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Questa azienda, sconosciuta ai più, opera dal 2002,produce ad Hong Kong ed è stata fondata datale Simon Lai. Non ci è dato sapere molto del-

la storia della compagnia se non che il suo quartier ge-nerale sia situato nel Capital Tra-de Center di Hong Kong ma iltratto distintivo di questo brandè la produzione dei propri diffu-sori all’insegna del pannello elet-trostatico! Nel catalogo figuranotre ibridi: le classiche e slanciateQueen III; le Guitar, un sugge-stivo speaker realizzato utiliz-zando il corpo di una chitarra,che ospita nel manico un TweeterESL e nel corpo un woofer dina-mico; abbiamo infine le più pic-cole Princess II con cabinet clas-sico. I diffusori ESL puri a cata-logo sono quattro in totale: si par-te con le piccole Hummingbird,che in realtà sono un vero e pro-prio super tweeter; le Prince IIIche misurano 53 cm x 177 cm perpannello; le King III che misura-no 70 cm x 177 per pannello e sa-ranno oggetto di questa prova;infine le KS10 decimo anniver-sario che rappresentano il topdella gamma e misurano unaragguardevole superficie di 1,56mq per pannello (78 x 200 cm). Alla gamma di diffu-sori si affianca la produzione di cuffie, anch’esse ba-sate su trasduttori elettrostatici: abbiamo le KS-H2, leKS-H3 ed infine le KS-H04. Non finisce qui, la King

Sound si cimenta anche nella produzione di amplifi-catori specifici per cuffie: si va dal top di gamma KingSound M-20 al piccolo e variopinto (disponibile in 6 li-vree metallizzate differenti) M-03, passando per l’M-

10 perfettamente adeguato allecuffie della casa. Non ci sono solole elettroniche per piccole ap-plicazioni ma l’azienda cinesepresenta anche una discreta gam-ma di amplificatori valvolariclassici: il PP-10 rappresenta ilmodello base; il P-80, basato suvalvole KT88, è realizzato con inmente il pilotaggio delle King III;il P-100, sempre con valvole KT-88, è pensato per pilotare le KS10;il top di gamma, che impiega val-vole EL34, è progettato per unsuono assoluto. Ultimo, ma nonultimo prodotto della casa, è unCD player, il CD-1 caratterizza-to da un aspetto minimalista,senza fronzoli, con stadio a val-vole, upsampling e carica fron-tale. Grazie alla disponibilità ecollaborazione di Dario Dragoni,titolare di Import Audio, che datempo importa il marchio cinesenel nostro Paese, abbiamo final-mente potuto testare in condi-zioni controllate le King III.

DESCRIZIONE Progetto classico quanto ambizioso questo dei diffusoriKing III: si tratta di un diffusore a banda completa co-

Sono passati tanti anni da quel TOP Audio a Milano (che nostalgia!!!) durante il quale ascol-tai per la prima volta il top di gamma di KingSound, rimanendo letteralmente basito per l’in-credibile estensione in basso di cui era capace quel modello di elettrostatiche pure. Ora sonoin grado di esaminare più da vicino un modello molto simile, le King III: vedremo se la me-moria acustica di quel giorno sarà confermata.

di Alberto Guerrini

DIO BENEDICA IL RE! IL RITORNO

DELL’ELETTROSTATICO PURO

DIFFUSORI ELETTROSTATICI DA PAVIMENTOKINGSouND KING III

L’equilibrio timbrico com-plessivo è a livelli stellari senzamai, e dico mai, cadere nel tra-nello della fatica d’ascolto. Ov-viamente passando ai pregi ti-pici della tecnologia è dasottolineare la velocità estremanel percorrere i transienti piùsollecitanti, la naturalezza el’espressività di qualsiasi stru-mento (voce compresa), checada in gamma dalla media al-l’altissima, affiancata però aduna prestazione stellare anchecon tutto ciò che ricade al disotto di quel range, organocompreso!

