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L’ARGOMENTO: L’INDUSTRIA ENERGETICA WALTER: AVANTI TUTTA! HIGH IL COMPETENCE MAGAZINE WALTER PER LA LAVORAZIONE DEI METALLI HIGH PERFORMANCE 01|2012 PERFORMANCE

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L’ARGOMENTO: L’INDUSTRIA ENERGETICA

WALTER: AVANTI TUTTA!

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HIGH IL COMPETENCE MAGAZINE WALTER PER LA LAVORAZIONE DEI METALLI

HIGH PERFORMANCE 01|2012

PERFORMANCE

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Fully integrated innovation

Più efficienza, maggiore rapidità, più precisione: le esigenze nei confronti dei fornitori per il settore energia diventano sempre più specifiche e variegate. Alla luce delle nuove tecnologie per l’industria energetica, è necessario sviluppare nuovi materiali e processi di lavorazione. Con i nostri marchi di competenza Walter, Walter Titex e Walter Prototyp avete a disposizione strumenti high-tech e soluzioni di lavorazione complete offerte dal leader tecnologico. E il risultato è evi-dente: pianificazione di utensili da un unico fornitore, durate utili oltremodo lunghe, utensili speciali realizzati su misura, massima precisione dimensionale e più valore aggiunto. Così definiamo l‘innovazione. Completamente integrata nei processi dei nostri clienti.

EDITO DAWalter AG Derendinger Straße 53D-72072 TübingenTel. +49 7071 701 0Fax +49 7071 701 [email protected]

RESPONSABILE PER I CONTENUTIMirko Merlo, Presidente di Walter AG

PROJECT MANAGEMENTIsabel Hornemann, Responsabile Marketing & Communications, Walter AG

COMMISSIONE DI REDAZIONEStefan Richter, Storymaker GmbH

REDAZIONE E REVISIONE TESTIStorymaker GmbHDerendinger Straße 50D-72072 TübingenTel. +49 7071 938 72 0Fax +49 7071 938 72 [email protected]

LAYOUTwww.blixen.eu

STAMPAWerbedruck GmbH Horst Schreckhase

CREDITS IMMAGINIfotolia gettyimagesPeder Iblher, Blixenimages.de Richard LäpplePat NehlsMartin SchreyerErich SchwabWalter AG

CITAZIONE DELLE FONTITutti i prodotti menzionati sono marchi, registrati o non registrati, delle relative Ditte. La riproduzione è consentita esclusivamente previa autorizzazione scritta da parte dell’editore. Printed in Germany 625 4557 (07/2012) IT

_ CoLopHoN

HIGH PERFORMANCE 01|2012 WALTER NEL MoNDo

Una mail dal ...

Waukesha, Wisconsin

(STATI UNITI)

Patrick Nehls Product Manager Walter USA LLC, Waukesha Wisconsin08.05.2012, 5:03 Re: Le vostre domande riguardanti gli affari negli Stati Uniti

Egregio Collega, Rispondo con piacere alle Sue domande.

Come si differenzia, negli Stati Uniti, il settore dell’asportazione del truciolo dai mercati degli altri Paesi?

Negli Stati uniti abbiamo due unità di misura: il sistema in pollici, più diffuso, e quello metrico. Dobbiamo, quindi, essere “bilingue” e comprendere entrambi i sistemi, in base alle esigenze dei Clienti. Oltre a ciò, abbiamo norma-tive industriali diverse a seconda del settore: la AISI per l’industria dell’acciaio e la SAE per il settore automobilistico, che si differenziano per funzionalità e atten-zione ai dettagli. Quando con i Clienti discutiamo di prodotti, dobbiamo quindi confrontare tali normative ed impegnarci a trovare le soluzioni appropriate.

Quali esigenze hanno i Suoi Clienti statunitensi?Spesso mancano maestranze qualificate: abbiamo troppo poche nuove

leve nell’industria della produzione. Di conseguenza, gran parte dell’industria di costruzione utensili e stampi si è spostata all’estero, dove vi sono più giovani nella forza lavoro e i costi di produzione sono più bassi. Tuttavia, stiamo agendo per contrastare questa tendenza, in modo da mantenere concorrenziali i nostri Clienti statunitensi. Ad esempio, con consegne estremamente veloci: quando un Cliente deve sostituire un utensile, esso viene sostituito generalmente entro una giornata. Ciò fa risparmiare denaro, poiché la produzione viene interrotta sol-tanto per poco tempo e poiché i Clienti non necessitano di un proprio magazzino ricambi. Tuttavia, sappiamo di non essere l’unico fornitore del mercato: per que-sto vogliamo essere quello più apprezzato. E penso che, spesso, sia proprio così, grazie alla nostra trasparenza e flessibilità.

Potrebbe darci un paio di consigli su come comportarsi con gli uomini d’affari statunitensi?

Già all’interno degli Stati Uniti stessi troviamo differenze regionali: comprenderle e tenerle presenti contribuisce notevolmente ad un buon legame con il Cliente. In linea di massima, gli uomini d’affari statunitensi sono più informali rispetto ai colleghi europei o asiatici.

Last but not least: Che cosa rende così speciale Walter USA?Walter USA è un’azienda molto particolare: ad esempio, nel Reparto

Assistenza Clienti abbiamo colleghi francofoni e ispanofoni, in modo da age-volare la comunicazione con i nostri Clienti canadesi francofoni o messicani. Abbiamo una squadra attiva e ben preparata. Sotto il tetto Walter, da piccola azienda familiare siamo diventati un attore importante nell’industria nordame-ricana della lavorazione del metallo.

Un’altra particolarità americana sono i percorsi di vendita: in altri mercati, Walter opera spesso per vendita diretta, mentre qui, di regola, ci appoggiamo ad un’ampia rete di rivenditori. Dobbiamo quindi accertarci che il rivenditore cono-sca i nostri prodotti quanto noi e che ne riconosca il valore aggiunto.

Un caro saluto ai lettori da Waukesha Wisconsin,Patrick Nehls,Product Manager Walter USA, LLC

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Foto: fotolia, Patrick Nehls

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HIGH PERFORMANCE 01|2012

GENTILI LETTRICI, CARI LETTORI,

In qualità di competence leader nella lavorazione dei metalli, noi di Walter non dobbiamo soltanto offrire una produzione innova-tiva e il massimo livello di performance: siamo infatti convinti che utensili di prim’ordine si possano realizzare soltanto con processi d’eccellenza, nel quadro di una rete di produzione efficiente e composta dai collaboratori più qualificati del settore. Qualora tra-scurassimo uno solo di questi fattori, non potremmo raggiungere l’obiettivo di una competence leadership duratura e sostenibile.

La sostenibilità è un argomento cruciale di questo nuovo numero di HIGH PERFORMANCE, la rivista per i nostri Clienti, e anche per la strategia aziendale di Walter. Dobbiamo sviluppare soluzioni sostenibili per i nostri processi e, con i nostri utensili e i nostri servizi di processo, dobbiamo consentire ai nostri Clienti di padroneggiare, a loro volta, le sfide di mercati in rapido cambia-mento – ad esempio, con le nostre offerte di ricondizionamento o di recycling.

Per tale ragione, dall’autunno 2011, anche Walter è membro dell’iniziativa per la sostenibilità Blue Competence dell’Associa-zione Tedesca Industrie Meccaniche (Verband Deutscher Maschi-nen- und Anlagenbau, VDMA). Blue Competence ha definito chiari criteri e standard di sostenibilità, cui deve adempiere ogni azienda

che intenda aderire all’iniziativa. Fin dal primo momento, in occa-sione della Fiera di settore EMO, le aziende partecipanti erano già 30. Obiettivo dell’iniziativa è offrire massima trasparenza e mas-simo orientamento a tutti quei Clienti che badino alla sostenibilità nella scelta dei loro fornitori e processi. Altro obiettivo è sviluppare in modo armonizzato soluzioni che sfruttino energia e risorse con grande efficienza, riducano al minimo le emissioni e massimizzino la produttività.

In questo numero di HIGH PERFORMANCE vi presenteremo alcuni esempi del nostro concetto di sostenibilità: vi porteremo con noi nel più moderno stabilimento d’Europa per inserti a fissaggio meccanico, il nostro stabilimento di Münsingen, dove molti processi già si svolgono all’interno di appositi circuiti. Vi mostreremo, inoltre, la nostra competenza nelle soluzioni di lavorazione per il settore energia, che richiede prodotti dal rendimento sempre maggiore. I nostri marchi Walter, Walter Titex e Walter Prototyp sono lo stan-dard in molte applicazioni anche nel settore energetico. Chiedete ai nostri Specialisti e Funzionari di Vendita, se desiderate sapere come possiamo rendere più efficienti anche i vostri processi.

Vi auguro una piacevole lettura

Foto: Walter AG

MIR

KO

ME

RLO

Presidente di Walter A

G dal 2012

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EDITORIALE

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DMG_MORI_DMU_DMC_FD_duoBLOCK_216x280_it:Layout 1 22.03.2012 9:33 Uhr Seite 1

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INDICE

INDICE _ COMPETENZA 6 COMPETENZA IN CIÒ CHE FACCIAMO Uno sguardo al di là di Walter.

_ L’AZIENDA 8 CIRCUITO CHIUSO Come deve presentarsi una fabbrica nel XXI secolo? Una possibile

risposta: come lo stabilimento per inserti a fissaggio meccanico Walter di Münsingen.

12 “ORA HA TROVATO IL SUO UTENSILE” La sigla “GPS” ha sempre qualcosa a che fare con la navigazione.

Walter GPS è il nuovo sistema informatico di selezione utensili, che sostituisce il TEC-CCS.

14 NEWS

_ L’ARGOMENTO 16 “LA “BIODIVERSITÀ” DELLE TURBINE È DESTINATA AD AUMENTARE”

Intervista al Prof. Jeschke, Istituto Propulsioni a Getto e Macchine a Turbina della Scuola Superiore Tecnica (RWTH) di Aquisgrana

18 WALTER: AVANTI TUTTA! Nel mondo intero, quello della produzione di energia è un settore in

crescita; per contro, esso è sottoposto a forti pressioni per l’innova-zione. Già da anni, Walter si è quindi posizionata come azienda forni-trice di nuove soluzioni per i costruttori di turbine.

22 “OH, PINO...” AL TOP DELLA FORMA! In Svizzera, Alstom, costruttore di macchine per il settore energia,

realizza rotori per turbine a vapore e a gas fino a 1.100 megawatt di potenza. Con uno specialista Walter sempre presente in loco.

_ TECNOLOGIA 26 MOSTRARE I DENTI Le giranti eoliche giocano un ruolo importante nella svolta energetica

che la Germania intende attuare. Ma questa è soltanto una delle ragioni per cui Walter sta estendendo la propria offerta per la fresatura di dentature.

28 SOPRA LA MEDIA Fin dagli anni Settanta, i materiali da taglio rivestiti hanno rivoluzionato

la lavorazione dei metalli. Con la tecnologia Tiger·tec® Silver, Walter dà un nuovo impulso all’ingranaggio delle innovazioni.

30 UTENSILI CON IMPRONTE DIGITALI Negli ultimi decenni, con l’aumentare delle applicazioni possibili, è

repentinamente cresciuto anche il numero degli utensili di asporta-zione. Walter Tool·ID aiuta gli utenti a mantenere tutto sotto controllo.

32 LA GIUSTA APPLICAZIONE Walter detta le tendenze nell’intero settore. Dietro ad un tale balzo

tecnologico si cela un Reparto Sviluppo con nomi di prim’ordine.

34 IL NUOVO SINONIMO DI VELOCITÀ Con il sistema di ordinazione e produzione Walter Xpress, ogni Cliente

ottiene più velocemente il proprio utensile speciale.

_ WALTER 35 UNA MAIL DAL WISCONSIN (STATI UNITI) NEL MONDO Di Pat Nehls, Product Manager Walter USA LLC, Waukesha Wisconsin

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HIGH PERFORMANCE 01|2012 COMPETENZA

COMPETENZA IN CIÒ CHE FACCIAMOUNO SGUARDO AL DI LÀ DI WALTER.

Foto: n.n.

L’INTERVISTA QUATTRO DOMANDE A MARC KIENZLEN

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WALTER si definisce competence leader nel proprio settore. Tale ambizione poggia su collaboratori altamente qualificati, su prodotti di prim’ordine, su processi d’eccellenza e su una rete di produzione efficiente. Ma che cosa significa la parola “competenza” negli altri settori? HIGH PERFORMANCE ha rivolto la domanda a Marc Kienzlen, molitore di Unterjesingen, località nei pressi di Tübingen, patria d’origine di Walter AG.

Foto: Erich Schwab

Signor Kienzlen, che cosa distingue la qualità della Sua farina?

