I conti integrativi del sistema centrale

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I conti integrativi del sistema centrale Jacopo Di Cocco Corso di Contabilità nazionale Facoltà di Economia sede di Bologna

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I conti integrativi del sistema centrale. Jacopo Di Cocco Corso di Contabilità nazionale Facoltà di Economia sede di Bologna. Conti trimestrali e collegati. Rilevare l’evoluzione della congiuntura economica Dati di CN (a posteriori, rapidi nel calcolo) - PowerPoint PPT Presentation

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I conti integrativi del sistema centrale

Jacopo Di CoccoCorso di Contabilità nazionale

Facoltà di Economia sede di Bologna

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Conti trimestrali e collegati

• Rilevare l’evoluzione della congiuntura economica – Dati di CN (a posteriori, rapidi nel calcolo)– Dati mensili della Bilancia dei Pagamenti– Situazione al momento (indagini sulle aziende)– Previsioni: ordini, modelli econometrici– Valutazioni ed aspettative (indagini d’opinione)

• Fornire strumenti per la politica economica anticiclica

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Dati trimestrali o mensili• Una misura a posteriori di:

– Offerta interna ed estera (nei conti trimestrali $)– Domanda interna

• Consumi• Investimenti• Scorte

– Domanda estera ( commercio estero # ed anche dalla B.d.P. )– Produzione

• VA/PIL (stima preliminare del PIL (£)• Fatturato ed ordinativi (&)• Occupazione, retribuzioni, e costo del lavoro (mensile per le grandi

imprese (§)• Prezzi alla produzione ed al consumo (€)

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Moderate le oscillazioni trimestrali

Andamento trimestrale offerta e consumi

0

50000

100000

150000

200000

250000

300000

350000

400000

01 I

II III IV 02 I

II III IV 03 I

II III IV 04 I

II III IV 05 I

II III IV 06 I

II

trimestri

mili

oni € Prodotto interno lordo

Importazioni di beni e servizi fobConsumi finali nazionali

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I dati prospettici:interviste a produttori e consumatori

• Tendenza dell’economia e della produzione: crescente, stazionaria, decrescente? (si veda il sito dell’ISAE www.isae.it e le indagini ):

• Gli ordini della ditta coprono la produzione per quanti mesi? • Costo del lavoro atteso (ISTAT):

– Variazioni percentuali tendenziali degli indici delle retribuzioni contrattuali orarie previste per i sei mesi successivi sulla base degli aumenti programmati dai contratti vigenti alla fine di settembre 2006, in ciascun settore di attività economica §.

• Consumatori (si veda l’indagine ISAE più recente @):– grado di fiducia sull’economia – aspettative sui valori di patrimoni e redditi – conseguente propensione a consumare

• Previsioni e valutazioni di istituti specializzati che di regola vendono le informazioni a stampa e operatori economici ad es. la bolognese Prometeia %

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I conti trimestrali integrati nel SEC

• Tali conti costituiscono un insieme coerente di operazioni, di conti e di saldi contabili, definiti in campo sia non finanziario che finanziario, rilevati a cadenza trimestrale.

• I conti economici trimestrali costituiscono parte integrante del sistema dei conti nazionali

• Essi adottano gli stessi principi, le stesse definizioni e la stessa struttura della contabilità annuale, fatte salve alcune modifiche inerenti al particolare intervallo temporale cui essi sono riferiti.

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I conti trimestrali fonte d’indicatori congiunturali

• L’importanza dei conti economici trimestrali deriva essenzialmente dalla considerazione che essi costituiscono il solo insieme coerente di indicatori, disponibile entro breve tempo, capace di fornire una immagine globale a breve termine dell’attività economica tanto finanziaria quanto non finanziaria.

• L’intervallo di tempo cui si fa riferimento nella contabilità trimestrale e la necessità di disporre quanto più rapidamente possibile di informazioni attendibili determinano alcune loro caratteristiche peculiari. Tra queste figurano: metodi statistici di elaborazione dei conti, stagionalità e suo trattamento, coerenza tra contabilità trimestrale e contabilità annuale e talune particolarità contabili connesse al periodo di riferimento.

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I conti trimestrali destagionalizzati• I metodi statistici utilizzati per l’elaborazione dei conti

trimestrali possono differire anche in maniera considerevole da quelli utilizzati nel contesto della contabilità annuale. Essi possono essere classificati in due grandi categorie: metodi diretti e metodi indiretti.

• Molto spesso le serie di contabilità trimestrale presentano variazioni di brevissimo periodo dovute a fattori meteorologici, consuetudinari, legislativi, ecc., normalmente definite come fluttuazioni stagionali.

• ..... Da ciò consegue che è necessario elaborare conti sia grezzi sia destagionalizzati.

• .... la correzione per numero di giorni lavorativi....

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Dati trimestrali: coerenti coi dati annuali• Poiché i conti trimestrali utilizzano lo stesso

schema adottato per i conti annuali, i primi devono essere coerenti nel tempo con i secondi. Ciò implica, nel caso di variabili di flusso, che la somma dei dati trimestrali deve corrispondere al dato annuale per ogni anno.

• La condizione di coerenza temporale deve essere rispettata tanto per i dati grezzi quanto, compatibilmente con le procedure di correzione delle variazioni stagionali, per i dati destagionalizzati.

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I conti trimestrali: semplificati• Se, in linea di principio, la maggior parte delle

operazioni e dei saldi contabili è distribuita con una certa regolarità tra tutti i trimestri, vi sono tuttavia alcune operazioni che presentano una concentrazione in uno o due trimestri dell’anno. È questo il caso delle imposte sul reddito, dei dividendi, degli interessi, ecc.

• In linea teorica, nulla osta a che lo schema utilizzato per la contabilità trimestrale coincida con quello impiegato per i conti annuali. Tuttavia, nella pratica, appare utile semplificare e aggregare tale schema al fine di ottenere quanto più rapidamente possibile dati trimestrali attendibili

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Dati ISTAT trimestrali §• Scegliere dalla pagine del sito ISTAT quelli più recenti• Un comunicato stampa esplicativo sintetizza e commenta i

dati presentati• Le serie storica mostra la struttura dei conti pubblicati

(Risorse ed impieghi, VA per ramo , Consumi per tipologia e funzione )

• Le note informative riportano le indicazioni SEC adottate • Per le modalità di costruzione si veda la nota metodologica

in rete su:– Lato offerta– Lato domanda– Lato AA.PP.– Lavoro dipendente e retribuzioni

• Conti economici trimestrali delle AA.PP.

