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    rezza e conforto tendono a regredire. Ancheper i fanciulli e gli adolescenti, lospeda-lizzazione e lesperienza di malattia elospedalizzazione, assume il significato di osta-colo dellautonomia e dellespressione perso-nale, interferendo con i processi di costruzione

    di un solido sentimento di Identit personale.Al fine di favorire un buon adattamento allamalattia e allospedalizzazione importante chegli operatori sanitari stabiliscano una relazio-ne terapeutica centrata sullascolto del bambi-no e dei suoi familiari e, rispettosa dei bisognidi cura tipici dellinfanzia. In questottica, unas-sistenza coordinata tra gli operatori coinvolti,rappresenta una condizione da garantire comerisposta al bisogno di integrazione che il bam-bino sperimenta durante lospedalizzazione.

    Allo scopo di promuovere unassistenzaospedaliera a misura di bambino, in ma-niera uniforme ed omogenea, su tutto il territo-rio regionale, lAgenzia Regionale Sanitaria haadottato uno specifico programma, denomi-nato Ospedaliamo: i diritti dei bambini inmovimento che, attraverso la costituzione diuna rete di referenti (un dirigente medico e uninfermiere professionale) trasversale a tutte lepediatrie previste dal Riordino della reteOspedaliera in Puglia, sta attuando strategie

    diversificate per implementare i diritti deibambini in ospedale. Sono state previstesinergie con la rete nazionale degli ospedalipediatrici, con le Istituzioni scolastiche regio-nali, le societ scientifiche e le associazioni divolontariato accreditate, sono stati costituitigruppi di lavoro su problematiche assistenzialispecifiche per dare velocit ad una strategiaritenuta prioritaria per la politica sanitariapugliese.

    IntroduzioneIntroduzioneIntroduzioneIntroduzioneIntroduzione

    Quando si ha a che fare con un bambino,

    assai importante la collaborazione dello stes-so e dei suoi genitori, per questo necessarioun approccio assistenziale con un metodo di-sciplinare.

    Il processo di assistenza infermieristica

    strutturato in due momenti fondamentali: il pro-cesso diagnostico e la pianificazione. Il pro-cesso diagnostico ha la principale finalit diorientare linfermiere nella sistematizzazionedelle informazioni raccolte, nella formulazionedelladiagnosi infermieristicae nellidentificazione

    dei bisogni di assistenza infermieristica. La pia-nificazione orienta linfermiere nella scelta deimezzi necessari ad assicurare prestazioniinfermieristiche in un percorso che abbia comefinalit il recupero della risposta autonoma aipropri bisogni da parte della persona.

    Il processo diagnostico e la pianificazionesono costantemente sottoposti a procedure diverifica e di valutazione, che pertanto non rap-presentano singole o particolari fasi, ma sonoconcepite come una dimensione continua e tra-

    sver sa le de l proces so di as si st en zainfermieristica: lapplicazione del metodo nel-la prassi invita costantemente linfermiere allasua continua integrazionee, se necessario, allaripercorrenza di tali fasi secondo una logicache tipica dei percorsi reticolari e non lineari.

    Lottica quindi, con cui guardiamo alluo-mo bisognoso di assistenza diventa molto pivasta e completa se consideriamo il pazientepediatrico.

    Compito dellassistenza infermieristica

    pediatrica quello di osservare e valutare lacondizione del piccolo paziente riguardo al suostato di salute o malattia, alle sue forze e debo-lezze e ai suoi meccanismi di reazione e di inter-venire per favorire il conseguimento, il manteni-mento ed il miglioramento della salute.

    Questo approccio, relativamente nuovo nelnostro sistema sanitario, richiede la perfettaconoscenza delle condizioni assistenziali delpaziente, del supporto familiare, dei servizi di-sponibili.

    In virt di questi elementi, in questi anni lat-tenzione si concentrata sulla individuazionedi percorsi ad hoc per il paziente, nella messaa punto di modelli organizzativi pi consonialle mutate esigenze del cittadino, nella realiz-zazione di una pi completa documentazioneinfermieristicae nella individuazione di indica-tori che possono valutare lassistenzainfermieristica ed i suoi risultati.

    Motivazione del documento di indirizzoMotivazione del documento di indirizzoMotivazione del documento di indirizzoMotivazione del documento di indirizzoMotivazione del documento di indirizzo

    LAgenzia Regionale Sanitaria (A.Re.S.) condelibera n. 125 del 25 novembre 2004, in at-tuazione delle disposizioni di cui allart. 14 delD.L.vo 502/92 e successive modifiche e

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    integrazioni ha adottato un Programma Regio-nale di Umanizzazione delle PediatrieOspedaliere, nonch la Carta dei Diritti delBambino. Obiettivo del Programma Regiona-le quello di sostenere le buone pratiche non-ch lomogenea diffusione di unassistenza

    pediatrica rispettosa dei bisogni psicofisici pe-culiari dellinfanzia e delladolescenza. Per lapromozione di Ospedale a misura di Bambi-no, lAgenzia Regionale Sanitaria ha indivi-duato, tra le azioni strategiche prioritarie, lado-zione della cartella infermieristica pediatrica.

    La scelta di tale obiettivo stata guidatadalla considerazione di promuovere un pro-cesso di adeguamento dei sistemi di raccolta etrasmissione delle informazioni inerenti lassisten-za infermieristica pediatrica a standard struttu-

    rali adeguati alla specificit della domanda disalute e dei correlati bisogni assistenziali.LA.Re.S. con la collaborazione dei referenti

    infermieristici ha voluto verificare lo stato des-sere della cartella infermieristica pediatrica nellaRegione.

    I referenti sono stati convocati il giorno 16febbraio 2006, h.10.00, presso lAula PapadiadellOspedale Giovanni XXIII AziendaOspedaliera Policlinico, per avviare una inda-gine conoscitiva sui sistemi/modelli di docu-

    mentazione infermieristica pediatrica attraver-so un Questionario di rilevazione della docu-mentazione sanitaria infermieristica in uso nelle

    realt pediatriche in Puglia.I dati sintetici delle domande del questio-

    nario sono riportati graficamente in tabella 1,per una facile lettura con una discussione edapprofondimento degli stessi.

    Dalla indagine stato evidenziato comeladozione della Cartella infermieristicapediatrica nella Regione Puglia non ha an-

    cora riscosso una totale adesione e si presentaa macchia di leopardo. I dati rilevati dallin-dagine effettuata sono da considerarsi indub-biamente positivi, in riferimento alla partecipa-zione dei colleghi e agli obiettivi.

    Durante lincontro emerso che una delledifficolt maggiori nella adozione della car-tella infermieristica quella della formulazio-formulazio-formulazio-formulazio-formulazio-ne della diagnosi infermieristicane della diagnosi infermieristicane della diagnosi infermieristicane della diagnosi infermieristicane della diagnosi infermieristica e quindila conseguente identificazione degli obiettivi as-sistenziali; per cui, al termine dellincontro si

    costituito un gruppo di lavoro che provvederalla strutturazione di una Guida alla formula-zione della diagnosi infermieristica e sosterril processo di adozione della cartella.

    La cartella infermieristica non semplice-

    mente uno strumento cartaceo in quanto ciche la caratterizza non tanto la sua grafica ola sua composizione, ma lapplicazione deicontenuti mentali che hanno portato linfermie-re a ragionare sui fatti, a porsi un program-ma, a realizzarlo e a valutarlo.

    Oggi levoluzione dellassistenza, il ricono-scimento di una maggiore centralit della per-sona nel percorso di cura e laffermazione delnursing come disciplina autonoma fa s chesempre pi linfermiere sia consapevole delragionamento diagnostico che lo porta adidentificare i problemi della persona o a for-mulare le diagnosi infermieristiche, adipotizzarne un percorso di risoluzione e, quin-di, ad avvertire la necessit di uno strumentonuovo e pi completo.

    Storia del concetto di diagnosiStoria del concetto di diagnosiStoria del concetto di diagnosiStoria del concetto di diagnosiStoria del concetto di diagnosi

    Il contesto in cui si sviluppato lapprocciodiagnostico infermieristico quello americano;in tempi relativamente pi recenti il dibattito si allargato al contesto europeo e, da circa quin-dici-ventanni anche nel contesto italiano.

    Il termine diagnosi infermieristica statointrodotto da Virginia Fry in un articolo appar-so nel 1953 su una rivista specializzata, per

    descrivere un passaggio necessario allo svilup-po del piano di assistenza. Il concetto tardad affermarsi soprattutto perch si riteneva chela diagnosi fosse attivit peculiare della pro-fessione medica.

