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I CODCI ITALIANI DELLA BIBLIOTECA "BATTHYANEUM" DI ALBA IULIA «I CODCI ITALIANI DELLA BIBLIOTECA "BATTHYANEUM" DI ALBA IULIA» by Viorica Lascu Source: Apulum (Apulum), issue: Vol. 24 / 1987, pages: 211218, on www.ceeol.com .

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I CODCI ITALIANIDELLA BIBLIOTECA "BATTHYANEUM" DI ALBA IULIA

«I CODCI ITALIANIDELLA BIBLIOTECA "BATTHYANEUM" DI ALBA IULIA»

by Viorica Lascu

Source:Apulum (Apulum), issue: Vol. 24 / 1987, pages: 211­218, on www.ceeol.com.

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1 CODleI ITALIANIDELLA BIBLIOTECA "BATTHYANEUM" DI ALBA IULIA

La Biblioteca Documentaria "Batthyaneum"l di Alba Iulia custodisce la plUricca raccolta di codici italiani esistenti in Romania. Lo ,affermiamo pensando nonsolo a quelli scritti in italiano, ma anche alI 'origine degli autori stessi e alle offi­cine scrittorie donde sono usciti. Molto diversi in quanto al contenuto, all'etâ eall'importanza, ce ne sono alcuni di valore inestimabile.

E molto difficile - o, in alcuni casi, addirittura impossibile - stabilire laprovenienza di ciascun codice, carne pure l1a data dell'acquisto, perche nell'allorabiblioteca vescovile di Alba Iulia i diversi fondi furono mescolati. Si sa perâche i piil importanti sono quello che porta il nome del cardinale Cristoforo Mi­gazzi2, italiano, primate di Vienna e vescovo di Budapest, coillezionista non solodi libri rari.~; ed il lascito deI vescovo Igna2z Batthyani, fondatore deHa biblioteca,il quale aveva studiato in Italia e vi mandava anche i suoi collaboratori ad ap­prendere il mestiere del bibliotecari04. E naturale quindi che ne abbiano riportato,insiemo con incunaboli e !ibri piu .recenti, anche dei manoscritti.

Uno studio sistematico ed esaustivo dei pregiati codici italiani verrâ fattoed i primi tfisultati e le prime sorprese premiano giâ tale fatica. Per ora soloalcuni spunti.

1 piu antichi codici italiani sono copie dei Duecento. Si tratta dei Libri sen­tentiarum Cii Pietro Lombardo (naturaimente, in latino) e Lo libro de moralites,in volgare, mentre il piu recente e una relazione sul conclave del 1724, pure initaliano. Tra questi limiti estremi furono stesi gli altri testi che prendiamo in~same.

Il carattere delia biblioteca, nel suo insieme, e prevalentemente religioso;pero, accanto, i malti codici di altro argomento tessono un'immagine ampia delIacomplessa vi,ta cultura'le italiana, specie uei secoli deI medioevo.

Ci sono dunque, oltre ai testi sacri e liturgici, i codici di argornento teolo­gica e filosofico: gli seritti di San Tommaso d'Aquino (Summa theologica, Summacontra Gentiles ecc.), ben QO copie deI Tre e Quattrocento; di Innocenzo 111-0(De miseria humanae conditionis - dei s. XIV-o e XV-o); del Magister Sententia­rum gia ricordato, di Egidio Romana (Theoremata de corpore Christi, deI s. XV-o),dell'antitrinitario Fausto Socino (Institutio religionis christianae, del s. XVII-o).Ecco aIcuni iagiografi: Jacopo da Va'razze con la sua Aurea legenda Sanctorumin 2 copie, tre e quattrocentesche; 'tre testi caiteriniani, di Tommaso Nacci Caffa­rini (Legenda Sanctae Catherinae de Senis, copia del 1468); di Andrea Alemanno(Legenda S. Catherinae de Senis in versibus, s. XV-o); e le Visiones S. Catherinae,s. XV-o.

