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dicembre 2015 numero 6 - anno XXV il dialogo bimestrale d’informazione e di opinione delle ACLI Svizzera associazioni cristiane lavoratori internazionali corruzione e frodi corruzione e frodi forme alternative di potere forme alternative di potere

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dicembre 2015numero 6 - anno XXV

il dialogobimestrale d’informazione e di opinione delle ACLI Svizzeraassociazioni cristiane lavoratori internazionali

corruzione e frodicorruzione e frodiforme alternative di potereforme alternative di potere

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La vignetta di Daria Lepori

Impressumil dialogoBimestrale delle ACLI SvizzeraDistribuito in abbonamentoStampa 4200 copie

Direttore responsabile: Aldo Ragusa

Comitato di redazione:Luciano Alban, Antonio Cartolano,Simone Dimasi, Fra Martino Dotta,Francesco Genova, Moreno Macchi,Franco Narducci, Alfonsina Oftinger,Francesco Onorato, Franco Plutino,Luca Rappazzo, Giuseppe Rauseo,Giuseppe Rondinelli

Responsabili di zona:AG: Gaetano VecchioBA-BE-SO: Samantha VecchioGE-VD: Costanzo VeltroZH-LU-SG-SZ-TG: Salvatore DugoTI: Ivana Caldelari

Redazione e recapito:Redazione il dialogoVia Contrada Nuova 16982 Agnotelefono 091 921 47 [email protected]

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Grafica:Daria LeporiCoordinamento e impaginazione:Ivana Caldelari

È possibile abbonarsi:sei numeri annuali a fr. 20.-CCP 65 - 272444 - 7

Il prossimo numero sarà recapitato afine febbraio 2016. La chiusura diredazione per contributi scritti è fis-sata per la fine di dicembre 2015.

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Per poter ricevere regolarmente la nostra rivista “il dialogo” èimportante che i cambiamenti di indirizzo siano tempestivamentesegnalati alla redazione all’indirizzo: Contrada Nuova 1, 6982 [email protected] 091 921 47 94Non dimenticate, quando segnalate il nuovo indirizzo, di lasciareanche il vostro vecchio recapito in modo che possa essere elimina-to dall’indirizzario. Grazie a tutti per la collaborazione.

La redazione vi augura La redazione vi augura un Natale sereno e gioiosoun Natale sereno e gioioso

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EDITORIALE

Corruzione e frode: un grande freno allo sviluppo

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Sommarionumero 6 - anno XXV

La corruzione e le frodi hanno raggiun-to una diffusione molto elevata nelmondo in cui viviamo. Esse risultanoevidenti e pregiudicano lo sviluppo eco-nomico oltre che danneggiare la societàintera nelle sue multiformi modalità diessere ed operare.Per frode e corruzione 2000 miliardi dieuro l’anno vengono sottratti allo svi-luppo economico: una piaga mondiale. La corruzione varia in natura e inmisura da uno Stato all’altro ed è dif-fusa sia nei Paesi poveri che nei Paesipiù ricchi. In tutti i casi, come confermal’Ufficio europeo per la lotta antifrode,“ostacola lo sviluppo economico, mina lademocrazia, lede la giustizia sociale e lostato di diritto, sottraendo enormi cifredestinabili dalle istituzioni a investi-menti per la crescita, favorendo in molticasi le operazioni della criminalità orga-nizzata”. Inoltre si mina la fiducia deicittadini nelle istituzioni, diffondendo inmolti sentimenti di sconforto e rassegna-zione, e stimolando purtroppo in altrepersone la prassi del “farsi largo da sé”,con furbizie, scorciatoie, accorgimentidentro e fuori dalle leggi, altrettantodeprecabili.La corruzione inoltre non permette difare impresa per bene, di fare emergerela meritocrazia, di competere in un mer-cato davvero libero, di impostare le rela-zioni sulla fiducia e lavorare con mag-giore certezza nel futuro, di perseguireuno sviluppo giusto e più veloce dellasocietà in cui viviamo.Corruzione in politica, nella giustizia,nell’economia, nello sport e perfino nel-l’informazione, nella scuola, nellaChiesa, ecc. Basta citare soltanto alcunecose recenti: Roma e “mafia capitale”, ilMose, la Fifa, il doping nello sportrusso e non soltanto, le frodi fiscali concomplicità di banche svizzere, la frodedella Volkswagen. Giorni fa IlPontefice, in un’Africa in cui la corru-zione dilaga alimentata anche dal norddel mondo, ha invocato “la corruzionenon vi distrugga”, denunciando aNairobi: “Anche in Vaticano ci sono

casi di corruzione. Ci entra dentro comelo zucchero, è dolce, ci piace, è facile.Finiamo diabetici o il nostro paese fini-sce per ammalarsi. Ogni volta che accet-tiamo una tangente, distruggiamo ilnostro cuore, la nostra personalità e lanostra patria”.La corruzione è anche una forma alter-nativa di gestione del potere. Personaggidelle alte sfere ma anche semplici dipen-denti pubblici e di altre organizzazioni,inquinano il mercato e indeboliscono lerelazioni sociali e civili, piegando o aggi-rando alcune regole per trarne un pro-prio beneficio, non soltanto attraverso ildenaro che rappresenta l’espediente spes-so più semplice e diretto, ma ancheattraverso lo scambio di favori. Papa Bergoglio in Santa Marta il 17novembre ha ammonito tutti che “la cor-ruzione morale è come un piano incli-nato, piccole violazioni spesso precedonoe favoriscono reati più importanti.Perché si incomincia sempre con unapiccola bustarella, ma poi è come ladroga!” E già qualche tempo fa, par-lando degli amministratori corrotti, per-sonaggi “devoti della dea tangente”,aveva detto che con il loro comporta-mento alla fine portano a casa un frut-to avvelenato, danno da mangiare “panesporco” ai propri figli: a questa “furbi-zia mondana”, aveva aggiunto il Papa,si deve rispondere con la “furbizia cri-stiana” che è “un dono dello SpiritoSanto”.Buon Natale a tutti e un augurio perun Anno nuovo di Pace e serenità dacostruire anche con il nostro piccolo maprezioso contributo.

Franco PlutinoPresidente ACLI Svizzera

Il cuore e la manoL’invito del natale, accogliere Gesù a casa propria pag. 4

AcliFaiSeminario ACLI - EZA sul “Lavoro in agricoltura” pag. 5

CorruzioneLa corruzione nel mondo pag. 6Un freno all’economia e allo sviluppo pag. 8Politica svizzera e corruzione pag. 10“Liberiamo la vita sociale da questo cancro” pag. 11Oltre la trasparenza ci vuole l’integrità pag. 12

Filo diretto con SynaProspettive sindacali dopo le elezionifederali pag. 13

PatronatoDebiti Inps, nuove visure catastali ed esenzione Imu pag. 14Il Patronato di Lucerna pag. 15

VARIEProgramma di sviluppo: obiettivi ambiziosi pag. 16Lugano, nuovi custodi diplomati pag. 16

ENAIPCorsi di informatica a Zurigo pag. 17

In poche battute pag. 18

EDITORIAAndrea Vitali e Donato Carrisi pag. 18

La vita delle ACLIConvegno Donne ACLI pag. 19Lugano, incontri sui migranti pag. 20Ad Aarau contro la xenofobia pag. 21Locarno, assemblea e panettonata al Circolo pag. 21Ricordo di Don Emilio Conrad pag. 22Lutto a Wohlen pag. 22Uster, pomeriggio a teatro pag. 23

Sale e PepeBaccalà in umido con patate pag. 23

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IL CUORE E LA MANO

L’invito del Natale, accogliere Gesù a casa propria

Per tutti noi, il Natale è vicenda di rifiuto o acco-glienza. Mi piace immaginare che non sia casualeincontrare nel Vangelo di Luca questi due estremi,riferiti a episodi diversi e cronologicamentedistanti. Il primo riguarda la Nascita di Gesù(Luca 2,1-20); il secondo la visita di Gesù aZaccheo (Luca 19,1-10). A Betlemme, Giuseppe eMaria (“che era incinta” e per cui proprio in quelluogo “si compirono i giorni del parto”) si recanoper obbligo, a registrarsi a seguito del decretoimperiale. Luca sottolinea come il neonato sia stato “depo-sto in una mangiatoia, perché non c’era posto perloro nell’albergo”. Di certo, all’origine della solu-

zione di ripiego in una stalla o in una grotta sta iltutto completo dovuto al censimento imposto daCesare Augusto. Potrebbe risultarci facile fare ilprocesso alle intenzioni degli abitanti diBetlemme, sostenendo che al pari di quanti vive-vano a Sodoma e Gomorra hanno rifiutato il cele-ste Visitatore. Tuttavia, se Giuseppe, Maria e ilNascituro non trovano alloggio nella “città diDavide”, nemmeno tra i loro discendenti, è segnodi chiusura a un avvenimento insieme umano espirituale. È la realtà che sono costretti a vivere oggi ancoramilioni di persone, loro malgrado migranti allaricerca di condizioni esistenziali migliori, di digni-tà, di rispetto dei diritti fondamentali; esseriumani che domandano pane, lavoro, vestiti e untetto, perché negati nei loro paesi di provenienza.È un’esperienza che, di sicuro, nessuno di noi vor-rebbe mai dover compiere…

L’altro episodio che desidero proporre alla nostrariflessione (e azione) prenatalizia riguarda unasituazione d’accoglienza. Al contrario diBetlemme, Gesù è atteso a Gerico. L’aspetta unuomo minuto e assai benestante, detestato in cittàper il suo ruolo di esattore delle tasse. La ricchez-za provoca sempre invidia! Annota al riguardo di Zaccheo l’evangelista Luca:“cerca di vedere chi sia Gesù, ma non gli riesce acausa della folla, poiché è piccolo di statura” eancora, “per poterlo vedere, sale su un sicomoro”.Zaccheo le inventa tutte pur di soddisfare la suacuriosità sul Maestro di Nazareth. Ma è colto disorpresa da Gesù stesso, che giunto sul posto, alzalo sguardo verso di lui e gli dice: “Zaccheo, scen-di subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua”.

