GUIDA DELLO STUDENTE - Issr S. G. Moscati - Avellino · DE FEO ANTONIO Stabile Via Roma, 27 83050...

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1 PONTIFICIA FACOLTA‟ TEOLOGICA DELL‟ITALIA MERIDIONALE ISTITUTO SUPERIORE DI SCIENZE RELIGIOSE “SAN GIUSEPPE MOSCATI” AVELLINO GUIDA DELLO STUDENTE

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PONTIFICIA FACOLTA‟ TEOLOGICA

DELL‟ITALIA MERIDIONALE

ISTITUTO SUPERIORE DI SCIENZE RELIGIOSE

“SAN GIUSEPPE MOSCATI”

AVELLINO

GUIDA DELLO STUDENTE

2

© Istituto Superiore di Scienze Religiose

“San Giuseppe Moscati”

Via Luigi Amabile, 32 – Avellino –

Tel. e fax: 0825/78.48.45

3

L‟ISSR è un‟istituzione accademica che pensa lo studio

religioso e quello teologico nel modo della scientificità, che non è

generica, ma scienza tipica di queste discipline, che tutte hanno

avuto la loro grande tradizione scientifica. Chi si iscrive all‟ISSR,

sa quello che trova.

L‟ISSR è prima di tutto una comunità di formazione e di

ricerca. Una comunità, prima di tutto. Comunità può voler dire

gruppo, famiglia, scuola, ma anche qualcosa di più: ossia raccolta

di gente che crede a un certo tipo di valori, di ricerche, di stili di

vita. Lo stare insieme deve prendere senso dalla comune

preoccupazione per questo mondo di valori.

Formazione è l‟altra parola chiave. C‟è uno spazio, entro cui

l‟ISSR deve lavorare bene. Si tratta dello spazio dell‟informazione,

della conoscenza, dell‟allargamento della cultura, come quella

religiosa in genere e teologica in specie. Lo sbocco sarà nell‟inse-

gnamento, nella catechesi. In questo senso l‟ISSR intende portare

un contributo alla preparazione di docenti di religione cattolica,

ma anche della cultura religiosa in genere, non esclusa la catechesi

più propriamente ecclesiale. E sarà anche un modo per

promuovere la maturazione di una fede “adulta e pensata” del

laicato.

Il terzo aspetto, quello della ricerca, è soprattutto rivolto ai

docenti.

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L‟ISSR è un‟istituzione accademica che pensa lo

studio religioso e quello teologico nel modo della

scientificità, che non è generica, ma scienza tipica di

queste discipline, che tutte hanno avuto la loro grande

tradizione scientifica. Chi si iscrive all‟ISSR, sa quello

che trova.

L‟ISSR è prima di tutto una comunità di forma-

zione e di ricerca. Una comunità, prima di tutto.

Comunità può voler dire gruppo, famiglia, scuola, ma

anche qualcosa di più: ossia raccolta di gente che crede

a un certo tipo di valori, di ricerche, di stili di vita. Lo

stare insieme deve prendere senso dalla comune

preoccupazione per questo mondo di valori.

Formazione è l‟altra parola chiave. C‟è uno spazio,

entro cui l‟ISSR deve lavorare bene. Si tratta dello

spazio dell‟informazione, della conoscenza, dell‟allar-

gamento della cultura, come quella religiosa in genere e

teologica in specie. Lo sbocco sarà nell‟insegnamento,

nella catechesi. In questo senso l‟ISSR intende portare

un contributo alla preparazione di docenti di religione

cattolica, ma anche della cultura religiosa in genere,

non esclusa la catechesi più propriamente ecclesiale. E

sarà anche un modo per promuovere la maturazione di

una fede “adulta e pensata” del laicato.

Il terzo aspetto, quello della ricerca, è soprattutto

rivolto ai docenti.

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NOTA STORICA

La Diocesi di Avellino, nell'immediato dopo Concilio,

cosciente del ruolo nuovo a cui erano chiamati i laici nella Chiesa,

sentì la necessità di organizzare corsi di formazione sia spirituale

che teologica, etica e filosofica, per dare ad essi una preparazione

più specifica del dato rivelato per "rendere ragione" della propria

fede.

L.'iniziativa andò sempre più strutturandosi dando inizio nel

1966 ad una Scuola di Cultura Religiosa.

Nel 1981, dietro indicazione della PFTIM, si dava inizio alla

"Scuola di Teologia per Laici", strutturando e perfezionando i

corsi e stabilendo il curriculum in quattro anni.

Il 2 febbraio 1985 Mons. Pasquale Venezia, con decreto

Vescovile, elevava canonicamente la "Scuola di teologia per Laici"

a istituto di Scienze Religiose e lo intitolava al Beato Giuseppe

Moscati.

Contemporaneamente, d'intesa con i Rev.mi Vescovi delle

Diocesi di Sant'Angelo dei Lombardi, Ariano Irpino e

Montevergine, il suddetto Istituto veniva aperto a quanti nella

Provincia di Avellino volessero approfondire razionalmente la

propria fede.

Il 5 luglio 1986, visto il parere favorevole dei Comitato di

riconoscimento, la presidenza della C.E.I. emanava il Decreto di

riconoscimento autorizzando l'Istituto a rilasciare il "Diploma in

Scienze Religiose", che costituisce anche titolo di qualificazione

professionale ai sensi della "intesa" concordataria 14.12.1985 per

l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche.

L'istituto, successivamente, veniva riconosciuto dalla

Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale nella seduta

del Consiglio di Facoltà del 23 maggio 1989.

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La Convenzione veniva firmata il 9 ottobre 1989 presso la

sede dell'Istituto tra il Preside della PFTIM ed il Direttore alla

presenza del Moderatore Mons. Gerardo Pierro.

Negli anni successivi, sotto la guida dei Vescovi Mons.

Antonio Forte e Mons. Francesco Marino, l‟Istituto conosceva un

proficuo e positivo inserimento sul territorio instaurando con gli

istituti scolastici e altre istituzioni culturali un momento di

confronto e di elaborazione culturale. L‟Istituto ha dato vita a

varie pubblicazioni ed ha attivato una collana di studi Διακονία.

Nel riordino delle istituzioni deputate alla formazione teologica

dei laici, anche l‟ISSR “Moscati” di Avellino veniva, con decreto

della Congregazione per l‟Educazione Cattolica in data

09/12/2009, accademicamente eretto per il primo e secondo

ciclo.

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L’Istituto persegue le seguenti finalità:

1. Proporre l‟approfondimento e la trattazione sistematica,

con metodo scientifico, della dottrina cattolica e

promuovere la ricerca delle risposte agli interrogativi

umani, alla luce della Rivelazione, con l‟ausilio delle

scienze filosofiche, delle scienze umane e delle scienze

delle religioni.

2. Formare teologicamente i laici per una loro più

cosciente e attiva partecipazione ai compiti di

evangelizzazione, favorendo l‟assunzione di compiti

professionali nella vita ecclesiale e nell‟animazione

cristiana della Società.

3. Preparare i futuri insegnanti della Religione Cattolica

nelle scuole italiane.

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INFORMAZIONI E SERVIZI

ISCRIZIONI

E‟ possibile iscriversi all‟Istituto secondo tre modalità:

Ordinari: sono gli studenti che in possesso di un titolo di studio

valido per le iscrizioni alle Università Statali, frequentano tutti i

corsi che conducono ai gradi accademici di Laurea in Scienze

Religiose e di Laurea Magistrale in Scienze Religiose.

Straordinari: sono gli studenti che frequentano tutti i corsi o una

buona parte di essi con relativo esame, ma mancano del prescritto

titolo di studio per il conseguimento del grado accademico. Gli

studenti straordinari, che in itinere, entrano in possesso del titolo

per l‟iscrizione alle Università statali, possono inoltrare istanza per

il passaggio a studente ordinario richiedendo l‟omologazione dei

corsi frequentati e degli esami sostenuti.

Uditori: coloro che in possesso di una formazione adeguata a tale

scopo e con il consenso del Direttore sono ammessi a

frequentare solo qualche corso, o speciali curricoli di studio,

sostenendone eventualmente l‟esame. Gli studenti uditori che, in

itinere, entrano in possesso del titolo per l‟iscrizione alle Univer-

sità statali, possono inoltrare istanza per il passaggio a studente

ordinario richiedendo l‟omologazione dei corsi frequentati e degli

esami sostenuti.

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DOCUMENTI NECESSARI

Per l‟immatricolazione:

a) Domanda su apposito modulo rilasciato dalla

Segreteria;

b) Quattro foto formato tessera;

c) Fotocopia documento di identità;

d) Copia originale del diploma di Scuola Secondaria

Superiore di II grado valido per l‟iscrizione alle

Università Statali;

e) Lettera di presentazione del proprio Parroco o di altro

presbitero per i laici; del Superiore se religiosi;

f) Elenco dei corsi che si desiderano seguire (solo se

studente uditore)

g) Versamento, in segreteria, dei diritti amministrativi.

Per gli stranieri

h) Fotocopia passaporto;

i) Permesso di soggiorno.

Per l‟iscrizione agli anni successivi al primo è necessario produrre:

a) Domanda su apposito modulo rilasciato dalla Segreteria;

b) Versamento, in segreteria, dei diritti amministrativi.

Per gli stranieri:

c) Permesso di soggiorno.

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SCADENZE

Immatricolazioni

(ordinari e straordinari)

Entro il 5 novembre

Iscrizioni agli anni successivi al primo

Entro il 30 ottobre

Dal 3 al 5 novembre con mora

Iscrizioni uditori

Corsi I semestre: entro il 30 settembre

Corsi II semestre: entro il 1 febbraio

Richieste riconoscimento studi

Entro il 5 novembre

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AUTORITA‟ ACCADEMICHE

GRAN CANCELLIERE

Sua Eminenza Rev.ma il Signor Cardinale Crescenzio Sepe,

Arcivescovo Metropolita di Napoli

MODERATORE

S. E. Mons. Francesco Marino

Vescovo di Avellino

PRESIDE DELLA PONTIFICIA FACOLTA‟ TEOLOGICA

DELL‟ITALIA MERIDIONALE

Prof. Carlo Greco

DIRETTORE DELL‟ISTITUTO

Prof. Sabino Accomando

VICE – DIRETTORE

Prof. Antonio De Feo

SEGRETARIO E DIRETTORE

AMMINISTRATIVO

Sig. ra Daniela Pascucci

BIBLIOTECARIO

Prof. Fabio Mauriello

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ORGANICO DEI DOCENTI

ACCOMANDO SABINO

Stabile

Via S. Barbato, 3

83030 Manocalzati (AV)

email: [email protected] BALDASSARRE FAUSTO

Incaricato

Via Kennedy

83030 Montefalcione (AV) CANNAVALE MARCELLO

Assistente

c/o Parrocchia S. Antonio di Padova

83028 Serino Fraz. Rivottoli

email: [email protected] CAPONE GERARDO

Incaricato

Via Finestrelle, 17

83024 Monteforte Irpino (AV)

email: [email protected]

CAPUTO TIZIANA

Incaricata

Piazza D‟Alessio, 1

82017 Pannarano (BN)

email: [email protected] CARBONE EMILIO

Incaricato

Rione Parco

83100 Avellino CICCARELLI MICHELE

Stabile

Via Roma Trav. Galatina

S. Marcellino (CE)

email: michele_ciccarelli @libero.it

DE FEO ANTONIO

Stabile

Via Roma, 27

83050 Parolise(AV)

email: [email protected]

DE FEO ANTONIO

Incaricato

Via Lenze, 1

83028 Serino (AV)

email: [email protected]

DELLA SALA WANDA

Incaricata

Via Colombo

83100 Avellino DENTE ANTONIO

Incaricato

Via Annarumma

83100 Avellino

email: [email protected] DENTE ANTONIO

Incaricato

Via Fontana Festola, 93

83030 Montefredane (AV) DE STEFANO VINCENZO

Incaricato

c/o Parrocchia “S. Ippolisto “

83042 Atripalda (AV)

email: [email protected]

DE VITO STEFANIA

Incaricata

Via Francesco Tedesco, 347/F

83100 Avellino

[email protected]

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DI NATALE PAOLA

Incaricata

Galleria Ciardiello, 20

83100 Avellino ESPOSITO ANTONIO

Incaricato

Via Dante Alighieri, 19

83055 Sturno (AV) FAUCI CLAUDIO

Incaricato

Viale N. Circumvallazione, 45

80035 Nola (NA)

email: [email protected] FESTA F. SAVERIO

Invitato

Via Partenio

83100 Avellino GENTILE ANTONIO

Stabile

Via Depretis, 62

Napoli

email: [email protected]

GIMIGLIANO ROBERTA

Invitata

Via Rubilli, 7

83100 Avellino

email: [email protected]

GUBITOSA LUCIANO

Incaricato

Contrada Baccanico

83100 Avellino

email: [email protected]

GUERRIERO GILDA

Incaricata

Contrada S. Eustachio, 52

83100 Avellino

email: [email protected]

IMBIMBO MARGHERITA

Incaricata

Via Nazionale, 59

83013 Mercogliano (AV) IANDIORIO VIRGILIO

Incaricato

Via S. Prisco, 4

83030 Manocalzati (AV)

email:[email protected]

IANDOLO LUIGI

Assistente

c/o Parrocchia S. Maria Assunta in

cielo Valle Ponticelli

83100 Avellino

email: [email protected] IANNUZZO PASQUALE

Incaricato

Fontanarosa (AV) MASTANTUONI ANTONIO

Incaricato

C.da S. Eustachio Pennini, 3/B

83100 Avellino

MAURIELLO FABIO

Assistente

Pratola Serra (AV)

email:

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MELILLO SERGIO

Incaricato

Via R. Scotellaro, 16

83100 Avellino

email: [email protected]

MORANTE GIUSEPPE

Invitato

C/O Padri Salesiani

Salerno

email: [email protected]

NAPODANO MIRELLA

Stabile

Viale Italia, 353

83100 Avellino

email: [email protected]

PALLADINO GIOVANNI

Incaricato

C/O Parrocchia S. Maria della

Misericordia e S. Nicola

Fraz. Celzi

83020 Forino (AV)

email:

[email protected]

PARADISO ANTONIO

Assistente

c/o Parrocchia S. Michele di Serino

PASSARO GENNARO

Incaricato

Via delle Ortole, 5

83051 Nusco (AV)

PICONE RANIERI

Assistente

S. Potito Ultra (AV)

email: [email protected]

RUSSO AMERIGO

Incaricato

Via Maffucci, 2

83100 Avellino

email: [email protected]

SASSO GIOVANNI

Incaricato

Via Palatucci, 70

83100 Avellino

SPAGNUOLO VINCENZO

Incaricato

Via Perizzoni, 3

83030 Montefredane (AV)

email: [email protected]

TODISCO MARIO

Incaricato

Aiello del Sabato (AV)

email: [email protected]

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GLI STUDI

PRIMO CICLO (TRIENNALE)

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AREA BIBLICA

Filologia ed esegesi (introduzione generale)

Il corso si propone di portare gli alunni ad una conoscenza delle

principali caratteristiche dei testi sacri.

Bibbia come Parola di Dio, Canone delle Scritture, Ermeneutica,

esegesi, Vaticano II: Dei Verbum.

Filologia ed esegesi: Antico Testamento I e II

Il corso si propone di portare lo studente ad una introduzione

generale dell‟Antico Testamento e ai problemi relativi al testo e al

canone.

Il corso sarà articolato intorno alle questioni seguenti:

Pentateuco: questioni introduttive, la teoria delle fonti, i racconti

delle origini, il ciclo patriarcale.

Profeti: introduzione storico letteraria ai rispettivi generi profetico

e sapienziale.

Gli altri scritti: Salmi, Giobbe, Cantico dei Cantici, Proverbi,

Quohelet, Sapienza, Siracide, Tobia, Giuditta, Ester, Rut, Mac-

cabei.

Filologia ed esegesi: Nuovo Testamento

Il corso intende approfondire i problemi dell‟origine, natura,

interpretazione, valore storico e teologico degli Atti degli Apo-

stoli.

Linee ermeneutiche sulla struttura, finalità tematica teologica dei

singoli scritti (Mc, Mt, Lc). Atti e teologia lucana.

Filologia ed esegesi: Nuovo Testamento

Il corso sottolineerà l‟importanza dello spazio privilegiato

occupato nel N.T. dal Corpus Paolinum sia per la sua estensione

che per l‟importanza di Paolo.

Attraverso l‟esegesi di brani scelti si cercherà di evidenziare la

teologia, la cristologia, la pneumatologia Paolina.

Analisi del Vangelo di Giovanni e principali linee di compren-

sione delle Lettere e dell‟Apocalisse.

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Lingue bibliche

Il corso si propone di avviare gli studenti alla conoscenza di un

vocabolario di base delle lingue bibliche.

Fonetica, morfologia e sintassi dell‟ebraismo.

Grammatica del greco neotestamentario.

Esercitazioni sul testo biblico.

AREA DOGMATICA

Teologia dogmatica I Questo percorso porta all‟approfondimento della natura, dell‟og-

getto e del metodo della teologia.

Modelli storici d’intellectus fidei.

L‟oggetto e il metodo della teologia.

Teologia dogmatica II La teologia fondamentale nei suoi compiti fondamentali: mo-

mento fondativo e momento apologetico.

Individualizzazione della rivelazione e della sua essenza come

fondamento della fede.

L‟argomentazione della sua credibilità.

Teologia dogmatica III

I fondamenti della liturgia dei sacramenti a partire dalla sacra-

mentalità di Cristo e della chiesa nello sviluppo storico del sette-

nario e nell‟ecclesiologia del Vaticano II.

Sacramentaria generale. Sacramentaria speciale.

Liturgia

La liturgia come culmine verso cui tende l‟azione della Chiesa e

fonte da cui promana tutta la sua virtù.

Storia della liturgia.

Essenza e significato della liturgia.

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Teologia spirituale

La vita spirituale nell‟attuale contesto sociale e culturale si

presenta con un dato di esperienza su cui non si può non

riflettere.

Temi e problemi della Teologia Spirituale.

Excursus storico dei principali autori della spiritualità cristiana.

Teologia dogmatica IV

Viene messo in luce come la fede pasquale della Chiesa rap-

presenti il punto di partenza.

Si ricostruisce nella prospettiva del rapporto storia – fede.

Le tre persone divine nell‟economia della salvezza.

Gesù di Nazaret.

Le fede cristologia della Chiesa.

Il Dio di Gesù: la Trinità.

Confessione trinitaria nel tempo.

Laboratorio I: Teologia del „900

L‟Obiettivo del laboratorio consisterà non solo nell‟approfondi-

mento della riflessione dei più autorevoli teologi del „900, ma

individuerà alcune aree tematiche per un confronto attento ed

adulto tra le diverse prospettive proposte dal panorama teologico

contemporaneo.

Teologia dogmatica V

Il corso mettendo a tema il mistero dell‟uomo alla luce di Cristo si

propone di rischiarare gli interrogativi fondamentali che da

sempre accompagnano la vicenda umana. Il percorso si articolerà

intorno a questi temi: l‟uomo immagine di Dio, l‟uomo come

creatura, la grazia come giustificazione e “divinizzazione”, la

nuova “creazione”, dimensione e frutti della grazia.

Teologia dogmatica VI

Il corso si propone di introdurre gli studenti nell‟appro-

fondimento del mistero della Chiesa e dell‟esperienza ecclesiale

Metodo in ecclesiologia, sviluppo storico, la Chiesa nell‟orizzonte

terreno, categoria biblica di Koinonia, la Chiesa come mistero, la

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Chiesa e la struttura ministeriale, l‟approfondimento post-

conciliare dei tre stati di vita, i fedeli laici, i presbiteri, i consacrati.

La nuova concezione della mariologia: Maria icona della Chiesa.

Teologia dogmatica VII

Il corso si propone di illustrare come la speranza cristiana nel Re-

gno di Dio sia centrata nel futuro ultimo in cui, come promesso,

Dio compirà definitivamente la storia dell‟uomo.

