Paese e ad assistere il popolo ira‐cheno nel processo riformatore.Non si può dimenticare l’impegno in Libano, in momenti successivi,fino ai giorni nostri, nonché le missioni in territori lontani, quali TimorEst e Haiti.L’Afghanistan, in particolare, è la missione internazionale in cui l’Italiaè presente dal 2001, sotto l’egida delle Organizzazioni internazionali,in maniera particolarmente rilevante, a supporto della popolazionelocale.

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32 INFORMAZIONI DELLA DIFESA 3/2011

Il 2° Settore dedicato alle Missioni Internazionali è agli ordini del Generale di BrigataAerea Paolo Mazzi, Capo Reparto Preparazione alle Operazioni del Comando della Squa‐dra Aerea dell’Aeronautica Militare.

Il Corpo Musicale della Marina Militare è uno dei più antichi complessi bandistici italiani,la cui costituzione risale al 1870. Nel 2004 la Banda della Marina è stata insignita delCavalierato di Pace da parte del Centro Internazionale per la Pace fra i Popoli di Assisi.

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SUPPLEMENTO 33

Sfilano ora i rappresentanti di alcune Nazioni amiche ed alleate accompagnati dai ri‐spettivi vessilli:

Afghanistan Croazia MontenegroAlbania Danimarca NorvegiaAlgeria Estonia Olanda

Armenia Georgia PoloniaAustralia Giordania Principato di MonacoAustria Grecia Russia

Azerbaijan Indonesia SloveniaBelgio Irlanda SpagnaBosnia Israele TurchiaBrasile Lettonia TunisiaCanada Lussemburgo

Cina Malta

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34 INFORMAZIONI DELLA DIFESA 3/2011

A seguire le bandiere delle organizzazioni internazionali che rappresentano i riferimentidella nostra politica estera e di sicurezza: l’ONU, l’Alleanza Atlantica e l’Unione Europea,ove l’Italia esprime livelli di partecipazione particolarmente articolati e complessi e sicolloca tra quei Paesi che assicurano i contributi più consistenti in termini di partecipa‐zione politico – militare alle missioni internazionali. L’Italia è presente in 29 missioni in‐ternazionali, in 21 Paesi diversi. Seguono le bandiere e gli stendardi dei Comandi e delle forze multinazionali in cui il no‐stro Paese è attivamente impegnato, in Italia e all’estero.

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SUPPLEMENTO 35

Sfila ora un blocco di reparti di Paesi amici ed alleati, ad iniziare da una rappresentanzadelle Forze Armate francesi, costituita dal 27° Battaglione Alpino con bandiera. Questo, sulterritorio nazionale, concorre alla lotta contro il terrorismo e partecipa alle missioni di ser‐vizio pubblico a favore della collettività. Nei teatri operativi esteri partecipa a numeroseoperazioni in Europa, in Africa e nel Medio Oriente sotto l’egida dell’ONU o della NATO.Partecipa anche alle forze in Guyana ed in Nuova Caledonia. Il 27^ battaglione alpini ap‐partiene alla 27 Brigata di fanteria di montagna che, con la Brigata alpina “Taurinense”,concorrerà a formare una brigata mista franco‐italiana, operativa a partire dal 2013.

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36 INFORMAZIONI DELLA DIFESA 3/2011

Per la Germania, sfila una rappresentanza del Battaglione della Guardia d’Onore pressoil Ministero Federale della Difesa. Il battaglione svolge compiti di rappresentanza, diguardia e di protezione degli edifici ed istituzioni direttive del Governo Federale. Si trattadell’unica unità che raggruppa al suo interno le tre forze armate della Repubblica Fe‐derale di Germania. È composto da circa 1800 militari ed è l’unità più numerosa delleforze armate tedesche. Fondato nel 1957, nel 1962 ha rilevato la tradizione del primoreggimento del corpo di guardia a piedi e del 9° Reggimento di Fanteria della Wermacht.

Conosciuto come ‘Le tigri’ sfila ora il Reggimento Reale di fanteria ‘Principe di Galles’ inrappresentanza del Regno Unito. Il Reggimento ha una storia lunga e gloriosa. Infatti la suaprima impresa memorabile risale alla battaglia di Tangeri nel 1662. Da allora il Reggimentoè stato impiegato nei principali teatri operativi e oggi è presente in Afghanistan e in Iraq.

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SUPPLEMENTO 37

Per la Slovenia sfila la ‘Protocol unit’ che è responsabile della sicurezza di personalità edelle aree sensibili. È l’unità designata a partecipare alle maggiori celebrazioni nazionalimilitari e commemorative. Comprende una componente equestre. È composta da sol‐dati di carriera e da riservisti.

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38 INFORMAZIONI DELLA DIFESA 3/2011

L’Ungheria è rappresentata dal ‘Parade battalion’ specializzato per rendere gli onoridelle guardie durante le visite ufficiali di alte Autorità e durante le feste nazionali.Dal 2004 ha sospeso il servizio militare obbligatorio e le sue Forze Armate di oggi sonocomposte esclusivamente da professionisti.

Sfila ora una rappresentanza delle Forze Armate degli Stati Uniti d’America. I Marinesdella 22^ unità di proiezione sono attualmente a bordo della nave anfibia “Bataan” nelMar Mediterraneo.

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SUPPLEMENTO 39

Comanda il 1° sottosettore, dedicato ai teatri operativi Africa e Europa, il Colonnello SandroItro della Guardia di Finanza, Comandante del Centro Addestramento e Specializzazione diOrvieto e segue una compagnia della 46^ Brigata Aerea, reparto di punta per il trasportotattico e strategico dell’Aeronautica Militare. La sua bandiera di guerra è un tributo all’in‐cessante lavoro svolto dagli equipaggi di Pisa, costantemente a supporto delle missioni uma‐nitarie e di pace all’estero, che vedono impegnati i contingenti nazionali. In Africa inparticolare i velivoli della 46^ sono stati impiegati nelle aree di crisi, in passato come nel pre‐sente, nelle operazioni di peacekeeping organizzate dalle Nazioni Unite e in missioni sanitarie,come “Ridare la luce” nei paesi dell’Africa sub‐sahariana a favore delle popolazioni civili af‐fette da problemi agli occhi. Il Reparto ha pagato anche gravosi contributi di sangue. Unodei più dolorosi fu nel 1961 a Kindu nell’ex Congo belga, sconvolto dalla guerra civile, dovetredici aviatori in missione umanitaria furono barbaramente trucidati dai ribelli congolesi.

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40 INFORMAZIONI DELLA DIFESA 3/2011

Preceduta dalla Bandiera della Scuola di Sanità Militare, segue una rappresentanza dellasanità con il Policlinico Militare di Roma “Celio”, struttura sanitaria interforze, deputataalle attività di prevenzione, diagnosi e cura. Il Celio è una struttura sanitaria di riferi‐mento per tutte le operazioni militari in Italia e all’estero e si occupa anche di cure perpatologie a lungo termine.