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Il conto trimestrale delle AA.PP. (&)

• Finalità nazionali e comunitarie• Difficoltà e metodi di costruzione• Il principio della competenza economica

(accrual)• Il conto trimestrale non finanziario• Gli interessi passivi di AA.PP e CDDPP• I parametri deficit (reale) e debito

(finanziario)

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Riferimenti a dati e testi ISTAT eper i conti trimestrali

• Le citazioni sono tratte dal capitolo 12: “Conti economici trimestrali” del Sistema europeo dei conti, SEC 1995

• Dati e documenti ISTAT:– Stima preliminare del PIL (com06III)– Indicatori congiunturali (daticon) – Indicatori congiunturali FMI (NSDP) – Conti trimestrali (CT06II)– Conto economico trimestrale delle Amministrazioni

pubbliche (CETAAPP)• Eurostat: Euro indicatori (Euro-indicators)

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Conti ed indicatori regionali

• Conti per i confronti territoriali• Conti per la politica regionale comunitaria• Conti per la “solidarietà” nazionale• Struttura dei conti• Operatori considerati• Costruzione e coerenza con quelli nazionali• Indicatori regionali per i programmi UE

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I Conti regionali del SEC 1995• I conti regionali sono una specificazione per regione

dei corrispondenti conti del totale dell’economia. I conti regionali utilizzano gli stessi concetti impiegati per i conti del totale dell’economia, salvo diversa indicazione.

• Una contabilità completa a livello regionale presuppone che ciascuna regione sia considerata come entità economica distinta. Le operazioni con altre regioni diventano un tipo particolare di operazioni con l’estero. Le operazioni con l’esterno vanno distinte in operazioni con altre regioni ed operazioni con il resto del mondo.

• Difficoltà di ordine concettuale spiegano in parte perché i conti regionali si limitino a registrare le attività di produzione per branca di attività economica e ai conti di alcuni settori istituzionali, come le famiglie.

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Il territorio economico regionale• L’economia regionale di un paese fa parte del totale

dell’economia di quel paese. Il totale dell’economia è definito in termini di unità istituzionali e comprende tutte le unità istituzionali che hanno un centro di interesse nel territorio economico del paese. Il territorio economico, anche se è costituito essenzialmente dal territorio geografico, non coincide esattamente con esso. Il territorio economico di un paese può essere suddiviso in territori regionali e territorio extraregionale.

• Il territorio regionale comprende:– la regione che fa parte del territorio geografico di un paese;– tutte le zone franche, compresi i magazzini e le fabbriche sotto

controllo doganale, situate nella regione.

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Il territorio extra-regionale• Il territorio extraregionale è costituito da parti del

territorio economico di un paese che non possono essere direttamente attribuite ad una singola regione. Esso comprende:– lo spazio aereo nazionale, le acque territoriali e la

piattaforma continentale situata nelle acque internazionali sulla quale il paese esercita diritti esclusivi;

– le zone franche territoriali, cioè i territori geografici situati nel resto del mondo e utilizzati, in virtù di trattati internazionali o di accordi fra Stati, dalle amministrazioni pubbliche del paese (ambasciate, consolati, basi militari, centri di ricerche, ecc.);

– i giacimenti di petrolio, gas naturale, ecc. situati nelle acque internazionali al di fuori della piattaforma continentale del paese, sfruttati da unità residenti.

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Unità di Attività Economica locale• La UAE locale è la parte di una UAE che corrisponde a

una unità locale. L’unità locale è una unità istituzionale che produce beni e servizi o una parte di essa situata in un luogo geograficamente determinato Pertanto, di norma, la residenza regionale di una UAE locale può essere determinata in modo inequivocabile.

• Per quanto riguarda le operazioni in relazione alle attività di produzione, è necessario registrare i flussi tra UAE locali che appartengono alla stessa unità istituzionale e sono situate in regioni diverse. Il SEC raccomanda di includere le forniture tra UAE locali nella definizione di produzione; questo è particolarmente importante nei conti regionali.

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Unità uniregionali e multiregionali• Nei conti regionali devono essere considerati due tipi

di unità istituzionali: – le unità uniregionali, che hanno il loro centro d’interesse

economico in una sola regione. Tra le unità uniregionali vi sono le famiglie, le società le cui UAE locali sono situate nella stessa regione, le amministrazioni locali e le amministrazioni di Stati federati, almeno una parte degli enti di previdenza e assistenza sociale e molte istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie.

– le unità multiregionali, che hanno il loro centro d’interesse economico in più di una regione. Sono in questa situazione molte società e alcune istituzioni senza scopo di lucro.

• La dimensione spesso influenza l’ambito operativo prevalente

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Residenza regionale• Tutte le operazioni delle unità istituzionali uniregionali sono

attribuite alla regione in cui queste hanno il loro centro d’interesse economico. Il centro d’interesse economico delle famiglie è nella regione in cui esse vivono, non nella regione in cui prestano la loro attività lavorativa. Le altre unità uniregionali hanno il loro centro d’interesse economico nella regione in cui sono situate.

• Alcune delle operazioni delle unità multiregionali non sono, a rigore, concettualmente regionalizzabili. È il caso della maggior parte delle operazioni di distribuzione e di redistribuzione e delle operazioni finanziarie. Di conseguenza, i saldi contabili delle unità multiregionali non possono essere definiti in modo inequivocabile a livello regionale. Si usano regole empiriche per ripartire tra le regioni di tutte le operazioni delle multiregionali.

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Il conti regionali previsti• Per i motivi esposti, il sistema dei conti regionali è

limitato a:– a) aggregati regionali per branca di attività

economica relativi alle attività di produzione: • (1) valore aggiunto lordo,• (2) redditi da lavoro dipendente,• (3) occupati,• (4) lavoratori dipendenti,• (5) investimenti fissi lordi;

– b) prodotto interno lordo per regione (PILR);– c) conti regionali delle famiglie.

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Metodi di regionalizzazione• La regionalizzazione può essere effettuata impiegando

metodi ascendenti, metodi discendenti o metodi misti: – Metodi ascendenti: Il metodo ascendente di stima utilizza i dati

sulle unità residenti nella regione, addizionandoli fino a stabilire il valore regionale dell’aggregato. La somma dei valori regionali deve corrispondere al valore nazionale.

– Metodi discendenti: Il metodo discendente consiste nel ripartire tra le regioni un dato nazionale, senza cercare di identificare singolarmente le unità residenti, mediante una chiave di ripartizione che rispecchia nel modo più esatto possibile la caratteristica da stimare.

– Metodi misti: Il metodo ascendente, in senso stretto, è raramente utilizzabile. Possono perciò essere presi in considerazione anche metodi misti. Solo alcune variabili o aggregati possono essere regionalizzati col metodo ascendente e soltanto a livello NUTS-1.