Rapporto fra gli avvenimenti finali (morte, giudizio, inferno,

purgatorio, paradiso) e la dimensione personale comunicaria e

cosmica che scaturisce dal mistero pasquale di Cristo

AREA TEOLOGICO PRATICHE

Teologia Morale I

Il corso intende offrire gli orientamenti morali fondamentali che

scaturiscono dalla novità del Vangelo in dialogo con la complessa

problematica culturale attuale e si articolerà sulle tematiche quali:

natura della teologia morale.

Teologia morale e scienze umane.

Lo specifico della morale cristiana.

Persona e agire morale.

Coscienza, norma, libertà, peccato, conversione.

Teologia Morale II

Principali correnti dell‟orizzontalismo e antropocentrismo

odierne.

Ateismo e secolarizzazione.

Le virtù teologali.

Teologia Morale III

Il corso si prefigge di operare una sintesi che orienta sui

fondamenti etici della sessualità umana vista come dimensione

costitutiva della persona sia come esercizio di tale facoltà.

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Teologia Morale IV

Il corso si prefigge di cogliere gli aspetti epistemologici e

fondativi offrendo una sintesi dei grandi temi affrontati dalla

bioetica. La riflessione sulle pratiche mediche e bioetiche.

Rapporto tra scienza, etica e diritto.

Argomenti specifici come embrione, aborto, fecondazione artifi-

ciale, eutanasia.

Letteratura cristiana antica e patrologia

Il corso in stretta continuità con la riflessione storica si propone il

rafforzamento dell‟identità religiosa e culturale tramite la

riscoperta e la rilettura dei personaggi, degli eventi e delle idee

fondanti la Tradizione.

Apprendimento delle grandi tappe religiose e letterarie e degli

scrittori ecclesiastici più rappresentativi. Il corso sarà strutturato

in tre parti.

Parte generale: Nozioni e storia.

Parte monografica: La teologia della storia nelle Epistole ed Omelie

di Gregorio Magno.

Parte seminariale: lettura personalizzata di brani antologici dalle

Confessioni di S. Agostino.

Diritto Canonico

Il corso si prefigge di illustrare il diritto nel Mistero della Chiesa.

Natura particolare del Diritto nella Chiesa.

Breve storia del diritto canonico.

Il diritto canonico vigente a partire dai primi tre libri del CIC.

Storia delle religioni

Il corso cercherà di individuare le diverse forme espressive del

fenomeno religiose mettendone in evidenza la complessità e la

diversità dei molteplici approcci.

Sviluppo storico delle religioni.

Statuto epistemologico.

Individuazione di una fenomenologia storica delle religioni.

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Ecumenismo

Il corso tende a far cogliere il dato che “l‟ecumenismo è anzitutto

un atteggiamento fondamentale, un modo di vivere il cristianesi-

mo…” (J. Ratzinger)

Ripercorrere il cammino dell‟Ecumenismo a partire dal Concilio

Vaticano II mediante l‟analisi di eventi e di documenti del Magi-

stero.

Calare nel concreto l‟esigenza di un dialogo tra le Chiese cristiane.

Storia del cristianesimo e delle chiese I

Il corso è un‟introduzione alle concrete esperienze di Chiesa e alle

riflessioni istituzionali e politiche loro connesse entro il quadro

dei processi strutturali di formazione dell‟occidente cristiano.

Antichità cristiana.

La comunità primitiva di Gerusalemme.

Propagazione della Chiesa.

Chiesa e Impero Romano.

Le cause del conflitto con lo stato.

Sviluppo della dottrina cristiana: eresie, scismi e concili.

Il papato nell‟antichità cristiana.

La riforma Gregoriana.

Lo scisma d‟Oriente.

Il movimento crociato.

Le riforme monastiche.

Storia del cristianesimo e delle chiese II

Il corso si prefigge di puntualizzare i problemi, gli orientamenti e

le prospettive della storia della Chiesa dalla Riforma Protestante al

Concilio Vaticano II.

La riforma protestante.

Il rinnovamento cattolico.

Il Concilio di Trento.

L‟espansione missionaria in America Latina e in estremo Oriente.

L‟età dell‟Illuminismo.

La rivoluzione francese, Napoleone e Pio IX, il Vaticano I,

Kultur-Kampf, Leone XIII, Pio X.

Modernismo ed integralismo.

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I e II guerra mondiale.

Concilio Vaticano II.

Sociologia

Il corso si propone di far recepire agli studenti il rilievo che la

sociologia attribuisce alla dimensione storico antropologica dei

fenomeni sociali e una riflessione sulla sociologia religiosa.

Le società premoderne, la formazione della cultura, forme

elementari di interazioni sociali, gruppi sociali, le origini e tipi di

linguaggi, la religione e le religioni, l‟esperienza religiosa, l‟in-

terpretazione sociologica della religione.

Dottrina Sociale

Il corso si propone di sviluppare tutti i temi della DSC e di

proporre un‟attenzione privilegiata alla dignità dell‟individuo.

Umanesimo integrale e solidale. La natura della DSC. L‟En-

cicliche sociali. La persona umana e i suoi diritti. I principi della

DSC. La famiglia. Il lavoro umano. La vita economica. DSC e

azione ecclesiale.

Storia del cristianesimo e della Chiesa Locale

Il corso si propone di conciliare lo studio astratto, calato nel

passato più o meno lontano, con le situazioni e la realtà quo-

tidiane della Chiesa in Irpinia.

Propagazione del cristianesimo in Irpinia e fondazione delle

diocesi più antiche. Le invasioni barbariche e le ripercussioni in

Irpinia. La diocesi di Avellino. Visite pastorali dei Vescovi.

Relationes ad sacra limina

Teologia pastorale

Il corso intende delineare i fondamenti teologici ed episte-

mologici della teologia pastorale approfondendo alcune tematiche

come: modelli di teologia pastorale, la questione epistemologica, il

rapporto teoria prassi, impostazione metodologica, compiti

fondamentali della teologia pastorale. La parrocchia e le unità

pastorali

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AREA FILOSOFICA

Antropologia Filosofica

Il corso mira a fondare in maniera epistemologicamente corretta

la riflessione filosofica sull‟uomo, in vista di un progetto di

persona studiata nelle sue dimensioni costitutive e relazionali.

L‟itinerario avrà come tappe fondamentali le tematiche seguenti:

L‟interrogativo sull‟uomo.

Lo sfondo storico.

L‟uomo e il mondo.

Trascendenza e immanenza.

Il problema delle sofferenza e ricerca di senso.

Tecnica e verità.

Lo scandalo della morte.

Seminario: Teologia e Filosofia

Il seminario si prefigge di approfondire il rapporto tra filosofia e

teologia nella elaborazione della filosofia della storia a partire

dall‟intuizione cristiana della storia.

Storia della filosofia I e II

Il corso si prefigge due obiettivi: a) interrogarsi sulla filosofia

specificandone le domande, i metodi e il linguaggio; b) porre in

questione i rapporti tra fede e ragione all‟interno di alcuni

momenti significativi della storia della filosofia

Il corso prevede una prima parte in cui si tracceranno i perimetri

del “Luogo metafisico” della filosofia. Nella seconda parte si

analizzeranno alcune tappe fondamentali dell‟incontro tra fede e

ragione a partire dal doppio legame che intercorre fra “Credo ut

intellegam” e “intellego ut credam”. Nella terza parte si prende-

ranno in esame alcune figure del pensiero filosofico moderno e

contemporaneo.

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Filosofia Teoretica

Il corso partendo da un‟ ermeneutica, distinta da una proposta

metodologica come tecnica dell‟interpretazione dei testi,

si articolerà in due parti. A) un‟introduzione all‟ermeneutica come

disciplina filosofica (e teologica) e come pratica (o arte) interpre-

tativa; b) un‟analisi dell‟ermeneutica gadameriana presente in

Verità e metodo (1. storicità del comprendere; 2. dialogo; 3.

linguaggio).

Filosofia Morale

La finalità del corso sarà quella di non presentare un‟etica astratta,

disincarnata dalla concretezza della vita quotidiana.

Concetto di filosofia morale. La filosofia morale come concetto

di scienza pratica. Compito dell‟etica. I fondamenti metafisici

dell‟etica. Felicità e fine ultimo. Universalismo e personalismo

dell‟etica. La legge morale e la sua conoscenza. Autonomia o

eteronomia. Conoscenza della legge naturale. Le filosofie dei

valori.

Filosofia della religione

L‟intento del corso, tramite l‟analisi di autori e testi delle diverse

metodologie, è quello di stimolare e far maturare negli studenti

una maggiore coscienza critica nei riguardi dell‟essenza della

religione e delle problematiche del sacro.

Filosofia e religione: ermeneutica. S. Agostino. Umanesimo-

rinascimnto. La rottura spinoziana. Kant. Scheleirmacher. Hegel.

Kierkegaard. Bart. Otto. Max Scheler. Heidegger

AREA SCIENZE UMANE

Pedagogia

Il corso è finalizzato al conseguimento di finalità e obiettivi

inerenti alla epistemologia delle discipline relazionali.

Statuto epistemologico della pedagogia.

Panorama delle più accreditate correnti pedagogiche.

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Il personalismo cristiano.

Maritain e Mounier.

L‟intervento didattico.

I linguaggi della cultura e le nuove tecnologie della comuni-

cazione digitale.

Cooperative learning e prosocialità.

Letteratura e cristianesimo

Presa di coscienza del pluralismo delle ideologie dei conflitti

emergenti tra ideologie e culture diverse, ma spesso opposte o in

concorrenza con il Cristianesimo.

Introduzione alle teorie della letteratura.

Rapporto tra teologia e letteratura.

Alcuni autori in particolare (Rebora, Luzi, Barsacchi, Turoldo, P.

De La Tour Du Pin, Manzoni, Dante)

Psicologia

Approfondire le relazioni tra la psicologia e la nascita del senti-

mento religioso nell‟evoluzione dello sviluppo della personalità

dell‟individuo.

Le principali teorie generali di riferimento della psicologia.

Alcuni aspetti applicativi generali.

Religiosità e psicologia

Laboratorio di didattica IRC

L‟attività di laboratorio didattico si svolgerà sperimentando in

forma attiva e cooperativa: percorsi modulari, dinamiche socio-

comunicative in contesti diversificate. Strategie e tecniche di ani-

mazione comunicativo relazionale. Modalità di comunicazione

significativa. Lettura e scrittura creativa. Testing specifico.

Gli studenti svolgeranno in prima persona strategie e tecniche di

didattica laboratoriale come apprendimento cooperativo e tuto-

ring (ma anche di mediazione culturale, peer education, facilita-

zione della comunicazione, gestione dei conflitti), spendibili sia in

attività di insegnamento della Religione Cattolica che in situazioni

comunicativo-relazionali più generali, come l‟animazione di

26

gruppi parrocchiali, il volontariato con soggetti a rischio di esclu-

sione sociale, la vita quotidiana

Lingua Moderna

La padronanza di una o più lingue comunitarie è da ritenersi

indispensabile nella formazione della cittadinanza. Il corso inten-

de privilegiare la competenza comunicativa.

Creare il bisogno di comunicazione; promuovere la comprensio-

ne e la produzione orale e scritta (lessico, struttura, elementi

grammaticali e sintattici, fonetica). Invitare gli studenti a collo-

quiare tra loro.

Laboratori di catechesi

Come far sperimentare ai destinatari dell‟annuncio salvifico che

Dio si dona loro in “parole e avvenimenti” come far accogliere

tale proposta e farla esprimere in gesti ed atteggiamenti.

27

SECONDO CICLO

28

INDIRIZZO PEDAGOGICO – DIDATTICO

I ANNO

Pedagogia generale

Il corso muoverà dallo statuto epistemologico della disciplina per

passare ad una panoramica degli attuali modelli didattici e delle

più autorevoli correnti pedagogiche del „900, con particolare

riguardo al personalismo cattolico, alla pedagogia preventiva e al

pensiero di Don Dilani. Obiettivo fondamentale sarà quello di

favorire nei corsisti la presa di coscienza delle problematiche

dell‟educabilità nel postmoderno insieme alla conoscenza delle

modalità e dei processi di apprendimento.

Didattica generale

Programma del corso: I modelli di fondo della ricerca nel campo

dell‟insegnamento/apprendimento. Metodologie e strategie didat-

tiche

Contenuti: La Didattica quale ambito di riflessione teorica e pro-

gettualità pratica nel processo insegnativo-apprenditivo. I modelli

didattici. Il profilo del docente nella scuola dell‟autonomia.

Metodi e strategie didattiche: lezione frontale, interattiva,

cooperative learning, peer tutoring, laboratorio autobiografico.

Obiettivi: L‟insegnamento di Didattica Generale ha come finalità

quella di fornire agli studenti gli elementi fondamentali e gli

strumenti concettuali della Ricerca Didattica, intesa come teoria,

progetto e pratica del processo di insegnamento-apprendimento,

teso alla formazione e allo sviluppo integrale della persona.

Prerequisiti: Capacità di orientamento di carattere storico.

Capacità deduttive e argomentative.

Metodi didattici: lezioni frontali, interattive ed esercitazioni.

Metodi di valutazione: colloquio.

Lingua di insegnamento: italiano.

29

Psicologia generale

Il corso di Psicologia generale ha lo scopo di fornire le

conoscenze di base circa i fondamenti epistemologici e

metodologici della Psicologia, attraverso l‟analisi critica dell‟evolu-

zione storica delle principali correnti teoriche. Il carattere

sperimentale della ricerca scientifica in Psicologia sarà posto in

rilievo introducendo gli studenti all‟indagine dei processi psichici

fondamentali che sostengono il comportamento umano.

Sociologia generale

Il corso si propone di far recepire agli studenti il rilievo che la

sociologia attribuisce alla dimensione storico-antropologica dei

fenomeni sociali. Inoltre il corso ha l‟intento di costituire una

introduzione allo studio delle società umane e alle teorie

sociologiche di base, che fanno l‟interazione sociale. Sono eviden-

ziate diverse tradizioni teoriche che si sono affermate nella storia

della disciplina e le varie interpretazioni.

Pedagogia e didattica speciale

Programma del corso: Il campo di indagine della Pedagogia

speciale è la relazione tra maestro ed allievo diversamente abile,

un individuo "speciale", che necessita, per questo, di risposte

specifiche ai suoi particolari bisogni educativi. Nell‟ambito della

Didattica speciale, si affronteranno tematiche riguardanti

metodologie e tecniche di insegnamento/apprendimento per

soggetti diversamente abili.

Contenuti: I concetti di disagio, handicap e diversabilità alla luce

delle indicazioni dell‟OMS. Principali di tipologie di handicap

fisici, psichici, sensoriali. I disturbi dell‟apprendimento. La

normativa italiana sull‟integrazione degli allievi diversamente abili

nelle istituzioni formative: dalla legge 104/92 alla Legge 53/03

alle “Linee guida in materia di inserimento di allievi diversamente

abili” del 2009. Profilo e competenze dell‟insegnante di sostegno.

La relazione educativa tra insegnante ed allievo diversamente

abile. Metodologie e strategie didattiche.

Obiettivi: L‟insegnamento ha come finalità quella di fornire agli

studenti gli elementi fondamentali e gli strumenti concettuali della

30

Pedagogia e della Didattica speciale, intese come circuito di teoria

e buone pratiche indirizzate alla comprensione dei bisogni

educativi “speciali” e delle differenze come risorsa.

Prerequisiti: Conoscenze di base di Pedagogia Generale e Didat-

tica Generale. Capacità deduttive ed argomentative.

Metodi didattici: lezioni frontali, interattive ed esercitazioni.

Metodi di valutazione: colloquio.

Lingua di insegnamento: italiano.

Psicologia dell‟età evolutiva

1. Evoluzione e sviluppo della personalità

2. Le fasi dell‟età evolutiva, reciprocità fra sviluppo neurologico e

psicologico: a. 1° fase – attaccamento sensorio, apprendimento

della fiducia negli altri; b. 2° fase – autonomia sensoria, fiducia in

sé stesso; c. 3° fase – sviluppo intracorticale, identità personale

3. Tipizzazione e identificazione sessuale

4. Sviluppo cognitivo

5. Sviluppo affettivo

6. Rapporti sociali

7. Esame psichico

8. I test in età evolutiva: a. Visual Motor Gestalt Test di L.

Bender; b. Disegno della Figura Umana di K. Machover; c.

Disegno della Famiglia di L. Corman e di M. Porot; d. Favole di

L. Duss; e. Test dell‟Albero di K. Koch

9. Psicopatologia dell‟età evolutiva

10. Ipotesi diagnostiche nell‟età evolutiva

11. La prognosi nell‟età evolutiva

12. La psicoterapia nell‟età evolutiva

Psicologia dei fatti religiosi

L‟obiettivo di questa disciplina è lo studio scientifico, tramite l'ap-

plicazione di teorie e metodi psicologici, dei fenomeni che ven-

gono considerati religiosi all'interno di uno specifico contesto

culturale. In particolare viene posta l‟attenzione sul vissuto

psichico di un individuo verso i fatti religiosi presenti nel suo

contesto, sia nel senso di una adesione di fede che del suo rifiuto.

L‟ambito di questa disciplina riguarda, quindi, l‟interazione tra la

31

dimensione psichica del soggetto e la dimensione socioculturale

nella quale è collocato, con particolare attenzione a quelle

dinamiche che consentono al soggetto di sviluppare una propria

identità personale in relazione ad un sistema religioso

culturalmente significativo, tenendo presente anche eventuali

derive psicopatologiche.

È chiaro che si caratterizza per un agnosticismo metodologico e per

una esclusione sistematica di indagine sui fenomeni metafisici, che

esulano dalla realtà empirica osservabile. Si limita, se mai, ad

osservare il rapporto che l'individuo eventualmente intrattiene

con una realtà metafisica postulata e vissuta come presenza

significativa nella propria vita.

Sociologia dei fatti religiosi

La sociologia dei fatti religiosi è un ramo specializzato della so-

ciologia. Il corso si propone essenzialmente di trattare lo studio

della pratica, delle strutture sociali, del contesto storico, dello

sviluppo, dei temi di fondo comuni a tutte le religioni. Si sotto-

linea in modo particolare il ruolo che la religione ha in quasi tutte

le società del mondo, oggi e lungo tutta la storia. Si propone la

riflessione di alcuni sociologi della religione che tentano di

spiegare gli effetti della società sulla religione e gli effetti della

religione sulla società, cioè in altre parole, il loro rapporto

dialettico.

Scopo del corso è anche lo studio della sociologia della religione

nel panorama culturale italiano. Tra i maggiori specialisti attuali:

Luigi Berzano, Luca Diotallevi, Franco Garelli, Giuseppe

Giordan, Massimo Introvigne, Arnaldo Nesti, Enzo Pace, P.

Pepino, Pino Lucà Trombetta, PierLuigi Zoccatelli, Carmelina

Chiara Canta, Massimo Ampolla.

Storia delle religioni

La persistenza del fenomeno religioso, la sua fondamentale unità

e l‟inesauribile novità delle sue espressioni sono dati costitutivi

delle sue espressioni dell‟esperienza umana di cui tutte le civiltà,

dai più remoti millenni, ci hanno lasciato tracce indelebili.

32

L‟homo religiosus emerge dalle epoche più antiche a noi note:

paleolitica, neolitica, hittita, egiziana, greco, romana, etrusca,

celtica, germanica, slava, mesoamericana. Egli anima le grandi

religioni dell‟Asia – induismo, buddismo, taoismo – dell‟Africe e

dell‟Australia. Egli è nel cuore dei tre grandi monoteismi: ebraico,

cristiano, musulmano.

Teologia delle religioni e dialogo interreligioso

L‟uomo è un essere religioso e proprio la storia dell‟umanità

attesta questo. L‟uomo ha sempre avuto bisogno di un Dio o una

divinità da legare a sé, da costringere nella sua umanità e nei suoi

schemi mentali. Questo corso si preoccupa di comprendere come

le religioni, attestate lungo la storia dell‟umanità, parlano di Dio e

di divinità e come queste religioni, talvolta diverse tra loro per

strutture mentali, per riti e ritualismi, possano dialogare tra loro.

