Holos 04 Psiche Emozioni

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    Holos - Un percorso completo di Guarigione Interiore e Crescita Personale - Scheda n 4 Psiche ed Emozioni

    PPSSIICCHHEE EEDD EEMMOOZZIIOONNII

    Per conoscerci a fondo, per imparare a gestire le nostre reazioni emotive e per attingere al potenziale superiore della nostracoscienza fondamentale conoscere quella che potremmo chiamare l'Anatomia della Psiche. Col termine psiche si solitiindicare quell'insieme strutturato di funzioni mentali, affettive, emozionali ed istintive che vanno a contrapporsi alla dimensionecorporea e fisica del nostro organismo. Se il corpo si pu ben delimitare e studiare analiticamente, definire la psiche risulta picomplesso; ogni mappa sar solo un'approssimazione funzionale, pi o meno utile a seconda di ci che vogliamo indagare, manon costituir, in nessun caso, uno schema rigido ed assoluto. Questo bene tenerlo presente nella trattazione che segue.

    Una mappa della psiche molto utile, ai nostri fini di crescita personale, quella ideata dallo psicologo italiano RobertoAssagioli (1888-1974), fondatore della Psicosintesi, conosciuta come Ovoide Assagioliano o Uovo di Assagioli.Questo schema, semplice e geniale allo stesso tempo, pu aiutarci a comprendere meglio le dinamiche interiori e relazionali.

    Nell'Uovo di Assagioli la psiche definita con un ovoide suddiviso in quattro aree principali: al centro vi il Conscio, subitoattorno all'area centrale vi il Subconscio (o Inconscio Medio), al di sopra il Superconscio (o Inconscio Superiore), al disotto l'Inconscio Profondo (o Inconscio Inferiore). Il tutto naviga all'interno dell'oceano illimitato dell'Inconscio collettivo.

    Il punto centrale rappresenta l'Io (o S personale o Ego), ci che sente, pensa, vede e sperimenta i vari stati della psiche. Lastella al vertice indica, invece, il S, la dimensione trascendente dellessere umano, l'unica in grado di unificare veramente tuttele varie componenti psichiche. Le linee di delimitazione sono tratteggiate per indicare la permeabilit e la comunicazione tra levarie aree; importante notare che il conscio comunica solo col subconscio e che non ha accesso diretto alle altre zone.

    Conscio - E la coscienza attiva, quella parte della nostra psiche che, in questo momento, sta pensando, parlando,leggendo, ricordando. Assagioli la paragona ad un palcoscenico su cui si avvicendano i vari personaggi (che Assagiolidefinisce come subpersonalit) che provengono dal retroscena, a cui poi ritornano.

    Subconscio - E quella porzione della psiche dove vengono archiviate le informazioni che sono facilmente accessibili conunoperazione volontaria di richiamo (ad es. una nozione geografica, il colore delle pareti di casa, un numero di telefono)

    Inconscio profondo - Corrisponde alla nozione di inconscio freudiano. Qui risiedono le pulsioni arcaiche ed istintuali ed dove vengono memorizzate le esperienze rimosse perch giudicate non integrabili con l'idea che abbiamo di noi stessi.

    Superconscio - Da questarea provengono le intuizioni e le ispirazioni superiori, artistiche, filosofiche e scientifiche , ed

    anche gli slanci altruistici e gli stati di illuminazione ed estasi. E la sede delle qualit pi elevate dellanimo umano.

    Inconscio Collettivo - Cos definito da Carl Gustav Jung, quel mare energetico, emozionale e mentale in cui immersala nostra psiche e che ci mette in comunicazione con lintero bagaglio esperienziale umano. Secondo Assagioli: Gli esseriumani non sono isolati, () possono talvolta sentirsi psicologicamente soli, separati, ma la concezione esistenzialisticaestrema della invalicabile solitudine dellindividuo non vera n psicologicamente n spiritualmente.

