HIC SUNT PEONES UN REGALO ORIGINALE PER · del “sudore della sua fronte”. Che strani, questi...

1
VAL D'ORCIA - TERRA D'ECCELLENZA | DICEMBRE 2011 12 ENO-GASTRONOMIA_Enomania N on c’è niente da fare, la crisi mette con le spalle al muro. A volte, con la faccia. Piccole e grandi contraddizioni vengono alla luce, e Dio ce ne guardi dal non averne, in Italia. Una fra le tante: il mondo vitivinicolo (o meglio, della produzione vitivinicola) italiano. Un mondo double face che fun- ziona un po’ come certi materassi: ha un lato estivo ed uno invernale. Eh sì, perché giusto pochi giorni fa Confagricoltura lamentava che le misure per lo sviluppo contenute nella manovra chiamata – con poca fantasia e molto realismo – “salva- Italia” sono destinate alle imprese, e quin- di non se ne potrà avvantaggiare l’agri- coltura. Qualcuno penserà “ma come…? Un’impresa agricola sarà sì agricola, ma pur sempre un’impresa!” Ah, ingenuo pensatore medio… L’impresa agricola esisterà in Francia, in Germania, nanco in America (anzi, nelle Meriche), forse, ma giammai in Italia. Qui l’agricoltura la fan- no sempre il contadino, il vignaiolo o, al più, il contadino vignaiolo. E chi non ha mai visto presidenti, direttori e ad delle aziende vinicole – pardon, cantine – aggi- rarsi per i mercati rionali sul tradizionale carretto carico di aschi, con il cappello di paglia calcato in testa? E di quali fat- turati aziendali si va parlando? Trattasi di proventi mezzadrili, appena sucienti a sfamare le famiglie di questi poveri pigia- tori di uve. Perciò, siamo equi: è giusto che a salvare l’Italia ci pensino imprese, dipendenti pubblici e qualsiasi privato cittadino con la reintroduzione dell’Ici (ma con un nome più simpatico e tren- dy: Imu) sulla prima casa, con un nuovo aumento dell’Iva e con i prezzi carburanti (non agricoli, tra parentesi) a livelli inso- stenibili, per non parlare delle pensioni. Non è altrettanto giusto chiedere di pa- gare l’Ici/Imu a chi non l’ha mai dovuta pagare a causa delle condizioni di assoluta indigenza intrinseche nell’agricoltura. Agricoltura che ha goduto ininterrotta- mente di certi sgravi scali. Certo, se la matematica non è un’opinione, se qualcu- no non paga – seppur legalmente – una tassa, signica che qualcun altro dovrà pagarla per lui, ma qui stiamo parlando di braccianti che vivono nelle stesse con- dizioni del 1890, non dimentichiamolo! Quante volte abbiamo sentito o letto dichiarazioni di proprietari delle cantine che dicevano che il loro vino è frutto del “sudore della loro fronte” e della “fatica delle loro mani”. Ora, non voglio mettere in dubbio tout court queste aermazioni (…o sì?), ma non ricordo di aver mai sen- tito un operaio metalmeccanico vantarsi sospirando che quel tal prolato è frutto del “sudore della sua fronte”. Che strani, questi operai. Insomma, le richieste del mondo agricolo sono semplici, chiare e giuste: essere equi- parato al resto del mondo imprenditoriale quando c’è da usufruire di bonus di soste- gno, ed essere distinto dal resto del mon- do imprenditoriale (e non) quando c’è da arontare un sacricio. In fondo stiamo parlando di poveri contadini agellati dalla fame, non dimentichiamolo. Ecco la denominazione territoriale che dovrebbe essere indicata sui nostri vini, altro che Doc, Igp o Stg. HSP. Hic Sunt Peones. HIC SUNT PEONES IL MONDO AGRICOLO REAGISCE ALLA MANOVRA DEL PREMIER MONTI: “SIAMO POVERI CONTADINI”. PRONTO UN NUMERO TELEFONICO PER DONARE 2 EURO CON UN SMS DI GIORDANO BELLONI UN REGALO ORIGINALE PER NATALE: L’AGENDA DEL BRUNELLO DI MONTALCINO 2012 Avete degli amici appassionati di vino che continuano (giustamente) a pensare che il Brunello di Montalcino sia, nonostante tutto, uno dei più grandi vini italiani e del mondo? Visto che ci stiamo avvicinando a Natale e al nuovo anno, voglio suggerirvi un simpa- tico regalo. Un modo tutto particolare per stare in compagnia, per tutti i 365 giorni del 2012 del vino oggetto del vostro culto. Tranquillizzatevi, non sto pensando di proporvi di regalare ai vostri amici una ric- ca (e onerosa) fornitura di Brunello, bensì, facendovi spendere solo 16 euro, un’asso- luta novità, la prima agenda legata ad un vino italiano, l’avrete capito, al Brunello di Montalcino. La bella pensata di questo inedito “al- manacco” è stata di due spersonaggi di cultura che hanno maturato una lunga esperienza in campo editoriale. Silvana Biasutti, direttore della comunicazione del gruppo Arnoldo Mondadori editore per quasi un ventennio e Gianni Rizzoni, direttore generale delle Edizioni del Sole 24 Ore negli anni ’80. 160 pagine per raccontarci, con immagini, aneddoti, piccole divagazioni di carattere storico, economico, culturale e di costu- me, attraverso una serie di curiosità, quale posto d’onore il Brunello abbia nella storia del vino italiano e Montalcino nella storia, dall’epoca etrusca e romana ad oggi. E tutto, notizie, raccontini, ritratti, scorci, celebrazioni, concorre a determinare, come credo fosse volontà degli autori, un risultato: suscitare in chi legge un gran desiderio di tornare al più presto a Mon- talcino, di conoscere meglio questo borgo benedetto da Bacco e soprattutto stappa- re, una, dieci, cento bottiglie di questo vino unico ed inimitabile, fonte di mille delizie…Buona lettura e buon 2012 con l’Agenda del Brunello di Montalcino! (www.aisitalia.it - di Franco Ziliani)

