hanno collaborato - ISCOM ·...

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hanno collaborato:

per l'ISCTIRoberto Lo SterzoElia Marchetta

per l'ISSPaolo Vecchia

per l'ISPRASalvatore CurcurutoValeria Canè

Fotografie:Paolo Orlandi

Grafica di copertina e disegni:Franco Iozzoli

Progetto grafico e impaginazione:Elena Porrazzo

Collaborazione GraficaRoberto PirainoSettore Divulgazione e Comunicazione Esterna ISCTI

Cosa sono i campi elettromagnetici?

Una componente fondamentale dell’universo in cuiviviamo sono le cariche elettriche.Tra le moltissime cariche presenti in ogni mezzo mate-riale si manifestano forze complicate, che possonoessere misurate, nel loro insieme, attraverso una gran-dezza detta campo elettrico. Se le cariche si muovono,si creano altre forze misurate mediante una grandezzadiversa, il campo magnetico. In molti casi i duecampi sono strettamente collegati e si parla per-tanto di campo elettromagnetico.

Campi elettrici e magnetici esistono innatura e sono responsabili, ad esempio, deifulmini e dell’orientamento delle calamite.Ma la maggior parte dei campi presentinell’ambiente sono artificiali e legati adiverse tecnologie elettriche edelettroniche.

Facendo, infatti, oscillare regolarmente dellecariche a una determinata frequenza si può tra-sportare energia attraverso dei conduttori o tra-smettere segnali nello spazio senza bisogno di fili. Inlinea di principio, qualunque carica elettrica, e quin-di qualunque sistema il cui funzionamento dipendedall’elettricità, può risentire dell’azione dei campielettromagnetici presenti nell’ambiente e subire cosìun’interferenza.Poiché con lo sviluppo tecnologico sono aumen-tate enormemente le sorgenti di campo elettroma-gnetico, il problema delle interferenze è diventatocruciale. La domanda che si pongono i cittadini –ma anche scienziati e tecnici – è se, come e inquali circostanze, i campi elettromagnetici possa-no agire sulle apparecchiature elettriche, maanche su sistemi viventi compreso l’uomo.

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I campi elettromagnetici possonoagire sull’organismo umano?

Certamente si.Il nostro corpo, e tutti i suoiorgani, è ricco di caricheelettriche che, con la lorodistribuzione e il loromovimento, regolanomoltissimi processi fisiologici.

Ad esempio, l’addensamento dicariche alle estremità delle cel-lule nervose dà luogo a una sca-rica che, a sua volta, determinala stimolazione nervosa. Comealtro esempio, il passaggio dicariche elettriche, sotto forma diioni, attraverso la membrana cel-lulare costituisce il veicolo per latrasmissione di segnali tra la cellula e l’ambienteche la circonda. Correnti elettriche interne sonoanche create dal flusso del sangue, che è moltoricco di ioni e quindi trasporta con sé un grannumero di cariche.Le cariche elettriche libere possono essere messein moto da un campo elettrico o magnetico ester-no. Si creano in tal modo delle correnti elettricheindotte, che si sovrappongono a quelle endogene,cioè generate dallo stesso organismo umano.Esistono anche coppie di cariche strettamentelegate, di uguale intensità ma di segno opposto,chiamate dipoli elettrici. Sotto l’azione di uncampo elettrico alternato a bassa frequenza (la fre-quenza rappresenta il numero di oscillazioni al

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secondo) questi dipoli vengono messi in oscilla-zione, in sincronia con il campo esterno.Ad alta frequenza, il movimento delle caricheviene però ostacolato dall’attrito con le molecolecircostanti e l’energia ceduta dal campo esternoviene così trasformata in un moto disordinato dellemolecole, cioè in calore. Per questo motivo, i rela-tivi effetti vengono detti effetti termici.Riassumendo, i campi elettrici e magnetici a bassafrequenza creano nel corpo umano delle correntiindotte, mentre nel caso dei campi ad alta fre-quenza l’energia elettromagnetica viene assorbitadai tessuti e dissipata come calore, con un aumen-to della temperatura generale o locale, secondo-ché venga esposto l’intero corpo o solo alcuniorgani.Lo scopo di questo opuscolo è fornire rispostesemplici, ma scientificamente corrette, a questadomanda e ad altre ad essa collegate. Oggetto delvolume sono soprattutto i campi elettromagneticiad alta frequenza, utilizzati in particolare per ladiffusione radiotelevisiva e le comunicazioni,compresa la telefonia cellulare. Molte considera-zioni fondamentali sono tuttavia valide anche peri campi elettrici e magnetici a bassa frequenza,come quelli generati dalle linee ad alta tensione,dai circuiti domestici e dagli apparati elettrici ingenerale.