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    Assagioli (nella foto a sinistra) paragonava lessere umano ad una ninfea, immersa nel fango (cio lanatura istintiva basale, da vedersi come elemento fertile e vitale) ed in grado di esprimere la sua verabellezza solo alla sommit del suo percorso di sviluppo. In questo percorso lessere umano dovrebbe, perprima cosa, imparare a conoscere i suoi vari aspetti per poterli utilizzare con efficacia e realizzare inseguito una crescita di tipo verticale, portandosi dallIo (personale) al S (transpersonale). Pi cieleviamo e pi la nostra visione diventa globale, armonica e realmente consapevole. In questo processosi viene a realizzare una progressiva disidentificazione dal nostro piccolo io, le cui pulsioni abitualmenteci governano (invece di essere noi a governarle). A questo proposito, uninteressante affermazione usatanella Psicosintesi : Io ho un corpo, ma non sono il mio corpo. Io ho delle emozioni, ma non sono le mieemozioni. Io ho dei pensieri, ma non sono i miei pensieri. Io sono un Centro di Pura Autocoscienza. Il

    Centro di Pura Autocoscienza , appunto, il S, la Vera Essenza, meta finale del Viaggio della Vita!

    LLAA PPIIRRAAMMIIDDEE DDEEII BBIISSOOGGNNII DDII MMAASSLLOOWW

    Preciso subito che, prima di pensare ad uneventuale meta ultima di natura spirituale (che a qualcuno potrebbe proprio noninteressare o vedere troppo lontana), comunque importante soddisfare i bisogni e le necessit pi terra-terra. Lo psicologoamericano Abraham H. Maslow ha proposto, nel 1954, uno specifico ordine dei bisogni. Nei suoi studi Maslow ha verificatoche i bisogni primari vanno soddisfatti prima che possano nascere, o che possano realizzarsi, quelli dei livelli successivi. Non una gerarchizzazione strettamente rigida, ma aiuta a comprendere come sia necessario occuparsi di tutti gli aspetti del nostroessere. Per chi gi sente una grande aspirazione spirituale, questo schema aiuta a comprendere come sia perfettamente sanoe legittimo sentire di volersi occupare del proprio benessere economico o comunque di cose pi materiali.

    Bisogni fisiologici: aria, acqua, cibo, riparo, sonno, sesso. Sono esigenze di sopravvivenza.

    Bisogni di sicurezza: senso di protezione e tranquillit. Sicurezza del corpo, della salute, della famiglia, delloccupazione,dellaccesso alle risorse.

    Bisogno di appartenenza e di amore: necessit di sentirsi parte di un gruppo, cooperare, essere amati ed amare.Amicizia, famiglia, intimit sessuale.

    Bisogno di stima: essere rispettato, apprezzato ed approvato, bisogno di sentirsi competente e produttivo. Autostima.

    Bisogno di autorealizzazione: realizzazione delle proprie aspirazioni e della propria identit, nella societ e nel gruppo. Bisogno di trascendenza: impulso andare oltre se stessi, per partecipare di una realt pi vasta, cosmica e divina.

    Trovare il significato ultimo dellesistenza. Questo livello stato aggiunto in seguito allo schema.

    In alcune versioni della Piramide di Maslow tra i bisogni di stima e quelli di autorealizzazione vengono posti altri due livelli:bisogni di conoscenza (sapere, apprendere cose nuove, sentirsi competente e produttivo, ecc) e bisogni estetici (ricercadi armonia e bellezza, apparenza, forma estetica, ecc). I primi livelli - fino al bisogno di stima - sono bisogni di mancanzamentre le necessit pi elevate sono bisogni di crescita. Va da s che fino a che siamo in uno stato di necessit pi vitale(sopravvivenza fisica, materiale, emozionale, ecc) non si portati ad ascoltare i bisogni superiori (le meta-necessit:verit, bont, bellezza, giustizia, completezza, perfezione, benessere, ricchezza, semplicit, armonia, autonomia).