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La scelta tra i metodi • I metodi discendenti hanno il vantaggio di garantire la

coerenza numerica tra conti nazionali e conti regionali; il loro svantaggio è che le stime non sono direttamente desunte da dati, ma sono calcolate mediante una chiave che si suppone correlata con il fenomeno da misurare.

• Nella misura del possibile, i valori regionali dovrebbero essere stimati direttamente mediante il metodo ascendente. Il procedimento discendente non conduce a una solida e attendibile base di dati che permetta di giudicare la precisione dei valori stimati mentre l’uso del metodo ascendente può portare a risultati divergenti dai totali nazionali. Il metodo ascendente ha il vantaggio di utilizzare direttamente le fonti pertinenti al livello regionale.

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Gli aggregati per branca di AE• Una branca di attività economica per una regione

consiste in un gruppo di UAE locali che esercitano uno stesso, o analogo, tipo di attività. L’UAE locale è l’unità su cui sono basati i dati relativi alle attività di produzione.

• Di norma, gli aggregati relativi ad attività di produzione devono essere attribuiti alla regione in cui risiede l’unità che effettua le relative operazioni. La residenza dell’UAE locale è un criterio essenziale per l’attribuzione di tali aggregati ad una particolare regione.

• Il capitale fisso di proprietà di una unità multiregionale è attribuito alle UAE locali in cui è utilizzato. Il capitale fisso ottenuto mediante leasing finanziario è registrato nella regione dell’utilizzatore.

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Per regionalizzare i dati per branca• Se sono disponibili dati soltanto al livello di unità che

contengono più UAE locali che esercitano diverse attività e/o sono situate in diverse regioni. Gli indicatori disponibili (redditi da lavoro dipendente, numero di occupati per regione) devono essere utilizzati per regionalizzare i dati per branca di attività economica.

• Nel definire una UAE locale, si distinguono tre situazioni:– Un’attività di produzione con un input di lavoro significativo

in un luogo determinato, generalmente non pone problemi.– Un’attività di produzione senza un input di lavoro

significativo in un luogo determinato non è considerata come una UAE locale distinta, la produzione è attribuita all’unità locale responsabile della produzione.

– Per una attività di produzione che non avviene in un luogo fisso, si applica il concetto di residenza a livello nazionale.

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Regionalizzazione delle attività ausiliarie

• Le attività ausiliarie non sono isolate in modo da costituire entità distinte o separate dalle attività o entità principali o secondarie di cui sono al servizio. Di conseguenza, le attività ausiliarie devono essere integrate nella UAE locale di cui sono al servizio.

• Le attività ausiliarie possono essere esercitate in luoghi separati, situati in una regione diversa da quella dell’UAE locale di cui sono al servizio. L’applicazione rigida della regola anzidetta per l’attribuzione geografica delle attività ausiliarie porterebbe a sottostimare gli aggregati nelle regioni in cui sono concentrate attività ausiliarie. Pertanto, secondo il principio della residenza, le attività ausiliarie devono essere attribuite alla regione in cui sono esercitate e restano incluse nella stessa branca di attività economica dell’UAE locale di cui sono al servizio.

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Casi particolari di regionalizzazione:

Le costruzioni• Per alcune branche di attività economica, i metodi di

regionalizzazione richiedono ulteriori chiarimenti. Si tratta delle seguenti branche:– a) costruzione;– b) trasporti, magazzinaggio e comunicazioni;– c) intermediazione finanziaria.

• Per la costruzione, i cantieri edilizi devono essere trattati come UAE locali indipendenti quando l’attività è significativa. In ragione della mobilità di talune attrezzature (per es.: battipalo, gru) tra unità locali della stessa UAE e dell’assenza di informazioni relative ai singoli cantieri, si raccomanda di attribuire gli investimenti fissi lordi di tali attrezzature alla sede centrale dell’UAE.

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Casi particolari di regionalizzazione:I trasporti

• Per i trasporti, compresi i trasporti mediante condotte, è essenziale definire l’UAE locale a cui devono essere attribuiti la produzione e gli investimenti. Per i trasporti terrestri (escluse le ferrovie) la produzione e gli investimenti devono essere attribuiti ai depositi o a simili UAE locali a cui fanno capo i mezzi di trasporto. Per i trasporti per vie d’acqua, la produzione e le attrezzature mobili devono essere attribuite alla località in cui è situata l’unità. Le reti di condotte devono essere attribuite all’UAE locale che le sfrutta.

• Per i trasporti ferroviari e aerei, occorre impiegare metodi discendenti, ripartendo gli aggregati nazionali per regioni secondo opportuni indicatori. I redditi da lavoro dipendente devono essere attribuiti alla regione in cui le persone sono occupate. Il risultato lordo di gestione deve essere attribuito alle regioni secondo indicatori relativi all’attività delle linee ferroviarie o aeree.

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Casi particolari di regionalizzazione:Comunicazioni

• Per quanto riguarda le comunicazioni, cabine telefoniche, apparecchi telefonici, linee di telecomunicazione, ecc. hanno unicamente una funzione di supporto. Pertanto, non formano entità distinte e vanno attribuiti alla UAE locale responsabile della loro gestione. Anche gli investimenti in infrastrutture devono essere attribuiti a tali unità locali.

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Casi particolari di regionalizzazioneL’intermediazione finanziaria

• Per l’intermediazione finanziaria, l’attribuzione del valore aggiunto deve basarsi sul reddito. I redditi da lavoro dipendente devono essere attribuiti alle UAE locali in cui le persone sono occupate. Il risultato lordo di gestione delle istituzioni di credito deve essere ripartito tra le UAE locali proporzionalmente alla somma dei prestiti e dei depositi e il risultato lordo di gestione delle imprese di assicurazione proporzionalmente ai premi riscossi. Gli investimenti fissi lordi sono costituiti principalmente da fabbricati; pertanto, vanno attribuiti alla regione in cui sono situati.

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Valutazioni e prezzi• La produzione deve essere valutata ai prezzi base. I prodotti

utilizzati per i consumi intermedi devono essere valutati ai prezzi di acquisto nel momento in cui entrano nel processo di produzione. Di conseguenza, il valore aggiunto lordo per branca di attività economica è valutato ai prezzi base.

• Gli investimenti fissi lordi sono valutati ai prezzi di acquisto, compresi gli oneri di installazione e gli altri costi di trasferimento della proprietà. Quando sono prodotti per uso proprio, sono valutati ai prezzi base di beni simili o ai costi di produzione se tali prezzi non sono disponibili.

• Il corrispondente regionale del PIL è il PILR (prodotto interno lordo per regione). E’ valutato ai prezzi di mercato sommando le imposte regionalizzate meno i contributi ai prodotti e alle importazioni e i valori aggiunti per regione ai prezzi base. La somma dei PILR ai prezzi di mercato, compreso il PILR dei territori extraregionali, equivale al PIL ai prezzi di mercato.