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I campi elettromagneticisono pericolosi per la salute?

Un campo elettromagnetico provoca sempre ecomunque una risposta dell’organismo umano.Questa non è una proprietà particolare dei campielettromagnetici: il nostro organismo reagisce aqualunque stimolo ambientale, come il rumore, laluce (che, tra l’altro, è una forma di radiazione elet-tromagnetica), i cambiamenti di temperatura, lapresenza di sostanze chimiche, naturali o artificiali.Il problema che si pone è quello di determinare sequeste risposte costituiscano o meno un pericoloper la salute. In questo senso è importante distin-guere tra effetti biologici e effetti di danno alla salu-te (o effetti sanitari). Secondo l’OrganizzazioneMondiale della Sanità (OMS), un effetto biologicosi verifica quando l’esposizione provoca qualchevariazione fisiologica notevole o rilevabile in unsistema vivente. Un effetto di danno alla salute siverifica quando l’effetto biologico è al di fuori del-l’intervallo in cui l’organismo può normalmentecompensarlo, e ciò porta a qualche condizione didetrimento della salute.La ricerca scientifica ha individuato con chiarezzaalcuni effetti sanitari dei campi elettromagnetici,dovuti ad un eccessivo aumento della temperatu-ra, superiore alle normali variazioni fisiologiche.Questi effetti termici si manifestano solo quandol’intensità del campo supera determinati livelli disoglia su cui si basano le norme di protezione.Questi livelli sono superiori a quelli che si incon-trano normalmente nella vita quotidiana e moltosuperiori, in particolare, a quelli a cui si può esse-re esposti da parte di antenne di trasmissione radioo televisiva e, ancor più, da parte delle antenne

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(dette stazioni radio base) della telefonia cellularee di altre tecnologie emergenti, come il WiFi e ilWiMax. Alte esposizioni possono verificarsi soloin specifiche situazioni lavorative in cui gli opera-tori sono vicini ad apparecchi di alta potenza.Negli ultimi anni, si è molto discusso sulla possibili-tà che un’esposizione anche a bassi livelli di campoelettromagnetico, ma prolungata nel tempo (adesempio se si hanno campi apprezzabili in casa,oppure se si utilizza molto il telefono cellulare),possa dare luogo a malattie degenerative, ed inmodo particolare al cancro. Questa ipotesi trae ori-gine da alcune indagini epidemiologiche che riguar-davano però i campi magnetici generati da linee adalta tensione e dispositivi elettrici alla frequenza direte (50 Hz) e i cui risultati non possono essere estra-polati ai campi a radiofrequenza (RF) che, oscillan-do a milioni di hertz, hanno caratteristiche fisiche emeccanismi di interazione del tutto diversi.Per quanto riguarda questi ultimi, infatti, le ampiericerche condotte da diversi decenni non hannoevidenziato effetti biologici di rilievo, e a maggiorragione effetti di danno alla salute, ai normali livel-li di esposizione del pubblico. A seguito del rapidosviluppo della telefonia cellulare, le ricerche inquesto settore si sono enormemente intensificatenegli ultimi anni, portando alla pubblicazione dicentinaia di studi a carattere fisico, biologico e epi-demiologico. Anche se alcuni di questi studi hannosuggerito la possibilità di qualche effetto biologico,peraltro da verificare, una valutazione complessivadei dati non indica rischi per la salute, conferman-do ulteriormente le valutazioni già espresse dadiverse fonti.Significativi in proposito sono i “Promemoria”per il pubblico prodotti dall’OrganizzazioneMondiale della Sanità (OMS) e disponibili al sito