    La successione dei bisogni secondo Maslow, da quelli pi basilari ed arcaici ai pi elevati

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    LLEE SSUUBBPPEERRSSOONNAALLIITTAA

    Quando si utilizza il pronome personale io ci si prefigura di avere una nostra identit psichica, il cosiddetto ego (io in latino).Nel dire: Io sono cos, Io faccio questooppure A me piace, A me non piace, ci illudiamo di avere una personalitspecifica e che sia questa personalit a contraddistinguerci. Ebbene, questo non solo un errore, ma un vero e proprioinganno che porta a problemi enormi nella comunicazione interpersonale e intrapersonale (allinterno di noi), capaci di generarestati di nevrosi e psicosi. Nessuno ha UNA sola personalit, ma tutti abbiamo MOLTE personalit (o sfaccettature dipersonalit, le cosiddette subpersonalit) anche in netta opposizione tra loro. E uno stato del tutto naturale che va soloconosciuto e gestito.Arrivare ad avere un Io Centrale in grado di coordinare e gestire tutte le molteplici subpersonalit un

    traguardo, non affatto un punto di partenza!

    Come nelle ruote cromaticheutilizzate nella Teoria dei Colori, le subpersonalit costituiscono linsiemedelle possibili espressioni della natura umana attorno ad un punto centrale neutro .

    Ciascuno di noi possiede una sfaccettatura di personalit per ogni ambiente e persona che frequentiamo (la famiglia, illavoro, gli amici intimi, la relazione di coppia, le relazioni formali, ecc). LIo centrale dovrebbe essere neutrale e gestire almeglio tutto questo affollamento interno, invece il pi delle volte si dimentica di essere il Gran Coordinatore e lascia spazioad un aspetto della personalit, che varia a seconda delle situazioni. Da questo punto di vista la Vita una grandecommedia, in cui le subpersonalit sono gli attori, lIo il regista e il S superiore lautore.

    Pirandello (nella commedia Uno, nessuno e centomila) afferma, giustamente, che illusorio pensare di essere personalitimmutabili, perch ciascuno di noi racchiude in s tanti personaggi. Di fatto in ognuno di noi coesistono tutti quei modelli dipersonalit che possiamo ritrovare anche allesterno, alcuni dei quali apprezziamo e altri che detestiamo.

    La multiformit dei ruoli incarnati da ciascun personaggio dei Puffi un simbolo degli archetipi di personalit presenti in noi.

    In un percorso di crescita personale dovremmo prendere atto non solo di questa molteplicit di aspetti dellio, ma anche che inciascuno di noi esistono tutti gli aspetti che possiamo veder rappresentati negli altri. Chiaramente gli aspetti interiori cheabbiamo rifiutato e rinnegato in noi non sar piacevole neppure vederli allesterno. E questo che porta alle dinamicheconflittuali con gli altri; senza renderci conto che stiamo solo rispondendo emozionalmente a che non ci piace di noi stessi!E il cosiddetto Meccanismo dello Specchio, che dopo vedremo in maniera pi approfondita.

    Perch fissiamo alcune subpersonalit e ne rinneghiamo altre? La ragione risiede nel fatto che tutti noi abbiamo bisognodi attenzioni per sopravvivere da piccoli e se non riusciamo ad averle in maniera positiva (con le cosiddette carezzepositive, cio apprezzamenti, baci, coccole, carezze propriamente dette) cercheremo di ottenerle in modalit distorta (con lecosiddette carezze negative cio rimproveri, urla, schiaffi, violenze fisiche e psichiche) e fisseremo i comportamenticorrispondenti, quelli che ci portano tali attenzioni.Il modello caratteriale che alla fine riterremo vincente (e che oggi causa la maggior parte dei nostri problemi) diventa un veroe proprio copione di vita, che manterremo per lo pi invariato anche in et adulta. Mettere mano a questo copione, anche sepu averci creato una vita infernale, una delle cose pi difficili che si possano fare, perch si tratta di rimettere in discussionetutte le sicurezze su cui abbiamo costruito la nostra intera esistenza e quindi il senso della nostra identit. Per andarvi oltre necessaria una vera e propria morte e rinascita!

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    La disciplina che forse approfondisce meglio questo aspetto della psiche umana il Dialogo delle Voci (Voice Dialogue).Il Dialogo delle Voci stato ideato dagli psicologi americani Hal Stone e Sidra Stone negli anni 70 e prevede un contattodiretto - tramite una messa in scena - delle nostre molteplici voci interiori. Le parti di noi con cui ci siamo identificaticostituiscono le cosiddette Voci Primarie mentre quelle in cui non ci riconosciamo formano le Voci Rinnegate, che lungidallessere silenti cercheranno di farsi spazio in tutti i modi possibili, attraverso la relazione con gli altri, i sogni, le malattie e lesituazioni di disagio.