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stituito esclusivamente da trasduttori elettrostatici. Le due vie sono entrambe modulari, costituite da unalinea verticale scomposta in più unità singole in array.La prima particolarità è proprio costituita dalla mo-dularità dei trasduttori, in configurazione verticale laparte medi e alti, i cui singoli pannelli sono tre, carat-terizzati dall’utilizzo di un diaframma in Mylar rico-perto a spruzzo da una vernice conduttiva, con unospessore inferiore rispetto a quello utilizzato per la se-zione medio basso/basso. Quest’ultima è costituita daunità rettangolari che questa volta presentano il latolungo parallelo al terreno. Tutti i trasduttori hanno la medesima costituzione de-gli statori, rappresentata da griglie forate dal rappor-to vuoto per pieno piuttosto elevato, a tutto giovamentodella prestazione acustica. L’aspetto dei pannelli è ca-ratterizzato dalla colorazione verde tipica del marchio.Ogni pannello è a sua volta protetto da griglie di ma-teriale plastico, ammorsate, mediante viteria, a unoscheletro in legno compensato: pare che la scelta di que-sti due materiali di supporto sia stata voluta, poiché iprecedenti tentativi di utilizzo di materiali metalliciavesse portato all’introduzione di interferenze e disturbi

misurabili. La griglia antipolvere frontale, nella coppia conse-gnataci, è scura con sostegni in plastica e compensa-to e consiglio vivamente di rimuoverla, avendo ri-scontrato un beneficio piuttosto evidente in quanto aprecisione e focus durante la prova. Il crossover è alloggiato esternamente rispetto al pan-nello, in una scatola di ottima fattura realizzata in al-luminio di discreto spessore, che si collega al cordoneombelicale (di buona sezione) proveniente dai diffu-sori (protetto da una calza di color nero e verde), me-diante un connettore di tipo industriale provvisto diun meccanismo di aggrappo meccanico veramente bencongegnato, che mantiene ben saldo l’accoppiamento.All’interno della scatola di dimensioni 22 x 24,5 x 13cm, è istallato anche il trasformatore di step-up che per-mette di raggiungere gli alti voltaggi necessari agli sta-tori, per mettere efficacemente in moto la pellicola ten-sionata sospesa tra di essi. Ora veniamo a ciò che mi ha lasciato più perplesso eche sicuramente colpirà chiunque vedrà per la primavolta questi ed altri prodotti KingSound, ovvero ciò chealimenta la scatola e di conseguenza l’intero diffuso-

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La tipica trasparenza della tec-nologia elettrostatica è una co-stante in qualsiasi tipologia di sor-gente si dia in pasto a questebellissime casse.

FOTO 1. Le King Sound III hanno una dimensione com-plessiva notevole, con la possibilità di modificarne l’incli-nazione: è consigliabile una leggera pendenza all’indietro;i fianchi hanno una finitura in legno naturale con sezionesemicilindrica, mentre la tela può essere grigio chiaro o nera,meglio rimuoverla durante l’ascolto

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re: infatti è stato scelto un piccolo alimentatore swit-ching da 15 Volt DC, molto economico all’aspetto... Anche in questo caso pare si tratti di una scelta pro-gettuale ben precisa: utilizzando infatti questa solu-zione, si è abbassato ulteriormente il tappeto di rumorerispetto a collegare il tutto direttamente alla presa dicorrente, come visto in diffusori della stessa tipologiaa catalogo della concorrenza. Non disperate! Esistono comunque degli upgrade, in questo caso: ilmercato offre molti modelli di alimentazione dedica-ti proprio a migliorare le prestazioni di alimentatori diquesto tipo, se proprio non riuscirete a sopravviverealla vista di questo alimentatore collegato ai vostri dif-fusori King III! I binding post di potenza, tipo WBT, davvero di otti-ma qualità, sono solidali al pannello posteriore dellescatole di alimentazione/crossover, in configurazionebiwire, consigliamo di sperimentare con i ponticelli(magari provando uno tra i tanti modelli di qualità su-periore disponibili sul mercato), oppure di sbarazzar-sene tentando la strada di un collegamento di poten-za biwire puro e preferendolo ad uno monowire; le dif-

