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La nuova ecologia / OTTOBRE 2010 16 primo piano A pochi giorni dal barbaro omicidio di Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore”, siamo tornati nel suo Cilento. Fra la sua gente. Un’intera comunità ci racconta un uomo straordinario, amatissimo. E spiega perché saprà andare oltre questa tragedia RITORNO A POLLICA IN COPERTINA testo di Elisabetta Galgani foto di Pierpaolo Lista ompare dopo una cinquantina di chilometri di strada provinciale. Un cartello ricorda ai visitatori che Acciaroli è “la cittadina di Hemingway”, qui lo scrittore americano avrebbe trovato ispirazione per Il vecchio e il mare. Il panorama mozzafiato ripaga del viaggio dai molti tornanti, nello scendere giù verso il porto colpisce l’acqua cristallina, uno dei motivi per l’assegnazione delle Cinque vele di Legambiente. Undici volte dal 2000 a oggi. Eppure, nonostante il colore del mare e le colline verdi che salgono verso Pollica, non sembra esserci quiete in questi luoghi. L’ex villaggio dei pescatori, ora importante meta turistica, soffre il lutto del suo sindaco, Angelo Vassallo, ucciso lo scorso 5 settembre a bordo della sua auto con sette colpi di pistola. C

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La nuova ecologia / ottobre 201016 ottobre 2010 / La nuova ecologia

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A pochi giorni dal barbaro omicidio di Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore”,

siamo tornati nel suo Cilento. Fra la sua gente. Un’intera comunità

ci racconta un uomo straordinario, amatissimo. e spiega perché saprà andare oltre questa tragedia

ritornoa pollica

in copertina

testo di Elisabetta Galgani foto di Pierpaolo Lista

ompare dopo una cinquantina di chilometri di strada provinciale. Un cartello ricorda ai visitatori che Acciaroli è “la cittadina di Hemingway”, qui lo

scrittore americano avrebbe trovato ispirazione per Il vecchio e il mare. Il panorama mozzafiato ripaga del viaggio dai molti tornanti, nello scendere giù verso il porto colpisce l’acqua cristallina, uno dei motivi per l’assegnazione delle Cinque vele di Legambiente. Undici volte dal 2000 a oggi. Eppure, nonostante il colore del mare e le colline verdi che salgono verso Pollica, non sembra esserci quiete in questi luoghi. L’ex villaggio dei pescatori, ora importante meta turistica, soffre il lutto del suo sindaco, Angelo Vassallo, ucciso lo scorso 5 settembre a bordo della sua auto con sette colpi di pistola.

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Un lutto fatto di silenzi, rispetto e commozione. C’è sconcerto nel Parco del Cilento. Un’intera co-munità si credeva immune da un certo tipo di criminalità e conti-nua a non spiegarsi il motivo di questo omicidio: «Qui non ci stan-no i malamente», qui la camorra non c’è ripetono come un mantra, quasi a voler scacciare un brutto fantasma. Perché a Pollica, il Co-mune che riunisce le frazioni ma-rine di Acciaroli e Pioppi e quelle montane di Celso, Cannicchio e Galdo, il sentimento dominante è l’orgoglio. Ed è con orgoglio che questa comunità orfana parla di Angelo Vassallo: uno che, come raccontano in tanti, «controllava tutto, convinceva le persone anche a cambiare il colore delle finestre se non era compatibile con il resto dell’ambiente, uno pronto anche a darti uno scappellotto se facevi qualche stupidaggine». Amato, amatissimo. Tanto da essere inin-terrottamente sindaco dal 1995, con una sola pausa di sei mesi. Il suo segreto ce lo spiega al nostro arrivo il vicesindaco Stefano Pisa-ni: «Non aveva paura di perdere il consenso con scelte azzardate. La gente, mi ha ripetuto tante volte, non ti vota per i favori che gli hai fatto, quelli li dimentica il giorno dopo. Ti vota se migliora il benes-sere della comunità». E benessere per Vassallo era rispetto dell’am-biente, difesa del territorio, qua-lità della vita.

