I CONSIGLI DELLA BIBLIOTECARIA EDITORIALE · Avrete notato anche voi con preoc-cupazione e sgomento...

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I CONSIGLI DELLA BIBLIOTECARIA BIBLIOTECA CIVICA “IL SOGNALIBRO” - Via Carlo Mira 10, 27022 Casorate Primo Orari di apertura: Lunedì - Giovedì - Venerdì dalle 15,30 alle 19,00 - Sabato dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 15,30 alle 19,00 Numero XIII - Luglio 2013 EDITORIALE Cari lettori, Avrete notato anche voi con preoc- cupazione e sgomento come in que- sti tempi di profonde incertezze sia- no molti coloro che cedono allo sconforto e alla disperazione spin- gendosi fino ai gesti più estremi, come se non avessero più nulla per cui vivere e combattere. Eppure quante volte proprio quando si è trovato in situazioni di difficoltà è successo che l'essere umano sia riu- scito a recuperare energie e positivi- tà per superarle, quasi come se gli eventi negativi lo avessero stimolato a cercare dentro di sé una forza na- scosta che prima non immaginava neppure di avere (penso alla popola- zione italiana devastata del secondo dopoguerra ma la storia è piena di situazioni analoghe). E allora noi? Non sto dicendo che sia facile ma forse potremmo cominciare col cam- biare un po’ le nostre priorità, pro- vare a riprendere in mano la nostra vita, tornare ad apprezzare il pre- sente e i piccoli piaceri di ogni gior- no, imparare a considerare le nuove circostanze non come negatività bensì come opportunità di crescita perché le cose cambiano e l'essere umano è in continua evoluzione. È importante anche avere dei sogni, non fantasie irrealizzabili, piuttosto speranze, verso le quali tendere te- nacemente, con tutte le nostre for- ze. Il cammino può essere lungo, a volte bisogna procedere a tappe in- termedie per riposare e ricaricare le batterie, considerando di volta in volta la strada percorsa e quella an- cora da percorrere ma come quando si scala una montagna, lo spettacolo dalla cima ripaga di tutte le fatiche. E poi, in fondo, anche la montagna più alta si scala un passo alla volta. La nostra mail è: [email protected] A CURA DEI VOLONTARI DELLA BIBLIOTECA Dan Brown - Inferno Ancora una volta, Brown mescola sapientemente le tematiche a lui più congeniali, dando vita ad un thriller dai risvolti misteriosi in cui arte, storia, codici e simboli fanno da padroni. Il professor Lan- gdon è di nuovo in Italia per svolgere delle ricerche sulla Divina Commedia. Nel tentativo di risolvere l’enigma, dovrà vedersela con un avversario temibile. Il nostro eroe per giungere alla risoluzione del mistero passerà attraverso gli arcani nascosti nelle opere d’arte, individuerà passaggi segreti e, per non far mancare nulla, usufruirà di strumenti scientifici all’avanguardia. Dan Brown, con Inferno, consegna ai letto- ri un altro incredibile thriller fatto di storia ed enigmi. Catherine Dunne - La grande amica Due amiche. Un'estate. Un inganno. Quando Mi- riam parte per la sua prima esperienza via da casa, crede di allontanar- si solo di pochi chilome- tri. Ma Marie-Thérèse la condurrà molto più lonta- no dalla sua vecchia vita, e da se stessa. Di qualche anno più grande, bella, disinvolta, infinitamen- te più esperta, diventa la sua prima, vera migliore amica. Da un'inattesa serata al pub a un'indimenticabile vacanza in Cinquecento, Miriam spiega finalmente le ali. Con uno sguardo delica- to e profondo, Catherine Dunne trasfigura la storia di due ragazze in un ritratto dell'adolescenza e dei senti- menti struggenti e cangianti che la nutrono. Un racconto senza tempo sull'amicizia e sul cambiamento, sull'ab- bandono e sul ricordo. Andrea Molesini - La primavera del lupo Tutto comincia in un convento nel marzo del 1945. Un gruppo di persone è costretto a scappare: due bambini di opposta indole ed educazione, Pietro e Dario; le due anziane sorelle Jesi; una giova- ne suora, bella e dai modi sospetti, che scrive un diario schietto. Nei risvolti tragici dell’avventura si unisce ai fuggiaschi un disertore tedesco, che custodisce un segreto pericoloso. Sotto lune immense, attraverso boschi bui e casolari diroccati, si svolge l’inseguimento, tra colpi di scena e incontri con partigiani e fascisti disorientati: uomini e luoghi carichi di diffidenza e di terrore, ma dove una traccia di bontà, di tanto in tanto, a dispetto di tutto, riesce a sopravvivere. Khaled Hosseini - E l’eco rispose Sulla strada che porta a Kabul, viaggiano un padre e due bam- bini. Sono a piedi e il loro unico mezzo di trasporto è un carret- to, su cui Sabur ha caricato la figlia Pari. Sabur ha cercato in di rimandare a casa il figlio, senza riuscirci. Il ragazzino ha deciso che li accompagnerà e niente potrà fargli cambiare idea, anche perché c’è qualcosa che lo turba in quel viaggio. Attraverso generazioni e conti- nenti, Khaled Hosseini esplora con grande profondità i molti modi in cui le persone amano, si feriscono, si tradiscono e si sacrificano l’una per l’altra. Seguendo i suoi personaggi e le ramificazioni delle loro vite e delle loro scelte, la storia si snoda in un quadro sempre più ampio e carico di emozioni da cui il lettore resta totalmente catturato.

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I CONSIGLI DELLA BIBLIOTECARIA

BIBLIOTECA CIVICA “IL SOGNALIBRO” - Via Carlo Mira 10, 27022 Casorate Primo Orari di apertura: Lunedì - Giovedì - Venerdì dalle 15,30 alle 19,00 -

Sabato dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 15,30 alle 19,00

Numero XIII - Luglio 2013

EDITORIALE

Cari lettori, Avrete notato anche voi con preoc-cupazione e sgomento come in que-sti tempi di profonde incertezze sia-

no molti coloro che cedono allo sconforto e alla disperazione spin-gendosi fino ai gesti più estremi, come se non avessero più nulla per cui vivere e combattere. Eppure

quante volte proprio quando si è trovato in situazioni di difficoltà è

successo che l'essere umano sia riu-scito a recuperare energie e positivi-tà per superarle, quasi come se gli eventi negativi lo avessero stimolato a cercare dentro di sé una forza na-scosta che prima non immaginava

neppure di avere (penso alla popola-zione italiana devastata del secondo dopoguerra ma la storia è piena di situazioni analoghe). E allora noi? Non sto dicendo che sia facile ma forse potremmo cominciare col cam-

biare un po’ le nostre priorità, pro-

vare a riprendere in mano la nostra vita, tornare ad apprezzare il pre-sente e i piccoli piaceri di ogni gior-no, imparare a considerare le nuove circostanze non come negatività bensì come opportunità di crescita perché le cose cambiano e l'essere

umano è in continua evoluzione. È importante anche avere dei sogni, non fantasie irrealizzabili, piuttosto speranze, verso le quali tendere te-nacemente, con tutte le nostre for-ze. Il cammino può essere lungo, a

volte bisogna procedere a tappe in-termedie per riposare e ricaricare le batterie, considerando di volta in volta la strada percorsa e quella an-cora da percorrere ma come quando si scala una montagna, lo spettacolo dalla cima ripaga di tutte le fatiche.

