Habitat CLC 324 Aree a vegetazione boschiva e arbustiva in ... · Salicornia patula Duval-Jouve x x...

100
295 Habitat CLC 324 Aree a vegetazione boschiva e arbustiva in evoluzione Codice Corine Biotopes: 16.25 - Dune con arbusteti e boschetti Codice EUNIS: B1.6 - Cespuglieti delle dune costiere Sintassonomia: Aggr. ad Asparagus acutifolius Boscaglia di Asparagus acutifolius a Cà Roman (Foto di Ghirelli Leonardo) La comunità ad Asparagus acutifolius è presente nel biotopo di Cà Roman. Si sviluppa su superfici di discreta estensione soprattutto lungo la fascia a contatto con la diga. Si tratta di una boscaglia molto densa e impenetrabile con altissime coperture della specie edificatrice. Questa formazione svolge un ruolo importante nell’ambito dei processi dinamico evolutivi della componente forestale dunale. In particolare costituisce uno stadio a carattere premantellare che, nella successione temporale, rappresenta spazi prenemorali serialmente collegati al bosco di Quercus ilex.

Transcript of Habitat CLC 324 Aree a vegetazione boschiva e arbustiva in ... · Salicornia patula Duval-Jouve x x...

295

Habitat CLC 324Aree a vegetazione boschiva e arbustiva in evoluzione

Codice Corine Biotopes: 16.25 - Dune con arbusteti e boschetti Codice EUNIS: B1.6 - Cespuglieti delle dune costiereSintassonomia: Aggr. ad Asparagus acutifolius

Boscaglia di Asparagus acutifolius a Cà Roman (Foto di Ghirelli Leonardo)

La comunità ad Asparagus acutifolius è presente nel biotopo di Cà Roman. Si sviluppa su superfici di discreta estensione soprattutto lungo la fascia a contatto con la diga. Si tratta di una boscaglia molto densa e impenetrabile con altissime coperture della specie edificatrice. Questa formazione svolge un ruolo importante nell’ambito dei processi dinamico evolutivi della componente forestale dunale. In particolare costituisce uno stadio a carattere premantellare che, nella successione temporale, rappresenta spazi prenemorali serialmente collegati al bosco di Quercus ilex.

296

Habitat CLC 331Spiaggia, sabbie, dune

Codice Corine Biotopes: 16.2 - Dune Codice EUNIS: B1 - Dune costiere ed altri habitat sabbiosi marittimi Sintassonomia: Aggr. a Cyperus kalli

Trachomitum venetum (Foto di Depero Giorgio)

Cyperus kalli è una specie caratteristica delle comunità delle dune embrionali e mobili. In alcuni biotopi forma popolamenti quasi puri. Si è ritenuto opportuno non inserire questa componente in habitat di interesse comunitario in quanto spesso si tratta di aspetti monofitici, pur riconoscendone un ruolo importante dal punto di vista potenziale in quanto dinamicamente collegata all’ammofileto. Entra in questo habitat anche la comunità a Trachomitum venetum rilevata in una zona retrodunale a S.Nicolò al Lido. La superficie è molto ridotta e la vegetazione è caratterizzata da elevate coperture dell’apocino veneto. Specie molto plastica partecipa spesso alla composizione di diverse fitocenosi entrando anche in ambiti disturbati. Per tale motivo nel quadro vegetazionale questa comunità non presenta nessun riferimento sintassonomico. La specie ha una criticità elevata in quanto considerata allo status vulnerabile nel libro rosso nazionale (CONTI & AL., 1992) e nell’atlante delle specie a rischio di estinzione (SCOPPOLA, SPAMPINATO, 2005).

297

Habitat CLC 411Paludi interne

Codice Corine Biotopes: 53.13 - Tifeti Codice EUNIS: C3.23 - Comunità di Typha sp. (tifeto) Sintassonomia: Typhetum latifoliae Lang 1973 Typhetum angustifoliae Pignatti 1953

Typha angustifolia (Foto di Depero Giorgio)

Tutte e due le associazioni sono state rilevate nel biotopo degli Alberoni. Il tifeto a Typha angustifolia è presente nell’area di ricostruzione ecosistemica di una zona umida ed è di origine artificiale. Mentre la comunità a Typha latifolia orla un piccolo stagno all’interno della pineta. L’interesse per questa componente è legata alla loro rarità nell’ambito dei biotopi indagati e al ruolo come habitat di alimentazione, nidificazione e rifugio per la fauna.

298

Habitat CLC 4111Canneti a fragmite

Codice Corine Biotopes: 53.11 – Canneti (acque stagnanti) 53.17A - Formazioni elofitiche di acque salmastre dominate da Phragmites australis

Codice EUNIS: C3.21 Comunità di Phragmites australis (canneto) A4.55 Canneti alofili litoranei di Phragmites australis Sintassonomia: Phragmitetum vulgaris Soó 1927 Puccinellio festuciformis-Phragmitetum australis (Pignatti 1953) Poldini & Vidali 2002

Canneto (Foto di Ghirelli Leonardo)

A questa categoria appartengono i canneti a Phragmites australis, formazioni che celano con un’apparente uniformità fisionomica, determinata dalle elevate coperture della specie dominante,un’articolata differenziazione cenologica. Phragmites australis è una specie ad ampia valenza ecologica: può rimanere costantemente sommersa oppure in prolungate fasi di asciutta, può vivere in ambienti d’acqua dolce come le rive di fiumi a diverso regime idrologico, gli stagni o le zone perilacustri oppure in aree salmastre, perché in grado di tollerare concentrazioni saline fino a 2,5-4% (BUFFA & AL., 1995). Conseguentemente alla sua plasticità ecologica, P.australis partecipa al corteggio floristico di diverse associazioni, inquadrate in differenti unità di vegetazione, perché alle diverse condizioni ecologiche corrispondono sostanziali differenze compositive. Questo habitat raggruppa due associazioni distinte. Il Phragmitetum vulgaris di acque a lento scorrimento, tipico delle zone ripariali, indicato in letteratura per le rive di tutti i principali fiumi italiani. Un secondo aspetto, legato a contesti di acque salmastre, è rappresentato dal Puccinellio festuciformis-Phragmitetum australis accompagnato da specie alotolleranti.

299

Habitat CLC 42Zone umide costiere

Codice Corine Biotopes: 53.17 Formazioni alofile a Scirpus maritimus 15.8 – Steppe salate mediterranee Codice EUNIS: C3.27 Comunità di Scirpus sp. su substrato salino (scirpeto alofilo) E6 - Comunità erbacee alofile dell’entroterraSintassonomia: Puccinellio palustris-Scirpetum compacti (Pign. 1953) Géhu & Scopp. 1984

Limonium virgatum (Foto di Depero Giorgio)

Diffusi lungo le coste del Mediterraneo, gli scirpeti costituiscono una delle espressioni della vegetazione alo-igrofila; si stabiliscono su suoli minerali, con debole salinità, di solito inondati tutto l’anno da acqua salmastra.Queste comunità si presentano fisionomicamente come praterie ad alte elofite, dominate da Bolboschoenus maritimus. Lo scirpeto tollera concentrazioni aline più elevate rispetto al Puccinellio festuciformis-Phragmitetum australis con cui condivide parte del corteggio floristico. Tende perciò a sostituire il canneto alofilo quando, in funzione del gradiente salino, le dimensioni e la capacità competitiva della cannuccia diminuiscono e aumenta invece la copertura di Bolboschoenus maritimus. Questa vegetazione, rilevata nel settore retrodunale di Punta Sabbioni, orla un piccolo stagno ed è a contatto con la comunità a Juncus maritimus. La comunità a Limonium virgatum orla linearmente alcuni stagni che per fenomeni di sifonamento si formano lungo la fascia interna della diga agli Alberoni. L’importanza di questa componente è legata alla rarità della specie costruttrice inserita nella lista di attenzione ma ancor più al sistema aggregativo di tipo vegetazionale assolutamente poco diffuso nei biotopi d’interesse.

300

11.3. Flora

11.3.1. Elenco delle specie vegetali della flora rinvenute nel comprensorio

L’elenco dei taxa subgenerici e la loro distribuzione nei diversi biotopi è stato ricavato da diverse fonti bibliografiche e da dati inediti. Le fonti bibliografiche derivano da contributi specificatamente di tipo floristico (MAV, 2011; Masin & al., 2009), da studi a carattere fitosociologico (Gamper & al., 2008; Sburlino & al., 2008; Gamper, 2002; MAV, 2011; MAV & CVN, 2001) e da rilievi vegetazionali inediti. Il dato floristico è incompleto; alcuni biotopi non sono ben documentati per mancanza di fonti bibliografiche.

La nomenclatura scientifica fa riferimento a Conti & al. (2005), mentre l’ordinamento sistematico segue Pignatti (1982). Status conservazionistico delle specie significative e status legale.

301

Tabella 11-2. Elenco floristico

Famiglia Nome scientifico

Distribuzione

IT3250003 IT3250013 IT3250023

Punta

S

abbio

ni

Ca' S

avio

Ca' B

alla

rin

Cava

llino

litora

le

Dune fo

ssili di V

alle

sina

Laguna d

el

Mort

Pin

eta

di

Era

clea

Duna V

erd

e

Valle

A

ltanea

Ca' R

om

an

Santa

Maria

del M

are

Alb

ero

ni

San N

icolò

PS CS CB CL DFV LM PE DV VA CR SMM AL SN

Equisetaceae Equisetum ramosisimum Desf. x x x x x x x x

Equisetum x moorei Newman x x

Pinaceae

Pinus pinaster Aiton x x x x x x x x

Pinus nigra Arnold x

Pinus halepensis Miller x

Pinus pinea L. x x x x x x x x Cupressaceae Juniperus communis L. x x x x x x x x

Salicaceae

Salix fragilis L. x

Salix apennina A.K. Skvortsov x x

Salix cinerea L. x x

Salix rosmarinifolia L. x x x x x

Salix purpurea L. x

Populus alba L. x x x x x

Populus nigra L. x x x x

Betulaceae Alnus glutinosa (L.) Gaertner x x x

Alnus cordata (Loisel.) Desf. x

Corylaceae Ostrya carpinifolia Scop. x

Corylus avellana L. x

Fagaceae Quercus ilex L. x x x x x x

Quercus robur L. x x x

Quercus pubescens Willd. x x x

Ulmaceae Ulmus minor Miller x

Ulmus pumila L. x

302

Famiglia Nome scientifico

Distribuzione

IT3250003 IT3250013 IT3250023

Punta

S

abbio

ni

Ca' S

avio

Ca' B

alla

rin

Cava

llino

litora

le

Dune fo

ssili di V

alle

sina

Laguna d

el

Mort

Pin

eta

di

Era

clea

Duna V

erd

e

Valle

A

ltanea

Ca' R

om

an

Santa

Maria

del M

are

Alb

ero

ni

San N

icolò

PS CS CB CL DFV LM PE DV VA CR SMM AL SN Celtis australis L. x x x

Moraceae Morus alba L. x

Ficus carica L. x

Urticaceae Parietaria officinalis L. x x

Santalaceae Osyris alba L. x x x x

Aristolochiaceae Aristolochia clematitis L. x x x x

Aristolochia rotunda L. x x x

Polygonaceae

Polygonum maritimum L. x

Polygonum aviculare L. x

Fallopia dumetorum (L.) Holub x

Fallopia baldschuanica (Regel) Holub x x

Rumex crispus L. x x

Chenopodiaceae

Beta vulgaris L. ssp. maritima (L.) Arcang. x x x

Chenopodium album L. x x x

Cycloloma atriplicifolium (Sprengel) J. M. Coulter x x x x

Atriplex rosea L. x

Atriplex tatarica L. x x

Atriplex latifolia Wahlenb. x x x

Atriplex portulacoides L. x x x x x

Sarcocornia fruticosa (L.) A.J.Scott. x x x x

Arthrocnemum macrostachyum (Moric.) Moris x

Salicornia veneta Pign. et Lausi x x x

Salicornia patula Duval-Jouve x x

Suaeda maritima (L.) Dumort. x x x x x x

303

Famiglia Nome scientifico

Distribuzione

IT3250003 IT3250013 IT3250023

Punta

S

abbio

ni

Ca' S

avio

Ca' B

alla

rin

Cava

llino

litora

le

Dune fo

ssili di V

alle

sina

Laguna d

el

Mort

Pin

eta

di

Era

clea

Duna V

erd

e

Valle

A

ltanea

Ca' R

om

an

Santa

Maria

del M

are

Alb

ero

ni

San N

icolò

PS CS CB CL DFV LM PE DV VA CR SMM AL SN Salsola soda L. x x

Salsola kali L. x x x x x x

Portulacaceae Portulaca oleracea x x

Caryophyllaceae

Arenaria serpyllifolia L. x x x x x

Stellaria media (L.) Vill. x x x x

Cerastium glutinosum Fr. x

Cerastium diffusum Pers. x

Cerastium semidecandrum L. x x x x x x x x

Spergularia media (L.) Presl x x

Silene otittes (L.) Wibel x x x x x Silene vulgaris (Moench) Garcke ssp. tenoreana (Colla) Soldano et. Conti x x x x x x x x x

Silene alba (Miller) Krause x x x x

Silene colorata Poiret x x x x x x x x

Silene conica L. x x x x x x x x

Petrorhagia saxifraga (L.) Link x x x x x x x x Nymphaeaceae Nymphaea alba L. x

Ranunculaceae

Clematis flammula L. x x x x x x x

Clematis vitalba L. x

Ranunculus bulbosus L. x

Aquilegia vulgaris L. x

Berberidaceae Berberis vulgaris L. x x x x

Mahonia aquifolium (Pursh) Nutt. x

Nandina domestica Thunb. x x Guttiferae Hypericum perforatum L. x x x x x

304

Famiglia Nome scientifico

Distribuzione

IT3250003 IT3250013 IT3250023

Punta

S

abbio

ni

Ca' S

avio

Ca' B

alla

rin

Cava

llino

litora

le

Dune fo

ssili di V

alle

sina

Laguna d

el

Mort

Pin

eta

di

Era

clea

Duna V

erd

e

Valle

A

ltanea

Ca' R

om

an

Santa

Maria

del M

are

Alb

ero

ni

San N

icolò

PS CS CB CL DFV LM PE DV VA CR SMM AL SN Lauraceae Laurus nobilis L. x x x

Papaveraceae Papaver rhoeas L. x x x x

Chelidonium majus L. x x

Fumaria capreolata L. x

Cruciferae

Arabidopsis thaliana (L.) Heynh. x

Alyssum alyssoides (L.) L. x

Clypeola jonthlaspi L. x x x x x x

Erophila verna (L.) Chevall. x x x x

Capsella bursa-pastoris (L.) Medicus x

Diplotaxis tenuifolia (L.) DC. x x x x x x

Cakile maritima Scop. x x x x x x x x x x

Raphanus raphanistrum L. x Resedaceae Reseda alba L. x x Platanaceae Platanus hispanica (Mill.) ex Münchh. x

Crassulaceae Sedum acre L. x x

Sedum sexangulare x Saxifragaceae Saxifraga tridactylites L. x Pittosporaceae Pittosporum tobira (Thunb.) W.T. Aiton x

Rosaceae

Rubus ulmifolius Schott x x x x x x x x

Rubus cesius L. x x

Rosa agrestis Savi x

Rosa canina L. x

Rosa sempervirens L. x x

Rosa rugosa Thunb. x x

305

Famiglia Nome scientifico

Distribuzione

IT3250003 IT3250013 IT3250023

Punta

S

abbio

ni

Ca' S

avio

Ca' B

alla

rin

Cava

llino

litora

le

Dune fo

ssili di V

alle

sina

Laguna d

el

Mort

Pin

eta

di

Era

clea

Duna V

erd

e

Valle

A

ltanea

Ca' R

om

an

Santa

Maria

del M

are

Alb

ero

ni

San N

icolò

PS CS CB CL DFV LM PE DV VA CR SMM AL SN Agrimonia eupatoria L. x x

Sanguisorba minor Scop. ssp. muricata (Gremli) Briq. x x x x x x x x

Pyrus pyraster Burgsd. x x

Malus sylvestris Miller x

Pyracantha coccinea M. J. Roemer x

Crataegus monogyna Jacq. x x x x x

Prunus persica (L.) Batsch. x x x

Prunus armeniaca L. x

Prunus cerasifera Ehrh. x x x

Prunus spinosa L. x x x

Prunus avium L. x

Leguminosae

Cercis siliquastrum L. x x

Gleditsia triacanthos L. x x

Robinia pseudacacia L. x x x x x x x x

Amorpha fruticosa L. x x x x x x

Bituminaria bituminosa (L.) C. H. Stirt. x

Vicia cracca L. x

Vicia pseudocracca Bertol. x x

Vicia sativa L. x

Lathyrus pratensis L. x

Melilotus alba Medicus x x

Medicago lupulina L. x

Medicago sativa L. x x x x

Medicago marina L. x x x x x x x x x x

306

Famiglia Nome scientifico

Distribuzione

IT3250003 IT3250013 IT3250023

Punta

S

abbio

ni

Ca' S

avio

Ca' B

alla

rin

Cava

llino

litora

le

Dune fo

ssili di V

alle

sina

Laguna d

el

Mort

Pin

eta

di

Era

clea

Duna V

erd

e

Valle

A

ltanea

Ca' R

om

an

Santa

Maria

del M

are

Alb

ero

ni

San N

icolò

PS CS CB CL DFV LM PE DV VA CR SMM AL SN Medicago trunculata Gaertn. x x x x x x x

Medicago littoralis Loisel. x x

Medicago minima (L.) Bartal x x x x x

Trifolium nigrescens Viv. x x x

Dorycnium herbaceum Vill. x

Lotus tenuis Waldst. et Kit ex Willd. x

Lotus corniculatus L. x

Tetragonolobus maritimus (L.) Roth x

Coronilla emerus L. x

Hippocrepis comosa L. x

Geraniaceae

Geranium rotundifolium L. x

Geranium molle L. x x

Geranium dissectum L. x

Geranium purpureum Vill. x

Erodium cicutarium (L.) x x Zygophyllaceae Tribulus terrestris L. x x

Linaceae Linum bienne Mill. x

Linum maritimum L. x x x x

Linum tenuifolium L. x

Euphorbiaceae

Chamaesyce peplis (L.) Prokh x x x x x x x x x x x

Chamaesyce maculata (L.) Small x x

Euphorbia paralias L. x x x

Euphorbia cyparissias L. x x x Simaroubaceae Ailanthus altissima (Mill.) Swingle x x

307

Famiglia Nome scientifico

Distribuzione

IT3250003 IT3250013 IT3250023

Punta

S

abbio

ni

Ca' S

avio

Ca' B

alla

rin

Cava

llino

litora

le

Dune fo

ssili di V

alle

sina

Laguna d

el

Mort

Pin

eta

di

Era

clea

Duna V

erd

e

Valle

A

ltanea

Ca' R

om

an

Santa

Maria

del M

are

Alb

ero

ni

San N

icolò

PS CS CB CL DFV LM PE DV VA CR SMM AL SN Polygalaceae Polygala comosa Schkurh x x Anacardiaceae Cotinus coggygria Scop. x

Aceraceae Acer campestre L. x x x

Acer pseudoplatanus L. x

Celastraceae Euonymus europaeus L. x

Euonymus japonicus L. x x x

Rhamnaceae

Paliurus spina-christi Miller x

Rhamnus alaternus L. x

Rhamnus catharticus L. x x

Frangula alnus Miller x x x x

Vitaceae Vitis vinifera L. x x x x

Vitis labrusca L. x

Parthenocissus quinquefolia (L.) Planchon x x x x Tiliaceae Tilia cordata Miller x x

Malvaceae Malva sylvestris L. x

Kosteletzkya pentacarpos (L.) Ledeb. x Thymelaeaceae Thymelaea passerina (L.) Cosson et Germ. x x x

Eleagnaceae Hippophae fluviatilis (Soest) Rivas Mart. x x x

Elaeagnus angustifolia L. x x x x x

Violaceae Viola suavis M. Bieb. x

Viola hirta L. x x x x x

Viola riviniana Rchb. x

Cistaceae Helianthemum nummularium (L.) Miller subsp. obscurum (Celak.) Holub. x x x x x x x x

Fumana procumbens (Dunal) G. et G. x x x x x x

308

Famiglia Nome scientifico

Distribuzione

IT3250003 IT3250013 IT3250023

Punta

S

abbio

ni

Ca' S

avio

Ca' B

alla

rin

Cava

llino

litora

le

Dune fo

ssili di V

alle

sina

Laguna d

el

Mort

Pin

eta

di

Era

clea

Duna V

erd

e

Valle

A

ltanea

Ca' R

om

an

Santa

Maria

del M

are

Alb

ero

ni

San N

icolò

PS CS CB CL DFV LM PE DV VA CR SMM AL SN Cistus creticus L. subsp. eriocephalus (Viv.) Greuter & Burdet x

Tamaricaceae Tamarix gallica L. x x x x

Tamarix parviflora DC. x

Cucurbitaceae Bryonia dioica Jacq. x

Sicyos angulatus L. x Lythraceae Lythrum salicaria L. x x Onagraceae Oenothera stucchii Soldano x x x x x x x x Cornaceae Cornus sanguinea L. subsp. hungarica (Kárpáti) Soó x Arialiaceae Hedera helix L. x x x x x

Umbelliferae

Hydrocotyle vulgaris L. x

Eryngium maritimum L. x x x

Eryngium amethystinum L. x

Echinophora spinosa L. x x x x x

Crithmum maritimum L. x x x x

Oenanthe lachenalii Gmelin x

Daucus carota L. subsp. maritimus (Lam.) Batt. x x x x x x Ericaceae Erica carnea L. x x x x

Primulaceae Lysimachia vulgaris L. x

Anagallis arvensis L. x

Samolus valerandi L. x x x x

Plumbaginaceae

Limonium narbonense Miller x x x x x x

Limonium bellidifolium (Gouan) Dumort. x

Limonium virgatum (Willd.) Fourr. x x x x x x

Limonium densissimum (Pignatti) Pignatti x

309

Famiglia Nome scientifico

Distribuzione

IT3250003 IT3250013 IT3250023

Punta

S

abbio

ni

Ca' S

avio

Ca' B

alla

rin

Cava

llino

litora

le

Dune fo

ssili di V

alle

sina

Laguna d

el

Mort

Pin

eta

di

Era

clea

Duna V

erd

e

Valle

A

ltanea

Ca' R

om

an

Santa

Maria

del M

are

Alb

ero

ni

San N

icolò

PS CS CB CL DFV LM PE DV VA CR SMM AL SN

Oleaceae

Fraxinus ornus L. x x x x

Fraxinus oxycarpa Bieb. x

Ligustrum vulgare L. x x x

Ligustrum ovalifolium Hassk. x x x

Phillyrea angustifolia L. x x x

Gentianaceae

Blackstonia perfoliata (L.) Hudson x x

Centaurium erythraea Rafn x x x x x x

Centaurium littorale (Turner) Gilmour x x x

Centaurium tenuiflorum (Hoffmanns et Link) Fritsch x

Centaurium spicatum (L.) Fritsch x

Gentiana pneumonanthe L. x Apocynaceae Trachomitum venetum (L.) Woodson x x x x x x x x

Asclepiadaceae Periploca graeca L. x

Vincetoxicum hirundinaria Medik x x x x

Rubiaceae Sherardia arvensis L. x x

Asperula cynanchica L. x x x

Rubia peregrina L. x x x x x x x x

Convolvulaceae

Cuscuta scandens Brot. subsp. cesatiana (Bertol.) Greuter & Burdet x x

Calystegia soldanella (L.) R.Br. x x x x

Calystegia sepium (L.) R.Br. x x x x

Convolvulus arvensis L. x x x

Boraginaceae Buglossoides arvensis (L.) Johnston x x

Echium vulgare L. x Verbenaceae Verbena officinalis L. x

310

Famiglia Nome scientifico

Distribuzione

IT3250003 IT3250013 IT3250023

Punta

S

abbio

ni

Ca' S

avio

Ca' B

alla

rin

Cava

llino

litora

le

Dune fo

ssili di V

alle

sina

Laguna d

el

Mort

Pin

eta

di

Era

clea

Duna V

erd

e

Valle

A

ltanea

Ca' R

om

an

Santa

Maria

del M

are

Alb

ero

ni

San N

icolò

PS CS CB CL DFV LM PE DV VA CR SMM AL SN

Labiatae

Teucrium chamaedrys L. x x x

Teucrium montanum L. x x

Teucrium capitatum L. x x x x

Lamium purpureum L. x x

Stachys recta L. subsp. subcrenata (Vis.) Briq. x x x x x x

Stachys pubescens Ten. x

Prunella vulgaris L. x

Thymus longicaulis x x x x x x x

Calamintha nepeta (L.) Savi x x

Lycopus europaeus L. x x

Mentha aquatica L. x x

Salvia pratensis L. x x

Solanaceae Solanum nigrum L. x x x

Solanum chenopodioides Lam. x x x

Scrophulariaceae

Verbascum sinuatum L. x x x x

Veronica arvensis L. x

Veronica persica Poiret x x x x x x x x

Euphrasia marchesettii Wettst. x x

Odontites vulgaris Moench x x x

Parentucellia latifolia (L.) Caruel x x Orobanchaceae Orobanche hederae Duby x x Globulariaceae Globularia bisnagarica L. x x