1 V. Biblioteca "Batthyaneum" d-In Alba Iulia, Editura de Stat Didactică şiPedagogică, 1957.

2 C. Wolfsgruber, Cristoph Anton Migazzi Fursterzbischoj von Wien, Saulagen(Wiirtenber,g), 1890.

J Domenico Sestini, Viaggio curioso-scientijico-antiquario per la Valachta,Transilvania e Ungheria jino a Vienna, Firenze, 1815, p. 6.

4 Caronni in Dacia. Mie osservazioni locali, nazionali, antiquarie sui Valacchispecialmente e Zingari Transilvani, la mirabile analogia della lingua valaccocoll'italiana e la nessuna deHa %ingara colle altre conosciute. Con un rapporto sule Miniere piu ricche di quel Principato, Milano, 1846, p. 59-60. V. anche V. Lascu,Un căLător italian despre Biblioteca Docu1nentară din Alba Iulia, in Apulum,XIII, 1975, p. 715-718.

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212 v. LAS·CU

1 giuristi sono rappresentati da Giovani Calderini, con 7 testi, copiati tra i s.XIV-XVI; Bartolomeo da Brescia (s. XV-o), Bernardino Balbi, con due copietrecentes:he; Niccolb de' Tedeschi detto il Panormitano, con due opere (s. XV-o).

Non mancano, degli scritti medievali di carattere enciclopedico, il diffusissimoLiber derivationum di Uguccione da Pisa, in due copie del Trecento e il Catho­licon di Giovanni Balbi (copia del s. XV-o).

Una serie di pergamene, di prov,enienza veneziana, interessano la storia: lasplendida Promissio ducalis del doge Andrea Vendramin (1476), un Capitulare deIpTocuratoJ'e di S. Marco, Gio. Foscarini (1625), le Constitutiones del dogre Marcan­tonio Mocenigo, le Ordinationes et decreta del doge Fr. Molino (1646-55). SpettaaHa storia di Napoli B. Summario deL tutto il Patrimonio, steso da Marcantonio deSimone, nel 1588-1589. Ricordiamo alcune relazioni su vari conclavi, come purei quattro torni contenenti le Genealogie delle varie case regnanti di Europa dellucchese F. Burlamacchi, di cui altrove abbiamo disCiUSSO !le informazioni concer­nenti i principati romeni5•

Un codice miscelIaneo, del s. XV-o, conserva alcune opere umanistiche: Dedifferentiis verborum latinorum di Bartolomeo Fazio, le Elegantiolae sermonis diAgostino Dati, Liber de ingenuis moribus et liberaLibus studiis di Pietro PaoloV,ergerio; un altro codice conserva De re uxoria di Frances'co Barbaro, mentre unterzo le Epistulae familiares di Enea Silvio Piccolornini.

Notiamo che alcune deHe opere sopra citate, trasmesse in copie manoscritte,si ritrovano a Alba Iulia anche stampate, nella collezione degli ,incunaboli6•

Un interesse notevole presentanoantiche opere scritte in voigare: una degliAmmaestramenti degli antichi, di larga diffusione, intitolato Libro de moralites,pergamena delIa fine del s. XIII-o, contenete massime tolte da Senecha, Salustio,Juvenale, Tulleo, Lucano, Ovidio, Dracio, ma anche da Salamon e da Tomasil'Epistola di San Gerolamo tradotta "nela vulgarica voce" da Pseudo-Eusebio da'Cremona; La mistica theologia de l'amore divino, forse l'opera di Hugo da Balma;una copia del 1463 di Lo specchio di Croce del Cavalca; e finalmente il ros. 1. 122di cui piil ampiamente di discorrera.

Il titolo, arbitrariamente imposto daI Szentivâny7 di Versus itali de Christopatiente, potrebbe far credere che si trattasse di una variante volgare di PassioD. N. Jesu Christi (metrice), pure presente nella biblioteca.. In realta, il mano­'scritto, anepigrafo e adespoto, riproduce, Icopiate in continuazione, La Fanciullezzedi Gesu di F~a Felice Tancredi da Massa, La Passione e La Risurrezione di Niccolbdi Mino Cicerchia8• In questo modo, alle quattro coipe note delIa Fanciullezza (tredescritte daI Varianini e la quarta, ulteriormente segnalata daI Balduino)9, aggiun­glamo la quinta; mentre, per la Risurreztone, al diecl coellcl segnallatl aal varanlnl,comunichiamo l'undecimo10•

5 V. Lascu, Lucchesi e Romeni attraverso i secoli, 'În La Provincia di Lucea,XIII, 1973, nOe 2, p. 91-93. ,

6 V. Lascu, Incunabulele italiene ale Bibliotecii Batthyaneum, in Studia Uni­versitatis "Babeş-BoLyai", Series Philologia, Fasc. 1, 1971, p. 49-65.