E poi, in fondo, anche la montagna più alta si scala un passo alla volta.

La nostra mail è:

[email protected]

A CURA DEI VOLONTARI DELLA BIBLIOTECA

Dan Brown - Inferno

Ancora una volta, Brown

mescola sapientemente

le tematiche a lui più

congeniali, dando vita

ad un thriller dai risvolti

misteriosi in cui arte,

storia, codici e simboli

fanno da padroni. Il professor Lan-

gdon è di nuovo in Italia per svolgere

delle ricerche sulla Divina Commedia.

Nel tentativo di risolvere l’enigma,

dovrà vedersela con un avversario

temibile. Il nostro eroe per giungere

alla risoluzione del mistero passerà

attraverso gli arcani nascosti

nelle opere d’arte, individuerà

passaggi segreti e, per non far

mancare nulla, usufruirà di

s t r u m e n t i s c i e n t i f i c i

all’avanguardia. Dan Brown,

con Inferno, consegna ai letto-

ri un altro incredibile thriller

fatto di storia ed enigmi.

Catherine Dunne - La grande amica

Due amiche. Un'estate. Un inganno. Quando Mi-riam parte per la sua prima esperienza via da casa, crede di allontanar-si solo di pochi chilome-tri. Ma Marie-Thérèse la condurrà molto più lonta-no dalla sua vecchia vita, e da se stessa. Di qualche anno più grande, bella, disinvolta, infinitamen-te più esperta, diventa la sua prima, vera migliore amica. Da un'inattesa serata al pub a un'indimenticabile

vacanza in Cinquecento, Miriam spiega finalmente le ali. Con uno sguardo delica-to e profondo, Catherine Dunne trasfigura la storia di due ragazze in un ritratto

dell'adolescenza e dei senti-menti struggenti e cangianti che la nutrono. Un racconto senza tempo sull'amicizia e sul cambiamento, sull'ab-bandono e sul ricordo.

Andrea Molesini -

La primavera del lupo

Tutto comincia in un convento nel marzo del 1945. Un gruppo di persone è costretto a scappare: due bambini di opposta indole ed educazione, Pietro e Dario; le due anziane sorelle Jesi; una giova-

ne suora, bella e dai modi sospetti, che scrive un diario schietto. Nei risvolti tragici dell’avventura si unisce ai fuggiaschi un disertore tedesco, che custodisce un segreto pericoloso. Sotto lune immense, attraverso boschi bui e casolari diroccati, si svolge l’inseguimento, tra colpi di scena e incontri con partigiani e fascisti disorientati: uomini e luoghi carichi di diffidenza e di terrore, ma dove una traccia di bontà, di tanto in tanto, a dispetto di tutto, riesce a sopravvivere.

Khaled Hosseini -

E l’eco rispose

Sulla strada che porta a Kabul,

viaggiano un padre e due bam-

bini. Sono a piedi e il loro unico

mezzo di trasporto è un carret-

to, su cui Sabur ha caricato la

figlia Pari. Sabur ha cercato in

di rimandare a casa il figlio,

senza riuscirci. Il ragazzino ha

deciso che li accompagnerà e

niente potrà fargli cambiare idea, anche

perché c’è qualcosa che lo turba in quel

viaggio. Attraverso generazioni e conti-

nenti, Khaled Hosseini esplora con grande

profondità i molti modi in cui le persone

amano, si feriscono, si tradiscono e si

sacrificano l’una per l’altra. Seguendo i

suoi personaggi e le ramificazioni delle

loro vite e delle loro scelte, la storia si

snoda in un quadro sempre più ampio e

carico di emozioni da cui il lettore resta

totalmente catturato.

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VISTO DAL NIDO “Lo scorrere di tutta la vita inizia con la reciproca interazione tra geni-

tore e neonato" (Bowlby)

In questo articolo voglio parlare di un particolare modo di

interagire con il proprio bimbo, specie se neonato o picco-

lissimo: il massaggio infantile. Questa modalità consente di conoscere meglio il

proprio bambino; massaggiarlo consente di approfondire la relazione con il proprio

piccolo, trasmettendogli benessere e sicurezza, e stimolarlo così nello sviluppo psi-

co-fisico. Insomma un momento di grande

intensità d'amore che avvolge chi riceve e chi

pratica il massaggio...la sottoscritta l'ha pro-

vato.

Questo rito in realtà è antichissimo, presente

da tempi immemorabili in alcuni paesi come l'India. Ora si sta diffondendo an-

che in Occidente. Gli studiosi affermano infatti l' importanza del tatto: il bambi-

no "sente" attraverso la pelle, che è l'organo più esteso del nostro corpo, e si

sviluppa correttamente solo se stimolato e confortato da carezze, coccole e

abbracci. E' celebre a questo proposito il fatto avvenuto in un orfanotrofio americano ne-

gli anni '40: dei bimbi nutriti ma privati delle carezze morirono.

Oggi è facile trovare molti validi e semplici corsi di massaggio infantile in cui si impara a

massaggiare il proprio bimbo, fra tutti vi segnalo l' associazione I.A.I.M consultate il sito (www.aimionline.it)

e...lanciatevi in queste tenera esperienza con il vostro bimbo!

L’ANGOLO DEGLI ENIGMI

INDOVINA IL FILM DALLA SCENA

Qui di seguito riportiamo due scene tratte da due film.

Indovinateli!!

LO SPOILER MALEDETTO Indovinate i film dal finale…

Dopo lo scoppio del transatlantico Virginian, un triste trombettista si reca al negozio di pegni do-

ve aveva venduto la sua amata tromba e raccon-ta malinconico il suo inutile tentativo di salvare un talentuoso pianista e grande amico. Il com-merciante mosso a pietà gli restituisce la tromba

senza chiedere nulla in cambio dicendo solamen-te: “In culo i soldi, una bella storia vale molto di più di una vecchia tromba.”