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I conti delle famiglie• Il prodotto interno lordo per regione è il risultato delle

attività produttive delle UAE locali residenti in una regione. I processi di distribuzione e redistribuzione del reddito danno luogo ad altri saldi contabili significativi: il reddito primario e il reddito disponibile. Nei conti regionali tali concetti di reddito sono limitati alle famiglie.

• I conti regionali delle famiglie sono una specificazione regionale dei corrispondenti conti a livello nazionale. Per ragioni pratiche i conti sono limitati a:– conto della attribuzione dei redditi primari;– conto della distribuzione secondaria del reddito.

• Essi hanno lo scopo di misurare il reddito primario e il reddito disponibile delle famiglie residenti in una regione.

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Residenza delle famiglie• I conti regionali delle famiglie sono basati sulle famiglie

residenti nel territorio regionale. Il numero delle persone che sono membri delle famiglie residenti equivale al totale della popolazione residente della regione.

• In generale, le regole per la determinazione della residenza delle famiglie a livello nazionale valgono anche per i conti regionali delle famiglie. Tuttavia, per quanto riguarda la residenza degli studenti e degli ammalati lungodegenti, si fa eccezione quando la regione ospitante è nello stesso paese. Nei conti regionali essi sono trattati come residenti della regione ospitante se vi soggiornano per più di un anno.

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Le imprese familiari• Nei conti regionali delle famiglie occorre, per quanto

riguarda le famiglie proprietarie di una impresa non costituita in società, di terreni e/o di una seconda abitazione in un’altra regione, considerare due casi:– Famiglia proprietaria, in un’altra regione, di una impresa non

classificata come società– L’impresa non costituita in società è considerata residente

(unità fittizia) nella regione ospitante. Di conseguenza, il reddito misto risultante dal calcolo degli aggregati per branca di attività economica fa parte del reddito misto della regione ospitante. Tuttavia, il reddito misto registrato nel conto della attribuzione dei redditi primari delle famiglie per regione deve essere eguale al reddito misto totale percepito dalle famiglie residenti in una regione, quale che sia la regione in cui tale reddito è generato.

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Famiglia proprietaria di terreni e/o di una seconda abitazione in un’altra regione

• Il terreno e/o la seconda abitazione sono considerati unità fittizie residenti nella regione ospitante. Di conseguenza, gli affitti pagati dagli affittuari del terreno e/o dell’abitazione sono versati all’unità fittizia.

• Se la seconda abitazione è utilizzata dal proprietario per uso proprio, il valore dell’affitto deve essere registrato come esportazione interregionale dalla regione in cui l’abitazione è situata alla regione in cui il proprietario risiede. Quest’ultima regione importa così tale servizio e lo utilizza per la spesa per consumi finali delle famiglie.

• Come per il reddito misto, il risultato di gestione di tali proprietà differirà dal risultato di gestione figurante nei conti della attribuzione dei redditi primari delle famiglie; per il totale dell’economia, essi sono equivalenti.

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Riferimenti e dati ISTAT ed EUROSTAT per i conti territoriali

• Le citazioni sono tratte dal capitolo 13 “ Conti regionali” del Sistema europeo dei conti, SEC 1995

• L’ISTAT pubblica i Conti economici territoriali secondo il Sec95 ed altre serie di dati. Volumi ed informazioni relative ai conti regionali e provinciali e agli interventi pubblici in ambito locale tutti disponibili in rete sul suo sito (territoriali)Per l’Eurostat ha un sito per le statistiche regionali e generali e pubblica un annuario: Regions: Statistical yearbook 2006 The 2006 edition of Regions: Statistical yearbook covers the 254 regions of the 25 EU Member States, defined by level 2 of the Nomenclature of territorial units for statistics (NUTS 2003), and the 14 statistical regions in the candidate countries Bulgaria and Romania. The publication contains chapters on population, GDP, household accounts, labour market, labour productivity, urban statistics, science, technology and innovation, structural business statistics, health, transport and agriculture. New this year is the chapter on labour productivity. The regional diversity of Europe is shown in the form of maps and graphs, commented by texts. A CD-ROM contains the data series used to draw the maps, the PDF versions of each of the three language editions of the yearbook and documentation on the NUTS 2003 nomenclature. Table of contents

• http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page?_pageid=1073,46587259&_dad=portal&_schema=PORTAL&p_product_code=KS-AF-06-001

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Le informazioni della comunità• Per le economie regionali: dati, grafici,

cartografie, analisi per una politica di riequilibrio in Europa per superare le differenze.

• Successi clamorosi (vedi Irlanda), graduali, ma decisi (vedi ad es. Spagna), più lenti (vedi ad es, Portogallo o Grecia), ora la sfida è per i paesi in transizione vero il mercato.

• Comunque l’Europa non accetta una permanente situazione dualistica come si verifica nelle Americhe.

• Seguono alcuni esempi di cartografie.

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Il volume UE mostra molte carte di confronto regionale: immigrazioni e saldi naturali

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Gradi di pendenza per età:ragazzi < 15 e anziani > 64 sui potenzialmente attivi 15-64

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Un aspetto dei conflitti generazionali: la tendenza all’aumento del carico dei vecchi sui lavoratori, sempre meno

compensato dalla riduzione (dato negativo) dei giovani da allevare.

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Dove sono i ricchi ed i poveri in media e quali sono le variabilità nazionali

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Reddito pro-capite in parità di potere d’acquisto: chi è sopra o sotto la media comunitaria e chi cresce di più (ne deriva tendenza alla convergenza o divergenza tra le varie regioni).

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Lo SNA centrale non assicura tutte le informazioni desiderate: quali sono le conoscenze insoddisfatte

• In particolare: – su attività caratterizzate dall’intervento intrecciato nell’offerta,

nella domanda e nel finanziamento incrociati tra più settori come:• Istruzione,• Ricerca,• Salute,• Turismo.

– per un’analisi più dettagliata di flussi cruciali: consumi, commercio estero, ecc..

– Per valutare la sostenibilità ambientale dello sviluppo economico • Si cercherà di ottenere le informazioni complementari

desiderate con i conti satelliti affiancabili al sistema centrale.

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Perché definire specifici conti satelliti

• Il Sistema centrale SNA è coerente, completo, generalmente fattibile , ma ...– non consente ri-classificazioni necessarie per punti di

vista diversi, legittimi ma conflittuali con alcune regole del Sistema centrale (SC)

• Lo SNA93 adotta la flessibilità per schemi di conti a latere “personalizzabili” (cfr. cap. 21-A del manuale: Introduction)

• I conti satelliti affiancano lo schema centrale: Conti e matrici contabili: NAM, SAM e TIO.

