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Testi a cura di: dott. Mattia Donadel; dott. Eliana Caramelli; ing. Cristian Carraretto; ing. Alessandro De Pol; arch. Alessandra Vivona; ing. Valentina Zanfini; ing. Daniele Bandoni; ing. Francesco Grazzi; ing. Marco Bianchi; dott. Francesca Sandonà. Comune di Bologna Settore Ambiente e Verde Urbano Progetto grafico, illustrazioni e impaginazione di: Gabriele Soave. DICEMBRE 2007 www.echoaction.it GUIDA ECHO ACTION:GUIDA ECHO ACTION 19/12/2007 13.07 Pagina 1

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Testi a cura di:dott. Mattia Donadel; dott. Eliana Caramelli;ing. Cristian Carraretto; ing. Alessandro De Pol;arch. Alessandra Vivona; ing. Valentina Zanfini;ing. Daniele Bandoni; ing. Francesco Grazzi;ing. Marco Bianchi; dott. Francesca Sandonà.

Comune di BolognaSettore Ambiente e

Verde Urbano

Progetto grafico,illustrazioni e impaginazione di:Gabriele Soave.

DICEMBRE 2007 www.echoaction.it

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Disclaimer:La sola responsabilità del contenuto di questa pubblicazione è degli autori. Non rappre-senta l’opinione della Comunità Europea. Gli autori e la Commissione Europea non sonoresponsabili per l’uso che può essere fatto delle informazioni qui contenute.

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1PREMESSA

PREMESSA

I l progetto ECHO ACTION ha lo scopo di sensibilizzare e coinvolgere, su scala europea, duemilafamiglie, in un processo attivo di trasformazione delle proprie abitudini e dei profili di consumo,

attraverso la presa di coscienza degli impatti che ciascuno crea sul clima e sull’ambiente.

Si intende quindi sperimentare un modello di partecipazione attiva e volontaria dei cittadini e deisoggetti economici locali nella realizzazione di piani energetici comunali, per la riduzione del con-sumo di energia primaria, l’incremento delle energie rinnovabili ed in generale una migliore ge-stione delle fonti energetiche.

Il progetto si svolge su un doppio binario: da una parte si rivolge ai cittadini e alla famiglie, ovverogli utenti finali, per stimolare la “domanda”; dall’altra ai soggetti economici produttori, distributori efornitori di tecnologie e servizi energetici, nonché agli istituti finanziari, che possano rispondere alleesigenze di efficienza e di utilizzo di fonti rinnovabili nonché di investimento economico.

Ciò che si propone ai cittadini, nello specifico, è un percorso formativo e informativo sui comporta-menti individuali e collettivi, sulle soluzioni alternative, sulle tecnologie reperibili sul mercato localee sugli interventi per il risparmio energetico e l’autoproduzione di energia.Tali soluzioni riguarde-ranno gli usi di energia in ambito domestico (energia sia termica che elettrica) e nel settore dellamobilità privata.

COME FUNZIONA?

Le famiglie saranno suddivise in gruppi locali, secondo modalità scelte dalle singole città partner(gruppi di vicinato in tutta la città, singoli condomini, singoli quartieri, colleghi di lavoro, ecc.) a

seconda della propria realtà locale e della dimensione di coinvolgimento che si intende raggiun-gere.Resta fondamentale un ruolo di facilitazione e di accompagnamento lungo un percorso che vieneeffettuato in 7 mesi secondo gradi di impegno diversi.Il progetto prevede tre livelli di azioni:

► un primo livello riguarderà una revisione critica dei comportamenti ed un riorientamento deiconsumi;

► un secondo livello si concentrerà sull’attuazione di soluzioni a basso costo facilmente applica-bili;

► un terzo livello si rivolgerà a coloro che intenderanno realizzare interventi sulla propria abita-zione o i propri mezzi di trasporto; oppure che vorranno sostenere la realizzazione di interventidi interesse collettivo tramite l’acquisto di azioni finanziarie a ciò finalizzate. Gli interventi cheverranno realizzati, oltre a contribuire agli obiettivi generali del progetto, avranno anche un va-lore di esempio verso l’intera città.

I Gruppi, gli incontri di approfondimento e i laboratori; gli sportelli tecnico-informativi che verrannoaperti in ogni città, il sito web, il Manuale… sono tutti strumenti messi a disposizione dal progettoper dare la possibilità agli iscritti di approfondire le varie questioni e di arrivare, in modo consape-vole e informato, a “ri-progettare” la propria abitazione e rivedere i propri spostamenti in modo piùsostenibile.

IL PROGETTO ECHO ACTION(ENERGY-CONSCIOUS HOUSEHOLDS IN ACTION)

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PREMESSA2

QUALI RISULTATI ATTESI?

Irisultati principali saranno:

► la riduzione dei con-sumi attraverso azionidi primo livello (acosto zero, cambia-menti di abitudini) o disecondo livello (inter-venti a basso costo,piccoli interventi sul-l’abitazione);

► la realizzazione di in-terventi di terzo livelloda parte di almeno il10% delle famigliecoinvolte nel progetto,in ogni città parteci-pante, ottenendo unrisparmio di almeno600 MWh elettrici al-l’anno, 625 tonnellateequivalenti di petrolioall’anno e 1500 ton-nellate di CO2 al-l’anno;

► la creazione di unarete locale di speciali-sti in consulenza ofornitura di tecnologieper il risparmio ener-getico e l’utilizzo delleenergie rinnovabili ac-cessibili tramite “pa-gine gialle”opportunamente re-datte;

► la creazione di al-meno 10 gruppi di ac-quisto per negoziaremeglio impianti e la-vori;

► lo sviluppo di una retedi almeno 40 città os-servatrici.

QUALI SONOLE CITTÀ COINVOLTENEL PROGETTO?

Bulgaria, Bourgas

Germania, Berlino

Italia, Bologna

Italia, Capannori (LU)

Italia, Venezia

Lituania, Kaunas

Portogallo, Colares-Sintra

Regno Unito, Londra

Svezia, Karlstad

IL MANUALE

Questa guida affronta i temidi efficienza energetica e

di uso di fonti energetiche rin-novabili nelle abitazioni e perla mobilità, fornendo consigli esuggerimenti su cosa i cittadinipossono fare, anche da subito,per risparmiare ed autopro-dursi energia.

In accordo con il percorso pro-posto, il Manuale è strutturatoin una prima parte dedicata aisuggerimenti e agli interventi abasso costo e in una secondaparte più tecnica in cui si af-frontano nello specifico tecno-logie, tecniche di intervento,materiali.I capitoli riguardano quindi:

► le unità di misura e leazioni a basso costo;

► l’energia termica:

involucro e impianti;

► l’energia elettrica;

► la mobilità;

► l’energia solare;

► i finanziamenti.

Il Manuale non è e non puòessere esaustivo, ma verrà in-tegrato durante il percorso conschede di approfondimento di-stribuite nei Gruppi e con infor-mazioni sulle principali novità,sia come buone pratiche checome incentivi e agevolazioni,a livello nazionale ed europeo,anche grazie allo scambio diesperienze tra i partner di pro-getto.

Tutti i materiali saranno pubbli-cati sul sito: www.echoaction.it

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INTRODUZIONE 3

INTRODUZIONE

FONTI ENERGETICHEIN VIA DI ESAURIMENTO

I l nostro stile di vita quotidiano è basato princi-palmente sullo sfruttamento di quelle che ven-

gono definite le fonti primarie non rinnovabili dienergia (carbone, petrolio, gas).L'utilizzo dei combustibili fossili, secondo gli at-tuali livelli di produzione, è destinato ad esau-rirsi nel tempo.Il consumo delle risorse, il costo sempre mag-giore degli investimenti per la loro estrazione, ilfatto che le riserve siano collocate in paesi geo-politicamente instabili e causa di guerre e con-flitti, fa sì che si assista in quest'ultimo periodoad un forte aumento del costo del petrolio (at-tualmente attorno ai 90 $ al barile).A ciò si aggiunge il problema dell'effetto serra,collegato alle emissioni delle centrali alimentatecon le fonti fossili.Il Protocollo di Kyoto chiedeva all'Italia la ridu-

zione del 6,5% delle emissioni di CO2 al 2010,ma, dalla sua entrata in vigore, le emissionisono aumentate del 12%.La questione è urgente e non rimandabile.

ITALIA PAESE “DIPENDENTE”

L’Italia risulta fortemente dipendente daipaesi terzi per l'approvvigionamento delle

fonti di energia primarie. Tutti risentiamo degliaumenti in bolletta. La trasformazione delle ma-terie prime costa sempre più, non solo in ter-mini economici ma anche ambientali. Inoltre i consumi energetici sono in continuo au-mento.La tendenza oggi è quella di rispondere all'au-mento della domanda energetica con il solo au-mento della produzione (che comporta iproblemi descritti sopra). E quando la produ-zione con le centrali esistenti non basta, si ri-

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INTRODUZIONE4

corre alla costruzione di nuove centrali, magaria carbone, o alla costruzione di nuovi rigassifi-catori, con conseguenti danni per la salute eper l’ambiente, senza che vi sia un chiaro Pianoenergetico nazionale a lungo termine che tengaconto dei reali fabbisogni del Paese.Questa però non è la risposta corretta. Occorrefornire un'alternativa, diversificare le risorse esoprattutto utilizzarle in modo razionale.Si devono definire nuovi modelli di produzioneche, ribaltando il paradigma energetico basatosul controllo delle risorse, favorisca la decentra-lizzazione degli impianti e del controllo dellereti, attraverso il ricorso alle fonti rinnovabili, ri-specchiando le vocazioni dei singoli territori e ifabbisogni delle singole comunità, definiti par-tendo da un confronto sia con i limiti fisici delpianeta e le sue capacità di carico che con leaspettative dei suoi abitanti.

LE COMUNITÀENERGETICAMENTE SOSTENIBILI

La promozione di comunità “energeticamentesostenibili” (ovvero comunità in cui autorità

locali, attori economici e cittadini collaborano at-tivamente per applicare e sviluppare servizienergetici altamente decentralizzati, favorendol’uso di energie rinnovabili, nonché l’applica-zione di misure di efficienza energetica in ogniuso finale) non è solo una questione ambien-tale, ma anche di equità nella distribuzione e dimaggiore sicurezza nell’accesso alle risorse.E’ quindi necessario agire a tutti i livelli, politici,legislativi, economici, per promuovere:

► il risparmio energetico, inteso come ri-duzione dei consumi attraverso i nostricomportamenti quotidiani o le nostrescelte di acquisto, e l’efficienza ener-getica ottenuta adottando tecnologieche permettono di ottimizzare le ri-sorse;

► il ricorso alle energie rinnovabili inquanto soluzione necessaria per evi-tare l’esaurimento delle risorse dispo-nibili, da considerarsi come integrativoalle azioni di risparmio energetico.

Si tenga presente che la crescita dell’efficienzaenergetica, intesa come rapporto tra fabbisognoenergetico finale ed energia primaria necessa-ria per soddisfarlo, sia a livello di impianti diproduzione che negli usi finali, nonché la ridu-zione dei consumi, sia individuali che collettivi,costituiscono di per sé una preziosa risorsaenergetica a cui si può e si deve ricorrere perabbattere gli sprechi, contenere l’inquinamentoe liberare risorse. Inoltre, rappresentano il pre-requisito per un adeguato sviluppo delle fontirinnovabili, che allo stato attuale, pur avendo unminore costo di esercizio, hanno un elevatocosto iniziale di installazione, pertanto sono an-cora poco competitive.

LA “SOCIETÀ DEL SOLE”

Uscire dal fossile, riconvertire il sistemaenergetico, progettare una “società del

sole”, della sobrietà e della sufficienza, si può.“La Terra è immersa in un mare cosmico dienergia”, ci ha spiegato Georgescu Roegen*, ri-ferendosi al flusso infinito di energia prodottodal sole. La sfida vera è quella di renderlo di-sponibile. E’ una sfida scientifica, tecnologica,organizzativa, ma soprattutto sociale e politica.Altre energie (rinnovabili, più pulite) presuppon-gono altri modelli energetici: da uno centraliz-zato e piramidale dove contano solo leoligarchie dei produttori, ad uno reticolare, a ge-nerazione distribuita, a “ciclo corto”, a “misurad’uomo” e d’ambiente, in cui le fonti rinnovabilidisponibili in natura quali sole, vento, acqua,geotermia, possano essere sfruttate in modo in-tegrato e partecipato.In modo che anche l'energia, come l'acqua,resti un bene comune e un diritto, accessibile atutti.

* Georgescu Roegen, economista, propone lacostruzione di un paradigma culturale capace dicontemperare nella scienza economica gli ap-porti delle scienze fisiche e biologiche, con par-ticolare riguardo al secondo principio dellatermodinamica.

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CAPITOLO 1 - TANTO PER COMINCIARE... 5

TANTO PER COMINCIARE...

UNITÀ ENERGETICHE E LORO MULTIPLI

Unità di base x 1.000 x 1.000.000 x 1.000.000.000

1 Joule (J) 1 kiloJoule (kJ) 1 MegaJoule (MJ) 1 GigaJoule (GJ)

1 caloria (cal) 1 kilocal (kcal) 1 Megacal (Mcal) 1 Gigacal (Gcal)

1 Wattora (Wh) 1 kiloWattora (kWh) 1 MegaWattora (MWh) 1 GigaWattora (GWh)

Nel Sistema Internazionale (SI) l’unità di mi-sura dell’energia è il Joule (J), mentre par-

lando di energia elettrica spesso si usa ilkiloWattora (kWh).II joule è una quantità molto piccola (quantoserve per portare un bicchiere d’acqua allabocca), per questo sono più usati i suoi multipli,il MegaJoule (MJ) che corrisponde ad un mi-lione di Joule e il GigaJoule (GJ) che corri-sponde ad un miliardo di Joule. Un’altra misura dell’energia è la caloria (cal),che viene definita come la quantità di calore ne-

cessaria ad elevare da 14,5 a 15,5 °C la massadi un grammo di acqua distillata a livello delmare; 4000 cal, cioè 4 kcal è la quantità dienergia contenuta in un 1g di zucchero.Trattando di quantità molto grandi di energia,come i consumi di una grande industria, di unacittà, di una nazione, viene spesso usato il tep(tonnellata equivalente di petrolio) cioé la quan-tità di energia ottenibile bruciando 1.000 kg dipetrolio. Ad esempio, in Italia nel 1993 sonostati consumati complessivamente oltre 150 mi-lioni di tep (Mtep), quasi 3 tep per ogni abitante.

UN PO’ DI EQUIVALENZE

La potenza, cioè la quantità di energia ero-gata nell’unità di tempo, si misura in Watt

(W) e nei suoi multipli: il kiloWatt (1 kW = 1.000W); il MegaWatt (1 MW = 1.000.000 W).Tuttavia molto spesso, parlando di potenza ter-mica di caldaie si utilizzano ancora, impropria-mente, le kilocalorie/ora (kcal/h).Per trasformare le kilocalorie/ora in Watt, bastamoltiplicarle per il fattore 1,163.Ad esempio, una caldaia da 25.000 kcal/h èuna caldaia da 25.000 x 1,163 = 29.000 W,cioè da 29 kW.

1 kJ = 0,24 kcal = 0,000278 kWhcorrisponde all’incirca all’energia contenuta

in 0,06 g di zucchero

1 kcal = 4186.8 J = 0,00116 kWhcorrisponde all’energia contenuta

in 0,25 g di zucchero

1 kWh = 3,6 MJ = 860 kcalcorrisponde all’energia contenuta

in 8 g di petrolio

1 Tep = 41,9 GJ = 11.628 kWh = 10.000 Kcalcorrisponde al consumo annuale di energia elettrica

di 2-3 famiglie

UNITÀ DI MISURA DELL’ENERGIA E DELLA POTENZA

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6 CAPITOLO 1 - TANTO PER COMINCIARE...

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Tipo dicombustibile

Potere calorifico inkJ

Potere calorifico inkcal

Potere calorifico inkWh

Costi in€

Metano 34.535 kJ/mc 8.250 kcal/mc 9,59 kWh/mc 0,7 €/mc

Gasolio 42.697 kJ/kg 10.200 kcal/kg 11,86 kWh/kg 1,1 €/litro

Gpl 46.046 kJ/kg 11.000 kcal/kg 12,79 kWh/kg 1,5 €/kg

Legna 16.744 kJ/kg 4.200 kcal/kg 4,88 kWh/kg

Petrolio 43.116 kJ/kg 10.300 kcal/kg 11,98 kWh/kg

L’ENERGIA CONTENUTANEI COMBUSTIBILIE LE EMISSIONI DI CO2

La maggior parte dell’energia che utilizziamoderiva dall’impiego di combustibili fossili

(come ad esempio: petrolio e derivati, carbonee gas naturale), che sono molto ricchi di carbo-nio. Durante la fase di combustione il carboniosi combina con l’ossigeno formando CO2, unodei principali gas responsabili del cosìdetto “Ef-

fetto Serra”.Ogni combustibile è caratterizzato da un “po-tere calorifico”, cioé dalla quantità di caloreche si otterrebbe bruciandone completamente1 kg oppure 1 m3.Ad esempio: da 1 kg di gasolio si ottengono42,7 MJ; da 1 m3 di metano 34,54 MJ.

Nella tabella seguente sono riportati alcuni datisul potere calorifico dei combustibili più comuni.

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In casa l’energia è utilizzata per molteplici atti-vità: l’energia viene trasformata da appositi si-

stemi utlizzatori per soddisfare tutte le nostreesigenze. Gli utilizzatori non sono altro che glielettrodomestici, la caldaia per il riscaldamentoinvernale e dell’acqua sanitaria, le lampadineecc… Tutte le volte che utilizziamo energia tra-sformandola, per esempio da corrente elettricaa luce, da gas a calore, in questa trasforma-zione una quota di energia viene persa senzaalcuna possibilità di utilizzo. Si tratta di un feno-meno fisico al quale non è possibile sottrarsi, ècome una specie di tassa che dobbiamo pagarealla natura. Entro certi limiti, migliorando la tec-nologia delle macchine utilizzatrici di energia,possiamo comunque ridurre questa tassa eavere maggiori benefici, ovvero aumentare ilrendimento. Il miglioramento del rendimento insostanza ha a che fare con il concetto di effi-cienza, vale a dire il rapporto tra l’energia effet-tivamente utilizzata e l’energia totale richiesta.Una delle cause dell’enorme consumo energe-tico è sicuramente dovuta all’utilizzo di tecnolo-gie scarsamente efficienti nella produzione,distribuzione e utilizzazione finale dell’energia.L’altro aspetto fondamentale ha invece a chefare con il risparmio, quindi con il grado di at-tenzione che ciascuno ha nell’utilizzare energiae risorse; ad esempio lasciare il rubinettoaperto mentre ci si insapona comporta unospreco inutile di acqua e di gas necessario alsuo riscaldamento; in questo caso un semplicegesto della mano riduce i consumi senza pre-giudicare il benessere.

Per usare una simpatica metafora, la nostracasa può essere raffigurata come un secchiobucato all'interno del quale si vuole mantenerel'acqua ad un certo livello. A tal fine è possibileseguire due strade:

1. aprire il rubinetto e continuare a riempire ilsecchio per compensare le perdite di acquadai buchi;

2. intervenire prima di tutto sul secchio, chiu-dendo tutti i buchi e quindi solo dopo aprire ilrubinetto per compensare la perdita d'acqua.

Ovviamente il secondo intervento è quello cor-retto, mentre il primo alimenta gli sprechi e nonè razionale.Nelle nostre abitazioni l'acqua è tutta l’energiache utilizziamo (elettrica o termica), i buchisono invece tutte le dispersioni energetiche cheavvengono attraverso l'involucro (pareti, tetto,finestre), a causa dell’impiego di impianti edelettrodomestici poco efficienti, o ancora acausa di un comportamento sprecone! Chiudere i buchi del nostro secchio significaquindi risparmiare energia facendo più atten-zione ai nostri gesti quotidiani, e migliorandol’efficienza tecnologica della casa in tutte lesue parti, dagli elettrodomestici, ai muri, all’im-pianto di riscaldamento…Risparmio ed efficienza sono la chiave per ri-durre il nostro impatto sull’ambiente ma ancheper diminuire in modo consistente il peso dellebollette!

Rendersi conto di quanto si consuma può costi-tuire già un primo passo importante per cam-biare; le tabelle alle pagine seguenti riportanoalcuni dati medi utili come riferimenti in terminidi risorse utilizzate e di spesa.

CAPITOLO 1 - TANTO PER COMINCIARE... 7

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Quando parliamo di ‘energia in casa o domestica’ intendiamo quella che si utilizza nelle case,cioè la somma dell’energia utilizzata per il riscaldamento e per la corrente elettrica.

Il settore residenziale e terziario copre il 30,4% dei consumi nazionali, ed è responsabile dell’emis-sione di circa il 18% di emissioni di CO2.

L’ENERGIA IN CASA

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CAPITOLO 1 - TANTO PER COMINCIARE...8

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CONSUMO ELETTRICO E COSTO MEDIO MENSILE DI ALCUNI ELETTRODOMESTICI* Costo kWh = 0.18 €

Tipo di elettrodomestico Consumo kWh/mese €/mese(*)

FRIGORIFEROsempre acceso 60 10-8

PHON3 ore/settimana1 ora/settimana

134

2.300.70

LAVATRICE5 lavaggi/settimana3 lavaggi/settimana2 lavaggi/settimana

281711

532

SCALDABAGNOsempre acceso

6 ore/giorno300146

5426.30

TELEVISIONE10 ore/giorno6 ore/giorno3 ore/giorno1 ora/giorno

6036186

10-86.503.201.10

LAVASTOVIGLIE14 lavaggi/settimana7 lavaggi/settimana3 lavaggi/settimana

22.411.24.8

42

0.90

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CAPITOLO 1 - TANTO PER COMINCIARE... 9

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CONSUMO ENERGETICO (IN LITRI DI PETROLIO) E DI ACQUAPER LA PRODUZIONE E L’UTILIZZO DI ACQUA CALDA PER PERSONA PER ANNO

Litri di acqua Litri di petrolio

doccia 25.000 320

bagno 50.000 620

rubinetto tradizionale 44.000 240

rubinetto con riduttore di flusso 23.400 150

lavatrice tradizionale 4.700 55

lavatrice a basso consumo 2.600 40

lavastoviglie tradizionale 7.300 250

lavastoviglie a basso consumo 3.650 160

ESEMPI DI QUANTITÀ DI CO2 EMESSA IN UN ANNO SECONDO CONDIZIONI DI UTILIZZO STANDARD

Esempi Emissione kg di CO2/anno

appartamento di media grandezza ben coibentato 2.500

stesso appartamento non coibentato 4.200

uno scaldabagno acceso per 6 ore 1.000

uno sempre acceso 2.100

riscaldamento a temperatura di 18°C 2.900

riscaldamento a 22°C (la legge impone massimo 20°C) 3,60

una lampadina fluorescente compatta 210

una lampadina ad incandescenza 360

una lavatrice a basso consumo, lavaggio a 30° 250

una lavatrice tradizionale, lavaggio a 90° 360

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FRIGORIFERO

► Nel posizionare l’apparecchio lasciate almeno 10 centimetri di distanzadalla parete retrostante.

► Pulire regolarmente la serpentina posta sul retro dell’apparecchio: l’ac-cumulo di polvere fa aumentare i consumi perché non consente unbuon raffreddamento.

► Controllare periodicamente le guarnizioni.

► Sbrinare il freezer quando il ghiaccio supero i 5mm di spessore, altrimenti i consumi pos-sono aumentare notevolmente.

► Lavare il frigo staccando preventivamente la spina.

► Aprire la porta poche volte al giorno, e comunque richiudere il più brevemente possibile

► Regolare il termostato a seconda della temperatura dell’ambiente esterno e secondo le in-dicazioni del costruttore; una temperatura troppo bassa (sotto i 3°C) fa aumentare i con-sumi anche del 10-15%, senza peraltro avere dei vantaggi significativi sulla onservazionedei cibi.

► Non introdurre mai cibi caldi nel frigo o nel congelatore.

LAVATRICE

► Evitare il prelavaggio.

► Utilizzate la lavatrice solo a pieno carico o usare il programma eco-nomy, tenedo però presente che metà carico non equivale a metàconsumi.

► Scegliere il più possibile i lavaggi a basse o medie temperature (30-60 gradi).

CAPITOLO 1 - TANTO PER COMINCIARE...10

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Come abbiamo già detto in precedenza, ci sono comportamenti virtuosi che possono portare aduna sensibile riduzione dei consumi, facendo un uso accorto dell’energia. Quindi possiamo già

migliorare l’efficienza senza ricorrere ad acquistare per esempio una caldaia o una lavatrice più ef-ficiente ma solo facendo attenzione a piccole cose.