Un finale danzante, pieno di ritmo e allegria. La conclusio-

ne di un’estate all’insegna di balli proibiti. Uno straordina-rio ballerino che si prende la

sua rivincita chiudendo con un numero spettacolare lo show. Una presa “angelica”. Un lieto fine che ha inizio

con la frase diventata ormai cult:

“Nessuno può mettere Baby in un an-golo!”

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Stephan Ernest Schmi-dheiny, classe 1947, è membro della quarta gene-razione della più importan-

te famiglia industriale in Svizzera. Dopo gli studi in Giurisprudenza all'Universi-tà di Zurigo eredita dal pa-dre la Eternit di Niederur-nen e nel 1976 diviene Am-

ministratore Delegato del Gruppo Eternit Svizzera. La

famiglia Schmidheiny ha commercializzato amianto per tre generazioni. Nel momento di maggiore espansione, controllava fabbriche in Svizzera, Italia, Germania, Gre-cia, Sud Africa, Asia e America Latina. Dopo la tragedia dell'amianto in Italia, conclusasi nel 1986, Stephan variò i suoi investimenti in diversi settori

tra cui quello della silvicultura, della produzione di ener-gia e delle apparecchiature elettriche ed ottiche, nonché nel settore bancario e dei beni di consumo. In questo periodo divenne un famoso architetto industriale e, come riconoscimento divenne membro del consiglio di ammini-strazione di aziende leader come ABB Group, Nestlé, Swatch e UBS AG.

Nel 1980 ha creato Fundes, un'organizzazione che sostie-ne lo sviluppo delle piccole e medie imprese in diversi paesi dell'America Latina. Nel 1982 Schmidheiny ha co-minciato ad acquistare terreni forestali nel Cile, posse-dendo ora più di 120.000 ettari nel sud del Paese, vicino a Concepción. Parte di questi terreni sono contesi con alcune popolazioni locali per via della confusione creatasi

in seguito alla dittatura di Pinochet. Nel 1990 è stato nominato consigliere capo per gli affari e l'industria, per la Conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente e lo svi-luppo (UNCED), meglio noto come Summit della Terra a Rio de Janeiro del 1992.

Ha poi creato un forum in cui gli uomini

d'affari più importanti di tutte le parti del mondo hanno sviluppato una prospettiva di business sulle sfide tra ambiente e svilup-po. Questo forum più tardi divenne il World Business Council per lo Sviluppo Sostenibi-le, un'organizzazione che oggi conta 160

aziende tra le più importanti del mondo, come suoi membri. Schmidheiny è stato eletto Presidente Onorario. Nel 1990 ha inoltre istituito la Fondazione AVINA, che contribuisce allo sviluppo sostenibile in America Latina, favorendo alleanze produttive tra i leader sociali e commerciali. Nel 2003, Stephan Schmidheiny si è ritirato da tutte le

sue funzioni esecutive. È tutt'oggi considerato una degli uomini più ricchi del mondo. Il Barone belga Jean Louis de Cartier de Marchienne, classe 1921, è il terzo di cinque figli del pilota-colonnello

Roul de Cartier. Durante la Se-

conda Guerra Mondiale, il ven-tenne Jean Louis fu catturato dai nazisti dopo l'invasione del Belgio e fu mandato al campo di concentramento di Sachsen-hausen. Riuscì a fuggire per miracolo, finendo però tra le

mani dei Russi ai quali si dovette unire entrando nell'Ar-mata Rossa, dove divenne tenente. Dopo la guerra, tornò in Belgio. Al suo ritorno, venne ricevuto da un lontano parente, l'ambasciatore Emile de Cartier de Marchienne,

il quale lo adottò ufficialmente e Luois prese il suo cogno-me. Nel 1968 fu poi nominato Barone ereditario. Nel 1950 sposò la figlia di un importante industriale, Vi-viane Emsens. Il matrimonio fu all'origine della sua attivi-tà professionale all'interno della multinazionale Eternit, di cui la famiglia Emsens era una dei principali azionisti.

Infatti, dal '66 al '78 è stato amministratore delegato e

poi presidente del consiglio di amministrazione fino al 1986. Durante gli anni settanta le proteste nei confronti dell'uso di amianto divennero sempre più numerose finché la legi-slazione che ne vietasse l'utilizzo fu votata nella maggior

parte dei Paesi industriali, ordinando inoltre la rimozione dell'amianto dagli oggetti in cui era stato utilizzato. Stephan Schmidheiny e Jean Louis de Cartier de Mar-chienne sono stati accusati di presunto comportamento negligente per aver esposto lavoratori di Eternit e cittadi-ni attigui alle fabbriche alle polveri di amianto, dopo che questa legge era entrata in vigore, ignorando quindi ogni

tipo di sistema di sicurezza. Il procedimento legale è iniziata al Palazzo di Giustizia di Torino il 10 dicembre 2009. Il processo è stato una causa civile di massa, in cui circa 6.000 persone hanno chiesto un risarcimento danni per la morte di circa 3.000 persone che hanno lavorato o vissuto in prossimità di impianti della Eternit in Italia. Dopo anni di indagini, il procuratore

Raffaele Guariniello e il suo team hanno agito per conto di 2.619 ex Eternit dipendenti delle fabbriche italiane a Casale Monferrato (AL), Cavagnolo (TO), Rubiera (RE) e Bagnoli (NA) e 270 membri della

famiglia o residenti locali. L'indagi-

ne della procura di cinque anni ha stabilito che i due dirigenti sono stati effettivamente i responsabili dei mancati sistemi di sicurezza e informazione nelle attività italiane di Eternit, al momento delle conta-

minazioni nel 1970. Essi sono stati entrambi condannati a 16 anni di reclusione il 13 febbra-

io 2012. Si tratta di una sentenza storica, in cui i dirigenti di una azienda vengono condannati per un disastro am-bientale e di salute ad estensione mondiale. È curioso che un tale processo si sia svolto e concluso, nell'unico

modo possibile, in Italia, mentre in Svizzera la causa civi-le ha perso e in Belgio erano state avviate diverse cause legali, di cui però si sa poco. Il 3 giugno 2013 la Corte di appello ha condannato Ste-phan Schmidheiny a 18 anni per disastro ambientale do-loso e omissione dolosa di misure di sicurezza; due anni

in più rispetto al primo grado. Per Louis De Cartier, dece-duto lo scorso 21 maggio all'età di 92 anni, la Corte ha deciso il non luogo a procedere. Il risarcimento riconosciuto al Comune di Casale Monferrato è di 30,9 milioni, più 20 milioni alla Regione Piemonte.

