Guida Bike e Trekking

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BIKE & TREKKING GUIDA 2

description

L’Alta Valtellina offre ben 1500 km di sentieri e mulattiere adatti a tutti i gusti e a tutta la famiglia, che per essere fruiti al meglio, sono supportati da una serie di strumenti di approfondimento.

Transcript of Guida Bike e Trekking

Page 1: Guida Bike e Trekking

BIKE & TREKKINGGUIDA 2

BIKE & TREKKINGBIKE & TREKKING

Page 2: Guida Bike e Trekking

1) Prepararsi fi sicamente, per poter sostenere gli sforzi,

e tecnicamente, dotandosi

di equipaggiamento ed abbigliamento consoni. Portare l’occorrente per eventuali situazioni di emergenza, unitamente ad

un kit di pronto soccorso.

2) Conoscere la montagna e i

suoi rischi. Informarsi sempre

sulle previsioni meteorologiche.

3) Conoscere i limiti delle

proprie forze, conservando

sempre un adeguato margine

di energie e scegliere percorsi

adatti alle proprie possibilità.

4) Non lasciarsi trascinare

in sforzi eccessivi. Stare sempre attenti, prevedere i

pericoli e saper rinunciare

a proseguire se è il caso. Le

montagne ci attendono anche

la prossima volta.

5) Riportare a valle i propri

rifi uti. Rispettare la fl ora e

la fauna. Evitare di uscire inutilmente dal sentiero. Rispettare le culture e le tradizioni locali ricordando

che si è ospiti della gente di

montagna.6) I bikers devono rispettare

gli escursionisti a piedi.

7) Lasciare sempre detto a qualcuno il percorso che si intende effettuare; in caso di

emergenza questa informa-zione potrebbe essere utile.

7 REGOLE PER DIVERTIRSI IN SICUREZZA

Introduzione

- Sorridi

Saluta -

Page 3: Guida Bike e Trekking

Indice

2 Introduzione

8 Spiegazione percorsi

10 Val Viola - Val Grosina -Cima Piazzi

12 13 percorsi - indice

40 Bormio - Stelvio - Valdisotto -Valdidentro

42 39 percorsi - indice

122 Sondalo - Val di Rezzalo - Gavia

124 18 percorsi - indice

162 Valfurva - Gavia - Parco Nazionale dello Stelvio

164 18 percorsi - indice

202 Non solo bike & trekking

204 Strumenti informativi

206 Informazioni utili

BIKE & TREKKINGGUIDA 2

Page 4: Guida Bike e Trekking

2

In Alta Valtellina è possibile vivere una vacanza indi-

menticabile tra boschi, vette innevate e vasti panora-

mi. Ogni giorno un’emozione nuova: passeggiate su

1500 km di sentieri e mulattiere di facile percorrenza,

itinerari storici adatti a tutta la famiglia e gite escursioni-

stiche organizzate con i migliori maestri della montagna.

In Alta Valtellina si possono scoprire più di 100 laghetti

alpini, mete ideali per una passeggiata, una pedalata o un

itinerario automobilistico. In estate, per salire agevolmen-

te in quota, sono a disposizione diversi servizi di trasporto:

dalle funivie ai bus, ai taxi con apposito carrello portabici.

I SENTIERI

La rete escursionistica ha origini storiche legate alla ne-

cessità di percorrere la montagna per svolgere le attività

agricole, pastorali e di coltivazione del bosco. I percorsi,

che con il tempo hanno perduto il loro signifi cato origina-

rio, attualmente sono sempre più frequentati da escur-

sionisti, alpinisti e praticanti della mountain-bike.

IL PROGETTO GUIDE BIKE & TREKKING

La Comunità Montana Alta Valtellina oggi mette a di-

sposizione dei turisti una serie di strumenti per fruire al

meglio tutti questi percorsi. Sono state realizzate 2 Guide

che raccontano una selezione di 150 percorsi distribuiti

su tutto il territorio dei 6 Comuni dell’Alta Valtellina. Nelle

pagine a seguire trovate tutti gli approfondimenti del pro-

getto (guide, mappe, bacheche, cartelli segnaletici, sito

web e percorsi GPS) e le relative specifi che dei singoli

percorsi proposti.

1500km DI PERCORSI

BIKE & TREKKING

Introduzione

Page 5: Guida Bike e Trekking

3

GUIDA 1: LIVIGNO - VALDIDENTRO

Fa riferimento all’intero territorio del

Comune di Livigno e a parte del Comune

di Valdidentro, raccoglie un totale di 62

percorsi selezionati da:

Mappa 1 ➟ 31 percorsi

Livigno Nord - Cancano

Mappa 2 ➟ 31 percorsi

Livigno Sud - Val Viola

La toponomastica del territorio di Livigno, per scelta

strategica dell’amministrazione comunale volta a

mantenere la memoria storica, si differenzia dalle

altre per l’uso di termini dialettali, modalità che potrà

creare qualche diffi coltà di lettura ma che riproduce

fedelmente i nomi dei luoghi, dei monti, delle valli e dei

torrenti come assegnati dalla tradizione.

GUIDA 2: BORMIO - VALDIDENTRO -

VALDISOTTO - VALFURVA - SONDALO

Fa riferimento ai Comuni di Bormio,

Valdidentro, Valdisotto, Valfurva, Sondalo

e raccoglie un totale di 88 percorsi

selezionati da:

Mappa 3 ➟ 13 percorsi

Val Viola - Val Grosina - Cima Piazzi

Mappa 4 ➟ 39 percorsi

Bormio - Stelvio - Valdisotto - Valdidentro

Mappa 5 ➟ 18 percorsi

Sondalo - Val di Rezzalo - Gavia

Mappa 6 ➟ 18 percorsi

Valfurva - Gavia - Parco Nazionale dello

Stelvio

2 GUIDE

Introduzione

3

Page 6: Guida Bike e Trekking

4

Introduzione

MAPPA

Mappa 1: Livigno Nord - Cancano

Accorpa gran parte della Valle di Livigno con

l’intero abitato, il lago del Gallo, la Val Fedarìa,

la Val Saliént, la Val Viéira, la Val da Tort,

la frazione di Trepalle, la Val Tréla e la Val

Alpisella con il collegamento che conduce ai

laghi di Cancano e fi no alle Torri di Fraele.

1 2

Mappa 3: Val Viola - Val Grosina - Cima Piazzi Comprende le principali escursioni che partono dagli abitati del Comune di Valdidentro e si dirigono verso la Val Viola, la Val Verva e la Val Grosina, il monte Masucco, il monte San Colombano e la Cima Piazzi, fi no a giungere nel Comune di Sondalo.

Mappa 4: Bormio - Stelvio - Valdisotto - ValdidentroMostra gli abitati di Bormio, quelli dei Comuni di Valfurva e Valdisotto e parte del territorio di Valdidentro con i monti circostanti: la Cima Reit, il Monte Vallecetta, il Pizzo Campaccio, il Corno di San Colombano. In quest’area ricadono anche il Passo Stelvio e il Lago di Cancano.

Mappa 5: Sondalo - Val di Rezzalo - GaviaRicomprende tutte le escursioni che interessano il Comune di Sondalo, dal Monte Storile al Monte Zandilla in Valdisotto, la Val di Rezzalo fi no al Passo Gavia e Santa Caterina Valfurva.

Mappa 6: Valfurva - Gavia - Parco Nazionale dello StelvioRappresenta gran parte del territorio del Parco Nazionale dello Stelvio: dalla Val Zebrù, alla Val Cedec, la Valle dei Forni, la Valle di Gavia, la Valle di Rezzalo, la Val di Sobretta e l’abitato di Santa Caterina Valfurva.

MAPPA 3 4 5 6

Mappa 2: Livigno Sud - Val Viola

Comprende la parte sud della Valle di Livigno,

con l’intero abitato, la Val Viola e le sue valli

laterali, la frazione di Semogo, la Valle di

Foscagno, la Val da la Fòrcola, la Val dali

Mìna, la Val dal Mònt, la Val Néira, la Valècia.

In questo territorio si trovano i ghiacciai

dali Mìna, dal Paradisin, dala Valèta e della

Cima Piazzi.

6 MAPPE

d V l Vi l

Ci

Page 7: Guida Bike e Trekking

5

6 blocchi mappa che propongono un

“assaggio” dei numerosi percorsi bike

e trekking presenti sul territorio dei 6

comuni dell’Alta Valtellina, dando tutte

le principali informazioni utili al turista

specifi che per ogni località e presentando

il panorama completo degli strumenti “Bike

& Trekking” messi a disposizione dall’intero

comprensorio dell’Alta Valtellina.

Introduzione

6 BLOCCHI MAPPA

Page 8: Guida Bike e Trekking

6

Introduzione

Oltre 110 bacheche (di cui 31 nel

Parco Nazionale dello Stelvio)

sono state collocate nel territorio

dell’Alta Valtellina. Le bacheche,

tutte realizzate in legno, hanno

tipologie costruttive uniformi

e sono sistemate in punti di

passaggio delle escursioni o nelle

aree da cui partono i sentieri, con

l’obiettivo di presentare il territorio

e promuovere le opportunità di

fruizione dell’ambiente e della

rete escursionistica.

Il territorio dell’Alta Valtellina, costituito dai

comuni di Bormio, Livigno, Sondalo, Valdidentro,

Valdisotto e Valfurva, ha un’estensione di circa

900 kmq. La rete sentieristica è caratterizzata dalla

presenza di ben 870 pali segnaletici in alluminio

(415 si trovano nel territorio del Parco Nazionale

dello Stelvio e sono realizzati in legno) con oltre

2700 cartelli e frecce segnavia.

In caso di emergenza puoi indicare la tua posizione

comunicando al soccorso (118) il numero scritto

dietro la freccia segnavia più vicina.

CARTELLI SEGNALETICI

2700

110 BACHECHE

Page 9: Guida Bike e Trekking

7

Alta Valtellina Outdoor è un servizio di

mappe navigabili sul sito

➟ www.altavaltellina.eu dove è possi-

bile impostare gli itinerari e calcolare

lunghezza e durata dei percorsi. Si può

quindi creare il roadbook con i punti

d’interesse ed i servizi, visualizzare foto

e fi lmati. È inoltre possibile, in modo

semplice, pianifi care l’escursione a ta-

volino attraverso Google Earth.

➟ www.outdoor.altavaltellina.eu

In Alta Valtellina sono stati rile-

vati 1500 km di sentieri con me-

todologia GPS scaricabili dal sito

➟ www.outdoor.altavaltellina.eu

di cui più di 700 km percorribili

con la mountain bike (sulle map-

pe la sovrapposizione del colore

giallo sui tracciati trekking, indi-

ca l’accessibilità per la Mountain

Bike).

Sono mappati oltre 3000 punti

d’interesse (rifugi, ristori, hotel,

bar, eventi, trasporti ecc…).

Le stesse informazioni, per chi

non è ancora pronto con le nuo-

ve tecnologie, possono essere

stampate su carta, costruendo

una mappa da portarsi in viaggio.

Introduzione

1 SITO WEB

1500 km

PERCORSI GPS

Page 10: Guida Bike e Trekking

8

Complessivamente sono stati selezionati 150 percorsi, di cui 62

raccolti nella guida 1 e 88 sulla guida 2.

COMUNE DI RIFERIMENTO: nella fascia grigia in alto della pagina

di sinistra trovate l’indicazione del Comune di partenza del vostro

percorso.

NUMERO BACHECA: a fi anco del Comune di riferimento è indicata la

bacheca più vicina al punto di partenza del vostro percorso.

MAPPA DI RIFERIMENTO: il numero all’interno della bandiera

indica il numero della mappa corrispondente (un totale di 6 mappe,

dalla 1 alla 6).

Spiegazione percorsi

150 PERCORSI

SELEZIONATI

Page 11: Guida Bike e Trekking

9

NATURALISTICO: per chi ama la natura.

GASTRONOMICO: per chi al piacere della passeggiata

vuole associare il piacere della cucina e dei sapori locali.

STORICO: per chi è alla scoperta di luoghi e sentieri

protagonisti della storia delle nostre terre.

FACILE: adatto a tutti, alle famiglie, ai bambini.

MEDIO: per gli appassionati con buone capacità tecniche.

DIFFICILE: per gli esperti con ottime capacità tecniche.

Una selezione di percorsi per tutti gli appassionati e adatta a tutte

le esigenze: dal trekking al nordic walking, dalla mountain bike,

al passeggino.

Una serie di pittogrammi

che caratterizzano le tre

tipologie di interesse.

3 TIPOLOGIE DI INTERESSE

3 LIVELLI DI DIFFICOLTÀ

4 MODALITÀ

DI PERCORRENZA

Naturalistico

Gastronomico

Storico

BikeNordic WalkingTrekking Passeggino

Spiegazione percorsi

Facile Medio Diffi cile

Panorama Pic-nic Punto Informazioni Rifugio Ristoro

Chiesa / Santuario Fonte acqua Fortifi cazione Funivia Localita termale

Page 12: Guida Bike e Trekking

10

L’area rappresentata nella mappa 3 è caratterizzata

dalla presenza del SIC (Sito di Interesse Comunitario)

“Val Viola Bormina - Ghiacciaio di Cima Piazzi”.

È un’area ad elevata naturalità, estesa per circa

6000 ettari, nella quale è possibile percorrere 10

km di strade e oltre 30 km di sentieri. Incastonati

sui versanti settentrionali delle cime più imponenti,

quali la Cima Piazzi (3441 m) e la Cima Viola (3374 m),

spiccano imponenti apparati glaciali, vitali riserve di

acqua. L’area offre al visitatore stupendi scorci di paesaggi alpini e nivali,

una gamma di passeggiate adatte per la famiglia e percorsi che soddisfano anche

gli alpinisti provetti.

STRADA DI LIVIGNO

All’inizio del secolo si abbandonò l’antica strada “dei

Dossi” che, da Semogo e lungo la Val Foscagno, portava al

valico omonimo e, il 4 ottobre 1914, fu inaugurata la nuova

strada per Livigno, defi nita qualche anno dopo “magnifi ca

rotabile”. In quegli anni i trasporti si facevano con carri (o

slitte in inverno) ed era necessario intervallare il percorso

con ricoveri per i passeggeri e per le bestie. Solo a partire

dal 1952 la strada fu tenuta aperta tutto l’anno, evitando a

Livigno i lunghi isolamenti invernali.

3 Mappa

VAL VIOLA BORMINA

In passato era una delle più agevoli porte di accesso al

Bormiese dall’Engadina, attraverso la valle di Poschiavo,

ma anche dalla media Valtellina, attraverso la Val Grosina

ed il passo di Val Verva. Avvenne così che gli eserciti nemici

si affacciassero alla piana di Bormio, eludendo la stretta

di Serravalle, sopra Sondalo, chiusa da una fortezza

imprendibile.

VAL VIOLA - VAL GROSINA -

CIMA PIAZZI

aggi alpini e nivali

Page 13: Guida Bike e Trekking

11

Page 14: Guida Bike e Trekking

12

3 Mappa

INTERESSEGASTRONOMICO

INTERESSESTORICO

Nell’area di Valdidentro - Val Grosina - Cima Piazzi sono stati selezionati

13 percorsi, presentati nelle pagine successive in ordine di Comune e a sua volta

in ordine alfabetico. Di questi 13 percorsi, 12 partono dal territorio appartenente

al Comune di Valdidentro (VD) e 1 parte dal territorio appartenente al Comune di

Valdisotto (VS). Le 8 bacheche dislocate sul territorio e riportate sulla mappa qui

a fi anco rappresentano i punti di partenza dei 13 percorsi selezionati, dei quali

ben 10 sono di interesse naturalistico, 2 di interesse gastronomico e 1 di

interesse storico.

INTERESSENATURALISTICO

AL FORTE DI OGA (VD)

B286/04 (p.14)

ALLA RISERVA DEL PALUACCIO (VD)

B286/03 (p.16)

BIVACCO FERRARIO (VD)

B286/04 (p.18)

CAPANNA DOSDÈ (VD)

B290/01 (p.20)

CHIESA DI PRESEDONT (VD)

B209/01 (p.22)

DECAUVILLE (VD)

B196.1/01 (p.24)

LA CICLABILE DI VALDIDENTRO (VD)

B209/01 (p.26)

VAL DI CAMPO (CH) (VD)

B290/01 (p.30)

VAL LIA E ALPE BORON (VD)

B286/04 (p.32)

VALLE DEL FOSCAGNO (VD)

B185/01 (p.36)

PANORAMICA SULLA VAL VIOLA (VD)

B201/01 (p.28)

VAL VERVA E VAL GROSINA (VD)

B201/01 (p.34)

ALPE BORON (VS)

B280/04 (p.38)

13 PERCORSI VAL VIOLA - VAL GROSINA - CIMA PIAZZI

Page 15: Guida Bike e Trekking

13

Page 16: Guida Bike e Trekking

14

LA CIMA PIAZZI

È un gruppo montuoso delle Alpi Retiche

occidentali, situato nel Comune di

Valdidentro. La vetta omonima, con i suoi

3440 m, è la più alta del gruppo. Detta

anche Cima de’ Piazzi, deve il suo nome

al famoso astronomo matematico e

sacerdote valtellinese, Giuseppe Piazzi.

Dalla Chiesetta di Presendont si sale lungo

i sent. N286 e N286.1 fi no in località Ciuk.

Si prosegue sul sent. N209 fi no all’Alpe

le Pone e sul sent N285 fi no all’Alpe Prei.

Il sentiero continua a guadagnare quota,

con una spettacolare vista sul versante

settentrionale della Cima Piazzi, fi no a

raggiungere la sella di San Colombano nei

pressi dell’omonima chiesetta. Qui inizia

la discesa lungo i sent. N280 - N208 che

intersecano le piste da sci del versante di

Oga, passano a fi anco della Malga di San

Colombano e, più a valle, delle baite della

Sposina Bassa fi no ad arrivare al Forte di

Oga dove è possibile sostare per una visita.

Presedont - Ciuk - Alpe Le Pone - Chiesa e Malga

S. Colombano - Sposina Bassa - Forte di Oga

AL FORTE DI OGA3 M

appa

VALDIDENTRO - Bacheca B286/04

Page 17: Guida Bike e Trekking

15

Lunghezza 12,7 km

Durata Trekking 4 h 25 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2464 m

Quota min. 1715 m

Dislivello 749 m

Dislivello Salita 732 m

Dislivello Discesa 755 m

Pendenza max. Salita 17 %

Pendenza max. Discesa 18 %

•Ciuk

Alpe Le Pone

Chiesa San Colombano

Sposina Bassa

Chiesa di PresedontForte di Oga

Arrivo: Forte di Oga

Partenza: Chiesa di Presedont

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Page 18: Guida Bike e Trekking

16

BIATHLON IN VALDIDENTRO

Unica infrastruttura di questo genere in

Lombardia, il poligono è composto da

30 sofi sticate sagome elettroniche con

bersagli a 50 m dalle piazzole di tiro.

È regolarmente omologato e permette

di effettuare gare di livello nazionale ed

internazionale.

Dalla località Baita Noa in Valdidentro,

punto di partenza delle piste da fondo e

sede del Centro Biathlon, si cammina per

oltre 1 km su pista ciclabile verso ovest

fi no ad arrivare al bivio con il sent. N282

che sale verso i monti di Fochin. Imboccato

il sentiero, la salita è piuttosto ripida ed

immersa nel bosco. Superata la Valle di

Fochin si percorrono alcuni tornanti, fi no ad

intersecare il percorso della cabinovia che

da Isolaccia porta in località Conca Bianca.

Da qui un sentiero pianeggiante (N284)

aggira il Monte Masucco fi no ad arrivare

in località al Forte dove è possibile sostare

per una visita alla Riserva del Paluaccio e

al Forte di Oga.

Baita Noa - Fochin - Riserva del Paluaccio di Oga -

Forte di Oga

ALLA RISERVA DEL PALUACCIO3 M

appa

VALDIDENTRO - Bacheca B286/03

Page 19: Guida Bike e Trekking

17

Lunghezza 9,7 km

Durata Trekking 3 h 8 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 1885 m

Quota min. 1320 m

Dislivello 565 m

Dislivello Salita 597 m

Dislivello Discesa 191 m

Pendenza max. Salita 12 %

Pendenza max. Discesa 7 %

•Fochin

Baita Noa

Forte di Oga

Arrivo: Forte di Oga

Partenza: Baita Noa

Interesse Naturalistico - BOTANICO

Page 20: Guida Bike e Trekking

18

IL BIVACCO FERRARIO

Fu costruito nel 1956 come base

d’appoggio per l’ascesa alla cima Piazzi.

Fu poi rinnovato e sostituito con un

manufatto più moderno, nel 1988. Nella

stessa zona, poco più a monte, si trova

anche il Bivacco Cantoni, ugualmente

attrezzato e confortevole e ottimo punto di

partenza per la scalata della Piazzi.

Dalla Chiesetta di Presedont in Valdidentro

si cammina verso ovest, e si imbocca il sent.

N288. Al di là di un ponticello, il tracciato

sale ripido nel fi tto bosco fi no alla Baita

Belvedere, situata in un angolo appartato

della montagna. Il tratturo si restringe e si

addentra nella Val Cardonè, toccando una

prima baita dove, trasformandosi in una

sorta di larga mulattiera, prosegue verso

le Baite di Cardonè. Un ponte permette di

attraversare il corso d’acqua e il sentiero

prende quota sino al sommo della costiera

dei Corni di Verva. A destra si può salire

al Colle delle Pecore. Si prende invece

a sinistra e, attraversata una zona di

sfasciumi di roccia, ci si trova in un primo

pianoro dove, al cospetto delle più basse

lingue della Vedretta dei Piazzi, sorge la

costruzione del Bivacco Ferrario.

Chiesa di Presedont - Corna - Belvedere -

Baite Cardonè - Bivacco Ferrario

BIVACCO FERRARIO3 M

appa

VALDIDENTRO - Bacheca B286/04

Page 21: Guida Bike e Trekking

19

Lunghezza 5,1 km

Durata Trekking 1 h 57 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2313 m

Quota min. 1733 m

Dislivello 580 m

Dislivello Salita 584 m

Dislivello Discesa 12 m

Pendenza max. Salita 21 %

Pendenza max. Discesa 4 %

Corna

Belvedere

Baite Cardonè

Chiesa di Presedont

Bivacco Ferrario

Arrivo: Bivacco Ferrario

Partenza: Chiesa di Presedont

Interesse Naturalistico - GLACIOLOGICO

Page 22: Guida Bike e Trekking

20

RIFUGIO FEDERICO IN DOSDÈ

È l’unico rifugio gestito da parte di un

sodalizio del CAI dell’Alta Valle. Situato

in Val Dosdè, è stato ricavato sul sedime

di una vecchia baita diroccata a quota

2133 m s.l.m., ha una parte allestita a

bivacco, accessibile tutto l’anno, e una

zona a rifugio, aperta al pubblico dall’inizio

della stagione estiva.

Dal parcheggio di Altumeira si ritorna verso

Arnoga per circa 200 m e, al bivio, si imbocca

la strada che scende a valle verso le Baite

Minestra. Il percorso si collega con il tracciato

N293, diviene pianeggiante e prosegue verso

ovest per un buon tratto, costeggiando il

torrente Viola fi no alla Baita Caricci. Da qui un

ponte permette l’attraversamento del corso

d’acqua. Si sale verso destra e sale a zig-zag

su un ripido pendio cespuglioso, dove si gode

una vista vertiginosa su una profonda forra

scavata dal torrente Viola. In cima al dosso

si oltrepassa un pianoro fi no a raggiungere

il Rifugio Federico in Dosdè. Proseguendo su

un tratturo tra magri pascoli ci si addentra

nella valle. A quota 2200 m si è a un bivio

con il ramo di sinistra che porta al il Bivacco

Caldarini. Si prosegue invece verso destra,

lungo i sent. N208 - N292 che attraversano

la Val Cantone di Dosdè, sino a raggiungere,

il Passo e la Capanna Dosdè. La vista sui

ghiacciai circostanti è grandiosa.

Baite Minestra - Baita Caricci - Rifugio Federico -

Val Cantone - Canton del Dosdè - Capanna Dosdè

CAPANNA DOSDÈ3 M

appa

VALDIDENTRO - Bacheca B290/01

Page 23: Guida Bike e Trekking

21

Lunghezza 9,1 km

Durata Trekking 3 ore 19 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2821 m

Quota min. 1976 m

Dislivello 845 m

Dislivello Salita 849 m

Dislivello Discesa 95 m

Pendenza max. Salita 19 %

Pendenza max. Discesa 11 %

+

+ +++ + ++

+ +++

+ +++

+ ++++++++++++

+++

+•

Baita Caricci

Rifugio Federico Valgoi

Canton del Dosdè

Baite Minestra

Capanna Dosdè

(CH)

Arrivo: Capanna Dosdè

Partenza: Baite Minestra

Interesse Naturalistico - GLACIOLOGICO

Page 24: Guida Bike e Trekking

22

CHIESETTA DI PRESEDONT

A quasi 30 anni dalla fi ne della IIa Guerra

Mondiale, in località Presedont, gli abitanti

di Isolaccia costruirono una piccola

chiesetta a ringraziamento per il ritorno

di molti loro compaesani e per ricordare

i propri cari dispersi sui vari fronti di

battaglia e specialmente in Russia.