► Tanto per cominciare abituati a registrare ogni settimana o ogni mese su un quaderno i tuoi con-sumi di gas, elettricità ed acqua. Rendersi conto dei consumi aiuta a modificare il proprio stile divita.

ENERGIA ELETTRICAPer tutti i dispositivi elettrici:

► spegneteli se non li utilizzate;

► spegnete anche la luce di stand-by se non li utilizzate per più di un’ora.

AZIONI A COSTO ZERO PER RISPARMIARE ENERGIA

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CAPITOLO 1 - TANTO PER COMINCIARE... 11

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► Non superate le dosi di detersivo consigliate, con grande vantaggio anche per la tuteladell’ambiente.

► Usate prodotti decalcificanti.

► Per l’asciugatura: usate il sole, è gratis e non inquina!

► Preferire il lavaggio nelle ore serali o notturne.

LAVASTOVIGLIE

► Azionare solo a pieno carico.

► Scegliere il programma più adatto alle stoviglie.

► Scegliete cicli “rapidi”, “a freddo”, “economici”.

► Evitate l’asciugatura con l’aria calda.

► Non esagerate con il detersivo.

FORNO ELETTRICO

► Effettuate il preriscaldamento solo quando è stret-tamente indispensabile.

► Evitate di aprire troppo spesso lo sportello e spe-gnete il forno un po’ prima della fine della cottura.

RAFFRESCAMENTO

► Non impostare il condizionatore a temperatura troppo differente da quellaesterna: è nocivo per la salute e altamente dispendioso, spesso già solo lafunzione di deumidificazione è sufficiente.

► Non azionare il condizionatore tenendo aperte porte o finestre dei localicondizionati o di quelli adiacenti.

► Limitare l’accumulo di calore nelle ore più calde della giornata, ad esempioabbassando le tapparelle soprattutto nelle finestre rivolte a sud e ad ovest.

► Quando fate interventi sulla casa tenete presente che i colori chiari riflet-tono la luce mentre quelli scuri la assorbono.

► Aprite le finestre alla sera per far entrare l’aria fresca.

ILLUMINAZIONE

► In fase di arredo valutare bene la disposizione e la quantità di fonti luminose in relazioneall’utilizzo delle stanze. Per illuminare correttamente un ambiente infatti non è necessarioaumentare la potenza delle lampadine, e quindi i consumi, basta scegliere il tipo di lam-pada giusta e la posizione più opportuna.

► Privilegiare sempre l’illuminazione naturale, è migliore e non costa.

► Ricordarsi di spegnere le luci quando il locale è inutilizzato.

► Al mattino aprire gli scuri piuttosto che accendere prima la luce.

► Pulire periodicamente le lampadine dalla polvere.

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ENERGIA TERMICA

► Abituarsi a regolare il termostato su una temperatura via via piùbassa: si può avere un buon comfort anche con 17-18°C; di nottesono sufficienti 16°C. Se ogni famiglia italiana abbassasse la tem-peratura media del riscaldamento per 24 ore di 2°C si risparmie-rebbero 40.000 barili di petrolio al giorno. In ogni caso la leggefissa la temperatura massima a 20°C. Ogni grado in più in casa faaumentare la bolletta del 6-7%.

► Tenere spenti o al minimo i radiatori dei locali poco o non utiliz-zati, e chiudere le porte.

► Non aprire troppo a lungo le finestre nelle giornate fredde: se fatroppo caldo adeguare la temperatura del termostato piuttostoche tenere aperte le finestre.

► Per cambiare aria ai locali meglio spalancare le finestre per 5-10minuti, piuttosto che tenere a lungo le finestre socchiuse, fare co-munque questa operazione possibilmente nelle ore più caldedella giornata.

► Impostare dalla centralina di regolazione gli orari di accensionedell’impianto adattati alle vostre esigenze. Evitate cicli di funziona-mento con troppi attacca e stacca.

► Fare sfiatare periodicamente l’aria dai radiatori.

► Evitare di coprire i termosifoni.

CAPITOLO 1 - TANTO PER COMINCIARE...12

1

TELEVISORE, COMPUTER E APPARECCHI A BATTERIA

► Il televisore è uno degli elettrodomestici che consuma di più, soprattuttoperché rimane acceso per molte ore al giorno; ogni tanto un buon libro odella musica possono essere una valida alternativa.

► Impostare correttamente le opzioni “risparmio energetico” sul PC.

► spegnere il monitor per pause che superano i 15 minuti.

► spegnere il computer quando si prevede di non utilizzarlo peralmeno un’ora, è falsa l’idea che accensione e spegnimentofrequenti danneggino la macchina.

► Ricordarsi di staccare la spina dei caricabatteria di cellulari oaltri apparecchi quando non in fase di carica; infatti anche sele batterie non sono collegate, il trasformatore continua alavorare sprecando energia inutilmente.

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CAPITOLO 1 - TANTO PER COMINCIARE... 13

1

Se già abbiamo un comportamento virtuoso e prestiamo attenzione a ridurre gli sprechi, allora ilpasso successivo è quello di provare a migliorare l’efficienza della nostra casa facendo degli

interventi su struttura, impianti, e apparecchi di cui siamo dotati. Interventi strutturali richiedononella maggior parte dei casi ingenti somme da investire, e di questo si parlerà in seguito; è possi-bile però adottare dispositivi tecnologici e accorgimenti che pure avendo costi contenuti, si dimo-strano relativamente efficaci. Queste azioni a basso costo, inoltre, si ripagano facilmente e in tempiragionevoli con il risparmio conseguito.

INTERVENTI SULLA PARTE ELETTRICAELETTRODOMESTICI

► Al momento dell’acquisto meglio scegliere modelli ad alta efficienza (classe A e oltre): co-stano di più, ma il risparmio è notevole.

► Per le lavatrici sono preferibili quelle che impiegano meno acqua e quindi anche menoenergia per scaldarla, oltre che meno detersivo. Inoltre se la lavatrice è predisposta per ilcarico di acqua calda, infatti queste macchine non hanno bisogno di usare elettricità perscaldare internamente l’acqua. I modelli lava e asciuga sono invece comodi ma energi-vori. Analoghe valutazioni valgono per le lavastoviglie.

► Per i forni è consigliabile la funzione di autoventilazione che favorisce una distribuzioneuniforme del calore.

► Nel caso di frigoriferi valutare attentamente la capacità in relazione alle esigenze del nu-cleo familiare: 100-150 litri per una persona, 220-280 litri per 2 persone, 300 litri e oltreper più di 4 persone.

► Per i condizionatori, se non ci sono esigenze particolari (es. presenza di persone anzianeo bambini in famiglia) evitare l’installazione di queste macchine che consumano molto; inogni caso acquistare quelli a più alta efficienza; usare in alternativa ventilatori o deumidifi-catori.

► Evitare di installare scaldabagni elettrici, e comunque utilizzarli solo quando strettamentenecessari; lo scaldabagno elettrico ha consumi molto elevati.

► Evitare gli elettrodomestici futili o comunque facilmente sostituibili con soluzioni alternativeforse un po’ meno pratiche ma sicuramente meno energivore e costose (es. meglio lamoka che la macchina per il caffè).

AZIONI A BASSO COSTO PER RISPARMIARE ENERGIA

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CAPITOLO 1 - TANTO PER COMINCIARE...14

1

ILLUMINAZIONE► Sostituire le lampade a incandescenza con quelle a basso consumo; queste lampade in-

fatti durano molto più a lungo e hanno un’efficienza luminosa assai superiore, infatti tra-sformano in luce il 20% dell’elettricità rispetto al 4% delle tradizionali lampade adincandescenza.

► Il lampadario centrale non è una soluzione vantaggiosa in termini energetici: è meglio di-stribuire le lampade in funzione delle attività da svolgere; inoltre in soggiorno è meglioevitare i lampadari con molte lampadine: una lampada da 100 watt fornisce la stessa illu-minazione di 6 lampadine da 25 watt, consumando il 50% in meno.

► Nelle zone della casa poco frequentate o in giardino si possono installare sensori di posi-zione che azionano la fonte luminosa solo quando viene rilevata la presenza di qualcuno.

ALTRI UTENSILI► Nelle zone della casa dove sono collocati numerosi piccoli elettrodomestici installare

delle prese multiple dotate di interruttore: queste prese consentono infatti con un sologesto di disattivare tutti gli stand-by di notte o quando non si è in casa.

► Le batterie ricaricabili sono più convenienti di quelle usa e getta.

► Tra le batterie usa e getta preferire quelle alcaline che garantiscono maggiori prestazioni.

► In commercio ci sono dispositivi alternativi che non richiedono l’uso di batterie o di carica-batteria dipendenti da rete elettrica, ad esempio caricabatteria solari, torce a ricarica mec-canica…

INTERVENTI SULLA PARTE TERMICA

► Isolare il cassonetto dell’avvolgibile ed installare pannelli isolanti e termoriflettenti dietro iradiatori.

► Montare guarnizioni nuove sui serramenti.

► In caso di buone condizioni dei muri esterni è possibile aumentare l’isolamento dall’internoutilizzando materiali facilmente reperibili e con semplici interventi fai da te (vedi tabellamateriali), oppure applicare intonaci o vernici con capacità traspirante (es. prodotti a basedi argilla).

► Isolamento dell’intercapedine: quando la parete ha un’intercapedine è possibile riempirlacon materiale isolante (meglio se biocompatibile come ad es. l’argilla espansa). E’ un in-tervento conveniente ed economico.

► Isolamento di sottotetti e solai:il tetto è uno degli elementi della casa più facilmente disper-denti; in molti casi senza intervenire sul tetto, ma semplicemente applicando sul sottotettoo sui solai, locali spesso freddi e non utilizzati, pannelli isolanti o altri materiali, si possonoottenere buoni risultati.

► Installare valvole termostatiche sui radiatori.

► Dotarsi di termostati per la programmazione del riscaldamento domestico.

► In caso di impianto centralizzato installare un sistema di contabilizzazione del calore.

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CAPITOLO 1 - TANTO PER COMINCIARE... 15

1

ESEMPIO 1 – SOSTITUZIONE LAMPADE A BASSO CONSUMO

Il costo di una lampadina a basso consumo si ripaga in circa 1 anno.

LAMPADEA INCANDESCENZA

LAMPADEA RISPARMIO ENERGETICO

RISPARMIO

Potenzain Watt

kiloWattconsumati in

15mila ore(12 anni)

Potenzacorrispondentedelle lampade

a risparmioenergetico

kiloWattconsumati in

15mila ore

kiloWattrisparmiati in15mila ore

€risparmiati

(al costo mediodi 0.1678 €

al kWh)

100 1.500 20 300 1.200 201,36 €

75 1.125 15 225 900 151,02 €

60 900 11 165 735 123,39 €

Dati riportati da Osram e confermati da Greenpeace;15000 ore è la durata massima di una lampadina a basso consumo.

RISPARMI CONSEGUIBILI E COSTIDI ALCUNI SEMPLICI INTERVENTI

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CAPITOLO 1 - TANTO PER COMINCIARE...16

1

ESEMPIO 2 - APPLICAZIONE DI PANNELLITERMORIFLETTENTIDIETRO AI TERMOSIFONI

I l costo di un pannello termoriflettente per unradiatore delle dimensioni di 100x70 cm è di

circa 10 euro. Consideriamo per ipotesi un ap-partamento con le seguenti caratteristiche:

► superficie abitazione: 50 m2;

► impianto di riscaldamento: autonomo ametano con distribuzione del calore at-traverso 5 radiatori di dimensione100x70 cm;

► consumo medio annuo per m2: 120kWh/m2/anno (classe energetica E);

► consumo stimato annuo:120x50=6.000kWh;

► quantità di metano utilizzata:6000:9.8= 612,2 m3 (*);

► spesa totale stimata: 612,2x0,7=428,54 €.

Installando dei pannelli riflettenti tra la parete e i termosifoni otteniamo un risparmio di circa il 5-10%, quindi in termini di economici significa 21-42 €/anno in meno. Considerato che il costo dell’in-tervento per 5 radiatori è intorno ai 50 €, in poco più di un anno la spesa sostenuta viene ripagatadal risparmio conseguito.

(*) Per ottenere i m3 di metano è necessario dividere i kWh per il fattore di conversione F=9,8.

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CAPITOLO 2 - ENERGIA TERMICA 17

ENERGIA TERMICA 2

L’ involucro edilizio è l’insieme delle strutture edilizie esterne che delimitano un edificio: paretiverticali, copertura, solaio di terra, infissi. Tutti questi elementi sono molto importanti perché

mediano gli scambi di calore e di umidità tra l’ambiente interno e l’ambiente esterno. Le dispersionitermiche attraverso questi elementi possono raggiungere anche il 40% delle dispersioni totali di unedificio.Un alloggio ben isolato è più confortevole in ogni stagione, consente notevoli risparmi di energiaper il riscaldamento in inverno e per il raffreddamento in estate.

FLUSSO DI CALORE ATTRAVERSO LE PARETI.Negli edifici il calore fluisce attraverso le pareti ed attraverso gli spifferi in 2 modi diversi:

1. attraverso le pareti: fluisce spostandosi dalla parete a contatto con l’aria più calda versoquella più fredda. La velocità di trasferimento del calore dipende dalle caratteristiche deimateriali che costituiscono la parete e dall’ordine con il quale sono disposti lungo la se-zione;

2. attraverso gli spifferi: l’aria calda fluisce verso le zone più fredde attraverso gli spifferi degliinfissi o altre aperture come le cappe.

INVOLUCRO EDILIZIO

areazione

superfici ed elementi costruttivi che disperdono energia termica in un edificio

muri esterni

coperture ultimo piano

perdite dalla caldaia

cantina

finestre

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CAPITOLO 2 - ENERGIA TERMICA18

2

ISOLAMENTO DELLE PARETI

L’ isolamento dei muri può essere realizzato dall’interno, dall’esterno o nell’intercapedine.

ISOLAMENTO DALL’INTERNO

E’una soluzione particolarmente usata in in-terventi di ristrutturazione. L’isolamento

delle pareti dall’interno viene solitamente realiz-zato con pannelli prefabbricati composti da unisolante e da un rivestimento interno; i pannellivengono incollati direttamente al muro, oppureinseriti all’interno di un sistema a telaio prece-dentemente realizzato.

VANTAGGI:

► molto più economico dell’isolamentodall’esterno;

► può essere fatto da persone nonesperte di muratura o carpenteria;

► l’estetica della facciata esterna dell’edi-ficio non viene alterata;

► messa in opera più agevole (non ne-cessita di impalcature);

► rapidità di messa a regime della tem-peratura ambiente.

SVANTAGGI:

► non si eliminano i ponti termici;

► può creare problemi di condensa fra laparete solida e l’isolante se non corret-tamente posizionato;

► si riducono le dimensioni delle stanze;

► necessità di riposizionamento, dei telaidi porte e finestre e delle prese e inter-ruttori elettrici;

► diventa difficile appendere oggetti pe-santi alle pareti.

pavimento

intonaco

forati

lama d’aria

barriera per il vapore

isolante

muro esterno

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CAPITOLO 2 - ENERGIA TERMICA 19

2

ISOLAMENTO DALL’ESTERNO(O CAPPOTTO)

I l sistema a cappotto per l’isolamento termicopuò essere realizzato sia in edifici di nuova

costruzione, sia in interventi di restauro.L’intervento consiste nell'applicare sulle fac-ciate esterne della pareti (tramite collanti e tas-selli) un pannello di materiale isolante ricopertoda un intonaco, rinforzato da una armatura ecompletato da uno strato di finitura a protezionedegli strati sottostanti.Gli spessori del pannello isolante devono es-sere determinati di volta in volta in base alle ca-ratteristiche climatiche di progetto e nelle nuovecostruzioni in base alle specifiche richieste dallanormativa vigente (D.Lgs. n. 311/2006 sul con-tenimento dei consumi energetici negli edifici).

VANTAGGI:

► riduce pesantemente i costi di riscalda-mento e condizionamento;

► elimina i ponti termici e quindi anche lemuffe sulle superfici interne degli al-loggi causate dalla condensa in corri-spondenza dei ponti termici stessi;

► si può effettuare un isolamento ad altolivello senza compromettere la vivibilitàdegli ambienti;

► aumenta la capacità dell'edificio di trat-tenere il calore durante i periodi di spe-gnimento dell'impianto diriscaldamento.

SVANTAGGI:

► necessità di impiegare un’impresa dicostruzioni;

► lunghi tempi di ritorno economico;

► notevole cambio dell’estetica dell’edifi-cio che può aver bisogno di permessi oaltro – inadatta per edifici antichi o diinteresse storico;

► necessità di ridisegnare il sistema diraccolta dell’acqua piovana;

► le pareti si scaldano lentamente.

collante

finitura

malta rasante

rete

tasselli

muro esterno

pannello isolante

finitura

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CAPITOLO 2 - ENERGIA TERMICA20

2

ISOLAMENTO NELL’INTERCAPEDINE

L’ inserimento dell'isolante termico nell'inter-capedine tra due pareti è molto diffuso.

Una volta posato, l'isolante termico nell’interca-pedine sarà praticamente inaccessibile. E' per-tanto necessario scegliere un prodotto consicure caratteristiche di durabilità, prestazioni alungo termine, con capacità di regolare l’umi-dità, e possibilmente biocompatibile.

Nelle ristrutturazione in presenza dipareti cave con intercapedined’aria, si può isolare riempiendo lacavità interna con isolanti in pol-vere (ad esempio cellulosa) o in mi-croparticelle (ad esempio argillaespansa)...Nei casi in cui è indicato, l’isolamento nell’inter-capedine è un intervento pratico e conveniente.Altri tipi di parete necessitano di un’analisi det-tagliata caso per caso per una migliore valuta-zione efficace.

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CAPITOLO 2 - ENERGIA TERMICA 21

2

ISOLAMENTO DI SOLAISU LOCALI NON RISCALDATI

I locali situati sopra ai porticati, così comequelli posti sopra a locali non riscaldati (es.

garage, cantine), spesso perdono calore ancheattraverso il pavimento. In questi casi, utiliz-zando un buon isolante applicato sulla superfi-cie inferiore del solaio si evitano fenomeni dicondensa e si mantiene caldo il pavimento so-vrastante e fresco l'ambiente cantina.

L’isolante grazie alla sua bassa conduttività ter-mica fa sì che la temperatura superficiale simantenga quanto più possibile su valori vicini aquelli dell’aria, evitando così dispersioni di ca-lore e garantendo un buon confort ambientale.Oltre a questo l’isolante assicura anche un’ele-vata resistenza alla diffusione del vapore, unabassa permeabilità, così da evitare la forma-zione di condensa, e limita la diffusione ecces-siva dei rumori da calpestio.

ISOLAMENTO DI SOLAI E TETTI

mattone esterno

strato di scorrimento

massetto

solaio

isolante

pignatta

soletta

isolante

isolante

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CAPITOLO 2 - ENERGIA TERMICA22

2

ISOLAMENTO DELLE COPERTURE

La copertura tecnicamente funzionale èquella che svolge efficacemente e in modo

duraturo nel tempo la sua funzione di proteg-gere la casa dagli agenti esterni, assicurando ilcomfort abitativo.Per ottenere questo risultato bisogna predi-sporre nei tetti la migliore aerazione tra tegola esottotetto e il migliore isolamento.Il tetto è l’elemento più permeabile al calore.Isolarlo è conveniente quando si deve, comun-que, intervenire sulla copertura perché degra-data da muffe o soggetta ad infiltrazioni d’acquapiovana. Le tipologie più diffuse di tetto sono le seguenti:

► tetto piano;

► inclinato con sottotetto non praticabile;

► inclinato con sottotetto abitabile.

L’isolamento della copertura piana è un inter-vento estremamente delicato perché necessitadi un’accurata impermeabilizzazione e, se iltetto è praticabile, di pavimentazione.

Nel caso del sottotetto non praticabile conviene,invece, posare e distribuire l’isolante sul pavi-mento del sottotetto. E’ l’intervento meno co-stoso e di più semplice realizzazione. Si puòprocedere, ad esempio, posando dei materas-sini isolanti dello spessore di 8-10 cm o ancheversando 10 cm di isolante sciolto (es. argillaespansa). Isolare la parte inclinata del tetto por-terebbe solo a riscaldare inutilmente il volumedel sottotetto con il calore che sale dagli am-bienti sottostanti.Nel caso di sottotetto praticabile l’isolante deveessere posato parallelamente alla eventualependenza del tetto. Si può realizzare, ad esem-pio, fissando materassini, pannelli o lastre d’iso-lante alle assi o fra le travi del tetto, prestandoattenzione alla presenza o alla posa della bar-riera al vapore o all’eventuale creazione diun’intercapedine che consenta l’areazione delvapore.L’isolamento del tetto su locali abitabili può por-tare ad una riduzione del costo di riscaldamentofino al 20%.

coppo

tegola piana

distanziatore

impermeabilizzazione

rete in ottoneanti-insetto

pannello isolante

massetto

scempiatoin mezzana di coppo

elemento di battutain laterizio forato

colmo ventilatorete in ottone anti-insetto

su elemento di sfiato

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CAPITOLO 2 - ENERGIA TERMICA 23

2

TETTO VERDE

I l tetto verde fornisce la possibilità di ripristi-nare l’equilibrio nel rapporto tra aree verdi e

zone edificate: si tratta, infatti, di una tecnologianaturale che sfrutta la copertura degli edifici,consentendo al contempo benefici termici per ilocali sottostanti e le aree limitrofe. È un si-stema composto da più strati applicabili al tettotradizionale che con l’impiego di materiali speci-fici si pone l’obiettivo di ridurre il carico termicoentrante dal tetto stesso. La vegetazione pre-sente, infatti, riduce il fattore di vista della co-pertura rispetto al cielo: nel periodo invernale ledispersioni termiche attraverso il tetto vengonocontenute, mentre durante la stagione estiva sievita l’effetto di surriscaldamento. Oltre ai vantaggi economici derivanti dai ri-sparmi energetici così prodotti, un tetto verdepuò portare anche dei notevoli benefici ecolo-gici al clima urbano, grazie alla ricomparsa di

una vera e propria flora nell’ambiente, nonchéestetici all’arredo urbano. Tutto questo, inoltre,avviene occupando la superficie del tetto, leg-germente inclinata o piana, che è di regola unluogo scarsamente utilizzato.Le varie tipologie si possono raggruppare indue categorie, il “verde pensile intensivo” e il“verde pensile estensivo”, queste due tipologiesi differenziano tra di loro non tanto per marcatedifferenze tecniche, ma in funzione degli obiet-tivi che intendono raggiungere e realizzare.Il tetto verde estensivo impiega una vegeta-zione con uno sviluppo in altezza contenuto,buone caratteristiche di autorigenerazione econ ridotta manutenzione. Il sistema è studiatoin modo che l’approvvigionamento di acqua e dielementi nutritivi avvenga il più possibile attra-verso processi naturali: dopo il secondo anno divita dell’impianto, sono sufficienti al massimodue interventi all’anno. Lo spessore totale del

vegetazione

anti-radice(protezionemeccanica)

terriccio

tessutoimmarcescibile

(accumulosostanze nutritive)

elemento drenante(accumulo idrico)

telo filtrante

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CAPITOLO 2 - ENERGIA TERMICA24

2

sistema è inferiore ai 150 mm.I costi di investimento e di manutenzione sonopiuttosto ridotti; per questo motivo vengonousualmente adottati su coperture estese, in so-stituzione dei materiali inerti, quali la ghiaia.Inoltre, possono essere montati anche su co-perture inclinate e, visto il loro peso contenuto,possono essere utilizzati anche in opere di ri-strutturazione perché non necessitano di irrobu-stimento della struttura portante. Nei tetti verdi intensivi, invece, vengono adottatispessori maggiori, inferiori ai 500 mm, in mododa permettere la crescita di una vegetazionepiù ricca e alta. È necessaria una manuten-zione più frequente e laboriosa e necessita diun sistema di irrigazione. I costi di investimentoe di manutenzione sono maggiori e può essereutilizzato solo su coperture piane (inclinazionemassima del 3%).

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CAPITOLO 2 - ENERGIA TERMICA 25

2

Le porte e le finestre sono componenti termi-camente deboli e devono essere costruite e

disposte con un certo criterio. Infatti se abbiamomolte finestre in una stanza avremo caldo inestate e freddo in inverno. Inoltre se non sonoben isolate sono responsabili di un’elevatissimaperdita di calore .Le finestre ad alta efficienza, se correttamentemontate, sono un eccellente ausilio per ridurre icosti di riscaldamento e condizionamentoestivo, e migliorano sensibilmente il comfortabitativo.Anche se i tempi di ritorno economici della so-stituzione degli infissi e delle porte non sono ot-timi, il lavoro è estremamente semplice e recapoco disturbo ai residenti.

