I diavoli dell'inferno

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Le tre fiereTutti conoscono le tre fiere che sbarrano il cammino a Dante nel I canto dell’Inferno. Il significato allegorico della lonza (probabilmente ai tempi di Dante Alighieri indicava un felino, presumibilmente la lince ma avrebbe potuto trattarsi anche di un leopardo o una pantera nera), del leone e della lupa è stato variamente interpretato: secondo la maggior parte dei commentatori, i tre animali adombrano tre disposizioni peccaminose, ossia l’incontinenza (l'incapacità di dominare le pulsioni), la matta bestialità (la violenza) e la frode.

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Nella religione greca e nella religione romana, Caronte era il traghettatore dell'Ade. Trasportava i nuovi morti da una riva all'altra del fiume Acheronte, ma solo se i loro

cadaveri avevano ricevuto i rituali onori funebri (o, in un'altra versione, se disponevano di un obolo per pagare il viaggio); chi non li aveva ricevuti (o non aveva l'obolo) era costretto a errare in eterno senza pace tra le nebbie del fiume.

Nessuna anima viva è mai stata trasportata dall'altra parte, con le sole eccezioni della dea Persefone, degli eroi Enea, Teseo, Piritoo e Ercole, Odisseo, del vate Orfeo, della sibilla cumana Deifobe, di Psyche, di San Paolo e di Dante Alighieri.

Il Caronte di Dante è un vecchio coperto di barba bianca, con gli occhi circondati da fiamme, che minaccia severi castighi ai dannati e li fa salire sulla sua barca, battendo col remo le anime che si adagiano sul fondo (forse per stiparne il maggior numero possibile). Anch'egli si oppone al passaggio di Dante, ma è zittito da Virgilio che rivolge al demonio queste parole «Caron, non ti crucciare: Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare» (formula identica a quella usata poi con Minosse e analoga a quella usata con Pluto.)

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Minosse è un personaggio della mitologia greca, figlio di Zeus e di Europa.Minosse fu re giusto e saggio di Creta. Per questo motivo, dopo la sua morte,

divenne uno dei giudici degli inferi.Nei miti attici invece viene dipinto come estremamente tirannico e crudele.

Dante lo colloca nel Canto V dell'Inferno, quale giudice dei dannati che indica loro a quale Cerchio sono destinati. Minosse è posto all'ingresso del II Cerchio (lussuriosi) e ha caratteri bestiali: ringhia, ha una lunga coda che avvolge attorno al corpo tante volte quanti sono i Cerchi che il dannato (il quale gli confessa tutti i suoi peccati) deve discendere. Nel Canto V accoglie Dante con parole minacciose ed è zittito da Virgilio con la stessa formula già usata con Caronte.

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Cerbero nella mitologia greca era uno dei mostri che erano a guardia dell'ingresso dell'Ade, il mondo degli inferi. È un mostruoso cane a 3 teste, le quali simboleggiano la distruzione del passato, del presente e del futuro. Tutto il suo corpo era ricoperto, anziché di peli, di velenosissimi serpenti, che ad ogni suo latrato si rizzavano, facendo sibilare le proprie orrende lingue. Il suo compito era impedire ai vivi di entrare ed ai morti di tornare indietro.Il nome di Cerbero è entrato nella lingua italiana per esprimere, per antonomasia e spesso ironicamente, un guardiano arcigno e difficile da superare.

Dante, lo pone a custodia del III Cerchio (golosi), dove è strumento di punizione in quanto graffia e scuoia gli spiriti con i suoi artigli. Il mostro è descritto con occhi rossi, i peli del muso sporchi e neri, il ventre largo e le zampe artigliate; emette latrati che assordano i dannati e ciò acuisce il loro tormento. Appena vede i due poeti si avventa contro di loro, ma Virgilio gli getta in gola una manciata di terra che placa la sua fame (in modo quindi analogo all'episodio dell'Eneide, salvo che qui la rappresentazione del mostro è chiaramente demoniaca). Cerbero è definito da Dante fiera crudele e diversa egran vermo, attributo anche di Lucifero.