    Ad ogni s primario con cui abbiamo scelto di esprimerci (s responsabile, s introverso, s indeciso, ecc) corrisponde uns rinnegato complementare (s irresponsabile, s estroverso, s audace, ecc). La cosa preoccupante che la maggiorparte delle persone ignora del tutto questa costellazione interiore di stati danimo e non quindi in grado di gestirli n di

    riconciliarli. Ecco di seguito un elenco non esaustivo dei vari aspetti interiori che TUTTI noi trasportiamo!

    EELLEENNCCOO DDII VVOOCCII IINNTTEERRIIOORRII

    S attivista - combattivo S ozioso - rilassato - svaccatoS critico - disprezzante S tollerante - non giudicante

    S scorbutico - musone S burlone - spiritosoS responsabile S irresponsabile

    S adulto S bambinoS serio - severo S allegro - giocoso

    S orgoglioso - presuntuoso - arrogante S umile - dimessoS leader S subalterno

    S normativo - autoritario S affettivo - accoglienteS malvagio - cattivo - meschino S amorevole - buono - compassionevole

    S aggressivo - rabbioso S pauroso - remissivoS prevaricante S sottomesso

    S potente - forte S impotente - deboleS aguzzino - dittatore S martire - votato al sacrificio

    S sadico S masochistaS coraggioso - intraprendente S codardo - pavido

    S violento S miteS razionale - intellettuale - ponderato S intuitivo - sensibile - istintivo

    S arido - sterile S creativo - artisticoS distruttivo - negativo S creatore - positivo

    S disarmonico - brutto - disgustoso S armonico - bello - piacevoleS goffo - impacciato - incapace S abile - aggraziato - capace

    S sereno - equilibrato - centrato S ansioso - emotivo - perturbabileS radicato - fisso S volubile - incostante

    S libero - padrone di s

    S dipendente da - assuefattoS introverso - riservato - chiuso S estroverso - comunicativo - espressivoS onesto - retto S imbroglione - furbastro

    S sincero S bugiardoS apprezzabile S deplorevole

    S gretto - egoista S generoso - altruista

    S menefreghista S salvatore (crocerossina)

    S conformista S ribelle

    S conservatore S progressista

    S distaccato - osservatore S coinvolto - partecipe

    S saggio - consapevole S stolto - incosciente

    S auto-responsabile S vittima

    S riflessivo S impulsivo

    S materialista - coi piedi per terra S spirituale - mistico

    S freddo - rude S romantico - sentimentaleS bramoso di potere S distaccato dal potere

    S intelligente - acuto S stupido - ritardato

    S signorile - fine - garbato S rozzo - ignorante - bifolco

    S rispettoso - educato S irrispettoso - impertinenteS ordinato - meticoloso S disordinato - spreciso

    S moralista - virtuoso S depravato - peccaminosoS pudico - frigido S sensuale - lussurioso

    S misurato - sobrio - moderato S ingordo - vorace - senza limitiS colpevole - senso di esclusione da S meritevole - senso di appartenenza a

    S sicuro - abile - capace S inadeguato - insicuro - incapaceS vincente S fallito

    S triste - infelice - cupo S felice - gioioso - spensieratoS disfattista - disilluso - sfiduciato S entusiasta - ottimista - fiducioso

    S eterosessuale S omosessuale

    I s rinnegati abitano nel nostro inconscio (linconscio inferiore sede di quelli negativi e il Superconscio sede dei sconsiderati positivi), ciascuno di essi aspetta loccasione di emergere per vedere finalmente ascoltati i propri bisogni.Lopportunit di emergere gli viene offerta quando nell'ambiente esterno compare una persona che incarna una delle energieche abbiamo cercato di rimuovere.