Acquistiamo esclusivamente cereali della migliore qua-lità, direttamente dall’agricoltore della zona. Cereale che, poi, immagazziniamo nei nostri silo, essiccandolo, ventilandolo e raffrescandolo con aria fredda fino a 10 gradi. In questo modo possiamo conservarne le sostanze nutritive: i grassi conte-nuti nelle granaglie non irrancidiscono e i parassiti, come la tignola della farina o la calandra del grano, vengono mante-nuti a debita distanza. All’interno del silo bilanciamo quindi le varie componenti di umidità del cereale, cosa importante per le lavorazioni successive. Mentre nel nostro caso l’essiccazione avviene esclusivamente con aria fredda, per le grandi industrie di molitura tale processo sarebbe troppo costoso: esse, quindi, utilizzano prodotti chimici.

Inoltre, provvediamo a contenere il più possibile i tra-gitti di trasporto: a tale scopo abbiamo avviato il progetto di partnership “Tü-Korn” (Granella di Tübingen), grazie al quale appena 15 km separano il cereale dal pane che diventerà.

Che cosa significa la parola “competenza” nel Suo settore?È un ambito in cui conta non solo la formazione, ma anche

una solida esperienza. La competenza, comunque sia, deve sem-pre crescere, indipendentemente dal tipo di attività: quando intendiamo creare un nuovo tipo di farina, innanzitutto mio padre la utilizza per cuocere al forno, per comprendere a che cosa sia adatta. La prima unità di misura della competenza, infatti, è sempre la soddisfazione del Cliente. Pertanto, siamo costantemente alla ricerca di nuove tendenze, ad esempio per le miscele di cottura pronte per il pane.

Nel settore alimentare è particolarmente importante custodire le tradizioni, poiché questo parla al cuore dei Clienti; tuttavia, al contempo occorre aprirsi a nuove tecnologie e a nuovi processi produttivi. Le antiche travi che vedete qui nel nostro mulino, ad esempio, danno all’ambiente quel tocco

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HIGH PERFORMANCE 01|2012 COMPETENZA

d’altri tempi che molti nostri Clienti apprezzano. E qualche volta, le antiche tradizioni vengono persino fatte rivivere: attualmente, ad esempio, lavoriamo più che in passato con i vecchi macinatoi in pietra, più adatti alla farina integrale rispetto a tanti macinatoi in acciaio. Per contro, restiamo al passo coi tempi, puntando su efficienti macinatoi dotati di sen-sori, che funzionano soltanto nelle ore notturne, per sfruttare le tariffe ridotte di quegli orari: in casa c’è un po’ di baccano, d’ac-cordo; tuttavia, poiché siamo un’azienda di produzione e non un museo della molitura, dobbiamo ragionare in base a criteri di economicità.

Dietro al Suo mulino vivono anche polli e maiali: si tratta di un necessario “arrotondamento”?

Sì e no: da sempre i molitori tengono con sé anche animali, per poter recuperare i residui di lavorazione. Per così dire, le aziende di molitura funzionano “a circuito chiuso”, in quanto non resta alcun rifiuto. Pertanto, padroneggiamo tutte le fasi di processo che portano ad una buona farina. Inoltre, proprio come Walter, siamo un’azienda della Svevia: qui non si spreca nulla e si investe soltanto in ciò che possa dare un ritorno.

Come si svolge la formazione di un molitore? E soprattutto, in quale modo Lei si mantiene aggiornato nel Suo lavoro?

In Germania vi sono due scuole per molitori: io ho frequen-tato quella di Stoccarda. La formazione dura tre anni; io ho otte-nuto il mio titolo di studio nel 1992, dopo due anni e mezzo. A suo tempo mi classificai come il migliore fra i giovani molitori tedeschi: ricevetti quindi una borsa di studio, grazie alla quale ho poi acquisito anche il mio know-how di economia aziendale. Per quanto mi riguarda, mi mantengo aggiornato costante-mente: leggo riviste specializzate e frequento i seminari orga-nizzati dall’Associazione Tedesca dei Molitori o da costruttori di macchine per il settore. Ai miei tempi, al nostro corso per molitori eravamo in diciotto; attualmente, a Stoccarda, vi sono tre classi con circa sessanta allievi. Il profilo professionale del molitore, infatti, è cambiato nel frattempo: i molitori di oggi sono tecnici di processo altamente specializzati, le cui cono-scenze riguardo a cereali, caffè, tè, foraggi ed oli, nonché riciclo di materiali, sono molto richieste.

L’Associazione Tedesca dei Molitori – Verband Deutscher Mühlen e. V. (VDM) – conta attualmente circa 500 aziende di molitura cereali in tutta la Germania, dalle ditte artigianali fino a grandi industrie del settore. Gli incontri specialistici dell’Associa-zione vertono, ad esempio, sulla qualità di cottura di varie tipologie di cereale, oppure sulle caratteristiche delle sostanze nutri-tive. La VDM si impegna per promuovere le nuove leve e impiegare le più recenti tecno-logie di molitura. Attualmente, in Germania sono attive 580 aziende di molitura, che danno lavoro a 6.000 persone.

www.mein-mehl.de

UN MOLITORE DI GRANDE COMPETENZAMarc Kienzlen, 36 anni, ha acquisito dal padre a fine 2011 la Ditta Unterje-singer Getreidemühle (Azienda Moli-tura Cereali Unterjesingen). Il mulino è proprietà di famiglia dal 1872 e il corpo centrale dell’edificio risale a 500 anni fa. Nell’attiguo “Mühlelädle” (“Spaccio

del Mulino” in dialetto svevo), Kienzlen e la sua famiglia rivendono, oltre alla loro farina, vari tipi di miscele di cot-tura pronte, le rinomate lenticchie dell’Alb, muesli ed altri prodotti natu-rali. Nel quadro di un’unione regionale con agricoltori e fornai, Kienzlen punta su un’economia sostenibile e sulla migliore qualità.

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L’AZIENDA

I VALORI che più contano, come sempre, sono quelli celati all’interno. È un concetto, questo, di cui Helmut Gastel, Direttore Manutenzione Walter a Münsingen, è ben certo: il “suo” stabili-mento, infatti, è considerato il più moderno impianto d’Europa per la produzione di inserti a fissaggio meccanico, sebbene i visitatori, ad una prima occhiata, non lo notino. Walter ha infatti stanziato dieci dei 30 milioni di euro finora investiti a Münsingen in tecno-logie e processi ecosostenibili. Certo, le leggi richiedono tutto ciò in molti aspetti; per Walter, tuttavia, è un altro calcolo ad essere ancora più importante: solo chi impiega con efficienza energia e risorse si manterrà concorrenziale anche nel futuro. E solo chi produce con processi stabili può offrire ai propri Clienti qualità costante. “Soltanto in questo modo saremo all’altezza della nostra ambizione: essere competence leader nel settore degli utensili di asportazione”, ci dice il Direttore Manutenzione Gastel.

È proprio l’idea di mantenere i circuiti il più possibile chiusi a rendere efficiente una produzione: produzione che, nella nuova struttura di Münsingen, è iniziata nel 2007. Lo stabilimento è circon-dato da circuiti, alcuni dei quali quasi simili ad arterie o allo schema di un sistema nervoso. Helmut Gastel, naturalmente, è soprattutto orgoglioso della tecnologia dell’edificio: due centrali di riscalda-mento funzionano con bruciatori a regolazione continua, allacciati alla rete municipale del gas di Münsingen e dal rendimento pari al 95%. Combinando rivestimenti minerali per le pareti esterne e i tetti dei padiglioni e finestre ad alto isolamento, Walter consuma ora il 15% in meno di energia per il riscaldamento e, rispetto alla fabbrica precedente, ha potuto ridurre di un terzo le emissioni di CO2. Ciò è possibile soltanto con sistemi di recupero del calore, che

CIRCUITO CHIUSOCOME DEVE PRESENTARSI UNA FABBRICA NEL XXI SECOLO? UNA POSSIBILE RISPOSTA: COME LO STABILIMENTO PER INSERTI A FISSAGGIO MECCANICO WALTER DI MÜNSINGEN, NELLA REGIONE DELL’ALB SVEVO. Testo: Erich Schwab

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L’AZIENDA

gli inserti e il relativo rivestimento, come anche l’energia, sono enormemente rincarate e proseguiranno a farlo. Per tale ragione, fin dalla progettazione della nuova fabbrica, abbiamo verificato la massima sostenibilità di tutti i processi produttivi.”

MEGLIO PREVENIRE ...

In una gas farm accanto al padiglione, Walter conserva in grandi serbatoi tutti i materiali necessari per il rivestimento: argon o cloruro di titanio, ad esempio, più nove altri fluidi; non allo stato gassoso, bensì liquido: 1 kg di idrogeno, ad esempio, equivale a circa 12.000 litri allo stato gassoso. Ciò consente al fornitore di gas di rifornire lo stabilimento ogni tre settimane, anziché ogni due giorni come in precedenza. Viene ritrattato anche l’anello liquido basico necessario per il rivestimento, con cui vengono azionate le pompe per vuoto e neutralizzate le acque di scarico acide dei rivestimenti. Quanto ai gas di scarico del processo di rivestimento, appositi depuratori alcalini dell’aria di scarico li depurano ad un grado tale da consentirne senza problemi il rilascio nell’atmosfera.

Gli inserti a fissaggio meccanico, ottenuti a pressione da polveri metalliche e quindi sinterizzati, prima del rivestimento vengono, naturalmente, rettificati. L’alimentazione centralizzata dell’olio da rettifica per le relative macchine viene rabboccata in quantità minime: l’olio da rettifica esausto viene, infatti, comple-tamente filtrato. L’olio così depurato raggiunge una qualità addi-rittura superiore a quella iniziale, senza richiedere l’aggiunta di sostanze chimiche o acqua. >

sottraggono il calore stesso dall’aria viziata dei padiglioni per riscal-dare l’aria esterna in ingresso. Inoltre, l’energia termica creata dalla generazione di aria compressa viene convogliata verso il sistema di riscaldamento e verso l’impianto di produzione dell’acqua calda. L’a-ria esterna affluisce da bocchette prossime al pavimento, ossia dove più occorre a uomini e macchine, condizionata in modo da assicurare il benessere in estate come in inverno. Nella stagione calda, Walter impiega impianti di refrigerazione adiabatici, che consumano il 40% di corrente in meno rispetto ai normali condizionatori.

Tutte le pompe per riscaldamento, acqua calda e impianti di produzione sono in corso di sostituzione con modelli che con-sumano fino al 35% di corrente in meno. Un circuito dell’acqua interno allo stabilimento ottiene da 100 litri di acque di scarico 50 litri di acqua dolce depurata. La pioggia che cade sui tetti dei padi-glioni non viene immessa nel canale delle acque di scarico, bensì in bacini di ritenuta sul lato Sud dell’area di stabilimento, in cui l’ac-qua piovana può disperdersi nelle acque sotterranee, oppure eva-porare: il ciclo naturale dell’acqua viene quindi a chiudersi.

UNA PROGETTAZIONE PER CIRCUITI DI MATERIALI

Con lo stabilimento di Münsingen, Walter può ora competere per i migliori inserti a fissaggio meccanico e non sul prezzo per la fabbrica più moderna. Che i due aspetti siano comunque intercon-nessi, ce lo spiega Jochen Stadlbauer, Ingegnere Addetto ai Rive-stimenti: “Anche per i fluidi di produzione o per il flusso di materiali ragioniamo per circuiti: in questi ultimi anni, le materie prime per

Foto: Erich Schwab, Illustrazioni: Blixen

JOCHEN STADLBAUERrende efficienti i processi di rivestimento nello stabilimento di Münsingen

HELMUT GASTELdirige la manutenzione nel più moderno fra gli stabilimenti Walter

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L’AZIENDA

GERHARD SCHÜSSLERdirige il Reparto Gestione Qualità e Rischio di Walter

CINQUE MISURE PER SFRUTTARE CON EFFICIENZA ENERGIA E RISORSE NELLO STABILIMENTO WALTER PER INSERTI A FISSAGGIO MECCANICO DI MÜNSINGEN:

_ 1 I sistemi di recupero del calore sottraggono il calore stesso dall’aria viziata dei padiglioni per riscaldare l’aria esterna in ingresso

_ 2 Il calore creato dalla generazione di aria compressa viene impiegato per il riscaldamento e la produzione di acqua calda

_ 3 Durante l’estate, impianti di refrigerazione adiabatici con-sentono di ridurre i consumi elettrici del 40% rispetto ai comuni refrigeratori

_ 4 Graduale sostituzione di tutti i sistemi pompe, per rispar-miare fino al 35% di energia

_ 5 Recupero dall’olio di rettifica dei metalli nobili contenuti negli inserti a fissaggio meccanico

HIGH PERFORMANCE 01|2012

Nella gas farm vengono conservati undici tipi diversi di gas liquidi, indispensabili per rivestire gli inserti a fissaggio meccanico.