7 R. Szentivany, Catalogus concinnus librorum manuscriptorum bibliothecae,Batthyanyanae, Szeged, 1958, p. '122. Considera tutto il contenuto del codice ununico testo, non osservando nemmeno che una parte - la piil grande - e scrittain ottave, una pagina in prosa e due in terzine. In conseguenza dă corne explicitdell'intero testo la fine della quinta sezione e rimanda a una bibliografia che non'ha n uHa che fare con il codi,ce.

B V. l'edizione critica di Giorgio Varanini, Cantari religiosi senesi del Trecento.Neri Pagliaresi - Fra Felice Tancredi da Massa - Niccolo Cicerchia, Bari, La­

"'terza, 11965, Srittori d'Italia, e G. Varanini, Alcune osservazioni su due recenti,scritti dedicati ai "Cantari rreligiosi senesi del Trecento" 1 in Lettere Italiane, XIX,1967, no. 1, p. 103-120.

9 Armando Balduino, Per il testo della "Fanciullezza di Gesv," di Fra FeliceTancredi da Massa, in Lettere Italiane, XVII, 1965, no. 3, p. 333-347.

10 Purtroppo, oltre ad un'altra recensione al volume dei Varanini e alle suetOsservazioni, firmata da Viriginio Bertolini, in Convivium. XXXVI, \1968, no. 4,

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l CODlCI ITALIANI DELLA BIBLIOTECA "BATTHYANEUM" 213

E se pensiamo che gli autori dei trecantari, Fra Felice e Niccola Cicerchia,erano dis:.epoli delIa Benincasa, possiamo raggruppare idealmente le Iora operecon le leggende giâ. citate, in un corpus cateTiniano.

Il fiS. 1. 122 che ,chiameremo, in questo contesto, AB (Alba Iulia, Batthyaneum)e cartaceo, di 128 f., di mm. 196/148. La filigranall (lai torre - v. Briquet, p. 799,nOe 15873 e 15875) indica la Germania come luogo deUa fabbricazione e comeperiodo a mezzo secolo, concludiamo che la copia pua .essere datata neHa secon­da metâ del secolo, forse versa la fine.

Il testo deHa Fanciullezza comprende 431 ottave, manc-ando no. 151, 160, 161,1867 193, 215,2-216,3, 224, 267,5-271,2 dell'edizione Varanini; daHa Passione sonastate ommesse le ottave 17-21, 93, 176-180, mentre la Risurrezione e completa.

DelIe particolarita fonetiche del copista di AB, ricordiamo presane ras@n(prigione, ragione), pluj (pili), Zuane (Giovanni), amigo/amico, fazando/facendo,fa.za (faccia), bra.za (bra2cia), dolze (dolce), fogo'foco, doi, trei (due, tre) , Pedro(Pietro), zente (gente: anzi, in Ris. 1, '6, 1 incontriamo Allora gi, poi la sillaba eannullata con un tratto di penna e continua zonse (giunse), fiaI, fia (figliol, figlia),leze (legge), cum (con), aduncha (dunque), lomo (l'uomo), manzar (mangiar), claro(chiaro), digando (dicendo), oldare (udire), molte forme che Jo avvicinano ai copistidi VU e VC12; la preferenza per le forme dotte: Augustino, philosofia, HerodeslEro­de, examina, exenLplo, hospicio ecc.

In quanto alle innovazioni proprie del nostro amanuense, ,ci ,riferiremo inseguito esclusivamente a1l1a FanciuLZeza, data la scarsita delle copie ritrovate. Traparentesi indicheremo le forme del testo critico.

