Guida di Sociologia 2005-20 - bs.unicatt.it · 2. Diritto privato e della famiglia: Prof.ssa SIMONA...

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UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE 25121 BRESCIA – Via Trieste, 17 Guida della Facoltà di SOCIOLOGIA Laurea triennale ANNO ACCADEMICO 2005/2006

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UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE 25121 BRESCIA – Via Trieste, 17

Guida della Facoltà di SOCIOLOGIA

Laurea triennale

ANNO ACCADEMICO 2005/2006

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INDICE PRESENTAZIONE DELLA FACOLTÀ DI SOCIOLOGIA ....................... pag. 3 PIANO DI STUDIO .................................................................................................. pag. 5

Laurea triennale in Scienze del servizio sociale ............................................... pag. 5 Elenco alfabetico degli insegnamenti dei corsi di laurea triennale e specialistica con relativo codice di settore scientifico disciplinare ..................................... pag. 9

Programmi dei corsi 1. Diritto penale e penale minorile (semestrale): Prof. LUCIANO EUSEBI ......... pag. 10 2. Diritto privato e della famiglia: Prof.ssa SIMONA ARDESI .............................. pag. 11 3. Elementi di psicopatologia: Prof. CLAUDIO GHIDELLI .................................... pag. 12 4. Guida al tirocinio I: Prof.ssa FRANCESCA MEGNI ............................................. pag. 12 5. Guida al tirocinio II: Prof.ssa MARIA ANGELA GRUMI .................................... pag. 13 6. Istituzioni di diritto pubblico: Prof. AGOSTINO ZANI ....................................... pag. 14 7. Istituzioni di sociologia: Prof. PAOLO CORVO .................................................. pag. 14 8. Laboratorio di orientamento al servizio sociale:

Prof.ssa MARGHERITA GHISELLI .......................................................................... pag. 15 9. Legislazione sociale (semestrale): Prof. AGOSTINO ZANI ............................... pag. 16 10. Medicina sociale: Prof. ALBERTO ALBERTINI ................................................... pag. 16 11. Metodi di servizio sociale I: Prof.ssa ELISABETTA BIANCHI .......................... pag. 17 12. Metodi di servizio sociale II: Prof.ssa FRANCESCA MERLINI ......................... pag. 18 13. Metodi di servizio sociale III: Prof.ssa SIMONETTA FILIPPINI ....................... pag. 19 14. Metodologia della ricerca sociale: Prof.ssa ADRIANA ROSAS ........................ pag. 20 15. Organizzazione dei servizi alla persona (semestrale):

Prof.ssa CARLA MIGLIARINI ................................................................................. pag. 20 16. Pedagogia generale: Prof. PIERLUIGI MALAVASI .............................................. pag. 21 17. Pedagogia interculturale (semestrale): Prof. LUIGI PATI ................................. pag. 21 18. Pedagogia sociale (semestrale): Prof. LUIGI PATI ............................................ pag. 21 19. Politica sociale: (tace per l’a.a. 2005/2006) ...................................................... pag. 22 20. Principi di economia pubblica: (tace per l’a.a. 2005/2006) ............................ pag. 22 21. Principi e fondamenti del servizio sociale (semestrale):

Prof.ssa MARIA VITTORIA BOMBARDIERI .......................................................... pag. 22 22. Psicologia clinica (semestrale): Prof. DAVIDE BALDIN ................................... pag. 23 23. Psicologia dell’organizzazione (semestrale): Prof.ssa ROSANNA GALLO .... pag. 23 24. Psicologia dello sviluppo: Prof.ssa DANIELA CECCHETTO ............................. pag. 24

25. Psicologia sociale: Prof. STEFANO GHENO ........................................................ pag. 24 26. Sociologia della devianza e del controllo sociale (semestrale):

Prof. PAOLO PARONI .............................................................................................. pag. 25 27. Sociologia della famiglia (semestrale): Prof.ssa NICOLETTA PAVESI ........... pag. 26 28. Storia economica e sociale (semestrale): Prof. GIOVANNI GREGORINI ......... pag. 26 Introduzione alla Teologia 1. Il mistero di Cristo (1° anno di corso): Prof. GIOVANNI FESTA ..................... pag. 27 2. Chiesa e sacramenti (2° anno di corso): Prof.ssa VALERIA BOLDINI ............ pag. 28 Servizio Linguistico d’Ateneo ...................................................................................... pag. 28 Centro Informatico d’Ateneo ....................................................................................... pag. 30

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PRESENTAZIONE DELLA FACOLTÀ DI SOCIOLOGIA

La Facoltà e il suo sviluppo Anche se di recente istituzione, la Facoltà di Sociologia si inserisce nella lunga e consolidata tradizione dell’Università Cattolica nel campo delle scienze sociali, che il fondatore dell’Ateneo, Padre Agostino Gemelli, coltivò e promosse fin dalle sue origini. L’Istituto di Sociologia prima e il successivo Dipartimento, con un vasto e qualificato consolidato di ricerca e dottorati in materie decisive come la scuola, la famiglia, la società civile, il non profit, il lavoro, il mutamento culturale, rappresentano, d’altra parte, un retroterra scientifico di valore internazionale nel quale la Facoltà non solo è nata, ma ha anche potuto trarre ispirazione per identificare i temi su cui accreditare la propria attività formativa. La capacità di innovazione connaturata in una Facoltà che vede la sua nascita coincidere con la riforma dell’Università, si sostiene dunque grazie al diffuso e consolidato radicamento sia nella comunità scientifica, sia nelle organizzazioni che sono interessate alle scienze sociologiche e all’utilizzo dei laureati in tali scienze. Importante è richiamare anche la dimensione ideale che ha accompagnato lo sviluppo dell’attività scientifica in questi ambiti e che si connota essenzialmente per la centralità assegnata alla persona, ai mondi vitali che ne alimentano il bisogno di senso, alla sua dimensione relazionale che travalica ogni rischio sia di relativismo culturale, sia di determinismo sociale. È in questa prospettiva complessiva che la Facoltà ha l’ambizione di preparare donne e uomini capaci di esercitare responsabilità nel mondo delle istituzioni pubbliche, delle imprese private e del terzo settore, tutti luoghi in cui i laureati in sociologia trovano ottime opportunità professionali, forti della solida formazione di base a carattere interdisciplinare che caratterizza l’offerta formativa della Facoltà. Questa offerta si articola lungo due linee rappresentate dalle altrettante lauree triennali che fanno capo alla Facoltà e delle corrispondenti lauree specialistiche La laurea triennale in Scienze per il servizio sociale raccoglie e valorizza l’eredità della precedente scuola diretta a fini speciali e del successivo Diploma Universitario. È laurea valida per l’accesso agli esami di Stato abilitanti all’inserimento nel ruolo professionale degli assistenti sociali con l’iscrizione all’albo B degli Assistenti sociali. La corrispondente laurea specialistica, Scienze per le politiche sociali e del Terzo settore, proposta per la Sede di Milano, sviluppa gli interessi per il

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mondo del non profit e del privato sociale, mantenendo però ben saldi i legami con i temi delle politiche sociali e della relazione di aiuto. Al suo interno è possibile optare per due percorsi di specializzazione: il primo di Organizzazione e gestione dei servizi; il secondo di Interventi sociali per i minori e la famiglia . Entrambi questi percorsi (che permettono l’accesso all’esame di Stato per l’iscrizione all’Albo A degli Assistenti sociali) sono pensati in riferimento a precisi sbocchi professionali e vengono incontro alle esigenze di ulteriore professionalizzazione di chi intende inserirsi o già opera all’interno dei servizi sociali e delle amministrazioni pubbliche e di Terzo settore aspirando a sviluppi di carriera dirigenziale.

Completa il panorama dell’offerta formativa l’attività del CERISS (Centro di Studio, ricerca ed intervento per le Politiche ed il Servizio Sociale) che organizza ricerche e corsi di alta formazione, di perfezionamento e di formazione in servizio sui temi inerenti alle politiche e all’intervento sociale ed offre consulenza ad Assistenti ai servizi sociali pubblici e di Terzo settore.

La seconda laurea triennale in Scienze dei fenomeni sociali e dei processi organizzativi, proposta nella Sede di Milano, si configura come un percorso di formazione culturale di elevata qualità che si caratterizza al terzo anno per tre specifiche aree tematiche che fanno riferimento ad altrettanti percorsi di specializzazione presenti nella laurea specialistica in Scienze sociali applicate. Con questo disegno formativo, che si avvantaggia enormemente delle attività di ricerca scientifica che ad esso può essere ricondotta, la Facoltà intende corrispondere ad un’esigenza, largamente avvertita nel mondo del lavoro, di professionisti capaci di operare nelle situazioni complesse nelle quali si rivela un crescente bisogno di “specialisti del futuro”, capaci di cogliere il senso e la direzione dei mutamenti in atto. Tutto ciò non in modo generale, ma con riferimento a campi professionali ben definiti, e specificatamente: la gestione delle organizzazioni, delle risorse umane e del mercato del lavoro; i servizi alle persone, alle famiglie e alle comunità e il più ampio tema delle politiche sociali; il controllo della criminalità e le politiche della sicurezza; la ricerca sociale e quella applicata ai mercati; le politiche pubbliche e la loro valutazione. Completano il panorama dell’offerta formativa corsi di alto perfezionamento e master di primo livello, in particolare in gestione delle risorse umane; nonché un’attività formativa collaterale costituita da seminari, testimonianze e lezioni magistrali tenute da autorevoli protagonisti della società e del

pensiero contemporanei. Alla Facoltà afferiscono inoltre due dottorati di ricerca in Sociologia e Metodologia della ricerca sociale e il Dottorato Internazionale in Criminologia. Costante e specifica è la vocazione della Facoltà verso una formazione di carattere multidisciplinare, che peraltro segue la stessa tradizione sociologica fortemente orientata verso discipline definite “di frontiera”: l’economia, la psicologia, la politologia, il diritto, la storia, la filosofia, le scienze dell’organizzazione, quelle della comunicazione, l’antropologia, che confluiscono tutte in un intento formativo capace di sostenere le sfide di un mondo sempre più interdipendente e, al tempo stesso, segnato da incertezze crescenti; nel quale, crescono e si moltiplicano i fattori di rischio per le persone e i popoli; ma nel quale cresce anche il bisogno di responsabilità e il desiderio di autentica umanità. Il corpo docente

Preside: Michele Colasanto, Sociologia delle relazioni di lavoro

Professori ordinari e straordinari

Bianca Barbero Avanzini, Sociologia della famiglia Mauro Magatti, Istituzioni di sociologia Guido Merzoni, Economia politica Ernesto Ugo Savona, Criminologia

Professori associati

Rita Bichi, Metodologia della ricerca sociale Wilma Rita Binda, Psicologia sociale Pietro Cafaro, Storia economica e sociale Ennio Codini, Istituzioni di diritto pubblico Silvio Cotellessa, Analisi delle politiche pubbliche Fabio Folgheraiter, Metodi di servizio sociale Francesco Villa, Politica sociale Laura Zanfrini, Sociologia dei processi economici Eugenio Zucchetti, Analisi dei gruppi e delle disuguaglianze

Ricercatori

Rosangela Lodigiani, Monica Martinelli, Massimiliano Monaci, Nicoletta Pavesi, Giulia Rivellini, Giovanni Giulio Valtolina.

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PIANI DI STUDIO

Laurea in Scienze del servizio sociale Il corso di laurea in Scienze del servizio sociale afferisce alla classe 6, Scienze del servizio sociale. Il corso di laurea ha come obiettivo la preparazione all’esercizio della professione dell’assistente sociale, in ambiti sia pubblici sia del Terzo settore. Tale figura professionale deve possedere: – conoscenza delle discipline sociologiche, psicologiche e giuridiche e

sicura padronanza dei principi, dei metodi e delle tecniche propri del servizio sociale;

– competenze pratiche e operative per il rilevamento e il trattamento di situazioni di disagio sociale e capacità di lavorare in gruppo;

– competenze e capacità di interagire con persone di diverse culture, nella prospettiva di relazioni sociali interculturali e multietniche;

– conoscenza della lingua inglese, orale e scritta; – competenze di base per la comunicazione e la gestione dell’informazione,

anche con strumenti e metodi informatici e telematici.

Per il conseguimento della laurea di durata triennale sono necessari 180 crediti formativi universitari (CFU); se ne acquisiscono mediamente 60 ogni anno con il superamento degli esami. Ad ogni esame, svolto con modalità differenti secondo il tipo di insegnamento, viene attribuito un certo numero di crediti, uguale per tutti gli studenti, e un voto (espresso in trentesimi) che varia a seconda del livello di preparazione.

Oltre agli esami previsti dai piani di studio, gli studenti devono superare due semestralità (12 settimane di corso su 3 ore settimanali) di insegnamento di Introduzione alla Teologia , da svolgersi nei tre anni di corso, che sono peculiari della nostra Università. Il corso di laurea in Scienze del servizio sociale (Classe 6) consente l’accesso all’esame di Stato (Albo B) che abilita alla professione di Assistente Sociale.

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PIANO DI STUDIO

I anno1 Attività formative di base CFU - Istituzioni di sociologia 8 - Metodologia della ricerca sociale 8 - Istituzioni di diritto pubblico 8

Attività formative caratterizzanti - Metodi di servizio sociale I 8 - Principi e fondamenti del servizio sociale 4 - Psicologia sociale 8 - Storia economica e sociale 4

- Laboratorio di orientamento al servizio sociale (60 ore) 4 - Laboratorio d’informatica [CIdA]* 2 - Laboratorio di lingua inglese [SeLdA]* 4

* Le idoneità relative ai corsi di lingua straniera, tenuti presso il SeLdA (Servizio Linguistico d’Ateneo) e ai corsi concernenti le abilità informatiche, tenuti presso il CIdA (Centro Informatico d’Ateneo), possono essere conseguite in qualsiasi anno di corso.