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Obiettivi dei conti satelliti (1)• Flessibilità senza dover modificare il SC del SNA e

non compromettere i confronti nel tempo e nello spazio.

• Approfondire l’analisi dei dati tramite:– significativi indicatori specifici– nuovi aggregati (saldi o unioni d’informazioni)

• Permettere definizioni complementari e alternative• Copertura estesa dei costi e benefici delle attività

umane

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Obiettivi dei conti satelliti (2)

• Unire dati “fisici” a quelli monetari (SNA93)

• Mantenere un legame di coerenza con il SC• Integrare la contabilità ambientale nel SNA• Si usano informazioni aggiuntive su:

– aziende, amministrazioni, ambiti sociali– funzioni soddisfatte – interrelazioni settoriali (cross-sector)

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Conti satelliti: ambiti analitici (cap. 21-B)

• Produzione e prodotti• Redditi primari e trasferimenti• Usi di beni e servizi (definizione di servizi)• Attività e passività (nuove pratiche e

principi aziendali)• Per specifiche analisi economiche: nuovi

obiettivi e contenuti di variabili ed aggregati

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Produzione e prodotti estesi nei conti satelliti

• Liste voci legate a classifica ISIC (International Standard Industrial Classification)

• Attività tutte visibili: principali, secondarie ed ausiliarie• Stima più attenta delle attività ausiliarie (amministrazione,

commercializzazione, informazione, calcolo, trasporti, formazione, ….)• Registrate le attività intra-moenia degli stabilimenti

(UAEL)• Valutata l’offerta di servizi complessi, erogati

congiuntamente da più settori. (ad es. turismo, servizi di protezione ambientale definibili per prodotti e destinatari)

• Include attività non comprese nella produzione SNA:servizi familiari, volontariato, trasporti in proprio, ecc.

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Redditinei conti satelliti

• Redditi primari:– Redditi imputati aggiuntivi (ad es. lavoro casalinghe)– Lavoro autonomo e redditi da capitale ed impresa nelle imprese

familiari– Interessi: nominali e reali, effettivi e figurativi

• Trasferimenti e reddito disponibile– Trasferimenti da attività ausiliarie ed interni alle unità– Rendere espliciti trasferimenti impliciti (alle famiglie ed alle imprese)– Valutazione delle esternalità (positive e negative)– Effetti (di consumo, ecc.) dei guadagni e perdite in conto capitale– Effetti economici dei conflitti

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Utilizzi dei beni e servizinei conti satelliti

• Classifica in consumi intermedi, finali ed investimenti delle produzioni aggiunte a quelle SNA

• Ri-classificazione delle spese per la formazione del capitale umano

• Ri-classificazione come investimenti dei consumi durevoli e stima dei consumi finali come ammortamenti del fondo beni durevoli

• Stima del risparmio effettivo (coerente con le ri-classificazioni)

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Attività e passivitànei conti satelliti

• Registrare le conseguenze delle ri-definizioni• Misure delle attività e passività recentemente

modificate per nuove rilevanti pratiche aziendali – Ad es. il supplemento “Speciale semestrali” de Il sole

24 Ore del 22 nov. 2005 mostra che passando dai principi italiani a quelli IAS per le società quotate in borsa si ha un aumento sia dell’indebitamento finanziario sia del patrimonio netto

• Misure dei capitali naturali non inclusi nel SNA

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Funzioni ed obiettivinei conti satelliti (cap. 31-C)

• Classificazioni più estese: – altri operatori ed altri flussi,

• Classificazioni non esclusive:– stessi fenomeni in più funzioni, – duplicazioni ed abbandono della partita doppia,

• Ri-classificazioni per ottenere i dati necessari all’analisi ambientale

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Nuovi aggregati nei conti satelliti

• Cambiamenti degli aggregati definiti dal SC– Modifiche a seguito delle ri-classificazioni– Modifiche a seguito delle diverse valutazioni

dei beni naturali• Aggregati classificati per funzione

– Ad es. investimenti per turismo, istruzione, ecc.– Funzioni svolte da più settori (anche spese indirette)

– Spesa totale aggregata per obiettivo

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Quadro dei conti satelliti per funzione• Un conto dedicato ad una funzione collegato al

quadro centrale• Non coprono tutto il circuito economico• Settori già previsti:

– Cultura, educazione– Salute, protezione sociale– Turismo, trasporti, commercio– Ricerca e sviluppo, aiuti allo sviluppo– Elaborazione dati, comunicazioni– Abitazioni– Ambiente

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Organizzazione dei conti satellitiper funzione

• Le tabelle base per i conti satelliti, individuate dal SNA, sono le seguenti:

1. Componenti degli usi e della spesa nazionale 2. Copertura della spesa nazionale nei vari campi3. Spesa nazionale per componenti e per utenti/ben

eficiari4. Spesa nazionale per componenti e finanziatori5. Tavola delle offerte e degli utilizzi

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Un esempio: quello del turismo• La flessibilità comporta che ogni conto satellite

richiede le proprie definizioni e metodologie pur rispondendo ai criteri comuni citati.

• Per accrescere l’utilità i conti satelliti su un certo argomento devono dare dati confrontabili e quindi essere in buona misura standardizzati

• Sono quindi necessari studi che portino a manuali internazionali condivisi di mole non trascurabili.

• I tre lucidi seguenti mostrano gli studi per realizzare quello progettato per il turismo.

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Lo studio base internazionale• Measuring the Role of Tourism in OECD Economies: The OECD Manual on

Tourism Satellite Accounts and Employment, collana: Industry, Services & Trade, 2000, vol. 2000, no. 11, pp. 1 – 259, Figures: 8 Tables: 60.

• Abstract:Tourism plays an increasingly important role in many OECD

economies. How can its impact on the economy and its potential for job creation be measured? The Tourism Satellite Account and the Employment Module - two new economic instruments designed by the OECD's Tourism Committee - provide insights into the socio-economic impact, structure and development of activities related to tourism. For the first time, Measuring the Role of Tourism in OECD Economies: The OECD Manual on Tourism Satellite Accounts and Employment reports on the most recent national experiences in implementing Tourism Satellite Accounts and presents the results of efforts made over the past decade to develop new methods to analyse tourism and tourism-related employment. Through its descriptions of the application of Tourism Satellite Accounts in 16 OECD countries, this new book aims to create awareness of the growing economic importance of tourism, and provides a methodology for the implementation of tools to measure the impact of tourism and for the interpretation of the results.