Transcript of HIC SUNT PEONES UN REGALO ORIGINALE PER · del “sudore della sua fronte”. Che strani, questi...

VAL D'ORCIA - TERRA D'ECCELLENZA | DICEMBRE 201112

ENO-GASTRONOMIA_Enomania

Non c’è niente da fare, la crisi mette con le spalle al muro. A volte, con la faccia. Piccole e grandi contraddizioni vengono alla luce, e

Dio ce ne guardi dal non averne, in Italia. Una fra le tante: il mondo vitivinicolo (o meglio, della produzione vitivinicola) italiano. Un mondo double face che fun-ziona un po’ come certi materassi: ha un lato estivo ed uno invernale. Eh sì, perché giusto pochi giorni fa Confagricoltura lamentava che le misure per lo sviluppo contenute nella manovra chiamata – con poca fantasia e molto realismo – “salva-Italia” sono destinate alle imprese, e quin-di non se ne potrà avvantaggiare l’agri-coltura. Qualcuno penserà “ma come…? Un’impresa agricola sarà sì agricola, ma pur sempre un’impresa!” Ah, ingenuo pensatore medio… L’impresa agricola esisterà in Francia, in Germania, !nanco in America (anzi, nelle Meriche), forse, ma giammai in Italia. Qui l’agricoltura la fan-no sempre il contadino, il vignaiolo o, al più, il contadino vignaiolo. E chi non ha mai visto presidenti, direttori e ad delle aziende vinicole – pardon, cantine – aggi-rarsi per i mercati rionali sul tradizionale carretto carico di !aschi, con il cappello di paglia calcato in testa? E di quali fat-turati aziendali si va parlando? Trattasi di