AMBIENTE & ATTUALITA’

Stephan Schmidheiny e il Barone Louis de Cartier

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Ruth Reichl - Mai come mia madre e altre cose che ho imparato da lei

LO SCAFFALE DEI LIBRI

A mia mamma, che mi ha insegnato il valore dell’impegno,

della determinazione e della forza delle donne.

Molte donne dopo essere diventate mamme, rinunciano a tutto ciò che erano

prima e si trasformano: per il resto della vita saranno solo mamme. Vivono in

funzione dei loro figli, dimenticando di essere per prima cosa donne. Mai come

mia madre è il racconto di Ruth che non ha mai capito veramente la madre e

che attraverso il ritrovamento di una vecchia scatola piena di lettere, per la

prima volta intravede la donna dietro la madre. Per assurdo il legame tra le

due diventa più sincero e condiviso ora che la madre è morta, ora che la figlia

entra nei pensieri più intimi della madre, grazie alla sua vecchia corrisponden-

za. Ogni donna si confronta con la madre, che sia amata, odiata, criticata o

temuta, e ognuna di noi avrà detto almeno una volta nella vita: “non sarò mai

come lei”. Eppure Ruth si accorgerà che è stata proprio sua madre a farla di-

ventare la donna che è oggi e a insegnarle tutto. In un’epoca in cui il ruolo

della donna era quello di mamma e moglie, la mamma di Ruth si configura

come un’anticonformista: non sa cucinare, è sbadata, si dimentica gli impegni

scolastici della figlia, ha divorziato e cerca disperatamente di lavorare. Una

donna alla ricerca di libertà e di appagamento personale che non potrà mai essere relegato solo alle mu-

ra domestiche.

"All'epoca sentivo la profonda amarezza che si celava dietro le sue parole e comprendevo quanto fosse

infastidita per i limiti che le avevano imposto i suoi genitori. Ma solo adesso capisco che non parlava di

sé. Mi stava mandando un messaggio, mi stava avvertendo di non commettere gli stessi suoi errori. In

un gesto di straordinaria generosità, mi stava dando un altro regalo che a lei era stato

negato: il permesso di sfidarla. E benché allora non lo sapessi, il messaggio l'ho ricevuto

forte e chiaro."

Andrea Camilleri - L’età del dubbio

Brillante narrazione in cui si intrecciano diversi scenari.

Sullo sfondo di intrighi internazionali legati al traffico di diamanti, si snoda

la vicenda umana del commissario Montalbano, perseguitato da un lato dal

sogno del suo funerale e dall’altro dalla rinascita in lui del sentimento amo-

roso ( vero e puro, come quello proprio dell’età giovanile) per una donna

più giovane di lui, Laura, con la quale collabora nell’indagine sul Kimberly

Process.

Con l’aiuto dei fedeli colleghi Fazio, Augello, Catarella e Gallo e con la col-

laborazione di un agente che lavora per l’ONU e del tenente Belladonna

della Guardia Costiera, Montalbano riuscirà a risolvere i casi intrecciati di

un volto sfigurato con passaporto falso; un omicidio al porto e il traffico

illecito di diamanti nel quale sono coinvolti l’equipaggio di uno yatch e di

un motoscafo.

Ma, se come “sbirro” Montalbano ha un intuito ed una capacità investigati-

va che vengono sempre premiati dall’andamento delle indagini, come uo-

mo il commissario è tormentato dalle ansie e dai dubbi su se stesso e sulla

propria vita.

Accattivanti e divertenti le pagine in cui Camilleri impersona l’alterego (o la

coscienza) di Montalbano e dialoga con lui, spingendolo ad affrontare e a non scappare dai dubbi che

l’età matura e la sua fragilità di essere umano fanno emergere in lui.

"Non era bella, ma bellissima. A Montalbano, per un attimo, gli ammancò il sciato. Avuta un parmi chissà

di lui, nìvura, granni occhi sparluccicanti, labbra russe senza bisogno di russetto e, soprattutto, di ‘na

gran simpatia.”

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Ralph Linton, «The American Mercury», 40, aprile 1937, cit. in I. Robertson, Sociology, New York, Worth Publisher 1977

(trad. it. Sociologia, Bologna, Zanichelli, 1988, p. 79).

Non ci sono dubbi sull’americanismo dell’americano medio né sul suo desiderio di

conservare ad ogni costo questa preziosa eredità. Tuttavia alcune insidiose idee

straniere si sono già insinuate nella sua cultura senza che egli si sia reso conto di

quello che stava accadendo. Ecco dunque il nostro insospettabile patriota che

indossa il pigiama, un indumento che ha origine nell’India orientale, e dorme

sdraiato su un letto costruito secondo un modello originario persiano o dell’Asia

Minore. È coperto fino alle orecchie di stoffe non americane: cotone coltivato per

la prima volta in India, lino coltivato in Medio Oriente, lana prodotta da un ani-

male originario dell’Asia Minore, oppure seta, che i cinesi hanno inventato e usa-

to per primi. Tutti questi materiali si sono trasformati in tessuti grazie a un pro-

cedimento inventato nell’Asia sudoccidentale. Se fa piuttosto freddo può dormire

sotto un piumone a trapunta inventato in Scandinavia.

Svegliandosi dà un’occhiata alla sveglia, un’invenzione medievale europea, usa

una forte parola latina in forma abbreviata, si alza in fretta e si dirige verso il bagno. Qui, se riflette un

momento, non può non sentire la presenza di una grande istituzione americana; ne ha sentite di storie

sulla qualità e sulla diffusione dei servizi igienici nei paesi stranieri e sa che in nessuno di essi l’uomo

medio effettua le sue abluzioni in mezzo a tanto splendore. Ma anche qui trova tracce dell’irritante influ-

enza straniera. Il vetro fu inventato dagli antichi egizi, le piastrelle vetrificate del pavimento e delle pa-

reti nel Medio Oriente, la porcellana in Cina e l’arte di smaltare i metalli dagli artigiani mediterranei

dell’età del bronzo. Anche le tubature e la tazza del cesso sono copie appena modificate rispetto agli ori-

ginali romani. L’unico contribuito americano a tutto il complesso è il radiatore.

In questa stanza da bagno l’americano si lava con il sapone inventato dai Galli. Poi si lava i denti, una

rivoluzionaria pratica europea che non si propagò in America fino agli ultimi anni del diciottesimo secolo.