Dalla Chiesa di San Carlo si prosegue per

200 m sulla strada statale di Livigno e si

scende a sinistra sul sent. N209 fi no al

Ponte dell’Al. La discesa è piuttosto ripida

ma in poco tempo si raggiunge il fondovalle.

Il territorio è ora pianeggiante e comodi

percorsi costeggiano il torrente Viola,

permettendo a tutti agevoli passeggiate

in un contesto naturale, molto silenzioso

e isolato dal traffi co, con gruppi di baite

tipiche. Quest’area era anticamente

caratterizzata da attività produttive, con

la presenza di uno dei più antichi forni del

ferro di cui ci sia testimonianza.

Il percorso attraversa il ponte sul torrente

Viola e prosegue lungo la strada sterrata

che sale a tornanti, immersa nel bosco.

Una volta giunti al bivio con la strada che

proviene da Isolaccia, in località Preda

Benedida, si svolta a destra sul sent.

N286 e, in pochi minuti, si raggiunge la

caratteristica Chiesetta di Presedont.

San Carlo - Ponte dell’All - Prada Benedida -

Chiesa di Presedont

CHIESA DI PRESEDONT3 M

appa

VALDIDENTRO - Bacheca B209/01

Page 25: Guida Bike e Trekking

23

Lunghezza 2,6 km

Durata Trekking 57 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 1742 m

Quota min. 1520 m

Dislivello 222 m

Dislivello Salita 240 m

Dislivello Discesa 83 m

Pendenza max. Salita 13 %

Pendenza max. Discesa 7 %

Ponte dell'All

Prada Benedida

San Carlo

Chiesa di Presedont

Arrivo: Chiesa di Presedont

Partenza: San Carlo

Interesse Naturalistico - BOTANICO

Page 26: Guida Bike e Trekking

24

Mappa

LAGO DELLE SCALE

Il lago si trova a 2000 m di altitudine, è privo

di immissari e di emissari e si alimenta

dalle falde acquifere che si trovano in

profondità. Le sue limpide e fresche acque

sono ricche di pesce di ottima qualità.

L’accesso ai pescatori è in numero limitato

e regolamentato.

Da Arnoga, si imbocca verso est il sent.

N195 e, dopo un primo tratto, dove si può

ammirare un bel panorama sulla cima

Piazzi, si entra nel Bosco della Breitina.

Si raggiunge la Valle del Foscagno e si

supera il corso d’acqua. Continuando

lungo il tracciato principale, si esce dal

bosco, si supera l’Alpe Morzaglia e si arriva

all’Alpe Gattonino. Qui vi è un importante

quadrivio con la segnalazione delle diverse

destinazioni. Il percorso prosegue diritto

verso il massiccio roccioso delle Cime di

Plator. Si attraversa il bosco di Sant’Antonio

e si raggiunge il bivio con’ampia strada

asfaltata che sale a Cancano. A questo punto

si sono percorsi già 10 chilometri, tutti in

piano, utilizzati anche dai maratoneti per

gli allenamenti in quota. Risalendo la strada

per un paio di tornanti e oltrepassate due

gallerie, si è alla sella delle Torri di Fraele.

Di là si continua, in un ambiente quanto mai

pittoresco, per il Lago delle Scale e le dighe

di Cancano.

Arnoga - Pian dell’Acqua - Alpe Morzaglia -

Gattonino - Torri di Fraele - Lago di Scala

DECAUVILLE3 M

appa

VALDIDENTRO - Bacheca B196.1/01

Page 27: Guida Bike e Trekking

25

Lunghezza 11,8 km

Durata Trekking 3 h 9 min.

Diffi coltà Facile

Quota max. 1940 m

Quota min. 1866 m

Dislivello 74 m

Dislivello Salita 134 m

Dislivello Discesa 69 m

Pendenza max. Salita 6 %

Pendenza max. Discesa 6 %

••

Pian dell'AcquaAlpe Morzaglia

Gattonino

Torri di Fraele

Arnoga

Lago di Scala

Arrivo: Lago di Scala

Partenza: Arnoga

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Page 28: Guida Bike e Trekking

26

IL CENTRO SPORTIVO DI SEMOGO

Il nuovo centro, in zona soleggiata, è

caratterizzato dalla presenza di un campo da

calcio e da pallavolo, un campo da bocce, e

due spazi giochi per bambini ben attrezzati.

Una struttura con sala polivalente con circa

300 posti e bar ospita frequentemente

conferenze, spettacoli e concerti.

Dalla Chiesa di San Carlo in Valdidentro si

scende lungo la strada N185 che attraversa

alcuni nuclei sparsi della frazione di

Semogo. È una strada secondaria e poco

traffi cata dove si può camminare o pedalare

in relativa tranquillità. Superata la località

Coste, si arriva nella zona Molini, dove c’è

la confl uenza fra i torrenti Cadangola e

Foscagno e dove, grazie all’abbondanza di

acque, sorgeva in passato un insediamento

industriale con mulini, segherie, offi cine

per la lavorazione del ferro. Attraversati i

due ponti si svolta a destra e si raggiunge

il Centro Sportivo di Semogo. Il percorso

prosegue sulla pista ciclabile che percorre il

fondovalle tra i boschi e costeggia il torrente

Viola fi no all’abitato di Isolaccia. Questa

passeggiata è tutta su fondo asfaltato ed è

adatta a famiglie con bambini ed anziani.

Lungo il percorso si incontrano numerosi

punti dove è possibile effettuare una sosta.

San Carlo - Coste - Semogo - Pista ciclabile lungo Viola -

Isolaccia

LA CICLABILE DI VALDIDENTRO3 M

appa

VALDIDENTRO - Bacheca B209/01

Page 29: Guida Bike e Trekking

27

Lunghezza 4,4 km

Durata Trekking 1 h 7 min.

Diffi coltà Facile

Quota max. 1585 m

Quota min. 1350 m

Dislivello 235 m

Dislivello Salita 0 m

Dislivello Discesa 235 m

Pendenza max. Salita 0 %

Pendenza max. Discesa 11 %

Coste

Semogo

San Carlo

Isolaccia

Arrivo: Isolaccia

Partenza: San Carlo

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Page 30: Guida Bike e Trekking

28

SLEDDOG IN ALTA VALTELLINA

Dal dicembre 2002 è possibile praticare lo

sleddog anche in Alta Valtellina. Il Centro

Sleddog di Arnoga organizza corsi ed

escursioni, oltre che in inverno con slitte

trainate da cani, anche durante la stagione

estiva quando i cani trainano carrelli.

Di fronte all’albergo Viola, in località Arnoga

di Valdidentro, si imbocca il sent. N148 che,

dopo due tornanti in salita giunge alle Baite

Cagnol, un insediamento rurale tipico. Il

percorso prosegue in salita, inizialmente

nel bosco e poi lungo i pascoli ed offre

un’ottima vista panoramica sulle montagne

circostanti: il San Colombano, la Cima

Piazzi, il Corno Sinigaglia, il Corno Dosdè

e la Cima Viola. Al bivio, in località Soleir,

si sale verso monte lungo un tratturo non

segnalato che porta nei pressi della località

Sattarona, dove si gode una vista vertiginosa

sulla vallata e verso la Val Verva. Da qui si

prosegue lungo il sent. N128 che passa da

Stagimei e si inizia a scendere attraverso

pascoli e prati. Il ritorno è previsto sul sent.

N290, la strada carrabile principale la Val

Viola e Arnoga, sede del Centro Sleddog.

Su questo itinerario le guide organizzano

e accompagnano d’inverno escursioni con

ciaspole.

Albergo Viola - Baite Cagnol - Sattarona - Soleir -

Funera - Stagimei - Arnoga

PANORAMICA SULLA VAL VIOLA3 M

appa

VALDIDENTRO - Bacheca B201/01

Page 31: Guida Bike e Trekking

29

Lunghezza 11 km

Durata Trekking 3 h 32 min.

Diffi coltà Facile

Quota max. 2377 m

Quota min. 1880 m

Dislivello 497 m

Dislivello Salita 645 m

Dislivello Discesa 645 m

Pendenza max. Salita 23 %

Pendenza max. Discesa 31%

••

Baite Cagnol

SattaronaSoleir

Alpe FuneraStagimei

Albergo Viola

Partenza: Albergo Viola

Arrivo: Funera

Interesse Gastronomico

Page 32: Guida Bike e Trekking

30

Mappa

VAL DI CAMPO

Si estende lateralmente alla Valle di

Poschiavo. La sua conformazione è

tipicamente glaciale, un tempo alimentata

da due colate di ghiaccio, una in Val Mera

e l’altra in Val Viola. Si tratta di una zona

naturale, protetta, con caratteristiche

uniche per la varietà della fl ora e del

paesaggio.

Da Arnoga in Valdidentro, si raggiunge in

auto o con la navetta (vedesi regolamento

comunale) il parcheggio di Altumeira. Si

prosegue a piedi percorrendo la parte

terminale della Val Viola fi no all’omonimo

Rifugio. Da qui, si continua sul sent. N290

fi no alla sella di confi ne a quota 2470 m.

Entrati in Svizzera, si segue la segnaletica

che porta ad affacciarsi sulla vallata,

caratterizzata da laghi e conifere. Con un

ampio giro verso nord si transita dal Pian

de la Genzana, per divallare al terrazzo

di Campascio. Il sentiero, ora più ripido,

continua nei pressi del Lago di Val Viola che

ha una minuscola isoletta boscosa. Tenendo

la destra idrografi ca, si continua toccando

il Lach da Scispadus, e lasciando un poco

a sinistra il Lach da Saoseo. Un’ultima

discesa e si è a Longacqua ove sorge il

Rifugio Saoseo. Da qui, una sterrata chiusa

al traffi co attraversa la Val di Campo e

scende a Sfazu sulla strada del Bernina.

Baite Minestra - Rifugio Viola - Passo di Val Viola -

Campasciol - Lagh da Scispadus - Campo (CH)

VAL DI CAMPO (CH)3 M

appa

VALDIDENTRO - Bacheca B290/01

Page 33: Guida Bike e Trekking

31

Lunghezza 10,5 km

Durata Trekking 3 h 8 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2460 m

Quota min. 2056 m

Dislivello 404 m

Dislivello Salita 392 m

Dislivello Discesa 404 m

Pendenza max. Salita 7 %

Pendenza max. Discesa 12 %

+

+ + + +

+

+ + + ++

+ + + ++

+ +++++

+ + ++ +

+++

+

+++++

Rifugio ViolaPasso di Val Viola

Campasciol

Lagh da Scispadus

Baite Minestra

Campo (CH)

(CH)

Arrivo: Campo (CH)

Partenza: Baite Minestra

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Page 34: Guida Bike e Trekking

32

PRODOTTI TIPICI DELL’ALTA VALTELLINA

Una vera delizia per il palato sono i

pizzoccheri, gli sciatt, la polenta con

selvaggina o porcini, la bresaola, i formaggi

locali. Una montagna di piatti squisiti,

antichi e avvolgenti sapori senza eguali,

una cucina generosa e genuina a cui sarà

poi diffi cile rinunciare.

Dalla Chiesa di Presedont in Valdidentro si

prende la strada che costeggia, a destra, la

Chiesetta si inoltra nel bosco lungo il sent.

N286. Dopo un breve tratto tortuoso con

pendenze variabili, si incontra un bivio che,

a sinistra, porta verso i Ciuk. Il percorso

prosegue invece verso destra e percorre

la Val Lia, passando per Lia dei Carli e

costeggiando alcune baite tipiche, sino a

raggiungere l’Alpe Boron, un complesso

demaniale della Regione Lombardia,

costituito da cinque fabbricati e aperto nei

mesi estivi. Lungo il sentiero compaiono

più volte scorci spettacolari sulla Cima

Piazzi e sul suo ghiacciaio. Una volta

giunti all’Alpe, sia pure con i limiti dettati

dall’essenzialità delle strutture esistenti, è

possibile sostare, consumare semplici piatti

tradizionali e pernottare. L’escursione,

benché relativamente impegnativa, è adatta

per tutta la famiglia.

Chiesa di Presedont - Lia dei Carli - Alpe Boron

VAL LIA E ALPE BORON3 M

appa

VALDIDENTRO - Bacheca B286/04

Page 35: Guida Bike e Trekking

33

Lunghezza 2,8 km

Durata Trekking 1 h 1 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2049 m

Quota min. 1739 m

Dislivello 310 m

Dislivello Salita 310 m

Dislivello Discesa 0 m

Pendenza max. Salita 16 %

Pendenza max. Discesa 0 %

•Lia dei Carli

Chiesa di Presedont

Alpe Boron

Arrivo: Alpe Boron

Partenza: Chiesa di Presedont

Interesse Naturalistico - GLACIOLOGICO

Page 36: Guida Bike e Trekking

34

Mappa

GROSIO

Grosio è un’antico borgo con testimonianze artistiche, storiche ed

archeologiche interessanti come le incisioni rupestri. Il popola-

mento nella zona risale all’età del bronzo ed è testimoniato dal

maggior monumento archeologico valtellinese: la Rupe Magna.

Da Arnoga in Valdidentro si imbocca la

strada sent. N290 e, al primo bivio, subito

dopo un dosso, si scende a sinistra verso

valle, oltrepassando la località Basic e Baite

Campo con le loro caratteristiche baite.

Giunti nel fondovalle, si prende il sent. N201

che attraversa su un ponte il torrente Viola

e inizia a salire in Val Verva. Oltrepassata

l’Alpe Verva, dove è possibile sostare per

degustare i piatti tipici della tradizione, il

tracciato sale gradatamente verso il passo,

lasciando a destra la mulattiera per il Sasso

di Castro e il canale erboso che sale al Colle

delle Pecore. Si oltrepassa il Passo di Verva

e il sentiero scende tortuoso sotto la cima

del Maurignino fi no ai resti delle baite di

Le Crotte. Questa zona è caratteristica per

i resti di trincee e di caverne. Si prosegue

sul sent. N201 e si oltrepassa il Rifugio Falk

fi no ad arrivare alla località Eita. Da qui si

continua su strada asfaltata fi no all’abitato

di Grosio.

Arnoga - Val Verva - Passo di Verva - Eita - Fusino -

San Giacomo - Grosio

VAL VERVA E VAL GROSINA3 M

appa

VALDIDENTRO - Bacheca B201/01

Page 37: Guida Bike e Trekking

35

Lunghezza 26.5 km

Durata Trekking 7 h 43 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2300 m

Quota min. 671 m

Dislivello 1629 m

Dislivello Salita 703 m

Dislivello Discesa 2036 m

Pendenza max. Salita 33 %

Pendenza max. Discesa 28 %

++

+

+

+ ++

+ ++ + +++ ++

+

+++++++

++

++

++

+ ++

+++

+++ +

+ + +

++++ +

··

··· ·· ··· ·· ·

·· ·

··

· ···

·· ·· ·

Passo di Verva

Eita

Fusino

San Giacomo

Arnoga

Grosio

(CH)

Arrivo: Grosio

Partenza: Arnoga

Interesse Gastronomico

Page 38: Guida Bike e Trekking

VALLE DEL FOSCAGNO

36

DOGANA DEL FOSCAGNO

Il principale compito della dogana del

Foscagno è quello di controllare che

vengano rispettati i quantitativi di merce

massimi esportabili da Livigno: esiste

infatti una dettagliata tabella merceologica

inerente i tipi ed i quantitativi di merce

esportabile dal territorio extradoganale di

Livigno.

Dal Centro Sportivo di Semogo si imbocca

la strada asfaltata N185 che porta all’abitato

di San Carlo. Nei pressi della Chiesa si

attraversa la strada statale del Foscagno

e si continua sui sent. N185 - N209 per

poi prendere il tracciato N186, denominato

“Strada del Bosco” perché attraversa

un folto versante boschivo. Seguendo il

sentiero si raggiunge la Decauville, strada

che collega Arnoga con Cancano. Percorse

poche centinaia di metri verso Cancano, a

sinistra, si stacca una gippabile, che risale

la parte superiore della Valle del Foscagno,

toccando varie baite isolate, sin sotto quella

di Gembrè, raggiungibile attraversando

il torrente su un ponte. Proseguendo sul

lato orografi co sinistro si prende quota

e, attraverso l’antico percorso bordato

da caratteristici muretti, si raggiunge la

statale del Foscagno in località Angelina.

Proseguendo sulla statale per poco meno di

un km si raggiunge la Dogana del Foscagno.

Semogo - San Carlo - Pian dell’Acqua - Gembre -

Tresenda - Angelina

3 Mappa

VALDIDENTRO - Bacheca B185/01

Page 39: Guida Bike e Trekking

37

Lunghezza 7,2 km

Durata Trekking 2 h 42 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2241 m

Quota min. 1440 m

Dislivello 801 m

Dislivello Salita 808 m

Dislivello Discesa 7 m

Pendenza max. Salita 11 %

Pendenza max. Discesa 2 %

••

San Carlo

Pian dell'AcquaGembre

Tresenda

Semogo

Angelina

Arrivo: Angelina

Partenza: Semogo

Interesse Naturalistico - BOTANICO

Page 40: Guida Bike e Trekking

38

CHIESETTA DI SAN COLOMBANO

La Chiesetta di San Colombano è stata ri-

costruita nel 1665 e si trova a 2500 m, sul

dosso di confi ne tra Valdisotto e Valdiden-

tro. La Chiesetta architettonicamente è

composta da una sola navata con abside

pentagonale e soffi tto a capriate.

Dal Ristoro San Colombano si sale verso

ovest lungo il sent. N280. Superata la

Chiesetta di San Colombano, in località

Prei, si prosegue lungo il sent. N208 che si

congiunge con il sent. N286. Si raggiunge

quindi l’Alpe Boron. Questo percorso si

sviluppa su strada a fondo naturale con punti

panoramici in località Prei e in Costa San

Colombano. All’inizio della salita che porta

alla Chiesetta di San Colombano c’è una

sorgente, una delle “Fonti di San Carlo” che,

secondo una credenza della cultura pagana,

avrebbero dei poteri curativi straordinari.

In epoca cristiana il “tempietto” venne

dedicato a San Colombano, dispensatore

di fertilità, e attirò numerosi pellegrinaggi

di donne che chiedevano di guarirle dalla

sterilità. Si racconta di una donna che, dopo

il pellegrinaggio, ottenne la grazia di avere

dei fi gli. Al sesto fi glio tornò alla chiesetta

per ringraziare il Santo e per chiedergli di

“sospendere” la grazia.

Malga San Colombano - Chiesa San Colombano -

Prei - Alpe Boron

ALPE BORON3 M

appa

VALDISOTTO - Bacheca B280/04

Page 41: Guida Bike e Trekking

39

Lunghezza 5,3 km

Durata Trekking 2 h 1 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2464 m

Quota min. 1999 m

Dislivello 465 m

Dislivello Salita 274 m

Dislivello Discesa 465 m

Pendenza max. Salita 18 %

Pendenza max. Discesa 17 %

•Chiesa San Colombano

Prei

Malga San Colombano

Alpe Boron

Arrivo: Alpe Boron

Partenza: Malga San Colombano

Interesse Storico - RELIGIOSO

Page 42: Guida Bike e Trekking

40

Il territorio rappresentato nella mappa 4 è il cuore

dell’Alta Valtellina e, nei tempi passati, era la parte

centrale della “Magnifi ca terra”. Questa zona può essere

vissuta come una straordinaria avventura artistica e

culturale, visitando i suoi centri storici, le dimore rurali

e gli insediamenti archeologici, le torri, le chiese ed i

castelli, segni di tempi antichi che, col passare degli

anni, hanno mantenuto il loro fascino. Le escursioni

proposte in questa fascia di territorio sono numerose e

caratterizzate da diffi coltà e motivi di interesse differenti.

VIE DI COMUNICAZIONE PER BORMIO AI PRIMI DEL ‘900

Le strade, fi no alla fi ne del XVIII sec, godettero in Alta

Valtellina di riguardi particolari: basti pensare che già a

quel tempo la pulizia dalla neve era un servizio pubblico,

gestito da stradini remunerati dal Contado. A partire dal

XIX sec, invece, iniziò un periodo buio: nel 1846 le carrozze

percorrevano il tratto Colico-Bormio in poco meno di 9 ore

e, nel 1929, le poche automobili che si avventuravano sulla

strada per Bormio giungevano a destinazione seriamente

danneggiate.

4 Mappa

IL COMPLESSO TERMALE DEI BAGNI VECCHI

La leggenda vuole che il primo accenno all’acqua termale

di Bormio sia contenuto nella Naturalis Historia di Plinio

il Vecchio, laddove il naturalista latino cita numerose

sorgenti d’acqua calda che sgorgano dalle giogaie delle

Alpi. Certamente le strutture per i bagni dovevano esistere

già nel VI secolo, come attesta una lettera di Cassiodoro,

segretario del re ostrogoto Teodorico, che consiglia le

“aquae burmiae” come rimedio contro la gotta.

BORMIO - STELVIO -

VALDISOTTO - VALDIDENTRO

re

e

e

e

ti

Page 43: Guida Bike e Trekking

41

Page 44: Guida Bike e Trekking

42

4 Mappa

Nell’area di Bormio - Stelvio - Valdisotto - Valdidentro sono stati selezionati 39 percorsi,

presentati nelle pagine successive in ordine di Comune e a sua volta in ordine alfabetico.

Di questi 39 percorsi, 17 partono dal territorio del Comune di Bormio (BO), 13 da

Valdisotto (VS), 4 da Valfurva (VF) e 5 da Valdidentro (VD). Le 21 bacheche dislocate sul

territorio e riportate sulla mappa qui a fi anco rappresentano i punti di partenza dei 39

percorsi, dei quali ben 25 sono di interesse naturalistico e 14 di interesse storico.

39 PERCORSI BORMIO - STELVIO - VALDISOTTO - VALDIDENTRO

INTERESSENATURALISTICO

BAITA CERDEC (VS)

B280/03 (p.88)

BAITA LA MANDRIA (VS)

B276/01 (p.90)

BORMIO 2000 (VS)

B568/01 (p.114)

BOSCOPIANO (VD)

B145/01 (p.80)

CROCE DELLA REIT (BO)

B540/01 (p.52)

GIRO DEL VALLECETTA (BO)

B513/01 (p.56)

GRANFONDO ALTA VALTELLINA (BO)

B199/01 (p.58)

LA VAL FORCOLA (VD)

B145/01(p.82)

LAGHETTO DELLE MOTTE (VS)

B277/02 (p.94)

LAGHI DI PROFA (VS)

B540/02 (p.96)

LUNGO LA VALDIDENTRO (VD)

B286/03 (p.84)

MONTI DI SOBRETTA (BO)

B513/01 (p.62)

OGA (BO), (VS)

B280/05 (p.64), B274/02 (p.100)

B277/02 (p.102)

PANORAMICA BOSCO SUENA (VS)

B274/02 (p.106)

PANORAMICA SU VALFURVA (VF)

B531/02 (p.116)

PANORAMICA VALLECETTA (VS)

B540/01 (p.108)

PASSEGGIATA DELL’ALUTE (B0)

B199/01 (p.66)

PEDEMONTANA DELLA REIT (BO)

B533.3/02 (p.70)

TOUR A BOERO (VS)

B545/02 (p.112)

TOUR DELLE TORRI DI FRAELE (BO)

B199/02 (p.72)

VAL D’UZZA (BO)

B531/01 (p.74)

VAL D’UZZA (BO)

B545/01 (p.120)

VALLE DI CALVARANA (BO)

B545/01 (p.76)

AI FORNI DI PREMADIO (B0)

B280/05 (p.44)

AL FORTE DI OGA (BO)

B280/05 (p.46)

ANELLO DEL MONTE SCALE (VD)

B145/01 (p.78)

BAGNI DI BORMIO (BO)

B199/02 (p.48)

BORMIO 2000 DA PIATTA (VS)

B545/02 (p.92)

CICLABILE SAN GALLO (BO)

B199/01 (p.50)

FILON DEL MOTT (BO)

B506/01 (p.54)

LE TRE BARACCHE (BO)

B506/01 (p.60)

MALGA SAN COLOMBANO - OGA (VS)

B280/04 (p.98)

PALUACCIO E FORTE DI OGA (VS)

B280/03 (p.104)

PASSEGGIATA DELLE 4 CHIESE (B0)

B199/01 (p.68)

PASSO DELL’ABLES (VF)

B547/02 (p.118)

PIATTA (VS)

B276/01 (p.110)

PIZ UMBRAIL E PUNTA DI RIMS (VD)

N145 (p.86)

INTERESSESTORICO

Page 45: Guida Bike e Trekking

43

Page 46: Guida Bike e Trekking

44

FERRIERE DI PREMADIO

Le ferriere di Premadio, attive dal 1852,

disponevano di più forni, quattro magli, un

laminatoio e un’offi cina. Si lavoravano sino

a 15 t di minerale al giorno grazie ai 400

- 500 operai impegnati nel taglio di legna,

scavo e lavorazione del ferro e trasporti.

Il forno fu dismesso nel 1875.