Per simboleggiare il contributo italiano nel territorio balcanico sfila ora una compagniadel Reggimento Genio Ferrovieri dell’Esercito con Bandiera, che, al termine degli anni’80 realizzò il ripristino della linea ferroviaria da Tuzla a Bosanski Novi‐Knin in analogiaa quanto avvenuto durante la guerra di Crimea del 1855, prima della conclusione delprocesso d’unificazione e della costituzione del Regno d’Italia. Il Reggimento stesso èun’unità altamente specializzata e unica nel suo genere negli eserciti occidentali.

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SUPPLEMENTO 41

È la volta di una Compagnia Carabinieri ”MSU” (Multinational Specialized Unit). Graziealla duplice veste di forza militare e di polizia, è molto apprezzato per la capacità di svol‐gere compiti operativi relativi all’ordine e alla sicurezza pubblica in aree destabilizzatee di assistenza per la ricostruzione e il ripristino delle istituzioni locali.L’MSU, realtà ormai d’eccellenza nel panorama dell’Alleanza Atlantica e modello diriferimento per l’Unione Europea e le Nazioni Unite per l’assolvimento dei cosiddetti“compiti di Petersberg” (umanitari e di soccorso, di attività di mantenimento dellapace e di missioni di unità di combattimento per la gestione delle crisi militari ‐ ivicomprese le missioni tese al ristabilimento della pace) ha fatto la sua comparsa, perla prima volta, alla fine del secolo scorso nel teatro operativo balcanico (Bosnia e Ko‐sovo).

Preceduta dalla Bandiera della ScuolaNautica di Gaeta della Guardia di Finan‐za, giunge adesso una compagnia com‐posta anche da personale delleCapitanerie di Porto, Polizia di Stato, Po‐lizia Penitenziaria e Corpo Forestaledello Stato. Tra i compiti principali sonoda evidenziare la formazione e l’adde‐stramento delle polizie locali, costiere edi nuclei antincendi boschivi, nonché lalotta al crimine organizzato.

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42 INFORMAZIONI DELLA DIFESA 3/2011

Il Servizio Civile Nazionale, istituito con legge 6 marzo 2001, n64 viene inquadrato qualeservizio di difesa non armata della Patria e in tale accezione ha potuto partecipare allaParata del 2 Giugno sin dal 2004, facendo sfilare una rappresentanza dei volontari di Ser‐vizio civile nazionale su propri mezzi. Il Servizio civile è finalizzato a favorire la formazionee la crescita sociale,culturale e professionale dei giovani italiani di età compresa tra i 18e 28 anni, attraverso la realizzazione di progetti che si ispirano all’attuazione dei principicostituzionali di solidarietà sociale; promuovono la cooperazione nazionale ed interna‐zionale, con particolare riguardo alla tutela dei diritti sociali, ai servizi alla persona edalla educazione alla pace fra i popoli. I volontari di Servizio civile, scelgono per un annodi impegnarsi in progetti riconducibili ai settori dell’assistenza, protezione civile, am‐biente, patrimonio artistico e culturale, educazione e promozione culturale, servizio civileall'estero. Dal 2001 a oggi sono stati avviati in Servizio civile circa 270.000 giovani.

Il 2° sottosettore, comandato dal Colonnello Fabio Asso Comandante del 98° Rgt. Alpinidell’Aquila, è dedicato ai teatri operativi del Medio Oriente, Asia e America. Le ForzeArmate italiane hanno anche dimostrato la loro capacità di proiezione in teatri lontani,intervenendo, quando necessario, nelle crisi umanitarie, quali nel 1998 – 2000 nell’isolaaustrale di Timor Est.

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SUPPLEMENTO 43

A testimoniare la stretta collaborazione che esiste con gli organismi internazionali pre‐senti come ad esempio la Base Nato di Brindisi a pieno titolo nel nostro Paese, segue labanda della Marina americana Allied Forces Band Naples creata nel 1951. Inizialmente formata unicamente da personale della Marina degli Stati Uniti, è statapoi riorganizzata nel 1974 comprendendo musicisti militari delle altre Forze Armateamericane e militari provenienti da Italia, Grecia, e Inghilterra.

Questa è la Compagnia paracadutisti del Centro Addestramento paracadutisti di Pisa. I Pa‐racadutisti sono una specialità della Fanteria, l’unica ad indossare il basco amaranto: La Br.Para “Folgore” di cui vediamo sfilare una componente, è attualmente impegnato in Teatroafgano nel Regional Command West. Il Centro è uno degli enti dell’Esercito impegnato nelprogetto “Vivi le Forze Armate” rivolto ai giovani che vogliono approfondire la conoscenzadell’Esercito. Presso il Centro si tengono corsi di abilitazione al lancio per il personale militareche presta servizio presso le aviotruppe dell’esercito o di altre forze armate.

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L’Area Medio Orientale, da sempre caratterizzata da forte instabilità, ha visto il costante impe‐gno della Marina. In particolare dal 1982, a seguito degli accordi di Camp David, è attivo per‐manentemente il 10° Gruppo Navale Costiero in Sinai, con il compito di assicurare la liberanavigazione nello Stretto di Tiran e nel Golfo di Aqaba. Inoltre, nel corso degli anni, uomini emezzi si sono alternati a più riprese in Libano, nel Golfo Persico, in Iraq e in Kuwait. Il contributodella Marina alla Forza di Interposizione in Libano, decisa dal Governo Italiano a difesa e con‐solidamento della pace, è culminato nel 2006 con l’Operazione “Leonte” durante la quale unGruppo Navale Italiano ha sbarcato circa 1.000 uomini e 156 mezzi ed ha assicurato la sorve‐glianza delle acque libanesi. Nel teatro mediorientale nell’Operazione “Desert Storm” nel Golfo Persico, per la prima voltadalla fine della 2^ G.M. l’Aeronautica ha effettuato missioni operative di bombardamentocon i “Tornado”. In Iraq l’A.M. prese parte all’Operazione “Antica Babilonia” assicurando il sup‐porto aereo alle forze di terra, garantendo senza soluzione di continuità una cornice di sicurezzacon gli elicotteri del 15° Stormo CombatSAR, i Predator (velivoli senza pilota) del 32° Stormo,oltre al trasporto di uomini e mezzi con i C130 di Pisa. La componente Carabinieri è rappresentativa degli assetti attualmente impegnati in Iraq,a Baghdad, nell'ambito della “NATO Training Mission‐Iraq”; in Hebron, in seno alla mis‐sione “TIPH” (Temporary International Presence in Hebron), per supervisionare l'accordodi pace arabo‐israeliano siglato nel settembre 1995; lungo la Striscia di Gaza, per la mis‐sione “EUBAM” (European Union Border Assistance Mission) con compiti di assistenza emonitoraggio a favore della polizia di frontiera palestinese al valico di confine di Rafah.