    Nei ventanni successivi i riferimenti alla dia-gnosi infermieristica comparsi nella letteraturaprofessionale sono stati sporadici (Carpenito,1996).

    Nel 1973, lANA (American NursesAssociation) adott, e quindi legittim, le com-

    ponenti del processo di assistenzainfermieristica, tra le quali compariva la dia-gnosi infermieristica, definendole in termini distandard della pratica professionale (Tab. 2).

    Gli standard previsti dall ANA consistono inotto specifiche attivit infermieristiche che descri-vono il processo di assistenza infer-mieristica. Tut-tavia, durante gli anni Settanta, per molti infer-mieri insegnanti il processo di assistenzainfermieristica era composto soltanto da quat-tro fasi; nello stesso periodo diversi infermieri

    descrivevano le diagnosi infermieristiche comeuna fase separata da quella dellaccertamentoe della pianificazione. Altri autori, infine, asso-ciavano alla fase dellaccertamento la raccoltadi informazioni, lanalisi e la diagnosi.

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    Legenda: * n.2 U.O. sono servizi (Pronto soccorso ed ambulatorio di oculistica), n.1 U.O. ha strutturato lacartella infermieristica pediatrica ma non stata ancora utilizzata

    Tab. 1 Dati sintetici Questionario di rilevazione della documentazione sanitaria infermieristica in uso nellerealt pediatriche in Puglia

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    1.1.1.1.1. La raccolta dati sullo stato di salutedel paziente/utente sistematica e continua.I dati devono essere accessibili, comunicabilie registrabili.

    2.2.2.2.2. La diagnosi infermieristica deve esse-re ricavata dai dati raccolti sullo stato di sa-

    lute del paziente/utente3.3.3.3.3. Il piano di assistenza infermieristica

    deve comprendere obiettivi che derivanodalla diagnosi infermieristica

    4.4.4.4.4. Il piano di assistenza infermieristicadeve comprendere le priorit e gli interventiinfermieristici per conseguire gli obiettivi de-rivanti dalla diagnosi infermieristica

    5.5.5.5.5. Lintervento infermieristico deve offrireal paziente/utente la possibilit di parteci-pare alla promozione, al mantenimento e

    al ripristino della salute6.6.6.6.6. Lintervento infermieristico aiuta il pa-

    ziente/utente a trarre il massimo beneficiodalle sue capacit di gestire la salute

    7.7.7.7.7. Il raggiungimento o il mancatoraggiungimento di un obiettivo determi-nato dal paziente/utente e dallinfermiere

    8.8.8.8.8. Il raggiungimento o il mantenimentodi un obiettivo porta a unulteriore raccoltadati e definizione delle priorit, allindividua-zione di nuovi obiettivi e alla revisione del

    piano di assistenza

    Tab . 2. Standards of nursing practice, ANA, 1973

    Nei primi anni Settanta un gruppo di infer-miere diede impulso a un lavoro di classifica-zione delle diagnosi infermieristiche; Gebbie eLavin erano alla testa del movimento e orga-nizzarono la Prima Conferenza Nazionale delgruppo sulla classificazione delle diagnosi

    infermieristiche, svoltasi a S.Louis nellottobre1973 (Yura, Walsh, 1992).A partire dal 1975, gran parte degli stati

    americani approntarono delle revisioni alle leg-gi sullesercizio professionale, per adattarle aicambiamenti occorsi nella pratica dellassisten-za infermieristica. Nel 1982 venne rivisto an-che il National Council State Board ofExamination; da allora gli esami di abilitazio-ne si basano su cinque fasi del processo diassistenza infermieristica. Lo studio delle com-ponenti del processo di assistenza infermieristica spesso sviluppato in modo frammentario, inquanto diversi istituti di formazione hanno rico-nosciuto fasi diverse del processo stesso. Alcu-ni infermieri hanno approfondito gli aspetti ri-

    levanti e i fattori importanti da considerare nel-laccertamento infermieristico; successivamen-te a queste riflessioni sono stati elaborati nu-merosi strumenti per valutare la situazione delcliente, della famiglia e della comunit. Laquantit di informazioni registrate disponibili

    ha cos conosciuto un aumento considerevole.A partire dai primi anni Ottanta le diagnosiinfermieristiche si sono evolute come fase se-parata del processo di assistenza infermieristica.

    Il Gruppo di lavoro sulla classificazione del-le diagnosi infermieristiche si ritrov di nuovonel 1975, nel 1982, nel 1984 e, pi di recen-te, nel 1990. Durante la seconda conferenzavennero approvati 37 titoli diagnostici. Ulte-riori diagnosi vennero aggiunte nelle conferen-ze successive.

    Nel 1982, il Gruppo per la classificazionedelle diagnosi infermieristiche si trasform nelNorth American Nursing DiagnosisNorth American Nursing DiagnosisNorth American Nursing DiagnosisNorth American Nursing DiagnosisNorth American Nursing DiagnosisAssociat ion (NANDA)Associat ion (NANDA)Associat ion (NANDA)Associat ion (NANDA)Associat ion (NANDA).

    La lista delle diagnosi infermieristiche ap-provate dalla NANDA descrive i fenomeni chegli infermieri trattano e propone un linguaggiocomune per aiutare la pratica infermieristica;secondo gli infermieri americani queste dia-gnosi distinguono lassistenza infermieristicadalla medicina e costituiscono il quadro entro

    il quale si svilupper, in futuro, la ricercainfermieristica.Nel 1987 lANA ha riconosciuto ufficialmen-

    te la NANDA come lorganizzazione deputataa controllare lo sviluppo di un sistema di clas-sificazione delle diagnosi infermieristiche; que-sto tempestivo e importante intervento dellANAha agevolato la creazione di un sistema di clas-sificazione uniforme per la professioneinfermieristica.

    Dal 1990 oltre 160 diagnosi infermieristiche

    appaiono nella lista approvata dalla NANDAe, a partire dal marzo dello stesso anno, las-sociazione ha iniziato la pubblicazione diNursing Diagnosis, la rivista ufficiale dellas-sociazione, con lo scopo di promuovere lo svi-luppo, il perfezionamento e lapplicazione del-le diagnosi infermieristiche e di offrire una tri-buna per il dibattito sulla tassonomia propo-sta (Carpenito, 1996).

    Dal 1980 le conferenze della NANDA sisono svolte ogni due anni e ulteriori revisioni

    vengono via via adottate relativamente allelen-co delle diagnosi approvate.Le diagnosi infermieristiche riconosciute dal-

    la NANDA sono, come gi detto, aumentatenel tempo; il processo alla base dellapprova-

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    zione di un titolo diagnostico, che allinizio erasemplicemente rappresentato dalla votazionea maggioranza dei partecipanti alle conferen-ze dellassociazione (convocati a invito), dal1982 aperto al mondo infermieristico in ge-nerale ed basato su linee guida di validazione

    che prevedono unanalisi sistematica dei nuovititoli diagnostici proposti. necessario sottolineare che il lavoro della

    NANDA ha stimolato la nascita di associazionieuropee nate con lintento di studiare unatassonomia europea delle diagnosiinfermieristiche, quali lAFED (Associazionefrancofona europea di diagnosi infermieristica),lENDA (Associazione europea per le diagnosiinfermieristiche, fondata nel 1993 aCopenaghen) e lACENDIO (Associazione eu-

    ropea per la diagnosi infermieristica, lattivite i risultati, fondata a Bruxelles nel 1995).

    La diagnosi infermieristica:La diagnosi infermieristica:La diagnosi infermieristica:La diagnosi infermieristica:La diagnosi infermieristica:scopi e definizioniscopi e definizioniscopi e definizioniscopi e definizioniscopi e definizioni

    La diagnosi infermieristica la secondafase del processo infermieristico; ma che cosavuol dire diagnosidiagnosidiagnosidiagnosidiagnosi?

