I beni culturali e il web. un benchmarking internazionale
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Dossier
Benchmarking siti web dei più importanti musei e aree
archeologiche internazionali
Dossier
2 settembre 2013
1. L’analisi dei siti web Per l’analisi dei siti web di attività museali e siti archeologici sono stati presi in esame 8 tra i più importanti musei al mondo:
• British Museum di Londra, • Louvre di Parigi, • Moma di New York, • Hermitage di San Pietroburgo, • Museo Nacional Del Prado di Madrid, • Tate Modern di Londra, • Guggenheim di Bilbao e il • Pergamon Museum di Berlino,
e 3 dei siti archeologici più visitati annualmente:
• Stonehenge in Inghilterra, • Machu Picchu in Perù • Museo dell’Acropoli di Atene, che è stato preso in
considerazione in quanto l’area archeologica fa riferimento al museo.
Per ogni sito sono state analizzate sia le attività e le azioni che gli utenti possono compiere direttamente on line (ad esempio il pagamento del ticket, la prenotazione di visite guidate o di altre attività, la presenza di un e-‐shop, ecc.) sia la tipologia di informazioni che i siti forniscono ai visitatori. Sono stati inoltre presi in considerazione i social network utilizzati da ciascuna delle organizzazioni culturali per promuovere la propria attività,
focalizzando poi l’attenzione sull’utilizzo che queste fanno di Facebook. Esaminando i contenuti dei siti web è evidente che nei siti di queste istituzioni culturali, ad esclusione dell’Hermitage, prevale nettamente la componente iconografica su quella testuale: l’immagine riesce infatti ad esprimere in un attimo concetti e pensieri anche complessi, catturando immediatamente l’interesse del visitatore e riducendo il tempo di attenzione richiesto. L’analisi dei siti dimostra che questi musei per stare al passo con i tempi hanno modificando, nel modo di comunicare via web, la loro funzione originaria: non più quindi solo meri raccoglitori di informazioni utili e narratori dei servizi offerti, ma strumenti promozionali, creatori dell’esperienza di viaggio prima ancora che questa sia iniziata. Dall’analisi svolta è evidente inoltre come il numero di video caricati sui siti risulti ancora molto basso in tutti i siti esaminati ad eccezione dei musei Tate e Del Prado. Ad esclusione della Tate Modern che ha la versione solo in lingua inglese, tutti i musei ed i siti archeologici presentano versioni in più lingue ma in tutti i casi esaminati le versioni del sito non in lingua nativa non sono copie fedeli del sito originale: sono più semplici, mancano di contenuto che in determinate situazioni è ridotto ai minimi termini. In molti casi, come il Museo del Prado, il Louvre e anche l’Hermitage, neppure la versione inglese, che è da sempre considerata la lingua della comunicazione internazionale, è completa: il risultato è che molte attività proposte o informazioni, anche quelle
dedicate ai bambini e alle famiglie, non sono fruibili se non si conosce la lingua del luogo. Questo aspetto ha reso più complessa l’analisi dei contenuti dei siti in quanto molte delle informazioni non presenti nella versione inglese erano invece pubblicate nella lingua originaria. Dai dati raccolti, il ticket on line è ormai un servizio presente sui siti web delle attività museali e delle aree archeologiche. Di tutti i musei e siti esaminati infatti, solo due ne sono sprovvisti: il British Museum, perché l’entrata è free ma sono comunque disponibili sul sito biglietti on line di exhibition ed eventi a pagamento, il Museo dell’Acropoli di Atene in cui campeggia però in primo piano sulla home page l’avviso ai visitatori che il servizio