44 INFORMAZIONI DELLA DIFESA 3/2011

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SUPPLEMENTO 45

Il 9° Rgt Alpini di stanza a L‘Aquila è inserito nella Brigata Taurinense, ha partecipato amolteplici missioni all’estero in Bosnia, Albania, Kosovo e più volte in Afghanistan.Il corpo speciale degli Alpini fu istituito nel 1872 su proposta del Cap. bersagliere Giu‐seppe Parrucchietti che mise in risalto la necessità di affidare a soldati valliggiani la di‐fesa dei confini montani dell’Italia. Gli Alpini nati per la montagna, sono stati impiegatiin tutti i teatri dall’Africa Orientale alla Cina, alla Libia, al Mozambico, per arrivare alleattuali missioni internazionali.

La Compagnia nella foto è composta dalla Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardiadi Finanza. Nel 1979 l’8°Gruppo Navale, composto dagli Incrociatori Vittorio Veneto eAndrea Doria e dal Rifornitore Stromboli, ha operato nel Mar Cinese Meridionale in soc‐corso ai profughi vietnamiti. In tal modo ha avuto inizio la prima operazione di soccorsoumanitario fuori dal Mediterraneo dalla fine della 2GM. Il successivo intervento dellaMarina a Timor Est nel 1999 e in Oceano Indiano dopo l’11 settembre 2001 hanno con‐solidato la presenza italiana sul mare nei teatri operativi indiano e del Pacifico.A Timor Est nella mix “Stabilise”, i G.222 dell’Aeronautica operarono in condizioni estre‐me, su una pista in mezzo ad una fitta giungla, effettuando in 6 mesi 349 voli umanitari.In Afghanistan l’A.M. partecipa a “ISAF” con missioni di ricognizione aerea a supportodelle truppe nazionali e alleate sul territorio, e missioni di trasporto aereo, anche ditipo ospedaliero e umanitario. Due file di Carabinieri del 7° Reggimento Carabinieri “Trentino Alto Adige” con Bandieradi Guerra. I Carabinieri indossano l’omerale degli assetti “EUPOL” e “Military Police”impiegati nei Teatri Operativi. In Afghanistan, nelle Provincie di Herat e Kabul, con per‐sonale che si occupa di ottimizzare la formazione dei quadri delle locali forze di Polizia.Inoltre, l’Arma schiera propri assetti anche nell’ambito della missione addestrativa dellaNATO, con il precipuo compito di curare la formazione dell’AUP (Afghan Uniformed Po‐lice) e dell’ ANCOP (Afghan National Civil Order Police). Dalla fine del 2006, ad Herat in Afghanistan, è presente il contingente della Guardia di Fi‐nanza (denominato Task Force Grifo) di 16 uomini con compiti esclusivamente addestrativinei confronti della Polizia di Frontiera Afghana (ABP ‐ Afghan Border Police). Ad oggi, sonostati completati 32 corsi formativi per 423 ufficiali/sottufficiali della ABP. La missione EUPOLAfghanistan ha lo scopo di contribuire alla creazione di una struttura di polizia sostenibileed efficace che assicuri, sotto il controllo afghano, un’appropriata interazione con il piùampio sistema giuridico penale. Il Corpo è presente con 8 militari alla sede di Kabul.

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46 INFORMAZIONI DELLA DIFESA 3/2011

A seguito del catastrofico terremoto che ha colpito la zona di Haiti nel gennaio dello scorsoanno, l’Italia è intervenuta a favore della popolazione colpita. Per questa esigenza sfila orauna compagnia della Marina Militare con lo Stendardo della portaerei Cavour, nave che èintervenuta in supporto umanitario nell’ambito dell’Operazione denominata White Crane.L’unità ha dimostrato le sue capacità di nave Comando e nave ospedale.Nei tre mesi dimissione il personale di bordo ha contribuito alle attività di supporto umanitario, assistenzamedica, ed avvio della ricostruzione delle aree maggiormente colpite dal sisma.

Nella stessa catastrofica circostanza sono intervenute altre componenti del Sistema nazionaledella Protezione Civile qui rappresentate dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e dai Vo‐lontari del Soccorso della Croce Rossa Italiana. La partecipazione alle principali missioni dipace e sicurezza ha favorito lo sviluppo di vere e proprie eccellenze professionali ed operativenel settore del soccorso. La capacità organizzativa, la versatilità e la competenza tecnica

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SUPPLEMENTO 47

Nelle foto, alcune componenti del Sistema nazionale della Protezione Civile, in rappre‐sentanza della “Squadra Italia” intervenuta ad Haiti.Circa mille uomini e donne, con diverse esperienze e professionalità, hanno operato sulcampo (dopo il terribile terremoto del gennaio 2010) sotto il coordinamento del Dipar‐timento di Protezione civile nazionale, per garantire l’unitarietà dell’impegno di solida‐rietà da parte del nostro Paese.

hanno reso i vigili del fuoco protagonisti nelle missioni Internazionali di soccorso a partiredal 1953, con il crollo delle dighe in Olanda, passando attraverso l’alluvione di Tunisi del1969 ed i terremoti di Grecia, Messico, Salvador, Armenia, Skry Lanka per giungere al 2010con Haiti.

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Il III Settore è comandato dal Generale diBrigata dei Carabinieri Silvio Ghiselli, Co‐mandante della 2^ Brigata Mobile Carabi‐nieri di stanza a Livorno, che comprende,tra gli altri reparti, il GIS (Gruppo Interven‐to Speciale) e il 1° Rgt. Paracadutisti “Tu‐scania”. Il III Settore è dedicato alle eccellenze ealle specificità e ha inizio con il I sottoset‐tore dedicato agli Istituti di Formazione. IlI sottosettore è comandato dal C.V. Gian‐luca Buccilli.

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SUPPLEMENTO 49

La Banda dell’Aeronautica Militare, costituita nel 1937, ebbe come padrino d’eccezioneil compositore Pietro Mascagni. La formazione è composta da 95 elementi tutti profes‐sionisti diplomati al Conservatorio. Provenienti dai migliori complessi musicali nazionali,i componenti della Banda sono reclutati attraverso un concorso pubblico.Il blocco che segue rappresenta le Scuole Militari: Nunziatella, con bandiera, e Teulièdell’Esercito; Morosini della Marina e Douhet dell’Aeronautica. Gli studenti vengono se‐lezionati per preparazione e motivazione e ammessi all’ultimo triennio di queste scuoledefinite ‘licei di èlite’.

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Cultura, sport e valori sono i cardini su cui si incentra la preparazione di questi giovani,futura classe dirigente del Paese. Questi istituti di formazione infatti, oltre a fornire unapreparazione culturale e didattica di altissimo livello prevedono una costante attivitàginnico – sportiva e una formazione militare. I giovani frequentatori incrementano leattitudini e competenze spendibili in qualsiasi contesto lavorativo.