II anno2

Attività formative di base - Legislazione sociale 4

Attività formative caratterizzanti - Metodi di servizio sociale II 8 - Organizzazione dei servizi alla persona 4 - Diritto privato e della famiglia 8 - Psicologia dello sviluppo 8 - Sociologia della famiglia 4

Attività formative affini o integrative - Medicina sociale 8 - Un insegnamento annuale oppure due semestrali a scelta dello studente

tra i seguenti: 8 (4+4) • Psicologia clinica (semestrale) • Psicologia dell’organizzazione (semestrale) • Pedagogia generale • Pedagogia interculturale (semestrale)

1 Questo nuovo piano di studi sarà attivato dall’A.A. 2005/06. 2 Questo nuovo piano di studi sarà attivato dall’A.A. 2005/06.

• Pedagogia sociale (semestrale)

- Guida al tirocinio I (60 ore) 4 - Tirocinio (150 ore) 6

III anno3

Attività formative di base - Politica sociale 4 (tace per l’a.a. 2005/2006) 4

Attività formative caratterizzanti - Metodi di servizio sociale III 8 - Diritto penale e penale minorile 4 - Sociologia della devianza e del controllo sociale 4

Attività formative affini o integrative - Elementi di psicopatologia

oppure Principi di economia pubblica (tace per l’a.a. 2005/2006) 8

Attività formative a scelta dello studente* 4+4+4 (8+4) (tre corsi semestrali oppure un annuale e un semestrale)

- Guida al tirocinio II (60 ore) 4 - Tirocinio (250 ore) 10

- Prova finale 6 * Gli studenti dovranno acquisire 12 crediti scegliendo due o più insegnamenti attivati in Ateneo previa approvazione da parte del Consiglio di Facoltà.

Propedeuticità

La Facoltà ha deliberato le seguenti propedeuticità: – non si può essere ammessi a sostenere l’esame di Legislazione sociale se non si è

superato l’esame di Istituzioni di diritto pubblico; – non si può essere ammessi a sostenere gli esami di Sociologia della famiglia e

Sociologia della devianza e del controllo sociale se non si è superato l’esame di Istituzioni di sociologia;

– non si può essere ammessi a frequentare il tirocinio professionale nel secondo anno se non si sono superati entro l’anno solare gli esami di Metodi di servizio sociale I, di Principi e fondamenti del servizio sociale e di Laboratorio di orientamento al servizio sociale;

3 Questo nuovo piano di studi sarà attivato dall’A.A. 2005/2006. 4 Il corso sarà attivato a partire dall’a.a. 2007/2008 poiché gli studenti attualmente iscritti al II e III anno hanno già sostenuto tale esame.

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– non si può essere ammessi a frequentare il tirocinio professionale nel terzo anno se non si sono superati entro l’anno solare gli esami di Metodi del servizio sociale II, di Guida al tirocinio e di Tirocinio professionale del secondo anno.

Il tirocinio professionale

La formazione professionale dell’assistente sociale richiede una costante integrazione tra conoscenze teoriche e acquisizione di abilità tecnico-pratiche. Alla realizzazione di tale obiettivo concorrono: – l’esperienza di tirocinio guidata da assistenti sociali supervisori; – l’attività didattica dei docenti; – il lavoro formativo dei corsi di Laboratorio di orientamento al servizio

sociale e di Guida al tirocinio I e II.

Gli obiettivi generali Gli obiettivi fondamentali del tirocinio professionale sono: – l’acquisizione di una conoscenza diretta della realtà in cui l’assistente

sociale è chiamato a operare; – la verifica, nella concretezza della realtà incontrata, dei contenuti teorici

già acquisiti o in fase di apprendimento; – il raggiungimento di un’adeguata conoscenza di sé e delle dinamiche

relazionali indotte dai rapporti interpersonali e di gruppo; – l’acquisizione di capacità professionali in situazioni concrete di bisogno,

progettando e realizzando interventi, usando correttamente gli strumenti operativi dell’assistente sociale, quali il colloquio, la visita domiciliare, la riunione, la documentazione professionale, ecc.;

– l’acquisizione delle capacità di collaborare con altri operatori e altri attor i sociali, al fine di integrare gli interventi;

– lo sviluppo di capacità di programmazione e di promozione di interventi che rispondano ai bisogni rilevati, in un’ottica progettuale, preventiva e di responsabilità comunitaria.

Gli obiettivi del primo anno di tirocinio (secondo anno di corso) sono: – conoscenza dell’ente di tirocinio in cui lo studente è inserito (nei suoi

aspetti giuridico-istituzionali e organizzativo-programmatori); – conoscenza del contesto territoriale di riferimento dell’Ente e della realtà

socio-culturale della comunità locale, delle risorse formali e informali; – osservazione e comprensione della metodologia d’intervento

dell’assistente sociale e del processo d’aiuto, così come elaborato e attuato nell’Ente;

– graduale sperimentazione di alcuni compiti dell’assistente sociale nel rapporto con l’utenza e con i servizi;

– conoscenza dei programmi di prevenzione, promozione, ricerca attuati dal servizio;

– acquisizione di abilità nella produzione di documentazione professionale, iniziale costruzione di un’identità professionale.

Gli obiettivi del secondo anno di tirocinio (terzo anno di corso) sono: – consolidamento delle conoscenze e competenze già acquisite; – acquisizione di competenze rispetto a: problematiche di tipo specialistico,

modalità di lavoro con cui le stesse vengono affrontate nei servizi, programmazione di interventi, attivazione di risorse;

– approfondimento degli aspetti e dei criteri metodologici del processo d’aiuto;

– sperimentazione diretta di tutte le funzioni dell’assistente sociale e assunzione delle stesse in graduale autonomia;

– elaborazione personale del ruolo professionale e della sua dimensione etico-deontologica.

Le caratteristiche del tirocinio Il tirocinio è il momento dell’iter formativo nel quale gli studenti sono avviati a conoscere la realtà concreta dall’attività professionale, a darne un giudizio e acquisire capacità di intervento professionale. Il tirocinio è uno spazio, un tempo e un’attività in cui lo studente viene inserito e accompagnato per interrogarsi sul rapporto tra teorie apprese nel contesto universitario e concreto agire nel contesto operativo, l’occasione di trasmissione di valori, di conoscenze e di esperienza, di atteggiamenti e comportamenti attraverso relazioni interpersonali. Il tirocinio consiste nella partecipazione dello studente all’attività di un ente ospitante, realizzato secondo modalità concordate, con la guida di un assistente sociale supervisore, per un totale di almeno 400 ore; non costituisce in alcun modo attività lavorativa, è obbligatorio e viene svolto secondo modalità organizzative uguali per tutti gli studenti. L’ente di riferimento viene proposto agli studenti dall’Università che ha sviluppato negli anni un impegnativo lavoro di individuazione di sedi di tirocinio con le quali ha stabilito delle convenzioni formali. Ogni anno l’Università usufruisce della preziosa collaborazione di centinaia di assistenti sociali disposti a svolgere la funzione di guida del tirocinio all’interno del proprio ente di appartenenza e a cui sono affidate le funzioni caratterizzanti la supervisione: amministrativa, educativa, di insegnamento, valutativa.

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Modalità organizzative Tra l’Università, l’ente e lo studente viene concordato all’inizio di ogni anno un Progetto di Tirocinio che stabilisce: – le persone responsabili del tirocinio nell’Università (docenti di Guida al

tirocinio) e nell’ente/servizio (supervisore, referente); – il calendario del tirocinio: le ore annuali del tirocinio sul campo (150 nel

secondo anno di corso, 250 nel terzo anno) vengono generalmente effettuate in parte in due giornate di presenza settimanale (secondo i tempi del calendario accademico e gli orari del servizio), in parte in periodi di full immersion in coincidenza con i periodi di sospensione delle lezioni;

– gli impegni dello studente (frequenza, produzione di elaborati, regole di comportamento nell’ente);

– le indicazioni dei momenti, degli strumenti, delle modalità di verifica periodica e conclusiva (valutazione dell’apprendimento e degli adempimenti richiesti allo studente) che coinvolgono: • Università (docente di Guida al tirocinio); • Ente (supervisore); • Studente.

Sono previsti, in particolare, periodici incontri tra supervisori e docenti di Guida al tirocinio per illustrare il Progetto di Tirocinio, per la verifica e la valutazione del tirocinio stesso. Potranno, inoltre, essere previsti: – incontri su problemi trasversali legati alla professione o alle tematiche dei

servizi sociali e incontri di formazione dei supervisori; – l’eventuale prosecuzione del tirocinio, nel caso di validi motivi che ne

abbiano impedito il regolare svolgimento o il buon esito. Ogni modifica del Progetto di Tirocinio deve essere concordata tra l’Università, l’Ente e lo studente.

L’attività di tirocinio nell’Ente è completata e affiancata da un Laboratorio di orientamento al servizio sociale e da due Laboratori di Guida al tirocinio, condotti in Università da docenti assistenti sociali, con l’obiettivo di accompagnare lo studente lungo tutto l’itinerario triennale, di favorire il raccordo tra insegnamenti teorici e metodologici ed esperienza sul campo e di condurre esercitazioni e analisi di casi sotto la guida di docenti esperti. A tali docenti in particolare competono: – la conduzione di incontri in gruppo; – lo svolgimento di colloqui individuali;

– la gestione dei tirocini e il rapporto con i supervisori di tirocinio; – la gestione di altre attività formative programmate annualmente.

A conclusione dell’attività annuale di tirocinio professionale, lo studente è tenuto ad elaborare una relazione scritta che verrà discussa con il docente di Guida al tirocinio in sede di esame e valutata tenendo conto del parere espresso dal supervisore.

Prova finale

La prova finale del corso di laurea in Scienze del servizio sociale consiste nella preparazione, con la supervisione di due docenti, uno di materia teorica e l’altro di materia professionale * di un elaborato scritto, che dimostri la capacità di presentazione di un argomento teorico-applicativo e la maturità dello studente rispetto agli obiettivi formativi qualificanti del corso di laurea. L’elaborato, relativo a un argomento teorico-applicativo pertinente al curriculum degli studi, potrà incorporare dati, informazioni e conoscenze acquisite durante l’esperienza di tirocinio e dovrà indicare le ricadute operative sul ruolo dell’Assistente sociale dell’argomento trattato. L’elaborato sarà costituito da non meno di 60.000 caratteri e non più di 120.000, spazi inclusi. La domanda di approvazione dell’argomento dell’elaborato deve essere presentata presso la Segreteria di Facoltà almeno tre mesi prima della data prevista per l’esame finale. L’esame finale è costituito dalla presentazione, da parte dello studente, del contenuto dell’elaborato, anche attraverso strumenti audiovisivi.

Dopo la laurea

I laureati (dopo aver superato l’Esame di Stato [Albo B] di abilitazione all’esercizio della professione) potranno operare nei servizi sociali delle Amministrazioni Pubbliche centrali e locali o presso enti e associazioni di Terzo settore, in ruoli di diretta presa in carico delle situazioni di bisogno e anche in ruoli di coordinamento di interventi sociali.

* Sono materie professionali: Principi e fondamenti del servizio sociale; Metodi di servizio sociale I, II, III; Organizzazione dei servizi sociali; Laboratorio di orientamento al servizio sociale e Guida al tirocinio I e II.

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Elenco alfabetico degli insegnamenti dei corsi di laurea del nuovo ordinamento con relativo codice di settore scientifico disciplinare

I settori scientifico-disciplinari sono nati da un’esigenza di chiarezza e semplificazione che ha portato (con più interventi legislativi) a raggruppare per settori omogenei tutte le discipline insegnate nelle università italiane attribuendo a tali settori una sigla e un’intitolazione; quest’ultima è stata individuata scegliendo tra le varie denominazioni quella della disciplina più rappresentativa del settore (Letteratura italiana, Storia del Diritto , ecc.) e aggregando a questa tutte le discipline-insegnamenti ritenuti affini.

Recentemente (D.M. del 4 ottobre 2000), anche in vista della riforma, si è avuta una completa revisione delle discipline che vengono così ad afferire a 14 grandi aree e, all’interno di queste, a 370 settori individuati da un nuovo codice alfanumerico e da un’intitolazione. La sigla alfabetica si riferisce all’area disciplinare, la cifra che segue indica il numero d’ordine che il settore occupa all’interno dell’area.

Gli ordinamenti didattici dei corsi di laurea fanno riferimento ai settori scientifico-disciplinari, pertanto la conoscenza del settore disciplinare a cui afferiscono gli insegnamenti può essere utile allo studente che volesse, ad esempio, verificare la “spendibilità”, in altri percorsi formativi, dei crediti acquisiti con un determinato insegnamento.

Laurea in Scienze del servizio sociale Diritto penale e penale minorile IUS/17 Diritto privato e della famiglia IUS/01 Elementi di psicopatologia MED/25 Guida al tirocinio I SPS/07 Guida al tirocinio II SPS/07 Istituzioni di diritto pubblico IUS/09 Istituzioni di sociologia SPS/07 Laboratorio di orientamento al servizio sociale SPS/07 Legislazione sociale IUS/09 Medicina sociale MED/42 Metodi di servizio sociale I SPS/07 Metodi di servizio sociale II SPS/07 Metodi di servizio sociale III SPS/07 Metodologia della ricerca sociale SPS/07 Organizzazione dei servizi alla persona SPS/09 Pedagogia generale M-PED/01

Pedagogia interculturale M-PED/01 Pedagogia sociale M-PED/01 Principi e fondamenti del servizio sociale SPS/07 Psicologia clinica M-PSI/08 Psicologia dell’organizzazione M-PSI/06 Psicologia dello sviluppo M-PSI/04 Psicologia sociale M-PSI/05 Sociologia della devianza e del controllo sociale SPS/12 Sociologia della famiglia SPS/08 Storia economica e sociale SECS-P/12

L’OFFERTA FORMATIVA DOPO LA LAUREA TRIENNALE

LAUREE SPECIALISTICHE

Nell’anno accademico 2005/2006 sono attivati il I e il II anno delle lauree specialistiche in:

Scienze per le politiche sociali e del Terzo settore, afferente alla classe 57/S, Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali. Il corso di laurea prevede i seguenti percorsi: – Organizzazione e gestione dei servizi; – Intervento sociale per i minori e la famiglia.