sarà disponibile a breve. Nella maggior parte dei casi il ticket online non risulta però disponibile per l’entrata al musei dei gruppi, che è ancora oggi prevalentemente gestita per mail o telefonicamente. Altro elemento ormai imprescindibile è la presenza di un e-‐shop, dove si possono acquistare libri, stampe, indumenti, guide e molte altre tipologie di souvenir e gadget ideate da ciascuna istituzione culturale. Tra i siti esaminati solo il portale dell’area archeologica di Machu Picchu e quello del Museo dell’Acropoli sono sforniti di questo servizio. Stesso discorso vale per le APP. Strettamente legate alla diffusione degli smartphone sono l’ultima frontiera della tecnologia e l’importanza di queste sembra essere stata colta da tutti i musei analizzati, che offrono a pagamento una loro APP personale per agevolare la visita del museo; ne sono ad ora sforniti l’area di Machu Picchu, il museo dell’Acropoli di Atene e il Pergamon Museum. Se
nel primo caso probabilmente la mancata creazione di un’ APP deriva dall’assenza della rete internet nell’area archeologica, negli ultimi due non esistono motivazioni plausibili se non una lieve arretratezza dei musei in campo tecnologico. La prenotazione delle visite guidate on line sembra invece ancora un servizio difficile da offrire, soprattutto nel caso dei gruppi. Mentre ad esempio il British museum offre la possibilità ai singoli visitatori di prenotare on line almeno la partecipazione ai tour guidati collettivi, organizzati dal museo ad orari e giorni stabiliti, la questione delle visite guidate per gruppi e scolaresche sembra ancora gestita per via telefonica o mail da tutti i musei oggetto dell’indagine. Un altro elemento che accomuna tutti i musei, ad esclusione dell’Hermitage, del museo dell’Acropoli di Atene e di Machu Picchu è la possibilità di fare una donazione per sostenere l’ente museale e la sua attività di ricerca. In tutti i casi in cui questo sia possibile la donazione on line occupa un posto di rilievo nella home page del sito. Alcuni dei musei come il British museum, il Moma, La Tate ed il Guggenheim Museum di Bilbao offrono inoltre la possibilità di diventare “amici” del museo e di godere così di servizi aggiuntivi, sconti o accessi privilegiati ad eventi acquistando una membership card online. A livello di contenuti del sito tutti i musei esaminati propongono l’esame di parte della collezione permanente, offrendo la visione delle singole opere in formato digitalizzato oppure esponendo una gallery fotografica con le immagini dei pezzi di maggior rilievo. I siti web di tutti i musei offrono inoltre informazioni più o meno approfondite riguardo le exhibition, i congressi, i talks, le letture, le
proiezioni di film, i corsi, i laboratori ed in generale tutti gli eventi che sono organizzati all’interno dell’area museale. Per determinate manifestazioni o attività a pagamento, alcuni musei hanno già attivato la prenotazione on line. Tra questi i più avanzati tecnologicamente sono sicuramente
• il British Museum, che oltre al catalogo on line delle biblioteche, la prenotazione della guida multimediale e degli eventi a pagamento offre la possibilità di riservare on line un tavolo al ristorante del museo,
• il Moma e il Guggenheim che permettono agli utenti di iscriversi e pagare direttamente in internet alcuni dei corsi e laboratori che organizzano,
• il Louvre e il Pergamon Museum che offrono la possibilità di comprare i biglietti per eventi, spettacoli, concerti ed exhibition,
• il Tate che offre la possibilità di riservare un tavolo al ristorante all’interno e di iscriversi ad alcuni dei corsi offerti dal museo.