Quindi si fa la barba, rito masochistico la cui origine risale ai preti dell’antico Egitto e ai sumeri. Il proce-

dimento è reso meno penoso dal fatto che usa un rasoio di acciaio, una lega di ferro e carbonio inventa-

ta in India o in Turkestan, Infine si asciuga con un

asciugamano turco.

Ritornando nella camera da letto, l’inconsapevole vittima di oscure pratiche straniere prende gli abiti

dalla sedia, il cui modello è stato elaborato nel Medio Oriente, e inizia a vestirsi, Si mette un abito attil-

lato le cui forme derivano dalle vesti di pelle degli antichi nomadi delle steppe asiatiche e lo allaccia con

dei bottoni i cui prototipi comparvero in Europa alla fine dell’età della pietra. Questo vestito è abbastan-

za adatto per stare all’aperto in un clima freddo, ma non si addice certamente alle estati americane, né

alle case con riscaldamento centrale o alle carrozze ferroviarie. Tuttavia idee e abitudini straniere hanno

asservito il poveretto, anche se il buon senso gli dice che il vero abito americano di strisce di pelle e i

mocassini sarebbero molto più comodi. Si infila ai piedi delle calzature rigide di cuoio confezionate se-

condo un procedimento inventato nell’antico Egitto e tagliate secondo un modello che risale agli antichi

Greci e si assicura che siano accuratamente lucidate, anche questa un’idea greca. Infine si passa attorno

al collo una striscia di stoffa dai colori vivaci, che è un vestigio sopravvissuto dello scialle che indossava-

no i Croati del diciassettesimo secolo. Si dà un’ultima occhiata allo specchio, vecchia invenzione mediter-

ranea e scende le scale…

Si mette in testa un cappello di feltro, materiale inventato dai no-

madi dell’Asia orientale e, se sta per piovere, si mette le sopra-

scarpe di gomma, inventate dagli antichi messicani, e prende

l’ombrello, inventato in India. Scatta via per prendere il treno, che

è un’invenzione inglese (il treno, naturalmente, non lo scatto). Al-

la stazione si ferma un istante per comprare il giornale e lo paga

con delle monete inventate nell’antica Lidia. Una volta in carrozza,

si sistema sul retro per fumare una sigaretta, invenzione messica-

na, o un sigaro, invenzione brasiliana. Intanto legge le

notizie del giorno, stampate con caratteri che derivano dagli anti-

chi Semiti, stampati mediante un procedimento inventato in Ger-

mania su materiale inventato in Cina. E, mentre legge l’ultimo edi-

toriale che parla dei disastrosi risultati che l’accettazione delle idee

straniere produce sulle nostre istituzioni, non potrà fare a meno di ringraziare un Dio ebreo in una lingua

indoeuropea di essere al cento per cento (sistema decimale inventato dai greci) americano (da Amerigo

Vespucci, navigatore e geografo italiano).

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UNA SERATA AL CINEMA

Il grande Gatsby.

Tom Robbins - B come Birra

B come birra è un romanzo divertente, fantasioso, intelligente e

educativo. Tutto inizia quando la giovane Gracie, vivace e curiosa

bambina di 6 anni non ancora compiuti (e credetemi la precisazio-

ne è molto importante), assaggia un goccio di birra dalla lattina

dell'adorato zio Moe. Bleah! È amara! È l'unica cosa che riesce a dire dopo quell'espe-

rienza, ma da lì avrà inizio una meravigliosa avventura che la porterà alla scoperta

della nascita della bevanda più popolare del mondo. Dagli immensi campi d'orzo, alla

germinazione, la triturazione, l'ebollizione, l'aggiunta del famoso luppolo (intendi una

specie di grosso cane che...) e del lievito fino alla creazione del prodotto finito. Ma la

piccola Gracie non imparerà solo come viene prodotta, ma soprattutto che cosa essa

rappresenta per l'uomo, quali opposti effetti può avere in base a chi la consuma e a

quanta ne si consuma. La birra qui non viene né osannata né criticata viene solo analizzata con ingegno

e intelligenza dall'autore Tom Robbins che rende memorabili alcuni passaggi del libro per gli originali me-

todi con cui è riuscito a spiegare il concetto di birra e soprattutto di uomo!

Un libro per l'infanzia da far leggere agli adulti

Un libro per gli adulti da far leggere ai bambini

Supponi che a bordo di un aereo ci sia una passeggera che si sta recando a Seattle per uccidere suo fra-

tello, in modo da poter avere per sé tutta l'eredità. Sullo stesso volo, poi, c'è un'altra donna, un medico,

che sta andando a Seattle per compiere una difficile operazione che salverà la vita di un neonato. L'aere-

oplano in sé non è né buono né cattivo, giusto? È solo un veicolo, un oggetto neutrale, come un coltello

che può essere utilizzato per tagliare le patate in un orfanotrofio o per tagliare le orecchie a un uomo.

Molte cose nella vita sono così, comprese, anzi forse specialmente, le credenze politiche

e religiose della gente.

Il film racconta la storia di un aspirante scrittore, Nick Carraway che lasciato il Midwest Americano, arriva a New York nella primavera del 1922, un'epoca in cui regna la dubbia moralità, la musica jazz e la delin-quenza. In cerca del suo personale Sogno Americano, Nick si ritrova vicino di

casa di un misterioso milionario a cui piace organizzare feste, Jay Gatsby, ed a sua cugina Daisy che vive sulla sponda opposta della baia con il suo amo-revole nonché nobile marito, Tom Buchanan. E' allora che Nick viene catapultato nell’accattivante mondo dei super-ricchi, le loro illusioni, amori ed inganni. Nick è quindi testimone, dentro e fuori del suo mondo, di racconti di amori impossibili, sogni incorruttibili e tragedie ad alto tasso di drammaticità. Terzo remake cinematografico, questa versione de “Il grande Gatsby” diretta da Buz Luhrmann rilegge con ritmo,

atmosfera e stile fiammeggiante il capolavoro di Francis Scott Fitzgerald sulla caduta di valori nella società Usa prima

della crisi del ’29, e sulla perdita di identità di un uomo a causa di un amore impossibile. In sintonia con i tempi at-tuali il film (come il romanzo) rende ancora valida oggi la metafora del disfacimento sociale e morale di un mondo destinato alla crisi. La pellicola coinvolge gli occhi e le orecchie dello spettatore, ma solo parzialmente il suo cuore. Ed è un peccato perché la passione di attori, tecnici e regista si vede tutta; ammirevole è l’aspetto visivo-sonoro, godibile la narrazione, affascinante la ricchezza di temi; però qualcosa non convince. Forse se si fosse resa più equi-