Moderne caldaie di combustione dal rendimento fino al 95%: il cuore delle due centrali di riscaldamento

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L’AZIENDA

Gli sfridi del processo di rettifica sono preziosi per Walter: dopo-tutto, anche qui sono contenuti metalli nobili.

Da ottobre 2011, Walter sta lavorando per implementare un sistema di gestione dell’energia. In altri termini, l’azienda s’im-pegna a rispettare apposite norme ambientali e di emissioni, ad analizzare costantemente i propri consumi energetici e di risorse e a tradurre in pratica le potenzialità di risparmio così individuate nei propri edifici e nei propri impianti. Senza tale gestione dell’e-nergia, dati i requisiti del Governo Regionale “rosso-verde” del Baden-Württemberg, Walter dovrebbe sopportare ogni anno tasse energetiche sempre maggiori. Anche per questo Walter è entrata a far parte di una rete regionale in cui 18 aziende industriali, coor-dinate da un fornitore di energia, si scambiano opinioni su come produrre di più con meno risorse. “La natura funziona a circuiti: per questo non crea rifiuti”, dichiara il Direttore Gestione Qualità Schüßler, “e anche noi possiamo copiare qualcosa da quest’esem-pio. Inoltre, trasferiremo molte delle esperienze raccolte qui anche agli altri nostri stabilimenti.” Münsingen riveste un ruolo pionieri-stico mondiale: gli investimenti, quindi, hanno dato i loro frutti. Il nuovo stabilimento per inserti a fissaggio meccanico Walter, per inciso, si trova in piena Riserva della Biosfera dell’Alb Svevo. _

UN RICICLO CHE ARRIVA FINO AL CLIENTE

> Per qualsiasi azienda, a maggior ragione se operante in Ger-mania, risparmiare energia e fluidi di produzione e al tempo stesso ridurre le emissioni non è un precetto del momento: nel XXI secolo, ciò è, di fatto, normale strategia aziendale. Per Walter, produttore di utensili, a ciò si aggiunge l’impiego più efficiente possibile dei preziosi materiali utilizzati: gli inserti a fissaggio meccanico sono infatti composti da tungsteno, vari tipi di carburi e cobalto, abbi-nati in composizioni gelosamente custodite. Nelle produzioni di Münsingen, sfridi e scarti di questi metalli duri vengono già oggi recuperati e rigenerati come polveri o fanghi. Ma non è tutto: Gerhard Schüßler, Direttore Gestione Qualità e Rischio di Walter, afferma: “Per il futuro, vogliamo coprire fino al 50% del nostro fab-bisogno di materie prime da materiali riciclati internamente. Riac-quisteremo tali materiali dai nostri Clienti, sottoponendoli quindi a rilavorazione.” Tutto ciò richiede investimenti, ma rafforza la fideliz-zazione del Cliente.

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Molti circuiti richiedono un gran numero di pompe: anche in questo caso, si può risparmiare fino al 35% di energia.

www.biosphaerengebiet-alb.de

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“ORA ha trovato il Suo utensile”: questa la frase che dovrebbe risuonare dal computer, similmente ai sistemi di navigazione delle auto. Walter GPS, tuttavia, ha rinunciato alla

più o meno rassicurante voce femminile: il nuovo sistema di sele-zione utensili Walter GPS si distingue per altre funzioni e infor-mazioni. “Con questo nuovo sistema intendiamo offrire sempre ai nostri Clienti la soluzione di utensili più economica”, afferma

Jochen Vogel, membro del Gruppo di Progetto Systems, “per tutti i nostri marchi: con Walter Titex e Walter Prototyp, come anche con gli ottimali utensili ad inserto del marchio Walter. La ricerca di un utensile deve sempre iniziare dalla concreta applicazione del Cliente; con pochi clic del mouse, guidiamo quindi il Cliente verso l’utensile più adatto, fornendogli al contempo molte altre informa-zioni per un impiego ottimale.”

LA SIGLA “GPS”, SI SA, HA SEMPRE QUALCOSA A CHE FARE CON LA NAVIGAZIONE. CIÒ VALE ANCHE PER WALTER, SEBBENE IN QUESTO CASO “GPS” STIA PER “GLOBAL PRODUCTIVITY SYSTEM”. WALTER GPS È IL NUOVO SISTEMA INFORMATICO DI SELEZIONE UTENSILI, CHE SOSTITUISCE IL TEC-CCS. Testo: Erich Schwab

ORA HA TROVATO IL SUO UTENSILE

Foto: Martin Schreyer

L’AZIENDA

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Walter ha in catalogo 49.000 utensili di asportazione. Con Walter GPS, il costruttore di utensili di precisione di Tübingen offre ora ai propri Clienti il sistema di selezione di nuova generazione. Il sistema riduce sistematicamente il numero di utensili necessari per una lavorazione, facendo risparmiare tempo, risultando chiaro e univoco e riducendo gli errori, con metodologie collaudate da anni. Dopotutto, Walter GPS si è basato sul precedente sistema TEC-CCS, ma offre molte nuove funzioni. “Nello sviluppare il nuovo sistema, abbiamo rivolto particolare attenzione alla semplicità di utilizzo”, ci spiega l’esperto GPS Jochen Vogel: “una Guida utente poco chiara può infatti portare al risultato sbagliato, causando seccature e costi.” A differenza di altri sistemi di selezione utensili sul mercato, in Walter GPS, una volta selezionato il materiale, l’a-spetto centrale non è il tipo di lavorazione, ad esempio la fresatura o la foratura, bensì il concreto caso applicativo del Cliente. Succes-sivamente, il sistema richiede informazioni sulle condizioni quadro geometriche: in tale ambito, Walter GPS consente anche di immet-tere tolleranze e particolarità specifiche, quali ad esempio ingressi obliqui o fori trasversali.

Walter GPS fornisce importanti informazioni sugli utensili individuati e sui relativi ambiti d’impiego: ad esempio, parametri di

L’AZIENDA

A differenza di altri sistemi di selezione utensili sul mer-cato, Walter GPS si basa sulla concreta applicazione previ-sta. Successivamente, i Clienti specificano il materiale da lavorare.

Foto: Walter AG

CON IL NUOVO SISTEMA WALTER GPS INTENDIAMO OFFRIRE SEMPRE AI NOSTRI CLIENTI LA SOLUZIONE DI UTENSILI PIÙ ECONOMICA. Jochen Vogel,

membro del Gruppo di Progetto Systems, Walter AG

taglio, calcoli di economicità o la tipologia di lubrificazione ottimale. Il sistema consiglia inoltre la strategia di lavorazione ottimale e visualizza i costi di ciascuna operazione di lavorazione. Walter GPS consente inoltre di collegare fra loro fasi di lavorazione successive. Consideriamo un esempio: mentre cercano l’utensile ottimale per una certa filettatura, i Clienti possono anche visualizzare la relativa punta per fori di maschiatura. In tale fase sono inoltre visualizzabili risultati specifici, quali la durata utile e i parametri di taglio. Opzio-nalmente, è poi possibile immettere il tipo di macchina impiegato e i relativi parametri: Walter GPS considererà tali informazioni nel determinare la soluzione di utensili più idonea, adattando i para-metri di taglio alla macchina del caso.

“La nostra competence leadership nell’asportazione del tru-ciolo si basa non soltanto su validi utensili, ma anche su un service completo, proprio come Walter GPS”, afferma il Dr. Peter Müller, Manager R&D Utensili di Foratura di Walter. La prima versione di Walter GPS, presentata alla Fiera di settore EMO 2011, consente la ricerca di utensili per filettatura interna e foratura. Il sistema viene ora gradualmente esteso, in modo da comprendere utensili per filettatura esterna, allargatura, fresatura e tornitura. A breve, Walter GPS vedrà un primo aggiornamento. _

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L’AZIENDA

NEWS WALTER DÀ UN NUOVO TOCCO DI

COLORE ALLA PARTITA

Con Walter Color Select, confondere gli utensili non è più possibile: un’apposita codifica cromatica mostra infatti ai Clienti per quale materiale sia progettato un dato utensile di foratura. I rivestimenti colorati degli inserti di foratura fungono, inoltre, da indicatori di usura. Color Select previene i danni causati dall’im-piego di utensili errati, aumentando in tal modo la sicurezza di processo; inoltre, i rivestimenti di alta qualità assicurano un com-portamento all’attrito ottimale. _

www.walter-multiply.com

UNA “REVISIONE GENERALE” SENZA SOSTE

Con Walter X-Change 24, Walter estende la propria offerta di servizi: i Clienti possono ora segnalare utensili Walter usurati per richiederne la rilavorazione, noleggiando utensili sostitutivi per colmare la temporanea lacuna. Gli utensili sostitutivi vengono con-segnati entro un giorno e sono utilizzabili per tutto il periodo di rilavorazione. Le aziende di asportazione del truciolo, quindi, non devono più mantenere scorte di utensili propri per mantenersi pro-duttive anche durante il “ricondizionamento”. Gli specialisti di Wal-ter X-Change 24, inoltre, approfittano del prelievo per verificare se nelle scorte del Cliente vi siano altri utensili da ricondizionare. _

WALTER MULTIPLY PER L’AZIENDA RUSSA AVTODIZEL

Nei prossimi anni, il costruttore di motori russo Avtodizel realizzerà modernissimi motori Diesel con utensili Walter AG. In tale ottica, Walter non soltanto vende i propri utensili, ma, con la propria offerta di servizi Walter Multiply, provvede anche al moni-toraggio permanente, via software, della produzione e, laddove necessario, alla sua ottimizzazione. I collaboratori Walter in loco, inoltre, contribuiscono in modo determinante alla formazione e al perfezionamento dei colleghi in forza ad Avtodizel, con sede nella città russa di Jaroslavl. _

Cliente

Segnalazione del fabbisogno di utensili a Walter Multiply1

Confezionamento degli utensili usurati nella cassetta di spedizione gratuita3

Prelievo della cassetta di spedizione come da accordi

4

Consegna Express, entro 24 ore, degli utensili sostitutivi,

con qualità Original Walter Titex

2

24h

_ 1

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L’AZIENDA

IL PROGETTO DI FORMAZIONE ENERGY

Il progetto di formazione del 2011 per gli apprendisti Walter della sede centrale di Tübingen si è incentrato sulle energie rinnovabili. Ne è risultata una piccola centrale eolico-solare, abbi-nata ad un impianto fotovoltaico e destinata ad alimentare le due colonne pubblicitarie illuminate all’ingresso dell’azienda. Gli appren-disti hanno presentato il loro progetto alla Walter Energy Conven-tion di novembre 2011. _

UN UTENSILE È UNO STRUMENTO

In qualità di competence leader per la lavorazione dei metalli, Walter ben conosce il metallo. Con il progetto “Walter Metal Music”, il costruttore di utensili interpreta il proprio rapporto con questa materia prima in modo totalmente nuovo: musicisti pro-fessionisti hanno dato un’anima al suono di utensili e macchine, creando in tal modo i “Walter Metal Sounds”. I file audio sono disponibili in Internet: i compositori dilettanti ne potranno trarre proprie melodie – pardon, propri brani – e diffonderle tramite Face-book ed altre piattaforme. Alla Fiera di settore EMO 2011, presso lo stand Walter si è inoltre tenuto un concerto dal vivo. L’intero pro-getto è documentato in un video. _

SEMINARI PER UNA MAGGIORE PRODUTTIVITÀ

In collaborazione con il costruttore di macchine DMG, Walter offre seminari di perfezionamento volti ad ottimizzare la produ-zione. L’offerta, rivolta ai direttori tecnici come agli utenti, tratta tematiche generali dell’asportazione del truciolo e altre più spe-cialistiche e per settori specifici. Tutti i seminari si tengono presso gli stabilimenti DMG. Un elemento importante sono le dimostra-zioni pratiche degli utensili Walter sulle macchine DMG. Con questi seminari in collaborazione, i Clienti possono sfruttare il know-how di due importanti leader tecnologici nella lavorazione dei metalli. _

INNOVAZIONI NEL SETTORE DEGLI UTENSILI VISTE DA VICINO

Walter presenta regolarmente innovazioni di prodotto alle fiere internazionali di utensili:

10-15 SETTEMBRE 2012 | IMTS | CHICAGO STATI UNITI

L’International Manufacturing Technology Show è la mag-giore Fiera delle tecniche di produzione dell’Emisfero Occiden-tale.