    Dalla consultazione del dizionario emergo-no pi definizioni, tra cui:

    definizione di una malattia attraversolanamnesi, i segni e i sintomi, gli esami dilaboratorio e quelli strumentali

    esame critico dei sintomi per individuaremalattie

    valutazione di un fenomeno, dopo averconsiderato ogni aspetto

    analisi dello stato di funzionamento di unsistema con individuazione degli eventualiproblemiIn definitiva, la diagnosi laccuratola diagnosi laccuratola diagnosi laccuratola diagnosi laccuratola diagnosi laccurato

    studio critico di qualcosa allo scopo distudio critico di qualcosa allo scopo distudio critico di qualcosa allo scopo distudio critico di qualcosa allo scopo distudio critico di qualcosa allo scopo dideterminarne la naturadeterminarne la naturadeterminarne la naturadeterminarne la naturadeterminarne la natura.Dallanalisi della letteratura infermieristica

    emergono almeno quattro definizioni:1.1.1.1.1. Una funzione infermieristica indipendente;

    una valutazione delle risposte personali delcliente alle sue esperienze umane attraverso ilcicli dellesistenza, siano esse crisi di sviluppoo accidentali, malattie, avversit o altri stress(Bircher, 1975)

    2.2.2.2.2. Problemi di salute attuali o potenziali che

    gli infermieri, in virt delle loro preparazioneed esperienza, sono capaci di trattare ed abi-litati a farlo (Gordon, 1982)

    3.3.3.3.3. Un giudizio clinico riguardante una per-sona, una famiglia o una comunit al quali si

    giunge mediante un processo deliberato e si-stematico di raccolta ed analisi dei dati. Essocostituisce la base per la prescrizione di tratta-menti risolutivi di cui linfermiere responsabi-le (NANDA).

    4.4.4.4.4. Unaffermazione che descrive una rispo-

    sta umana di una persona o di un gruppo,che linfermiere abilitato a riconoscere e perla quale pu prescrivere interventi risolutivi chemirano a mantenere lo stato di salute o a ri-durre, eliminare o prevenire le alterazioni(Carpenito, 1988).

    Il modello assistenziale elaborato da LindaJ. Carpenito utilizza la tassonomia NANDA perla definizione delle diagnosi infermieristiche erappresenta uno sviluppo delle teorie di M.Gordon, che ha elaborato i modelli funzionali

    di salute e rientra tra gli autori di teorieinfermieristiche olistiche e sistemiche, in cui luo-mo viene percepito come sistema in costanteinterazione con altri sistemi, che esercitanounimportante influenza sulla sua salute.

    L utilizzo della tassonomia NANDA permettedi identificare e classificare uniformemente ifenomeni specifici che fanno parte dellattivitquotidiana in ambito infermieristico, facilitan-do un linguaggio analitico e sistematico uni-versale.

    Carpenito, nel suo modello assistenziale,identifica due aspetti infermieristici peculiari:- il primo la diagnosi infermieristica, che siriferisce allambito autonomo e decisionale delruolo dellinfermiere in quanto professionista;- il secondo il problema collaborativo(ocom-plicanza potenziale) in cui la figura infermieristicacollabora con altri professionisti della salute.

    Lutilizzo di una cartella infermieristica rea-lizzata riferendosi a tali elementi, permette inprimis una visione olistica e sistemica dellutente,

    che spesso nellattivit ospedaliera di ogni gior-no rischia di venir meno per lazione di fattoriorganizzativi problematici (lassenza di modellidi riferimento, i carichi di lavoro pesanti, ritmilavorativi rapidi, ecc.), minando fortemente lapresa in carico del paziente in favoredellerogazione di un tipo di assistenzainfermieristica minimale.

    Nel marzo del 1990, nel corso della nonaconferenza della North American NursingDiagnosis Association (NANDA), lassemblea

    generale ha approvato una definizione uffi-ciale della diagnosi infermieristica, partendodalla convinzione che essa costituisce la basesulla quale scegliere gli interventi infermieristicivolti a raggiungere dei risultati di cui linfer-

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    miere responsabile.La formulazione della diagnosi infermieristica

    il logico ampliamento della raccolta dati rela-tivi allaccertamento, attraverso:

    Analisi dei dati Interpretazione dei dati raccolti

    Individuazione del problema Formulazione degli obiettivi.Per diagnosi infermieristica, la NANDA in-

    tende un giudizio clinico sulle risposteun giudizio clinico sulle risposteun giudizio clinico sulle risposteun giudizio clinico sulle risposteun giudizio clinico sulle rispostedate dallindividuo, dalla famiglia o dal-date dallindividuo, dalla famiglia o dal-date dallindividuo, dalla famiglia o dal-date dallindividuo, dalla famiglia o dal-date dallindividuo, dalla famiglia o dal-

    la societ ai problemi di salute e ai pro-la societ ai problemi di salute e ai pro-la societ ai problemi di salute e ai pro-la societ ai problemi di salute e ai pro-la societ ai problemi di salute e ai pro-

    cessi vitali, reali o potenziali. La diagno-cessi vitali, reali o potenziali. La diagno-cessi vitali, reali o potenziali. La diagno-cessi vitali, reali o potenziali. La diagno-cessi vitali, reali o potenziali. La diagno-

    si inferm ierist ica forn isce le basi persi infermierist ica fornisce le basi persi inferm ierist ica forn isce le basi persi infermierist ica fornisce le basi persi infermierist ica fornisce le basi per

    effettuare una scelta degli interventi as-effettuare una scelta degli interventi as-effettuare una scelta degli interventi as-effettuare una scelta degli interventi as-effettuare una scelta degli interventi as-

    si stenzial i in fermierist ic i che porterannosistenzial i in fe rmierist ic i che porterannosi stenzial i in fermierist ic i che porterannosistenzial i in fe rmierist ic i che porterannosistenzial i infe rmierist ic i che porteranno

    al conseguimento degli obiettivi dei qualial conseguimento degli obiettivi dei qualial conseguimento degli obiettivi dei qualial conseguimento degli obiettivi dei qualial conseguimento degli obiettivi dei quali

    responsabile linfermiere. responsabile linfermiere. responsabile linfermiere. responsabile linfermiere. responsabile linfermiere.La strutturastrutturastrutturastrutturastruttura della diagnosi infer-diagnosi infer-diagnosi infer-diagnosi infer-diagnosi infer-mieristicamieristicamieristicamieristicamieristica si compone di elementi utili essen-zialmente per ladozione di un linguaggioinfermieristico condiviso.

    Per ogni diagnosi vengono identificate at-tualmente delle componenti fondamentali, chesono: il titolo, la definizione, le caratteristichedefinenti, i fattori correlati, i fattori di rischio.

    Gli elementi componenti sono: titolotitolotitolotitolotitolo: deve qualificare la tipologia del

    problema; definizionedefinizionedefinizionedefinizionedefinizione: ci permette di comprendere inmodo chiaro e preciso il significato della dia-gnosi, contribuendo cos a differenziarla daquelle che le assomigliano;

    caratteristiche definenticaratteristiche definenticaratteristiche definenticaratteristiche definenticaratteristiche definenti: si articolano inmaggiori (presenti nell80-100% dei casi) eminori (presenti nel 50-70% dei casi), sonolequivalente dei segni e dei sintomi sogget-tivi e oggettivi presenti in relazione a una de-terminata diagnosi;

    fattori correlatifattori correlatifattori correlatifattori correlatifattori correlati: sono i fattori eziologici chedeterminano una certa situazione, raggrup-pati in quattro categorie: fisiopatologici (biologici o psichici), situazionali (ambientali, sociali, personali), fasi maturative (legati allet), trattamenti (terapie, interventi).

    fattori di rischio: sono fattori ambientali edelementi che aumentano la vulnerabilit diuna persona nei confronti di un evento chepu danneggiare la salute.

    Nella tabella 3 si illustra schematicamenteil significato di ciascuna componente fonda-mentale e si esemplificano, attraverso la dia-gnosi infermieristica difficolt di adattamen-to, le diverse componenti.

    Universalit delle diagnosi infer-Universalit delle diagnosi infer-Universalit delle diagnosi infer-Universalit delle diagnosi infer-Universalit delle diagnosi infer-mieristiche e loro utilizzomieristiche e loro utilizzomieristiche e loro utilizzomieristiche e loro utilizzomieristiche e loro utilizzo

    Un importante documento dellAssociazio-ne Professionale The American NursesAsso-ciation Social Policy Statement, (1980) defini-

    sce linfermieristica come :la diagnosi e il trat-tamento delle risposte umane a problemi disalute reali o potenziali.

    Anche se da anni gli infermieri diagnosti-cano i problemi dei pazienti, il termine di dia-gnosi infermieristica relativamente recente.Nel passato limpegno diagnostico stato osta-colato dalla mancanza di un lessico specificoper i problemi infermieristici.

    Lutilizzo delle diagnosi infermieristiche pre-senta alcuni vantaggivantaggivantaggivantaggivantaggi (Bemareggi, Colleoni,

    Pe- di rispa rom, 1997, modificato): facilita la comunicazione tra gli infermieri at-traverso lutilizzo di un linguaggio comune;

    facilita la collaborazione; stimola lapprofondimento della conoscen-

    za del cliente; permette un incremento dello spazio di au-

    tonomia e di responsabilit professionale; facilita lacquisizione del metodo diagnosti-

    co da parte degli studenti; facilita la ricercainfermieristica.