Focalizzando l’attenzione sui servizi sopra descritti e dei quali gli utenti possono usufruire direttamente dal web, è evidente non solo un differente sviluppo tecnologico tra i siti web dei musei e quelli delle aree archeologiche, ma anche il persistere di importanti differenze di utilizzo della tecnologia tra le diverse attività museali. Da questo punto di vista tra le istituzioni meno all’avanguardia si trovano sicuramente l’Hermitage di San Pietroburgo e il Museo dell’Acropoli di Atene. Quest’ultimo nonostante faccia parte anche del Google Art Projet, un applicazione molto simile a Google street view che consente
di visitare il museo comodamente seduti a casa, deve ancora dotarsi del ticket online, l’e-‐shop e la creazione di una app dedicata al museo. Prendendo in esame i contenuti informativi dei singoli siti dei musei sono evidenti delle forti analogie che mostrano come a livello internazionale si stia arrivando ad una certa omogeneità delle informazioni riportate e delle loro modalità di comunicazione. Innanzitutto in tutti i siti esaminati sono presenti gli orari di apertura, le tariffe, i contatti e i punti informazione. Sono inoltre fornite le indicazioni riguardo le audioguide e le visite guidate, descrizioni più o meno dettagliate della storia del museo e presentazione dell’organizzazione e della la gestione dell’ente. Ad esclusione di Machu Picchu tutti i siti riportano inoltre informazioni riguardo le exhibition, gli eventi e le attività organizzate dall’ente museale; la maggioranza dei portali per rendere più chiara la consultazione delle numerose manifestazioni in corso o programmate nel futuro si è ha inoltre un calendario degli eventi. Sono inoltre descritte molto dettagliatamente le differenti tipologie di corsi offerti (per bambini, insegnanti, adulti, ecc.) e i laboratori proposti (che in alcuni casi sono riservati alle sole scolaresche mentre in altri sono predisposti per studenti, adulti, bambini o famiglie). All’interno dei siti internet largo spazio è dedicato anche alla descrizione di laboratori tecnologici-‐digitali di cui alcuni tra i più importanti dei musei analizzati si sono dotati negli ultimi anni come il Louvre, il British museum, l’Hermitage e il Pergamon Museum. L’analisi dei siti ha inoltre evidenziato come ad esclusione sempre di Machu Picchu quasi tutti gli altri enti esaminati dedichino, all’interno del proprio sito web, degli spazi appositi per le categorie di visitatori
“bambini e famiglie” e “gruppi e scolaresche” in cui si possono facilmente trovare tutte le informazioni più utili e i programmi delle attività più idonee a loro. Altri elementi riscontrati in tutti i siti analizzati sono la piantina dell’attrazione, le indicazioni necessarie a raggiungere la destinazione, spesso corredate della mappa di google map e di informazioni relative ai mezzi di trasporto pubblico da utilizzare, ed infine le descrizioni dei servizi extra come toilette, guardaroba, ristoranti, caffè e parcheggi. Contrariamente alle aspettative non tutti i musei o siti archeologici hanno invece inserito nel proprio sito i “Percorsi consigliati” che sono proposti principalmente dalle istituzioni museali più grandi, la cui visita completa richiederebbe più giornate. Se è evidente una certa omologazione dei contenuti informativi tra i diversi siti degli enti museali, non si può dire lo stesso dei contenuti multimediali. Le tipologie di questi sono molteplici e variano da museo a museo. Oltre alla classica serie di audio e video on line, scaricabili o meno, in cui sono presentate parte delle collezioni o importanti exhibition, tutti i siti internet ad esclusione di quello di Machu Picchu si sono ormai arricchiti di differenti tipologie di programmi multimediali che hanno l’obiettivo di incrementare la conoscenza dei visitatori riguardo le attrazioni del museo facendoli al contempo divertire. Oltre ai virtual tour del museo, ai video e alle risorse on line per gli insegnanti, ai videogame, ai cartoni animati e ai giochi interattivi per bambini, presenti nella maggioranza dei siti, si trovano poi alcuni applicazioni specifiche di determinate realtà museali: “A closer look” e