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www.who.int/emf. Già nel 1998 l’OMS osserva-va che:“una revisione dei dati scientifici […] ha conclu-so che, sulla base della letteratura attuale, non c’ènessuna evidenza convincente che l’esposizione aRF abbrevi la durata della vita umana, né cheinduca o favorisca il cancro”.Nel 2006 la stessa organizzazione confermava lapropria valutazione notando che:“negli ultimi 15 anni, sono stati pubblicati vari studiche esaminavano una possibile relazione tra tra-smettitori a radiofrequenza e cancro. Questi nonhanno fornito nessuna evidenza che l’esposizione aicampi generati dai trasmettitori aumenti il rischio dicancro. Così pure, gli studi a lungo termine su ani-mali non hanno accertato aumenti nel rischio dicancro dovuti all’esposizione a campi a radiofre-quenza”.Analoghi giudizi sono stati espressi da numerose altreorganizzazioni o gruppi di esperti internazionali.

Esistono delle norme perla protezione della salutedai campi elettromagnetici?

Si. Numerosi paesi hanno adottatoleggi o regolamenti basati sui risulta-ti di numerosi studi scientifici. Nellegrande maggioranza dei casi, igoverni hanno fatto proprie le racco-mandazioni della CommissioneInternazionale per la Protezionedalle Radiazioni Non Ionizzanti(ICNIRP), un gruppo indipendente diesperti formalmente riconosciuto daimassimi organismi internazionali tra

cui l’OMS e l’Unione Europea.Quest’ultima ha raccomandato a tutti gli statimembri di adottare un quadro comune e coerentedi norme, basate sui limiti dell’ICNIRP, che garan-tiscono la piena protezione da tutti gli effettiaccertati di danno alla salute.In Italia è stata invece adottata una legge (1) che,in nome del principio di precauzione, prevedeulteriori limiti da non superare in corrispondenzadi luoghi abitati o intensamente frequentati. Idecreti applicativi di questa legge hanno stabilitoper questi limiti valori sensibilmente inferiori aquelli raccomandati internazionalmente.

Quali sono i limiti che devono essererispettati negli ambienti di vita?

I limiti attualmente in vigore sono fissati da undecreto (2) emanato ai fini della protezione dellapopolazione dalle esposizioni a campi elettrici,magnetici ed elettromagnetici generati da sorgentifisse operanti ad alta frequenza, comprendenti, adesempio, gli impianti per telefonia mobile o perradiodiffusione televisiva o radiofonica. In essovengono fissati nell’ordine limiti di esposizione,valori di attenzione ed obiettivi di qualità:

• per limite di esposizione si intende il valore dicampo elettrico, magnetico ed elettromagnetico,considerato come valore di immissione, definitoai fini della tutela della salute da effetti acuti, chenon deve essere superato in alcuna condizionedi esposizione della popolazione […].

• per valore di attenzione si intende il valore dicampo elettrico, magnetico ed elettromagnetico,considerato come valore di immissione, che non

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deve essere superato negli ambienti abitativi,scolastici e nei luoghi adibiti a permanenze pro-lungate […] Esso costituisce misura di cautela aifini della protezione da possibili effetti a lungotermine […].

• per obiettivi di qualità si intendono i valori dicampo elettrico, magnetico ed elettromagnetico,definiti dallo Stato […], ai fini della progressivaminimizzazione dell’esposizione ai campi mede-simi. Tali valori sono da ritenersi non superabiliall’aperto nelle aree intensamente frequentate,quali ad esempio strutture di carattere ricreativo.

I limiti sono riportati nelle seguenti tabelle e sonoda confrontare con il risultato di una misurazioneopportunamente mediata nel tempo e sull’area delcorpo umano secondo le procedure riportate inuna norma tecnica cui si rimanda per eventualiapprofondimenti (3).