18-22 SETTEMBRE 2012 | AMB | STOCCARDA GERMANIA

L’Esposizione Internazionale delle Lavorazioni del Metallo è la Fiera di settore di riferimento per la Germania e si tiene a Stoccarda con cadenza biennale. Partecipazione dell’edizione 2010: 1.350 espositori.

www.amb-messe.de

01-06 NOVEMBRE 2012 | JIMTOF | TOKYO GIAPPONE

La Japan International Machine Tool Fair, forte di cin-quant’anni di tradizione, è la maggiore Fiera di settore in tutta l’Asia.

www.jimtof.org

www.walter-metal-music.com

www.imts.com

E V E N T I

http://goo.gl/O1s9k

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HIGH PERFORMANCE 01|2012 L’ARGOMENTO

“LA “BIODIVERSITÀ” DELLE TURBINE È DESTINATA

AD AUMENTARE”

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PROF. PETER JESCHKEIstituto Propulsioni a Getto e Macchine a Turbina della Scuola Superiore Tecnica (RWTH) di Aquisgrana

Professor Jeschke, quali sono attualmente i fattori determinanti per i costruttori di turbine a vapore e a gas e per i gestori di cen-trali?

Anche nel lungo termine, i costi di gas, carbone e petrolio sicuramente non caleranno. Pertanto, il rendimento termico è un parametro importante per l’economicità delle turbine a gas o a vapore. A ciò si aggiungono i requisiti di legge, vigenti in molti Paesi, volti a ridurre le emissioni di CO2. I livelli di rendimento di compressori e turbine, comunque, sono già decisamente elevati: i compressori arrivano al 90%; con le turbine ci avviciniamo al 95. In altri termini, gli ulteriori miglioramenti di questi apparec-chi, denominati “turbomacchine”, saranno nell’ordine dei decimi di punto. I costruttori, quindi, puntano sempre maggiormente sulle dimensioni, poiché le dimensioni portano rendimento: non a caso, le più grandi turbine a gas sono quelle che presentano anche i rendimenti maggiori, come nel caso della SGT5-8000H di Siemens. Soltanto le macchine più grandi consentono di aumen-tare ulteriormente pressioni e temperature all’ingresso turbina, aumentando quindi anche il rendimento termico. A tale scopo, tuttavia, i costruttori di turbine necessitano di materiali più resistenti alle alte temperature rispetto a quelli finora utilizzati; inoltre, questa seconda sfida richiede una lavorazione adeguata-mente efficiente.

La quota di corrente generata con processi rinnovabili aumenterà costantemente a livello mondiale; tuttavia, occorre-ranno ancora molti anni prima che moduli fotovoltaici e giranti eoliche bastino a placare la crescente fame di elettricità di una popolazione in crescita. Le turbine, quindi, non sono affatto fuori moda: può confermarcelo?

Prima di tutto, una considerazione: anche in futuro ci occorreranno centrali convenzionali dotate di turbine, per l’a-limentazione del carico di base. E per compensare le irregola-rità di erogazione delle fonti rinnovabili, esse dovranno potersi impiegare in modo flessibile. In altre parole, le turbine a gas e a vapore dovranno avere elevati rendimenti in carico parziale, sop-portare maggiori velocità di variazione del carico e – penso, ad esempio, a nuovi combustibili come il gas sintetico e il biogas – tollerare caratteristiche di combustibili diversi. In futuro, i parchi eolico potrebbero essere integrati da numerose piccole turbine a gas, da attivare in sequenza in proporzione al calare del vento. Una centrale combinata di questo genere, composta da turbine eoliche e a gas, può erogare energia elettrica in modo continuo: i suoi gestori, quindi, possono offrire ai Clienti un alto grado di sicurezza nell’erogazione stessa. L’esempio appena menzionato parla a favore di turbine a gas e a vapore piccole e di ridotta complessità. La “biodiversità” delle turbine è quindi destinata ad aumentare: da quelle più grandi e complesse a quelle più pic-cole e semplici. E sebbene la quota di energia elettrica da fonti rinnovabili aumenterà, le centrali termiche a turbomacchine ci occorreranno ancora per molto tempo; peraltro, gli stessi sistemi eliotermici e geotermici, come anche le centrali a biomasse, si basano su turbine.

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L’ARGOMENTO

IN QUALE DIREZIONE STANNO EVOL-VENDO LE TURBINE A GAS E A VAPORE? E QUALI REQUISITI NE RISULTANO PER LA LORO REALIZZAZIONE? ABBIAMO INTERVISTATO AL RIGUARDO IL PROF. PETER JESCHKE, DELL’ISTITUTO PRO-PULSIONI A GETTO E MACCHINE A TURBINE DELLA SCUOLA SUPERIORE TECNICA NORD RENO-VESTFALIA (RWTH) DI AQUISGRANA. Intervista: Erich Schwab

Se le dimensioni e le varianti di turbine sono sempre più svariate, nel lungo termine i costruttori produrranno soltanto piccolissime serie?

La tendenza verso una maggiore varietà comporterà, nella produzione, lotti di dimensioni sempre minori. Nel lungo termine, ai costruttori competitivi occorrerà un parco macchine di concezione flessibile e utensili di tecnologia adeguata. Data la complessità sempre maggiore, o quantomeno invariata, dei componenti, e la sempre minore dimensione dei lotti, saranno molto importanti anche processi di messa a punto brevi e pre-cisi. Gli specialisti definiscono tutto ciò “capacità first-time-right”. Costosi blisk per compressori, come anche gradi stadi finali di turbine a vapore, già attualmente vengono prodotti in numeri di pezzi ridottissimi – con una percentuale di scarti consentita pari allo 0%. Ai costruttori occorrono, quindi, pro-cessi di produzione adattabili, che assicurino con esattezza tale grado di affidabilità e con tutti gli aspetti a corollario: ad esem-pio, una catena CAE-CAD-CAM chiusa e flessibile, oppure un sistema di Quality Management opportunamente adattato.

Ciò che Lei descrive suona come il meglio dei processi di produzione ad elevata produttività. Tali processi non sarebbero perfetti anche per requisiti come materiali costosi e di difficile lavorabilità, numeri di pezzi ridottissimi e tolleranza agli errori uguale a zero?

Teoricamente, sì; nella pratica, no e da molto tempo. Per-sonalmente sono colpito da quanta libertà consentano i pro-cessi generativi; tuttavia, queste giovani tecniche di produzione presentano ancora notevoli problemi: ad esempio, la precisione della forma e la qualità di finitura superficiale, ma anche la struttura dei materiali. Come processi di riparazione, per con-tro, sono già attualmente molto interessanti.

PUÒ SPIEGARCI CHE COSA È UN BLISK?

“Blisk” è un’abbreviazione dell’espres-sione inglese “Blade integrated disk”, che combina, quindi, i termini “pala” e ”disco”. Nella costruzione di turbine,

un blisk è quindi un disco in cui le pale, tradizionalmente applicate una per una, e il disco stesso sono realizzati in un solo pezzo, ottenuto dal tutto per fresatura. Il vantaggio con-siste nell’eliminazione dei piedi delle pale, con i conseguenti risparmi in spazi e costi di produzione. Un peso inferiore ed un minor carico centrifugo consentono una struttura di tur-bina più favorevole, soprattutto riguardo al compressore. La produzione di blisk, come la loro riparazione in caso di danni, sono molto laboriose.

I PROCESSI DI PRODUZIONE GENERATIVA

I processi di produzione generativa, denominati anche “Rapid Protot-yping”, sono processi volti ad una rapida ed economica realizzazione di modelli o di prototipi. La produzio-

ne, basata su un modello creato da un software strutturale, utilizza materiale informe (liquidi, polveri e simili) o di forma neutra (in nastri o in fili), che viene formato con prodotti chimici e/o fisici. Sebbene si tratti di processi a riproduzione di forma, allo scopo non occorrono stampi a fusione. I processi generativi comprendono, ad esempio, la stereolitografia, la fusione selettiva al laser, la sinterizzazione selettiva al laser, il Fused Deposition Modeling (modellizzazione a deposizione fusa), il Laminated Object Modelling (modellizzazione a depo-sizione laminare), il 3D Printing (stampa tridimensionale) e l’iniezione a gas freddo. L’economicità aumenta in proporzio-ne alla complessità; la necessaria precisione è assicurata da successivi processi di asportazione del truciolo.

Foto: Martin Schreyer

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L’ARGOMENTO

NEL MONDO INTERO, QUELLO DELLA PRODUZIONE DI ENERGIA È UN SETTORE IN CRESCITA; PER CONTRO, ESSO È SOTTOPOSTO A FORTI PRESSIONI DI INNOVAZIONE. GIÀ DA ANNI, WALTER SI È QUINDI POSIZIONATA COME AZIENDA FORNITRICE DI NUOVE SOLUZIONI PER I COSTRUTTORI DI TURBINE. Testo: Erich Schwab

AVANTI TUTTA!

Foto: images.de

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L’ARGOMENTO

I Clienti ci chiedono pertanto utensili dai processi estrema-mente sicuri e al contempo altamente efficienti. Non solo dati i pezzi da lavorare, spesso da oltre 100 tonnellate di peso; anche sotto il profilo tecnologico, sono in atto molti cambiamenti. Un esempio è la crescente popolarità delle centrali a gas: nuove tec-nologie hanno determinato un autentico boom nell’estrazione di gas naturale. A seguito di ciò, e data la discreta ecosostenibilità, l’esercizio di centrali a gas è diventato più interessante per i forni-tori di energia. Inoltre, le centrali a gas si possono avviare ed arre-stare in modo molto flessibile: tale qualità, ad esempio, è stata apprezzata in Germania durante il cambiamento della politica energetica seguito all’incidente alla centrale nucleare nipponica di Fukushima. Le centrali a gas sono altresì ben adatte a compensare picchi di consumo energetico per i quali non basti l’energia eolica o solare. Ora, per contro, le turbine a gas sono tecnicamente più complesse di quelle a vapore, essendo dotate anche di una camera di combustione, similmente alle turbine aeronautiche. Le turbine a gas, inoltre, funzionano a temperature e a pressioni notevolmente maggiori rispetto alle turbine a vapore: ciò richiede altri materiali per rotori e carcasse. Al fine di aumentarne il rendimento, le nuove turbine presentano complesse geometrie delle pale, che meglio sfruttano la fonte energetica. “In questo mercato ci avvantaggiano le nostre esperienze di fornitore di utensili per l’industria aeronau-tica”, ci spiega Andreas Elenz: “in tale settore, infatti, già da molto tempo si punta all’efficienza nei consumi e si lavora con leghe resistenti alle alte temperature, ad esempio a base di nichel o di cobalto.” >

NIENTE di meno: per la metà del XXI secolo, il fabbisogno ener-getico globale è destinato a raddoppiare. Fino all’inconcepibile valore di 320.000 miliardi di kilowattora, almeno stando alle stime di un gruppo petrolifero multinazionale. Attualmente e nel pros-simo futuro, la parte del leone nel placare questa crescente fame di energia spetta ai combustibili fossili; tuttavia, si tratti di petrolio, gas, carbone o uranio, vale la stessa regola: le riserve non sono ine-sauribili. E siccome la fusione nucleare, che in teoria consentirebbe di ottenere energia illimitata dall’idrogeno con un processo analogo a quello del sole, sembra ancora lontana, occorre rendere più effi-cienti turbine e generatori. In caso contrario, la scarsità di energia potrebbe frenare la crescita ed il benessere delle popolazioni – cosa che il mondo occidentale potrebbe, forse, sopportare, ma non i Paesi in via di sviluppo.

In Walter, Andreas Elenz coordina un settore commerciale in cui simili scenari vengono studiati con attenzione: Ingegnere mec-canico, ha lavorato personalmente, per alcuni anni, alla costruzione di turbine, prima di passare nel 2005 alla sede Walter di Tübingen. Oggi, Elenz dirige un team di dodici specialisti di utensili, che ope-rano per i Clienti del settore energia. E per esperienza personale, l’ingegnere conosce le esigenze di tali Clienti: “Turbine e generatori vanno costantemente aumentando di dimensioni, poiché, oltre ad altri aspetti, le grandi dimensioni aumentano il rendimento”, ci dice Andreas Elenz. “Spesso, quindi, i componenti necessari vengono lavorati per mesi. E per i costruttori, i costi in gioco sono notevoli, se qualcosa nella lavorazione non va per il verso giusto.”

_ 2_ 1 UN ROTORE PER TURBINA: Le turbine a vapore sono tuttora la spina dorsale della produzione di energia nel mondo intero.

_ 2 VICINANZA AL PRODOTTO: Il Branch Manager Andreas Elenz conosce a fondo i prodotti dei suoi Clienti.

_ 1

IN QUALITÀ DI FORNITORE COMPLETO, OFFRIAMO UN INSIEME COMPOSTO DA MATERIALE DA TAGLIO OTTIMALE, CORPO UTENSILE AD ALTA PRECISIONE, ENGINEERING COMPLETO E LA MIGLIORE ASSISTENZA AL CLIENTE.