Dal liceo all’Università: preceduta dalla Bandiera, sfila ora una compagnia di Esercito eCarabinieri in rappresentanza dell’Accademia Militare di Modena. È la scuola che preparai futuri Quadri dell’Esercito e dell’Arma dei Carabinieri. Il percorso formativo della duratadi cinque anni è volto a formare giovani Ufficiali, moderni, dinamici, preparati, pronti arispondere alle sfide del futuro, ma saldamente ancorati alle tradizioni.Con sede a Modena, l’Accademia ha come motto “Una Acies”, cioè una sola schiera.Mira a far crescere e a render propri i valori che caratterizzano la condizione militareispirando i corretti modelli di comportamento oltre che sviluppare le capacità indispen‐sabili ad ogni Comandante per gestire e amministrare al meglio le risorse umane, ma‐teriali e finanziarie disponibili. È l’erede della Reale Accademia Sabauda fondata in Torinoil 1° settembre 1677. Frequentare l’Accademia di Modena oggi come nel passato, significa appartenere aduna élite selezionata e prestigiosa, severamente istruita ed addestrata a svolgere conprofessionalità i compiti militari che il Paese le affida. In Accademia vengono svolti corsibiennali, triennali, quinquennali, sessennali in base alla laurea da conseguire.Il blocco successivo, preceduto dalla Bandiera, rappresenta gli allievi dell’Accademia Na‐vale di Livorno di cui quest’anno ricorre il 130° anniversario della fondazione. È l’Istitutodi eccellenza per la formazione degli Ufficiali della Marina italiana e di molte marinestraniere e spicca nella capacità di coniugare tradizione e innovazione. La durata deicorsi è di cinque anni. Gli Allievi affrontano le impegnative attività formative consci diacquisire una qualificata professionalità. Gli Allievi si addestrano soprattutto nell’artemarinaresca, anche attraverso le campagne estive sulle navi scuola. In particolare gli al‐lievi, al termine del primo anno di studi, imbarcano sull’Amerigo Vespucci (di cui que‐

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st’anno ricorre l’80° anniversario dell’entrata in linea) e, al termine del secondo anno,su Nave San Giusto. È sorta a Livorno il 6 Novembre 1881. Gli ufficiali, al termine delperiodo di studi e degli insegnamenti professionali conseguono diverse lauree a secondadel corpo di appartenenza.

Sfila ora una compagnia dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli con Bandiera. L’Acca‐demia è un Istituto militare di formazione a carattere universitario, con il compito di re‐clutare e formare i futuri Ufficiali in servizio permanente. Fu fondata il 5 novembre 1923,poco dopo la costituzione dell’Aeronautica come Forza Armata autonoma. L’Accademia cura in particolare la formazione del personale navigante attraverso unacomplessa e articolata struttura selettiva, formativa e addestrativa, che comprende corsi

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accademici a terra, al simulatore e in volo. L’Accademia assicura anche i corsi prevoloper gli Allievi Ufficiali piloti di complemento dell’Aeronautica e per gli Ufficiali di altreForze e Corpi Armati dello Stato.

Segue una compagnia in rappresentanza dell’Accademia della Guardia di Finanza con Ban‐diera. È il massimo istituto di formazione degli Ufficiali del Corpo. Dall’ottobre 1984, l’Acca‐demia ha la sede principale a Bergamo. L’ordinamento didattico è di livello universitario,funzionale all’espletamento di responsabilità in materia di polizia economica e finanziaria.

Conclude il settore della formazione una Compagnia con Bandiera della Scuola UfficialiCarabinieri, centro di eccellenza ed “Ateneo della sicurezza” dell’Arma. In particolare icorsi di Applicazione consentono agli Ufficiali provenienti dall’Accademia di Modena diconseguire la laurea in giurisprudenza.

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Dopo le Accademie sfilano i Corpi Speciali ed apre, preceduta dalla Bandiera una com‐pagnia degli incursori del 9° Reggimento Paracadutisti “Col Moschin”, dell’Esercito, ilcui motto è ‘Della folgore l’impeto’ sono capaci di agire in tutti gli ambienti operativiconducendo azioni ardite e risolutive, paracadutandosi da alta quota, agendo anchein ambiente acquatico e anfibio, ed infiltrandosi per via terrestre. Il loro preziosissimocontributo è stato apprezzato nei maggiori teatri operativi in cui l’Esercito è stato edè tuttora impegnato: Somalia, Mozambico, Bosnia, Kosovo, Iraq e Afghanistan. Trae lesue origini dal primo Reggimento Arditi, costituito nel corso del secondo conflitto mon‐diale ed inizialmente impiegato in pattugliamenti in Tunisia, Algeria e nella Sicilia oc‐cupata. Si sciolse il giorno dell’armistizio per poi ricostituirsi durante la Guerra diLiberazione.

Il comandante del II sottosettore Forze Speciali e di Pronto Impiego è il Colonnello pilota,Riccardo Rinaldi, comandante del 17° Stormo “Incursori” dell’Aeronautica Militare.

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Il Gruppo Operativo Incursori, appartenenti al Raggruppamento “Teseo Tesei” della Ma‐rina, è l’erede diretto degli operatori dei gloriosi mezzi d’assalto della 2^ Guerra Mon‐diale. Sono oggi impegnati in Afghanistan e nelle operazioni di proiezione dal mare esul mare, anche in acque lontane dall’Italia.

Preceduta dalla Bandiera della Prima Brigata Aerea, segue una compagnia dell’Aeronau‐tica, con personale del 16° Stormo “Fucilieri dell’Aria” di Martina Franca, per la prote‐zione delle basi in campo nazionale e internazionale, e del 17° Stormo Incursori diFurbara, reparto di Forze per Operazioni Speciali con compiti nei settori prettamenteaeronautici di ricerca e soccorso aereo in ambiente ostile. Gli incursori del 17° Stormo,reparto costituito nel 2003, sono inseriti nel più ampio contesto delle Forze per Opera‐zioni Speciali della Difesa.

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SUPPLEMENTO 55

È ora la volta del Gruppo di Intervento Speciale dei Carabinieri, istituito il 6 febbraio1978 è costituito da personale del 1° Reggimento Carabinieri Paracadutisti “Tuscania”.Attualmente è impiegato anche nel difficile teatro afgano.

Ecco sfilare una compagnia del 4° Reggimento alpini paracadutisti con Bandiera. Il Reg‐gimento è capace di operare in una vasta gamma di situazioni operative estreme ed èuna delle componenti delle Forze per operazioni speciali. Gli alpini paracadutisti acqui‐siscono tutti la qualifica di “ranger”, ovvero che identifica la capacità di operare anchedietro le linee nemiche, in piccoli gruppi dotati di autonomia. Trae origine dal famosobattaglione Alpini “Monte Cervino”, costituito nel 1915 attingendo ai più esperti sciatorie rocciatori dell’Esercito.