All’improvviso, i ruoli s’invertono. Forse Zaccheonon ha nemmeno pensato d’offrire ospitalità aGesù. La sua condizione di uomo odiato si tra-sforma, come d’incanto, in quella di “ricercato”da Gesù medesimo. Voleva soltanto vederlo e,invece, riceve da lui il perdono. Zaccheo si trova trasformato. Vive una profondaconversione che vuole manifestare con gesti d’ac-coglienza e di restituzione. Il raccoglitore di soldiper terzi diventa benefattore dei poveri. In essiindividua l’immagine di Gesù, senza ancora esser-ne pienamente consapevole. Sperimenta la gioiadel Natale senza nemmeno avere il tempo di pen-sare che il Vangelo è rivolto anche a lui.3

di fra Martino Dotta, assistente spirituale ACLI Svizzera

Sappiamo tutti quanti che, per noi credenti, la celebrazione delNatale è centrale alla pari della Pasqua. Ambedue gli eventi evo-cati non sono semplici occasioni di solidarietà o di incontri fami-liari – per quanto essi preziosi siano. Indicano la necessità dilasciarsi coinvolgere di persona da fatti, i cui significati profondicontinuano a interpellarci e, nel medesimo tempo, a sfuggirci. Ildiscorso cristiano sul Natale è il punto di partenza di un’espe-rienza di fede assai concreta, di cui i primi discepoli delNazareno sono i testimoni accreditati. La tradizione millenariadella Chiesa ne è conferma, tra le luci e le ombre veicolate dallasua storia. Nella prospettiva evangelica del “guardare e toccare”con mano, oltre che con il cuore e con la mente, questo è l’an-nuncio sorprendente dell’Incarnazione: Dio si è fatto uno di noinella fragilità del Bambino di Betlemme!

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di Giuseppe Rauseo, vice presidente ACLI Svizzera e FAI

Si sono svolti tra il 15 e il 16 ottobre scorso presso la Villa Sacro Cuore a Triuggio e conclusi il 17 ottobre allaCascina Triulza, in Expo, i lavori del seminario “Il lavoro in agricoltura tra innovazione e sfruttamento”, giunto que-st’anno alla sua nona edizione. Ottanta i partecipanti, tredici i Paesi di provenienza (Argentina, Belgio, Brasile, Francia,Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda, Romania, Russia, Slovacchia, Senegal, Svizzera), venti i relatori intervenuti nelcorso dei tre giorni.

ACLIFAI

Lavoro dignitoso: per una qualità del lavoro a contrasto della precarietà

Il Seminario internazionale delle ACLI, sostenutodall’Eza e dall’Unione Europea, precedutodall’Assemblea generale della Fai (Federazionedelle ACLI Internazionali), ha affrontato caratteri-stiche e fenomeni di un settore che in questi ultimianni ha fatto registrare non poche novità, in ordi-ne alle forme d’impresa, all’impiego delle nuovetecnologie, al “ritorno alla terra” di donne e giova-ni con produzioni di qualità, a nuove pratiche erelazioni tra produttori e consumatori, ad una piùaccentuata attenzione all’ambiente e alla responsa-bilità sociale. Tutto ciò rimanda ad uno dei maggiori bacini disfruttamento dei lavoratori – in particolar mododegli immigrati – e dell’ambiente, con diffusi feno-meni di illegalità anche molto gravi che vannodalla riduzione in schiavitù alle frodi alimentariall’inquinamento e, più in generale, a quelle chevengono chiamate “agromafie”.

Il 2015 è peraltro l’anno in cui si verifica il rag-giungimento degli Obiettivi di sviluppo del millen-nio e si definiscono i 17 obiettivi dell’Agenda post-2015, tra i quali: porre fine alla fame; raggiungerela sicurezza alimentare; promuovere l’agricolturasostenibile; garantire il diritto universale all’acqua;garantire un consumo sostenibile; ridurre gli spre-chi alimentari; ridurre l’uso di sostanze chimiche inagricoltura; promuovere l’uso sostenibile degliecosistemi terrestri e la biodiversità. L’anno in cuil’Europa conta un quarto della popolazione arischio di povertà ed esclusione sociale; mentredecine di migliaia di profughi cercano riparo dalleguerre e dalla povertà nel vecchio continente. Èl’anno in cui il Parlamento europeo approva leproprie raccomandazioni sul Ttip, il trattato com-merciale Usa-UE, che ha sollevato la contrarietà dimilioni di cittadini europei e grande preoccupazio-ne proprio nel settore agricolo. È l’anno in cui hapreso il via la riforma della Politica agricola euro-pea, che interessa circa il 77% del territorio

dell’UE, i suoi abitanti – ovvero la metà dell'interapopolazione dell'Unione – e circa 12 milioni dilavoratori.Il Seminario si è concluso sabato 17 ottobre,all’Expo di Milano alla Cascina Triulza, con unatavola rotonda su “Politiche sociali europee, mer-cati e accordi internazionali: il futuro della terracome bene comune” con gli interventi dei vicepresidenti Fai Giuseppe Rauseo e MicheleConsiglio, responsabile dipartimento Politica este-ra e Relazioni internazionali ACLI, AndreaOlivero, viceministro delle Politiche agricole, ali-mentari e forestali, Luca Jahier, presidente delTerzo Gruppo del Comitato Economico e SocialeEuropeo, Michele Zannini, presidente ACLITerra, Gianni Bottalico, presidente ACLI e Fai.

La complessità inestricabile di quanto è legato allaterra e alla vita ci chiama con urgenza a porre incampo nuovi e sostenibili modelli di sviluppo, adadottare un diverso stile di vita, a riaffermare “insolido” la dignità e gli inalienabili diritti di lavora-tori e lavoratrici e della terra che questi curano.Favorire questi processi è responsabilità di tutti.3

Fonte: www.acli.it

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L’ultima classifica della corruzione percepita, il CorruptionPerception Index 2014 di Transparency International, riporta levalutazioni degli osservatori internazionali sul livello di corru-zione di 175 paesi del mondo. Ci sono conferme e sorprese.

I l cancro del la corruz ione nel mondo

di Luca Rappazzo

CORRUZIONE

Il Corruption Perception Index (CPI) è un indicatore statistico pubblicato dalla ONG Transparency International,a partire dal 1995, con cadenza annuale e viene utilizzato per creare graduatoria dei paesi del mondo ordinatasulla base “dei loro livelli di corruzione percepita, come determinati da valutazioni di esperti e da sondaggi d'o-pinione”. L’organizzazione definisce la corruzione come “l’abuso di pubblici uffici per il guadagno privato”. Questoindice rappresenta quindi una stima di grande rilievo per le scienze economiche e sociali poiché prevede l’utiliz-zo di strumenti statistici molto sofisticati. Il CPI 2014 è calcolato utilizzando 12 differenti fonti di dati da ben 11 diverse istituzioni internazionali che regi-strano la percezione della corruzione nel settore pubblico negli ultimi due anni. Un punteggio più alto significauna minore corruzione (percepita).

Il calcolo dell’indice di percezione della corruzione

La situazione complessiva dei paesi dell’Unione Europea èbuona, con un punteggio medio di 64/100, anche grazie anazioni come la Danimarca, la Finlandia e la Svezia che dasempre hanno i migliori posti in classifica. La Svezia è il Paesecon la più bassa percezione della corruzione (inferiore al15%) e una fiducia nel Governo superiore al 55% seguitadalla Danimarca (sotto il 20%). In Germania la fiducia è supe-riore al 60% nonostante la percezione della corruzione siavvicini al 40% mentre la media Ocse è superiore al 40% perla fiducia nel Governo e inferiore al 60% per la percezionesulla corruzione. Solo il 18% delle nazioni europee non rag-giunge la sufficienza. E tra queste l’Italia.

L’Europa gode di buona fama

L’Italia è prima per corruzione tra i paesi dell’Ue.Rispetto al passato l’Italia ferma la sua rovinosadiscesa verso il basso della classifica (i valori sonouguali al 2011 e 2013), ma resta maglia nera tragli Stati occidentali. Anzi peggiora la sua situazio-ne complessiva in Europa, dato che Bulgaria eGrecia la raggiungono al 69° posto, migliorandola loro posizione in classifica. Adesso dietroall’Italia, in UE, non c’è più nessuno. È quindi con-fermata la scarsa fiducia nel Governo e la convin-zione diffusa che ci sia un alto livello di corruzio-ne nelle istituzioni nazionali e locali.

L’endemica situazione italianaLa Svizzera è tra i paesi meno corrotti al mondo. Standoall’indagine, la Confederazione si piazza al quinto posto,riuscendo a migliorare di due gradini la sua posizione del2013, grazie allo specifico indice di fiducia nel Governo conpercentuali vicine all'80% (il più alto in graduatoria) non-ostante la corruzione percepita sia intorno al 25%. Il buontraguardo raggiunto da Berna però può essere ulteriormen-te migliorato, sottolinea in una nota lo studio dell’ONG, cheauspica una maggiore trasparenza sul finanziamento dellecampagne elettorali e dei partiti e sulle procedure per gliappalti pubblici.

La virtuosa percezione della Svizzera

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CORRUZIONE

Come ogni anno la classifica mondiale stilata da Transparency è guidata da Danimarca, NuovaZelanda e Finlandia (rispettivamente con 92, 91 e 89 punti), che contribuiscono a mantenerebuono il livello in Europa, dove la media è 64/100. Tra i paesi meno corrotti del mondo anche laSvezia (87 punti), la Norvegia e Svizzera (86 punti) e Singapore (84 punti). A chiudere la classifi-ca ci sono i paesi più corrotti del mondo: Somalia e Corea del Nord (8 punti), Sudan (11 punti)e Afghanistan (12 punti). La corruzione nel mondo è ancora un problema largamente diffuso, poi-ché la media dei 174 paesi non raggiunge la sufficienza e il 69% di questi ha punteggi al di sottodi 50. Hanno performance mediamente migliori i paesi del G20, trainati in su nella classifica daquelli del G7. Tranne che per l’Italia, che invece contribuisce ad abbassare la media.