non solo al barAl porto campeggia una sua gi-gantografia con la fascia tricolore mentre, fiero, brinda con l’acqua del suo mare. Qui incontriamo un altro primo cittadino, che si è offerto di accompagnarci nei luoghi che “raccontano” Angelo Vassallo. È il sindaco di San Mau-ro nel Cilento, Giuseppe Cilento, che con Vassallo condivideva la lotta per la legalità e la difesa per l’ambiente ma anche la rete fognaria, la polizia municipale e la segreteria comunale. «Una delle sue battaglie più importanti

riqualificazione del piazzale del porto. «Voleva farlo diventare “il salotto di Acciaroli”, con molto verde e senza automobili – spiega il vicesindaco Pisani – Si tratta di progetto da 4 milioni e mezzo di euro, oggi bloccato in Regione per lo sforamento del Patto di sta-bilità». Al porto se lo ricordano tutti, anche gli ormeggiatori cui aveva insegnato a pulire con le retine il mare dalle bottiglie di plastica portate dalla corrente. Per lui, “sindaco pescatore”, quel luogo era un punto di scambio con i cittadini. «Uno dei consigli che mi aveva dato – racconta Cilento – era di farsi trovare davanti al bar fra le 7 e le 8 di mattina: “Così i cittadini che vanno a lavorare ti trovano, le persone non ti vengo-no certo a cercare in Comune”». Uno dei punti d’incontro con i suoi cittadini era il bar Lucciola, che stava per essere comprato da uno “straniero”, ma dopo l’ucci-sione del sindaco una cordata di

siamo tutti di pollica✱ Per testimoniare la propria solidarietà e far

sentire il sostegno di tutta Italia alla comunità del Cilento, è possibile diventare cittadini di Pollica. Una cittadinanza simbolica, ovviamente, che punta a costruire una rete in grado di mantenere nel tempo l’attenzione su quanto accade in questo territorio. Dando allo stesso tempo il proprio sostegno affinché il progetto del “sindaco pescatore” prosegua. Sul sito, ideato da un gruppo di professionisti della comunicazione, si potrà acquisire una “carta d’identità” come cittadino di Pollica, ricevere informazioni sulle iniziative e i progetti in corso. Per restare uniti, nel nome di Angelo. iwww.siamotuttidipollica.it

Angelo Vassallo, 57 anni, era al suo quarto mandato come sindaco di Pollica. Contro di lui la sera del 5 settembre sono stati esplosi 7 proiettili. Era conosciuto al grande pubblico per le sue battaglie cittadine, come l’ordinanza con cui infliggere multe salate a chi lascia mozziconi per strada, e per le sue azioni a tutela dell’ambiente, che sono valse alla sua Acciaroli il riconoscimento delle Cinque Vele di Legambiente dal 2000 a oggi. Esponente del Pd, aveva assunto una posizione critica verso la sinistra, tanto da presentarsi alle ultime elezioni con una lista civica. Quest’estate aveva fatto rumore una sua intervista in cui, provocando, si diceva “leghista”: «È necessario che gli interessi dei cittadini siano curati dall’ente a loro più vicino, il Comune, che riesce a intercettare i loro bisogni e le loro necessità... il danno della politica a livello nazionale è che non conosce i territori e non sa più ascoltare». Allo stato la matrice dell’attentato è ignota, il pm Alfredo Greco parla di camorra.

in apertura,il porto. angelo Vassallo voleva farne “il salotto di acciaroli”, rendendolo pedonalee piantando nuovi alberi

è stata quella per la gestione co-munale del porto, dei parcheggi. Stava cercando di ottenere anche la concessione di tutti gli ormeg-gi. Prendeva le risorse dal mare e una parte la reinvestiva nelle frazioni in montagna, “perché il porto è di tutta Pollica” diceva. Lo riteneva il biglietto da visita per i turisti». Il suo ultimo passo, non a caso, è stato il progetto di