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Segue una compagnia del 1° Reggimento Carabinieri Paracadutisti “TUSCANIA” con Ban‐diera. Il “TUSCANIA” può assolvere compiti militari, di polizia e di supporto alle ForzeSpeciali in Patria e all’estero, ed è attualmente impiegato:‐ in Afghanistan e in Iraq, nel quadro della riorganizzazione, addestramento e mento‐

rizzazione (con tre unità denominate POMLT‐ Police Operational Mentoring and Liai‐son Team in Herat e Farah) delle locali Forze di Polizia;

‐ nei dispositivi di sicurezza delle sedi diplomatiche/organizzazioni situate in Paesi “a rischio”.Il Reparto svolge funzioni di Polizia Militare e di scorta di personalità, supportando l’Ar‐ma dei Carabinieri in particolari attività a tutela della sicurezza pubblica e l’addestra‐mento di unità appartenenti a Forze Armate estere.

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SUPPLEMENTO 57

I Corpi Speciali proseguono con una compagnia dei Gruppi di Investigazione sulla Cri‐minalità Organizzata (GICO) della Guardia di Finanza, con Bandiera.I Reparti Antiterrorismo e Pronto Impiego della Guardia di Finanza – comunemente noticome “Baschi Verdi” – sono composti da personale addestrato nelle più moderne tec‐niche di polizia. La formazione dei Baschi Verdi è curata dal Centro Addestramento di Specializzazionedella Guardia di Finanza. Effettua investigazioni sulla criminalità organizzata unitamente all’acquisizione di rile‐vanti elementi per il contrasto, anche sotto il profilo patrimoniale, delle associazioni distampo “mafioso”.

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58 INFORMAZIONI DELLA DIFESA 3/2011

Preceduta dalla Bandiera della Polizia di Stato, segue una compagnia del Nucleo OperativoCentrale di Sicurezza, N.O.C.S., deputato a svolgere interventi speciali ad alto rischio, come laliberazione di ostaggi, le irruzioni in ogni ambiente per la cattura di criminali e terroristi, la pro‐tezione di alte personalità istituzionali italiane in particolari situazioni di pericolo e la tutela dipersonalità straniere in visita in Italia. Gli operatori del reparto speciale, dunque, intervengonosoltanto come unità di assalto, al termine dell’attività definita in gergo “info‐operativa” svoltada altri uffici della Polizia. Si ricordano, in particolare, l’operazione condotta per la liberazione,nel 1982, del Generale statunitense Dozier, sequestrato dalle Brigate Rosse e la cattura a Romadi uno dei responsabili degli attentati alla metropolitana di Londra del luglio 2005.

Preceduta dalla Bandiera d’Istituto, sfila una Compagnia del Gruppo Operativo Mobiledella Polizia Penitenziaria. Il GOM, istituito nel 1997, gestisce i detenuti sottoposti alregime 41 bis e i collaboratori di giustizia di maggiore esposizione a rischi; effettua letraduzioni e i piantonamenti dei detenuti di elevata pericolosità; interviene in situazioni

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SUPPLEMENTO 59

Sfila ora, in uniforme storica, la Banda Musicale della Guardia di Finanza, fondata nel1926. È un complesso artistico stabile composto da 102 elementi provenienti da diversiconservatori italiani ed accuratamente selezionati tramite concorso nazionale.

critiche all’interno degli istituti penitenziari. Il GOM ha sede in Roma e dispone di 12Reparti Operativi periferici. Il personale assegnato ruota periodicamente nei reparti di‐slocati negli istituti penitenziari. La Bandiera d’Istituto è stata concessa al GOM dal Pre‐sidente della Repubblica in occasione del 194° anno di Fondazione del Corpo di PoliziaPenitenziaria, il 13 maggio scorso a Roma presso l’Arco di Costantino.Il 3° sottosettore, dedicato alle Forze da Sbarco, aeree e di stabilizzazione, è comandatodal Colonnello dei Carabinieri Andrea Paterna, Comandante dell’8° Reggimento Cara‐binieri “Lazio”.

Vediamo ora il Reggimento lagunari “Serenissima”, con Bandiera, che è stato impiegatonegli ultimi anni in Bosnia, Kosovo, Iraq e Libano. La disponibilità di mezzi anfibi e dibarchini, permette ai lagunari di essere impiegati in ambito interforze, sotto il coordi‐namento del Comando delle Forze da Sbarco, costituendo così elemento fondamentaledella “Capacità nazionale di proiezione dal mare”.

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Sopraggiunge una compagnia del Reggimento San Marco con Bandiera.La Forza da sbarco della Marina è uno strumento militare flessibile, versatile ed efficace,capace di ridislocarsi rapidamente e di operare autonomamente in qualsiasi luogo,anche in condizioni ambientali estreme. Negli ultimi anni ha partecipato a tutte le missioni di supporto alla pace: dal Libano al GolfoPersico, dalla Somalia alla Bosnia, dall’Albania al Kosovo, dall’Eritrea a Timor Est e all’Iraq.Il blocco che segue, preceduto dalla Bandiera del Comando delle Forze d’altura e dai rispet‐tivi stendardi, è in rappresentanza degli equipaggi delle Unità Navali e dei Sommergibilidella Marina. Prontezza di intervento, autonomia logistica e flessibilità, dimostrata in par‐ticolare dalla nuova portaerei Cavour che ha aggiunto al dispositivo nazionale un fonda‐mentale potenziale, non solo di protezione, ma anche di condotta di missioni nazionali edinternazionali in teatri operativi lontani come ad Haiti. La tradizione sommergibilistica dellaMarina Militare trae le sue origini nel lontano 1892. I sottomarini di oggi sono mezzi avanzati

L’attitudine di questa specialità della fanteria a ben operare in ambienti operativi moltodifficili come le acque interne (aree palustri, fiumi, laghi) ma anche in mare aperto, nefa un’unità peculiare nel suo genere.A far data dal 07 marzo 2011, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito nella FOB FARAH,in Afghanistan, ha consegnato alle forze lagunari il basco verde. Il verde richiama il co‐lore dell’acqua della laguna di Venezia che ha visto, per oltre ottocento anni partire i“Fanti da Mar” sulle acque del mare Adriatico. Lagunari.

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SUPPLEMENTO 61

e ad alta tecnologia, con un’ampia versatilità d’impiego per la loro capacità di occultamen‐to, di sorveglianza marittima e di supporto alla raccolta informativa in scenari complessi.