FINESTRE NUOVE

Le finestre sono costituite principalmente dadue componenti: il vetro e l’infisso. Finestre

a vetro singolo con infissi metallici sono econo-miche vantaggiose ma energeticamente pocoefficienti. I criteri per il risparmio energetico indi-cano come migliori le finestre a vetri doppi o tri-pli con infissi di PVC o meglio in legno , anchese questi ultimi necessitano di una maggioremanutenzione, specialmente se esposti a sud.Il tempo di ritorno economico per questo tipo diintervento è di circa 5-6 anni.La sostituzione degli infissi dovrebbe esseresempre effettuata da un esperto in modo da ri-durre al minimo gli spifferi originati da una im-precisa esecuzione dei lavori.La sostituzione degli infissi in edifici storici èsoggetta ad autorizzazione da parte delle auto-rità.

PRINCIPALI TIPOLOGIE DI VETRI E FINE-STRE AD ALTA EFFICIENZA:Vetri doppi e tripliIl numero di vetri, il loro spessore e quello del-l’intercapedine influenzano l’isolamento. Doppivetri tipici hanno spessore dell’ordine (vetro-aria-vetro) di 4-6-4 mm o 6-8-6 mm.Ovviamente maggiori sono gli spessori dei vetrie della camera interna minori sono le disper-sioni.

Vetro basso-emissivoIl vetro superisolante è detto anche vetro “lowemissivity” o “bassa emissività”. Garantisce unmaggiore isolamento termico e di conseguenzaun notevole risparmio energetico.I vetri basso-emissivi sono trasparenti alle ra-diazioni termiche solari, che così entrano all’in-terno dell’edificio, e, contemporaneamente,impediscono la successiva fuoriuscita della ra-diazione termica emessa dai corpi riscaldanti:permettono, in tal modo, un notevole risparmiodei costi energetici di riscaldamento attraversouna drastica riduzione delle dispersioni termi-che.

Intercapedine riempita con gasPer migliorare l’isolamento, l’intercapedine deivetri doppi o tripli può essere riempita con gasinerti come argon, krypton o xenon. Questi gasinfatti trasmettono meno calore dell’aria.

Telai isolati con taglio termicoI telai con taglio termico hanno le due strutturedi supporto dei vetri interna ed esterna separateda uno strato isolante.

Sigillanti fra telaio e paretiL’utilizzo di sigillanti in gomma riduce gli spifferie quindi la perdita di calore per passaggio diaria.

Sostituzione di porteLe parti vetrate dovrebbero seguire le indica-zione date sopra, per quanto riguarda la strut-tura solida, esistono porte dotate di strati diisolante interno che ne riducono le dispersioniper trasmissione.

INFISSI

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CAPITOLO 2 - ENERGIA TERMICA26

2

SERRE SOLARI

La serra solare è uno spazio chiuso, sepa-rato dall’ambiente esterno mediante pareti

vetrate eventualmente apribili; la copertura puòessere vetrata o opaca a seconda delle latitu-dine e delle esigenze termiche. La serra combina le caratteristiche del guada-gno diretto con quelle del muro ad accumulo.Infatti, essendo direttamente riscaldata dairaggi del sole, funziona come un sistema a gua-dagno diretto, in cui l’ambiente adiacente adessa riceve il calore dal muro che diventa unaccumulatore di calore. La radiazione solareviene, cioè, assorbita dal muro di fondo dellaserra, convertita in calore, e una parte di essoviene poi trasferito all’edificio.L’orientamento deve essere verso Sud per rice-vere il maggior guadagno termico in inverno.Deve essere ventilata e protetta con scherma-ture solari esterne regolabili per evitare il surri-scaldamento estivo, in modo che l’aria calda,che si forma all’interno della serra, venga sosti-tuita con l’aria esterna. La serra è detta anche “giardino d’inverno” perl’introduzione di piante d’appartamento che ne

migliorano la qualità e ne regolano l’umidità del-l’aria interna. Si scelgono piante a foglia ca-duca, spoglie d’inverno, per lasciare filtrare laradiazione solare, e frondose d’estate, per im-pedire il surriscaldamento dell’ambiente. La copertura della serra costituisce la parte piùdelicata dell’intero sistema: le superfici orizzon-tali sono quelle che ricevono la maggiore quan-tità di radiazioni solari nei mesi estivi e quindidevono essere schermate e possibilmente apri-bili. Le schermature possono essere di moltissimitipi quali tende, veneziane, pannelli, vegeta-zione. Affinché siano efficaci, è opportuno chesiano collocate all’esterno delle superfici traspa-renti e che siano di colore chiaro. Per assicurare un buon comportamento termicoe per ridurre il pericolo di condensa superficialeè raccomandabile l’uso di vetro camera; mentreper le coperture si deve impiegare cristallo anti-sfondamento. I telai possono essere realizzati in vari materiali,come per le finestre. Sempre per ridurre le di-spersioni di calore e i problemi di condensa èconsigliabile l’uso di profili a taglio termico.

estate-giorno

inverno-notte

inverno-giorno

estate-notte

aria caldacalore

calore

aria fredda

sole

calore

sole

aria calda

aria fredda

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CAPITOLO 2 - ENERGIA TERMICA 27

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IMPIANTI DI RISCALDAMENTO

TIPOLOGIE DI IMPIANTI

Un impianto di riscaldamento è composto tra tre parti principali: dalla caldaia che produce ca-lore, dai corpi emittenti (radiatori, termosifoni, fan coil, impianto a pavimento) e dal sistema di

regolazione. Ciascuno di questi componenti influisce sull’efficienza media di funzionamento e suiconsumi di energia.

Gli impianti di riscaldamento possono essere raggruppati in tre tipi principali:

1. riscaldamento centralizzato con caldaia e corpi scaldanti (in generale radiatori e termosi-foni);

2. altri sistemi centralizzati a tutt’aria o con boiler elettrici;

3. riscaldamento individuale di singoli locali.

Un fattore determinante per l’emissioni di CO2 è il tipo di combustibile usato.Se si procede a installare un nuovo impianto di riscaldamento è fondamentale indirizzare la sceltasu un sistema più efficiente che riduca i consumi e conseguentemente i costi di esercizio, e cheutilizzi fonti energetiche migliori per l’ambiente.I fattori principali da tener presente nella scelta sono:

► l’efficienza dello specifico impianto di riscaldamento;

► il calore da fornire all’edificio per mantenere una temperatura interna di comfort (che saràmaggiore per grandi edifici, e per edifici con pareti poco isolate);

► la presenza di un sistema automatizzato di regolazione dell’impianto di riscaldamento;

► le attività svolte all’interno dei locali dell’edificio.

Esistono almeno tre tipologie di sistemi:

1. caldaie con accumulo per l’acqua calda sanitaria;

2. caldaie combinate con produzione istantanea di acqua calda sanitaria;

3. impianti con caldaia e grandi accumuli termici.

Gli impianti con accumulo sono usati per alimentare grandi edifici, mentre gli impianti con produ-zione istantanea di acqua calda sanitaria sono destinati ad abitazioni familiari o bifamiliari.Le caldaie sono principalmente alimentate con gas naturale, GPL o gasolio per riscaldamento. Esi-stono caldaie ad alta efficienza alimentate a biomasse; le caldaie elettriche invece trovano ormaiun’applicazione marginale considerati gli alti costi di esercizio (possono andare bene per piccoliappartamenti con pareti ben isolate).

Le principali tipologie di caldaie in commercio sono descritte nelle pagine seguenti.

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CAPITOLO 2 - ENERGIA TERMICA28

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CALDAIA STANDARD A TEMPERATURACOSTANTE (UNA O DUE STELLE)

Questa tipo di caldaia è la più datata ed ècaratterizzata da una temperatura media di

funzionamento alta (70°C-80°C) e limitata insede di progettazione. Una valvola miscelatriceinserita nel circuito idraulico mantiene una tem-peratura costante piuttosto elevata all'internodella caldaia, per assicurare che non ci sianoproblemi di condensazione. La temperatura ele-vata è causa di notevoli dispersioni di calore edincremento delle perdite a bruciatore spento. Al-l'aumentare del numero di volte che la caldaiaviene accesa e spenta, aumentano le perdite alcamino per tiraggio e le perdite di prelevaggio. Ifrequenti cicli di accensione/spegnimento peg-giorano inoltre il rendimento stagionale, che ri-sulta generalmente basso, pur in presenza diun buon rendimento di combustione. Per miglio-rare il rendimento medio stagionale è possibileintrodurre un bruciatore a più stadi o modu-lante.

CALDAIA A TEMPERATURA SCORREVOLE(TRE STELLE)

La caldaia a temperatura scorrevole con-sente il raggiungimento di elevati valori di

rendimento medio stagionale, ottenuto grazie alproprio funzionamento caratterizzato da unatemperatura variabile. La temperatura di man-data dell'impianto si dice variabile perchè è re-golata in funzione della richiesta del caricodell'impianto e quindi rapportata alle condizioniclimatiche. In questo modo si riescono ad otte-nere valori elevati di rendimento a carico par-ziale e dunque del rendimento mediostagionale. Producendo esattamente il calore ri-chiesto non si ha un'inutile sovraproduzione e,grazie alle basse temperature (fino a 30°), si ri-ducono le perdite di emissione e distribuzione.Infine anche nel generatore a temperatura scor-revole si utilizza un bruciatore a più stadi di fun-zionamento con regolazione automaticadell'aria combustibile o un bruciatore modulantecon regolazione dell'aria comburente, regola-zione aria-combustibile in continuo.

CALDAIA A CONDENSAZIONE

Le caldaie a condensazione sono molto similialle caldaie tradizionali, ma riescono ad

estrarre maggior calore perché fanno conden-sare il vapore acqueo contenuto nei fumi in unoscambiatore di calore molto più grande. L’acquadi condensa viene rimossa dallo scambiatoreda un apposita tubazione.Più la condensazione è spinta, più la resaannua è maggiore, anche se, in funzionamentocon temperature che non consentono l’avve-rarsi di questo fenomeno, la resa annua è mi-gliore rispetto all’utilizzo di una caldaiatradizionale, grazie allo scambiatore più grande.Se viene sostituita una vecchia caldaia con unacaldaia a condensazione, con opportuni inter-venti sul sistema di regolazione dell’impianto, sipuò risparmiare sulla bolletta del combustibilefino a un 20-25%.E’ importante considerare che le caldaie a con-densazione funzionano in sovrapressione perfacilitare il movimento dei fumi attraverso ilgrande scambiatore. Per evitare che i fumi fil-trino all’interno dei locali, è necessario che lacanna fumaria sia all’esterno, oppure va previ-sto una ventola di aspirazione dei fumi sullatesta del camino. E’ comunque cura del proget-tista tener conto di queste considerazioni.

I l costo superiore di una caldaia a condensa-zione, rispetto ad una tradizionale si aggira in-

torno a circa 200 €, ma i vantaggi in termini diefficienza e risparmio energetico permettono direcuperare la maggiore spesa nel giro di pocotempo.

Ecco alcune tra le principali caratteristichedelle caldaie a condensazione:

► sono installabili nella maggior partedelle abitazioni;

► alta efficienza nel rendimento di produ-zione stagionale;

► l’efficienza di produzione si mantieneelevata anche per carichi ridotti, comedurante l’estate in cui si ha la sola pro-duzione di acqua calda sanitaria;

TIPOLOGIE DI CALDAIE

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► condensando il vapore di acqua conte-nuto nei fumi necessita di un oppor-tune tubazione dell’acqua di condensa;

► se dal camino vediamo vapore d’acqua(la classica “piuma bianca”) che esce,vuol dire che la caldaia sta funzio-nando bene.

La caldaia a condensazione può essere abbi-nata a due tipologie di corpi scaldanti: i ra-

diatori o i pannelli radianti (riscaldamento apavimento o a parete). I radiatori hanno i seguenti vantaggi:

► sono una soluzione economica;

► necessitano di poca manutenzione;

► la regolazione risulta più rapida ed effi-cace.

Iradiatori sono i corpi emittenti più diffusi, e ge-neralmente i vecchi impianti sono sovradi-

mensionati rispetto ai reali fabbisogni,permettendo talvolta di effettuare la sostituzionedi caldaia senza modificare altre parti dell’im-pianto.

I l riscaldamento a pavimento (o a parete) hale seguenti caratteristiche:

► sfrutta maggiormente le potenzialità diuna caldaia a condensazione perchéfunziona a bassa temperatura;

► forniscono un riscaldamento continuo;

► consentono un piccolo miglioramentonella resa complessiva dell’impianto;

► può essere abbinato con sistemi solariper l’integrazione termica al riscalda-mento;

► se però si verificano dei piccoli guastila manutenzione può essere piuttostocomplicata.

Va detto comunque che il rendimento otti-male di una caldaia a condensazione viene

raggiunto per valori della temperatura di ritornodell'acqua compresa tra i 25° ed i 40°, quindi ri-sulta chiaro che il miglior sfruttamento delle cal-daie a condensazione si ha con terminali chefunzionano a bassa temperatura, come ad

esempio i pannelli radianti, o l’impianto a pavi-mento; mentre per i tradizionali radiatori è suffi-ciente, per ottenere un buon valore delrendimento dell'impianto, l'utilizzo di una cal-daia a temperatura scorrevole.

CALDAIE A BIOMASSE

Le caldaie a biomasse sono caldaie che per-mettono di ridurre notevolmente l’emissione

in atmosfera di CO2 fossile, infatti le biomasseutilizzate non derivano da giacimenti di petrolio,gas o carbone, bensì da piante che nel lorociclo di crescita hanno assorbito CO2 dall’atmo-sfera, la stessa che viene liberata durante lacombustione. Il bilancio della CO2 derivatodalla combustione di biomasse non è nullo per-ché è necessario considerare tutte le emissionicausate dal trasporto del combustibile, e dallevarie fasi di produzione e manutenzione dellecaldaie, ma sicuramente è di molto inferiore ri-spetto a quello che si può avere nel caso di bru-ciatori alimentati a gas o gasolio.

Le caldaie a biomassa solida attualmente incommercio in Italia possono essere divise in

tre gruppi principali a seconda del formato delcombustibile utilizzato:

► caldaie a legna;

► caldaie a cippato;

► caldaie a pellets di legno.

C iascuna delle tipologie ha vantaggi e svan-taggi che vanno valutati caso per caso in

base alle esigenze dell'abitazione.Le caldaie a legna vengono caricate manual-mente, una o due volte al giorno. I modelli mi-gliori producono una quantità minima di ceneri,e permettono quindi una combustione presso-ché completa dei ciocchi di legno inseriti. Laparticolare conformazione della caldaia, e ilfatto che debba essere caricata a mano, im-pone la presenza di un serbatoio di accumulodell'acqua calda, che permetta di adattarsi alleesigenze dell'utenza termica. Le caldaie a legno cippato sono più versatili,ma presentano il problema della reperibilità delcippato stesso, del suo grado di umidità (di so-lito alta, per questo compromette il buon funzio-

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namento della caldaia), e della necessità diavere un ambiente sufficientemente grande perlo stoccaggio del combustibile. Le caldaie a pellets di legno sono in assoluto lepiù comode e automatizzate. Questo, però a di-scapito del costo, che solitamente è più alto. Ipellets di legno sono piccoli cilindri di legno tri-turato e compresso. Il tasso di umidità è moltobasso, e la loro conformazione li rende partico-larmente adatti per essere depositati in spazipiccoli. Il pellet in se è un combustibile che perla sua adattabilità agli spazi, e la sua grandedensità energetica, è paragonabile ai combusti-bili liquidi. Il prezzo a tonnellata del pellet è piùalto di quello del cippato. Un kg di pellet pro-duce però molto più calore di 1 kg di cippato!Inoltre, le caldaie a pellet solitamente hannomeno problemi di manutenzione di quelle a cip-pato.

In ogni caso, da un punto di vista ecologico lecaldaie a biomassa sono indicate per le zone

in cui l’approvvigionamento di legna da ardere èlegato alla vocazione del territorio (es. zonemontane o di campagna).

POMPE DI CALORE

Questi impianti hanno costi di esercizio similia quelli di una caldaia a condensazione.

Risulta costoso installarli ma il loro impiego èmolto redditizio dove non c’è disponibilità diconnessione alla rete del gas. E’ ancora piùredditizio per le abitazioni dove non c’è granderichiesta di energia termica. Quindi, prima dellainstallazione, si dovrebbe procedere a miglio-rare il rendimento energetico dell’impianto do-mestico.I costi di manutenzione delle pompe di caloresono più bassi di quelli degli impianti a gas con-venzionali.Il principio su cui si basa la pompa di calore èquello del frigorifero: è una macchina, alimen-tata energia elettrica, che trasferisce calore daun ambiente a temperatura più bassa a uno atemperatura più alta. Se l'energia termica ero-gata dal sistema è maggiore di quella elettricafornita, il rapporto tra esse viene detto coeffi-ciente di prestazione (COP).Gli aspetti positivi della pompa di calore sono:

► si possono ottenere valori di COP paria circa 4, ciò significa che per ottenere4 kWh termici il compressore consuma1 kWh elettrico;

► ingombro più piccolo della caldaia;

► manutenzione e verifica annuale nonobbligatoria;

► il sistema è reversibile, quindi in estatepuò raffrescare gli ambienti.

Le pompe di calore vengono distinte in basealla sorgente fredda da cui prendono calore

e al "pozzo caldo", cioè all'aria o all'acqua cheriscaldano ulteriormente.Le tipologie quindi sono le seguenti:

► acqua-acqua, dove verrà riscaldataacqua trasferendo calore da altreacque (ad esempio quella di un pozzoo di un fiume o di una falda);

► acqua-aria, dove verrà riscaldata ariaattingendo calore da acqua;

► aria-aria, dove verrà riscaldata aria tra-sferendo calore da altra aria;

► aria-acqua, dove verrà riscaldataacqua attingendo calore da aria;

► terra-acqua, dove l'acqua viene riscal-data con il calore prelevato dalla terra;

► terra-aria, dove è l'aria a riscaldarsicon il calore della terra.

POMPA DI CALORE GEOTERMICA

La pompa di calore geotermica è una pompadi calore che utilizza come sorgente il calore

presente nel terreno in profondità. Il principio difunzionamento si basa sul fatto che, mentrel'aria e la superficie del terreno hanno nell'arcodelle stagioni una grande variazione di tempe-ratura, la terra a partire da 3 metri di profondità,nonché l'acqua di falda o dei pozzi, hanno va-riazioni minime, e quindi nei mesi estivi sonopiù fresche mentre in quelli invernali più caldedell'ambiente in superficie. Questa differenza ditemperatura viene sfruttata attraverso dellesonde geotermiche, che scendono nel terrenoin verticale o si sviluppano in una superficieorizzontale pochi metri sotto il livello del ter-

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reno, per captare il calore e consegnarlo allapompa di calore. La pompa, alimentata conenergia elettrica, sfrutta il calore per riscaldare(o d'estate raffrescare) acqua o aria. I COPdelle pompe di calore geotermiche sono solita-mente molto alti, e permettono un notevole ri-sparmio energetico. Normalmente l'esercizio diuna pompa dicalore geotermica permette di risparmiare dal50% al 75% rispetto al riscaldamento a metanoo GPL.Gli svantaggi di un sistema di questo tipo sonoprincipalmente:

► alti costi iniziali (ripagati però in untempo relativamente breve);

► necessità di opere di trivellazione nelcaso di sonde verticali (anche se ognisonda, corrispondente di solito ad unapotenza da 5 a 7 kW, necessita di unforo molto stretto, di diametro inferioreai 30 cm);

► opportunità di abbinare alla pompa dicalore sistemi di emissione termica a"bassa temperatura" (quindi non radia-tori, ma pannelli radianti a parete o pa-vimento, o ventilconvettori);

► necessità di verificare se il sottosuolo ole acque sotterranee sono sottoposte avincoli;

► necessità di un'analisi preliminare delsuolo per capire i costi della trivella-zione.

Ivantaggi, oltre al risparmio energetico, sono:

► ingombro ridotto della pompa di calore;

► impatto visivo nullo;

► minore manutenzione rispetto ad unacaldaia tradizionale (non è necessariala manutenzione annuale, il controllofumi, ecc.);

► assenza di canna fumaria;

► reversibilità della pompa (la pompa dicalore può scaldare d'inverno acqua oaria, e d'estate raffrescare l'aria).

Isistemi più comuni per sfruttare il calore delsottosuolo con pompe di calore sono: le

sonde geotermiche, i pozzi di captazione ereimmissione di acque sotterranee, le serpen-tine nel terreno e i pali energetici.

Sonde geotermiche: la profondità che rag-giungono le sonde geotermiche va dai 50 ai

350 m, in funzione del tipo di terreno e della po-tenza da captare con la sonda. È importanteanalizzare il suolo prima di perforare; in questomodo si possono stimare i costi della perfora-zione, e quanta energia si riuscirà a captare. Lesonde sono dei tubi di diametro relativamentepiccolo (il diametro totale di una sonda, checomprende i due tubi di andata e di ritorno) èmeno di 30 cm.Sistemi ad acqua di falda: un modo efficiente disfruttare la fonte geotermica è utilizzare il calore(o il fresco) contenuto nell'acqua di una falda odi un pozzo. In questo modo si riducono dimolto i costi di installazione (nel caso del pozzonon occorre neanche perforare) e come fluidotermovettore si può utilizzare direttamente l'ac-qua di falda. È vero anche che per raggiungereuna falda, può essere che i costi lievitino ri-spetto alle semplici sonde geotermiche, anchese la falda si trova a profondità ridotte come 20o 30 m. Per questo si ribadisce la necessità distudi preliminari.Serpentine e pali energetici: è il modo in asso-luto più economico per l'uso della geotermia. Leserpentine sono una serie di tubi disposti suuna superficie orizzontale a pochi metri di pro-fondità dal suolo.l pali energetici sono verticali e di solito ven-gono costruiti con le fondamenta della casa.Non sono adatti nel caso di ristrutturazioni.

IMPIANTI AD ARIA CALDA

O ltre agli impianti in cui è l’acqua calda chedistribuisce il calore all’interno dell’edificio,

esistono sistemi che invece sfruttano l’aria, checon appositi condotti, porta il calore all’internodi tutte le stanze garantendo anche la ventila-zione necessaria per il comfort termoigrome-trico. La fonte di energia per questi sistemi può es-sere gas naturale, GPL o gasolio per riscalda-

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CAPITOLO 2 - ENERGIA TERMICA32

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mento. Alcuni modelli sfruttano invece l’energiaelettrica.Per gli impianti a combustibile, i gas della com-bustione riscaldano direttamente uno scambia-tore di calore cedendo energia termica all’aria.Quelli a elettricità invece accumulano calore dinotte che cedono successivamente durante ilfunzionamento, sfruttando I vantaggi delle ta-riffe biorarie.

IMPIANTI PER RISCALDAMENTODI SINGOLI LOCALI

Se siamo in presenza di un piccolo apparta-mento, con pareti ben isolate può essere

accettabilmente efficiente un sistema che pre-vede il riscaldamento dei locali con unità sin-gole. Queste unità possono essere usate ancheper fornire un riscaldamento integrativo nelcaso in cui l’impianto principale non fornisca ab-bastanza calore.Affinché il riscaldamento sia efficiente è beneprogrammarlo per tempo e nei valori di tempe-ratura desiderata per ciascun locale.

Le principali tipologie sono:

► stufe a gas;

► convettori a parete: hanno un’effi-cienza pari a circa il 70%, richiedonoun condotto di scarico dei fumi, e sipossono installare singoli convertitoristanza per stanza;

► stufe elettriche: hanno un’efficienza del100% ma elevati costi di esercizio.

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TERMOSIFONI(RADIATORI O CONVETTORI)

Icorpi scaldanti hanno la funzione di immetterenell'ambiente da riscaldare l'energia termica

prodotta dalla caldaia e trasmessa attraversouna rete di tubi collegati ai radiatori (rete di di-stribuzione), scambiando calore con l'ambiente.Il termosifone costituisce la parte finale dell'im-pianto e va dal classico radiatore costituito daelementi verticali uguali, generalmente in ghisao in lamiera d'acciaio o in lega di alluminio, aquello a piastra radiante, all'infinita gamma deipraticissimi scaldasalviette da bagno.I radiatori in ghisa sono caratterizzati da unadurata pressochè illimitata e sono particolar-mente adatti nelle abitazioni caratterizzate daun uso continuativo dell'impianto di riscalda-mento in quanto si scaldano lentamente, mamantengono il calore molto a lungo. I radiatoriin acciaio sono disponibili anche in modelliassai gradevoli dal punto di vista estetico edhanno un'ottima resa termica, ma sono soggettial pericolo della corrosione che ne limita la du-rata. Infine i radiatori in alluminio sono caratte-rizzati da una buona resistenza alla corrosione,da un minor ingombro e da una bassa inerziatermica dunque si riscaldano velocemente, maaltrettanto rapidamente si raffreddano. Le pia-stre radianti, a differenza dei radiatori, non sonocostituite da elementi modulari, ma da un unicoblocco, in genere in acciaio e talvolta in ghisa.Sono caratterizzati da un minor ingombro, daun minor contenuto d'acqua e dalla facile manu-tenzione (pulizia). Questa ultima specifica lirende particolarmente adatti per l'impiego inambienti che richiedono la massima pulizia conun limitato ingombro quali scuole, palestre,ospedali.