5,2. meteti (ponete)5,8. ni speranza, ni caritade (non ... non ...)8,2. mi voIta (gira)8,4. de dureza sordo ( .. sodo)8,5. ee-co che cominzo (e incomincio)9,2. e doctrina (fu)9,8. mastegarle (rugumar)

11,1. li tuoi pensieri forma (le tue vogHe ferma)11,2.. in cotal exempio, tu, lectore (e tale essempio prendi tu,.)13,1. in quella e metuada (in essa e posta)13,5. in opere bone (e operazione)14,8. el non sera confuso (non verra)19,5. veritâ (virtli)20,8. de Dio se ten recolte (di Dio ebbor note)23,7. disse (dice)25,2. nessun libro (nullo ..)25,8. guardando (lnirando)27,3. sforzate de scampar (brigati .. )27,3. e non te despartire (te ne spartir)29,6. vestiti noi eramo (eravan10)30,3. luce non luseria (lume non lucea)30,4. inveterato di calligine (anericato era di fuligine)32,3. retornarla (ristorarla)32,8. ricovrar (riaver)34,4. guarda el profundo (attende .. )36,6. li largi troni (i larghi seni)37,2. a fato bene ( .. male)42,1. rasonava (racontava)

p. 490-495, non abbiamo potuto attingere informazioni piu recenti in merito. Inessenza, quanto segue e stato comunicato nell'ambito delIa Facoltă di Filologiadell'Universitâ di Cluj, nel 1974.

11 Ringrazio il dott. Ia20b Mârza per la cortesia di avermelo comunicato.12 Confrontando le quattro tavole proposte daI Balduino (Per il testo ... ,

p. 338-341), abbiamo constatato che AB va quasi sempre con VU e VC; natural­mente, con le proprie particolaritâ fonetiche

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214 v. LASCU

42,2. enviato (cacciato)52,2. al qual mete (a cui impose)54,1. me conven (mi vien)56,1. e diseva lei: -quando soi stabilita (e dice .. po'ch'i' fu)58,1. el terzo, ~he 10 inimigo (nel terzo luoeo, el nimico .. )63,7. tanto ge guardava (.. li guaterei)64,1. non soifrirei (patirei)66,8. ch'in taI )1londo aquista (nel mondo i'acquistai)67,3. despogliata (disprezzata)68,1. la prima fo che per confortarse (i 'fui la prima che per conservarmi)69,8. oration (astrazion)74,1. crudi (nudi)82,6. senza far (a far)86,4. spaurita (spaventata)89,2. digando (regnando)95,1. in concepto (concupito)98,4. fantolin, pizol (fanciullin, piccolo)

102.-104. ancor (oggi)108,8. olsava (ardiva)120,8. le parole cogita (rnmina)125,8. vederla gravida (piena)135,5-5. O peccadori, vedeti el Signor nostro I umiliato non andar (O pe~-

cator, vedete 10 Dio vostro / umiliato non gIr ..)140,5. in tali modi soi (nei modi suoi)142,7. Cum l'umel capo di-ce (col sol don ch'a, pa' dice)143,4. considerar (coniidar)147.3. ch'havemo fratel de umiltâ (che ad un frate per.•.)148,1. quando el s'apresava (s'aprossimava)148,4. rehe instigniva (sosteneva)152,4. che nessun fo zamai tanto humille (nullo fu giâ mai cosi)154,4. su lei se polsasse (su vi si posasse)155,3. tu ancille e tu ragazzi ( .. con ragazzi)156,3. tu aparechiato (apparato)163,1. con questo la mondana (.. in questo tempo ..)168,1. le vigne deIe palme for gitaro (le vigne d'Engaddi liquor gittaro)177,3. amicizia (pudicizia)177,6. con Dia dovere stare (inamistare)180,8. la voglia (biscia)187,1. o iocho, iocho (ah fuoeo fura)194,4. scotenti (cocenti)196,4. deschanto (dirizzato)199,7. speranza (speme)202,3. cogita (rumina)206,5. 10 honorato sale (l'increato sole)210,4. ardente (fian1mante)213,1. predicando (predicato)214,6. e large tute noi vediam le porte (l'arche tutte noi veviam uprite)219,6. daI nobel visa (fiordaliso)228,7. produsse (mostrava)232,2. ziaschadun dona (ognuna oiferse)232,8. lor si dona (vi ... )236,8. andati (tornate)241,7. chiunque la olde (qualunque e ine)242,2. ~um la magna voglia (ne la mangiatoia)247,4. presentare (apresentare)247,6. che cum humilitâ (che umiltâ)251,3. perche l'era l'ora (era ora)252,5. la turba ch'erano dintorno ( .. che ine s'asside)253,2. receverlo (recarse)258,7. dunque 10 modo zonseno (in questo andando giunser)