“Tales of Museum” sono ad esempio due delle applicazioni del Louvre, mentre “Parthenon Frieze”, “Athena goddness of the Acropoli” e “Color the peplos kore” si trovano all’interno del sito del Museo dell’Acropoli di Atene. All’interno della ricerca svolta è stata inoltre presa in considerazione anche la presenza o meno della versione mobile dei siti internet. Ad esclusione del Lovre, dell’Hermitage e del Museo dell’Acropoli di Atene, tutti gli altri enti museali hanno già provveduto a creare una versione del sito adatta per gli smartphone e i tablet. Da ultimo è stata poi esaminata la presenza sui social network delle singole istituzioni museali e più specificatamente il loro utilizzo di Facebook. I social network utilizzati dalla quasi totalità dei musei sono Facebook, YouTube e Twitter. Alcuni enti come il British, il Moma e il Louvre hanno inoltre aperto pagine su Flickr, mentre altri hanno preferito Pinterest (DelPrado, Tate, Guggenheim). Tra i musei esaminati il DelPrado Museum e il Moma attualmente sono quelli più propensi ai social network, utilizzando anche insieme a Foursquare, i più recenti Instagram, Google+. L’esame delle pagine su Facebook ha evidenziato come nonostante i contenuti dei post scritti dai musei sulla propria bacheca personale siano pressoché simili per tutti quelli analizzati (50% immagini – 50% testo – nessun video) i risultati in termini di follower, commenti e condivisioni dei post variano decisamente da una realtà museale all’altra; mentre il Moma e il Louvre superano ad esempio il milione di fan e mantengono una media di 40 commenti per post, l’Hermitage si ferma solo a poco più di 4 mila followers facendo registrare 0,3
commenti per post. Risultati non di molto migliori sono quelli del Pergamon Museum con 0,5 commenti di media e 8.9 mila fan. 2. Cosa non può mancare A conclusione dell’analisi dei siti internet di alcuni tra i più importanti musei e aree archeologiche al mondo, si ritiene interessante stilare un elenco degli elementi che oggi non dovrebbero mancare nel sito web di un ente museale o di un’area archeologica. a) L’Homepage: 90% immagini, 10% testo. La HP deve catturare l’attenzione del visitatore non sovrastarlo con le informazioni. Nella prima schermata devono essere evidenti il menu del sito e immagini di media/grande dimensione che possono anche essere link alle sezioni più importanti del sito. In HP potrebbero trovare posto anche la membership card online e donation online.
b) Il menu principale deve essere ben visibile, lineare e che riporti solo quelle che sono effettivamente le pagine essenziali del sito (4 o 5 pagine tra cui Home, Collezioni permanenti, Orari e prezzi, Contatti); il menu deve essere posizionato nella parte superiore della homepage. c) Il Ticket online -‐non solo dell’entrata al museo, ma anche delle exhibition, dei laboratori o corsi didattici e di approfondimento organizzati dall’ente ed in generale di tutti gli eventi organizzati all’interno dell’area museale-‐ e deve occupare un posto di rilievo nella prima schermata della homepage. Inoltre, il riferimento al ticket online andrebbe ripreso nella pagina Orari e prezzi. d) L’ e-‐shop. Meglio se posizionato vicino al ticket online. e) La prenotazione online delle visite guidate. Non è necessario che sia un elemento evidente nella homepage, ma è importante riservarvi uno spazio dedicato all’interno della pagina su Orari e prezzi, in cui ci saranno anche le informazioni su audioguide e tour guidati. f) APP dell’attrazione (sia per Apple che per Android). Sarebbe opportuno che fosse utilizzabile anche come audioguida collegandosi al wifi del museo. Il link allo store in cui è possibile scaricare la app deve trovarsi nella homepage. g) Informazioni dettagliate su exhibition, eventi, corsi e laboratori organizzati e prenotabili online in modo tale che il visitatore possa pianificare la sua visita da casa prenotando anche le attività che intende svolgere.