I l corretto posizionamento dei radiatori in am-biente è fondamentale per avere una buona

resa dell'impianto di riscaldamento e conse-guentemente favorire il risparmio energetico.

E’buona norma collocare i termosifoni sottole finestre o lungo le pareti perimetrali per

contrastare l'effetto delle correnti fredde e perridurre al minimo la differenza di temperaturatra soffitto e pavimento. Per ragioni estetiche iradiatori spesso vengono ricoperti con mobilettio collocati in nicchie ricavate nella parete, do-tate di pannello di chiusura frontale; ciò provocauna diminuzione della potenza erogata per ef-fetto della limitazione della circolazione dell'ariaed anche della diminuita accessibilità per la pu-lizia. Se il radiatore è posto sulla parete perime-trale, ad esempio sotto una finestra, è moltoutile invece inserire tra il muro ed il radiatore unpannello di materiale isolante. Si trovano incommercio pannelli destinati a questo scopo

SISTEMI DI DISTRIBUZIONE DEL CALORE

Idispositivi di erogazione del calore, o terminali di impianto, sono gli apparecchi che cedono ca-lore nell'ambiente da riscaldare. Le principali tipologie sono:

► termosifoni (detti anche radiatori o convettori) e piastre radianti;

► termoconvettori e ventilconvettori;

► radiatori a battiscopa;

► pannelli radianti: a pavimento (i più usati), a parete, a soffitto.

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CAPITOLO 2 - ENERGIA TERMICA34

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con una faccia riflettente, da rivolgere versol'interno. Prima dell'accensione dell'impianto èbuona norma praticare una manutenzione at-tenta degli elementi eliminando l'aria che sifosse formata all'interno delle tubazioni attra-verso la valvola di sfogo aria. Se si voglionorealizzare impianti ad elevato risparmio energe-tico e comfort termico, si deve controllarel'emissione termica di tutti (o quasi tutti) i radia-tori presenti. È quindi importante installare val-vole termostatiche che permettono una miglioreregolazione della temperatura ambiente nei sin-goli locali. Queste valvole, installate all'ingressodei radiatori, sono dotate di un comando termo-statico che regola la portata di acqua calda al-l'interno del radiatore in funzione dellatemperatura dell'aria nell'ambiente, ottenendoin questo modo un diversificato controllo dellatemperatura per ogni singolo locale. È infineconsigliato per gli impianti centralizzati dotati dicolonne montanti l'utilizzo di contatori di caloreper la contabilizzazione del calore erogato daogni singolo corpo scaldante

VENTILCONVETTORI

Iventilconvettori, denominati anche fan-coil(dall'inglese fan = ventilatore e coil = batteria),

per mezzo di un ventilatore interno di cui sonoequipaggiati, producono un attivo ricircolo d'ariache impedisce la formazione di zone stagnantie mantiene un movimento dell'aria gradevole eduniforme. I più recenti ventilconvettori hanno unfiltro sulla ripresa dell'apparecchio che trattienecon continuità polveri, filacce, fibre, pelo ani-male ecc. depurando l'aria e prevenendo l'inala-zione di queste impurità. Sono molto utilizzatinel caso di climatizzazione estate-inverno, in

considerazione del costo limitato, della versati-lità, dell'ingombro modesto e della possibilità diregolazione della potenza erogata dai singoliapparecchi. Per il raffrescamento estivo è suffi-ciente l'installazione di un piccolo ed efficientegruppo refrigeratore d'acqua, come ad esem-pio, una pompa di calore. La macchina refrige-ratrice produce l'acqua refrigerata che alimentai ventilconvettori. In questo modo, essi raffred-dano e deumidificano l'aria (tolgono cioè l'umi-dità), oltre a filtrarla costantemente. Laregolazione manuale dei singoli apparecchi èeffettuata dall'occupante commutando la velo-cità di rotazione dell'elettroventilatore (in generesu tre posizioni), mentre la termoregolazioneambientale è effettuata in genere per mezzo diun termostrato che arresta o mette in funzionel'elettroventilatore. Il ventilatore interno all'appa-rato è causa di rumore e la sua rumorosità au-menta al crescere della portata d'aria.

S i consiglia pertanto l'uso dei ventilconvettorinei locali adibiti ad uffici e non nelle abita-

zioni. In ogni caso per contenere tale inconve-niente si suggerisce l'utilizzo di ventilconvettoridotati di ventilatori tangenziali. Oltre alle oppor-tunità di regolazione già elencate, per le grandiutenze caratterizzate da un'occupazione saltua-ria, un'ulteriore possibilità di programmazionedegli apparecchi consiste nell'impiego di unavalvola deviatrice del flusso che intercetta l'ac-qua nel caso di non occupazione dell'ambienteo ne regola la temperatura. I ventilconvettoripossono essere realizzati nel modello verticalea pavimento ed in quello orizzontale a soffitto;la scelta deve essere tale da evitare che le per-sone vengano a trovarsi in posizione troppoesposta al getto d'aria e da ottenere una distri-buzione abbastanza uniforme della temperatura(i ventilconvettori a soffitto sono perciò sconsi-gliati per riscaldare le abitazioni in quanto l'ariacalda tende a salire verso l'alto).

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CAPITOLO 2 - ENERGIA TERMICA 35

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RADIATORI A BATTISCOPA

Un'altra alternativa ai tradizionali radiatori è ilsistema a battiscopa che consiste in un

tubo di rame infilato in una serie di lamelle ra-dianti. All'interno scorre acqua con temperaturadi circa 60°C. Un velo di aria calda sale a con-tatto con la parete riscaldandola e determi-nando una situazione di equilibrio termicoall'altezza di 150-200 cm: in questo modo si ot-tiene un'ottimale distribuzione del calore, evi-tando gli accumuli a soffitto con conseguenterisparmio energetico.

S i consiglia l'utilizzo di questo tipo di termi-nale di impianto per gli edifici di nuova co-

struzione con prevalente uso lavorativo (uffici,aule studio ecc.) e non per le abitazioni. In que-ste ultime si suggerisce l'uso di pannelli radiantia pavimento illustrati nel paragrafo successivo.

PANNELLI RADIANTI

Ipannelli radianti sono costituiti da ampie su-perfici scaldate mediante serpentine di tubi in

cui viene fatta circolare l'acqua; si utilizzano nelriscaldamento e raffrescamento installandoli apavimento, a parete e a soffitto. I materiali utiliz-zati per le serpentine sono l'acciaio, il rame e,più frequentemente, i materiali plastici. La tem-peratura di ingresso dell'acqua nell'impianto èdi circa 45°C. Per gli impianti a pavimento il va-lore limite è di 25-28°C. La regolazione termicadei diversi circuiti in modo indipendente per-mette di stabilire una diversa temperatura inogni locale; il pannello radiante ha infatti il van-taggio di dare la sensazione di trovarsi in unambiente con 22-23°C mentre in realtà il termo-metro segna solo 20°C. Ha inoltre un'impor-tante funzione di isolamento acustico chepermette di assorbire i rumori tra i vari piani. Un

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CAPITOLO 2 - ENERGIA TERMICA36

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ulteriore vantaggio del funzionamento a bassatemperatura dei pannelli radianti è la perfetta in-tegrazione con caldaie a condensazione e confonti energetiche alternative come il solare ter-mico.

PANNELLI RADIANTI A PAVIMENTO

I l più diffuso e consueto impianto a pannelli ra-dianti è sicuramente quello a pavimento. Esso

presenta numerosi vantaggi:

► migliora il benessere termico ridu-cendo i consumi;

► riscalda e raffresca senza movimen-tare l'aria;

► aumenta la superficie utilizzabile degliambienti con un corrispondente mag-gior valore dell'immobile (non c'è nes-sun spazio da adibire e da renderelibero per l'installazione e l'uso dei ter-mosifoni);

► riscalda con minor consumo di ener-gia;

► lascia libertà d'arredamento (si pos-sono posizionare i mobili ovunque eappoggiarli contro ogni parete);

► è polivalente (lo posso usare sia in in-verno che in estate se lo progettoanche come sistema di raffresca-mento);

► non solleva polveri perchè non circolaaria, infatti opera per effetto radiante,quindi evita i tipici malesseri degli im-pianti di climatizzazione e la tinteggia-tura periodica per i "baffi" dei radiatori;

► se si utilizza come sistema di raffresca-mento, consuma molta meno energiaelettrica di un normale spilt.

S i consiglia l'utilizzo di questo sistema im-piantistico per le nuove costruzioni in abbi-

namento ad una caldaia a condensazione. Moltihanno un ricordo negativo di questa tecnologia,per come era usata in molti appartamenti urbanidi lusso costruiti negli anni 60-70: erano alimen-tati con l'acqua molto calda ( 60-70 gradi invecedei 28-29 raccomandati) di impianti centraliz-

zati, a temperatura non controllabile, e l'ecces-sivo caldo al pavimento provocava dolori allegambe, sollevamento della polvere e conse-guente sensazione di secchezza delle fauci.Basta un moderno controllo della temperaturadell'acqua per capovolgere totalmente la situa-zione e godere di una delle più confortevoliforme di riscaldamento.

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CAPITOLO 2 - ENERGIA TERMICA 37

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Per contabilizzazione s'intende la misura delconsumo di energia termica che può avve-

nire in maniera diretta, o indiretta per sommadell'energia erogata dai singolicorpi scaldanti. Per regolazione di un impiantotermico s'intende quel complesso di operazionicon le quali si vuole realizzare e mantenere ilcomfort climatico negli ambienti abitati, control-lando la temperatura ambiente mediante latemperatura esterna. Perciò attraverso un si-stema di regolazione si è in grado di controllareil funzionamento dell'impianto in seguito a varia-zioni di temperatura interna o esterna all'am-biente. In alcuni impianti è presente anche unasonda che regola il funzionamento della caldaiaanche in base alla temperatura esterna.

G li impianti diriscaldamento

autonomi devonoessere dotati di untermostato am-biente che inter-rompa l'apporto dienergia al rag-giungimento dellatemperatura pre-fissata per l'ariadel locale riscal-dato; in base al

DPR 412/93 tutti i nuovi impianti (anche quelliristrutturati) devono essere dotati di apparecchipiù recenti, i cronotermostati, che riuniscono siala funzione di controllo della temperatura siaquella di interruttore orario con programmatoreregolato con almeno due temperature nelle 24ore.Gli impianti migliori sono quelli progettati azone, con ad esempio due diversi termostatiper la zona giorno e la zona notte. Chi non haun impianto progettato a zone può utilizzare levalvole termostatiche che possono essere in-stallate su ogni radiatore (al posto delle valvoledi intercettazione) e che regolano la portata diacqua calda all'interno del corpo scaldante infunzione della temperatura dell'aria nell'am-biente.

PER CHI VIVE IN CONDOMINIO

Per gli impianti centralizzati con-dominiali è importante che alla

regolazione termostatica per sin-golo ambiente venga sempre asso-ciata la contabilizzazione delcalore, in quanto l'esperienza dimo-stra che l'utente non è general-mente disponibile a ridurrel'erogazione di calore se non ècompensato da un congruo vantaggio econo-mico L'impianto centralizzato è molto più effi-ciente e sicuro di quello autonomo. Oltre a ciò,l'impianto centralizzato è caratterizzato da unmaggior rendimento del generatore di calore,che aumenta al crescere della potenza dellacaldaia, e da minori costi di manutenzione, chevengono suddivisi tra i vari utenti. L'unico svan-taggio, che in passato ha sempre caratterizzatola tecnologia centralizzata, è la difficoltà di ge-stione dell'impianto. Oggi però questo problemaè stato superato: nei condomini l'autonomia in-fatti si può realizzare con la regolazione e lacontabilizzazione separata del calore, che re-sponsabilizza gli utenti all'uso razionale del-l'energia e permette a ciascuno di programmarela temperatura desiderata. Anche la legge rico-nosce questa priorità: gli edifici nuovi e ristruttu-rati devono essere progettati e realizzati inmodo tale da consentire l'adozione di sistemi ditermoregolazione e di contabilizzazione del ca-lore per ogni singola unita' immobiliare. Inoltre,per decidere di cambiare il sistema di contabi-lizzazione, è sufficiente il voto della maggio-ranza dei presenti all'assemblea condominialein seconda convocazione e di quelli che possie-dono la maggioranza dei millesimi. Il risparmiosulla bolletta energetica ottenibile utilizzando unsistema di contabilizzazione è di circa il 20%.

MEGLIO L'IMPIANTO AUTONOMO OQUELLO CENTRALIZZATO?

La sempre maggiore esigenza delle famigliedi poter gestire liberamente ed autonoma-

mente l'impianto di riscaldamento, ha portato adun grande sviluppo degli impianti autonomi, fa-cendo dimenticare tutti i vantaggi che offre la

CONTABILITÀ E TERMOREGOLAZIONE

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CAPITOLO 2 - ENERGIA TERMICA38

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tecnologia centralizzata. Come è già stato evi-denziato, oggi l'autonomia, l'efficienza e la sicu-rezza possono coesistere in un sistemacentralizzato dotato di termoregolatori e conta-bilizzatori individuali del calore.La contabilizzazione separata si realizza facil-mente per impianti di riscaldamento a zone(vedi figura), o orizzontali, in cui ad ogni appar-tamento è dedicata una diramazione della retedi distribuzione principale: è sufficiente un con-tatore per ogni appartamento.Se l'impianto è invece a colonne montanti, cioèalimenta con un unico tubo radiatori di apparta-menti diversi posti sulla stessa verticale ai varipiani, la contabilizzazione separata si può rea-lizzare solo installando su ogni singolo corposcaldante un apparecchio elettronico che misuriquanto calore emette (ripartitore di calore).In entrambi i casi l'autonomia nella regolazioneè garantita da valvole termostatiche installatesu ogni radiatore e non è necessaria la ristruttu-razione totale dell’impianto.

Infine in tutti i casi è sempre opportuno seguirequeste regole :

1. tenere la temperatura della caldaia piùbassa possibile. Più i termosifoni sonoestesi, minore è la temperatura neces-saria al calorifero per scaldare l'abita-zione;

2. scaldare le diverse camere in modo di-verso a seconda dell'uso;

3. scaldare solo nelle ore in cui è neces-sario;

4. scaldare la casa ad una temperaturasalubre, cioè non superiore a 20°C(temperatura massima stabilita nelDPR 412 del 93 per gli edifici civili), al-trimenti il corpo si abitua ad uno stan-dard estivo e ci si ammala quando siesce per l'eccessivo sbalzo termico.Per risparmiare non occorre soffrire ilfreddo: ogni grado in più di tempera-tura in casa fa aumentare la bolletta dicirca il 6%-7%.

GLI ELEMENTI DEL SISTEMADI REGOLAZIONE

I l sistema di regolazione gestisce il funziona-mento dell’impianto, le accensioni e gli spe-

gnimenti, in funzione della temperaturadesiderata e dell’andamento della temperaturaesterna. Se la caldaia è piuttosto recente, con-viene investire sul sistema di regolazione mi-gliorandone l’efficienza; l’installazione puòessere effettuata in ogni momento, anche se èpiù conveniente farlo contestualmente alla so-stituzione della caldaia o ad altri interventi mi-

schemadi un impiantoa zone(distribuzione orizzontale)

schemadi un impianto

a colonne montanti(distribuzione verticale)

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CAPITOLO 2 - ENERGIA TERMICA 39

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gliorativi sull’impianto di riscaldamento.

Risparmio annuo: 100-120 €.

Costi di installazione: circa 300 €.

Ammortamento: circa 3 anni.

Un buon sistema di regolazione e controllodeve avere le seguenti caratteristiche:

► una centralina programmabile che ge-stisce separatamente il riscaldamentoe la produzione di acqua calda sanita-ria;

► la termostatazione degli ambienti;

► valvole motorizzate per modulare l’ero-gazione del calore a seconda dei cari-chi istantanei.

Termostato di localeIl termostato di locale non è altro che unasonda in grado di escludere l’impianto quandosi è raggiunta la temperatura desiderata; moltimodelli prevedono anche la programmazionetemporale del funzionamento dell’impianto.Il termostato generalmente viene installato insoggiorno ad un’altezza di almeno 1,5 metri;mentre non deve essere mai posizionato inprossimità di radiatori o all’interno di stanze conradiatori muniti di valvole termostatiche.

Centralina di regolazioneE’ lo strumento che permette di programmare leaccensioni e gli spegnimenti dell’impianto du-rante le ore del giorno a seconda delle neces-sità degli occupanti. In molti casi è anchepossibile prevedere il controllo separato dellaproduzione di acqua calda sanitaria e acquacalda per il riscaldamentoLe centraline digitali sono preferibili perché con-sentono la programmazione settimanale delfunzionamento dell’impianto.

Valvole termostaticheLe valvole a tesata termostatica modulano laportata acqua calda all’interno dei radiatori aseconda della temperatura richiesta. Potendoessere installate su ciascun radiatore, permet-tono di avere temperature differenti nelle variestanze a seconda delle necessità e delle attività

svolte all’interno. Se per esempio una stanza èpoco usata possiamo decidere di abbassare latemperatura, risparmiando energia fino al 20%in meno.

Regolazione di zonaLa regolazione di zona viene fatta modulandouna valvola deviatrice a tre vie, che regola laportata di acqua calda da riscaldamento per piùstanze dell’abitazione. E’ particolarmente indi-cato se l’abitazione è grande e con esposizionidiverse al sole. E’ particolarmente indicata perla contabilizzazione del calore e nel caso di im-pianti centralizzati che forniscono calore ai variappartamenti di un condominio.

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CAPITOLO 2 - ENERGIA TERMICA40

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I l consumo di acqua calda sanitaria richiedeuna grande percentuale dell’uso totale di

energia, specialmente in un’abitazione modernae ben isolata.Ci sono numerosi metodi con cui l’acqua caldapuò essere prodotta:

► con caldaia a quattro tubi con riscalda-mento diretto dell’acqua calda;

► con serbatoi di acqua calda che ven-gono riscaldati in maniera indiretta dauna caldaia o caldaie a parete dotatedi un serbatoio interno;

► con serbatoi di acqua calda che utiliz-zano dispositivi di riscaldamento elet-trico a immersione.

In generale isistemi che

prevedono il ri-scaldamentodell’acqua attra-verso energiaelettrica nonsono conve-nienti né ecolo-gicamente néeconomica-mente. Si pensiche per portare100 litri diacqua a 60°C(una doccia di10 minuti) sononecessari 1kWh se lo scaldabagno funziona a gas, 5 kWhse è elettrico, e fino a 8 kWh se lo scaldabagnoè elettrico ed è collegato ad un serbatoio nonadeguatamente coibentato.I serbatoi di acqua calda perdono energia colpassare del tempo e richiedono che la caldaiasi accenda ad intermittenza per mantenere unatemperatura costante al loro interno; questamodalità di gestione è altamente dispendiosa, equindi, indipendentemente dal tipo di alimenta-zione, è molto importante almeno provvederead un buon isolamento del serbatoio stesso. E’un lavoro che si può fare in qualsiasi momento

dell’anno, è facile, costa poco e fa risparmiaretanto.Se invece il serbatoio è difettoso (es. perdeacqua) allora questa è l’occasione per sosti-tuirlo con uno di buona qualità, e che abbiacome caratteristiche:

► tra 50 e 80 mm di isolante applicatodal costruttore;

► una serpentina ad alto potere di scam-bio termico in modo da velocizzarel’accumulo di acqua calda;

► Un volume adeguato alle esigenze:144 litri per case di piccole dimensioni(uno o due occupanti) e 210 litri percase più grandi.

Quando si sostituisce un sistema di produ-zione di acqua calda sanitaria è opportuno

installare anche un adeguato sistema elettro-nico di controllo.Un insieme di sistemi di controllo standard perridurre l’energia utilizzata per l’acqua calda do-vrebbe contenere la seguente attrezzatura:

► un sistema di programmazione chepermetta il controllo sia del tempo siadella temperatura dell’acqua;

► un termostato applicato al serbatoioche spenga il sistema di riscaldamentoquando la temperatura impostata vieneraggiunta (valori raccomandati: 60-65ºC);

► l’isolamento delle condutture principali(fra caldaia e serbatoio);

► una pompa di alimentazione per otti-mizzare l’efficienza di scambio termico.

In aggiunta all’isolamento della condutturaprincipale può valere la pena considerare

anche l’isolamento delle condutture secondariefino ai rubinetti. I serbatoi e le condutture nelsottotetto dovrebbero essere isolate sempre inmodo da prevenire rischi di congelamento esurriscaldamento.

ACQUA CALDA SANITARIA

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CAPITOLO 2 - ENERGIA TERMICA 41

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GENERATORI

La soluzione più adottata è quella degli split,comunemente denominati "condizionatori".

Anche se tale scelta può sembrare la più sem-plice, in realtà è la meno efficiente ed intelli-gente. Infatti bisogna tener conto che il costo diun dispositivo è dato dalla somma del costo ini-ziale più quello legato ai consumi. Per questomotivo, uno split che all'acquisto sembra econo-mico, in breve tempo può rivelarsi molto co-stoso. Se non ci sono altre possibilità,comunque, è bene scegliere un condizionatorecon un'efficienza elevata (anche se costano dipiù) e di potenza superiore a quella calcolata,per non farlo mai lavorare alla massima po-tenza e quindi al massimo consumo. È impor-tante inoltre scegliere una macchina provvistadi inverter, un dispositivo che modula la po-tenza (e quindi il consumo) in base alla neces-

sità di affrescamento.La macchina con l'in-verter è però sconsi-gliata se lo splitinterno è installatotra due pareti moltoravvicinate.

Esistono due tipolo-gie di condizionatori:quello fisso interno equello portatile.

SPLIT INTERNO CONCOMPRESSOREESTERNO

E’ un condizionatore di-viso in due unità: una

esterna con il compressore,l'altra interna con il condensatore e l'evapora-tore. Per grossi ambienti esistono anche piùunità interne collegate ad una sola grande unitàesterna. Questa tipologia permette quindi di in-stallare l'unità rumorosa all'esterno, posizio-nando a nostra scelta una o più unità interne.

CLIMATIZZATORE PORTATILE

Questo condizionatore è costituito da un soloelemento poggiato su ruote, in cui sono

montati direttamente il compressore, il conden-satore e l'evaporatore. Normalmente sono ru-morosi anche se ci sono in commercio modellipiù silenziosi. Inoltre necessitano di una finestrasocchiusa per permettere al tubo di espellerel'aria calda (dalla finestra se ne vaanche molta dell'aria raffrescata) o di dover pra-ticare un foro (solitamente nel vetro) e perderecosì la praticità dello spostamento. Oltre a ciò, ilprincipale svantaggio sono le modeste presta-zioni. Uno split portatile è la soluzione peggiorein ambito di raffrescamento. L'unico vantaggiodi tali macchine è quello di essere portatili equindi possono essere spostate dove se ne hal'esigenza.

RAFFRESCAMENTO ESTIVO

In generale il condizionamento degli ambienti è molto energivoro, è quindi opportuno utilizzarlocon cautela; l’azione di deumidificazione, o impostare una temperatura di 26-27°C è più che suffi-

ciente per il comfort. Comunque, prima di installare un impianto di condizionamento è bene valu-tare la possibilità di migliorare l’isolamento termico degli ambienti riducendo la trasmissione dicalore dall’esterno all’interno. Un’abitazione ben isolata può anche non avere bisogno del condizio-natore.

Come l'impianto termico anche un impianto di raffrescamento è costituito da vari componenti: ilgeneratore, la rete di distribuzione, i terminali ed il sistema di regolazione. Il cuore del sistema

di raffrescamento è il generatore di freddo, ossia il dispositivo che produce il freddo che poi vienedistribuito. I principali generatori di freddo sono: gli split, le pompe di calore, il sistema di SolarCooling e il teleraffrescamento.

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CAPITOLO 2 - ENERGIA TERMICA42

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POMPE DI CALORE

La pompa di calore può essere usata oltreche per riscaldare, anche per raffrescare.

Infatti essa è una macchina reversibile e quindipuò essere usata sia per produrre caldo, cheper produrre freddo (o meglio per togliere ca-lore). Per maggiori approfondimenti si veda ilparagrafo dedicato alle pompe di calore.