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1 CODICI ITALIANI DELLA BIBLIOTECA "BATTHYANEUM" 215

259,8. fantin (fanciullo)261,5. che su tuto sia (che ogni lecito)263,6. offerisse (relinque)265,6. speranza (speme)272,4. erano imbuti (riempiti)274,5. pensando (pensava)

8. se convegni (convenne)276,7. naque (giacque)280,4. paterni (fraterni)282,3. devoti (diletti)

7. crudele (fone)291,8. seno (freno)300,1. aspra (longa)

301,2. mirabeU. (amabile)305,5. quanti pluj fossen pluj se n'avalla (e qQanti piu'n un fosso se n'avaUa)306,7-8. Perb e solo uno Dio verace I se pluj ne poni serai diavol mendace

(e perb sdlo si e Dio verace; se piu ne pon, se' re' e diavol mendace)309,6. han tolta (ebber tolta)310,1. Isteteno (dimorarono)312,4. insegnato (ambasciato)313,2. reproci (rimproveri)313,8. de mali servici (de mai gric'ci)315,1. e tanto pazzo (e in tanto impaccio)323,3. lor sentiro (presentiro)332,4. povera si sta (sempre sta)334,2. ho animo (l'opinion)

6. parIa e dise (contradice)7. e tanto quanto (e anco quando)

335,6. malo (nullo)341,4. ha prada (aghiada)345,8. in n'haverb pluj (ia ne terra)351,6. nostra (vostra)360,2. cossi fati (cosi stratti)

7. convenne fare la voluntâ (a me vien far ... )362,7. admiratione (devozione)

8. devotione (saivazione)368,2. efeto (costume)

6. lume (fiume)372,2. cognosuda (nota)373,1. como l'era umana (quanto stava umano)374,1. ch'in questo moda sia venuto (questo verso man:a nell'edizione critica;

invece AB non ha il v. 4.)8. dicendo tra Ioro: "Or chi e questuj?" (dicendo in turba: "Or costu'chi e?C4

380,7. discalzo (scalzo)337,1. dicendo (disse)388,2. ventre (vertice)

4. (udendo) (vedendo)391,6. degnb de creararne (degnb :rearne)397,4. cum penitentia (per penitenzia)

6. Sathanas (Satân)399,6.. pasce (poS'ce)402,2. fede (face)

4. tossego (tosco)406,3. volea (dovie)411,2. naturale (mattutina)

3. saltano (salgono)412,5. dapernata (dannata)415,8. diversa (sommerso)

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216 V. LASCU

417,2. non de'saver parlare (non sa parlare)419,2. latava (suggeva)

3. raduna (trastulla)420,2. vegnire (uscire)422,4. mortale (schiame)

6. valle (brame)7. el peccato de gol1a (primo il tento di gola)

423,4. dana (dane)425,3. trasportolo (traportol1o)438,6. amor ne .. (amore e)441,4. taceva de .. (tacette)443,4. te convignerâ (tu verrai)444,1. doloroso (malvagio)445,3. diavolo (demonio); forza (ferza)

Speriamo che, delineata in questo moda la fisionomia del ros. AB, si possacompletare opportunamente la stemma delia Fanciullezza.

Fig. 1. C ZOr del'ms. AB (Fanciulle&za,OA, 143,7-147,5)

Fig. 2. C 127r dei Codice (la preghieradantesca parafrasata).