Scienze sociali applicate, afferente alla classe 89/S, Sociologia. Il corso di laurea prevede i seguenti percorsi: – Teoria e ricerca sociale; – Gestione delle organizzazioni e politiche del lavoro; – Criminalità e sicurezza.

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PROGRAMMI DEI CORSI

1. Diritto penale e penale minorile (semestrale) PROF. LUCIANO EUSEBI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il Corso propone, nella sua prima parte, un’approfondita riflessione critica sui modi con cui la questione criminale è affrontata dall’ordinamento giuridico e sull’interpretazione, anche sotto il profilo educativo, del concetto di giustizia, fornendo nozioni fondamentali di criminologia e di politica criminale nonché discutendo sulla funzione della pena e sulle prospettive di riforma del sistema penale. Poste tali premesse saranno successivamente offerte le conoscenze indispensabili per l’operatore socio-educativo sul diritto e sul processo penale, come pure sull’apparato sanzionatorio e sul ruolo assegnato, in materia di esecuzione della pena e delle misure alternative, ai Servizi sociali. Specifica attenzione verrà dedicata al settore penale minorile. Sarà nel contempo assicurata un’informazione di base sull’ordinamento giuridico italiano, con particolare riguardo al diritto pubblico e al principio di divisione dei poteri. Uno specifico approfondimento avrà per tema problematiche fondamentali del rapporto fra diritto e bioetica.

PROGRAMMA DEL CORSO

– Il concetto di giustizia come problema culturale ed educativo. – L’interrogativo sulla funzione della pena: critica dell’idea retributiva, problemi

delle finalità preventive, elementi per un’impostazione moderna della politica criminale.

– Il rapporto fra d iritto penale, riflessione criminologica e scienze empirico-sociali. – Nozioni elementari sulle norme di diritto pubblico; il principio di divisione dei

poteri. – Il sistema sanzionatorio vigente e le prospettive di riforma; l’orientamento

risocializzativo; l’auspicabile superamento della centralità del carcere; la c.d. mediazione penale.

– L’ordinamento penitenziario e i compiti di aiuto e di controllo del «Servizio sociale».

– Principi fondamentali del diritto penale e cenni sulla teoria del reato. – Responsabilità penale e infermità di mente. – Nozioni relative al procedimento penale (competenza, indagini, dibattimento,

gradi del giudizio, flagranza, misure cautelari, riti speciali, fase esecutiva). – Il sistema penale minorile: l’importanza e il carattere innovativo delle norme

applicabili a imputati minorenni. – Diritto penale e tossicodipendenze. – Questioni relative alle notizie acquisite nell’ambito dell’attività professionale.

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– Il problema della prevenzione dell’interruzione volontaria della gravidanza e gli aspetti nuovi del rapporto fra bioetica e diritto (tutela dell’embrione, procreazione, scelte terapeutiche, dati genetici, trapianti, ecc.).

BIBLIOGRAFIA

La diversificazione dei temi affrontati rende di particolare importanza il riferimento agli appunti del corso di lezioni; ai fini di una ottimale preparazione del colloquio d’esame è sufficiente lo studio degli appunti medesimi, nella loro completezza, unitamente ad almeno una lettura in tema di funzione della pena e alla conoscenza delle norme citate durante il corso, le quali costituiscono parte integrante del programma (andrà perciò utilizzato un Codice penale e di Procedura penale con leggi complementari, aggiornato)

Vengono indicati, salvo successive integrazioni, i seguenti testi di lettura (a scelta): E. WIESNET, Pena e retribuzione. La riconciliazione tradita, Giuffrè, Milano 1987 AA.VV., La funzione di pena. Il commiato da Kant e da Hegel, Giuffrè, Milano 1989 Studenti impossibilitati a frequentare sono invitati a prendere contatto con il docente fin

dall’inizio del corso: possono preparare l’esame stabilendo rapporti con i colleghi frequentanti e/o definendo con il docente specifiche indicazioni bibliografiche.

Materiali didattici e informazioni potranno altresì essere reperiti nell’area di download della pagina del professor Eusebi all’interno del sito internet dell’Università.

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni in aula, con eventuali seminari.

METODO DI VALUTAZIONE

Esame orale, inteso a verificare l’acquisizione delle nozioni indispensabili e la comprensione critica dei problemi.

AVVERTENZE

Il Prof. Luciano Eusebi riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo; è comunque sempre contattabile al termine delle ore di lezione.

2. Diritto privato e della famiglia PROF.SSA SIMONA ARDESI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il Corso si propone di fornire una trattazione organica e sistematica degli istituti del diritto delle persone, della famiglia e minorile; un’approfondita e solida conoscenza dell’apparato normativo vigente risulta infatti condizione irrinunciabile e qualificante per gli operatori impegnati negli ambiti, delicati e complessi, dell’intervento professionale in favore dei minori, delle famiglie, delle persone incapaci.

Gli argomenti verranno pertanto affrontati con particolare attenzione alle implicazioni e connessioni teorico-pratiche del lavoro sociale. Il costante riferimento al dato normativo si arricchirà inoltre di ampi richiami alla dottrina e alla giurisprudenza più recente, stimolando lo studente ad un confronto critico e costruttivo che lo conduca ad una conoscenza interiorizzata delle questioni del diritto delle persone, della famiglia e minorile, anche in chiave evolutiva.

PROGRAMMA DEL CORSO

Dopo aver fornito una panoramica dei principi costituzionali in materia, il programma del corso si articolerà nell’analisi della disciplina codicistica e speciale secondo i seguenti tre moduli. Le persone – I diritti inviolabili nell’ordinamento interno e internazionale – I diritti della personalità; la capacità giuridica, la capacità di agire – La tutela dei soggetti incapaci: interdizione, inabilitazione, amministrazione di

sostegno La famiglia – Il matrimonio e la disciplina della sua crisi: costituzione, rapporti personali e

patrimoniali tra coniugi, i provvedimenti riguardanti i figli nelle procedure di separazione e divorzio

– La convivenza fuori dal matrimonio – Il rapporto di filiazione legittima e naturale – La responsabilità genitoriale: dai poteri sui figli ai poteri per i figli, interventi di

limitazione e decadenza della potestà, interventi di allontanamento – Interventi di protezione in situazioni di violenza familiare Il minore – Il minore da oggetto a soggetto: dal paradigma della protezione del soggetto

debole a quello della promozione e partecipazione del soggetto in formazione; il contributo internazionale all’implementazione del diritto minorile

– Il sistema giurisdizionale e amministrativo di tutela minorile: la giustizia minorile - funzioni, struttura, ripartizione di competenze, ipotesi di riforma -; il sistema dei servizi sociali per i minorenni; interazioni necessarie e possibili tra autorità giudiziarie e amministrative

– Istituti di protezione e promozione: la tutela e la curatela; il diritto del minore ad una famiglia - l’affidamento e l’adozione-; la tutela dei minorenni immigrati, nomadi, stranieri non accompagnati

BIBLIOGRAFIA

È indispensabile che lo studio della materia prenda origine dal confronto costante e ragionato con il dato normativo attraverso l’utilizzo di codici e raccolte; in particolare si consiglia: S. A. R. GALLUZZO (A CURA DI), Codice del diritto di famiglia e dei minori, Il Sole 24 Ore, Milano, ult.

Ed. oppure

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P. DUBOLINO - C. DUBOLINO (CURA DI), Il codice del diritto di famiglia, La Tribuna, 2005 Per l’approfondimento dottrinale generale, oltre agli appunti delle lezioni: per il modulo minorile: A.C. MORO , Manuale di diritto minorile, Zanichelli, Bologna, ult. Ed.; per i moduli di diritto delle persone e della famiglia: il testo adottato sarà reso noto all’inizio delle lezioni e indicato nell’aula virtuale. Su temi specifici saranno fornite, durante le lezioni e nell’aula virtuale, ulteriori indicazioni bibliografiche; in particolare, stante la necessità di un costante aggiornamento sugli orientamenti evolutivi giurisprudenziali, ci si avvarrà dei contributi pubblicati su riviste specializzate di settore.

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni frontali con sollecitazioni costanti alla partecipazione attiva, anche attraverso lo studio di casi; per sviluppare un’adeguata capacità di lettura e interpretazione della norma, gli studenti sono fortemente invitati a partecipare alle lezioni muniti di un codice scelto tra quelli indicati in bibliografia.

METODO DI VALUTAZIONE

Esame orale. Gli studenti non frequentanti sono invitati a contattare la docente al fine di concordare la preparazione attraverso indicazioni bibliografiche sostitutive degli appunti delle lezioni.

AVVERTENZE

La Prof.ssa Simona Ardesi riceve gli studenti al termine delle lezioni o su appuntamento concordato via posta elettronica: [email protected].

3. Elementi di psicopatologia PROF. CLAUDIO GHIDELLI

OBIETTIVO DEL CORSO

– presentazione delle principali correnti psicologiche relative alla malattia mentale, sia nella prospettiva intrapsichica sia in quella relazionale;

– sviluppo della comprensione di come un soggetto, malato secondo un determinato disturbo mentale, sente, vive e si relaziona con gli altri.

PROGRAMMA DEL CORSO

Parte prima: Inquadramento concettuale – I diversi modelli concettuali Parte seconda: La patologia dell’individuo – La personalità normale e patologica – La funzione difensivo-adattativa dell’Io – Le psicosi

– Le nevrosi – Gli stati al limite – La patologia nel DSM-IV Parte terza: La patologia nella famiglia – Modelli clinici del funzionamento familiare – Teorie recenti sulla famiglia normale – Nuove famiglie – I conflitti nella vita di coppia – Stili di funzionamento familiare – Famiglie in crisi Parte terza: Elementi di psicologia clinica – La diagnosi – Il colloquio nelle sue diverse applicazioni

BIBLIOGRAFIA

Per settembre uscirà la nuova dispensa. Un altro testo a scelta da concordare.

DIDATTICA DEL CORSO

Le lezioni teoriche saranno seguite dalla discussione di casi utilizzati come esempi della dinamica psicopatologica della personalità. Ci saranno delle esercitazioni relative alla Scala di valutazione dei meccanismi di difesa, all’analisi di filmati, alla presentazione di Questionari di valutazione delle relazioni familiari e della Qualità di Vita.

METODO DI VALUTAZIONE

La valutazione del corso avverrà secondo un esame orale nel quale lo studente dovrà trattare in modo sintetico i contenuti del manuale del corso e in aggiunta attraverso l’approfondimento di un argomento a scelta sviluppato anche attraverso la lettura di un altro testo.

AVVERTENZE

Il Prof. Claudio Ghidelli riceve gli studenti dopo l’orario di lezione presso la sede.

4. Guida al tirocinio I PROF.SSA FRANCESCA M EGNI

OBIETTIVO DEL CORSO

La finalità del corso è preparare lo studente ad affrontare l´esperienza di tirocinio, fornendogli strumenti e metodo; si individuano quindi i seguenti obiettivi :

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– connettere gli elementi teorici acquisiti sin d´ora con gli aspetti pratici che verranno osservati durante l´esperienza di tirocinio;

– acquisire gli strumenti che permettano di sviluppare un metodo di osservazione e di prima sperimentazione delle modalità operative proprie dell´assistente sociale nei servizi;

– rielaborare l’esperienza di tirocinio.

PROGRAMMA DEL CORSO

Il Corso sarà articolato in cinque moduli : 1° modulo : introduzione. – Conoscenza del gruppo classe. – Presentazione del corso di Guida al tirocinio II. 2° modulo: preparazione all´attività di tirocinio. – Elaborazione delle aspettative degli studenti. – Responsabilità e compiti dell´Università, dell´Ente, degli studenti. 3° modulo: costruzione degli interventi. – il modulo prevede una serie di incontri volti ad individuare gli obiettivi del

lavoro sul campo, alla costruzione degli strumenti che faciliteranno l´esperienza di tirocinio quali il piano di tirocinio, il progetto, le griglie di conoscenza, le interviste, ecc.

4° modulo: esercitazioni teorico-pratiche. – Rielaborazione concettuale ed emotiva dell´esperienza di tirocinio anche

attraverso esercitazioni teorico e pratiche. Il modulo prevederà degli spazi per il confronto e la condivisione delle conoscenze acquisite negli enti, allo specifico professionale ed agli strumenti operativi dell´assistente sociale.

5° modulo: verifica del percorso formativo. – Il modulo prevede di effettuare una valutazione finale dell´esperienza e del

lavoro svolto, mediante verifiche di gruppo ed individuali.

BIBLIOGRAFIA

Indicazioni bibliografiche relative a testi, articoli, riviste verranno fornite durante il corso anche in riferimento alle diverse realtà operative presso cui gli allievi verranno inseriti a svolgere l´esperienza di tirocinio.

DIDATTICA DEL CORSO

Il lavoro svolto in classe si avvarrà dell´utilizzo di tecniche attive, simulazioni, discussioni, lavoro di gruppo e sottogruppo. Durante il corso si richiederà ad ogni studente la stesura di relazioni individuali e di gruppo.

METODO DI VALUTAZIONE

Lo studente deve presentare in sede d’esame orale un elaborato relativo all’esperienza di tirocinio, un progetto e produrre una relazione di approfondimento di uno strumento professionale proprio dell’assistente sociale osservato durante l’esperienza di tirocinio.

AVVERTENZE

Agli studenti verranno proposte attività di carattere integrativo formativo contestualmente agli obiettivi del programma con esperti e testimoni privilegiati. La Prof.ssa Francesca Megni riceve gli studenti al termine delle lezioni presso la sede del corso e per appuntamento.