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    LLOOMMBBRRAA EE IILL MMEECCCCAANNIISSMMOO DDEELLLLOO SSPPEECCCCHHIIOO

    Ricapitolando quanto appena detto, possiamo affermare che ogni essere umano composto da una molteplicit di aspetti(subpersonalit o s o voci interiori) e che le nostre caratteristiche psichiche dipendono da quali di questi aspetti abbiamodeciso di incarnare e quali no. Questa scelta avviene in modo per lo pi inconscio, ad un livello prelogico (cio prima disviluppare il pensiero logico-razionale) e generalmente entro i 3-6 anni di vita.

    Al di l di quello che manifestiamo o meno, bene chiarire che in noi albergano TUTTI i possibili stati psichici presenti in ognialtro essere umano (dalla rabbia alla compassione, dallomosessualit al moralismo) e che per ciascuno di questi stati esisteuna specifica subpersonalit. Non possibile trovare fuori di noi qualcosa che non in noi , semplicemente perch in noic tutto! La differenza tra gli esseri umani risiede semplicemente in quali aspetti sono stati espressi e nella misura della loroespressione.

    Non esiste qualit che possa riconoscere esteriormente che non esista anche dentro di me,per quanto meravigliosa od orribile mi possa sembrare!

    Allinterno di un gruppo ampio e composito si ritrovano tutti i vari aspetti dellessere totale (c la persona razionale e quellapi emotiva, c i l ribelle e la persona affidabile e cos via). Linterazione con gli altri ci permette di prendere coscienza delleparti che abbiamo rinnegato (la cosiddetta Ombra, nella definizione di Carl Gustav Jung) e ricomporre - proprio come in unpuzzle - la nostra totalit. Ecco perch le persone che ci danno fastidio sono preziose quanto quelle che pi ammiriamo!

    Cos come tutti noi siamo fisicamente composti dagli stessi organi eci che ci differenzia solo la loro espressione in qualit e quantit(una struttura ossea e muscolare pu essere pi o meno sviluppatae ci crea delle forme corporee diverse, una differente attivit delle

    ghiandole endocrine genera un differente metabolismo, ecc...), allostesso modo ogni individuo composto psichicamente dagli stessiattributi presenti in tutti gli altri ed solo la maggiore o minoreespressivit delle varie qualit psichiche che genera le nostredifferenti personalit. In noi quindi coesistono, anche se in statolatente, sia la possibilit di generare i miracoli pi straordinari chequella di effettuare i crimini pi efferati. Non esiste atteggiamentoche possiamo notare allesterno che non esista anche in noi!

    N.B. So di essere ripetitivo, ma ribadisco pi volte questo puntoperch potrebbe essere una chiave di volta per la tua vita!

    In negativo rifiutiamo di identificarci con quelli aspetti che riteniamoper noi troppo brutti ed indegni ed in positivo rifiutiamo diidentificarci con quegli aspetti che consideriamo, per noi, troppo belli

    ed elevati. Tutto ci che abbiamo rinnegato genera poi una rispostaemozionale nel momento in cui lo incontriamo negli altri: maggiore la reattivit e pi abbiamo respinto nellinconscio, inferiore osuperiore, quella determinata specificit dellessere.

    NellInconscio Inferiore risiedono le qualit rimosse che giudichiamo NEGATIVE, verso cui percepiamo disprezzo erepulsione quando le riconosciamo allesterno. Ovviamente le giudichiamo perch pensiamo di non possederle (potremmo dire,ad es.: Io non sono cos malvagio! - Io non sono affatto un bugiardo! - ecc).NellInconscio Superiore (Superconscio) alloggiano le qualit rimosse giudicate POSITIVE, che incontrate negli altridetermineranno in noi attrazione ed ammirazione, ed anchesse non sappiamo di possederle (ad es. potremmo dire: Io nonsono cos amorevole! - Io non sono "cos saggio!- Io non sono cos paziente!- ecc).

    Se la qualit rinnegata considerata negativa proietteremo sulla persona o sulleventoche ce la rimanda: irritazione, fastidio, intolleranza, disgusto, rabbia o odio.

    Se la qualit rinnegata considerata positiva proietteremo sulla persona o sullevento chece la rimanda: simpatia, attrazione, stima, ammirazione, adorazione o amore .