Foto: Erich Schwab, Martin Schreyer

Andreas Elenz, Branch Manager Energy, Walter AG

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L’ARGOMENTO

sgrossatura come di finitura.” A ciò si aggiunge un aspetto tipico di questo ramo: la quota di utensili speciali, qui fra il 30% ed il 40%, è relativamente elevata, poiché le stesse pale delle turbine, spesso, sono talmente particolari da poter essere prodotte soltanto in pochi pezzi.

Walter “sa” di turbine a vapore, turbine a gas, turbine per gigantesche centrali idroelettriche, riduttori e carcasse per impianti eolici e persino di apparecchiature per l’estrazione del petrolio. I componenti da lavorare sono rotori, pale, carcasse ed alberi per generatori, come anche cuscinetti e ruote dentate. Gli utensili più frequentemente utilizzati sono frese di ogni forma, con inserti o in metallo duro integrale. Importanti tecnologie di lavorazione sono poi la foratura, soprattutto profonda, la filet-tatura e la tornitura. Tipicamente, gli elementi torniti per il set-tore energia richiedono svariate operazioni di troncatura. Poiché i materiali da lavorare sono spesso molto costosi, nella produ-zione di turbine i pezzi di prova sono pressoché inesistenti. “In genere si prova sull’oggetto in lavorazione, in qualche punto fra i tagli di sgrossatura, in un campo di tolleranza dimensionale che non comporti danni”, ci spiega Sven Fromhold, tecnico applica-tivo per il Settore Energy presso Walter. Questi “tagli di prova” presuppongono, da un lato, grande fiducia da parte del commit-tente, dall’altro l’esperienza del fornitore di utensili: un rapporto che Walter cura, ad esempio, con il costruttore di turbine Alstom (vedi pagina 22). Le due aziende, infatti, sono partner da oltre vent’anni.

> Molto spesso, le pale delle turbine vengono ottenute per fresatura dal pezzo unico. In tale fase, fino all’85% della pala grezza viene sottoposta ad asportazione del truciolo. Qui risulta chiaro quanto gli utensili ed il processo di lavorazione siano impor-tanti per una produzione efficiente ed economica. Walter lavora quindi costantemente a soluzioni – non soltanto per gli utensili – che consentano velocità di taglio e avanzamenti maggiori. “Pun-tiamo sugli utensili rivestiti e, basandoci sulla tecnologia Tiger·tec, abbiamo i prodotti giusti al momento giusto”, dichiara Heiner Schelling, Engineering Manager Energy presso Walter; “tuttavia, dobbiamo anche mantenere bassa la temperatura dell’utensile.” I pezzi da lavorare a base di nichel, infatti, possono assorbire sol-tanto fra il 10% e il 20% del calore di lavorazione, oppure traspor-tarlo con il truciolo; il resto del calore va a carico dell’utensile. Nel tradizionale acciaio, il rapporto è inverso. Una soluzione potrebbe essere la refrigerazione esterna, ma in misura tale da evitare shock termici durante la lavorazione, ossia cretti nel materiale. In ogni caso, occorre che utensile, processo e macchina siano armonizzati al meglio e ottimizzati in base al pezzo da lavorare.

LA NECESSITÀ DI SOLUZIONI GLOBALI

Come in altri casi, anche il settore energia punta sempre più su fornitori che offrano soluzioni di respiro generale. Andreas Elenz ci dice: “I Clienti ci richiedono di elaborare soluzioni glo-bali per la realizzazione di singoli componenti, per lavorazioni di

Il pezzo da lavorare e gli utensili necessari: un rotore per turbina richiede la massima precisione, affinché tutto funzioni a dovere.

_ 6 FRESA A PROFILO WALTER PER SGROSSATURAper la semifinitura e la finitura del profilo del piede

_1 WALTER CUT CAPTO per l’esecuzione di cave di ancoraggio delle pale turbine e di scanalature per guarnizione

_2 UNA FRESA A CAMPANA WALTERper la sgrossatura delle cave curve delle pale turbine

_ 3 FRESA DI FINITURA SAGOMATA WALTER PROTOTYP IN HSS per la finitura del profilo

_ 4 FRESA A PROFILO WALTER per la finitura di scanalature rettilinee e curve

_ 7 WALTER TITEX ALPHA® 4 per l’esecuzione di fori passanti

_ 5 FRESA PER SPALLAMENTI RETTI WALTER XTRA·TEC® F4042per la sgrossatura, la semifinitura e la finitura

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L’ARGOMENTO

WALTER PUNTA SULLE PARTNERSHIP CON LE SCUOLE SUPERIORI

La lavorazione di pale per turbine è lo scopo di una partner-ship fra Walter e l’Istituto Tecniche di Produzione della Scuola Superiore della Sassonia Occidentale di Zwickau. Tale collaborazione ha anche previsto, recentemente, un test della nuova fresa modulare ConeFit™

di Walter. Questo sistema di utensili è composto da testine di fresatura intercambiabili in metallo duro integrale, che ven-gono avvitate su codoli di vari tipi mediante una filettatura conica di precisione. Durante appositi test di fini-tura delle pale, docenti e studenti di Zwickau hanno potuto mostrare come l’interfaccia di filettatura non comporti alcuna riduzione delle prestazioni. Al contrario: con le loro comprovate capacità, gli utensili ConeFit™ hanno dimostrato buone capacità di ammortizzazione in quelle delicate condi-zioni di lavorazione, tendenti alle oscillazioni.

Clienti quali Alstom, Siemens e GE sono presenti da tempo, con i loro stabilimenti, nelle aree in cui i consumi energetici cre-sceranno più rapidamente: in Brasile, Cina e India, mercati in rapida espansione. Anche Walter, quindi, deve essere a fianco dei Clienti in queste loro sedi nel mondo, per offrire rapidamente supporto tecnico:. nel settore energia, infatti, eventuali ritardi di produzione comportano eventuali penali. Gli investimenti per centrali ed infra-strutture sono troppo elevati perché i gestori possano permettersi intoppi. “In qualità di fornitore completo, offriamo un insieme com-posto da materiale da taglio ottimale, corpo utensile ad alta pre-cisione, engineering completo e la migliore assistenza al Cliente”, afferma Andreas Elenz.

E la competizione tecnologica per un migliore sfruttamento ener-getico prosegue: le attuali turbine eoliche, ad esempio, per essere concorrenziali devono offrire prestazioni dieci volte superiori a quelle di dieci anni fa;. inoltre, sempre più di frequente, esse ven-gono installate in pieno oceano e i Clienti si aspettano costi di manutenzione ridotti al minimo. Anche la cosiddetta turbina da 700 gradi, ambizioso progetto di sviluppo curato da dieci fornitori di energia europei, pur temporaneamente accantonato a causa di imponderabili difficoltà tecniche, è certamente qualcosa di non irrealistico (vedi l’Intervista a pagina 16). Walter segue sempre con interesse anche questi progetti – affinché non restino sol-tanto tali. _

IL TEAM WALTER PER L’ENERGIA: Markus Wetli si occupa dei Clienti di Cina, Russia e Polo-nia; Domenico Sabino quelli di Europa Occidentale, India ed Estremo Oriente.

http://goo.gl/U4hRA

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L’ARGOMENTO

“OH, PINO...” AL TOP DELLA

FORMA!

BIRR, dicembre 2011. Il fatto che Markus Eggler tenga in mano la fresa a pino, non ha nulla a che fare col Natale. La fresa a pino è fra gli utensili che Eggler utilizza più spesso in tutto l’anno: sol-tanto con questa fresa, infatti, in Alstom si realizzano le scanala-ture a piede di pino. Tali scanalature, la cui forma ricorda appunto quella di un abete, sono destinate ad alloggiare le pale delle tur-bine. E un rotore per turbina, spesso, ne presenta svariate centi-naia, le più grandi delle quali superano gli 1,5 metri di lunghezza e pesano 80 kg. Soltanto per mettere in rotazione un simile rotore, a pieno carico fino a 3600 giri al minuto, tutto deve “girare” – nel senso più letterale – con la massima precisione: anche impreci-sioni di minima entità potrebbero danneggiare irreparabilmente la turbina. Ciò comporterebbe costi molto elevati per un gestore di centrale e quindi – nei casi contemplati dalla garanzia – anche per Alstom, come costruttore della turbina.

La fresa a pino, progettata proprio da Eggler, esperto di utensili Walter, in collaborazione con i progettisti Walter della sede centrale tedesca di Tübingen, deve quindi risultare un prodotto tanto raffinato quanto affidabile. E lo è effettivamente, come Eggler può dimostrare: “Questa fresa per finitura raggiunge una precisione di produzione di otto millesimi di millimetro. Una tale precisione è necessaria per poter successivamente controllare le enormi forze centrifughe agenti sulle pale delle turbine durante il funzionamento.” Peter Bühlmann, che nello stabilimento Alstom di Birr coordina le operazioni preliminari alla produzione di rotori, annuisce, aggiungendo: “Questa fresa Walter è già di per sé un prodotto eccellente” e, ammiccando a Markus Eggler, commenta:

NELLA CITTADINA ELVETICA DI BIRR, ALSTOM, COSTRUTTORE DI MACCHINE PER IL SETTORE ENERGIA, REALIZZA ROTORE PER TURBINE A VAPORE E A GAS FINO A 1.100 MEGAWATT DI POTENZA. CON UNO SPECIALISTA WALTER SEMPRE

PRESENTE IN LOCO.Testo: Erich Schwab

Già la forma lo rivela chiaramente: il perché quest’utensile si chiami “fresa a pino” risulta chiaro tenendolo accanto al pezzo da lavorare, un rotore per turbina.

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L’ARGOMENTO

“Ma proprio questo mi aspetto da lui: dopotutto, abbiamo lavorato e collaudato a lungo per quest’obiettivo.”

Eggler, “l’uomo Walter”, e Bühlmann, il manager Alstom, sembrano collaborare proprio come un accoppiamento tra scanala-tura rotore e la pala con piede profilo a pino. I due, lo si avverte, si conoscono ormai da anni e il loro è un rapporto di fiducia reciproca, avendo condiviso molte strategie di lavorazione, sempre alla ricerca dell’utensile più adatto. In tale rapporto, Bühlmann è il Cliente, Eggler il consulente tecnico e il fornitore. Bühlmann definisce i requisiti, sulla cui base Eggler sviluppa le proprie idee e le comunica ai progettisti Walter di Tübingen; egli redige, inoltre, la richiesta di offerta ufficiale. Quando, una volta approntata, l’offerta perviene da Tübingen, Eggler la sottopone a Bühlmann. Quest’ultimo ci dice: “A volte, credo di mettere il Signor Eggler decisamente sotto pres-sione. Pongo requisiti che, immagino, non sempre rallegreranno i suoi colleghi Walter di Tübingen; ma così dev’essere, affinché pos-siamo rispettare le nostre ridottissime tolleranze di produzione e offrire qualità di prim’ordine. Dopotutto, spesso richiedo più offerte e neppure i concorrenti di Walter riposano sugli allori...”

Markus Eggler sorride fra sé e sé: un sorriso in cui aleg-gia il ricordo di tante discussioni. Egli, tuttavia, sa anche di aver raggiunto una buona posizione in Alstom. O, per meglio dire, una scrivania: poiché Eggler, infatti, dedica tre quarti abbondanti del proprio lavoro ad Alstom, ormai da dodici anni dispone di una postazione nell’Ufficio Tecnologie Alstom di Birr. Questa stretta collaborazione fra utente e fornitore di utensili, a quanto ci dice

Peter Bühlmann, ha dato buoni frutti: “Di Walter apprezziamo l’affidabilità, la qualità e anche la competenza nelle soluzioni. Quest’ultimo aspetto, per quanto mi riguarda, è rappresentato innanzitutto dal Signor Eggler: per questo è così importante che egli sia quasi sempre qui al lavoro con noi.”

BIRR: UNA COLLABORAZIONE ESEMPLARE PER ENTRAMBI I PARTNER

Quattro quinti di tutti gli utensili che Walter rivende ad Alstom sono utensili speciali. Per questo la competenza delle solu-zioni è fondamentale: perché ogni soluzione va individuata ex novo. “I costruttori di turbine nel mondo lavorano tutti con materiali diversi e, come per gli alloggiamenti a piede di pino sulle pale delle turbine, anche con geometrie diverse”, ci spiega Markus Eggler. “Naturalmente, gli utensili di asportazione vanno quindi sempre sviluppati singolarmente.” A ciò si aggiungono strategie di lavora-zione possibili sempre più numerose e il costo dei tempi di utilizzo delle macchine, dati gli elevati prezzi della Svizzera. “Noi di Walter contribuiamo a mantenere questo stabilimento Alstom sempre all’avanguardia: se, ad esempio, riusciamo ad offrire un utensile che esegua due fasi operative anziché una sola come prima, ven-derò pure un utensile in meno, ma nel lungo termine ciò rafforzerà il nostro rapporto con il Cliente”, afferma sicuro Markus Eggler. “Ma il referente può riuscire in questo soltanto se è supportato da tutto il suo team Walter”, interloquisce Peter Bühlmann, indicando Eggler. >

Un rapporto di conoscenza e stima reciproca: “l’uomo Walter” Markus Eggler (a sinistra) e Peter Bühlmann di Alstom.