ferenze ci sono eccome ed è realmente questione di gu-sti. I diffusori arrivano in una “gabbia” di compensa-to piuttosto voluminoso, che mantiene i pannelli benseparati e perfettamente protetti da qualsiasi tipo dicontatto, anche il più lieve, che potrebbe compromet-terne le prestazioni.Abbiamo una cornice laterale, a sezione semicilindri-ca in legno naturale, stessa essenza costitutiva della cop-pia di piedi di forma triangolare che sorreggono i dif-fusori e ammorsati alla cornice mediante bulloneria.

ASCOLTONonostante questi diffusori avessero già suonato mol-te ore durante le varie mostre del settore nella saletteallestite da Import Audio, ho voluto comunque sotto-porle a un ulteriore centinaio di ore circa di attività eil trattamento ha dato i suoi frutti, donando un’ulte-riore dose di fluidità e trasparenza alla già lusinghie-ra prestazione “right out of the box”.Ho deciso di utilizzare il mio cavallo di battaglia fra idischi test, per rendermi conto al meglio se le mie im-pressioni di tanto tempo fa fossero davvero veritiere,per cui diamo il via alle danze con Burmester “Art ForThe ear CD II” (Burmester, CD).1. Apre Radka Toneff con “The Moon Is A Harsh Mi-stress” (Album “Fairy Tales” Bomba Records 1979): lavoce è da subito estremamente equilibrata con un po-sizionamento talmente separato dalla posizione dei dif-fusori da rimanere basiti. Il microdettaglio è abbon-dante: i piccoli bisbigli, il colpo della lingua sul pala-to, il fiato che apre le labbra, sono tutti elementi in estre-

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Hanno un basso inaspettatamentequanto incredibilmente profondo, reali-stico, controllato e articolato, con un me-dio basso altrettanto incisivo, ricco dicontrasti e di brillantezza dinamica.

FOTO 2. Particolare del mid/tweeter, realizzato in un ar-ray di tre moduli ESL rettangolari di dimensioni identichecon lato corto parallelo al terreno e un diaframma in My-lar dallo spessore inferiore rispetto a quelli della sezionebassi, da notare la colorazione verdastra dei pannelli

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ma evidenza. Le variazioni e i leggeri vibrati del vo-calizzo si colgono molto bene. Il pianoforte di accom-pagnamento è molto ben esposto, con una spiccata di-namica di martelletto. Si perce-pisce perfettamente l’azione del-la sordina sulle corde così comei molti piccoli avvenimenti at-torno a strumento e artista. La ca-pacità di evidenziare le oscilla-zioni dinamiche impresse allostrumento è notevole.2. Paco De Lucia “La Barrosa”Live In America (Album “Live inAmérica” Universal Music Ja-pan 1993): timbrica impeccabileper la chitarra di De Lucia, ilparlato in secondo piano è perfet-tamente percepibile e ben strutturato. I piani sonori sicaptano perfettamente spaziati, con una focalizzazio-ne dei protagonisti a dir poco millimetrica. Il batter del-le mani è dinamico, intenso e naturale. I colpi dei tac-chi sul palco sono ben ritmati, profondi e con un attaccomolto ben pronunciato, affiancato ad una dinamica, an-che in basso, davvero impensabile per un diffusore elet-trostatico. La discesa in basso sorprende già fin dai pri-

mi secondi della riproduzione, il mediobasso è velo-ce e robusto, il palco è pieno e reagisce agli impatticome mai ho sentito fare a dei planari - se non ai fra-

telli maggiori di questo marchio.La chitarra è bellissima, ha corpo,oltre che corda: è uno strumentocompleto omogeneo ricco di ar-moniche, vibrante e ben detta-gliato. Il materiale di corda è inevidenza perfetta, la dinamica,sia in pizzicato che durante le raf-fiche di note tipiche del virtuosodi origine spagnola, è eccezio-nale. Entrambe le mani sono lì, sipossono seguire in maniera faci-le e accurata. Il boato finale non

ha nulla di compresso, anzi evi-denzia in maniera ancor più accentuata l’atmosfera livedel disco.3. Hans Theessink “Late Last Night” (Album “Call Me”,Blue Groove,BG 4020 1992): il trombone a supporto sor-prende per la pienezza e la completezza in gamma bas-sa; è dinamico, forte e vigoroso, ricco di sfumature edi dettagli. La voce è avvolgente e sfaccettata, una mi-riade di lievi variazioni e chiaroscuri la descrivono, as-