    Gli svantaggi e i limiti risultanti dallutilizzo del-le diagnosi infermieristiche risultano invece es-sere: la complessit dellapproccio diagnostico; la possibile incongruenza/incompatibilit tramodello concettuale infermieristico e diagnosidellinfermieristiche;

    la modalit di validazione di tipo prevalente-mente induttivo;

    il riferimento a una tassonomia che ha avutoorigine in unaltra cultura, con riferimenti pro-

    fessionali e legislativi diversi; lesistenza di una pluralit di tassonomie che,se da un lato rappresentano una ricchezza,dallaltro rischiano di allontanare la prospet-tiva di un linguaggio disciplinare comune;

    il rischio di limitare la loro finalit alla collo-cazione del cliente in categorie.

    Modello bifocale: diagnosi infer-Modello bifocale: diagnosi infer-Modello bifocale: diagnosi infer-Modello bifocale: diagnosi infer-Modello bifocale: diagnosi infer-mieristiche e problemi collaborativimieristiche e problemi collaborativimieristiche e problemi collaborativimieristiche e problemi collaborativimieristiche e problemi collaborativi

    La discussione sulle diagnosi infermieristicheha sollevato il dibattito su quali siano gli am-biti di autonomia degli infermieri e su come sipossano definire quegli ambiti in cui i medesi-mi agiscono in collaborazione con altre figu-

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    Tab . 3. Componenti fondamentali delle diagnosi infermieristiche NANDA, loro descrizione ed esemplificazione.

    re, in particolare sanitarie, nello specifico me-diche. In tutto il mondo una parte dellesercizioprofessionale infermieristico connotato dal-leffettuazione di attivit che prevedono la pre-scrizione medica e dalla necessit di integrarelanalisi e la gestione dei problemi la cui ri-sposta chiama in campo competenze multi-di-sciplinari o, meglio, multiprofessionali.

    In Italia, da qualche anno, esistono delle

    pubblicazioni che parlano di problemi col-problemi col-problemi col-problemi col-problemi col-laborativilaborativilaborativilaborativilaborativi, cio di certe complicazioni chegli infermieri controllano per individuarne lacomparsa o una modificazione; gli infermierigestiscono i problemi collaborativi con inter-venti di prescrizione medica o infermieristica voltia ridurre al minimo le complicazioni di talieventi (Carpenito, 1996).

    Anche Bizier parla di problemi di assistenza

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    ma fase del processo assistenziale e conducenon solo ad unulteriore raccolta di dati, maanche ad una ridefinizione dei problemi delpaziente e alla pianificazione di nuovi inter-venti.

    La raccolta e la classificazione dei dati sono

    guidate dai concetti fondamentali della disci-plina infermieristica e sono finalizzate ad otte-nere informazioni relative al paziente, consi-derando i fattori fisici, psicologici, socioculturalied emotivi che possono influenzare il suo statodi salute.

    Laccertamento serve inoltre a indagare ilgrado di autonomia dellindividuo nelsoddisfacimento del bisogno, al fine di poteresprimere un giudizio infermieristico clinico epianificare cos azioni che siano di sostegno,

    guida, compensazione o sostituzione.La raccolta dei dati avviene durante ogniinterazione tra infermiere e paziente e tramitela consultazione delle altre fonti disponibili.

    I dati dellaccertamento devono essere rac-colti e ordinati in modo da prevenire lomis-sione di informazioni utili per la formulazionedella fase successiva del processo di nursing ecio la diagnosi.

    Per organizzare i dati si possono usare deimodelli di riferimento tra cui il modello del-

    laccertamento fisiologico sviluppato daGordon.Gordon propone che linfermiere ripartisca i

    dati raccolti in 11 diverse aree e poi le valuti perdeterminare se larea o il modello sia funziona-le o non funzionale per un particolare utente.

    La struttura dei modelli funzionali di Gordonha carattere olistico e si applica alla personain considerazione del fatto che le entit distintevanno ricollegate allunicit e complessit del-

    la persona.I modelli funzionali (fisiologici) spe-I modelli funzionali (fisiologici) spe-I modelli funzionali (fisiologici) spe-I modelli funzionali (fisiologici) spe-I modelli funzionali (fisiologici) spe-

    cificati da Gordon includonocificati da Gordon includonocificati da Gordon includonocificati da Gordon includonocificati da Gordon includono:

    percezione e gestione della salute nutrizione e metabolismo eliminazione attivit e esercizio fisico riposo e sonno cognitivo e percettivo

    sessualit e riproduzione ruolo e relazioni percezione e concetto di s adattamento e tolleranza allo stress valori e convinzioni

    PPPPPercezione e gestione della saluteercezione e gestione della saluteercezione e gestione della saluteercezione e gestione della saluteercezione e gestione della saluteSi focalizza sulla percezione e la conce-

    zione di salute che la persona ha di s; i para-metri dellaccertamento indagano sullo statodi salute del paziente e sui suoi comportamentisanitari abituali, come per esempio labitudi-

    ne al fumo, ladesione a pratiche di preven-zione riguardanti la salute mentale o fisica ealla volont di seguire le prescrizioni medichee infermieristiche. In base allindagine di que-sto modello potrebbero rendersi necessari op-portuni interventi infermieristici di educazionealla salute.

    La raccolta dati intende quindi verificare: lo stato di salute e di benessere percepito

    dalla persona; il comportamento generale nei confronti

    della salute (come gestisce la salute); stato di salute in rapporto alla formula-zione di piani per il futuro.

    Modello percezione/gestione della sa-Modello percezione/gestione della sa-Modello percezione/gestione della sa-Modello percezione/gestione della sa-Modello percezione/gestione della sa-lute: diagnosi infermieristichelute: diagnosi infermieristichelute: diagnosi infermieristichelute: diagnosi infermieristichelute: diagnosi infermieristiche

    Alterazioni nel mantenimento dello statodi salute

    Gestione inefficace del regime terapeutico Non conformit alla terapia

    Alterazione dei processi protettivi Alto rischio di infezioni Alto rischio di lesioni Alto rischio di trauma Alto rischio di avvelenamento Alto rischio di asfissia Comportamenti specifici volti al manteni-

    mento della salute

    Nutrizione e metabolismoNutrizione e metabolismoNutrizione e metabolismoNutrizione e metabolismoNutrizione e metabolismo

    Evidenzia le abitudini alimentari del pazien-te, valuta il consumo di cibo e di liquidi in rela-zione ai bisogni metabolici; i parametri del-laccertamento comprendono quindi le abitu-dini alimentari come cadenza, tipo e quantitdei pasti; laumento o la perdita di peso, lap-petito, le preferenze riguardo al cibo, luso omeno di integratori vitaminici o nutritivi.

    Infine sono compresi le condizioni dellapelle, delle mucose delle unghie, dei capellidei denti, la misurazione della temperatura

    corporea, del peso e dellaltezza.La raccolta dati intende quindi verificare: consumo di alimenti e bevande in rela-

    zione al fabbisogno metabolico; tipi, quantit e preferenze di alimenti e di

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    bevande; lesioni cutanee e capacit di cicatriz-

    zazione; indicatori dello strato nutrizionale (quali

    le condizioni dei capelli, cute e unghie).

    Modello nutrizione/metabolismo: dia-Modello nutrizione/metabolismo: dia-Modello nutrizione/metabolismo: dia-Modello nutrizione/metabolismo: dia-Modello nutrizione/metabolismo: dia-gnosi infermieristichegnosi infermieristichegnosi infermieristichegnosi infermieristichegnosi infermieristiche

    lterazioni della nutrizione: Alto rischio diassunzione di quantit superiori alfabbisogno dellorganismo

    Interruzione dellallattamento al seno Allattamento al seno inefficace Alimentazione inefficace del bambino Allattamento al seno efficace Alto rischio di aspirazione

    Deficit della deglutizione Alterazione della mucosa del cavo orale Alto rischio di carenza di liquidi Carenza di liquidi causata dal mancato

    funzionamento dei meccanismi regolatori Carenza di liquidi conseguente a perdita

    attiva dellorganismo Eccesso di liquidi Alto rischio di danneggiamento dellinte-

    grit cutanea Danneggiamento dellintegrit cutanea

    Alto rischio di alterazione della tempera-tura corporea Termoregolazione inefficace Ipertermia Ipotermia

    EliminazioneEliminazioneEliminazioneEliminazioneEliminazione

    Interessa la funzione escretoria di intestino,vescica e pelle; i parametri dellaccertamentoindagano le abitudini di eliminazione intesti-

    nale e urinaria (uso di lassativi, diuretici o so-stanze che controllano lescrezione) e le funzio-ni escretorie della pelle, come per esempio lec-cessiva traspirazione.