Plantaginaceae Plantago major L. x

Plantago cornuti Gouan x x

311

Famiglia Nome scientifico

Distribuzione

IT3250003 IT3250013 IT3250023

Punta

S

abbio

ni

Ca' S

avio

Ca' B

alla

rin

Cava

llino

litora

le

Dune fo

ssili di V

alle

sina

Laguna d

el

Mort

Pin

eta

di

Era

clea

Duna V

erd

e

Valle

A

ltanea

Ca' R

om

an

Santa

Maria

del M

are

Alb

ero

ni

San N

icolò

PS CS CB CL DFV LM PE DV VA CR SMM AL SN Plantago coronopus L. x x

Plantago crassifolia Forsskål x x x x

Plantago media L. x x

Plantago lanceolata L. x x x x x x x x

Plantago altissima L. x x

Plantago arenaria Waldst. et Kit. x x

Caprifoliaceae

Sambucus nigra L. x x

Viburnum lantana L. x x x x x

Viburnum tinus L. x x

Viburnum opulus L. x x

Lonicera japonica Thunb. x x x x x

Lonicera etrusca Santi x x Valerianaceae Valerianella locusta (L.) Laterrade x

Dipsacaceae Scabiosa argentea L. x x x x x x x x

Scabiosa gramuntia L. x x x x x

Compositae

Eupatorium cannabinum L. x x x x x x

Solidago gigantea Aiton x x

Solidago canadensis Aiton x

Tripolium pannonicum (Jacq.) Dobrocz. x x x x

Symphyotrichum novi-belgii (L.) G.L. Nesom x x

Symphyotrichum squamatus (Sprengel) G.L. Nesom x x x x x x x x

Erigeron annuus (L.) Desf. x x x x x x x x

Erigeron acris L. x x

Erigeron sumatrensis Retz. x x

312

Famiglia Nome scientifico

Distribuzione

IT3250003 IT3250013 IT3250023

Punta

S

abbio

ni

Ca' S

avio

Ca' B

alla

rin

Cava

llino

litora

le

Dune fo

ssili di V

alle

sina

Laguna d

el

Mort

Pin

eta

di

Era

clea

Duna V

erd

e

Valle

A

ltanea

Ca' R

om

an

Santa

Maria

del M

are

Alb

ero

ni

San N

icolò

PS CS CB CL DFV LM PE DV VA CR SMM AL SN Erigeron canadensis L. x x x x x x x x

Bellis perennis L. x

Helichrysum italicum (Roth) G. Don x x

Limbarda crithmoides (L.) Dumort s.l. x x x x x

Dittrichia viscosa Greuter x

Pulicaria dysenterica (L.) Bernh. x x x

Bidens frondosa L. x x

Helianthus tuberosus L. x x x

Ambrosia coronopifolia Torr. et Gray x x x x x x x x x x

Ambrosia artemisiifolia L. x x x

Xanthium orientale L. subsp. italicum (Moretti) Greuter x x x x x x x x

Achillea millefolium L. x x

Artemisia vulgaris L. x

Artemisia verlotorum Lamotte x x

Artemisia coerulescens L. x x x

Senecio inaequidens DC x x x

Senecio aquaticus Hill x

Cirsium arvense (L.) Scop. x

Centaurea tommasinii Kerner x x x x x x x x x

Scolymus hispanicus L. x

Cichorium intybus L. x x

Tragopogon dubius Scop. x x x x

Hypochoeris radicata L. x x x x x x x x

Leontodon saxatilis Lam. x

313

Famiglia Nome scientifico

Distribuzione

IT3250003 IT3250013 IT3250023

Punta

S

abbio

ni

Ca' S

avio

Ca' B

alla

rin

Cava

llino

litora

le

Dune fo

ssili di V

alle

sina

Laguna d

el

Mort

Pin

eta

di

Era

clea

Duna V

erd

e

Valle

A

ltanea

Ca' R

om

an

Santa

Maria

del M

are

Alb

ero

ni

San N

icolò

PS CS CB CL DFV LM PE DV VA CR SMM AL SN Leontodon hispidus L. x x

Picris hieracioides L. x x x x x

Taraxacum officinale Weber x x

Sonchus maritimus L. x x x x x x

Sonchus asper (L.) Hill. x x x x

Crepis vesicaria L. ssp. taraxacifolia (Thuill.) Thell. x x x x

Hieracium piloselloides Vill. x x x x x x

Hieracium umbellatum L. x

Baccharis halimifolia L. x x

Liliaceae

Hyacinthoides hispanica (Mill.) Rothm. x

Ornithogalum umbellatum L. x

Muscari comosum (L.) Mill. x

Allium sphaerocephalon L. x x x x

Allium vineale L. x x

Allium ampeloprasum L. x x

Allium carinatum L. x

Allium suaveolens Jacq. x

Asparagus officinalis L. x x x x

Asparagus maritimus Miller x x x x

Asparagus tenuifolius Lam. x x x

Asparagus acutifolius L. x x x x x

Ruscus aculeatus L. x x x x

Smilax aspera L. x x Agavaceae Yucca gloriosa L. x x

314

Famiglia Nome scientifico

Distribuzione

IT3250003 IT3250013 IT3250023

Punta

S

abbio

ni

Ca' S

avio

Ca' B

alla

rin

Cava

llino

litora

le

Dune fo

ssili di V

alle

sina

Laguna d

el

Mort

Pin

eta

di

Era

clea

Duna V

erd

e

Valle

A

ltanea

Ca' R

om

an

Santa

Maria

del M

are

Alb

ero

ni

San N

icolò

PS CS CB CL DFV LM PE DV VA CR SMM AL SN Amaryllidaceae Pancratium maritimum L. x x Dioscoreaceae Tamus communis L. x x

Iridaceae Iris pseudacorus L. x x

Iris foetidissima L. x x

Iris spuria L. x

Juncaceae

Juncus bufonius L. x

Juncus compressus Jacq. x x x

Juncus gerardi Loisel x

Juncus inflexus L. x

Juncus acutus L. x x x x x

Juncus litoralis C. A. Meyer x x x x x x x x

Juncus maritimus Lam. x x

Juncus articulatus L. x

Graminaceae

Aeluropus litoralis (Gouan) Parl. x

Dactylis glomerata L. x x x x x x x x

Poa annua L. x

Poa trivialis L. x x

Poa pratensis L. x

Poa bulbosa L. x x x x x x x x

Vulpia membranacea (L.) Link. x x x x x x x x

Festuca stricta Host. subsp. sulcata (Hack.) Patzke x x

Catapodium rigidum (L.) Hubbard x x x

Puccinellia festuciformis (Host) Parl. x

Puccinellia fasciculata (Torr.) E.P. Bicknell x

315

Famiglia Nome scientifico

Distribuzione

IT3250003 IT3250013 IT3250023

Punta

S

abbio

ni

Ca' S

avio

Ca' B

alla

rin

Cava

llino

litora

le

Dune fo

ssili di V

alle

sina

Laguna d

el

Mort

Pin

eta

di

Era

clea

Duna V

erd

e

Valle

A

ltanea

Ca' R

om

an

Santa

Maria

del M

are

Alb

ero

ni

San N

icolò

PS CS CB CL DFV LM PE DV VA CR SMM AL SN Avellinia michelii (Savi) Parl. x x x x

Lolium perenne L. x x

Bromus erectus Huds. x

Bromus sterilis L. x x x x x

Bromus diandrus Roth. x x

Bromus hordeaceus L. x x x x x

Brachypodium rupestre (Host) R. et S. x

Hordeum murinum L. x x

Avena barbata Potter x x

Elymus farctus (Viv.) Runemark ex Melderis x x x x x x x x x x

Elymus repens (L.) Gould x x x x

Elymus athericus (Link) Kerguélen x x x x x x x x

Dasypyrum villosum (L.) Borbás. x x

Parapholis incurva (L.) Hubbard x x x x

Holcus lanatus L. x x

Koeleria lobata (M. Bieb.) Roem. et Schult. x x x

Koeleria cristata (L.) Roem. et Schult. x

Agrostis maritima Lam. x x x x

Calamagrostis epigejos (L.) Roth x x x x x x x

Lagurus ovatus L. x x x x x x x x Molinia caerulea (L.) Moench. subsp. arundinacea (Schrank) K. Richt. x x x x x x

Ammophila littoralis (Beauv.) Rothm. x x x x x x x x

Phragmites australis (Cav.)Trin. x x x x x x x

Arundo donax L. x x x x

316

Famiglia Nome scientifico

Distribuzione

IT3250003 IT3250013 IT3250023

Punta

S

abbio

ni

Ca' S

avio

Ca' B

alla

rin

Cava

llino

litora

le

Dune fo

ssili di V

alle

sina

Laguna d

el

Mort

Pin

eta

di

Era

clea

Duna V

erd

e

Valle

A

ltanea

Ca' R

om

an

Santa

Maria

del M

are

Alb

ero

ni

San N

icolò

PS CS CB CL DFV LM PE DV VA CR SMM AL SN Phalaris arundinacea L. x

Anthoxanthum odoratum L. x x

Phleum arenarium L. x x x x x x x x

Spartina versicolor Fabre x x x x x

Spartina maritima (Curtis) Fernald x

Stipa veneta Moraldo x

Oryzopsis miliacea (L.) x

Sporobolus indicus (L.) R. Br. x x

Sporobolus neglectus Nash. x

Cynodon dactylon (L.) Pers. x x x x x x x x

Tragus racemosus (L.) All. x x x x

Echinochloa crus-galli (L.) Beauv. x

Digitaria sanguinalis (L.) Scop. x x x

Digitaria ischaemon (Screber) Muehlenb. x

Setaria glauca (L.) Beauv. x x

Setaria viridis (L.) Beauv. x x

Cenchrus longispinus (Hack.) Fernald x x x x x x x x x x

Erianthus ravennae (L.) Beauv. x x x x x x

Sorghum halepense (L.) Pers. x

Chrysopogon gryllus (L.) Trin. x

Bothriochloa ischaemon (L.) Keng x x x x Pseudosasa japonica (Siebold et. Zucc. ex Steud.) Makino ex Nakai x

Palmae Trachycarpos fortunei (Hooker) Wendl. x Araceae Arum italicum Miller x

317

Famiglia Nome scientifico

Distribuzione

IT3250003 IT3250013 IT3250023

Punta

S

abbio

ni

Ca' S

avio

Ca' B

alla

rin

Cava

llino

litora

le

Dune fo

ssili di V

alle

sina

Laguna d

el

Mort

Pin

eta

di

Era

clea

Duna V

erd

e

Valle

A

ltanea

Ca' R

om

an

Santa

Maria

del M

are

Alb

ero

ni

San N

icolò

PS CS CB CL DFV LM PE DV VA CR SMM AL SN Lemnaceae Lemna minor L. x

Typhaceae Typha latifolia L. x

Typha angustifolia L. x

Typha laxmannii Lepechin x

Cyperaceae

Carex divisa Hudson x

Carex caryophyllea La Tourr. x

Carex liparocarpos Gaudin x x x x x x x x

Carex distans L. x x x

Carex extensa Good. x x x x

Carex viridula Michx. x

Carex tumidicarpa Anderss. x x

Carex acutiformis Ehrh. x

Carex flacca Schreber x x x

Bolboschoenus maritimus (L.) Palla x x

Holoschoenus romanus (L.) Fritsch. x x x x x x

Scirpoides holoschoenus (L.) Soják x x

Schoenoplectus tabernaemontani (Gmelin) Palla x

Schoenoplectus pungens (Vahl) Palla x

Schoenoplectus triqueter (L.) Palla x

Schoenus nigricans L. x x x x x x x

Cladium mariscus (L.) Pohl x x x x x

Cyperus esculentus L. x

Cyperus fuscus L. x

Cyperus kalli (Forsskål) Murb. x x x x x x x

318

Famiglia Nome scientifico

Distribuzione

IT3250003 IT3250013 IT3250023

Punta

S

abbio

ni

Ca' S

avio

Ca' B

alla

rin

Cava

llino

litora

le

Dune fo

ssili di V

alle

sina

Laguna d

el

Mort

Pin

eta

di

Era

clea

Duna V

erd

e

Valle

A

ltanea

Ca' R

om

an

Santa

Maria

del M

are

Alb

ero

ni

San N

icolò

PS CS CB CL DFV LM PE DV VA CR SMM AL SN

Orchidaceae

Ophrys apifera Huds. x x

Anacamptis pyramidalis (L.) Rich. x x x

Orchis morio L. x x x

Orchis militaris L. x

Orchis palustris Jacq. x x

Neottia nidus-avis (L.) Rich. x x

Epipactis palustris (Miller) Crantz x x x x

Epipactis helleborine (L.) Crantz x x

Epipactis atrorubens (Hoffm. ex Bernh.) Besser x x x x

Cephalanthera rubra (L.) Rich. x x

Cephalanthera longifolia (L.) Fritsch x x x x x

Spiranthes aestivalis (Poir.) Rich. x

Spiranthes spiralis (L.) Chevall x

319

11.3.2. Status conservazionistico delle specie significative e status legale

Nella Tabella 11-3 seguente viene fornito un elenco di specie notevoli che già sono inserite in liste di attenzione: • All. II, IV e V della Direttiva Habitat 92/43/CEE • Libro Rosso delle piante d’Italia (CONTI & AL., 1992) • Liste rosse regionali delle piante d’Italia (CONTI & AL., 1997) • Atlante delle specie a rischio di estinzione (SCOPPOLA & SPAMPINATO, 2005)

Quattro sono le specie presenti nell’allegato II (Specie animali e vegetali d’interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione) della Direttiva Habitat 92/43/CEE. Le endemiche Salicornia veneta e Stipa veneta sono considerate prioritarie e a queste si aggiungono Kosteletzkya pentacarpos ed Euphrasia marchesettii.

Spiranthes aestivalis è inserita nell’allegato IV (Specie animali e vegetali d’interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa), mentre Ruscus aculeatus nell’allegato V che include le specie il cui prelievo nella natura e il cui sfruttamento potrebbero formare oggetto di misure di conservazione.

Per ogni specie elencata vengono indicate le categorie di minaccia IUCN che ne riflettono il rischio di estinzione in natura. Le categorie di rischio sono quelle indicate in CONTI & AL. 1992, 1997 e in SCOPPOLA & SPAMPINATO, 2005: • CR – gravemente minacciata con rischio di estinzione in natura estremamente alto • EN – minacciata: rischio di estinzione in natura molto alto • VU – vulnerabile: con rischio di entrare nelle categorie ad elevata minaccia di estinzione • LR – a minor rischio • DD- dati insufficienti: mancanza di informazioni adeguate per una miglior stima diretta o

indiretta del rischio

I dati distributivi delle specie elencate sono stati reperiti dai rilievi della flora nell’Ambito delle “Attività di rilevamento per il monitoraggio degli effetti prodotti dalla costruzione delle opere alle bocche lagunari”, da MASIN & AL. (2009) e da GAMPER (2002). Gli stessi riferimenti sono stati utilizzati per l’elenco presentato nella Tabella 11-4 dove sono state inserite specie nuove non presenti in liste di rischio ma che nell’ambito del litorale veneto assumono valore di specie di particolare interesse naturalistico sulla base delle diverse motivazioni indicate.

Nelle tabelle viene indicata anche la distribuzione delle singole specie nei biotopi appartenenti ai diversi siti.

320

Tabella 11-3. Elenco di specie notevoli che già sono inserite in liste di rischio (in carattere grassetto le specie incluse negli allegati della Direttiva 92/43/CEE “Habitat”.

Nome scientifico Motivazione

Lis

ta R

oss

a N

az.

Lis

ta R

oss

a R

eg

.

Atla

nte

speci

e a

ris

chio

est

inzi

one

DIR

. 9

2/4

3/C

EE

Distribuzione

IT3250003 IT3250013 IT3250023

Punta

Sabbio

ni

Ca' S

avio

Ca' B

alla

rin

Cava

llino lito

rale

Dune fo

ssili di

Valle

sina

Laguna d

el M

ort

Pin

eta

di E

racle

a

Duna V

erd

e

Valle

Alta

nea

Ca' R

om

an

Santa

Maria

del

Mare

Alb

ero

ni

San N

icolò

PS CS CB CL DFV LM PE DV VA CR SMM AL SNSalicornia veneta endemica dell'Alto Adriatico EN EN EN ALL.2* X X X

Stipa veneta endemica della Regione Veneto EN EN EN ALL.2* X Kosteletzkya pentacarpos

rarissima;in Italia presente solo sul litorale veneto CR CR CR ALL.2 X

Euphrasia marchesettii

endemica della pianura Friulano-Veneta VU CR VU ALL.2 X X

Spiranthes aestivalisrarissima in pianura; legata ad habitat rari e vulnerabili EN EN EN ALL.IV X

Ruscus aculeatus rara in pianura e lungo i litorali veneti ALL.V X X X X

Allium suaveolens rarissima; legata ad habitat rari e vulnerabili VU EN VU X

Centaurea tommasinii subenedemica; presente sul litorale altoadriatico italiano e croato

VU X X X X X X X X X

Centaurium littorale rarissima; in Italia presente solo sul litorale alto-adriatico CR CR CR X X X

Cistus creticus subsp. eriocephalus

rarissima; elevato valore fitogeografico; legata ad habitat rari e fragili

VU X

Epipactis palustris rara; legata ad habitat rari e fragili EN X X X X Gentiana pneumonanthe

rara; legata ad habitat rari e fragili EN EN EN X

321

Nome scientifico Motivazione

Lis

ta R

oss

a N

az.

Lis

ta R

oss

a R

eg

.

Atla

nte

speci

e a

ris

chio

est

inzi

one

DIR

. 9

2/4

3/C

EE

Distribuzione

IT3250003 IT3250013 IT3250023

Punta

Sabbio

ni

Ca' S

avio

Ca' B

alla

rin

Cava

llino lito

rale

Dune fo

ssili di

Valle

sina

Laguna d

el M

ort

Pin

eta

di E

racle

a

Duna V

erd

e

Valle

Alta

nea

Ca' R

om

an

Santa

Maria

del

Mare

Alb

ero

ni

San N

icolò

PS CS CB CL DFV LM PE DV VA CR SMM AL SN

Hydrocotyle vulgaris rarissima; legata ad habitat rari e vulnerabili EN EN X

Limonium bellidifoliumrarissima; legata ad habitat rari e vulnerabili VU VU VU X

Limonium densissimum

rarissima,; in Italia presente solo nelle lagune nord-adriatiche VU VU VU X

Medicago marina rara VU X X X X X X X X X X Nymphaea alba rara VU X

Ophrys apifera rara in pianura e lungo i litorali veneti EN X X

Orchis militaris rarissima in Veneto EN X

Orchis palustris rarissima; legata ad habitat rari e vulnerabili EN EN EN X X

Phillyrea angustifolia rara; elevato valore fitogeografico; legata ad habitat rari e fragili LR X X X

Plantago altissima rarissima, in Italia presente solo nella pianura veneto-friulana VU EN VU X X

Plantago cornuti rarissima; legata ad habitat salmastri rari e vulnerabili CR EN CR X X

Rosa sempervirens rarissima; elevato valore fitogeografico; legata ad habitat rari e fragili

VU X X

Rubia peregrina rara; elevato valore fitogeografico; legata ad habitat rari e fragili VU X X X X X X X X

Salix apennina rarissima in Veneto EN X X

322

Nome scientifico Motivazione

Lis

ta R

oss

a N

az.

Lis

ta R

oss

a R

eg

.

Atla

nte

speci

e a

ris

chio

est

inzi

one

DIR

. 9

2/4

3/C

EE

Distribuzione

IT3250003 IT3250013 IT3250023

Punta

Sabbio

ni

Ca' S

avio

Ca' B

alla

rin

Cava

llino lito

rale

Dune fo

ssili di

Valle

sina

Laguna d

el M

ort

Pin

eta

di E

racle

a

Duna V

erd

e

Valle

Alta

nea

Ca' R

om

an

Santa

Maria

del

Mare

Alb

ero

ni

San N

icolò

PS CS CB CL DFV LM PE DV VA CR SMM AL SN

Salix rosmarinifolia rarissima; legata ad habitat rari e vulnerabili EN EN EN X X X X X

Spiranthes spiralis rara in pianura e lungo i litorali veneti VU X

Stachys pubescens rarissima; elevato valore fitogeografico DD X

Trachomitum venetumrara; in Italia presente solo sul litorale alto-adriatico VU VU VU X X X X X X X X

323

Tabella 11-4. Elenco di specie nuove da inserire in liste di attenzione

Nome scientifico Motivazione

Distribuzione

IT3250003 IT3250013 IT3250023

Punta

S

ab

bio

ni

Ca' S

avio

Ca' B

alla

rin

Cava

llino

litora

le

Dune fo

ssili di V

alle

sina

Lagu

na d

el

Mort

Pin

eta

di

Era

clea

Duna V

erd

e

Valle

Alta

nea

Ca' R

om

an

Santa

Maria

del M

are

Alb

ero

ni

San N

icolò

PS CS CB CL DFV LM PE DV VA CR SMM AL SN

Allium carinatum rara; legata ad habitat rari e vulnerabili X

Anacamptis pyramidalis rara negli ambienti retrodunali; legata ad habitat rari e fragili

X X X

Asparagus tenuifolius rara; legata ad habitat rari e vulnerabili X X X

Bituminaria bituminosa rarissima; marginalità della stazione; elevato valore fitogeografico;

X

Carex divisa rarissima; legata ad habitat rari e vulnerabili

X

Carex viridula rara; legata ad habitat rari e vulnerabili X

Centaurium spicatum rara; legata ad habitat rari e vulnerabili X

Centaurium tenuiflorum rara; legata ad habitat rari e vulnerabili X

Cephalanthera longifolia rarissima in ambito planiziale; presente solo nelle pinete litoranee

X X X X X

Cephalanthera rubra rarissima in ambito planiziale; presente solo nelle pinete litoranee

X X

Cerastium diffusum rarissima; elevato valore fitogeografico; legata ad habitat rari e vulnerabili

X

Clematis flammula rara; elevato valore fitogeografico; X X X X X X

Clypeola jonthlaspi rara; elevato valore fitogeografico; X X X X X

Cotinus coggygria rara in ambito planiziale; presente in poche stazioni sulle dune litoranee consolidate

X

Epipactis atrorubens rara in ambiente litoraneo X X X X

Epipactis helleborine rarissima in ambito planiziale; presente solo nelle pinete litoranee

X X

324

Nome scientifico Motivazione

Distribuzione

IT3250003 IT3250013 IT3250023

Punta

S

ab

bio

ni

Ca' S

avio

Ca' B

alla

rin

Cava

llino

litora

le

Dune fo

ssili di V

alle

sina

Lagu

na d

el

Mort

Pin

eta

di

Era

clea

Duna V

erd

e

Valle

Alta

nea

Ca' R

om

an

Santa

Maria

del M

are

Alb

ero

ni

San N

icolò

PS CS CB CL DFV LM PE DV VA CR SMM AL SN

Erica carnea rara sui litorali; stazioni eterotopiche; dealpinismo

X X X X

Erigeron acris rarissima nel veneziano X X

Eryngium amethystinum rara in ambito planiziale; presente in poche stazioni litoranee

X

Festuca stricta subsp. sulcata

rara; marginalità della stazione; dealpinismo

X X

Fumaria capreolata specie nuova per il Veneto; rarissima; elevato valore fitogeografico;

X

Globularia bisnagarica rara negli ambienti retrodunali; legata ad habitat rari e fragili

X

Helichrysum italicum rara; elevato valore fitogeografico; X X

Hieracium umbellatum rarissima in ambito planiziale; presente solo nelle pinete litoranee

X

Koeleria cristata rarissima nel veneziano X

Koeleria lobata rara negli ambienti retrodunali; legata ad habitat rari e fragili

X X X

Leontodon saxatilis rara; legata ad habitat rari e vulnerabili X

Limonium virgatum rara; legata ad habitat rari e vulnerabili X X X X X X

Linum maritimum rara negli ambienti retrodunali; legata ad habitat rari e vulnerabili

X X X X

Linum tenuifolium rara; legata ad habitat rari e fragili X

Lonicera etrusca rara; elevato valore fitogeografico; X X

Neottia nidus-avis rarissima in ambito planiziale; presente solo nelle pinete litoranee

X X

Oenanthe lachenalii rara; legata ad habitat rari e fragili X

325

Nome scientifico Motivazione

Distribuzione

IT3250003 IT3250013 IT3250023

Punta

S

ab

bio

ni

Ca' S

avio

Ca' B

alla

rin

Cava

llino

litora

le

Dune fo

ssili di V

alle

sina

Lagu

na d

el

Mort

Pin

eta

di

Era

clea

Duna V

erd

e

Valle

Alta

nea

Ca' R

om

an

Santa

Maria

del M

are

Alb

ero

ni

San N

icolò

PS CS CB CL DFV LM PE DV VA CR SMM AL SN

Orobanche hederae rara in ambito planiziale; presente in poche stazioni sulle dune litoranee consolidate

X X

Pancratium maritimum specie nuova per il Veneto; rarissima; elevato valore fitogeografico

X X

Plantago crassifolia rara negli ambienti retrodunali; legata ad habitat rari e vulnerabili

X X X X

Polygonum maritimum rarissima; legata ad habitat rari e vulnerabili

X

Rhamnus alaternus rarissima; elevato valore fitogeografico; X

Rosa agrestis rara nel veneziano X

Salix fragilis specie nuova per il Veneto; rarissima X

Schoenoplectus pungens

rarissima in ambiente umido retrodunale; legata ad habitat rari e vulnerabili

X

Schoenoplectus triqueterrarissima in ambiente umido retrodunale; legata ad habitat rari e vulnerabili

X

Scolymus hispanicus rara nel veneziano; presente solo in mabiente dunale

X

Smilax aspera rara; elevato valore fitogeografico; X X

Tetragonolobus maritimus

rara negli ambienti retrodunali; legata ad habitat rari e vulnerabili

X

Teucrium montanum rara nell'ambito litoraneo; legata ad habitat rari e fragili

X

Thymelaea passerina rarissima; legata ad habitat rari e vulnerabili

X X X

Viola suavis rarissima nel veneziano X

326

Alcune specie sono inserite nell’Allegato 1, “Specie di flora rigorosamente protette”, della Convenzione di Berna che ha lo scopo di assicurare la conservazione della flora e della fauna selvatiche e dei loro habitat naturali e a proteggere le specie migratrici minacciate di estinzione mediante una cooperazione tra gli Stati che si impegnano ad attuare le politiche nazionali per la conservazione della flora e della fauna selvatiche e degli habitat naturali.

Sono inserite nell’allegato Salicornia veneta, Kosteletzkya pentacarpos, Spiranthes aestivalis, Euphrasia marchesettii. Fa parte di questo elenco anche Zostera marina la cui presenza nella Laguna del Mort deve essere verificata in quanto l’analisi cartografica evidenzia una categoria vegetazionale definita come “specchi d’acqua lagunari con Ruppia e/o Zostera” senza far riferimento alle specie del genere Zostera.

Nella CITES, “Convenzione sul commercio internazionale di specie di fauna e flora minacciate d’estinzione”, riconosciuta dall’Italia nel 1980, le specie a rischio sono suddivise in tre appendici. In Appendice II vengono inserite tutte quelle specie il cui commercio è regolamentato per evitare sfruttamenti incompatibili con la loro sopravvivenza. Fan parte di questo gruppo tutte le orchidee non segnalate in Appendice I.

Nella tabella seguente vengono elencate le specie appartenenti alla famiglia Orchidaceae e la loro distribuzione nei biotopi litoranei. Tabella 11-5. Elenco delle specie della famiglia Orchidaceae dell’Appendice II della CITES.

Nome scientifico

Distribuzione

IT3250003 IT3250013 IT3250023

Punta

Sabbio

ni

Ca' S

avio

Ca' B

alla

rin

Cava

llino lito

rale

Dune fo

ssili di V

alle

sina

Laguna d

el M

ort

Pin

eta

di E

racle

a

Duna V

erd

e

Valle

Alta

nea

Ca' R

om

an

Santa

Maria

del M

are

Alb

ero

ni

San N

icolò

PS CS CB CL DFV LM PE DV VA CR SMM AL SNAnacamptis pyramidalis x x x

Cephalanthera longifolia x x x x x

Cephalanthera rubra x x

Epipactis atrorubens x x x x

Epipactis helleborine x x

Epipactis palustris x x x x

Neottia nidus-avis x x

Ophrys apifera x x

Orchis militaris x

Orchis morio x x x

Orchis palustris x x

Spiranthes aestivalis x

Spiranthes spiralis x

In Europa con il Regolamento 338/97/CEE “relativo alla protezione di specie della flora e della fauna selvatiche mediante il controllo del loro commercio”, aggiornato con il Regolamento 2724/00/CEE vengono forniti degli Allegati che contengono gli elenchi delle specie a rischio.

Spiranthes aestivalis è inserita nell’Allegato A che comprende le specie che figurano nell’appendice I della Convenzione CITES e per le quali gli Stati membri non hanno avanzato

327

riserve o qualsiasi specie che sia o possa essere oggetto di una richiesta di utilizzazione nella Comunità o di commercio internazionale e che sia in via di estinzione ovvero talmente rara che qualsiasi volume di scambi potrebbe metterne in pericolo la sopravvivenza. Tutte le altre specie della famiglia Orchidaceae entrano nell’Allegato B.

La Legge Regionale del 15 novembre 1974 n. 53 “Norme per la tutela di alcune specie della fauna inferiore e della flora” riporta un elenco di specie protette (art. 7) la cui raccolta è vietata. Nell’ambito della flora dei biotopi litoranei rientrano in questo elenco le seguenti specie: • Osyris alba – San Nicolò, Punta Sabbioni, Laguna del Mort. Dune fossili di Vallesina • Trachomitum venetum – presente in quasi tutti i biotopi litoranei • Nymphaea alba – Alberoni • Cistus creticus subsp. eriocephalus - Alberoni

È inoltre vietata la raccolta di esemplari di Quercus ilex allo stato arbustivo. Il leccio è presente in quasi tutti i biotopi litoranei.