h) Uno spazio nel sito dedicato a categorie particolari di visitatori, -‐ gruppi, scolaresche, visitatori con disabilità e famiglie con bambini -‐, per facilitare il reperimento di informazioni. i) Percorsi Tematici Consigliati anche scaricabili in pdf. l) Collezione digitalizzata: meglio se composta da grandi immagini in alta definizione e poche descrizioni, piuttosto che testi chilometrici e piccole fotografie in bassa risoluzione. Molti musei stanno iniziando a creare immagini 3D dei singoli oggetti esposti. m) Presenza di contenuti multimediali soprattutto per avvicinare i bambini alla visita del museo: audio-‐video, videogame, giochi, cartoni animati, fumetti scaricabili che hanno per protagonisti alcuni dei soggetti principali del museo, mappa tridimensionale dell’area, programma di virtual tour simile a Google Art Project. n) Materiale didattico/gioco per bambini e famiglie da scaricare e stampare per facilitare la visita al museo seguendo percorsi idonei all’età e permettendo di imparare giocando. Se il museo è visitato da scolaresche è necessario che sia disponibile anche il materiale didattico per le scuole e per gli insegnanti. o) Storia del museo e informazioni sull’organizzazione e gestione di questo. p) La possibilità di riservare online un tavolo al ristorante (nel caso il museo ne sia dotato).
r) Piantina del museo, Come arrivare, Contatti, Orari di apertura del museo, insieme alla scelta della Lingua devono essere tra i primi elementi che il visitatore del sito riesce a rintracciare facilmente. s) Link ai social network presente nella homepage. Se la homepage è molto lunga è necessario inserire i link anche a fondo pagina. t) Aggiornamento giornaliero delle pagine create su tutti i social network. Se questo richiede troppo tempo o troppo personale è meglio ridurre il numero dei social e comunicare giornalmente con i propri follower. 3. Una proposta di graduatoria dei musei e delle aree archeologiche presi in esame Tenuto conto di quanto sopra detto in merito ai contenuti essenziali, la graduatoria dei siti dei musei e delle aree archeologiche esaminate risulta la seguente. 1. GUGGENHEIM DI BILBAO: voto 8,5 su 10. Nonostante l’esistenza di 4 Guggenheim Museums in questo caso sono stati creati 4 siti indipendenti che ovviamente contengono i link per gli altri Guggenheim. Il sito dedicato al museo di Bilbao è decisamente fruibile. La home page è ricca di immagini in quanto, a parte il menu orizzontale posizionato in alto e di tipologia a tendina, la pagina è composta quasi esclusivamente da macro bottoni caratterizzati ognuno da un’immagine in alta definizione. Il menu a tendina è molto
intuitivo e ben organizzato; è facile trovare le informazioni per pianificare la visita al museo, quelle sulla collezione e sulle exhibition in programma, sulle attività svolte, le opportunità educative offerte e lo shop online. Nei macro bottoni, ben evidenzato, è posizionato il ticket online e la possibilità di diventare friend del museo on line. I link alle pagine dei social network sono, nel caso di questo museo, posti in ben due aree della homepage, in alto e a fondo pagina. Anche la scelta linguista è ben in evidenza. 2. DEL PRADO: voto 8,5 su 10. Insieme al Guggenheim di Bilbao è il sito internet migliore tra quelli esaminati. Nonostante l’organizzazione della home page sia differente da quella del British Museum e del Louvre il sito nel suo complesso è comunque molto fruibile e soprattutto intuitivo. Ottima soprattutto l’organizzazione del menu: il menu principale si trova infatti sulla destra organizzato in colonna, e rimane visibile anche quando si clicca una delle categorie che lo compongono perché il menu di questa viene poi esploso al centro della pagina. Uno dei motivi che non gli fanno ottenere una posizione migliore è la netta differenza tra i contenuti del sito in lingua spagnola e quelli presentati nelle altre lingue. Anche in questo sito, come in quelli analizzati, occupano una posizione in primo piano nella homepage la pubblicità delle exhibition in programma, il ticket online, l’e-‐shop, la collezione online, la possibilità di diventare “friend of museum” on line e la APP del museo. 3. BRITISH MUSEUM: voto 8 su 10. Sito fruibile. Buona organizzazione degli spazi nella homepage, menu in evidenza e semplice da utilizzare, ampio il numero di lingue (9) in cui sono state tradotte le informazioni e le pagine del sito necessarie alla visita del museo. In primo piano le informazioni di base (orari di