Una fotografia della corruzione nel mondo

L’Ocse ricorda gli alti costi di questa pratica: scuole male attrezzate, medicine contraffatte, spesepiù alte per le opere pubbliche per la concessione delle quali si sono pagate tangenti, scarsa qua-lità delle opere fino ed errata collocazione delle risorse pubbliche. Tutto ciò mina la giustizia e losviluppo economico, distruggendo la fiducia nel governo e nel leader. Il costo della corruzione haanche gravi risvolti per la legittimazione dell’apparato dello Stato e la capacità delle istituzionigovernative di funzionare in modo efficace. Per l’Ocse “c’è una forte relazione” tra la corruzionepercepita e la fiducia nel Governo. Più alta è la corruzione percepita, più bassa è la fiducia nelleistituzioni. Pur essendo vero che le valutazioni di Transparency sono legate alla sola percezionebisogna in ogni caso tenere conto del fatto che proprio tale percezione orienta gli investimentiin un paese e rappresenta quindi una sorta di termometro dell’opinione da parte d’imprenditoried esperti.

L’analisi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE)

PUNTEGGIO

Forte corruzione

Bassa

Nessun dato0-9 10-19 20-29 30-39 40-49 50-59 60-69 70-79 80-89 90-100

fonte: transparency.org/cpi

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La corruzione nel mondo dilaga e, secondo gli studi della BancaMondiale1, ha raggiunto la notevole cifra di 2.3 trilioni di dolla-ri, duemila miliardi di euro. Si tratta di fondi neri corrispondential 2.3% del PIL mondiale e la metà di essi riguarda i Paesi in viadi sviluppo: risorse sottratte alla cooperazione, agli aiuti finan-ziari, agli investimenti produttivi.

di Franco Plutino

L’OCSE calcola inoltre che nei Paesi sviluppatiaderenti vadano in mazzette più del 10% di ogniopera pubblica e fino al 40% dei proventi gene-rati dall’infrastruttura stessa2.

La corruzione e le frodi a vasto raggio sonoarchitettate per accaparrarsi risorse naturali,impossessarsi di capitali tramite manovre finan-ziarie, acquisire appalti, per strategie geopoliti-che, per garantirsi mercati sicuri, per posizioni diprivilegio nelle comunicazioni, nell’informazione,nelle nuove tecnologie, per il commercio di arma-menti e traffici illegali di ogni tipo. La competi-zione risulta quindi truccata. Chi accetta questeperverse regole del gioco deve renderle più raffi-nate. Le conseguenze di freno all’economia e allosviluppo pertanto si moltiplicano assieme al dete-rioramento delle regole democratiche, del liberomercato, della corretta amministrazione.

I Paesi già afflitti dalla povertà, vengono mag-giormente danneggiati. La Banca Mondiale valu-ta che la giusta tassazione garantirebbe entrateper 20 miliardi di dollari, utilissimi per aumentarela fornitura di servizi, la creazione di infrastruttu-re e lo sviluppo delle popolazioni: si innescanoguerre, si incentivano le disuguaglianze e si limitao si annulla lo sviluppo economico. I fondi deidittatori e dei faccendieri finiscono nei contisegreti alle Cayman, a Montecarlo, in Svizzera, evia di seguito. Si parla di 3 miliardi di dollari algiorno3 sottratti ad una parte del mondo in cuimuoiono di fame e stenti 18 milioni di persone,50mila al giorno.

Anche alle nostre latitudini le magagne non man-cano, si deviano risorse pubbliche, si gestisconofondi neri applicando meccanismi dentro e fuorile leggi. Capita che i poteri pubblici vengano uti-lizzati a scopo personale, rubando sui processi dicrescita.In Svizzera tiene banco il tema delle evasioni

fiscali di mezzo mondo con la complicità di ban-che e fiduciarie. Il Credit Suisse il 19 maggio 2014ha concordato di pagare negli USA una multa di2.8 miliardi di dollari per frodi fiscali di clienti, lamulta più elevata dopo quella all’UBS nel 2009.C’è anche da aggiungere che alcune banche sviz-zere hanno dovuto chiudere attività o chiuderedel tutto mentre altre 13 banche sono ancorasotto inchiesta negli Stati Uniti. Tra i nostri gran-di e piccoli cattivi esempi citiamo quello recentedei servizi informatici dell’Amministrazionefederale delle contribuzioni per il fallimento delprogetto “Insieme” costato 115 milioni di soldipubblici. E che dire della corruzione scopertanella FIFA guidata da Zurigo dal nostro Blatternazionale?

Il caso dell’Italia è ancora più eclatante: è unPaese che se riducesse corruzione e frodi del 50%non soltanto non sarebbe all’ultimo posto inEuropa per virtuosità in questo campo4 ma nonavrebbe le gravi sofferenze economiche e ammi-nistrative che l’affliggono da tempo. I costi per ilPaese vengono calcolati dalla Corte dei Conti edal Ministero degli Interni intorno ai 60 miliardidi euro l’anno, il 4% del Pil, il doppio dellasomma di tre anni di spending review.

Un f reno a l l ’ e conomia e a l l o s v i l uppo

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La Confindustria5 afferma che “La corruzioneriduce gli investimenti privati, rende la spesa pub-blica inefficiente, scoraggia l’accumulazione delcapitale umano e peggiora la qualità delle istitu-zioni. È quindi un vero freno per il progressoeconomico”. Se questo non bastasse, la criminalità organizzatagestisce un’economia sommersa e parallela chepregiudica un vero duraturo sviluppo, blocca igiovani che hanno ripreso ad emigrare e impri-giona il Paese. Di essa si stima un fatturato di 130miliardi di euro con un utile di 70 miliardi: prima“azienda italiana”. Il solo ramo commercialesupera 92 miliardi: il 6% circa del PIL nazionale6. La lista dei suoi settori d’attività sarebbe moltolunga da elencare. Fare impresa in modo lineare etrasparente, in un vero mercato libero, è davverodifficile sia per gli italiani che per investitori stra-nieri. Burocrazia farraginosa, corruzione di per-sonaggi della politica, della magistratura, negli

1. World Development Report 2015 – World Bank Group “Mind, Society and Behaviour”2. Rapporto OCSE 2014 sulla corruzione, pagg. 8-93. Global Financial Integrity 20144. Trasparency International – rapporto dicembre 20145. “La corruzione zavorra per lo sviluppo” – dicembre 2014 Centro studi Confindustria

6. “Le mani della criminalità sulle imprese” - XIII Rapporto di Sos Impresa

appalti, nei controlli, sono un grande problemaper l’attuale e qualsiasi altro governo. Soltantoqualche esempio fra i più recenti e clamorosi:Roma mafia capitale, Mose, Expo prima fase,appalti e bustarelle Anas, frode olio extra vergi-ne…

Molto di più di questa semplice pagina si potreb-be dire su questo argomento! Se un contenutotasso di corruzione e di frode possono essereconsiderati fisiologici in qualsiasi società civile, losviluppo economico e civile di un Paese non pos-sono avverire senza una dura lotta all’illegalità alivello nazionale e internazionale. Questo non basta: servono leggi chiare e inaggi-rabili, un’amministrazione nei diversi livelli tra-sparente e un’educazione al rispetto delle istitu-zioni e delle componenti sociali da coltivare giànelle famiglie e nelle scuole.3

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Pol i t ica sv izzera e corruz ione… lega leNel mondo politico svizzero c’è la profonda e falsa convinzioneche il nostro paese sia immune dalla piaga della corruzione e chequesta colpisca, con più o meno gravità, le istituzioni politiche eil settore pubblico di tutti gli altri paesi del mondo, che sianoeuropei o d’oltre mare. La realtà è però ben diversa, anche secon dei risvolti particolari.

di Carlo Sommaruga*

Prima di tutto va ricordato che secondoTransparency International, una ONG internazio-nale riconosciuta per la serietà del suo lavoro edelle sue analisi, noi Svizzeri non siamo i campio-ni che crediamo di essere in materia di lotta controla corruzione. La Svizzera raggiunge solo il 5°posto del Corruption Perceptions Index. Tutti ipaesi scandinavi e la Nuova Zelanda sono posizio-nati davanti a noi. Questo perché si mostrano piùefficaci e coerenti nel dispositivo anti-corruzione.Se la Svizzera è al quinto rango è perché la situa-zione è totalmente insoddisfacente proprio a livel-lo politico e più precisamente riguardo al finanzia-mento delle attività politiche, dove non raggiungegli standard posti dal GRECO (Gruppo di staticontro la corruzione), che è l’organo di controllocontro la corruzione del Consiglio d’Europa, odalla stessa Transparency international.

In effetti, in Svizzera non esiste nessuna regolavincolante sul tipo di finanziamento e sulla traspa-renza del finanziamento dei partiti, dei parlamen-tari o ancora delle campagne politiche elettorali oper votazioni. In un sistema politico come quellosvizzero dove i membri del potere legislativo a

livello federale non sono politici di pro-fessione, ma di milizia, la corruzionenon viene fatta tramite le classichebustarelle, i versamenti occulti su contibancari offshore nelle isole Caïman oregali lussuosi illeciti, anche se può suc-cedere. La corruzione è in un certomodo legalizzata, dal momento cheogni parlamentare federale può svilup-pare un’attività retribuita annessa al

mandato politico. Se all’origine questa regola eradestinata per permettere ai parlamentari di miliziadi mantenere la loro attività professionale d’origi-ne, da diversi anni a questa parte questo sistemapermette ogni tipo di abusi. Abusi del tutto legali,ma profondamente scioccanti!

Il caso tipico di questa corruzione legale è quellodei parlamentari che, una volta eletti, o trovano -guarda caso – un’attività ben retribuita con vaghespecifiche presso potenti attori economici o entra-no in consigli di amministrazione, con generoseretribuzioni. Benché svolgano un’attività lavorati-va, la dipendenza economica e politica è evidentea tutti. Oggi, oltre alle banche e alle assicurazioni,anche i gruppi energetici e le casse malati o i loroorgani federativi sono al centro di queste manovrepolitico-finanziarie. La situazione diventa insoste-nibile quando, per esempio, i parlamentari conseggi in consigli di amministrazione o organi fede-rativi di casse malati si ritrovano massicciamentenella Commissione della sicurezza sociale e dellasanità dove viene definita la politica in materia dicasse malati. O quando alla Commissione dell’am-biente, della pianificazione del territorio e dell’e-nergia siedono parlamentari dipendenti da gruppienergetici.Con questo tipo di situazione si va oltre la catego-ria della lobby parlamentari, si tratta piuttosto d’in-fluenza diretta di attori economici con interessieconomici specifici nel processo decisionale politi-co. Attori che dovrebbero invece avere l’obiettivodi proteggere gli interessi della popolazione e piùin particolare dei più deboli e non l’appetito dicerti settori economici. Ma è vero, da noi, questanon è considerata come corruzione, anche se cisono flussi finanziari e un’importante influenzapolitica!