Limiti di Intensità di Intensità diEsposizione campo elettrico campo magnetico

(f=frequenza) E (V/m) H (A/m)

0,1 < f ≤ 3 MHz 60 0,20

3 < f ≤ 3000 MHz 20 0,05

3 < f ≤ 300 GHz 40 0,10**

Valori di attenzione Intensità di Intensità die obiettivi campo elettrico campo magneticodi qualità

(f=frequenza) E (V/m) H (A/m)

0,1MHz< f ≤ 300GHz 6 0,016

* Il valore di 0,01 A/m presente nel DPCM costituisce inrealtà un errore di stampa, si riporta dunque in tabella ilvalore esatto.

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Alcuni esempiper chiarire meglio le idee:

In casa il limite è di 6 V/mper il campo elettrico

All’aperto, ove non siaprevista una permanenzaprolungata delle persone, illimite varia tra 20 e 60 V/m,in funzione della frequenzadelle emissioni elettromagnetiche

A scuola il limite è di 6 V/m

Nel giardino della propriaabitazione il limite è 6 V/m

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Quali sono le condizioni diesposizione per le quali il decretonon si applica?

Sono quelle dovute a scopi diagnostici o terapeu-tici e quelle dovute a ragioni professionali (i limitinon si applicano ai lavoratori per i quali valgono,invece, le considerazioni contenute in un decretolegislativo (4) in cui viene recepita la direttivacomunitaria specifica (5)).

È vero che in Italia si applicano limitinormativi più restrittivi rispettoal resto dell’Unione Europea?

Sì. Come si può vedere ad esempio dalla tabellasottostante, le limitazioni attualmente in vigore inItalia risultano essere più restrittive di quanto rac-comandato dall’ICNIRP (e accolto dell’UnioneEuropea e da molti altri stati) e di quanto previstodalle norme statunitensi. Infatti, l’Italia ha adottatoun approccio normativo cautelativo nei confrontidi eventuali effetti a lungo termine conseguenti adesposizioni prolungate nel tempo e a bassi livellidi campo.

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Italia Limite diesposizione

Valore diattenzione

Obiettivodi qualità

Paese Frequenza

400 MHz 900 MHz 1800 MHz Oltre 2 GHz

Unione Europea(Raccomandazione)

USA

20 V/m 20 V/m 20 V/m 20 V/m

6 V/m 6 V/m 6 V/m 6 V/m

6 V/m 6 V/m 6 V/m 6 V/m

28 V/m 41 V/m 58 V/m 61 V/m

27 V/m 41 V/m 58 V/m 61 V/m

Chi controlla il rispetto dei limiti?

La legge (1) prevede che leamministrazioni provinciali ecomunali, al fine di esercitarele funzioni di controllo e divigilanza sanitaria e ambienta-le, si avvalgano delle strutturedelle Agenzie regionali e pro-vinciali per la protezione del-l’ambiente (ARPA/APPA).Anche gli Ispettorati Territorialidel Ministero dello Sviluppo

Economico, in base a quanto disposto dalla legge(6), possono essere coinvolti nelle attività di con-trollo.Frequentemente, le Agenzie, insieme agliIspettorati, si trovano a collaborare in campagne dimisurazioni per attività di controllo in siti partico-larmente complessi; in queste circostanze, nor-malmente le Agenzie svolgono attività di verificadei livelli di emissione elettromagnetica, mentregli Ispettorati verificano le caratteristiche radioelet-triche degli impianti.

A quali istituzioni può rivolgersi ilcittadino per avere maggioriinformazioni o per esporre eventualiproblematiche?

A pag. 21 viene fornito l’elenco dei recapiti telefo-nici e di posta elettronica delle Agenzie Regionalie Provinciali per la Protezione dell’Ambiente,nonché i riferimenti degli uffici di ciascunMinistero competente, a cui il cittadino può rivol-gersi in caso di necessità.

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I campi elettromagnetici possonointerferire con le apparecchiatureelettriche ed elettroniche?

Certamente. Nel caso delle telecomunicazioni,questo effetto è voluto ed è la base stessa dellatecnologia.