Il prima cantare, La Fanciullezza di Cristo, si estende da c. 1 r. fino a c.59 v.; La Passione da c. 60 r. a ::. 94 v. e La Risurrezione Parte I-a da c. 94 v. ac. 105 r. e P. II da c. 105 v. a c. 1;27 r., con l'aggiunta ali fine: Deo gratias. Amen.

Non El nostro intenta soffermarci sopra l'aspetto letterario deHa FanciuUezzae le diverse implicazioni; osserviamo solo che Fra Felice Tancredi da Mass~

testimonia di una buona conoscenza non solo delia letteratura religiosa .dei suoi

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1 CODleI ITALIANI DELLA BIBLIOTECA "BATTHYANEUI\tI" '217

tempi. Ne fanno eco le reminiscenze petrarchesche1:S: e'l loro andare era tarda e},ento (F, 301, 5) che corrisponde a Vo misurando a passi tardi e lenti (800. XXII.v. ,·1); i'ho cercato... / li campi, monti piani e merigge (346, 2-3) ricorda ...che 1nonti e piagge f e jiumi e selve (Son. XXII, vv. 9-10); mentre di a laI'ingua: - Tace, tace, tace (417, 6) e il pendant dei famoso finale delIa Canzone IV:]' 1.?0 gridando: Pace, pace, pace.

La c. 127 r., dopo gli ultimi quattro versi deHa Risurrezione, contiene untesto che riproduciamo in trascrizione diplomatica, per dis~uterlo poi.

Laudamo el bon Jesu che nostro redentore Laudamo 10 f eterno pare creatoreche sua humilitade nela verfgene sua mare mando el salvatore. O Maria gloriosa Ipiu che stella luminosa piu che ziglio fresca rosa aDio I rendesti odore. O Mariavergene sancta che da Dio I ai gratia tanta tu se radice e pianta Del tun rofso­len~ fiore. O Maria vergene pura Urnele piu Iche creatura Tu ai la umana natura.salvata per I tuo amore. O Maria fresca ziglio Fia e madre del I tuo fio Tutto10 eterna consiglio Tai eleta a tanto / onore. O Maria imperiale Tanta se grandae tanta f vale Bene son de mal affare quelli che a te non pone V amore. O spe­ranza di pe~~catore O sostegno dechris / tiani Fai nostri intelleti sani Varda ce deerore f Priega el tuo fiol eterno chece manda taI governo Iche dale /pene deIinferno El ce / varda i peccadori. Amen. / Chi ,la dira o fara dire devotamentequesta oratione f De maIa morte non pora morire. O ehi adosso la ., portera lscripta(();} devotione In tera e in aqua I non pora perire senza el corpo de Christo econfessione. 11 La vergene Maria mare de Dio sagrata In cielo I e in Terra siano~tra avocata. Amen.

Le tre parti del testa sono facilmente riconoscibili. La prima e l'esortazione(Laudamo, . .. laudamo) in cui il binomio vergine-madre, cosi diffuso nella devo­zione mariana medievale, nel contesto de/Ha parte che segue, rimanda direttamente(] Dante (Par., XXXIII, 1), a cui e debitore pure Fra Felice (Fanciullezza, 90,7 e151,2). Questo esordio laudistico va considerato credo, come prosa rimata.

Invece per la preghiera propriamente detta proporrei la traserizione in quar­tine formate di ottonari. 1 IPrimimtre versi delIa strofa rimano tra di essi, mentre1'ul timo e in rilna con gli ultirni versi di tutte le quartine. Questi 28 versi sonoillustrativi per le regole della poetica medievale. Le cinque strofe iniziali costi­tuiseOllo una laudatio, mentre le ultime due una petitio: schema a cui e fedeleDCiI'lte, nella preghiera di San Bernardo (Par., XXXIII, 1-39). Poi il testo testi­JTIonia di un doppio intervento: e una transscripta oratio, cioe una parafrasi di untesto "classico'\ in ispecie, il canto citato della Divina Commedia; e al temposte~so e una transmetrisation14, i versi attuali derivando dalle terzine dantesche.

La repetitio di O Maria, con cui iniziano le prime cinque quartine, (comei)lL e nelIa sesta O speranza ..• o sostegno, conferisce alla poesia un'aura di litania.