11.3.3. Flora aliena

Sono definiti non-nativi (o alieni, alloctoni, introdotti, non-indigeni, esotici, ecc.) quei taxa la cui presenza in una data area è dovuta al coinvolgimento, intenzionale o meno, dell’uomo. Si suddividono a seconda se introdotti prima o dopo l’anno 1492 in archeofite e neofite. La suddivisione è importante poter distinguere le introduzioni recenti (neofite) dalle archeofite in quanto queste ultime fanno ormai parte della flora locale e solo in alcuni ambiti (ad esempio tra le infestanti delle colture) determinano impatti negativi (Celesti-Grapow & al., 2010).

In termini più generali, all’interno delle specie non-native, sono riconosciute le seguenti categorie: • specie casuali (C) (o non-naturalizzate) sono entità aliene che, pur riuscendo occasionalmente

a completare il loro ciclo (nel caso di specie vegetali, completando il ciclo riproduttivo fino alla produzione di semi), sono incapaci di formare popolazioni stabili senza reiterate introduzioni;

• specie naturalizzate (N) entità che riescono a formare popolazioni in grado di autosostenersi per almeno 10 anni (nel caso di specie vegetali, attraverso semi o per via vegetativa), senza il diretto intervento dell’uomo;

• specie invasive (I) sono un sottogruppo delle piante naturalizzate, in grado di disperdersi in modo massivo e a distanze considerevoli dalle piante-madri. Questi taxa hanno, dunque, la capacità di diffondersi potenzialmente su vaste aree, fino a diventare uno dei principali elementi di destabilizzazione degli ecosistemi target, a causa della maggiore competitività rispetto alle entità native preesistenti.

I dati presenti nella Tab. 5 relativi allo status in Italia e in Veneto sono stati desunti dalla checklist della flora esotica d’Italia pubblicata in formato digitale (Celesti-Grapow & al., 2009). La presenza e la distribuzione delle specie sono stati reperiti dai rilievi della flora nell’Ambito delle “Attività di rilevamento per il monitoraggio degli effetti prodotti dalla costruzione delle opere alle bocche lagunari”, da Masin & al. (2009), Masin Scortegagna 2012 e da Gamper (2002).

328

Tabella 11-6. Elenco delle specie aliene.

Nome scientifico Status in

Italia Status in Veneto

Provenienza

Distribuzione

IT3250003 IT3250013 IT3250023

Punta

S

ab

bio

ni

Ca' S

avio

Ca' B

alla

rin

Cava

llino

litora

le

Dune fo

ssili di V

alle

sina

Lagu

na d

el

Mort

Pin

eta

di

Era

clea

Duna V

erd

e

Valle

Alta

nea

Ca' R

om

an

Santa

Maria

del M

are

Alb

ero

ni

San N

icolò

PS CS CB CL DFV LM PE DV VA CR SMM AL SNAilanthus altissima Invasiva Invasiva Cina X X

Ambrosia artemisiifolia Invasiva Naturalizzata USA X X X

Ambrosia coronopifolia Invasiva Naturalizzata N.America X X X X X X X X X X

Amorpha fruticosa Invasiva Invasiva N.America X X X X

Artemisia verlotorum Invasiva Naturalizzata Asia X X

Arundo donax Invasiva Invasiva Europa, Asia Temp. X X X

Baccharis halimifolia Invasiva Invasiva USA & Messico X X

Bidens frondosa Invasiva Naturalizzata USA X X

Cenchrus longispinus Invasiva Naturalizzata N, C & S America X X X X X X X X X X

Chamaesyce maculata Invasiva Naturalizzata Canada & USA X X Cycloloma atriplicifolium

Invasiva Naturalizzata Canada & USA X

X X X

Elaeagnus angustfolia Casuale Casuale E Europe, Asia-Temp, India X X X X X

Erigeron annuus Invasiva Naturalizzata Canada & USA X X X X X X X X

Erigeron canadensis Invasiva Naturalizzata N America X X X X X X X X

Erigeron sumatrensis Invasiva Naturalizzata S America X X

Euonymus japonicus Casuale Casuale Cina, E Asia & Malesia X X X

Fallopia baldschuanica Invasiva Naturalizzata W & C Asia, India X X

Gleditsia triacanthos Naturalizzata Naturalizzata Canada & USA X X

Helianthus tuberosus Invasiva Invasiva USA X X X Hyacinthoides hispanica

Naturalizzata Casuale Medit (Africa, Europa)

X

Iris spuria Casuale Casuale Europa X

329

Nome scientifico Status in

Italia Status in Veneto Provenienza

Distribuzione

IT3250003 IT3250013 IT3250023

Punta

S

ab

bio

ni

Ca' S

avio

Ca' B

alla

rin

Cava

llino

litora

le

Dune fo

ssili di V

alle

sina

Lagu

na d

el

Mort

Pin

eta

di

Era

clea

Duna V

erd

e

Valle

Alta

nea

Ca' R

om

an

Santa

Maria

del M

are

Alb

ero

ni

San N

icolò

PS CS CB CL DFV LM PE DV VA CR SMM AL SNLigustrum ovalifolium Casuale Casuale E Asia X X X

Lonicera japonica Invasiva Naturalizzata Cina & E Asia X X X X

Mahonia aquifolium Naturalizzata Casuale Canada & USA X

Morus alba Naturalizzata Casuale Cina X

Nandina domestica Casuale Casuale Asia X X

Oenothera stucchii Invasiva Naturalizzata Canada & USA X X X X X X X X Parthenocissus quinquefolia

Invasiva Invasiva Canada & USA X

X X

Pittosporum tobira Naturalizzata Casuale Cina & E Asia X

Prunus armeniaca Casuale Casuale C Asia, Cina X

Prunus cerasifera Naturalizzata Casuale SE Europa, Asia-Temp, India X X X

Prunus persica Naturalizzata Casuale Cina X X X

Pseudosasa japonica Naturalizzata Casuale E Asia X

Robinia pseudoacacia Invasiva Invasiva USA X X X X X X X X

Rosa rugosa Casuale Casuale E Russia, Cina, E Asia X X

Senecio inaequidens Invasiva Invasiva S Africa X X X Solanum chenopodioides

Naturalizzata Naturalizzata S America

X X X

Solidago canadensis Invasiva Naturalizzata Canada & USA X

Solidago gigantea Invasiva Naturalizzata Canada & USA X X

Sporobolus indicus Naturalizzata Casuale S Africa X X

Sporobolus neglectus Invasiva Naturalizzata Canada & USA X

Sycios angulatus Invasiva Naturalizzata Canada & USA X Symphyotrichum novi-belgii

Naturalizzata Naturalizzata Canada & USA X

X

330

Nome scientifico Status in

Italia Status in Veneto Provenienza

Distribuzione

IT3250003 IT3250013 IT3250023

Punta

S

ab

bio

ni

Ca' S

avio

Ca' B

alla

rin

Cava

llino

litora

le

Dune fo

ssili di V

alle

sina

Lagu

na d

el

Mort

Pin

eta

di

Era

clea

Duna V

erd

e

Valle

Alta

nea

Ca' R

om

an

Santa

Maria

del M

are

Alb

ero

ni

San N

icolò

PS CS CB CL DFV LM PE DV VA CR SMM AL SNSymphyotrichum squamatus

Invasiva Naturalizzata S America X X X

X X

X X X

Tamarix parviflora Naturalizzata Casuale Medit (Africa, Asia, Europa) X

Trachycarpos fortunei Invasiva Casuale Cina & E Asia (Giappone) X

Ulmus pumila Naturalizzata Casuale Siberia, C Asia, E Russia, Cina, E Asia X

Veronica persica Invasiva Naturalizzata W Asia X X X X X X X X

Vitis labrusca Casuale Casuale USA X Xanthium orientale subsp. italicum

Invasiva Naturalizzata N America X X X

X X

X X X

Yucca gloriosa Casuale Naturalizzata USA X X

331

11.4. Fauna

L’ambiente litoraneo veneto compreso nell’area caratterizzata dalla presenza delle tre aree SIC si connota per una vocazione turistica di notevolissimo interesse, che coinvolge, nel periodo estivo, la totalità delle zone costiere.

La dinamica urbanistica che ha fatto seguito alla crescita, a partire dal secondo dopoguerra, di questo interesse, ha comportato la riduzione, e in qualche caso la scomparsa, degli ambienti naturali preesistenti, la cui vocazione faunistica era di assoluto pregio.

Quello che rimane di un antico sistema di spiagge incontaminate, sistemi dunali, boschi, zone umide è stato, almeno in parte, progressivamente tutelato, monitorato, gestito, sino a giungere alla situazione odierna nella quale, appunto, ben tre aree SIC, composte da numerose “sotto zone”, sono state istituite a tutela di questo straordinario ecosistema.

Dal punto di vista faunistico, la situazione è articolata e complessa, anche in relazione al fatto che la retrostante laguna di Venezia, area di interesse faunistico (in particolare ornitologico), internazionale, condiziona in parte, in senso positivo, la composizione della zoocenosi dei siti costieri.

All’interno dei SIC, le comunità animali si organizzano secondo la successione degli habitat e così, dovendo semplificare, si possono individuare gli habitat faunistici: • della spiaggia e dei sistemi dunali; • dei boschi retrostanti; • delle zone umide (siano esse zone umide retrodunali, lagune interne o di altra natura); • degli ambienti agrari.

Figura 11-1. Cà Ballarin. Habitat della spiaggia. Le spiagge nei tre siti sono tutte oggetto di una forte frequentazione turistica estiva. Ciò inibisce, almeno localmente, la nidificazione di importanti specie di interesse comunitario, quali il Fratino e il Fraticello

332

Figura 11-2. CA’ SAVIO. Habitat della duna. Il sistema delle dune è, almeno in alcune aree (Ca’ Savio, Punta Sabbioni, Alberoni, Ca’ Roman) notevolmente esteso e di grande interesse faunistico

Figura 11-3. LAGUNA DEL MORT. Habitat delle zone umide. La laguna del Mort è la zona umida più importante dal punto di vista faunistico nelle tre aree SIC che tuttavia, almeno in parte, sono caratterizzate anche dalla presenza di pozze, più o meno temporanee, che ospitano specie di anfibi di interesse comunitario

333

Figura 11-4. ALBERONI. Habitat del bosco. È costituito quasi esclusivamente da pinete. La maggior ricettività faunistica si trova in corrispondenza delle discontinuità nella copertura arborea

Le tre aree SIC presentano del punto di vista della vocazione faunistica livelli di interesse diversi e sembra così opportuno, prima di addentrarsi nella descrizione delle diverse specie; effettuare alcune sintetiche considerazioni.

Laguna del Mort e Pinete di Eraclea" (IT3250013• Valla Altanea: la progressiva urbanizzazione ha ormai compromesso la ricettività faunistica

degli habitat e la situazione appare oggi molto degradata (habitat faunistico della spiaggia e sistemi dunali: assente; habitat faunistico del bosco: assente; habitat faunistico delle zone umide: assente; habitat faunistico delle zone agrarie: assente)

• Duna Verde: il sito è soggetto a una forte pressione turistica, con presenza di infrastrutture. Dal punto di vista faunistico la zona di maggior interesse è costituita dalla pineta (habitat faunistico della spiaggia e sistemi dunali: soggetto a forte pressione antropica estiva, con infrastrutturazione delle aree retrostanti; habitat faunistico del bosco: presente, in buono stato ma soggetto a pressioni antropiche; habitat faunistico delle zone umide: assente; habitat faunistico delle zone agrarie; assente):

• Pineta di Eraclea; sito di interesse faunistico potenziale maggiore rispetto ai siti precedenti. Pur in un contesto di disturbo estivo dovuto alla frequentazione turistica, mantiene una vocazione faunistica (habitat faunistico della spiaggia e sistemi dunali: presente; habitat faunistico del bosco: presente; habitat faunistico delle zone umide: assente; habitat faunistico delle zone agrarie: assente)

• Laguna del Mort: ambiente di grande interesse faunistico, in relazione ad una serie di fattori fra cui la presenza di una notevole diversità ambientale e di un livello di disturbo inferiore rispetto a molte altre aree del litorale (habitat faunistico della spiaggia e sistemi dunali: presente e di buon interesse faunistico; habitat faunistico del bosco: presente; habitat faunistico delle zone umide: presente, molto esteso, e di notevole interesse faunistico; habitat faunistico delle zone agrarie: presente e molto esteso, ma solo nelle aree immediatamente esterne)

Penisola del Cavallino" (IT3250003)• Dune fossili di Vallesina: ambiente piuttosto circoscritto che associa ambiti ad elevata naturalità

zone agrarie sfruttate in modo produttivo (habitat faunistico della spiaggia e sistemi dunali:

334

assenza della spiaggia; presenza delle dune; habitat faunistico del bosco: assente; habitat faunistico delle zone umide: assente; habitat faunistico delle zone agrarie: presente)

• Cavallino litorale: l’area è caratterizzata dalla presenza di una forte rpessione turistica, che si estrinseca nella presenza di strutture ricettive (campeggi) e bagnati, d’estate. La sua vocazione faunistica è ormai molto ridotta, stante il livello di disturbo (habitat faunistico della spiaggia e sistemi dunali: presente ma privo di potenzialità; habitat faunistico del bosco: presente ma privo di potenzialità; habitat faunistico delle zone umide: assente; habitat faunistico delle zone agrarie: assente)

• Ca’ Ballarin: interessante sito, costituito da una bella pineta e da un sistema di spiaggia e dune degno di menzione. Ha vocazionalità faunistica discreta (habitat faunistico della spiaggia e sistemi dunali: presente; habitat faunistico del bosco: presente; habitat faunistico delle zone umide: assente; habitat faunistico delle zone agrarie: presente solo parzialmente)

• Ca’ Savio: sito che manifesta una certa potenzialità, pur in un contesto interessato da stabilimenti balneari e infrastrutture (habitat faunistico della spiaggia e sistemi dunali: presente; habitat faunistico del bosco: presente; habitat faunistico delle zone umide: assente; habitat faunistico delle zone agrarie: assente)

• Punta Sabbioni: sito di notevolissimo interesse, ampio, con vaste zone a pressione antropica ridotta, manifesta una vocazionalità faunistica molto elevata (habitat faunistico della spiaggia e sistemi dunali: presente, esteso e ben conservato; habitat faunistico del bosco: presente; habitat faunistico delle zone umide: assente; habitat faunistico delle zone agrarie: presente)

Lido di Venezia (IT3250023)• Ca’ Roman: sito di notevolissimo interesse, ampio, con vaste zone a pressione antropica

ridotta o assente, manifesta una vocazionalità faunistica molto elevata (habitat faunistico della spiaggia e sistemi dunali: presente, esteso e ben conservato; habitat faunistico del bosco: presente; habitat faunistico delle zone umide: assente; habitat faunistico delle zone agrarie: assente)

• Alberoni: sito di notevolissimo interesse, ampio, con vaste zone a pressione antropica ridotta o assente, manifesta una vocazionalità faunistica molto elevata (habitat faunistico della spiaggia e sistemi dunali: presente, esteso e ben conservato; habitat faunistico del bosco: presente; habitat faunistico delle zone umide: presente; habitat faunistico delle zone agrarie: assente)

• Santa Maria al mare: sito umido, di interesse faunistico ridotto(habitat faunistico della spiaggia e sistemi dunali: assente; habitat faunistico del bosco: assente; habitat faunistico delle zone umide: presente; habitat faunistico delle zone agrarie: assente)

• Sen Nicolò: sito di notevole interesse, ampio, manifesta una vocazionalità faunistica elevata, non ostante il livello di pressione antropica (habitat faunistico della spiaggia e sistemi dunali: presente; habitat faunistico del bosco: assente; habitat faunistico delle zone umide: assente; habitat faunistico delle zone agrarie: assente)

SITI

INTERESSE/VOCAZIONALITÀ HABITAT FAUNISTICI

Spiaggia e sistemi dunali

Bosco Zone umideZone

agrarie

Laguna del Mort e Pinete di Eraclea (IT3250013)

Valla Altanea

Duna Verde - +

Pineta di Eraclea ++ +++

Laguna del Mort +++ ++ +++ +++

(esterno al SIC)

335

SITI

INTERESSE/VOCAZIONALITÀ HABITAT FAUNISTICI

Spiaggia e sistemi dunali

Bosco Zone umideZone

agrarie

Penisola del Cavallino (IT3250003)

Dune fossili di Vallesina + +

Cavallino litorale - -

Ca’ Ballarin + ++ +

Ca’ Savio + +

Punta Sabbioni +++ + +

Lido di Venezia (IT3250023)

Ca’ Roman +++ +++

Alberoni +++ +++ +

Santa Maria al mare +

San Nicolò +++ +

Casella vuota: assenza dell’habitat

-: interesse/vocazionalità faunistica ridotto

+: interesse/vocazionalità faunistica limitato

++: interesse/vocazionalità faunistica discreto

+++: interesse/vocazionalità faunistica elevato

Entrando ora nel merito delle specie che compongono la comunità animale dei diversi SIC, come si è avuto modo di sottolineare gli ambiti litoranei indagati non (o meno) interessati dallo sviluppo turistico e conservatisi negli anni dall'avanzata degli stabilimenti balneari, rivestono un ruolo particolarmente importante per la conservazione della fauna selvatica; alcune specie presenti in questo territorio lo utilizzano temporaneamente (es. uccelli migratori), mentre altre sono sedentarie e si trovano nei Siti durante tutto l'anno.

Ogni sito è caratterizzato dalla presenza di particolari emergenze faunistiche, riassunte principalmente nel Formulario Standard del relativo Sito Natura 2000, oltre che in numerosissime pubblicazioni e rapporti.

Di seguito sarà analizzata la situazione faunistica che caratterizza i tre siti litoranei, composti ognuno da numerose sottoaree, facendo attenzione alla biologia delle specie, ai periodi di presenza, alle tipologie di habitat utilizzate, allo status conservazionistico delle stesse, alle possibili minacce dovute allo sviluppo e allo sfruttamento turistico dei Siti.

In seguito saranno descritte le specie di interesse comunitario appartenenti ai diversi gruppi faunistici rilevati nei siti da studi finora condotti.

11.4.1. Fauna invertebrata

Le conoscenze relative alla fauna invertebrata sono assolutamente lacunose data la complessità della materia. Nei Siti Natura 2000 in analisi non sono state segnalate specie di interesse

336

comunitario. Altre specie però, ritenute importanti dal punto di vista conservazionistico, sono state riportate all'interno dei Formulari Standard dei siti analizzati oppure citate in studi condotti nelle aree SIC.

Il gruppo faunistico di gran lunga più rappresentativo degli ambienti litoranei sabbiosi è certamente quello dei Coleotteri: i tegumenti rigidi che li caratterizzano sono forse uno dei migliori adattamenti per la sopravvivenza degli individui in questi habitat assai ostili. Tra i carabidi delle spiagge umide è frequente Parallelomorphus (Scarites) laevigatus, associato a spiagge di buona qualità ambientale ove si muove di giorno alla ricerca di piccoli crostacei. Tale specie è stata segnalata nelle aree del Sito "Lido di Venezia". Un altro carabide caratteristico della linea di battigia è la Cylindera trisingata presente in tutti e tre siti in esame; questa specie possiede una distribuzione alto mediterranea ed è ormai divenuta assai rara e localizzata a causa di drastiche riduzioni dovute soprattutto al disturbo antropico delle attività balneari presenti durante lo sviluppo larvale.

Tra gli organismi saprofiti appartenenti agli Isteridi, abbastanza frequenti sulle spiagge italiane, troviamo Halacritus punctum, uno tra i più piccoli coleotteri italiani. Questa specie saprofaga colonizza soprattutto gli accumuli di monocotiledoni spiaggiate. Esso è elencato nel Formulario Standard del SIC "Lido di Venezia".

Tra i coleotteri detritivori tipiche delle spiagge sabbiose si trovano alcuni tenebrionidi adattati a vivere in condizioni ostili come accade nei litorali sabbiosi: nelle spiagge delle aree SIC del lido di Venezia e della Penisola del Cavallino è presente la Phaleria bimaculata adriatica, di piccole dimensioni e con attività prevalentemente notturna. Gli individui di questa specie si radunano soprattutto attorno ad ammassi di detriti e ai resti di animali spiaggiati, spesso assieme ad altri tenebrionidi del genere Xanthomus. Per quanto riguarda le aree in esame, la specie citata in Simonella I. 2006 e nel Piano di gestione dell'Oasi degli Alberoni è X. pallidus.

Specie tipica degli ambienti limoso-sabbiosi litoranei umidi è il coleottero carabide Cicindela lunulata, appartenente alla fauna invertebrata del litorale di Ca' Roman nel Sito "Lido di Venezia" (Simonella I., 2006).

Di seguito si riporta, sottoforma tabulare, l'elenco delle specie rilevate nell'ambito di alcuni rilievi condotti all'interno dei Siti; a lato del nome della specie viene indicata la fonte con una sigla, ripresa e definita in calce alle tabelle. Tabella 11-7 - Elenco delle specie di invertebrati importanti presenti all'interno dei Siti Natura 2000 in analisi.

LIDO DI VENEZIA

Ca' Roman Alberoni e S.

Maria del Mare

San Nicolò

ELENCO SPECIE Allegato FONTE

Nessuna specie di interesse comunitario

ALTRE SPECIE IMPORTANTI

Cicindela lunulata AN X Cylindera trisignata F X X X Halacritus punctum F X X X Parallelomorphus (Scarites) laevigatus AN X X X Phaleria bimaculata adriatica F AN X X X Phaleria spp PA X Xanthomus pallidus PA AN X X

337

PENISOLA DEL CAVALLINO

Punta sabbioni

Ca' SavioCa'

Ballarin Cavallino

litorale

Dune fossili di Vallesina

ELENCO SPECIE Allegato FONTE

Nessuna specie di interesse comunitario

ALTRE SPECIE IMPORTANTI

Cylindera trisignata F X X X X X Phaleria bimaculata adriatica F X X X X X

LAGUNA DEL MORT E PINETE DI ERACLEA

Laguna del Mort

Pineta di Eraclea

Duna verde

Valle Altanea

ELENCO SPECIE All. FONTE Nessuna specie di interesse comunitario ALTRE SPECIE IMPORTANTI

Cylindera trisignata F X X X X

F = Formulario Standard della Regione Veneto del Sito Natura 2000 in analisi.

PA = Piano di Gestione dell'Oasi WWF degli Alberoni.

AN= Atlante degli ambiti di interesse naturalistico della provincia di Venezia.

11.4.2. Ittiofauna

Dei tre Siti Natura in analisi, solamente uno ospita habitat ideali per le specie ittiofaghe di laguna: la Laguna del Mort, appartenente al sito IT3250013 "Laguna del Mort e Pinete di Eraclea". In esso è presente l'habitat ottimale per alcune specie lagunari quali la Bavosa pavone (Lipophrys pavo) e la Bavosa gattorugine (Parablennius gattorugine) e il latterino (Atherina boyeri). Le uniche specie rientranti negli allegati della Direttiva habitat rimangono però il Ghiozzetto di laguna (presente nel Formulario Standard del sito "Laguna del Mort e Pinete di Eraclea") e il Ghiozzetto cenerino(Simonello I., 2006) presenti nella Laguna del Mort ed in seguito descritti.

Ghiozzetto di laguna Padogobius panizzae

Il Ghiozzetto di laguna è una specie subendemica in Italia; l'areale comprende acque interne costiere dell'Alto Adriatico di Friuli, Veneto ed Emilia-Romagna e della Dalmazia.

È un Gobide con ampia valenza ecologica, in particolare per ciò che riguarda la temperatura e la salinità. È tipico di ambienti salmastri e lagunari, dove occupa acque poco profonde caratterizzate da fondali fangosi ed abbondanza di vegetazione macrofitica; risale i corsi d'acqua fino al medio corso ove privilegia le aree ripariali con corrente lenta. Il suo habitat tipico è rappresentato da ambienti con substrato di sabbia fine, limo o argilla.

Si nutre di vari tipi di piccoli invertebrati bentonici e planctonici come, ad esempio, varie forme larvali di crostacei.

Questa specie è bentonica, per cui non compie lunghi spostamenti all’interno del corso d’acqua e delle zone costiere. La scarsa mobilità fa si che una delle minacce più consistenti per il ghiozzetto di laguna sia la riduzione degli habitat a seguito dell’incremento del grado di antropizzazione degli ambienti salmastri e di quelli costieri.

L'areale del Ghiozzetto di laguna in Provincia di Venezia è rappresentato nella seguente immagine tratta dallo studio di Lamesso et al., 2000

338

La specie è segnalata nel formulario del SIC IT 3250013; presente nelle acque della Laguna del Mort.

Ghiozzetto cenerino (Pomatoschistus canestrini)

Il Ghiozzetto cenerino è una specie endemica dell'alto Adriatico che predilige i fondali sabbiosi ed acque salmastre (esso depone ed attacca le uova sul lato inferiore di pietre che solleva dal fondale. Può vivere anche in acque dolci e la sua alimentazione è simile di quella dei cogeneri. La specie è abbastanza comune nella laguna di Venezia.

E’ specie tipica di ambienti salmastri e lagunari, dove occupa acque poco profonde caratterizzate da fondali fangosi e vegetazione macrofitica (soprattutto Ulva sp.); nel periodo invernale tende a spostarsi nelle zone maggiormente influenzate dalle acque marine. Può vivere anche in mare e nelle acque dolci. Le caratteristiche del ciclo vitale sono tipiche di una specie adatta a vivere in ambienti instabili, come quelli estuariali e lagunari: precoce raggiungimento della maturità sessuale, estesa stagione riproduttiva e deposizione a più riprese dei gameti, alta fertilità, alta mortalità.

È un pesce di taglia molto piccola (la lunghezza totale massima raggiunta dai maschi, che sono più grandi delle femmine, è di 6,5 cm) che, pur non essendo territoriale nella gran parte dell’anno, si distribuisce in modo uniforme probabilmente per motivi trofici. Si nutre di piccoli invertebrati bentonici; in primavera la dieta degli adulti comprende anche policheti (soprattutto del genere Nereis), anfipodi e isopodi.

Il dimorfismo sessuale è molto evidente e, oltre la taglia, riguarda la papilla genitale (corta e rotondeggiante nella femmina, allungata e conica nel maschio), diversi caratteri morfometrici (pinne più sviluppate nel maschio) e la livrea.

La riproduzione ha luogo da fine marzo a giugno-luglio. Come nella maggior parte dei Gobidi, in questo periodo il maschio diventa territoriale e difende con forza un riparo entro cui avverrà la deposizione dei gameti e una piccola area circostante. Nella maggior parte dei casi gli oggetti utilizzati come riparo sono pietre, pezzi di legno, valve di molluschi. Il maschio corteggia la femmina con segnali visivi e acustici, e la induce ad entrare nel riparo; sulla volta di quest’ultimo i due partner, in posizione capovolta, depongono i gameti. Ciascuna femmina depone 100-300 uova per volta, fino a un massimo di 10 volte nel corso della stagione riproduttiva. Più femmine possono deporre le uova nel riparo di uno stesso maschio. Dopo la fecondazione, il maschio difende le

339

uova ed esercita cure paterne fino alla schiusa, che alla temperatura di 20-22 °C avviene in 5-7 giorni.