Temi di teologia fondamentale I – II

Il corso ha lo scopo di favorire una sintesi intelligente e consa-

pevole dell‟intero percorso teologico a partire dall‟approfondi-

mento di una categoria o di una tematica principale.

Temi di teologia biblica I-II

La Sacra Scrittura, anima e fondamento della teologia, si propone

sia come oggetto di una lettura diacronica che sincronica. E‟

proprio quest‟ultima che ci consente di attraversare la Bibbia

secondo dei temi che risultano, poi, essere chiavi di lettura

importanti dell‟intera storia della salvezza e, perciò, della stessa

teologia. Senza trascurare i benefici effetti del metodo storico-

critico e, dopo un iniziale approccio di tipo diacronico, il corso si

preoccuperà di analizzare temi quali l‟alleanza, la rivelazione, la

giustizia, la salvezza e il servizio tra Antico e Nuovo Testamento.

Così si vedrà come nella storia della salvezza, i diversi “temi” si

sono evoluti e trasformati, conservando l‟antico nel nuovo e

proiettando il nuovo in un orizzonte rinnovato: l‟incarnazione.

33

Corso complementare

Il corso si propone di esplorare la nozione di Nichilismo nelle sue

molteplici accezioni, in modo da restituire la complessità di una

categoria cardine della modernità occidentale. A un approccio

diacronico, inteso a far emergere la differenza della concezione

del Nulla nel pensiero filosofico classico e in quello post-

cristiano, sarà affiancato un approccio sincronico, che consenta di

declinare i principali significati che questo termine assume nel

pensiero moderno e contemporaneo, con particolare riguardo al

rapporto con la religione. In questa direzione, accanto ai

riferimenti filosofici, saranno utilizzate anche importanti fonti di

natura narrativa.

Seminario caratterizzante: IRC e scienze naturali

Il seminario è finalizzato ad affermare che “Scienza e fede”,non si

oppongono tra di loro. La ricerca metodica di ogni disciplina, se

procede in maniera veramente scientifica e, secondo le norme

morali, non sarà mai in reale contrasto con la fede, perché la

“realtà profana e quella della fede” hanno la loro sorgente ed

origine nel medesimo Dio.

Il rapporto uomo-natura-tecnologia sarà la traccia su cui si

andranno a ricercare i principi etici del “bene comune come bene

di ogni persona” alla luce dei valori fondanti del personalismo

ontologicamente determinato.

Seminario caratterizzante II: IRC e filosofia

Obiettivi:

Il corso intende evidenziare le inevitabili connessioni tra IRC e

Filosofia

e dunque il filo conduttore sarà costituito dal mostrare le

interazioni tra

il pensiero credente e la riflessione

filosofica occidentale.

Contenuti:

Dopo una sommaria presentazione della storia del rapporto tra

pensiero credente e metodo filosofico, il corso affronterà alcune

tematiche teoretiche presenti nelle indicazioni per l'IRC e di com-

34

provato interesse presso gli adolescenti (ad es.: libertà, verità,

esistenza di Dio, morte e vita eterna, ecc.). Saranno rintracciate

negli scritti di alcuni filosofi affrontati nel curricolo scolastico le

pagine più utili in vista di un confronto interdisciplinare e di una

valorizzazione educativo-esistenziale dei contenuti, eventual-

mente – con gli opportuni adattamenti – anche nella scuola

primaria. La parte laboratoriale prevede la partecipazione attiva

degli allievi, che ad ogni seduta potranno intervenire e presentare

ai colleghi le loro proposte didattiche in vista della redazione di

un elaborato finale. Metodologia di svolgimento: lezioni frontali e

laboratoriali con esercitazioni sui testi Modalità di verifica: col-

loquio orale e discussione dell'elaborato.

35

II ANNO

Didattica IRC

Programma del corso: I temi di fondo della ricerca nel campo

dell‟insegnamento e dell‟apprendimento della Religione Cattolica.

Contenuti: l‟insegnamento della Religione Cattolica quale ambito

di riflessione teorica e progettualità pratica in un processo

insegnativo-apprenditivo che privilegia l‟identità ologrammatica

del sapere e l‟interdisciplinarietà. Metodi e strumenti per

l‟insegnamento della Religione Cattolica.

Obiettivi: L‟insegnamento di Didattica dell‟IRC ha come finalità

quella di fornire agli studenti gli elementi fondamentali e gli stru-

menti concettuali della ricerca didattica nel campo dell‟IRC.

Prerequisiti: Conoscenze di Didattica generale. Capacità di orien-

tamento di carattere storico. Capacità deduttive e argomentative.

Metodi didattici: lezioni frontali, interattive ed esercitazioni.

Metodi di valutazione: colloquio.

Lingua di insegnamento: italiano.

Laboratorio di Didattica IRC

Programma del corso: Attività laboratoriali finalizzate alla proget-

tazione e valutazione di interventi didattici, alla produzione di

moduli, unità di apprendimento, unità didattiche.

Contenuti: Progettazione, organizzazione, verifica e valutazione

di percorsi didattici tesi a far acquisire agli allievi conoscenze,

abilità e competenze, disciplinari e trasversali, a partire dall‟IRC.

Obiettivi: L‟insegnamento ha come obiettivo quello di saldare il

circuito teoria-prassi in ambito didattico, di potenziare compe-

tenze specifiche in ambito di programmazione, verifica e valuta-

zione, di offrire agli studenti uno spazio per mettere alla prova le

conoscenze, abilità e competenze acquisite.

Prerequisiti: Conoscenze di Didattica generale e di Didattica

dell‟IRC. Capacità di lavorare in gruppo.

Metodi didattici: esercitazioni in cooperative learning, produzione

di moduli, UD e UA, microteaching, simulazione di lezioni.

36

Metodi di valutazione: discussione sui prodotti realizzati all‟in-

terno del laboratorio.

Lingua di insegnamento: italiano.

Sociologia dell‟educazione

Il corso si propone di evidenziare come la Sociologia

dell'educazione si è sviluppata nei centri di ricerca, accom-

pagnando le trasformazioni dei processi educativi che hanno

caratterizzato la scena nazionale e internazionale con la

costruzione di strumenti teorici e metodologici, l'analisi empirica

dei principali fenomeni strutturali e soggettivi, la promozione di

dibattiti all'interno della società, la progettazione e l'azione

formativa nei confronti di tutte le figure dei sistemi formativi. Il

corso si propone di dare strumenti teorici ed empirici per la

lettura dei processi e dei sistemi formativi nella società globale

contemporanea. Scopo ultimo dell'intera unità formativa è aiutare

gli studenti a sviluppare una mentalità sociologica, con cui

analizzare i problemi dell'educazione al fine di prendere decisioni

più fondate nel proprio agire educativo come professionisti della

formazione. Obiettivo specifico del corso di Sociologia

dell'educazione è fornire i fondamenti concettuali e teorici della

disciplina e usarli per discutere alcuni problemi dell'educazione

nella società contemporanea. Il corso si articola in tre parti

distinte:

1) origini e dilemmi fondamentali della sociologia dell'educazione

nell'epoca dei classici della sociologia; 2) il sistema educativo e la

sua sociologia nell'epoca "moderna", nella duplica dimensione

strutturale e culturale; 3) la crisi dell'educazione moderna, la glo-

balizzazione e le tendenze emergenti "dopo" la modernità.

Epistemologia dell‟IRC e pastorale scolastica

L‟IRC come disciplina scolastica: una disciplina in cammino, una

disciplina al bivio, una disciplina in evoluzione. Lo statuto

epistemologico dell‟IRC

L‟IRC nel quadro delle finalità della scuola. L‟IRC nel contesto

dell‟“emergenza educativa”. La dimensione culturale dell‟IRC

nella scuola

37

Rapporto tra scuola e IRC. Scienze religiose e scienze umane.

L‟IRC e l‟unità del sapere. La chiesa per i giovani e i giovani per la

Chiesa. Una nuova stagione pastorale. La programmazione

pastorale.

Il pianeta giovane: sguardo d‟insieme sulla realtà socio-religiosa.

Una rinnovata attenzione nel Magistero dei Vescovi italiani. La

pedagogia pastorale. La presenza della Chiesa nella Scuola. La

pastorale della scuola. Le finalità, gli obiettivi generali, gli obiettivi

specifici, la comunità educante, i soggetti della pastorale della

scuola: i ragazzi e i giovani, le famiglie, i docenti, gli IdR, il

personale ausiliario, i dirigenti scolastici, il territorio.

Il servizio diocesano per la scuola, l‟educazione e l‟IRC: I tre

ambiti di attività, i compiti principali, l‟impegno per la scuola

cattolica.

Legislazione scolastica

Il Corso muoverà dall‟esame della più recente normativa del

sistema scolastico italiano, tra attualità e riforme, con particolare

riguardo alle problematiche dell‟educazione alla cittadinanza, del

successo formativo, dell‟educazione permanente. Obiettivo fon-

damentale sarà promuovere negli studenti la conoscenza dei

processi di autonomia scolastica nella società conoscitiva:

decisionalità, condivisione, promozione culturale, innovazione.

Saranno curati in particolare gli aspetti del profilo professionale

dell‟Insegnante di Religione Cattolica, alla luce dell‟Intesa del

14/12/85 e successivi provvedimenti ministeriali.

Lingua straniera (Francese)

Il corso di lingua francese mira a far conoscere, in maniera appro-

fondita, la lingua francese, ma anche la civiltà francese.

Un‟importanza maggiore verrà data alla grammatica francese, di

cui si esamineranno attentamente tutte le strutture lessicali,

sintattiche e semantiche. Inoltre, si darà importanza anche alla

lingua parlata, fornendo agli studenti tutte le strutture necessarie

per interagire in un paese di lingua francese.

Durante le lezioni, si darà quindi ampio spazio ad esercitazioni

pratiche.

38

Temi di teologia morale

La salute, la malattia e i diritti del malato. La sperimentazione

sugli esseri umani. Qualità della vita e proporzionalità della cura.

L'obiezione di coscienza sanitaria. Il malato a termine. Decisione

del medico. - Verità al malato. - Uso e sperimentazione dei far-

maci. - Living will o Testamento biologico. - Donazione di organi

e trapianti. - Terapia intensiva - rifiuto - astensione e

rianimazione. – Accertamento della morte – Eutanasia, acca-

nimento terapeutico, cure palliative e morte degna dell‟uomo. -

Cremazione. - AIDS - Medicina estetica. - Malattia mentale –

Suicidio - Bioetica e ambiente: la questione ecologica.

Teologia e comunicazione

Il corso si propone di analizzare la complessa realtà mediale

contemporanea, in cui i processi di digitalizzazione e convergenza

stanno sfumando i tradizionali confini del sistema della

comunicazione, favorendo nuove forme e modalità di consumo,

ma soprattutto nuovi approcci teorici allo studio dei media. L‟

“ansia comunicativa” del nostro tempo impone un confronto di

ritmi, metodi, stili. Mentre si rincorrono le proposte di nuovi

modelli di teologia “comunicativa”, il linguaggio religioso

continua a misurarsi con risorse, istanze e sfide di una

quotidianità mediatica e post-mediatica.

In questa prospettiva, il corso si concentrerà sull‟analisi

sociologica delle principali teorie dei media, evidenziando, in

particolare, il ruolo decisivo che essi stanno assumendo nei nuovi

processi di evangelizzazione. Sarà, inoltre, affrontato il complesso

dibattito sulla responsabilità etica dei mezzi di comunicazione

nella civiltà globale.

Dottrina sociale della Chiesa

Il corso è articolato intorno alla riflessione antropologica. Esso si

propone di sviluppare tutti i temi della D.S.C. e di proporre una

attenzione privilegiata alla dignità dell‟individuo, creato a

immagine e somiglianza di Dio. Inoltre la riflessione si propone

di creare una buone conoscenza dell‟insegnamento sociale, inteso

39

come strumento di evangelizzazione e di responsabilizzazione

attiva dei fedeli laici, in particolare. Lo studio di tutte le encicliche

sociale, permette di cogliere l‟uniformità e insieme la crescita della

disciplina teologica.

Seminario caratterizzante III: IRC e letteratura

Sia all‟interno che all‟esterno delle nuove correnti teologiche sorte

negli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso (la teologia keryg-

matica, la nouvelle théologie) si faceva strada il bisogno di avvi-

cinare sempre più il sapere teologico alla vasta problematica del-

l‟uomo d‟oggi.

L‟inserimento delle comunità cristiane, soprattutto dopo la

seconda guerra mondiale, in contesti sociopolitici e culturali

molto differenti da quello tradizionale del vecchio mondo; la

conseguente presa di coscienza del pluralismo delle ideologie e

dei conflitti emergenti tra ideologie e culture non solo diverse ma

spesso opposte e in concorrenza col Cristianesimo per quanto

riguarda la spiegazione del mondo, dell‟uomo e della storia; i

processi di secolarizzazione e di scristianizzazione in atto nella

cultura occidentale e la loro incidenza sulla fede e sulla prassi

delle comunità cristiane; tutto questo e tanti altri fenomeni, legati

al cambio culturale, posero all‟intelligenza cristiana che voleva

ripensare i contenuti della propria fede in questi nuovi contesti,

molteplici problemi teorici e pratici, ai quali bisogna essere in

grado di dare una risposta soddisfacente. Il corso, perciò, intende

individuare in modo problematico i caratteri dell‟età contem-

poranea, analizzando alcuni momenti e alcuni temi della

letteratura del XIX e XX secolo, che usualmente si ritiene siano

fondativi (e comunque estremamente importanti) nella forma-

zione del mondo in cui viviamo, nella formazione del nostro

presente.

Il Novecento e la Bibbia

Il primo Novecento: la situazione culturale.

Le avanguardie: il Futurismo.

La condizione crepuscolare.

Ada Negri: la vita, le opere, nuova attitudine meditativa.

40

Clemente Rebora: la vita, la produzione poetica prima e dopo la

conversione.

Trilussa: la vita, le opere; riflessioni religiose.

Seminario caratterizzante III: IRC e storia

Il corso propone idee, eventi, fatti del „900 nell‟ottica dei principi

e dell‟insegnamento della Chiesa, onde evitare interpretazioni

parziali e il più possibile vicino alla verità storica.

La metodologia è centrata sull‟analisi delle fonti storiche inerenti

alle problematiche trattate.

Corso complementare: Cos‟è la teologia politica?

E‟ dalla plurisecolare e controversa questione della teodicea che

Max Weber muove per indicare nel protestantesimo – che attua la

riduzione dello spazio del sacro nella vita spogliandola del

mistero, del miracolo e di altre forme mitiche – il preludio storico

della “secolarizzazione”. Avviene così quella Entzauberung der Welt

per cui l‟uomo non sente più di vivere in un mondo ovunque

“pervaso” da forze sacre.

Come ebbe a constatare Ernst Troeltsch, la civiltà moderna è il

prodotto dell‟emancipazione dai legami spirituali della fede e da

quelli istituzionali della chiesa.

41

INDIRIZZO CATECHETICO - MINISTERIALE

I ANNO

Pedagogia generale

Il corso muoverà dallo statuto epistemologico della disciplina per

passare ad una panoramica degli attuali modelli didattici e delle

più autorevoli correnti pedagogiche del „900, con particolare

riguardo al personalismo cattolico, alla pedagogia preventiva e al

pensiero di Don Dilani. Obiettivo fondamentale sarà quello di

favorire nei corsisti la presa di coscienza delle problematiche

dell‟educabilità nel postmoderno insieme alla conoscenza delle

modalità e dei processi di apprendimento.

Sociologia generale

Il corso si propone di far recepire agli studenti il rilievo che la so-

ciologia attribuisce alla dimensione storico-antropologica dei

fenomeni sociali. Inoltre il corso ha l‟intento di costituire una

introduzione allo studio delle società umane e alle teorie

sociologiche di base, che fanno l‟interazione sociale. Sono eviden-

ziate diverse tradizioni teoriche che si sono affermate nella storia

della disciplina e le varie interpretazioni.

Psicologia generale

Il corso di Psicologia generale ha lo scopo di fornire le

conoscenze di base circa i fondamenti epistemologici e meto-

dologici della Psicologia, attraverso l‟analisi critica dell‟evoluzione

storica delle principali correnti teoriche. Il carattere sperimentale

della ricerca scientifica in Psicologia sarà posto in rilievo intro-

ducendo gli studenti all‟indagine dei processi psichici fonda-

mentali che sostengono il comportamento umano .

Sociologia dei fatti religiosi

La sociologia dei fatti religiosi è un ramo specializzato della

sociologia. Il corso si propone essenzialmente di trattare lo studio

42

della pratica, delle strutture sociali, del contesto storico, dello

sviluppo, dei temi di fondo comuni a tutte le religioni. Si

sottolinea in modo particolare il ruolo che la religione ha in quasi

tutte le società del mondo, oggi e lungo tutta la storia. Si propone

la riflessione di alcuni sociologi della religione che tentano di

spiegare gli effetti della società sulla religione e gli effetti della

religione sulla società, cioè in altre parole, il loro rapporto

dialettico.

Scopo del corso è anche lo studio della sociologia della religione

nel panorama culturale italiano. Tra i maggiori specialisti attuali:

Luigi Berzano, Luca Diotallevi, Franco Garelli, Giuseppe

Giordan, Massimo Introvigne, Arnaldo Nesti, Enzo Pace, P.

Pepino, Pino Lucà Trombetta, PierLuigi Zoccatelli, Carmelina

Chiara Canta, Massimo Ampolla.

Psicologia dell‟età evolutiva

1. Evoluzione e sviluppo della personalità

2. Le fasi dell‟età evolutiva, reciprocità fra sviluppo neurologico e

psicologico: a. 1° fase – attaccamento sensorio, apprendimento

della fiducia negli altri; b. 2° fase – autonomia sensoria, fiducia in

sé stesso; c. 3° fase – sviluppo intracorticale, identità personale

3. Tipizzazione e identificazione sessuale

4. Sviluppo cognitivo

5. Sviluppo affettivo

6. Rapporti sociali

7. Esame psichico

8. I test in età evolutiva: a. Visual Motor Gestalt Test di L.

Bender; b. Disegno della Figura Umana di K. Machover; c.

Disegno della Famiglia di L. Corman e di M. Porot; d. Favole di

L. Duss ; e. Test dell‟Albero di K. Koch

9. Psicopatologia dell‟età evolutiva

10. Ipotesi diagnostiche nell‟età evolutiva

11. La prognosi nell‟età evolutiva

12. La psicoterapia nell‟età evolutiva

43

Psicologia dei fatti religiosi

L‟obiettivo di questa disciplina è lo studio scientifico, tramite

l'applicazione di teorie e metodi psicologici, dei fenomeni che

vengono considerati religiosi all'interno di uno specifico contesto

culturale. In particolare viene posta l‟attenzione sul vissuto

psichico di un individuo verso i fatti religiosi presenti nel suo

contesto, sia nel senso di una adesione di fede che del suo rifiuto.

L‟ambito di questa disciplina riguarda, quindi, l‟interazione tra la

dimensione psichica del soggetto e la dimensione socioculturale

nella quale è collocato, con particolare attenzione a quelle

dinamiche che consentono al soggetto di sviluppare una propria

identità personale in relazione ad un sistema religioso cultu-

ralmente significativo, tenendo presente anche eventuali derive

psicopatologiche.

È chiaro che si caratterizza per un agnosticismo metodologico e per

una esclusione sistematica di indagine sui fenomeni metafisici, che

esulano dalla realtà empirica osservabile. Si limita, se mai, ad

osservare il rapporto che l'individuo eventualmente intrattiene

con una realtà metafisica postulata e vissuta come presenza

significativa nella propria vita.

Catechetica fondamentale

Nelle scienze teologico-pastorali la Catechetica ha una sua

giustificazione autonoma: scan-daglia il confine tra le scienze

teologiche e quelle antropologiche, giustificandone e relazionan-

dole in una integrazione profonda, a partire dal mistero

dell‟Incarnazione del Verbo. Si colloca perciò come mediazione

fra teologia pastorale e scienze della formazione. Ha quindi un

suo percorso sto-rico ed un suo oggetto formale.