Preceduta dalla Bandiera del 37° stormo di Trapani sfila adesso una compagnia inter‐forze composta da militari di Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia diFinanza sintesi delle capacità aeree militari nazionali.Seguono le rappresentanze della Gendarmeria Europea e del Centro di Eccellenza perle Stability Police Units con Bandiera. La prima, costituita alla fine del 2007 e compostaper l’Italia dal personale dell’Arma dei Carabinieri, è uno strumento di gestione delle

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crisi a disposizione dell’Unione Europea e di altre Organizzazioni Internazionali (ONU,NATO, ecc). Essa oggi può disporre da 800 a 2.300 unità impiegabili nelle aree di crisiper impedire il sorgere di conflitti, per supportare le operazioni militari o per assicurarela transizione verso l’amministrazione civile. Il Comando di Eurogendfor, è assegnato a rotazione a ciascuno dei Paesi Membri e ha ilcompito di esercitare azione di coordinamento, comando, controllo e pianificazione. IPaesi aderenti all’iniziativa sono 9, di cui 6 Membri (l’Italia, la Francia, l’Olanda, il Por‐togallo, la Romania e la Spagna), 2 Partner (la Lituania e la Polonia) ed un osservatore(la Turchia).Il secondo, istituito nel 2005 dall’Arma – sotto l’egida del Dipartimento per le operazionidi pace delle Nazioni Unite – per aumentare la capacità globale di sostegno alle opera‐zioni di supporto alla pace, svolge funzioni addestrative verso il personale delle Forzedi Polizia straniere. Esso ha, inoltre, consolidato il proprio ruolo di centro di formazione internazionale e dipolo dottrinale partecipando a numerose iniziative ONU, NATO e UE, alle quali hannopreso parte, fino al 2010, 190 operatori provenienti da 45 Paesi.

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SUPPLEMENTO 63

Le esigenze connesse ai più moderni e rischiosi scenari hanno indotto l’Esercito Italianoa dotarsi di capacità di difesa Nucleare, Biologica e Chimica. A queste capacità si è ag‐giunto il Multinational Cimic Group, unità specializzata nella cooperazione civile militareassegnata alla NATO e il 28° reggimento Comunicazioni Operative, che sfilano indossan‐do le loro uniformi specialistiche.Il Multinational Cimic Group in particolare, risulta essere un assetto di eccellenza fornitoalla NATO per operazioni di stabilizzazione e gestione delle crisi. È composto da elementiorganizzativi in possesso di peculiari professionalità.Il 28° reggimento “Pavia” è un’unità di recente costituzione, capace attraverso l’impiegodelle moderne tecnologie dell’informazione, di sostenere le forze operanti in funzionedell’efficacia delle operazioni.Il 7° reggimento NBC “Cremona” è la componente specialistica dell’Esercito dedicataalla Difesa Nucleare Biologica e Chimica. Capacità in cui l’Italia vanta una riconosciutaleadership europea. L’unità è fra le poche annoverabili in ambito NATO ed ha operato in tutti i Teatri di ope‐razioni.

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Sfilano adesso, precedute dalla Bandiera del 6° reggimento “Genio pionieri”, le unità diparticolare specializzazione: i nuclei cinofili di Esercito, Aeronautica, Carabinieri e Guar‐dia di Finanza e gli assetti finalizzati al disinnesco di ordigni esplosivi (EOD) delle quattroForze Armate.

Il IV sottosettore, dedicato alle Forze di Polizia e per il Soccorso, è comandato dal PrimoDirigente Dr. Nicola Regna Comandante dell’8° Reparto Mobile di Firenze.

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SUPPLEMENTO 65

Preceduta dallo Stendardo delle proprie Unità Navali, sfila una Compagnia del Corpodelle Capitanerie di Porto, Corpo specialistico della Marina Militare. Le Capitanerie, conla loro componente operativa di Guardia Costiera, garantiscono il soccorso in mare, ogni‐tempo, come dimostrano le recenti operazioni di salvataggio nelle acque di Lampedusa,nell’ambito dell’emergenza umanitaria in relazione all’eccezionale afflusso di cittadinidei Paesi del nord Africa.Tra le principali attività svolte, anche in scenari internazionali con le componenti aerea,navale e subacquea, ricordiamo, oltre alla ricerca e soccorso della vita umana in mare,la sicurezza della navigazione; la tutela ambientale; la gestione delle emergenze e col‐laborazione in attività di protezione civile in mare e lungo le coste, per il monitoraggiodel traffico mercantile e da pesca.

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66 INFORMAZIONI DELLA DIFESA 3/2011

Passa ora una compagnia formata da Carabinieri degli Squadroni Eliportati Cacciatori di“Calabria” e di Sardegna”. Reparti concettualmente nuovi, ad elevatissima specializza‐zione, che sintetizzano procedure prettamente militari e tecniche di polizia secondo lamigliore tradizione dell’Arma. Forniscono supporto ai reparti territoriali dell’Arma. È inoltre impiegato nella ricerca e soccorso di persone disperse o infortunate in zoneimpervie ed in caso di pubbliche calamità.

Il servizio navale della Guardia di Finanza, unitamente a quello aereo, svolge un ruolodi primo piano a Lampedusa isola più a sud del Paese. I mezzi del Corpo, rischierati sul‐l’isola, hanno il compito di contrastare il traffico dei clandestini attraverso il pattuglia‐mento delle acque fino a 24 miglia, di assistere le imbarcazioni che puntano verso

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SUPPLEMENTO 67

Lampedusa, nonché di effettuare operazioni di salvataggio, in caso di necessità. La Guar‐dia di Finanza è un Corpo di polizia specializzata che svolge funzioni di polizia economi‐co‐finanziaria, che prende parte alle operazioni congiunte di pattugliamento dellefrontiere comunitarie promosse da FRONTEX, l’Agenzia Europea per la Gestione dellaCooperazione alle Frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione Europea.

Preceduta dalla Bandiera del 4° gruppo elicotteri di Grottaglie sfila una compagnia dispecialità del soccorso composta da personale di Esercito, Marina, Aeronautica, Cara‐binieri, Guardia di Finanza, Corpo Militare della Croce Rossa, Corpo Infermiere Volon‐tarie e Sovrano Militare Ordine di Malta.

Precedute dalla bandiera del Corpo Forestale dello Stato, sfilano ora rappresentanze civilidelle specialità del soccorso. Le prime righe vedono le unità cinofile della Polizia di Stato,Polizia Penitenziaria, del Corpo Forestale e dei Vigili del Fuoco. Seguono i Volontari dellaCroce Rossa e i rappresentanti del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta.

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68 INFORMAZIONI DELLA DIFESA 3/2011

Il V sottosettore dedicato alle eccellenze tecnologico‐scientifiche dell’Industria nazio‐nale, è comandato dal Col. Giampaolo Giraudi Capo del 1° Ufficio Politica industrialedegli Armamenti del Segretariato Generale della Difesa. La difesa e la sicurezza di unpaese dipendono anche dal livello tecnologico e produttivo della sua industria per laDifesa. L’Italia è da anni in prima linea nella ricerca e produzione di tecnologia di sicu‐rezza con numerose aziende. Il ricorso alla collaborazione internazionale è anche semprepiù frequente per tutti i Paesi al fine di rendere sostenibili sviluppo e produzione di si‐stemi sempre più complessi e costosi.