11.4.3. Erpetofauna

Nei siti indagati sono presenti diverse tipologie di habitat che si sviluppano dai litorali sabbiosi alle pinete dunali, dalle lagune alle dune consolidate. Nelle aree boscate retrodunali si trova spesso la Raganella italiana Hyla intermedia accompagnata da altri anuri quali la Rana agile Rana dalmatina e il Rospo smeraldino Bufo viridis presente anche nei fossati prossimi alle paludi salmastre; quest'ultimo è il solo anfibio italiano che con una certa frequenza giunge nelle aree sabbiose delle dune e del retroduna e persino sulle spiagge emerse, a ridosso della linea di battigia. Nelle aree boscate dei siti non è difficile imbattersi nel Biacco Hierophis viridiflavus, che colonizza pinete e aree assolate intervallate da arbusti e zone alberate

Nelle aree più xerofile prendono piede i rettili, tra cui troviamo Ramarro occidentale Lacerta viridis, Lucertola campestre Podarcis sicula, e Colubro liscio Coronella austriaca. In ambiti maggiormente antropizzati sarà facile imbattersi invece nella comune Lucertola muraiolaPodarcis muralis.

Per quanto riguarda il gruppo delle testuggini è da segnalare la preziosa presenza della Testuggine palustre Emys orbicularis, segnalata per il SIC "Penisola del Cavallino" nel Formulario Standard della Regione Veneto. La medesima specie è citata nell'Atlante dei Siti Natura 2000 del Veneto (Buffa G., Lasen C., 2010) nella scheda descrittiva del SIC "Laguna del Mort e Pinete di Eraclea".

Una presenza costante, ma poco segnalata è infine quella della Tartaruga marina comune Caretta caretta, segnalata numerose volte in diverse località lungo l'intera fascia litoranea (Bonato L. et al., 2007): molto spesso si tratta però di individui spiaggiati su tratti di litorali prospicienti al mare aperto. Individui vivi sono stati osservati nelle acque aperte prossime alla costa.

In seguito saranno descritte le specie di interesse comunitario presenti all'interno dei Siti in esame.

Rospo smeraldino Bufo viridis

È una specie distribuita in gran parte della Pianura Veneta sino alle Prealpi Bellunesi. Sono note due popolazioni isolate localizzate su altopiani calcarei prealpini, in particolare sull'Altipiano di Asiago, tra Asiago e Gallio (Padovan G., 2000), e nell'area dei Piani Eterni, Dolomiti Bellunesi (Lapini et al.,1998). La specie vive per lo più in un intervallo altitudinale che va dal livello del mare sino ai 500 m di quota in Val Belluna (eccezion fatta per le due popolazioni sopra citate). È legato ad ambienti aperti di pianura e colonizza regolarmente aree rurali e anche urbane. Si adatta facilmente a di versi habitat e tollera ambienti anche fortemente disturbati. Colonizza altresì terreni retrodunali e perilagunari.

La specie appartiene all'allegato IV della Direttiva Habitat.

Distribuzione nelle aree SIC

Per il sito Natura 2000 del "Lido di Venezia" è elencato tra le specie presenti agli Alberoni (Piano di Gestione dell'Oasi WWF) e nell'area di San Nicolò.

Raganella Hyla intermedia

Specie diffusa in gran parte della pianura Veneta, nelle aree perilagunari fino ai settori più interni della Val Belluna. Generalmente assente dalle aree puramente lagunari, forse a causa dell'intollerabilità alle acque salmastre o della scarsità di copertura arborea e arbustiva. Predilige fasce arbustive e boschi freschi lungo i torrenti, i fiumi e i canali. È stata osservata anche in aree coltivate, al margine dei campi lungo siepi e boschetti interpoderali. Per la riproduzione utilizza stagni e fossati a corrente debole con vegetazione sommersa ed emersa. Si può riprodurre anche in pozze effimere.

Distribuzione nelle aree SIC

340

È stata rilevata sul bordo sud della pineta al limite del golf o nella fascia boscata di pioppi bianchi e neri che costeggia la strada che da via della Droma arriva alla Scala del Soldo, nell’area della Batteria Rocchetta, nell'Oasi degli Alberoni (Piano di Gestione dell'Oasi degli Alberoni", 2005).

Rana agile Rana dalmatina

Presente sulla maggior parte del territorio Veneto ad esclusione dell'alta parte del Bellunese, a nord della Val Belluna. La presenza della specie appare piuttosto discontinua anche lungo la fascia litoranea, probabilmente il relazione all'eterogeneo grado di conservazione di queste aree.

La specie è distribuita dal livello del mare sino ai 1700 m (Lessini veronesi) (Bonato et al., 2007) ed è legata originariamente ad habitat forestali decidui. Vive in particolare lungo aree riparie e golenali, in aree agricole con presenza di siepi e fossati, in boschi relitti di pianura ma anche in aree di bonifica e nelle fasce litoranee retrodunali (Semenzato et al., 19998).

Distribuzione nelle aree SIC

La rana agile è stata inserita nell'elenco faunistico dell'area di Punta Sabbioni (appartenente al Sito Natura 2000 IT 3250003) riportato nel "Censimento delle aree naturali "minori" della Regione Veneto".

Testuggine d'acqua Emys orbicularis

Presente nella parte bassa della pianura veneta, in prossimità di aree lagunari e deltizie, ma anche nei retrostanti territori di bonifica. Di recente la specie è stata segnalata anche in siti più interni quali, ad esempio, il Laghetto del Frassino, nel veronese. La specie è legata ad ambienti lentici d'acqua dolce o debolmente salmastra con vegetazione palustre ben sviluppata.

Distribuzione nelle aree SIC

La specie appartiene agli allegati II e IV della Direttiva Habitat ed è segnalata nel formulario del SIC "Penisola del Cavallino". Presente inoltre nel Sito "Laguna del Mort e Pinete di Eraclea" (Buffa G., Lasen C., 2010).

Tartaruga comune Caretta caretta

È una delle tre specie di tartarughe marine che gravitano nelle acque italiane e tra queste, l'unica che si riproduce nella nostra penisola deponendo le uova in spiagge sabbiose indisturbate (es. isole di Lampedusa e Linosa). La specie predilige acque costiere non molto profonde e si ciba essenzialmente di crostacei e di molluschi, più raramente di piccoli pesci.

Nell'alto Adriatico la Tartaruga comune utilizza le acque di bassa profondità e gli unici individui rilevati lungo il litorale sono stati rinvenuti morti.

Distribuzione nelle aree SIC

Segnalato in numerosi siti del litorale, in particolare nell'area di Cortellazzo. La specie è presente in tutto il tratto di mare della provincia di Venezia e, di conseguenza, nelle acque prospicienti ai Siti di Interesse Comunitario in analisi.

Ramarro occidentale Laceta bilineata

Specie presente in gran parte del Veneto, dalle regioni costiere sino ai fondovalle alpini con buona esposizione. La specie è maggiormente presente sino ai 500m di quota, ma è stata segnalata sino ad una quota massima di 1320 m sull'Altipiano dei Sette Comuni.

Frequenta ambienti ecotonali con fitta vegetazione erbacea ed arbustiva, è specie spiccatamente xerofila preferendo substrati secchi, argillosi, sabbiosi e parzialmente rocciosi (Bonato et al., 2007).

Distribuzione nelle aree SIC

Segnalato nell'area degli Alberoni e di San Nicolò per il SIC "Lido di Venezia" (segnalazioni presenti in: "Piano di Gestione dell'Oasi degli Alberoni" e nel "Censimento delle aree naturali "minori" della Regione Veneto").

341

Lucertola muraiola Podarcis muralis

Distribuita su tutti il territorio della Regione Veneto, dal litorale sino al nord della Provincia di Belluno (esclusa l'area del Comelico). Raggiunge quote pari a 2100 m s.l.m. sul massiccio del Nuvolau (BL) ed è prevalentemente antropofila, frequentando generalmente aree urbanizzate con edifici, manufatti e ruderi. È ben diffusa in aree con tessuto urbanizzato diffuso, in cui si alternano muretti a secco, giardini, incolti e campagne. Colonizza anche alvei fluviali e torrentizie, siepi e boschetti, margini di prati e campi, ghiaioni e pietraie fino a stazioni subalpine con esposizione a sud.

È specie compresa nell'Allegato IV della Direttiva Habitat

Distribuzione nelle aree SIC

È riportata nella lista delle specie dell'Oasi degli Alberoni ("Piano di Gestione dell'Oasi degli Alberoni", 2005), ma è verosimilmente presente anche in altre aree del Sito "Lido di Venezia".

Lucertola campestre Podarcis sicula

La presenza di tale specie nel Veneto è piuttosto limitata e riguarda principalmente le aree litoranee e alcune rare presenze estremamente localizzate nell'entroterra (zone interne di pianura e di collina) (Bonato et al., 2007).

Nel Veneto, limite settentrionale dell'areale della specie, la lucertola campestre mostra una valenza ecologica assai ristretta: occupa quasi esclusivamente ambienti caratterizzati da substrati poco coerenti e fortemente permeabili sui quali sia presente una vegetazione rada e xerotermofila. Sulle coste popola tipicamente le dune colonizzate dall'agropireto, l'ammofileto o da associazioni più evolute dei tortulo-scabioseto.

Distribuzione nelle aree SIC

La specie è segnalata in diverse località del litorale ed in particolare nelle spiagge del Lido di Venezia, Ca' Savio, Cavallino ed Eraclea ricadendo pertanto all'interno di tutti i Siti Natura 2000 in analisi (segnalazioni presenti in: "Piano di Gestione dell'Oasi degli Alberoni" e nel "Censimento delle aree naturali "minori" della Regione Veneto").

Colubro liscio Coronella austriaca

È una specie non molto comune, osservata in modo discontinuo in Veneto. Presente dal litorale sino alla parte più settentrionale della provincia di Belluno.

La completa assenza della specie da vaste aree della Regione può essere giustificata dalla presenza di alcuni fattori di pressione tra i quali si annoverano la semplificazione ambientale in pianura e in collina e la predazione da parte di altri serpenti, soprattutto il Biacco (Hierophis viridiflavus).

La specie è citata nell'allegato IV della Direttiva Habitat.

Distribuzione nelle aree SIC

La presenza della specie è probabile nel sito della Penisola del Cavallino in quanto vi sono segnalazioni riferite a margini di pinete litoranee quali la Pineta di Cortellazzo e quella di Valle Vecchia.

Biacco Hierophis viridiflavus

Specie ben presente in pianura e negli ambiti collinare, un po' più discontinua nell'entroterra montano. Lungo la costa colonizza anche lagune, ambiti deltizi, isole lagunari e lidi. Osservato dal livello del mare sino ai1.600 m; predilige substrati asciutti, soprattutto rocciosi, con parti assolate intervallate da copertura arbustiva o arborea. Vive anche presso leccete o pinete sublitorali su substrato dunale.

Distribuzione nelle aree SIC

342

Tale specie è caratteristica delle zone prossimo-naturali presenti sul litorale veneziano e trova un habitat significativo negli arbusteti all’interno dell’Oasi degli Alberoni. Si può riscontrare anche in pineta con qualche esemplare e non e infrequente trovarlo sulle chiome degli alberi o sulle zone retrodunali in caccia di prede (da: "Piano di Gestione dell'Oasi degli Alberoni")

Negli elenchi faunistici del "Censimento delle aree naturali "minori" della Regione Veneto", appare citato per le aree di Dune del Cavallino, Laguna del Mort, Duna Verde, Ca' Roman e Alberoni.

Natrice tassellata Natrix tessellata

La natrice tessellata è una specie diffusa dagli ambiti costieri sino al settore montano più interno. La presenza della specie è strettamente associata alla rete idrografica superficiale, dai corsi d'acqua a regime torrentizio sino agli stagni salmastri dell'ambito lagunare e deltizio (Bonato et al., 2007). Tra le specie appartenenti all'erpetofauna del veneto, la natrice tassellata è l'unica ad essere in grado di colonizzare le barene lagunari e gli ambiti salmastri (Semenzato M. et al., 1999).

Distribuzione nelle aree SIC

Tale specie è segnalata per l'area della Laguna del Mort (Simonella I., 2006) interna al Sito Natura 2000 "Laguna del Mort e Pinete di Eraclea".

Tabella 11-8 - Elenco delle specie di rettili e anfibi importanti presenti all'interno dei Sito Natura 2000 in analisi.

LIDO DI VENEZIA

Ca' Roman

Alberoni e S.Maria del mare

San Nicolò

ELENCO SPECIE Allegato FONTE

Rana latastei Rana di Lataste II-IV dir. Habitat AV X X

Bufo viridis Rospo smeraldino IV dir. Habitat AV B PA AN X X X

Lacerta bilineata Ramarro occidentale IV dir. Habitat AV B PA AN X X

Podarcis sicula Lucertola campestre IV dir. Habitat AV B PA AN X X X

Hierophis viridiflavus Biacco IV dir. Habitat AV B PA AN X X X

Podarcis muralis Lucertola muraiola IV dir. Habitat B PA AN X X

Hyla intermedia Raganella IV dir. Habitat PA AN X

Caretta caretta Tartaruga comune II e IV dir Hab AA

specie presente lungo tutta la costa, ma si sono osservati soli individui a nuoto nelle acque e alcune carcasse in spiaggia

PENISOLA DEL CAVALLINO

Punta Sabbioni

Ca' Savio

Ca' Ballarin

Cavallino litorale

Dune fossili di Vallesina

ELENCO SPECIE Allegato FONTE

Rana latastei Rana di Lataste II-IV dir. Habitat F AV AA X X X

Emys orbicularis Testuggine

palustre II-IV dir. Habitat F X X X X

Bufo viridis Rospo

smeraldino IV dir. Habitat AN X X X

Xda fossi

vicini

Rana dalmatina Rana agile IV dir. Habitat AV AN X X X X

Lacerta bilineata Ramarro

occidentale IV dir. Habitat AN X X X

343

PENISOLA DEL CAVALLINO

Punta Sabbioni

Ca' Savio

Ca' Ballarin

Cavallino litorale

Dune fossili di Vallesina

ELENCO SPECIE Allegato FONTE

Podarcis sicula Lucertola

campestre IV dir. Habitat AV AN X X X X

Hierophis viridiflavus

Biacco IV dir. Habitat AV AN X X X

Hyla intermedia Raganella IV dir. Habitat AN X X X

Coronella austriaca

Colubro liscio IV dir. Habitat AA X

probab.X

probab.

Caretta caretta Tartaruga comune

II e IV dir Hab AA specie presente lungo tutta la costa, ma si sono

osservati soli individui a nuoto nelle acque e alcune carcasse in spiaggia

LAGUNA DEL MORT E PINETE DI ERACLEA

Laguna del Mort

Pineta di Eraclea

Duna verde

Valle Altanea

ELENCO SPECIE Allegato FONTE

Rana latastei Rana di Lataste II-IV dir. Habitat AV X X X

Emys orbicularis Testuggine palustre II-IV dir. Habitat N2000 X X

Bufo viridis Rospo smeraldino IV dir. Habitat AN X X

Rana dalmatina Rana agile IV dir. Habitat AN X

Lacerta bilineata Ramarro occidentale

IV dir. Habitat AV AN X X X

Podarcis sicula Lucertola campestre IV dir. Habitat AV AN X X X

Hierophis viridiflavus Biacco IV dir. Habitat AV AN X X X

Hyla intermedia Raganella IV dir. Habitat AN X X

Coronella austriaca Colubro liscio IV dir. Habitat AA X

probab. X

probab. X

probab. X

probab.

Natrix tessellata Natrice tassellata IV dir. Habitat AN X

Caretta caretta Tartaruga comune II e IV dir Hab AA specie presente lungo tutta la costa, ma si sono osservati soli individui a nuoto nelle

acque e alcune carcasse in spiaggia

F = Formulario Standard della Regione Veneto del Sito Natura 2000 in analisi.

PA = Piano di Gestione dell'Oasi WWF degli Alberoni

AA = Atlante degli anfibi e dei rettili del Veneto

AV = Tabelle del "Censimento delle aree naturali "minori" della Regione Veneto", sito-web: www.arpa.veneto.it.

AN= Atlante degli ambiti di interesse naturalistico della provincia di Venezia

N2000 = Atlante dei Siti Natura 2000 del Veneto

S.M. = Semenzato Massimo osservazioni personali

11.4.4. Avifauna

La comunità di uccelli dei tre SIC litoranei appare molto interessante, pur nella diversità che caratterizza le singole aree, andando da situazioni ormai degradate e di scarsissimo interesse

344

ornitologico (Valle Altanea), ad ambiti che si pongono fra i più ricchi di specie dell’intero territorio veneziano (Alberoni, Ca’ Roman).

Forte è la contraddizione che emerge fra situazioni in cui la pressione antropica ha ormai compromesso lo stato del sistema ambientale, riducendo la ricettività faunistica ad altre nelle quali emerge in tutta la sua forza la potenzialità di que sti siti.

Nel complesso gli uccelli sono la componente meglio studiata della fauna di queste aree della rete Natura 2000 e si dispone di dati numerosi e aggiornati.

I tre siti hanno caratteristiche e soprattutto ruoli diversi nel favorire la conservazione dell’avifauna.

Nel SIC Laguna del Mort e Pinete di Eraclea (IT3250013) si passa da Valle Altanea dove, come detto, la compromissione è ormai totale, a Duna Verde, in cui un certo interesse ornitologico è determinato dalla presenza della pineta, pur se di ridotta superficie e soggetta a pressione antropica (la spiaggia è invece ormai troppo utilizzata per poter mantenere un interesse ornitologico residuo), alla pineta di Eraclea e alla Laguna del Mort, dove la situazione di maggior naturalità favorisce ricchezza e varietà di specie. Nel contesto dei tre SIC, in particolare, la laguna del Mort costituisce l’unica zona umida di una certa estensione e importanza.

Anche nell’area SIC successiva (Penisola del Cavallino (IT3250003)) la situazione è molto diversificata. La zona delle dune fossili di Vallesina non si connota per il suo interesse ornitologico, che in effetti appare piuttosto ridotto, così come il “Cavallino litorale”, al cui interno la pressione turistica, in termini anche di infrastrutture, oltre che di frequentazione estiva della spiaggia, non consente l’insediamento di specie di uccelli che non siano piuttosto banali e comuni.

A Ca’ Ballarin e a Ca’ Savio la situazione è migliore e, accanto a pinete di una certa dimensione, anche parzialmente indisturbate, vi è la presenza di spiagge profonde le quali, ancorché molto sfruttate a livello turistico, hanno ancora una potenzialità sotto il profilo ornitologico. Punta Sabbioni, infine, con le sue dinamiche naturali di ripascimento, l’ampio sistema dunale, l’area boscata e anche alcune zone agrarie retrostanti si pone con l’area di maggior interesse ornitologico all’interno di questo SIC.

L’ultima area SIC, il Lido di Venezia (IT3250023) comprende quattro ambiti, tre dei quali molto studiati, che possono di certo essere annoverati fra le aree di maggior interesse ornitologico dell’intera area lagunare.

In particolare, infatti, San Nicolò, Alberoni e Ca’ Roman possono contare su di un elevatissimo numero di specie, sia nidificanti che svernanti e di passo.

Le emergenze ornitologiche sono molte e la descrizione che segue ne dà ragione. Sembra tuttavia opportuno sviluppare qui poche considerazioni di sintesi.

Il mare antistante alle spiagge, ancorché non compreso nelle aree SIC, è importante nel corso dell’inverno in quanto qui si radunano diverse specie di anatre marine, strolaghe, cormorani, gabbiani e svassi.

La fascia sabbiosa, che d’inverno ospita alcune specie di caradriformi è importantissima d’estate in quanto al suo interno nidificano il Fratino (Charadrius alexandrinus) e il Fraticello (Sternula albifrons). La dinamiche di queste due interessanti specie di interesse comunitario, assolutamente peculiari di questo particolare habitat, dimostrano purtroppo un trend negativo e la tutela della fase riproduttiva di questi due uccelli va posta senza dubbio come uno degli obiettivi prioritari del piano.

Il sistema dunale, che si presenta in forme ed estensioni diverse, ospita interessanti specie quali l’Occhiocotto (Sylvia melanocephala) e lo Zigolo nero (Emberiza cirlus). Nelle aree a contatto con il bosco costruisce il suo nido anche il Succiacapre (Caprimulgus europaeus), specie di interesse comunitario, che frequenta poi anche le radure nelle aree boscate.

345

La pineta, ben rappresentata nei tre SIC, ospita, fra le altre specie, il Picchio rosso maggiore (Dendrocopos major), la Ghiandaia (Garrulus glandarius). il Rigogolo (Oriolus oriolus) e, tra i rapaci notturni, Assiolo (Asio otus) e Gufo comune (Asio otus),

Caratteristico, come detto, è il sito della Laguna del Mort; durante la stagione autunnale-invernale la laguna diviene sede di sosta per varie specie di anatidi, tra cui il Germano reale (Anas platyrhynchos), l’Alzavola (Anas crecca), la Marzaiola (Anas querquedula) e il Moriglione (Aythya ferina). Durante il periodo delle migrazioni, si aggiunge la presenza di piccoli trampolieri.

Si procede ora alla descrizione sintetica delle singole specie citate nell'Allegato I della Direttiva Uccelli e presenti nei Siti Natura 2000 in analisi.

Strolaga minore Gavia stellata

La strolaga minore è una specie che nidifica nell'Europa settentrionale e l'Italia costituisce solamente una zona di passaggio durante le migrazioni o, per una piccola parte della popolazione, un'area di svernamento. È una specie acquatica marina e nelle aree di nidificazione predilige le coste marine e i grandi laghi interni di Russia, dei paesi scandinavi, delle Isole Svalbard e Far Oer oltre all'estremo nord delle isole Britanniche. Si nutre principalmente di pesci, ma anche molluschi e crostacei, particolarmente abbondanti nelle pescose acque dei mari del nord. Anche in Italia la specie sceglie le aree umide, alcuni tratti dei fiumi più importanti, principalmente il Po, oltre ad ampi tratti costieri dell’Alto Adriatico e anche dell’Alto Tirreno. Predilige acque salmastre o salate.

In provincia di Venezia frequenta per la maggior parte le aree prospicienti la costa e le bocche di porto ma è stata rinvenuta anche nella laguna di Venezia. È generalmente una specie solitaria che manifesta una tendenza all'alimentazione sociale durante la stagione invernale, in alcuni casi associata alla Strolaga mezzana.

È una specie migratrice che sverna in provincia e la si può avvistare soprattutto nei mesi di dicembre e gennaio.

Distribuzione nelle aree SIC

È stata rilevata nell'Oasi di Ca' Roman dai censimenti condotto dalla Lipu nel 2007 ed è riportata nel formulario come specie presente nel sito "Laguna del Mort e Pinete di Eraclea"

Strolaga mezzana Gavia arctica

La specie trova il proprio habitat ideale alla nidificazione al di sopra del 55°parallelo, tra la Scoz ia e la Scandinavia, tra la Russia e l'Alaska. Nidificante in nord Europa e svernante nel nostro Paese predilige laghi aperti e pescosi. Occasionalmente, la Strolaga mezzana può nidificare anche nei piccoli laghetti di cui è costellata la tundra artica, spostandosi di frequente verso acque più aperte e ricche di “risorse trofiche”, nelle quali alimentarsi.

Anche al di fuori della stagione riproduttiva, quando un certo numero di individui in migrazione si ferma alle nostre latitudini per svernare, la specie è legata in modo particolare a grandi estensioni di acqua aperta. In questa stagione la Strolaga mezzana può orientarsi preferibilmente su aree costiere e anche mare aperto. In misura minore, anche i grandi laghi prealpini, le paludi costiere e i corsi dei grandi fiumi costituiscono siti di svernamento accertati nel nostro Paese, con una presenza comunque più abbondante nell’Alto adriatico e nel Medio Tirreno.

In provincia di Venezia la Strolaga mezzana è specie abbastanza comune, presente soprattutto presso le bocche di porto e al margine di canali con fondale basso. È stata osservata con numerosi individui durante un censimento invernale nel 2001 lungo il litorale Malamocco-Chioggia. Presente anche in modo saltuario nelle acque interne nonché alla foce di fiumi e nelle acque adriatiche costiere.

La specie è osservabile a partire da fine ottobre sino all'inizio di febbraio, quando inizia la migrazione verso nord.

Distribuzione nelle aree SIC

346

Nelle aree interessate dai siti Natura 2000 in esame è stata censita nell'Oasi di Ca' Roman e nell'area marina di San Nicolò.

Svasso cornuto Podiceps auritus

Lo svasso cornuto è una specie migratrice regolare e parzialmente svernante. In Italia si trova al limite meridionale di svernamento e per tale motivo risulta rara su tutto il territorio nazionale. In provincia di Venezia è da considerarsi piuttosto raro ed avvistabile principalmente tra novembre e febbraio.

Per lo svernamento predilige soprattutto gli spazi di mare antistanti i litorali

Distribuzione nelle aree SIC

Le segnalazioni riguardano soprattutto il litorale antistante la fascia costiera tra Cortellazzo ed il Fiume Sile (Bon et.al., 2004). La specie è stata segnalata altresì durante il censimento condotto dalla Lipu nel 2007 nell'oasi di Ca' Roman (Sito "Lido di Venezia").

Marangone dal ciuffo Phalacrocorax aristotelis desmarestii

A partire dagli anni 2000 la specie comincia a comparire sulle coste della provincia di Venezia anche durante il periodo invernale (Bon, Scarton 2012), con pochi soggetti che provengono dalle coste della Dalmazia. Anche al di fuori della stagione riproduttiva frequenta specchi d'acqua aperti come lagune, sacche e coste marine. Nella laguna di Venezia si riunisce in dormitori costituiti da strutture artificiali presenti in aree distanti dalle attività antropiche.

La fenologia della specie è ancora incerta: è una specie dispersiva, migratrice parziale e probabilmente svernante.

Distribuzione nelle aree SIC

Alcuni esemplari giovani sono stati osservati in laguna durante il periodo estivo. La presenza invernale è invece regolare a partire dal 2006, soprattutto per quanto riguarda la bocca di porto di Malamocco (Bon, Stival, 2013)

Tarabusino Ixobrychus minutus

Il tarabusino, in Italia, è una specie nidificante e migratrice, solo sporadicamente può svernare. Nidifica in zone umide delle isole (Sardegna e Sicilia). Esso predilige i fragmiteti e i tifeti con presenza di alberi e cespugli. In provincia di Venezia è localizzato in presenza di zone umide con acque dolci o poco salmastre con canneti. Date le sue abitudini elusive è probabile che la sua distribuzione sia più ampia di quella che si pensa.

La popolazione locale appare in declino a causa delle alterazioni degli habitat riproduttivi dovute a pesca sportiva, incendi dolosi dei canneti e il traffico nautico molto intenso presente nei fiumi e nei canali.

Distribuzione nelle aree SIC

La specie, nelle aree Natura 2000 in analisi, è segnalata nel formulario del sito della "Penisola del Cavallino".

Nitticora Nycticorax nycticorax

La specie, in Italia, è nidificante, migratrice e parzialmente svernante. La maggior parte dei nidificanti nell'alto adriatico si distribuisce nei principali complessi vallivi e in zone umide dell'entroterra anche di modesta estensione (Mezzavilla e Scarton, 2002). Lo svernamento della specie è un fenomeno relativamente recente e le prime osservazioni in provincia di Venezia risalgono alla fine degli anni '80 (Amato et al., 1994).

Le zone umide lagunari rappresentano l'habitat elettivo della specie assieme a corsi d'acqua e aree umide interne. I principali siti di aggregazione diurna sono in Valle Dogà, presso la Foce dell'Adige e in Valle Figheri. Nidifica spesso in associazione con altri uccelli coloniali, soprattutto su

347

cespugli di tamerice e di robinia. La specie si alimenta altresì nell'entroterra veneziano, lungo i fiumi o nelle campagne con ambienti umidi alberati.