apertura e come arrivare), le exhibition in programma e il link alla collezione permanente del museo messa online. Posto di riguardo, sotto la prima schermata, occupano anche le macro aree: Membership, Kids, blog, Shop Highlights, Suppor Us (con in evidenza la possibilità di donare online), School, New Center, Services. Ottima organizzazione dei contenuti anche nei sottolivelli, con il menu esploso nel centro delle pagine. I link alle pagine dei social network non sono invece immediatamente visibili trovandosi in secondo piano, in fondo alla homepage. 4. LOUVRE: voto 7,5 su 10. Sito con una organizzazione degli spazi classica e molto fruibile. La disposizione della parte superiore della home page ricorda molto quella del British Museum con il menu posizionato nella parte alta in cui è possibile trovare i link alle pagine riguardanti l’apertura del museo e le modalità di arrivare, le exhibition, la collezione, le attività e i tour proposti e alcuni contenuti multimediali per introdurre la visita al museo. Nel centro una immagine di grande dimensione scorrevole dove sono promosse le exhibition in programma e al di sotto il link ad alcune macro aree importanti: Artwork of the day, Join Us, Multimedia, Visitor Trail, Multimedia Tales of the museum, A closer lock at. Buona posizione nella homepage occupano anche la selezione delle lingue, il ticket online, l’e-‐shop e la donazione online. Una scelta discutibile è invece quella di aver esploso, in fondo alla HP la mappa del sito creando un secondo e un terzo menu con contenuti minori. Questo rende la parte finale della home, quando si scrolla, troppo ricca di contenuti, molto meno fruibile rispetto alla parte superiore.
5. MOMA: voto 7 su 10. Nonostante la home page sia nel suo complesso molto semplice e lineare, in quanto composta esclusivamente da una immagine a tutto schermo scorrevole e dal menu, il posizionamento di quest’ultimo sul fondo della prima schermata e la sua esplosione sopra l’immagine scorrevole crea un leggero spaesamento. Nella homepage non è visibile il link al ticket on line, che è posizionato dentro il menu a tendina. Il problema principale però è evidente nelle pagine di livello inferiore in quanto il menu al loro interno risulta dispersivo; difficile mantenere il segno del percorso che si sta seguendo all’interno del sito. Poco visibili i link alle pagine dei social network: quasi impossibili da trovare a meno che no li si stia cercando. 6. TATE MODERN: voto 6,5 su 10. Non esiste un vero e proprio sito del museo Tate Modern ma solo un area riservata a questo all’interno del sito Tate, che comprende tutti i 4 musei Tate esistenti. Il problema principale è questa compresenza di più musei: mentre alcune informazioni di carattere più specifico (come arrivare, orari, info per gruppi, famiglie, scuole, ecc.) si trovano nelle pagine dedicate alla Tate Modern, altre invece come ad esempio le exhibition e gli eventi in programma sono inseriti dentro alle pagine generali che contengono le informazioni riguardanti tutti e 4 i musei, a cui sono linkati con collegamenti iper testuali che portano il visitatore, senza che se ne renda conto, fuori dall’area dedicata alla Tate Modern. Nella home page del sito, come in quella dedicata alla Tate Modern ampio spazio è lasciato alle exhibition e agli eventi, tutti prenotabili online se non sono free. Da segnalare solo la versione in lingua inglese del sito e la mancata evidenziazione del collegamento alle pagine dei social network.