I postulati della sua scientificità si collocano in un dialogo interdi-

sciplinare, facendo rife-rimento ad una triplice divisione interna:

le mediazioni fondamentali della Chiesa; i dinamismi psicologici

che aprono ad una accoglienza della verità rivelata; la prassi

catechistica di una chiesa in situazione.

Il “Catecheta” è una nuova professionalità scientifica nella

Chiesa.

44

Teologia spirituale

In un contesto culturale e sociale in trasformazione, la vita

spirituale si presenta come un dato di esperienza su cui non si

può non riflettere. Il corso affronta le possibilità di un probabile

percorso di teologia spirituale, con le problematiche ad esse

correlate, ed offre allo studente l'opportunità di iniziarsi nella

pratica della vita spirituale attraverso l'esperienza di quanti

attraverso il cammino della vita cristiana hanno avuto occasione

di incarnare il vangelo. In primo luogo si considererà la teologia

spirituale: temi e problemi, Si procederà, quindi, ad un excursus

storico dei principali autori della spiritualità cristiana, dall'epoca

apostolica fino al secolo XIV. Infine all'analisi di alcune figure

della spiritualità che hanno influito nel corso della storia. I1 corso

intende promuovere un'informata riflessione sulla teologia

spirituale coscienti però di non esaurire tale argomento.

Teologia delle religioni e dialogo interreligioso

L‟uomo è un essere religioso e proprio la storia dell‟umanità

attesta questo. L‟uomo ha sempre avuto bisogno di un Dio o una

divinità da legare a sé, da costringere nella sua umanità e nei suoi

schemi mentali. Questo corso si preoccupa di comprendere come

le religioni, attestate lungo la storia dell‟umanità, parlano di Dio e

di divinità e come queste religioni, talvolta diverse tra loro per

strutture mentali, per riti e ritualismi, possano dialogare tra loro.

Temi di teologia biblica I-II

La Sacra Scrittura, anima e fondamento della teologia, si propone

sia come oggetto di una lettura diacronica che sincronica. E‟ pro-

prio quest‟ultima che ci consente di attraversare la Bibbia secondo

dei temi che risultano, poi, essere chiavi di lettura importanti

dell‟intera storia della salvezza e, perciò, della stessa teologia.

Senza trascurare i benefici effetti del metodo storico-critico e,

dopo un iniziale approccio di tipo diacronico, il corso si

preoccuperà di analizzare temi quali l‟alleanza, la rivelazione, la

giustizia, la salvezza e il servizio tra Antico e Nuovo Testamento.

Così si vedrà come nella storia della salvezza, i diversi “temi” si

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sono evoluti e trasformati, conservando l‟antico nel nuovo e

proiettando il nuovo in un orizzonte rinnovato: l‟incarnazione.

Temi di teologia fondamentale I – II

Il corso ha lo scopo di favorire una sintesi intelligente e

consapevole dell‟intero percorso teologico a partire

dall‟approfondimento di una categoria o di una tematica prin-

cipale.

Seminario maggiore: Catecumenato

Il catecumenato ha lo scopo di aiutare le comunità cristiane a im-

postare in modo corretto ed efficace gli itinerari previsti per

l‟iniziazione cristiana. Questo vale soprattutto per il cammino di

ca-tecumenato degli adulti non battezzati, o che hanno ricevuto

solo il battesimo. Ed oggi, secondo il RICA e i documenti della

CEI, anche per i fanciulli ed i ragazzi in età scolare non ancora

battezzati.

La guida seminariale (dal punto di vista storico e moderno) farà

riferimento ai documenti ecclesiali in materia, in particolare al

“Rito dell’iniziazione cristiana degli adulti” [= RICA] e alle note

pastorali della CEI sulla iniziazione cristiana: 1. Orientamenti per il

catecumenato degli a-dulti (30 marzo 1997). 2. Orientamenti per

l’iniziazione dei fanciulli e dei ragazzi dai 7 ai 14 anni” (23 maggio

1999).

Seminario: I luoghi irpini della fede

Programmi e bibliografia saranno dati all‟inizio del seminario.

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II ANNO

Teologia pastorale

Il corso intende delineare i fondamenti teologico pastorali.

Alcuni modelli di teologia pastorale.

La questione epistemologica, il rapporto teoria – prassi,

l‟impostazione metodologica.

Compiti principali della teologia pastorale.

Alcune questioni di attualità pastorale: la Parrocchia e le

unità pastorali

Pastorale dell‟iniziazione cristiana

L‟Iniziazione cristiana nella storia della Chiesa

Unità del processo di Iniziazione cristiana

Iniziare ai sacramenti e con i sacramenti

Il RICA

Il Progetto della CEI

Le sperimentazioni in Italia

Pastorale della carità

Sviluppo storico-teologico della prassi caritativa della Chiesa

Prassi della carità e strutture pastorali nel contesto sociale

Il Vangelo della carità

Teologia e storia della carità

Servizio di Cristo, servizio a Cristo

Carità a chi, carità come

Il volontariato organizzato e singolo

La pedagogia del buon Samaritano: cinque segreti di riuscita.

Pastorale della nuova evangelizzazione e del primo

annuncio

L‟espressione “nuova evangelizzazione” è di conio recente: Gio-

vanni Paolo II usa per la prima volta questa locuzione nel 1979,

nel corso di un suo viaggio in Polonia. Il corso si propone di

fornire una valutazione analitica di cosa significhi la nuova

evangelizzazione nella pastorale. Il tema è come il filo di Arianna

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che lega fra loro i documenti dei piani pastorali della Chiesa

italiana. I temi fondamentali saranno soprattutto: la missionarietà,

la proposta della verità, i contenuti della fede e l‟attenzione agli

adulti come destinatari primi dell‟azione catechistica della Chiesa.

Chiesa e ministeri

Il ministero di Cristo e della Chiesa. Fondamento sacramentale

dei ministeri. Ministeri e missione. Ministeri e carismi. I carismi. I

ministeri.

Carismi, ministeri, ministero. Ministeri ordinati. Ministeri istituiti.

Ministeri di “fatto”. Questioni circa i ministeri. Spiritualità laicale

e vocazioni laicali nella Chiesa. Donne e ministeri.

Dottrina sociale della Chiesa

Il corso è articolato intorno alla riflessione antropologica. Esso si

propone di sviluppare tutti i temi della D.S.C. e di proporre una

attenzione privilegiata alla dignità dell‟individuo, creato a

immagine e somiglianza di Dio. Inoltre la riflessione si propone

di creare una buone conoscenza dell‟insegnamento sociale, inteso

come strumento di evangelizzazione e di responsabilizzazione

attiva dei fedeli laici, in particolare. Lo studio di tutte le encicliche

sociale, permette di cogliere l‟uniformità e insieme la crescita della

disciplina teologica.

Lingua straniera (Francese)

Il corso di lingua francese mira a far conoscere, in maniera

approfondita, la lingua francese e la civiltà francese.

Un‟importanza maggiore verrà data alla grammatica francese, di

cui si esamineranno attentamente tutte le strutture lessicali,

sintattiche e semantiche. Inoltre, si darà importanza anche alla

lingua parlata, fornendo agli studenti tutte le strutture necessarie

al possesso della lingua francese.

Durante le lezioni, si darà quindi ampio spazio ad esercitazioni

pratiche.

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Pastorale liturgica

La riforma liturgica ha contribuito a realizzare in un modo

qualificato ed efficace il primo e principale degli scopi che

Giovanni XXIII aveva assegnato al Con. Vat. II, quello di “ far

crescere ogni giorno di più la vita cristiana dei fedeli ” (SC 1).

Tutta la SC rivela questo fondamentale intento pastorale, che ha

trovato mirabile espressione in uno dei passi più profetici del

Concilio: “ L‟interesse per l‟incremento e il rinnovamento della

Liturgia è giustamente considerato come un segno dei prov-

videnziali disegni di Dio sul nostro tempo, come un passaggio

dello Spirito nella sua Chiesa: esso imprime una nota caratteristica

alla sua vita , anzi a tutto il modo di sentire e di agire religioso del

nostro tempo ” (SC 43). Il corso di Pastorale Liturgica si prefigge

di far cogliere il nesso profondo tra la salvezza annunciata e

celebrata nell‟azione liturgica: se per pastorale si intende tutto ciò

che conduce ad attuare l‟annuncio del Vangelo nella vita, la

Liturgia è un campo privilegiato dell‟azione pastorale: in essa,

l‟assemblea cristiana celebra questo annuncio e si impegna a

realizzarlo. La Liturgia ha bisogno di un‟efficace azione pastorale:

realizzare il progetto liturgico ( contenuto nei libri rituali) in una

celebrazione viva e fruttuosa, comporta tutta una serie di

mediazioni operative. La Liturgia è sempre “ pastorale ” perché

Cristo vi agisce come pastore della Chiesa.

1. Rapporti tra liturgia e pastorale;

2. La pastorale liturgica nella teologia pastorale;

3. La pastorale liturgica alle prese con i riti e le assemblee;

4. L‟omelia nella pastorale liturgica;

5. L‟anno liturgico. La domenica.

Temi di teologia fondamentale I – II

Il corso ha lo scopo di favorire una sintesi intelligente e

consapevole dell‟intero percorso teologico a partire dall‟ap-

profondimento di una categoria o di una tematica principale.

Seminario maggiore: Catechesi e disabilità

Il seminario parte dalla convinzione che il cristiano diversamente

abile non è un destinatario più o meno inconscio del processo di

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crescita cristiana, ma diventa sempre più nella coscienza della

Chiesa, “un soggetto riconosciuto dalla propria testimonianza

credente”. Così la catechesi speciale fa riferimento ad una serie di

proposte diversificate e specifiche, compatibili con le

caratteristiche delle persone in difficoltà esistenziali, che hanno

bisogno, come del resto tutti i battezzati, di una proposta salvifica

specifica che li faccia diventare veri testimoni di Cristo.

Seminario: Matrimonio e famiglia nei documenti del

Magistero

Programma e bibliografia saranno consegnati all‟inizio del

seminario.

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* INDIRIZZO BENI CULTURALI

I ANNO

1. Storia e critica dell‟arte paleocristiana e medievale

2. Storia e critica dell‟architettura paleocristiana e

medievale

3. Teologia della cultura

4. Estetica teologica e teologia della storia dell‟arte

5. Teologia, liturgia e spiritualità attraverso l‟arte

6. Museologia, museografia e la museologia del sacro

7. Lineamenti di biblioteconomia e archivistica

8. Informatica (dalla catalogazione al restauro virtuale)

9. Fondamenti e tecnologie della conservazione e del

restauro

10. Storia della chiesa del „900

11. Il Magistero della Chiesa

12. Legislazione civile, canonica ed istituzioni ecclesiastiche

13. Architettura e urbanistica dei luoghi di culto

14. Estetica ed etica filosofica dell‟arte

II ANNO

1. Storia e critica dell‟arte moderna e contemporanea

2. Storia e critica dell‟architettura moderna e

contemporanea

3. Iconografia e iconologia cristiana generale

4. Iconologia biblica

5. Letteratura cristiana, agiografia e devozioni popolari

6. Psicologia e sociologia dell‟arte e dei consumi turistici e

culturali

7. La didattica della bellezza: pastorale della cultura e del

turismo attraverso l‟arte

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8. Multiculturalismo

9. Beni culturali, ecumenismo e dialogo interreligioso

10. Storia e critica delle arti visive e della musica (Teatro,

Danza, Cinema e Musica)

11. Seminario: Storia della chiesa campana

12. Laboratorio: Storia e critica dell‟arte campana.

Metodologia per la ricerca sui Beni Culturali della

Campania

13. Marketing e management delle attività di tutela e

promozione dei bbcc per il turismo e la cultura

14. Tesi di Laurea

* In fase di attuazione

Il Biennio permette l’acquisizione di competenze specialistiche e

professionalizzanti capaci di comprendere il “bene culturale” primariamente

quale “valore antropologico” e perciò, anche, “oggetto culturale”. Inoltre,

prepara competenze specifiche per figure da inserire in settori nuovi della

tutela, della promozione, della pastorale e del turismo storico – culturale

nell’ambito del Patrimonio artistico.

Il corso è rivolto a laureati delle facoltà umanistiche, ad archivisti e

bibliotecari, ad artisti e architetti, ad operatori degli uffici diocesani che si

occupano di Beni Culturali, turismo, liturgia, catechesi, insegnamento della

religione cattolica e ad operatori del turismo.

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APPENDICE

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REGOLAMENTO

Articolazione del Regolamento

Art. 1 L'anno accademico Art. 2 Corsi Art. 3 Immatricolazione ed iscrizione Art. 4 Passaggio da Studente Straordinario a Studente Ordinario Art. 5 Fuori Corso Art. 6 Decadenza dagli studi Art. 7 Riconoscimento degli studi compiuti Art. 8 Frequenza Art. 9 Sessioni di esami Art. 10 Prenotazioni d‟esami Art. 11 Esami Art. 12 Elaborato finale (Tesi) Art. 13 Esame comprensivo finale Art. 14 Consiglio d‟Istituto Art. 15 Commissioni di studio e lavoro Art. 16 II Docente Art. 17 Ufficio di Segreteria e compiti del Segretario Art. 18 Economo Art. 19 Consiglio per gli affari economici Art. 20 Biblioteca Art. 21 Consiglio di Biblioteca Art. 22 Disposizioni transitorie

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Art.1 – L‟anno Accademico

1. L‟anno accademico consta di due semestri, ciascuno di 12 settimane scolari effettive, con 18 ore di lezioni settimanali.

2. Le lezioni del primo semestre vanno da ottobre a gennaio, quelle del secondo semestre da febbraio a giugno.

3. Le lezioni vengono sospese durante le sessioni ordinarie d‟esami previste dagli Statuti ed in occasione di particolari iniziative culturali e spirituali promosse dalle Autorità dell‟Istituto.

Art. 2 - Corsi

1. L‟Istituto articola i suoi corsi per un quinquennio di dieci semestri.

2. I corsi si tengono di pomeriggio, in cinque giorni settimanali (lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 15,00 alle 19,30).

3. La consistenza dei singoli corsi/seminari è computata in credits.

Art. 3 – Immatricolazione ed iscrizione

1. Possono immatricolarsi presso l‟Istituto persone consacrate

non aspiranti al sacerdozio ordinato, membri di società di vita apostolica, laici e laiche che intendono condividere le finalità dell‟Istituto o confrontarsi con Dato cristiano.

2. Per essere immatricolato come Ordinario è richiesta la seguente documentazione:

2.1 Domanda di immatricolazione al Direttore dell‟Istituto, su apposito modello fornito dalla Segretaria, entro il 16 ottobre, con Diritti di mora entro il 16 novembre; 2.2 Diploma Quinquennale di Scuola Media Superiore valido per l‟accesso alle Università italiane (o fotocopia autenticata degli stessi o certificato sostitutivo); 2.3Cinque foto tessera, di cui una autenticata; 2.4Dichiarazione personale, su apposito modello fornito dalla Segreteria, di non essere iscritto ad altri Istituti Ecclesiastici o a Facoltà Teologiche; 2.5Nulla osta del proprio parroco o di persona ecclesiastica per

l‟ammissione all‟Istituto; 2.6Versamento dei contributi amministrativi; 2.7Colloquio con il Direttore o un docente da lui incaricato, in cui lo studente dimostri di avere idoneità a frequentare l‟Istituto.

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3. Per essere immatricolato come Straordinario è richiesta la seguente documentazione:

3.1 Domanda al Direttore dell‟Istituto, su apposito modello fornito dalla Segretaria, entro il 16 ottobre, con Diritti di mora entro il 16 novembre; 3.2 Diploma di Laurea o Diploma Quinquennale di Scuola Media Superiore valido per l‟accesso alle Università italiane (o fotocopia autenticata degli stessi o certificato sostitutivo o fotocopia); 3.3 Cinque foto tessera, di cui una autenticata; 3.4 Dichiarazione personale, su apposito modello fornito dalla Segreteria, di non essere iscritto ad altri Istituti Ecclesiastici o a Facoltà Teologiche; 3.5 Nulla osta del proprio parroco o di persona ecclesiastica

per l‟ammissione all‟Istituto; 3.6 Versamento dei contributi amministrativi.

4. Per essere iscritto come Uditore è richiesta la seguente documentazione:

4.1 Domanda al Direttore ed elenco dei corsi che si desidera seguire;

4.2 Una foto tessera; 4.3 Nulla osta del proprio parroco o di persona ecclesiastica

per l‟ammissione all‟Istituto; 4.4 Versamento dei contributi amministrativi.

5. Gli studenti Fuori Corso per poter seguire corsi e sostenere esami dovranno essere regolarmente iscritti al “fuori corso”. L‟iscrizione al fuori corso può essere annuale o semestrale (per il secondo semestre dovrà avvenire entro e non oltre il 31 gennaio), e può essere ammessa per i successivi sei anni. 6. L‟iscrizione va rinnovata ogni anno entro e non oltre il 16 ottobre, con diritto di mora entro e non oltre il 16 novembre , con pagamento dei relativi diritti amministrativi. 7. Ad ogni studente sarà rilasciato un “libretto personale” per la registrazione degli esami sostenuti. In caso di smarrimento e/o furto del libretto personale sarà rilasciato un duplicato dello stesso, previa esibizione di regolare denuncia presentata presso le autorità competenti.

Art. 4 – Passaggio da Studente Straordinario a Studente Ordinario

1. Lo studente Straordinario, qualora entrasse in possesso, in itinere, delle condizioni previste per l‟iscrizione come studente ordinario, può inoltrare istanza ai fini di ottenere il passaggio a

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studente Ordinario e l‟omologazione dei corsi frequentati e degli esami sostenuti.

2. Il passaggio da studente Straordinario a Ordinario viene deliberato, caso per caso, dal Direttore, una volta acquisito:

a) Il parere favorevole del Consiglio d‟Istituto, che delibera nella sola componente docente, sulla base di un giudizio scritto di almeno due Docenti, nominati all‟uopo;

b) in ogni caso sarà richiesta la frequenza di almeno un anno di corso come studente ordinario.

Art. 5 – Fuori Corso

1. Gli Studenti che non hanno completato il curriculum di

studio (compresi seminari e l‟esame finale) entro la sessione di febbraio dell‟anno scolastico all‟iscrizione al terzo anno sono considerati Fuori Corso.

2. Gli Studenti Fuori Corso possono iscriversi fino alla data del 15 marzo; oltre tale data l‟iscrizione è ammessa, a discrezione del Direttore e con diritti amministrativi di mora.

Art. 6 – Decadenza dagli studi

1. Chi non rinnova l‟iscrizione annualmente è considerato decaduto dagli studi. Per riprendere gli studi è necessario rinnovare l‟iscrizione (e pagare le relative tasse per ogni anno trascorso). Trascorsi sei anni dall‟ultima iscrizione al triennio per la Laurea in Scienze Religiose viene considerato scaduto il periodo di validità degli esami sostenuti.

Art. 7 – Riconoscimento degli studi compiuti

1. Gli Studenti provenienti da Istituti Superiori di Scienze Religiose (ISSR) riconosciuti dall‟Autorità ecclesiastica o da Istituti e Centri accademici, ecclesiastici o civili, possono chiedere, presentando la relativa documentazione, il riconoscimento degli studi compiuti.

2. La richiesta di omologazione di esami deve essere presentata al Direttore entro il 15 novembre, corredata del certificato degli esami sostenuti, con i relativi programmi, quali risultano dalla “Guida” ufficiale della Facoltà o Istituto di provenienza, vidimati dalla Segreteria.

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3. Le singole domande sono esaminate da una Commissione eletta dal Consiglio di Istituto e presieduta dal Direttore, la quale procede ai riconoscimenti e alle omologazioni, in conformità alle normative emanate dalla Facoltà.

4. In base ai riconoscimenti e alle omologazioni ottenute, il Direttore stabilisce le condizioni di iscrizione, i corsi da frequentare, gli esami da sostenere.