    La raccolta dati intende verificare:modelli di funzione escretoria;abitudini e mezzi che la persona adotta.

    Modello eliminazione: diagnosiModello eliminazione: diagnosiModello eliminazione: diagnosiModello eliminazione: diagnosiModello eliminazione: diagnosiinfermieristicheinfermieristicheinfermieristicheinfermieristicheinfermieristiche

    Stipsi Sensazione di stipsi Diarrea Incontinenza intestinale Alterazione del ciclo delleliminazione

    urinaria Incontinenza funzionale Incontinenza riflessa Incontinenza da sforzo Incontinenza impellente Incontinenza totale

    Ritenzione urinariaAt ti vi t ed eserciz io fi si coAt ti vi t ed eserciz io fi si coAt ti vi t ed eserciz io fi si coAt ti vi t ed eserciz io fi si coAt ti vit ed eserciz io fi si co

    Riguarda le abitudini del paziente circa at-

    tivit, svaghi e pratiche ricreative; i parametridellaccertamento esplorano la mobilit, le at-tivit abituali di lavoro (lavoro, fare la spesa,curare la casa, provvedere alligiene persona-le, ecc.), le attivit sportive e ricreative.

    Comprende il riconoscere i fattori che influ-iscono con il modello desiderato per quellapersona (deficit neuromuscolari, dispnea, an-gina, ecc.).

    La raccolta dati intende verificare: esercizio fisico, attivit fisiche, tempo li-

    bero; attivit di vita quotidiana; sport; fattori che interferiscono con lattivit fisica.

    Modello esercizio/attivit fisica: diagnosiModello esercizio/attivit fisica: diagnosiModello esercizio/attivit fisica: diagnosiModello esercizio/attivit fisica: diagnosiModello esercizio/attivit fisica: diagnosiinfermieristicheinfermieristicheinfermieristicheinfermieristicheinfermieristiche

    Alterazioni della crescita e dello sviluppo Affaticamento Carenza di autocura riguardo alligiene

    personale Carenza di attivit ricreative Alto rischio di intolleranza allattivit Intolleranza allattivit

    Deficit motorio Alto rischio di sindrome da disuso Disriflessia Clearance inefficace delle vie aeree Attivit respiratoria inefficace Alterazione dello scambio dei gas Incapacit di sostenere la respirazione

    spontanea Risposta non funzionale allo svezzamento

    dal respiratore artificiale Riduzione della gittata cardiaca

    Alto rischio di disfunzione neurovascolareperiferica Alterazione della perfusione dei tessuti:

    renale, cerebrale, cardiopolmonare,gastrointestinale, periferici

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    Riposo e sonnoRiposo e sonnoRiposo e sonnoRiposo e sonnoRiposo e sonno

    Descrive i modelli di riposo, sonno, rilassa-mento; i parametri dellaccertamento compren-dono la percezione che la persona ha dellaquantit e della qualit di sonno e di riposo e

    del suo livello di energia. Vi sono incluse poi leabitudini notturne e gli eventuali ausili utilizzatiper dormire, come farmaci.

    La raccolta dati intende verificare: modello di sonno, riposo e rilassamento; percezione della quantit e qualit del

    proprio riposo; aiuti e problemi relativi al sonno.

    Modello riposo/sonno: diagnosi infer-Modello riposo/sonno: diagnosi infer-Modello riposo/sonno: diagnosi infer-Modello riposo/sonno: diagnosi infer-Modello riposo/sonno: diagnosi infer-mieristichemieristichemieristichemieristichemieristiche

    Disturbi del sonno

    Cognitivo e percettivoCognitivo e percettivoCognitivo e percettivoCognitivo e percettivoCognitivo e percettivoAnalizza le funzioni cognitive come lorien-

    tamento, il linguaggio, la memoria, il ragio-namento, e le abilit sensoriali/percettive comeludito, le vista, lolfatto, il gusto e il tatto. I pa-rametri dellaccertamento sondano le funzionicognitive (perdita di memoria), la presenza del

    dolore e di altre sensazioni.La raccolta dati intende verificare: adeguatezza delle funzioni sensoriali; percezione e trattamento del dolore; capacit funzionali nellambito cognitivo.

    Modello cognizione/percezione: diagno-Modello cognizione/percezione: diagno-Modello cognizione/percezione: diagno-Modello cognizione/percezione: diagno-Modello cognizione/percezione: diagno-si infermieristichesi infermieristichesi infermieristichesi infermieristichesi infermieristiche

    Dolore Dolore cronico

    Alterazioni sensoriali percettive (visive, udi-tive, cinestesiche, gustative, tattili, olfattive) Negligenza monolaterale Alterazione dei processi cognitivi Carenza di conoscenze

    Sessualit e riproduzioneSessualit e riproduzioneSessualit e riproduzioneSessualit e riproduzioneSessualit e riproduzione

    Valuta lespressione sessuale del pazientein relazione al suo stadio di sviluppo, alla suasoddisfazione e al modello riproduttivo; i pa-

    rametri per laccertamento comprendono lapercezione da parte del paziente del proprioruolo e della propria salute sessuale, lo stadioriproduttivo della donna (pre-post menopau-sa), e in rapporto ad esso gli eventuali proble-

    mi percepiti.La raccolta dati intende verificare: soddisfazione o disturbi nel campo della

    sessualit; fase relativa alla riproduzione (pubert,

    menopausa, ecc.);

    modello riproduttivo (desiderio di averefigli, uso di contraccettivi, ecc.).

    Modello sessualit/riproduzione: dia-Modello sessualit/riproduzione: dia-Modello sessualit/riproduzione: dia-Modello sessualit/riproduzione: dia-Modello sessualit/riproduzione: dia-gnosi infermieristichegnosi infermieristichegnosi infermieristichegnosi infermieristichegnosi infermieristiche

    Disfunzione sessuale Alterazione dei modelli sessuali

    Ruolo e relazioniRuolo e relazioniRuolo e relazioniRuolo e relazioniRuolo e relazioni

    Descrive il modello degli impegni legati airuoli e il tipo di relazioni con gli altri. I parame-tri dellaccertamento indagano la percezioneche la persona ha dei propri ruoli e delle pro-prie responsabilit nella situazione di vita at-tuale. Sono comprese gratificazioni e proble-mi in famiglia, nelle relazioni sociali e nel la-voro con le responsabilit correlate a tali ruoli.

    La raccolta dati intende verificare: impegni di ruolo (famigliari, professio-

    nali, sociali);

    percezione delle proprie responsabilit.Modello ruolo/relazione: diagnosiModello ruolo/relazione: diagnosiModello ruolo/relazione: diagnosiModello ruolo/relazione: diagnosiModello ruolo/relazione: diagnosiinfermieristicheinfermieristicheinfermieristicheinfermieristicheinfermieristiche

    Alterazione della comunicazione verbale Isolamento sociale Difficolt di interazione sociale Alto rischio di violenza contro se stessi o

    gli altri Alto rischio di alterazione del rapporto

    genitori-figli Alterazione del rapporto genitori-figli

    PPPPPercezione e concetto di sercezione e concetto di sercezione e concetto di sercezione e concetto di sercezione e concetto di s

    Si focalizza sui sentimenti riferiti al valore dis e alla propria immagine corporea; i para-metri dellaccertamento indagano gli atteggia-menti della persona nei confronti di se stessa,la percezione che essa ha delle proprie capa-cit (cognitive, affettive, fisiche), della propria

    identit, del valore di se stessa e del suo gra-do di partecipazione emozionale in genere.La raccolta dati intende verificare: atteggiamenti verso se stessi; percezione delle proprie capacit;

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    immagine corporea, identit, modelloemozionale generale;

    modello di postura e di linguaggio.

    Modello percezione/concezione di s:Modello percezione/concezione di s:Modello percezione/concezione di s:Modello percezione/concezione di s:Modello percezione/concezione di s:diagnosi infermieristichediagnosi infermieristichediagnosi infermieristichediagnosi infermieristichediagnosi infermieristiche

    Paura Ansia Disperazione Impotenza Alterazione dellimmagine corporea Alterazione dellidentit personale Alterazione dellautostima Bassa stima di s cronica Bassa stima di s situazionale Alto rischio di autolesionismo

    Adat tamento e tolleranza al lo stressAdat tamento e to lleranza al lo stressAdat tamento e tolleranza al lo stressAdat tamento e to lleranza al lo stressAdattamento e tolleranza al lo stressSi concentra sui modelli di stress e di adat-

    tamento del paziente; i parametri si focalizzanosulle capacit di sostenere le sfide dellintegri-t del s, sulla percezione che la persona hadelle proprie capacit di controllare e gestirele situazioni, sul sostegno che riceve da altrerisorse (familiari o di altro tipo), e sulle mo-dalit per affrontare lo stress.