librata l’estetica (troppo sovreccitata) con il contenuto (troppo inconsistente), l’opera avrebbe potuto risultare più emozionante. Nella fragile sceneggiatura si possono ritrovare i molti temi del libro: la solitudine, l’illusione dell’amore, il tempo giovanile e passato che non ritornano, l’ipocrisia della società, il ritratto tragico di un uomo che fa e possiede tutto solo per conquistare l’amore di una donna. E proprio quest’ultimo è in fondo l’aspetto che, al di là

dei pregi e difetti del film, più rapisce: l’immensa figura di Gatsby. Malinconico, or-goglioso, bugiardo, contrabbandiere, speranzoso, fatalmente attratto e rovinato da un sogno che è già alle sue spalle, senza che se ne renda conto. Di Gatsby colpisce

la sua ambizione, idealistica e impossibile; il suo romanticismo, tenero ma irrealiz-zabile. E' l’ingenuo sfruttatore di una società corrotta, e al tempo stesso anche la

sua innocente vittima. Vittima di un sogno individuale (diventare diverso per amore di Daisy) che non potrà mai afferrare, ma anche di quello collettivo (il Sogno Ameri-cano nell’ottica sfrenata e avida) destinato di lì a poco a finire. Ancora una volta è il suo grandioso ritratto a farci provare comprensione e pietà per lui, malgrado tutto. Perché il suo è il volto delle illusioni, e nei suoi occhi ci rispecchiamo anche noi…

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CHI SONO GLI ILLUSTRATORI PER L’INFANZIA??

Marco Campanella Scultore e illustratore

http://www.marcocampanella.it

Nasce il 23 giugno del 1971 a Bari, durante la primissima infanzia si trasferisce per

un anno in Canada con la famiglia e inizia a conoscere e sviluppare il gusto della

cultura anglosassone. Nel 1980, a 9 anni, partecipa con un disegno al concorso in-

ternazionale indetto dall’ESA in occasione del primo lancio della Space Shuttle. Al

termine delle selezioni tra gli alunni di tutti i cicli scolastici, risulterà vincitore per

l’Italia. Il suo evidente talento per il disegno lo porta a scegliere gli studi artistici..

Nel 1998 si trasferisce a Milano dove inizia a lavorare con la Dami Editore, con cui pubblica ancora oggi

libri tradotti e diffusi in tutta Europa e negli Stati Uniti.

Nel 2004 realizza uno dei personaggi più noti della casa editrice Dami Editore, Topo Tip! Il successo fa il

giro mondo ed in Germania viene scelto come testimonial di una campagna pubblicitaria.

“Arte una parola che definisce qualcosa di per sé misteriosa e indefinibile, inafferrabile e soggettiva. Nel-

la mia piccola esperienza, mi sorprendo ogni volta nello scoprire che le mie opere abbiamo un riscontro

tanto diverso a seconda di chi le guardi…”

La collana di Topo Tip

Una collana impedibile!! Topo Tip affronta tutte le

emozioni che i nostri bambini vivono durante la

loro crescita… Tanti piccoli racconti illustrati con

maestria e scritti con tanta cura!!

Per tutte le mamme che amano raccontare storie

dolci delicate e divertenti ai loro piccoli tesori…

Trovate i testi in biblioteca!!

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IL LABORATORIO DI MAGA MAGO’ In questo numero del giornalino, la rubrica “Il laboratorio di Maga Magò”, lascia spazio ad

un’iniziativa speciale realizzata alla Scuola dell’Infanzia di Casorate Primo:

“LEGGERE PRIMA DI LEGGERE”.

Sono le parole della coordinatrice della Scuola dell’Infanzia, la sig.ra Cristina Bologna, che rin-

graziamo calorosamente per la collaborazione, a spiegarci di che cosa si tratta.

Sabato 8 giugno 2013 si sono svolte le Manifestazioni di Fine anno delle nostre Scuole

che sono sempre un motivo di incontro e di confronto tra Docenti e Genitori, la

cui“curiosità” di conoscere ciò che i bambini fanno durante l’anno scolastico è grande.

Quest’anno si è introdotta una novità: la proposta è nata all'interno del coordinamento

Scuola-Genitori; si parlava di libri antichi e di nuove tecnologie, ma quello che imme-

diatamente è stato messo a fuoco è che leggere è sempre di più una grande opportuni-

tà per conoscere, per imparare, per scoprire dopo un tempo di attesa che cosa si sta

nascondendo tra le righe o stupirsi per ciò che alla mente appare evidente seguendo

quei segni che ancora ci permettono di comunicare esperienze e aprire nuovi orizzonti.

Ma si sa “noi alla scuola dell’infanzia non sappiamo leggere”; ma questa è la sfida del

nostro tempo fatto di tecnologia e di dita che sanno muoversi perfino su piccoli schermi ad una velocità incredibile.

Allora “leggere prima di leggere” è diventata una proposta per tutti: in un mondo in cui le nuove tecnologie favo-

riscono (e non solo ovviamente) l’intelligenza dell’immagine, i libri possono servire come potenziale per attitudini e

competenze per favorire fin da ora l'ascolto e "la lettura", il piacere di “guardare comunicare leggere insieme",

Ci siamo subito messi in moto chiedendo ai Genitori (della Scuola dell’Infanzia)

testi (in buono stato e di seconda mano) da mettere a disposizione per allestire

un banchetto di libri per l'infanzia .

L’8 giugno era pronto il banchetto ed è letteralmente andato a ruba.

Questo piccolo evento credo possa aprire la strada per una nuova opportunità

cioè una collaborazione con la nostra biblioteca di Casorate, magari con un pro-

getto condiviso, o con le nostre uscite in biblioteca…

Per ora si è aperto un mondo che speriamo sia l’inizio di nuove

avventure.

BIBLIO INFORMA VI AUGURA BUONE VACANZE!!

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UNA STORIA DA COMPLETARE...

Carissimi lettori, vogliamo tentare assieme a voi un esperimento: scrivere una storia a più mani. Verrà qui

proposta la decima parte di un racconto. Vi chiedo di inviare le vostre idee su come proseguirlo tramite

mail o nella bibliobox. Le vostre idee verranno prese in considerazione nel scrivere le prossime parti del rac-

conto. Si accettano consigli anche per il titolo del racconto!

Gli amici si incamminano nella grotta dei troll, seguendo Bolder nei recessi bui e segreti. Spaventati e preoccupati di non farsi scoprire, camminano lentamente e senza fare rumore, cercando di rendersi invisibili e complici del buio. - Tutto bene amici? – esclama Bolder girandosi verso di loro. - Sshhhh. – Rispondono tutti in coro. Si guardano gli uni gli altri e sulla faccia di ognuno vedono la stessa espressio-

ne spaventata. - Non preoccupare. Troll avere sonno pesante. E poi io essere di guardia. - Non che questo mi rassicuri molto. – sbotta Aldrek. - Proseguiamo. Leyla, puoi fare una piccola luce? – chiede Mystyn alla gnoma.