5. Gli esami eventualmente omologati saranno registrati in carriera e nel libretto personale direttamente dalla Segreteria. Agli esami convalidati è attribuita una valutazione in CFU.

Art. 8 – Frequenza

1. La frequenza è obbligatoria per i 2/3 delle ore complessive di

ogni singolo Corso, pena la non ammissione alle singole sessioni di esami.

2. Nessun motivo esime o giustifica lo Studente dall‟obbligo di frequenza.

3. Attraverso istanza motivata, rivolta al Direttore, lo Studente, che non abbia raggiunto i 2/3 della frequenza in qualche Corso, può essere ammesso a frequentare lo stesso Corso in anni successivi.

Art. 9 – Sessioni di esami

1. Le sessioni di esami sono tre per ogni anno: invernale, estiva,

autunnale. 2. In ogni sessione sono previsti normalmente due appelli per

ogni disciplina, distanziati di almeno una settimana l'uno dall'altro. Chi fosse respinto al primo appello non può presentarsi al secondo appello della medesima sessione.

3. Appelli straordinari di esame sono deliberati, per giusta causa, dal Consiglio d‟Istituto, e vanno collocati in orari che non interferiscano con lo svolgimento delle lezioni.

4. Il Direttore, può concedere, d‟intesa col Docente interessato, esami fuori sessione per singoli studenti, in casi del tutto eccezionali.

Art. 10 – Prenotazioni d‟esami

1. Entro i termini fissati gli studenti possono prenotare le prove

d‟esame di profitto, consegnando in Segreteria gli statini precompilati.

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2. Gli statini sono consegnati dalla Segreteria al termine delle lezioni di ogni Corso solo agli studenti che hanno frequentato i 2/3 delle ore complessive del Corso, come risulterà dal Registro delle Presenze che ogni docente consegnerà alla Segreteria al termine dell‟ultima lezione del proprio Corso.

3. Gli statini costituiscono l‟unico ed esclusivo mezzo di prenotazione delle prove e vanno compilati e consegnati secondo le modalità stabilite dalla Segreteria.

4. Le prenotazioni d‟esame possono essere revocate fino a 5 giorni prima dell‟appello fissato e pubblicato.

Art. 11 – Esami

1. L‟esaminatore competente per ogni disciplina è il Docente

della stessa o il suo Assistente. In caso di legittimo impedimento, il Direttore può designare un altro Docente o una Commissione. Ogni Docente può essere coadiuvato, in sede di esame, da Commissioni di Docenti dell‟Istituto o di Docenti esterni particolarmente qualificati, nominati dal Direttore. In casi eccezionali il Direttore può nominare una Commissione esaminatrice con o senza il titolare del Corso.

2. Le prove d‟esame nelle singole discipline possono essere orali o scritte, a discrezione del Docente e di concerto con il Direttore, in vista del miglior profitto degli studenti.

3. La votazione di ogni esame, sia orale che scritto, viene computata in trentesimi.

4. L‟esame è superato se lo studente ottiene almeno la votazione di 18 punti su 30.

5. Qualora lo studente, pur avendo superato la prova d‟esame, chieda di poterla ripetere per migliorare la propria preparazione, viene verbalizzata la dizione recessit (ritirato).

6. L‟esame non è superato se lo studente non dimostra almeno una preparazione sufficiente: in tal caso viene verbalizzata la dizione non probatus (non approvato).

7. In caso di preparazione approfondita e brillante, può essere aggiunta al voto massimo assoluto (30/30) la lode. Essa, ai fini della media conclusiva finale, viene computata un voto in più.

8. Sono ammessi a sostenere gli esami solo gli Studenti che risultano regolarmente iscritti, che hanno realizzato un numero di presenze alle ore di lezioni pari ai 2/3 delle ore complessive di ogni singolo Corso e che si sono regolarmente prenotati nei termini previsti dalla Segreteria.

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9. Le prove d‟esame sono pubbliche e si svolgono nei locali dell‟Istituto.

10. Gli elaborati scritti dei Seminari vanno consegnati entro il 30 giugno dell‟anno scolastico in cui il Seminario è stato seguito.

11. Gli Studenti sono tenuti a prendere visione del voto dell‟elaborato entro 30 giorni dalla correzione. Gli elenchi degli elaborati corretti vengono pubblicati nella bacheca dell‟Istituto. Il rifiuto del voto o la bocciatura nella sessione autunnale comportano il rifacimento del Seminario stesso.

Art. 12 – Elaborato finale (Tesi)

1. A decorrere dal secondo semestre del secondo anno per il ciclo

triennale e dal quarto per il ciclo quinquennale ogni Studente può concordare con un Docente dell‟Istituto le linee essenziali e il titolo della dissertazione scritta conclusiva. Titolo e schema, firmati dal Docente relatore e approvati dal Direttore, sono depositati in Segreteria ove il titolo rimane riservato per cinque anni solari dalla data di consegna. Esso non può essere cambiato o modificato, se non per intervenuti gravi motivi e non prima di dieci mesi dalla data di deposito.

2. Per essere ammesso alla discussione e difesa della dissertazione conclusiva e dell‟esame finale lo Studente deve:

Depositare in Segreteria il titolo definitivo e lo schema della dissertazione, firmati dal Docente relatore e approvati dal Direttore, entro il termine perentorio di sei mesi dalla data dell‟esame finale; Depositare in Segreteria, entro il termine perentorio di almeno trenta giorni dalla data fissata per l‟esame finale, quattro copie della dissertazione, di cui la prima in originale e con l‟approvazione scritta del Docente relatore; Assicurare che la dissertazione abbia le seguenti caratteristiche: sia costituita da almeno 80 cartelle dattiloscritte, a spazio 2, con 22 righi di 60 battute per pagina (minimo di 79.200 battute); Aver superato tutte le prove ed esercitazioni previste dal piano di studi triennale; Inoltrare istanza alla Segreteria, nei tempi stabiliti dalla stessa con avviso nella bacheca dell‟Istituto, per l‟Esame Finale e la discussione della dissertazione scritta.

3. Per ogni dissertazione il Direttore nomina un Docente Correlatore, che interverrà opportunamente nella discussione finale, soprattutto per quanto concerne i contenuti e la metodologia.

4. La nomina del Correlatore avverrà almeno trenta giorni prima della discussione.

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5. Il Correlatore è tenuto a consegnare almeno 10 giorni prima della discussione un giudizio scritto sulla dissertazione.

6. Nel caso di mancata approvazione della dissertazione da parte del Correlatore, questi è tenuto a notificarlo per iscritto al Direttore, il quale potrà chiedere un giudizio in seconda istanza ad altro docente.

7. In caso di difformità tra titolo e schema della Dissertazione presentata e Dissertazione depositata, o di mancata approvazione da parte del Correlatore e in seconda istanza da altro docente Correlatore, il Direttore non ammette il candidato alla discussione della Dissertazione.

8. La Segreteria, prima di ammettere all‟Esame Finale e alla discussione della dissertazione scritta:

a) Prende visione dell‟istanza per l‟Esame Finale e la discussione della dissertazione scritta;

b) Verifica:

- I titoli di studio;

- La documentazione relativa al curriculum;

- La data di consegna e le firme di approvazione del Docente e del Direttore del titolo definitivo e dello schema della dissertazione scritta;

- La data di consegna e l‟approvazione scritta del Docente delle quattro copie della Dissertazione;

- La conformità tra titolo e schema della dissertazione presentata e dissertazione depositata;

- L‟approvazione scritta da parte del Correlatore o da altro docente Correlatore;

- La regolarità della carriera dal punto di vista amministrativo;

c) timbra e firma, unitamente al Direttore, l‟atto di ammissione alla Seduta Finale.

Art. 13 - Esame comprensivo finale

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1. L‟Esame Finale per il conferimento della “Laurea in Scienze Religiose” e della “Laurea Magistrale in Scienze Religiose” comprende due momenti, in un‟unica seduta, alla presenza di una Commissione presieduta dal Preside della PFTIM o un suo delegato, dal Direttore o un suo delegato, da almeno tre Docenti dell'Istituto. Ogni candidato ha a disposizione un tempo massimo della durata di 50 minuti. La seduta comprende due momenti di almeno 25 minuti ciascuno.

1.1 Presentazione, discussione e difesa della Tesi: lo studente, dopo aver firmato l'apposita camicia, presenta nelle linee essenziali i contenuti e il metodo di lavoro. Relatore e Correlatore leggono e depositano agli atti il proprio giudizio scritto sul lavoro. Infine, il candidato risponde ai quesiti posti dalla Commissione in riferimento alla tesi. 1.2 Colloquio interdisciplinare finale: il candidato presenta alla Commissione tre tesi scelte nell'ambito del "Tesario per il colloquio interdisciplinare finale" predisposto dal Consiglio di Istituto, approvato dalla Facoltà. Il "Tesario" presenta trenta tesi raccolte per aree tematiche; le tre tesi scelte dal candidato dovranno riguardare tre diverse aree.

2. Il computo per la votazione finale della “Laurea in Scienze Religiose” viene effettuato sulla base dei seguenti criteri:

a) Media dei voti ottenuti negli esami di profitto, seminari, esercitazioni, tirocini, incidente per 80 su 110;

b) Media dei voti espressi sulla dissertazione scritta dal relatore e dal correlatore, incidente per 10 punti su 110;

c) Media dei voti ottenuti nell‟esame finale (discussione della dissertazione + esame comprensivo finale) espressi da tutti i membri della Commissione, incidente per 20 punti su 110.

d) A integrazione del voto finale, la Commissione dispone, qualora lo ritenga opportuno per una particolare qualificazione dello studente, di altri 3 punti aggiuntivi.

Art. 14 - Consiglio d‟Istituto

1. Il Consiglio d‟Istituto è convocato dal Direttore con preavviso scritto di almeno otto giorni e si riunisce secondo le modalità previste dagli Statuti.

2. Qualunque docente o altro utente dell‟ISSR può fare richiesta di copia del Verbale delle riunioni del CdI a proprie spese, fatta eccezione per quelle parti in cui il CdI si fosse riunito nella sola componente docente.

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3. Il Segretario notifica per iscritto, a mezzo di stralcio – verbale, le delibere del CdI alle persone o agli organi interessati alla loro esecuzione.

Art. 15 - Commissioni di studio e lavoro

1. Spetta al Consiglio d‟Istituto istituire le Commissioni di studio

e lavoro necessarie alla vita dell‟Istituto e al corretto funzionamento delle attività didattiche. Tutte le Commissioni sono presiedute dal Direttore o, in caso di impedimento, dal Vice Direttore (o un delegato del Direttore nel caso in cui non si nomina un Vice Direttore).

All‟inizio di ogni anno accademico viene istituita la Commissione per il riconoscimento degli studi universitari già compiuti presso Facoltà Ecclesiastiche e/o Civili, secondo i dispositivi normativi emanati dalla PFTIM. La Commissione è costituita dal Direttore e da almeno tre Docenti nominati dal Consiglio d‟Istituto che coprano le competenze necessarie per l‟espletamento del compito; La Commissione di qualificazione per la cooptazione e le successive promozioni dei Docenti dell‟Istituto, secondo quanto previsto dagli Statuti; La Commissione di Valutazione interna, formata dal Direttore e da tre Docenti per predisporre la relazione annuale da inviare alla PFTIM.

Art. 16 - II Docente

1. II Docente fissa i programmi di studio annualmente nell'ambito

delle direttive del Consiglio di Istituto, tenendo conto delle specifiche esigenze del territorio.

2. Il Docente controlla l'assiduità alle lezioni da parte degli Studenti impegnandosi a rilevare l'osservanza dell'obbligo di presenza. Al termine di ciascun corso apporrà sul libretto personale dello Studente la firma di attestazione di presenza.

3. II Docente farà pervenire alla Segreteria dell'istituto, entro e non oltre il 1' settembre, il programma di studio, i testi da adottare e la bibliografia consigliata. Entro lo stesso termine il Docente concorda con la Segreteria il proprio calendario delle lezioni.

4. Entro il mese precedente ciascuna sessione di esame, il Docente comunica alla segreteria il calendario degli esami.

5. A conclusione del corso/seminario, ogni docente è tenuto a stendere una relazione circa i criteri e i contenuti del corso/seminario, la partecipazione degli studenti e l'interesse mostrato, formulando eventuali richieste e consigli all'autorità

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accademica. Alla relazione va allegato il registro di presenza degli studenti.

6. Nel caso in cui il Docente, per cause sopraggiunte, è impedito a svolgere l'incarico ricevuto. è tenuto a comunicare la circostanza tempestivamente alla Segreteria dell'istituto. Il Direttore dovrà provvedere alla sostituzione temporanea.

7. II numero massimo di tesi e dissertazioni di cui un Docente dell'istituto può essere relatore è fissato a dieci per anno accademico. II superamento di questo numero deve essere autorizzato dal Direttore.

8. I Docenti impegnati come Relatori e Controrelatori per le Tesi finali saranno presenti alla discussione delle stesse entrando a far parte del numero dei membri della commissione finale. Consegneranno la propria relazione firmata da allegare agli atti.

9. I Docenti, in particolar modo i Docenti Stabili, dovranno garantire tempi congrui per l'assistenza e il tutoraggio degli studenti.

10. Per il passaggio a Docente Straordinario è richiesto un numero adeguato di pubblicazioni a carattere scientifico, almeno un volume o tre articoli.

11. Per il passaggio a Docente ordinario si richiede almeno la pubblicazione di un volume che abbia segnato progressi scientifici nella disciplina insegnata.

Art. 17 - Ufficio di Segreteria e compiti del Segretario

L'ufficio di Segreteria ha sede presso l'Istituto stesso ed è composto dal Segretario (e dal/i segretario/i aggiunto/i) nominato secondo le modalità previste dagli Statuti. L'ufficio di Segreteria è aperto al pubblico nei giorni e nelle ore di lezione. Di giorni ed orari ulteriori di apertura ne viene dato avviso al pubblico per affissione dall'Ufficio stesso. Spetta, in particolare, al Segretario: a. curare e conservare in Archivio gli atti concernenti il governo

dell‟Istituto; i registri accademici; le cartelle degli Studenti; b. predisporre e controllare la documentazione relativa alle

immatricolazioni e iscrizioni, ai piani di studio, alle prove d'esame; c. preparare e rilasciare attestati ufficiali, autenticati con il timbro

dell'istituto e con la propria firma o, nei casi previsti, quella del Direttore o di altre Autorità competenti;

d. predisporre gli atti preparatori per le riunioni collegiali o il lavoro delle commissioni, e partecipare al Consiglio di Istituto con mansioni di attuario, redigendone gli atti;

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e. notificare, a mezzo di stralcio-verbale, le delibere del Consiglio di Istituto alle persone o agli organi interessati alla loro esecuzione;

f. coadiuvare il Direttore in tutte le mansioni attinenti il buon andamento dell'Istituto, specie per quanto riguarda il calendario accademico, l'orario scolastico, gli esami, predisporre i dati sull'attività dell'istituto, per la opportuna documentazione, le relazioni annuali e triennali;

g. curare la corrispondenza d'ufficio e l'opera di diffusione per la conoscenza dell'istituto e delle sue attività.

Art. 18 - Economo

Spetta in particolare, all'economo:

a. attendere alla gestione economica dell'Istituto e, d'intesa con il Direttore, provvedere alle sue necessità, specie per quanto riguarda la funzionalità della Sede, l'incremento del patrimonio librario e gli altri sussidi didattici;

b. redigere i bilanci annuali, preventivo e consuntivo, e presentarli, dopo la discussione in Consiglio per gli affari economici, al Consiglio d'istituto per il parere e al Moderatore per l'approvazione;

c. procedere all'esazione dei diritti amministrativi e all'equa retribuzione del personale docente e ausiliare, sulla base delle indicazioni del Consiglio per gli affari economici, approvate dal Moderatore;

d. dirigere, d'intesa con il Direttore, il personale ausiliare dell'istituto; e. curare l'attuazione delle decisioni del Consiglio per gli affari

economici e redigere i verbali delle sue sedute.

Art. 19 - Consiglio per gli affari economici

1. Il Consiglio per gli affari economici è composto dal Direttore dell'Istituto, che lo convoca e lo presiede, dall'Economo con funzioni di Segretario, da due Docenti stabili e da uno non stabile, proposti dal Consiglio d'istituto e nominati dal Moderatore e da uno Studente ordinario, eletto dall'Assemblea degli Studenti.

2. I Docenti restano in carica due anni, lo Studente un anno. Tutti possono essere rieletti.

3. II Consiglio per gli affari economici è convocato almeno due volte l'anno dal Direttore per approvare i bilanci consuntivo e preventivo da presentare al Consiglio di Istituto e, per la definitiva

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approvazione, al Moderatore. In via straordinaria il Consiglio per gli affari economici è convocato ogni volta che il Direttore lo ritenga opportuno, o quando sia richiesto per iscritto da almeno tre membri.

4. Gli atti di straordinaria amministrazione, proposti dal Consiglio per gli Affari Economici, sono di competenza del Moderatore.

5. Quando si trattano questioni relative alla Biblioteca, il Direttore dell'Istituto invita al Consiglio per gli Affari Economici il Direttore della Biblioteca con diritto di voto nelle questioni di sua pertinenza.

6. Il Consiglio per gli affari economici determina annualmente la tabella dei diritti amministrativi e i parametri delle retribuzioni del personale docente e non docente, in relazione al costo della vita e alle esigenze di bilancio, seguendo le indicazioni del Consiglio di Istituto. approvate dal Moderatore.

7. II Consiglio per gli affari economici delibera eventuali provvidenze e sussidi in favore degli Studenti, in base a criteri stabiliti dal Consiglio di Istituto.

Art. 20 - Biblioteca

La biblioteca ha sede presso l'Istituto stesso ed è aperta al pubblico nei giorni e nelle ore di lezione. Orari ulteriori di apertura vengono comunicati mediante affissione dal Direttore della Biblioteca. Gli studenti si atterranno alle disposizioni rese note dal Bibliotecario attraverso comunicazione pubblica sia in materia di consultazione in sede che di prestito. La Biblioteca dell'Istituto è retta da un Bibliotecario coaudiuvato nella gestione da un Consiglio di Biblioteca. Spetta al Bibliotecario:

a. la gestione e la cura ordinaria della Biblioteca; b. la vigilanza sui locali della Biblioteca e sulla giusta conservazione del patrimonio librario: c. il compito di promuovere e coordinare lo sviluppo della

Biblioteca nelle diverse discipline insegnate nell'Istituto; d. la redazione del Regolamento per l'uso della Biblioteca, per il prestito

dei libri ed altro, da sottoporre all'approvazione del Consiglio di Biblioteca;

e. promuovere l'informatizzazione dei cataloghi e del collegamento in rete della Biblioteca

dell'istituto con le altre Biblioteche ecclesiastiche e civili. II Bibliotecario può essere coadiuvato nel suo lavora da personale ausiliario, assunto dal Direttore dell'Istituto.

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Art. 21 - Consiglio di Biblioteca

1. Il Consiglio di Biblioteca è composto dal Bibliotecario, che lo convoca e lo presiede, dal Direttore dell'istituto, da due Docenti stabili e da uno non stabile, proposti dal Consiglio d'istituto e nominati dal Moderatore, e da uno Studente ordinario, eletto dall'Assemblea degli Studenti

2. I Docenti restano in carica tre anni, lo Studente due anni. Tutti possono essere rieletti.

3. Il Consiglio della Biblioteca è convocato due volte l'anno dal Bibliotecario per deliberare sull'incremento del patrimonio librario e delle riviste, e di eventuali supporti informatici per la rapida consultazione dei cataloghi o di opere in versione CD-Rom ; per approvare un bilancio economico di previsione da sottoporre all'approvazione del Consiglio per gli Affari Economici e d'istituto. In via straordinaria il Consiglio è convocato ogni volta che il Bibliotecario lo ritenga opportuno, o quando sia richiesto per iscritto da almeno tre membri.