5. Guida al tirocinio II PROF.SSA M ARIA ANGELA GRUMI

OBIETTIVO DEL CORSO

Gli incontri di Guida al tirocinio III hanno lo scopo di accompagnare lo studente durante l´esperienza di apprendimento che si svolgerà nella rete dei servizi. Gli obiettivi sono: – creare un continuo raccordo tra gli aspetti teorici e quelli pratici specifici del

lavoro dell´assistente sociale; – rielaborare le conoscenze e le esperienze acquisite durante il tirocinio; – consentire un continuo confronto tra gli allievi rispetto le esperienze e i propri

vissuti; – acquisire conoscenze e tecniche necessarie per costruire e consolidare la propria

identità professionale.

PROGRAMMA DEL CORSO

Nell´ambito del tirocinio verrà richiesto agli studenti di approfondire in particolare uno specifico ambito di intervento del lavoro dell´assistente sociale. Le aree individuate sono: – strumenti: colloqui, visite domiciliari, relazioni, ecc.; – interventi di aiuto e controllo; – lavoro con la famiglia: – lavoro con i gruppi: Il corso si articola nei seguenti moduli: 1° modulo. – Presentazione del Corso di Guida al Tirocinio III. – Confronto ed elaborazione delle aspettative degli studenti per il tirocinio del

terzo anno. 2° modulo – Orientamento rispetto all´attività di tirocinio attraverso la costruzione di

strumenti che consentiranno la realizzazione degli obiettivi di tirocinio quali: piano di lavoro, griglie, interviste, ecc.

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3° modulo. – Analisi e riflessione delle esperienze vissute direttamente dagli allievi durante il

tirocinio e delle conoscenze acquisite relative allo specifico professionale della assistente sociale ( il processo di aiuto, l´utilizzo di strumenti professionali, il proprio agire nei confronti dell´utenza , il rapporto con i colleghi, ecc.)

4° modulo – Valutazione conclusiva del percorso effettuato – Riflessioni sul percorso lavorativo.

BIBLIOGRAFIA

Indicazioni bibliografiche verranno fornite durante il corso.

DIDATTICA DEL CORSO

Si intende formulare il percorso formativo utilizzando durante le lezioni in classe le seguenti attività, metodologie e strumenti: - lezione frontale che prevede l´uso di domande rivolte agli allievi; - lavori di gruppo; - simulazioni; - esercitazioni ( studio di caso, presa visione di documenti, ecc.); - relazioni scritte individuali e di gruppo; - verbale delle lezioni scritte.

METODO DI VALUTAZIONE

Lo studente deve presentare in sede d’esame orale un elaborato relativo all’esperienza di tirocinio e produrre una relazione di approfondimento di uno strumento professionale proprio dell’assistente sociale possibilmente sperimentato direttamente durante il tirocinio.

AVVERTENZE

Agli studenti verranno proposte attività di carattere integrativo formativo contestualmente agli obiettivi del programma con esperti e testimoni privilegiati. La Prof.ssa Maria Angela Grumi riceve gli studenti al termine delle lezioni presso la sede del corso o in date da definire previo appuntamento .

6. Istituzioni di diritto pubblico PROF. AGOSTINO ZANI

OBIETTIVO DEL CORSO

Fornire le principali conoscenze in tema di ordinamento costituzionale della Repubblica e di organizzazione delle autonomie locali in relazione alla collocazione ed all’attività professionale degli assistenti sociali.

PROGRAMMA DEL CORSO

– Concetto di ordinamento giuridico e teoria dello Stato – Le norme giuridiche – Interpretazione delle norme – I diritti fondamentali – Struttura, funzioni e competenze degli organi costituzionali – Le regioni – Le autonomie locali: evoluzione normativa – Gli organi politici e gli organi tecnici dei comuni – La partecipazione popolare – Le forme di collaborazione tra gli enti locali

BIBLIOGRAFIA

BARBERA-FUSARO, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, Bologna 2004 L. RANDELLI, Il sistema delle autonomie locali, Il Mulino, Bologna 2004

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni frontali.

METODO DI VALUTAZIONE

Esame orale.

AVVERTENZE

Il Prof. Agostino Zani riceve gli studenti nel proprio studio in via Musei 41 dopo le lezioni. Per informazioni e richieste contattare il Docente o tramite telefono 030.2406727 o via e-mail [email protected]

7. Istituzioni di sociologia PROF. PAOLO CORVO

OBIETTIVO DEL CORSO

Il Corso intende presentare le scuole di pensiero, i concetti e le tematiche sociologiche più significative per la formazione dei futuri assistenti sociali. Ci si propone di fornire un solido impianto teorico di base, secondo una prospettiva storica, e un’analisi delle problematiche più rilevanti della società contemporanea, in modo che gli allievi siano in grado di comprendere i fenomeni sociali e di interpretarli sociologicamente.

PROGRAMMA DEL CORSO

1° Modulo - Gli autori e le teorie

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Le origini e le tematiche della sociologia; I classici: Durkheim e Weber; Comunità e società in Tönnies; Il pensiero di Simmel; La scuola di Chicago e l’interazionismo simbolico; Il funzionalismo: Parsons e Merton; La teoria critica della società; Schutz e la fenomenologia; Goffman e l’istituzione totale; L’orientamento sistemico di Luhmann; Gli autori più recenti: Habermas, Bauman, Beck, Giddens 2° Modulo – Le tematiche La cultura; La socializzazione; La comunicazione; Le organizzazioni; La stratificazione sociale; Integrazione e controllo sociale; Il territorio e l’ambiente; Caratteristiche e problematiche dei processi di globalizzazione; La gestione delle società multietniche.

BIBLIOGRAFIA

A. IZZO, Storia del pensiero sociologico, Il Mulino, Bologna, 1991, (Introduzione e capp. 4, 7, 8, 9, 12, 13, 14, 15, 16, 22, 23, 24, 26).

V. CESAREO (A CURA DI), Sociologia. Concetti e tematiche, Vita e Pensiero, Milano, 2000 (capp. 1, 2, 6, 9,10, 15, 16).

Verranno proposte alcune letture degli autori più recenti. Appunti delle lezioni.

DIDATTICA DEL CORSO

Il corso si articola in lezioni in aula e in alcune esercitazioni, con l'utilizzo di una metodologia partecipativa che coinvolga direttamente gli studenti. In tutte le fasi è di fondamentale importanza l'interazione tra il docente e gli allievi, che sono sollecitati ad intervenire, sia individualmente che a piccoli gruppi, sugli argomenti teorici presentati e sulle attualizzazioni empiriche proposte.

METODO DI VALUTAZIONE

L’esame si svolge in forma orale, con un’eventuale verifica intermedia al termine del primo semestre.

AVVERTENZE

Il Prof. Paolo Corvo riceve gli studenti prima e dopo le lezioni.

8. Laboratorio di orientamento al servizio sociale PROF. MARGHERITA GHISELLI

OBIETTIVO DEL CORSO

– Contribuire alla formazione di un gruppo classe nel quale si sperimenti il lavoro comune e l’acquisizione di abilità relazionali;

– sollecitare un rapporto di scambi ed influenze reciproche tra teoria e prassi;

– stimolare la consapevolezza di sé al fine di avviare un personale processo evolutivo sia per ridefinire la scelta formativa che per sviluppare un efficace uso di sé rispetto alla professione;

– introdurre alla conoscenza della professione di assistente sociale.

PROGRAMMA DEL CORSO

I contenuti per il raggiungimento degli obiettivi si articolano nei seguenti moduli: 1° Modulo – Presentazione del ruolo della responsabile del laboratorio, del programma, degli

obiettivi, dei contenuti, del metodo e degli strumenti. – Introduzione alla conoscenza di sé in relazione al contesto formativo rispetto alle

motivazioni, alle risorse ed alle emozioni. – Avviamento al lavoro di gruppo: le regole, i compiti, il confronto. Guida

all’analisi delle caratteristiche degli studenti che formano il gruppo del 1° anno di corso.

2° Modulo – Le problematiche sociali ed il relativo sistema dei servizi, in particolare quello

attinente al territorio di Brescia e provincia. – La professione di aiuto dell’assistente sociale – Evoluzione storica del ruolo del servizio sociale. – La complessità del lavoro sociale: il problema nelle sue dimensioni dinamico-

relazionali, le cause e le conseguenze. – Riconoscere ed applicare gli elementi costitutivi della relazione di aiuto. 3° Modulo – La conoscenza della comunità e di un servizio sociale professionale, i

presupposti che sostengono questa scelta, gli ambiti della conoscenza, gli strumenti e le fonti

– Elaborazione di un progetto di conoscenza della comunità e di un servizio sociale professionale.

4° Modulo – Verifica sia in itinere che conclusiva del percorso formativo rispetto agli

obiettivi del corso.

BIBLIOGRAFIA

Per i contenuti che si riferiscono ad argomenti trattati durante il Corso di Metodi e Tecniche 1 la bibliografia è la stessa; altre indicazioni relative ad articoli di riviste del settore verranno fornite durante il Corso.

DIDATTICA DEL CORSO

Il metodo didattico è orientato ad attivare un apprendimento dinamico coinvolgendo direttamente lo studente che viene stimolato ad interrogarsi più che a trovare delle risposte precostituite sperimentando se stesso in un atteggiamento di ricerca, di critica, di interazione tra teoria e prassi, confrontandosi con il gruppo e con la Responsabile del laboratorio.

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Gli strumenti sono: lavori di gruppo, incontri con testimoni privilegiati, colloqui individuali con la Responsabile, materiale didattico come: protocolli di osservazione, griglie, strumenti audiovisivi (lucidi e filmati) e relazioni inerenti alla casistica nei servizi sociali. Si richiederà inoltre la stesura di relazioni individuali e di gruppo ed in particolare del verbale redatto a turno dagli studenti al termine di ogni lezione. Il verbale potrà essere utilizzato come documentazione-dispensa relativa al Corso.

METODO DI VALUTAZIONE

Lo studente deve presentare, in sede di esame orale, un elaborato relativo alla conoscenza della comunità di residenza e di un servizio sociale professionale ed analizzare un caso esemplificativo proposto in relazione alla tematica della professione di aiuto dell’assistente sociale

AVVERTENZE

La Prof.ssa Margherita Ghiselli riceve gli studenti durante l’ora che precede le lezioni di laboratorio e/o previo appuntamento.

9. Legislazione sociale (semestrale) PROF. AGOSTINO ZANI

OBIETTIVO DEL CORSO

Conoscenza dei principi e dei meccanismi che determinano le scelte legislative di settore e modalità di utilizzo delle norme in ambito professionale.

PROGRAMMA DEL CORSO

– La legislazione sociale: obiettivi, condizioni, strumenti. – La centralità della persona nella Costituzione italiana. – La regionalizzazione dei servizi sociali (616/77 e 112/98) – La legge 328/2000 – Il welfare mix (strumenti di privatizzazione: buoni e voucher, accreditamento

ecc) – Modalità di gestione dei servizi (Economia, aziende speciali, fondazioni ecc) – Convenzioni – Gare di appalto – Bandi di concorso – Gestione delle risorse economiche, patrimoniali e umane – Il Sistema Sanitario – L’immigrazione.

BIBLIOGRAFIA

Appunti delle lezioni a cura del docente.

R. MAGGIAN, Il sistema integrato dell’assistenza, ed. Carocci 2001

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni in aula.

METODO DI VALUTAZIONE

Esame orale.

AVVERTENZE

Il Prof. Agostino Zani riceve gl i studenti nel proprio studio in via Musei 41 dopo le lezioni. Per informazioni e richieste contattare il Docente o tramite telefono 030.2406727 o via e-mail [email protected]

10. Medicina sociale PROF. ALBERTO ALBERTINI

OBIETTIVO DEL CORSO

Al termine del corso lo studente sarà in grado di conoscere gli elementi principali che contribuiscono a far sì che ogni individuo, nell’arco della propria vita, possa mantenere uno “stato di benessere fisico, mentale e sociale”.

PROGRAMMA DEL CORSO

– Igiene e Medic ina Preventiva. – Il Concetto di salute e malattia. – Criteri di classificazione e storia naturale delle malattie. Malattie infettive e

cronico degenerative. Fattori di rischio. – Prevenzione primaria, secondaria e terziaria delle malattie. Stili di vita e

comportamenti a rischio per la salute – Cenni di citologia e immunologia. – Profilassi delle malattie infettive. – Epidemiologia e prevenzione di: AIDS, epatiti virali, tubercolosi, influenza,

morbillo, rosolia, parotite, difterite, pertosse, poliomielite, tetano, malattie sessualmente trasmesse.

– Le vaccinazioni obbligatorie e raccomandate in Italia. – Benessere della donna in gravidanza. – Epidemiologia e prevenzione delle malattie cronico-degenerative. – Epidemiologia e prevenzione dei tumori maligni, malattie cardiovascolari,

diabete. – Principi generali per l’attuazione di un programma di screening di popolazione. – Alimentazione e salute.

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BIBLIOGRAFIA

MARINELLI – LIGUORI – MONTEMARANO - D’AMORA, Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica, Piccin, Padova 2002.

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni in aula.

METODO DI VALUTAZIONE

Esami orali finali.

AVVERTENZE

Il Prof. Alberto Albertini riceve gli studenti dopo le lezioni presso la sede del corso. Il Docente si può contattare per eventuali richiesta ai seguenti recapiti: Tel. 030 3839242-271, Fax 030 3839320, oppure tramite e-mail: [email protected].

11. Metodi di servizio sociale I PROF.SSA ELISABETTA BIANCHI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il Corso si propone di fornire agli studenti gli elementi concettuali per comprendere la specificità del lavoro professionale dell'assistente sociale e le coordinate del servizio sociale. Si intende inoltre delineare i riferimenti teorici relativi, alla relazione di aiuto, e ad alcune metodologie di intervento nel servizio sociale. Obiettivi: – approfondire e consolidare, attraverso un approccio teorico, le motivazioni alla

professione; – favorire l'acquisizione di una capacità di comprensione della professione

dell'assistente sociale; – permettere allo studente di sviluppare una capacità critica nella lettura della

realtà sociale.