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andare aVantiLa ricchezza da non svendere per Angelo Vassallo era anche, o forse soprattutto, quel mare cristalli-no, ottenuto grazie ai depuratori di Acciaroli e Pioppi, realizzati nell’85 ma entrati in funzione solo sotto la sua gestione, nel 1995. «Il depuratore di Acciaroli è stato ampliato un paio di anni fa per ospitare anche i reflui della frazione marittima di San Mauro nel Cilento, Mezza Torre», spiega l’assessore all’Ambiente, Carla Ripoli. Nonostante il depuratore fosse gestito dal Consac ormai dal 2000, Vassallo tutte le mattine prima di andare in Comune pas-sava a controllare che tutto fosse a posto. «Se c’era qualche proble-ma – confermano quelli del Con-sac – ci chiamava subito». D’altra parte il depuratore è molto vicino alla sua casa, di fianco all’isola ecologica, un centro di raccolta di 600 metri quadrati. «Siamo stati il primo Comune del Cilento ad attivare la raccolta differenzia-ta – riprende la Ripoli – Quando siamo arrivati c’erano cassonetti puzzolenti dappertutto, ricordo

il reportageAd accompagnarci a Pollica nei luoghi di Vassallo è stato il sindaco di San Mauro nel Cilento, Giuseppe Cilento (a sinistra). Una prima tappa è stata il castello Vinciprova a Pioppi, che ospita il Museo del mare (a pagina 20) e quello della dieta mediterranea. Nella pagina accanto, il depuratore di Acciaroli e l’isola ecologica.

libera: l’importante è esserci✱

«In questi momenti l’importante è essere vicino alla famiglia e all’intera comunità: non devono sentirsi

abbandonati». A parlare cosi è don Tonino Palmese, portavoce campano di Libera, l’associazione contro le mafie di Luigi Ciotti. «La società civile di Pollica, come di tutto il Cilento – riprende – non si farà intimidire da questo vile attentato. Angelo Vassalo è stato votato quasi all’unanimità dalla popolazione locale… Ci sarà continuità, vedrete». È dello stesso parere anche Peppe Ruggiero, capo ufficio stampa di Libera e di Legambiente Campania, che bene conosce il territorio e la sua gente: «Nel Cilento c’è stata una grande risposta, tutta la popolazione si è sentita responsabile – spiega – al di là della fiaccolata, del funerale e di quanto è stato organizzato dall’amministrazione. Noi resteremo qui, con loro, anche quando i riflettori saranno spenti. Bisogna vigilare sul territorio». (Adriana Stecca)

imprenditori locali se l’è ripreso, stracciando il compromesso. Un moto d’orgoglio in ricordo di ciò che Vassallo ripeteva spesso: “Evitate di dare agli altri una ricchezza che è vostra”. Forse dentro quella frase c’era il timore che quella ricchezza finisse nelle mani sbagliate. Di sicuro il valore del suo territorio per Vassallo era nel “restare piccoli”, perché i turi-sti “ti scelgono se sei diverso”. Per questo aveva fatto della lotta alla speculazione edilizia e al consu-mo di suolo i suoi cavalli di batta-glia. «Le sue qualità dirompenti – ricorda Michele Buonomo, presi-dente di Legambiente Campania,

suo amico – erano la determina-zione, l’intraprendenza, il rigore. A cui aggiungerei l’intelligenza di saper sempre comprendere lo svi-luppo migliore per il territorio». Il piano regolatore del Parco del Cilento è frutto della sua tenacia e di una storia lunga dieci anni, che si è chiusa il 14 giugno scorso con la pubblicazione del Prg sulla Gazzetta ufficiale.

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«sapeva credere in un altro sud»Il nostro ultimo articolo su Pollica è di Nicola Nicoletti. Ecco il suo ricordo di Vassallo

i eravamo visti ad agosto ad Acciaroli. Una granita, offerta dal comune amico rosario, per poi fare il punto su come