Per i parlamentari, anche in materia di regali, nonc’è nessuna regola costrittiva. Se tutti i membri diorgani pubblici esecutivi a livello municipale, can-tonale e federale, nonché i funzionari degli stessilivelli, come ad esempio i diplomatici, devono tra-smettere all’amministrazione pubblica i regali divalore ricevuti nell’ambito delle loro funzioni, taleregola non esiste per i parlamentari federali. Comequalificare - se non come un vantaggio economicoindebito o corruzione legale – i viaggi costosi, perdecine di migliaia di franchi, offerti con il chiaroscopo di influenzare la politica? Chi li riceve sapràsempre giustificarli con la pretesa necessità dello

CORRUZIONE

* avvocato, originario di Lugano, residente a Ginevra, consiglierenazionale socialista dal 2003 eletto nel canton Ginevra, presi-dente della commissione di politica estera 2013-2015 e giàmembro della commissione giuridica per 10 anni, periodo duran-te il quale seguì con attenzione il dossier concernente la regola-mentazione della lotta anti-corruzione.

Carlo Sommaruga

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CORRUZIONE

spostamento personale, come fu il caso recente-mente di un parlamentare che si vide offrire, da unpaese dall’economia emergente, un viaggio inaereo e un soggiorno di un valore di più o meno60’000 franchi... Ma la riflessione vale anche persocietà svizzere che distribuiscono qua e là regalidi valore di centinaia o migliaia di franchi.

Infine è necessario insistere sul punto più impor-tante, quello più criticato all’estero e certamente ilpiù sornione, dell’influenza del denaro sulla politi-ca. Ci riferiamo alle modalità di finanziamento ealla trasparenza del finanziamento dei partiti, dellecampagne elettorali e delle votazioni. Attualmente, le democrazie moderne - proprio perproteggere il processo democratico da distorsioninell’elaborazione dell’opinione cittadina in vista divotazioni e elezioni, distorsioni che possono risul-tare dalle ingenti somme di denaro introdotte nellecampagne elettorali - dispongono di regole precisein materia, con sanzioni finanziarie e di ineleggibi-lità in caso di non rispetto. Queste regole non sono un’espressione morale,perché morale non si confonde con politica. Sonodi stampo chiaramente istituzionale destinate apreservare la fiducia delle cittadine e dei cittadininel processo politico delle nostre democrazie rap-presentative. Si sa, il denaro corrompe. L’animaindividuale prima, ma anche il sistema politico senon viene protetto. Ma in Svizzera ciò non sembraessere una preoccupazione della maggioranza poli-tica, che rifiuta ogni tipo di regola. Così, malgrado

le raccomandazioni del GRECO e le conclusionidel suo rapporto intermedio 2014 (che rileva “illivello attuale molto basso di conformità con leraccomandazioni” e dà un giudizio “globalmenteinsufficiente”), oltre alle critiche di Transparencyinternational e della società civile, niente si muove.Ma anche questo non ha niente che vedere con lacorruzione.

“Via, qui non c’è niente da vedere”! Sembra dirisentire la cantilena che la Svizzera ufficiale edeconomica ripeteva sul secreto bancario. Fu neces-saria un’insostenibile pressione estera per cambia-re di paradigma. Lo sarà anche in materia di flussifinanziari in politica? Forse la corruzione legale in politica può final-mente essere superata se le cittadine e i cittadiniprendono coscienza del pericolo per la democraziache deriva dal denaro, che succede anche senzavere e proprie bustarelle.3

“Liberiamo la vita sociale da questo cancro”

“Sconfiggere la corruzione, spezzare lecatene della complicità, liberare la vitasociale da questo cancro è possibile.Corruzione, complicità e illegalità nonsono fenomeni connaturati alle nostresocietà. È vero piuttosto che occorreessere attivi in questo campo, che dob-biamo porci obiettivi elevati sul piano della moralità pubblica e delsenso civico”: lo ha affermato il presidente della RepubblicaSergio Mattarella in occasione della Giornata mondiale contro lacorruzione, indetta dalle Nazioni Unite. “All’azione degli organi-smi internazionali, degli Stati, delle istituzioni pubbliche e deicorpi sociali, deve accompagnarsi la pratica di una cittadinanzaattiva”sostiene il capo dello Stato. Secondo Mattarella “la corru-zione è un furto di democrazia. Crea sfiducia, inquina le istituzio-ni, altera ogni principio di equità, penalizza il sistema economico,allontana gli investitori e impedisce la valorizzazione dei talenti.L’opacità e il malfunzionamento degli apparati pubblici e di giu-stizia colpisce ancor di più i poveri e le persone deboli, crea dis-criminazioni, esclusioni, scarti, distrugge le opportunità di lavo-ro”. “La lotta alla corruzione, in particolare nella sua dimensione inter-nazionale, costituisce, infine - conclude Mattarella - un importantecontributo alla causa della pace e della cooperazione tra i popoli”.

Il presidente della repubblica italiana, Sergio Mattarella, in occa-sione della Giornata mondiale contro la corruzione, il 9 dicem-bre scorso.

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Oltre la trasparenza c i vuole l ’ integr i tà In attesa dell’Indice di Percezione della Corruzione (CPI) diTranspacency International per quest’anno, la situazione dellaSvizzera si presenta particolare: da un lato la Confederazioneha ottenuto nell’anno scorso il quinto posto, grazie ad un altolivello di trasparenza pubblica e al funzionamento democraticodelle sue istituzioni. Dall’altro lato, il 2015 è segnato dagli scan-dali della FIFA con sede a Zurigo, che ha evidenziato in modoclamoroso che nonostante istituzioni e regole efficienti, la cor-ruzione rimane una minaccia sempre concreta e una realtàpreoccupante. In questo senso, anche la nuova legge anti-cor-ruzione del 10 settembre, chiamata significativamente “LexFIFA”, e il processo legislativo in corso per la protezione deicosiddetti “whistleblower” cioè di chi denuncia casi di corru-zione sulla base di informazioni interne e segrete, non sarà unagaranzia assoluta per l’eliminazione della corruzione.

di Markus Krienke*

Certamente, la natura del tutto “privata” dellacorruzione che spesso non infrange la “legalità”rende difficile in tanti casi identificarla in modoinequivocabile. Di grande importanza è pertanto una certa cre-scita dell’attenzione pubblica per questo fenome-no nell’ultimo periodo, con l’effetto che politicipreoccupati della loro immagine rinunciano pub-blicamente anche a regali di poco valore, mentretante aziende svizzere hanno introdotto dei rego-lamenti interni molto più rafforzati rispetto aqualsiasi ordinamento legislativo. E anche PapaFrancesco si è espresso in maniera dura sul cor-ruttore che “passa la vita in mezzo alle scorcia-toie dell’opportunismo, a prezzo della sua stessadignità e di quella degli altri”. Possiamo quindisenz’altro costatare una sensibilizzazione mag-giore nei confronti di questo fenomeno: ed è undato accertato che uno dei fattori principali che

impediscono o disincentivano la cor-ruzione, è un ambiente moralmente“intollerante” che unanimementedisprezza chi “funzionalizza” l’ambi-to sociale, sia politico che economi-co-privato, per realizzare i propriinteressi privati. Allo stesso modo, tale “prevenzione”della corruzione fatta di istituzionitrasparenti, norme efficienti e uncontrollo pubblico funzionante, èun’infrastruttura indispensabile perassicurare la stabilità della democra-zia.

CORRUZIONE

* professore di Filosofia moderna e di eticasociale alla Facoltà di Teologia di Lugano

Markus Krienke

In questo senso afferma Raffaele Cantone,Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzio-ne in Italia: “La corruzione non è un peccatoveniale, ma è il peccato capitale della democrazia,perché sgretola le basi della convivenza”.

Se però da un lato è vero che la Svizzera ha buonistrumenti per arginare la corruzione anche nel fu-turo, si dovrà pur sempre costatare che con que-sti meccanismi il vero problema morale della cor-ruzione ancora non è toccato. Questo è datoinfatti dal problema che il senso di responsabilitàper la comune res publica è sempre precario emai un dato che potrebbe essere considerato rag-giunto una volta per tutte. La creazione di una “cultura dell’integrità” cherichiede da chi si trova con una carica sia politicache economica, chiarezza imparziale e coerenzadecisionale, accompagnate dall’impegno persona-le e morale e dall’assunzione di responsabilità, èalla fine l’unico vero antidoto alla corruzione.Puntare soltanto sul perfezionamento dell’assettoistituzionale-regolativo – come è stato fatto que-st’anno – senza il lavoro culturale continuo dieducazione all’integrità sarebbe pertanto unalotta soltanto parziale e miope alla corruzione. Inaltre parole, non bisogna combattere la corruzio-ne soltanto più in alto e nei casi più clamorosi,ma realizzare la chiarezza, la coerenza, l’impegnoe l’assunzione di responsabilità a qualsiasi livellodella nostra società civile.3

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FILO DIRETTO CON SYNA

Le elezioni parlamentari di fine ottobre 2015 hanno determinato uno spostamento a destra degliequilibri politici, infondendo un senso di disagio per le molteplici sfide di politica sociale dei prossi-mi anni. Ma quali sono queste sfide, e qual è la posizione del sindacato Syna al riguardo?