    La raccolta dati intende verificare:

    modo generale di affrontare le situazionie sua efficacia; capacit percepita di gestire le situazioni; capacit e risorse personali su cui poter

    sempre contare.

    Modello affronto/tolleranza allo stress:Modello affronto/tolleranza allo stress:Modello affronto/tolleranza allo stress:Modello affronto/tolleranza allo stress:Modello affronto/tolleranza allo stress:diagnosi infermieristichediagnosi infermieristichediagnosi infermieristichediagnosi infermieristichediagnosi infermieristiche

    Affronto difensivo Negazione inefficace

    Incapacit di adattamento Risposta post-traumatica

    VVVVValori e convinzionialori e convinzionialori e convinzionialori e convinzionialori e convinzioniAnalizza i valori e le credenze che guidano

    la persona nella vita: i parametri per laccerta-mento valutano le convinzioni, le aspettative egli eventuali conflitti correlati alla salute; inoltrecomprendono lorientamento del paziente nellaricerca di persone significative per il sostegno

    e la pratica religiosa.La raccolta dati intende verificare: valori, scopi, credenze che guidano le

    scelte;

    conflitti relativi allo stato di salute.

    Modello valori/convinzioni: diagnosiModello valori/convinzioni: diagnosiModello valori/convinzioni: diagnosiModello valori/convinzioni: diagnosiModello valori/convinzioni: diagnosiinfermieristicheinfermieristicheinfermieristicheinfermieristicheinfermieristiche

    Afflizione spirituale (Afflizione dello spiri-

    to umano)Diagnosi infermieristiche: esempiDiagnosi infermieristiche: esempiDiagnosi infermieristiche: esempiDiagnosi infermieristiche: esempiDiagnosi infermieristiche: esempi

    Assistenza infermieristica al bambino conpatologie dellapparato respiratorio

    Liberazione inefficace delle vie aeree Modello di respirazione inefficace Alterazione degli scambi gassosi Rischio elevato di deficit di volume dei

    liquidi e conseguente squilibrio elettrolitico

    Disturbo del modello di sonnoNutrizione alterata (inferiore delfabbisogno)

    Rischio di intolleranza allattivit Ricerca di comportamenti che promuo-

    vono lo stato di salute cio prevenzionedegli attacchi di asma ed infezioni secon-dari dellapparato respiratorio

    Alterazione dei processi familiari Alterazione della temperatura corporea Ansia/paura per il bambino e dei genitori

    Affaticamento Mancanza di conoscenze/informazione

    Assistenza infermieristica al bambino conAssistenza infermierist ica al bambino conAssistenza infermieristica al bambino conAssistenza infermierist ica al bambino conAssistenza infermierist ica al bambino conepiglottiteepiglottiteepiglottiteepiglottiteepiglottite

    Liberazione inefficace delle vie aeree Compromissione della deglutizione Modello di respirazione inefficace Rischio elevato di deficit di volume dei

    liquidi e conseguente squilibrio

    elettrolitico Alterazione della temperatura corporea Ansia Rischio elevato di soffocamento Deficit di conoscenze

    Assistenza infermieristica al bambino conAssistenza infermierist ica al bambino conAssistenza infermieristica al bambino conAssistenza infermierist ica al bambino conAssistenza infermierist ica al bambino conlaringotracheobronchitelaringotracheobronchitelaringotracheobronchitelaringotracheobronchitelaringotracheobronchite

    Liberazione inefficace delle vie aeree Modello di respirazione inefficace

    Rischio elevato di deficit di volume deiliquidi Disturbo del modello di sonno Ansia Affaticamento

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    Deficit di conoscenza

    Assistenza infermieristica al bambino conAssistenza infermierist ica al bambino conAssistenza infermieristica al bambino conAssistenza infermierist ica al bambino conAssistenza infermieristica al bambino coninfezione urinaria (ivu)infezione urinaria (ivu)infezione urinaria (ivu)infezione urinaria (ivu)infezione urinaria (ivu)

    Alterazione della temperatura corporea

    Rischio elevato di deficit di volume deiliquidi e conseguente squilibrio elet-trolitico

    Deficit di conoscenze

    Assistenza infermieristica al bambino conAssistenza infermierist ica al bambino conAssistenza infermieristica al bambino conAssistenza infermierist ica al bambino conAssistenza infermieristica al bambino condiarreadiarreadiarreadiarreadiarrea

    Diarrea Nutrizione alterata (inferiore al fabbiso-

    gno)

    Rischio elevato di deficit di volume deiliquidi e conseguente squilibrioelettrolitico

    Alterazione della temperatura corporea Compromissione dellintegrit cutanea Alterazione del comfort Dolore

    Assistenza infermieristica al bambino conAssistenza infermierist ica al bambino conAssistenza infermieristica al bambino conAssistenza infermierist ica al bambino conAssistenza infermieristica al bambino connausea e vomitonausea e vomitonausea e vomitonausea e vomitonausea e vomito

    Rischio elevato di deficit di volume deiliquidi e conseguente squilibrioelettrolitico

    Nutrizione alterata (inferiore al fabbiso-gno)

    Rischio elevato di alterazione della mu-cosa del cavo orale

    Assistenza infermieristica al bambino conAssistenza infermierist ica al bambino conAssistenza infermieristica al bambino conAssistenza infermierist ica al bambino conAssistenza infermieristica al bambino condisidratazionedisidratazionedisidratazionedisidratazionedisidratazione

    Rischio elevato di deficit di volume deiliquidi e conseguente squilibrio elettro-litico

    Rischio elevato di alterazione della mu-cosa del cavo orale

    Assistenza infermieristica al bambino conAssistenza infermierist ica al bambino conAssistenza infermieristica al bambino conAssistenza infermierist ica al bambino conAssistenza infermieristica al bambino conproblemi di alimentazioneproblemi di alimentazioneproblemi di alimentazioneproblemi di alimentazioneproblemi di alimentazione

    Nutrizione alterata (inferiore al fabbiso-gno), correalata ad aumentato fabbiso-

    gno calorico; non assunzione/assorbi-mento di sufficienti calorie; diminuito de-siderio di mangiare, secondario a(specificare).

    Nutrizione alterata (superiore al fabbiso-

    gno), correlata ad alterazione del mo-dello di saziet; diminuizione delfabbisogno metabolico, secondario a (specificare).

    Assistenza infermierist ica al bambino conAssistenza infermieristica al bambino conAssistenza infermierist ica al bambino conAssistenza infermieristica al bambino conAssistenza infermieristica al bambino con

    alterazioni della temperatura corporeaalterazioni della temperatura corporeaalterazioni della temperatura corporeaalterazioni della temperatura corporeaalterazioni della temperatura corporea Rischio di alterazione della temperatura

    corporea (ipotermia, ipertermia, termo-regolazione inefficace), correlato a:

    Compromissione della termoregolazione,

    seconda ria a presenza di fa ttor i

    fisiopatologici (specificare);

    Trattamenti freddi: applicazioni fredde, in-

    fusione di soluzioni parenterali o enterali

    fredde;

    Fattori ambientali, comportamentali o co-stituzionali: esposizione al freddo, calo-

    re, eccessiva o ridotta umidit, abbiglia-

    mento inappropriato, sottopeso/

    soprappeso, disidratazione/malnutrizio-

    ne, fluttuazione della temperatura ambien-

    tale, uso di oggetti freddi o bagnati (abiti,

    culla, etc.), superficie corporea bagnata;

    Inefficacia della termoregolazione in rela-

    zione allet;

    Limitata regolazione metabolica

    compensatoria in relazione allet. Rischio di deficit del volume di liquidi,correlato a febbre.

    Ansia dei genitori, correlata a deficit diconoscenze circa leziologia delliperter-mia e la gestione del bambino febbrile.

    Assistenza infermierist ica al bambino conAssistenza infermieristica al bambino conAssistenza infermierist ica al bambino conAssistenza infermieristica al bambino conAssistenza infermieristica al bambino condoloredoloredoloredoloredolore

    Dolore acuto/dolore cronico, correlato a:

    Trauma tessutale e spasmi muscolaririflessi secondari a disturbi muscolo-

    scheletrici (fratture, contratture, altera-

    zioni del midollo spinale, infiammazio-

    ni tendinee e articolari, intervento chi-

    rurgico, incidente, ustioni), disturbi

    viscerali (intestinali, pancreatici),

    neoplasie, infiammazioni;

    Procedure invasive diagnostico tera-

    peutiche.