PROGRAMMA DEL CORSO

Il Corso sarà articolato in 2 moduli MODULO 1 La specificità professionale dell'assistente sociale – Il servizio sociale: definizioni e funzioni – Elementi costitutivi del servizio sociale – Il lavoro sociale come scienza interdisciplinare. – La metodologia del lavoro sociale

– Le professioni del sociale La relazione di aiuto – Concetto di relazione – La relazione nel servizio sociale – Caratteristiche della relazione di aiuto La metodologia del servizio sociale – I modelli teorici di riferimento – Elementi comparativi MODULO 2 Il lavoro per progetti – La metodologia del lavoro per progetti – La progettazione e la programmazione – Le fasi del lavoro per progetti Il lavoro nella comunità – Concetto di comunità – Lavorare con la comunità – Il processo di organizzazione di comunità – L'assistente sociale e il lavoro di comunità

BIBLIOGRAFIA

MODULO 1 CELLENTANI O., Manuale di metodologia per il servizio sociale, F.Angeli, Milano1995 (capitoli 1-3-5-

7-8). FOLGHERAITER F., Teoria e metodologia del servizio sociale. La prospettiva di rete, F.Angeli Milano

1998 (capitoli 1-3). NEVE E., Il servizio sociale. Fondamenti e cultura di una professione, Carocci, Roma, 2000 PISCITELLI D., Le linee di sviluppo del servizio sociale in Italia, in D.P ISCITELLI (a cura di), Il lavoro

socio-clinico dell'assistente sociale, Vita e Pensiero, Milano, 1996. SALOMÈ J., La relazione di aiuto e la formazione al colloquio, Liguori, Napoli, 1996, (capitoli 1-2-.

prima parte 6). DAL PRA ' PONTICELLI M, (a cura di) I modelli teorici del servizio sociale, Astrolabio, Roma, 1985, MODULO 2 LEONE L.- PREZZA M., Costruire e valutare i progetti nel sociale, F.Angeli, Milano, 1999. MARTINI E.R.- SEQUI R., Il lavoro nella comunità, NIS, Roma, 1997, (capitoli 1-7) MARTINI E.R. - TORTI A., Fare lavoro di comunità, Carocci, Roma,2003 Sono inoltre consigliati i seguenti testi di lettura, uno dei quali dovrà essere portato in sede di esame: BARTOLOMEI A. - PASSERA A.L., L’assistente sociale. Manuale di servizio sociale professionale,

CieRre,Roma, 2005 ( I parte capitolo 3) BAUMAN Z., Voglia di comunità, Editori Laterza, Roma, 2003. PREZZA M. - SANTINELLO M. (A CURA DI), Conoscere la comunità,Il Mulino,Bologna, 2002. HOUGH M., Abilità di counseling, manuale per la prima formazione, Erickson, Trento, 2004

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DI FABIO A., Counseling,Giunti, Milano, 2003 Ulteriori indicazioni bibliografiche e sull'utilizzo dei testi verranno fornite durante lo svolgimento del corso.

DIDATTICA DEL CORSO

Le lezioni verranno integrate con esercitazioni e lavori di gruppo.

METODO DI VALUTAZIONE

Esame orale al termine corso.

AVVERTENZE

La Prof.ssa Elisabetta Bianchi riceve gli studenti prima delle lezioni presso la sede di Via Musei.

12. Metodi di servizio sociale II PROF.SSA FRANCESCA M ERLIN

OBIETTIVO DEL CORSO

Il Corso si propone di: MODULO I – offrire una puntualizzazione teorica sulle reti sociali e introdurre all’ottica

specifica dell’analisi e dell’intervento di rete; – favorire l’acquisizione di un’identità professionale per poter intervenire, in modo

consapevole e sistematico, alla luce dell’approccio metodologico proposto. MODULO II – approfondire i criteri metodologici che caratterizzano la progettualità nel

processo d’aiuto; – promuovere la riflessione e la rielaborazione personale, sulla base dei riferimenti

teorici e dell’esperienza di tirocinio.

PROGRAMMA DEL CORSO

MODULO I IL LAVORO CON LE RETI SOCIALI – Il fenomeno delle reti sociali – Relazioni e reti sociali: i concetti base – Modelli di intervento nel lavoro di rete Gli strumenti operativi del servizio sociale – Strumenti e approccio teorico – Il colloquio – La visita domiciliare

– Gli strumenti del lavoro di rete MODULO II Il processo d’aiuto nell’ottica del lavoro di rete – Il processo d’aiuto: finalità e caratteristiche – La progettazione di interventi individualizzati – Le fasi del procedimento metodologico: ascolto e analisi della domanda,

valutazione dei bisogni, definizione degli obiettivi, elaborazione del progetto d’intervento, conclusione e valutazione dei risultati

– L’attenzione alla famiglia e alle reti primarie – Gli interventi di rete: condivisione della responsabilità, supporto alla “persona

sostegno”, mobilitazione della rete, attivazione di un rapporto di scambio con le risorse della comunità, promozione del mutuo-aiuto

BIBLIOGRAFIA

MODULO I L. SANICOLA (A CURA DI), L’intervento di rete, Liguori, Napoli, 1994, (parte prima: capitolo 1°, parte

seconda: capitoli 1°, 2°, 3°, 4, 10°). MUCCHIELLI R., Apprendere il counseling, Erickson, Trento, 1987, presentazione e parte prima, cap.

1,2,3,4. M. HOUGH, Abilità di counseling, Erickson, Trento, 1996, cap. 1, 2, 3, 4, 6. M.T. ZINI - S. MIODINI, Il colloquio di aiuto, NIS, Roma, 1997, cap. 4. D.A. GRISTINA, La visita domiciliare nel servizio sociale: aspetti storici, in Prospettive sociali e

sanitarie, n.1/’96. P. BENVENUTI, La visita domiciliare nel servizio sociale: aspetti metodologici, in Prospettive sociali e

sanitarie, n.5/’96. MODULO II F. FOLGHERAITER, Teoria e metodologia del servizio sociale, Franco Angeli, 1998, cap. 7, 8. A. M.L. RAINERI, Il metodo di rete in pratica, Erickson, Trento, 2004, parte prima, cap 1, 2; parte

seconda, tra i cap. 3, 10, 11, 12. J. GUAY, Il case management comunitario, Liguori, Napoli, 2000, cap. 1, 2, 4, 5, 6, 7. L. SANICOLA (A CURA DI), Reti sociali e intervento professionale, Liguori, Napoli, 1995, cap. 7. Sarà inoltre consigliato per ogni modulo un testo di lettura, che dovrà essere portato in sede d'esame, inerente le tematiche affrontate durante l’esperienza di tirocinio (i testi saranno proposti dalla docente). Ulteriori indicazioni bibliografiche e sull'utilizzo dei testi verranno fornite all’inizio e durante lo svolgimento del corso.

DIDATTICA DEL CORSO

Il corso viene condotto alternando momenti di lezione ad altri di esercitazione e lavori in gruppo, finalizzati all'applicazione a situazioni concrete delle categorie concettuali trasmesse, all'acquisizione di una capacità di conoscenza della realtà sociale e dei servizi, nonchè alla riflessione sui problemi riguardanti l'assunzione del ruolo professionale.

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METODO DI VALUTAZIONE

Esame finale orale e presentazione scritta di una esercitazione su un caso.

AVVERTENZE

La Prof.ssa Francesca Merlini riceve gli studenti al termine delle lezioni.

13. Metodi di servizio sociale III PROF.SSA SIMONETTA FILIPPINI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il Corso propone un approccio metodologico al servizio sociale e lo declina nelle diverse aree di intervento: nella pratica di aiuto a persone e famiglie, nella promozione e gestione di gruppi, nell’organizzazione di comunità. Obiettivi del corso di Metodi e Tecniche III sono: – permettere allo studente l’assunzione di una identità professionale; – scegliere un approccio teorico tra quelli conosciuti in letteratura e nei tre anni di

formazione; – completare un processo di confronto tra teoria e pratica, attraverso una

connessione costante tra esperienza teorica ed esperienza professionale.

PROGRAMMA DEL CORSO

Il Corso sarà articolato in 2 moduli: I MODULO - Servizio sociale e modello sistemico relazionale: i contesti di aiuto e controllo nella pratica professionale (30 ORE) – Il processo metodologico nell’approccio sistemico relazionale. – Il processo d’aiuto alla persona nella prospettiva sistemico relazionale – Gli strumenti: genogramma familiare ed ecomappa – Elementi e connotazioni attribuite al controllo – Implicazioni personali nelle funzioni di aiuto nei contesti di controllo – Implicazioni professionali nelle funzioni di aiuto nei contesti di controllo – Relazione tra controllo e processo d’aiuto – Aiuto/controllo nella tutela minorile II MODULO - Gli strumenti del servizio sociale: la documentazione ed il lavoro con i gruppi (30 ORE) – La documentazione professionale – Le relazioni scritte – L’indagine sociale – Gruppi di lavoro e lavoro di gruppo – Gruppi familiari e gruppi misti – Limiti e vantaggi del lavoro nei gruppi – Tipologia di gruppi con i quali può lavorare l’A.S.

– La riunione – L’équipe – Il lavoro con i collaboratori e la funzione di coordinamento

BIBLIOGRAFIA

Testi fondamentali: L. BINI, Documentazione e servizio sociale. Manuale di scrittura per gli operatori, Carocci Faber,

Roma, 2003. A. CAMPANINI, L’intervento sistemico. Un modello operativo per il servizio sociale, Carocci Faber,

Roma, 2002. G. CAVAGNINO, Modello sistemico e analisi dei servizi, NIS, Roma, 1992 (capp. 2 e 3). D. GHEZZI .- F. VADILONGA (A CURA DI), La tutela del minore, Raffaello Cortina Editore, Milano, 1996

(cap. 1). U. DE AMBROGIO (A CURA DI), Valutare gli interventi e le politiche sociali, Carocci Faber, Roma, 2003

(cap. 2). M.T. ZINI -S. MIODINI, Il gruppo, Carocci Editore, Roma, 1999. Articoli fondamentali: B. MOFFA - T. SALVETTI, Comunicare nel lavoro sociale: la relazione scritta, in La Rivista di servizio

sociale,1996. L. D’ADDA, Gli strumenti professionali dell’assistente sociale nel contesto dell’indagine richiesta

dall’autorità giudiziaria, in Rassegna di servizio sociale, 1999, n. 4 CLAUDIO G. CORTESE ET ALTRI, Cento domande per osservarsi in gruppo, in Animazione Sociale,

marzo 2004, pgg. 71 - 81 Lo studente dovrà inoltre portare all’esame un testo, scelto tra i seguenti: AMADEI T., E adesso che faccio?, Franco Angeli, Milano, 2000 AMADEI T. - TAMBURINI A, La leva di Archimede, Franco Angeli, 2002 D. GHEZZI - F. VADILONGA (A CURA DI), La tutela del minore, Raffaello Cortina Editore, Milano, 1996. SPINELLI E., Immigrazione e servizio sociale, Carocci Faber, 2005, Roma ABURRÀ A. (A CURA DI ), Il bambino tradito, Carocci, Roma, 2000 MONTECCHI F. (A CURA DI), Abuso sui bambini: l’intervento a scuola”, Franco Angeli, Milano, 2002 TAYLOR C. - WHITE S., Ragionare I casi. La pratica della riflessività nei servizi sociali e sanitari,

Edizioni Erickson, Trento, 2005. Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno fornite durante il corso. Programmi particolari di studio potranno essere concordati con la docente.

DIDATTICA DEL CORSO

Il corso sarà strutturato con lezioni frontali della docente, integrate da esercitazioni che avranno l’obiettivo di connettere gli aspetti teorici con la pratica professionale.

METODO DI VALUTAZIONE

Esami orali.

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AVVERTENZE

La Prof.ssa Simonetta Filippini riceve gli studenti il martedì, dalle ore 12.00 alle 13.00, presso lo studio CERISS, terzo piano sede di via Musei.

14. Metodologia della ricerca sociale PROF.SSA ADRIANA ROSAS

OBIETTIVO DEL CORSO

Il Corso si propone di fornire le conoscenze di base relative alle tecniche della ricerca sociale; tali conoscenze dovranno servire agli assistenti sociali per procedere ad una lettura sistematica e scientificamente fondata del territorio in cui si troveranno ad operare e dei problemi su cui dovranno intervenire.

PROGRAMMA DEL CORSO

1. Le implicazioni teoriche della ricerca sociale: metodi qualitativi e metodi quantitativi; prospettiva micro e prospettiva macro

2. La metodologia della ricerca sociale 2.1 Le fasi del processo di ricerca

3. Metodi e tecniche della ricerca sociale 3.1 Fonti secondarie: statistiche, bibliografie, documenti 3.2 Fonti primarie: l’inchiesta, l’osservazione, l’esperimento

3.2.1 Tecnica del campionamento 3.2.2 Strumenti di rilevazione (intervista, questionario, protocolli di

osservazione 3.2.3 Analisi quantitativa univariata, bivariata e multivariata 3.2.4 Analisi qualitativa, con particolare riferimento all’analisi del

contenuto

BIBLIOGRAFIA

Ad integrazione degli appunti del corso: P. CORBETTA, La ricerca sociale: metodologia e tecniche. II. Le tecniche quantitative, Il Mulino,

Bologna 2003; P. CORBETTA, La ricerca sociale: metodologia e tecniche. IV. L’analisi dei dati, Il Mulino, Bologna

2003; M. CARDANO, Tecniche di ricerca qualitativa, Carocci, Roma 2003 Lo studente dovrà inoltre portare all’esame un testo, concordato con il docente, contenente una ricerca su tematiche attinenti il servizio sociale; l'elenco dei testi tra cui scegliere sarà reperibile nelle Informazioni ausiliarie sulla Pagina docente del sito dell’Università.

DIDATTICA DEL CORSO

Le lezioni in aula prevedono una partecipazione attiva degli studenti; ad essi si richiederà di svolgere anche lavori sul campo.