Prospettive sindacali dopo le elezioni federali

di Selina Tribbia, responsabile del Servizio Migrazione Syna

Mondo del lavoro Negli ultimi anni, sono numerosi gli interventi par-lamentari che chiedono una flessibilizzazione delmondo del lavoro. Ad esempio, dal 1° gennaio2016 l’obbligo di rilevare il tempo di lavoro sarànotevolmente allentato. Si è così aperta una brec-cia per aumentare la pressione sulle lavoratrici e suilavoratori e potenziare l’input di lavoro dietro ilparavento della responsabilità individuale. Insiemeal timore di perdere l’impiego a causa del sobilla-mento nei confronti dei membri più vulnerabilidella nostra società al beneficio dell’assistenzasociale, la miscela diviene pericolosa. Secondo unrecente studio rappresentativo realizzato dalla no-stra organizzazione mantello Travail.Suisse (baro-metro del buon lavoro), lo stress soggettivo dellavoro è già oggi molto elevato. L’introduzione della Legge sull’apertura dei nego-zi minaccia di peggiorare ulteriormente le condi-zioni d’impiego del personale del commercio aldettaglio. Se questa legge fosse approvata dalNazionale e dagli Stati (presumibilmente a prima-vera 2016), rimarrà soltanto la via del referendum.Con questa legge, nella maggior parte dei Cantoniverrebbero estesi gli orari di apertura dei commer-ci al dettaglio e la durata del lavoro subirebbeun’ulteriore flessibilizzazione. Per coprire le ore dipunta talune aziende dovranno introdurre pausemolto lunghe, simili a quelle in uso nella ristora-zione (la cosiddetta “Zimmerstunde”). Si tratta diun peggioramento delle attuali condizioni cheSyna combatterà con tutti i mezzi che offre il con-fronto tra partner sociali.

Politiche sociali Le sfide demografiche e la riforma AVS 2020 sonogià da diversi anni dossier fissi dell’agenda parla-mentare. L’eliminazione della deduzione di coordi-namento nel 2° pilastro o la limitazione della par-tecipazione agli utili delle assicurazioni sulla vita(legal quote) non avranno nessuna chance.Nell’attuale Parlamento, anche la richiesta di uncongedo di paternità, elemento progressista datempo invocato, ha vita difficile. L’intervento par-lamentare in tal senso probabilmente non passeràlo scoglio. Syna sta valutando con l’associazione

mantello Travail.Suisse l’eventualità di dare voce aquesta rivendicazione attraverso un’iniziativapopolare. Il Congresso di ottobre 2014 si è tenuto,per l’appunto, all’insegna dell’equilibrio tra lavoroe tempo libero e della conciliabilità tra impegnifamigliari e professionali.

ChiarimentiTutti questi importanti sviluppi sociali sfidano lanostra rappresentanza politica (Travail.Suisse) edanche Syna e rendono tanto più importante denu-dare in modo chiaro e preciso gli interessi econo-mici unilaterali ed informare la popolazione allaluce dei diffusi timori di una presenza eccessiva distranieri. Il mercato del lavoro sta mutando e vacanalizzato attraverso misure appropriate, in modotale che tenga conto dell’evoluzione sociale. Invecedi lottare per una politica sociale stabile, per lo svi-luppo dell’istruzione e per le misure di accompa-gnamento, in primo piano vengono posti gli stra-nieri, sempre pronti ad intaccare la ricchezza dellaSvizzera. Una soluzione ovvia? La naturalizzazione precocedei migranti, giacché incrementa l’identificazionecon il Paese e l’assunzione di responsabilità nellacompartecipazione a tutte queste sfide!3

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PATRONATO

Debiti Inps, nuove visure catastali ed esenzione Imu

Notizie in breve per districarsi nel labirinto normativo burocratico

Gli eredi del pensionato pagano i debiti InpsStanno giungendo ai nostri pensiona-ti le lettere di sollecito da partedell’Inps per la verifica reddituale del-l’anno 2013 (ma occorre dichiarareanche l’anno 2014), così come gliavvisi di indebito sempre riferiti alperiodo 2013; ma quello che forsesfugge di più sono le ingiunzioni dipagamento agli eredi per il debitolasciato nei confronti dell’Inps daparte del pensionato/a defunto.L’Istituto è intervenuto a più ripresesulla materia del recupero degli inde-biti nei confronti degli eredi del pen-sionato, chiarendo che, nel caso disomme indebitamente percepitedopo il 2001, l’azione di recupero sieffettua solo nel caso in cui sia statoaccertato un comportamento dolosodel pensionato deceduto. Comunqueil recupero nei confronti degli eredinon si effettua quando essi abbianorinunciato all’eredità e nei casi diinsolvibilità del creditore. Per quantoriguarda l’accertamento del dolo,l’Inps e il ministero del Lavoro l’han-no individuato anche nella eventualedichiarazione infedele: oltre ai casi diattività illecita del pensionato (in que-sto caso c’è obbligo di denunciaall’autorità giudiziaria), devono quin-di essere ricompresi nel comporta-mento doloso anche l’indicazione didati incompleti o la mancata denunciadi circostanze che hanno incidenzasul diritto o sulla misura della presta-zione, a condizione che l’omissionenon riguardi atti o fatti già notiall’Inps. Gli indebiti in questione debbonoessere recuperati a norma dell’artico-lo 2033 del codice civile e, quindi,anche nei confronti degli eredi ilcondono non si applica nel caso incui viene riconosciuto il comporta-

di Carmine Frandina, Patronato ACLI Losanna

mento doloso del pensionato nel per-cepire indebitamente le pensioniInps.

Debuttano i metri quadrati nelle nuove visure catastaliGià in passato dalle colonne di que-sto giornale avevamo ampiamenteanticipato alcuni punti della nuovariforma del catastato urbano italiano.Sembra che adesso sia la volta buonae, dunque, nelle visure catastali faran-no il loro debutto i metri quadri. Per57 milioni di immobili il “documentodi riconoscimento” rilasciatodall’Agenzia delle Entrate evidenzieràanche il dato relativo alle superficie.Una rivoluzione che semplifica ancheil calcolo della tassa sui rifiuti.Oltre ai dati identificativi dell’immo-bile (sezione urbana, foglio, particella,subalterno, Comune) e ai dati di clas-samento (zona censuaria ed eventua-le microzona, categoria catastale,classe, consistenza, rendita), saràriportata direttamente in visura anchela superficie catastale. Le visure siarricchiscono così di un’altra infor-mazione importante per i cittadini: lasuperficie ai fini Tari, che, per le soledestinazioni abitative, non tieneconto di balconi, terrazzi e altre areescoperte di pertinenza e accessorie. Ciascun proprietario avrà così a por-tata di mano anche questa informa-zione, già fornita dall’Agenzia delle

Entrate ai Comuni grazie ai flussi diinterscambio dati già attivi, per poterverificare la base imponibile utilizzataper il calcolo del tributo sui rifiuti. Incaso di incoerenza tra la planimetria ela superficie calcolata, i contribuentipotranno inviare le proprie osserva-zioni attraverso il sito dell’Agenzia econtribuire quindi a migliorare la qua-lità delle banche dati condivise traFisco ed enti locali. Già dal 2013 i Comuni possonosegnalare errori di superficie riscon-trati su immobili presenti nella bancadati catastale.

I residenti all’estero scelgono la prima casaVia libera al regime di esenzionedall’Imu per gli immobili non asse-gnati in proprietà dalle cooperativeedilizie. Riconosciuta poi ai cittadini italiani,residenti all’estero e pensionati, lafacoltà di scegliere, tra gli immobiliposseduti in Italia, quello da conside-rare direttamente destinato ad abita-zione principale, per l'applicabilità deltrattamento di favore in materia diimposte locali. Sono questi, in estre-ma sintesi, i contenuti di due risolu-zioni emesse dal dipartimento delleFinanze, rispettivamente la n. 9/DF ela n. 10/DF, entrambe del 5 novem-bre 2015.Quest’ultima risoluzione riguardaquella disposizione secondo la quale,a decorrere da quest’anno, si conside-ra direttamente adibita ad abitazioneprincipale (e, quindi, esente dall’Imu)una sola unità immobiliare possedutada cittadini italiani residenti all’esteroe iscritti all’Aire, pensionati nel Paesedi residenza, a condizione che non siaconcessa in locazione o in comodatod’uso (per la stessa, inoltre, Tasi eTari sono applicate in misura ridotta

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PATRONATO

Il Patronato ACLI di LucernaLucerna è storicamente una città che ha ospitato una vasta comu-nità di emigranti dall’Italia (settori industriale, delle costruzioni eturistico per citare i più rappresentati); sin dagli anni ’70 le ACLIaccompagnarono questo processo con una permanenza che face-va capo al Patronato ACLI di Zurigo. È doveroso in questa sedericordare il lavoro svolto, in qualità di addetti sociali su base volon-taria, per moltissimi anni da Giustino Guarise ed Elsa Maspoli. Nel2006 si decide di dare una sede autonoma alla comunità lucerne-se ed il Patronato ACLI si installa nella Weystrasse 8. Il primo diret-tore fu Flavio Tessaro coadiuvato da Silvia Cotichini, la quale fumolto impegnata nel volontariato, prematuramente scomparsa edancora ricordata in città per la sua opera.

Dal 2008 il direttore è Cesare Posillico, nati-vo di Lugano, il quale precedentemente fudirettore del Patronato ACLI di Ulm inGermania per 6 anni. L’attuale addettosociale è Nicola Colatrella, attivissimo presi-dente del Comites della Svizzera centrale econ alle spalle una lunga carriera sindacalepresso il Syna.

La sede si trova nella Weystrasse 8,vicino al lago e in prossimità della cat-tedrale di Lucerna, St. Leodegar imHof. Dalla stazione ferroviaria diLucerna all’ufficio il tragitto è di circa10 minuti a piedi, la fermata del buspiù vicina è denominata “Wey” (linean. 7). Il Patronato lucernese svolgeuna permanenza a Zug, presso il cir-colo italiano della Metallstrasse, neitardi pomeriggi del primo e terzomartedì di ogni mese.