Ţu sei radice e pianta I deL tuo resolente fiore deHa seconda strofa corrisponde[î quivi e la rosa in che iL verba divino I carne si fece (Par., XXIII, 73-4),oppure a Cosi e germinato questo fiare (Par., XXXIII, 9). In quanto a rosolenteehe non figura nei glossari che abbiamo potuto consultare, e probabilmente unac(;ntaminatio tra rosa e aulente, che si incontra tanto nella laudistica precedente,quanto nella lirica sici1iana.

Oramai sarebbe inutile ricordare il testo dantesco, presente nella memoriaeli tutti: incontriamo umele piu che creatura, umana natura, fia e madre del tuotio, etarno consiglio, tanta se' grande e tanta vale, speranza di peccatore. it signifi­cativo, per l'incompleta compresione deI testo dantesco - oppure per l'intento direnderlo piu aecessibile - il modo in 2ui e risoIto Termine fisso d'eterno consiglio,che diviene, pedestre lnente, Tutto 10 eterno consiglio I t'a eleta a tanto onore.1 vv. 35-36 (... che conservi sani f .. , li affetti suoi) divengono fai nostri intellettisani, lnentre qual vuol grazia e a te non ricorre / sua dislanza cuoL voI,ar senz'aLi

13 Per le reminiscenza dantesche v. Varanini, Cantari, p. 494, nota 1, a cuialtre si potrebbero aggiungere.

14 Il termine appartiene a Gerard Genette, Palimpscstes. La littcrature ausecond degre, Paris, Ed. du Seuil, 1982, p. 256-257.

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218 V.LASCU

(vv~ 14-15) trova un libere corrispondenlte: bene son de mal affare I quelli che ate non pone amore.

L'expltcit del testo comprende le promissioni di grazie per ehi reciteră ediffonderă la preghiera.

Il fatto che il teste delia preghiera non e scritto, corne il copista poteva eavrebbe dovuto fare, in versi, ma in prosa, e una IProva che aveva giâ una largaclrcolazione e che la trascrizione ri:produceva un'altra copia o un'altra serie dicopie. Se "la preghiera di San IBernardo ... era, sul finir del Irrecento (e tale,d'onde, rimarrâ) il piil celebre testo mariano in forma dfinvocazione"15, a quantosappiamo, non era rielaborato in !forme piu [popolari per facilitarne la compresionee la penetrazione fra gente di poca cultura, come invece 10 prova il codice 1.122 diAlba Iulia. E apprendiamo anche che Dante era inserito tra gli auctores poicheil suo testo veniva sottoposto a taU esercitazioni di scuola. Ecco dunque la traseri':'zione in quartine:

1. O Maria gloriosapiil ehe stella luminosapiu che ziglio, fresca rosaaDio rendesti odore.

2. O Maria vergene sanctache da Dio ai gratia tantatu sei radice e piantadeI tun rosolente fiore.

3. O Maria vergene puraumele piu che creaturatu ai la umana naturasalvata per tuo amore.

4. O Maria fresca zigliofia e madre del tun fio

tutto 10 eterno consigliot'a eleta a tanto onore.

5. O Maria imperialetanta se' grande e tanta valebene son de mal affarequelliche a te non pone amare

6. O speranza eli peccatoreO sostegno de' christianifai nostri intelleti sanivardace de erore.

7. Priega el tun fiol eternoche ce manda taI governoche da le pene del'infernoEl ce varda i peccadori. Amen.

Le cc. 127 v. e 128 r., con cui si conclude il Miscellaneo, contengono un altrotesto spirituale che e, al tempo stesso, una esercitazione letteraria: una Ave Mariaparafrasata, in terza rima, ogni terzina esordendo con una parola della preghieralatina; anche i mss. VU, VC e B16, che abbiamo potuto 'consultare, ne hanno dellesimili. Il valore letterario, del resta, ne e scarso.

llabent sua fata ZibelLi ...

VIORICA LASC1J

15 Varanini, Alcune osservazioni, p. 117.16 Esprimo la mia gratitudine al prof. Luigi Heilmann, che gentilmente me ne

ha inviato il microfilm.