Il percorso parte dal Pentagono di Bormio e

di svolge lungo una comoda pista ciclabile,

attrezzata con panchine, che costeggia il

fi ume Adda fi no ad arrivare alla Chiesa

di San Gallo. Attraversata la strada, si

prosegue sulla ciclabile N199 in località

Crocetta che porta direttamente ai Forni

o Ferriere di Premadio, recentemente

ristrutturati. Qui è possibile effettuare

una sosta prima di ritornare a Bormio

passando dall’abitato di Premadio e dalla

località Planecc, caratterizzata da un parco

giochi per bambini, un campo da calcio

e un percorso vita. Si prosegue sul sent.

N282 che attraversa il Bosco di San Gallo

fi no a raggiungere la località Le Motte.

Il tracciato continua sul sent. N280,

raggiunge la località Osteglio, Santa Lucia

per poi ritornare al Pentagono di Bormio.

AI FORNI DI PREMADIO

Pentagono - San Gallo - Forni di Premadio - Planecc -

Le Motte - Santa Lucia - Pentagono

4 Mappa

BORMIO - Bacheca B280/05

Page 47: Guida Bike e Trekking

45

Lunghezza 9 km

Durata Trekking 2 h 42 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 1393 m

Quota min. 1180 m

Dislivello 213 m

Dislivello Salita 287 m

Dislivello Discesa 286 m

Pendenza max. Salita 13 %

Pendenza max. Discesa 9 %

San Gallo

Forni

Planecc

Le Motte

Santa Lucia

Pentagono di Bormio

Arrivo: Pentagono di Bormio

Partenza: Pentagono di Bormio

Interesse Storico - MONUMENTALE

Page 48: Guida Bike e Trekking

46

PENTAGONO DI BORMIO

Ha una superfi cie di 1800 mq e capienza

totale di 1990 posti. Lo spazio platea può

essere utilizzato per parquet di basket o

volley, salone per feste e banchetti, pista

da ballo, spazio espositivo. L’ampio palco

è in grado di ospitare spettacoli teatrali,

musicali, operistici ed eventi congressuali.

Il tracciato inizia dal Pentagono di Bormio

e segue la ciclabile che porta all’abitato di

Santa Lucia. Si prosegue verso Osteglio e

lungo il sent. N280 che porta a Oga. Salendo

lungo la strada comunale asfaltata, si

raggiungono, tramite un ponte militare, il

Forte e il Paluaccio di Oga dove è possibile

una breve sosta e una visita. Riattraversato

il ponte, si prendono i sent. N280 e N284

che percorrono in parte la pista da sci,

attraversano un lungo ed agevole tratto

di bosco, fi no a giungere nei pressi della

stazione di arrivo della cabinovia di Isolaccia

in zona Palancana. Si scende poi dal sent.

N282 passando per Fochin e Presura Alta.

Un anello sulla pista da fondo conduce in

Località Baita Noa, passando di fronte al

centro di biathlon di Valdidentro. Il ritorno

è previsto dal sent. N282 fi no alle Motte, si

continua sulla mulattiera N280 che passa

da Osteglio fi no a Santa Lucia e di nuovo al

Pentagono di Bormio.

Bormio - Santa Lucia - Forte e Paluaccio di Oga -

Palancana - Baita Noa - Le Motte - Bormio

AL FORTE DI OGA4 M

appa

BORMIO - Bacheca B280/05

Page 49: Guida Bike e Trekking

47

Lunghezza 22,8 km

Durata Trekking 6 h 52 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 1885 m

Quota min. 1180 m

Dislivello 705 m

Dislivello Salita 863 m

Dislivello Discesa 863 m

Pendenza max. Salita 10 %

Pendenza max. Discesa 16 %

• •

Baita Nova

Santa Lucia

Forte Venini di Oga

Palancana Le Motte

Pentagono di Bormio

Arrivo: Pentagono di Bormio

Partenza: Pentagono di Bormio

Interesse Storico - MONUMENTALE

Page 50: Guida Bike e Trekking

48

BAGNI NUOVI DI BORMIO

Il centro Terme e Benessere, annesso

al Grand Hotel Bagni Nuovi, si articola in

quattro settori con oltre trenta differenti

servizi termali di cui sette vasche e piscine

all’aperto. Una realtà unica fatta di aromi,

luci, immagini e colori tutti naturali

utilizzabili dodici mesi l’anno.

Dalla Piazza del Kuerc si attraversa il

centro di Bormio passando davanti allo

stabilimento termale di Bormio Terme sino

a raggiungere il Golf di Bormio, un campo

pratica di 9 buche. Seguendo la pista

ciclabile si raggiunge la medioevale Chiesa

di San Gallo e si prosegue verso l’abitato

di Premadio, passando davanti al Cimitero

dei Soldati, dove dimorarono le spoglie dei

caduti fra il 1915 e il 1918 sul fronte militare

Cevedale - Gavia. A questo punto si imbocca

il sent. N199 che conduce alle Ferriere di

Premadio. Si sale quindi verso la strada

statale e, dopo un breve tratto in direzione

Bormio si raggiunge la località Molina,

dalla quale, sulla sinistra, si imbocca la

strada asfaltata che conduce ai Bagni di

Bormio.

Piazza del Kuerc - San Gallo - Forni di Premadio -

Bagni di Bormio

BAGNI DI BORMIO4 M

appa

BORMIO - Bacheca B199/02

Page 51: Guida Bike e Trekking

49

Lunghezza 5 km

Durata Trekking 1 h 22 min.

Diffi coltà Facile

Quota max. 1337 m

Quota min. 1212 m

Dislivello 125 m

Dislivello Salita 140 m

Dislivello Discesa 21 m

Pendenza max. Salita 11 %

Pendenza max. Discesa 5 %

San Gallo

Forni

Bagni di Bormio

Piazza del Kuerc

Arrivo: Bagni di Bormio

Partenza: Piazza del Kuerc

Interesse Storico - MONUMENTALE

Page 52: Guida Bike e Trekking

50

CHIESA DI SAN GALLO

Un tempo questa chiesa aveva la lugubre

nomea di “chiesa dei morti”. Gli anziani

raccontavano che di notte vi erano

processioni di fantasmi: si diceva che

fossero le anime dei giustiziati nel vicino

Prà della Giustizia. Nel 2001, dopo il

restauro, è stata riaperta al culto.

Il percorso prende avvio dall’Uffi cio turistico

di Bormio. Raggiunto il ponte dell’Eden

prosegue lungo la pista ciclabile che porta

a Santa Lucia. Da qui si continua lungo

la ciclabile che costeggia il fi ume Adda,

una zona molto tranquilla ove è possibile

rilassarsi ascoltando il canto degli uccellini,

il fruscio delle piante e il rumore dell’acqua

che scorre lungo il fi ume. Giunti alla Chiesa

di San Gallo il ritorno è previsto attraverso

il sentiero in mezzo ai prati che ha inizio a

valle della chiesa. Superato il campo da Golf

si ritorna nel centro di Bormio.

CICLABILE SAN GALLO4 M

appa

APT Bormio - Santa Lucia - Chiesa di San Gallo -

Golf Bormio - APT Bormio

BORMIO - Bacheca B199/01

Page 53: Guida Bike e Trekking

51

Lunghezza 6,9 km

Durata Trekking 1 h 47 min.

Diffi coltà Facile

Quota max. 1243 m

Quota min. 1180 m

Dislivello 63 m

Dislivello Salita 63 m

Dislivello Discesa 62 m

Pendenza max. Salita 3 %

Pendenza max. Discesa 4 %

Santa Lucia

Chiesa San Gallo

Bormio Golf

Apt Bormio

Arrivo: APT Bormio

Partenza: APT Bormio

Interesse Storico - RELIGIOSO

Page 54: Guida Bike e Trekking

52

CROCE DELLA REIT

La prima croce, posta sulla sommità di un crinale detritico, fu

issata dai bormini agli inizi del 1900 a memoria del nuovo secolo

appena iniziato, ma nel 2006 fu abbattuta da violente raffi che

di vento. Poiché era diventata un simbolo di devozione, nel

settembre del 2008 fu ripristinata.

Dalla Piazza di Combo si attraversa il Ponte

di Combo, si sale lungo la Ripa Guarda

Nazionale, via Castello e si imbocca il sent.

S532 sino a raggiungere il sent. S533 della

Pedemontana della Reit. Svoltando a sinistra

per 200 m si vede il tracciato che raggiunge

la Croce della Reit. La passeggiata, sebbene

molto ripida in alcuni tratti, si svolge su

un sentiero ben tracciato, caratterizzato

da numerosi tornanti numerati, all’interno

di un bosco di abeti e larici, pino silvestre

e mughi in quota. Il panorama che si può

godere dalla croce abbraccia tutta la vallata

e si estende dalla Valfurva alla Valdidentro,

passando per la Valdisotto. Subito sopra,

fi nita la vegetazione, si erge maestosa la

parete dolomitica del monte Reit su cui

è facile scorgere gruppi di ungulati. La

discesa può essere effettuata sullo stesso

percorso dell’andata oppure in direzione di

Uzza e Pramezzano.

Piazza di Combo - Santelon - Cà Bianca -

Croce della Reit

CROCE DELLA REIT4 M

appa

BORMIO - Bacheca B540/01

Page 55: Guida Bike e Trekking

53

Lunghezza 5,9 km

Durata Trekking 2 h 47 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2125 m

Quota min. 1220 m

Dislivello 905 m

Dislivello Salita 905 m

Dislivello Discesa 0 m

Pendenza max. Salita 29 %

Pendenza max. Discesa 0 %

Santelon

Ca` Bianca

Piazza di Combo

Croce della Reit

Arrivo: Croce della Reit

Partenza: Piazza di Combo

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Page 56: Guida Bike e Trekking

54

IL MUSEO STORICO CARLO DONEGANI

Situato ai 2758 m del Passo Stelvio, è

considerato il più alto museo d’Europa. Si

articola in tre sezioni, ricche di immagini

e foto d’epoca che compongono il grande

puzzle della storia del passo: la costruzione

della strada imperiale, lo sviluppo del

turismo e la Grande Guerra.

Dal Passo Stelvio, dove è localizzato il

Museo più alto d’Europa, si prende il sent.

S506 che sale al Passo delle Platigliole e

porta sulla cima dello Scorluzzo (3095 m).

Dalla vetta si scende la cresta sud ovest

aggirando alcuni spuntoni di rocce rotte tra

i quali sono ben visibili le difese austriache

della Ia Guerra Mondiale. Superato l’ultimo

avamposto austriaco si entra nella ‘terra di

nessuno’ fi no ad incontrare la prima ridotta

italiana. Si prosegue lungo la cresta fi no ad

una nuova elevazione contrassegnata da

un ometto di sassi. Qui inizia un sistema

di camminamenti e di trincee in pietra a

dominio della Valle dei Vitelli. Ancora una

breve discesa e si arriva ad uno sperone

roccioso trasformato in un fortilizio dalle

truppe alpine. Tra i resti di baracche si

ridiscende sul sentiero principale che porta

alla Malga Scorluzzo per poi continuare sul

sent. S505 che giunge alla III Cantoniera.

Passo dello Stelvio - Monte Scorluzzo - Filon dei Mott -

Malga Scorluzzo - Terza Cantoniera

FILON DEL MOTT4 M

appa

BORMIO - Bacheca B506/01

Page 57: Guida Bike e Trekking

55

Lunghezza 8,3 km

Durata Trekking 2 h 52 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 3080 m

Quota min. 2300 m

Dislivello 780 m

Dislivello Salita 320 m

Dislivello Discesa 780 m

Pendenza max. Salita 20 %

Pendenza max. Discesa 18 %

++++

+++

+++++

+

+++++++++++

++

+

------------

-

Monte Scorluzzo

Filon dei Mott

Malga Scorluzzo

Passo dello Stelvio

P. III Cantoniera

(CH)

Trentino

Arrivo: Parcheggio III Cantoniera SS38

Partenza: Passo dello Stelvio

Interesse Storico - GRANDE GUERRA

Page 58: Guida Bike e Trekking

56

IMPIANTI DI RISALITA

Alcuni impianti di risalita dell’Alta Valtellina

aprono anche durante il periodo estivo, al

fi ne di permettere ad escursionisti e bikers

di raggiungere comodamente le cime per

indimenticabili escursioni e per godere

di fantastici panorami. Orari e prezzi su

www.altavaltellina.eu.

Da Bormio si prende la funivia per Bormio

2000 e poi per Bormio 3000. Il percorso

(molto tecnico per biker) parte in direzione

ovest sul sent. S541 e scende in località Bei

Laghetti e poi Bocca di Profa. Inizialmente

la traccia è ampia ma a tratti si cammina su

grossi sassi. Ai Bei Laghetti la traccia diventa

più stretta, ma con fondo meno sconnesso.

Qui è possibile sostare e osservare le

montagne circostanti e l’azzurro splendente

dei laghetti (in tutto una decina) dovuto

alla sedimentazione. Alla Bocca di Profa

si prende il sent. S518 a tratti ripido, a

sinistra, sino a raggiungere la strada

sterrata ai Monti di Sobretta. Proseguendo

sul sent. S543.2 si arriva facilmente alla

località Bormio 2000, passando per Pozzo

dell’Acqua e Fontanalonga. La strada è

sterrata e carrozzabile, caratterizzata da

irrilevanti saliscendi.

Bormio - Funivia Bormio 3000 - I Bei laghetti -

Sobretta - Pozzo dell’Acqua - Bormio 2000 - Bormio

GIRO DEL VALLECETTA4 M

appa

BORMIO - Bacheca B513/01

Page 59: Guida Bike e Trekking

57

Lunghezza 15,4 km

Durata Trekking 4 h 15 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 3000 m

Quota min. 1940 m

Dislivello 1060 m

Dislivello Salita 188 m

Dislivello Discesa 1249 m

Pendenza max. Salita 7 %

Pendenza max. Discesa 17 %

I Bei Laghetti

Pozzo dell'Acqua

SobrettaBormio 3000

Bormio 2000

Arrivo: Ski Stadium Bormio

Partenza: Ski Stadium Bormio

Interesse Naturalistico - FAUNISTICO

Page 60: Guida Bike e Trekking

58

SEGNALETICA PERMANENTE

Una segnaletica permanente costituita

da frecce rosse in legno con la dicitura

GF MTB AV, il logo del biker e del Parco

Nazionale dello Stelvio (PNS) accompagna

il percorso. Il tracciato è percorribile anche

a tappe con facile rientro in paese da

qualsiasi punto del percorso.

Da Bormio si sale verso Piatta fi no ad

imboccare la strada bianca per Campolungo.

Scorrevoli saliscendi e tratti di salita

portano a Calvarana. Si scende fi no a

Sant’Antonio e si raggiunge San Nicolò.

A Teregua si prosegue lungo la strada

Militare dell’Ables, una salita pedalabile che

termina all’Alpe Solaz. Da qui una discesa

porta al Ponte delle Tre Croci e, svoltando

a destra, si arriva a Niblogo. Un breve tratto

di strada asfaltata conduce a Plazzanecco

e, dopo una scorrevole discesa nella zona

della Reit, si ritorna a Bormio. Si prosegue

lungo il fi ume Adda fi no a Premadio. Ci si

inoltra nel bosco in zona Planec e si arriva a

Valdidentro. Dal campo sportivo di Isolaccia

si inizia la salita che porta a Raglion e

Palancana. Attraversate le piste di sci in

direzione Valdisotto, dopo qualche km, si

giunge al Forte militare e Paluaccio di Oga.

Sui sentieri del Bike Park si scende a Oga.

Una scorrevole discesa lungo una mulattiera

porta a Santa Lucia a 2 km da Bormio.

Bormio - Piatta - Sant’Antonio - Madonna dei Monti -

Bormio - Le Motte - Isolaccia - Oga - Bormio

GRANFONDO ALTA VALTELLINA4 M

appa

BORMIO - Bacheca B199/01

Page 61: Guida Bike e Trekking

59

Lunghezza 68,1 km

Durata Trekking 20 h 23 min.

Diffi coltà Diffi cile

Quota max. 2039 m

Quota min. 1160 m

Dislivello 879 m

Dislivello Salita 2351 m

Dislivello Discesa 2347 m

Pendenza max. Salita 21%

Pendenza max. Discesa 4%

+-

Piatta

Sant' AntonioM. dei Monti

Le Motte

Isolaccia

OgaBormio

Trentino

Arrivo: Bormio

Partenza: Bormio

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Page 62: Guida Bike e Trekking

60

TRINCEE, POSTAZIONI E STRADE MILITARI DELLA 1a GUERRA MONDIALE

Caratterizzate da muretti a secco, le trincee

dovevano riparare completamente dal fuoco

nemico un uomo in piedi. Quelle più stabili

potevano avere una copertura di assi, utile

per proteggere dalle schegge delle fucilate e

dalle precipitazioni atmosferiche.

Dal tornante sopra la II Cantoniera, sulla

Strada dello Stelvio, inizia il sent. S505 che

porta in Valle dei Vitelli. Superato il torrente,

al bivio si prosegue diritti fi no a raggiungere

la località Le Buse. Per la sua zona riparata,

durante la guerra, la conca delle Buse

venne scelta per la costruzione di un vero

e proprio villaggio militare difeso da un

complesso di trincee scavate sulla dorsale

retrostante. Due postazioni di artiglieria

in galleria puntavano sulla Strada dello

Stelvio e sulla Valle dei Vitelli, per impedire

un possibile attacco degli austriaci. Dalle

Buse si prosegue tagliando in costa i pendii

della Glandadura, si raggiunge Pian Pecci,

si lascia a destra il sentiero che scende

sino alla I Cantoniera e si prosegue sino al

panoramico Passo del Crap dell’Aquila, dal

quale per una traccia tra i mughi si scende

sulla statale dello Stelvio nei pressi della

località Palone.

II cantoniera - Le Buse - Fortini Alti -

Dosso della Fornace - Le Tre Baracche

LE TRE BARACCHE4 M

appa

BORMIO - Bacheca B506/01

Page 63: Guida Bike e Trekking

61

Lunghezza 8,9 km

Durata Trekking 3 h 14 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2456 m

Quota min. 1604 m

Dislivello 852 m

Dislivello Salita 256 m

Dislivello Discesa 865 m

Pendenza max. Salita 13 %

Pendenza max. Discesa 32 %

Le Buse

Fortini Alti

Dosso della Fornace

II cantoniera

Le Tre Baracche

Arrivo: Le Tre Baracche

Partenza: II Cantoniera

Interesse Storico - GRANDE GUERRA

Page 64: Guida Bike e Trekking

62

ABETE ROSSO, PECCIO, PEZZO

Albero sempreverde, alto sino a 50-60 m,

molto longevo, a tronco diritto e cilindrico

e molto resinoso. Il legno, bianco, è tenero

e lucido; si usa largamente per lavori

correnti di falegnameria, per infi ssi e

imballaggi. Ottimo nell’industria cartaria

per cellulosa.

Da Bormio si prende la funivia fi no a Bormio

2000 dove è possibile imboccare i sent. S543

e poi S543.1 che attraversano le piste da sci

e portano in località La Rocca. In questa

zona sono presenti alcuni ristori dove è

possibile sostare ammirando l’imponente

scenario alpino circostante e degustare i

piatti dell’ottima cucina locale. Si prosegue

in quota lungo il sent. S542 che porta a

Sobrettina e in discesa lungo i sent. S543

- S543.2 - S518 - S522 fi no ai monti di

Sobretta di Sotto. Da qui il tracciato diventa

prevalentemente pianeggiante con dei tratti

di discesa e brevi salite. Ci si immerge in un

folto bosco di Abete Rosso con incantevoli

aperture panoramiche sulla Valfurva.

Si oltrepassano le località Calvarana, Le

Poce e Campolungo e, a destra, si imbocca

un ripido tracciato, sent. S540, che porta

prima a Feleit e poi Bormio.

Bormio - Funivia Bormio 2000 - La Rocca - Sobretta -

Calvarana - Campolungo - Feleit - Bormio

MONTI DI SOBRETTA4 M

appa

BORMIO - Bacheca B513/01

Page 65: Guida Bike e Trekking

63

Lunghezza 19,8 km

Durata Trekking 5 h 52 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2300 m

Quota min. 1200 m

Dislivello 1100 m

Dislivello Salita 508 m

Dislivello Discesa 1236 m

Pendenza max. Salita 14 %

Pendenza max. Discesa 17 %

••

La Rocca

Sobretta

Calvarana

CampolungoFeleit

Bormio 2000

Bormio

Arrivo: Ski Stadium Bormio

Partenza: Ski Stadium Bormio

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Page 66: Guida Bike e Trekking

64

CHIESA DEI SS. LORENZO E COLOMBANO

Questa chiesa è intitolata a San Lorenzo

che si festeggia il 10 agosto. Ogni anno sul

terrazzo naturale di Tadè vengono accese

le “fi amme di San Lorenzo”, enormi falò

che rievocano insieme il martirio del santo

e antichi riti pagani di rinnovamento e

rigenerazione della natura dopo il raccolto.

Dal Pentagono di Bormio si costeggia il

fi ume sulla pista ciclabile sino ad arrivare in

località Santa Lucia in Valdisotto. Seguendo

la pista ciclabile si arriva in località

Osteglio e si imbocca il sent. N280 che,

attraversando la Costa del Madrecc, porta a

Oga. La passeggiata passa nei pressi della

Chiesa dei Ss. Lorenzo e Colombano. Dalla

via Roma si accede, sulla sinistra, nella via

Sambor fi no ad imboccare il sent. N277 che

porta a Calosio. Si oltrepassa l’area pic-

nic e, dopo le baite di Presurina, al bivio, si

continua sulla pista forestale che porta in

località La Ronca. Da qui si scende al Dosso,

si attraversa Fumarogo e Santa Lucia e si

ritorna al punto di partenza al Pentagono di

Bormio.

Pentagono di Bormio - Santa Lucia - Oga - Presura -

Santa Lucia - Pentagono

OGA4 M

appa

BORMIO - Bacheca B280/05

Page 67: Guida Bike e Trekking

65

Lunghezza 11,1 km

Durata Trekking 3 h 11 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 1475 m

Quota min. 1160 m

Dislivello 315 m

Dislivello Salita 321 m

Dislivello Discesa 322 m

Pendenza max. Salita 9 %

Pendenza max. Discesa 9 %

Santa Lucia

Oga

Presura

Pentagono di Bormio

Arrivo: Pentagono di Bormio

Partenza: Pentagono di Bormio

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Page 68: Guida Bike e Trekking

66

SANTA LUCIA

Località la cui storia è testimoniata dal

ritrovamento di reperti archeologici

risalenti all’età del Ferro. Santa Lucia

ospita edifi ci moderni ed è sede del Centro

Sportivo Fumarogo con campo bocce,

campo di calcio e calcetto, un comodo

parco giochi e percorsi ciclopedonali facili

e panoramici.

Partendo dall’uffi cio turistico di Bormio si

svolta a destra e prima di raggiungere il

ponte dell’Eden, si imbocca a destra la pista

ciclabile S513. Il percorso è pianeggiante

e attrezzato di panchine sino all’abitato di

Santa Lucia. Il ritorno è previsto lungo la

strada dell’Alute, con un giro ad anello di

circa 3 km. Un angolo di Bormio ancora

dedicato alle tradizioni di un tempo dove è

possibile ammirare il verde dei prati, i colori

dei fi ori, le montagne circostanti e il lavoro

dei contadini.

APT Bormio - Ciclabile lungo Frodolfo - Alute -

APT Bormio

PASSEGGIATA DELL’ALUTE4 M

appa

BORMIO - Bacheca B199/01

Page 69: Guida Bike e Trekking

67

Lunghezza 5 km

Durata Trekking 1 h 16 min.

Diffi coltà Facile

Quota max. 1202 m

Quota min. 1160 m

Dislivello 42 m

Dislivello Salita 42 m

Dislivello Discesa 42 m

Pendenza max. Salita 1 %

Pendenza max. Discesa 1 %

Santa Lucia

Alute

Apt Bormio

Arrivo: APT Bormio

Partenza: APT Bormio

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Page 70: Guida Bike e Trekking

68

CHIESA DI SAN ROCCO

Costruita ex novo nel 1491, fu dedicata a

San Rocco, protettore contro la peste. Sino

a 40 anni fa sulla facciata della chiesa erano

visibili importanti affreschi di San Cristoforo

con altri santi e la Madonna con il Bambino.

Nel campanile è conservata la più antica

campana del Bormiese datata 1007.

È una passeggiata facile, ricca di contrasti

e di storia, alle porte della fresca e

verdeggiante Valfurva. Partendo dall’Uffi cio

turistico di Bormio, si raggiunge il ponte

dell’Eden e si imbocca la pista ciclabile

che costeggia il fi ume Frodolfo. In Piazza

di Combo è possibile ammirare la Chiesa

del Santo Crocifi sso e, a seguire, la Chiesa

Beata Vergine del Sassello. Si imbocca il

sent. S540.2 che porta all’abitato di Uzza in

Valfurva dove è possibile visitare la Chiesa

di San Rocco. Il tracciato prosegue sulla

strada provinciale passando di fronte alla

Chiesa della Madonnina della Misericordia e

continua sul sent. S540.1 fi no a raggiungere

la Chiesa parrocchiale di Bormio intitolata ai

santi Gervasio e Protasio.