    Le componenti interiori rinnegate, positive o negative che siano, continuano comunque alavorare dentro di noi e a produrre degli effetti per richiamare la nostra attenzione. Poichabbiamo deciso di non dargli ascolto direttamente, lenergia da loro messa in moto lapercepiremo come se ci arrivasse dallesterno! Un po come se tirassimo distrattamentedelle palline contro un muro e nel momento in cui ci rimbalzano addosso dicessimo: Lasmettete per favore di lanciarmi addosso delle palle!?. Il meccanismo detto dinegazione-repressione-proiezione.

    E indispensabile comprendere il modo in cui strutturata la nostra psiche, riconoscere lenostre proiezioni e finalmente iniziare ad reintegrare lombra! Preciso che una volta che abbiamo riconosciuto di possedere uncerto attributo psichico non significa affatto che lo dobbiamo manifestare. In tutti noi esiste un potenziale assassino, cos come

    una persona violenta; il fatto di riconoscerlo non significa che andremo a togliere la vita a qualcuno o che sfogheremo dellaviolenza sugli altri, anzi magari potremmo evitare di esplodere in modo incontrollato un giorno ed evitare di fare del male anoi stessi e a chi ci sta intorno.

    Prima di giudicare qualcuno per come , ricordati sempre che quella persona potresti essere tu!

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    Unimmagine del nostro rimosso, quindi delle zone dombra, localizzato sullOvoide Assagioliano.

    Tutti noi abbiamo la necessit di specchiarci negli altri per riconoscervi le nostre attitudini sopite, i nostri talenti inesplorati ed inostri difetti rimossi, altrimenti non scopriremmo mai la nostra totalit! Possiamo riflettere sul fatto che se non esistesserogli specchi non conosceremmo neppure il nostro volto: per osservarci realmente abbiamo dunque bisogno di punti di vista

    esteriori!Pi le nostre relazioni sono intime e pi il meccanismo dello specchio attivo, in quanto le parti che vediamo specchiate cirisuonano con pi forza. Molte coppie creano una relazione tra due personalit che, non essendo n consapevoli, nautoresponsabili, prima o poi tenderanno inevitabilmente ad entrare in collisione e a proiettarsi le colpe uno sullaltro, senzacomprendere che si stanno facendo semplicemente da specchio!

    Il meccanismo dello specchio si attiva quando abbiamo represso undeterminato aspetto della nostra Anima e semplicisticamente pensiamoche non ci appartenga ed anche quando esprimiamo noi stessi quelladeterminata caratteristica e non ce ne rendiamo conto.

    Il primo caso bene evidente nel maschio macho o nellindividuomoralista che disprezza il gay manifesto; in pratica cerca solo diesorcizzare quella parte latente di omosessualit che a livello biologicoesiste in ogni individuo (ovviamente la persona gay di cui sopra disprezzer

    il moralista, che a sua volta non altro che un aspetto rinnegato di s).

    Il secondo caso quello della persona assillante e logorroica che nonsopporta per chi attacca bottone con lei, oppure della primadonna che nonsopporta quando sono gli altri a mettersi in mostra. Pi spesso coesistonoentrambi gli aspetti: frequentemente ci che ci d fastidio rimanda ad unaspetto represso di noi e, allo stesso tempo, evidenzia un attitudine cheagiamo senza esserne troppo consapevoli.Chi conosce questi meccanismi pu prendere la decisione di uscire da questischemi reattivi inconsci e vivere ad un livello pi elevato di consapevolezza!

    La soluzione sta nel processo di inversione della proiezione. La domanda da porsi, infatti, : Come posso invertire il sensodella mia proiezione?. Quando giudichiamo o colpevolizziamo qualcuno possiamo essere certi che il gioco dellOmbra inatto e che stiamo imputando allesterno qualcosa che ci appartiene, altrimenti ne prenderemmo semplicemente atto ma senzaesserne emozionalmente toccati. Se vogliamo affermare la verit dietro le apparenze dobbiamo invertire le nostre affermazioni:Il mondo mi rifiuta Una parte di me vuole rifiutare gli altri- Non sopporto le ingiustizie! Una parte di me vuole essereingiusta!- Odio le persone false! Una parte di me vuole essere falsa!- Non sopporto chi tradisce Una parte di mevuole tradire. Invertendo il senso della proiezione ci riappropriamo di quelle parti di noi stessi che avevamo escluso. Lo stessomeccanismo valido, ovviamente, anche per lOmbra positiva, cio per quegli aspetti luminosi che non riconosciamo in noi.