- Certo. – Leyla crea una piccola luce e la tiene stretta in mano, cercando di oscurarne il bagliore con le dita. I compagni riprendono il cammino, Bolder in testa a fare da guida, Mystyn con il suo bastone, Leyla con la piccola luce, Madden che sfiora la roccia con le mani, e Aldrek che chiude la fila con l’ascia in mano.

- Bolder sei tu? Cosa diavolo ci fai dentro? Quando è il tuo turno di guardia devi restare fuori! Non è ancora ora di cena!! – dal basso una voce cavernosa rimprovera il giovane troll. – E che diavolo te ne fai di una luce? Sei impazzito? Gli amici si immobilizzano, mentre Leyla spegne la piccola luce. - Bolder? – la voce si fa insistente e sempre più vicina.

- Sono io! Ho fame. Nessuno mi ha portato la cena. Ve ne dimen-ticate sempre. – Bolder risponde in tono offeso. - Diavolo, Bolder, fra un’ora il tuo turno sarebbe finito. Potevi aspettare per la cena. È possibile che tu abbia sempre una dan-nata fame??

Aldrek avverte alle sue spalle un movimento, e si prepara a fron-teggiare l’eventuale nemico.

- Bolder, ci stai nascondendo qualcosa? – lo stuzzica il troll apparso alle spalle di Aldrek. – Sento una puzza terribile. Che hai combinato? Puzzi come un nano! - Eh no, questo è troppo!! Come osi? – Aldrek scatta in avanti cercando di colpire il troll con l’ascia. - Nemici! Preparatevi a combattere. – Dal basso si avvertono rumori di troll in movimento. - Ragazzi preparatevi a combattere. La mia ascia sarà contenta ora. – Aldrek incita gli altri a combattere. - Alderk non sappiamo combattere. – le risponde Madden. - Beh è ora che impari. Hai un arco e delle frecce. Usali! Tu dovresti anche vederci al buio.

- Perfetto. Allora combattiamo. Se ce la fanno i nani ce la faranno gli elfi no? - Combatti e taci. Ragazze voi correte. Bolder portale al sicuro. – Aldrek urla al troll. Bolder si fa largo colpendo con la mazza il troll che gli bloccava la strada e si volta verso le altre. - Seguite Bolder. Per un po’ è meglio camminare al buio. Ce la fate? – chiede il troll. - Si! – rispondono contemporaneamente le due ragazze. – Andiamo!

E spariscono dietro a Bolder correndo per le gallerie che le porteranno fuori dal regno dei Troll.

- Madden. Tu libera il passaggio per le gallerie. Io farò in modo che non ci inseguano. – Alderk e l’elfo si ritrovano attorniati di troll in attesa di combattere. Madden incocca la freccia sull’arco e inizia a tirare frecce ai troll. Ogni dardo colpisce un avversario, lacera i muscoli, e rigetta le creature giù nel loro covo. Il rumore di ogni troll colpito fa sussultare Madden, ma salvarsi è più impor-tante al momento, quindi continua ad incoccare e scagliare frecce. Riesce a liberarsi la strada fino alla grotta dove sono sparite Mystin e Leyla. Dietro di lui Aldrek sta lottando come una forsennata, come una nana guerriera esperta direbbe lei, pensa Madden, abbattendo nemici, mozzando teste e mani e spingendoli già dal sentiero.

- Aldrek corri. Mi resta una sola freccia. La nana si volta verso di lui, mentre una nuova ondata di nemici le si avvicina.

- Madden ora devi trovare le altre. Corri. Io ritroverò la strada. – La voce di Aldrek è sicura e la battaglia non è ancora finita, questo è evi-dente anche all’elfo mentre si gira e imbocca la galleria.

- E’ davvero coraggiosa la ragazza. – Pensa Madden. – Anche se mi uc-ciderebbe se sapesse che l’ho chiamata ragazza.

L’elfo corre veloce, seguendo le indicazioni delle rocce, che comunicano con lui attraverso il suo rapido tocco delle dita. La luce in fondo alla gal-leria si fa sempre più intensa… e vicina!, sospira il giovane. Quando esce dalla grotta, si trova di fronte ad un nuovo sentiero. Sotto un albero, ansanti come lui, Mystyn e Leyla discutono con Bolder sulla strada da seguire. Quando si voltano verso di lui, lo vedono con gli oc-

chi pieni di lacrime.

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LA NOSTRA BIBLIOTECA

Attività Incontri con autori del territorio

Visite guidate a mostre e luoghi di interesse artistico culturale Uscite a teatro

Incontri di lettura animata

Laboratori creativi con le classi e ad utenza libera per bambini e ragazzi …E tante altre iniziative per tutte le età

Servizi

Per accedere al patrimonio della biblioteca basta una semplice iscrizione che ti permetterà di prendere in prestito un massimo di 10 documenti per un mese!!

…e di partecipare alle nostre iniziative… il tutto gratuitamente!!

La nostra vetrina

Biblio.Informa Il giornalino della Biblioteca realizzato dai volontari con il quale vi illustriamo le novità in cam-po letterario e condividiamo con voi le nostre idee, curiosità e spunti di riflessione.

Aiutaci a crescere

Vuoi dare una mano alla biblioteca? Ecco come contribuire… Compra un libro, Leggilo e poi … Regalalo alla Biblioteca

Il tuo gesto ci aiuterà ad arricchire il nostro patrimonio librario, e ti permette-rà di condividere con altri l’emozione che la lettura ti ha suscitato.

Quest’anno la Biblioteca festeggia

il suo 6° compleanno

e abbiamo pensato di dare un po’ i numeri… Patrimonio librario di 5000 volumi

Quasi 1300 iscritti Nel 2012 siamo arrivati a 5300 prestiti

…e una trentina di iniziative

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Dolci tentazioni Torta alle pesche

Ingredienti per 6 porzioni:

225 gr. di burro

200 gr. di zucchero

50 ml liquore Strega

1 pizzico di sale

6 uova

80 gr. di mandorle tritate

250 gr. di farina

1 bustina di lievito

50 gr. di fecola

7 mezze pesche sciroppate

25 gr. di mandorle a lamelle

Preparazione:

Tagliate a cubetti 3 mezze pesche.

Lavorate a crema burro, 150 gr. di zucchero, liquore, sale e tuorli.