Distribuzione nelle aree SIC

La presenza della specie in periodo riproduttivo presso l'oasi di Ca' Roman è segnalata nell'Atlante ornitologico del Comune di Venezia (Bon e Stival, 2013) e nel censimento ornitologico condotto dalla LIPU nel 2007. La specie è inoltre segnalata nell'area di Valle Altanea, Sito della "Laguna del Mort e Pinete di Eraclea", all'interno delle schede relative al "Censimento delle Aree naturali "minori" della Regione Veneto".

Sgarza ciuffetto Ardeola ralloides

In Italia la specie è presente come migratrice regolare ed è nidificante nella Pianura Padana. Le prime nidificazioni in Provincia di Venezia sono segnalate a partire dagli anni '70 (Fantin, 1974); Valle Dogà si conferma attualmente l'unico sito di nidificazione della specie.

La Sgarza ciuffetto frequenta inoltre altre aree del territorio veneziano in cui essa svolge l'attività trofica: fiumi canali e stagni con ambienti ripariali rappresentano per la specie un ottimo habitat per la propria alimentazione.

Distribuzione nelle aree SIC

La specie è stata avvistata nel 2000 e nel 2005 nell'oasi di Ca' Roman, Laguna di Venezia (vedi "Censimento ornitologico, Oasi LIPU - Ca'Roman. Anno 2007")

Garzetta Egretta garzetta

La Garzetta nidifica regolarmente in Italia, nelle zone umide della Pianura Padana e in quelle costiere dell'Alto Adriatico. È una migratrice regolare e sverna in Africa Settentrionale e nel bacino del Mediterraneo Specie gregaria nelle aree di riproduzione, si riunisce in colonie chiamate garzaie e nei dormitori soprattutto invernali. Quando si dedica alla ricerca di cibo tende ad essere solitaria ed è facilmente osservabile grazie alla candida livrea. Fino alla metà del secolo scorso la specie era molto rara d'inverno sul territorio regionale, mentre ora è piuttosto comune anche nei mesi invernali.

La laguna di Venezia è uno tra i siti di importanza nazionale per lo svernamento di questa specie. Essa, in periodo invernale, frequenta soprattutto zone umide lagunari caratterizzate dalla presenza di velme e barene e, secondariamente, le zone umide minori e le vali da pesca.

Distribuzione nelle aree SIC

La specie è indicata nel formulario del Sito Natura 2000 "Lido di Venezia", nel censimento ornitologico condotto dalla LIPU nell'Oasi di Ca' Roman del 2007 sia come svernante, sia come nidificante. Inoltre, nelle schede del "Censimento delle aree naturali "minori" della Regione Veneto" la si trova elencata tra le specie della Laguna del Mort e di Valle Altanea, rientranti nel Sito Natura 2000 "Laguna del Mort e pinete di Eraclea".

Airone bianco maggiore Casmerodius albus o Egretta alba

È un migratore regolare, svernante e nidificante localizzato. Fino agli anni '90 la presenza di Aironi bianchi maggiori in Italia era assai rara; ora, in provincia di Venezia, la presenza della specie soprattutto nelle zone umide orientali è consolidata. Essa è gregaria e si raggruppa in periodo riproduttivo. Si nutre soprattutto di pesci, ma anche di anfibi, rettili ed insetti. Durante il periodo riproduttivo il maschio esibisce un comportamento territoriale assumendo posture di minaccia a cui alterna brevi voli circolari e attacchi con il becco. Durante le fasi riproduttive esegue con la femmina un cerimoniale di accoppiamento innalzando le penne sul dorso mentre solleva le ali.

Nel veneziano frequenta zone umide costiere e valli da pesca. È meno presente nelle zone di laguna aperta e in inverno si disperde in tutto l'ambiente agrario dell'entroterra, alimentandosi lungo i fiumi e le scoline delle campagne coltivate.

Distribuzione nelle aree SIC

348

È segnalata nel rapporto del Censimento Ornitologico dell'Oasi LIPU di Ca'Roman del 2007 come specie stanziale. Nel 2006 le osservazioni durante il censimento riguardano i mesi di giugno, luglio e agosto.

Airone rosso Ardea purpurea

La specie è nidificante nelle zone umide della costa adriatica settentrionale e in quelle interne della Pianura Padana. La presenza invernale della specie è del tutto occasionale che presenta numerose fluttuazioni negli anni.

Nidifica all'interno di fitti canneti, sia in colonie sia in nidi singoli. Negli ultimi anni la idificazione è stata accertata in Valle Dogà. L'habitat trofico della specie si estende anche al di fuori delle colonie riproduttive.

Distribuzione nelle aree SIC

Alcune segnalazioni invernali, del tutto eccezionali, sono state raccolte a Pellestrina. Inoltre la specie è stata segnalata nell'Oasi di Ca' Roman e riportata nella check-list del censimento ornitologico della LIPU dell'anno 2007. Per quanto riguarda il SIC della Penisola del Cavallino, la specie è riportata anche nel formulario. Ulteriore riferimento alla specie è presente nel documento del "Censimento delle aree naturali "minori" della Regione Veneto" per la zona di Laguna del Mort (SIC Laguna del Mort e Pinete di Eraclea).

Cicogna bianca Ciconia ciconia

In Italia la specie è presente soprattutto durante la migrazione primaverile ed autunnale. Per la provincia di Venezia non sono mai stati segnalati tentativi di nidificazione, ma solamente soste prolungate forse a causa della mancanza di siti adatti alla nidificazione.

Distribuzione nelle aree SIC

La specie è riportata come svernante nel Piano di gestione dell'Oasi degli Alberoni e nella check-list del Censimento Ornitologico di Ca' Roman dell'anno 2007 condotto dalla LIPU (Sito Natura 2000 "Lido di Venezia").

Fenicottero Phoenicopterus ruber

Nel litorale veneziano la specie conserva una fenologia ancora non ben definita: parzialmente migratrice, svernante e nidificante irregolare. La popolazione è altamente soggetta a fluttuazioni, ma nel corso degli ultimi vent'anni le osservazioni di questa specie sono divenute sempre più frequenti. Non sono però ancor chiari i motivi delle cospicue fluttuazioni a cui è soggetta la popolazione, mentre le soste migratorie ed invernali sembrano dipendere dalle disponibilità trofiche.

Distribuzione nelle aree SIC

Nel periodo 2008-2012 i fenicotteri svernanti in laguna sono stati circa 1.050 (Bon e Stival, 2013). Sono segnalati nella check-list del Censimento Ornitologico di Ca' Roman 2007, area appartenente al Sito "Lido di Venezia".

Falco pescatore Pandion haliaetus

Specie migratrice e nidificante in Europa. In provincia di Venezia è presente durante i due periodi migratori, tra marzo e maggio e tra la fine di luglio ed ottobre. Tende a fermarsi in zone umide pertanto è facilmente avvistabile. Un tempo questo esemplare veniva facilmente abbattuto, ma oggi un maggior regime di tutela ne previene l'uccisione.

Distribuzione nelle aree SIC

Presente nel formulario dei SIC "Lido di Venezia" e "Penisola del Cavallino" e nella check-list del Censimento ornitologico condotto dalla LIPU nell'Oasi di Ca' Roman (anno 2007).

Nibbio bruno Milvus migrans

349

È un migratore regolare e nidificante. In veneto nidifica nell'area prealpina. In provincia di Venezia viene spesso rilevato durante i periodi migratori, in particolare nei mesi primaverili.

Distribuzione nelle aree SIC

La specie è segnalata nel formulario del Sito Natura 2000 "Lido di Venezia" e nel Censimento ornitologico dell'Oasi LIPU di Ca' Roman come migratore.

Falco pecchiaiolo Pernis apivorus

Il pecchiaiolo è una specie migratrice e nidificante lungo tutto l'arco alpino ed appenninico. In provincia di Venezia è presente soprattutto durante la migrazione primaverile, mentre in autunno la migrazione sembra concentrarsi soprattutto lungo la dorsale pedemontana veneta (Mezzavilla et al., 1998)

Distribuzione nelle aree SIC

La specie è segnalata nel Piano di gestione dell'Oasi degli Alberoni (SIC Lido di Venezia) come svernante, nella check-list di Ca'Roman (Censimento Ornitologico LIPU del 2007) quale migratore e nelle schede riportate nel "Censimento delle aree naturali "minori" della Regione Veneto" per l'area di San Nicolò.

Nibbio reale Milvus milvus

Questa specie, in Italia, è stazionaria, nidificante, migratrice regolare e svernante. La popolazione nidificante si localizza nelle regioni meridionali, centrali e nelle maggiori isole italiane. In inverno gli adulti sedentari si aggiungono a quelli migranti dalle aree centro-europee (Minganti A., Zocchi A., 1992). La specie predilige habitat collinari e pianeggianti dove si alternano zone alberate a zone aperte.

Distribuzione nelle aree SIC

La specie è segnalata nella check-list di Ca'Roman (Censimento Ornitologico LIPU del 2007) con avvistamenti che risalgono all'anno 2003.

Falco di palude Circus aerugiosus

La specie, in Italia, è migratrice, sedentaria nidificante e svernante. In periodo riproduttivo la si trova soprattutto nelle aree umide costiere dell'Alto Adriatico e della Pianura Padana. Nel periodo migratorio essa viene invece osservata un po' ovunque lungo la penisola italiana. Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento delle coppie nidificanti nell'area lagunare e ad un ampliamento dell'areale riproduttivo anche sino all'entroterra.

Durante l'inverno, alla popolazione sedentaria nidificante si aggiungono individui provenienti dall'area centro-europea, dalla Russia e dalla Scandinavia

Distribuzione nelle aree SIC

La specie è riportata nelle liste del formulario di tutti i Siti Natura 2000 in analisi.

Albanella reale Circus cyaneus

La specie, in provincia di Venezia come in Italia, è migratrice regolare e svernante. Sino agli anni 5'50 l'albanella reale nidificava anche nella Pianura Padana, ma oggi arriva nel Veneziano per lo più dopo la metà di ottobre per poi ripartire i primi di aprile. La specie frequenta diversi ambienti, ma soprattutto le zone umide lagunari e dell'entroterra con scarsa presenza di alberature.

Distribuzione nelle aree SIC

È segnalata nell'Atlante ornitologico del comune di Venezia (2013) come svernante dell'area di San Nicolò. Il Piano di gestione dell'Oasi degli Alberoni e il Censimento Ornitologico (anno 2007) condotto dalla LIPU nell'Oasi di Ca'Roman la riportano come specie migratrice o svernante in queste aree del SIC "Lido di Venezia".

Albanella minore Circus pygarus

350

L'albanella minore è possiede fenologia di migratrice regolare e nidificante scarsa e localizzata. Frequenta aree di pianura ed ampie vallate, zone umide a quote inferiori ai 500 m. In periodo riproduttivo è osservabile in molte aree della provincia di Venezia. La diffusione della barbabietola da zucchero e delle aree lasciata a riposo dagli agricoltori (set-aside) hanno probabilmente favorito l'insediamento di questa specie negli ultimi decenni. La di fuori del periodo riproduttivo, l'Albanella minore viene osservata in periodo migratorio, più abbondante in primavera rispetto alla migrazione autunnale.

Distribuzione nelle aree SIC

La specie è riportata nel formulario del SIC "Laguna del Mort e pinete di Eraclea, ma viene citata anche nella check-list dell'Oasi di Ca' Roman, redatta dalla LIPU in seguito ai censimenti condotti nel 2007 e come svernante nel Piano di Gestione dell'Oasi degli Alberoni.

Falco cuculo Falco vespertinus

È una specie prevalentemente migratrice che nidifica nei settori orientali dell'Europa. In Veneto, durante la stagione migratoria, la specie si concentra lungo lo principali aste fluviali. Questo accade nel periodo primaverile, mentre in autunno la migrazione del falco cuculo avviene lungo il settore orientale dell'Europa.

Le segnalazioni di nidificazioni sono molto limitate anche se la presenza costante di individui potrebbe costituire un valido elemento a sostenere, in futuro, ulteriori insediamenti. In provincia di Venezia la sosta regolare rilevata durante i mesi delle migrazioni in alcune aree fa sperare ad un insediamento futuro in fase riproduttiva.

Distribuzione nelle aree SIC

Segnalato come migratore presso l'Oasi di Ca' Roman (Censimento ornitologico LIPU, anno 2007)

Smeriglio (Falco columbarius)

È un migratore regolare e svernante. Nidifica nei settori settentrionali dell'Inghilterra e della Scandinavia per spostarsi poi a meridione nel centro Europa e nei paesi del Mediterraneo dove sverna. A novembre raggiunge il Veneziano e qui sverna, anche se non con distribuzione regolare. La specie non è molto comune e mostra abitudini spiccatamente solitarie.

Frequenta e predilige rive dei corsi d'acqua con canneti e presenza di passeriformi.

Distribuzione nelle aree SIC

In alcune occasioni è stato osservato nelle campagne retrostanti ad Eraclea Mare e viene riportato nel formulario del Sito di Interesse Comunitario "Penisola del Cavallino".

Pellegrino (Falco peregrinus)

La specie, in Italia, è sedentaria nidificante, migratrice regolare e svernante parziale. In provincia di Venezia si presenta come migratore regolare e svernante. Negli anni '60 la specie mostrò un forte decremento dovuto principalmente alla diffusione di sostanze chimiche in agricoltura che ne ridusse drammaticamente il successo riproduttivo a causa dell'assottigliamento del guscio delle uova deposte (Cade et al., 1988; Ratcliffe, 1993).

Nel Veneziano la specie è svernante regolare ed è divenuta comune in tutto il territorio provinciale; la specie è legata, più che ad un habitat particolare, alla presenza di prede che vanno dai piccioni ai colombacci, dai laridi agli anatidi.

Distribuzione nelle aree SIC

È segnalata come svernante nel Sito del Lido di Venezia ed è elencata nel formulario della Penisola del Cavallino.

Cavaliere d'Italia Himantopus himantopus

In Italia in Cavaliere è una specie estivante, migratrice e nidificante e localmente sedentaria. Dalla metà dello scorso secolo, dopo un forte crollo della popolazione nidificante, la specie ha intrapreso

351

un incremento su scala nazionale. La distribuzione attuale è concentrata soprattutto in Laguna, ma le colonie più consistenti si trovano soprattutto nella valli da pesca e nelle casse di colmata.

Le colonie, che arrivano sino a 40-50 coppie, sono generalmente formate da più specie e comprendono Pettegola, Fratino, Avocetta, Sterna, Fraticello e Beccapesci.

Distribuzione nelle aree SIC

La specie non è stata segnalata una sola volta, nel gennaio del 2009, sul territorio provinciale in periodo invernale (Sighele et al., 2010); essa è riportata nella lista delle specie di Allegato I della Dir. Uccelli dal formulario del Sito Natura 2000 "Penisola del Cavallino".

Avocetta Recurvirostra avosetta

L'avocetta è una specie migratrice regolare, parzialmente svernante. Anch'essa è stata sottoposta ad un forte calo sino alla metà dello scorso secolo come accaduto per il Cavaliere d'Italia. Le stime attuali indicano la presenza di 300-400 coppie per tutto il bacino lagunare-vallivo (Scarton F.). La specie nidifica in barene naturali e artificiali e forma colonie anche numerose, talvolta frammiste con altre specie.

L'Avocetta, solo da pochi anni, è presente in laguna anche come svernante e in tale stagione frequenta valli e paludi con acque basse e superfici fangose.

Distribuzione nelle aree SIC

La specie è Nidificante e Migratrice nell'Oasi di Ca' Roman (vedi Censimento Ornitologico LIPU 2007)

Penice di mare (Glareola pratincola)

La pernice di mare è una specie migratrice, nidificante e, probabilmente, estivante sul territorio nazionale. La specie viene saltuariamente osservata in primavera-estate in ambienti potenzialmente adatti della laguna meridionale: si può pertanto affermare che esistono delle potenzialità di affermazione della specie nel territorio della provincia.

Distribuzione nelle aree SIC

La specie è presente nel formulario del SIC "Penisola del Cavallino".

Fratino Charadrius alexandrinus

La specie è nidificante, migratrice regolare, svernante. Sverna negli stessi ambienti utilizzati nel periodo di nidificazione. La si trova in arenili di origine naturale e artificiale, in valli da pesca, barene naturali e artificiali. È presente quasi esclusivamente lungo le coste, mentre rari sono gli avvistamenti interni. Le nidificazioni hanno evidenziato spesso importanti fluttuazioni riferibili, molto probabilmente allo sfruttamento balneare del litorale di Venezia e del Cavallino. Particolarmente evidente è stato il calo subito dalle nidificazioni nell'Oasi di Ca'Roman. Fortunatamente, in seguito, la specie ha ripreso vigore ma presenta sempre un basso successo riproduttivo.

La scheda del fratino va ampliata, considerata la sua importanza

In inverno questa specie possiede abitudini gregarie e frequenta soprattutto la laguna aperta; predilige terreni sabbiosi.

Distribuzione nelle aree SIC

È segnalata come nidificante certa lungo tutto il litorale compreso tra Ca'Roman e San Nicolò ed è presente inoltre nelle aree litoranee del Sito Natura 2000 "Penisola del Cavallino".

Piviere dorato Pluvialis apricaria

E' una specie gregaria durante l'inverno e le migrazioni. Spesso si associa negli ambienti di alimentazione e sosta con le pavoncelle. E' molto mimetico quando è posato in sosta e anche quando è in alimentazione perché si muove con brevi e veloci spostamenti difficili da cogliere. In

352

volo diventa maggiormente visibile. Predilige coltivi scarsamente alberati, lagune, barene e valli da pesca.

La specie, in provincia di Venezia, sverna sia in ambienti costieri, sia in aree più interne, anche se non necessariamente in zone umide. Frequenta spesso aree agricole nelle zone di bonifica vicine alle maggiori zone umide con prati, incolti e foraggere.

Distribuzione nelle aree SIC

È citato nella check-list del Censimento Ornitologico dell'Oasi LIPU di Ca' Roman (anno 2007).

Piovanello pancianera Calidris alpina schinzii

È una tra le specie di limicoli svernanti più comuni. Predilige gli ambiti costieri con estensioni di fondali bassi periodicamente emersi e si alimenta di piccoli invertebrati. Si raduna in posatoi che possono ospitare sino a decine di migliaia di uccelli. I più famosi sono l'isolotto del Bacàn di Sant'Erasmo, gli argini di vecchie saline, moli e barene artificiali.

Durante l'inverno la specie predilige le aree costiere e possiede abitudini spiccatamente gregarie. Questi uccelli, per la maggior parte di origine siberiana, giungono in laguna in autunno dopo alcune tappe effettuate in aree baltiche e del Mar Nero. Proprio la laguna di Venezia risulta l'area di svernamento più importante in Italia.

Distribuzione nelle aree SIC

Le osservazioni più consistenti si registrano al Bacan, ma più recentemente,forse anche in conseguenza dai lavori del progetto MOSE, la specie frequenta altresì la diga foranea di San Nicolò (Bon e Stival, 2013).

Le sottospecie osservate in laguna sono principalmente l'alpina, ma è presente anche la ssp. Schinzii, citata nell'Allegato I della Direttiva Uccelli.

Combattente Philomachus pugnax

La specie è presente regolarmente in periodo migratorio, mentre è molto rara e localizzata in inverno. La Laguna di Venezia costituisce la zona di svernamento più settentrionale del Mediterraneo (Serra et al., 1997) e la sua presenza invernale nel Veneziano è considerata irregolare. La specie è maggiormente presente tra metà aprile e metà maggio (Mezzavilla et al.,1999).

Distribuzione nelle aree SIC

Il combattente è stato segnalato nel 2006 durante i censimenti ornitologici condotti dalla LIPU nell'oasi di Ca' Roman ed è inoltre elencato tra le specie di interesse comunitario presenti all'interno del Sito Natura 2000 della "Penisola del Cavallino" e in quello della "Laguna del Mort e pinete di Eraclea"

Gabbiano corallino Larus melanocephalus

Ampiamente diffuso in tutta la laguna aperta, nelle coste marine antistanti i litorali e, in minor misura, nelle valli da pesca. È una specie migratrice regolare, svernante, estivante e nidificante irregolare. Sono state documentate solamente alcune nidificazioni sporadiche di questa specie in barene della Laguna sud nel 1996 e nel 1999 (Scarton et al., 1996; Scarton e Valle, 2000). Nuove colonie sono state rilevate nelle valli di Cavallino-Treporti dopo una apparente scomparsa della specie come nidificante (Basso, Panza, Rin, 2011).

Distribuzione nelle aree SIC

Durante i mesi invernali nell'area lagunare svernano quasi 3000 gabbiani corallini e tale dato fa sì che la Laguna di Venezia rivesta importanza nazionale quale sito di svernamento per la specie. I maggiori assembramenti della specie sono stati registrati a Ca' Roman e sulle "peocere" di Pellestrina.

353

La specie è citata nel formulario del Sito Natura 2000 del "Lido di Venezia" ed è segnalata inoltre per la prima volta nel 2011 all'interno del documento di monitoraggio del Progetto Corila nell'area di Punta Sabbioni.

Gabbianello Larus minutus

Per la provincia di Venezia la specie è da considerarsi migratore regolare e, probabilmente, estivante. Inoltre esso risulta uno svernante occasionale. È comune durante la migrazione pre-riproduttiva, mentre è da considerarsi raro durante la migrazione autunnale.

La specie è molto rara e il litorale Veneziano è troppo a nord per essere inserito all'interno dell'areale di svernamento. La specie è stata censita in pochissime occasioni.

Distribuzione nelle aree SIC

Per il Sito Natura 2000 "Lido di Venezia", la specie è segnalata solamente nella check-list LIPU di Ca' Roman negli anni '93, '95 e 2000.

Sterna maggiore Sterna caspia

È una specie migratrice che nidifica lungo le coste del mar nero, al delta del Volga, nel Mar Baltico e, in misura minore, nel Mediterraneo. Una parte della popolazione si sposta da nord verso le coste africane e viceversa

Nella stagione riproduttiva frequenta le zone costiere sabbiose e sassose mentre in migrazione e in svernamento è presente nelle lagune salmastre, nei laghi costieri, negli estuari e nelle zone umide d’acqua dolce Ha abitudini gregarie e si riunisce in colonie per nidificare anche assieme ad altri gabbiani.

In Italia è migratrice regolare e svernante irregolare con pochi individui. Durante i passi è più frequente e regolare lungo le coste del basso ed alto Adriatico (Puglia, Emilia-Romagna, Veneto), del medio e alto Tirreno (Lazio, Toscana), della Sardegna e della Sicilia. È presente nel veneziano durante la migrazione primaverile.

Distribuzione nelle aree SIC

La specie è segnalata nella check-list delle specie censite con i monitoraggi LIPU nell'oasi di Ca' Roman (Sito Natura 2000 "Lido di Venezia").

Beccapesci Sterna sandvicensis

Nel veneziano è una specie migratrice, svernante e nidificante irregolare. Si riproduce nella laguna dal 1995 (Scarton et al., 1996) in alcune barene artificiali. È una specie gregaria durante tutto l'anno, che si raduna in dormitoi comuni per passare le notti. Predilige litorali e il mare, le aree lagunari e le valli da pesca. Si osserva facilmente in volo durante le fasi di caccia quando perlustra mare e lagune tuffandosi per catturare pesci. Si posa spesso su pali o posatoi elevati e spesso lo si vede dormire con il becco nascosto tra le spalle

In inverno questa specie frequenta la laguna aperta e le zone prospicienti al mare dove può riunirsi in piccoli gruppi per trascorrere la notte. Le aree maggiormente frequentate sono le acque aperte delle lagune salmastre che frequenta per pescare o come aree di spostamento verso il mare.

Distribuzione nelle aree SIC

La specie sembra essere stanziale nell'area di Ca' Roman (censimenti ornitologici LIPU 2007) così come nella zona di San Nicolò (A. Borgo, com. pers.). Inoltre è citata nel formulario del SIC "Penisola del Cavallino".

Sterna comune Sterna hirundo

In Italia la sterna comune è una specie migratrice regolare, svernante occasionale, estivante e nidifica nella lagune costiere dell'Alto Adriatico, lungo alcuni fiumi e sulle coste di isole minori della Sardegna. In laguna aperta e in alcune valli da pesca è possibile imbattersi in numerose colonie che vanno da poche coppie sino a 500. La sterna comune vive spesso a contatto con altre specie

354

quali la pettegola, il gabbiano comune, il fraticello e il beccapesci. Le alte maree condizionano il successo riproduttivo della specie che porta a forti oscillazioni della popolazione.

Distribuzione nelle aree SIC

La sterna comune è citata nei formulari di tutti i tre siti in analisi.

Fraticello Sterna albifrons

La specie è migratrice regolare e nidificante sulle coste del Veneziano. Si riproduce in svariati habitat che vanno dai litorali alle barene, dalla laguna aperta alle valli da pesca. La presenza della specie nei litorali presenta forti fluttuazioni tanto che essa era praticamente sparita dallo storico sito riproduttivo di Ca' Roman per poi ricomparire nel 2008 dopo 8 anni di completa assenza. Lo stesso è accaduto per i siti degli Alberoni e di San Nicolò, abbandonati alla fine degli anni '90, mentre nuove colonie si sono instaurate a Pellestrina in seguito ad operazione di ripascimento dei litorali (Ugo e Peloso, 1998; Scarton et al., 2001). La nidificazione nei litorali veneziani è compromessa e limitata dalla presenza del turismo, dalla predazione da parte di gazza e gabbiano reale e dalle condizioni atmosferiche.

Le stime della popolazione nel 2011 rivelano 2-10 coppie nei litorali, 80-100 coppie in laguna aperta e 30-50 nelle valli. Inoltre, nel recente passato, è stata segnalata un importante dormitorio presso il Bacan di Sant'Erasmo che ospitava dai 5.000 ai 7.000 esemplari concentratisi in laguna nel periodo riproduttivo (Cherubini et al., 1993)

Distribuzione nelle aree SIC

Nei siti Natura 2000 in analisi la specie è segnalata come nidificante nelle tre zone che costituiscono il SIC "Lido di Venezia" ed è citata inoltre anche nel formulario dei SIC "Penisola del Cavallino" e "Laguna del Mort e pinete di Eraclea".

Mignattino piombato Chlidonias hybridus

Questo caradriforme in Italia è molto ridotto e le poche coppie segnalate sono localizzate principalmente nella pianura tra Bologna e Ferrara. Esso occupa paludi e acquitrini con acque stagnanti o poco mosse, punteggiate di ninfee e canneti sia durante la fase riproduttiva, sia durante quella trofica. È una specie altamente vulnerabile e il su o successo dipende per la maggiore dall'integrità degli habitat ottimali.

Distribuzione nelle aree SIC

Segnalato come estivante nell'area di San Nicolò (SIC "Lido di Venezia") (A. Borgo, com. pers.), esso frequenta le acque immediatamente circostanti al SIC "Lido di Venezia" e le sfrutta per il foraggiamento senza posarsi al suolo.

Mignattino Chlidonias niger

La specie è una migratrice regolare e nidifica irregolarmente in Italia, generalmente nelle risaie piemontesi, nel lago inferiore a Mantova ed in alcune zone umide emiliane (Bon M. et al., 2004; Atlante faunistico della Provincia di Venezia). L'ultima nidificazione nota nel Veneziano risale agli anni '50.