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Ritengo che questa tipolo-gia di pannello elettrostatico,montata da King Sound, sia si-curamente quella con la migliorprestazione mai riscontrata siadurante le varie fiere sia in saladi ascolto.

FOTO 3. Particolare del driver medio basso/basso costituito da un array di ben sette moduli ESL, anch’essi rettangolari macon lato lungo parallelo al terreno, stessa colorazione verdastra per i moduli

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sieme a un posizionamento perfetto e assolutamentestabile. Ancora una volta il protagonista si staccacompletamente dalla posizione delle sorgenti, occu-pando la propria porzione di scena, ben sporgendosioltre al piano che include le facce dei diffusori. La chi-tarra stoppata ha una dinamica ed un impatto vera-mente credibili e fisici.4. Georg Friedrich Handel “Harp Concerto in B flat ma-jor, Op. 4, No. 6 - I. (Andante - Allegro)” (Album “Kon-zertante Barockmusik” Dabringhaus Und Grimm La-bel): questa traccia di musica barocca evidenzia im-mediatamente una capacità di risoluzione notevolis-sima, oltre che una trasparenza ineccepibile. Il clavi-cembalo è molto presente, ha brillantezza e dinamicache raramente ho potuto apprezzare in maniera cosìchiara in un diffusore a pannello. La profondità dellascena sonora è ottima, le caratteristiche della scatola so-nora sono molto ben rese in sviluppo lungo gli assi car-tesiani. I riverberi sono credibili e la timbrica di ognisingolo strumento, circondatoognuno da grande quantità diaria, è assolutamente neutra e na-turale. L’arpa è quasi un eserciziodi stile per questa tipologia di tra-sduttori, la dinamica e la micro-dinamica sono ai massimi livel-li, si percepisce perfino la costi-tuzione del supporto. Si colgonole dita e le unghie dell’esecutorein maniera molto chiara e fedele.Gli archi più gravi sono anch’es-si perfettamente proporzionati,intervengono con grande piglioma senza mai cancellare il restodei componenti dell’orchestra. Ipieni sono intensi e hanno uncontenuto dinamico totalmenteinaspettato, per quanto intenso.5. Quincy Jones “Back On TheBlock” (Album Quincy Jones“Back On The Block” Qwest1989): altro soprassalto per lasorpresa di constatare una capa-cità di discesa in basso notevole,non solo per la tipologia ma inmaniera assoluta. Il basso, oltread avere un ottimo punch, è anchepiuttosto articolato e incisivo. La voce principale è ta-gliente ma non fastidiosa, articolata e ricca di chiaro-scuri, dettagli e microdettagli. Il coro è potente e di-namico, si distinguono bene i singoli componenti, no-nostante il regime di volume sia piuttosto sostenuto du-rante la prova. Non si notano mai, in corrispondenzadei picchi dinamici, cedimenti o irrigidimenti eccessivi,nonostante le escursioni acutissime della voce solista.Il brano scorre su binari sicuri e sempre con un tappetoin gamma grave coerente, profondo e stabile. I sinthsono piacevolissimi nelle loro escursioni armoniche.6. Ben Webster “The Man I Love” (Album Ben Webster& Trio Tete Montoliu* “Gentle Ben”, Ensayo – ENY-301):il pianoforte di introduzione entra con delicatezza inuna scena sonora estremamente tridimensionale, ac-curatamente e dovutamente proporzionata. Il contenutodinamico è buonissimo, le dimensioni dello strumen-to a tastiera sono giustissime. Il sax è vellutato, arti-