Foto: Erich Schwab

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L’ARGOMENTO

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> A Birr, ormai da anni, l’esperto Walter è di fatto parte integrante del team Alstom: tale stretta collaborazione è ora desti-nata a fare scuola nel mondo e, in futuro, potrebbe estesa ovunque tale collaborazione vincente. Il Dr. Christopher Antes, Ingegnere con dottorato in meccanica e Direttore dello stabilimento di Birr, è certo che un tale modello funzionerebbe a dovere: “Ovunque si parli di trucioli, vi è anche un incontro di persone. Attualmente stiamo lavorando per unificare processi e tecnologie nei nostri stabili-menti, in modo da produrre ovunque allo stesso alto livello qualita-tivo; ma il conseguimento di tale obiettivo dipende, come sempre, dalle persone. E il supporto che Walter ci fornisce qui a Birr, per quanto mi riguarda, è esemplare.”

L’ESPERIENZA DELL’INDUSTRIA AERONAUTICA

Birr è uno degli undici stabilimenti Alstom della rete mon-diale di fabbriche Rotating Machines del costruttore di mac-chine per il settore energia. Qui vengono realizzati principalmente rotori per turbine a vapore e a gas. Il prodotto rappresentativo più recente è la versione disponibile da luglio 2011 della GT-26, la più grande turbina a gas della gamma Alstom. Nel Gruppo ci si aspetta molto da questo prodotto: le turbine a gas, infatti, sono attualmente molto richieste nel mondo. Anche per questo i col-leghi statunitensi del nuovo stabilimento Alstom di Chattano-oga (Tennessee) partecipano spesso ai training che si tengono a Birr, in modo da apprendere la strategia di lavorazione. Il lavoro di

DODICI ANNI DI ESPERIENZA IN ALSTOM:A Birr, in ogni postazione di produzione, la consulenza di Markus Eggler è sempre gradita.

www.alstom.com/power

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L’ARGOMENTO

Alstom S.A. è un gruppo industriale francese che vanta oltre 95.000 collaboratori e dal fatturato annuo di circa 21 miliardi di euro (bilancio 2011). L’azienda è suddivisa nei quattro settori commerciali Transport, Grid, Thermal e Renewable Power. Alstom è presente in oltre 70 Paesi del mondo. Nello stabilimento di Birr (Svizzera) vengono realizzati turbine e generatori fin dal 1960. Il ramo Power di Alstom Svizzera rappre-senta il Centro mondiale di Ricerca e Sviluppo per le turbine a gas e a vapore, realizza centrali combinate e progetta centrali idroelettriche.

OVUNQUE SI PARLI DI TRUCIOLI, VI È ANCHE UN INCONTRO DI PERSONE.

Dr. Christopher Antes, Direttore di Stabilimento, Alstom S.A. Birr (Svizzera)

Markus Eggler, quindi, accompagna quello del suo Cliente Alstom nel mondo intero. Il Direttore di Stabilimento Antes ci spiega: “L’in-novazione, per me, è la combinazione di quattro fattori: soltanto quando componente, macchina, utensile e strategia di lavora-zione sono armonizzati al meglio possiamo ottenere il risultato più produttivo. E potremo trasferire con fiducia agli altri stabilimenti soltanto un pacchetto così ottimizzato. Infine, siccome da noi i costi utensili incidono fortemente sui costi di produzione, a Walter spetta un ruolo chiave nell’ottimizzazione.”

Nella costruzione di turbine, la tecnologia evolve rapida-mente. I combustibili fossili si fanno via via più scarsi; per contro, maggiori rendimenti si possono ottenere soltanto con maggiori temperature e pressioni d’esercizio. Per tutto ciò occorre impie-gare nuovi materiali, sulla cui lavorabilità vi è ancora, tuttavia, un ridotto know-how. Markus Eggler sa bene di poter contare, per tali requisiti, su esperienze che Walter ha raccolto in altri settori: ad esempio, negli utensili per la costruzione di propulsori nell’industria aeronautica. “Per mantenere la produzione Alstom sempre a pieno ritmo, ogni giorno devo affrontare nuove sfide”, ci spiega Eggler, “ma è qualcosa cui sono abituato.” Detto questo, il tecnico ci fa strada verso il Reparto Produzione Pale, dove si sta collaudando una nuova strategia di lavorazione con la fresa con piede profilo a pino, “cugina” di quella a pino. _

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possibili velocità di taglio maggiori rispetto agli utensili in HSS. In sintesi, questi utensili consentono di realizzare le dentature in modo più rapido e conveniente.

POTENZIALITÀ DI MERCATO ANCORA AMPIE Date le ampie potenzialità che la fresatura di dentature offre al Cliente, Walter sta estendendo le proprie attività nel settore e si considera ben equipaggiata allo scopo: “Con la nostra consolidata esperienza nella fresatura a profilo, la nostra grande competenza nella tecnologia ad inserti e i nostri materiali da taglio Tiger·tec®

siamo posizionati al meglio”, afferma Alexander Koschewski, Pro-duct Manager Gear Milling presso Walter. Nel suo consolidamento di competenze per la fresatura di dentature, Walter inizia dalla fresa sagomata per dentature. Quest’utensile consente di lavo-rare con particolare qualità ingranaggi frontali a dentatura obliqua o diritta, nonché componenti a dentatura interna o esterna con ridotto numero di denti.

Dopo un’accurata analisi di mercato, gli esperti Walter hanno definito una serie standard per le varie dentature di frese sago-mate per dentature, considerando nel suo sviluppo anche le con-crete esigenze dei Clienti Walter. Con la propria offerta di frese per dentature, Walter si concentra attualmente sui mercati tedesco e cinese, con particolare riferimento all’industria eolica. Tutta-via, secondo Alexander Koschewski, sono ben maggiori: “Le ruote dentate sono presenti in molti prodotti. Data la loro maggiore pro-duttività e la migliore disponibilità, stiamo notando una crescente domanda di frese per dentature anche nell’industria dell’acciaio, in quella del cemento e nel settore minerario.” _

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QUASI due metri di diametro e più di una tonnellata e mezza di peso: la corona dentata interna di un riduttore planetario, che Walter ha presentato a settembre 2011 alla Fiera di settore EMO di Hannover, ha stupito il pubblico già per le sole dimensioni. Il com-ponente è stato lavorato da una fresa sagomata per dentature con inserti a fissaggio meccanico. Un ambito d’impiego primario per tali utensili è il settore eolico: oltre a corone dentate interne e a pignoni per riduttori planetari, con le frese sagomate per dentature vengono ad esempio lavorati giunti rotativi per la regolazione delle gondole e delle pale dei rotori.

UNA SOLUZIONE MIGLIORE DELLE FRESE IN HSS Attualmente l’industria eolica vede una fase di stagnazione; tuttavia, tale stagnazione poggia su un livello molto elevato e sui forti tassi di crescita degli ultimi anni. E siccome potrebbe annun-ciarsi un consolidamento del settore, i costruttori prestano grande attenzione a produrre in modo più efficiente tutti i componenti cruciali di una turbina eolica; spesso, tuttavia, ciò è possibile sol-tanto con utensili appositamente sviluppati. Soprattutto nella pro-duzione di grandi riduttori, fresare dentature mediante utensili con inserti a fissaggio meccanico risulta più produttivo: rispetto alle tradizionali frese in HSS, i tempi di lavorazione e i costi di realizza-zione delle dentature per componenti si possono, infatti, ridurre. Ma i vantaggi per i Clienti non finiscono qui: rispetto alle frese in metallo duro integrale, gli inserti a fissaggio meccanico non richie-dono riaffilatura e sono disponibili più velocemente; sono inoltre

MOSTRARE I DENTILE GIRANTI EOLICHE GIOCANO UN RUOLO IMPORTANTE NELLA SVOLTA ENERGETICA CHE LA GERMANIA INTENDE ATTUARE. MA QUESTA È SOLTANTO UNA DELLE RAGIONI PER CUI WALTER STA ESTENDENDO LA PROPRIA OFFERTA PER LA FRESATURA DI INGRANAGGI.Testo: Karsten Eiß

LA DOMANDA DI FRESE PER DENTATURE CON INSERTI A FISSAGGIO MECCANICO È IN CONTINUO AUMENTO. Alexander Koschewski,

Product Manager Gear Milling, Walter AG

TECNOLOGIA

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BREVE STORIA DELLA RUOTA DENTATA

Gli Assiri e gli Egizi furono i primi ad impiegare le ruote dentate, allora

realizzate in legno. Tali ruote non presentavano ancora denti veri e propri, come li conosciamo oggi, bensì pioli innestati al loro

interno e venivano utilizzate per sollevare pesanti carichi, oppure per

azionare impianti d’irrigazione. Il più significativo manufatto antico nell’applicazione delle ruote dentate è il cosiddetto “meccanismo di Antikythera”, il più antico calcolatore analogico al mondo giunto fino ai nostri giorni.

In Europa, l’uso della ruota dentata inizia nel IX sec., dapprima nei mulini ad acqua; a partire dal XII sec., anche in quelli a vento. Lo sviluppo della macchina a vapore, nel XVIII secolo, determinò un crescente fabbisogno di ruote dentate, con l’aumentare delle forze da trasmettere; col pro-gredire dell’industrializzazione vennero sviluppate ruote dentate sempre più “raffinate” – e vennero sviluppati gli utensili per realizzarle, fino alla recentissima fresa sagomata per dentature di Walter. Gli inserti a fissaggio meccanico garantiscono la massima

precisione.

Nelle frese per dentature, Walter può contare su una grande competenza nella fresatura a profilo.

Foto: Martin Schreyer

TECNOLOGIA

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QUANDO, nel 2009, Walter introdusse sul mercato la nuova piattaforma di materiale da taglio Tiger·tec® Silver, l’azienda pro-spettava enormi aumenti di performance. L’impiego pratico dimo-strò che le promesse di Walter non erano eccessive: quasi tutti i Clienti, in vari campi di applicazione, riportano straordinari incre-menti della durata utile, ben superiori al fattore due. Elevata resi-stenza all’usura e grande tenacità sono le caratteristiche primarie di Tiger·tec®. Con questo prodotto, Walter ha saputo creare inserti che assommano due caratteristiche di materiali da taglio contrap-poste: “Combinando un’elevata resistenza all’usura e una grande tenacità, con Tiger·tec® Silver ci avviciniamo molto al materiale da taglio ideale”, dichiara Jörg Drobniewski, Responsabile Walter per il Reparto Sviluppo Materiali da Taglio. Questa combinazione di caratteristiche, unica nel suo genere, si basa su una nuova piatta-forma tecnologica, nata da un rivestimento CVD di nuova conce-zione con ossido di alluminio microstrutturato e da un processo di post-trattamento meccanico. Il particolare orientamento dei cristalli di ossido di alluminio consente di ridurre sensibilmente le tipologie di usura causate dalla temperatura, come ad esem-pio la craterizzazione. Uno speciale processo di preparazione dei taglienti, denominato “Tecnologia Microedge”, contiene inoltre net-tamente l’usura della superficie di spoglia e la deformazione pla-stica del tagliente.

MAGGIORE SICUREZZA DI PROCESSO NELLA PRODUZIONE IN SERIE.

Il post-trattamento meccanico, infine, determina condizioni di ten-sione interna uniche nel loro genere, che garantiscono maggiore sicurezza di processo, soprattutto nella produzione di grande serie. Cretti, microfessurazioni e rotture complete degli inserti vengono ridotti drasticamente; ogni tagliente, inoltre, offre una durata utile

Foto: Richard LäppleJörg Drobniewski, Responsabile Walter per il Reparto Sviluppo Materiali da Taglio, per Tiger·tec® Silver ha puntato fin dall’inizio sull’ossido di alluminio.

TECNOLOGIA

SOPRALA MEDIA

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costante e un grado di usura uniforme. Le superfici di appoggio, rettificate dopo l’applicazione del rivestimento, garantiscono, con l’ottimale inserimento nel portautensile, maggiore sicurezza di lavorazione in caso di tagli interrotti. Le superfici di spoglia argen-tate fungono da indicatore d’usura, per un agevole rilevamento dell’usura.