Attualmente la specie è presente durante i due periodi migratori; in particolare in luglio ed agosto la laguna è interessata dal transito di migliaia di individui che provengono dalle aree di nidificazione dell'Europa centro-orientale in direzione dei quartieri di svernamento africani.

Distribuzione nelle aree SIC

La specie è presente nel formulario del SIC "Lido di Venezia" e nella check-list dell'Oasi di Ca' Roman stilata con il censimento effettuato dalla LIPU nell'anno 2007.

Gufo di palude Asio flammeus

355

La specie è migratrice regolare e svernante parziale. Osservabile durante le migrazioni con picchi di presenza nel mesi di aprile e nel mese di ottobre. La specie sverna con pochi individui, ma in modo regolare e nel passato era considerata comune nelle aree palustri della provincia di Venezia.

Distribuzione nelle aree SIC

La specie è stata osservata nel gennaio del 2006 durante i censimenti condotti dalla LIPU nell'Oasi di Ca' Roman.

Succiacapre Caprimulgus europaeus

Specie migratrice regolare e nidificante raggiunge le coste del Veneziano in primavera e nidifca lungo le coste del Lido di Venezia, a Ca' Roman, nell'oasi degli Alberoni e a San Nicolò. La nidificazione è stata accertata anche per Punta Sabbioni attraverso i censimento condotto per il Progetto Corila (monitoraggio degli effetti del Progetto MOSE). Frequenta soprattutto gli ambienti litoranei di tipo steppico con presenza di rada copertura arborea. La specie è in progressivo declino soprattutto nelle pianure coltivate a causa della mancanza di habitat idoneo alla nidificazione. La diminuzione delle nidificazioni nell'oasi degli Alberoni è causata dall'eccessiva frequentazione antropica e dalla presenza di gatti e cani vaganti.

Distribuzione nelle aree SIC

La specie è segnalata nel formulario di tutti e tre i siti Natura 2000 in analisi.

Martin pescatore Alcedo attis

È una specie migratrice regolare, svernante, sedentaria e nidificante. È legata alla presenza di aree umide e a tutti gli ambienti in cui riesce a soddisfare le proprie esigenze trofiche. Per la nidificazione necessita della presenza di sponde verticali nelle quali scava gallerie in cui deporre le uova. La distribuzione in provincia di Venezia è discontinua, ma estesa. La sua dieta ittiofaga richiede habitat con presenza di pesci e di posatoi da cui possa svolgere le attività di pesca.

La distribuzione invernale ricalca quella primaverile e la specie può compiere movimenti dispersivi a fini trofici a causa della presenza di acque ghiacciate: proprio in questo caso non è difficile osservare il Martin pescatore in laguna aperta o addirittura presso le dighe del Lido.

La specie è minacciata dalla cementificazione dei canali, dalla rigidità del clima invernale e dall'eccessivo disturbo antropico.

Distribuzione nelle aree SIC

È segnalata in tutti e tre i Sito Natura 2000 analizzati nel presente documento.

Magnanina Sylvia undata

In Italia la specie è sedentaria, anche se non manca un congruo contingente migratore, mentre occasionalmente le estreme propaggini della nostra Penisola sono scelte dalla specie come quartieri di svernamento. L'habitat ideale per la specie è rappresentato dalle aree con lussureggiante vegetazione mediterranea che le offre siti idonei alla nidificazione. Nell'area del veneziano la specie può essere osservata durante le fasi migratorie.

Distribuzione nelle aree SIC

Segnalata presso l'area di San Nicolò (SIC "Lido di Venezia") come migratrice accidentale (A. Borgo, com. pers.).

Averla cenerina Lanius minor

È una specie migratrice transahariana ed in Italia si riproduce in maniera irregolare lungo tutta la penisola. In provincia di Venezia le segnalazioni sono rare mentre nel resto del Veneto la specie si riproduce nel Veronese, e nelle provincie di Rovigo e di Belluno.

La contrazione della specie è da attribuire gran parte alle trasformazioni ambientali causate dall'intensivizzazione dell'agricoltura e all'eliminazione delle siepi interpoderali oltre che all'utilizzo di pesticidi che riducono le fonti trofiche per la specie.

356

Distribuzione nelle aree SIC

Segnalata come migratrice nell'oasi di Ca'Roman ed avvistata durante la seconda quindicina di aprile durante i monitoraggi condotti nel 2006.

Averla piccola Lanius collurio

È una specie ben diffusa in Europa, migratrice regolare, estivante e nidificante in gran parte del territorio nazionale. È diffusa soprattutto in territori collinari, meno in pianura e predilige ambienti aperti, incolti o coltivati, con cespugli ed alberi che utilizza come posatoi di caccia e per nidificare. Negli ultimi 50 anni le nidificazioni si sono notevolmente ridotte per le stesse cause per le quali si è ristretta la popolazione di averla cenerina.

Distribuzione nelle aree SIC

In provincia di Venezia la specie è diffusa lungo i litorali (presente in tutti i formulari dei Siti Natura 2000 in analisi) e nidifica nelle tre aree che vanno a costituire il Sito Natura 2000 "Lido di Venezia" (Ca' Roman, Alberoni e San Nicolò).

Tabella 11-9 - Elenco delle specie di uccelli importanti presenti all'interno dei Sito Natura 2000 in analisi. Qui sotto sono riportate anche le sigle riferite alla fenologia delle specie ove disponibile.

LIDO DI VENEZIA

Ca' Roman

Alberoni e S.Maria del

mare San Nicolò

ELENCO SPECIE Allegato FONTE

Gavia arctica Strolaga mezzana I Dir. Ucc. CO Migr. S

Gavia stellata Strolaga minore I Dir. Ucc. AO CO Migr. S S (area marina)

Podiceps auritus Svasso cornuto I Dir. Ucc. CO X

Phalacrocorax aristotelis

desmarestii

Marangone dal ciuffo

I Dir. Ucc. PA CO St S

Ixobrychus minutus Tarabusino I Dir. Ucc. PA N

Nycticorax nycticorax Nitticora I Dir. Ucc. AO CO X

Ardeola ralloides Sgarza ciuffetto I Dir. Ucc. CO X

Egretta garzetta Garzetta I Dir. Ucc. F AO B CO N S N S S accid.

Egretta alba Airone bianco

maggiore I Dir. Ucc. CO St

Ardea purpurea Airone rosso I Dir. Ucc. AO CO X

Ciconia ciconia Cicogna bianca I Dir. Ucc. PA CO X S

Phoenicopterus ruber Fenicottero I Dir. Ucc. CO accid

357

LIDO DI VENEZIA

Ca' Roman

Alberoni e S.Maria del

mare San Nicolò

ELENCO SPECIE Allegato FONTE

Pandion haliaetus Falco pescatore I Dir. Ucc. F CO X X X

Milvus migrans Nibbio bruno I Dir. Ucc. F CO Migr X X

Pernis apivorus Falco pecchiaiolo I Dir. Ucc. AV B PA CO AN

Migr S Migr

Milvus milvus Nibbio reale I Dir. Ucc. CO X

Circus aeruginosus Falco di palude I Dir. Ucc. F B CO N Migr N Migr.

Circus cyaneus Albanella reale I Dir. Ucc. AO B PA

CO Migr S S Migr.

Circus pygarus Albanella minore I Dir. Ucc. PA CO AN X S Migr.

Falco vespertinus Falco cuculo I Dir. Ucc. B CO Migr Migr. accid.

Falco peregrinus Pellegrino I Dir. Ucc. AO AV B PA AN

X S N S irr

Recurvirostra avosetta

Avocetta I Dir. Ucc. CO N Migr

Charadrius alexandrinus

Fratino I Dir. Ucc. F AV B CO

Cor AN N2000

NC S Migr NC S NC S

Pluvialis apricaria Piviere dorato I Dir. Ucc. CO X

Calidris alpina Piovanello pancianera

I Dir. Ucc. AO AV B

CO X X S

Philomachus pugnax Combattente I Dir. Ucc. CO Migr

Larus melanocephalus

Gabbiano corallino I Dir. Ucc. F AO B CO

Cor St X S

Larus minutus Gabbianello I Dir. Ucc. CO X

Sterna caspia Sterna maggiore I Dir. Ucc. CO X

Sterna sandvicensis Beccapesci I Dir. Ucc. B CO St St

Sterna hirundo Sterna comune I Dir. Ucc. F AO B CO N S N S N S Est

Sterna albifrons Fraticello I Dir. Ucc. F AO AV B CO Cor AN

N2000 NC Migr N NC

Chlidonias hybridus Mignattino piombato

I Dir. Ucc. B Est

Chlidonias niger Mignattino I Dir. Ucc. F CO Migr

Asio flammeus Gufo di palude I Dir. Ucc. CO Migr

Caprimulgus europaeus

Succiacapre I Dir. Ucc. F AO AV B CO Cor AN

N2000 NC Migr NC NC

Alcedo atthis Martin pescatore I Dir. Ucc. F AO B CO

Cor NP S NPr S NP S

Sylvia undata Magnanina I Dir. Ucc. B Migr. accid.

Lanius minor Averla cenerina I Dir. Ucc. CO Migr

Lanius collurio Averla piccola I Dir. Ucc. F AV B CO

Cor AN N2000

NP S NPr NC

358

PENISOLA DEL CAVALLINO

Punta sabbioni

Ca' Savio

Ca' Ballarin

Cavallino litorale

Dune fossili di Vallesina

ELENCO SPECIE Allegato FONTE

Phalacrocorax aristotelis

desmarestii

Marangone dal ciuffo

I Dir. Ucc. Cor Migr

Ixobrychus minutus

Tarabusino I Dir. Ucc. F X X X X X

Egretta garzetta Garzetta I Dir. Ucc. F Cor Migr X X X X

Ardea purpurea Airone rosso I Dir. Ucc. F X X X X X

Pandion haliaetus

Falco pescatore I Dir. Ucc. F X X X X X

Circus aeruginosus

Falco di palude I Dir. Ucc. F X X X X X

Circus cyaneus Albanella reale I Dir. Ucc. F X X X X X

Falco columbarius

Smeriglio I Dir. Ucc. F X X X X X

Falco peregrinus Pellegrino I Dir. Ucc. F X X X X X

Himantopus himantopus

Cavaliere d'Italia I Dir. Ucc. F X X X X X

Glareola pratincola

Pernice di mare I Dir. Ucc. F X X X X X

Charadrius alexandrinus

Fratino I Dir. Ucc.F AV

Cor AN N X X X X

Philomachus pugnax

Combattente I Dir. Ucc. F X X X X X

Larus melanocephalus

Gabbiano corallino

I Dir. Ucc. Cor N

Sterna sandvicensis

Beccapesci I Dir. Ucc. F X X X X X

Sterna hirundo Sterna comune I Dir. Ucc. F N S X X X X

Sterna albifrons Fraticello I Dir. Ucc. F X X X X X

Caprimulgus europaeus

Succiacapre I Dir. Ucc.F AV

Cor AN N X X X X

Alcedo atthis Martin pescatore I Dir. Ucc. F X X X X X

Lanius collurio Averla piccola I Dir. Ucc. F Cor X X X X X

LAGUNA DEL MORT E PINETE DI ERACLEA

Laguna del Mort

Pineta di Eraclea

Duna verde

Valle Altanea

ELENCO SPECIE Allegato FONTE

Gavia arctica Strolaga mezzana

I Dir. Ucc. F AN X X X X

Nycticorax nycticorax

Nitticora I Dir. Ucc. AV X

Egretta garzetta Garzetta I Dir. Ucc. AV AN St X

Egretta alba Airone bianco I Dir. Ucc. AN S

359

LAGUNA DEL MORT E PINETE DI ERACLEA

Laguna del Mort

Pineta di Eraclea

Duna verde

Valle Altanea

ELENCO SPECIE Allegato FONTE

maggiore

Ardea purpurea Airone rosso I Dir. Ucc. AV X

Circus aeruginosus Falco di palude I Dir. Ucc. F AV AN X X X X

Circus cyaneus Albanella reale I Dir. Ucc. F X X X X

Circus pygarus Albanella minore I Dir. Ucc. F X X X X

Philomachus pugnax Combattente I Dir. Ucc. F X X X X

Sterna sandvicensis Beccapesci I Dir. Ucc. AN S

Sterna hirundo Sterna comune I Dir. Ucc. F X X X X

Sterna albifrons Fraticello I Dir. Ucc. F X X X X

Chlidonias niger Mignattino I Dir. Ucc. F X X X X

Caprimulgus europaeus

Succiacapre I Dir. Ucc. F AN X X X X

Alcedo atthis Martin pescatore I Dir. Ucc. F AN St X X X

Lanius collurio Averla piccola I Dir. Ucc. F X X X X

F = Formulario Standard della Regione Veneto del Sito Natura 2000 in analisi.

PA = Piano di Gestione dell'Oasi WWF degli Alberoni

AO = Atlante Ornitologico del Comune di Venezia "Uccelli di laguna e di città"

AV = Tabelle del "Censimento delle aree naturali "minori" della Regione Veneto", sito-web: www.arpa.veneto.it.

AF = Atlante Faunistico della provincia di Venezia

AN= Atlante degli ambiti di interesse naturalistico della provincia di Venezia

CO = Censimento Ornitologico dell'Oasi LIPU di Ca' Roman-2007

Cor = Monitoraggio Mo.S.E. - Corila

11.4.5. Teriofauna

Numerosi studi sono stati affrontati in relazione ai litorali veneti, ma al giorno d'oggi non si conosce ancora in modo approfondito la composizione della teriofauna di questi particolari ambienti composti da pinete litoranee, dune, lagune e spiagge sabbiose. Per questo motivo non è facile individuare un vero e proprio gruppo di mammiferi tipici di suddette aree. Si consideri, inoltre, che il litorale Vaneto non presenta un'integrità tale da dar modo a questi individui di svilupparsi con continuità sul territorio: lo sviluppo turistico e le attività balneari hanno contribuito alla riduzione e alla segmentazione degli habitat trofici e riproduttivi, causando il solo mantenimento di piccolissime oasi dove, ancor oggi, si conservano condizioni ottimali per la sopravvivenza di alcune specie.

Nei siti analizzati, è da segnalare la presenza di alcune specie di microchirotteri quali il Pipistrello albolimbato e il Pipistrello di Savi che si rinvengono tipicamente vicino alle abitazioni e cacciano nei pressi di fonti luminose. Nel litorale Veneziano non mancano, inoltre, le segnalazioni del raro Vespertilio mustacchino e della Nottola gigante.

360

Per quanto riguarda il gruppo sistematico degli insettivori, per i tre Siti di Interesse Comunitario si annoverano le seguenti specie: il Riccio occidentale, la Crocidura minore, la Talpa europea, la Crocidura ventre bianco. In alcune pinete costiere è facile imbattersi nel Toporagno di Arvonchi, mentre al margine dei fossati è occasionale la presenza del Toporagno acquaiolo.

Tra i lagomorfi, nei prati aridi del litorale vivono la Lepre comune e il Coniglio selvatico, quest'ultimo alloctono con distribuzione condizionata dalle continue immissioni a scopo venatorio.

Passando in rassegna il gruppo dei roditori, in alcuni ambiti agrari con siepi e boschi è stata segnalata la presenza del Moscardino, specie d'interesse comunitario citata negli allegati della Direttiva Habitat. Ad esso si accompagnano alcune arvicole (Arvicola di savi, Arvicola campestre, Arvicola del Liechtestein, Arvicola d'acqua). Meno comune, ma comunque presente negli ambienti litoranei è il Topolino delle risaie segnalato per il Sito "Laguna del Mort e Pinete di Eraclea". Tra le specie alloctone va citata la problematica Nutria, diffusa in tutta l'area costiera e segnalata nei litorali del Lido di Venezia.

Gli habitat litoranei sono inoltre utilizzati da alcune specie di mustelidi le cui popolazioni stanno prendendo piede negli ultimi anni: tra questi ci sono il Tasso, la Faina e la Donnola. A queste tre specie si aggiunge la meno diffusa Puzzola, che pare quasi scomparsa dal settore meridionale della pianura veneta, conservandosi in alcune zone del litorale con una discreta diversificazione ambientale.

Infine, per quanto riguarda il gruppo degli ungulati, son da citare le sporadiche segnalazioni di cinghiale che inducono a pensare ad una possibile espansione della specie dal Friuli verso la pianura e il litorale veneto.

Pipistrello albolimbato Pipistrellus kuhlii

È il chirottero più comune e diffuso in Italia così come in Veneto. Non si spinge a quote molto elevate in quanto preferisce climi miti e lo si rinviene comunemente in ambienti urbanizzati; utilizza spesso le abitazioni quali rifugio nelle quali occupa fessure e intercapedini presenti nei muri esterni. Nel veneziano è stato avvistato numerose volte nei centri abitati (Venezia, Mestre)(Bon et al., 1995) ed è possibile che sia presente anche all'interno del Sito Natura 2000 "Lido di Venezia".

Vespertilio mustacchino Myotis mystacinus

Nell'atlante dei mammiferi del veneto la specie è segnalata a Cortellazzo, in vicinanza del SIC "Laguna del Mort e Pinete di Eracla". Predilige le aree boscate di pianura e di media montagna, ma può spingersi anche in alto sui monti (Bon et al., 1995).

Nottola gigante Nyctalus lasiopterus

È una specie rara e segnalata solamente in sei regioni d'Italia. In veneto è stata avvistata a Venezia e a Punta Sabbioni (SIC "Penisola del Cavallino"), ma gli avvistamenti risalgono alla seconda metà del secolo scorso (1947, 1950 e 1977) (Bon et al., 1995). La specie è tipicamente forestale e si rifugia nelle cavità degli alberi, ma in Veneto è stata osservata per lo più in aree costiere.

Pipistrello di Savi Hypsugo savii

La specie è di abitudini simile al pipistrello albolimbato ed è diffusa in tutt'Italia. In Veneto è frequente in tutta la regione anche se non è mai stato osservato in grandi gruppi. Si trova in pianura e nelle zone costiere, ma si spinge anche a quote elevate. La specie è tipicamente antropofila e caccia anche in parchi e giardini cittadini. Secondo l'Atlante dei Mammiferi del Veneto (Bon et al., 1995) essa è stata segnalata a Venezia e a Punta Sabbioni (SIC "Penisola del Cavallino"), rispettivamente nel 1990 e nel 1977.

Moscardino Muscardinus avellanarius

Questo roditore è diffuso in tutta Italia, dal livello del mare sino quasi ai 2.000 m s.l.m. nell'area alpina. Nella pianura veneta è l'unico gliride presente, ma poco diffuso. Questa specie predilige le fitte macchie di rosacee selvatiche localizzate al limite dei boschi, lungo le campagne, i fossi e i

361

corsi d'acqua. Inoltre sono importanti per la specie le siepi di nocciolo, di lonicere e di acero campestre con le quali costruisce il proprio nido oltre ad utilizzarle come importante fonte trofica.

Oggi, a causa della banalizzazione dei territori agricoli, la specie è in declino e segna, ove presente, l'esistenza di ambienti integri e di grande pregio.

La specie è stata segnalata ad Eraclea (segnalazioni risalenti al 1998 e 1999) (Bon M. et al., 2004) (SIC "Laguna del Mort e Pinete di Eraclea"), Tabella 11-10 - Elenco delle specie di mammiferi importanti presenti all'interno dei Sito Natura 2000 in analisi.

LIDO DI VENEZIA

Ca' Roman

Alberoni e S.Maria del

mare San Nicolò

ELENCO SPECIE Allegato FONTE

Pipistrellus kuhlii Pipistrello albolimbato IV Dir. Hab.S B PA

LIFE X X

Nyctalus lasiopterus Nottola gigante IV Dir. Hab. LIFE X

ALTRE SPECIE

Crocidura soaveolens Crocidura minore S PA LIFE AN

X X X

Oryctolagus cuniculus Coniglio selvatico S X

Lepus europaeus Lepre europea AM X X

Erinaceus europaeus Riccio europeo occid. AM LIFE AN

X X

Apodemus sylvaticus Topo selvatico AM X

Myocastor coypos Nutria AM LIFE AN

X X X

Rattus norvegicus Surmolotto LIFE X

Rattus rattus Ratto nero LIFE X

Mus domesticus Topolino delle case LIFE X

PENISOLA DEL CAVALLINO

Punta Sabbioni

Ca' Savio

Ca' Ballarin

Cavallino litorale

Dune fossili di Vallesina

ELENCO SPECIE Allegato FONTE

Pipistrellus kuhlii Pipistrello

albolimbato IV Dir. Hab. S LIFE AN X X X X X

Nyctalus lasiopterus

Nottola gigante IV Dir. Hab. AM LIFE X

Hypsugo savii Pipistrello di

Savi IV Dir. Hab. AM LIFE X

ALTRE SPECIE

Martes foina Faina LIFE AN X

Crocidura soaveolens

Crocidura minore

S LIFE AN X X X X

Neomys anomalusToporagno acquaiolo di

Miller S LIFE AN X X X X

Lepus europaeus Lepre europea S AM LIFE

AN X X X X X

362

PENISOLA DEL CAVALLINO

Punta Sabbioni

Ca' Savio

Ca' Ballarin

Cavallino litorale

Dune fossili di Vallesina

ELENCO SPECIE Allegato FONTE

Sorex arunchi Toporagno

della selva di Arvonch

LIFE prob

Crocidura leucodon

Crocidura ventre bianco

AN X

Meles meles Tasso LIFE X

Erinaceus europaeus

Riccio europeo occid.

AM LIFE AN

X X

Talpa europaea Talpa europea LIFE X

Arvicola terrestris Arvicola d'acqua

AM LIFE X

Microtus arvalis Arvicola

campestre LIFE prob

Microtus savii Arvicola di Savi LIFE prob

Apodemus sylvaticus

Topo selvatico AM X X

Micromys minutus Topolino delle

risaie LIFE prob

Myocastor coypos Nutria LIFE prob

Rattus norvegicus Surmolotto LIFE X

Rattus rattus Ratto nero LIFE X

Mus domesticus Topolino delle

case LIFE X

Vulpes vulpes Volpe LIFE X

Mustela nivalis Donnola LIFE AN prob X

Sus scrofa Cinghiale LIFE

LAGUNA DEL MORT E PINETE DI ERACLEA

Laguna del Mort

Pineta di Eraclea

Duna verde

Valle Altanea

ELENCO SPECIE Allegato FONTE

Pipistrellus kuhlii Pipistrello albolimbato IV Dir. Hab. S LIFE X X X X

Myotis mystacinus Vespertilio

mustacchino IV Dir. Hab. AM Cortellazzo

Nyctalus lasiopterus Nottola gigante IV Dir. Hab. LIFE X

Muscardinus avellanarius

Moscardino IV Dir. Hab. AF S LIFE X X X

ALTRE SPECIE

Martes foina Faina AF S LIFE X X X

Crocidura soaveolens

Crocidura minore S AM LIFE X X X X

Oryctolagus cuniculus

Coniglio selvatico S AM LIFE

AN X X X X

Neomys anomalus Toporagno acquaiolo

di Miller S AM LIFE

AN X X X X

363

LAGUNA DEL MORT E PINETE DI ERACLEA

Laguna del Mort

Pineta di Eraclea

Duna verde

Valle Altanea

ELENCO SPECIE Allegato FONTE

Lepus europaeus Lepre europea AM LIFE AN X X X

Sorex arunchi Toporagno della selva

di Arvonch S LIFE AN X X X X

Crocidura leucodon Crocidura ventre

bianco S AM LIFE

AN X X X X

Meles meles Tasso S LIFE X X X X

Mustela putorius Puzzola S AM LIFE AN

X X X X

Erinaceus europaeus

Riccio europeo occid. AM LIFE X

Talpa europaea Talpa europea AM LIFE X X

Arvicola terrestris Arvicola d'acqua AM LIFE X

Microtus arvalis Arvicola campestre AM LIFE AN X X

Microtus liechtensteini

Arvicola del Liechtenstein

AM LIFE X

Microtus savii Arvicola di Savi AM LIFE AN X X X

Apodemus sylvaticus

Topo selvatico AM AN X X

Micromys minutus Topolino delle risaie AM LIFE AN X X

Myocastor coypos Nutria LIFE X

Rattus norvegicus Surmolotto LIFE X

Rattus rattus Ratto nero LIFE X

Mus domesticus Topolino delle case LIFE X

Vulpes vulpes Volpe LIFE X

Mustela nivalis Donnola LIFE AN X

Sus scrofa Cinghiale LIFE X

F = Formulario Standard della Regione Veneto del Sito Natura 2000 in analisi.

PA = Piano di Gestione dell'Oasi WWF degli Alberoni

AF = Atlante Faunistico della provincia di Venezia

S = shape files dell'atlante faunistico provinciale; localizzazione su griglia

AM = Atlante dei Mammiferi del Veneto

LIFE= Progetto Life aree costiere del Veneto

AN= Atlante degli ambiti di interesse naturalistico della provincia di Venezia

N2000 = Atlante dei Siti Natura 2000 del Veneto

364

12. Caratteri socio-economici dei siti Nel presente capitolo vengono analizzati i fattori esistenti o potenziali che possono influenzare (positivamente o negativamente) la conservazione degli habitat e delle specie di interesse presenti nel sito.

12.1. Metodologia d’indagine

La metodologia d’indagine applicata per la descrizione socio-economica del sito, ha preso in considerazione tutti i fattori che concorrono non solo a dare un inquadramento generale dei comuni in cui ricadono i siti, ma anche quelli che consentono di caratterizzare quei settori che potenzialmente influiscono maggiormente sulla gestione e sulla conservazione degli stessi.

Ai fini del presente piano, per arrivare all’obiettivo di delineare delle strategie di gestione sulla base di eventuali criticità individuate, si sono voluti mettere in evidenza i temi più sensibili per l’area in questione, ovvero:

• turismo;

• caccia;

• agricoltura.

Il turismo può essere considerato come l’elemento più rilevante nella gestione territoriale dell’ambito in quanto i siti ricadono in un’area densamente turistica e nei pressi di località balneari molto frequentate durante la stagione estiva.

La caccia è un altro elemento meritevole di considerazione, essendo diffusamente attiva all’interno delle aree indagate con effetti non solo negativi, ma anche positivi e legati al mantenimento degli ambienti unici delle valli da pesca.

L’agricoltura è presente in modo limitato all’interno dei siti. Tuttavia, la pratiche intensive condotte nelle aree prossime a quelle della Rete Natura 2000 potrebbero divenire fattori di pressione indiretti soprattutto per le specie di fauna. E’ altresì da sottolineare come l’agricoltura può diventare anche un elemento positivo qualora sia gestita in termini ecocompatibili e può fornire habitat di specie e forme di alimentazione per la fauna residente.

12.2. Popolazione

Si riportano alcuni dati relativi alla popolazione dei comuni interessati dallo studio.

12.2.1. Popolazione residente in ciascun comune e superficie

Si riportano di seguito i dati riguardanti la popolazione residente nei Comuni in esame e la rispettiva densità di popolazione riferita al 2011.

Tabella 12-1. Popolazione residente nei Comuni sotto esame (ISTAT, 2011).

Comune Popolazione

residente (ab) Superficie

comunale (km²)

Densità di popolazione

(ab/km²)

Venezia 261 362 415,9 628,4

Cavallino Treporti 13 162 44,8 293,8

Jesolo 24 479 95,5 256,3

Eraclea 12 689 94,9 133,7

Caorle 11 793 151,4 77,9

365

12.2.2. Tendenze demografiche: Variazione percentuale di popolazione

12.2.2.1. Comune di Venezia

Il Comune di Venezia ha subito, negli ultimi decenni, un calo progressivo della popolazione comunale. La perdita di residenti presenta comunque una attenuazione: tra il 1981 e il 1991 il calo demografico è stato del 10,9%, tra il 1991 e il 2001 del 9,3% (Sistema s.n.c., 2011).