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Il manuale per la realizzazione

Tourism Satellite Account: Recommended Methodological Framework: (Complete Edition - ISBN 9264176969), in Statistics Sources & Methods, 2001, vol. 2001, no. 2, pp. 1 – 148.

• Abstract: The recommendations contained in the present publication are based on a common conceptual framework for the design of the tourism satellite account that was established by an intersecretariat working group. The working group was covered by the United Nations Statistics Division, with the participation of the Statistical Office of the European Communities, the Organisation for Economic Cooperation and Development and the World Tourism Organisation. These three bodies will promote the implementation of the recommendations in their member countries. The recommendations were approved by the Statistical Commission at its thirty-first session in 2000.Also available in French, Spanish and Russian at the United Nations Organisation.

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Una prima bibliografia ufficiale• EXTENDED BIBLIOGRAPHY ON TOURISM SATELLITE ACCOUNTS AND EMPLOYMENT• The following bibliography includes a selection of some major international standards, classifications and research

work related to the development of Tourism Satellite Accounts in OECD Member countries.• Council of the European Union (1995), Directive 95/57/EC on the Collection of Statistical Information in the Field of

Tourism.• EEC-Eurostat (1998), Community Methodology on Tourism Statistics.• EEC-Eurostat, IMF, OECD, UN and World Bank (1993), System of National Accounts 1993.• EEC-Eurostat, OECD, UN and WTO-OMT (forthcoming, 2000), Tourism Satellite Account (TSA): Methodological

References.• International Labour Office (1995), Yearbook of Labour Statistics 1994, ILO, Geneva.• International Labour Office (1996), Labour Statistics: Sources and Methods, Vol. 2, ILO, Geneva.• International Labour Office (1999), World Employment Report 1998-99, ILO, Geneva.• International Monetary Fund (1993), Balance of Payments Manual, Fifth Edition.• OECD (1991), Manual on Tourism Economic Accounts, OCDE/GD(91)82, OECD, Paris.• OECD (1995), Tourism Policy and International Tourism in the OECD Countries 1992-93, OECD, Paris.• OECD (1996), OECD Tourism Statistics: Design and Application for Policy, OECD, Paris.• United Nations (1990), International Standard Industrial Classification of all Economic Activities (ISIC), Rev. 3.• United Nations (1998), Central Product Classification (CPC), Version 1.0.• United Nations and World Tourism Organisation (1994), Recommendations on Tourism Statistics (including the

Standard International Classification of Tourism Activities).• World Tourism Organisation (1999), WTO Tourism Satellite Account (TSA): The Conceptual Framework, WTO-

OMT, Madrid.• World Travel and Tourism Council (WTTC) (1999), Simulating Travel and Tourism Satellite-Accounting Research: A

Technical Manual.

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Il dilemma dello sviluppo sostenibile • Un mondo senza paesi poveri per tutti è

certamente un obiettivo di giustizia e benessere,

• Un ambiente, salubre, gradevole ed in equilibrio biologico per noi e per gli eredi è un altro obiettivo,

• Per far convivere le due esigenze si studia lo “sviluppo sostenibile” (§) e si è proposta una contabilità ambientale

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Contabilità ambientale ed economica

• Il SNA 93 integra l’argomento da due punti di vista effetti e costi per ridurre i danni (cap. 21-D)

• Scopi dei sistema di conti satelliti integrati• Modello alternativo di contabilità ambientale• La contabilità delle risorse naturali in termini fisici• I conti ambientali in termini monetari• Valutazione del benessere assicurato dalla natura • L’ISTAT ha realizzato i conti per l’Italia

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I conti satelliti ambientaliSistema dei conti economico-ambientali (SEEA)

6. Struttura base del SEEA7. Classifica delle risorse naturali nel SNA e nel SEEA8. Altre poste dell’accumulazione nel SNA correlate all’us

o di attività naturali non prodotte9. Servizi di protezione ambientale• I conti ambientali dell’ISTAT e le metodologie alla

URL: http://www.istat.it/conti/ambientali/• Essi sono articolati in due gruppi:

1. La spesa pubblica per la protezione dell’ambiente (EPEA)2. La matrice NAMEA: conti economici nazionale e ambientali

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La spesa per la protezione dell’ambiente delle Amministrazioni dello Stato

• L’Istat diffonde la serie storica dei dati relativi alle spese per la protezione dell’ambiente delle Amministrazioni dello Stato.

• Tali dati sono calcolati secondo gli schemi del conto satellite EPEA (Environmental Protection Expenditure Account), parte del sistema europeo di raccolta dell’informazione economica sull’ambiente SERIEE (Système Européen de Rassemblement de l’Information Economique sur l’Environnement).

• I dati relativi alle spese per la protezione dell’ambiente sostenute dalle AA. PP. includono sia il calcolo di aggregati finalizzati alla costruzione del conto EPEA, sia la stima delle spese delle Amministrazioni pubbliche per funzione, elaborata sulla base del regolamento comunitario relativo al Sistema europeo dei conti SEC95.

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La metodologia di EPEA• Il principale scopo dell’EPEA è quello di fornire un

indicatore aggregato che quantifichi le risorse complessivamente utilizzate dal sistema economico per proteggere l’ambiente.

• Tale indicatore viene analizzato considerando il suo andamento nel tempo e le sue componenti fondamentali, quali ad esempio i diversi settori ambientali di intervento (inquinamento atmosferico, gestione delle acque reflue, gestione dei rifiuti, ecc.),

• i settori istituzionali dell’economia che sostengono le spese in questione (Amministrazioni pubbliche, Imprese non finanziarie, Famiglie, Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie), il tipo di spesa (corrente o in conto capitale), ecc..

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La realizzazione dell’EPEA• Il 17 maggio 2005 con il comunicato (*) “La spesa

per la protezione dell’ambiente delle Amministrazioni dello Stato” per gli anni 1995-2002 l’Istat diffondeva, per la prima volta, la serie storica dei dati relativi alle spese per la protezione dell’ambiente delle Amministrazioni dello Stato.