PASSEGGIATA DELLE 4 CHIESE

APT Bormio - Combo - Pont da Carosa - Uzza -

Santelon - Piazza del Kuerc - APT Bormio

4 Mappa

BORMIO - Bacheca B199/01

Page 71: Guida Bike e Trekking

69

Lunghezza 5,2 km

Durata Trekking 1 h 30 min.

Diffi coltà Facile

Quota max. 1313 m

Quota min. 1200 m

Dislivello 113 m

Dislivello Salita 113 m

Dislivello Discesa 113 m

Pendenza max. Salita 5 %

Pendenza max. Discesa 6 %

••Combo

Pont da Carosa

Uzza

Santelon

Piazza del Kuerc

Apt Bormio

Arrivo: APT Bormio

Partenza: APT Bormio

Interesse Storico - RELIGIOSO

Page 72: Guida Bike e Trekking

70

LARICE COMUNE

Albero di prima grandezza, alto sino

a 35-40 m, molto longevo e di rapido

accrescimento. Il tronco è unico e quasi

sempre perfettamente dritto; la corteccia,

fessurata da numerose screpolature

verticali, all’interno è di colore rosso.

Ha aghi fi nissimi che cadono in autunno.

Il percorso si snoda in un bel bosco di larici (da

cui l’etimologia del monte Lareit, lariceto).

Lasciata l’automobile in località Pravasivo,

lungo la strada statale dello Stelvio, 1 km

prima dei Bagni Vecchi di Bormio, si prende

il sent. S533. È un percorso caratterizzato

da brevi saliscendi e lungo tutto il cammino

sono offerte numerose deviazioni che

consentono sia di tornare in paese che di

proseguire verso diverse mete. Il sentiero

attraversa orizzontalmente il monte Reit

e conduce sino alla Casina Bassa, luogo di

monticazione primaverile di bovini da latte.

Da qui si continua sul sent. S511 e poi sul

S531 fi no ad arrivare in località Teregua a

Valfurva. Per il rientro è possibile accedere

ai servizi di trasporto pubblico.

Pravasivo - Cà Bianca - Giardin - Teregua

PEDEMONTANA DELLA REIT4 M

appa

BORMIO - Bacheca B533.3/02

Page 73: Guida Bike e Trekking

71

Lunghezza 6,7 km

Durata Trekking 1 h 51 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 1565 m

Quota min. 1352 m

Dislivello 213 m

Dislivello Salita 226 m

Dislivello Discesa 268 m

Pendenza max. Salita 7 %

Pendenza max. Discesa 11 %

Ca` Bianca

Giardin

Pravasivo

Teregua

Arrivo: Teregua

Partenza: Pravasivo

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Page 74: Guida Bike e Trekking

72

TORRI DI FRAELE

I ruderi conservatisi sono quanto resta

dell’avamposto militare più avanzato del

sistema difensivo bormino. Le torri sono

appellate come “romane”, ma nessun

documento per ora attesta tale origine.

Le strutture presenti sono infatti di epoca

medioevale, ma non è escluso che poggino

sopra resti più antichi.

L’escursione inizia nel centro storico di

Bormio in Piazza del Kuerc. Si attraversa

l’abitato fi no ad arrivare a Bormio Golf e si

segue la ciclabile che passa di fronte alla

Chiesa di San Gallo e porta a Premadio.

Attraversato l’abitato di Premadio e giunti a

Fior d’Alpe, si imbocca inizialmente il sent.

N199 e poi la strada asfaltata che porta

alle Torri di Fraele e alla località Cancano.

Il panorama su Valdidentro e Bormio è

garantito. Oltrepassato il lago delle Scale,

dove è possibile effettuare la pratica della

pesca sportiva, si attraversa la diga di

Cancano e ci si sposta a Solena passando

di fronte alla Chiesa di Sant’Erasmo.

La passeggiata prevede il ritorno da

Boscopiano lungo i sent. N145 e N184 fi no

ad arrivare sulla strada asfaltata del Passo

Stelvio. Superati i Bagni Vecchi di Bormio si

ritorna in centro Bormio.

TOUR DELLE TORRI DI FRAELE4 M

appa

Bormio - San Gallo - Fior d’Alpe - Sasso di Prada -

Cancano - Solena - Bagni Vecchi - Bormio

BORMIO - Bacheca B199/02

Page 75: Guida Bike e Trekking

73

Lunghezza 26,8 km

Durata Trekking 7 h 57 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 1998 m

Quota min. 1212 m

Dislivello 786 m

Dislivello Salita 963 m

Dislivello Discesa 962 m

Pendenza max. Salita 15 %

Pendenza max. Discesa 15 %

••

••

San Gallo

Fior d' Alpe

Sasso di Prada

CancanoAlpe Solena

Bagni Vecchi

Piazza del Kuerc

Arrivo: Piazza del Kuerc

Partenza: Piazza del Kuerc

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Page 76: Guida Bike e Trekking

74

CASTELLO DI BORMIO E LA “GESA ROTA”

La fortezza, documentata nel trattato di

pace tra i consoli di Como e il Comune di

Bormio del 1201 ma certamente più antica,

dominava il borgo e l’imbocco delle valli

limitrofe. Fu distrutta nel 1376 dalle truppe

viscontee guidate da Giovanni Cane.

Si parte dalla Chiesa del Santo Crocifi sso

in piazza di Combo a Bormio, si prosegue

verso la Chiesa Beata Vergine del Sassello

dove inizia il sent. S540.2 che porta a Uzza,

in Valfurva. Attraversato il Pont da Carosa,

c’è una ripida salita che porta sulla strada

provinciale che attraversa la Valfurva. Dopo

qualche metro, sulla sinistra, si continua

sulla strada asfaltata che collega Teregua

all’imbocco della strada militare dell’Ables.

Da qui, il percorso continua sul sent. S511

che porta inizialmente in località Casina

Bassa, dove è situato un piccolo edifi cio

rurale. In primavera ed estate in questa

zona è possibile avvistare qualche bovino

da latte al pascolo. Raggiunta la località

Premezzano si prosegue verso Santelon,

dove è possibile visitare i ruderi del Castello

di Bormio e la “Gesa rota”. Da qui si scende

verso Bormio e la Piazza di Combo.

VAL D’UZZA

Piazza di Combo - Uzza - Teregua - Casina Bassa -

Pramezzano - Santelon - Bormio

4 Mappa

BORMIO - Bacheca B545/01

Page 77: Guida Bike e Trekking

75

Lunghezza 7,5 km

Durata Trekking 2 h 23 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 1564 m

Quota min. 1220 m

Dislivello 344 m

Dislivello Salita 344 m

Dislivello Discesa 344 m

Pendenza max. Salita 11 %

Pendenza max. Discesa 10 %

Uzza

Teregua

Casina Bassa

Pramezzano

Santelon

Piazza di Combo

Arrivo: Piazza di Combo

Partenza: Piazza di Combo

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Page 78: Guida Bike e Trekking

76

LA PISTA STELVIO DI BORMIO

È un tracciato tra i più spettacolari,

tecnici ed impegnativi al mondo. È stato

inaugurato in occasione dei Mondiali di

sci alpino del 1985 e dal 1993 ha ospitato

ogni anno una gara di discesa libera. Nel

2005 si sono disputate le gare maschili dei

Mondiali e nel 2008 le fi nali della Coppa del

Mondo.

Dalla Piazza di Combo a Bormio si sale

per cinque tornanti sulla strada asfaltata

che porta in località Bormio 2000. Prima

di raggiungere l’abitato di San Pietro, si

prende il sentiero sterrato e pianeggiante

S540 che attraversa la famosa pista Stelvio,

sino a raggiungere la località Campolungo.

Il tracciato è caratterizzato da scorrevoli

saliscendi immersi in un folto bosco con

incantevoli aperture panoramiche, per poi

diventare gradualmente più impegnativo fi no

a Calvarana. Da Calvarana si scende su un

terreno compatto e scorrevole arrivando nel

paese di Sant’Antonio Valfurva. Si prosegue

lungo la strada statale sino all’abitato di

Uzza dove è possibile continuare sul sent.

S540.2 che attraversa il ponte di Carosa e

riporta in Piazza di Combo passando dalla

Chiesa Beata Vergine del Sassello.

Piazza di Combo - Piatta - Campolungo - Calvarana -

Sant’Antonio - Uzza - Pont da Carosa - Combo

VALLE DI CALVARANA4 M

appa

BORMIO - Bacheca B545/01

Page 79: Guida Bike e Trekking

77

Lunghezza 15,2 km

Durata Trekking 4 h 26 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 1615 m

Quota min. 1220 m

Dislivello 395 m

Dislivello Salita 494 m

Dislivello Discesa 494 m

Pendenza max. Salita 7 %

Pendenza max. Discesa 14 %

••

Piatta

Campolungo

Sant' Antonio

Uzza

Calvarana

Piazza di Combo

Arrivo: Piazza di Combo

Partenza: Piazza di Combo

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Page 80: Guida Bike e Trekking

78

CASERMA DEL MONTE SCALE

Denominata durante la Grande Guerra

‘Ricovero vetta di Monte Scale’, fu

costruita nel 1911-1912 a sostegno delle

postazioni di artiglieria del Forte d’Oga.

Già nel 1914, prima dell’entrata in guerra

dell’Italia, essa venne attrezzata e armata

al fi ne di costituire un punto strategico di

osservazione e difesa.

Dalle Torri di Fraele si risale la mulattiera

militare N197.1 in un fi tto bosco di pini

mughi sino a raggiungere una spalla ai

piedi di una parete rocciosa. La si taglia in

piano seguendo una cengia e poi si risale

tra roccette, canali e ghiaioni lungo il

sentiero. Con un ultimo tornate si giunge

al piazzale su cui si affaccia la Caserma del

Monte Scale. Dall’interno della Caserma,

una galleria con due polveriere a capanna

consente di oltrepassare la sella e sbucare

nel versante opposto della montagna.

Attraverso un sentiero piuttosto stretto si

raggiunge la Croce del Monte Scale che

offre un’ottima vista panoramica su tutto il

Bormiese. Il ritorno è previsto lungo il fi anco

settentrionale del Monte Scale lungo il sent.

N197. Inizialmente il tracciato attraversa

magri pascoli e poi penetra in un fi ttissimo

bosco di mughi sino ad arrivare alla Casina

del Lago, oggi ricovero privato per pescatori

sul tranquillo Lago delle Scale. Costeggiando

il lago si torna al punto di partenza.

Torri di Fraele - Croce Monte Scale - Alpe Scala - Fraele

ANELLO DEL MONTE SCALE4 M

appa

VALDIDENTRO - Bacheca B145/01

Page 81: Guida Bike e Trekking

79

Lunghezza 7,3 km

Durata Trekking 2 h 49 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2479 m

Quota min. 1940 m

Dislivello 539 m

Dislivello Salita 548 m

Dislivello Discesa 548 m

Pendenza max. Salita 34 %

Pendenza max. Discesa 22 %

Croce Monte Scale

Alpe Scala

Torri di Fraele

Fraele

Arrivo: Fraele

Partenza: Torri di Fraele

Interesse Storico - GRANDE GUERRA

Page 82: Guida Bike e Trekking

80

IL PARCO DEI BAGNI

Il Parco ospita numerose specie fl oreali

mediterranee grazie al clima temperato

determinato dalla presenza di sorgenti

d’acqua calda. Il contesto ambientale

è inoltre arricchito dagli antichi edifi ci

presenti entro i suoi confi ni: la chiesa di

S. Martino, la grotta della Fontana Pliniana

e gli stabilimenti termali.

Dall’area pic-nic e parcheggio situato dopo il

ristoro a Alpe Solena, si segue il sent. N184

in discesa ma sempre agevole con alcuni

tornanti. Qui, un targa ricorda gli Alpini che

tra le due guerre resero carrozzabile questo

tracciato. Valicato il ponte di Solena, ci si

sposta sull’altro versante della montagna, si

attraversa un lungo tratto sotto le ciclopiche

pareti delle Corne del Palone e dopo

qualche tornante nel bosco si giunge alla

Malga di Boscopiano. Si valica il torrente

Braulio nei pressi delle Bocche d’Adda, ove

un tempo da una strettissima forra usciva

spumeggiante l’Adda (oggi parte delle acque

sono prelevate da A2A per la produzione di

energia elettrica). Si prosegue sul sentiero

sino a raggiungere la SS dello Stelvio e i

Bagni Vecchi, dove è possibile una sosta in

completo relax immersi nelle acque termali

di Bormio. Superato il Parco dei Bagni,

l’escursione termina nei pressi del Grand

Hotel e stabilimento termale dei Bagni

Nuovi.

Solena - Bosco Piano - Bagni Vecchi - Bagni Nuovi

BOSCOPIANO4 M

appa

VALDIDENTRO - Bacheca B145/01

Page 83: Guida Bike e Trekking

81

Lunghezza 8,1 km

Durata Trekking 2 h 28 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 1980 m

Quota min. 1338 m

Dislivello 642 m

Dislivello Salita 90 m

Dislivello Discesa 732 m

Pendenza max. Salita 8 %

Pendenza max. Discesa 19 %

Bosco Piano

Bagni Vecchi

Solena

Bagni Nuovi

Arrivo: Bagni Nuovi

Partenza: Solena

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Page 84: Guida Bike e Trekking

82

CHIESA DI SAN ERASMO A SOLENA

La prima chiesa di Sant’Erasmo fu realizza-

ta dall’AEM a sostegno spirituale di quanti

si trovavano impegnati nei lavori di costru-

zione della diga di San Giacomo. Particolar-

mente apprezzabile è la ricca cancellata in

ferro battuto, interrotta da colonnine tortili.

L’interno si presenta a navata unica.

Dal parcheggio posto dopo l’Alpe Solena

si imbocca a sinistra il sent. N145 e ci si

addentra nel canyon della Val Forcola.

Dopo la Malga Fornelle, al bivio, si continua

diritti lungo la Valle Forcola in un ambiente

inusuale, nelle Retiche, per l’abbondanza di

rocce carbonatiche, dominati dalla massa

del Monte Sumbraida. Si oltrepassa la Malga

Forcola e si arriva ad un bivio. Proseguendo

diritto è possibile raggiunge la Bocchetta

di Forcola, dove era situata la prima linea

italiana durante la Grande Guerra, girando

a destra lungo il sent. N146.1 invece si

arriva alla Bocchetta di Pedenolo. Il sentiero

prosegue in discesa lungo numerosi tornanti

sino al Piano di Pedenolo e alla malga

omonima. Qui, un’ampia vista sulla piramide

del Monte Sumbraida. La mulattiera

prosegue scendendo lungo la parete rocciosa

con numerosi tornanti e traversi ben costruiti

sino a tornare al bivio con la Valle della

Forcola. Attraverso la strada carrozzabile

N145 si torna al punto di partenza.

Solena - Valle Forcola - Malga di Forcola -

Bocchetta di Pedenolo - Malga Fornelle - Solena

LA VAL FORCOLA4 M

appa

VALDIDENTRO - Bacheca B145/01

Page 85: Guida Bike e Trekking

83

Lunghezza 18,2 km

Durata Trekking 5 h 39 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2753 m

Quota min. 1934 m

Dislivello 819 m

Dislivello Salita 891 m

Dislivello Discesa 892 m

Pendenza max. Salita 16%

Pendenza max. Discesa 12%

++++

++++

+

+

••

•Malga Fornelle

Malga di ForcolaBocchetta di Forcola

Bocchetta di Pedenolo

Malga di Pedenolo

Solena

(CH)

Arrivo: Solena

Partenza: Solena

Interesse Naturalistico - FAUNISTICO

Page 86: Guida Bike e Trekking

84

È un’escursione facile interamente su pista

ciclabile, adatta a famiglie con bambini.

Si parte dalla località Baita Noa a

Valdidentro, nei pressi dello Ski Stadium

Azzurri d’Italia, di recente costruzione e

direttamente sulla Pista di fondo Viola. Si

percorre la ciclabile fi no ad arrivare alla

strada che porta alle Motte e, ad un certo

punto, in località La Corva si percorre la

pista da Skiroll, una pista ciclabile

immersa nel bosco caratterizzata da

saliscendi continui dove atleti italiani e

stranieri si allenano quotidianamente in

preparazione delle gare di sci di fondo

(prestare attenzione). Si attraversa il

bosco raggiungendo le località Guastif e

Planecc. Si attraversa l’abitato di Premadio,

si raggiunge la Chiesa di San Gallo e si

percorre la ciclabile che costeggia il fi ume

Adda sino ad arrivare in zona Pentagono di

Bormio e poi nel centro di Bormio.

Baita Noa - Guastif - Planecc - San Gallo - Bormio

LUNGO LA VALDIDENTRO4 M

appa

PISTA DA SKIROLL LE MOTTE

Il tracciato di Skiroll in località Le

Motte sfrutta appieno i 5 Km d’asfalto

che snodandosi in saliscendi continui,

costituiscono una pista molto tecnica e

impegnativa, sicuramente tra le più belle

d’Europa anche per il magnifi co bosco in

cui è immersa.

VALDIDENTRO - Bacheca B286/03

Page 87: Guida Bike e Trekking

85

Lunghezza 8 km

Durata Trekking 2 h 8 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 1369 m

Quota min. 1180 m

Dislivello 189 m

Dislivello Salita 98 m

Dislivello Discesa 214 m

Pendenza max. Salita 4 %

Pendenza max. Discesa 11 %

••

•Guastif

Planecc

San Gallo

Baita Noa

Bormio

Arrivo: Bormio

Partenza: Baita Noa

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Page 88: Guida Bike e Trekking

86

STRADA DELLO STELVIO

Costruita tra il 1820 e il 1825 sul progetto

dell’ing. Carlo Donegani costituiva la

via più breve e sicura per raggiungere il

Tirolo direttamente dalla Valtellina. Nel

1830 la strada sul versante italiano fu

perfezionata con l’apposizione di numerose

paravalanghe di legno.

Dalla IV Cantoniera sulla Strada dello

Stelvio, si parcheggia nei pressi della

dogana elvetica e si imbocca a nord ovest

un sentiero segnalato che risale il pendio di

Astras lungo la linea di confi ne tra Italia e

Svizzera. Qui si costeggiano a lungo i resti di

fortifi cazioni campali svizzere risalenti alla

Grande Guerra. Senza diffi coltà, risalendo

il costone tra sfasciumi e rocce si arriva al

Piz Umbrail, un’ideale punto di osservazione

dell’area dello Stelvio. Dalla vetta si

continua verso sud ovest lungo una traccia

che permette di aggirare le asperità della

cresta. Oltrepassata la selletta si scende

a una nuova bocchetta per risalire a quota

2989 m. Subito dopo ci si abbassa

ulteriormente sul versante grigionese per

aggirare le torri. Riguadagnato il crestone,

senza particolari diffi coltà si risale alla

Punta di Rims. Si scende lungo un tracciato

poco segnalato verso le Bocchette di Forcola

e, attraverso il sent. N145, si attraversa la

Val Forcola sino a giungere in località Solena.

IV Cantoniera - Piz Umbrail - Punta di Rims -

Malga Forcola - Malga Fornelle - Solena

PIZ UMBRAIL E PUNTA DI RIMS4 M

appa

VALDIDENTRO - Bacheca N145/01

Page 89: Guida Bike e Trekking

87

Lunghezza 14 km

Durata Trekking 4 h 40 min.

Diffi coltà Diffi cile

Quota max. 3020 m

Quota min. 1928 m

Dislivello 1092 m

Dislivello Salita 768 m

Dislivello Discesa 1305 m

Pendenza max. Salita 43 %

Pendenza max. Discesa 35 %

++++

+

+++

++++++++++

++++

+++++++

+

+++

+

+

++++

++

••

Piz Umbrail

Punta di RimsMalga di Forcola

Malga Fornelle

IV Cantoniera

Solena

(CH)

Arrivo: Solena

Partenza: IV Cantoniera

Interesse Storico - GRANDE GUERRA

Page 90: Guida Bike e Trekking

88

PASCOLI ED ALPEGGI IN ALTA VALTELLINA

I pascoli in quota costituiscono la principale

fonte di alimentazione estiva per gli animali

d’alpeggio, pur non garantendo una produ-

zione foraggera elevata. Nonostante l’ab-

bandono della pastorizia, lo sfruttamento

dei pascoli per il bestiame domestico rima-

ne una consuetudine abbastanza diffusa.

Partendo dal parcheggio del Forte di Oga,

risalente alla Prima Guerra Mondiale,

il percorso imbocca il sent. N280 verso

località Crap del Maro. Dall’area picnic si

prosegue fi no ad arrivare al centro di Oga

e da qui il tracciato continua lungo il sent.

N207. Oltrepassata la località Pedenale si

entra in un fi tto bosco di abeti e dopo circa

2 km si giunge alla Baita La Mandria.

Al bivio si continua sempre lungo lo stesso

sentiero. Superate la Valle del Prete e la

località Pozzaccio, il percorso si congiunge

con il sent. N274 che porta alla Baita Cerdec.

La passeggiata offre una giornata

all’insegna della natura, a contatto con folti

boschi, pascoli verdeggianti e con gli alpeggi

di Cerdec. Dalla Valle del Prete, così come

dalla Baita Cerdec, è possibile ammirare i

tipici borghi del fondovalle. L’escursione

è adatta a tutta la famiglia e si sviluppa su

strada a fondo naturale ed a tratti asfaltato.

Forte di Oga - Oga - Pedenale - Schecc - Boteila -

Baita La Mandria - Pozzaccio - Baita Cerdec

BAITA CERDEC4 M

appa

VALDISOTTO - Bacheca B280/03

Page 91: Guida Bike e Trekking

89

Lunghezza 7,2 km

Durata Trekking 2 h 33 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2034 m

Quota min. 1515 m

Dislivello 519 m

Dislivello Salita 529 m

Dislivello Discesa 205 m

Pendenza max. Salita 16 %

Pendenza max. Discesa 17 %

•••

Oga

PedenaleSchecc

Boteila

Baita La Mandria

Pozzaccio

Forte di Oga

Baita Cerdec

Arrivo: Baita Cerdec

Partenza: Forte di Oga

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Page 92: Guida Bike e Trekking

90

LA VALLE DEL PRETE

Questa valle è ricca di acqua che, nella

parte inferiore, è captata ed imbottigliata

dall’industria Levissima. La valle viene

chiamata in questo modo perché è legata

ad una legenda popolare la quale narra

di un prete che morì mentre cercava di

attraversare un torrente ghiacciato.

Partendo da Zola a Valdisotto, si imbocca

il sent. N276 che porta verso le località La

Ronca e Presura. Si attraversa la Valle del

Prete per circa 2 Km e si giunge alla Baita

La Mandria, nelle cui vicinanze è possibile

ammirare uno scenario piuttosto suggestivo

ed incantevole sulla vallata. Da qui il

tracciato continua sul sent. N207 passando

per la località Pozzaccio e, al primo bivio,

prosegue lungo il sent. N207-N274 fi no a

raggiungere le Baita Maggionaro. Più avanti,

dopo aver attraversato un torrente ricco di

freschissima acqua di montagna, il percorso

giunge alle baite di Suena. Si procede sul

sent. N274 che porta fi no a Pedemonte, si

segue via Pedemonte e poi, deviando in via

Dosso della Benedizione, si raggiunge di

nuovo località Zola. L’escursione si sviluppa

su strada prevalentemente naturale

attraverso un fi tto bosco d’abete ed ampi

prati rigogliosi.

Zola - Presura - Baita La Mandria - Pozzaccio -

Baita Maggionaro - Suena - Pedemonte - Zola

BAITA LA MANDRIA4 M

appa

VALDISOTTO - Bacheca B276/01

Page 93: Guida Bike e Trekking

91

Lunghezza 10,8 km

Durata Trekking 4 h 12 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 1891 m

Quota min. 1152 m

Dislivello 739 m

Dislivello Salita 756 m

Dislivello Discesa 756 m

Pendenza max. Salita 21 %

Pendenza max. Discesa 16 %

Presura

Baita La Mandria

Pozzaccio

Baita Maggionaro

Suena

Pedemonte

Zola

Arrivo: Zola

Partenza: Zola

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Page 94: Guida Bike e Trekking

92

LA CHIESA DEI SS. PIETRO, MARCELLINO ED ERASMO

La prima attestazione risale al 1309. Nel

1537 l’edifi cio, con una facciata a capanna,

un’abside a base rettangolare ed un alto

e sottilissimo campanile, fu restaurato.

Internamente si presenta come un prezioso

scrigno di pittura cinquecentesca di Vincenzo

De Barberis, noto pittore bresciano.

Il percorso di sviluppa su strada a fondo in

alternanza naturale ed asfaltato ed offre

numerosi spunti artistici e panorami sulla

vallata. Partendo dalla frazione di Piatta

in Valdisotto si procede in via Canaletta

imboccando, al bivio sulla sinistra, il sent.

S545 che porta direttamente in località

San Pietro. Dalla Chiesa dei Ss. Pietro,

Marcellino ed Erasmo, che esternamente si

presenta come una costruzione sobria ma

internamente custodisce opere artistiche di

grande raffi natezza ed eleganza, si continua

sulla strada principale fi no all’incrocio e poi

si imbocca il sent. S540. Dopo la curva si

avanza su strada asfaltata verso la località

Ciuk. Il percorso continua sul sent. S540

che, ad un certo punto, si congiunge con il

sent. S543, fi no ad arrivare a Bormio 2000.