Le antenne sono progettate in modo specifico pro-prio per assicurare che il sistema ricevente risentail più possibile del campo elettromagnetico creatodal sistema trasmittente. In questo caso, piuttostoche di interferenza, si dovrebbe parlare di trasferi-mento di segnali.Bisogna però evitare che lo stesso segnale vengaanche captato da dispositivi progettati per altriscopi, modificandone il comportamento. Ciò puòrealizzarsi con schermature o filtri, che garantisco-no che il sistema in oggetto sia immune da interfe-renze, almeno fino ad un determinato livello dicampo elettrico o magnetico esterno. È infatti evi-dente che, aumentando abbastanza l’intensità delcampo, qualunque sistema subirà dei disturbi. Lacosiddetta compatibilità elettromagnetica si rag-giunge quindi assicurando, da un lato, che i dispo-sitivi siano immuni almeno fino a un certo livellodi campo, dall’altro, che l’intensità del campoelettrico nell’ambiente di interesse non sia supe-riore a questo livello di immunità.

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Che cos’è la compatibilitàelettromagnetica?

Per “compatibilità elettromagnetica” si intendel’idoneità di un apparecchio elettrico e/o elettroni-co, di un’apparecchiatura e di un impianto conte-nenti componenti elettrici e/o elettronici, a funzio-nare nel proprio ambiente elettromagnetico, senza

provocare disturbielettromagneticiintollerabili inaltre apparecchia-ture presenti nellostesso ambiente.Ciò si realizzacontrollando, daun lato, l’emissio-ne dell’apparatoin questione, dal-l’altro, l’immunitàdegli apparatipotenzialmenteinfluenzati. Il con-trollo sull’emissio-ne assicura che i

disturbi elettromagnetici prodotti dagli apparatielettrici ed elettronici non influenzino il correttofunzionamento degli altri apparati, delle reti ditelecomunicazione con le relative apparecchiatu-re e delle reti di distribuzione dell’energia elettri-ca. Il controllo dell’immunità è volto ad accertareche gli apparati abbiano un adeguato livello diimmunità intrinseca nei riguardi dei disturbi elet-tromagnetici, per permettere ad essi di funzionarecome stabilito.

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Che cosa sono i disturbielettromagnetici o perturbazioni?

Un disturbo o perturbazione elettromagnetica è“ogni fenomeno elettromagnetico che può alterareil funzionamento di un’apparecchiatura” e puòessere costituito da un segnale non desiderato o dauna alterazione del mezzo stesso di propagazione.I disturbi possono essere:

• naturali: fulmini, scariche elettrostatiche, attivitàcosmiche…;

• artificiali intenzionali: emissioni radio-tv, pontiradio, telefonia cellulare e cordless, sistemi diradionavigazione e radar…;

• artificiali non voluti: ogni circuito elettrico per-corso da corrente variabile nel tempo emettedisturbi elettromagnetici.

La compatibilità elettromagnetica èregolamentata a livello europeo?

Sì. Nel 2005 è entrata in vigore una direttiva (7)che sta progressivamente sostituendo una prece-dente direttiva del 1989 (8). La sostituzione defini-tiva è prevista per il 2009. La nuova direttiva siapplica a tutti gli apparecchi elettrici che possonocreare perturbazioni elettromagnetiche o il cuifunzionamento può essere interessato da tali per-turbazioni e mira a garantire il funzionamento delmercato interno prescrivendo che le apparecchia-ture siano conformi ad un livello adeguato di com-patibilità elettromagnetica. Analoghe limitazionisono state imposte anche da una diversa direttiva(9) sui terminali di telecomunicazione e sulleapparecchiature radio.

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Infine, esistono specifiche direttive per garantire lacompatibilità dei dispositivi medici, compresi ipacemaker (10,11).

Come si garantisce la compatibilitàelettromagnetica?

Ogni apparato o sistema elettronico, prima del-l’immissione sul mercato, deve essere controllatosia per l’emissione sia per l’immunità. Per questoviene sottoposto a prove di laboratorio.In Italia queste prove sono effettuate dall’ISCTI(Istituto Superiore delle Comunicazioni e delleTecnologie dell’Informazione) del Ministero delloSviluppo Economico - Comunicazioni o da altrienti o laboratori autorizzati.

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Come può il cittadino assicurarsidella conformità degli apparati?