SOLAR COOLING ETELERAFFRESCAMENTO

Per Solar Cooling s'intende la possibilità diusare la tecnologia del solare termico (vedi

la scheda relativa al "Solare Termico") con l'ag-giunta di particolari dispositivi chiamati assorbi-tori o adsorbitori (attualmente molto costosi)che producono "freddo" avendo in ingresso l'ac-qua calda (il calore). È infatti il sogno di tuttiquello di raffrescare l'interno delle nostre abita-zioni usando il calore del sole, che in estate ab-bonda. Purtroppo però oggi questa tecnologianon è ancora così matura da avere un mercatoeconomicamente vantaggioso. Anche il teleraf-frescamento è una soluzione alternativa, rispet-tosa dell'ambiente e sicura per la produzione diacqua fredda per il raffrescamento degli edificiresidenziali, terziari e commerciali. La tecnolo-gia è simile a quella del teleriscaldamento:semplicemente si porta all'utente l'acqua freddaal posto dell'acqua calda. Il funzionamento èanalogo a quello descritto per il solar cooling;l'acqua calda che arriva alle abitazioni tramiteuna rete di teleriscaldamento viene trasformatain "freddo" tramite l'utilizzo degli assorbitori.

CLASSE ENERGETICADEI CONDIZIONATORI D'ARIA

C i sono due tipi prevalenti di sistemi di fun-zionamento dei condizionatori d'aria basati

su un sensore di temperatura.

Il primo costa meno ma consuma più energiaelettrica e termica: l’impianto è sempre attivo esi spenge quando la temperatura scende sottoil valore determinato dall'utente. Quando la tem-peratura ritorna 1 o 2 gradi sopra il valore pre-stabilito l’impianto si riattiva per abbassare dinuovo la temperatura e così via. Questo è il si-stema più diffuso, però comporta alti consumi e

bassa efficienza.Il secondo tipo di impianto comporta una spesainiziale maggiore, ma non ha bisogno di grandipotenze e riduce i consumi di energia.

L’impianto di raffreddamento è dotato di un di-spositivo elettronico che programma il grado diraffreddamento, riducendo il fabbisogno dienergia e mantenendo la temperatura costante.Questo sistema presenta il vantaggio di ridurreil flusso di aria fredda in uscita dal condiziona-tore, migliorando così il comfort.

MANUTENZIONE DEICONDIZIONATORI D'ARIA

Uno dei problemi più diffusi deicondizionatori d’aria è il funziona-

mento improprio. Se il condizionatored'aria è acceso, è necessario tenerechiuse le finestre e le porte dell’abita-zione. Altri problemi comuni con icondizionatori d'aria possono deri-vare da una installazione difettosa,da insufficienti procedure di servizio edalla manutenzione inadeguata; in particolarel'installazione impropria può provocare perditedalle condutture e insufficiente flusso d'aria.Per quanto riguarda la manutenzione possibiliproblemi possono derivare da:

Perdite del refrigeranteLe prestazioni e l'efficienza del condizionatored'aria sono alte quando la carica del refrige-rante rispetta esattamente le indicazioni del co-struttore e quindi non è né poca né troppa. Se illivello di refrigerante è basso, verificare se cisono perdite o se è solo un problema di rica-rica.

Guasto elettrico di controllo I comandi del ventilatore e del compressorepossono smettere di funzionare, soprattuttoquando il condizionatore d'aria viene acceso espento di frequente oppure quando l’impianto èsovraccarico. Poiché la corrosione del cavo edei contatti è un problema di molti impianti, icollegamenti ed i contatti elettrici dovrebberoessere sempre controllati dall’assistenza tec-nica.

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Filtri sporchiI filtri, le serpentine e le alette del condiziona-tore d'aria richiedono una regolare manuten-zione per funzionare con efficacia ed efficienzaper tutta la durata dell’esercizio. Il depositarsi disporcizia sugli elementi sopraccitati è una deifattori principali che minano l’efficienza dell’im-pianto di condizionamento. E’ perciò consiglia-bile fare una regolare ispezione e pulizia diquesti elementi, semplicemente rimuovendo losporco che si è depositato. Trascurare la manutenzione necessaria com-porta una riduzione costante delle prestazionimentre aumenta il consumo di energia.

Perdite nei condotti di aria Uno spreco enorme di energia accade quandol'aria fredda fuoriesce dai condotti di riforni-mento o quando l’aria calda della soffitta entranei condotti di ritorno. Gli studi recenti indicanoche mediamente il 10% - 30% dell'aria condizio-nata in un impianto centralizzato fuoriesce daicondotti. Affinché l’impianto sia efficiente, i con-dotti devono essere chiusi ermeticamente.

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VENTILAZIONE NATURALE E MECCANICA

La costruzione di una casa moderna è oggiuna cosa molto diversa da ciò che era solo

pochi anni fa. L'impiego di isolanti termici diqualità sempre migliore nelle pareti e la perfettatenuta garantita oggi dai serramenti, sono duegrandi conquiste della tecnologia che ci con-sentono di vivere in ambienti più confortevoli,meglio isolati, quindi più efficienti e meno co-stosi per la gestione termica. La vita dentro unambiente completamente chiuso può, però, ri-velarci delle sorprese, come l'accumulo di odorie vapori che scaturiscono dalla presenzaumana. Per non parlare dei vari agenti inqui-nanti presenti in casa come ad esempio la CO2.Aprire regolarmente le finestre è indubbiamente

la soluzione più utilizzata per il ricambio dell'arianegli ambienti ma può non essere la soluzionepiù comoda: i ritmi di vita odierni infatti limitanola possibilità di fare molte cose a cui teniamo.Inoltre gli effetti dell'apertura delle finestre sonodifficilmente calcolabili per il rinnovo dell'aria,mentre lo sono, fin troppo bene, per gli effettisul riscaldamento. Oltre a ciò, da una finestraaperta anche per pochi minuti, entrano nella no-stra abitazione moltissimi agenti inquinanti:dalle polveri agli insetti, dai pollini in primaveraalle foglie in autunno, dal vento gelido invernaleal caldo afoso estivo. Senza parlare del rumore.Un sistema automatico che provvede al ricam-bio fisiologico dell'aria ci permette di avere unperfetto controllo della situazione.

VENTILAZIONE

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CAPITOLO 2 - ENERGIA TERMICA 45

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In definitiva tutte le abitazioni hanno bisogno diventilazione per le seguenti ragioni:

► per la salute e il comfort degli occu-panti;

► per assicurare una combustione sicuraed efficiente per i fuochi della cucina,per il caminetto e per le caldaie degliimpianti di riscaldamento;

► per il tiraggio dei fumi di combustione;

► per evitare la formazione di condensarimuovendo aria umida dall’edificio;

► per rimuovere inquinanti e cattivi odori.

VENTILAZIONE MECCANICA

L’ermeticità dell'involucro edilizio è una qua-lità essenziale di una casa, nonchè una

condizione indispensabile per attuare un buonpiano di ventilazione. La ventilazione mecca-nica controllata (VMC) è un sistema integrato diventilazione che permette all'aria di entrare nel-l'abitazione da dispositivi collocati nelle cameree nel soggiorno. Le bocchette di estrazione col-locate nei locali più inquinati (bagno e cucina)provvedono a controllare i flussi di estrazione inbase alle effettive necessità. Il trasferimentodell'aria dalle camere da letto e dai soggiorni,verso cucine e bagni, avviene attraverso lo spa-zio esistente tra porte e pavimento (0,5 cm). Unsistema di ventilazione si serve di un piccolo di-spositivo che provvede a creare questo flusso:un ventilatore di potenza contenuta molto silen-zioso e solitamente posizionato nel sottotetto osul tetto piano all'aperto.

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CAPITOLO 2 - ENERGIA TERMICA46

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Un sistema di ventilazione meccanica più com-pleto è un impianto con recupero termico chedovrebbe essere il principio ispiratore di questotipo di tecnologia.. Anziché far uscire il calorepresente nelle stanze attraverso le finestreaperte e le fughe non impermeabilizzate tra glielementi edilizi, negli edifici ermetici è possibilemantenere in casa più dell'80% di questo caloregrazie ad un impianto di ventilazione a recuperotermico. Con questo sistema di ventilazione siconsuma cinque volte meno energia rispetto alsistema tradizionale di apertura delle finestre.La ventilazione controllata aspira aria dal-l'esterno e per prima cosa la depura dalla pol-vere e dai pollini mediante un microfiltro. L'ariaesterna viene fatta passare attraverso unoscambiatore di calore geotermico che la preri-scalda. Attraverso lo scambiatore l'aria di ali-mentazione e l'aria di scarico si incrociano incanali separati, per cui più dell'80% del caloredell'aria viziata viene ceduto all'aria pulita. In unimpianto ottimale, l'aria può essere ulterior-mente riscaldata (max 50°C) con una pompa dicalore o con un sistema di riscaldamento adenergia solare. Infine, l'aria calda viene distri-buita nelle varie stanze attraverso delle boc-chette a parete o a pavimento. L'aria viziatainvece, viene aspirata dalle stanze umide (cu-cina e bagno) e condotta all'esterno mediantelo scambiatore di calore.

Se si decide di installare questo tipo di im-pianto, in fase di progettazione bisognatener conto che:

► caminetti e stufe necessitano di un si-stema a parte per l'aria di alimenta-zione;

► la cappa di aspirazione in cucina nondeve espellere l'aria direttamente al-l'esterno nè portarla nel sistema diventilazione; occorre perciò un sistemaa circolazione interna con filtro a car-bone attivo.

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CAPITOLO 3 - ENERGIA ELETTRICA 47

ENERGIA ELETTRICA 3

E lettrodomestici energeticamente efficienti utilizzano meno elettricità e sono quindi più econo-mici da utilizzare. E’ ampiamente dimostrato che elettrodomestici ad alta efficienza costano al-

l’incirca la stessa cifra di elettrodomestici equivalenti (in termini di prestazioni) che sono menoefficienti. Quindi quando comprate un elettrodomestico guardate sempre l’etichetta energetica.

L’ETICHETTA ENERGETICA

Nel 1995 l’Unione Europea ha introdotto unsistema obbligatorio di etichettatura per gli

elettrodomestici che comprendeva i frigoriferi, ifreezers e i sistemi misti frigorifero-freezer.Questo schema è stato poi esteso fino ad inclu-dere le lavatrici, gli asciugatori, le lavatrici conasciugatura, le lavastoviglie, i forni elettrici e lelampade. Le etichette energetiche devono es-sere esposte nei negozi per permettere ai po-tenziali acquirenti di conoscere le caratteristicheenergetiche dei prodotti.L’etichetta energetica mostra il consumo dicombustibile stimato (basato su test di tipostandard) e una categoria di efficienza energe-tica indicato con una lettera da A a G, dove A èil sistema più efficiente (per gli elettrodomesticiper il freddo A++ è l’indice di massima effi-

cienza). Un elettrodomestico in classe A utiliz-zerà all’incirca la metà di energia all’anno ri-spetto a uno in classe G.In ogni caso il livello di consumo reale dipen-derà fortemente dal tipo di utilizzo dell’elettrodo-mestico e dalla sua localizzazione. Peresempio, un frigorifero posto accanto a un fornoutilizzerà molta più energia di uno posizionatoin una zona più fresca, quindi la disposizionedella cucina è importante da un punto di vistaenergetico.Alcune etichette forniscono anche informazioniaggiuntive su altri aspetti dell’elettrodomestico,per esempio, per una lavatrice, vengono indicatianche l’efficacia del ciclo di lavaggio, il con-sumo di acqua, il numero di giri della centrifugaecc.

ELETTRODOMESTICI

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CAPITOLO 3 - ENERGIA ELETTRICA48

3

ELETTRODOMESTICI PER LA CASAFRIGORIFERI E FREEZER

Frigoriferi e freezer consumano circa un sesto di tutta l’elettricità usata in casa, molta di più diqualsiasi altro elettrodomestico.

CONSIDERAZIONI PER L’ACQUISTO:

► selezionare un modello in classe A;

► scegliete un frigorifero di dimensioni appropriate per le necessità della casa, modelli piùgrandi usano più energia, così come frigoriferi sotto utilizzati o troppo pieni;

► i freezer a vasca sono solitamente più efficienti di quelli ad anta. Sono meglio isolati el’aria fredda non esce dal basso quando viene aperta la porta. I freezer dotati di sistemasciogli ghiaccio automatico consumano dal 40% al 50% di energia in più rispetto ai mo-delli che necessitano di rimozione del ghiaccio manuale.

RACCOMANDAZIONI PER L’USO:

► la pulizia regolare delle tubazioni del refrigerante ogni 6 o 12 mesi migliora l’efficienzaanche del 30%. Usate molta cautela per evitare di danneggiare le tubature;

► le guarnizioni della porta dovrebbero essere a tenuta d’aria. Per verificare, chiudete laporta su un foglio di carta e tentate di estrarlo. Se viene fuori facilmente la guarnizionedeve esser sostituita per evitare perdite di aria fredda, altrimenti pensate ad un’eventualesostituzione dell’elettrodomestico;

► piazzate il frigorifero o il freezer lontano da qualsivoglia fonte di calore;

► mantenete la temperatura dentro il frigorifero fra 3°C e 4°C. La temperatura del freezerdovrebbe essere posta fra -12°C e -10°C se i cibi surgelati vengono mangiati dopo brevetempo;

► scollegare frigoriferi e freezer non in uso per evitare consumi inutili;

► i consumi energetici di modelli vecchi di 10 o 20 anni possono essere molto più alti ri-spetto ai modelli attuali.

ELETTRODOMESTICI IN CLASSE A/A+ RISPARMIO ANNUO TIPICO (€/ANNO)

Frigorifero/Freezer (A+) fino a € 45,00

Freezer a vasca (A+) € 35,00

Freezer ad anta (A+) € 35,00

Frigorifero (A+) € 20,00

Lavatrice (A) € 10,00

Lavastoviglie (A) € 20,00

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CAPITOLO 3 - ENERGIA ELETTRICA 49

3

FORNI E FORNELLI

Un sistema di etichettatura energetica non è ancora obbligatorio per forni e fornelli. In ogni casoesistono dei semplici accorgimenti da adottare in fase di acquisto e di utilizzo che possono ri-

durre la bolletta energetica.

CONSIDERAZIONI SULL’ACQUISTO:

► scegliete, se possibile, un forno e fornelli a gas;

► i forni autopulenti sono meglio isolati degli altri modelli, quindi sono più efficienti se usati inmodo appropriato;

► i forni elettrici che contengono elementi irradianti ceramici, alogeni o induttivi sono più effi-cienti di quelli a serpentina. Sono anche più facili da pulire e permettono un miglior con-trollo della temperatura;

► scegliete cappe con un basso livello sonoro per eliminare il rumore e avere una buonaventilazione. Scegliete un modello che espelle i fumi all’esterno piuttosto che uno che filtrae ricircola l’aria dentro la casa.

RACCOMANDAZIONI PER L’USO:

► la funzione di autopulitura utilizza un grande ammontare di energia e riduce il risparmio diun modello comunque più efficiente. Utilizzate questa opzione solo quando necessario,non più di una volta al mese e direttamente dopo l’uso del forno per minimizzare il con-sumo di energia;

► molti forni a gas contengono un sistema di accensione senza fiamma pilota. E’ importantetenere il dispositivo di accensione pulito per evitare perdite di gas.

LAVASTOVIGLIE

La lavastoviglie, se usata in modo corretto, costituisce un modo molto più efficiente per lavare ipiatti rispetto al lavaggio manuale. Modelli efficienti possono utilizzare una media di 20 litri per

carico, quelli di ultima generazione arrivano anche a 13 litri.

CONSIDERAZIONI SULL’ACQUISTO E L’USO:

► scegliete un modello a doppio riscaldatore che ha la capacità di effettuare un secondo ri-scaldamento che porta l’acqua fino a 60°C; ciò permette di risparmiare energia impo-stando il riscaldamento dell’acqua a 40°C, che è sufficiente per pulire quasi tutti i tipi distoviglie mediamente sporche;

► cercate una lavastoviglie che permetta di selezionare carichi parziali. Ciò ridurrà il con-sumo di acqua ed energia;

► scegliete una lavastoviglie dotata di sistema di asciugatura lento. I sistemi di asciugaturaveloce sono estremamente costosi in termini di energia.

LAVATRICI

Investite saggiamente in questo tipo di elettrodomestico perché normalmente ha una vita utile su-periore ai 15 anni.

L’energia consumata e quindi il risparmio dovuto alla scelta di un modello efficiente possono ripa-garsi molto velocemente e offrire un cospicuo risparmio durante la vita dell’elettrodomestico.Una lavatrice tipica consuma molta energia, di cui Il 90% è impiegata per il riscaldamento dell’ac-

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CAPITOLO 3 - ENERGIA ELETTRICA50

3

qua per lavare i vestiti. Il motore utilizza solo il 10% dell’energia totale consumata. Le lavatrici piùconvenzionali usano da 60 a 120 litri per ciclo di lavaggio. Modelli a risparmio di acqua utilizzanoanche il 40% di analoghi modelli senza la stessa funzione.

CONSIDERAZIONI SULL’ACQUISTO:

► selezionate un modello in classe A;

► le lavatrici più efficienti sono quelle ad asse orizzontale (a carico frontale). Utilizzano circaun terzo dell’acqua necessaria per i modelli ad asse verticale. Questi modelli non hannoagitatori meccanici e quindi sono più delicati con i tessuti. Hanno velocità di rotazione piùalta e quindi riducono il tempo e il costo per l’asciugatura;

► alcuni modelli consentono di caricare direttamente anche l’acqua calda a doppio carico,evitando così il preriscaldamento elettrico che è molto dispendioso.

RACCOMANDAZIONI PER L’USO:

► utilizzate acqua fredda il più possibile. I detersivi moderni sono ottimizzati per lavaggio inacqua fredda. Ciò riduce il consumo di energia per scaldare l’acqua;

► controllate periodicamente le tubature e le connessioni dei tubi sia interne che esterne perevitare il depositarsi di sedimenti.

ASCIUGA VESTITI► Sono un sistema estremamente energivoro e costoso per asciugare i vestiti utilizzatele

meno possibile sfruttando il sole.

I CARICHI PHANTOM

Quando un elettrodomestico viene spento, si può supporre che stiamo risparmiando energiaperò molti elettrodomestici continuano a prendere energia dalla rete anche dopo che sono

stati spenti. Questo fenomeno viene chiamato il carico phantom (fantasma). Dispositivi come con-trolli remoti, orologi, timer, memorie, microprocessori sono oggetti che un elettrodomestico conti-nuerà ad alimentare anche quando sarà stato spento. I televisori e i lettori di VHS e DVDcontribuiscono largamente ai carichi fantasma. L’elettricità viene utilizzata per mantenere attivi i si-stemi di controllo remoto e tiepidi i filamenti del tubo del televisore per 24 ore al giorno.

COSA FARE PER I CARICHI FANTASMA:

► se possibile, scegliete un elettrodomestico non dotato di orologio o timer interno. Infatti,sebbene il display consumi solo 0,5 Watt, l’alimentatore nella macchina converte la cor-rente alternata a 220 volt in continuo a bassa tensione per il funzionamento dell’orologio odel timer. Questo processo è molto inefficiente e consuma da 100 a 200 Wh al giorno.Questa energia è equivalente al funzionamento di una lampada fluorescente compattaininterrotto per 10 ore;

► evitate di lasciare gli elettrodomestici dotati di trasformatore con la spina inserita quandonon utilizzati;

► scollegate gli elettrodomestici non utilizzati in modo da evitare i carichi fantasma. Per co-modità potete utilizzare ciabatte con interruttore.

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CAPITOLO 3 - ENERGIA ELETTRICA 51

3

L’ illuminazione consuma il 5-10% dell’energia totale in una casa e costa da 50 a 150 € all’annodi elettricità. Ciò potrebbe sembrare una quantità non grande, ma sempre più persone, al

giorno d’oggi, stanno scoprendo i benefici delle lampade a basso consumo.

La differenza principale fra una lampada ad incandescenza e una fluorescente sta nel metodo digenerazione della luce:

► nella lampada ad incandescenza questa è generata dal riscaldamento di un filamento ditungsteno a 2.500°C di temperatura;

► nella lampada fluorescente, invece, questa sfrutta l’interazione fra le cariche elettriche eun particolare gas che si trova dentro il tubo con emissione di luce che viene trasformatain luce bianca dai fosfori che coprono la superficie esterna del tubo. Questa tecnologiafornisce lampade con efficienza pari a più di 70 lumen/Watt, mentre per le lampade ad in-candescenza questo valore è pari a solo 6-20 lumen/Watt.

LAMPADE: TIPOLOGIA E CARATTERISTICHE

Lam

pad

eF

luo

resc

enti

Co

mp

atte

(L

FC

)

Le LFC forniscono la stessa quantità di luce delle lampade tradizionali a incandescenza però utilizzano il75% in meno di energia e durano 10 volte più a lungo (circa 10.000 ore, ovvero 5 anni). Queste possono sostituire direttamente lampade ad incandescenza o alogene in molti portalampade.Anche se sono più costose delle lampade ad incandescenza l’energia risparmiata ripaga il costo maggio-rato in meno di 2 anni quando si utilizzano lampade che stanno accese più di 3 ore al giorno.

Tub

iF

luo

resc

enti

I tubi fluorescenti sono molto efficienti, ma non sono utilizzabili ovunque per via della loro forma e delledimensioni.

► Vengono spesso utilizzati in sistemi di illuminazione che seguono un particolare criterio di de-sign o di utilizzo, per esempio, sopra o sotto una vetrata o in soffitte o scantinati.

► I tubi fluorescenti sono più adatti a zone dove è necessaria una luce brillante come cucine, la-vanderie o laboratori.

► Le lampade T-8 (1 pollice di diametro) o T-5 (5/8 di pollice di diametro) con pressurizzazioneelettronica sono molto più efficienti delle vecchie lampade T-12 (1,5 pollici di diametro). Lelampade fluorescenti moderne come le LFC hanno anche una luce di colore più calda dei mo-delli più vecchi.

► Dovreste prendere in considerazione i tubi fluorescenti quando ristrutturate la casa. Possonoinfatti venire facilmente montati da un elettricista come parte del rinnovamento dei corpi illumi-nanti.

Lam

pad

eA

log

ene

Le alogene sono un tipo di lampade ad incandescenza, in cui vengono introdotti elementi chimici chia-mati alogeni dentro la lampada per ridurre l’usura del filamento. Questo ha l’effetto di incrementare la vitautile a 3.000 ore ovvero circa 2 anni d’uso.

► Le lampade alogene sono prodotte in una vasta gamma di forme e dimensioni e sono piùadatte per luci focalizzate in aree specifiche.

► Le lampade alogene lavorano ad alte temperature quindi dovrebbero essere installate lontanoda tendaggi e altri materiali infiammabili.

L’ILLUMINAZIONE DI CASA

continua ►

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CAPITOLO 3 - ENERGIA ELETTRICA52

3

ENERGIA E RISPARMIO

Sostituiamo una lampada a incandescenza da 75 Watt (€ 0,75) con una LFC da 20 Watt (€5,00), con un costo dell’energia di 0,17 €/kWh, e consideriamo un’aspettativa di vita di 1.000

ore per la lampada ad incandescenza e di 10.000 ore per la LFC.

SUGGERIMENTI PER RISPARMIARE ENERGIA E DENARO CON L’ILLUMINAZIONE:

► disponete l’arredamento in modo da rendere massimo l’ingresso della luce diurna in casautilizzandola principalmente per leggere, cucinare e altre attività;

► verniciate le pareti di colori chiari;

► riducete l’illuminazione diffusa e utilizzate l’illuminazione concentrata;

► concentrate la luce solo dove è strettamente necessaria, spengendo le lampade a soffittoe utilizzando le lampade da tavolo o da pavimento;

► utilizzate lampade fluorescenti compatte;

► in un lampadario che contiene numerose lampade, usate una singola lampada a più altapotenza invece di tante a bassa potenza;

► acquistate lampade ad incandescenza più efficienti, in modo da risparmiare dal 5 al 12%di energia.

Uso dellalampada[ore/g]

Risparmiodopo 1 anno

Risparmiodopo 3 anni

Risparmiodopo 10 anni

Energia € Energia € Energia €

2 h/giorno 40,15 2,76 120,45 16,77 401,50 65,83

4 h/giorno 80,30 9,77 240,90 37,80 803,00 135,91

6 h/giorno 120,45 16,77 361,45 58,82 1.204,50 205,99

8 h/giorno 160,60 23,78 481,80 79,85 1.606,00 276,07

Lam

pad

ea

inca

nd

esce

nza

Le lampade ad incandescenza sono quelle tradizionali che sono state usate per anni in tutte le applicazionipossibili.

► Costano molto poco, ma sono molto inefficienti (Solo il 4-6% dell’energia elettrica utilizzata peralimentarle si trasforma in luce visibile. Il resto è perso come calore).

► Hanno breve durata (750-1.000 ore o circa 6 mesi).