Gli UAV Falco sono “aeromobili senza pilota” che rispondono alla modernissima esigenzadi osservazione dell’area d’interesse, ovvero di un territorio ostile nell’ambito di un’ope‐razione a supporto della pace, senza mettere a repentaglio vite umane. Il Falco è un si‐

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SUPPLEMENTO 69

stema progettato per attività di sorveglianza e di sicurezza civile e militare. Di facile im‐piego, può essere utilizzato per una varietà di missioni: sorveglianza, identificazione, lo‐calizzazione e detenzione dei “target”. Di facile impiego, in grado di portare una vastagamma di sensori e di operare in ogni condizione meteorologica con estrema facilità didispiegamento, protratta autonomia di volo, interoperabilità con prestazioni STOL.

UAV Asio è un mini UAV ad alimentazione elettrica a decollo verticale, elemento che lorende adatto a missioni di esplorazione e ricognizione, soprattutto in ambiente urbano,tipico di alcune forme d’impiego delle forze militari. Ecco dei VTLM “Lince” (veicoli tattici leggeri multiruolo). Concepiti e progettati per rispon‐dere all’esigenza di garantire l’incolumità del personale trasportato da attacchi ordigniesplosivi improvvisati, viene utilizzato massivamente nei principali teatri di operazioni. È

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70 INFORMAZIONI DELLA DIFESA 3/2011

Vediamo ora sfilare il Veicolo Blindato Anfibio nella versione trasporto truppe. L’innovativoveicolo consente, nel contempo protezione, mobilità, navigabilità e potenza di fuoco ot‐tenibile, oltre che dall’arma automatica, anche da due missili controcarro filoguidati.

Altro esempio di Veicolo Tattico Multiruoloè quello in versione ambulanza.

dotato di una cella di sopravvivenza in grado di sopportare la deflagrazione di importantiquantità di esplosivo. Ha destato grande interesse anche da parte di altre forze armate eda molti eserciti stranieri. E’ equipaggiabile con diversi tipi di torretta, con “ralla” che con‐sente grande capacità di osservazione, con “ralla protetta” che consente un ottimo com‐promesso tra osservazione e protezione, con “torretta remotizzata” che consente unelevatissimo grado di protezione e capacità di reazione, in versione ambulanza.

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SUPPLEMENTO 71

Vediamo ora sfilare il VBM Freccia 8x8, nella versione contro carro, con la sua tipica li‐vrea policroma. La versione “Trasporto e Combattimento” è attualmente schierata in Afganistan, sullabase degli ammaestramenti tratti dalle esperienze operative registrate negli anni con il“Lince”, mezzo di primaria importanza nella condotta delle operazioni.In questa versione “contro carro” sono installati anche due lanciatori per sistema mis‐silistico contro carro filoguidato ed un sistema di scoperta panoramica. L’elevata protezione dello scafo rende il veicolo particolarmente idoneo per l’impiegonei teatri operativi più impegnativi. Il “Freccia” rientra oggi per l’Esercito nell’ambito di un più ampio progetto di ammoder‐namento denominato Forza NEC (Network Enable Capability) capace di accrescere loscambio di dati ed informazioni con il soldato futuro.

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72 INFORMAZIONI DELLA DIFESA 3/2011

La blindo armata Centauro con cannone da 120mm è l’unico veicolo ruotato al mondoin grado di operare con un’arma da 120 mm ed è quindi da definirsi un vero “carro ar‐mato su ruote” e raggiunge una velocità molto elevata.Il sistema Centauro DRACO è costituito da una torre armata con cannone automaticoda 76mm ad elevato ritmo di fuoco (superiore ai 100 colpi al minuto) che impiega mu‐nizionamento convenzionale guidato da radar.Il sistema Centauro 155/39 è una artiglieria semovente, costituita da una innovativatorre leggera, armata con un cannone 155/39 LW e con sistema di caricamento com‐pletamente automatico. Capace di lanciare munizioni Vulcano di precisione metrica benoltre le gittate delle artiglierie oggi in uso.

Il ‘Porcospino’ è un’efficace sistema per la difesa aerea a cortissimo raggio progettatospecificatamente per l’impiego in maniera automatica contro razzi, proiettili di artiglieriae mortai.

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L’autocarro ASTRA 8x8 in versione autogrù pesante “M400”, grazie all’eccezionale mo‐bilità e all’elevata capacità di guado, offre supporto tattico per qualsiasi operazione mi‐litare nelle condizioni ambientali più ostili. È dotato di cabina protetta in grado diresistere ad attacchi balistici e da mine.

L’EMPAR è un radar multifunzionale attivo realizzato per essere installato a bordo diunità navali di medio/grosso tonnellaggio. Già operativo su nave Cavour e sulle Unitàdella classe Orizzonte della Marina Militare Italiana e Francese, l’EMPAR è stato sceltoanche per le nuove fregate ulti missione FREMM.Il Missile superficie aria ASTER, realizzato nelle due versioni ASTER 15 e ASTER 30, è co‐stituito da un propulsore iniziale a propellente solido. Esso è stato posto alla base di di‐versi sistemi di difesa anti‐aerea ed anti‐missile terrestri e navali, ed è impiegato, nellevarie versioni, dalle Forze Armate Italiane, Francesi ed Inglesi.Il Missile antinave TESEO MK2/A è un’arma ognitempo della gittata superiore ai 180km, in grado di colpire bersagli oltre l’orizzonte e quindi impiegabile anche per opera‐

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zioni navali in teatri particolarmente complessi, in acque sia costiere sia profonde ed èin servizio in 12 Paesi di tutto il mondo, su imbarcazioni di classi differenti quali aliscafi,caccia‐torpediniere e portaerei.Il C MES 40 rappresenta l’orgoglio e l’eccellenza della tecnologia dell’industria italiana,distribuito dalla MES Spa che ne cura gli allestimenti speciali e dei sistemi d’arma. L’im‐barcazione che sfila, è armata con un cannone automatico cal. 12.7mm della Oto Me‐lara, specificatamente disegnato per impiego navale. Il C MES 40, caratterizzato da unacarena con 3 “redan” (scalini), unica per uno scafo di 12 metri, è motorizzata con 2 SEA‐TEK da 820 Cv che garantiscono la straordinaria velocità di 90 miglie orarie (pari ad oltre160 Km/ora), senza pregiudizio per la manovrabilità, la sicurezza e la robustezza neces‐sarie all’impiego militare.La Classe 800 è una motovedetta di Salvataggio Ognitempo, a corta autonomia, per leattività di ricerca e soccorso in mare. È prodotta dal cantiere CODECASADUE di Viareggio. Il MOVIT è l’unità mobile del Sistema Italiano di Sorveglianza Marittima VTS (Vessel Traf‐fic Service), il più esteso a livello mondiale, realizzato da SELEX Sistemi Integrati per laGuardia Costiera‐Capitaneria di Porto Nazionale. Facilmente dispiegabile ed integrabilecon la rete VTS, il MOVIT assicura la copertura di aree particolarmente complesse dalpunto di vista orografico, con una operatività H24. I laboratori ambientali mobili (L.A.M.) sono veicoli accessoriati con apparecchiature dalaboratorio per analisi ambientali, con sistemi di comunicazione radar e satellite. Tali