rendere piacevole il soggiorno a Pollica e nel Cilento. l’incontro era nato dalla curiosità di sapere che cosa avevo scritto sulla Nuova Ecologia di luglio a propostito di lui e delle sue iniziative. era come quando lo conobbi per intervistarlo, sindaco al primo mandato: vulcanico e ottimista. Con un’inguaribile capacità di vedere le cose in modo positivo e l’abilità di credere in un altro Sud. «Perché dobbiamo trattare male la gente, proporgli cose scadenti, il mare sporco, la spiaggia disordinata e tanti rifiuti? Se saremo capaci di offrire qualità, sicuramente saremo premiati». era così, un uomo che credeva davvero in ciò che diceva, non solo da singolo cittadino ma anche da amministratore. Veniva dal mare e come le persone di mare sapeva affrontare le mareggiate più insidiose. l’articolo era sulle sue ultime idee per rendere più verde Pollica: una “tassa libera” che i turisti potevano regalare per la piantumazione di un albero. Un’idea nata così, al volo. Aveva fatto breccia in una marea di quotidiani, come tante altre delibere comunali riportate dalla stampa, che sapeva di poter contare sempre su di lui per un pezzo che parlasse di ambiente, vivibilità

e, perché no, anche di curiosità. «Sai – mi ha raccontato con un sorriso – mi ha chiamato un sindaco dalla Puglia per sapere come ho risolto il suo stesso problema. lo ha letto sul giornale e mi ha chiamato». Quelle erano le sue vittorie, i momenti in cui si sentiva utile alla sua terra. Allo stesso modo era critico sulle lungaggini burocratiche. In

Provincia non aveva trovato la stessa celerità delle azioni comunali e premeva perché il Parco prendesse sempre più il largo. Un sognatore con i piedi per terra, che aveva capito l’importanza dell’immagine, di come un turismo di qualità porti

i suoi benefici. Sapeva che la determinazione ha una parte importante nel raggiungere un risultato. «C’è tanto da fare e si perde tempo nei soliti discorsi» mi ha confidato in quel bar. Dal problema delle cicche sulla spiaggia a come trovare rifugio per i cani abbandonati, Angelo aveva sempre un’idea utile. Come quella di rendere accessibile ai disabili le pluripremiate spiagge, dalle bandiere blu alle Cinque Vele, di Pioppi e Acciaroli. Un uomo diverso dalla media, nuovo nel pensare e nell’agire, capace di portare alla ribalta una piccola comunità, oggi orgogliosa di aver avuto come sindaco una persona semplice e concreta come Angelo Vassallo.

(Nicola Nicoletti)

ancora che mi disse: “Facciamo un’ordinanza e togliamo tutti i cassonetti”. Io gli risposi: “Così quelli te la buttano in mezzo la strada”. Mi disse di non preoccu-parmi... È iniziato così il porta a porta». Quando aveva un dubbio, Vassallo non esitava a chiedere consiglio. Magari proprio chia-mando gli amici di Legambiente, a Napoli o a Roma, alla sede na-zionale. Ma quando aveva preso una decisione non amava aspet-tare. Come nel 1996, quando fece una delle prime battaglie con il Tar per recintare la spiaggia dei gigli di mare ad Acciaroli. «Par-tiva sempre in quarta – ricorda Carla Ripoli – e per la recinzione non aveva chiesto l’autorizzazio-ne. “E mò pure per proteggere una pianta ci vuole la concessio-ne?” si chiedeva». Quando aveva deciso di creare il lungomare di Pioppi si era scontrato con alcuni cittadini, che in quell’occasione addirittura si rivolsero al Con-siglio di Stato. Ma era andato avanti.

dare casa al mareArrivati sul lungomare di Pioppi camminiamo sulla pavimentazio-ne in pietra per raggiungere uno dei gioielli della zona, il castello Vinciprova. «L’aveva fatto rivivere – dice il sindaco Cilento – tenen-

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aveva capito il valore dell’immagine. ma anche quello della determinazione

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dolo aperto 365 giorni l’anno per le scuole e per il pubblico». Il castello del XII secolo oggi al piano terra ospita il Museo del mare. «Qui – spiega il consigliere Angelo Ferra-rese, che ci accoglie nella struttura – Vassallo stava portando avanti un progetto di ristrutturazione insieme a Slow food». Il suo sogno era realizzare la Casa del mare, un’idea che oggi vogliono portare a compimento Slow food insieme a Legambiente e a Libera. Al pri-mo piano del castello c’è invece il Museo della dieta mediterranea: Ancel Keys, il suo “inventore”, era venuto proprio a Pollica a trascor-rere gli ultimi anni della sua vita prima di tornare negli Usa. Gra-zie all’alimentazione e alla qualità della vita, il dietologo è arrivato a 103 anni.