Piatta - Dossaccio - San Pietro - Ciuk - Fontanalonga -

Bormio 2000

BORMIO 2000 DA PIATTA4 M

appa

VALDISOTTO - Bacheca B545/02

Page 95: Guida Bike e Trekking

93

Lunghezza 4,6km

Durata Trekking 2 h 7 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 1962 m

Quota min. 1334 m

Dislivello 628 m

Dislivello Salita 628 m

Dislivello Discesa 24 m

Pendenza max. Salita 19 %

Pendenza max. Discesa 2 %

Dossaccio

San Pietro

Ciuk

Fontanalonga

Piatta

Bormio 2000

Arrivo: Bormio 2000

Partenza: Piatta

Interesse Storico - RELIGIOSO

Page 96: Guida Bike e Trekking

94

IL LAGHETTO DELLE LIBELLULE

Questo laghetto ospita numerose specie

di libellule, gerridi e tritoni alpestri che

qui vivono e si riproducono. Nei pressi

del laghetto è stata realizzata un’area

pic-nic attrezzata per osservare, scoprire

e conoscere da vicino e con tranquillità

questo delicato ecosistema.

La passeggiata, adatta per tutta la

famiglia, si sviluppa in salita per circa

2 Km, quasi interamente su mulattiera e

strada carrozzabile. Il percorso parte dal

parcheggio nelle vicinanze del parco giochi

di Santa Lucia e segue via Fumarogo fi no

alla sua conclusione. Da qui imbocca il

sent. N280 che, oltrepassando un gruppo

di case in località Osteglio, porta alla Costa

del Madrecc. Il tracciato continua su una

mulattiera che si snoda quasi parallela alla

strada provinciale n. 28 e la intercetta solo

per 40 m, inoltrandosi poi nella vegetazione

di pini silvestri e abeti. Dopo 10 minuti circa,

raggiunta la località Le Motte, il percorso

attraversa nuovamente la provinciale e

prosegue attraverso i prati e la pista da sci,

fi no a raggiungere l’attrezzata area picnic

nei pressi del Laghetto delle Libellule,

circondata da pini silvestri e mughi con un

sottobosco generoso di frutti selvatici e

funghi.

Parco giochi Santa Lucia - Osteglio -

Laghetto delle Motte

LAGHETTO DELLE MOTTE4 M

appa

VALDISOTTO - Bacheca B277/02

Page 97: Guida Bike e Trekking

95

Lunghezza 2,9 km

Durata Trekking 1 h 1 min.

Diffi coltà Facile

Quota max. 1422 m

Quota min. 1176 m

Dislivello 246 m

Dislivello Salita 245 m

Dislivello Discesa 2 m

Pendenza max. Salita 9 %

Pendenza max. Discesa 0 %

•Osteglio

Parco giochi S. Lucia

Laghetto delle Motte

Arrivo: Laghetto delle Motte

Partenza: Parco giochi Santa Lucia

Interesse Naturalistico - BOTANICO

Page 98: Guida Bike e Trekking

96

BEI LAGHETTI E LAGHETTI DI PROFA

Sono dieci, fra laghetti e micro laghetti,

e sono nascosti fra le balze rocciose che

si trovano a nord-ovest del passo. Oltre

ai Bei Laghetti, dalla Bocca di Profa sono

visibili il Lago delle tre Motte, che è quello

maggiore. A seguire il Lago Stelù, il Lago

Brodech e il Lago del Pian Poirif.

Partendo da Bormio 3000, raggiungibile con

la funivia che sale da Bormio (informarsi

sull’apertura presso gli uffi ci turistici), si

imbocca il sent. S541 e, passando per i Bei

Laghetti, si arriva al bivio di Bocca di Profa

dove si continua sul sent. S518. Dopo aver

attraversato il ruscello in località Baita

del Pastore, il tracciato si congiunge con

il sent. S542 e prosegue fi no ad arrivare

a Sobrettina. Da qui un ampio sentiero,

prevalentemente pianeggiante ma con

alcuni tratti di salita e discesa, porta in

località La Rocca. Attraversate le piste

da sci, si prosegue lungo il sent. S543.1

fi no alla località Comane e si scende poi

a Bormio 2000 dove parte la funivia che

ritorna a Bormio. Il territorio attraversato

da questa passeggiata è ricco di ruscelli e

laghetti, specie nella Valle di Profa. Lungo

la discesa verso Bormio, offre ampie vedute

sulla vallata e sulla vegetazione tipica dei

pascoli alpini.

LAGHI DI PROFA

Funivia Bormio 3000 - Bei Laghetti - Baita del Pastore -

Sobrettina - La Rocca - Bormio 2000

4 Mappa

VALDISOTTO - Bacheca B540/02

Page 99: Guida Bike e Trekking

97

Lunghezza 15 km

Durata Trekking 4 h 22 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 3000 m

Quota min. 1938 m

Dislivello 1062 m

Dislivello Salita 258 m

Dislivello Discesa 1320 m

Pendenza max. Salita 10 %

Pendenza max. Discesa 17 %

I Bei Laghetti

Bocca di Profa

Baita del Pastore

Sobrettina

La Rocca

Bormio 3000

Bormio 2000

Arrivo: Bormio 2000

Partenza: Bormio 3000

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Page 100: Guida Bike e Trekking

98

IL FORTE VENINI

Fu eretto tra il 1908 e il 1912 a difesa

dei principali valichi alpini dell’Alta

Valtellina. Dopo anni d’abbandono sono

state promosse delle migliorie così da

permettere ai turisti con interessi storico-

monumentali di visitarlo.

Partendo dalla Malga di San Colombano,

a quasi 2500 m di altitudine, il percorso

si snoda in discesa lungo il sent. N280,

su un’ampia e battuta strada carrabile.

Durante la camminata si incontrano

alcune località, come Pozza e Sposina

Bassa, nonché il Forte di Oga, intitolato al

capitano valtellinese Venini, medaglia d’oro

al valor militare. Al termine del secondo

confl itto mondiale il Forte fu abbandonato

dalle truppe militari ma rimase custodito

sino al 1958, quando l’esercito decise di

dismetterlo defi nitivamente ritenendone

esaurita la funzione. Ripartendo da questo

monumento storico il tracciato prosegue,

sempre sul sent. N280, verso nord fi no ad

arrivare in località Crap del Maro, dove è

presente anche una area picnic. Da qui si

segue lo stesso sentiero fi no al centro della

frazione di Oga, dove si imbocca, sulla

destra, il sent. N277 in via delle scuole fi no

ad arrivare nelle vicinanze del parcheggio.

Malga San Colombano - Pozza - Sposina Bassa -

Forte di Oga - Crap del Maro - Oga

MALGA SAN COLOMBANO - OGA4 M

appa

VALDISOTTO - Bacheca B280/04

Page 101: Guida Bike e Trekking

99

Lunghezza 7 km

Durata Trekking 2 h 2 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2235 m

Quota min. 1476 m

Dislivello 759 m

Dislivello Salita 10 m

Dislivello Discesa 768 m

Pendenza max. Salita 3 %

Pendenza max. Discesa 17 %

••

Pozza

Sposina Bassa

Forte Venini di Oga

Crap del Maro

Malga San Colombano

Oga

Arrivo: Oga

Partenza: Malga San Colombano

Interesse Storico - GRANDE GUERRA

Page 102: Guida Bike e Trekking

100

OGA

Oga, frazione di Valdisotto, è un piccolo

paese di montagna circondato da ampi

boschi di conifere e contornato dalle vette

delle Alpi centrali. Oga non conosce ancora

il turismo di massa e garantisce vacanze

tranquille e rilassate, in un ambiente di

pace, di serenità e di silenzi.

Questa escursione ha inizio nella frazione

di Cepina, per proseguire poi lungo via

Roma e successivamente in via Zola. Da

qui il percorso imbocca il sent. N276 che,

presso La Ronca, si dirama a destra su

una pista forestale fi no a congiungersi, in

località Presurina, al sent. N277 che porta

a Calosio e si conclude nel centro di Oga.

La passeggiata riparte sulla sinistra, in

via Roma, seguendo il sent. N280 per poi

proseguire per un breve tratto sul sent.

N270. Dopo aver imboccato il sent. N207

si giunge alla Baita La Mandria. Poco più

avanti è presente un punto panoramico

che offre una stupenda vista sulla vallata.

Il tracciato continua sul sent. N276, lungo

le località Presura e La Ronca, passando

nuovamente per via Zola per concludersi

in via Roma. Il sentiero si sviluppa su

strada principalmente a fondo naturale ed

è perfetto per una passeggiata in famiglia

con la possibilità di sostare nell’area picnic

di Calosio.

Cepina - Presurina - Calosio - Oga - Pedenale -

La Mandria - Presura - La Ronca - Cepina

OGA4 M

appa

VALDISOTTO - Bacheca B274/02

Page 103: Guida Bike e Trekking

101

Lunghezza 11,8 km

Durata Trekking 4 h 1 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 1738 m

Quota min. 1141 m

Dislivello 597 m

Dislivello Salita 604 m

Dislivello Discesa 608 m

Pendenza max. Salita 10 %

Pendenza max. Discesa 21 %

••

••

Presurina

Calosio di Dentro

Oga

Pedenale

Baita La Mandria

La Ronca

Presura

Cepina

Arrivo: Cepina

Partenza: Cepina

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Page 104: Guida Bike e Trekking

102

I COLORI DI MONTAGNA

Il percorso attraversa fi tti boschi, alternati

a vaste radure e verdissimi prati dove

sorgono le tipiche baite di montagna,

permettendo di entrare in contatto con

la natura che circonda questi luoghi,

apprezzati dagli appassionati di scenari

naturalistici di montagna.

Partendo dal parcheggio vicino al parco

giochi della frazione di Santa Lucia, si

procede verso sud lungo via Fumarogo.

Superata la località Dosso, si continua

sulla pista forestale fi no a La Ronca. Per

un breve tratto il percorso si unisce al sent.

N276, per riprendere poi la pista forestale.

In prossimità di Presurina si congiunge

con il sent. N277 e, oltrepassando alcune

radure e l’area picnic, arriva a Calosio,

dove è possibile vedere alcune baite tipiche

di montagna. Da qui il tracciato si snoda

attraverso un fi tto bosco per poi sbucare

nelle zone esterne della frazione di Oga.

La passeggiata prosegue verso il centro

del paese fi no ad incrociare il sent. N280

che, proseguendo verso destra, conduce

alla Costa del Madrecc e, successivamente,

alla località Osteglio. Da qui la passeggiata

prosegue lungo la via Fumarogo fi nchè si

torna al punto di partenza.

Santa Lucia - Presurina - Calosio - Oga -

Costa del Madrecc - Osteglio - Santa Lucia

OGA4 M

appa

VALDISOTTO - Bacheca B277/02

Page 105: Guida Bike e Trekking

103

Lunghezza 8,4 km

Durata Trekking 2 h 32 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 1475 m

Quota min. 1166 m

Dislivello 309 m

Dislivello Salita 310 m

Dislivello Discesa 310 m

Pendenza max. Salita 9 %

Pendenza max. Discesa 9 %

Presurina

Calosio di Dentro

Oga

Costa del Madrecc

Osteglio

Parco giochi S. Lucia

Arrivo: Parco giochi Santa Lucia

Partenza: Parco giochi Santa Lucia

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Page 106: Guida Bike e Trekking

104

LA RISERVA DEL PALUACCIO

Nata nel 1983 con l’intento di preservare

i delicati ambienti di torbiera, la riserva

del Paluaccio ricopre una superfi cie di

oltre 30 ettari. Conserva ancora oggi

una molteplicità di ambienti di notevole

interesse naturalistico (torbiera bassa e

intermedia, prati torbosi, praterie a nardo,

aree boschive).

Partendo dal parcheggio del Forte di Oga, il

percorso si inoltra lungo il sent. N280 fi no

ad incrociarsi, sulla sinistra, con un sentiero

che porta in località Pian della Torba e alla

Riserva del Paluaccio. Prendendo l’altra

diramazione del bivio, si raggiunge il Forte

Venini per poi tornare al punto di partenza.

Durante questa gradevole passeggiata è

possibile immergersi nella natura, visitando

la Riserva del Paluaccio, patrimonio

ambientale preziosissimo, così come

assaporare un po’ di storia locale recandosi

presso il Forte Venini, costruito nella prima

guerra mondiale come organo di difesa dei

passi soggetti al pericolo austriaco. Ora,

dopo opere di ripristino, è ben conservato e

luogo di visita per tutti i gli appassionati che

amano la storia.

Ristoro al Forte - Paluaccio - Forte Venini di Oga -

Ristoro al Forte

PALUACCIO E FORTE DI OGA4 M

appa

VALDISOTTO - Bacheca B280/03

Page 107: Guida Bike e Trekking

105

Lunghezza 2,3 km

Durata Trekking 36 min.

Diffi coltà Facile

Quota max. 1730 m

Quota min. 1700 m

Dislivello 30 m

Dislivello Salita 41 m

Dislivello Discesa 42 m

Pendenza max. Salita 8 %

Pendenza max. Discesa 8 %

Riserva Paluaccio di Oga

Forte Venini di Oga

Ristoro al Forte

Arrivo: Ristoro al Forte

Partenza: Ristoro al Forte

Interesse Storico - GRANDE GUERRA

Page 108: Guida Bike e Trekking

106

CEPINA

È la frazione con il maggior numero di abitanti del Comune di

Valdisotto e sede del Municipio. Cepina si sviluppa seguendo,

a valle, la linea del fi ume Adda e, verso monte, in piccoli nuclei

rurali e molto antichi (Pedemonte, Pozzaglio, Valcepina).

Partendo dal parcheggio del Municipio di

Valdisotto a Cepina, il percorso imbocca

il sent. N274, raggiunge la località

Pedemonte e, dopo un curva stretta sulla

destra, continua sempre su questo sentiero

in un fi tto bosco fi no ad arrivare nelle

vicinanze delle baite di Suena. Da qui il

tracciato prosegue per il sent. N207, fi no

all’abitato di Molini, dove si congiunge alla

strada asfaltata comunale. Quindi il sent.

N207-N273 conduce alla località Fontane.

Il percorso a questo punto prosegue sul

sent. N274.1, sempre diritto e in mezzo

al bosco, permettendo di ritornare a

Pedemonte e poi al parcheggio del

Municipio. L’escursione si sviluppa su strada

prevalentemente sterrata ed in piccola

percentuale asfaltata nei centri abitati.

Cepina - Pedemonte - Suena - Molini - Fontane -

Pedemonte - Cepina

PANORAMICA BOSCO SUENA4 M

appa

VALDISOTTO - Bacheca B274/02

Page 109: Guida Bike e Trekking

107

Lunghezza 8 km

Durata Trekking 2 h 49 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 1587 m

Quota min. 1151 m

Dislivello 436 m

Dislivello Salita 492 m

Dislivello Discesa 492 m

Pendenza max. Salita 16 %

Pendenza max. Discesa 15 %

••

•Pedemonte

Suena

Molini

Fontane

Cepina

Arrivo: Cepina

Partenza: Cepina

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Page 110: Guida Bike e Trekking

108

BORMIO 2000

Località sciistica per eccellenza nel

comprensorio dell’Alta Valtellina. In

estate è punto di partenza per escursioni

in quota nell’incontaminata natura del

Parco Nazionale dello Stelvio. Da Bormio

2000 è possibile salire in vetta al Vallecetta

con un’altra funivia, raggiungendo Bormio

3000.

Partendo da località Ciuk a Valdisotto,

il percorso segue il sent. S540 e, al

primo bivio, continua lungo il sent. S543

oltrepassando le località Fontanalonga

e Bormio 2000. A Comane il tracciato

si congiunge con il sent. S543.1 fi no ad

arrivare a La Rocca. Da qui si prosegue

sulla destra lungo il sent. S542, giungendo

prima alla Malga Vallecetta e poi a Boero. Il

percorso continua sul sent. S521 e, superata

l’attrezzata area picnic, si congiunge e

continua lungo il sent. S543. Attraversato

il ponte in legno del Rio Vallecetta, arriva

in località Strambeca. Si continua lungo lo

stesso sentiero, si oltrepassano le località

Baitecia, Lecia, Bormio 2000 e Fontanalonga

fi no ad imboccare il sent. S540 che riporta

in località Ciuk. L’escursione si estende

attraverso boschi di abeti e pini silvestri,

alternati da passaggi lungo le piste da sci

del versante Vallecetta.

Ciuk - Bormio 2000 - La Rocca - Malga Vallecetta -

Boero - Strambeca - Bormio 2000 - Ciuk

PANORAMICA VALLECETTA4 M

appa

VALDISOTTO - Bacheca B540/01

Page 111: Guida Bike e Trekking

109

Lunghezza 14,8 km

Durata Trekking 5 h 11 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2246 m

Quota min. 1632 m

Dislivello 614 m

Dislivello Salita 759 m

Dislivello Discesa 759 m

Pendenza max. Salita 21 %

Pendenza max. Discesa 19 %

••

•Bormio 2000 La Rocca

Malga Vallecetta

Boero

Strambeca

Ciuk

Arrivo: Ciuk

Partenza: Ciuk

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Page 112: Guida Bike e Trekking

110

LA CHIESA DI SAN GIOVANNI EVANGELISTA

La quattrocentesca chiesa di San Giovanni

Evangelista custodisce due preziose ancone

che ne costituiscono il più importante

richiamo artistico. Una proviene da

Pedenosso ed è una pregevole e fastosa

opera d’intaglio dorato riconducibile al XVII

secolo.

Dalla località Zola si imbocca la S.S. 38 e, al

primo incrocio, si svolta sulla destra lungo

la strada per Piazza e Piazza di Dentro. Da

qui si prosegue lungo il sent. S545 e si arriva

alla frazione di Piatta. Questo percorso è

adatto a tutta la famiglia e si sviluppa su

strada in parte asfaltata che collega i centri

abitati di Piazza e Piatta, due piccole ma

antiche frazioni del Comune di Valdisotto

che conservano edifi ci rurali, caratteristiche

fontane ed edifi ci sacri quali la Chiesa di San

Giovanni Evangelista, la Chiesa Parrocchiale

di Sant’Anna ed alcune Santelle di interesse

artistico. Il sentiero attraversa prati con

baite (località Burat e Magatelli) e brevi

tratti di bosco, regalando scorci panoramici

su Bormio, sulla vallata e sulle pendici del

Monte Vallecetta.

Zola - Piazza - Piazza di Dentro - Burat - Magatelli -

Santel - Piatta

PIATTA4 M

appa

VALDISOTTO - Bacheca B276/01

Page 113: Guida Bike e Trekking

111

Lunghezza 3 km

Durata Trekking 54 min.

Diffi coltà Facile

Quota max. 1336 m

Quota min. 1150 m

Dislivello 186 m

Dislivello Salita 188 m

Dislivello Discesa 2 m

Pendenza max. Salita 11 %

Pendenza max. Discesa 1 %

Piazza

Piazza di Dentro

Burat

Magatelli

Santel

Zola

Piatta

Arrivo: Piatta

Partenza: Zola

Interesse Storico - RELIGIOSO

Page 114: Guida Bike e Trekking

112

I MASSI A COPPELLE DEL MONTE VALLECETTA

Il monte Vallecetta offre, a chi si impegna

nella ricerca, qualche piccola scoperta

archeologica. Le coppelle sono in totale

23. Queste incisioni a forma sferica di

diversa profondità e diametro datano

probabilmente dall’Età del Rame (IV- III

Millennio a.C.) fi no a epoche più recenti.

Partendo dal parcheggio delle ex suole

nella frazione di Piatta, il percorso imbocca

il sent. S545.1. Al bivio in località Dossaccio

si gira sulla destra, seguendo dopo pochi

metri la strada carrozzabile che si estende

inizialmente lungo ampi campi e poi in un

folto bosco. Nelle vicinanze della località

Brusafol il sentiero ritorna nei prati verdi

che circondano le caratteristiche baite della

zona, fi no a tornare nel bosco in località

Pradibello. Attraversati i prati e le baite di

Cluss, Trosc e Lecina, dove sono localizzati

i massi a coppelle Baiteccia, il percorso

continua sul sent. S521 che porta alla piana

di Boero. Oltrepassando il ponticello del

Rio Vallecetta e l’area picnic è possibile

visitare la mangiatoia dove i cervi sono soliti

cibarsi durante i mesi più rigidi dell’anno.

A Boero sono presenti delle tipiche baite di

montagna, un volta usate come rifugio per i

cacciatori della zona.

Piatta - Dossaccio - Brusafol - Pradibello - Cluss -

Lecina - Boero

TOUR A BOERO4 M

appa

VALDISOTTO - Bacheca B545/02

Page 115: Guida Bike e Trekking

113

Lunghezza 4,1 km

Durata Trekking 2 h 15 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2018 m

Quota min. 1340 m

Dislivello 678 m

Dislivello Salita 685 m

Dislivello Discesa 7 m

Pendenza max. Salita 17 %

Pendenza max. Discesa 1 %

••

Dossaccio

BrusafolPradibello

Cluss

Lecina

Piatta

Boero

Arrivo: Boero

Partenza: Piatta

Interesse Naturalistico - FAUNISTICO

Page 116: Guida Bike e Trekking

114

IL PINO CEMBRO

Conifera presente in genere oltre i 1700 m di quota, il Pino cembro

ha rappresentato un’importante fonte di sostentamento per

l’economia dell’Alta Valtellina. Caratterizzato da un legno di facile

lavorazione, era l’albero più pregiato e pertanto ricercato dagli

intagliatori del Bormiese.

Dal ponte di Sant’Antonio si imbocca la

strada carrabile S550, che sale fi no alle

baite di Calvarana di sotto. Si prosegue

lungo il tracciato fi nchè, nei pressi della Val

Calvarana, si incontra un bivio: si continua

diritti nel fi tto bosco, si supera il torrente

lungo la mulattiera S522 e, superato

Sobrettorca, dopo un lungo mezzacosta,

si raggiunge la pista forestale nei pressi

dei Monti di Sobretta di Sotto. Si percorre

la pista verso monte, con tratto iniziale di

ripida salita e alcuni tornanti. Il percorso

continua più dolcemente lungo il sent.

S543 e supera la Val di Calvarana per poi

pianeggiare lungamente nella bellissima

cembreta del Vallecetta sino a sbucare nei

pressi delle costruzioni e degli impianti di

risalita di Bormio 2000.

Sant’Antonio - Calvarana - Monti di Sobretta -

Baita dei Pastori - Pozzo dell’Acqua - Bormio 2000

BORMIO 20004 M

appa

VALFURVA - Bacheca B568/01

Page 117: Guida Bike e Trekking

115

Lunghezza 12,3 km

Durata Trekking 4 h 4 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2131 m

Quota min. 1348 m

Dislivello 783 m

Dislivello Salita 826 m

Dislivello Discesa 234 m

Pendenza max. Salita 17 %

Pendenza max. Discesa 4 %

• Calvarana

Monti di Sobretta

Baita dei Pastori

Pozzo dell'Acqua

Sant' Antonio

Bormio 2000

Arrivo: Bormio 2000

Partenza: Sant’Antonio

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Page 118: Guida Bike e Trekking

116

MADONNA DEI MONTI

È una frazione ed una parrocchia della Val-

furva con 900 abitanti circa e costituita da

nove agglomerati distribuiti su una fascia

altitudinale compresa fra i 1400 e i 1700 m,

sul solare versante destro orografi co della

valle, allo sbocco della Val Zebrù.

Dalla frazione di Canareglia a Madonna

dei Monti si sale lungo la strada militare

S531, fi no all’Alpe di Solaz, dove si può

godere di una vista stupenda sulla Valfurva.

Da qui si prosegue lungo il sent. S5151,

prevalentemente pianeggiante ma con

dei tratti in salita, che porta al bivio con il

sentiero che sale dall’Alpe Ardof. Dalla Val

d’Ardof, dopo una discesa impegnativa, ci si

ricongiunge alla strada carrozzabile S529

della Val Zebrù. Si continua fi no al ponte

delle Tre Croci e al parcheggio di Niblogo.

Da qui si cammina lungo la strada asfaltata

che attraversa l’abitato di Madonna dei

Monti e porta di nuovo a Canareglia.

Attenzione al passaggio lungo le valli Ardof,

soprattutto in caso di pioggia.

Canareglia - Solaz - Ardof - Val Zebrù -

Ponte delle 3 Croci - Niblogo - Canareglia

PANORAMICA SU VALFURVA4 M

appa

VALFURVA - Bacheca B531/02

Page 119: Guida Bike e Trekking

117

Lunghezza 12,5 km

Durata Trekking 4 h 4 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2111 m

Quota min. 1513 m

Dislivello 598 m

Dislivello Salita 762 m

Dislivello Discesa 761 m

Pendenza max. Salita 37 %

Pendenza max. Discesa 41 %

••

Alpe Solaz di SopraPonte delle Tre Croci

NiblogoCanareglia

Ristoro ZebrùRistoro Zebrù

Arrivo: Canareglia

Partenza: Canareglia

Interesse Naturalistico - FAUNISTICO

Page 120: Guida Bike e Trekking

118

IL PASSO ABLES

Si tratta di un intaglio, diffi cilmente

individuabile, tra il Monte Cristallo e la

Cresta Reit. In passato, quando il livello

dei ghiacciai era più alto, costituiva il

passaggio obbligato tra Valfurva e Passo

Stelvio. Durante la Grande Guerra assunse

importanza strategica come base logistica

per gli appostamenti del Monte Cristallo.