La marcatura CE indica la conformità a tutti gli obbli-ghi che incombono ai fabbricanti in merito ai loroprodotti in virtù delle direttive comunitarie che neprevedono l’apposizione. Quando viene apposta suiprodotti, essa rappresenta una dichiarazione dellapersona fisica o giuridica a conferma che il prodottoè conforme a tutte le direttive comunitarie ad essoapplicabili in materia e che è stato sottoposto alleprocedure di valutazione della conformità del caso.La marcatura CE vaapplicata prima che ilprodotto vengaimmesso sul mercato.Il fabbricante è tenutoa redigere una“Dichiarazione CE diConformità”, in cuiindica la o le direttiveapplicate e le normetecniche utilizzate perla valutazione; deve inoltre predisporre e custodireun “Fascicolo Tecnico” descrittivo delle caratteristi-che tecniche del prodotto stesso, che deve esseredisponibile a richiesta delle Autorità competenti asorvegliare il mercato.

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L’interferenza elettromagnetica è unaspia di possibili rischi per la salute?

No. I due fenomeni sono del tutto indipendenti.Come già visto, sia l’organismo umano, sia idispositivi elettronici rispondono a un campoelettromagnetico esterno. Tra le diverse personeesiste una certa differenza di sensibilità ai campielettromagnetici, come a molti altri fattoriambientali: alcuni sono più sensibili, altri meno.Questa variabilità è però piccola e i limiti diesposizione sono stati fissati in modo tale da evi-tare effetti nocivi, o anche semplici sensazioni didisturbo, in tutti i soggetti, compresi quelli piùsensibili.I dispositivi elettromagnetici, al contrario, posso-no avere sensibilità estremamente variabili:accanto a apparati che sono immuni da interfe-renze anche in presenza di campi molto intensi,ne esistono altri molto sensibili, progettati appo-sta per rispondere a segnali elettrici deboli. Traquesti ultimi sono compresi vari dispositivimedici, come elettrocardiografi ed elettroence-falografi, il cui malfunzionamento può avereconseguenze molto gravi per la salute deipazienti.Un aspetto peculiare dei dispositivi elettronici èla selettività in frequenza. Molti apparecchi sonoprogettati in modo tale da essere particolarmen-te sensibili a determinate frequenze: un segnaledella frequenza desiderata, anche molto debole,viene deliberatamente amplificato per renderlopercettibile. L’esempio più evidente è fornitodagli apparecchi radio e televisivi, che vengonosintonizzati su una particolare frequenza, cioèregolati in modo tale da selezionare e amplifica-

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re solo determinati segnali. Secondo le circo-stanze, quindi, problemi di compatibilità elet-tromagnetica possono verificarsi a livellimolto inferiori ai limiti di protezione dellasalute, o non presentarsi anche a livelli dicampo molto elevati.

Qual’è la correlazione tra i livellidi immunità previsti dalle normeper la compatibilitàelettromagnetica ed i limitidi esposizione per la saluteumana?

Il rispetto del limite dei 6 V/m, previsto dallavigente legge italiana come obiettivo di qua-lità per la tutela della salute, non garantisceda eventuali interferenze sulle apparecchia-

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ture; viceversa, l’interferenza sulle apparec-chiature non implica il superamento del limitesuddetto, nè tanto meno l’eventuale pericolosi-tà per la salute umana..Infatti, può essere suffi-ciente anche un segnale di 1 V/m o meno per-ché alcune apparecchiature non conformi allenorme sulla compatibilità elettromagneticasubiscano interferenze.Spesso il cittadino associa erroneamente un’in-terferenza su un apparato con la pericolositàper la salute umana, ma non sempre le duecose coincidono. Si ricorda che l’immunità rap-presenta “l’idoneità di una apparecchiatura afunzionare senza alterazioni in presenza di unaperturbazione elettromagnetica”.