colato in gamma media, ricco ed estremamente definito.Il passaggio dalle labbra del musicista all’uscita dellabocca dello strumento, è abbondante di tutti gli step ne-cessari a formare una nota articolata e ben contrasta-ta. La batteria tra Charleston e piatti spazzolati, lasciacon dubbi amletici su quali tra questi due siano i piùpregni di microinformazione riguardo a forma e ma-teriale. Il contrabbasso, un pelo dimesso, è comunqueben formato di dinamica e corpo, oltre a possedereun’altezza più che appropriata.7. Bach Johann Sebastian “passacaglia e tema fugato indo minore” Bwv 582 (Album Bach, Johann Sebastian:Orgelwerke (Straube-Edition) Organ Works (romanticedition) MDG 318 0241-2 - Johann Sebastian Bach Lin-denkirche Berlin Dabringhaus Und Grimm Label): è as-solutamente incredibile pensare che un diffusore pla-nare possa avere delle capacità così elevate di ripro-duzione dell’organo. Non trema nell’affrontare anchela discesa più estrema, mantenendo una tale ricchez-

za di armoniche, persino alle pre-se con questa sfida, per altri di-mostratasi oltremodo improba(credetemi se vi dico che tra que-sti ci sono molti dinamici chehanno fallito clamorosamente).Le note sono ben scandite, ov-viamente i dettagli degli sbuffinon sono per nulla un problemae vengono riproposti in sala per-fettamente amalgamati con lenote in basso. La percezione del-le dimensioni della cattedraleove è stata effettuata la registra-zione è accuratissima, gli impor-tanti riverberi riscontrati in salasono perfettamente in sintoniacon il riferimento. L’estensionedello strumento è inspiegabil-mente completa. Il passaggio conle note più acute, accompagnatodalle campane tubolari, è asso-lutamente incantevole, per deli-catezza e ricchezza di step sono-ri infinitesimi, peraltro ottima-mente separati. Il punch non ècerto da planare e nemmeno danastro, ma tant’è riscontriamo

quanto ascoltato né più né meno. Nonostante le pres-sioni sonore ottenute in sala, aumentando pesantementeil livello, non c’è stata traccia alcuna di distorsioni.8. Frederick Fennell conducts Dallas Wind Symphony:“trittico 1 mov (Allegro maestoso) (Album “FrederickFennell conducts Dallas Wind Symphony trittico” Re-ference Recordings May 6, 1993): la velocità di risolu-zione dei transienti, alle prese con un brano che uni-sce improvvisi e impervi saliscendi dinamici, per unperiodo di tempo così esteso, è veramente rimarchevole.I timpani sono veloci e al contempo profondi e credi-bili. Persino gli ottoni più gravi sono resi sullo stessopiano di quelli più acuti e agevoli. Il crescendo finaleè un vero piacere da ascoltare, soprattutto pensandoche si perde totalmente di vista la presenza fisica deitrasduttori emittenti.9. Ricky Lee Jones “Dat Dere” (composed by BobbyTimmons / Oscar Brown, Jr.) (Album: Rickie Lee Jones

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La naturalezza che contrad-distingue lo scandire delle pa-role è pari alla sensazione dienergia di emissione dellestesse. Ogni passaggio è ac-compagnato con perizia, dovi-zia di particolari e con ricchezzadi sfumature. L’intelligibilità delfraseggio è notevole. Alla tridi-mensionalità della scena va de-dicato almeno una sottolinea-tura, per la capacità eccezionaledi ricostruzione dimostrata, e lasuccessione dei piani sonori cosìben chiara e definita; risulta co-stantemente stabile e sempreben scandita lungo tutte e tre

le direzioni principali.