Per una corretta lettura dei dati, è da segnalare che il 2 aprile 1999, dopo un voto referendario, è stato istituito il Comune di Cavallino-Treporti mediante lo scorporo del litorale a nord-est del centro storico. Pertanto a partire da quella data gli abitanti di Cavallino-Treporti (11.824 nel 2001) non rientrano più nel computo di quelli del Comune di Venezia.

Grafico 12-1. Andamento della popolazione del Comune di Venezia (ISTAT, 2011).

Vista l’estensione del Comune di Venezia è opportuno contestualizzare il dato demografico per quanto riguarda la zona costiera, interessata dallo studio. A livello di elaborazione statistica dei dati il Comune di Venezia suddivide il territorio comunale in: Centro Storico, Terraferma ed Estuario (Servizio Statistica e Ricerca del Comune di Venezia, 2013).

Nel grafico che segue si riporta l’andamento demografico delle tre zone statistiche del Comune di Venezia riferendo al valore della popolazione del 2001 il valore 100 in modo da evidenziare il calo (o la crescita) percentuale dal 2001 al 2010.

366

Grafico 12-2. Andamento scorporato della popolazione per la zona del Centro Storico, della Terraferma e dell’Estuario del Comune di Venezia (Sistema s.n.c., 2011).

A livello amministrativo, il Comune di Venezia è suddiviso in Municipalità. Ogni Municipalità è a sua volta suddivisa in Quartieri.

Nel caso in esame si considera la Municipalità “Lido-Pellestrina (Venezia Litorale)” e i suoi due Quartieri “Lido-Malamocco-Alberoni” e “Pellestrina-San Pietro in Volta”.

Figura 12-1. Municipalità e Quartieri in esame (Servizio Statistica e Ricerca del Comune di Venezia, 2013).

����

�����

�����

�����

�����

���� ���� ���� ���� ���� ���� ���� ��� ���� ��� ���� ���� ����

������������

���

������������������ ��������� � �� ��

�� ��������� �������� �� �������

� ���������������������� �������� ��������� ����� �������

367

Grafico 12-3. Andamento della popolazione nella Municipalità “Lido-Pellestrina (Venezia Litorale)” (Servizio Statistica e Ricerca del Comune di Venezia, 2013).

Si riportano di seguito i dati riferiti alla natalità e mortalità della Municipalità “Lido-Pellestrina (Venezia Litorale) (Servizio Statistica e Ricerca del Comune di Venezia, 2013).

Grafico 12-4. Andamento della natalità e della mortalità nella Municipalità di Lido-Pellestrina (Venezia Litorale).

��

���

���

���

���

���

���

���

������������

���

�������������������� �����������������

�����������

��

���

368

12.2.2.2. Comune di Cavallino Treporti

Il Comune di Cavallino Treporti è stato istituito nel 1999 scorporando da Venezia il territorio dell'ex quartiere 9 "Cavallino-Treporti". Per questo motivo, per avere una visione completa della dinamica della popolazione, è fondamentale considerare i dati elaborati dal Comune di Venezia con riferimento al quartiere “Cavallino-Treporti”. Dal 1981 al 2006 la popolazione residente al Cavallino Treporti è cresciuta in modo esponenziale registrando un aumento della popolazione di 2.609 unità pari ad una variazione del 25,9% (Furlanetto P. et al., 2009).

Grafico 12-5. Andamento della popolazione del Comune di Cavallino Treporti (ISTAT, 2011).

Si riportano di seguito i dati riferiti alla natalità e mortalità del Comune di Cavallino Treporti dal 2003 al 2008(Quadro Conoscitivo della Regione Veneto, Versione aggiornata a Gennaio 2013).

Grafico 12-6. Andamento della natalità e della mortalità nel Comune di Cavallino Treporti.

��

��

��

��

���

���

���

���� ���� ���� ���� ��� ����

������������

���

�������������������

�������������������������

���

�����

369

12.2.2.3. Comune di Jesolo

L’esame dei dati statistici relativi alla popolazione stabilmente residente, mette in evidenza un doppio aspetto dei fenomeni e cioè: • un andamento della crescita urbana legato a fattori interni, alla trasformazione fisica ed

economica del territorio (epoca delle bonifiche e della trasformazione immobiliare), • un andamento diverso con fenomeni di stagnazione del saldo naturale e sociale e di

invecchiamento della popolazione, in concomitanza col passivo sfruttamento di un attività unica e consolidata (il turismo) (Campeol G. et al., 2010).

Grafico 12-7. Andamento della popolazione del Comune di Jesolo (ISTAT, 2011).

Si riportano di seguito i dati riferiti alla natalità e mortalità del Comune di Jesolo dal 2003 al 2008 (Quadro Conoscitivo della Regione Veneto, Versione aggiornata a Gennaio 2013).

Grafico 12-8. Andamento della natalità e della mortalità nel Comune di Jesolo.

��

���

���

���

���

���� ���� ���� ���� ���� ���

������������

���

������������������� ������������

���

�����

370

12.2.2.4. Comune di Eraclea

Dal grafico che segue si evince che dagli anni ’60 ad oggi la popolazione residente a Eraclea ha subito un progressivo aumento, arrivando ad una popolazione, per il 2011, di 12.689 abitanti.

Grafico 12-9. Andamento della popolazione del Comune di Eraclea (ISTAT, 2011).

Si riportano di seguito i dati riferiti alla natalità e mortalità del Comune di Eraclea dal 2003 al 2008(Quadro Conoscitivo della Regione Veneto, Versione aggiornata a Gennaio 2013).

Grafico 12-10. Andamento della natalità e della mortalità nel Comune di Eraclea.

12.2.2.5. Comune di Caorle

Dal grafico che segue si evince che dagli anni ’60 ad oggi la popolazione residente a Caorle ha oscillato intorno alle 11.000 unità, mostrando negli ultimi anni segni di ripresa, con un ritmo di

��

��

��

��

���

���

���

���

���� ���� ���� ���� ��� ����

������������

���

������������������� ���������������

���

�����

371

crescita di oltre 100 abitanti aggiuntivi all’anno. Il dato ISTAT per il 2011 riporta un valore di 11.793 abitanti.

Grafico 12-11. Andamento della popolazione del Comune di Eraclea (ISTAT, 2011).

Si riportano di seguito i dati riferiti alla natalità e mortalità del Comune di Caorle. I dati sono forniti dal Quadro Conoscitivo della Regione Veneto aggiornato al 2013; i dati in esame sono disponibili per il periodo dal 2003 al 2008.

Grafico 12-12. Andamento della natalità e della mortalità nel Comune di Caorle.

12.2.3. Popolazione straniera

��

��

��

��

���

���

���

���� ���� ���� ���� ��� ����

������������

���

�������������������

�������������

���

�����

372

12.2.3.1. Comune di Venezia

Nel 2010 gli stranieri residenti nel Comune di Venezia erano 29.281, il 10,8% della popolazione totale. Nel 2001 gli stranieri erano 6.729 e il loro peso sul totale dei residenti era contenuto (2,5%) (Sistema s.n.c., 2011).

Tabella 12-2. Evoluzione della popolazione straniera nel Comune di Venezia (Sistema s.n.c., 2011).

A Venezia le due prime etnie presenti al 2010 sono composte da bengalesi (16,2%) e da moldavi (15,6%). La popolazione straniera è così suddivisa nelle diverse aree comunali: l’80,5% degli stranieri risiede in Terraferma, il 14,9% nel Centro Storico e solo il 4,6% nell’Estuario (zona che include la Municipalità in esame di “Lido-Pellestrina”).

12.2.3.2. Comune di Cavallino Treporti

Gli stranieri residenti al 31.12.2006 erano 586, rappresentando una quota del 4,6% della popolazione residente. Si riportano di seguito i dati relativi al numero degli stranieri presenti nel comune per classi di età e la loro incidenza sul totale della popolazione della stessa classe.

Grafico 12-13. Popolazione straniera nel Comune di Cavallino Treporti nel 2006 (Furlanetto P. et al., 2009).

373

12.2.3.3. Comune di Jesolo

La popolazione straniera residente nel Comune di Jesolo nel 2003 era pari a 1.155 persone. Nel 2008 le unità erano 2.371 pari ad un aumento del 105,3%(Quadro Conoscitivo della Regione Veneto, Versione aggiornata a Gennaio 2013).

12.2.3.4. Comune di Eraclea

Gli stranieri residenti al 12.05.2010 nel comune di Eraclea erano 886 che corrispondono al 6,9% sul totale della popolazione residente. Il dato appare perfettamente in linea con la media provinciale; nel territorio provinciale, al 01.01.2009 la percentuale degli stranieri sull’intera popolazione era del 7,4 % (Lucato F. - AUA, 2010).

12.2.3.5. Comune di Caorle

La recente ripresa demografica del comune è dovuta quasi esclusivamente ai nuovi immigrati dall’estero che al 2009 costituiscono il 7,58% della popolazione (909 unità ufficialmente residenti), con una forte componente dell’est europeo (Romania, Macedonia, Albania), ed una presenza maschile e femminile equilibrata (circa il 50%), ad indicare una tendenza all’integrazione sociale, rafforzata da una buona presenza di minori (circa il 19%, contro il 15% dei locali) (Finotto F. et al., 2010).

12.2.4. Grado di scolarizzazione della popolazione residente

Si riporta in Tabella 12-3 una sintesi dei livelli di scolarizzazione per i vari Comuni in esame(Quadro Conoscitivo della Regione Veneto, Versione aggiornata a Gennaio 2013).

Tabella 12-3. Grado di scolarizzazione della popolazione residente.

Comune Diploma superiore Laurea

1991 2001 1991 2001

Venezia 22,3% 27,4% 5,4% 10,4%

Cavallino Treporti - 19,1% - 2,6%

Jesolo 15,5% 24,4% 1,6% 4%

Eraclea 9,5% 18,7% 0,8% 1,9%

Caorle 12,5% 20,9% 1% 3,3%

12.3. Agricoltura

Sebbene lo sviluppo delle attività manifatturiere e dei servizi abbia portato a una riduzione del numero di aziende agricole negli anni, il settore primario continua a svolgere un ruolo fondamentale all’interno di tutta la provincia di Venezia, essendo strettamente connesso alla ristorazione, al turismo e alla riscoperta delle tradizioni locali. La coltura più diffusa sul territorio è data da cereali e altri seminativi.

12.3.1. Struttura del sistema agricolo dei singoli comuni

12.3.1.1. Comune di Venezia

Nel caso del territorio del Comune di Venezia, il paesaggio agrario trova modalità di valorizzazione diverse: in ambito lagunare la valorizzazione viene fatta in termini di conservazione, per la terraferma è, invece, necessario valorizzare le peculiarità delle diverse forme di agricoltura. Le

374

colture più diffuse sono la cerealicoltura e le “piante industriali”. Di scarso rilievo la viticoltura, con pochi filari destinati all’autoconsumo (ISTAT, 2000) in (Finotto F. et al., 2012).

Nel sito Natura 2000 “Lido di Venezia: biotopi litoranei” non sono presenti terreni agricoli.

12.3.1.2. Comune di Cavallino Treporti

Il paesaggio agrario del comune di Cavallino Treporti, dato principalmente da orti e serre, ha una struttura fortemente influenzata dalla presenza della laguna e delle valli. Le aziende agricole sono generalmente a conduzione familiare e di ridotta estensione; tuttavia, grazie alle favorevoli caratteristiche lito-pedologiche del luogo e ai metodi di coltivazione avanzati, si riescono ad ottenere prodotti di alta qualità (Vendramini A. et al., 2009).

L’attività agricola ha senz’altro trainato lo sviluppo economico del territorio comunale, sebbene negli ultimi anni si stia assistendo ad un processo di involuzione del settore (Furlanetto P. et al., 2009).

Nel sito Natura 2000 “Penisola di Cavallino: biotopi litoranei” sono presenti seminativi (a Punta Sabbioni, a Ca’ Savio, a Ca’ Ballarin e a Dune fossili di Vallesina).

12.3.1.3. Comune di Jesolo

Dei 96 km2 di estensione del Comune di Jesolo, 42 sono dedicati al’agricoltura. Le colture più diffuse sono i seminativi e le coltivazioni legnose.

E’ presente un gran numero di piccole aziende lungo la fascia litoranea in cui viene fatta una coltivazione di pregio (orticoltura, vigneti, bioagricoltura) (Campeol G. et al., 2010).

12.3.1.4. Comune di Eraclea

La principale coltura di Eraclea è il mais, coltivato in relazione con la soia, la colza e la barbabietola da zucchero; in alcune zone viene seminato anche il riso.

Sono inoltre presenti piccole colture orticole, frutteti, vigneti, pioppeti e altre colture da legno, in particolare arboreti di robinia, tenuti per fini energetici a consumo familiare (Lucato F. - AUA, 2010).

All’interno del sito Natura 2000 “Laguna del Mort e pinete di Eraclea” non sono presenti seminativi. Alcuni campi, tuttavia, sono limitrofi alla laguna e alla pineta.

12.3.1.5. Comune di Caorle

La coltura più diffusa di Caorle è la cerealicoltura, seguita dalle “piante industriali” e dalla barbabietola da zucchero. I seminativi coprono il 95% della SAU, solo il rimanente 5% è dato da viti e frutteti (Lazzarin S., Sabbadin F., 2010).

All’interno di Duna Verde e Valle Altanea non sono presenti seminativi.

12.3.2. Uso del suolo a fini agricoli

La vocazione agricola di un territorio è definita dal rapporto tra la Superficie Agricola Utilizzata (SAU), ovvero la porzione che viene effettivamente coltivata (sono, cioè, escluse le carrarecce, gli scoli, le capezzagne e i filari) e la Superficie Territoriale Comunale (STC).

375

Tabella 12-4. Valori di SAU e STC a confronto (ISTAT, 2010).

Comune

superficie territoriale comunale (STC) in ettari

superficie totale (SAT) in ettari

superficie agricola utilizzata (SAU) in ettari

percentuale SAU

Venezia 41.594 5.227,88 4.796,8 11,53

Cavallino-Treporti 4.487 795,71 502,19 11,19

Jesolo 9.559 3.562,11 3.045,98 31,87

Eraclea 9.496 6.255,7 5.720,44 60,24

Caorle 15.140 4.790,1 4.158,81 27,47

Nel corso degli anni la superficie agricola utilizzata è variata, quasi sempre in negativo. Per i cinque comuni di riferimento è stato realizzato un istogramma in cui è possibile visualizzare la variazione di SAU tra gli anni 1982, 1990, 2000 e 2010.

Grafico 12-14. Variazione di SAU negli anni (Quadro Conoscitivo della Regione Veneto, Versione aggiornata a Gennaio 2013) e (ISTAT, 2010).

La superficie agricola utilizzata è costituita da seminativi, viti, coltivazioni legnose, orti familiari, prati permanenti.

Tabella 12-5. Tipo di utilizzazione agricola (ISTAT, 2010).

Comune

superficie agricola utilizzata (SAU) - numero di aziende per tipo di utilizzazione agricola

seminativi vite

coltivazioni legnose agrarie,

escluso vite

orti familiari prati

permanenti e pascoli

Venezia 661 205 60 265 41

Cavallino-Treporti 275 14 33 55 18

Jesolo 527 179 41 348 14

����

����

����

����

����

����

����

���

���

�����

�� �� ���� ����

��������

�� ���

�������� ����� ����

�������

��� �

�������

376

Comune

superficie agricola utilizzata (SAU) - numero di aziende per tipo di utilizzazione agricola

seminativi vite

coltivazioni legnose agrarie,

escluso vite

orti familiari prati

permanenti e pascoli

Eraclea 789 217 28 333 23

Caorle 209 43 20 66 6

12.3.3. Zootecnia

Gli allevamenti più diffusi nei comuni considerati sono quelli avicoli; considerevole è anche il numero di suini, seguiti dai bovini (ad Eraclea, per esempio, sono presenti alcuni grossi allevamenti di bovini da carne e da latte ) e dai conigli.

Per tutti e cinque i Comuni (Jesolo, Caorle, Cavallino Eraclea e Venezia) sono disponibili dei dati dettagliati sul numero di aziende con allevamenti e sul numero dei capi allevati. Tali informazioni, estratte dal 6° censimento sull’agricoltura realizz ato nel 2010 dall’Istat, sono state riportate di seguito nelle seguenti tabelle.

Tabella 12-6. Numero di unità agricole con allevamenti (ISTAT, 2010).

Tipo allevamentototale bovini e bufalini totale suini

totale ovini e caprini totale avicoli

equini, struzzi, conigli, api e altri allevamenti

Venezia 18 5 2 11 31

Cavallino-Treporti 1 1 .. 1 8

Jesolo 13 5 1 5 14

Eraclea 17 2 2 12 22

Caorle 12 9 1 5 12

Tabella 12-7. Numero di capi dell’unità agricola con allevamenti (ISTAT, 2010).

Comune bovini suini ovini e caprini avicoli

Venezia 822 57 5 23488

Cavallino-Treporti 50 4 .. 120

Jesolo 180 2014 20 962

Eraclea 1438 4 12 133275

Caorle 586 166 3 655

12.3.4. Pascolo

Dalla lettura dei rapporti ambientali dei Comuni interessati si è visto come non vi siano aree destinate al pascolo.

12.3.5. Utilizzi forestali

377

Le uniche categorie forestali presenti lungo il litorale veneziano risultano essere i boschi e gli arbusteti costieri e le formazioni antropogene di conifere; nel Comune di Cavallino Treporti si trovano anche dei piccoli impianti di latifoglie, a Eraclea sono presenti dei saliceti ed altre formazioni riparie (Quadro Conoscitivo della Regione Veneto, Versione aggiornata a Gennaio 2013). Di particolare importanza sono le pinete di Eraclea, definite come “foreste ad alto valore naturalistico”: esse si estendono per 17 ha alle spalle dell’arenile e sono state impiantate artificialmente con lo scopo di proteggere le colture dell’entroterra. Le superfici della pineta di Eraclea mare, Sito di Interesse Comunitario (SIC), sono state classificate come invarianti: esse sono sottoposte al Piano di Riassetto Forestale (Lucato F. - AUA, 2010).

12.4. Ruralità

Il Piano di Sviluppo Rurale (PSR) 2007-2013, sulla base delle caratteristiche di ruralità, divide il Veneto in quattro macroaree:

A. poli urbani;

B. aree rurali ad agricoltura intensiva specializzata;

C. aree rurali intermedie;

D. aree rurali con problemi complessivi di sviluppo.

Figura 12-2. Suddivisione del territorio in macroaree (Piano di sviluppo rurale (PSR) per il Veneto, 2007-2013).

Le aree rurali ad agricoltura intensiva specializzata si dividono a loro volta in due sottocategorie, B1 (caratteristiche di rurale urbanizzato) e B2 (caratteristiche di urbanizzato).

Dalla figura in alto si può vedere come i Comuni che ospitano i siti interessati dal progetto BE-NATUR siano classificati dal PSR come “aree rurali ad agricoltura intensiva specializzata”. Un elenco della classificazione rurale dei Comuni del Veneto è contenuto all’interno dell’allegato A della DGR 4082 del 29 dicembre 2009:

Tabella 12-8. Classificazione delle aree agricole dei Comuni di interesse.

378

I Comuni su cui può essere applicata la misura 321 sono segnalati in Tabella 12-8.

12.4.1. Dimensioni della ruralità

Le aree rurali urbanizzate (come i Comuni della provincia di Venezia indagati) ospitano il 52% delle aziende agricole e sono caratterizzate dalla presenza di imprese agricole di ridotta dimensione media (5,3 ha). In queste aree la SAU occupa i due terzi della superficie territoriale e ciò testimonia l’importanza dell’agricoltura anche in termini di occupazione. Si tratta di aree sottoposte a forte pressione antropica in cui trovano poco spazio aree a parco o tutelate e dove le aziende agricole sono chiamate a svolgere un ruolo anche dal punto di vista dell’erogazione di servizi paesaggistico-ambientali. Le particolari caratteristiche che contraddistinguono il modello di sviluppo rurale veneto impongono una particolare attenzione alla valutazione degli effetti dello sviluppo demografico ed insediativo. Il Veneto si caratterizza per la presenza di comuni di modesta dimensione demografica; nei comuni litoranei, però, la densità abitativa è nettamente superiore alla media. L’indice di vecchiaia, elevato nei poli urbani, nelle aree rurali con problemi complessivi di sviluppo e nelle rurali intermedie, si riduce di molto nelle zone rurali ad agricoltura intensiva specializzata. Anche il tasso medio di disoccupazione è minore in tali aree (Piano di sviluppo rurale (PSR) per il Veneto, 2007-2013).

Di seguito sono riportate le carte dello sviluppo rurale del PTRC per il Veneto Orientale e per la Laguna di Venezia. A Cavallino, Jesolo, Caorle ed Eraclea esistono diverse tipologie di terreni agricoli; nelle località del Lido e di Pellestrina il territorio è costituito quasi esclusivamente dal centro storico (in rosa) e da aree agropolitane in pianura; in giallo sono indicati i siti Natura 2000 (Regione Veneto, 2009).

379

Figura 12-3. Sistema del territorio rurale e della rete ecologica, Veneto Orientale (Regione Veneto, 2009).

380

Figura 12-4. Sistema del territorio rurale e della rete ecologica, Laguna di Venezia (Regione Veneto, 2009).

381

12.4.2. Marginalità sociale ed economica

La marginalità socio-economica identifica una situazione di disagio territoriale che compromette la vitalità e il potenziale di sviluppo di un territorio; essa è determinata dal fatto che le risorse disponibili non funzionano ovunque con la stessa intensità: l’indice di marginalità socio-economica è rappresentato da diversi fattori, dinamiche demografiche, ricchezza e benessere economico, servizi e presenze turistiche, attività. Di fondamentale importanza nello studio della ruralità è, pertanto, l’analisi della qualità della vita nelle aree rurali. Secondo il Piano di Sviluppo Rurale (PSR) del Veneto, nella regione sono presenti due tipologie di aree caratterizzate da problemi di abbandono e marginalizzazione: la zona montana, a causa della morfologia, della fragilità strutturale del territorio, delle condizioni climatiche sfavorevoli, dell’eccessiva frammentazione fondiaria, e le zone di pianura del Polesine, che soffrono di una marginalizzazione socio-economica che rende meno dinamica l'attività (Piano di sviluppo rurale (PSR) per il Veneto, 2007-2013). La provincia di Venezia non è, in genere, caratterizzata da siffatti problemi: le condizioni di riferimento, quelle delle “aree rurali ad agricoltura intensiva specializzata”, sono in sintesi riportate nella tabella seguente.

Tabella 12-9. Quadro di sintesi delle aree rurali ad agricoltura intensiva specializzata (Piano di sviluppo rurale (PSR) per il Veneto, 2007-2013).

CLASSIFICAZIONE DELLE AREE RURALI

CRITICITÀ

PROFILO ECONOMICO

I risultati in termini di valore aggiunto sono positivi. I depositi bancari si collocano al di sopra dei valori medi nazionali, così come le spese per consumi durevoli; vi è un alto numero di imprese e una bassa incidenza di persone in cerca di lavoro.

Lo spirito imprenditoriale ha dimostrato la capacità di reazione ad una profonda crisi del settore produttivo. Vi è sempre più la consapevolezza che la crescita quantitativa debba lasciare il posto a quella qualitativa nella produzione, nel lavoro, nella vita sociale.

STATO INFRASTRUTTURE E AMBIENTE

Le aree non contigue dall’asse Venezia-Padova-Verona, soffrono di una carenza di infrastrutture, dovuto in parte al fatto che il fenomeno di delocalizzazione insediativa non è stato accompagnato di pari passo da un adeguato potenziamento dell’offerta.

Vi sono ampie aree che manifestano un fabbisogno in infrastrutture. La necessità di valorizzare il patrimonio naturale e culturale è molto sentita per contrastare fenomeni di degrado che i fenomeni insediativi diffusi e selvaggi hanno creato.

ASPETTI SOCIALI

Gli indicatori sociali che generalmente esprimono il malessere delle economie avanzate sono negativi. In termini demografici il giudizio è più ottimistico: il rapporto nascite e popolazione è positivo, forse per la grande presenza di extra comunitari.

Nelle aree non contigue ai poli urbani, si registra un’insufficiente offerta di servizi di base, nonostante il diffondersi del fenomeno dell’insediamento diffuso. Si rendono sempre più necessari quei servizi che favoriscono l’accoglienza e l’integrazione degli immigrati.

382

12.4.3. Vocazione agricola

Sono stati analizzati i dati della provincia di Venezia, considerando una suddivisione del territorio in ambiti (riportati in figura), in modo da avere una rappresentazione sintetica delle diverse sub-aree sotto il profilo socio-economico e degli orientamenti agricoli. Le aggregazioni di interesse sono Venezia-Mestre, Piave e Livenza-Tagliamento.

Figura 12-5. Ambiti agricoli (Ciresola L., Guzzo G., 2007).

Per quanto riguarda la vocazione agricola del territorio, le coltivazioni più diffuse sono i cereali (frumento duro e tenero, sorgo, segale, orzo, avena, mais, riso), che interessano oltre il 69% del totale delle aziende agricole veneziane. La cerealicoltura è presente in modo significativo in tutti gli ambiti della provincia. Un’altra categoria di coltivazione agricola è rappresentata dalle “coltivazioni di ortaggi, specialità orticole, fiori e prodotti vivai”, che pesano per il 13,2% sul totale delle imprese agricole provinciali. Un minor peso ricopre la componente della frutticoltura (6,4%), di cui l’85% riguarda aziende viticole.

La concentrazione minore di imprese agricole nella provincia si ha nell’area di Venezia-Mestre. Nell’ambito Livenza-Tagliamento, Portogruaro, San Michele al Tagliamento e Santo Stino di Livenza presentano un gran numero di aziende agricole, mentre il peso delle imprese agricole sul totale dell’ambito è ridotto nei rimanenti Comuni dell’ambito (quindi anche a Caorle, uno dei Comuni di interesse per il presente piano); nell’ambito Piave, nei Comuni di Eraclea, Jesolo San Donà e Musile di Piave operano più del 70% delle imprese agricole dell’area. Sia il Livenza-Tagliamento sia il Piave sono caratterizzati dalla prevalenza del paesaggio rurale; tuttavia nell’ambito Piave, oltre alle coltivazioni di cereali, sono presenti diverse specializzazioni locali che portano ad un basso indice di concentrazione delle colture: di grande importanza, per esempio,

383

sono le coltivazioni di pregio (prevalentemente orticole) del Comune di Cavallino (la superficie investita a ortive nel Comune è di oltre il 60%) (Ciresola L., Guzzo G., 2007).

12.5. Condizionalità

L’Unione Europea assegna al comparto agricolo oltre il 40% degli aiuti stanziati a livello comunitario; come contropartita, l’agricoltore deve rispettare una serie di impegni, la cosiddetta “condizionalità”, quale risposta alle richieste espresse dalla collettività, la stessa che versa quelle risorse finanziarie che diventano sostegno al reddito degli agricoltori.

La riforma della Politica Agricola Comunitaria (PAC) ha in particolare fissato come obiettivi fondamentali la tutela dell’ambiente, la sicurezza alimentare dei consumatori, la salvaguardia igienico-sanitaria ponendo i presupposti per far rispettare le buone pratiche agricole e per orientarle verso modalità in linea con gli obiettivi sopra citati, che coinvolgono sempre di più l’azienda agricola in un contesto integrato tra ambiente, agricoltura e società.