proventi mezzadrili, appena su"cienti a sfamare le famiglie di questi poveri pigia-tori di uve. Perciò, siamo equi: è giusto che a salvare l’Italia ci pensino imprese, dipendenti pubblici e qualsiasi privato cittadino con la reintroduzione dell’Ici (ma con un nome più simpatico e tren-dy: Imu) sulla prima casa, con un nuovo aumento dell’Iva e con i prezzi carburanti (non agricoli, tra parentesi) a livelli inso-stenibili, per non parlare delle pensioni. Non è altrettanto giusto chiedere di pa-gare l’Ici/Imu a chi non l’ha mai dovuta pagare a causa delle condizioni di assoluta indigenza intrinseche nell’agricoltura. Agricoltura che ha goduto ininterrotta-mente di certi sgravi !scali. Certo, se la matematica non è un’opinione, se qualcu-no non paga – seppur legalmente – una tassa, signi!ca che qualcun altro dovrà pagarla per lui, ma qui stiamo parlando di braccianti che vivono nelle stesse con-dizioni del 1890, non dimentichiamolo! Quante volte abbiamo sentito o letto dichiarazioni di proprietari delle cantine che dicevano che il loro vino è frutto del “sudore della loro fronte” e della “fatica delle loro mani”. Ora, non voglio mettere in dubbio tout court queste a#ermazioni (…o sì?), ma non ricordo di aver mai sen-tito un operaio metalmeccanico vantarsi sospirando che quel tal pro!lato è frutto del “sudore della sua fronte”. Che strani, questi operai.Insomma, le richieste del mondo agricolo sono semplici, chiare e giuste: essere equi-parato al resto del mondo imprenditoriale quando c’è da usufruire di bonus di soste-gno, ed essere distinto dal resto del mon-do imprenditoriale (e non) quando c’è da a#rontare un sacri!cio. In fondo stiamo parlando di poveri contadini $agellati dalla fame, non dimentichiamolo. Ecco la denominazione territoriale che dovrebbe essere indicata sui nostri vini, altro che Doc, Igp o Stg. HSP. Hic Sunt Peones.

HIC SUNT PEONESIL MONDO AGRICOLO REAGISCE ALLA MANOVRA DEL PREMIER MONTI: “SIAMO POVERI CONTADINI”. PRONTO UN NUMERO TELEFONICO PER DONARE 2 EURO CON UN SMS

DI GIORDANO BELLONI

UN REGALO ORIGINALE PERNATALE: L’AGENDA DELBRUNELLO DI MONTALCINO 2012

Avete degli amici appassionati di vino che continuano (giustamente) a pensare che il Brunello di Montalcino sia, nonostante tutto, uno dei più grandi vini italiani e del mondo? Visto che ci stiamo avvicinando a Natale e al nuovo anno, voglio suggerirvi un simpa-tico regalo. Un modo tutto particolare per stare in compagnia, per tutti i 365 giorni del 2012 del vino oggetto del vostro culto.Tranquillizzatevi, non sto pensando di proporvi di regalare ai vostri amici una ric-ca (e onerosa) fornitura di Brunello, bensì, facendovi spendere solo 16 euro, un’asso-luta novità, la prima agenda legata ad un vino italiano, l’avrete capito, al Brunello di Montalcino. La bella pensata di questo inedito “al-manacco” è stata di due spersonaggi di cultura che hanno maturato una lunga esperienza in campo editoriale. Silvana Biasutti, direttore della comunicazione del gruppo Arnoldo Mondadori editore per quasi un ventennio e Gianni Rizzoni, direttore generale delle Edizioni del Sole 24 Ore negli anni ’80.160 pagine per raccontarci, con immagini, aneddoti, piccole divagazioni di carattere storico, economico, culturale e di costu-me, attraverso una serie di curiosità, quale posto d’onore il Brunello abbia nella storia del vino italiano e Montalcino nella storia, dall’epoca etrusca e romana ad oggi. E tutto, notizie, raccontini, ritratti, scorci, celebrazioni, concorre a determinare, come credo fosse volontà degli autori, un risultato: suscitare in chi legge un gran desiderio di tornare al più presto a Mon-talcino, di conoscere meglio questo borgo benedetto da Bacco e soprattutto stappa-re, una, dieci, cento bottiglie di questo vino unico ed inimitabile, fonte di mille delizie…Buona lettura e buon 2012 con l’Agenda del Brunello di Montalcino!

(www.aisitalia.it - di Franco Ziliani)

BV_dicembre_2011.indd 12 10/12/2011 11:41:18