METODO DI VALUTAZIONE

L'esame si svolgerà in due fasi: nella prima fase, lo studente verrà interrogato sui metodi e sulle tecniche della ricerca sociale; nella seconda fase, lo studente dovrà presentare una relazione scritta su un testo, concordato con il docente, contenente una ricerca su tematiche attinenti il servizio sociale.

AVVERTENZE

La Prof.ssa Adriana Rosas riceve gli studenti nello studio, in via Musei 41, dopo le lezioni o su appuntamento (richiesto per e-mail all’indirizzo [email protected]). Oppure, durante i periodi degli appelli, in sede di esame.

15. Organizzazione dei servizi alla persona (semestrale) PROF.SSA CARLA M IGLIARINI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il Corso si propone di fornire agli studenti una conoscenza di base del sistema organizzativo dei servizi alla persona e una concreta capacità di comprenderne l’articolata rete delle prestazioni e degli interventi. Obiettivo dello studio è quello di consentire l’inizia le conoscenza delle risorse che l’Assistente sociale può utilizzare nel percorso di aiuto alla persona in difficoltà e di avviare una riflessione circa il suo possibile ruolo nei confronti del mondo dei servizi.

PROGRAMMA DEL CORSO

– L’organizzazione dei servizi sociali nella legge 8 novembre 2000 n.328: “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”.

– Il sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali nella Regione Lombardia – L’Area anziani: i servizi socio-assistenziali e socio-sanitari – L’Area della disabilità : i servizi socio-assistenziali e socio-sanitari – L’Area Materno infantile: i servizi socio-assistenziali e socio-sanitari

BIBLIOGRAFIA

P. FERRARIO, Politica dei servizi sociali, Carocci, Roma, 2001 C. GORI (A CURA DI), La riforma dei servizi sociali. L’attuazione della legge 328/2000 e le sfide future,

Carocci, Roma 2004

DIDATTICA DEL CORSO

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Il corso viene svolto utilizzando lezioni frontali in aula, integrate dalla proiezione di diapositive che sintetizzano i contenuti dell’insegnamento. Viene fornita dispensa e copia degli atti legislativi e programmatori più significativi ( nazionali e della Regione Lombardia).

METODO DI VALUTAZIONE

L’esame tende a verificare la capacità acquisita dallo studente ad orientarsi nel mondo dei servizi e richiede, in particolare, la conoscenza delle prestazioni e degli interventi afferenti ad una delle aree di bisogno oggetto di studio. Gli esami consistono in un colloquio.

AVVERTENZE

La Prof.ssa Carla Migliarini riceve gli studenti al termine delle lezioni, presso la sede del corso.

16. Pedagogia generale PROF. PIERLUIGI M ALAVASI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il Corso si propone di offrire alcuni fondamentali elementi di Pedagogia generale.

PROGRAMMA DEL CORSO

– L’unità del discorso sull’educazione. – Pedagogia e formazione delle risorse umane. – Etica e interpretazione pedagogica. La rilevanza euristica della Shoah. – Culture, riflessione pedagogica e anelito religioso. – Pedagogia della comunicazione educativa. – Pedagogia della famiglia e educazione degli adulti.

BIBLIOGRAFIA

N. GALLI, Pedagogia della famiglia ed educazione degli adulti, Vita e Pensiero, Milano, 2000. P. MALAVASI, Discorso pedagogico e dimensione religiosa, Vita e Pensiero, Milano, 2002. P. MALAVASI, Etica e interpretazione pedagogica, La Scuola, Brescia, 1995. P. MALAVASI, Pedagogia e formazione delle risorse umane, Vita e Pensiero, Milano, 2003. M. SANTERINI, Antisemitismo senza memoria. Insegnare la Shoah nelle società multiculturali,

Carocci, Roma, 2005.

DIDATTICA DEL CORSO

La modalità di svolgimento del corso prevede lezioni frontali e seminari.

METODO DI VALUTAZIONE

La valutazione dell'apprendimento viene effettuata attraverso esame orale.

AVVERTENZE

Il corso è mutuato dall’insegnamento di Pedagogia generale del corso di laurea in Scienze della formazione primaria della Facoltà di Scienze della formazione. Testo consigliato a chi si avvicina per la prima volta alla Pedagogia: L. PATI, Pedagogia della comunicazione educativa, La Scuola, Brescia, 1984. Il Prof. Pierluigi Malavasi riceve gli studenti il giovedì, dalle ore 10.00 alle 12.00, oppure durante il periodo di lezione prima e dopo le stesse.

17. Pedagogia interculturale (semestrale) PROF. LUIGI PATI

Il programma è mutuato dall’insegnamento di Pedagogia sociale (successivamente riportato) del corso di laurea in Scienze dell’educazione, al quale si rimanda per obiettivi, bibliografia, didattica del corso, metodo di valutazione e avvertenze.

18. Pedagogia sociale (semestrale) PROF. LUIGI PATI

OBIETTIVO DEL CORSO

Sollecitare gli studenti alla rilevazione dei nessi epistemologici e contenutistici esistenti tra pedagogia generale e pedagogia sociale; sottolineare lo spessore pedagogico-educativo del processo di trasformazione del territorio in comunità educante; mettere in luce l’urgenza di una politica familiare tesa ad esaltare la famiglia come luogo primario di educazione; rilevare il fenomeno dei flussi migratori e l’impegno pedagogico-educativo per l’avvento di una società interetnica e interculturale.

PROGRAMMA DEL CORSO

– Pedagogia generale e pedagogia sociale: interrelazioni e specificità. – Dal territorio alla comunità educante. – La dimensione pedagogico-educativa della politica familiare. – La società multiculturale e l’istanza pedagogica dell’interculturalità.

BIBLIOGRAFIA

L. PATI, Dalla pedagogia generale alla pedagogia sociale: aspetti epistemologici e contenutistici, in corso di stampa.

L. PATI , L’educazione nella comunità locale. Strutture educative per minori in condizione di disagio esistenziale, La Scuola, Brescia, varie edizioni.

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L. PATI, La politica familiare nella prospettiva dell’educazione, La Scuola, Brescia, 1995. P. DUSI, Flussi migratori e problematiche di vita sociale. Verso una pedagogia dell’intercultura, Vita

e Pensiero, Milano, 2000.

DIDATTICA DEL CORSO

Le lezioni in aula si avvarranno dell’impiego di lucidi, slide, brani filmici.

METODO DI VALUTAZIONE

L’esame sarà orale. Agli studenti sarà offerta la possibilità di sostenere un colloquio pre-esame.

AVVERTENZE

Il corso è mutuato dall’insegnamento di Pedagogia sociale del corso di laurea in Scienze dell’educazione della Facoltà di Scienze della formazione. Il Prof. Luigi Pati riceve gli studenti durante il periodo di lezione il giovedì, dalle ore 15.00 alle 18.00.

19. Politica sociale (TACE PER L’A.A. 2005/2006)

20. Principi di economia pubblica (TACE PER L’A.A. 2005/2006)

21. Principi e fondamenti del servizio sociale (semestrale) PROF.SSA M ARIELLA M ARIA VITTORIA BOMBARDIERI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il Corso è finalizzato a chiarificare il ruolo dell’assistente sociale in un’ottica di accoglienza e orientamento dello studente di primo anno e ad approfondire alcune tematiche che permettono di collocare il Servizio Sociale in un quadro complesso dove si intersecano elementi legati all’evoluzione storica della professione e ai valori e principi del Servizio Sociale. Il corso vuol offrire uno spazio di riflessione in merito agli aspetti deontologici della professione che sono altrettanto importanti del sapere scientifico e che permettono di operare nei servizi in un modo non meccanico o burocratico ma individualizzato utilizzando la competenza tecnica, la motivazione, la novità e la capacità progettuale. Il corso vuole offrire uno spazio di pensiero in merito all’importanza del rispetto della dignità e del valore della persona che chiede aiuto che non va identificata solo con il proprio problema ma va valorizzata con la

sua storia di vita, con l’insieme di aspetti cognitivi, emotivi, esperienziali che devono guidare l’operatore nella scelta dell’intervento da proporre.

PROGRAMMA DEL CORSO

Fare ed essere assistente sociale in un’ottica di complessità e di fenomenologia esistenziale. L’importanza di un’etica del genere umano aperta e capace di comprensione, di creatività, e di tolleranza delle incertezze. 1° modulo: La professione di assistente sociale – Il Profilo professionale. 2° modulo: Storia del servizio sociale. – Evoluzione storica di una professione nei paesi anglosassoni e in Italia. 3° modulo: I principi del Servizio Sociale. – Analisi dei diversi autori italiani e stranieri. – La relazione d’aiuto, l’ascolto, il rispetto per l’uomo. – Valori personali e valori professionali nell’identità dell’Assistente Sociale. – Dire, fare e pensare nel Servizio Sociale. – Il codice deontologico. 4° modulo: In ascolto delle storie di vita. – La narrazione che permette di conoscere l’altro e di aiutarlo.

BIBLIOGRAFIA

Elisabetta Neve, Il Servizio Sociale. Fondamenti e cultura di una professione, Carocci editore, Roma 2002 T. AMADEI - A. TAMBURINI (A CURA DI), La leva di Archimede. Il codice deontologico dell’assistente

sociale tra responsabilità e appartenenza sociale, F.Angeli, Milano 2002 EDGAR MORIN, I sette saperi necessari all’educazione del futuro, Cortina Editore, Milano 2001 Ordine nazionale assistenti sociali “Codice deontologico” dell’assistente sociale.

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni in aula. Uso di materiale audiovisivo. Uso di storie vere e testimonianze. Lavori di gruppo guidati. Laboratorio di narrazione.

METODO DI VALUTAZIONE

Esame orale

AVVERTENZE

Ulteriori indicazioni bibliografiche verranno fornite durante lo svolgimento del corso. La Prof.ssa Mariella Maria Vittoria Bombardieri riceve gli studenti dopo le lezioni presso la sede del corso.

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22. Psicologia clinica (semestrale) PROF. DAVIDE BALDIN

OBIETTIVO DEL CORSO

Il Corso si propone la finalità di aiutare gli studenti a diventare più consapevoli della imprescindibile relazione tra la relazione di aiuto e i contesti in cui opera l’educatore. L’attenzione sarà focalizzata sulla relazione educativa “clinicamente orientata” con riferimenti alle connessioni ed applicazioni nei vari contesti di intervento educativo. Particolare attenzione verrà dedicata, inoltre, anche alle relazioni tra colleghi e alle dinamiche che si sviluppano nei gruppi di lavoro. Verrà illustrata, infine, la valenza e l’utilizzabilità di un approccio “clinicamente orientato” all’interno del lavoro educativo, sia in riferimento alla relazione educativa, sia in riferimento ai contesti organizzativi ed istituzionali all’interno dei quali l’azione educativa viene realizzata.

PROGRAMMA DEL CORSO

Il programma si svilupperà intorno alle seguenti aree tematiche: – Fondamenti e principali paradigmi della psicologia clinica – Lineamenti di psicopatologia generale – I contesti di lavoro educativo I: equipe interdisciplinari, gruppi di lavoro,

organizzazioni di servizi alla persona – I contesti di lavoro educativo II: l’interpersonale, il gruppale, il famigliare, la

comunità. – Il lavoro educativo in contesti clinici: la comunità terapeutica, i servizi

psichiatrici, i servizi per le dipendenze patologiche. – L’integrazione delle relazioni di aiuto nei processi educativi riabilitativi

BIBLIOGRAFIA

La bibliografia verrà indicata durante il Corso.

DIDATTICA DEL CORSO

Il corso, compatibilmente con il numero di studenti frequentanti, verrà realizzato attraverso: lezioni d’aula, esercitazioni in gruppo, seminari attivi per l’analisi di casi. È gradita la partecipazione attiva degli studenti.

METODO DI VALUTAZIONE

La valutazione verrà effettuata attraverso un colloquio orale.

AVVERTENZE

Il corso è mutuato dall’insegnamento di Psicologia della relazione d’aiuto: aspetti clicnici e contesti (Modulo: Contesti) del corso di laurea in Scienze dell’educazione della Facoltà di Scienze della formazione. Il Prof. Davide Baldin riceve gli studenti su appuntamento, da concordare tramite e-mail al seguente indirizzo: [email protected].

23. Psicologia dell’organizzazione (semestrale) PROF.SSA ROSANNA GALLO

OBIETTIVO DEL CORSO

Sviluppare la comprensione delle logiche organizzative Fornire metodi e strumenti per l’analisi dei processi organizzativi nella complessa articolazione individuo-gruppo-organizzazione-società, secondo la prospettiva psicosociale.

PROGRAMMA DEL CORSO

Il corso nel suo insieme affronta lo scenario organizzativo odierno caratterizzato da flessibilità, cambiamenti repentini e nuove tecnologie. L’organizzazione viene vista come un sistema complesso in costante co-evoluzione con l’ambiente in cui l’individuo è parte attiva che assume e interpreta il proprio ruolo nel perseguimento di obiettivi comuni. CONTENUTI PROPOSTI: - Conoscere l’organizzazione: rappresentazioni e metafore dell’organizzazione,

teorie organizzative, culture organizzative, concetto di servizio/prodotto e sistema di erogazione dei servizi.

- Intervenire nell’organizzazione: teorie del mutamento sociale, teorie e tecniche di intervento, dalla centralità dell’organizzazione alla centralità delle persone, le risorse umane e la gestione della selezione, valutazione del potenziale, sviluppo e mobilità.

Dalla ricerca-intervento alla consulenza di processo.

BIBLIOGRAFIA

Testi obbligatori C. KANEKLIN - F. OLIVETTI MANOUKIAN, Conoscere l’organizzazione, NIS, Roma 1990, (I

parte). E. SPALTRO - P. DE VITO PISCICELLI, Psicologia per le organizzazioni, Carocci, Roma, 2002. A questi si aggiunge un testo a scelta fra i seguenti: F. AVALLONE (A CURA DI), Conoscere le organizzazioni, Guerini e Associati, Torino 1999. E. H. SCHIEN, Culture d’impresa, 1999, tr. It. Raffaello Cortina, Milano 2000. DE VITO PISCICELLI, La diagnosi organizzativa, F. Angeli, Milano1994. G. MORGAN, Images. Le metafore dell’organizzazione, F. Angeli, Milano 1986.