Unire mandorle tritate, fecola e farina.

Montare a neve durissima gli albumi e lo zucchero restante e unirli all'impasto.

Alla fine aggiungere il lievito setacciato.

Versare l'impasto in uno stampo di 24 cm di diametro imburrato e infarinato.

Sulla superficie disporre le 4 mezze pesche restanti tagliate a spicchi e le mandorle a lamelle.

Infornare a 180° per circa un'ora.

Sorbetto all’anguria

Ingredienti per 4 porzioni:

1 anguria da 2.5 kg

150 g di zucchero

il succo di 1 limone

50 g di cioccolato fondente.

Preparazione

Lavate l’anguria, dividetela a metà nel senso orizzontale e scavatene la polpa, con-

servandola poi nel freezer. Pesate 1 kg di polpa provata dei semi, fatela a pezzi e

passatela al passaverdura. Unite lo zucchero e portate dolcemente a ebollizione

schiumando, poi fate cuocere a fuoco medio fino a ridurla della metà, poi fatela fred-

dare e aggiungete il succo di limone. Mettete a questo punto il composto nella gela-

tiera e seguite le apposite istruzioni per realizzare il sorbetto, poi distribuitelo nella mezza anguria sca-

vata e rimettete in frigo per 3 ore. Al momento di servire, dividete il sorbetto in 4 parti e decoratelo con

gocce di cioccolato fondente ottenute tritando grossolanamente il cioccolato, facendolo fondere a bagno-

maria e poi formando gocce che lascerete solidificare.

TUTTI IN CUCINA!!

Gourmet Gamberi con pancetta e asparagi

Ingredienti per 4 persone:

16 gamberi

16 asparagi

16 fette di pancetta

Olio etravergine d’oliva

Timo

Far bollire gli asparagi a vapore, nel frattempo sgusciare i gamberi lasciando

però la testa,riscaldare il forno a 200°, appena gli asparagi sono pronti prende-

tene la punta, accostatela al gambero ed avvolgete il tutto con la fetta di pan-

cetta, disponete poi sulla piastra del forno con un filo d’olio e qualche fogliolina

di timo, infornare per 5 – 7 minuti

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UNA MONTAGNA IN UN’ISOLA

Per un fine settimana ormai quasi estivo niente di meglio che un picnic nel

verde oppure su una tranquilla spiaggetta dove godersi anche un po’ di sole

o, se proprio vogliamo strafare, un delizioso pranzetto in un tipico ristorantino

sul lago. È possibile accontentare i desideri di tutti con una bella gita a Monti-

sola. Si tratta di una vera montagna che sorge al centro del Lago d’Iseo, divi-

dendolo in due canali, uno che si affaccia sulla costa bergamasca e l’altro su

quella bresciana. È l’isola lacustre più grande d’Europa, di forma quadrilatera,

con uno sviluppo costiero di circa 11Km, è scoscesa e boscosa nella parte sud

orientale, mentre sulla sponda occidentale, quella bergamasca, crescono prosperose le ginestre, il fiore

del Lago d’Iseo. Sull’isola non sono ammesse le auto, l’unico modo per visitarla è con il bus locale o in

bicicletta, è possibile portarsi la propria tranne che di domenica per il maggiore afflusso turistico; co-

munque si può sempre noleggiarla sul posto. Se avete buone gambe potete percorrere la litoranea a pie-

di godendo del verde silenzioso e delle spettacolari viste panorami-

che sulla costa bresciana e bergamasca. Nel punto più alto

dell’isola, a 600 metri di altezza, in località Cure, si trova il santua-

rio della Ceriola: da qui il panorama toglie il fiato.

Arrivare è piuttosto semplice: autostrada MI-VE, uscita Rovato, di-

rezione Sulzano, da dove in battello si raggiunge Peschiera Mara-

glio, pittoresco borgo di pescatori che ormeggiano qui le loro imbar-

cazioni, i tipici naet. Il centro storico dalle strette viuzze racchiude

qualche bella dimora con portici e loggiati del ‘500 e la Chiesa di

San Michele del XVII secolo. Percorrendo la litoranea in circa

mezz’ora si arriva a Carzano, grazioso paesino di fabbricanti di reti.

Anche qui attracca il battello che arriva però da Sale Maresino, loca-

lità della provincia bresciana, qualche chilometro più a nord rispetto a Sulzano. Carzano è noto perché

qui ogni 5 anni, il 14 settembre si celebra la festa di Santa Croce o dei fiori; gli abitanti, in gelosa com-

petizione con quelli della vicina contrada di Noale, decorano le proprie abitazioni con fiori di carta colora-

ti, rigorosamente fatti a mano e alla cui preparazione lavorano per un anno intero. La festa ricorda il rin-

graziamento della popolazione per la fine di una epidemia di colera che si dice cessò con il passaggio del-

la Santa Croce (prossima edizione nel 2015).

Proseguendo la passeggiata si raggiunge Siviano, capoluogo dell’isola, dominato

dall’imponente Parrocchiale dedicata ai Santi Faustino e Giovita alla quale si ac-

cede per una ripida scalinata. La posizione un po’ elevata del paese consente di

ammirare il fantastico panorama sulla costa bergamasca fino all’isola di Loreto

(proprietà privata). Si prosegue con calma tra i boschi, alberi da frutto ed antichi

ulivi sino a Sensole, altro centro importante dell’isola sulla strada costiera più

frequentata per la presenza di un’attrezzata area picnic fra gli ulivi e numerosi

bar e ristoranti. Sulla sommità di una parete rocciosa domina la Rocca degli Ol-

dofredi, una fortezza costruita nel XII secolo a protezione dell’isola. Di fronte

sorge l’isola di San Paolo sulla quale si racconta fosse un convento grandissimo

distrutto insieme alla chiesa nel 1700 quando divenne proprietà privata.

Pochi minuti ancora e rieccoci a Peschiera pronti a riprendere il nostro traghetto,

non prima però di aver provato un piatto di pesce di lago per cui Montisola è fa-

mosa, insieme al suo olio e ad un buonissimo salame ottenuto con le tecniche di

un tempo. Dopo questa lunga passeggiata direi che abbiamo bruciato abbastan-

za calorie da essercelo proprio meritato.

Buona giornata!! Info: www.tuttomonteisola.it

SOLUZIONI “L’ANGOLO DEGLI ENIGMI” Indovina il film dalla scena: 1– Nemico pubblico // 2 - Orgoglio e pregiudizio @ Lo spoiler maledetto: 1– La leggenda del pianista sull’oceano // 2 - Dirty Dancing