► Alcune lampade ad incandescenza sono vendute come a risparmio energetico o a lunga durataperò queste lampade raggiungono tali risultati illuminando di meno a parità di potenza. Non sononeanche lontanamente efficienti come le LFC.

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CAPITOLO 4 - MOBILITÀ 53

MOBILITÀ 4

DIAMO I NUMERI?!!

In base ai dati Istat, l’Italia è il paese dopoUSA, Germania e Giappone con il più alto nu-

mero di veicoli circolanti con una media di circa2 auto per ogni abitante, compresi bambini enon patentati, in pratica una media di due autoper famiglia. Se tutte le famiglie del mondo pos-sedessero due auto ciascuna, come nel nostropaese, e se facessero uso dell’auto con lastessa frequenza con cui mediamente se neservono i cittadini europei o nord americani, l’in-tero eco-sistema terrestre sarebbe compro-messo in modo irreparabile. L’80% del traffico èdi tipo privato. Ciononostante i due terzi degliitaliani residenti in grandi centri urbani dichiaradi soffrire di problemi di traffico. Quasi altrettantisi dichiarano fortemente preoccupati per l’inqui-namento atmosferico. La quota di energia consumata dal settore deitrasporti sul totale del consumo finale di energia

è pari al 33,3% nel 2003 (MAP, 2003). I tra-sporti dipendono quasi totalmente dal consumodi prodotti petroliferi (benzina e gasolio), cau-sando l’immissione in atmosfera di numerosesostanze inquinanti e climalteranti. Le innova-zioni tecnologiche apportate ai veicoli non sonoin grado, da sole, di risolvere i problemi energe-tici e di emissioni di gas-serra: infatti l’aumentodell’efficienza energetica dei veicoli non riescea bilanciare la crescente domanda di trasportoe l’aumento della potenza/cilindrata media deiveicoli.Pertanto, pur a fronte di una progressiva ridu-zione dei consumi unitari a parità di modello diveicolo, i consumi totali di energia del settorecontinuano a crescere (+29,7% nel periodo1990- 2004) e la maggior parte (88,1%) del-l’energia viene consumata dal trasporto stra-dale.

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CAPITOLO 4 - MOBILITÀ54

4

CONSUMI NEI TRASPORTI IN ITALIA PER TIPO DI TRAFFICO IN PERCENTUALE (dati APAT 2004)

TIPO DI TRAFFICO 2000 2001 2002 2003 2004

Passeggieri 62,9 62,4 62,7 61,8 61,7

Merci 29,4 30,3 30,5 29,9 30,3

Altro (P.A., nautica, voli int.) 7,7 7,3 6,9 8,3 8,1

CONSUMI NEI TRASPORTI IN ITALIA PER MODALITÀ IN PERCENTUALE (dati APAT 2004)

MODALITÀ 2000 2001 2002 2003 2004

Strada 88,6 89,2 89,5 88,4 88,6

Altri modi 11,4 10,8 10,5 11,6 11,4

CONSUMI NEI TRASPORTI IN ITALIA PER TIPO DI ALIMENTAZIONE IN PERCENTUALE (dati APAT 2004)

Alimentazione 2000 2001 2002 2003 2004

Benzina 41,5 40,2 38,5 36 33,5

Gasolio 43,7 45,6 47,9 49,8 52,6

Biodiesel 0,2 0,2 0,3 0,5 0,6

GPL 3,7 3,6 3,3 3 2,7

Gas Naturale 0,8 0,9 0,8 0,8 0,8

Carboturbo 8,8 8,1 8,4 8,4 8,3

Elettricità 1,4 1,4 1,5 1,5 1,5

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CAPITOLO 4 - MOBILITÀ 55

4

MODALITÀ DEL TRASPORTO MERCI IN ITALIA IN PERCENTUALE (dati APAT 2004)

MODALITÀ TRASPORTO MERCI 2004

Strada 70,5

Treno 11,4

Cabotaggio 14,9

Altro 4,6

Mezzokm/litro(media)

A

km percorsiB

Litri consumatiC=B/A

Fattore di Emis-sione CO2

D

Totale CO2

emessaE=CXD

Auto a Benzina 2,6 kg/l

Auto a Gasolio 2,6 kg/l

Auto a GPL 1,5 kg/l

Autobus 10 0,06 kg/l

Bicicletta 0,001 kg/l

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CAPITOLO 4 - MOBILITÀ56

4

6 BUONI MOTIVI PER MUOVERSI SENZA AUTO1. INCIDENTI

Mediamente in Italia avvengono 160.000 in-cidenti all’anno, si calcola che una famiglia

su dieci abbia avuto un morto o un ferito sullastrada. Nel mondo, secondo l’OrganizzazioneMondiale della Sanità, i morti per incidenti stra-dali sono circa un milione ogni anno.

2. DANNI ALLA SALUTE

Malattie e stress psicofisico sono i principalieffetti del traffico sulla salute. L’80% dell’in-

quinamento atmosferico nei centri urbani è cau-sato dal traffico veicolare, così come lacongestione degli spazi e il rumore. Secondoun rapporto dell’associazione Amici della Terra,il numero di decessi prematuri dovuti all’inqui-namento atmosferico da traffico veicolare è sti-mabile intorno a 25.000 unità/anno. Moltoesposti all’inquinamento atmosferico sono bam-bini e anziani: secondo l’Istituto superiore dellaSanità, il rischio di ammalarsi di leucemia perbambini che vivono in zone molto trafficate è diquasi tre volte superiore al rischio che corronobambini che abitano in aree non trafficate.

3. DANNI ALL’AMBIENTE

Le emissioni degli scarichi dei veicoli conten-gono molte sostanze tossiche in grado di al-

terare gravemente le funzionalità degliorganismi viventi (sia piante che animali), di in-quinare aria, acqua e suolo, di provocare feno-meni di accumulo e tossicità nelle catenealimentari. L’uso di combustibili fossili comecarburante per auto-trazione è poi una delleprincipali cause dell’effetto serra (vedi cap. surisparmio energetico). Il trasporto su gommaproduce: il 30% delle emissioni di anidride car-bonica (CO2) il 72% dell’ossido di carbonio(CO) e il 53% degli ossidi di azoto (NOx).Ma i danni all’ambiente imputabili al traffico nonsi fermano qui: bisogna infatti considerareanche il fortissimo impatto provocato dall’estra-zione, trasporto, e raffinazione del petrolio, cosìcome l’impatto dovuto alla estrazione di altrematerie prime (es. i metalli per le carrozzerie ealtre componenti); la sottrazione di superficieagli eco sistemi terrestri per la costruzione di in-frastrutture e opere per la viabilità (30.000 ettari

in meno in Europa nel periodo 1990-98), losmaltimento di rifiuti prodotti nell’arco di vita diogni singolo veicolo (es. oli esausti, filtri, rot-tami, ecc…).

4. COSTI ESTERNI

Se quantifichiamo il danno economico per lacollettività in termini di emissioni di gas

serra, emissioni di altri inquinanti, incidenti, ru-more, congestioni, la spesa annua dovuta altraffico per un paese come l’Italia è stimabile in-torno ai 95 miliardi di euro.

5. COSTI DI MANTENIMENTO DELL’AUTO

Le spese di alimentazione e di mantenimentodei veicoli si aggirano in media sui 4000

euro all’anno.

6. CONGESTIONE SULLE AREE URBANE ESULLE GRANDI VIE DI COLLEGAMENTO

In città, i mezzi di spostamento più veloci sonola bicicletta, i motocicli e la metropolitana;

l’auto risulta sempre la più lenta. La velocitàmedia di un’automobile è di 9.1 km/h a Milano,8.5 km/h a Roma, 7.3 km/h a Napoli. Se si ag-giunge poi il tempo per trovare parcheggio lamedia si abbassa ulteriormente. È stato calco-lato che in una città con più di 500.000 abitanti,un automobilista spende mediamente per glispostamenti urbani 177 ore ogni anno.

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CAPITOLO 4 - MOBILITÀ 57

4

TIPO DI INQUINANTE PATOLOGIE PROVOCATE

ossido di carbonio (CO)Blocca l’emoglobina provocando effetti di tossi-cità al sistema cardiovascolare, disturbi allavista, emicrania.

ossidi di azoto (NOx)Alterazioni polmonari, irritazioni, riduzione delledifese immunitarie.

ozono (O3)Alterazioni respiratorie, emicrania, irritazionioculari.

idrocarburi policicliciaromatici (es. benzene)

Difficoltà respiratorie, asma, insufficienza car-diaca, cancro.

piombo tetraetileRitarda sviluppo intellettuale dei bambini, can-cro.

polveri sottili (PM10)Irritazioni alle vie respiratorie e agli occhi, veicoliper altri agenti tossici, cancro.

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CAPITOLO 4 - MOBILITÀ58

4

Per risolvere l’emergenza traffico molte am-ministrazioni locali ricorrono sempre più

spesso a provvedimenti temporanei, del tuttoinadeguati ad affrontare seriamente il problema(es. limitazioni del traffico). Qualsiasi provvedi-mento, per quanto importante, non è infatti suf-ficiente se non sono i cittadini in prima personaad impegnarsi per provare a cambiare abitudinie stile di vita, limitando il ricorso all’utilizzo del-l’auto privata, in favore di alternative più soste-nibili, come quelle di seguito riportate:

► a piedi o in bicicletta: sarebbe sufficientecamminare o andare in bicicletta per mezz’oraal giorno per ridurre del 50% il rischio di obesitàe per prevenire efficacemente malattie coronari-che, diabete, ipertensione. Il 40% degli sposta-menti urbani sono inferiori a 4 km, una distanzache in bicicletta si percorre in pochissimotempo, e comunque più velocemente che conl’auto;

► in autobus o tram: inquasi tutte le città esisteuna rete più o meno artico-lata di tratte urbane eextra-urbane percorse daautobus, tram, o metropoli-tana; la frequenza del servizio è spesso cali-brata per gli orari di punta, ma organizzandosiper tempo si riesce quasi sempre a spostarsianche nelle altre fasce orarie. La puntualità èun problema legato alle congestioni da traffico,ma ovviamente questo vale sia per gli autobus,sia per le auto private. Infine, se il costo del bi-glietto ci sembra esoso, consideriamo che seusiamo l’automobile, al costo del carburante bi-sogna aggiungere quello della manutenzione,dell’assicurazione, del bollo, del parcheggio.Utilizzare il mezzo pubblico, almeno per gli spo-stamenti più consueti, significa meno stress,meno rischi di incidente, più tempo per leggereo per riposare;

LE ALTERNATIVE ALL’AUTO PRIVATA

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CAPITOLO 4 - MOBILITÀ 59

4

I l Piedibus è il modo più sano, sicuro, diver-tente ed ecologico per andare e tornare da

scuola.E’ un autobus umano, formato da un gruppodi bambini “passeggeri” e da due o più adulti“autisti” e “controllori”.Il Piedibus è un progetto che nasce in Dani-marca. E’ attivo in Nord Europa e negli StatiUniti e si sta diffondendo in moltissimi altripaesi.Anche in Italia si inizia a parlare di Piedibus.Ci sono iniziative e progetti in molte città.

Alcuni sono curati ed organizzati dai Comunio altre Istituzioni pubbliche, come le ASL, altriancora da singole associazioni o dalle scuole.Alcune iniziative sono in fase di progetta-zione, altre in fase di sperimentazione e altreancora sono consolidate ed in fase di svi-luppo.Internet è una ricca fonte di spunti, informa-zioni, documentazione su tutte quelle proble-matiche che stanno alla base del Piedibus.

visita il sito: www.piedibus.it

E PER I BIMBI? …PROVA IL PIEDIBUS!!!

► in treno: il treno costituisce il mezzo più ve-loce, sicuro e economico per gli spostamenti dimedia lunghezza, come ad esempio tra unagrande città e le località limitrofe. Il treno è inol-tre confortevole: si può leggere, dormire, pas-seggiare, e di norma arriva in centro città;

► il car-sharing: è un tipo di servizio basatosulla condivisione da parte degli utenti di unparco macchine comune; ogni socio paga unaquota fissa annuale, più una quota fissa varia-bile a seconda dell’uso reale del mezzo. Inoltrechi si serve del car-sharing ha a disposizioneauto che inquinano meno e ha accesso a tuttauna serie di benefici (es. parcheggi riservati, li-bera circolazione in zone a traffico limitato,ecc.). L’uso del car-sharing permette la ridu-zione delle emissioni delle auto private, ma allosteso tempo, per chi fa meno di 10.000 km al-l’anno, significa un risparmio consistente ri-spetto alla vettura di proprietà. (per il serviziocar-scharing a Venezia, vedi il box relativo allapagina seguente);

► il car-pooling: se quando siamo in coda ciguardiamo intorno, ci accorgiamo che quasitutte le auto hanno una sola persona a bordo; ilcar-pooling non è altro che un modo per orga-

nizzare dei viaggiatori che percorrono lo stessoitinerario in modo da condividere la stessa mac-china. Questo sistema solitamente funziona tracolleghi di lavoro che abitano nella stessa zona,oppure tra genitori che accompagnano i figlinella stessa scuola. Con il car-pooling si pos-sono diminuire il numero di vetture circolanti,con conseguenti vantaggi per l’ambiente; inol-tre, attraverso un’equa ripartizione tra i viaggia-tori, si abbattono anche i costi di spostamento;

► i parcheggi di scambio intermodale (oparcheggi scambiatori): per parcheggio discambio intermodale si intende un parcheggioposto in area periurbana o periferica, collocatonei pressi di una strada di accesso al centro ur-bano, nel quale intercettare il traffico diretto incittà. Gli automobilisti, una volta parcheggiata lavettura proseguono il viaggio verso la propriadestinazione con il mezzo pubblico. Questo tipodi parcheggi è fondamentale per favorire loscambio, dal trasporto privato a quello collettivoed allentare, quindi, i fenomeni congestivi nellearee centrali o critiche. Con il parcheggio scam-biatore trovi parcheggio immediatamente, eviti iltraffico del centro città, arrivi a destinazione conun mezzo pubblico, risparmi tempo e denaro.

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CAPITOLO 4 - MOBILITÀ60

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C’è chi, per i motivi più diversi, non può onon vuole fare a meno dell’auto privata.

Ma anche chi usa l’automobile tutti i giorni epercorre decine di migliaia di km ogni anno puòfare qualcosa per rendere il proprio stile di vitameno oneroso per l’ambiente, per la salute col-lettiva e per le proprie tasche:

► preferire cilindrate medio-piccole: avereun’auto grande, di grossa cilindrata, super spor-tiva, non significa affatto essere più belli, piùforti, o più importanti degli altri… soprattutto seper fare l’acquisto dobbiamo indebitarci oltre lenostre reali possibilità; un’auto di grossa cilin-drata consuma anche 10 volte in più di una utili-taria, costa di più in termini di manutenzione,ricambi, bollo, e assicurazione;

► fare attenzione ai consumi:a parità di prezzo,è utile confrontare i km percorsi per ogni litro dicarburante; minore consumo significa più ri-sparmio e meno inquinamento;

► verificare la dotazione di sicurezza: ormaianche nei modelli base vengono installate tec-nologie per aumentare la sicurezza attiva epassiva del mezzo, ma anche in una stessa ca-tegoria esistono auto con dotazioni più evolute;

► controllare i dispositivi per la riduzione del-l’impatto ambientale: vanno dal controllo delleemissioni, al tipo di materiali utilizzati per la co-struzione. Alcune leggi europee impongono ilprogressivo adeguamento a parametri standard(soprattutto per le emissioni). Alcuni modelli“nuovi” usano motori e tecnologie relativamentevecchie, non adeguate ai limiti normativi cheentreranno in vigore nel prossimo futuro. Al mo-mento dell’acquisto è bene approfondire anchequesti aspetti;

► scegliere attentamente il tipo di alimenta-zione in base alle proprie reali esigenze: even-tuali successive variazioni sono infatti possibilisolo sui motori a benzina che possono funzio-nare anche con il GPL o il metano. Come ènoto, questi propellenti sono assai diversi, siaper quanto riguarda il costo, sia per le emissioni

che producono in seguito alla combustione.

PER UNA CORRETTA MANUTENZIONE► mantenere il mezzo in perfetta efficienza peravere sempre un buon rendimento, sicurezzaper chi viaggia, e impatto ambientale contenuto.È dunque buona norma fare regolarmente i ta-gliandi e i controlli necessari;

► fare attenzione allo smaltimento corretto deirifiuti: olio esausto, liquido dei freni o del cam-bio, batterie, pneumatici devono essere portatinegli appositi centri di raccolta per rifiuti perico-losi. Bruciare, abbandonare o disperdere nel-l’ambiente queste sostanze provoca gravi danniambientali. Nei centri di raccolta vengono in-vece avviati al riciclo;

► cambiare la marmitta catalitica quando èesaurita la sua funzionalità;

► montare possibilmente pneumatici ricostruiti,ovvero pneumatici che provengono da processidi riciclaggio e riutilizzo di vecchie gomme. Ildanno ambientale è molto più contenuto e laqualità è comunque buona.

GUIDARE IN SICUREZZARISPARMIANDO

Spesso si tende a guidare inmodo nervoso e a privile-

giare la velocità. È ampiamentedimostrato che su tragitti dimedia e breve lunghezza, gui-dare velocemente fa guadagnare solo pochi mi-nuti a fronte di un aumento dei consumi del25-30%, di un maggiore impatto ambientale, edi un aumento del rischio di incidente. Di se-guito sono riportati alcuni consigli per una guidarisparmiosa, più sicura e meno impattante:

► si può risparmiare dal 5 al 25% di carburanteavendo uno stile di guida tranquillo: in generale,consumo, emissioni e rumorosità aumentanopiù che proporzionalmente con l’aumento dellavelocità;

UN’ATTENZIONE IN PIÙ ALL’ACQUISTO DELL’AUTOMOBILE

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CAPITOLO 4 - MOBILITÀ 61

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► usare l’acceleratore in modo dolce e pro-gressivo e cercando di mantenere il più possi-bile una velocità costante. Mantenere lavelocità bassa: andare a 125 km/h invece che a110 km/h comporta un aumento di consumo del20%;

► nell’uso del cambio, evitare di portare il mo-tore ad alti regimi;

► usare possibilmente le marce più alte;

► scaldare il motore avanzando a velocità ri-dotta piuttosto che da fermi;

► spegnere il motore quando si rimane in sostaper lunghe pause (es. passaggi a livello, sema-fori molto lunghi, parcheggio temporaneo);

► spegnere tutti i dispositivi elettrici quandonon siano realmente necessari (es. condiziona-tore, sbrinatore, fari, fari antinebbia);

► viaggiare con i finestrini aperti e con porta-pacchi inutili comporta aumenti di consumo del2% in città e fino al 20% su per corsi extraur-bani;

► utilizzare sempre i pneumatici alla giustapressione.

PER GLI AMANTIDELLE DUE RUOTEMOTORIZZATE

In generale, anche perchi va in moto vale

quanto detto per gli auto-mobilisti in merito a ma-nutenzione del veicolo e guida. Alcune noteparticolari vanno segnalate per gli scooter:

► al momento dell’acquisto scegliere uno scoo-ter a quattro tempi; i due tempifunzionano infatti a miscela, combustibile alta-mente inquinante;

► sul mercato sono disponibili anche modelli aGPL o elettrici.

PER SPOSTAMENTI MOLTO LUNGHI

Negli ultimi anni ha avuto un fortissimo incre-mento il trasporto aereo sia per le merci

che per i passeggeri. Con la diffusione dei volilast-minute e delle compagnie low-cost è ormaidiventato quasi abituale prendere l’aereo nonsolo per viaggi intercontinentali, ma anche perspostamenti di poche centinaia di chilometri. Daun punto di vista ambientale, il traffico aereo co-stituisce una delle cause di inquinamento piùconsistenti, e non solo nell’ambito del settoretrasporti. Un velivolo brucia per un viaggio dimedia distanza qualche migliaio di litri di carbu-rante emettendo così enormi quantità di gasserra (CO e CO2), e di NOx, che reagendo con iraggi solari producono, nella parte bassa del-l’atmosfera, ozono e altri radicali liberi; neglistrati alti dell’atmosfera invece, gli aerei contri-buiscono in modo assai significativo alla distru-zione della fascia di ozono protettiva. A parità ditasso di riempimento dei mezzi, l’aereo inquinaanche dieci volte di più di un treno; mentre ri-sulta conveniente solo nei confronti di un autocon un passeggero. Il consiglio è dunque quellodi limitare il più possibile l’uso di questo mezzo;per tragitti di 500-2000 km conviene prendere iltreno: mediamente costa meno dell’aereo, in-quina meno e impiega lo stesso tempo o pocopiù (considerati i tempi per andare e veniredall’aeroporto, i tempi di chek-in e di consegnabagagli, gli scali tecnici…). Per i viaggi più lun-ghi si può sempre viaggiare di notte, senza ri-nunciare al sonno e “guadagnando” così intempo.

Per la tua vacanza in treno in tutto il mondovisita il sito: http:/www.seat61.com

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CAPITOLO 4 - MOBILITÀ62

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PRO E CONTRO DEI DIVERSI CARBURANTIBENZINA: la benzina è il carburante più usato. Conl’introduzione della benzina senza piombo e dellemarmitte catalitiche ci sono stati concreti migliora-menti nelle emissioni. I veicoli con marmitta catali-tica, utilizzando benzina senza piombo, riduconosensibilmente le emissioni di CO (60-80%), NOx (30-80%), formaldeide (90%) e gli IPA (80-95%): occorretuttavia ricordare che il catalizzatore inizia a fare ef-fetto solo una volta riscaldato, quindi passano di-versi minuti (una decina, più o meno) prima di averel’effetto voluto: in spostamenti di pochi chilometri, èprobabile che il catalizzatore non entri neanche infunzione. Rispetto al diesel, il motore a benzina èpiù brillante ma consuma di più; al contrario del die-sel, può però essere convertito a GPL o a metano.

GASOLIO: anche il gasolio deriva dalla raffinazionedel petrolio. L’uso di questo carburante provocal’emissione di anidride solforosa, responsabile diprim’ordine nel costituire le piogge acide, e dellepolveri (PM10). Va detto che i motori diesel di ultimagenerazione (ECO 3 e ECO 4) offrono ormai ottimeprestazioni, bassi consumi, e notevole riduzionedelle emissioni. Esistono inoltre alcune tipologie digasolio ancora meno inquinanti rispetto al dieselnormale. Si tratta di:

blu diesel - è un gasolio a basso contenuto di zolfogasolio bianco - è un’emulsione di gasolio, acquademineralizzata, additivi. È prodotto da GECAM, e almomento è disponibile solo per grandi utilizzatori.Permette dei buoni abbassamenti delle emissioni dipolveri (fino al 50%), di CO (fino al 50%), di NOx (finoal 30%). Può essere utilizzato direttamente al postodel gasolio tradizionale (con il quale si può misce-lare) senza bisogno di alcuna modifica al motore.biodiesel - si ottiene dal trattamento chimico di olivegetali di girasole, colza, soia. Gran parte di que-sto combustibile viene utilizzato per riscaldamento.Il biodiesel non ha praticamente emissioni di bios-sido di zolfo, produce meno polveri, IPA, CO e CO2,ma produce più formaldeide. Un ostacolo alla diffu-sione del biodiesel è comunque la necessità diavere una gran parte del terreno agricolo dedicataalla produzione delle materie prime per gli oli vege-tali: attualmente per ottenere una tonnellata di bio-diesel è necessario coltivare circa un ettaro diterreno. Il biodiesel può creare problemi ai compo-nenti di alcuni motori.

GPL: il GPL è un gas che deriva dalla raffinazionedel petrolio e anche dall’estrazione del gas naturale.Ha quantità di piombo e zolfo praticamente nulle e,rispetto alla benzina senza piombo, produce il 10-20% in meno di NOx, il 40% in meno di IPA, il 50-80%in meno di CO. In termini economici e ambientali ilGPL rappresenta un’ottima alternativa rispetto abenzina e diesel. Come convenienza il GPL può es-sere paragonato solo al metano. Rispetto a que-st’ultimo presenta i seguenti vantaggi: l’impiantocosta meno (750-1600 euro), le bombole sono dipeso e dimensioni contenute, la rete di rifornimentoè abbastanza diffusa su tutto il territorio nazionale, itempi di rifornimento sono più brevi. Per contro ilGPL è: più costoso, più pericoloso (l’auto non puòessere parcheggiata in rimesse sotterranee), e hauna filiera produttiva più impattante e più energi-vora rispetto al metano.