Il mancato rispetto delle Norme di condizionalità porta il beneficiario a vedere ridotto l’aiuto spettante in funzione dell’infrazione commessa.

La condizionalità rappresenta, pertanto, l’insieme degli impegni che gli agricoltori della Comunità Europea devono rispettare per beneficiare degli aiuti previsti da:

• Regime di Pagamento Unico (reg. CE 73/2009);

• Piano di sviluppo rurale 2007-2013 (reg. CE 1698/2005).

La condizionalità si applica attraverso un insieme di atti, chiamati Criteri di Gestione Obbligatori (C.G.O.) e di norme, definite Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali (B.C.A.A.).

La normativa che regola la condizionalità a livello Comunitario, Nazionale e Regionale è la seguente (www.reterurale.it, 2013):

NORMATIVA COMUNITARIA

• Regolamento (CE) n. 1782/03 del Consiglio del 29 settembre 2003, che stabilisce norme

comuni relative ai regimi di sostegno diretto nell'ambito della politica agricola comune;

• Regolamento (CE) n. 796/04 della Commissione del 21 aprile 2004, recante modalità di

applicazione della condizionalità, della modulazione e del sistema integrato di gestione e

controllo di cui al Regolamento (CE) n. 1782/03 e successive modifiche e integrazioni;

• Regolamento (CE) n. 1975/06 della Commissione del 7 dicembre 2006 recante “Modalità di

applicazione del regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio per quanto riguarda l'attuazione

delle procedure di controllo e della condizionalità per le misure di sostegno dello sviluppo

rurale”;

• Regolamento (CE) n. 381/07 della Commissione del 4 aprile 2007recante “Modifica del

regolamento (CE) n. 796/2004, recante modalità di applicazione della condizionalità, della

modulazione e del sistema integrato di gestione e di controllo di cui al regolamento (CE) n.

1782/2003 del Consiglio che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto

nell'ambito della politica agricola comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli

agricoltori, e del regolamento (CE) n. 1973/2004, recante modalità di applicazione del

regolamento (CE) n. 1782/2003 del Consiglio per quanto riguarda i regimi di sostegno di cui ai

titoli IV e IV bis di detto regolamento e l'uso di superfici ritirate dalla produzione allo scopo di

ottenere materie prime”;

• Regolamento (CE) n. 1107/07 del Consiglio del 26 settembre 2007 recante “Deroga al

regolamento (CE) n. 1782/2003 che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno

384

diretto nell'ambito della politica agricola comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore

degli agricoltori per quanto riguarda il ritiro dei seminativi dalla produzione per il 2008”;

• Regolamento (CE) n. 1396/07 della Commissione del 28 novembre 2007recante Rettifica del

regolamento (CE) n.1975/2006 che stabilisce modalità di applicazione del regolamento (CE)

n.1698/2005 del Consiglio, per quanto riguarda l'attuazione delle procedure di controllo e della

condizionalità per le misure di sostegno dello sviluppo rurale”;

• Regolamento (CE) n. 1550/07 della Commissione del 20 dicembre 2007 recante “Modifica il

regolamento (CE) n.796/2004 recante modalità di applicazione della condizionalità, della

modulazione e del sistema integrato di gestione e di controllo di cui al regolamento(CE)

n.1782/2003 del Consiglio che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto

nell'ambito della politica agricola comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli

agricoltori”;

• Regolamento (CE) n. 146/08 del Consiglio del 14 febbraio 2008 recante “Modifica del

regolamento(CE) n.1782/2003 che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto

nell'ambito della politica agricola comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli

agricoltori e del regolamento (CE) n.1698/2005 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)”;

• Regolamento (CE) n. 479/08 del Consiglio del 29 aprile 2008 relativo a “L'organizzazione

comune del mercato vitivinicolo, con cui sono stati estesi alle superfici vitate gli obblighi di

condizionalità relativi al "mantenimento dei vigneti in buone condizioni vegetative";

• Regolamento (CE) n. 1266/08 della Commissione del 16 dicembre 2008 recante “Modifica il

regolamento (CE) n. 796/2004 recante modalità di applicazione della condizionalità, della

modulazione e del sistema integrato di gestione e di controllo di cui al regolamento (CE) n.

1782/2003 del Consiglio che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto

nell'ambito della politica agricola comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli

agricoltori”;

• Regolamento (CE) n. 73/09 del Consiglio del 19 gennaio 2009 recante “Norme comuni relative

ai regimi di sostegno diretto agli agricoltori nell'ambito della politica agricola comune e istituisce

taluni regimi di sostegno a favore degli agricoltori, e che modifica i regolamenti (CE) n.

1290/2005, (CE) n. 247/2006, (CE) n. 378/2007 e abroga il regolamento (CE) n. 1782/2003 [L

30]”;

• Regolamento (CE) n. 74/09 del Consiglio del 19 gennaio 2009 recante “Modifica al

regolamento (CE) n. 1698/2005 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo

agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) [L 30]”;

• Regolamento (CE) n.484/09 della Commissione dell' 9 giugno 2009 recante “Modifica del

regolamento (CE) n. 1975/2006 della Commissione che stabilisce modalità di applicazione del

regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio per quanto riguarda l'attuazione delle procedure

di controllo e della condizionalità per le misure di sostegno dello sviluppo rurale”;

• Regolamento (CE) n. 1122/09 della Commissione del 30 novembre 2009recante “Modalità di

applicazione del regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio per quanto riguarda la

condizionalità, la modulazione e il sistema integrato di gestione e di controllo nell'ambito dei

regimi di sostegno diretto agli agricoltori di cui al medesimo regolamento e modalità di

385

applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio per quanto riguarda la

condizionalità nell'ambito del regime di sostegno per il settore vitivinicolo”;

• Regolamento (UE) n. 65/11 della Commissione del 27 Gennaio 2011 recante “Procedure di

controllo e della condizionalità per le misure di sostegno dello sviluppo rurale”.

NORMATIVA NAZIONALE

• Decreto Ministeriale n. 12541 del 21 dicembre 2006 recante “Disciplina della condizionalità

della Politica agricola comune (PAC) e abrogazione del decreto ministeriale 15 dicembre 2005,

n. 4432”;

• Circolare AGEA (Agenzia per l’Erogazione in Agricoltura) ACIU.2007.517 del 6 luglio

2007. Applicazione della Normativa Comunitaria e Nazionale in materia di Condizionalità. Anno

2007;

• Decreto ministeriale del 18 ottobre 2007. Modifica ed integrazione del decreto ministeriale 21

dicembre 2006, n° 12541, recante "disciplina del re gime di condizionalità della PAC e

abrogazione del decreto ministeriale 15 dicembre 2005". (Decreto n. 13286)

• Circolare AGEA ACIU.2008.1485. Addendum alla Circolare AGEA ACIU.2008.1388 del 17

settembre 2008 in materia di condizionalità. Definisce gli ulteriori requisiti minimi obbligatori

relativi ai pagamenti agroambientali;

• Circolare AGEA ACIU.1388.2008. Applicazione della Normativa Comunitaria e Nazionale in

materia di Condizionalità. La Circolare definisce i criteri comuni di controllo e gli indici di verifica

del rispetto degli impegni di condizionalità;

• Decreto ministeriale del 20 marzo 2008, n° 1205 recante "Disposizioni in materia di violazioni

riscontrate nell'ambito del Regolamento (CE) n. 1782/03 del Consiglio del 29 settembre 2003

sulla PAC e del Regolamento (CE) 1698/2005 del Consiglio, del 20 settembre 2005, sul

sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale

(FEASR)."

• Decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali n. 16809, in data 24

novembre 2008, di modifica ed integrazione del Decreto Ministeriale n. 12541 del 21 dicembre

2006;

• Decreto ministeriale del 22 gennaio 2009, n° 1564 , di modifica e integrazione del Decreto 20

marzo 2008 recante "Disposizioni in materia di violazioni riscontrate nell'ambito del

Regolamento (CE) n. 1782/03 del Consiglio del 29 settembre 2003 sulla PAC e del

Regolamento (CE) 1698/2005 del Consiglio, del 20 settembre 2005, sul sostegno allo sviluppo

rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)”;

• Decreto ministeriale 22 dicembre 2009 n° 30125 - Disciplina del regime di condizionalità ai

sensi del regolamento (CE) n.73/2009 e delle riduzioni ed esclusioni per inadempienze dei

beneficiari dei pagamenti direttti e dei programmi di sviluppo rurale;

• Decreto ministeriale del 13 maggio 2011 n° 10346 relativo alla "Modifica al DM n. 30125 del

22 dicembre 2009, recante disciplina del regime di condizionalità ai sensi del regolamento (CE)

n. 73/2009 e delle riduzioni ed esclusioni per inadempienze dei beneficiari dei pagamenti diretti

e dei programmi di sviluppo rurale";

• Decreto ministeriale n° 27417 del 22/12/2011 relativo alla modifica al DM n° 30125 del

22/12/2009, recante "disciplina del regime di condizionalità ai sensi del regolamento (CE) n.

386

73/2009 e delle riduzioni ed esclusioni per inadempienze dei beneficiari dei pagamenti diretti e

dei programmi di sviluppo rurale" come modificato dal DM n. 10346 del 13/05/2011;

• Testo Consolidato del Decreto n° 30125 del 22 dicem bre 2009, modificato dal Decreto n°

10346 del 13 maggio 2011 e dal Decreto n° 27417 del 22 dicembre 2011.

NORMATIVA REGIONALE (WWW.REGIONE.VENETO.IT, 2013)

• Delibera della Giunta Regionale del Veneto n. 3922/2008. Recepimento del decreto

ministeriale n. 16809 del 24.11.2008 in materia di Condizionalità per l'anno 2009;

• DGR n. 1659 del 24 giugno 2008 - (Testo consolidato) Programma di sviluppo rurale per il

Veneto 2007-2013. DM 20 marzo 2008, n. 1205 'Disposizioni in materia di violazioni riscontrate

nell'ambito del Reg. (CE) n. 1782/03 del Consiglio del 29 settembre 2003 sulla PAC e del Reg.

(CE) n. 1698/05 del Consiglio, del 20 settembre 2005, sul sostegno allo sviluppo rurale da parte

del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)". Disposizioni regionali di

attuazione;

• DDR n. 54 del 27/12/2012 . Programma di sviluppo rurale per il Veneto 2007-2013. DM 22

dicembre 2009, n. 30125 e s.m.i. “Disciplina del regime di condizionalità ai sensi del Reg. (CE)

n. 73/2009 e delle riduzioni ed esclusioni per inadempienze dei beneficiari dei pagamenti diretti

e dei programmi di sviluppo rurale”. Modifiche e integrazioni alle disposizioni regionali di

attuazione relative all’Asse 4 di cui alla DGR 1659/2008. [pdf 41 KB] (BUR n. 2 del 08/01/2013);

• DDR n. 51 del 16/11/2012 . Programma di sviluppo rurale per il Veneto 2007-2013. DM 22

dicembre 2009, n. 30125 e s.m.i. 'Disciplina del regime di condizionalità ai sensi del Reg. (CE)

n. 73/2009 e delle riduzioni ed esclusioni per inadempienze dei beneficiari dei pagamenti diretti

e dei programmi di sviluppo rurale". Modifiche e integrazioni alle disposizioni regionali di

attuazione relative agli Assi 1 e 3, e alle disposizioni comuni, di cui alla DGR 1659/2008;

• DDR n. 10 del 23/03/2012. Programma di sviluppo rurale per il Veneto 2007-2013. DM 22

dicembre 2009, n. 30125 e s.m.i. 'Disciplina del regime di condizionalità ai sensi del Reg. (CE)

n. 73/2009 e delle riduzioni ed esclusioni per inadempienze dei beneficiari dei pagamenti diretti

e dei programmi di sviluppo rurale". Modifiche e integrazioni alle disposizioni regionali di

attuazione relative all'asse 2 di cui alla DGR 1659/2008.

CRITERI DI GESTIONE OBBLIGATORI (C.G.O.) Tabella 12-10. Criteri di gestione obbligatori

ATTO DIRETTIVA CONTENUTI

A1 79/409/CEE Conservazione degli uccelli selvatici

A2 80/68/CEE Protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento provocato da certe sostanze pericolose

A3 86/278/CEE Protezione dell’ambiente, in particolare del suolo, nell’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura

A4 91/676/CEE Protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole

A5 92/43/CEE Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche

A6 92/102/CEE Identificazione e alla registrazione degli animali

387

ATTO DIRETTIVA CONTENUTI

A7 Regolamento (CE) n. 2629/97

Modalità di applicazione del Regolamento (CE) n. 820/97 (abrogato dal Regolamento (CE) n. 1760/2000) per quanto riguarda i marchi auricolari, il registro delle aziende e i passaporti previsti dal sistema di identificazione e di registrazione dei bovini

A8 bis Regolamento (CE) n. 21/2004

Sistema di identificazione e registrazione degli ovini e dei caprini e che modifica il Regolamento (CE) 1782/2003 e le Direttive 92/102/CEE e 64/432/CEE

Ci sono alcuni altri specifici riguardanti il settore zootecnico che vanno dall’identificazione B9 alla B15 e dalla C16 alla C18.

OBIETTIVI DELLE BUONE CONDIZIONI AGRONOMICHE E AMBIENTALI (B.C.A.A.) Tabella 12-11. Buone condizioni agronomiche e ambientali

OBIETTIVO DESCRIZIONE NORMA

1

Erosione del suolo Proteggere il suolo mediante misure idonee

1.1

Interventi di regimazione temporanea delle acque superficiali di terreni in pendio

2

Sostanza organica del suolo

Mantenere i livelli di sostanza organica del suolo mediante opportune pratiche

2.1 Gestione delle stoppie e dei residui colturali

2.2 Avvicendamento delle colture

3

Struttura del suolo Mantenere la struttura del suolo mediante misure adeguate

3.1

Difesa della struttura del suolo attraverso il mantenimento in efficienza della rete di sgrondo delle acque superficiali e l’uso adeguato delle macchine

4

Livello minimo di mantenimento dei terreni

Assicurare un livello minimo di mantenimento dei terreni ed evitare il deterioramento degli habitat

4.1 Protezione del pascolo permanente

4.2 Gestione delle superfici ritirate dalla produzione

4.3 Mantenimento degli oliveti e dei vigneti in buone condizioni vegetative

4.4 Mantenimento degli elementi caratteristici del paesaggio

IL RISPETTO DELLA CONDIZIONALITÀ

Per conoscere quali Criteri di Gestione obbligatori (C.G.O.) e quali norme, definite Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali (B.C.A.A.), devono essere rispettati, occorre verificare a quale seguente tipologia appartengono le varie aziende agricole:

• aziende agricole i cui terreni ricadono nelle aree sensibili per la tutela degli habitat, della fauna

e della flora di interesse comunitario (Rete Natura 2000). Atti A1 e A5;

388

• aziende agricole che utilizzano sostanze pericolose in relazione all’inquinamento delle acque

sotterrane. Atto A2;

• aziende agricole sui cui terreni si effettua lo spandimento di fanghi di depurazione. Atto A3;

• aziende agricole situate nelle aree vulnerabili da nitrati. Atto A4;

• aziende agricole con allevamenti appartenenti alla specie bovina, bufalina, suina ed ovicaprina.

Atto A6, A7, A8, A8 bis;

• aziende agricole prodotti fitosanitari per la difesa delle coltivazioni da organismi nocivi e dalle

erbe infestanti che ne riducono le rese. Atto B9;

• aziende agricole zootecniche. Atti B10 - B12 - B13 - B14 - B15. Ci sono inoltre alcuni altri atti

specifici riguardanti il settore agricolo e zootecnico che vanno dall’identificazione B9 alla B15;

• aziende agricole con allevamento di bovini da latte la cui produzione e' destinata all'ottenimento

di latte vaccino. Atto B1.

12.5.1. Esecuzione dei controlli

Sono tenute al rispetto degli impegni della “condizionalità” tutte le aziende che presentano domanda di aiuto per:

• Regime di Pagamento Unico (reg. CE 73/2009).

• Piano di sviluppo rurale 2007-2013 (reg. CE 1698/2005) misura 211 (Indennità a favore degli

agricoltori delle zone montane) o misura 214 (pagamenti agro-ambientali).

• OCM vino o Domanda di Ristrutturazione e Riconversione dei vigneti o Domanda di Premio di

Estirpazione vigneti.

Sono effettuati controlli da parte dell’Organismo pagatore regionale AVEPA su un campione di aziende estratto annualmente fra quelle che hanno presentato domanda.

12.6. Caccia e pesca

12.6.1. Caccia

Il Piano Faunistico Venatorio Regionale (cfr. §9.4.7.2) suddivide il territorio della Provincia di Venezia in cinque Ambiti Territoriali di Caccia (A.T.C):

• A.T.C. VE1 Portogruaro;

• A.T.C. VE2 San Donà di Piave;

• A.T.C. VE3 Area centrale;

• A.T.C. VE4 Cavarzere – Chioggia - Cona;

• A.T.C. VE5 Lagunare Venezia.

All’interno di ogni A.T.C. sono individuate le seguenti zone:

• Azienda Faunistica Venatoria;

• Azienda Agro-Turistico Venatoria;

• Centro Privato Produzione Fauna Selvatica;

• Zona Addestramento Cani;

• Parchi e Riserve;

• Oasi di Protezione;

• Zona di Ripopolamento e Cattura;

• Area di rispetto (ex. Art.21);

• Centro Pubblico Produzione Fauna Selvatica;

389

• Fondo Chiuso;

• Fondo Precluso.

L’immagine che segue rappresenta la suddivisione del territorio della Provincia di Venezia in Ambiti Territoriali di Caccia, per il periodo venatorio 2012/2013.

Figura 12-6. Stagione venatoria 2012-2013, Piano Faunistico Venatorio (http://caccia.provincia.venezia.it, 2013)

390

I siti della Rete Natura 2000 analizzati nel presente studio sono compresi all’interno degli A.T.C. VE1 (Comune di Caorle), A.T.C. VE2 (Comune di Eraclea e una parte del comune di Jesolo) e A.T.C. VE5 (Comuni di Cavallino Treporti, Venezia e una parte di Jesolo). In particolare:

Tabella 12-12. Classificazione dei vari siti Natura 2000 in esame a seconda delle zone faunistico-venatorie

SIC/ZPS Ambito Comune Zona A.T.C Tipo di zona

IT3250023

Ca’ Roman

Venezia

VE5

Oasi di protezione n. 36 “Ca’ Roman”

Santa Maria del Mare

-

Alberoni Oasi di protezione n. 34 “Alberoni”

San Nicolò Oasi di protezione n. 29 “Bocca di Lido”

IT3250003

Punta Sabbioni

Cavallino Treporti

-

Ca’ Savio Oasi di protezione n. 26 “Pinete del Cavallino” (Parzialmente)

Ca’ Ballarin Oasi di protezione n. 26 “Pinete del Cavallino”

Cavallino Litorale Oasi di protezione n. 26 “Pinete del Cavallino”

Dune Fossili di Vallesina

Oasi di protezione n. 25 “Dune del Cavallino e Vallesina” (Parzialmente)

IT3250013

Laguna del Mort

Eraclea/Jesolo VE2

Oasi di protezione n. 13 “Mort”

Pineta di Eraclea Azienda Faunistico Venatoria n. 10 “Foci del Piave” (Parzialmente)

Duna Verde Caorle VE1 -

Valle Altanea

In generale, la tutela della fauna selvatica può essere garantita sul territorio tramite la presenza di:

• Oasi di protezione;

• Fondi chiusi;

• Zone di Ripopolamento e Cattura;

• Parchi Ragionali;

• Parchi Naturali di interesse locale.

L’estensione del territorio destinato alla protezione della fauna selvatica deve rientrare tra le percentuali definite dall’art. 10, comma 3, della L. n. 157/1992 e dall’art. 8, comma 3, della L.R. del Veneto n. 50/1993 (un valore compreso tra 21 e 30%). Si riporta nella seguente tabella l’estensione del territorio agro-silvo-pastorale destinato alla protezione della fauna selvatica.

391

Tabella 12-13. Territorio Agro-Silvo Pastorale destinato a protezione della fauna selvatica(Bozza Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Venezia, 2013-2018)

Si sintetizza brevemente la disputa legislativa in merito alla possibilità di esercitare la pratica venatoria entro i confini delle aree della Rete Natura 2000. Mentre l'Unione europea non prevede in alcun modo il divieto di caccia all'interno delle aree SIC/ZPS, così come ribadito anche dalla Guida Interpretativa alla Direttiva CEE 409/79 emanata dalla Commissione europea, il Comitato delle Aree Naturali Protette ha deliberato, in data 2 dicembre 1996, l'equiparazione delle aree S.I.C. e Z.P.S. alle altre aree protette previste ai sensi della Legge Quadro 394/91 prevedendo quindi il divieto assoluto di esercitare ogni forma di caccia nelle aree in questione.

Successivamente il Ministro Matteoli ha emanato un decreto ministeriale in data 25 marzo 2005 con il quale ha annullato la deliberazione del Comitato per le aree naturali protette emanata in data 2 dicembre 1996. Su tale decreto ministeriale è stato fatto ricorso al TAR del Lazio da parte di alcune organizzazioni ambientaliste. Il tribunale, con ordinanza n. 6856 del 24 novembre 2005, ha sospeso l'efficacia del Decreto Matteoli, ripristinando di fatto la validità della precedente deliberazione del 2 dicembre 1996. Tale ordinanza è stata poi confermata dal Consiglio di Stato in un pronunciamento del 14 febbraio 2006 (www.tutelafauna.it, 2013) e (www.confavi.it, 2013).

12.6.1.1. Analisi delle forme di caccia

Secondo la L. n. 157/1992 la caccia può essere esercitata per specializzazione o altrimenti detta “esclusiva” nelle seguenti modalità:

• Vagante in zona Alpi (il cacciatore pratica l’esercizio venatorio in tale territorio vagante con o

senza l’ausilio del cane);

• Da appostamento fisso (cacciatore esercita la caccia alla piccola migratoria ed agli acquatici da

appostamento fisso di cui è titolare con richiami vivi);

• In tutte le forme praticate consentite dalla legge (il cacciatore sceglie una opzione che permette

di praticare l’attività venatoria vagante con o senza l’ausilio del cane, da appostamento

temporaneo e da appostamento fisso a colombaccio con o senza richiami vivi e da

appostamento agli acquatici senza richiami vivi.

392

Dalla scelta della forma di caccia specifica sono esentati i cacciatori che praticano l’attività venatoria con il falco o con l’arco, poiché tale esercizio si ritiene di basso impatto sulle popolazioni selvatiche.

Per quanto concerne la caccia da appostamento, gli appostamenti possono essere:

• Temporanei: si tratta di momentanee strutture destinate all'attesa della selvaggina, realizzate

utilizzando di norma capanni in tela o altro materiale artificiale o vegetale. Per la costruzione

degli appostamenti temporanei può essere utilizzata vegetazione spontanea, esclusivamente

arbustiva o erbacea, purché appartenente a specie non tutelate dalla normativa vigente ed è

vietato utilizzare materiale fresco proveniente da colture arboree sia agricole che forestali e da

piante destinate alla produzione agricola. Gli appostamenti temporanei devono essere rimossi a

cura dei fruitori al momento dell'abbandono e comunque al termine della giornata venatoria.

• Fissi: Costituiscono appostamento fisso di caccia tutti quei luoghi destinati alla caccia di attesa

caratterizzati da un'apposita preparazione del sito e dai necessari manufatti. Sono altresì

considerati appostamenti fissi le botti in cemento o legno.

Appostamenti temporanei

Appostamenti fissi

Figura 12-7. Esempi di appostamenti temporanei e fissi per la caccia

393

12.6.1.2. Numero dei permessi annuali di caccia e andamento nel tempo

A livello complessivo, analizzando i dati relativi ai cacciatori residenti in provincia di Venezia nel periodo 1993-2011 (Figura 12-8), si evidenzia un significativo calo dei cacciatori tra il 1993 e il 1997 (- 15%), seguito da un rallentamento tra il 1998 e il 2005 (- 6%) e da una nuova riduzione significativa nel periodo 2006-2011 (- 11%).

Confrontando il dato relativo al numero di cacciatori residenti nel territorio provinciale nel 1993 (7.453 cacciatori) e nel 2007 (5.510 cacciatori), al momento dell’approvazione del precedente Piano Faunistico Venatorio, si osserva una riduzione del 15%, mentre dal 2007 al 2011 è stata registrata una ulteriore riduzione del 9% (da 5.510 a 5.012). Complessivamente nel periodo di analisi (1993-2011) la riduzione dei cacciatori residenti in provincia di Venezia risulta pari al 34% (da 7.453 a 5.012) con una evidente tendenza negativa (Bozza Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Venezia, 2013-2018).

Figura 12-8. Andamento del numero di cacciatori residenti nella Provincia di Venezia nel periodo 1993-2011

Nel caso dei Comuni in esame, si riporta in Tabella 12-14 l’andamento dei cacciatori residenti nei singoli Comuni.

Tabella 12-14. Cacciatori residenti nei Comuni in esame della Provincia di Venezia

�1993/1994 1995/1996 2000/2001 2002/2003 2005/2006 2011/2012

Venezia 1377 1274 880 884 818 659

Cavallino Treporti − − 194 196 194 156

Jesolo 381 351 304 288 274 250

Eraclea 190 166 163 155 158 135

Caorle 191 181 153 147 135 132

Un altro elemento importante è il numero di cacciatori residenti in Province diverse da quella di Venezia, ma iscritti ad A.T.C. della provincia di Venezia.In Tabella 12-15 si riporta tale dato confrontando le stagioni venatorie 2002-2003, 2005-2006 e 2011-2012. Il numero di cacciatori residenti al di fuori della Provincia di Venezia per le tre stagioni considerate risulta compreso tra 1.291 e 1.407 unità. Analizzando la stagione venatoria 2011-2012 risulta che il 54% dei cacciatori proviene dalla Provincia di Padova, seguita da quelle di Vicenza e Treviso con rispettivamente il 19,5% e il 18,7% dei cacciatori(Bozza Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Venezia, 2013-2018).

Tabella 12-15. Cacciatori residenti in Province diverse da quella di Venezia iscritti ad almeno un A.T.C. della Provincia di Venezia nelle stagioni venatorie 2002-2003, 2005-2006 e 2011-2012.

2002/2003 2005/2006 2011/2012

394

2002/2003 2005/2006 2011/2012Padova 851 916 760

Vicenza 237 263 274

Treviso 173 265 263

Pordenone 3 18 24

Rovigo 8 12 20

Udine 1 8 12

Rimini 0 0 11

Ravenna 2 3 4

Varese 2 3 3

Verona 1 2 3

Livorno 0 1 3

Pesaro 2 2 2

Torino 1 1 2

Gorizia 0 1 2

Taranto 0 1 2

Bergamo 0 4 2

Latina 0 0 2

Perugia 0 0 2

Lucca 0 0 2

Cagliari 2 1 1

Siena 0 0 1

Cosenza 0 2 1

Como 0 0 1

Ancona 0 0 1

Ragusa 0 0 1

Firenze 0 0 1

Terni 0 0 1

Brescia 0 0 1

Milano 0 0 1

Belluno 0 1 1

Trento 0 0 1

Foggia 0 1 1

Bologna 0 0 1

Forlì 2 4 0

Trento 2 4 0

Bolzano 1 2 0

Caserta 1 0 0 Reggio Calabria 1 0 0

Roma 1 2 0

Benevento 0 1 0

Napoli 0 2 0

Ferrara 0 1 0

1291 1521 1407