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FOTO 4. Particolare della scatola di alimentazione/crossover realizzata in metallo spazzolato con i binding post tipo WBTin configurazione Biwire, il circuito è un 2 vie con ottima componentistica: all’interno, oltre a quest’ultimo, c’è un trasfor-matore step up, il tutto si collega al cordone ombelicale proveniente dai diffusori (protetto da una calza di colore nero everde), mediante un connettore di tipo industriale provvisto di un meccanismo di aggrappo meccanico veramente ben con-gegnato, che mantiene ben saldo l’accoppiamento

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(...) una capacità di risolu-zione notevolissima, oltre cheuna trasparenza ineccepibile.

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“Pop Pop” Geffen 1991): l’attacco ci presenta imme-diatamente un contrabbasso in bella evidenza, con pas-saggi di corda molto strutturati, sfaccettati, abbondantidi sfumature e vibrazioni, semplicemente di un reali-smo imbarazzante. Lo slittamento delle dita sulle cor-de, tra una nota e la successiva, è molto presente e per-fettamente focalizzato in un’immagine precisa e ferma.La voce della cantante è articola-ta, presenta una gamma mediacalda e avvolgente, ottima è laquantità di dettaglio, di contrastoe microcontrasto. Il sax setoso erealistico possiede un contenutodinamico eccellente, oltre ad es-sere tonalmente ineccepibile. Leconga sono rapide, leggere macon corpo e sostanza; la materiacostitutiva delle pelli è arricchi-ta da moltissimi particolari a li-vello microscopico.10. Wiener Symphoniker, EliahuInbal director: “ShostakovichSymphony Nr. 9” (Album: Wie-ner Symphoniker, Eliahu Inbal di-rector, Shostakovich Symphony Nr. 9 Denon Records):questa traccia orchestrale fa subito sentire la sua su dueparametri fondamentali: innanzitutto la correttezza tim-brica di ogni singolo strumento e poi la capacità di ri-soluzione di qualsiasi dettaglio o evento che si verifi-chi sul palco. La capacità di seguire di nuovo dei sa-liscendi dinamici impervi e estremamente difficoltosiè un’altra certezza incontrovertibile, oltre alla ric-chezza e all’espressività riscontrata con i fiati e gli ar-chi, (non solo i più squillanti ma anche i registri più ba-

ritonali). L’aria attorno agli strumenti è piuttosto ab-bondante e le dimensioni del complesso dell’orchestrasono assolutamente condivisibili. La scena sonora èestesa, giustamente alta e aperta ma anche estrema-mente profonda.11. Stevie Ray Vaughan: “Tin Pan Alley” (Album: Ste-vie Ray Vaughan and Double Trouble “Texas Flood”

Epic Records, 1983): la chitarra diSteve Ray Vaughan è riprodottacon pochi fronzoli e grande so-stanza, mostra capacità dinami-che importanti e una precisionetimbrica assolutamente in lineacon il riferimento. L’intensità e lacapacità di risolvere in attacco erilascio le note, anche durante lesventagliate tipiche del “guitarhero” statunitense sono qualco-sa di strabiliante. Il basso di ac-compagnamento rolla con ottimaarticolazione e capacità di esten-sione sia in alto che in basso. Lavoce, correttissima in quanto a

timbrica, è giusta, asciutta, pron-ta, contrastata, rauca al punto giusto e per nulla nasale.La focalizzazione è eccezionale, oltre al fatto che anchel’altezza di emissione è corretta. La batteria è materi-ca e presente, nonostante faccia veramente poco permettersi in evidenza per non rubare la scena a Steve.12. Musica Antiqua Köln, Sophie Von Otter: “HandelMarienges” (Album: “Handel: Marian Cantatas &Arias” Archiv Produktion): un’introduzione di archi ar-ticolatissima e ricca di espressività, con lievi variazionidinamiche perfettamente evidenziate in sala d’ascol-

to, fanno da spartiacque per l’ingresso della vocefemminile, potente ed incisiva, articolata e perfetta-mente resa. La naturalezza che contraddistingue loscandire delle parole è pari alla sensazione di energiadi emissione delle stesse. Ogni passaggio è accompa-gnato con perizia, dovizia di particolari e con ricchezzadi sfumature. L’intelligibilità del fraseggio è notevole.Alla tridimensionalità della scena va dedicato almenouna sottolineatura, per la capacità eccezionale di ri-costruzione dimostrata, e la successione dei piani so-nori così ben chiara e definita; risulta costantemente sta-bile e sempre ben scandita lungo tutte e tre le direzioniprincipali.13. Pink Floyd “Another Brick In The Wall 1” (Album:Pink Floyd “The Wall” EMI Records, 1979): gli arpeg-gi della chitarra sono caratterizzati da grande dinamica,così come i passaggi di basso sono abbondanti tanto