METANO: il metano è un gas naturale largamentepresente in natura che viene utilizzato come carbu-rante senza la necessità di raffinazione o di aggiun-gere additivi. Rispetto agli altri carburanti, ha unimpatto ambientale minimo: benzene, particolato ezolfo sono praticamente assenti, mentre le quantitàdi NOx, CO e CO2 sono minime (per la CO2 -22% ri-spetto alla benzina, -30% rispetto al gasolio, e -12%rispetto al GPL). I vantaggi del metano rispetto alGPL sono: il costo molto contenuto, la maggiore si-curezza, il minore impatto ambientale non solo perquanto riguarda le emissioni ma anche per il fattoche non subisce processi di raffinazione e viene tra-sportato direttamente alla stazione di servizio (me-tanodotti). Gli svantaggi sono invece: maggiorecosto dell’impianto, maggiore peso e ingombrodelle bombole, rete di rifornimento poco estesa,tempi più lunghi per il rifornimento.

ELETTRICITÀ E IDROGENO: nelle grandi città èmolto di "moda" promuovere i veicoli elettrici che,effettivamente, hanno emissioni zero nel punto diutilizzo. Più correttamente i veicoli elettrici dovreb-bero essere definiti, invece che veicoli ad emissionezero, veicoli ad emissione differita, perché le loroemissioni sono differite fisicamente in un luogo di-verso da quello dell’utilizzo. Al momento i limitidelle auto elettriche sono l’autonomia e il costomolto elevato. In futuro si porrà anche il problemadello smaltimento delle batterie esauste. Le auto aidrogeno di fatto non sono ancora disponibili se

non a livello sperimentale.

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CAPITOLO 4 - MOBILITÀ 63

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METTITI ALLA PROVA PER UNA SETTIMANA!!!

Cambiare abitudini nell’ambito della mobilità è forse una delle sfide più difficili, soprattutto per-ché le convinzioni e i luoghi comuni derivati da una cultura che privilegia in tutto e per tutto

l’auto privata sono molto radicati. C’è un solo modo per provare a cambiare prospettiva: mettersialla prova per una settimana misurando meticolosamente tutti i tuoi spostamenti. Con dati allamano sarà più facile rendersi conto che l’uso dell’auto privata non è affatto conveniente come pen-siamo.

La tabella seguente può essere un ottimo strumento di misurazione.

Giornodella settimana

Mezzo utilizzato Tempo impiegato Km Percorsi Costo*

* per l’auto privata usa le tabelle ACI, ricordandoti di tenere conto del costo di parcheggi, multe ecc...

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CAPITOLO 4 - MOBILITÀ64

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Tipologia mezzo Totale Km percorsi Totale tempo impiegato Totale costo sostenuto

Auto privata

Moto o scooter

Bicicletta

A piedi

Bus

Treno

Altro

Fai poi il totale:

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CAPITOLO 5 - ENERGIA SOLARE 65

ENERGIA SOLARE 5

Una preziosa fonte di calore, gratuita e di-sponibile durante tutto l'anno, è costituita

dal sole. Gli impianti solari termici permettonoquindi di risparmiare energia, e di produrreacqua calda che può essere utilizzata sia perusi sanitari che per il riscaldamento degli am-bienti. L'elemento principale dell'impianto è co-stituito dal collettore. Un collettore solaretrasforma la radiazione solare in calore e si di-stingue così da un pannello fotovoltaico, chetrasforma la luce del sole in corrente elettrica.All'interno del collettore solare circola un fluidotermovettore, acqua o soluzione (acqua demi-neralizzata + glicole propilenico), che riscaldatodal calore del sole passa in uno scambiatore dicalore e cede calore all'acqua di un circuito se-condario che viene accumulata in un serbatoio(accumulo). Il collettore va quindi collegato al-l'impianto idraulico (acqua fredda e calda). Al-cuni modelli funzionano a circolazione naturale(senza pompa), altri a circolazione forzata conuna pompa elettrica che fa circolare il fluido.Esistono in commercio modelli in kit di facile in-stallazione. I pannelli solari possono essere in-stallati su qualsiasi tipo di tetto, sia piano sia afalda. Raramente vengo montati a terra.

IMPIANTO A CIRCOLAZIONE FORZATA

Un impianto a circolazione forzata è formatoda un collettore solare a sé stante, con-

nesso attraverso un circuito con un serbatoiolocalizzato nell'edificio. All'interno del circuitosolare si trova acqua o un fluido termovettoreantigelo. La pompa di circolazione del circuitosolare è attivata da un regolatore di tempera-tura. Il calore viene quindi trasportato al serba-toio di accumulo e ceduto all'acqua sanitariamediante uno scambiatore di calore. Mentre in

estate l'impianto solare copre tutto il fabbisognodi energia per il riscaldamento dell'acqua sani-taria, in inverno e nei giorni con scarsa insola-zione serve per il preriscaldamento dell'acqua.La parte del serbatoio che contiene l'acquacalda a pronta disposizione, cioè quella da te-nere sempre in temperatura, può essere riscal-data da uno scambiatore di calore legato a unacaldaia. Il riscaldamento ausiliario viene coman-dato da un termostato quando nel serbatoio latemperatura dell'acqua nella parte a pronta di-sposizione scende al di sotto della temperaturanominale desiderata, e può essere alimentatodalla caldaia già utilizzata per il riscaldamento oda una serpentina elettrica.

IMPIANTO A CIRCOLAZIONE NATURALE

Negli impianti a circolazione naturale la circo-lazione tra collettore e serbatoio di accu-

mulo viene determinata dal principio di gravità,senza energia addizionale. Il fluido termovettoresi riscalda all'interno del collettore. Il fluidocaldo all'interno del collettore è più leggero delfluido freddo all'interno del serbatoio, tanto chea causa di questa differenza di densità si in-staura una circolazione naturale. Il fluido riscal-dato cede il suo calore all'acqua contenuta nelserbatoio e ricade nel punto più basso del cri-cuito del collettore. Negli impianti a circolazionenaturale il serbatoio si deve trovare quindi in unpunto più alto del collettore. Negli impianti a unsolo circuito l'acqua sanitaria viene fatta circo-lare direttamente all'interno del collettore. Negliimpianti a doppio circuito il fluido termovettorenel circuito del collettore e l'acqua sanitariasono divisi da uno scambiatore di calore. Gli im-pianti a circolazione naturale vengono offerticome un'unità premontata fissata su una strut-

L’energia solare è una risorsa rinnovabile amica dell’ambiente. Contrariamente ai combustibilifossili, l'energia solare è disponibile su tutto il pianeta. E’ una fonte di energia libera e non

condizionata dall’aumento dei prezzi. Il sole alimenta le forze della natura sulla terra come il vento,l'acqua corrente e la crescita delle piante. L'uomo ha imparato ad usare queste risorse naturali persoddisfare il suo fabbisogno di energia per esempio facendo il fuoco per cuocere i cibi e per riscal-darsi, navigando attraverso gli oceani, generando l'elettricità con la forza idraulica. Ma il sole èanche una fonte certa di calore e di luce che spesso trascuriamo. Da generazioni usiamo il vetroed altri materiali o strutture per catturare e sfruttare l’energia solare.

IMPIANTI A FONTE RINNOVABILE DI ENERGIA

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CAPITOLO 5 - ENERGIA SOLARE66

tura di supporto oppure vengono integrati neltetto. Il riscaldamento ausiliario può essere otte-nuto con una resistenza elettrica inserita nelserbatoio oppure con una caldaia istantanea avalle del serbatoio.

CAMPI DI APPLICAZIONEGli impianti solari oggi offerti sul mercato rap-presentano una tecnologia arrivata a piena ma-turazione.Il maggiore settore di applicazione risulta es-sere quello degli impianti solari termici per lapreparazione di acqua calda sanitaria e/o per ilriscaldamento nelle abitazioni private, dove i ri-sparmi di energia sono tipicamente del 50-80%per la preparazione di acqua calda e del 20-40% per la domanda totale di calore (sia per lapreparazione di acqua calda che per il riscalda-mento degli ambienti).L’energia necessaria per la preparazione diacqua calda nelle abitazioni private è di circa1000 kWh per persona all'anno. Poiché la do-manda di calore è pressoché costante durantetutto l'anno e quindi presente anche nel periodoestivo, il riscaldamento dell'acqua domestica è

una delle applicazioni più adatte per gli impiantisolari termici. L’area di collettore necessaria èintorno a 1 m2 a persona.Gli impianti a circolazione forzata sono adattiquando i collettori hanno dimensioni maggiori edove ci sono sistemi centralizzati per il riscalda-mento. L'uso dell'energia solare è possibileanche per il riscaldamento degli ambienti. Inquesto caso si utilizzano impianti combinati,anche se l'irraggiamento disponibile durante lastagione di riscaldamento è molto minore che inestate. L’uso di impianti combinati è raccoman-dato nei casi in cui sono già state realizzatealtre misure di risparmio energetico (per esem-pio adeguato isolamento dell'involucro) e si pre-vede un sistema di riscaldamento a bassatemperatura (pannelli radianti a pavimento).L'area di collettore necessaria varia da 1,5 a 3m2/kW di potenza nominale per il riscaldamentodell'edificio. È possibile anche un'applicazionedel solare termico per grandi utenze, come icondomini. In questo caso è importante avere adisposizione la superficie necessaria sul tetto ri-volto a sud e lo spazio sufficiente per il serba-toio d'accumulo dell'acqua in locale caldaia olocali adiacenti.

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CAPITOLO 5 - ENERGIA SOLARE 67

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IMPIANTO CIRCOLAZIONE FORZATA PER IL RISCAL-DAMENTODELL'ACQUA SANITARIA

(Esempio per una famiglia di 2-4 persone)superficie collettori: 5 m2;volume serbatoio: 300 litri;costo kit: 3.000 €/m2.

IMPIANTO A CIRCOLAZIONE NATURALE

(Esempio per una famiglia di 2-4 persone)superficie collettori: 4 m2;volume serbatoio: 260 litri; costo kit: 2.500 €/m2.

IMPIANTO COMBINATO PER RISCALDAMENTO

DI ACQUA CALDA SANITARIA E DI AMBIENTI

(Esempio per una casa unifamiliare euna famiglia di 3-6 persone)superficie collettori: 12-15 m2;volume serbatoio: 800-1.200 litri;costo kit: 9.000 €/m2.

IMPIANTI SOLARI DI GRANDE DIMENSIONE

Superficie collettori: 0,8-1,2 m2 (per persona);volume di accumulo: 50-60 l/m2;risparmio energeticorelativo al fabbisognodi acqua calda sanitaria: 60-80 %;risparmio energeticorelativo al fabbisognototale di calore per acquae riscaldamento ambienti: 20-40 %.

Due modi per ridurre i costi dell'impianto po-trebbero essere:

► creare dei gruppi di acquisto;

► autocostruire parte dell'impianto:questa soluzione è particolarmenteadatta per chi possiede un'abitazionein campagna, ma non è semplicis-sima, e va concordata con un termo-tecnico di fiducia che possacompletare i collegamenti dell'im-pianto stesso.

DIMENSIONI PER L’IMPIANTO SOLARE TERMICO

D i seguito riportiamo degli esempi di dimensionamento (i dati sono indicativi e vanno verifi-cati caso per caso).

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CAPITOLO 5 - ENERGIA SOLARE68

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IMPIANTI FOTOVOLTAICI

Ipannelli fotovoltaici (PV) convertono diretta-mente l’energia luminosa dei raggi solari in

energia elettrica senza l’uso di alcun combusti-bile. Il sistema si basa su celle di materiale se-miconduttore (es. silicio arricchito) che sono ingrado di produrre elettricità se esposti alla ra-diazione luminosa (luce diretta o luce diffusa).

COME FUNZIONANO?

Le celle di PV sono costituite da almeno duestrati di materiale semiconduttore: uno

strato ha una carica positiva, l'altro negativa,quando la luce colpisce la cella i fotoni dellaluce vengono assorbiti dagli atomi del semicon-duttore, liberando gli elettroni dal settore nega-tivo delle celle per attraversare un circuitoesterno e tornare nuovamente nel settore posi-tivo: è questo flusso di elettroni che produce lacorrente elettrica. Per aumentare la loro po-tenza dozzine di diverse celle di PV sono colle-gate insieme in un contenitore sigillato eresistente alle intemperie denominato modulo. Quando due moduli sono collegati in serie, laloro tensione è raddoppiata mentre i valori dellacorrente rimangono costanti; invece se due mo-duli sono collegati in parallelo, il valore dellacorrente raddoppia mentre i valori della ten-sione rimangono costanti. Per ottenere la tensione e la corrente voluta imoduli sono collegati in serie e in parallelo inquello che viene chiamato Generatore Fotovol-taico. La flessibilità del sistema modulare PV con-sente ai progettisti di creare impianti di energiasolare che possono soddisfare un’ampiagamma di fabbisogni energetici, sia grandi chepiccoli.L’impianto necessita anche di un inverter Cor-rente Continua (CC)-Corrente Alternata (CA),un dispositivo in grado di convertire la CorrenteContinua prodotta dal generatore fotovoltaico inCorrente Alternata, che è la tipologia di correnteutilizzata nelle abitazioni.

LA RETE: CONNESSI O NO?

Normalmente le abitazioni dotate di impiantofotovoltaico vengono comunque collegate

alla rete elettrica in modo da assicurare sem-pre il fabbisogno di energia elettrica anchequando i pannelli non funzionano o produconopoco (es. di notte o in condizioni di scarso irrag-giamento); quando invece la produzione è ineccesso rispetto al reale consumo si può im-mettere l’energia elettrica in più nella rete. Altermine di ciascun anno, usufruendo di un con-tratto denominato “scambio sul posto”, vienecalcolato il saldo annuo in energia, pari alla dif-ferenza tra immissioni e prelievi registrati . Se ilsaldo è positivo si ottiene un credito che puòessere usato nei tre anni successivi.

Nelle situazioni dove la rete elettrica non è pre-sente, si possono installare impianti del tipo“stand alone”, cioè non connessi alla rete, ingrado di garantire l’autosufficienza all’intero edi-ficio. In questo caso sono necessari anche degliaccumulatori per assicurarsi delle riserve dienergia quando le celle PV non sono in fun-zione; il tipo di batterie più adatte sono quelledel tipo stazionarie ermetiche. Inoltre è necessario predisporre collegamentiadeguati, interruttori e fusibili di sicurezza, rego-latori per impedire che le batterie vadano incorto circuito o si scarichino, diodi by-pass perpermettere che la corrente entri nel giustosenso e la messa a terra per proteggere l’im-pianto dalle scariche dei fulmini.

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CAPITOLO 5 - ENERGIA SOLARE 69

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SPECIFICHE PER UN IMPIANTO FOTOVOLTAICODI POTENZA PARI A 3 KWP

Tipologia di moduli: i moduli più comune-mente installati sono quelli in silicio policristal-lino. Possono essere utilizzati anche i moduliin silicio amorfo (ci vuole una superficie piùvasta per arrivare alla medesima potenza dipicco) o in silicio monocristallino (necessita diuna superficie inferiore a parità di potenza).

Superficie della falda occupatadall’impianto: per arrivare a 3 kWp sono ne-cessari circa 24mq.

Inclinazione ed orientamento: l’inclinazioneottimale sarebbe 35°, ma si consiglia viva-mente di installare un impianto fotovoltaico in-tegrato nel tetto (a filo falda) e dunquel’inclinazione si riduce a circa 20°. La minoreproduttività è ampiamente recuperata attra-verso un’incentivazione maggiore grazie aduna tariffa più alta in Conto Energia. L’orienta-mento ottimale è ovviamente verso Sud!

Costo dell’impianto: il costo dell’impianto,chiavi in mano, è pari a circa 19.000 € Ivaesclusa. Si precisa comunque che tali im-pianti beneficiano dell’Iva agevolata al 10%.

Producibilità: con le scelte precisate fino adora (impianto integrato con inclinazione 20°,orientamento Sud, Nord Italia), la producibilitàattesa è pari a circa 3.300 kWh/anno.

Tariffa incentivante in “Conto Energia”:la tariffa incentivante è pari a 0,49 €/kWh pro-dotto. Il ricavo annuo è pari a circa 1.617€/anno. Tale tariffa è costante per un periodopari a 20 anni. L’incentivo in conto energia delfotovoltaico viene pagato attraverso la com-ponente A3 delle tariffe elettriche concadenza bimestrale se l’incentivo supera i250 €.

Tipologia di contratto: si consiglia lo scam-bio sul posto in modo da essere continua-mente coperti dalla fornitura di energiaelettrica senza perdere alcun incentivo eco-nomico e beneficiando altresì di costi ammini-strativi e di gestione più vantaggiosi. Il saldotra energia immessa ed energia ceduta allarete avviene annualmente.

Premio: per gli impianti che beneficiano delloscambio sul posto e per gli edifici con certifi-cazione energetica che, attraverso alcuni in-terventi di ristrutturazione, attesta la riduzionedi almeno il 10% dell’indice di prestazioneenergetica, è possibile ottenere un premiopari alla metà della percentuale di riduzione dienergia conseguita e dimostrata dalla certifi-cazione. Tale percentuale non può essere co-munque superiore al 30% della tariffaincentivante.

Costi di gestione e di allacciamento: circa70 € per l’allacciamento e 60 € per la ge-stione annuale.

Risparmio in bolletta: considerato un costodell’energia elettrica pari a 0,18 €/kWh, il ri-sparmio in bolletta varia a seconda del con-sumo annuale di energia elettrica edindicativamente sarà pari a circa 500 € al-l’anno. A tale cifra va sommato ovviamentel’incentivo in Conto Energia.

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CAPITOLO 5 - ENERGIA SOLARE70

5

INCENTIVAZIONE PER IMPIANTIFOTOVOLTAICI “DOMESTICI” (< 20 KWP)

Da due anni in Italia è attivo un nuovo si-stema di finanziamento per chi vuole rea-

lizzare un impianto fotovoltaico: il cosìchiamato Conto Energia.Il principio di funzionamento di questo nuovomeccanismo è molto semplice: l’utente cherealizza un impianto non riceve più un finan-ziamento a fondo perduto sulla spesa iniziale(come avveniva in passato con i bandi deitetti fotovoltaici) ma viene pagato per ognikWh che il suo impianto produce.Oltre a ricevere i pagamenti per l’energia pro-dotta, il proprietario dell’impianto potrà sca-lare dai suoi consumi elettrici (e quindi dallabolletta!) la quota autoprodotta con il fotovol-taico.La tariffa riconosciuta per la produzione foto-voltaica è pari a 0,49 € per ogni kWh pro-dotto (per impianti < 3kWp integrati nel tettodell'edificio) e pari a 0,46 € per ogni kWhprodotto (per impianti > 3kWp e < 20 kWp in-tegrati nel tetto dell'edificio) ed è garantitaper 20 anni. Al termine di questo periodo l’im-pianto potrà essere mantenuto in servizio econtinuare a fornire energia elettrica cheverrà autoconsumata o ceduta alla rete. L'in-centivo scende rispettivamente a 0,44 € e0,42 € per ogni kWh prodotto per impiantiparzialmente integrati nel tetto( ad esempiosui tetti piani), mentre sono disencentivati gliimpianti a terra (0,40 € e 0,38 € per ogni kWhprodotto).Rimane valida l’aliquota IVA agevolata pari al10%.

SCAMBIO SUL POSTO

I l servizio di scambio sul posto consente, al-l'utente elettrico che se ne avvale, di poter

compensare su base annuale le immissioni ei prelievi di energia elettrica relativi ad un de-terminato punto di connessione.E' possibile accedere a tale servizio solo perimpianti fotovoltaici < 20 kWp. Nel corso del-l'anno il cliente consuma e produce energiaelettrica senza vincoli di contemporaneità. Altermine di ogni anno avviene un saldo; se ènegativo il prelievo è considerato pari al saldoe su di esso sono applicate le condizioni con-trattuali di fornitura, se è positivo il prelievo ènullo e il saldo diventa un credito di energiada consumare nei tre anni successivi. L'attri-buzione di un prelievo nullo non implica l'az-zeramento della bolletta: vi sono voci fisse ecomponenti proporzionali alla potenza impe-gnata che rappresentano infatti costi fissi perl'utente.Il vantaggio economico è pari al costo evitatodi acquisto dell'energia elettrica autoprodotta. In considerazione del fatto che l'energia pro-dotta in surplus non può essere venduta, ilvantaggio è pienamente sfruttato solo se sidimensiona l'impianto in modo da produrre unquantitativo di energia pari al fabbisogno an-nuale, in un orizzonte triennale.

IL CONTO ENERGIA...la nuova opportunità di finanziamento

per il fotovoltaico

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CAPITOLO 6 - FINANZIAMENTI E AGEVOLAZIONI 71

FINANZIAMENTI E AGEVOLAZIONI 6

Non esiste una definizione univoca di finanzaetica. In generale con tale termine sono in-

dividuati due distinte applicazioni degli stru-menti finanziari:

► la microfinanza (soprattutto il microcre-dito) rivolta alle fasce di popolazionepiù deboli così come attuata dalle Ban-che dei poveri nei paesi del Terzomondo e, in anni recenti, anche inquelli ricchi;

► l'investimento etico, cioè la gestionedei flussi finanziari raccolti con stru-menti quali i fondi comuni per soste-nere organizzazioni che lavorano nelcampo dell'ambiente, dello svilupposostenibile, dei servizi sociali, della cul-tura e della cooperazione internazio-nale.

L'attenzione all'etica nell'operatività bancariacomporta che un altro obiettivo di queste ban-che sia, solitamente, garantire al cliente la mas-sima trasparenza su quali investimenti saràimpiegato e come sarà gestito il risparmio rac-colto:

► escludendo impieghi in settori che, purmaggiormente remunerativi, possononon essere consoni ad una visione"etica" dell'impiego del denaro (es:fondi di investimento che compren-dono azioni di aziende implicate in pro-duzione o compravendita diarmamenti, o aziende inquinanti, ...);

► fornendo direttamente al cliente la pos-sibilità di scegliere i settori di impiegodel risparmio (es: socio-educativo, tu-tela del territorio, ecc.).

BANCHE ETICHE

Una banca “etica” è un normale istituto ban-cario che, però, opera sul mercato finanzia-

rio con criteri legati alla finanza etica. Unabanca etica fornisce quindi alla propria clientelai normali servizi bancari muovendosi, però, nel-l'ambito di particolari criteri (diversamente defi-niti da istituto ad istituto) nella selezione degliinvestimenti sui quali concentrare il risparmioraccolto; inoltre, al pari delle cosiddette “Ban-che dei poveri”, le banche etiche operanospesso anche nell'ambito del microcredito for-nendo, a clientela particolarmente disagiata (intipici casi ove tale clientela ha estrema difficoltàa usufruire dei canali finanziari tradizionali), pre-stiti di importo anche molto basso ed a inte-resse relativamente basso.

LA FINANZA ETICA

La finanza etica rappresenta una reale alternativa all'idea tradizionale di finanza senza tuttaviarifiutarne i meccanismi essenziali: pone come suo punto di riferimento la persona e non il capi-

tale, l'idea e non il patrimonio, la giusta remunerazione dell'investimento e non la speculazione.Un'idea ambiziosa che ha un obiettivo ambizioso: spostare un cardine del sistema bancario, ga-rantendo credito ai soggetti che hanno un progetto economicamente sostenibile e socialmente im-portante, ma che sono considerati dagli istituti finanziari tradizionali come “non bancabili”, nondegni di fiducia perché privi di garanzie patrimoniali.

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CAPITOLO 6 - FINANZIAMENTI E AGEVOLAZIONI72

6

In Italia lo sviluppo di un sistema bancario diquesto tipo è passato attraverso piccoli gruppidi Mutua Autogestione, le cosiddette MAG, tut-tora presenti, che hanno contribuito sia allo svi-luppo del microcredito, sia alla nascita di puntivendita per il commercio di prodotti provenientidai Paesi in Via di Sviluppo e da cooperativesociali. Negli anni '90 è stata costituita in Italiala Cooperativa verso la Banca Etica che ha poiportato alla fondazione della Banca PopolareEtica di Padova. È attiva dal marzo del 2006anche la Banca ETI-Credito di Rimini. Attualmente questa ti-pologia di mercato è inpieno sviluppo, edanche alcune banchedi tipo tradizionale of-frono investimenti infondi definiti "etici",che, tipicamente, de-volvono una parte delproprio ricavato inqualche iniziativa benefica.

In conclusione, la finanza eticamente orientata:1. Ritiene che il credito, in tutte le sue

forme, sia un diritto umano.Non discrimina tra i destinatari degli impieghisulla base del sesso, dell'etnia o della reli-gione, e neanche sulla base del patrimonio,curando perciò i diritti dei poveri e degliemarginati. Finanzia quindi attività di promo-zione umana, sociale e ambientale, valu-tando i progetti col duplice criterio dellavitalità economica e dell'utilità sociale.

2. Considera l'efficienza una componentedella responsabilità etica.Il tasso di interesse, in questo contesto, èuna misura di efficienza nell'utilizzo del ri-sparmio, una misura dell'impegno a salva-guardare le risorse messe a disposizione dairisparmiatori e a farle fruttare in progetti vi-tali.