    A chi non ha familiarit con la proiezione questo meccanismo inizialmente sembra sconcertante e talvolta ridicolo, inquanto implica lidea che quei tratti che pi ci disturbano negli altri debbano essere riconosciuti come aspetti di noi stessi.Questidea di solito incontra unopposizione aspra e risentita. Eppure, fece notare Freud, la negazione violenta il segnodella proiezione.

    Lalienazione di certi aspetti del s comporta due principali conseguenze. In primo luogo non avvertiamo pi che tali aspetti

    ci riguardano, e quindi non possiamo utilizzarli, trasformarli, soddisfarli: il nostro campo dazione risulta cos drasticamenteridotto e frustrato. In secondo luogo, tali aspetti sembrano appartenere allambiente avendo proiettato la nostra energiaallesterno, essa sembra ritornare a noi come un boomerang. Avendola perduta dentro di noi la vediamo nellambiente, dadove essa minaccia la nostra esistenza.

    Le nostre critiche pi aspre nei confronti degli altri sono soltanto pagine ripudiate di autobiografia. Quando una persona proietta le proprie qualit positive e la sua autostima su di unaltra persona come se abbandonasse

    alcuni dei suoi beni e li vedesse in un altro."Da: Lo Spettro della Coscienzadi Ken Wilber (Ed. Crisalide)

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    AAUUTTOORREESSPPOONNSSAABBIILLIITTAA DDEELLLLEE EEMMOOZZIIOONNII

    Dai concetti che possiamo apprendere dalla Legge di Attrazione e dal Reality Transurfing sappiamo di essere noi adattrarre e manifestare ci su cui allineiamo pensieri ed emozioni; siamo i creatori della nostra vita. Dalle conoscenze relative alPerdono Assoluto sappiamo che le dinamiche interpersonali non sono altro che unopportunit di crescita per ogni personacoinvolta (Sebbene io possa non sapere cosa, perch o come, ora comprendo che tu ed io abbiamo ricevuto esattamente ciche avevamo scelto inconsciamente e che stiamo realizzando una danza di guarigione reciproca!). Dalle conoscenze chederivano dalla conoscenza della struttura della psiche e delle dinamiche emozionali sappiamo che in ognuno di noialbergano i medesimi attributi psichici che possiedono tutte le altre persone e che quando ritroviamo negli altri un qualche

    attributo rimosso, positivo o negativo, questo genera una reattivit emozionale.

    A questo punto dovremmo essere daccordo sul fatto che siamo gli unici e soli responsabili delle nostre emozioni e statidanimo nei confronti di tutto ci che ci accade!

    So che un concetto difficile da accettare, perch una volta accettatoNON possiamo pi giocare a fare le vittime , gioco in cui siamoabilissimi e che impegna gran parte del nostro tempo. Eppure, la verit che siamo sempre e solo noi i responsabili della nostra vita e la fontedelle emozioni con cui la coloriamo!

    Osho ritengo che abbia saputo spiegare mirabilmente questo concettonel libro Cogli lattimo(Ed. Feltrinelli):

    Se sorge dell'odio per qualcuno, o dell'amore, che cosa facciamo? Loproiettiamo sull'altra persona. Se provi dell'odio per me, nel tuo odio ti

    dimentichi completamente di te stesso: io divento il tuo oggetto. Tuproietti il tuo amore o il tuo odio o qualunque altra cosa su di me. Tidimentichi completamente del centro interiore nel tuo essere: l'altrodiventa il centro! Questa tecnica [N.d.R. lesercizio di meditazione epresenza che sta esponendo] suggerisce di non proiettare sull'altra