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CARATTERISTICHE TECNICHE

Diffusori Elettrostatici King Sound King III

Tipologia di progetto: diffusore elettrostatico 2 vie a set-tori; Numero di driver: 2;Numero di vie: 2;Tipologia dei driver: 1 Tweeter a 3 pannelli; 1 x driver mi-drange/Bass a 7 pannelli; Risposta in frequenza: 32 - 24 kHz ± 3 dB;Crossover: 2 vie@ 1,2 kHz;Sensibilità: 83 dB/1 W @1 m;Impedenza nominale: 6 Ohm;Potenza minima: 100 W;Potenza consigliata: 200 W;Terminali: bi wire;Alimentazione: DC 11-15 V @120 mAFiniture disponibili: finitura legno naturale; tela grigiochiaro o nera; Dimensioni: 70 x 6 x 177 cm (L x P x H );Peso: ESL 24 kg; Driver 8 kg;

Prezzo: € 14.640,00

Distributore per l’Italia: Import Audio www.importaudio.it

La capacità di seguire di nuovo deisaliscendi dinamici impervi e estrema-mente difficoltosi è un’altra certezza in-controvertibile, oltre alla ricchezza e al-l’espressività riscontrata con i fiati e gliarchi, (non solo i più squillanti ma anchei registri più baritonali).

Non trema nell’affrontareanche la discesa più estrema,mantenendo una tale ricchezzadi armoniche, persino alle presecon questa sfida, per altri dimo-stratasi oltremodo improba(credetemi se vi dico che traquesti ci sono molti dinamici chehanno fallito clamorosamente).

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quanto dovrebbero esserlo anche in mediobasso. Levoci dei ragazzini si distinguono perfettamente, ab-biamo ancora una volta un’ottima trasparenza con pia-ni ottimamente distanziati e definiti.14. Pink Floyd “The Happiest Days Of Our Lives” (Al-bum: Pink Floyd “The Wall” EMI Records, 1979): il“panning” da un canale all’altro, durante il passaggiodell’elicottero, è costante e senza buchi. La batteria conla sua cassa secca e precisa è sempre seguita con pre-cisione millimetrica e agilità, oltre a mantenere una cre-dibilità ed un corpo impensabili per la tecnologia dibase del diffusore.15. Pink Floyd “Another Brick In The Wall 2” (Album:Pink Floyd “The Wall” EMI Records, 1979): ancora grancolpi di cassa e ottimo punch anche per questa parte.

La chitarra lunga e distorta segue perfettamente il par-lato, su binari che non si sovrappongono mai al resto.I passaggi di accordo, stoppati in fondo, mostrano deitransienti con una rappresentazione grafica ben pen-dente e soprattutto coerente con lo strumento.Il coro è ben strutturato, i singoli componenti si pos-sono seguire facilmente, sebbene le voci maschili sia-no leggermente sovrastate da quelle più brillanti.L’assolo di chitarra è bello e ricco di armoniche e per-fettamente in linea con il riferimento. Le voci finali deiprofessori che urlano agli alunni sono perfettamentesfalsate fra loro, sia in avanzamento che in ampiezza.