7. MUSEO DELL’ACROPOLI DI ATENE: voto 6,5 su 10. Non esiste un vero e proprio sito dell’Acropoli di Atene ma quello del Museo dell’Acropoli che è quello preso in esame. Il voto poco al di sopra della sufficienza, in questo caso non dipende dall’organizzazione del sito, che anzi ha una homepage ben organizzata ed un menu facilmente fruibile in cui spiccano i link alle pagine create sui più importanti social network. La bassa valutazione deriva principalmente dall’assenza di alcuni degli elementi che abbiamo considerato essenziali per le funzioni di un buon sito web museale: il ticket online, l’e-‐shop, la prenotazione di visite guidate, una APP dedicata al museo, la possibilità di effettuare una donazione online e la versione mobile del sito. Da evidenziare inoltre che la lingua oltre a quella greca è solo una: l’inglese. 8. STONEHENGE: voto 6 su 10. L’area archeologica non ha un suo sito web, ma solo alcune pagine dedicate all’interno di quello dell’ English Heritage la cui ricerca è alquanto difficoltosa. Tuttavia, una volta raggiunta la homepage dell’area dedicata a Stonehenge le pagine di interesse, sono ben organizzate, pulite e ariose; hanno un taglio ancora molto informativo nonostante siano arricchite con immagini ad alta definizione. Il menu è fruibile perché molto semplice. In evidenza la membership card online, l’e-‐shop e i link alle pagine dei social network. 9. PERGAMON MUSEUM: voto 5,5 su 10. Come qualità, organizzazione, fruizione si posiziona tra il Tate e l’Hermitage. Come Il primo non ha un proprio sito, ma solo delle pagine dedicate all'interno del sito dei musei statali di Berlino; diversamente dal quelle del Tate però sono molto più scialbe, monocrome e monotone, troppo essenziali con funzione
esclusivamente didattica ed informativa. Da questo punto di vista è simile all’Hermitage che ha molto testo e pochissime immagini. Quello che gli fa guadagnare una posizione migliore è la partecipazione al Google Art Project e il layout e l’organizzazione delle pagine dei livelli inferiori: nonostante anche queste siano di carattere prevalentemente informativo sono comunque meglio organizzate di quelle dell’Hermitage. Il sito risulta nel complesso di difficile consultazione in quanto la maggioranza delle pagine sono solo in lingua tedesca. 10. MACHU PICCHU: 5 su 10. Il sito non è di per sé progettato male ma manca di tutta la parte di informazione, promozione e commercializzazione dell’area archeologica. Sembra essere creato per la sola funzione di vendita online del ticket del sito archeologico di Machu Picchu e delle aree vicine e al fine di facilitare l’organizzazione turistica nella zona archeologica in quanto questa prevede un numero limitato di visite al giorno ed essendo difficilmente accessibile richiede un organizzazione preventiva e il più possibile funzionale. Attraverso il sito è possibile non solo comprare il biglietto ma anche effettuare il check-‐in on line. Sono inoltre disponibili una serie di statistiche legate all’entrata all’area archeologica e informazioni dettagliate riguardanti i tour operator e le guide che effettuano visite guidate ed escursioni all’interno del Parco Naturale. Anche in questo caso non tutti i contenuti sono tradotti in altre lingue che non sia quella ufficiale. 11. HERMITAGE: 4 su 10. Il sito è decisamente di vecchio stampo, molto basilare e spoglio; va detto che l’analisi si è limitata alla sola versione in lingua inglese e quindi, nel confronto col Museo DelPrado o del Louvre, le pagine in
russo potrebbero contenere maggiori informazioni dato in molte pagine analizzate si trova la dicitura "per maggiori informazioni vedere le pagine in russo”. Nonostante nella homepage siano inseriti in primo piano il menu, il ticket online, l’e-‐shop, il tour virtuale del museo, i link alle pagine dei social network e alla pagina in cui è possibile scaricare l’APP del museo, il sito risulta decisamente scadente, di bassa qualità; le immagini utilizzate per i link sono sfuocate, non in alta definizione ed i contenuti del sito sono per la maggior parte di carattere testuale.