INCREMENTI DI PRODUTTIVITÀ FINO AL 100%

La tecnologia di rivestimento Tiger·tec® Silver è unica fra i materiali da taglio CVD. Ora, Walter l’ha combinata con una famiglia di geo-metrie universale per la lavorazione dell’acciaio, anch’essa di nuova concezione. Nella prima fase, la nuova generazione di inserti per la tornitura dell’acciaio è composta dalle tre qualità di materiale

da taglio WPP10S (ISO P10), WPP20S (ISO P20) e WPP30S (ISO P30), ciascuna con proprie caratteristiche di resistenza all’usura e tenacità e concepita per compiti di lavorazione diversi. Quat-tro nuove geometrie dispongono tutte di estesi campi di controllo del truciolo, a vantaggio dell’efficienza degli inserti. Rispetto alle geometrie finora utilizzate, il campo di applicazione delle quat-tro nuove geometrie, reciprocamente armonizzate con precisione, è stato esteso fra il 20% ed il 40%. Ora, quindi, l’intero campo di applicazione della lavorazione dell’acciaio è coperto. I vantaggi per gli utenti sono svariati e notevoli: durata utile maggiore e costante, velocità di taglio superiore, un’evacuazione del truciolo agevole, lavorazioni di grande precisione, maggiore sicurezza di processo e maggiore disponibilità delle macchine. In sintesi, nella tornitura dell’acciaio sono possibili incrementi di produttività fino al 100%. _

Tenacità

Resistenza all’usura alle alte tem

perature

CVD

PVD

Tiger-tec® Silver

Tiger-tec®

PVD-Al2O3

TECNOLOGIA

Gli inserti a fissaggio meccanico con rivesti-menti Tiger·tec® Silver sono disponibili nelle geometrie e nelle dimensioni più svariate.

FIN DAGLI ANNI SETTANTA, I MATERIALI DA TAGLIO RIVESTITI HANNO RIVOLUZIONATO LA LAVORAZIONE DEI METALLI. CON LA TECNOLOGIA TIGER·TEC® SILVER, WALTER DÀ UN NUOVO IMPULSO ALL’INGRANAGGIO DELLE INNOVAZIONI: NELLA TORNITURA.Testo: Erich Schwab

BREVE STORIA DEGLI OGGETTI AFFILATI

A seguito della Rivoluzione Industriale, a partire dal 1840 gli acciai al carbo-nio, ossia non legati, risultarono sem-pre più inadeguati come materiali da taglio. Già nel 1850, il britannico Robert Muchet aveva sviluppato, espressa-

mente come materiale da taglio, una tipologia di acciaio bas-solegato con tungsteno, manganese, silicio e cromo, creando così un’alternativa. Cinquant’anni dopo, gli acciai HSS, o super-rapidi, iniziarono la loro marcia trionfale nella lavora-zione del metallo: già nel 1901, in Germania si tenne il primo concorso di tornitura per nominare il migliore acciaio da taglio tedesco. Dal 1970, i metalli duri rivestiti consentono un aumento delle velocità di taglio e degli avanzamenti: un’evo-luzione che Walter prosegue con Tiger·tec® Silver.

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NEGLI ULTIMI DECENNI, CON L’AUMENTARE DELLE APPLICAZIONI POSSIBILI, È CRESCIUTO IN MODO REPENTINO ANCHE IL NUMERO DEGLI UTENSILI DI ASPORTAZIONE. WALTER TOOL·ID AIUTA GLI UTENTI A MANTENERE TUTTO SOTTO CONTROLLO.Testo: Erich Schwab

Foto: Erich Schwab

UTENSILI CON IMPRONTE DIGITALI

TECNOLOGIA

Al lavoro con l’iPhone: il Project Engineer Steffen Hedrich (in primo piano) e l’Application Engineer Harry Scherer mettono alla prova WalterTool·ID.

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QUATTRO ARGOMENTI A FAVORE DI WALTER TOOL·ID

+ Qualità: I Clienti sanno in qualsiasi momento quale componente è stato prodotto con quale utensile, con la

massima chiarezza. Ciò consente di tracciare agevolmente.eventuali criticità nella produzione. La qualità dei processi migliora e le varie fasi operative si possono meglio collegare fra loro, tramite computer.

+ Utilizzo degli utensili: Durata utile e durata utile residua degli utensili si possono verbalizzare con precisione e

valutare statisticamente, in combinazione con un sistema di gestione utensili. Vengono così ridotte al minimo rotture o danni agli utensili stessi a seguito del superamento della durata utile.

+ Logistica: Le quote di registrazione o la durata utile non vanno più registrate su carta o assegnate tramite eti-

chette. Tali informazioni, quindi, non possono più andare perse, neppure se i codici DataMatrix sono leggermente imbrattati o danneggiati. Anche se privo di confezione, un utensile si può comunque identificare univocamente.

+ Maggiori informazioni: Walter Tool·ID consente ai Clienti di accedere anche a parametri di taglio consi-

gliati, dati delle geometrie o visualizzazioni bidimensionali e tridimensionali. Tramite iPhone è inoltre possibile ordinare ulteriori utensili on line.

I cosiddetti “digital natives” si affacciano al mondo del lavoro: persone come Steffen Hedrich, 27 anni e, da poco meno di un anno, Project Engineer presso Walter AG. L’Ingegnere, specializ-zato in ambito economico, appartiene alla generazione cresciuta con Internet, cellulare ed MP3: in breve, con le tecnologie digitali. “Il mio primo grande progetto in Walter fa incontrare due mondi: la lavorazione dei metalli e l’informazione digitale. Questa è l’interfac-cia del futuro per il nostro settore”, ci spiega Hedrich.

L’argomento è Walter Tool·ID, un nuovo servizio del Walter Multiply pensato per identificare univocamente gli utensili. L’idea: ogni utensile Walter, prima della consegna, riceve un’inconfondibile “impronta digitale”, simile ad un numero di serie, ma codificata in forma di un codice DataMatrix leggibile dalle macchine. Tale codice viene scritto, con processo di siglatura al laser, direttamente sull’utensile e contiene – opportunamente collegato ad apposite banche – dati di catalogo o informazioni quali parametri di taglio consigliati, dati delle geometrie o rappresentazioni grafiche bidi-mensionali e tridimensionali. Obiettivo di tutto ciò, offrire al Cliente maggiore efficienza nella gestione utensili.

Con Tool·ID, Walter compie un passo importante verso il futuro. Il nuovo sistema di identificazione, che ha debuttato alla Fiera di settore EMO nel settembre 2011, è la base per offrire la massima trasparenza nella produzione: aspetto, questo, che in futuro sarà ancora più importante. “I nostri codici sono applicati permanentemente sull’utensile; inoltre, essi sono più convenienti rispetto ai chip RFID”, ci dice il Responsabile del progetto, Steffen Hedrich. Walter offre il nuovo servizio Walter Tool ID gratuitamente.

Quanto ai Clienti, come dovranno utilizzare Walter Tool·ID? Per poter leggere i codici DataMatrix, applicati sull’utensile in for-mato 3x3 mm, occorrerà loro uno scanner manuale, apparecchio già noto nel settore logistico. Su alcuni utensili in metallo duro integrale i codici sono ancora più piccoli, ma di regola ciò non è un problema per gli scanner di ultima generazione. Inoltre, il Walter Tool·ID può essere stampato anche sulle confezioni degli utensili. Tali codici sono leggibili mediante due applicazioni per smartphone appositamente sviluppate: una è Feeds&Speeds, l’altra la App Tool Guide. Entrambe le applicazioni consentono di ottenere numerose informazioni sull’utensile – in base a quanto sarà stato immesso nella relativa banca dati utensili. Già attualmente ven-gono consegnati utensili ad inserto Walter con Tool·ID, senza alcun sovrapprezzo; in futuro, anche gli utensili in metallo duro integrale e in HSS disporranno delle loro “impronte digitali”. _

TOOL·ID RENDE MIGLIORI GLI UTENSILI WALTER

Walter stessa può richiamare in qualsiasi momento infor-mazioni che indichino quando, dove e con quali macchine è stato realizzato un certo utensile; inoltre, il sistema garantisce maggiore sicurezza riguardo a furti e falsificazioni. Il Reparto Quality Management di Walter utilizza Tool·ID per la ricerca dei guasti in caso di reclami. I codici DataMatrix applicati al laser agevolano anche il ricondizionamento degli utensili in metallo duro integrale: nella memoria del sistema è infatti memorizzato anche il numero di riaffilature già eseguite sull’utensile. Walter offre al Cliente la possibilità di applicare l’“impronta digitale” DataMatrix anche su altri mezzi di produzione, ad esempio sulle chiavi per viti: i Clienti potranno così svolgere la loro intera gestione utensili tramite Walter Tool·ID.

http://goo.gl/jyEou

STEFFEN HEDRICHfa incontrare la lavora-zione dei metalli e l’informazione digitale.

TECNOLOGIA

I codici DataMatrix, applicati al laser, hanno dimensioni di 3x3 mm.

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WALTER DETTA LE TENDENZE NELL’INTERO SETTORE GRAZIE AD ECCELLENTI MATERIALI DA TAGLIO, QUALI AD ESEMPIO I PRODOTTI TIGER·TEC. DIETRO AD UN TALE

BALZO TECNOLOGICO SI CELA UN REPARTO SVILUPPO CON NOMI DI PRIM’ORDINE.

Testo: Erich Schwab

IL DR. ING. VEIT SCHIER e il Dr. Ing. Dirk Stiens si sono suddivisi, per così dire, il futuro della lavorazione dei metalli. Ciascuno con il proprio team sviluppa rivestimenti high-tech, necessari per migliorare ulteriormente i parametri di taglio e la resistenza all’usura degli utensili di asportazione. Ad oggi, tali incrementi si possono ottenere soltanto tramite rivestimenti: l’ef-ficienza tecnologica dei substrati in metallo duro, infatti, viene già sfruttata praticamente al limite. In tale ottica, Schier effettua ricerche su processi di rivestimento basati sulla deposizione fisica in fase gassosa (PVD); Stiens si concentra invece sulla deposi-zione chimica in fase gassosa (CVD). Gli utensili Tiger·tec® Silver realizzati con il processo CVD si vendono attualmente in quantità maggiori: per tale ragione, le maggiori percentuali di crescita si registrano in ambito PVD.

Già oltre vent’anni fa, il Management Walter prese la deci-sione di investire in ricerche di base di mercato e di creare un Reparto Sviluppo Rivestimenti. Oggi, Walter è quindi fra i pochi costruttori dotati di un proprio Reparto Sviluppo per entrambi i pro-cessi di rivestimento. I due processi, infatti, si integrano a vicenda, con i loro limiti, le loro insidie e, naturalmente, i loro punti di forza. Anche per questo i team di Veit Schier e Dirk Stiens puntano insieme ai migliori risultati di sviluppo: si tratta sempre, del resto, di sondare i limiti del fisicamente fattibile, come ci assicurano.

Soltanto negli ultimi anni, Walter ha stanziato oltre dieci milioni di euro per tecnologie degli impianti e modernissimi sistemi di analisi dei rivestimenti. L’approccio dell’azienda di Tübingen è all’insegna dell’“Inside Out”: in altri termini, Schier e Stiens non

LA GIUSTA

_ 1 _ 2

_ 1 UN AMBITO SEMPRE CRITICODirk Stiens tiene sott’occhio i nuovi rivestimenti CVD.

_ 2 TUTTO SOTTO CONTROLLO“L’uomo del CVD”: Veit Schier di fronte al suo impianto di collaudo.

APPLICAZIONE

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reagiscono alle esigenze del mercato, ma cercano di anticipare le tendenze, affinché Walter possa continuare a stupire il mercato con soluzioni sempre nuove. Uno dei risultati è la piattaforma tec-nologica Tiger·tec, una famiglia di materiali da taglio attualmente impiegati per svariati prodotti. I materiali da taglio Tiger·tec sono accomunati da un rivestimento in ossido di alluminio, sottoposto ad un laborioso post-trattamento per ottenere il comportamento di attrito desiderato e condizioni di tensione interna ben precise. “In tale ottica, è importante il tensionamento sotto pressione del rivestimento, per evitare che il materiale da taglio si sbricioli dopo che il tagliente ha già sopportato circa duemila forti urti”, ci spiega Dirk Stiens, Dottore in chimica ed esperto in ambito CVD. Soltanto il post-trattamento, dopotutto, assicura l’eccellente tenacità degli inserti a fissaggio meccanico che Walter realizza nel nuovo stabili-mento di Münsingen.