• La prima serie dei dati è stata pubblicata su oltre 60 tabelle, sintetizzate a livello aggregato, ed articolato a livello dei singoli ministeri e per obiettivi. (SD)

• Annualmente l’ISTAT pubblica i dati EPEA (1966)

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L’EPEA 2006: dati 2001-2004

• Una presentazione sintetica di poche righe• Un comunicato di illustrazione dei dati, loro

sintesi, rappresentazione e commento di 12 pagine

• Una nota metodologica sul conto satellite di pagine

• Una raccolta di serie storiche raccolte in 41 tabelle

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La spesa per la protezione dell’ambiente delle Amministrazioni dello Stato

• Statistiche in breve periodo di riferimento: Anni 2001-2004Diffuso il: 19 aprile 2006

• L’Istat presenta le stime della spesa per la protezione dell’ambiente delle Amministrazioni dello Stato, relative al periodo 2001-2004, in continuità con quanto diffuso per la prima volta il 17 maggio 2005.Tali dati sono calcolati secondo gli schemi del conto satellite EPEA (Environmental Protection Expenditure Account), parte del più ampio sistema europeo di raccolta dell’informazione economica sull’ambiente SERIEE (Système Européen de Rassemblement de l’Information Economique sur l’Environnement).La produzione da parte dell’Istituto di dati relativi alle spese per la protezione dell’ambiente sostenute dalle Amministrazioni pubbliche include sia il calcolo di aggregati finalizzati alla costruzione del conto EPEA, sia la stima delle spese delle Amministrazioni pubbliche per funzione, elaborata sulla base del regolamento comunitario relativo al Sistema europeo dei conti SEC95.

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Il concetto di protezione dell’ambiente

La “protezione dell’ambiente” comprende, secondo la statistica ufficiale,“tutte le attività e le azioni il cui scopo principale è la prevenzione, la riduzione e l’eliminazione dell’inquinamento così come di ogni altra forma di degrado ambientale”. Il concetto circoscrive l’attenzione sugli interventi finalizzati a salvaguardare l’ambiente sotto il profilo qualitativo, in relazione, cioè, a fenomeni di inquinamento (emissioni atmosferiche, scarichi idrici, rifiuti, inquinamento del suolo, ecc.) e di degrado (perdita di biodiversità, erosione del suolo, salinizzazione, ecc.).

Sono esclusi gli interventi che mirano a salvaguardare l’ambiente sotto il profilo quantitativo, in relazione, cioè, a fenomeni di depauperamento dello stock delle risorse naturali (risparmio energetico, risparmio idrico, risparmio di materie prime, ecc.). Questi interventi rientrano nel cosiddetto campo“dell’uso e della gestione delle risorse naturali”, considerato in modo distinto rispetto alla protezione dell’ambiente.

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La spesa pubblica per la protezione dell’ambiente

• Nel periodo 2001-2004 la spesa per la protezione dell’ambiente del complesso delle Amministrazioni pubbliche italiane, ha rappresentato mediamente l’1,0% del totale della spesa pubblica e lo 0,5% del PIL. In termini assoluti ed al netto dei trasferimenti che intercorrono tra i diversi livelli dell’Amministrazione pubblica, il valore medio della spesa per la protezione dell’ambiente è di 6.303 milioni di euro, con un incremento percentuale, nel periodo considerato, del 26,4%.

• La spesa è effettuata dalle Amministrazioni locali per l’86,5% e dalle Amministrazioni centrali per il 13,5%. Tale ripartizione si deve al fatto che le politiche ambientali che assorbono la quota maggiore della spesa (ad esempio gestione dei rifiuti e gestione delle acque reflue), sono di diretta competenza degli enti territoriali, beneficiari dei trasferimenti provenienti dalle Amministrazioni centrali.

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La spesa complessiva dei Ministeri per la protezione dell’ambiente

• Nel periodo 2001-2004, l’ammontare complessivo delle risorse finanziarie disponibili3 dei Ministeri per la protezione dell’ambiente è diminuito del 4,3% (Figura 1). Il valore medio delle risorse è di 4.423 milioni di euro, con un picco nel 2003, quando raggiungono i 4.722 milioni (unica variazione positiva rispetto all’anno precedente, pari al 10%, cui fa seguito, nel 2004, una diminuzione di pari entità). Le risorse destinate dai Ministeri alla protezione dell’ambiente, negli anni 2001-2004, rappresentano mediamente l’1,1% delle risorse complessivamente iscritte nel bilancio dello Stato e si mantengono pressoché costanti in ogni esercizio finanziario.

• Le risorse disponibili sono destinate dai Ministeri ad interventi di protezione dell’ambiente realizzati direttamente sotto la propria responsabilità (“interventi diretti”) o al finanziamento di interventi compiuti da altri operatori, sia pubblici che privati, sul territorio nazionale o internazionale (“finanziamento”).

• Il ruolo dei Ministeri consiste per lo più nell’erogazione di finanziamenti agli enti territoriali (Regioni, Province, Comuni), responsabili dell’attuazione di numerose politiche ambientali e, quindi, della realizzazione dei vari interventi diretti di propria competenza per la protezione dell’ambiente. Infatti, la quota più rilevante delle risorse finanziarie è quella relativa al finanziamento ad operatori nazionali che mediamente ammonta a circa il 60,4% a fronte del 39,4% della spesa per interventi diretti.

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Cosa comprende la funzione di difesa ambientale

• Le spese comprese sono classificate per obiettivo:1. protezione dell’aria e del clima;2. gestione delle acque reflue;3. gestione dei rifiuti;4. protezione del suolo e delle acque del sottosuolo;5. abbattimento del rumore e delle vibrazioni;6. protezione della biodiversità e del paesaggio;7. protezione dalle radiazioni;8. ricerca e sviluppo per la protezione dell’ambiente;9. altre attività di protezione dell’ambiente (attività di amministrazione e

regolamentazione dell’ambiente non classificabili in corrispondenza di una sola delle precedenti classi, nonché le attività di istruzione, formazione e informazione finalizzate alla protezione dell’ambiente)

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TAVOLE DI SINTESI

SPESE PER LA PROTEZIONE DELL'AMBIENTE - TOT. PUBBL. AMMINISTRAZ.

SPESE PER LA PROTEZIONE DELL'AMBIENTE - TOTALE MINISTERI -

SPESE PER LA DIFESA DEL SUOLO - TOTALE MINISTERI

SPESE PER LA DIFESA DEL MARE E DELLE ZONE COSTIERE - TOT. MINISTERI

TAVOLE ANALITICHE

SPESE PER LA PROTEZIONE DELL'AMBIENTE - TOTALE MINISTERI -

SPESE PER LA PROTEZIONE DELL'AMBIENTE - MIN..AMBIENTE e T.T.

SPESE PER LA DIFESA DEL SUOLO - TOTALE MINISTERI

SPESE PER LA DIFESA DEL SUOLO - MINISTERO D.AMBIENTE E TUT.TERRIT.

SPESE PER LA DIFESA DEL MARE E DELLE ZONE COSTIERE - TOTALE MINISTERI

SPESE PER LA DIFESA DEL MARE E DELLE ZONE COSTIERE - M.A.T.T.