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RIFERIMENTI(1) Legge quadro del 22 febbraio 2001, n.36

(Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 55 del07/03/2001);

(2) Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministridell’8 luglio 2003 (Gazzetta Ufficiale n. 199 del28/08/2003);

(3) Norma CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) 211-7 del 2001;

(4) Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (GazzettaUfficiale n. 101 del 30 aprile 2008 - SupplementoOrdinario n. 108);

(5) Direttiva 2004/40/CE(Gazzgdxftjudxhjfgjfxgxjfgjfxciale della ComunitàEuropea n. L 139 del 25/05/1989);

(9) Direttiva 1999/5/CE (Gazzetta Ufficialedell'Unione Europea C 225 del 25/09/07);

(10) Direttiva 90/385/CE (Gazzetta Ufficialedell’Unione Europea L 189 del 20/07/1990);

(11) Direttiva 93/42/CE (Gazzetta Ufficialedell’Unione Europea L 169 del 12/07/1993).

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MINISTERO DELL’AMBIEN-TE E DELLA TUTELA DELTERRITORIO E DEL MAREDirezione per laSalvaguardia Ambientale –Divisione VVia Cristoforo Colombo, 4400147 - RomaTel. 06/57221

MINISTERO DELLO SVI-LUPPO ECONOMICOURP - Ufficio Relazionicon il PubblicoViale America, 20100144 - RomaTel. 06/[email protected]

MINISTERO DEL LAVORO,DELLA SALUTE E DELLEPOLITICHE SOCIALID.G.P.O.B. Ufficio X - URPVia Giorgio Ribotta, 500144 - RomaTel. 06/5994.2378 – 2758Fax: 06/5994.2376

ISPRA - Istituto Superioreper la Protezione e laRicerca AmbientaleServizio Agenti FisiciVia Vitaliano Brancati, 4800144 - RomaTel. 06/50071Fax: 06/50072916E-mail: [email protected]

ISCTI - Istituto Superioredelle Comunicazionie delle Tecnologiedell’InformazioneViale America, 20100144 - RomaTel. 06/[email protected]

ISS - Istituto Superioredi SanitàViale Regina Elena 29900161 - Roma

ARTA AbruzzoTel. 085/[email protected]

ARPA BasilicataTel. 0971/[email protected]

ARPA CalabriaTel. 0961/[email protected]

ARPA CampaniaTel. 081/[email protected]

ARPA Emilia RomagnaTel. 051/6223811Fax 051/543255

ARPA Friuli Venezia GiuliaTel. 0432/[email protected]

ARPA LazioTel. 0746/[email protected]

ARPA Liguriatel. 010/[email protected]

ARPA LombardiaTel. 02/69666210Fax 02/69666251

ARPA MarcheTel. 071/[email protected]

ARPA MoliseTel. 0874/[email protected]

ARPA PiemonteTel. 011/[email protected]

ARPA PugliaTel. 080 / [email protected] SardegnaTel. 070/[email protected]

ARPA SiciliaTel. 091/[email protected]

ARPA ToscanaTel. 055/[email protected]

ARPA UmbriaTel. 075/515961Fax 075/51596235

ARPA Valle D'AostaTel. 0165/[email protected]

ARPA VenetoTel. 049/[email protected]

APPA BolzanoTel. 0471/[email protected]

APPA TrentoTel. 0461/[email protected]

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO -DIPARTIMENTO PER LE COMUNICAZIONI -ISPETTORATI TERRITORIALI

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Fax 080 5586 [email protected] Brenta - 09122 Cagliari (CA)Tel. 070 288463 - 070 20286201Fax 070 [email protected] A. De Gasperi, 103 - 90146 Palermo (PA)Tel. 091 6700371 - Fax 091 514671dirigente.sicilia@comunicazioni.itwww.ispettoratocomunicazionisicilia.itToscanaVia Pellicceria, 3 - 50123 Firenze (FI)Tel. 055 27241 - 055 218111Fax 055 288359www.ispettoratocomunicazioni.toscana.ittoscana@comunicazioni.itTrentino Alto AdigeP.zza Parrocchia, 13 - 39100 Bolzano (BZ)Tel. 0471 978487 - Fax 0471 [email protected] - MestreVia Torino, 88 c.a.p.: 30172Tel.: 041 2519637 – 041 5311534Fax: 041 [email protected]

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