Il Reparto Sviluppo Walter, forte di 17 membri, è integrato al meglio in una rete che conta aziende di impiantistica ed istituti e scuole superiori, da Berlino a Karlsruhe a Friburgo; esso, inol-tre, partecipa a varie partnership di ricerca. Walter, da parte sua, favorisce le discussioni riguardo ai rivestimenti CVD e PVD, poiché il necessario know-how si fa sempre più complesso e impegna-tivo. Lo specialista utensili provvede anche ad assicurarsi le migliori nuove leve di tecnici, per un settore così altamente specializzato. Lasciare una certa “libertà accademica” è soltanto uno tra i fat-tori di successo nello sviluppo dei rivestimenti: anche i tecnici e i collaboratori di laboratorio del team, del resto, sono importanti portatori di know-how, altamente qualificati ed esperti. Come già abbiamo visto, si tratta di esplorare ciò che sia fisicamente fat-tibile: “I nostri Clienti lavorano con materiali sempre nuovi. Ad esempio, nel settore energia sta attualmente crescendo in modo costante la quota di leghe al titanio o al nichel resistenti alle alte temperature”, così il Dr. Veit Schier descrive i requisiti attuali. “Si tratta di materiali molto difficili da lavorare, ma stiamo lavorando per cambiare le cose.” _

Il team di Sviluppo Rivestimenti di Tübingen lavora a stretto contatto con il Reparto Produzione; se necessario, anche seguendone i turni.

I RIVESTIMENTI CVD

La deposizione chimica in fase gassosa (CVD = Chemical Vapour Deposition, Deposizione chimica da vapore) venne inventata dal chimico tedesco Robert Wilhelm Bunsen, che scrisse in merito già nel 1852. Il processo CVD prevede la condu-zione di gas sopra la superficie riscaldata di

un materiale. In un’apposita reazione chimica, i componenti solidi all’interno di tali gas vengono deposti, formando il rive-stimento. La temperatura di processo (800–1000°C), maggiore rispetto al processo fisico, crea prodotti di reazione piuttosto stabili sotto il profilo termodinamico: a ciò si deve la grande resistenza alle alte temperature dei rivestimenti CVD.

I RIVESTIMENTI PVD

Nella deposizione fisica in fase gassosa (PVD = Physical Vapour Deposition, Deposizione fisica da vapore), il materiale iniziale viene vaporiz-zato in condizioni di vuoto. Tale materiale, allo stato gassoso, si condensa sul substrato da applicare come rivestimento, formando,

combinato ad un apposito gas reattivo, il materiale di sub-strato desiderato. I metodi di vaporizzazione comunemente utilizzati per applicare il rivestimento sugli utensili sono la vaporizzazione ad arco e la nebulizzazione a metodo Magnetron; entrambi utilizzati nelle attuali tecnologie Walter di applicazione del rivestimento. I rivestimenti PVD vengono depositati a temperature inferiori (< 600°C) e sono tensionati sotto pressione. Essi vengono impiegati ovunque sia richiesta tenacità, od occorra rivestire taglienti affilati. Per tale ragione, oltre che per gli inserti a fissaggio meccanico, il rivestimento PVD è molto utilizzato per gli utensili in metallo duro integrale.

Foto: Martin Schreyer

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IL NUOVO SINONIMO DI VELOCITÀ

CON IL SISTEMA DI ORDINAZIONE E PRODUZIONE WALTER XPRESS, OGNI CLIENTE RICEVE IL PROPRIO UTENSILE SPECIALE ENTRO UN MESE – TEMPO CHE, PER GLI UTENSILI IN METALLO DURO INTEGRALE, SI RIDUCE PERSINO DELLA METÀ.Testo: Erich Schwab

Michael Mai, Manager del Reparto Metodologie CAD/CAM presso Walter, ci spiega le ragioni per cui è stato introdotto Wal-ter Xpress: “Analizzando i nostri processi, abbiamo notato che fasi quali la stesura dell’offerta, la gestione delle domande del Cliente, le modifiche o le operazioni di ricalcolo, come anche la progetta-zione e la pianificazione della produzione, duravano fino a quattro settimane: questo perché vi erano troppe attività manuali e troppi processi non chiaramente definiti.” Ora, Walter Xpress semplifica e automatizza l’intera gestione di offerte, ordini e processi: le fasi amministrative precedenti alla produzione di un utensile speciale vengono così svolte in pochi minuti.

Il sistema funziona in questo modo: i Clienti, coadiuvati da un consulente tecnico Walter, espongono le loro esigenze; i parametri di tali esigenze vengono quindi immessi dal personale Walter nel sistema Walter Xpress, che, a sua volta, propone un tipo di utensile con il relativo rivestimento possibile. Il sistema provvede, inoltre, al dimensionamento dell’utensile stesso. Tale selezione è basata su regole e valori empirici, memorizzati nel sistema. Di conseguenza, né i Clienti, né i loro consulenti Walter devono più curarsi di detta-gli quali la struttura dell’angolo di spoglia inferiore o dell’affilatura, della disposizione o del numero degli inserti o di un determinato vano di scarico. Al costante aggiornamento di Walter Xpress provvede il Reparto Metodologie CAD/CAM, che costantemente immette nel sistema le più recenti nozioni.

Anche le fasi operative che seguono alla selezione utensili sono integralmente automatizzate: solo così Xpress può mante-nere la promessa. Nell’arco di 24 ore, i Clienti ricevono un’offerta,

comprensiva di un modello tridimensionale, generato senza l’ausi-lio di un progettista, e di tutti i disegni. Sia che si tratti di materie prime, prodotti di rettifica, programmi NC o dimensionamento delle macchine, Walter Xpress opera anche internamente in modo com-pletamente automatico. Dietro a tutto ciò stanno anche tre linee di produzione autonome negli stabilimenti Walter di Tübingen, Fran-coforte sul Meno e Zell, tutte e tre ottimizzate nell’ottica di pro-cessi snelli. Le materie prime per gli utensili Walter Xpress vengono gestite e conservate a magazzino separatamente; apposite ret-tificatrici di ultima generazione possono fronteggiare in qualsiasi momento eventuali picchi di ordinativi. I collaboratori addetti alle linee Xpress devono saper comandare diverse macchine e padro-neggiare svariati processi. In sintesi: se la velocità fosse una magia, la parola magica sarebbe “Walter Xpress”. _

http://goo.gl/E9vKl

UTENSILI SPECIALI: LA “TOP FIVE” DEGLI UTENSILI WALTER XPRESS

_ 1 Walter Titex XD-Technology (punte in metallo duro integrale fino a 35xD)_ 2 Walter Titex X•treme Plus (punte in metallo duro integrale HSC)_ 3 Walter Titex X•treme CI (punte in metallo duro integrale per ghisa)_ 4 Walter Prototyp Protostar© “Uomini duri” (frese in metallo duro integrale)_ 5 Walter Boring (utensili di alesatura)

Foto: Martin Schreyer

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Fully integrated innovation

Più efficienza, maggiore rapidità, più precisione: le esigenze nei confronti dei fornitori per il settore energia diventano sempre più specifiche e variegate. Alla luce delle nuove tecnologie per l’industria energetica, è necessario sviluppare nuovi materiali e processi di lavorazione. Con i nostri marchi di competenza Walter, Walter Titex e Walter Prototyp avete a disposizione strumenti high-tech e soluzioni di lavorazione complete offerte dal leader tecnologico. E il risultato è evi-dente: pianificazione di utensili da un unico fornitore, durate utili oltremodo lunghe, utensili speciali realizzati su misura, massima precisione dimensionale e più valore aggiunto. Così definiamo l‘innovazione. Completamente integrata nei processi dei nostri clienti.

EDITO DAWalter AG Derendinger Straße 53D-72072 TübingenTel. +49 7071 701 0Fax +49 7071 701 [email protected]

RESPONSABILE PER I CONTENUTIMirko Merlo, Presidente di Walter AG

PROJECT MANAGEMENTIsabel Hornemann, Responsabile Marketing & Communications, Walter AG

COMMISSIONE DI REDAZIONEStefan Richter, Storymaker GmbH

REDAZIONE E REVISIONE TESTIStorymaker GmbHDerendinger Straße 50D-72072 TübingenTel. +49 7071 938 72 0Fax +49 7071 938 72 [email protected]

LAYOUTwww.blixen.eu

STAMPAWerbedruck GmbH Horst Schreckhase

CREDITS IMMAGINIfotolia gettyimagesPeder Iblher, Blixenimages.de Richard LäpplePat NehlsMartin SchreyerErich SchwabWalter AG

CITAZIONE DELLE FONTITutti i prodotti menzionati sono marchi, registrati o non registrati, delle relative Ditte. La riproduzione è consentita esclusivamente previa autorizzazione scritta da parte dell’editore. Printed in Germany 625 4557 (07/2012) IT

_ CoLopHoN

HIGH PERFORMANCE 01|2012 WALTER NEL MoNDo

Una mail dal ...

Waukesha, Wisconsin

(STATI UNITI)

Patrick Nehls Product Manager Walter USA LLC, Waukesha Wisconsin08.05.2012, 5:03 Re: Le vostre domande riguardanti gli affari negli Stati Uniti

Egregio Collega, Rispondo con piacere alle Sue domande.

Come si differenzia, negli Stati Uniti, il settore dell’asportazione del truciolo dai mercati degli altri Paesi?

Negli Stati uniti abbiamo due unità di misura: il sistema in pollici, più diffuso, e quello metrico. Dobbiamo, quindi, essere “bilingue” e comprendere entrambi i sistemi, in base alle esigenze dei Clienti. Oltre a ciò, abbiamo norma-tive industriali diverse a seconda del settore: la AISI per l’industria dell’acciaio e la SAE per il settore automobilistico, che si differenziano per funzionalità e atten-zione ai dettagli. Quando con i Clienti discutiamo di prodotti, dobbiamo quindi confrontare tali normative ed impegnarci a trovare le soluzioni appropriate.

Quali esigenze hanno i Suoi Clienti statunitensi?Spesso mancano maestranze qualificate: abbiamo troppo poche nuove

leve nell’industria della produzione. Di conseguenza, gran parte dell’industria di costruzione utensili e stampi si è spostata all’estero, dove vi sono più giovani nella forza lavoro e i costi di produzione sono più bassi. Tuttavia, stiamo agendo per contrastare questa tendenza, in modo da mantenere concorrenziali i nostri Clienti statunitensi. Ad esempio, con consegne estremamente veloci: quando un Cliente deve sostituire un utensile, esso viene sostituito generalmente entro una giornata. Ciò fa risparmiare denaro, poiché la produzione viene interrotta sol-tanto per poco tempo e poiché i Clienti non necessitano di un proprio magazzino ricambi. Tuttavia, sappiamo di non essere l’unico fornitore del mercato: per que-sto vogliamo essere quello più apprezzato. E penso che, spesso, sia proprio così, grazie alla nostra trasparenza e flessibilità.

Potrebbe darci un paio di consigli su come comportarsi con gli uomini d’affari statunitensi?

Già all’interno degli Stati Uniti stessi troviamo differenze regionali: comprenderle e tenerle presenti contribuisce notevolmente ad un buon legame con il Cliente. In linea di massima, gli uomini d’affari statunitensi sono più informali rispetto ai colleghi europei o asiatici.

Last but not least: Che cosa rende così speciale Walter USA?Walter USA è un’azienda molto particolare: ad esempio, nel Reparto

Assistenza Clienti abbiamo colleghi francofoni e ispanofoni, in modo da age-volare la comunicazione con i nostri Clienti canadesi francofoni o messicani. Abbiamo una squadra attiva e ben preparata. Sotto il tetto Walter, da piccola azienda familiare siamo diventati un attore importante nell’industria nordame-ricana della lavorazione del metallo.

Un’altra particolarità americana sono i percorsi di vendita: in altri mercati, Walter opera spesso per vendita diretta, mentre qui, di regola, ci appoggiamo ad un’ampia rete di rivenditori. Dobbiamo quindi accertarci che il rivenditore cono-sca i nostri prodotti quanto noi e che ne riconosca il valore aggiunto.

Un caro saluto ai lettori da Waukesha Wisconsin,Patrick Nehls,Product Manager Walter USA, LLC

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Foto: fotolia, Patrick Nehls

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L’ARGOMENTO: L’INDUSTRIA ENERGETICA

WALTER: AVANTI TUTTA!

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Con il marchio Multan, Henkel è riuscita ad introdurre sul mercato un olio da taglio brevettato ed esente da battericidi, la cui formula, unica nel suo genere, non richiede in alcun modo l’aggiunta di un battericida.

Multan si rivela, quindi, particolarmente economico se utilizzato nel processo di lavorazione, consente di migliorare la sicurezza sul lavoro e contribuisce in modo importante alla tutela dell’ambiente.

Batteri, addio!

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I vantaggi di Multan: Elevata stabilità nei confronti dei

microorganismi Non e’ necessaria nessuna operazione di

manutenzione dell‘emulsione con battericidi

Eccellente protezione dalla corrosione

Eccellente pulizia della superfi cie e degli utensili da taglio

Minimo trascinamento grazie alla minima dimensione delle particelle dell’emulsione

Nessuna cessione di formaldeide e simili Inodore

Vietato l’ingresso ai batteri!

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HIGH IL COMPETENCE MAGAZINE WALTER PER LA LAVORAZIONE DEI METALLI

HIGH PERFORMANCE 01|2012

PERFORMANCE