4. Il Consiglio di Biblioteca approva il Regolamento d'uso della Biblioteca.

Art. 22 – Disposizioni transitorie

Per tutto ciò che non è specificato nel presente Regolamento l‟Istituto si regola in conformità con il proprio Statuto, gli Statuti Generali della P.F.T.I.M., le delibere del Consiglio di Facoltà e le indicazioni della speciale Commissione Permanente per le sponsorizzazioni e i riconoscimenti.

Eventuali modifiche da parte dell‟Istituto al presente Regolamento devono essere:

a) Deliberate dal Consiglio d‟Istituto con la maggioranza dei due terzi dei suoi componenti;

b) Sottoposte al parere favorevole della P.F.T.I.M. c) Ratificate dal Presidente.

STATUTI

PROEMIO

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La Diocesi di Avellino, nell'immediato dopo Concilio, cosciente

dei ruolo nuovo a cui erano chiamati i laici nella Chiesa, sentì la necessità di organizzare corsi di formazione sia spirituale che teologica, etica e filosofica, per dare ad essi una preparazione più specifica del dato rivelato per "rendere ragione" della propria fede.

L.'iniziativa andò sempre più strutturandosi dando inizio nel 1966 ad una Scuola di Cultura Religiosa.

Nel 1981, dietro indicazione della PFTIM, si dava inizio alla "Scuola di Teologia per Laici", strutturando e perfezionando i corsi e stabilendo il curriculum in quattro anni.

Il 2 febbraio 1985 Mons. Pasquale Venezia, con decreto Vescovile, elevava canonicamente la "Scuola di teologia per Laici" a istituto di Scienze Religiose e lo intitolava al Beato Giuseppe Moscati.

Contemporaneamente, d'intesa con i Rev.mi Vescovi delle Diocesi di Sant'Angelo dei Lombardi, Ariano Irpino e Montevergine, il suddetto Istituto veniva aperto a quanti nella Provincia di Avellino volessero approfondire razionalmente la propria fede.

Il 5 luglio 1986, visto il parere favorevole dei Comitato di riconoscimento, la presidenza della C.E.I. emanava il Decreto di riconoscimento autorizzando l'Istituto a rilasciare il "Diploma in Scienze Religiose", che costituisce anche titolo di qualificazione professionale ai sensi della "intesa" concordataria 14.12.1985 per l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche.

L'istituto, successivamente, veniva riconosciuto dalla Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale nella seduta del Consiglio di Facoltà del 23 maggio 1989. La Convenzione veniva firmata il 9 ottobre 1989 presso la sede dell'Istituto tra il Preside della PFTIM ed il Direttore alla presenza del Moderatore Mons. Gerardo Pierro. Negli anni successivi, sotto la guida dei Vescovi Mons. Antonio Forte e Mons. Francesco Marino, l‟Istituto conosceva un proficuo e positivo inserimento sul territorio instaurando con gli istituti scolastici e altre istituzioni culturali un momento di confronto e di elaborazione culturale. L‟Istituto ha dato vita a varie pubblicazioni ed ha attivato una collana di studi Διακονία. Nel riordino delle istituzioni deputate alla formazione teologica dei laici, anche l‟ISSR “Moscati” di Avellino veniva, con decreto della Congregazione per l‟Educazione Cattolica in data 15/01/2008, eretto accademicamente.

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TITOLO PRIMO Natura, finalità e sede dell‟Istituto

Art. 1

Natura e finalità dell‟Istituto

1. L‟Istituto Superiore di Scienze Religiose S. Giuseppe Moscati è un‟istituzione accademica ecclesiastica, eretta dalla Congregazione per l‟Educazione Cattolica (CEC) in data 15 gennaio 2008, prevista dal Codice di Diritto canonico (can. 821), regolata dall‟Istruzione sugli Istituti Superiori di Scienze Religiose della Congregazione per l‟Educazione Cattolica del 28 giugno 2008 e collegata alla Pontificia Facoltà Teologica dell‟Italia Meridionale (PFTIM), che ha la responsabilità accademica dell‟Istituto e conferisce, mediante lo stesso Istituto, i gradi accademici di Laurea in Scienze Religiose (corrispondente al Baccalaureato in Scienze Religiose secondo la denominazione ecclesiastica) e la Laurea Magistrale in Scienze Religiose (corrispondente alla Licenza in Scienze Religiose secondo la denominazione ecclesiastica). L‟Istituto è promosso e gestito dalla Diocesi di Avellino.

2. In quanto istituzione accademica, l‟ISSR intende offrire la conoscenza degli elementi principali della Teologia e dei sui necessari presupposti filosofici e complementari delle scienze umane e persegue le seguenti finalità:

a) formare i fedeli, laici e religiosi, in ordine all‟arricchimento della propria vita cristiana, alla capacità di dare ragione della propria fede, all‟esercizio dell‟apostolato loro proprio ed in particolare alla loro partecipazione all‟evangelizzazione e preparare figure professionali inserite nelle dinamiche culturali e operative della società contemporanea, per poter collaborare con i ministri sacri nella loro specifica missione;

b) promuovere ed approfondire con metodo scientifico la conoscenza e lo studio della dottrina cattolica, attinta dalla Rivelazione interpretata autenticamente dal Magistero vivo della Chiesa nonché promuovere la ricerca delle risposte agli interrogativi umani, in prospettiva teologica e con l‟aiuto delle scienze filosofiche, delle scienze umane e degli ambiti disciplinari che si occupano di studi religiosi;

c) contribuire all‟evangelizzazione nel contesto pastorale della Chiesa locale;

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d) curare la formazione teologica e la qualificazione degli operatori di pastorale con particolare riferimento ai candidati al Diaconato permanente e alla ministerialità istituita, nonché ai formatori impegnati in vari servizi ecclesiali;

e) qualificare professionalmente gli insegnanti di religione cattolica nelle scuole pre-universitarie di ogni ordine e grado; cooperare al loro aggiornamento mediante corsi, seminari, studi, ricerche e progetti mirati;

Art. 2

Sede

1. L‟Istituto ha sede nella città di Avellino in via Luigi Amabile, 32

TITOLO SECONDO

La Comunità accademica e il suo governo

Art.3 La Comunità Accademica

1. Tutte le persone che, a diverso titolo, partecipano alla vita

dell‟Istituto sono, ciascuno secondo la propria condizione e funzione, corresponsabili del bene dell‟intera Comunità Accademica e contribuiscono al raggiungimento delle sue finalità.

Art. 4 Governo dell‟ISSR

1. L'ISSR è governato da autorità comuni con la Pontificia

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Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, a cui è collegato, e autorità proprie:

a) autorità comuni con la Facoltà sono il Gran

Cancelliere, la Commissione Episcopale per la Facoltà, il Preside e il Consiglio di Facoltà.

b) autorità proprie dell'istituto sono il Moderatore, il Direttore, il Vice-direttore, se nominato, e il Consiglio d'istituto.

Art 5 Il Gran Cancelliere della P.F.T.I.M.

1. Il Gran Cancelliere della PFTIM è l'Arcivescovo di Napoli pro

tempore existens.

Art. 6 Compiti del Gran Cancelliere

1. Al Gran Cancelliere spetta: a) promuovere l'impegno scientifico e procurare che la dottrina

cattolica sia integralmente custodita; a) chiedere alla Congregazione per l‟Educazione Cattolica

l‟erezione canonica dell‟ISSR dopo aver ottenuto il parere positivo della Conferenza Episcopale Italiana;

b) presentare alla Congregazione per l‟Educazione Cattolica il piano di studi e lo Statuto dell‟ISSR per la debita approvazione;

c) informare la Congregazione per l‟Educazione Cattolica circa le questioni più importanti ed inviare alla medesima, ogni cinque anni, una relazione particolareggiata riguardante la vita e l‟attività dell‟ISSR;

d) nominare il Direttore, scelto tra una terna di docenti stabili designati dal Consiglio d‟Istituto, acquisito il parere favorevole del Consiglio di Facoltà e con il nulla osta del Moderatore.

Art.7 La Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale

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(PFTIM)

1. La Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, a cui l'ISSR è collegato, è garante presso la Congregazione per l'Educazione Cattolica (CEC) del livello accademico scientifico dell'Istituto e della idoneità del medesimo al perseguimento delle sue finalità, rilasciando a proprio nome i titoli accademici.

Art. 8 Il Consiglio di Facoltà della PFTIM

1. Spetta al Consiglio di Facoltà della PFTIM, in quanto determina le linee generali dell'attività accademica di tutta la Facoltà:

a) all'atto dell'erezione dell'Istituto, esaminare ed

esprimere il proprio parere sugli Statuti e il Regolamento dell'istituto, accertare l'idoneità dei docenti e l'esistenza delle condizioni strutturali richieste per l'erezione e formulare il relativo parere da trasmettere alla CEI;

b) esaminare e approvare i piani di studio; c) esprimere il parere sulla terna eletta dal Consiglio di

Istituto per la nomina del Direttore da parte del Moderatore;

d) esprimere il proprio giudizio circa l'idoneità dei docenti dell'ISSR in occasione della loro cooptazione o della loro promozione a stabili;

e) esaminare ed approvare la relazione quinquennale che le Autorità dell'Istituto inviano, tramite la Facoltà, alla CEC;

f) presiedere, tramite il Preside o suo delegato, le sedute di esame finale per il conseguimento dei gradi accademici;

g) proporre al Gran Cancelliere che venga richiesta alla Congregazione per l‟Educazione Cattolica la sospensione dell‟ISSR qualora esso risultasse inadempiente.

h) promuovere incontri periodici su tematiche di comune interesse al fine di stimolare la qualità degli studi

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nell'istituto.

Art. 9

Il Preside della PFTIM

1. Per ciò che concerne la vita dell‟ISSR, spetta al Preside della PFTIM:

a) convocare e presiedere il Consiglio di Facoltà e il

Collegio dei docenti della Facoltà, per questioni riguardanti l‟ISSR;

b) regolare, insieme ai Direttori degli ISSR, le questioni comuni;

c) presiedere personalmente, o per mezzo di un suo delegato, le sessioni per gli esami di grado;

d) presentare al Consiglio di Facoltà ogni cinque anni la relazione sulla vita e l‟attività dell‟Istituto, preparata dal Direttore, per l‟approvazione e inoltrarla al Gran Cancelliere che la trasmetterà alla Congregazione per l‟Educazione Cattolica;

e) firmare i diplomi dei gradi accademici dell‟ISSR.

Art. 10 Il Moderatore dell‟ISSR

1. Il Moderatore dell‟ISSR è il Vescovo di Avellino, pro tempore

existens. 2. Il Moderatore ha la responsabilità dell‟Istituto, ne promuove lo

sviluppo e ne garantisce la comunione con la Chiesa locale con le altre Chiese particolari e con la Chiesa universale.

Art. 11

Compiti del Moderatore

1. Spetta al Moderatore: a) vigilare, in quanto responsabile della salvaguardia e

della promozione della fede cattolica, sull‟andamento dottrinale e disciplinare dell‟Istituto, riferendone al Gran Cancelliere;

b) nominare i docenti stabili – acquisito il parere favorevole della PFTIM – e gli altri docenti dell‟ISSR, concedendo la missio canonica a coloro che

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insegnano discipline concernenti la fede e la morale, dopo aver emesso la professione di fede, nonché la venia docendi a coloro che insegnano altre discipline;

c) revocare la missio canonica e la venia docendi per i casi previsti dallo Statuto;

d) dare il nulla osta per la nomina del Direttore; e) significare alla PFTIM le maggiori difficoltà di cui

venisse a conoscenza, invitando la medesima Facoltà a prendere adeguate misure;

f) nominare il Vice Direttore, se le circostanze lo suggeriscono, l‟Economo, il Segretario e il Bibliotecario dopo aver sentito in merito il parere del Direttore;

g) provvedere alla ricerca e alla qualificazione scientifica del corpo docente;

h) assicurare il sostegno economico all‟Istituto ed approvare i bilanci annuali consuntivi e preventivi e gli atti di straordinaria amministrazione dell‟ISSR;

h) controfirmare i gradi accademici; l) inoltrare alle autorità competenti le richieste di

modifica dei presenti Statuti.

Art. 12 Le Autorità accademiche dell'Istituto

1. Le autorità proprie dell'istituto sono personali e collegiali:

a) le Autorità personali sono il Direttore, il Vice-Direttore nel caso venga nominato;

b) le Autorità collegiali sono: il Consiglio d'Istitu to e il Collegio plenario dei Docenti;

2. Il governo dell'istituto spetta all'Autorità personale e agli Organi collegiali secondo le modalità indicate nei presenti Statuti.

Art. 13 Il Direttore dell‟Istituto

1. Il Direttore dell‟ISSR è un docente stabile dell‟Istituto,

sacerdote o laico, nominato dal Gran Cancelliere, che lo sceglie tra una terna eletta dal Consiglio d‟Istituto, avuto il

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benestare del Consiglio di Facoltà della PFTIM e il nulla osta del Moderatore.

2. In vista della sua nomina, il Consiglio d‟Istituto, nella sola componente docente, elegge con votazioni distinte a maggioranza dei due terzi per le prime tre votazioni e assoluta dalla quarta, una terna di docenti stabili per la nomina del Direttore.

3. II Direttore dura in carica cinque anni ed è rieleggibile una sola volta consecutivamente. Dopo la nomina il Direttore emette la professione di fede nelle mani del Moderatore. 4. Spetta al Direttore:

a) dirigere e coordinare l'attività dell'Istituto, sotto l'aspetto accademico, dottrinale e disciplinare:

b) convocare e presiedere il Consiglio d'Istituto, il Collegio plenario dei Docenti, il Consiglio per gli Affari Economici, il Consiglio di Biblioteca, le Commissioni di studio e di lavoro costituite dal Consiglio d'Istituto;

c) intervenire alle sedute per l'esame comprensivo finale, presieduto dal Preside della PFTIM o suo Delegato, per il conferimento della Laurea;

d) nominare i controrelatori per le dissertazioni scritte conclusive degli studi;

e) firmare i diplomi dei gradi accademici, insieme con il Preside della PFTIM e con il Moderatore e gli atti ufficiali dell‟Istituto; f) rappresentare l‟Istituto davanti al Moderatore, alla autorità accademiche della PFTIM e alle autorità civili; g) esprimere il parere per la nomina, ove se ne ravvisi l‟opportunità, quale Vice-Direttore dell‟ISSR di un docente dell‟Istituto per un periodo definito nonché esprimere parere per la nomina dell‟Economo, del Segretario e del Bibliotecario; h) redigere la relazione quinquennale sulla vita e l‟attività dell‟ISSR da sottoporre all‟approvazione del Consiglio d‟Istituto, per poi presentarla alla PFTIM ed approvare la relazione annuale preparata dalla Commissione d‟Istituto apposita da presentare alla PFTIM; i) esaminare le richieste e i ricorsi dei docenti e degli studenti, prospettando la soluzione dei casi più gravi, non risolti dal Consiglio d‟Istituto, al giudizio della PFTIM; l) presenziare alle Assemblee degli studenti, personalmente o mediante un suo delegato;

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m) promuovere il collegamento dell‟Istituto con le altre istituzioni culturali universitarie, civili ed ecclesiastiche, del territorio.

Art. 14 Il Vice Direttore

1. II Moderatore, sentito il parere del Direttore, può nominare

un Vice Direttore, da scegliere tra i Docenti stabili dell‟Istituto.

2. I1 Vice Direttore affianca il Direttore e lo sostituisce nell'ordinaria amministrazione, quando questi fosse temporaneamente assente o impedito.

3. In caso di sede vacante, il Vice Direttore è tenuto a convocare, entro un mese, il Consiglio d‟ Istituto per la designazione del Direttore.

4. Il Vice Direttore se nominato dura in carica per un tempo determinato; in ogni caso non superiore alla durata in carica del Direttore.

Art. 15 Composizione del Consiglio d‟ Istituto

2. Il Consiglio d‟Istituto è composto: dal Direttore dell‟ISSR che

lo presiede, dal Vice-Direttore, se nominato, da tutti i docenti stabili, da due rappresentanti dei docenti non stabili, dal Preside della PFTIM o suo delegato, da un delegato del Moderatore, da due studenti ordinari eletti dall‟assemblea degli studenti, secondo i criteri definiti nel Regolamento, e dal Segretario con compiti di attuario.

3. I rappresentanti al Consiglio d‟Istituto sono eletti in assemblee distinte di docenti e studenti, indette dal Direttore mediante votazione a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta nelle prime due votazioni e a ballottaggio nella terza.

4. I rappresentanti dei docenti non stabili e degli studenti ordinari possono essere rieletti.

5. Quando durante il mandato un componente eletto venisse a mancare, per qualsiasi motivo, subentra il primo dei non eletti.

6. Su invito del Direttore, possono partecipare al Consiglio anche l‟Economo e il Bibliotecario, con diritto di voto quando si trattano questioni di loro competenza.

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Art. 16

Competenze del Consiglio di Istituto 1. Il Consiglio d‟Istituto ha la responsabilità diretta e specifica

dell‟ISSR. 2. Spetta al Consiglio di Istituto:

a) regolare nelle sue linee generali l‟attività accademica, tenendo conto degli orientamenti della Facoltà e delle proposte del Collegio plenario dei docenti e dell‟Assemblea degli sudenti; b) stabilire i piani di studio, il testo dello Statuto e del Regolamento da sottoporre all‟approvazione del Consiglio di Facoltà della PFTIM; c) designare la terna dei docenti stabili per la nomina del Direttore; d) proporre al Moderatore la cooptazione e le nomine dei docenti e la promozione dei docenti stabili e non stabili, a norma dell‟art. 22 del presente Statuto; e) trattare con la presenza della sola componente docente gli eventuali casi di sospensione o allontanamento di un docente; f) determinare i provvedimenti disciplinari a carico degli studenti, colpevoli di gravi infrazioni; g) designare i propri rappresentanti al Consiglio per gli Affari Economici e al Consiglio di Biblioteca; h) approvare la relazione quinquennale sulla vita e l‟attività dell‟ISSR preparata dal Direttore; i) costituire la Commissione di qualificazione interna e riconoscimento e altre Commissioni di lavoro e di studio; l) approvare il Regolamento degli studenti e gli altri Regolamenti interni; m) proporre tramite il Consiglio di Facoltà della PFTIM, alla Congregazione per l‟Educazione Cattolica, eventuali modifiche al presente Statuto.

Art. 17 Sedute del Consiglio di Istituto

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1 Il Consiglio viene convocato in via ordinaria almeno due volte per anno accademico; in via straordinaria ogni volta che se ne presenti l‟esigenza o quando venga richiesto dalla maggioranza dei suoi membri;

2. L‟ordine del giorno è stabilito dal Direttore e comunicato ai componenti in tempo utile, assieme alla eventuale documentazione necessaria per i lavori;

3. Le sedute hanno valore legale quando sono presenti almeno due terzi dei membri legittimamente convocati.

4. In ogni seduta il Consiglio agisce e decide collegialmente, nell‟ambito delle sue competenze, con voto deliberativo. Il Consiglio decide con la maggioranza dei presenti e, per quanto riguarda le questioni personali, con la maggioranza dei due terzi dei presenti. Quando si tratta di questioni inerenti al corpo docente i rappresentanti degli studenti non partecipano alla discussione e alla relativa votazione.

TITOLO TERZO I Docenti

Art. 18 Vari ordini di docenti

1. I docenti dell‟ISSR, di qualsiasi categoria, devono distinguersi

per idoneità scientifico-pedagogica, onestà di vita, integrità di dottrina, dedizione al dovere, in modo tale da poter efficacemente contribuire al raggiungimento del fine proprio dell‟Istituto. L‟insegnamento deve essere sempre improntato alla adesione alla divina Rivelazione, alla fedeltà al Magistero della Chiesa e al rispetto della verità scientifica.

2. Coloro che insegnano devono ricevere la missio canonica o la venia docendi.

3. I docenti dell‟Istituto si dividono in stabili, che si dedicano a tempo pieno allo studio, all‟insegnamento e all‟assistenza degli studenti, e non stabili, che prestano la loro collaborazione in modo permanente e parziale:

a) i docenti stabili possono essere ordinari o straordinari; b) i docenti non stabili possono essere incaricati, assistenti o invitati.