    persona. Ricordati che sei tu la fonte di quell'emozione, o di quelsentimento.Io ti amo. La sensazione ordinaria che tu sia la fonte del mioamore. In realt le cose non stanno cos: io ne sono la fonte. Tu seisoltanto uno schermo sul quale io proietto il mio amore.Tu sei semplicemente uno schermo, io proietto il mio amore su di te edico che sei la fonte del mio amore. Questa una finzione: sono io cheraccolgo la mia energia d'amore e la proietto su di te. In quell'energia proiettata tu diventi degno d'amore, per qualcun altro

    potresti non esserlo, per qualcun altro potresti essere assolutamente odioso. Come mai? Se sei tu la fonte dell'amore, tutti

    dovrebbero provare amore per te. Ma tu non ne sei la fonte; sono io che proietto l'amore, di conseguenza tu diventi degnod'amore; qualcuno proietta odio, per cui diventi odioso. E qualcun altro non proietta nulla, indifferente, potrebbe addiritturanon degnarti di uno sguardo. Che cosa accade? Noi proiettiamo i nostri stati d'animo sugli altri.Ecco perch se sei in Luna di miele con la tua amata, la Luna sembra splendida, un portento, meravigliosa. Sembra chel'intero mondo sia diverso. In quella stessa notte, per il vostro vicino questa luna incredibile potrebbe non esistere affatto: suofiglio morto, per cui la stessa luna triste, intollerabile. Ma per voi incantevole, ammaliante. Come mai? Il tutto dovuto allaLuna, ne la fonte, o la Luna non forse solo uno schermo su cui voi proiettate voi stessi?

    Quando guardiamo un film portiamo la nostra attenzione verso lo schermo su cui il film proiettato, ma il film non sulloschermo nella pellicola alle nostre spalle. Se il muro potesse essere tolto noi non avremmo pi il nostro schermo e potremmopensare che il film non ci sia pi, in realt il film non si mosso, solo venuto meno lo schermo su cui era proiettato. Allostesso modo se una persona amata ci lascia non porta via il nostro amore, porta solo via lo schermo su cui lo proiettavamo,mentre se una persona ci irrita sta solo ponendoci di fronte il giusto schermo su cui poter proiettare la nostraindignazione!

    Vediamo un altro esempio: se una persona offensiva ed ingiuriosa sembrerebbe naturale rispondere con rabbia, eppure se lostesso comportamento venisse rivolto ad un essere saggio ed illuminato (pensiamo a Ges o al Buddha) non scatenerebbe inlui alcuna reazione rabbiosa o violenta. Questo perch laltro non mai la fonte del nostro stato danimo, la fonte sempredentro di noi. Laltro colpisce la fonte e la fa risuonare, ma se dentro non c alcun rimosso che possa manifestarsi non ci saralcuna reazione emozionale negativa; se colpisci un Buddha ne uscir solo compassione!

    Ecco la storia del Maestro Zen Lin-tsi (riportata da Osho nel libro Cogli lattimo): Quando ero giovane, mi affascinava andarein barca. Avevo una piccola barca e da solo me ne andavo sul lago; rimanevo l per ore a meditare sulla calma del lago. Ungiorno ero rilassato ad occhi chiusi ed una barca vuota sospinta dalla corrente colp la mia. I miei occhi erano chiusi per cui

    pensai che qualcuno mi fosse venuto addosso e mi arrabbiai, poi apr gli occhi e stavo per assalire con furia quelluomo, ma miresi subito conto che la barca era vuota. A quel punto rimasi paralizzato su chi potevo riversare la mia rabbia?

    Per Lin-tsi quella barca divent a quel punto lopportunit di cogliere lerrore che sta dietro al proiettare sugli altri le proprieemozioni e pot cos guardare dentro se stesso e ritrovarsi. Se ci muoviamo verso la fonte delle emozioni ritroviamo noi stessi!

    Sapendo tutte queste cose adesso saremo in grado di non arrabbiarci pi o di non lamentarci della vita? No, probabilmente

    continueremo ancora a farlo, ma adesso abbiamo una bussola per iniziare a riflettere sui nostri comportamenti e stati danimoe, progressivamente, potremo vedere con pi distacco le nostre reazioni emotive, fino ad arrivare, un giorno, a padroneggiarle!

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