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Una sintesi dei dati

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Nell’EPEA: tre punti di vista• L’EPEA si articola in diverse tavole contabili, che descrivono le

transazioni per la protezione dell’ambiente secondo diversi punti di vista:

• offerta di servizi di protezione dell’ambiente: i costi di produzione e gli investimenti effettuati dai produttori (pubblici e privati) di questi servizi;

• domanda di servizi di protezione dell’ambiente: le spese degli operatori economici per l’acquisto di questi servizi, le quali, unitamente agli investimenti per produrre i servizi e ad altri tipi di spese (ad esempio quelle per l’acquisto dei cosiddetti prodotti “puliti”) determinano l’aggregato della spesa nazionale per la protezione dell’ambiente;

• finanziamento della spesa nazionale per la protezione dell’ambiente: i trasferimenti, di parte corrente e in conto capitale, volontari (ad es. incentivi, donazioni) e coatti (ad es. tasse, canoni), in virtù dei quali coloro che effettuano le spese per la protezione dell’ambiente non necessariamente ne sopportano per intero il carico finanziario.

• Nota metodologica

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Spese delle imprese per l’ambiente• Nel 2002 l’ISTAT ha pubblicata una tavola

sperimentale relativa al 1997 delle Spese delle imprese per l’ambiente (imprese oltre i 20 addetti)

• Queste tavole dovrebbero concorrere a completare l’EPEA per rilevare tutte le spese ambientali

• Sono corredate di una scheda di definizioni e di una sintetica bibliografia

• Sono presentate 9 tavole delle diverse categorie di spesa correnti od in conto capitale, articolate per branca, dimensione aziendale, settori ambientali, spese interne o per servizi acquistati

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Ambiente: un rapporto Eurostat• Environmental Protection Expenditure in Europe by public sector and

specialised producers 1995-2002 - Issue number 10/2005Support format: PDF  File size (kb): 417Environment and energy Summary: This Statistics in Focus describes the environmental protection expenditure in the public sector and specialised producers. The focus of this publication concerns investments and current expenditure for protecting the environment in the EU, the Accession countries and EFTA countries where data are available. The public sector refers to general government, municipalities and government agencies. Specialised producers consist mainly of public or private businesses providing environmental services such as waste or wastewater treatment. The data source is a survey performed jointly with the OECD on expenditure.

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Namea: conti economici nazionali e ambientali • L’ISTAT pubblica dal 2003 la Namea con dati dal 1990 al

2002, tavole di raccordo, guida alla lettura e bibliografia• L'acronimo NAMEA sta per National Accounts Matrix

including Environmental Accounts, ovvero "matrice di conti economici nazionali integrata con conti ambientali": si tratta dunque di un sistema contabile che rappresenta l'interazione tra economia e ambiente coerentemente con la logica della contabilità nazionale e in modo tale da assicurare la confrontabilità dei dati economici e sociali (prodotto, reddito, occupazione…) con quelli relativi alle sollecitazioni che le attività umane comportano sull'ambiente naturale (pressioni sull'ambiente).

• La NAMEA presenta i principali: aggregati economici, emissioni nocive (*); previsti i prelievi di beni naturali vergini

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NAMEA: gli aggregati economici• Le tavole presentano i dati per branca di

produzione, secondo una disaggregazione coerente con la classificazione proposta a livello europeo per i dati NAMEA.

• In tali tavole si trovano accostati aggregati economici particolarmente significativi, relativi a:– produzione, – valore aggiunto, – consumi intermedi, – consumi finali delle famiglie, – occupazione.

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NAMEA: le emissioni nocive• Sono incluse solo le emissioni atmosferiche di

dieci inquinanti: – anidride carbonica (CO2), – protossido di azoto (N2O), – metano (CH4), – ossidi di azoto (NOX), – ossidi di zolfo (SOX), – ammoniaca (NH3), – composti organici volatili non metanici (NMVOC), – monossido di carbonio (CO), – piombo (Pb), – particolato (PM10);

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I prelievi delle risorse naturali• La NAMEA prevede di rilevare i prelievi

diretti di quattro tipi di risorse naturali vergini: – vapore endogeno, – combustibili fossili, – minerali, – biomasse

• Per le biomasse si pensi in particolare alle foreste non coltivate e ai prelievi di pesca

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NAMEA: le tavole per i confronti internazionali

• Le tavole di raccordo esplicitano i passaggi attraverso i quali viene ottenuto per ciascun inquinante atmosferico il totale calcolato secondo la metodologia della NAMEA a partire da quello calcolato secondo la metodologia adottata nel contesto della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) e della convenzione UN-ECE (United Nations - Economic Commission for Europe) sull'inquinamento transfrontaliero (Convention on Long Range Transboundary Air Pollution).

• Per ogni anno è fornita una matrice di dati, che consente di calcolare indicatori e parametri per i modelli previsionali

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La qualità della vita urbana• Dal 25 nov. 2005 l’ISTAT pubblica gli Indicatori ambientali urbani (§)• Sono i risultati dell’indagine relativa alla costruzione dell'Osservatorio

ambientale sulle città, con riferimento ai 103 comuni capoluogo di provincia. L’indagine prevede la raccolta di dati ambientali al fine di costruire indicatori ambientali urbani. Le tematiche indagate e le variabili rilevate sono quelle che si ritengono più rappresentative nella problematica ambientale in ambito urbano. Le tematiche sono: acqua, aria, energia, rifiuti, rumore, trasporti e verde urbano. Gli indicatori sono stati individuati sulla base degli approcci metodologici condivisi a livello internazionale. In particolare, i modelli di riferimento più comunemente adottati sono il modello Pressioni, Stato, Risposte (PSR), proposto negli anni '70 e successivamente sviluppato dall'OCSE, ed il modello Determinanti, Pressioni, Stato, Impatto, Risposte (DPSIR), sviluppato dall'Agenzia Europea per Ambiente, caratterizzati entrambi da relazioni di causalità.

• I dati: popolazione, acqua, aria. Energia, rumore, rifiuti, trasporti, verde, • Le informazioni: Guida alla lettura, Glossario

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Manuale SNA93 e iniziative SEC• Il manuale SNA è integralmente disponibile in rete

insieme alle tavole correlate e a dati:• http://unstats.un.org/unsd/nationalaccount/nadefault.htm• Il manuale SEC 1995 aggiornato non disciplina ancora i

conti satelliti in generale. Ci sono progetti su argomenti specifici dell’Eurostat, insieme agli Istituti statistici nazionali, ad es.: consumi, ambiente, commercio estero, ….

• Numerosi studi sul sito OCSE: SourceOECD, a cui l’Ateneo è abbonato con contratto campus (studenti inclusi) e consultabile anche da casa, ad es, per il conto satellite per il turismo: http://titania.sourceoecd.org/vl=1114863/cl=48/nw=1/rpsv/ij/oecdthemes/99980150/v2001n2/s1/p1l