Dalla frazione Le Fantelle a Madonna dei

Monti si imbocca il tracciato in salita S547.1

che porta all’Alpe Solaz di sopra. Da qui, si

continua lungo il sent. S531 in un ambiente

ormai aperto e a tornanti che porta

all’Osservatorio del Parco Nazionale dello

Stelvio. Con una lunga traversa si supera una

vecchia frana e si sale quindi alle praterie

dell’Alpe Cristallo, dove si attraversa

un’evidente linea di trincee a lunetta

scavate nella terra ed ormai completamente

inerbate. Più in alto si affronta una ripida

fascia di ghiaioni sfruttando quanto resta

della mulattiera. Si giunge cosi ai piedi

della scarpata terminale. La mulattiera

attraversa in galleria un costone e si alza

ripidamente toccando due ricoveri in grotta.

Nei pressi della cresta ci si trova di fronte a

un bivio: a destra il Passo Ables e a sinistra

il bivacco Provolino, che si raggiunge dopo

aver superato una postazione blindata di

artiglieria e un osservatorio in grotta.

Fantelle - Alpe Solaz di Sopra - Osservatorio Parco

Nazionale dello Stelvio - Passo dell’Ables

PASSO DELL’ABLES4 M

appa

VALFURVA - Bacheca B547/02

Page 121: Guida Bike e Trekking

119

Lunghezza 9,8 km

Durata Trekking 4 h 34 min.

Diffi coltà Diffi cile

Quota max. 3013 m

Quota min. 1680 m

Dislivello 1333 m

Dislivello Salita 1398 m

Dislivello Discesa 65 m

Pendenza max. Salita 30 %

Pendenza max. Discesa 13 %

Alpe Solaz di Sopra

Osservatorio Parco

Fantelle

Passo dell'Ables

Arrivo: Passo dell’Ables

Partenza: Fantelle

Interesse Storico - GRANDE GUERRA

Page 122: Guida Bike e Trekking

120

CHIESA DI SAN NICOLÒ VALFURVA

Risale almeno al 1223 ed è stata la prima

a separarsi dalla chiesa plebana dei Ss.

Gervasio e Protasio di Bormio. Attualmente

presenta un’elegante facciata su cui spicca il

portale in pietra verde. Sull’altare maggiore

si trova un’ancona preziosa, opera di Gian

Battista De Piaz.

Dalla frazione di San Nicolò a Valfurva si

sale verso Teregua e si imbocca il sent.

S531 che sale ed attraversa la Val d’Uzza.

Il percorso si tiene quasi costantemente

nel bosco fi no a raggiungere la Casina

Bassa, un piccolo alpeggio dove in estate

si possono trovare animali al pascolo. Si

oltrepassa il caseggiato e si prosegue lungo

il sentiero con andamento pianeggiante

S511. Attraverso un suggestivo lariceto e

si arriva in località Pramezzano. Da qui, si

scende fi no al paese di Uzza e, per un breve

tratto, si segue la strada provinciale, che

porta a San Nicolò, dove è possibile far visita

alla Chiesa dei santi Nicola e Giorgio.

San Nicolò - Teregua - Giardin - Casina Bassa -

Pramezzano - Uzza - San Nicolò

VAL D’UZZA4 M

appa

VALFURVA - Bacheca B531/01

Page 123: Guida Bike e Trekking

121

Lunghezza 5,5 km

Durata Trekking 1 h 46 min.

Diffi coltà Facile

Quota max. 1564 m

Quota min. 1319 m

Dislivello 245 m

Dislivello Salita 247 m

Dislivello Discesa 248 m

Pendenza max. Salita 11 %

Pendenza max. Discesa 16 %

• Teregua

Giardin

Casina Bassa

Pramezzano

Uzza

San Nicolò

Arrivo: San Nicolò

Partenza: San Nicolò

Interesse Naturalistico - BOTANICO

Page 124: Guida Bike e Trekking

122

La mappa 5 rappresenta gli abitati di Grosio, Sondalo,

parte del Comune di Valdisotto e la Val di Rezzalo fi no

all’abitato di Santa Caterina Valfurva. Per la sua quota

ottimale, la salubrità dell'aria, il clima secco, la varietà

del paesaggio, Sondalo è rinomata come stazione

climatica di cura e soggiorno. Per gli appassionati, il

territorio di Sondalo offre la possibilità di andare alla

scoperta di una delle più ricche zone mineralogiche

della Valtellina.

MAGGENGHI E ALPEGGI DELLA VAL DI REZZALO

Numerose e dislocate a varie quote lungo il solco del

Rezzalasco, le contrade della Valle di Rezzalo si sono

nel tempo adattate all’uso dei materiali da costruzione

reperibili in loco. Dal paese di Fumero fi no alle contrade

della parte mediana, Macoggia, San Bernardo e dintorni,

le case presentano strutture a blockbau (tronchi incastrati

a formare pareti) poggianti su un basamento di pietra o

muratura. Gli insediamenti di questa valle sono la tappa

intermedia degli spostamenti stagionali con il bestiame.

5 Mappa

IL SANATORIO VILLAGGIO MORELLI DI SONDALO

Il sanatorio più grande d'Europa era stato voluto dal

governo fascista. Si dice che per realizzare il quarto

padiglione gli architetti si fossero ispirati alle corazzate

di Benito Mussolini. Il progetto fu portato avanti da

abili tecnici, guidati dal professor Eugenio Morelli, un

geniale pneumologo, nativo di Teglio, il primo in Italia

ad organizzare una seria lotta contro la tubercolosi.

Dal novembre del '46 al dicembre del ‘65 nel sanatorio di

Sondalo entrarono 52616 pazienti e ne furono dimessi per

guarigione o stabilizzazione 35016.

SONDALO -

VAL DI REZZALO - GAVIA

Page 125: Guida Bike e Trekking

123

Page 126: Guida Bike e Trekking

124

5 Mappa

Nell’area di Sondalo - Val Di Rezzalo - Gavia sono stati selezionati 18 percorsi,

presentati nelle pagine successive in ordine di Comune e a sua volta in ordine

alfabetico. Di questi 18 percorsi, 14 partono dal territorio appartenente al Comune

di Sondalo (SD) e 4 partono dal territorio appartenente al Comune di Valdisotto (VS).

Le 8 bacheche dislocate sul territorio e riportate sulla mappa qui a fi anco

rappresentano i punti di partenza dei 18 percorsi selezionati, dei quali ben 17 sono

di interesse naturalistico, 1 di interesse storico.

INTERESSESTORICO

INTERESSENATURALISTICO

ALPE ZANDILLA (VS)

B273/01 (p.154)

BAITE FÒ (SD)

B268/03 (p.126)

BAITE MADRISIO (SD)

B492/01 (p.128)

CECÈ ALTO (SD)

B492/01 (p.130)

LAGO DI CAMPACCIO (SD)

B273/01 (p.156)

LAGO DI POLLORE (SD)

B519/03 (p.132)

LI MOREGN (SD)

B268/03 (p.134)

MADONNA DELLA NEVE (SD)

B268/03 (p.136)

MILOSA (SD)

B268/03 (p.138)

MOTIN (SD)

B272/01 (p.140)

MOTIN (SD)

B268/04 (p.142)

OULTOIR (VS)

B534/01 (p.158)

PROFA ALTA (SD)

B519/03 (p.146)

PROFA ALTA (SD)

B519/04 (p.148)

SAN BERNARDO (SD)

B519/03 (p.150)

TOUR PANORAMICO DI BOERO (SD)

B519/04 (p.152)

VALLE DELLE PRESURE (VS)

B534/01 (p.160)

PASSO GAVIA (VS)

B519/04 (p.144)

18 PERCORSI SONDALO - VAL DI REZZALO - GAVIA

Page 127: Guida Bike e Trekking

125

Page 128: Guida Bike e Trekking

126

LO SCOIATTOLO

È un roditore di taglia medio-piccola (40

cm) che si nutre di noci, ghiande, funghi

e frutta, delle quali fa cospicue scorte

durante l’estate, immagazzinandole in

dispense ben nascoste, per poi attingerne

in inverno. È un animale arboricolo, abile

saltatore e per questo legato agli ambienti

silvani.

Dopo l’abitato di Sommacologna si prosegue

con automezzi lungo il sent. N268 fi no a Prà

Bugien e si posteggia. Un tratto piano e breve

porta al torrente Migiondo: si oltrepassa

attraversando la mulattiera. Si raggiungono

le baite di Piaz Fò e subito dopo quelle di

Flescia. In alto si trova l’abitato di Fò, con

baite ben conservate in pietra e legno.

Se si è un po’ fortunati, lungo tutto il percorso

è possibile vedere scoiattoli e nocciolaie.

Dall’abitato di Fò si può ammirare nella sua

maestosità la cima del Monte Storile.

Sommacologna - Muscet - Prà Magri - Prà Bugien -

Piaz Fò - Fléscia - Bonàsc - Baite Fò

BAITE FÒ5 M

appa

SONDALO - Bacheca B268/03

Page 129: Guida Bike e Trekking

127

Lunghezza 4,2 km

Durata Trekking 2 h 9 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 1728 m

Quota min. 1038 m

Dislivello 690 m

Dislivello Salita 703 m

Dislivello Discesa 12 m

Pendenza max. Salita 22 %

Pendenza max. Discesa 4 %

••

Muscet

Pra Magri

Pra BugienPiaz Fò

Fléscia

Bonàsc

Sommacologna

Baite Fo

Arrivo: Baite Fò

Partenza: Sommacologna

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Page 130: Guida Bike e Trekking

128

PIATA PICENA E PIATA GRENDA

Piata Picena (altezza 90 m) e Piata Grenda

(altezza 210 m) sono due maestose

pareti rocciose che si ergono quasi a

strapiombo sulla piana di Bolladore, ricche

di cristalli di quarzo e di minerali rari.

Offrono una magnifi ca panoramica della

conca di Sondalo e delle montagne che la

racchiudono.

Il sent. S492 si stacca dalla provinciale a

Bolladore, costeggia per un breve tratto i

prati fi no a Nalunt, quindi entra nel bosco di

abeti e larici seguendo la cresta dei roccioni

che sovrastano Boscaccia. Attraversa

ancora prati, fi no ai poggi dove sorge il

suggestivo e caratteristico paese di Tarón.

La posizione solatia dei luoghi offre un

clima mite anche d’inverno; da qui si gode

il panorama della valle, da Migiondo fi no a

Valchiosa.

Da Tarón la mulattiera sale al limite dei

prati con il bosco di betulle puntando verso

Piata Picena. Uno stretto tornante verso

destra, poi la mulattiera si inerpica a forte

pendenza lasciando sulla sinistra Piata

Grenda per entrare in un folto bosco di abeti.

La mulattiera passa a monte della malga

Mezzen per raggiungere prima Medola poi

Madrisc. Da queste ultime due località si ha

una visione completa dell’Alta Valtellina, da

Tirano a Bormio.

Bolladore - I Quadri - Nalunt - Taronno - Medola -

Piata Grenda - Foppa - Baite Madrisio

BAITE MADRISIO5 M

appa

SONDALO - Bacheca B492/01

Page 131: Guida Bike e Trekking

129

Lunghezza 5,4 km

Durata Trekking 2 h 47 min.

Diffi coltà Facile

Quota max. 1768 m

Quota min. 868 m

Dislivello 900 m

Dislivello Salita 900 m

Dislivello Discesa 0 m

Pendenza max. Salita 22 %

Pendenza max. Discesa 0 %

Arrivo: Baite Madrisio

Partenza: Bolladore

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

••

I Quadri

Nalunt

Taronno

Medola

Foppa

Bolladore

Baite Madrisio

Page 132: Guida Bike e Trekking

130

MONDADIZZA

È sede del più grosso insediamento

industriale del Comune. La sua Chiesa

Parrocchiale è un armonioso edifi cio

che domina il paese, costruita su una

antecedente chiesa più piccola di cui

rimangono frammenti di affreschi attribuiti

al Valorsa. All’entrata del paese sorge la

Chiesa di San Giovanni.

Da Bolladore, si raggiunge Villa Manara

attraverso i sent. S492 e S494. A fi anco di

una baita situata alle pendici del bosco di

abeti inizia la mulattiera. Il tracciato sale

rapidamente in diagonale verso sinistra

fi no al Mot de li Scöa dove c’è il bivio con

il sentiero che proviene da Mondadizza.

Ad ampi tornanti e sempre nel fi tto bosco

raggiunge i prati e le baite di Cece Bas e poi

Cecè Alt. Questa località consente l’intera

veduta di Sondalo e le sue frazioni e dell’Alta

Valtellina fi no a Bormio.

Bolladore - Villa Manara - Cece Bas - Cece Alto

CECE ALTO5 M

appa

SONDALO - Bacheca B492/01

Page 133: Guida Bike e Trekking

131

Lunghezza 4,2 km

Durata Trekking 2 h 28 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 1692 m

Quota min. 868 m

Dislivello 824 m

Dislivello Salita 824 m

Dislivello Discesa 0 m

Pendenza max. Salita 27 %

Pendenza max. Discesa 0 %

Arrivo: Cecè Alto

Partenza: Bolladore

Interesse Naturalistico - FAUNISTICO

Villa Manara

Cece Bas

Bolladore

Cece Alto

Page 134: Guida Bike e Trekking

132

I LAGHETTI ALPINI DELL’ALTA VALTELLINA

Come oasi d’alta quota, i laghetti alpini

sono sempre stati associati ad immagini

di quiete assoluta e spazi incontaminati.

Si trovano in genere in conche pianeggianti

tra crinali. L’isolamento incantato che li

distingue permette a questi specchi d’acqua

di diventare mete ideali per escursionisti.

Si parte dal parcheggio di Fontanaccia, sopra

l’abitato di Fumero, lungo la mulattiera

militare S562 che risale la valle di Rezzalo

costeggiando il torrente Rezzalasch e

giunge a La Pontela. Si prosegue lungo la

valle raggiungendo le baite de Li Ghènda.

Superato i Picac si giunge alla Macogia,

dove si apre l’ampia piana di S. Bernardo.

Dopo la chiesetta, in località Gnéra, sulla

sinistra si inerpica il sent. S537 per Pollore.

Superate le baite il percorso continua

lungo il sentiero segnalato da un cartello

con l’indicazione per i laghi. Dopo circa

un’ora di cammino, superato un dosso, si

possono vedere i laghetti di Pollore. Da qui

si apre una stupenda veduta sull’arco alpino

Serottini/Saoretta.

LAGO DI POLLORE5 M

appa

Fontanaccia - La Pontéla - Le Gande - Baite Macoggia -

Gnéra - Pollore - Lago di Pollore

SONDALO - Bacheca B519/03

Page 135: Guida Bike e Trekking

133

Lunghezza 5,8 Km

Durata Trekking 2 h 50 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2450 m

Quota min. 1512 m

Dislivello 938 m

Dislivello Salita 938 m

Dislivello Discesa 0 m

Pendenza max. Salita 23 %

Pendenza max. Discesa 0 %

Arrivo: Lago di Pollore

Partenza: Fontanaccia

Interesse Naturalistico - FAUNISTICO

la Pontéla

Le Gande

Baite Macoggia

Gnéra

Pollore

Fontanaccia

Lago di Pollore

Page 136: Guida Bike e Trekking

134

Da Sondalo si raggiunge la Cava di quarzo.

Dopo il piazzale della cava si segue la

strada N271 per Esc fi no ad incontrare il

sent. N269.1 che si stacca sulla sinistra.

Il sentiero passa a margine dei prati e poi

si inoltra nel bosco di abeti fi no a Fiecc.

Dopo un breve tratto ripido e sassoso, si

raggiungono le baite de Li Mota dove il bosco

di abeti lascia il posto a quello di larici.

Da Li Mota si segue il muraglione che

delimita i prati, per poi salire gradatamente

ad ampi tornanti fi no ai poggi rocciosi di

Mota Crosc dove si incontra una roggia che

deriva le acque della Val del Corn. Questo

posto è un punto panoramico interessante e

uno dei più curiosi del Comune di Sondalo.

Sul poggio più alto, dove c’è una piccola

radura, si stacca sulla sinistra il sentiero

che porta in poco più di un quarto d’ora a

Li Moregn, da dove si può ammirare l’intera

conca di Sondalo e le montagne che la

circondano.

CAVA SOTTERRANEA DI QUARZO A SONDALO

Il giacimento di quarzo di Sondalo è

considerato tra i più importanti in Europa. Il

quarzo è di elevata qualità, molto costante

ed esente da contaminanti. La produzione

attuale si attesta su circa 50 mila ton/anno

di mercantile.

LI MOREGN

Prà Di Piaz - Fiecc - Mota Crosc - Li Moregn

5 Mappa

SONDALO - Bacheca B268/03

Page 137: Guida Bike e Trekking

135

Lunghezza 3,6 km

Durata Trekking 1 h 40 min.

Diffi coltà Facile

Quota max. 2072 m

Quota min. 1529 m

Dislivello 543 m

Dislivello Salita 543 m

Dislivello Discesa 0 m

Pendenza max. Salita 20 %

Pendenza max. Discesa 0 %

Arrivo: Li Moregn

Partenza: Prà di Piaz

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Fiecc

Mota Crosc

Pra di Piaz

Li Moregn

Page 138: Guida Bike e Trekking

136

IL VILLAGGIO SANATORIALE EUGENIO MORELLI

È il più grande sanatorio d’Europa e a tutt’oggi

è parzialmente utilizzato come struttura

ospedaliera. Costituisce una realtà sanitaria,

scientifi ca e occupazionale, ma anche una

presenza di forte impatto paesaggistico e

monumentale. I lavori per la costruzione del

grande complesso iniziarono nel 1932.

Partendo dall’abitato di Sommacologna,

dopo una strettoia in mezzo alle case del

borgo, si prende sulla destra una ripida

salita (sent. 268.2) che porta verso La Vigna

e Camp del Prà.

Al bivio si abbandona il sentiero in salita e

si scende sulla destra verso Remoscolo.

Il sentiero si inoltra in un bosco che -

soprattutto in primavera ed in autunno -

assume colori stupendi. Lungo il percorso

si può ammirare il panorama di Sondalo

e l’imponente costruzione dell’ospedale

Morelli. Dopo aver attraversato il ponticello

sul torrente Rio si giunge alla recinzione

dell’Ospedale, proprio all’entrata della

portineria dell’8° padiglione. Da qui un

ripido sentiero sulla sinistra sale verso

Roncale. Passate le baite di Roncale si

arriva alla Madonna della neve.

MADONNA DELLA NEVE

Sommacologna - La Vigna - Campo del Prà -

Remoscolo - La Valéna - Roncale - Madonna della Neve

5 Mappa

SONDALO - Bacheca B268/03

Page 139: Guida Bike e Trekking

137

Lunghezza 2,8 km

Durata Trekking 1 h 9 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 1266 m

Quota min. 1031 m

Dislivello 235 m

Dislivello Salita 300 m

Dislivello Discesa 69 m

Pendenza max. Salita 22 %

Pendenza max. Discesa 6 %

Arrivo: Madonna della Neve

Partenza: Sommacologna

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

••

La VignaCampo del Prà

Remoscolo

la Valéna

Roncale

Sommacologna

Madonna della Neve

Page 140: Guida Bike e Trekking

138

SOMMACOLOGNA

Questa frazione rivela ancora tratti

di insediamento antico. Tra le case,

addossate una all’altra, spiccano facciate

cinquecentesche, archi, anditi e fi nestre

che rivelano una certa dignità. La Chiesa

di Sant'Abbondio e di Santa Caterina,

risalente al 1440, ha un’ancona lignea

dipinta e dorata attribuita a M. Cogoli.

Partendo da Sommacologna, dopo la

strettoia che esce dal borgo, si prende la

strada asfaltata N268 che va verso sinistra

fi no ai Muscet. Da qui si segue la sterrata

per due tornanti. Al terzo tornante si

imbocca la strada che sale a destra verso

Prà Magri e Li Vedagoli. Attraverso i sentieri

N268.1 - N269 - N208 si arriva a Milosa.

Costeggiando i prati di Milosa, il sent. N270

scende verso Prà di Piaz. Si prosegue lungo

la strada asfaltata che scende dalla cava del

quarzo e porta verso il Meler e Madonna

della Neve.

Poco dopo la chiesetta, sulla destra, una

strada sterrata scende verso le baite di

Roncale e arriva alla portineria dell’8°

padiglione del Morelli. A questo punto si

svolta a destra, si attraversa il ponticello

sul torrente Rio e si segue il sentiero che

porta verso Remoscolo. Dopo un breve

tratto in leggera salita si arriva ad un bivio e

si prende la ripida discesa sulla sinistra per

tornare a Sommacologna.

Sommacologna - Marasc - Milosa - Prà dei Piazzi -

Madonna della Neve - Roncale - Sommacologna

MILOSA5 M

appa

SONDALO - Bacheca B268/03

Page 141: Guida Bike e Trekking

139

Lunghezza 11,2 km

Durata Trekking 4 h 51 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 1859 m

Quota min. 1033 m

Dislivello 826 m

Dislivello Salita 897 m

Dislivello Discesa 897 m

Pendenza max. Salita 25 %

Pendenza max. Discesa 22 %

Arrivo: Sommacologna

Partenza: Sommacologna

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

••

Marasc

MilosaPra dei Piazzi

Madonna della Neve

Roncale

Sommacologna

Page 142: Guida Bike e Trekking

140

CÀ DI CALVI

Nei pressi della località Cà di Calvi

nell’estate del 1866 si sono accampate

le truppe italiane comandate dal col.

Guicciardi in quanto gli austriaci avevano

occupato il Bormiese fi no al Ponte

del Diavolo. A metà luglio riuscirono a

respingerli oltre lo Stelvio.

Si posteggia l’auto appena dopo l’abitato di

Le Prese, alla Cà di Calvi (960 m). Un’ampia

mulattiera, passando da Giada, sale per

stretti tornanti in un bosco di pino silvestre.

A 1140 m vi è una piccola Cappella. Si giunge

quindi alle baite Li Suvili (1390 m) e, per

una mulattiera pianeggiante, alle baite di

Bedognè e quindi al Motin (1645 m), da dove

si può ammirare uno stupendo panorama.

Bella vista sull’imboccatura della Valle

di Rezzalo, sulla Catena dei Serottini e le

Baite di Profa. In questa zona le baite sono

ben frequentate durante tutto l’anno per la

buona esposizione.

Cà di Calvi - Giada - Li Suvili - Bedognè - Motin

MOTIN5 M

appa

SONDALO - Bacheca B272/01

Page 143: Guida Bike e Trekking

141

Lunghezza 4 km

Durata Trekking 1 h 56 min.

Diffi coltà Facile

Quota max. 1623 m

Quota min. 973 m

Dislivello 650 m

Dislivello Salita 650 m

Dislivello Discesa 0 m

Pendenza max. Salita 29 %

Pendenza max. Discesa 0 %

Arrivo: Motin

Partenza: Ca di Calvi

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Giada

Li Suvili

Bedognè

Ca di Calvi

Motin

Page 144: Guida Bike e Trekking

142

FRONTALE

È una caratteristica frazione di Sondalo

disposta tra terrazzamenti a prato sostenuti

da muretti a secco. Al centro del paese è

possibile visitare la Chiesa di San Lorenzo

sulla cui controfacciata vi è una preziosa

tavola a tempera che rappresenta la

Sepoltura di Gesù.

Dopo la Cava di Quarzo attraverso i sent.

N269.1 - N271 si raggiungono Prà di Piaz

e Prà de Sciaga fi no a scorgere le baite di

Esc, attraversate da una comoda mulattiera

che, dopo un breve tratto allo scoperto,

entra nel bosco di abeti e porta al Pien

de Stabinac dove c’è un’ampia radura

che delimita una vallata franosa. Da qui

un sentiero si inoltra nella valletta (che è

opportuno attraversare con attenzione per

possibile caduta sassi), superata la quale,

continua quasi pianeggiante fi no alle baite

di Mandria e di Pratalzo e subito dopo a

quelle di Bataen. In mezzo ad un bel bosco

di abeti, il sentiero prosegue leggermente in

discesa, lasciando a valle i prati di Li Suvili

che ogni tanto si intravedono sulla destra,

fi no a raggiungere il Motin. Dalle baite del

Motin si può ammirare un bel panorama di

Le Prese e di Frontale.

Prà di Piaz - Prà de Sciaga - Escio - Pian de Stabinasc -

Mandria - Pratalzo - Bataen - Motin

MOTIN5 M

appa

SONDALO - Bacheca B268/04

Page 145: Guida Bike e Trekking

143

Lunghezza 3,8 km

Durata Trekking 1 h 12 min.