Il Patronato ACLI di Lucerna offre i servizi tradizionali, ossia con-sulenza pensionistica AVS, Inps ed estera (approfittando in partico-lar modo dell’esperienza tedesca dell’attuale direttore). Si eseguela compilazione della tassazione elvetica per tutti i cantoni dellaSvizzera Centrale (oltre Lucerna pertanto: Zugo, Svitto, Uri,Obvaldo e Nidvaldo). La caratteristica della sede è quella di esse-re il polo di riferimento in Svizzera per la tassazione italiana. Si ese-guono pratiche Imu, Tasi, Irpef (compilazione del modello Unicoper i non-residenti in Italia), reperimento delle visure catastali e lepratiche di successione italiane. I servizi legati alla tassazione italia-na, soprattutto le laboriose ma necessarie successioni, sono moltoapprezzati anche e soprattutto dalla nuova immigrazione.

di due terzi).Queste le precisazioni: 1. se possiede più case in Italia, il con-tribuente può scegliere quale di esseva considerata abitazione principale,con applicazione del relativo regimedi favore (le altre, rientrando tra leabitazioni diverse da quella principa-le, saranno tassate con la specifica ali-quota deliberata dal Comune);2. la scelta va fatta presentando ilmodello di dichiarazione Imu (validaanche per la Tasi), in cui deve esserebarrato il campo 15 (“Esenzione”) einserita nelle annotazioni la frase:“l’immobile possiede le caratteristi-che e i requisiti richiesti dal comma 2dell’art. 13 del D.L. n. 201/2011”.

Per i residenti in Svizzera resta il segreto bancarioLo scorso 3 novembre, il governosvizzero ha deciso di mantenere ilsegreto bancario. Come si ricorderà ilprogetto di revisione, presentato nel2013, prevedeva la possibilità daparte delle autorità cantonali di acce-dere ai dati bancari delle personesospettate di evadere il fisco elvetico.La revisione del diritto penale fiscaleè stata rinviata perché le possibilità disuccesso sono troppo esigue, ha fattosapere il Consiglio federale. Già infase di consultazione la revisioneaveva sollevato una forte opposizioneda parte delle associazioni economi-che e di quelle finanziarie. Ma è que-stione di tempo, prima o poi laSvizzera dovrà allinearsi agli standardinternazionali e di conseguenza sidovrà annullare la differenza esisten-te tra evasione e frode fiscale, malgra-do sia stata lanciata un’iniziativapopolare denominata ‘’Sì alla prote-zione della sfera privata’’ per ancora-re il segreto bancario nellaCostituzione. Il testo sarà sottopostoverosimilmente a voto popolare nelcorso del 2017.3

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VARIE

I membri dell’ONU hanno adottato alla fine di settembre 17 Obiettivi di svi-luppo sostenibile (OSS). L’agenda completa di politica interna mondiale vuolesradicare la povertà e la fame entro il 2030, fermare la distruzione dell’am-biente, emanare regole economiche favorevoli ai paesi poveri, ridurre le dis-uguaglianze sociali e diminuire lo spreco delle risorse ambientali da parte deipaesi ricchi.

Programma di sviluppo: obiettivi ambiziosi

di Peter Niggli, ex direttore di Alliance Sud*

La discussione strategica di AllianceSud su questo tema si è appena con-clusa. Era incentrata sulla maniera diportare i governi a prendere sul serioquesto programma. La situazione dipartenza è complicata. Oggi nessunoStato o blocco di Stati è più in gradodi determinare da solo la politicainternazionale. In seno all’OMC -Organizzazione mondiale del com-mercio - gli interessi dei paesi forti edei paesi deboli si contraddicono. Iltrattato sul clima del dicembre 2015non basterà a mantenere il cambia-mento climatico entro i limiti tollera-bili. Il G-7 ha solo una limitatainfluenza e l’Unione europea (UE)versa in una crisi profonda. Emergono due scenari:l L’iniziativa di alcuni Stati potenti odi raggruppamenti regionali di paesidell’emisfero Sud potrebbe far supe-rare i blocchi. Ciò porterebbe ad unanuova regionalizzazione dell’econo-mia mondiale.

l Gli Stati Uniti e l’UE riescono asottomettere il resto dei paesi alle lororegole ed a dissolvere spazi economi-ci indipendenti con zone di liberoscambio transatlantiche e transpacifi-che.Questi due scenari non risolvono nél’uno, né l’altro, la questione del climae delle risorse. La nuova regionalizza-zione potrebbe provocare una con-correnza conflittuale per l’accesso allerisorse e per il controllo delle risorse.Il secondo scenario comporterebbeuna profonda divisione del mondocon gli usufruttuari da un lato ed ipoveri dall’altro. I due scenari provo-cherebbero un’accelerazione del cam-biamento climatico. Un terzo scena-

* Comunità di lavoro Swissaid,Sacrificio Quaresimale, Pane

per tutti, Helvetas, Caritas, Aces

Traduzione Daniele Lupelliwww.alliancesud.ch/it

rio, intitolato “rinnovamento dellacooperazione internazionale” apreuna prospettiva. Noi lo abbiamo svi-luppato nella strategia, corrispondeagli OSS e si basa su tre pilastri:l Una regolazione propizia allo svi-luppo del regime mondiale degliscambi commerciali e finanziari.l Una rapida uscita dai combustibilifossili in tutti i processi di produzionee di produzione energetica.l Una equa ripartizione dei costi trale nazioni degli emisferi Nord e Sud.Per questo si necessita di una pressio-ne politica delle organizzazioni dellasocietà civile al Nord e al Sud. Il libroappena pubblicato indica quali obiet-tivi Alliance Sud definisce in questocontesto per la politica interna mon-diale della Svizzera.3

Au-delà de la confusion du mondeEditions d’en bas, Losanna(122 pagine) ISBN 978-2-8290-0525-1 (solo in tedesco e in francese)

Nuovi custodi con attestato professionale federaleVenerdì 4 dicembre si è svolta a Lugano la cerimonia di consegnadegli attestati federali ai nuovi custodi diplomati. Fabian Paris,

Maurizio Scrima, Patrick Rizzi e Angelo Granata hannoseguito il corso biennale organizzato dal Centro di formazioneprofessionale OCST in collaborazione con ENAIP Svizzera,ottenendo l’Attestato professionale federale (APF) di custode. Dal 2007 ad oggi si sono iscritte a questi corsi oltre 100 persone,di cui quasi la metà ha deciso di iscriversi agli esami federali dicustode con un tasso medio di promozione dell’80%.

Sono aperte le iscrizioni per la nuova edizione che partirà a gennaio 2016. Per informazioni ci si può rivolgere a Giuseppe Rauseo, responsabile del CFP-OCST (091 921 15 51) o a FrancescaIannella, coordinatrice del corso (078 677 81 19).

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ENAIP

Consci del fatto che la tecnologia siadiventata una vera e propria necessitànella quotidianità, l’ENAIP ha rivoltola sua attenzione a tutte quelle perso-ne che hanno maggiori impedimentinell’accostarsi a tali tecnologie e cioègli anziani, quella fascia d’età che viveil divario digitale come una modernaforma di esclusione sociale e cultura-le. Fin dal principio c’è stata unarisposta positiva sul numero di iscri-zioni, a dimostrazione del fatto chetale categoria fosse propensa al cam-biamento e volenterosa di mettersi ingioco in questa non facile sfida. Ilprimo corso di informatica di base èpartito a marzo con un numero diquindici partecipanti; ci siamo subitoresi conto che sarebbe stata unaprova impegnativa non solo per loroma anche per noi: il problema mag-giore sarebbe stato riuscire a farlientrare nell’ottica del digitale, spie-gandone i termini e utilizzi. Il percorso è stato un vero e proprioviaggio che abbiamo affrontato insie-me; accompagnandoli man manonella familiarizzazione con lo stru-mento, abbiamo visto scemare a pocoa poco la diffidenza iniziale. Imomenti d’ilarità non sono mancati,come il panico che faceva invocareaiuto a qualcuno quando il mousefiniva vicino al bordo del tavoloimpedendogli di muovere ulterior-mente il puntatore. Ma alla fine, oltreagli sforzi e alla fatica, abbiamo avutoanche molte soddisfazioni: i loro voltisorridenti, l’arrivo con mezz’ora d’an-ticipo alle lezioni, l’invio della loroprima e-Mail, il contatto ritrovato conamici in altri continenti, la gioia neltrovare la foto del loro paese inInternet.3

Corsi d i in format ica a Zur igo e non solo

di Pasquale Caroli

Oggigiorno il computer è diventato parte integrante della nostra vita. Le nuove generazioni sono fortemente con-dizionate dal ventaglio di offerte tecnologiche che permettono loro di giostrarsi tra varie modalità di apprendi-mento. Per i ragazzi, introdotti all’informatica fin in tenera età, l’impatto con tali sistemi risulta poco complesso eimmediato.

Vivi nel Canton Zurigo? L’ENAIP mette a disposizione nuovi corsi di informatica in collaborazionecon le ACLI Nazionali ad un prezzo conveniente per i residenti nel CantonZurigo.Se sei interessato a partecipare e se desideri ricevere ulteriori informa-zioni in merito, ti preghiamo di contattare il circolo ACLI di appartenenzanella circoscrizione di Zurigo e dintorni.

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EDITORIA

La Svizzera ha aiutato la Birmania apreparare le elezioni dello scorso 8novembre. Il sostegno elvetico è statochiesto dalla commissione elettoralebirmana. In particolare Berna ha par-tecipato alla realizzazione di un codicedi buona condotta democratica appli-cabile a 73 partiti politici birmani, tracui la Lega nazionale per la democra-zia della leader Aung San Suu Kyi.

IN POCHE BATTUTEa cura di Luca Rappazzo

Svizzera: impegno per lademocrazia birmana

Una schiera di telecamere ha immor-talato a Singapore il primo verticedella storia tra un presidente cinese euno taiwanese. Come da programmanon è stato firmato alcun accordo,l’importanza del vertice è stata piùsimbolica che concreta. Nella confe-renza stampa i leader Xi Jinping e MaYing-jeou sono apparsi sorridenti ehanno profuso dichiarazioni di buonavolontà per migliorare le relazionicommerciali e culturali.

Cina-Taiwan: stretta dimano dopo 66 anni

L’indagine aperta dal procuratoregenerale di New York contro il colos-so Exxon Mobil potrebbe prestoallargarsi a tutti i giganti del settore delpetrolio, sospettati di aver ingannatoper decenni opinione pubblica e inve-stitori sui rischi legati ai cambiamenticlimatici. Le conseguenze per leaziende potrebbero essere pesantissi-me, con decine di milioni di dollari inmulte e patteggiamenti.