3. Non ritiene legittimo l'arricchimento ba-sato sul solo possesso e scambio di de-naro.Non è una forma di beneficenza: è un'attività

economicamente vitale che intende esseresocialmente utile. L'assunzione di responsa-bilità, sia nel mettere a disposizione il propriorisparmio sia nel farne un uso che consentadi conservarne il valore, è il fondamento diuna partnership tra soggetti con pari dignità.

4. E' trasparente.L'intermediario finanziario etico ha il doveredi trattare con riservatezza le informazionisui risparmiatori di cui entra in possesso nelcorso della sua attività, tuttavia il rapportotrasparente con il cliente impone la nominati-vità dei risparmi. I depositanti hanno il dirittodi conoscere i processi di funzionamentodell'istituzione finanziaria e le sue decisionidi impiego e di investimento.

5. Prevede la partecipazione alle scelte im-portanti dell'impresa non solo da partedei soci ma anche dei risparmiatori.Le forme possono comprendere sia mecca-nismi diretti di indicazione delle preferenzenella destinazione dei fondi, sia meccanismidemocratici di partecipazione alle decisioni.La finanza etica in questo modo si fa promo-trice di democrazia economica.

6. Ha come criteri di riferimento per gli im-pieghi la responsabilità sociale e ambien-tale.Individua i campi di impiego, ed eventual-mente alcuni campi preferenziali, introdu-cendo nell'istruttoria economica criteri diriferimento basati sulla promozione dello svi-luppo umano e sulla responsabilità sociale eambientale. Esclude per principio rapporti fi-nanziari con quelle attività economiche cheostacolano lo sviluppo umano e contribui-scono a violare i diritti fondamentali dellapersona, come la produzione e il commerciodi armi, le produzioni gravemente lesivedella salute e dell'ambiente, le attività che sifondano sullo sfruttamento dei minori o sullarepressione delle libertà civili.

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CAPITOLO 6 - FINANZIAMENTI E AGEVOLAZIONI 73

6

Nel settore ambientale la banca diventa unostrumento strategico per lo sviluppo di ini-

ziative singole e collettive di responsabilitàenergetica, grazie agli strumenti finanziari e nonche è in grado di mettere a disposizione.

Schematicamente, una banca può impegnarsiin due settori:

► progetti di sostenibilità;

► prodotti finanziari per la sostenibilità.

Con progetti di sostenibilità s’intendono queiprogetti in cui l'istituto finanziario mette a dispo-sizione le sue competenze e le sue esperienzeper lo sviluppo di iniziative locali di responsabi-lità ambientale. Le possibilità sono varie e spa-ziano da obiettivi comunicativi, imprenditoriali,sociali, ecc....Alcuni esempi potrebbero esserela creazione di sinergie tra reti di soggetti sensi-bili alle tematiche ambientali, la creazione dipartnership e lo sviluppo di imprenditorialità nelsettore dell'energia, la nascita di filiere locali,ecc...Con prodotti finanziari s’intendono i veri e proprifinanziamenti a tasso agevolato a persone, im-prese ed enti pubblici per interventi di efficienzaenergetica, per il finanziamento di ESCO (Fi-nanziamento Tramite Terzi) e l'installazione diimpianti a fonti rinnovabili.

La sfida per gli istituti finanziari nel settore del-l'energia, ancor più per gli istituti “etici”, è quelladi non proporsi agli interlocutori con l'obiettivo di“vendere” un prodotto finanziario o un progetto.La sfida è studiare prodotti e progetti che perse-guano “la sostenibilità locale della comunità”,indicando con questo termine non solamente ledirette ricadute energetiche, quanto tutti quegliaspetti ambientali, sociali ed organizzativi chestanno alla base dello sviluppo di una personae di una comunità.

Nel valutare un progetto di investimento nel set-tore dell'energia, quindi, diventa necessario daparte di una banca effettuare un'analisi di 3aspetti:

1. sostenibilità e validità tecnica ed eco-nomica dell'iniziativa;

2. minimizzazione dell'impatto ambien-tale;

3. massimizzazione delle ricadute socialisul territorio.

IL FINANZIAMENTO DI PROGETTI SULL'ENERGIA

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CAPITOLO 6 - FINANZIAMENTI E AGEVOLAZIONI74

6

ESEMPIO 1: INVESTIMENTO IN FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI

Una famiglia decide di installare alcuni pannelli fotovoltaici sul tetto della propriacasa. Guardando le proprie bollette si vede che consuma circa 4.000 kWh di

energia elettrica l’anno, per un costo annuale di bolletta di circa 600 €. Si rivolgeda un installatore di impianti fotovoltaici e decide di montare 2 kW di pannelli, cheprodurranno abbastanza energia da coprire parte dei consumi: considerati i giornidi sole l’anno, si stima che l'impianto produrrà circa 2.000 kWh di energia, quindimetà del proprio fabbisogno viene coperto dai pannelli. Inoltre, la famiglia intendeutilizzare degli incentivi statali che premiano l'energia prodotta dal fotovoltaico a0,50 €/kWh per 20 anni.

L'installatore informa la famiglia che il costo totale sarà di 13.000 €. La famiglia decide di rivolgersiad una banca per prendere in prestito 13.000 € per l'impianto fotovoltaico. Trova una banca che,per quella particolare tecnologia, ha alcuni finanziamenti a tasso agevolato: nello specifico si trattadi mutui a 12 anni, con un tasso di interesse del 5,5 %. Ciò significa che, se la famiglia prende inprestito dalla banca 13.000 €, dovrà restituirli in 12 anni tramite delle rate annuali di circa 1.500 €.

Valutiamo insieme l'investimento della famiglia.

CONCLUSIONE:

► se la famiglia decide di non installare l'impianto fotovoltaico, continuerà ad acquistare i4.000 kWh dalla rete elettrica e pagherà 600 € di bolletta annua (o forse di più se vive inPaesi dove l'approvvigionamento energetico è sbilanciato verso le fonti fossili come il pe-trolio ed il gas);

► se la famiglia decide di installare l'impianto fotovoltaico, pagherà all'inizio 800 € per 12anni per ripagare il finanziamento, poi beneficerà di 700 € fino al ventesimo anno. Dopo ilventesimo anno la famiglia comprerà energia dalla rete per un ammontare di circa 300 €.

ASSENZA DI IMPIANTOFOTOVOLTAICO

PRESENZA DI IMPIANTOFOTOVOLTAICO

costi ricavi costi ricavi

consumo energia 4.000 kWh 4.000 kWh

energia comprata 4.000 kWh 2.000 kWh

energiada fotovoltaico

0 kWh 2.000 kWh

costo energia 0,15 €/kWh 0,15 €/kWh

bolletta elettrica -600 € -300 €

incentivo statale 0,50 €/kWh

totale incentivo 1.000 €

rata mutuo(12 anni)

-1.500 €

ESEMPI DI INVESTIMENTO

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CAPITOLO 6 - FINANZIAMENTI E AGEVOLAZIONI 75

6

ESEMPIO 2: INTERVENTO DI EFFICIENZA ENERGETICA

Una famiglia decide di cambiare la propria caldaia a gasolio, che ormai non funziona bene, oltreche costare molto in manutenzione ed in consumi: infatti, per riscaldare l'intera casa annual-

mente vanno via 1.000 €. La famiglia si rivolge ad un idraulico che propone loro una caldaia a con-densazione: a fronte di un prezzo un più alto rispetto ad una caldaia tradizionale (4.000 € inveceche 2.500 €), si hanno consumi decisamente inferiori: si stima che la famiglia non spenderà più di600 € l'anno. Un altro fattore che ha fatto propendere per quest'investimento è il fatto che, per l'in-tervento di sostituzione di una caldaia, si può richiedere la detrazione dalle tasse del 55% dellespese sostenute, in 3 anni.

1 – Investimento senza finanziamento

Utilizzando soldi propri, la famiglia rientra dall'investimento in 5 anni, quando, a fronte di unesborso di 4.000 € al momento presente, negli anni successivi arriva a risparmiare 1.133 € i primi3 anni e 400 € il 4° ed il 5°anno, per un totale di 4.000 € risparmiati.

2 – Investimento tramite finanziamento(Mutuo di 4.000 € in 5 anni ad un tasso del 6%: la rata annuale è di 1.100 €)

Utilizzando soldi propri, la famiglia rientra dall'investimento in 7 anni, quando, a fronte di unesborso di 4.000 € al momento presente finanziato dalla banca, negli anni successivi arriva a ri-sparmiare 33 € i primi 3 anni, pagare 700 € il 4° e 5° anno e poi risparmiare 400 € il 6° al 7°anno,tornando ad una situazione di “equilibrio”, dalla quale poi continuerà a risparmiare rispetto alla si-tuazione presente.

ANNO 0 1° 2° 3° 4° 5° e seguenti

- 4.000 €

risparmi + 400 € + 400 € + 400 € + 400 € + 400 €

detrazioni + 733 € + 733 € + 733 €

totale + 1.133 € + 1.133 € + 1.133 € + 400 € + 400 €

totalecumulato

+ 1.133 € + 2.266 € + 3.399 € + 3.799 € + 4.199 €

ANNO 0 1° 2° 3° 4° 5° 6°7°

e seguenti

0 €

risparmi + 400 € + 400 € + 400 € + 400 € + 400 € + 400 € + 400 €

detrazioni + 733 € + 733 € + 733 €

rata mutuo - 950 € - 950 € - 950 € - 950 € - 950 €

totale + 183 € + 183 € + 183 € - 550 € - 550 € + 400 € + 400 €

totalecumulato

+ 183 € + 400 € + 549 € - 1 € - 551 € - 101 € + 301 €

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CAPITOLO 6 - FINANZIAMENTI E AGEVOLAZIONI76

6

Un gruppo di acquisto è formato da un in-sieme di persone che decidono di incon-

trarsi per acquistare prodotti direttamente dalproduttore, da ridistribuire tra di loro.I Gruppi di Acquisto Solidale sono formati daun insieme di persone o famiglie che deci-dono di fare i propri acquisti in modo diverso,rivolgendosi direttamente a produttori o forni-tori che rispettino una serie di principi eticimolto stringenti come ad esempio la solida-rietà, la centralità delle relazioni umane, lacondivisione e la partecipazione nelle scelte,il rispetto dei diritti dei diritti dei lavoratori epiù in generale dei diritti umani, il rispettodell’ambiente in tutte le fasi del ciclo produt-tivo (es. prodotti alimentari biologici, confezio-nati con il minimo imballaggio, di originelocale…).Nei GAS ciascuno si fa carico di qualchecompito: contattare e conoscere nuovi produt-tori, fare gli ordini, ritirare i prodotti, ecc…Periodicamente il Gruppo si ritrova per ridistri-buire i generi di consumo precedentementeordinati, o per incontrare personalmente i pro-duttori/fornitori, instaurando quindi con questepersone un rapporto diretto.

I GAS generalmente nascono per organizzarel’acquisto di generi in prevalenza alimentari,

ma anche il tema dell’energia, è strettamentecollegato a quello del territorio e alla nascitadi una nuova cultura che guardi da una parteall’autoproduzione e dall’altra al collegamentocon una rete più ampia di scambio.Si pensi per esempio alla possibilità di fareordini collettivi di “merci dolci” (riduttori diflusso, lampade a basso consumo, pannellitermoriflettenti, materiali isolanti per il fai date), o ad organizzarsi per autocostruire in totoo in parte impianti per l’autoproduzione ener-getica (es. pannelli solari termici), per entrarein contatto con piccole ditte che sul territoriosi occupano di risparmio energetico e bioedili-zia, o ancora alla possibilità di acquistareenergia elettrica “verde”, cioè energia da pro-duttori che utilizzano fonti rinnovabili (eolico,fotovoltaico, geotermico, idroelettrico).Il fatto che gruppi sempre più numerosi dipersone richiedano una fornitura di energia“verde” e certificata, l’impiego di materiali bioe eco compatibili in edilizia, l’attenzione per ilrisparmio energetico agli installatori rappre-senta una formidabile forma di pressione perorientare almeno in parte il mercato e unastraordinaria occasione per promuovere unacultura della sobrietà e della sostenibilità siaambientale che sociale.

I GRUPPI DI ACQUISTO SOLIDALE (GAS)

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GLOSSARIO 77

GLOSSARIO

AACCUMULO: serbatoio solitamente posizionato nello scantinato che contiene l'acqua calda ri-scaldata dal liquido (chiamato fluidotermovettore e composto da acqua o più frequentementeda acqua più glicole) che circola nei pannelli solari termici. Nella parte superiore del serbatoiodove l'acqua ha una temperatura maggiore (l'acqua calda tende a salire verso l'alto) viene pre-levata l'acqua per l'uso sanitario. Al suo interno delle volte è previsto anche un altro circuitoche serve a riscaldare l'acqua che viene utilizzata per il riscaldamento.

ASSORBITORE DI CALORE: lastra metallica scura (nera di soltio) chiamata piastra captante cheserve a captare la radiazione solare nei pannelli solari termici. Su di essa sono saldati i tubi al-l'interno dei quali circola il liquido che si riscalda (fluidoermovettore).

BBARILE: unità standard per la misura volumetrica del petrolio e dei derivati. Un barile di greggiopesa circa 136 kg.

BASSOEMISSIVO: caratteristica di alcuni vetri sui quali viene depositato un sottilissimo strato diossidi di metallo che permette al vetro di riflettere verso l'ambiente interno la radiazione infra-rossa, cioè il calore, che altrimenti andrebbe dispersa verso l'ambiente esterno.

BIOMASSA: accumulo di parte dell'energia proveniente dalla radiazione solare sotto forma dimassa vegetale mediante la fotosintesi. Grazie a tale processo la materia vegetale costituiscein natura la forma più sofisticata per l'accumulo dell'energia solare. Sono biomasse tutti i pro-dotti delle coltivazioni agricole e della forestazione, i residui delle lavorazioni agricole, gli scartidell'industria alimentare, le alghe, e, in via indiretta, tutti i prodotti organici derivanti dall'attivitàbiologica degli animali e dell'uomo, come quelli contenuti nei rifiuti urbani. L'energia contenutanella biomassa può essere liberata ed utilizzata direttamente come energia termica tramite lacombustione.

BRUCIATORE: elemento interno agli apparecchi a gas che consente la combustione della mi-scela tra gas metano e aria, producendo la fiamma.

CCALORE: energia che si trasmette da un corpo più caldo ad uno più freddo, trasformandosi inenergia interna del corpo ricevente. Il calore non si trasmette mai spontaneamente da una so-stanza più fredda ad una più calda.

CALORIA: unità di misura della quantità di calore e dell'energia. La caloria è la quantità di caloreche si deve fornire alla massa di un grammo di acqua distillata, alla pressione atmosferica, perinnalzare la sua temperatura di 1°C.

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GLOSSARIO78

CAPPOTTO: intervento di isolamento effettuato all'esterno dell'edificio. E’ costituito da un isola-mento addizionale esterno realizzato con l'applicazione, mediante collante e/o chiodatura, dipannelli di materiale isolante sulla muratura esistenze. La nuova finitura esterna può essererealizzata mediante una rasatura con intonaco plastico rinforzato con idonea rete in materialeplastico.

CIPPATO: dall'inglese Chips = pezzetti. Il cippato è composto da pezzetti di legno. Il legno vieneridotto in dimensioni cubiformi di qualche centimetro, tramite delle macchine dette “scippatrici”.

COEFFICIENTE DI TRASMISSIONE LUMINOSA: rapporto tra il flusso luminoso trasmesso (cioè laquantità di luce che passa attraverso il vetro) e tutta la radiazione incidente sul vetro.

COGENERAZIONE: produzione combinata e simultanea di energia elettrica e calore da utilizzareper il riscaldamento degli edifici.

CONDUCIBILITÀ TERMICA: l'attitudine di un elemento a favorire il passaggio di calore attraversosé, in un dato tempo e ad una certa temperatura.

CONTABILIZZATORE DEL CALORE: apparecchio installato all'ingresso dell'impianto di riscalda-mento o su ogni termosifone che permette di misurare il calore effettivamente utilizzato per ri-scaldare l'appartamento. Si paga quindi solo quanto si consuma.

EEFFETTO SERRA: fenomeno naturale che, grazie alla presenza dei gas serra, che avvolgono ilpianeta, permette di mantenere sulla Terra la temperatura adatta alla vita. La Terra riceve dalsole la radiazione solare che in parte viene riflessa sottoforma di radiazione infrarossa. Questaradiazione viene assorbita dai gas serra e riemessa in tutte le direzioni e quindi anche verso ilpianeta stesso riscaldandolo. Se però la quantità di gas serra diventa troppo elevata si può ve-rificare un surriscaldamento del pianeta con conseguenze anche gravi: scioglimento ghiacci,desertificazione, dissalazione degli oceani.

FFACCIATA VENTILATA: al sistema di isolamento applicato alla facciata dell'edificio (vedi cappotto)viene aggiunto una seconda parete, costituita da un rivestimento impermeabile (pannelli in al-luminio, acciaio, PVC, ecc…), resa solidale alla parete dell'edificio mediante una struttura inmetallo in modo da formare, tra l'isolamento a cappotto e la seconda parete un'intercapedinedi aria che favorisce la ventilazione naturale.

FATTORE SOLARE (%): percentuale di energia che entra in un locale e ottenuto dalla sommadella radiazione solare trasmessa direttamente attraverso il vetro nell'ambiente interno e dellaradiazione solare assorbita e riemessa dal vetro verso l'ambiente interno.

FONTI ENERGETICHE NON RINNOVABILI: sono tutte quelle fonti di energia che vengono consu-mate con un tasso superiore a quello con il quale esse si rigenerano. Fonti energetiche non

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GLOSSARIO 79

rinnovabili sono: carbone, gas, petrolio, per i quali servono milioni di anni per riformarsi.

FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI: sono tutte quelle fonti per cui il tasso di consumo è inferiore alloro tasso di rigenerazione. Le fonti rinnovabili sono: sole, vento, acqua, maree, moto ondoso,biomasse.

GGAS SERRA: sono quei gas presenti nell’atmosfera che riflettono la radiazione infrarossa rie-messa dalla superficie terrestre verso lo spazio e verso la Terra stessa permettendo di mante-nere sulle Terra una temperatura adatta alla vita. I gas serra sono: metano (CH4, anidridecarbonica CO2, vapore acqueo H2O, Diossido di azoto NO2, Ozono O3, clorofluorocarburi CFCe esafluoruro di zolfo SF6).

GENERATORI DI CALORE MODULARI: sistemi composti da più generatori di calore messi in paral-lelo che intervengono uno alla volta in base al richiesta di calore. Qualora il primo generatorenon dovesse riuscire a coprire la richiesta di calore, interviene in aiuto il secondo generatore ecosì via.

GENERATORI A TEMPERATURA SCORREVOLE: (caldaie a tre stelle ***) il loro funzionamento è carat-terizzato da una temperatura variabile, in funzione della richiesta di calore, consentono il rag-giungimento di elevati valori del rendimento medio stagionale.

GENERATORI A CONDENSAZIONE: (caldaie quattro stelle ****) permettono di sfruttare il calorecontenuto nei fumi (escono dal camino ad una temperatura altissima), che altrimenti andrebbeperso, per preriscaldare l'acqua. Raggiungono rendimenti elevatissimi.

GNL: Gas Naturale Liquefatto, ottenuto a pressione atmosferica raffreddando il gas naturalefino a -160°C. Sotto questa forma risulta facile il suo trasposto via nave dal luogo di estrazioneal luogo di utilizzo mediante cisterne. Per riportare il gas liquefatto allo stato gassoso servono idegassificatori, impianti atti a questo scopo.

GPL: Gas di Petrolio Liquefatto, miscela di frazioni leggere di petrolio, gassosa a pressione at-mosferica e facilmente liquefatta a temperatura ambiente tramite una leggera compressione.

IIDROCARBURI: composti chimici formati da due soli elementi, carbonio e idrogeno (gassosi, li-quidi o solidi) e che , attraverso la combustione, producono energia termica.

ISOLANTE: materiale caratterizzato da un basso coefficiente di conducibilità termica, quindi conscarsa attitudine a far passare il calore.

IRRAGGIAMENTO: radiazione solare istantanea incidente sull'unità di superficie [W/m2].L'irraggiamento all'equatore a mezzogiorno in condizioni atmosferiche ottimali è di 1000 W/m2.

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GLOSSARIO80

PPELLETS: combustibile per le caldaie a biomassa. Viene ottenuto sottoponendo ad un’altissimapressione la segatura, ossia gli scarti di legno puro (senza vernici ) prodotti da segherie, fale-gnamerie ed altre attività connesse alla lavorazione del legno. Non viene utilizzato nessun tipodi collante per mantenere compatto questo materiale. La sua compattezza è garantita da unasostanza naturale che si trova nel legno: la legnite. A differenza del cippato, che è legno ridottoa pezzi cubici, il pellets ha la forma di una "pastiglietta" di un 1-3 cm di lunghezza per un dia-metro di 5-8 mm.

PONTE TERMICO: discontinuità costruttiva o di materiale che costituisce una via preferenzialeper la dispersione del calore. La “fuga” di calore attraverso il ponte termico favorisce nel con-tempo la formazione di umidità e muffe. Corrisponde ad esempio a finestre, porte, angoli, bal-coni, incontro solette e pareti.

POTENZA TERMICA UTILE: quantità di calore trasferita nell'unità di tempo al fluido termovettore,fluido che circola nella rete di distribuzione dell'impianto di riscaldamento.

POTERE CALORIFICO: [kcal/kg] la quantità di calore prodotta dalla combustione completa di unaquantità unitaria (di massa o di volume) di gas a determinate condizioni, quando la pressionedi reazione è mantenuta costante ed i prodotti della sua combustione vengono riportati allatemperatura iniziale delle sostanze di partenza. Nella combustione si ha anche formazione diacqua (H2O). Se si recupera il calore latente di condensazione dell'acqua da vapore a liquido(cioè la quantità di calore che viene rilasciata dal vapore che condensa), si parla di potere ca-lorifico superiore, altrimenti di potere calorifico inferiore. Nel primo caso l'acqua si ritrova neifumi sotto forma di goccioline, nel secondo caso sotto forma di vapore. Il potere calorifico èuna proprietà fondamentale per la valutazione qualitativa dei combustibili.

RRADIAZIONE INFRAROSSA: la radiazione solare è composta da una parte “visibile”, la luce, e dauna parte non visibile, ma percepibile perché “calda”, la cosiddetta radiazione infrarossa.

SSOLARE TERMICO: tecnologia che permette, tramite pannelli solari termici, di captare la radia-zione solare al fine di scaldare l'acqua sia per uso sanitario che per integrazione nel riscalda-mento dell'edificio.

TTAGLIO TERMICO: separazione in materiale plastico che evita il contatto tra due telai (interno eesterno) dell'infisso quando sono entrambi in alluminio.

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GLOSSARIO 81

TELAIO: struttura formata da elementi rettilinei collegati con funzione di sostegno. E' la strutturaportante di finestre, porte, mobili, quadri ed altro.

TEP: tonnellata equivalente di petrolio. unità di misura che esprime l'energia termica ottenibileda combustibili diversi dal petrolio, facendo riferimento a petrolio stesso. In questo modo è piùfacile il confronto, per esempio tra il legno e il gas. Corrisponde a circa 1,3-1,4 tonnellate dicarbone, 1000 m3 di gas naturale, 10 milioni di kcal.

TRASMITTANZA: rappresenta il flusso, la quantità di calore che passa attraverso una paretequando tra le due parti (superficie esposta all'interno e all'esterno dell'ambiente di riferimento)esiste una differenza di temperatura [W/m2 K].

VVALVOLA TERMOSTATICA: elemento che va applicato al radiatore di riscaldamento. E' fornita diuna ghiera girando la quale è possibile selezionare la temperatura desiderata nella stanza.A temperatura raggiunta la valvola chiude l'accesso dell'acqua calda al radiatore stesso. Serveper regolare la temperatura stanza per stanza.

VASO ESPANSIONE: la sua presenza è importantissima nell'impianto solare termico ed è fonda-mentale che sia dimensionato correttamente. Può succedere che, in giornate particolarmentecalde, il liquido contenuto nel circuito primario dell'impianto (cioè il liquido che circola nei pan-nelli solari) si scaldi a tal punto che comincia ad espandersi evaporando. Il circuito primarionon riesce a contenere il fluido in queste condizioni ed è qui che interviene il vado d'espan-sione. Esso permette di contenere il fluido espanso, ma dev'essere dimensionato corretta-mente, deve cioè poterlo contenere tutto. In caso contrario il sistema va fuori servizio e sipossono verificare perdite del fluido. Se non si rimette immediatamente il fluido nel circuito,l'impianto lavora quasi vuoto e si rovina immediatamente. Questa è stata la principale causadei problemi verificatesi negli anni '80.

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