Diffi coltà Facile

Quota max. 1658 m

Quota min. 1530 m

Dislivello 128 m

Dislivello Salita 136 m

Dislivello Discesa 54 m

Pendenza max. Salita 8 %

Pendenza max. Discesa 6 %

Arrivo: Motin

Partenza: Prà di Piaz

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

••

••

Pra de Sciaga Escio

Pien de Stabinac

Mandria

Pratalzo

Bataen

Pra di Piaz

Motin

Page 146: Guida Bike e Trekking

144

VAL DI REZZALO

La Val di Rezzalo è un raro esempio di valle alpina che ha conservato la

sua originaria bellezza e dove, soprattutto, gli interventi umani hanno

rispettato e conservato il patrimonio ambientale e paesaggistico.

In inverno è anche meta di escursioni sci-alpinistiche.

Partendo dal parcheggio di Fontanaccia,

sopra l’abitato di Fumero, la mulattiera

militare S562 risale la valle di Rezzalo

costeggiando il torrente Rezzalasch e

raggiunge in breve La Pontela. Proseguendo

si giunge alle baite de Li Ghènda. Superato i

Picac si apre l’ampia piana di San Bernard.

Si incontrano poi i fi enili di Malnìo e per

ultimo Ronzóon. Attraversato il torrente al

Pont del Mérlo si risale la bastionata del

Sascel, lasciando sulla sinistra le baite

di Cambugaton. Si giunge a Clev con le

sue suggestive baite in pietra a secco. Il

percorso, dopo aver lasciato sulla sinistra

le baite e i prati del Li Teg(h)iàscia percorre

gli ampi pascoli dei Pièn Di Tèrmen fi no

al Pass De l’Alp dove si possono ancora

vedere tutto intorno i camminamenti, le

fortifi cazioni e le trincee della 1a Guerra

Mondiale. Seguendo il sentiero sulla destra

del torrente Alp si giunge alla S.S. del Gavia

per raggiungere il Passo.

Fontanaccia - Val di Rezzalo - Passo dell’Alpe -

Valle di Gavia - Malga dell’Alpe - Passo Gavia

PASSO GAVIA5 M

appa

SONDALO - Bacheca B519/04

Page 147: Guida Bike e Trekking

145

Lunghezza 17 km

Durata Trekking 5 h 19 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2620 m

Quota min. 1511 m

Dislivello 1109 m

Dislivello Salita 1243 m

Dislivello Discesa 133 m

Pendenza max. Salita 17 %

Pendenza max. Discesa 5 %

Arrivo: Passo Gavia

Partenza: Fontanaccia

Interesse Storico - GRANDE GUERRA

+

+

+ +

+ ++++ +

++ +

+ ++ + +

+

+ ++

+ + + +++

++

··

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···· · ·· ·· ·· ·· · ·

······-

Passo dell'Alpe

Malga dell'Alpe

Fontanaccia

Passo GaviaTrentino

Page 148: Guida Bike e Trekking

146 146

Il persorso inizia nell’abitato di Fumero

(1465 m) a Sondalo e segue il ripido sent.

S539 che sale verso le baite Agac (1625 m)

e Li Pèza. Si arriva a Pavagn e si percorre

un ampio sentiero (ex strada militare)

pianeggiante lasciando in basso le baite

di Pecè fi no a raggiungere la Val Fin.

Il percorso attraversa poi un bosco di cembri

e larici molto ben conservato sino alle baite

di Profa Alta in Comune di Valdisotto.

FUMERO

È una piccola frazione di Sondalo che si

trova all’imbocco della Valle di Rezzalo.

La Chiesa della frazione, dedicata a

Sant'Antonio Abate, risale 31 agosto 1506.

Nella storia della chiesa è degna di nota

la devozione delle famiglie di Fumero e

Frontale emigrate a Venezia.

Fumero - Baite Agac - Pezze - Pavagn - Profa Alta

PROFA ALTA5 M

appa

SONDALO - Bacheca B519/03

Page 149: Guida Bike e Trekking

147 147

Lunghezza 8,2 km

Durata Trekking 3 h 11 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2065 m

Quota min. 1161 m

Dislivello 904 m

Dislivello Salita 919 m

Dislivello Discesa 46 m

Pendenza max. Salita 18 %

Pendenza max. Discesa 3 %

Arrivo: Profa Alta

Partenza: Frontale

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

••

Baite Agac

Pezze

Pavagn

Fumero

Profa Alta

Page 150: Guida Bike e Trekking

148

VALANGHE NELLA STORIA DELL’ALTA VALTELLINA

Le prime testimonianze risalgono ad autori

greci e latini. In Valtellina si imparò ben presto

a prevenire questo pericolo. Si racconta che

molti scamparono alla tragedia grazie ai

propri cavalli che, presagendo il distacco,

arrestavano il passo o lo trasformavano in

galoppo senza un motivo.

Da Le Prese si va a Frontale e quindi verso

Fumero, fi no alla Flescia, con automezzi.

Si segue poi lungo il sent. S518 che porta

a Pravadina: da qui la mulattiera si fa più

ripida. Alle baite di Asola ci si può riposare

per un attimo per poi camminare in un bosco

di lariceti, ontani selvatici e rododendri

sino ad arrivare all’abitato di Boero Basso

caratterizzato da baite molto belle ed

adagiate su una terrazza panoramica a

dominio dell’Alta Valtellina. Ancora uno

sforzo e si giunge a Pavagn, dove un’ex

strada militare pianeggiante raggiunge la

Val Fin, un’aspro e selvaggio vallone battuto

dalle valanghe che d’inverno scendono dal

Corn fi no al Pont del Diavol. Il percorso

attraversa poi un bosco di cembri e larici

molto ben conservato sino alle baite di Profa

Alta in Comune di Valdisotto.

Frontale - Macanìin - La Flescia - Asola -

Boero di Sotto - Pezze - Pavagn - Profa Alta

PROFA ALTA5 M

appa

SONDALO - Bacheca B519/04

Page 151: Guida Bike e Trekking

149

Lunghezza 5,7 km

Durata Trekking 2 h 14 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2065 m

Quota min. 1464 m

Dislivello 601 m

Dislivello Salita 618 m

Dislivello Discesa 46 m

Pendenza max. Salita 20 %

Pendenza max. Discesa 4 %

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

••

••

MacanìinFléscia

Asola

Baite Boero di Sotto

Pezze

Pavagn

Frontale

Profa Alta

Arrivo: Profa Alta

Partenza: Fumero

Page 152: Guida Bike e Trekking

150

CHIESA DI SAN BERNARDO

Fu realizzata nel 1672 in località Ruinaccio

per rispondere alle richieste degli abitanti

di Frontale e Fumero che, trascorrendo

la stagione estiva nei pascoli della Val di

Rezzalo, desideravano partecipare alle

messe e avere un luogo di preghiera, senza

doversi recare alle lontane chiese di paese.

Poco dopo l’abitato di Fumero, si raggiunge

l’ampio parcheggio della Fontanaccia. Una

mulattiera militare della guerra 1915/1918

(S519) risale la valle costeggiando in

destra idrografi ca il torrente Rezzalasch e

raggiunge in breve il ponte in legno de La

Pontela con belle baite che rappresentano

uno dei più suggestivi insediamenti della

valle. Proseguendo lungo la valle si incontra

la presa dell’acquedotto dell’Ospedale di

Sondalo e le baite de Li Ghenda, poste ai

piedi di una frana di grossi massi granitici.

Superato i Picac, il bosco d’abete lascia

il posto al larice e si apre l’ampia piana di

San Bernard. Tutto intorno un paesaggio

caratterizzato dai numerosi alpeggi con

antiche baite in legno, alcune ancora ben

conservate: Li Salina - Teat - La Macogia -

San Bernard con la chiesetta omonima.

Fontanaccia - Pontéla - Le Gande - San Bernardo

SAN BERNARDO5 M

appa

SONDALO - Bacheca B519/03

Page 153: Guida Bike e Trekking

151

Lunghezza 2,9 km

Durata Trekking 1 h 9 min.

Diffi coltà Facile

Quota max. 1860 m

Quota min. 1503 m

Dislivello 357 m

Dislivello Salita 357 m

Dislivello Discesa 0 m

Pendenza max. Salita 9 %

Pendenza max. Discesa 0 %

Arrivo: San Bernardo

Partenza: Fontanaccia

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

la Pontéla

Le Gande

Fontanaccia

San Bernardo

Page 154: Guida Bike e Trekking

152

CAPRA FRONTALASCA O FRISA VALTELLINESE

Di ceppo analogo a quello della Grigionese,

viene allevata in Valtellina, Val Malenco,

Val Masino e Valchiavenna. È utilizzata

per la produzione del Violino, prosciutto

tradizionale della Valtellina che si ottiene

dalla stagionatura della spalla e della

coscia. Buona anche la produzione di latte.

Il percorso parte dalla frazione di Frontale

a Sondalo. Si prosegue poi sulla strada

per Fumero fi no al tornante della Flescia

da dove si diparte la mulattiera S518 per

Pravadina. Seguendo il sentiero si passa da

Clamezen e si arriva a Pravadina. Si giunge

alle baite di Asola poi a quelle di Boero,

adagiate su una terrazza panoramica a

dominio dell’Alta Valtellina. Dalle baite di

Boero di sotto si prosegue fi no a quelle di

Masuon. A questo punto si scende lungo

il sent. S539 e si raggiungono le località

Baite Agac e La Pezza, per arrivare fi no a

Fumero. Si segue la strada comunale che

attraversa i Dos per arrivare alla Flescia e

quindi a Frontale. In queste zone ha origine

la capra Frontalasca denominata anche

Frisa Valtellinese, note per la produzione di

carne, l’elevata gemellarità e incrementi di

peso dei capretti.

Frontale - Pravadina - Asola - Boero di Sotto -

La Pezza - La Flescia - Macanìin - Frontale

TOUR PANORAMICO DI BOERO5 M

appa

SONDALO - Bacheca B519/04

Page 155: Guida Bike e Trekking

153

Lunghezza 11,8 km

Durata Trekking 4 h 16 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 1913 m

Quota min. 1161 m

Dislivello 752 m

Dislivello Salita 752 m

Dislivello Discesa 748 m

Pendenza max. Salita 16 %

Pendenza max. Discesa 21 %

Arrivo: Frontale

Partenza: Frontale

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

• •

•Macanìin

Fléscia

Pravadina

Asola

Baite Boero di Sotto

La Pezza

Frontale

Page 156: Guida Bike e Trekking

154

ACHILLEA MOSCATA

Conosciuta anche come Taneda o Erba Iva,

è una pianta perenne della famiglia della

Asteraceae che cresce da 1400 fi n oltre i

3000 m su terreni poco calcarei. Ha fi ori

molto profumati, i quali, al pari delle foglie,

vengono usati nella preparazione di amari,

infusi digestivi e liquori.

Attraversato il piccolo borgo di Monte si

imbocca il sent. N273 caratterizzato da

strada a fondo naturale e in salita. Il primo

tratto attraversa un fi tto bosco di abeti

e, superate le baite in località Campello,

raggiunge Campaccio. Da qui il tracciato

prosegue a sinistra lungo il sent. N 208

scendendo fi no all’Alpe Zandilla. Nel periodo

estivo l’alpeggio comunale ospita bestiame

di vario tipo, principalmente mucche e

cavalli e nei pascoli è possibile trovare

diverse piante offi cinali tra cui l’achillea

moscata, molto usata in Alta Valtellina per

produrre un tipico digestivo. (Informarsi

sulle regole per la raccolta) Nel bosco è

facile trovare piante di mirtilli selvatici e,

con un po’ di fortuna, anche qualche fungo

commestibile. Il percorso continua sul

sent. N273.1 tra ampie radure e pascoli e,

dopo aver superato la località Pozzech e

Brusadei, si inoltra nel bosco giungendo nei

prati vicino alle case di Monte.

Monte - Campello - Campaccio - Alpe Zandilla - Monte

ALPE ZANDILLA5 M

appa

VALDISOTTO - Bacheca B273/01

Page 157: Guida Bike e Trekking

155

Lunghezza 6 km

Durata Trekking 2 h 31 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2039 m

Quota min. 1619 m

Dislivello 420 m

Dislivello Salita 435 m

Dislivello Discesa 435 m

Pendenza max. Salita 20 %

Pendenza max. Discesa 22 %

Arrivo: Monte

Partenza: Monte

Interesse Naturalistico - BOTANICO

••

Campello

Campaccio

Alpe Zandilla

Monte

Page 158: Guida Bike e Trekking

156

CHIESA DELLA VISITAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

L’attuale chiesa è stata costruita nei primi anni del XX secolo in

sostituzione di un’antica cappella risalente al 1680. Fu eretta per

dare modo di partecipare alle funzioni sacre a quanti risiedevano

in questa contrada della Valdisotto anche durante i mesi invernali.

Il percorso si sviluppa in salita partendo dai

1600 m della località Monte (parcheggio)

fi no ai 2300 m di Campaccio, presentando

sul cammino sorgenti di acqua fresca,

punti panoramici e punti di interesse

artistici, come la centenaria Chiesetta della

Visitazione della Beata Vergine Maria in

località Monte e le caratteristiche baite di

montagna. Partendo dall’antico borgo di

Monte, si segue il sent. N273 in direzione

nord-ovest verso le baite di Campello,

raggiungibili in circa 40 minuti. Da qui la

passeggiata prosegue in direzione ovest

sul sent. N273, che intercetta per un breve

tratto il sent. N208 e continua poi fi no alla

Malga di Campaccio, in direzione sud est,

dove è possibile vedere il caratteristico

laghetto di montagna. L’alpeggio comunale

testimonia il legame con il territorio ed il

suo mantenimento tramite l’agricoltura e

la pastorizia, di grande importanza in Alta

Valtellina.

Monte - Campello - Campaccio - Lago di Campaccio

LAGO DI CAMPACCIO5 M

appa

VALDISOTTO - Bacheca B273/01

Page 159: Guida Bike e Trekking

157

Lunghezza 3,7 km

Durata Trekking 1 h 57 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2294 m

Quota min. 1612 m

Dislivello 682 m

Dislivello Salita 682 m

Dislivello Discesa 2 m

Pendenza max. Salita 20 %

Pendenza max. Discesa 1 %

Arrivo: Lago di Campaccio

Partenza: Monte

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

••Campello

Campaccio

Monte

Lago di Campaccio

Page 160: Guida Bike e Trekking

158

I BOSCHI DELL’ALTA VALTELLINA

Il consistente patrimonio boschivo dell’Alta

Valtellina non lascia dubbi sulle strategie

di tipo conservativo operate in suo favore

dall’uomo nel corso dei secoli. Il legname,

anche se abbondante, non doveva essere

sprecato: per raccoglierlo, anche se ormai

secco, era necessario ottenere un permesso.

L’escursione inizia a Valdisotto in località

Boss sopra San Bartolomeo, nei pressi

della galleria artifi ciale e sale lungo il

sent. S534. Subito si attraversa il torrente

Mala e ci si inoltra nel bosco. Il percorso

ha una pendenza abbastanza elevata fi no

a Prades ed è caratterizzato da passaggi

a ridosso di rocce con dirupi di qualche

decina di metri (sentiero sconsigliato a

persone che soffrono di vertigini). Da qui

il tracciato diventa più pianeggiante e

continua immerso nel fi tto bosco. Più avanti

si oltrepassa la località Presure e si sale

fi no a raggiungere Oultoir, dove è possibile

vedere delle rustiche baite di montagna

circondate da distese erbose con diversi

esemplari di bestiame al pascolo. Longilinei

alberi sovrastano l’ambiente.

OULTOIR5 M

appa

Boss - Prades - Le Presure - Oultoir

VALDISOTTO - Bacheca B534/01

Page 161: Guida Bike e Trekking

159

Lunghezza 3,5 km

Durata Trekking 2 h 13 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2057 m

Quota min. 1297 m

Dislivello 760 m

Dislivello Salita 761 m

Dislivello Discesa 0 m

Pendenza max. Salita 43 %

Pendenza max. Discesa 0 %

Arrivo: Oultoir

Partenza: Boss

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Prades

Le Presure

Boss

Oultoir

Page 162: Guida Bike e Trekking

160

SAN MARTINO SERRAVALLE

A San Martino Serravalle era presente

l’antichissima Chiesa dedicata a San Martino

di Tours che venne distrutta dalla grande

frana del 28 luglio 1987. La Chiesa è stata

oggetto di importanti scavi archeologici e

sono stati rinvenute tracce signifi cative di

un insediamento protostorico.

Il percorso inizia sul sent. S534 in località

Boss, nei pressi della galleria artifi ciale

sopra San Bartolomeo, per poi continuare

sul sent. S535 fi no ad arrivare in località

Tocc. Da qui si procede sempre sullo stesso

sentiero che percorre la Valle delle Presure,

giungendo a Medac. In prossimità di un

torrente si continua sul sent. S518 e, dopo

aver superato il canalone, si ritorna nel

bosco fi no all’ampio pianoro di Profa Alta.

Da qui, seguendo il sent. S536, si incontra

in un primo momento una baita in legno in

località Planet e poi un’unica abitazione in

pietra a Profa Mezzana. A seguire si giunge

a Profa di Ca' e Profa Bassa, fi no ad arrivare

a San Martino di Serravalle. La zona è molto

selvaggia ed è caratterizzata da passaggi

a ridosso di rocce. È comunque ricca di

numerosi punti panoramici dove è possibile

ammirare il paesaggio di fondovalle.

Boss - Tocc - Medac - Profa Alta - Profa Mezzana -

Profa di Ca' - Profa Bassa - Serravalle

VALLE DELLE PRESURE5 M

appa

VALDISOTTO - Bacheca B534/01

Page 163: Guida Bike e Trekking

161

Lunghezza 8,7 km

Durata Trekking 4 h 15 min.

Diffi coltà Diffi cile

Quota max. 2084 m

Quota min. 1247 m

Dislivello 837 m

Dislivello Salita 803 m

Dislivello Discesa 853 m

Pendenza max. Salita 28 %

Pendenza max. Discesa 38 %

Arrivo: Serravalle

Partenza: Boss

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

••

Tocc

Medac

Profa Alta

Profa Mezzana

Profa di Ca'Profa Bassa

Boss

Serravalle

Page 164: Guida Bike e Trekking

162

In Alta Valtellina permangono alcune tracce della Grande

Guerra. Trincee, strade, fi lo spinato, caserme, forti e

villaggi militari testimoniano la grandiosità dell’evento

e delle forze impiegate e sono diffuse nel territorio

rappresentato nella mappa 6, che inizia dal Passo del

Gavia e ricomprende le cime circostanti del gruppo

Ortler - Cevedale, fi no ad arrivare al Monte Cristallo a

nord della Val Zebrù. Con lo scioglimento dei ghiacciai,

ogni anno tornano alla luce nuove testimonianze della

guerra. Tutta questa zona è parte del Parco Nazionale dello Stelvio.

IL PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO

Istituito nel 1935 sul territorio di quattro province (Sondrio,

Brescia, Trento e Bolzano), con i suoi 134000 ettari, il

Parco Nazionale dello Stelvio è il più grande tra i parchi

storici italiani. Custode di un indiscusso patrimonio

ambientale, trova nella presenza antropica una delle sue

peculiarità. Entro e lungo i confi ni del Parco risultano

distribuiti una ventina di centri abitati, con una popolazione

che supera le 60000 unità. Numerosi sono gli edifi ci

rurali (risalenti anche al Seicento) che caratterizzano il

paesaggio fi no agli alti pascoli.

PASSO GAVIA

Il passo del Gavia presenta grandi pianori meta di frequenti

escursioni, tra cui la classica salita al Pizzo Tresero.

Il luogo è ricordato anche per ragioni storiche, perchè

durante la Prima Guerra Mondiale fu teatro di importanti

operazioni belliche. Le testimonianze degli scontri sono

ancora visibili: fi lo spinato, frammenti di granate e di

bombe, gavette, lapidi e un piccolo museo sulla cresta

della Cima Vallombrina.

6 Mappa

VALFURVA - GAVIA - PARCO

NAZIONALE DELLO STELVIO

e

e

o

o

ello Stelvio

Page 165: Guida Bike e Trekking

163

Page 166: Guida Bike e Trekking

164

6 Mappa

Nell’area di Valfurva - Parco Nazionale dello Stelvio sono stati selezionati

18 percorsi, presentati nelle pagine successive in ordine di Comune e a sua volta in

ordine alfabetico. Questi percorsi partono dal territorio appartenente al Comune di

Valfurva (VF). Le 7 bacheche dislocate sul territorio e riportate sulla mappa qui

a fi anco rappresentano i punti di partenza dei percorsi selezionati, dei quali ben

15 sono di interesse naturalistico, e 3 di interesse storico.

INTERESSESTORICO

INTERESSENATURALISTICO

BAITE CAVALLARO (VF)

B568/01 (p.166)

BOSCO DI CORNOGNA (VF)

B568/01 (p.168)

FORNI (VF)

B571/01 (p.170)

LAGO DELLA MANZINA (VF)

B525/03 (p.172)

PANORAMICA DELL’ABLES (VF)

B571/01 (p.174)

PANORAMICA DI S. CATERINA (VF)

B528/01 (p.176)

PANORAMICA VAL ZEBRÙ (VF)

B529/01 (p.178)

PIAN DELLE MARMOTTE (VF)

B571/01 (p.182)

PLAGHERA (VF)

B571/01 (p.184)

PONTE DELLE VACCHE (VF)

B571/01 (p.186)

RIFUGIO BRANCA (VF)

B525/03 (p.188)

RIFUGIO CASATI (VF)

B525/03 (p.190)

RIFUGIO V ALPINI (VF)

B529/01 (p.194)

RIFUGIO PIZZINI (VF)

B525/03 (p.192)

SENTIERO GLACIOLOGICO ALTO (VF)

B525/03 (p.196)

PASSO ZEBRÙ (VF)

B528/08 (p.180)

VALLE DELL’ALPE (VF)

B519/01 (p.198)

VALLE DI REZZALO (VF)

B519/01 (p.200)

18 PERCORSI VALFURVA - PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO

Page 167: Guida Bike e Trekking

165

Page 168: Guida Bike e Trekking

166

LA VOLPE

È l’unico carnivoro di una certa dimensione

rimasto nel territorio del Parco dello

Stelvio. Vive normalmente nel bosco,

in tane ben nascoste ma, d’estate, può

spingersi anche a quote piuttosto elevate.

Verso maggio dà alla luce fi no ad 8 piccoli.

Da Sant’Antonio Valfurva si imbocca il

sent. S567 che, attraverso la frazione

di San Gottardo e le baite di Drezzola,

giunge fi no alle baite di Pradaccio. Da

qui si segue il sent. S527, che sale ripido

e con alcuni tornanti fi no alle baite di

Cavallaro. Il percorso prosegue lungo una

strada carrabile, a mezza costa, che, con

andamento pianeggiante, raggiunge le

baite di Confi nale di sopra dove è possibile

osservare uno spettacolare panorama

su tutta la Valfurva, sul monte Sobretta

e sul monte Vallecetta. Da qui si scende,

attraverso il bosco di Presure, (prestando

attenzione è possibile avvistare qualche

scoiattolo la volpe), fi no a Praduris e si

continua poi in discesa lungo il sent. S568,

che porta alla frazione di San Gottardo per

poi tornare al punto di partenza.

BAITE CAVALLARO6 M

appa

Sant’Antonio - Pradaccio - Baite Cavallaro -

Confi nale di Sopra - Praduris - Arcaregl - Sant’Antonio

VALFURVA - Bacheca B568/01

Page 169: Guida Bike e Trekking

167

Lunghezza 13,1 km

Durata Trekking 5 h 16 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2291 m

Quota min. 1348 m

Dislivello 943 m

Dislivello Salita 943 m

Dislivello Discesa 942 m

Pendenza max. Salita 23 %

Pendenza max. Discesa 27 %

Pradaccio di Sotto

Baite Cavallaro

Praduris

Arcaregl

Sant' Antonio

Arrivo: Sant’Antonio

Partenza: Sant’Antonio

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Baite Confi nale

Page 170: Guida Bike e Trekking

168

MUSEO VALLIVO DI VALFURVA

È un’ampia struttura che si sviluppa su più

piani e accoglie al suo interno una vastità

di oggetti di vita passata che testimoniano

in modo inequivocabile il variare dei tempi,

i diversi aspetti della vita che conducevano

gli abitanti della valle e i precisi spunti

sulla storia della Valfurva.

Da Sant’Antonio Valfurva, sede del Museo

Vallivo di Valfurva, si attraversa il ponte

sul fi ume Frodolfo e si imbocca la strada

carrabile S550, che sale fi no alle baite di

Calvarana di Sotto. Proseguendo diritto,

si supera il torrente e si imbocca una

mulattiera nel fi tto bosco. Si attraversa la

Valle di Calvarana e, al bivio, si percorre la

pista S522 verso monte, caratterizzata da

un tratto iniziale in ripida salita e un lungo

mezzacosta che porta a Sobretta bassa.

Attraversata la Valle di Sobretta, il percorso

prosegue con andamento pianeggiante nel

comodo sentiero che attraversa lo splendido

e silenzioso bosco di Cornogna, fi no ad

incrociare la valletta del Rio di Sclaneira.