CONCLUSIONIAnche in questo caso, come già successo per le planaridi Magnepan, ho testato sia la configurazione con itweeter rivolti verso l’interno, sia quella con i tweeterrivolti verso l’esterno, preferendo la prima alla seconda. Ritengo che questa tipologia di pannello elettrostati-co, montata da King Sound, sia sicuramente quella conla miglior prestazione mai riscontrata sia durante le va-rie fiere sia in sala di ascolto. Le King III sono seconde solo alle sorelle maggiori etop di gamma KS 10.La sinergia tra le due batterie di pannelli costitutive del-le due vie è quasi perfetta, la transizione pare non ave-re soluzione di continuità in corrispondenza di sweepche passano oltre i 2,5 kHz.Hanno un basso inaspettatamente quanto incredibil-mente profondo, realistico, controllato e articolato, conun medio basso altrettanto incisivo, ricco di contrastie di brillantezza dinamica.L’equilibrio timbrico complessivo è a livelli stellari sen-za mai, e dico mai, cadere nel tranello della faticad’ascolto. Ovviamente passando ai pregi tipici della tec-

nologia è da sottolineare la velocità estrema nel per-correre i transienti più sollecitanti, la naturalezza el’espressività di qualsiasi strumento (voce compresa),che cada in gamma dalla media all’altissima, affiancataperò ad una prestazione stellare anche con tutto ciò chericade al di sotto di quel range, organo compreso!La tipica trasparenza della tecnologia elettrostatica èuna costante in qualsiasi tipologia di sorgente si dia inpasto a queste bellissime casse. Anche in questo caso,come per la quasi totalità dei trasduttori basati su que-sta meravigliosa tecnologia, dobbiamo sottolineare che,per trarne il meglio, bisogna utilizzare un’amplifica-zione in grado di erogare quantità di corrente impor-tanti, quindi non lesinate in quanto a potenza e capa-cità di lavorare in alta corrente.

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IL MIO IMPIANTO

Sorgente Digitale per Musica Liquida: Mac Mini, iTunes conEngine Pure Music2, Audirvana Plus 2, convertitore D/A USB24/192, EMM LABS DAC2X Cablaggio USB Kimber Kable Se-lect KS2436Ag, USB Audioquest Coffee Dbs 7, RCA Audio-quest Horizon Dbs 7; Diffusori: Martin Logan SL3, Lumen White Silver Flame; Sorgenti digitali: CD Teac VRDS-10 modificato a valvole Em-mebi, Lettore Ibrido DVD-DVDA-SACD-Blu Ray Labtek Oppo105EU Tubes; Sorgente Analogica: Giradischi Michell Gyrodec, BraccioSME 309, Testina Clearaudio Titanium MC, con CablaggioAudioquest Wel Signature; Preamplificatore: Convergent Audio Tecnology Legend, conStadio Phono MM, MC; due Amplificatori Finali a Valvole: McIntosh MC275 in con-figurazione mono; Super Condizionatore di Rete: Emmebi Custom Made A.G.Signature 110/220V; Cavi di Potenza: Nordost SPM Reference; Cavi di Segnale tra Pre e Finali Mono: Audioquest HorizonDbs 72V; Cavo di Segnale tra CD VRDS-10 e Pre: Nordost Spm Refe-rence; Cavi di Segnale tra Labtek Oppo 105EU Tubes e Pre: RCANordost Valhalla; Cavo di Alimentazione Pre: Nordost Valhalla; Cavo di Alimentazione DAC Emm Labs: Nordost Brahmacon terminazioni Furutech; Cavo di Alimentazione Oppo 105EU Tubes: Van Den HulThe Mainsstream; Cavi di Alimentazione Finali: Nordost Valhalla; Cavo di Alimentazione CD Vrds-10: Nordost Shiva.

ALCUNI DEI DISCHI UTILIZZATI

La profondità della scena sonora èottima, le caratteristiche della scatolasonora sono molto ben rese in sviluppolungo gli assi cartesiani. I riverberi sonocredibili e la timbrica di ogni singolo stru-mento, circondato ognuno da grandequantità di aria, è assolutamente neutrae naturale.

Page 11: HI-END MAGAZINE - kingsaudio.com.hkkingsaudio.com.hk/press2018-a.pdf · Tutti i trasduttori hanno la medesima costituzione de - gli statori, rappresentata da griglie forate dal rappor
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