    Ansia dei genitori, correlata a deficit di

    conoscenze circa la causa dl dolor, sof-ferenza del figlio, effetti collaterali al trat-tamento algido, modalit di misurazio-ne del dolore.

    Alterazioni del comfort, correlata agli ef-

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    fetti collaterali dei farmaci che si manife-sta con nausea e vomito.

    Assistenza infermierist ica al bambino conAssistenza infermierist ica al bambino conAssistenza infermierist ica al bambino conAssistenza infermierist ica al bambino conAssistenza infermierist ica al bambino conpatologia traumatica da partopatologia traumatica da partopatologia traumatica da partopatologia traumatica da partopatologia traumatica da parto

    Dolore acuto, correlato al trauma da parto(frattura, ematoma, lesioni al capo, tu-mefazioni).

    Assi sten za inf ermierist ica al neona toAss iste nza infer mieristica al neona toAssi sten za inf ermierist ica al neona toAss iste nza infer mieristica al neona toAss isten za inf ermieristica al neona todopo il partodopo il partodopo il partodopo il partodopo il parto

    Rischio di lesione (soffocamento, aspira-zione).

    Rischio di infezione. Rischio di ipotermia.

    Rischio di deficit del volume dei liquidi. Rischio di alterato attaccamento madrebambino.

    Assi st enz a inf ermieristica al bambinoAss isten za infermier isti ca al bambinoAssi st enz a inf ermieristica al bambinoAss isten za infermier isti ca al bambinoAss isten za infer mieristica al bambinoportatore di anomalie cromosomicheportatore di anomalie cromosomicheportatore di anomalie cromosomicheportatore di anomalie cromosomicheportatore di anomalie cromosomiche

    Alterazione dei processi familiari, correlataallesigenza di adattarsi alla situazione.

    Rischio di isolamento sociale, (del bam-bino/della famiglia) correlato a disabilit

    o a particolari esigenze familiari. Rischio di alterazione del ruolo gemito-riale, correlato ad abuso, repulsione,iperprotezione secondari ad inadegua-tezza delle risorse o dei meccanismi dicoping.

    Deficit nella cura di s, correlato a limita-zioni imposte dalla disabilit o dai rico-veri in ospedale.

    Rischio di alterazione dellaccrescimentoe dello sviluppo, correlato a compromes-

    sa capacit di svolgere i compiti legatialla fase di maturazione. Tensione nel ruolo di assistente, correlata a

    molteplici e continui bisogni assistenziali se-condari a restrizioni imposte dalla malat-tia, dalla disabilit o dai trattamenti.

    Assistenza infermierist ica al bambino sot-Assistenza infermier istica al bambino sot-Assistenza infermierist ica al bambino sot-Assistenza infermier istica al bambino sot-Assistenza infermieristica al bambino sot-toposto a fototerapiatoposto a fototerapiatoposto a fototerapiatoposto a fototerapiatoposto a fototerapia

    Rischio di compromissione dellintegrit

    del tessuto corneale, correlato a esposi-zione alla luce per fototerapia e a ne-cessit di tenere continuamente unbendaggio oculare.

    Rischio di compromissione dellintegrit

    cutanea, correlato a diarrea, escrezioneurinaria di bilirubina ed esposizione allaluce per fototerapia.

    Assistenza infermierist ica al bambino fi-Assistenza infermierist ica al bambino fi -Assistenza infermierist ica al bambino fi-Assistenza infermierist ica al bambino fi -Assistenza in fermierist ica al bambino fi-glio di madre tossicodipendente sin-glio di madre tossicodipendente sin-glio di madre tossicodipendente sin-glio di madre tossicodipendente sin-glio di madre tossicodipendente sin-

    drome di astinenzadrome di astinenzadrome di astinenzadrome di astinenzadrome di astinenza Rischio di compromissione dellintegrit

    cutanea, correlato a sudorazione profu-sa e rigidit marcata.

    Diarrea, correlata ad aumento dellaperistalsi secondaria a iperirritabilit.

    Disturbo del modello dl sonno, correlatoa iperirratabilit.

    Rischio di lesione, correlato al succhiarsi ipugni in modo frenetico; a tremori o mo-

    vimenti tonico-clonici incontrollati. Alterazioni sensoriali percettive, correlatea ipersensibilit agli stimoli ambientali.

    Modello inefficace di alimentazione delbambino, correlato a letargia.

    As si st enza inf er mieristi ca al neona toAss iste nza infe rmier ist ica al neonatoAs si st enza inf er mieristi ca al neona toAss iste nza infe rmier ist ica al neonatoAss isten za infermier ist ica al neona topreterminepreterminepreterminepreterminepretermine

    Comportamento disorganizzato del bam-bino, correlato a immaturit del sistema

    nervoso centrale e stimolazione eccessi-va. Rischio di aspirazione, correlato a immo-

    bilit e aumento delle secrezioni. Rischio di infezione, correlato a vulnera-

    bilit del bambino, mancanza di una nor-male flora commensale, pericoli am-bientali e ferita aperta (cordone ombeli-cale) e accessi vascolari.

    Rischio di compromissione dellintegri-t cutanea, correlata a suscettibilit alle

    infezioni nosocomiali, secondaria amancanza di una normale f loracutanea.

    Termoregolazione inefficace, correlata apassaggio del neonato allambienteextrauterino.

    Modello inefficace di alimentazione delbambino correlato a debolezza secon-daria a immaturit.

    Alterazione dei processi familiari, correlataagli effetti di una ospedalizzazione pro-

    lungata sulla famiglia. Ansia (dei genitori), correlata a prognosiimprevedibile.

    Rischio di alterazione del ruologenitoriale, correlato a legame inade-

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    Progetto Sanit N 13 - 2006 - Aprile Maggio Giugno

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    guato secondario a separazione delbambino dalla madre o incapacit diquesta di accettare un bambino concompromissioni.

    As si st enz a inf ermieristica al neona toAss isten za infermier ist ica al neona toAs si st enz a inf ermieristica al neona toAss isten za infermier ist ica al neona toAs si st enz a inf er mieristi ca al neona to

    post-terminepost-terminepost-terminepost-terminepost-termine Rischio di compromissione dellintegrit

    cutanea, correlato ad assenza di verniceprotettiva e prolungata esposizione al li-quido amniotico (neonato grande per etgestazionale).

    Modello inefficace di alimentazione delbambino, correlato a letargia.

    As si st enz a infer mi er isti ca al bambinoAssi sten za infe rmierist ica al bambinoAs si st enz a infer mi er isti ca al bambinoAssi sten za infe rmierist ica al bambinoAs si st enz a infermier ist ica al bambino

    ospedalizzatoospedalizzatoospedalizzatoospedalizzatoospedalizzato

    Deficit di attivit diversive correlata a:Deficit di attivit diversive correlata a:Deficit di attivit diversive correlata a:Deficit di attivit diversive correlata a:Deficit di attivit diversive correlata a: Difficolt di accedere o partecipare alle

    attivit consuete, secondaria a dolore, iso-lamento, immobilit, diminuita percezio-ne sensoriale (uditiva o visiva)

    Assenza di coetanei o amici Monotonia dellambiente Ricovero in ospedale per lunghi periodi Mancanza di motivazione, secondaria a

    incertezze per il futuro

    Mancanza di stimolazione appropriata.Disturbo del concetto di s,Disturbo del concetto di s,Disturbo del concetto di s,Disturbo del concetto di s,Disturbo del concetto di s,correlato a:correlato a:correlato a:correlato a:correlato a:

    Variazioni dellaspetto, stile di vita, secon-dario a malattia cronica, perdita dellinte-grit fisica, perdita di una o pi funzioni,dolore

    Mancanza di stimoli e di vicinanza emoti-va (autostima cronicamente scarsa)

    Supporto genitoriale scarso Perdita del gruppo dei pari, secondario a

    isolamento Perdita di indipendenza e di autonomia,secondari a malattia cronica, invalidit

    Compromissione delladattamento,Compromissione delladattamento,Compromissione delladattamento,Compromissione delladattamento,Compromissione delladattamento,correlato a ricovero ospedaliero ecorrelato a ricovero ospedaliero ecorrelato a ricovero ospedaliero ecorrelato a ricovero ospedaliero ecorrelato a ricovero ospedaliero emodificazioni dello stile di vita emodificazioni dello stile di vita emodificazioni dello stile di vita emodificazioni dello stile di vita emodificazioni dello stile di vita edella routine, allintroduzione didella routine, allintroduzione didella routine, allintroduzione didella routine, allintroduzione didella routine, allintroduzione dinuove regole e convivenza con per-nuove regole e convivenza con per-nuove regole e convivenza con per-nuove regole e convivenza con per-nuove regole e convivenza con per-sone sconosciute.sone sconosciute.sone sconosciute.sone sconosciute.sone sconosciute.