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c) i docenti invitati, sono coloro che, pur insegnando come stabili in altri centri e istituti accademici vengono chiamati a svolgere un ruolo di docenza presso l‟ISSR.

Art. 19 Requisiti per la nomina dei Docenti stabili

1. Per la cooptazione e la promozione di Docenti dell'ISSR si applicano

le condizioni stabilite dalla Costituzione Apostolica Sapientia Christiana e dalle annesse Ordinationes.

2. Può essere cooptato al ruolo stabile di docente straordinario colui che, incaricato da almeno un triennio, si distingua per ricchezza di dottrina, testimonianza di vita, senso di responsabilità ecclesiale ed accademica; abbia conseguito, per le discipline ecclesiastiche, il congruo Dottorato in una Facoltà canonicamente eretta, e, per le discipline non ecclesiastiche, la laurea specialistica o altro titolo equipollente; abbia dimostrato attitudine all‟insegnamento accademico e alla ricerca, mediante la pubblicazione di lavori adatti allo scopo dell‟ISSR; dimostri di possedere capacità pedagogico-didattiche; abbia il consenso scritto del proprio Ordinario.

3. Può essere promosso al ruolo stabile di Docente ordinario lo straordinario che abbia insegnato almeno per un triennio in modo soddisfacente, abbia pubblicato lavori adatti allo scopo dell‟ISSR; abbia il consenso scritto del proprio Ordinario.

4. L'incarico di Docente stabile è incompatibile con altri ministeri o attività che ne rendano impossibile l'adeguato svolgimento rapporto sia alla didattica sia alla ricerca. I docenti stabili presso l‟ISSR non possono essere contemporaneamente stabili in altre istituzioni accademiche ecclesiastiche o civili.

Art. 20 Requisiti per la nomina dei Docenti non stabili

1. I Docenti non stabili sono assunti nell'Istituto a tempo

determinato. Essi si suddividono in Incaricati , Assistenti o Invitati .

2. Essi devono essere in possesso, per le materie ecclesiastiche, almeno della Licenza canonica conseguita in una Istituzione ecclesiastica o di un titolo equipollente, essere capaci di indagine scientifica ed avere buone attitudini

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all'insegnamento. 3. Gli incaricati sono Docenti che ricevono un

incarico di docenza semestrale o annuale. Ogni incarico può essere rinnovato.

4. In aiuto dei Docenti stabili e degli Studenti, possono essere assunti come Assistenti coloro che, forniti di congruo titolo accademico, operano nell‟Istituto con mansioni specificate nei relativi accordi.

Art. 21 Passaggi ai vari ordini di docenza

1. Per il passaggio di un Docente non stabile a

Docente stabile Straordinario e di un Docente Straordinario a Docente Ordinario, viene costituita dal Consiglio di Istituto una Commissione di qualificazione presieduta dal Direttore, che valuta i requisiti richiesti ed esprime un giudizio scritto sull‟idoneità del candidato al passaggio richiesto .

2. Il giudizio della Commissione viene comunicato dal Direttore al Consiglio d‟Istituto che, nella sola componente docente, delibera la cooptazione a maggioranza assoluta.

3. L‟esito della deliberazione del Consiglio d‟Istituto viene trasmesso con la relativa documentazione alla PFTIM, che dovrà esprimere il proprio giudizio sull‟idoneità del candidato.

Art. 22 Nomina dei Docenti

1. Tutti i docenti sono nominati dal Moderatore. 2. I Docenti del clero diocesano, i religiosi e i loro equiparati,

per insegnare nell'Istituto e per rimanervi, devono avere il consenso del proprio Ordinario o Superiore.

Art. 23 Numero dei Docenti

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1. In ciascun ISSR i docenti stabili devono essere almeno cinque, uno per ogni area disciplinare: Sacra Scrittura, Teologia dogmatica, Teologia morale-pastorale, Filosofia, Scienze Umane.

2. Il numero complessivo dei docenti dell‟Istituto deve garantire il normale svolgimento dell‟attività accademica. Esso viene determinato dal Direttore, col consenso del Consiglio d‟Istituto.

Art. 24

Collegio plenario dei docenti

1. Il Collegio plenario dei docenti è composto da tutti i docenti impegnati, a qualsiasi titolo, nell'Istituto.

2. Esso si riunisce almeno una volta per anno accademico per uno scambio di opinioni sull'andamento dell'attività scientifica dell'Istituto, per un aggiornamento delle prospettive e per il suggerimento di eventuali proposte migliorative. E‟ convocato e presieduto dal Direttore.

Art. 25

Compiti dei membri del Corpo Docente

1. Tutti i Docenti dell'Istituto, ma in modo particolare gli stabili, sono corresponsabili del buon andamento delle attività formative, didattiche e culturali, nella consapevolezza di costituire una comunità accademica.

2. I Docenti guidano gli Studenti nel loro studio personale, sia mediante lezioni magistrali e seminari, sia mediante incontri, esercitazioni e colloqui.

Art. 26 Diritti del Corpo Docente

1. Tutti i Docenti stabili sono membri di diritto del Consiglio

di Istituto e hanno voce passiva per la elezione del Direttore e per la nomina del Vice Direttore .

2. I Docenti stabili ogni sette anni possono chiedere un periodo sabbatico libero dall'insegnamento e da altri impegni istituzionali, da dedicare alla ricerca scientifica e alle pubblicazioni a beneficio dell'Istituto. La domanda, presentata al Direttore, sarà sottoposta al parere del Consiglio e alla approvazione del Moderatore. Nel periodo sabbatico i Docenti conservano i diritti inerenti alla loro condizione.

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Dell‟ interruzione sabbatica viene data comunicazione ufficiale al Preside della Facoltà.

3. Tutti i membri del collegio plenario dei Docenti hanno voce passiva per la costituzione di particolari Commissioni di studio e di lavoro.

4. I docenti non stabili, fatta eccezione per gli Invitati, eleggono ogni due anni tra i loro colleghi due rappresentanti al Consiglio di Istituto.

Art. 27

Libertà accademica

1. A tutti i membri del Corpo docente è riconosciuta una giusta libertà di ricercare, nonché di insegnare, esprimendo con umiltà e coraggio la propria opinione nel campo in cui sono competenti, fatte salve le esigenze di istituzionalità e sistematicità che caratterizzano gli studi nell'ISSR.

2. Coloro che insegnano materie concernenti la fede e la morale sono consapevoli che tale compito va svolto in piena comunione con il Magistero della Chiesa e, in particolare, del Romano Pontefice.

3. Al fine di armonizzare meglio le esigenze scientifiche con le necessità formative e pastorali, i Docenti promuovono tra loro incontri di studio, nei quali comunicare e confrontare le proprie ricerche e le proprie esperienze didattiche.

4. I Docenti si rendono disponibili al confronto e alla collaborazione con i Docenti della Facoltà e degli altri Istituti ad essa collegati.

Art. 28 Durata delle funzioni accademiche

1. I Docenti non stabili e gli Assistenti mantengono il

loro incarico per il periodo di tempo per il quale sono stati assunti.

2. I Docenti stabili, al termine dell'anno accademico nel quale hanno compiuto il settantesimo anno di età cessano dall'ufficio.

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3. Ai Docenti ordinari che cessano dall'insegnamento, è conferito il titolo di Docenti emeriti; gli altri Docenti, che abbiano insegnato almeno dieci anni, possono essere annoverati tra gli emeriti dal Consiglio d'Istituto.

4. I Docenti emeriti possono essere invitati di anno in anno dal Direttore per l'insegnamento di singoli corsi fino all'età di settantacinque anni.

Art. 29 Procedure di sospensione dall'attività accademica

1. I Docenti dell'Istituto risultano sospesi da ogni

attività e funzione, oppure sono privati dell'ufficio, nei seguenti casi:

a) per sopravvenuta inabilità permanente, chiara e riconosciuta;

b) per gravi motivi di ordine dottrinale, morale o disciplinare;

c) se viene loro revocata dal Moderatore la missio canonica o l'autorizzazione a insegnare e, per i membri del Clero diocesano, Religiosi e loro equiparati, se viene ritirato il consenso scritto del proprio Ordinario o Superiore.

2 Nei provvedimenti di sospensione per motivi di inabilità, il

Consiglio di Istituto, in seduta straordinaria, nella sola componente docente, a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta, esprimerà un giudizio. Questo sarà comunicato per iscritto al Moderatore, il quale agisce a norma dell'art. 11 del presente Statuto. Del provvedimento viene data comunicazione ufficiale al Preside della Facoltà.

3. Nei provvedimenti di sospensione per motivi dottrinali,

morali o disciplinari, il Consiglio di Istituto, in seduta straordinaria, nella sola componente docente, a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta, esprimerà un giudizio. Questo sarà comunicato per iscritto al Moderatore, il quale agisce a norma dell'art. 11 del presente Statuto. Del provvedimento viene data comunicazione ufficiale al Preside della Facoltà.

4. Nei provvedimenti di privazione dell‟ufficio di un

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Docente per motivi dottrinali, morali o disciplinari, si procederà nel modo seguente:

a) il Consiglio di Istituto, in seduta straordinaria, nella sola componente docente, assumerà le dovute informazioni dal Direttore e, tenuto conto del bene dell'Istituto, di tutta la comunità ecclesiale e dello stesso interessato, potrà dare eventualmente mandato al Direttore di regolare la questione personalmente, secondo la mente del Consiglio;

b) qualora non si giungesse a una composizione, la questione sarà ancora trattata dal Consiglio di Istituto in seduta straordinaria che, a scrutinio segreto e a maggioranza dei due terzi nelle prime tre votazioni e assoluta dalla quarta, esprimerà un proprio giudizio, che sarà comunicato per iscritto al Moderatore, il quale provvederà a norma del presente Statuto. Del provvedimento viene data comunicazione ufficiale al Preside della Facoltà; c) nei casi più gravi o urgenti, al fine di provvedere al bene degli studenti e dei fedeli, il Moderatore procedendo d‟intesa con il Direttore e con il Preside della Facoltà, può sospendere ad tempus il docente, finché non sia concluso il procedimento ordinario.

5. In tutti i procedimenti di sospensione e di privazione

dell'ufficio sarà sempre assicurato al Docente il diritto di esporre e difendere la propria causa, anche con la designazione di esperti in qualità di consulenti, e di appellarsi alla Facoltà per una definitiva soluzione della vertenza.

6. La sospensione e la privazione dell'attività didattica non

comportano la perdita dei diritti economici acquisiti dal Docente per il lavoro svolto nell'Istituto.

TITOLO QUARTO GLI STUDENTI

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Art. 30

Vari ordini di Studenti

1. L‟ISSR è aperto a tutti i fedeli cattolici – laici e religiosi - che, forniti di regolare attestato, idonei per condotta morale e per gli studi precedenti, desiderino avere una qualificata preparazione nelle Scienze Religiose. Il numero minimo degli studenti è pari a settantacinque.

2. Gli studenti si dividono in ordinari, straordinari, uditori, ospiti e fuori corso.

3. Ordinari sono gli studenti che, in possesso del prescritto titolo di studio, frequentano tutti i corsi e le esercitazioni prescritte, superano i relativi esami prescritti, per il conseguimento dei titoli di Laurea in Scienze Religiose (corrispondente al Baccalaureato in Scienze Religiose secondo la denominazione ecclesiastica) e Laurea Magistrale in Scienze Religiose (corrispondente alla Licenza in Scienze Religiose secondo la denominazione ecclesiastica).

4. Straordinari sono gli studenti che frequentano tutti i corsi o una buona parte di essi con relativo esame ma mancano del prescritto titolo di studio per il conseguimento del grado accademico.

5. Uditori o Ospiti sono coloro che con il consenso del Direttore sono ammessi a frequentare solo qualche corso o speciali curricoli di studio, sostenendone eventualmente l‟esame.

Art. 31

Condizioni per l'ammissione degli Studenti Ordinari

1. Possono essere iscritti come studenti ordinari al ciclo per

il conseguimento della Laurea in Scienze Religiose coloro che:

a) Hanno conseguito il titolo di studio valido per l'iscrizione alle Università Statali;

b) risultano idonei per condotta morale, attestata, per le persone di vita consacrata, dal competente Superiore e, per i l a ic i , dal proprio Parroco o da altro Presbitero.

2. Possono essere iscritti come studenti ordinari al ciclo per il conseguimento della Laurea Magistrale in Scienze Religiose coloro che risultano in possesso della Laurea in Scienze Religiose.

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3. Gli studenti iscritti come ordinari presso l‟ISSR non possono contemporaneamente iscriversi ad altre Università statali o private, o ad altri istituti accademici ecclesiastici.

Art. 32 Condizioni per l'ammissione degli Studenti

Straordinari

1. Possono essere iscritti come studenti straordinari coloro che:

a) pur privi di titolo di studio richiesto per l‟iscrizione alle Università statali o perché non aspiranti al grado accademico, a giudizio del Direttore, dimostrino l‟idoneità a frequentare i corsi dell‟Istituto, senza peraltro poter conseguire i gradi accademici ma solo avendo diritto a semplici attestati di frequenza; b) risultano idonei per condotta morale, attestata, per le persone di vita consacrata, dal competente Superiore e, nel caso d i la ic i , dal proprio Parroco o da altro Presbitero.

c) gli studenti straordinari che, in itinere, entrino in possesso del titolo richiesto per l'iscrizione come studenti ordinari possono inoltrare istanza per il passaggio a studente ordinario, richiedendo l'omologazione dei corsi frequentati e degli esami sostenuti.

2. Il passaggio da studente straordinario a ordinario viene deliberato dal Direttore una volta acquisiti:

a) il parere favorevole e motivato della Commissione di riconoscimento e omologazione, composta da due docenti, e quello del Consiglio di Istituto, riunito nella sola componente docente;

b) la specifica approvazione da parte della PFTIM.

Art. 33 Condizioni per l'ammissione degli Studenti Uditori o Ospiti

1. Possono essere iscritti a seguire alcuni corsi come uditori o

ospiti coloro che:

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a) dimostrino di possedere almeno una formazione adeguata a tale scopo;

b) risultino idonei per condotta morale attestata per le persone di Vita Consacrate dal Competente superiore, per i laici dal proprio parroco o da altro presbitero;

c) abbiano compiuto il diciottesimo anno di età.

2. Gli studenti uditori sono coloro che, non volendo conseguire il grado accademico nell‟ISSR, desiderano frequentare qualche corso in vista del rilascio del relativo attestato di frequenza. Gli studenti ospiti sono coloro che, non volendo conseguire il grado accademico nell‟ISSR, desiderano frequentare qualche corso e sostenere il relativo esame, per un eventuale riconoscimento in un altro Istituto.

3. Gli studenti uditori o ospiti che in possesso del titolo

prescritto chiedono di iscriversi come ordinari o straordinari possono ottenere la convalida dei corsi già frequentati e degli eventuali esami sostenuti.

4 Il passaggio da uditore o ospite a straordinario o ordinario viene deliberato dal Direttore una volta acquisiti:

a) il parere favorevole e motivato della Commissione di riconoscimento e omologazione, composta da due docenti e quella del Consiglio di Istituto riunito nella sola componente docente;

b) la specifica approvazione da parte della PFTIM.

Art. 34 Gli Studenti "fuori corso"

1. Gli studenti "fuori corso" sono quelli che, iscritti come

ordinari o straordinari, non hanno completato gli esami e le prove richieste dal piano di studi entro i semestri previsti.

2. La durata della iscrizione come "fuori corso", la decadenza dagli studi, l'eventuale reiscrizione ai corsi sono determinati dal Regolamento.

Art. 35

Riconoscimento degli studi compiuti

1. Gli Studenti provenienti da ISSR, eretti accademicamente dalla Congregazione per l'Educazione Cattolica, o da Istituti universitari ecclesiastici o statali, possono chiedere, presentando la relativa documentazione, il

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riconoscimento degli studi compiuti presso i predetti Istituti e la convalida degli esami sostenuti.

2. Le istanze per l' omologazione dei corsi e la convalida degli esami dovranno essere indirizzate al Direttore dell'Istituto, secondo le modalità previste nel Regolamento.

3. Le richieste di riconoscimento saranno valutate dall'apposita Commissione di riconoscimento e omologazione, eletta dal Consiglio d'Istituto e presieduta dal Direttore, attenendosi ai criteri indicati dalla Facoltà in conformità alle normative emanate dalla Congregazione per l'Educazione Cattolica.

4.Il riconoscimento viene concesso secondo le modalità previste dal Regolamento.

Art. 36 Partecipazione degli Studenti alla vita dell'Istituto

1. Gli studenti partecipano attivamente alla vita dell‟Istituto ed alle attività che mirano a stimolare e far crescere il senso dell‟appartenenza ecclesiale e del servizio alla Chiesa locale. Essi possono associarsi per promuovere il dialogo con le Autorità e i docenti dell‟Istituto, secondo le modalità previste dai presenti Statuti e da un Regolamento approvato dal Consiglio d‟Istituto.

2. L‟assemblea degli studenti, composta da tutti gli studenti ordinari e straordinari, regolarmente iscritti all‟Istituto, si riunisce almeno una volta all‟anno per offrire indicazioni circa la vita e il governo dell‟ISSR. All‟assemblea partecipa il Direttore personalmente o tramite un suo delegato.

3. Ogni due anni l‟Assemblea degli Studenti elegge tra gli studenti ordinari due rappresentanti al Consiglio d‟Istituto. Questi ultimi possono essere rieletti una sola volta consecutivamente.

4. Ogni anno l‟Assemblea degli Studenti elegge tra gli studenti ordinari un rappresentante al Consiglio per gli Affari Economici, uno al Consiglio di Biblioteca, e un rappresentante con funzioni di coordinamento per ogni anno di corso. Tutti i rappresentanti possono essere rieletti.

5. Tutti gli studenti ordinari e straordinari possono essere chiamati a partecipare alle Commissioni costituite dal Consiglio d‟Istituto.

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Art. 37 Provvedimenti disciplinari

1. Gli Studenti devono osservare fedelmente le norme

dell'Istituto circa l'ordinamento generale, la disciplina e le altre disposizioni concernenti la vita dell'Istituto.

2. Il Direttore e, nei casi più gravi, il Consiglio di Istituto determinano eventuali provvedimenti disciplinari a carico degli Studenti, sempre tutelando il diritto alla difesa e la possibilità di ricorso alla Facoltà e al Moderatore.

TITOLO QUINTO ORDINAMENTO DEGLI STUDI

Art.38 Principi generali

1. L‟Istituto mira ad offrire agli studenti una adeguata conoscenza della Teologia, dei suoi necessari presupposti in filosofia e complementi nelle scienze umane e della religione. Il curricolo degli studi si caratterizza per scientificità e organicità dei contenuti teologici.

2. L‟insegnamento delle discipline filosofiche e delle scienze umane tende a promuovere un‟autentica conoscenza dell‟uomo, della sua dignità, delle sue radici religiose, dei suoi problemi e delle sue speranze.

3. L‟insegnamento teologico introduce lo studente ad una progressiva conoscenza del mistero di Cristo. Esso ha come anima lo studio della Sacra Scrittura, letta alla luce della Tradizione viva della Chiesa.

4. Nell‟insegnamento teologico si ha cura di armonizzare le conoscenze sistematiche con le necessità pastorali, soprattutto della Chiesa particolare, e di ricercare le forme più adeguate per l‟inculturazione del messaggio cristiano.

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5. Gli studenti sono introdotti all‟uso degli strumenti, dei criteri e metodi del lavoro teologico, e al confronto con altri saperi.

Art. 39 Il curricolo degli studi

1. L‟ISSR offre un curricolo di studi della durata di cinque anni:

a) il primo triennio per il conseguimento della Laurea in Scienze Religiose (corrispondente al Baccalaureato in Scienze Religiose secondo la denominazione ecclesiastica). b) il biennio successivo per il conseguimento della Laurea Magistrale in Scienze Religiose (corrispondente alla Licenza in Scienze Religiose secondo la denominazione ecclesiastica).