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E. JAQUES, Autorità e partecipazione in azienda, F. Angeli, Milano 1975. E. JAQUES, Lavoro, creatività, giustizia sociale, Bollati Boringhieri, Torino 1989. E. H. SCHEIN, Lezioni di consulenza, Cortina, Milano 1992. P. GAGLIARDI, Le imprese come culture, Isedi, Torino 1986. I. L. MANGHAM - M. A. OVERIGTON, Organizzazione come teatro, Cortina, Milano 1993. C. KANEKLIN - G. ARETINO, Pensiero organizzativo e azione manageriale, Cortina, Milano 1993. R. GALLO - D. BOERCHI, Bilancio di competenze e assessment centre, F.Angeli, Milano 2004. R. GALLO - P. ERBA , Amore e paura nelle organizzazioni, F. Angeli, Milano 2004. E. SPALTRO , Il clima lavorativo, manuale di meteorologia organizzativa, F.Angeli. Milano 2004.

DIDATTICA DEL CORSO

La didattica del corso prevede, oltre agli apporti teorici, con lezioni frontali, momenti esercitativi (role playing, analisi di caso) e testimonianze di professionisti appartenenti a diversi ambiti organizzativi.

METODO DI VALUTAZIONE

L’esame orale comporterà il momento valutativo finale.

AVVERTENZE

Il corso è mutuato dall’insegnamento di Psicologia delle organizzazioni del corso di laurea in Scienze dei processi formativi della Facoltà di Scienze della formazione. Gli studenti non frequentanti dovranno portare un testo in più all’esame. La Prof.ssa Rosanna Gallo riceve gli studenti il giovedì, nel suo studio, dopo la lezione.

24. Psicologia dello sviluppo PROF.SSA DANIELA CECCHETTO

OBIETTIVO DEL CORSO

Il Corso si propone di indicare gli ambiti di ricerca e gli studi relativi alla conoscenza dei processi di crescita e d’interazione con l’ambiente, al fine di: – favorire la conoscenza degli approcci metodologici e delle concezioni teoriche

attualmente rilevanti in psicologia dello sviluppo; – descrivere le principali tappe dello sviluppo psicologico nel ciclo di vita; – far acquisire conoscenze per l’osservazione e la valutazione degli eventi critici

evolutivi, per l’analisi dei fattori di rischio e per la ricerca delle potenzialità individuali e sociali;

– promuovere l’applicabiità delle teorie evolutive in situazioni reali. Particolare attenzione sarà posta alla presentazione di metodi di ricerca e di progetti/interventi per minori in difficoltà.

PROGRAMMA DEL CORSO

Saranno trattate le seguenti aree tematiche: – principali teorie che spiegano lo sviluppo umano e la conoscenza delle tecniche

di ricerca adottate dalla psicologia dello sviluppo; – rapporto fra teorie e metodi, funzioni e limiti dei diversi approcci metodologici,

aree di applicabilità, metodi di ricerca specifici; – aspetti biologici, aspetti sociali e loro interazione nello sviluppo principali; – aspetti dello sviluppo: cognitivi, sociali, affettivi; – aspetti di continuità e discontinuità dello sviluppo nell’arco di vita; – sviluppo cognitivo: percezione, memoria, linguaggio, pensiero; – sviluppo della percezione; – sviluppo motorio; – emozioni e sviluppo emotivo- affettivo.

BIBLIOGRAFIA

L. CAMAIONI - P. DI BLASIO, Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, Bologna 2002 C. CASTELLI – F. SBATTELLA ( A CURA DI), Le età della vita, Franco Angeli, 2004

DIDATTICA DEL CORSO

Le lezioni frontali saranno integrate da esercitazioni, materiale audiovisivo, discussioni su casi e testimonianze, per facilitare la partecipazione e la comprensione dei contenuti proposti.

METODO DI VALUTAZIONE

L’esame prevede un colloquio orale, in cui saranno valutate la conoscenza dei contenuti proposti e la comprensione delle differenze significative tra le teorie dello sviluppo.

AVVERTENZE

La Prof.ssa Daniela Cecchetto riceve gli studenti, preferibilmente su appuntamento, al termine delle lezioni presso la sede del Corso.

25. Psicologia sociale PROF. STEFANO GHENO

OBIETTIVO DEL CORSO

L’insegnamento si propone l’obiettivo di trasmettere i fondamenti teorici e metodologici della psicologia sociale, il suo linguaggio e di introdurre ai principali ambiti applicativi. In particolare ci si concentrerà nel secondo semestre sulla psicologia di comunità, sia relativamente ai suoi fondamenti teorici, sia ad alcuni strumenti concettuali e di intervento, quali l’empowerment e la ricerca-intervento.

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PROGRAMMA DEL CORSO

Prospettive storiche e metodologiche della psicologia sociale; cognizione e percezione sociale; gli atteggiamenti; Sé e identità; le relazioni sociali e la comunicazione; aggressività e altruismo; l’influenza sociale; gruppi e comunità; empowerment ed intervento di comunità.

BIBLIOGRAFIA

PALMONARI, A. - Cavazza, N. - Rubini, M., Psicologia Sociale, Il Mulino, Bologna, 2002. GHENO, S., L’uso della forza. Il self empowerment nel lavoro psicosociale e comunitario, McGraw -

Hill, Milano, 2005

DIDATTICA DEL CORSO

Il corso vedrà l’alternarsi di una didattica frontale alla realizzazione di lavori pratici guidati, anche da svolgersi sul campo.

METODO DI VALUTAZIONE

Al termine del corso è previsto un colloquio orale, eventualmente preceduto dal una prova scritta costituita da alcune domande aperte.

AVVERTENZE

Il Prof. Stefano Gheno comunicherà l’orario di ricevimento studenti all’inizio del corso e sarà pubblicato sull’Aula virtuale del Docente. I ricevimenti saranno svolti preferibilmente su appuntamento da concordare attraverso posta elettronica.

26. Sociologia della devianza e del controllo sociale (semestrale) PROF. PAOLO PARONI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il Corso intende offrire una panoramica sugli aspetti fondamentali della devianza e del controllo sociale all’interno della società contemporanea, a partire dalla presentazione delle principali teorie sociologiche sull’argomento e da una loro analisi critica. La devianza rappresenta un fenomeno con cui ogni società si è sempre confrontata, affrontando rispetto ad esso problemi di definizione, di spiegazione, di intervento sociale. La conoscenza dei principali paradigmi sociologici tramite cui la devianza è stata ed è descritta e spiegata consente di comprendere le motivazioni delle diverse forme di politica ed intervento sociale. L’analisi seguirà un approccio storico-culturale, con opportune comparazioni ai fenomeni contemporanei.

PROGRAMMA DEL CORSO

I MODULO Definizione dei concetti di devianza e controllo sociale, anche in riferimento alle categorie di disagio ed emarginazione. Relatività culturale dei concetti. II MODULO Analisi critica delle principali teorie sulla devianza e sul controllo sociale, tra l’800 e il pensiero contemporaneo: la scuola classica, il pensiero positivista, la scuola di Chicago, le teorie funzionaliste, le teorie subculturali, l’interazionismo simbolico, le teorie del conflitto, le teorie della complessità. III MODULO Problemi di analisi e di intervento preventivo e riparativo in relazione ai fenomeni devianti nella società contemporanea, con particolare attenzione alla devianza minorile, ai gruppi giovanili, ai comportamenti a rischio, ai temi dell’intervento penale.

BIBLIOGRAFIA

Oltre agli appunti e ai materiali delle lezioni (che saranno disponibili anche sulla pagina web del docente in www.unicatt.it): B. BARBERO AVANZINI, Devianza e controllo sociale, FrancoAngeli, Milano, 2002. B. BARBERO AVANZINI (A CURA DI), Minori, giustizia penale e intervento dei servizi, FrancoAngeli,

Milano, 1998 (cap. 1 e altri 3 capitoli a scelta). P. PARONI, Un posto in strada. Gruppi giovanili e intervento sociale, FrancoAngeli, Milano, 2004. Si consiglia, inoltre, la lettura di: B. BERTELLI - F. NERESINI, Complessità sociale, devianza e controllo, in “Studi di Sociologia”, 1, 1988. Ulteriori testi di approfondimento verranno segnalati a lezione.

DIDATTICA DEL CORSO

Il corso si articolerà sia tramite la presentazione dei contenuti teorici indicati, sia tramite esercitazioni ed seminari monografici su alcuni temi specifici. Gli studenti, inoltre, saranno invitati a visionare un film, tra quelli indicati a lezione e sulla pagina web, che sarà oggetto di analisi rispetto ad alcuni fenomeni devianti costituirà argomento introduttivo per l’esame da parte degli studenti frequentanti.

METODO DI VALUTAZIONE

Esami orali. Per gli studenti frequentanti l’esame sarà introdotto dalla discussione sul film scelto tra quelli indicati a lezione.

AVVERTENZE

Il Prof. Paolo Paroni riceve gli studenti al termine delle lezioni (presso la sede di via Musei), durante il periodo del corso. Durante la sospensione delle lezioni riceve su appuntamento (da richiedere via e-mail, consultare l’Aula virtuale del docente su www.unicatt.it).

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27. Sociologia della famiglia (semestrale) PROF.SSA NICOLETTA PAVESI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il Corso intende fornire agli studenti gli strumenti per un’analisi critica dei fenomeni che in questi ultimi anni stanno investendo la famiglia, con particolare attenzione alla situazione italiana.

PROGRAMMA DEL CORSO

Il Corso si articola in due parti: – Analisi delle caratteristiche strutturali, sociali e culturali della famiglia oggi. In

particolare si analizzeranno le strutture della famiglia oggi, a partire dai dati demografici; si analizzeranno i modelli di gestione dei rapporti familiari a partire dai paradigmi culturali di riferimento; si cercherà di comprendere il significato sociale della famiglia nella società contemporanea.

– Analisi degli approcci di studio alla famiglia, con particolare attenzione alle specifiche focalizzazioni di ciascuno. Si cercherà di connettere l’utilizzo di ciascun approccio con le ricadute interpretative che esso produce in termini operativi.

BIBLIOGRAFIA

Il testo di riferimento è: P. P. DONATI – P. DI NICOLA, Lineamenti di sociologia della famiglia, Carocci, Roma, 2002 Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno fornite durante il corso e indicate sulla pagina web del docente.

DIDATTICA DEL CORSO

Si alterneranno lezioni tradizionali frontali e modalità attive di discussione e partecipazione, con l’ausilio di storie di vita e di strumenti audiovisivi.

METODO DI VALUTAZIONE

L’esame consisterà nella presentazione e discussione di un elaborato curato dallo studente e concordato con il docente, che dimostri la sua capacità di utilizzare gli strumenti forniti durante il corso per leggere i fenomeni familiari, ed in colloquio orale.

AVVERTENZE

La Prof.ssa Nicoletta Pavesi riceve gli studenti previo appuntamento fissato via mail all’indirizzo: [email protected].

28. Storia economica e sociale (semestrale) PROF. GIOVANNI GREGORINI

OBIETTIVO DEL CORSO

Il Corso intende affrontare la questione delle principali trasformazioni avvenute in Europa e nel mondo a seguito dell’avvio del processo di industrializzazione, tra la fine del XVIII secolo e la metà del XX. Per questo in primo luogo vengono enucleate tematicamente le questioni attinenti allo sviluppo economico moderno sotto il profilo industriale, agricolo, finanziario, demografico, infrastrutturale e urbanistico. In particolare, poi, una attenzione singolare viene riservata alla questione dei sistemi di assistenza, gradualmente configurati nelle forme dei modelli di stato sociale maturati nel corso dell’ultimo Ottocento e del Novecento.

PROGRAMMA DEL CORSO

Parte prima - I caratteri dell’economia europea tra XVIII e XX secolo – La dimensione europea del processo di industrializzazione – Gli aspetti economici: tecnologia industriale, agricoltura, commercio estero – Utilities e infrastrutture: finanza, trasporti, comunicazioni – Le trasformazioni sociali: demografia, mercato del lavoro, management,

sviluppo urbano Parte seconda - Dalla beneficenza ai sistemi di welfare – I modelli di assistenza alla fine del Settecento – La trasformazioni nel passaggio alle società industriali – Evoluzione e crisi dello stato sociale nel XX secolo – Il caso italiano tra Unificazione e secondo Novecento

BIBLIOGRAFIA

D.H.ALDCROFT - S.P.VILLE (EDD.), L’economia europea 1750-1914. Un approccio tematico, edizione italiana a cura di M. TACCOLINI, Vita e pensiero, Milano 2003

Povertà e innovazioni istituzionali in Italia. Dal medioevo ad oggi, a cura di V.ZAMAGNI, Il Mulino, Bologna 2000, pp.421-773

DIDATTICA DEL CORSO

Il corso si svolge mediante lezioni in aula, con eventuali seminari di approfondimento tematico.

METODO DI VALUTAZIONE

L’esame si effettua in forma orale.

AVVERTENZE

Il Prof. Giovanni Gregorini riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo.