    Coping inefficace (del bambino),Coping inefficace (del bambino),Coping inefficace (del bambino),Coping inefficace (del bambino),Coping inefficace (del bambino),correlato a:correlato a:correlato a:correlato a:correlato a:

    Alterazione dellintegrit corporea, secon-daria a perdita di una parte del corpo, aeffetti collaterali, malattia cronica

    Alterazioni emotive e del carattere, secon-darie a reazioni organiche, neoplasia (ce-rebrale), terapia steroidea, ritardo mentale

    Rottura di legami affettivi, secondaria a lun-

    go ricovero e separazione dalla famiglia Sistema di supporto insufficiente. Ansia, correlata a: Minaccia reale o percepita dellintegrit fi-sica, secondaria a malattia

    Minaccia reale o presunta dellimmaginedi s, e allidentit

    Cambiamento ambientale ospedaliz-zazione e conseguente separazione dallefigure di riferimento

    Ansia dei genitori. PPPPPaura, correlata a:aura, correlata a:aura, correlata a:aura, correlata a:aura, correlata a: Conseguenza della perdita di una parte del

    corpo, di una funzione organica, di unamalattia invalidante, terminale

    Perdita di controllo e imprevedibilit dei ri-sultati secondarie a: ricovero, interventochirurgico/trapianto e suo esito, procedu-re invasive

    Separazione dai genitori e/o coetanei. Processi familiari alterati, correlati a:Processi familiari alterati, correlati a:Processi familiari alterati, correlati a:Processi familiari alterati, correlati a:Processi familiari alterati, correlati a: Impatto con la malattia del figlio Modificazioni delle capacit funzionali del

    figlio malato Grave alterazione della routine familiaresecondaria ai trattamenti assistenziali peril figlio che richiedono tempo (dialisidomiciliare, ripetuti controlli settimanali perfollow-up)

    Modificazioni fisiche provocate dal tratta-mento terapeutico del figlio malato

    Modificazioni emozionali di tutta la fami-glia provocate dal trattamento terapeuticodel figlio malato

    Onere finanziario per il trattamentoterapeutico/assistenziale del figlio malato

    Ricovero in ospedale dl figlio e continuaassistenza

    Disagio economico.TTTTTensione nel ruolo di assistente,ensione nel ruolo di assistente,ensione nel ruolo di assistente,ensione nel ruolo di assistente,ensione nel ruolo di assistente, corcorcorcorcor-----

    relata a:relata a:relata a:relata a:relata a: Esigenze di unassistenza continua e com-

    plessa del figlio Problemi personali dellassistente e/o di-sfunzioni familiari

    Aspettative non realistiche nei confronti del-lassistente da parte degli altri membri del-la famiglia

    Durata dellassistenza richiesta, pause diriposo insufficienti, carenza di svago,indisponibilit di una sostituzione.

    Lutto anticipatorio del genitore, cor-Lutto anticipatorio del genitore, cor-Lutto anticipatorio del genitore, cor-Lutto anticipatorio del genitore, cor-Lutto anticipatorio del genitore, cor-relato a perdita percepita, associatarelato a perdita percepita, associatarelato a perdita percepita, associatarelato a perdita percepita, associatarelato a perdita percepita, associataa diagnosi di malattia a prognosia diagnosi di malattia a prognosia diagnosi di malattia a prognosia diagnosi di malattia a prognosia diagnosi di malattia a prognosiinfausta, debilitante, correlata ainfausta, debilitante, correlata ainfausta, debilitante, correlata ainfausta, debilitante, correlata ainfausta, debilitante, correlata amalattia cronico-degenerativa delmalattia cronico-degenerativa delmalattia cronico-degenerativa delmalattia cronico-degenerativa delmalattia cronico-degenerativa del

    f igl io.f igl io.f igl io.f igl io.f igl io. Lutto patologico, correlato agli effetLutto patologico, correlato agli effetLutto patologico, correlato agli effetLutto patologico, correlato agli effetLutto patologico, correlato agli effet-----

    ti negativi e alla perdita reale, se-ti negativi e alla perdita reale, se-ti negativi e alla perdita reale, se-ti negativi e alla perdita reale, se-ti negativi e alla perdita reale, se-condario alla morte del bambino.condario alla morte del bambino.condario alla morte del bambino.condario alla morte del bambino.condario alla morte del bambino.

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    Legenda: Cartella infermieristica pediatrica sezione relativa alladattamento al contesto del ricovero

    Gruppo di lavoro progettoGruppo di lavoro progettoGruppo di lavoro progettoGruppo di lavoro progettoGruppo di lavoro progettoLa cartella infermieristica pediatrica nella Regione PugliaLa cartella infermieristica pediatrica nella Regione PugliaLa cartella infermieristica pediatrica nella Regione PugliaLa cartella infermieristica pediatrica nella Regione PugliaLa cartella infermieristica pediatrica nella Regione Puglia

    Coordinamento scientifico organizzativoAmbrogio AquilinoAmbrogio AquilinoAmbrogio AquilinoAmbrogio AquilinoAmbrogio Aquilino - A.Re.S- PUGLIA - Area Qualit Accreditamento e FormazioneMaria Grazia FMaria Grazia FMaria Grazia FMaria Grazia FMaria Grazia Foschino Barbarooschino Barbarooschino Barbarooschino Barbarooschino Barbaro - SIPSOT - Servizio di Psicologia Ospedaliera - Osp. Giovanni XXIIICarmela MarsegliaCarmela MarsegliaCarmela MarsegliaCarmela MarsegliaCarmela Marseglia - Ufficio Qualit Accreditamento - Azenda Policlinico BariFFFFFrancesca Avoliorancesca Avoliorancesca Avoliorancesca Avoliorancesca Avolio - A.Re.S Puglia - Area Qualit Accreditamento e Formazione

    Gruppo di esperti infermieri professionaliVincenza RVincenza RVincenza RVincenza RVincenza Rafaschieriafaschieriafaschieriafaschieriafaschieri - Direzione Sanitaria - Azienda Policlinico BariAntonia CancelliereAntonia CancelliereAntonia CancelliereAntonia CancelliereAntonia Cancelliere Direzione Sanitaria - FG3 LuceraEmanuella GazzilloEmanuella GazzilloEmanuella GazzilloEmanuella GazzilloEmanuella Gazzillo - U.O. Cardiologa - Giovanni XXIII Bari

    Antonella Regina La BiancaAntonella Regina La BiancaAntonella Regina La BiancaAntonella Regina La BiancaAntonella Regina La Bianca - Direzione Medica - Giovanni XXIII BariPPPPPatrizia Morettiatrizia Morettiatrizia Morettiatrizia Morettiatrizia Moretti Direzione Sanitaria - BA4 San PaoloLLLLLuigi Sparapanouigi Sparapanouigi Sparapanouigi Sparapanouigi Sparapano - U.O. Ortopedia - Giovanni XXIII BariMargherita ZattonMargherita ZattonMargherita ZattonMargherita ZattonMargherita Zatton - U.O. Malattie Metaboliche - Giovanni XXIII Bari

    Gruppo di esperti psicologiRossella LippolisRossella LippolisRossella LippolisRossella LippolisRossella Lippolis - Servizio di Psicologia Ospedaliera- Ospedale Giovanni XXIIIGiovanna MiagolaGiovanna MiagolaGiovanna MiagolaGiovanna MiagolaGiovanna Miagola - Servizio di Psicologia Ospedaliera- Ospedale Giovanni XXIIIRRRRRosa Tosa Tosa Tosa Tosa Tedoneedoneedoneedoneedone - Servizio di Psicologia Ospedaliera- Ospedale Giovanni XXIII

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    Eventuali stress familiari/personaliEventuali stress familiari/personaliEventuali stress familiari/personaliEventuali stress familiari/personaliEventuali stress familiari/personali

    Per stress familiari e personali si segnalano le seguenti situazione:- Maltrattamento fisico- Abuso sessuale- Maltrattamento emotivo- Adozione- Nascita di un fratello- Affidamento familiare- Ospedalizzazione- Perdita di un genitore- Perdita di un altro adulto significativo- Malattia fisica- Trasferimento- Malattia fisica del genitore- Malattia psichiatrica del genitore

    - Povert- Inserimento allasilo nido o alla scuola materna- Separazione dal genitore per motivi di lavoro o per altri motivi- Una persona cara subisce un trauma- Ambiente circostante violento

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