2. Nel triennio sono trattate tutte le fondamentali discipline teologiche e filosofiche, in modo tale che al titolo conclusivo di “Laurea in Scienze Religiose” corrisponda la completezza del percorso.

3. Il biennio si articola in due indirizzi specialistici: pedagogico-didattico e pastorale-catechetico-liturgico. Possono essere attivati ulteriori indirizzi di specializzazione.

4. Nel biennio vengono trattate soprattutto le discipline caratterizzanti l‟indirizzo specialistico in modo tale che al titolo conclusivo di “Laurea Magistrale in Scienze Religiose” corrisponda la completezza del percorso.

5. Altri corsi di formazione e aggiornamento possono essere attivati dall‟Istituto per venire incontro alle esigenze della Chiesa particolare e del territorio, previa autorizzazione della Facoltà.

Art. 40 Il curricolo accademico

1. Il piano di studi per il conseguimento del grado di Diploma di

Laurea in Scienze Religiose prevede, secondo il metodo tradizionale di calcolo, un curricolo triennale di sei semestri di almeno 105 crediti (35 all‟anno), pari a 1260 ore dedicate alle lezioni e ai seminari (210 ore a semestre, 17-18 ore settimanali per sei semestri di 12 settimane).

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Un credito corrisponde ad un‟ora settimanale di lezione per un intero semestre. Secondo il metodo di calcolo in ECTS-CFU il curricolo triennale prevede 180 crediti (60 per anno) pari a 1440 ore. Ogni credito formativo corrisponde a circa 25 ore di impegno dello studente (7-8 ore di frequenza a lezioni frontali; 14-16 ore di lavoro personale; 2-3 ore di impegno nel contesto degli esami).

2. Il piano di studi del triennio prevede per tutti lo studio delle discipline filosofiche, teologiche, delle scienze umane, di una lingua straniera e la partecipazione a tre seminari. Le discipline si dividono in fondamentali, opzionali, seminari, così come descritte nel Piano di studi.

3. Le discipline concernono principalmente le aree della storia della filosofia, della filosofia sistematica, della sacra scrittura, della teologia fondamentale, dogmatica e morale, della teologia spirituale e liturgica, della patrologia e storia della Chiesa e del diritto canonico. Particolare rilievo è anche dato alle scienze delle religioni. 4.Ogni studente deve obbligatoriamente maturare i crediti del corso di lingua e di tre seminari. 5. Lo studente è tenuto a maturare i crediti delle discipline complementari ed integrative, nonché delle altre attività formative previste dal piano di studi. 6. Il ciclo di studi si conclude con l‟esame di grado al quale

corrisponde un appropriato numero di crediti formativi. 7. Il piano di studi per il conseguimento della Laurea Magistrale

in Scienze Religiose prevede, secondo il metodo tradizionale di calcolo un curricolo biennale di quattro semestri, di almeno 70 crediti (35 per anno) pari a 840 ore, dedicate a corsi, seminari, laboratori e tirocini. Secondo il metodo di calcolo in ECTS-CFU il biennio prevede 120 crediti (60 per anno) pari a 960 ore. Ogni credito formativo corrisponde a 25 ore di impegno dello studente.

8. Il programma di studi del biennio prevede l‟attivazione di corsi di approfondimento, soprattutto delle discipline teologiche, dei corsi delle discipline specifiche dell‟indirizzo specialistico, nonché di discipline complementari ed opzionali, di una seconda lingua straniera e di due seminari, laboratori e tirocini.

9. Le discipline si dividono in:

a. fondamentali b. di indirizzo c. complementari

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d. opzionali e. seminari f. laboratori g. tirocini, così come previste dal piano di studi

approvato dalla Facoltà.

10. Le discipline fondamentali concernono principalmente le aree della teologia sistematica, della teologia pastorale, della teologia e della scienze delle religioni, della comunicazione religiosa, dell‟ecumenismo e delle discipline giuridiche ecclesiastiche.

11. Le discipline di indirizzo caratterizzanti concernono le aree dell‟indirizzo specialistico prescelto. In particolare per l‟indirizzo pedagogico-didattico: didattica della religione, metodologia dell‟insegnamento della religione cattolica, teoria della scuola e legislazione scolastica e sociologia della religione; per l‟indirizzo pastorale-catechetico-ministeriale: catechetica, teologia dei ministeri, teologia liturgica e teologia pastorale.

12. Ogni studente deve obbligatoriamente maturare i crediti del corso di lingua e di due seminari.

13. Lo studente è tenuto a maturare i crediti delle discipline complementari ed integrative, nonché delle altre attività formative previste dal piano di studi.

14. Il ciclo di studi si conclude con l‟esame di grado al quale corrisponde un appropriato numero di crediti formativi, complessivamente 300.

15. Le discipline complementari ed opzionali sono proposte ogni anno dal Consiglio d‟Istituto. Esse sono programmate in numero sufficiente per consentire una certa libertà di scelta da parte degli studenti.

16. I seminari consistono in lavori di gruppo su tematiche indicate e si concludono normalmente con una esercitazione scritta.

17. I tirocini sono una modalità di apprendimento in situazione operativa, svolta per l‟indirizzo pastorale nei diversi settori pastorali e per l‟indirizzo pedagogico nei diversi gradi scolastici.

18. I laboratori affiancano il tirocinio attraverso il confronto e il metodo cooperativo, lo sviluppo di ipotesi sperimentali e la verifica, nell‟integrazione tra teoria e prassi.

19. Il piano di studi dell‟Istituto, approvato dal Consiglio d‟Istituto e dalla PFTIM, specifica ulteriormente le varie discipline e la attribuzione dei crediti.

20. I curricoli per eventuali altri indirizzi di specializzazione sono approvati dal Consiglio d‟Istituto, dalla PFTIM e dalla Congregazione per l‟Educazione Cattolica.

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Art. 41

Gli esami 1. L'impegno personale degli Studenti e il loro progresso nella

formazione sono valutati per mezzo di esami orali e scritti e con altre prove, quali la partecipazione attiva alle lezioni e seminari, la discussione della tesi, l‟esame comprensivo orale.

2. Tutti gli insegnamenti impartiti presso l'Istituto, sia fondamentali che opzionali, seminari, si concludono con una prova d'esame. Tale prova tende a verificare la sintesi maturata dal candidato nella disciplina studiata e la sua capacità di sostenere un confronto interpersonale sul piano delle idee.

3. Le prove d'esame nelle singole discipline possono essere orali o scritte, a discrezione del Docente, tenuto conto anche dell'interesse degli Studenti.

4. L'esaminatore competente per ogni disciplina è il Docente della stessa o il suo Assistente. In caso di legittimo impedimento il Direttore può designare un altro Docente dell'Istituto o una Commissione. In casi eccezionali il Direttore può nominare una commissione esaminatrice con o senza il titolare del corso. Possono essere invitati a far parte di Commissioni esaminatrici membri esterni particolarmente qualificati.

5. Sono ammessi a sostenere la prova d'esame in qualsiasi disciplina soltanto gli Studenti che risultano ad essa regolarmente iscritti e abbiano partecipato ad almeno due terzi delle ore di lezione previste.

6. Le prove d'esame sono pubbliche e si sostengono esclusivamente nelle aule o nei locali dell‟istituto indicati dal Direttore.

7. Le modalità di valutazione e le procedure per lo svolgimento degli esami e le verifiche finali richieste per il conseguimento del grado accademico, sono specificate nel Regolamento.

Art. 42 Formazione permanente

1. L‟ISSR con l‟approvazione della Facoltà può programmare

itinerari di formazione permanente per gli operatori pastorali,

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culturali, scolastici, insegnanti di religione, mediante corsi di aggiornamento, seminari di studio e di ricerca.

2. Le iniziative possono concludersi con relative prove ed esami, per le quali l‟Istituto rilascia regolare attestato.

TITOLO SESTO

Gradi accademici

Art. 43 Gradi Accademici

1. I gradi accademici conferiti dalla PFTIM tramite l‟Istituto

sono:

a) la Laurea in Scienze Religiose, (corrispondente al Baccalaureato in Scienze Religiose secondo la denominazione ecclesiastica); b) la Laurea Magistrale in Scienze Religiose, (corrispondente alla Licenza in Scienze Religiose secondo la denominazione ecclesiastica).

Art. 44 Laurea in Scienze Religiose

1. I requisiti per conseguire la Laurea in Scienze Religiose sono: a) frequenza del ciclo triennale e superamento delle prove ed esami prescritti;

b) attestato di conoscenza di una lingua straniera, rilasciato da strutture competenti e conforme agli standard europei; c) superamento di un esame comprensivo orale nelle discipline teologiche; d) composizione di un elaborato scritto, predisposto sotto la guida di un docente dell‟Istituto e in conformità alle norme previste dal Regolamento, che dimostri la capacità di impostazione dell‟argomento prescelto e di ricerca scientifica.

Art. 45

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Laurea Magistrale in Scienze Religiose

1. I requisiti per conseguire la Laurea Magistrale in Scienze religiose sono:

a) frequenza al ciclo quinquennale e superamento delle prove ed esami prescritti;

b) attestato di conoscenza di due lingue moderne, rilasciato da strutture competenti e conforme agli standard europei; c) composizione e pubblica discussione di una dissertazione scritta, predisposta sotto la guida di un docente dell‟Istituto e in conformità alle norme del Regolamento, che dimostri la competenza acquisita nel campo di specializzazione prescelto.

2. Col conferimento della Laurea Magistrale in Scienze Religiose la Facoltà dichiara che:

a) per l‟indirizzo pastorale-catechetico-liturgico, il candidato è idoneo ad assumere incarichi ministeriali o a svolgere particolari compiti di animazione pastorale nell‟ambito della Comunità ecclesiale; b) per l‟indirizzo pedagogico-didattico, il candidato è idoneo all‟insegnamento della religione cattolica nelle scuole pre-unversitarie di ogni ordine e grado.

3. Lo studente che abbia conseguito La laurea Magistrale in un indirizzo, può conseguire il titolo di Magistero in altro indirizzo con un curricolo integrativo comprensivo delle discipline e attività, previste per l‟indirizzo, e dell‟elaborato scritto finale.

4. Lo studente in possesso di titolo di Laurea Magistrale in Scienze Religiose potrà ottenere il riconoscimento degli studi compiuti e conseguire il Baccalaureato in Sacra Teologia, previa richiesta scritta al Preside della Facoltà Teologica, dopo attenta valutazione del curricolo di studi da parte del Consiglio della Facoltà. Lo stesso Consiglio deve stabilire e approvare per ogni candidato un apposito programma integrativo della durata di almeno due anni, con i relativi esami.

5. I documenti attestanti il conferimento della Laurea in Scienze Religiose e della Laurea Magistrale in Scienze Religiose sono sottoscritti dalle competenti Autorità Accademiche, secondo la prassi vigente, e recano, oltre l‟intestazione della Facoltà e dell‟Istituto, l‟indicazione del particolare indirizzo seguito dal candidato.

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Art. 46

Corsi post-laurea

1. Altri corsi collegati a particolari curricoli di studi (corsi di alta

formazione, corsi di aggiornamento, seminari di formazione e altro) nelle discipline teologiche o nelle discipline con queste connesse, possono essere istituiti dal Consiglio d‟Istituto e con l‟approvazione della Facoltà.

TITOLO SETTIMO GLI OFFICIALI E IL PERSONALE AUSILIARIO

Art. 47 Gli officiali e il personale ausiliario

1. Nel governo e nella amministrazione dell'ISSR le Autorità Accademiche sono coadiuvate da alcuni Officiali: il segretario, l‟economo, il bibliotecario e dal personale ausiliario addetto. 2. Spetta al Moderatore la nomina degli officiali, sentito il Direttore dell‟Istituto. 3. Gli officiali durano in carica tre anni e possono essere riconfermati. 4. I diritti e i doveri degli officiali sono precisati dal Regolamento.

Art. 48 Il Segretario

1. Presso l‟ISSR opera una segreteria dei Docenti e degli Studenti, diretta

da un Segretario, il quale può essere coadiuvato da personale di segreteria assunto dal Direttore.

2. Il Segretario è nominato dal Moderatore, sentito il Direttore; dura in carica tre anni e può essere riconfermato.

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3. I diritti, i doveri e le competenze del Segretario sono precisati dal Regolamento.

Art. 49 L‟Economo

3. La gestione dell‟amministrazione economica dell‟Istituto

è affidata ad un Economo, sotto la sorveglianza di un Consiglio per gli Affari Economici, secondo quanto determinato nel Regolamento.

4. L‟Economo è nominato dal Moderatore, sentito il Direttore; dura in carica tre anni e può essere riconfermato.

5. L‟Economo partecipa in qualità di Segretario al Consiglio per gli Affari Economici e, su invito del Direttore, al Consiglio d‟Istituto, con voto deliberativo nelle questioni di sua pertinenza.

6. L‟Economo può essere coadiuvato da personale ausiliario, assunto dal Direttore.

7. I diritti, i doveri e le competenze dell‟Economo sono precisati nel Regolamento.

Art. 50 Il Bibliotecario

1. La Biblioteca dell‟ISSR è retta, da un bibliotecario, coadiuvato nella gestione da un Consiglio di Biblioteca, da lui presieduto secondo quanto determinato nel Regolamento. 2. Il Bibliotecario è nominato dal Moderatore, sentito il

Direttore; dura in carica tre anni e può essere riconfermato.

3. Il Bibliotecario partecipa, su invito del Direttore, al Consiglio per gli Affari Economici e al Consiglio d‟Istituto, con voto deliberativo nelle questioni di sua pertinenza.

4. Il Bibliotecario può essere coadiuvato da personale ausiliario, assunto dal Direttore.

5. I diritti, i doveri e le competenze del Bibliotecario sono precisati nel Regolamento.

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Art. 51 Il personale ausiliario

1. Il personale non docente è parte integrante della Comunità

accademica dell'Istituto e viene assunto, sulla base di precisi criteri normativi e retributivi, dal Direttore.

2. Le specifiche attribuzioni e responsabilità del personale non docente sono fissate da un Regolamento interno, approvato dal Moderatore.

TITOLO OTTAVO I SUSSIDI DIDATTICI

Art. 52 La Sede dell'Istituto

1. L‟Istituto ha sede propria con aule addette e sufficienti per

lo svolgimento dei corsi, ambienti per gruppi di lavoro, seminari ed esercitazioni, aula informatica e linguistica, aula magna, biblioteca e sala lettura/consultazione, aula per i docenti, uffici di direzione, segreteria e amministrazione, archivi.

2. La Direzione dell‟ISSR garantisce l‟agibilità delle aule e degli ambienti e la loro funzionalità rispetto alle esigenze didattiche e di gestione.

Art. 53 La Biblioteca

1. L‟Istituto usufruisce di una sua Biblioteca che ha sede nello

stesso Istituto. 2. L‟ISSR si impegna al costante incremento del patrimonio

librario e delle riviste della Biblioteca, specie nei settori riguardanti le discipline di insegnamento e negli ambiti nei quali viene svolta l‟attività di ricerca e di produzione scientifica; inoltre alla fornitura di adeguati supporti

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multimediali per la rapida consultazione del catalogo, incluso il collegamento a rete con la Facoltà.

3. La Biblioteca è aperta a docenti e studenti dell‟ISSR. Essa è

aperta anche al pubblico esterno. 4. L‟uso della Biblioteca è regolato da apposito Regolamento.

Art. 54

Altri sussidi didattici

1. L'Istituto destina una specifica voce di bilancio annuale all‟aggiornamento e al potenziamento dei sussidi didattici, audiovisivi, informatici e alle attrezzature per l‟insegnamento, l‟apprendimento e la ricerca.

Art. 55 Supporti multimediali

1. L‟ISSR dispone di adeguati supporti multimediali, incluso il

collegamento in rete con la PFTIM e di un sito internet costantemente aggiornato con tutte le principali informazioni riguardanti la vita e l‟attività dell‟Istituto.

Art. 56

Sussidi economici 1. L‟Istituto provvede alla copertura economica delle spese per lo svolgimento delle sue attività, la retribuzione del personale docente e non docente, l‟incremento della Biblioteca e i sussidi didattici, mediante:

a) diritti amministrativi, esigiti secondo tabelle stabilite dal Consiglio di Amministrazione e approvate dal Moderatore; b) contributi finanziari della Diocesi di Avellino; c) elargizioni e donazioni finalizzate all‟Istituto o a sue

specifiche attività d) Fondazione “Montevergine”.

2. L‟amministrazione dell‟ISSR è autonoma e non dipende dalla PFTIM.

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Art. 57

Il Consiglio per gli Affari Economici

1. Il Consiglio per gli Affari Economici è l‟organismo che vigila sulla retta gestione economica dell‟Istituto.

2. Il Consiglio, composto da quattro membri, oltre al Direttore che lo presiede e l‟Economo, agisce secondo quanto stabilito dal Regolamento.

3. Le competenze del Consiglio, l‟elezione dei suoi membri,

il suo funzionamento, sono determinati nel Regolamento.

Art. 58 Retribuzione del personale docente e non docente

1. Il personale docente e non docente dell‟Istituto viene retribuito, tenendo presenti i criteri generali di giustizia e professionalità, secondo i parametri fissati dal Consiglio per gli Affari Economici e approvati dal Moderatore.

TITOLO NONO Rapporti con altri Centri di Studio

Art. 59 Collaborazioni con altre istituzioni accademiche e centri di

ricerca

1. L‟ISSR collabora, in primo luogo, con la PFTIM, con gli Istituti accademici ad essa collegati e con gli altri ISSR.

2. L‟Istituto è aperto a collaborazioni e riconoscimenti, secondo le disposizioni emanate dalla Facoltà, con Università e Facoltà ecclesiastiche, con gli altri Istituti Superiori di Scienze Religiose, approvati dalla Conferenza Episcopale ed eretti accademicamente dalla Congregazione per l‟Educazione Cattolica.

3. L‟Istituto è inoltre aperto a collaborazioni e riconoscimenti con Istituti accademici e centri di ricerca civili, seguendo le indicazioni offerte dalla Facoltà.

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TITOLO DECIMO Disposizioni finali

Art. 60

Criteri per l‟interpretazione degli Statuti

1. L‟ISSR è retto dalle norme generali emanate dalla Santa Sede, in particolare dalla Istruzione della Congregazione per l‟Educazione Cattolica del 28 giugno 2008, dalle disposizioni della PFTIM e dai presenti Statuti e Regolamento applicativo.

2. Per tutto ciò che non è specificato dal presente Statuto si fa

riferimento al diritto universale e al diritto proprio.

Art. 61 Modifica degli Statuti

1. Eventuali modifiche da parte dell‟Istituto ai presenti

Statuti devono essere:

a) deliberate dal Consiglio di Istituto con la maggioranza dei due terzi;

b) ratificate dal Moderatore; c) sottoposte al parere favorevole della PFTIM; d) sottoposte dal Gran Cancelliere alla Congregazione

per l‟Educazione Cattolica per la debita approvazione.

Art. 62

Convenzione con la P.F.T.I.M.

1. I rapporti tra l‟Istituto e la PFTIM sono regolati da una specifica convenzione della durata di cinque anni rinnovabile.

2. Il mancato rinnovo della convenzione da parte della Facoltà comporta la sospensione del riconoscimento ad tempus da parte della Congregazione per l‟Educazione Cattolica e, se il caso, la revoca da parte della stessa Congregazione.

Art. 63

Norme transitorie

101

1. Il passaggio degli studenti dal vecchio al nuovo ordinamento avverrà su parere della Commissione appositamente costituita dal Consiglio di Istituto e presieduta dal Direttore, secondo le disposizioni della PFTIM, dopo attenta valutazione del curricolo svolto e degli esami superati da ogni studente che chieda il passaggio. Inoltre potrà essere predisposto, per coloro che hanno conseguito il Magistero quadriennale in Scienze Religiose, un percorso accademico integrativo di durata biennale al fine di accedere al conseguimento della Laurea Magistrale in Scienze Religiose.

102

FINITO DI STAMPARE NEL MESE DI MARZO 2010

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