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strutture mobili consentono di verificare le condizioni ambientali di un determinato ter‐ritorio marino e costiero, specificando in particolare l’eventuale presenza di idrocarburinonché di sostanze inquinanti l’ambiente marino. I L.A.M. costituiscono un nuovo strumento specialistico, di cui si avvale la Guardia Co‐stiera, alle dipendenze del Ministero dell’Ambiente, in dotazione alla Guardia Costiera. Vedette classe 2000 e 3000. Si tratta di imbarcazioni di moderna generazione realizzatein materiale composito, tecnologicamente avanzate di produzione italiana.Le vedette V3000 sono dotate di 2 motori fuoribordo da 300 HP e possono raggiungere unavelocità massima di 50 nodi, mentre le vedette V2000 raggiungono una velocità di 45 nodi.Le particolari caratteristiche tecnico‐nautiche delle imbarcazioni garantiscono la navigazionein piena sicurezza anche in presenza di condizioni meteo‐marine particolarmente avverse.L’Iveco ONE consente con una sola squadra di: rilevare la presenza di agenti aggressivi,decontaminare, contenere e recuperare la sostanza. E’ dotato di sofisticati strumenti por‐tatili che permettono anche di definire le distanze di sicurezza a tutela della popolazione.Il Laboratorio Mobile per le Analisi Scientifiche è una struttura della Forestale riservataalle indagini tecnico‐investigative per fini forensi. Si tratta di un furgone speciale in gradodi spostarsi velocemente, all'interno del quale è stato realizzato un laboratorio di analisi,dove chimici, biologi, e tecnici del Corpo forestale dello Stato effettuano gli esami dibase e il campionamento in tutti i settori di indagine ambientale: aria, acqua, suolo, ri‐fiuti, incendi boschivi, specie animali e vegetali.

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La parata è giunta al suo epilogo e chiude con i Reparti a cavallo, sotto il comando delColonnello dei Carabinieri Francesco Azzaro.

Segue la Fanfara del 4° Reggimento a Cavallo, il più antico complesso bandistico dell’Ar‐ma dei Carabinieri. La sua origine risale al primo nucleo di trombettieri costituito nel1829 presso la Legione Allievi di Torino. Il personale, montato su cavalli grigi scelti nel‐l’ambito del Gruppo Squadroni, viene specificamente addestrato per lo strumento alquale è preposto. I brani musicali sono composizioni tipiche, data la particolarità del‐l’impiego degli strumenti, ma tutti rispecchiano le andature del cavallo (passo‐trotto‐galoppo) e sono funzionali alle esigenze operative e addestrative dei Reparti a cavallo.Quello che segue è lo squadrone a cavallo del Reggimento Lancieri di Montebello 8°,preceduto dallo stendardo. Erede delle tradizioni e della glorie della Cavalleria italianaè l’unico ad essere articolato su un gruppo squadroni blindato e su un gruppo squadronia cavallo una cui rappresentanza sta sfilando oggi in uniforme storico‐rievocativa ed

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armato della caratteristica lancia. Tra i recenti impegni operativi del reggimento, le mis‐sioni in Iraq ed in Kosovo. Il 21 aprile 2011, in occasione delle celebrazioni per il nataledi Roma, è stata conferita al reggimento la cittadinanza onoraria della Capitale a suggellodel forte legame tra la città ed i Lancieri. Lo Squadrone a Cavallo, in uniforme da paratadel Reggimento “Lancieri di Montebello” (8°) è armato con lancia in legno di frassinomodello 1866. Il colbacco era in uso presso tutti i Reggimenti “Lancieri” e “Cavalleggeri”ed aveva lo scopo di accrescere la statura del cavaliere al punto da farlo sembrare in‐contrastabile, ottenendo così un forte effetto psicologico sul nemico.

Segue uno Squadrone del 4° Reggimento Carabinieri a cavallo con Stendardo. Il 4° èl’erede di tutti i Reparti a cavallo dell’Arma. Concorre al soccorso in caso di calamità edassicura servizi d’onore e di rappresentanza. Esegue da 79 anni il celebre Carosello Sto‐rico, saggio di spiccata abilità ed elevata tecnica equestre.

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Segue uno squadrone a cavallo della Polizia di Stato. Le unità a cavallo, attive nel progetto di Polizia di Prossimità, vengono utilizzate in viapreminente per garantire sicurezza.

È ora la volta dello squadrone del Corpo Forestale dello Stato. Oltre 20 sono i reparti acavallo del Corpo distribuiti sulla Penisola, e in particolare nei territori dei parchi nazio‐nali. Le pattuglie a cavallo assicurano il controllo del territorio con particolare riferimentoalle aree rurali e montane del nostro Paese.

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La sfilata si conclude con il consueto e suggestivo passaggio della Pattuglia AcrobaticaNazionale, Gruppo di Volo dell’Aeronautica Militare più noto al grande pubblico come“Frecce Tricolori”. Esse compongono la pattuglia acrobatica più numerosa al mondo, in quanto costituitada ben dieci velivoli, 9 in formazione e un solista.Con i suoi velivoli MB‐339 dall’inconfondibile livrea blu, la Pattuglia arricchisce la Festadella Repubblica e il 150° anniversario dell’Unità d’Italia stendendo nel cielo di Roma iltricolore più lungo del mondo. La Pattuglia Acrobatica Nazionale costituisce uno dei simboli più conosciuti ed apprezzatidell’italianità nel mondo. Ovunque si esibiscano, le Frecce Tricolori rappresentano una sintesi dei valori umani,professionali e tecnologici che il nostro Paese può esprimere, ottenendo, spesso, pre‐stigiosi riconoscimenti. Lo stesso velivolo impiegato, l’Aermacchi MB‐339, è un prodotto dell’industria nazionalein quanto progettato e costruito interamente in Italia.Tutti i piloti assegnati alle Frecce Tricolori provengono dalla “linea caccia” dell’Aeronau‐tica Militare e seguono uno specifico iter di addestramento che dura circa un anno. Oltre a svolgere l’attività di volo acrobatico, essi si mantengono preparati per espletare,all’occorrenza, attività operative nel settore aerotattico.

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Vengono resi gli Onori finali al Capo dello Stato da parte di uno Squadrone di Corazzieriaccompagnato dalla Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a Cavallo.

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