Risalendo in macchina, la stra-da si fa impervia. Dopo qualche chilometro la frazione di Galdo ci dà il benvenuto con il suo cartel-lo, rigorosamente in legno. «An-che questa cartellonistica è opera sua – dice Pasquale Colella, presi-dente del circolo di Legambiente Castellabate – Dal 1999 al 2006, come presidente della comunità montana “Alento Montestella”, tracciò tutta la sentieristica, creò un vivaio per le specie a rischio di

per un no di troppoIl procuratore Marino lancia l’allarme: «Qui la camorra è già arrivata»

l convegno di Acciaroli organizzato dalla Cgil in ricordo di Angelo Vassallo a pochi giorni dalla sua morte abbiamo incontrato il procuratore aggiunto di torre Annunziata, raffaele marino, legato

da una forte amicizia col “sindaco pescatore”: «era un sognatore, credeva di poter rivoltare il mondo. era sicuro di poter tenere a bada chiunque ma alcuni non si fanno tenere a bada. È stato ucciso per un no di troppo, pronunciato contro persone che non accettano risposte negative. Ha trasformato il porto e il centro storico tenendo presente una stella polare, quella della legalità. temo che la rinascita di Acciaroli abbia suscitato appetiti forti».

C’è chi dice che non si tratta di camorra perché l’omicidio ha suscitato troppo clamore.Sarà il titolare delle indagini a individuare i possibili responsabili. Il mio amico era un simbolo e qualcuno ha voluto colpire il simbolo. Certo è strana la distinzione fra piccola criminalità e grandi organizzazioni crimi-nali… l’ingresso delle grandi organizzazioni in un territorio corrisponde all’entrata della microcriminalità.Che succede in Cilento?In un panorama di degrado dell’economia, del lavoro che non c’è nella nostra regione, è uno dei pochi territori in via di sviluppo, uno sviluppo che rende la camorra vigile. Perché è un posto dove si possono fare molti soldi.Anche per fare le inchieste patrimoniali servono soldi?Sotto questo profilo siamo all’anno zero perché c’è poco presidio del territorio, poca professionalità, pochi investimenti sulle risorse investigative. le inchieste patrimo-niali non s’improvvisano, un’indagine seria ha bisogno di persone capaci, di mezzi. magari si fa più attenzione a Salerno e meno al Cilento... Qui c’è uno sviluppo edilizio importante, uno sviluppo turistico. Inoltre sono stati attivati e ristrutturati vari porti. C’è l’interesse della popolazione ad attirare un turismo che si serva della nautica con l’indotto che porta. e questo non è indifferente a chi ha tanta liquidità da immettere sul mercato.Quali sono gli interessi, da dove provengono?Ce ne sono vari che s’incrociano, innanzitutto quelli dei clan della Cam-pania che storicamente hanno insediamenti in queste zone. Il territorio salernitano, in particolare il porto di Salerno, costituisce un crocevia di traffici illeciti anche con la Calabria. C’è un’autostrada, la Salerno-reggio, poco presidiata. Proprio nel porto di Salerno c’è stato un enorme sequestro di droga un anno fa: il carico doveva essere portato in Calabria. Abbiamo elementi seri per dire che qui ci sono insediamenti camorristici.Che cosa possono fare gli amministratori locali?Dire dei no, come ha fatto Angelo. ma soprattutto la gente deve dire no, non c’è miglior presidio di chi si cura del proprio territorio. Vassallo ha detto che era “leghista” in questo senso: voleva difendere il territorio e questo lo può fare solo chi è di qui, in prima persona. Poi ci sono le istituzioni che devono fare il loro dovere, ci sono le risorse che devono arrivare. ma innanzitutto sono le persone di qui che devono capire questo. Dire “qui la camorra non c’è” non serve. (Eli. Gal.)

È uno dei pochi territori campaniin via di sviluppo e i clan sannoche lì si possonofare molti soldi

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per il museo del mare il sindaco Vassallo aveva in mente una ristrutturazione. il progetto della casa del mare verrà portato avanti da slow Food, legambiente e libera