Usa accusano le compagniepetrolifere

Dopo essere rimasti intrappolati per41 giorni 100 metri sotto terra, cinqueminatori sono stati tratti in salvo. InTanzania tante persone sfidano lasorte in cerca di oro nelle miniere ille-gali dislocate in aree remote del Paese.Si tratta di uno dei periodi più lunghipassati da dei minatori sottoterra.Sono sopravvissuti mangiando rane,radici e persino scarafaggi.

Tanzania: 5 minatori salvatidopo 41 giorni

Buttarsi in un romanzo di Vitali èsempre un piacere e un’avventura. Ilpiacere di lasciarsi alle spalle la realtàe tuffarsi nelle fresche atmosfere lacu-stri nelle quali evolvono storie e per-sonaggi dai colori arditi e spensierati.Se il lettore riesce a districarsi nellagiungla degli improbabili e quasiimpossibili nomi di un esercito di per-sonaggi e ad orientarsi tra chi è chi,allora il piacere è garantito. Perché civuole davvero tutta la fantasiosa crea-tività di un geniaccio per inventarsi araffica un sedicente ingegnere LidioCerevelli con madre che fa di nomeLirica, il carabiniere Mannu e unmaresciallo Maccadò; poi GenesioCampesi, Lupo Sandionigi, UbaldoLamina, e via inventando fino ad untale che fa di cognome Esangue! Vitali riesce a spaesare il lettore, a sor-prenderlo, a coinvolgerlo in vicendeincredibili. La storia? Impossibile dariassumere in qualche riga: parte dauna bella ubriacatura di cinque turistisvizzeri che abitano in una villa in

V i t a l i e i l col l ier “ga leotto”

di Moreno Macchi

prestito e girano nella proprietà sem-pre in costume adamitico (dei bala-biott? il periodo è quello!), dal ritrova-mento di antichissimi zecchini, ducatie fiorini d’oro in un muro fatiscente,dall’aggirarsi di un misterioso perso-naggio che scende da un battello dilinea per poi sparire in una camera diun albergo sotto sequestro (e quindichiuso), da un torrente che straripa eche necessita urgenti lavori.Corti capitoletti che si leggono d’unfiato e che spingono il lettore a conti-nuare a leggere; sequenze narrativerapide che ti sballottano di qua e di là,da una casa a un’osteria, da un cantie-re a un lavatoio, da un salotto buonoad un ufficio di polizia. E il colliergaleotto? Beh, scopritevelo da voi!

ANDREA VITALI

Galeotto fu il collier(romanzo)

Garzanti Editori

Donato Carrisi (classe 1973) si è lau-reato in giurisprudenza con una tesisul famoso “mostro di Foligno”; hapoi lavorato come sceneggiatore per ilcinema e la televisione. Il suggeritoreè il suo primo romanzo. Molto azzec-cato, ricco di suspense e di inattesicolpi di scena.Nessuna indicazione spazio-tempora-le nel racconto. Si sa solo che fa fred-do e che notti e giorni si susseguonocon snervante, implacabile regolarità.Un giorno in un parco vengono sco-perte cinque e poi sei piccole fosse,sistemate in cerchio, racchiudentiognuna un braccio sinistro di bambi-na. Ali mozzate, vite spezzate.Un serial killer ? In quella direzionecominciano a muoversi le indagini.Un primo sospetto cade su un uomonel cofano della cui auto viene sco-

Donato Carr i s i : “ I l s ugger i tore” perto - quasi per caso - avvolto nellaclassica plastica nera, il cadavere diuna bambina con un braccio solo.Passo decisivo verso la verità o falsapista? Quale sarà il segreto da scopri-re, abilmente celato dai vari personag-gi nelle profondità dei loro personalcomputers, o in quelle di oscure can-tine, nei loro rifugi o in qualche lavan-deria in disuso?Viste le premesse, sarà senz’altro unsegreto orribile. Non sveliamo di più.Mettendo in atto tutte le tecniche piùsofisticate e collaudate del thrillerall’americana, Carrisi si impone conforza e decisione come un temibilerivale del bravo Faletti.

DONATO CARRISI Il suggeritore

(thriller), Longanesi Editore

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VITA DELLE ACLI

Quella difficoltà di comunicare nella famiglia

di Alfonsina Oftinger-Beti, coordinatrice Gruppo Donne ACLI Svizzera

Nel corso dell’ultimo ConvegnoGruppo donne ACLI tenutosi a Suhrl’8 marzo scorso sul tema del“Femminicidio”, erano stati distribui-ti dei questionari con alcune doman-de. Analizzando le risposte ricevute siè constatato che la maggior parte deipartecipanti denunciava in particolarela mancanza di dialogo nella famiglia,nessuna comunicazione, difficoltà dirapporti.Per noi è stato pertanto chiaro e d’ob-bligo, rispondere a queste richiestecon un altro incontro.Il 25 ottobre scorso nella salaParrocchiale di Lenzburg abbiamoquindi affrontato il tema “Famiglia eComunicazione” sul quale sono inter-venuti, come relatori, la psicologaSimona Gabbani e il teologo LaicoFrancesco Marra.È un argomento molto importanteche coinvolge emotivamente e moltodipende dall’educazione e dal caratte-re di ognuno. Simona Gabbani haspiegato le varie sfaccettature dei rap-porti e le cause che portano all’esa-sperazione dei conflitti per arrivare,purtroppo, spesso alla rottura.Da parte sua, Francesco Marra, attra-verso degli esempi molto simpatici epratici ci ha portato a capire quali stra-tegie meglio usare indipendentementedalla cultura, usi e costumi radicati inognuno di noi. Si è dato tanto spazioalle domande dei partecipanti e nelcorso di tutto il pomeriggio c’è sem-pre stato un continuo dialogo che haaiutato ad affrontare con molta sere-nità questa importante riflessione.Ringrazio a nome di tutti i parteci-panti il Presidente del Circolo ACLIdi Lenzburg, Gaetano dell’Aquila, checi ha permesso l’uso della sala,Luciano Alban che ha portato il salu-to della Presidenza ACLI e ovviamen-te tutte le donne del CoordinamentoACLI, i relatori e soprattutto tutti ipartecipanti.3

In alto: da sin. Francesco Marra (relatore) Alfonsina Oftinger, Augusta Loretucci,Simona Gabbani (relatrice), Antonella Dussin, Elena D'Ambrosio, Sarubbi Lucia,Romina Domina, Michelina Giorgio, Campana Grazia e Lucia Romeo. La sala delconvegno e, qui sopra, un gioco con dei tubi per far capire quanto alle volte sia dif-ficile comunicare.

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VITA DELLE ACLI

“Una crisi umanitaria che ci interpella”: il convegno autunnale del Circolo di Lugano, tenutosi sull’arco di due gior-ni, 24 e 25 ottobre, si è concentrato quest’anno su questa drammatica realtà.

“Migranti e rifugiati alle nostre porte”

di Antonio Cartolano, presidente ACLI Ticino

Il via all’apertura del convegno è stato dato dalla presentazione della mostrafotografia realizzata dal Circolo di Lugano che ha fatto da sfondo a tutti gliinterventi che si sono susseguiti sia al sabato sia alla domenica. Immagini e fil-mati sul tema hanno quindi introdotto gli interventi della Tavola rotonda su

“noi e i migranti alle portedel Ticino”, che ha visto sulpalco rappresentanti di isti-tuzioni, enti e organizzazioniche si occupano in Ticinodell’accoglienza e dell’inte-grazione di queste persone.Moderati dall’avv. PaoloBernasconi, membro onora-rio del Comitato internazio-nale della Croce Rossa,

Josiane Ricci di Croce Rossa Ticino, Cristina Guerzoni di AmnestyInternational, don Claudio Mottini della Diocesi di Lugano, Marisa Rathey diTerres des Homme-gruppo Ticino, Lisa Bosia di SOS Ticino, nonché CarmelaFiorini rappresentante della Divisione cantonale dell’azione sociale e delle fami-glie hanno esposto come sono impegnati gli enti e le organizzazioni che rap-presentano nel sostenere i profughi. E a questo quadro si sono aggiunte, a finegiornata, anche due testimonianze dirette: Kdane rifugiato politico con la fami-glia, ex docente fuggito dall’Eritrea e giunto in Ticino nel 2012 e Francesco, stu-dente universitario a Zurigo, che durante l’estate è stato volontario in un campoprofughi in Croazia. La prima giornata della manifestazione si è conclusa con una cena etnica siria-na preparata dal gruppo siriano Hayat.

Domenica 25 ottobre, intro-dotti da Franco Plutino,sono intervenuti Flavio DiGiacomo, portavocedell’OIM di Ginevra(International Organizationfor Migration), Mussie Zerai,prete eritreo fondatore e pre-sidente dell’agenziaHabeshia e l’avv. PaoloBernasconi. Il portavoce

dell’OIM ha illustrato la portata del fenomeno migratorio e le rotte principaliche percorrono per giungere alle porte dell’Europa e poi attraverso l’Europa.Esodi biblici spesso in balia di passatori e trafficanti privi di scrupoli e di uma-nità, con enormi rischi per la loro vita. Padre Mussie Zerai ha illustrato il dram-ma del caso eritreo e ha spiegato perché a tanti di loro non resta che la fuga dalloro paese. Il prof. Paolo Bernasconi, ha infine illustrato il contorni elvetici dellapolitica d’accoglienza rilevando come vi sia ancora spazio per poter adempierefino in fondo la vocazione umanitaria di cui il nostro paese sovente si vanta.3

Dalle parole ai fattiAll’indomani del convegno, grazieall’impegno di don Tamagni, parrocoa Cadro e Davesco/Sorgano, è natal’iniziativa di raccolta di coperte eindumenti invernali consegnato poi il23 novembre al campo profughi inCroazia. Con le stesse parrocchie, l’8dicembre è partita una raccolta fondi,che durerà un anno, da destinare all’a-genzia Habeshia, fondata da donMussie Zerai per progetti di aiuto neicampi profughi della Siria edell’Eritrea.