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Corsi di introduzione alla Teologia Natura e finalità Gli insegnamenti di Introduzione alla Teologia sono una peculiarità dell’Università Cattolica; essi intendono offrire una conoscenza critica, organica e motivata dei contenuti della Rivelazione e della vita cristiana, così da ottenere una più completa educazione degli studenti all’intelligenza della fede cattolica. Ciò nella convinzione che “l’interdisciplinarietà, sostenuta dall’apporto della filosofia e della teologia, aiuta gli studenti ad acquisire una visione organica della realtà e a sviluppare un desiderio incessante di progresso intellettuale” (Ex corde Ecclesiae, 20). Lauree triennali Agli studenti dei corsi di laurea triennali di I livello immatricolati nell’anno accademico 2005/2006 è richiesto di sostenere, oltre agli esami previsti dal piano di studi, due esami di Introduzione alla Teologia, le cui votazioni saranno valutate in sede di voto di laurea. Programmi Dall’anno accademico 2005/2006, sono proposti due programmi da svolgersi nell’arco dei primi due anni di corso in forma semestrale (12 settimane per corso su 3 ore settimanali). Gli argomenti sono: – Il mistero di Cristo (1° anno di corso); – Chiesa e sacramenti (2° anno di corso); Lauree specialistiche Dall’a.a. 2005/2006 agli studenti dell’Università Cattolica immatricolati ai corsi di laurea specialistica di II livello è richiesto, oltre agli esami previsti dal piano di studi, un corso in forma seminariale di Introduzione alla Teologia, la cui valutazione verrà determinata per ciascuna Facoltà in sede di attribuzione del voto finale di laurea. Programmi Dall’anno accademico 2005/2006 il piano degli studi del biennio specialistico sarà integrato da un corso semestrale, della durata di 30 ore, in

forma seminariale, di “morale speciale”, con denominazione che ogni Facoltà concorderà con l’Assistente Ecclesiastico generale, da concludersi con la presentazione di una breve dissertazione scritta concordata con il docente.

LAUREA TRIENNALE

PRIMO ANNO

1. Il mistero di Cristo PROF. GIOVANNI FESTA

OBIETTIVO DEL CORSO

Fornire informazioni basilari in ordine all’evento cristiano e alle ragioni che supportano la fede in esso.

PROGRAMMA DEL CORSO

1. La domanda religiosa oggi. 2. Storia della salvezza e rivelazione di Dio; accoglienza di fede e ragione. 3. Introduzione alla sacra scrittura 4. Teologia: introduzione e significato. 5. Il Gesù storico. 6. Predicazione del regno, miracoli e titoli cristologici. 7. Il mistero pasquale: croce e risurrezione. 8. La confessione della fede trinitaria. 9. Universalità salvifica del Cristo e altre religioni.

BIBLIOGRAFIA

BERNARD WELTE, Che cosa è credere, Morcelliana, Brescia 2001. ALESSANDRO SACCHI, Cos’è la Bibbia. Breve corso introduttivo, Edizioni San Paolo, Cinisello B. (MI)

2002. FRANCO ARDUSSO, Gesù Cristo. Figlio del Dio vivente, Edizioni San Paolo, Cinisello B. (MI) 2003.

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni in aula.

METODO DI VALUTAZIONE

Esami orali.

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AVVERTENZE

Il Prof. Giovanni Festa riceve gli studenti il martedì, dalle ore 15.00 alle 16.00, presso la sala docenti in Contrada S. Croce, 17.

2.. Chiesa e sacramenti PROF.SSA VALERIA BOLDINI

OBIETTIVO DEL CORSO

Fornire informazioni basilari in ordine all’evento ecclesiale e alle ragioni che supportano la fede in esso.

PROGRAMMA DEL CORSO

1. Gesù all'origine della Chiesa. 2. Gli elementi costitutivi della Chiesa: il vangelo, il sacramento, la carità. 3. Le immagini della Chiesa. 4. La Chiesa comunione fraterna e apostolica. 5. L'iniziazione cristiana: il ruolo dei sacramenti e il compito della Chiesa. 6. Chiesa, peccato e riconciliazione. 7. Le scelte della maturità cristiana: matrimonio e consacrazione. 8. La Chiesa e la società. 9. La missione cattolica della Chiesa.

BIBLIOGRAFIA

S. DIANICH, La Chiesa mistero di comunione, Marietti, Genova-Milano, 2004 . F. J. NOCKE, Dottrina dei sacramenti, Queriniana, Brescia 2000.

DIDATTICA DEL CORSO

Lezioni in aula.

METODO DI VALUTAZIONE

Esami orali.

AVVERTENZE

La Prof.ssa Valeria Boldini comunicherà l’orario di ricevimento studenti all’inizio del corso.

SERVIZIO LINGUISTICO D’ATENEO (SeLdA)

L’erogazione degli insegnamenti linguistici per gli studenti non specialisti (cioè gli studenti di tutte le Facoltà, fatta eccezione per gli iscritti alla Facoltà di Scienze Linguistiche e Letterature Straniere5) rientra fra le finalità del Servizio Linguistico di Ateneo (SeLdA) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. In particolare dall’a.a. 2003/2004, il SeLdA organizza sia i corsi di lingua di base sia i corsi di lingua di livello avanzato. Organizzazione didattica dei corsi di lingua di base. Presso la sede di Brescia, sono organizzati corsi di inglese, francese, tedesco e spagnolo della durata massima di 100 ore, di cui 72 di lezione in classe con un insegnante, e 28 di autoapprendimento. Per le lingue inglese e francese, l’insegnamento viene impartito in classi parallele e in più livelli, determinati in base ad un apposito test di ingresso. Non è previsto test di ingresso per le lingue tedesco e spagnola, né per i principianti assoluti, ossia studenti che non hanno mai frequentato corsi per la lingua prescelta, che devono iscriversi direttamente alle classi di livello principiante o elementare. Obiettivo dei corsi è portare gli studenti al livello B1 Soglia de?nito dal “Quadro di Riferimento Europeo delle Lingue” come “Uso indipendente della lingua”6. Taluni certi?cati linguistici internazionalmente riconosciuti, attestanti un livello pari o superiore al B1, sono riconosciuti come sostitutivi della prova di idoneità SeLdA, se conseguiti entro tre anni dalla data di presentazione agli uf?ci competenti. Presso la pagina web e le bacheche del SeLdA sono disponibili informazioni più dettagliate sui certi?cati riconosciuti dal SeLdA e i livelli corrispondenti. Calendario delle lezioni dei corsi di lingua di base 5 Gli studenti della Facoltà di Scienze Linguistiche e Letterature straniere possono accedere ai corsi e agli esami organizzati dal SeLdA, per ottenere i CFU relativi all’acquisizione di competenze in una lingua diversa da quelle di specializzazione, nell’ambito delle altre attività formative. 6 BI «Il parlante è in grado di capire i punti essenziali di un discorso, a condizione che venga usata una lingua chiara e standard e che si tratti di argomenti familiari inerenti al lavoro, alla scuola, al tempo libero, ecc. E’ in grado di districarsi nella maggior parte delle situazioni linguistiche riscontrabili in viaggi all ‘estero. E’ in grado di esprimere la sua opinione, su argomenti familiari e inerenti alla sfera dei suoi interessi, in modo semplice e coerente. E’ in grado di riferire un ‘esperienza o un avvenimento, di descrivere un sogno, una speranza o un obiettivo e di fornire ragioni e spiegazioni brevi relative a un ‘idea o a un progetto».

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I corsi SeLdA iniziano nella settimana del 10 ottobre e termineranno il 17 dicembre 2005. I corsi verranno poi rifatti nel secondo semestre dal 27 febbraio all’8 aprile 2006 e dal 24 aprile al 3 giugno 2006. Prove di idoneità Al termine dei corsi di base è previsto un esame di accertamento del livello di competenza linguistica acquisito. Tale esame ha valore interno all’Università: a seconda delle delibere delle Facoltà, sostituisce in genere il primo esame di lingua previsto nei piani di studio, dando diritto all’acquisizione dei crediti corrispondenti. Il SeLdA prevede 2 appelli scritti e 2 appelli orali per sessione. L’esame consiste in una prima prova scritta che dà l’ammissione alla successiva parte orale. Lo studente ha la possibilità di sostenere l’orale subito dopo la parte scritta e comunque entro l’ultimo appello della sessione immediatamente successiva a quella in cui ha superato lo scritto. La parte scritta è valida ?no al secondo appello della sessione immediatamente successiva, anche nel caso lo studente non superi alla prima prova la parte orale. Lo studente che non superasse la parte scritta al primo appello della sessione può presentarsi anche all’appello immediatamente successivo. Organizzazione didattica dei corsi di lingua di livello avanzato Dall’a.a. 2003/2004 il SeLdA organizza anche corsi di lingua di livello avanzato. Tali corsi sono organizzati secondo gli ordinamenti dei corsi di laurea delle singole Facoltà e prevedono un esame ?nale con valutazione in trentesimi. Aule (Laboratori) multimediali Le aule utilizzate per i corsi sono ubicate presso la sede dell’Università Cattolica, in via Trieste 17. Presso la stessa sede si trovano i laboratori linguistici destinati alla didattica e all’autoapprendimento. I due laboratori fruibili per esercitazioni collettive hanno complessivamente 55 postazioni e sono equipaggiati con moderne tecnologie. In particolare, ogni postazione è attrezzata con computer e collegata via satellite alle principali emittenti televisive europee e americane e al nodo Internet dell’Ateneo. Un laboratorio dedicato a esercitazioni individuali, o di self-access, è aperto a tutti gli studenti indipendentemente dalla frequenza ai corsi. Il servizio di

self -access prosegue anche nei periodi di sospensione. Le attività svolte in questo laboratorio sono monitorate da un tutor e ?nalizzate al completamento della preparazione per la prova di idoneità SeLdA. Presso il SeLdA sarà attivato inoltre il Centro per l’autoapprendimento, dedicato all’apprendimento autonomo della lingua, che si af?anca ai corsi e alle esercitazioni nei laboratori linguistici multimediali. Riferimenti utili: Sede di Brescia Via Trieste, 17 – 25121 Brescia Tel. 030.2406377 E-mail: [email protected] Orari di segreteria: da lunedì a venerdì, ore 9.00-18.00 Indirizzo web: http://www3.unicatt.it/web/selda

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CENTRO INFORMATICO D’ATENEO (CIdA) Il CIdA organizza corsi di informatica di base per il conseguimento delle abilità informatiche previste nei piani studi dei vari corsi di laurea. A partire dall’anno accademico 2005/2006, in sostituzione dell’ECDL (European Computer Driving Licence, Patente Europea del Computer), in coerenza con i cambiamenti delle esigenze formative degli studenti, è stata introdotta una nuova tipologia di corsi tesa a valorizzare il livello di conoscenze informatiche dello studente.

La seguente tabella sintetizza il percorso formativo per gli studenti iscritti all’anno accademico 2005-2006:

Studenti Moduli

obbligatori a Piano di Studi

Moduli facoltativi a Piano di Studi

Moduli non a Piano di Studi

Immatricolati al I anno

Corsi CIdA Corsi CIdA Non previsti

Iscritti ad anno di corso successivo al

I

ECDL fino ad Aprile 2007

ECDL fino ad Aprile 2007

ECDL fino ad Aprile 2006

Corsi CIdA (immatricolati al I anno nell’a.a. 2005/06)

Per gli studenti immatricolati a partire dall’anno accademico 2005/2006, l’Università Cattolica ha strutturato la seguente offerta formativa: • Fondamenti teorici di sistemi di elaborazione e reti di comunicazione

(lezioni frontali) o Parte A o Parte B

• Laboratorio per le abilità informatiche: 1. Sistemi operativi e sistemi di elaborazione testi (Windows e Word) 2. Fogli elettronici e sistemi di elaborazione testi multimediali (Excel e

PowerPoint) I corsi saranno attivati nel secondo semestre: il nome del docente, il programma, i crediti e la bibliografia saranno comunicati all’inizio delle lezioni, affissi all’albo e pubblicati sulle pagine web dell’Università Cattolica.

Corsi ECDL (iscritti nell’a.a. 2005/06 ad anni successivi al primo)

Per gli studenti immatricolati nell’anno accademico 2004/2005 ed anni precedenti, il percorso formativo continuerà a fornire una preparazione rivolta al conseguimento dei moduli dell’ECDL in conformità ai rispettivi piani di studio e fino alle scadenze riportate nella tabella. I supporti didattici e le modalità d’esame sono così strutturati: • Corso in auto-apprendimento sulla piattaforma e-learning

dell’Università (http://blackboard.unicatt.it/) il corso consente di acquisire pratica sull’utilizzo dei programmi di produttività individuale e di apprendere i contenuti necessari per conseguire l’ECDL. Lo strumento didattico contiene, inoltre, simulazioni d’esame, per verificare il live llo di apprendimento raggiunto. Lo studente può usufruire del corso nelle aule informatiche dell’Ateneo ad accesso libero, oppure collegandosi con un proprio pc portatile utilizzando le connessioni Internet presenti in Università a disposizione degli studenti. Sono previste attività di supporto e tutoraggio quale integrazione al corso on-line.

• Iscrizione agli esami e modalità di svolgimento: gli studenti hanno diritto ad iscriversi ai moduli necessari per il completamento dell’ECDL e a due prove di recupero. Il conteggio delle prove, a titolo gratuito tiene conto degli esami sostenuti con esito positivo, degli esami sostenuti con esito negativo, e degli esami a cui lo studente si sia iscritto ma non presentato. Una volta superato il numero di prove consentite, il costo dell’esame sarà a carico dello studente. Le sessioni di esame sono attivate con cadenza quindicinale e si svolgono utilizzando un sistema che automatizza in modo integrale gli esami che abilitano al rilascio del certificato ECDL.

FACOLTÀ DI SOCIOLOGIA

CFU o PROPEDEUTICITÀ LEGATI ALL’ECDL (immatricolati precedentemente a.a. 2005/06)

Corso di Laurea CFU Legati all’ECDL Moduli ECDL obbligatori

SCIENZE DEL SERVIZIO SOCIALE TERRITORIO

Informatica 3 CFU

Modulo 1: Concetti di base Modulo 2: Uso del computer/gestione file Modulo 3: Elaborazione testi Modulo 4: Foglio elettronico Modulo 5: Basi di dati

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La verbalizzazione dei CFU legati all’ECDL avviene in modo automatica, non viene riportata su libretto universitario.

Riferimenti utili: Sede di Brescia Via Trieste, 17 – 25121 Brescia Tel. 030.2406377 E-mail: [email protected] Orari di segreteria : da lunedì a venerdì, ore 9.00-18.00 Indirizzo Internet: http://www.unicatt.it/cida