La mostra fotograficaLa mostra fotografica, allestita daFranco Plutino, é composta da 10cartelloni tematici sul tema dellamigrazione. La mostra rimane espo-sta al Circolo ACLI di Lugano tutto ilmese di dicembre. Da gennaio amarzo 2016 sarà esposta alla SUPSI(Scuola Universitaria Professionaledella Svizzera Italiana), alle scuolemedie di Chiasso e Gravesano, alCollegio Papio di Ascona e all’IstitutoSan Giuseppe di Lugano.

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VITA DELLE ACLI

Ad Aarau contro la xenofobia

di Giuseppe Rondinelli, presidente ACLI Argovia

Lo scorso 22 settembre, ad Aarau, le ACLI Cantonali d’Argovia hanno parte-cipato alla manifestazione contro la xenofobia e per una migliore politica can-tonale d’integrazione degli stranieri. Alla manifestazione (concertata da una ses-santina di organizzazioni) hanno partecipato circa 3000 persone che lungo ilcorteo portavano striscioni a favore di una migliore accoglienza dei profughi.3

Sabato 24 ottobre, presso la sede delCircolo di Locarno, si è svolta l’as-semblea ordinaria alla presenza di unacinquantina tra socie e soci.Per l’occasione si è voluto anche ren-dere omaggio a Ortenzia Stefanini,per anni attiva nel comitato delCircolo, offrendole una pergamenaricordo, consegnata dalla presidenteEnza D’Amico.Tutto si è svolto come sempre daregolamento, sottolineando la cresci-ta continua del nostro circolo checonta ad oggi la ragguardevole cifradi 325 soci.Alla fine a tutti i presenti è stato ser-vito un ottimo rinfresco che ha crea-to tra i presenti un clima di amicizia edi festa.3

Assemblea e panettonata al Circolo di Locarno

di Enza D’Amico, presidente

www.acli.ch

News, eventi ed attività sul sito internet delle ACLI della Svizzera.

Domenica 13 dicembre, alla presenzadel nostro assistente spirituale DonCarmelo, Arciprete di Locarno, socied amici hanno partecipato alla con-sueta “panettonata” e allo scambio diauguri di Buone Feste, che il comita-to formula a tutti.3

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VITA DELLE ACLI

Don Emilio Conrad, operatore di giustizia e difensore dei diritti dei più deboli

di Antonio Cartolano, presidente ACLI Ticino

Siamo in tanti a piangere don EmilioConrad, un prete atipico, per il suoimpegno sociale. Un personaggiomolto noto nel Cantone Ticino e nonsolo.Era nato il 4 settembre del 1929 ed èstato ordinato sacerdote all’età di 29anni. Diplomato elettricista, lavoravagià nel settore quando ha sentito lavocazione di dedicare la sua vita alSignore per servire meglio l’Uomo.Nel 1965 quale parroco di Bodio, inapplicazione della dottrina socialedella Chiesa, con un gruppo di lavo-ratori e amici dell’acciaieriaMonteforno, dà vita al Circolo ACLI.Nel 1972 don Emilio Conrad parteper la Columbia come missionario.

Il sacerdote e missionario, cofondatore del Circolo ACLI di Bodio e assistente spirituale delle ACLI del Ticino, si èspento il 20 novembre a Lugano all’età di 86 anni.

Tornato in Ticino nel 1979, assume ladirezione di Caritas. Nel 1987, segnato dalla povertà cheaveva trovato, parte nuovamente perla Columbia per dar vita a un proget-to missionario nel quartiere LosOlivos di Barranquilla. Vi resta fino al2002 realizzandovi la chiesa, il centroparrocchiale, l’asilo per i bambini, lascuola media e professionale, e lacooperativa Co-Olivo. Rientra in Ticino e segue per alcunimesi la parrocchia di Ascona, inseguito, su nomina dal vescovo PierGiacomo Grampa diviene assistentespirituale del Sindacato OCST e delleACLI del Ticino. Dal 2007 si era sta-bilito presso il Convitto Santa Maria

di Loreto a Lugano, recandosi ancoraspesso a Barranquilla per dare forza econtinuità alle opere da lui avviate.Nell’estate del 2014 si era trasferitopresso il Centro per anziani “LaPiazzetta”, rimanendo sempre atten-to alla vita della diocesi e alle sue mis-sioni. Grazie don Emilio, sei tornato alPadre per presentargli tutto quello,che nel Suo nome, hai fatto ai suoifigli.3

Lutto al Circolo ACLI di Wohlen

Alfonsina (Susy)Russo

Ancora un decesso hacolpito il nostro CircoloACLI. Lunedì 19 ottobre,all’età di 86 anni, è dece-duta la nostra amica edelegata alla biblioteca

Alfonsina (Susy) Russo. Da molti anni ormai eralei l’anima della nostra biblioteca che conta piùdi mille volumi. L’amore per i libri era la sua pas-sione ed era sempre felice quando qualcunochiedeva dei libri. La sua presenza è stata costan-te anche quale membro della commissione cul-turale. La sua gentilezza rimarrà per sempre nelnostro ricordo e, guardando i libri e la bibliote-ca, ci parrà sempre di vederla intenta nel suoimpegno di dedizione a questo servizio. Al mari-to, amico Pietro, e alle figlie va tutto il nostrocordoglio e la riconoscenza per ciò che lei hafatto e rappresentato per le ACLI di Wohlen.

K i l c h b e r gVeglione S. Silvestro31 dicembre Cenone e musica danzante presso il centro Parrocchiale.

Wo h l e nSettimana bianca ad Andalo (Trentino)30 gennaio - 6 febbraio 2016

Come ogni anno ilCircolo ACLI di Wohlenorganizza una settimanabianca per soci e simpa-tizzanti. Per informazionie prenotazioni rivolgersial Circolo o consultare ilsito www.acli-wohlen.ch

Cenone di S. Silvestro30 gennaio - 6 febbraio 2016Prebotazione obbligatoria entro il 20 dicembre.

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VITA DELLE ACLI

Baccalà in umido con patate

Ingredienti (4 persone):600 g di baccalà già ammollato e senza spine, 1 kg di patate a pasta gialla, mezzobicchiere d’olio extra vergine d’oliva, 1 cipolla, 1 carota, 1 costa di sedano, 2foglie di alloro, 2 spicchi d’aglio, mezzo chilo di salsa di pomodoro, 1 fogliolinadi alloro, 1 manciata di pinoli, farina q.b., 1 manciata di olive verdi, 1 mazzetto di prezzemolo, sale e peperoncinoq.b., 8 fette di pane casareccio tostato.

Come procedere: - in una padella anti-aderente abbastanza capiente scaldare un po’ d’olio; - dorare i pezzi baccalà prima dalla parte della pelle e poi dall’altra parte; toglierli dalla padella e tenerli da parte; - nello stesso olio far dorare il trito di carota, sedano, cipolla, aglio, alloro, le olive e i pinoli; - sfumare con il vino e aggiungere le patate a pezzettoni - lasciare insaporire;- aggiungere la passata di pomodoro e acqua calda tanto da coprire le patate; - cuocere a fuoco medio fino a quando le patate sono tenere; - aggiungere i pezzi di baccalà e continuare la cottura; - con una forchetta schiacciare qualche pezzo di patata per rendere la salsa più densa;- controllare e se necessario aggiungere sale.Servire con fette di pane casareccio tostato.

S a l e e p e p e ( q u a n t o b a s t a )a cura di Giovanni Poete

Pomeriggio a teatro ad Uster

di Pasquale Caroli

Domenica 15 novembre si è tenuto “Un pomeriggio a teatro” organizzato dalCircolo ACLI di Uster presso lo Stadthofsaal di Uster. La compagnia teatrale diBasilea “Primo Sole” ha presentato la commedia di Peppino De Filippo“Quaranta… ma non li dimostra”. La commedia è ambientata nel 1950 e si svolge interamente all’interno di unappartamento della Napoli storica. Cosimo Venneri, nei panni di Don Pasquale,dirige alla perfezione la compagnia calibrando battute, entrate ed uscite, con ilrisultato di creare un lavoro corale che stimola riflessioni, pur sempre nel rispet-to della cifra comica dell’opera. Ottima anche l’interpretazione di AntoniettaMassafra nei panni della figlia Sesella.All’inizio dell manifestazione, la presentatrice della compagnia teatrale, MariaBorriello, ha osservato un minuto di silenzio per le vittime degli attentati ter-roristici avvenuti a Parigi due giorni prima.Il presidente del Circolo ACLI di Uster, Salvatore Dugo si è dichiarato soddi-sfatto della partecipazione. Ne ha approfittato inoltre per presentare il pro-gramma di formazione 2016 in collaborazione con l’ENAIP. Ha inoltre invita-to i presenti a firmare l’iniziativa popolare “Multinazionali responsabili” soste-nuta da una settantina di associazioni svizzere tra cui le ACLI.Successivamente ha preso la parola anche il Presidente del Comites di ZurigoLuciano Alban il quale si è soffermato sull’importanza della diffusione dellacultura italiana alle nuove generazioni e dei “Corsi di Lingua e Cultura”.3

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GAB6982 Agno

Ritorni a:Il Dialogo ACLIContrada Nuova 1 - 6982 Agno

Il servizio di Patronato all’estero è in grave pericolo!Dopo i tagli di risorse dello scorso anno decise dal Parlamento italiano su proposta del Governo, ulteriori tagli sono inesame in questi giorni: una misura che, se approvata, metterebbe in ginocchio l’esistenza dei Patronati in Italia e spe-cialmente all’estero. Anche il Patronato ACLI, con gli altri, dovrebbe affrontare una dolorosa chiusura di sportelli e lariduzione del personale che lavora con impegno e passione a contatto con i cittadini che sarebbero quindi lasciati inbalia del mercato privato dei consulenti, con l'aggravante di dover pagare per ottenere prestazioni previdenziali e socio-assistenziali cui hanno diritto.

Mobilitiamoci con un “NO ai tagli ai Patronati”mettendoci la faccia, sostenendo con un Selfie la Campagna promossa dai Patronati d’Italia (Acli, Inas, Inca e Ital)

“#xidiritti #iocimettolafaccia”.

“Gloria a Dio nell’alto dei Cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà!”

La presidenza e il Consiglio nazionale delle ACLI della Svizzera

augurano

buon Natale e un 2016 di Pacebuon Natale e un 2016 di Pace