La si supera e si continua lungo il sentiero

che penetra nel bosco di Plaghera e sbocca

in località Vedig, dalla quale si raggiunge

Santa Caterina.

Sant’Antonio - Calvarana - Sobretta Bassa -

Santa Caterina

BOSCO DI CORNOGNA6 M

appa

VALFURVA - Bacheca B568/01

Page 171: Guida Bike e Trekking

169

Lunghezza 10,3 km

Durata Trekking 3 h 7 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 1828 m

Quota min. 1348 m

Dislivello 480 m

Dislivello Salita 501 m

Dislivello Discesa 108 m

Pendenza max. Salita 15 %

Pendenza max. Discesa 5 %

Calvarana

Sobretta Bassa

Sant' Antonio

Santa Caterina

Arrivo: Santa Caterina

Partenza: Sant’Antonio

Interesse Naturalistico - BOTANICO

Page 172: Guida Bike e Trekking

170

PISTA VALTELLINA

La pista agonistica Valtellina ha ospitato

negli ultimi anni numerose gare di

coppa del mondo di sci da fondo e, in

particolare, due fi nali. La quota fra i 1740

e 1820 m s.l.m., la particolare posizione

ed esposizione garantiscono perfette

condizioni di neve a partire da novembre e

fi no a tutto marzo.

Dalla località “La Centrale” di Santa

Caterina, nella zona di Magliaga, si imbocca

il sent. S557, che porta a Lusseda (in inverno

questa parte di sentiero è parte della pista di

sci da fondo “Valtellina” di Santa Caterina).

Da qui, il percorso sale con andamento

piuttosto regolare fi no alla località Cerena,

dove è possibile effettuare una sosta. Si

prosegue lungo il sent. S559 e, ad un certo

punto, si svolta sul sent. S525, si supera la

Valle di Cerena e, dopo il bivio con il sentiero

che riporta sulla strada asfaltata che va ai

Forni si prosegue sul sentiero a tornanti.

Da qui si attraversa la Valle di Salettina per

raggiungere infi ne l’albergo Ghiacciaio dei

Forni. La vista sul Ghiacciaio dei Forni è

meravigliosa.

FORNI

La Centrale - Lusseda - Cerena - Forni

6 Mappa

VALFURVA - Bacheca B571/01

Page 173: Guida Bike e Trekking

171

Lunghezza 7 km

Durata Trekking 2 h 34 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2237 m

Quota min. 1753 m

Dislivello 484 m

Dislivello Salita 513 m

Dislivello Discesa 105 m

Pendenza max. Salita 30 %

Pendenza max. Discesa 7 %

Lusseda

Cerena

La Centrale

Forni

Arrivo: Forni

Partenza: La Centrale

Interesse Naturalistico - BOTANICO

Page 174: Guida Bike e Trekking

172

LA PERNICE BIANCA

Questo tetraonide, relitto delle glaciazioni

quaternarie, vive in zone fredde, ad alta

quota, ed ama in modo particolare la neve.

È diffi cile da avvistare anche a causa della

sua colorazione mimetica: se d’estate,

infatti, assume un colore simile al terreno

ed alla roccia, d’inverno diviene candida.

Dall’albergo Ghiacciaio dei Forni si percor -

rono verso monte i sent. S528 e S555

attraversando un bosco puro di pino cembro

considerato tra i più interessanti del Parco

dello Stelvio. Sopra le Baite dei Forni il

sentiero diventa pianeggiante e si dirige

verso ovest su una pista di servizio che porta

fi no alle baite di Pradaccio di Sopra. Entrati

nella Valle della Manzina, si prende a destra

il tracciato S575 che porta verso il Monte

Forni. A quota 2500 m, sul lato del roccione

del Sasso Prealda, il sentiero sale a zig-

zag su un ripido pendio erboso. Si risale un

fi lone morenico parzialmente inerbito e, tra

roccie e sfasciumi, si raggiunge il Lago della

Manzina. Da qui si gode una vista magnifi ca

su gran parte del bacino dei Forni, le cui

cime si specchiano nelle acque tranquille

del lago.

Forni - Pradaccio di Sopra - Valle della Manzina -

Lago della Manzina

LAGO DELLA MANZINA6 M

appa

VALFURVA - Bacheca B525/03

Page 175: Guida Bike e Trekking

173

Lunghezza 4,8 km

Durata Trekking 2 h 9 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2785 m

Quota min. 2178 m

Dislivello 607 m

Dislivello Salita 608 m

Dislivello Discesa 1 m

Pendenza max. Salita 28 %

Pendenza max. Discesa 0 %

•Pradaccio di Sopra

Forni

Lago della Manzina

Arrivo: Lago della Manzina

Partenza: Forni

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Page 176: Guida Bike e Trekking

174

SANTA CATERINA VALFURVA

Si trova nel Parco Nazionale dello Stelvio

ed è sede di sport invernali ed estivi .

Ha dato i natali ad Achille Compagnoni

(il primo scalatore del K2) e a Deborah

Compagnoni (sciatrice azzurra). Nel 1985

e nel 2005 ha ospitato le gare femminili dei

mondiali di sci alpino di Bormio.

Dal centro di Santa Caterina, nei pressi

dell’uffi cio turistico, si stacca verso monte il

sent. S571.1. Esso sale ripido nel bosco sino

ad incontrare una carrareccia che proviene

da Tovo. La si imbocca verso destra, si

supera la Valle dell’Ables e ci si porta a Li

Nanza e Ceisa di Sopra. Gradatamente, ci si

innalza arrivando ai monti di Monich. Ancora

una cinquantina di metri di dislivello di ripida

salita e, con un tracciato che prosegue più

pianeggiante, si giunge nei pressi delle baite

Ables, un’eccezionale posizione panoramica

sulla valle e sui monti circostanti, dove è

possibile sostare e rifocillarsi nell’omonimo

agriturismo. Da qui ha inizio la discesa.

In località I Marz si prosegue diritto lungo

il sent. S573 raggiungendo Rossaniga,

Gemel e Blotana e, infi ne, l’abitato di Santa

Caterina Valfurva.

Santa Caterina - Li Nanza - Monich - Ables - Gemel -

Santa Caterina

PANORAMICA DELL’ABLES6 M

appa

VALFURVA - Bacheca B571/01

Page 177: Guida Bike e Trekking

175

Lunghezza 6,2 km

Durata Trekking 2 h 38 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2203

Quota min. 1740 m

Dislivello 463 m

Dislivello Salita 468 m

Dislivello Discesa 468 m

Pendenza max. Salita 25 %

Pendenza max. Discesa 25 %

Li Nanza

Monich

Ables

Gemel

Santa Caterina

Arrivo: Santa Caterina

Partenza: Santa Caterina

Interesse Naturalistico - FAUNISTICO

Page 178: Guida Bike e Trekking

176

L’AQUILA REALE

Simbolo del Parco Nazionale dello Stelvio,

l’aquila è considerata la regina dei cieli.

Potente e spietata, in passato è stata

temuta anche dagli abitanti dell’Alta

Valtellina. Tra le accuse formulate a suo

carico quella di rapire polli e agnelli,

nonché bimbi ancora in fasce.

Dall’albergo Ghiacciaio dei Forni si

imboccano, verso monte, i sent. S528 e S555

in un bosco puro di pino cembro considerato

tra i più interessanti del Parco dello Stelvio.

Sopra le Baite dei Forni, si prosegue verso

ovest su un percorso più pianeggiante e su

una pista di servizio che porta fi no alle baite

di Pradaccio di Sopra. Si continua lungo

il sent. S527 e, oltrepassando le Baite di

Raseit, si raggiungono le Baite dell’Ables e

l’omonimo agriturismo. Il percorso si snoda

tra i pascoli, dove si può godere un’ottima

vista sulla Valfurva e sulla Valle dei Forni,

dominata dalla splendida piramide del

monte Tresero. I più attenti, alzando

lo sguardo al cielo, potranno avvistare

magnifi ci esemplari di aquila reale. Dalle

Baite dell’Ables si inizia la discesa lungo il

sent. S571.1 e, oltrepassando le baite del

Monich, Bacero e Li Nanza, si raggiunge

l’abitato di Santa Caterina.

Forni - Baite dei Forni - Ables - Monich - Bacero -

Li Nanza - Santa Caterina

PANORAMICA DI S. CATERINA 6 M

appa

VALFURVA - Bacheca B528/01

Page 179: Guida Bike e Trekking

177

Lunghezza 7,9 km

Durata Trekking 2 h 37 min.

Diffi coltà Facile

Quota max. 2386 m

Quota min. 1740 m

Dislivello 646 m

Dislivello Salita 207 m

Dislivello Discesa 646 m

Pendenza max. Salita 17 %

Pendenza max. Discesa 28 %

••

••

Baite dei Forni

AblesMonich

BaceroLi Nanza

Forni

Santa Caterina

Arrivo: Santa Caterina

Partenza: Forni

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Page 180: Guida Bike e Trekking

178

GIPETO

Instancabile volatore, può compiere in un

giorno fi no a 700 km. Da poco reintrodotto, ha

trovato in Alta Valtellina il suo habitat naturale

grazie alle caratteristiche geomorfologiche

del territorio, contraddistinte da pareti

rocciose, ideali per l’allestimento del nido, e

da aree aperte che facilitano l’avvistamento

di carcasse di animali.

Dalla frazione di Niblogo, a Madonna dei

Monti, si segue la strada carrabile S529 che

porta in Val Zebrù. Al ponte di Peceneccia si

prende la strada a sinistra e ci si addentra

nella Val Zebrù vera e propria, costeggiando

per un breve tratto il torrente. Il percorso

è agevole ed è caratterizzato inizialmente

da fi tti boschi, interrotti da profondi valloni

e poi da terrazzi verdi con caratteristiche

baite. Il luogo è frequentato dagli ungulati

e dal maestoso gipeto, recentemente

reintrodotto nel Parco Nazionale dello

Stelvio. Raggiunte le baite di Campo, a quota

1948 m, si sale a destra lungo un ripido

sentiero a tornanti fi no alla deviazione verso

il bivacco Costantini e si prosegue poi sul

sent. prevalentemente pianeggiante S526,

fi no alle baite di Cavallaro. Da qui si scende

lungo un ripido percorso a tornanti (S527)

che riporta sulla strada carrabile nei pressi

del Ristoro Zebrù e si può quindi tornare alla

frazione di Niblogo.

PANORAMICA VAL ZEBRÙ

Niblogo - Val Zebrù - Baite Campo - Costantini -

Cavallaro - Niblogo

6 Mappa

VALFURVA - Bacheca B529/01

Page 181: Guida Bike e Trekking

179

Lunghezza 18,3 km

Durata Trekking 6 h 10 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2360 m

Quota min. 1594 m

Dislivello 766 m

Dislivello Salita 835 m

Dislivello Discesa 835 m

Pendenza max. Salita 30%

Pendenza max. Discesa 23%

Baite Campo

Baite Cavallaro

Niblogo

Arrivo: Niblogo

Partenza: Niblogo

Interesse Naturalistico - FAUNISTICO

Page 182: Guida Bike e Trekking

180

VAL ZEBRÙ: ECO DI UN AMORE INFELICE

Si racconta che un grosso masso bianco,

posto sotto il ghiacciaio della Miniera,

ricordi agli escursionisti le vicende di

Zebrusius, sfortunato cavaliere innamorato

della sua donna e delle nostre montagne

che si trasferì in questa valle in seguito ad

una forte delusione amorosa.

Dal rifugio Pizzini si imbocca il sent. S529

verso il passo Zebrù, un sentiero facilmente

percorribile, lungo il quale si possono

ammirare il maestoso Gran Zebrù e le

trincee della Ia Guerra Mondiale. Dal passo

inizia una discesa ripida e panoramica.

Dopo il primo tratto, la pendenza si fa

più tranquilla e si raggiunge un bivio.

La camminata prosegue sul sent. S529.1,

a mezza costa, lungo i ghiaioni ai piedi

della Cima Miniera, fi no ad un nuovo bivio.

Qui inizia una salita regolare, che porta al

Rifugio Quinto Alpini, dove si ha una vista

spettacolare sull’intera vallata. Dal rifugio

inizia poi la discesa, che, per il primo

tratto, coincide con il tracciato percorso in

salita e poi prosegue sul sent. S516 fi no a

raggiungere la Baita del Pastore. Da qui

la discesa diventa più agevole sulla strada

carrabile S529 della Val Zebrù, passa per il

rifugio Campo ed arriva infi ne, al parcheggio

di Niblogo.

Rifugio Pizzini - Passo Zebrù - Rifugio Quinto Alpini -

Baita del Pastore - Rifugio Campo - Niblogo

PASSO ZEBRÙ6 M

appa

VALFURVA - Bacheca B528/08

Page 183: Guida Bike e Trekking

181

Lunghezza 19,2 km

Durata Trekking 6 h 49 min.

Diffi coltà Diffi cile

Quota max. 3000 m

Quota min. 1588 m

Dislivello 1412 m

Dislivello Salita 844 m

Dislivello Discesa 1817 m

Pendenza max. Salita 43 %

Pendenza max. Discesa 38 %

++++

+

+

+

+

+++++++++++

++

+

---

-

-

---

----------

---

••

Passo Zebrù

Rifugio Quinto Alpini

Baita del PastoreRifugio Campo

Rifugio Pizzini

Niblogo

Arrivo: Niblogo

Partenza: Rifugio Pizzini

Interesse Storico - GRANDE GUERRA

Page 184: Guida Bike e Trekking

182

LA MARMOTTA ALPINA

La marmotta è il più grande roditore delle

Alpi. I suoi richiami d’allarme sono generati

dal passaggio dell’aria attraverso le cor-

de vocali. In passato molte famiglie locali

custodivano gelosamente dell’olio di mar-

motta per curare infi ammazioni, bronchiti e

polmoniti, reumatismi, emorroidi, distor-

sioni e lussazioni.

Dalla località “Centrale” di Santa Caterina,

in zona Magliaga, si imboccano i sent. S557

e S561 e si raggiunge, tramite un percorso a

zig-zag in salita, un ampio pianoro a quota

2360 m denominato “Pian delle Marmotte”.

Qui è possibile effettuare una sosta e

godere di un vastissimo panorama su gran

parte della Valfurva e sui monti circostanti

(in particolare il gruppo del Sobretta e del

Gavia). Si continua poi a seguire sul sent.

S561 e si scende all’Alpe Tresero. Il sentiero

prosegue verso valle e, prima di imboccare

il ponte delle Vacche, si prosegue a destra

lungo il sent. S558 che costeggia il fi ume

Gavia e si arriva di nuovo alla “Centrale” di

Santa Caterina.

La Centrale - La Romantica - Pian delle Marmotte -

Alpe Tresero - Ponte delle Vacche - La Centrale

PIAN DELLE MARMOTTE6 M

appa

VALFURVA - Bacheca B571/01

Page 185: Guida Bike e Trekking

183

Lunghezza 7,2 km

Durata Trekking 3 h 12 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2343 m

Quota min. 1753 m

Dislivello 590 m

Dislivello Salita 589 m

Dislivello Discesa 590 m

Pendenza max. Salita 30 %

Pendenza max. Discesa 16 %

Sassa Bianca

Alpe Tresero

Ponte delle Vacche

La Centrale

Arrivo: La Centrale

Partenza: La Centrale

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Page 186: Guida Bike e Trekking

184

Dall’abitato di Vedig a Santa Caterina

Valfurva si imbocca il sent. S522, si

attraversa il Ponte dei Sospiri e il bosco di

Cornogna fi no a raggiungere il bivio con il

sent. S522.2 che porta alle baite di Sclanera.

Qui si incontra di nuovo un bivio, si mantiene

la sinistra e si scende lungo il sent. S523.

Si oltrepassa il bosco di Plaghera e la ski

area di Santa Caterina, lungo un percorso

con un andamento piuttosto pianeggiante,

fi no a raggiungere il Ristoro Paradiso.

Si prosegue e si raggiunge l’incrocio con la

strada che porta al Passo Gavia. Al tornante

si segue il sentiero che porta alla Sella e poi

in località Ciogna a Santa Caterina.

SKI AREA SANTA CATERINA

È caratterizzata da 35 km di piste che si

incrociano tra quota 1738 m (paese) e

2800 m (pendii del monte Sobretta) e ha 10

impianti di risalita. Il clima particolarmente

favorevole e un sistema di innevamento

all’avanguardia garantiscono piste perfet-

tamente innevate da fi ne novembre fi no ad

aprile.

PLAGHERA

Vedig - Sclanera - Bosco di Plaghera - Plaghera -

La Sella - Ciogna

6 Mappa

VALFURVA - Bacheca B571/01

Page 187: Guida Bike e Trekking

185

Lunghezza 7,7 km

Durata Trekking 2 h 25 min.

Diffi coltà Facile

Quota max. 2045 m

Quota min. 1757 m

Dislivello 288 m

Dislivello Salita 294 m

Dislivello Discesa 315 m

Pendenza max. Salita 13 %

Pendenza max. Discesa 25 %

• •

Monti di Sclanera

Plaghera La Sella

Vedig

Ciogna

Arrivo: Ciogna

Partenza: Vedig

Interesse Naturalistico - FAUNISTICO

Page 188: Guida Bike e Trekking

186

IL PASSO GAVIA

La strada che porta al Passo può raggiun-

gere pendenze fi no al 16% ed è percorribile

in auto solo nel periodo estivo. La bellezza

della sua natura richiama ogni anno ciclisti

e motociclisti di tutto il mondo. Dal Passo

si può godere di una bellissima vista del

Gruppo Ortles e Adamello.

Dalla località “Centrale” di Santa Caterina,

in zona Magliaga, si imbocca il sent. in

salita S558, che costeggia il fi ume Gavia,

e si raggiunge il Ponte delle Vacche, così

chiamato poiché quest’area è ricca di

pascoli dove, durante l’estate, pascolano

le mandrie. Da qui un sentiero permette di

raggiungere il Passo Gavia. La camminata,

invece, continua dopo aver attraversato

il Ponte delle Vacche. Un’area pic-nic

permette di effettuare una sosta. Si segue

poi il sent. S556, che scende fi no a La Sella,

in località Ciogna.

La Centrale - Ponte delle Vacche - La Sella -

Santa Caterina

PONTE DELLE VACCHE 6 M

appa

VALFURVA - Bacheca B571/01

Page 189: Guida Bike e Trekking

187

Lunghezza 5,6 km

Durata Trekking 2 h 2 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2049 m

Quota min. 1740 m

Dislivello 309 m

Dislivello Salita 320 m

Dislivello Discesa 333 m

Pendenza max. Salita 12 %

Pendenza max. Discesa 25 %

Ponte delle Vacche

La Sella

La Centrale

Santa Caterina

Arrivo: Santa Caterina

Partenza: La Centrale

Interesse Naturalistico - BOTANICO

Page 190: Guida Bike e Trekking

188

IL GHIACCIAIO DEI FORNI

Secondo per dimensioni, dopo quello

dell’Adamello, il ghiacciaio dei Forni

rimane, con i suoi 13 chilometri quadrati,

il più esteso di tipo vallivo in Italia. Esso

si presenta costituito da più bacini di

alimentazione e con più colate, confl uenti

in un’unica lingua.

Dall’albergo Ghiacciaio dei Forni si imbocca

la strada carrabile S530 portandosi non

lontano da un minuscolo laghetto artifi ciale

dove giungeva, poco più di un secolo fa, la

colata del Ghiacciaio dei Forni. La strada

sale sempre più intagliata sul pendio,

dopo aver lasciato a sinistra il tratturo per

la Malga dei Forni. Un paio di tornanti e la

carrareccia aggira uno sperone roccioso

per giungere al Rifugio Branca (2493 m).

Dal rifugio si gode una vista grandiosa sui

ghiacciai e le cime della zona, in particolare

sul Monte San Matteo. Dal rifugio si scende

al Lago di Rosole, tipico esempio di specchio

d’acqua originatosi per lo sbarramento da

parte della morena destra del ghiacciaio dei

Forni, e si prosegue lungo il sent. S524 che

ritorna al Rifugio Forni.

RIFUGIO BRANCA6 M

appa

Forni - Rifugio Branca - Forni

VALFURVA - Bacheca B525/03

Page 191: Guida Bike e Trekking

189

Lunghezza 6,2 km

Durata Trekking 2 h 9 min.

Diffi coltà Facile

Quota max. 2494 m

Quota min. 2144 m

Dislivello 350 m

Dislivello Salita 335 m

Dislivello Discesa 352 m

Pendenza max. Salita 14 %

Pendenza max. Discesa 16 %

•Rifugio Branca

Forni

Arrivo: Forni

Partenza: Forni

Interesse Naturalistico - FAUNISTICO

Page 192: Guida Bike e Trekking

190

IL MONTE CEVEDALE (3769 m)

Con i suoi 3769 m è il punto più interno

e centrale di tutto l’arco montuoso della

Valfurva e costituisce un nodo orografi co

importante. Da qui si dipartono le “Tredici

cime” che giungono fi no alla caratteristica

struttura piramidale del Tresero, con una

dorsale di 35 km a quote superiori ai 3200 m.

Dai Forni si imbocca verso nord la strada,

abbastanza ripida, che risale verso monte

con qualche svolta, fi no ad imboccare il

sent. S555 che porta al Rifugio Pizzini. Dal

qui si continua verso monte lungo la strada

carrabile S528, fi no alla teleferica. Ci si trova

dinnanzi un grandioso spettacolo d’alta

montagna: a sinistra i passi dello Zebrù e

la Cima delle Pale Rosse; di fronte la cresta

pianeggiante, a tratti orlata di ghiacci; a

destra le masse nevose del Monte Cevedale

e Pasquale. A quota 2744 m si costeggiano

i Laghi di Cedèc, ormai interrati. Un ripido

strappo e si è ad un dosso. A sinistra si

attraversa uno dei rami sorgentizi del

torrente Cedèc e si inizia a risalire a stretti

zig-zag la ripida costa. Presto si è al Passo

del Cevedale, oltre il quale si scende al

Rifugio Casati, a quota 3254 m. Poco sopra è

il Rifugio Guasti, utilizzato in caso di grande

affl uenza e come rifugio invernale.

Forni - Val Cedec - Rifugio Pizzini - Rifugio Casati

RIFUGIO CASATI6 M

appa

VALFURVA - Bacheca B525/03

Page 193: Guida Bike e Trekking

191

Lunghezza 8 km

Durata Trekking 3 h 31 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 3260 m

Quota min. 2177 m

Dislivello 1083 m

Dislivello Salita 1083 m

Dislivello Discesa 0 m

Pendenza max. Salita 32 %

Pendenza max. Discesa 0 %

+

++

++

++++

+++++

++

++

++

++

+

··

-----

--------

--

--

-

-

--

-

•Rifugio Pizzini

Forni

Rifugio Casati

Trentino

Arrivo: Rifugio Casati

Partenza: Forni

Interesse Naturalistico - GLACIOLOGICO

Page 194: Guida Bike e Trekking

192

IL GRAN ZEBRÙ (3851 m)

Caratteristica vetta del gruppo Ortles-

Cevedale, con la sua forma a cuspide,

secondo la letteratura alpinistica venne

scalato per la prima volta, senza l’impiego

di ramponi, il 3 agosto 1864 dall’esploratore

inglese Tuckett, dai fratelli britannici Buxton

e dalle guide tirolesi Biener e Michel.

Dall’albergo Ghiacciaio dei Forni si imbocca

verso nord la stradetta che sale verso monte,

abbastanza ripida e con qualche svolta, fi no

ad imboccare la strada carrabile S555,

lungo il versante sinistro della Val Cedec. Il

percorso si snoda attraverso i pascoli e offre

una vista meravigliosa, prima sul Ghiacciaio

dei Forni e poi sul Gran Zebrù (3857 m).

Dopo il primo tratto di salita, si oltrepassa

la Baita de Cedec trascurando le deviazioni

che portano sul lato opposto della valle.

Il sentiero ha un andamento pianeggiante,

fi no ai piedi del Rifugio Pizzini, a quota 2706

m. Si scende poi lungo il sent. S528, lungo

il quale, passando per Pianon di Cedec e

Rovine Caserma, si possono incontrare

alcune trincee risalenti alla Prima Guerra

Mondiale. Il percorso, pianeggiante nel

primo tratto, si snoda lungo un sentiero

immerso nei pascoli, fi no a raggiungere

l’ultima discesa che porta al rifugio Forni.

Forni - Baita de Cedec - Rifugio Pizzini -

Pianon di Cedec - Rovine Caserma - Forni

RIFUGIO PIZZINI6 M

appa

VALFURVA - Bacheca B525/03

Page 195: Guida Bike e Trekking

193

Lunghezza 9,8 km

Durata Trekking 3 h 16 min.

Diffi coltà Facile

Quota max. 2697 m

Quota min. 2180 m

Dislivello 517 m

Dislivello Salita 517 m

Dislivello Discesa 517 m

Pendenza max. Salita 15 %

Pendenza max. Discesa 17 %

Baita de Cedec

Rifugio Pizzini

Pianon di Cedec

Rovine Caserma

Forni

Arrivo: Forni

Partenza: Forni

Interesse Naturalistico - GLACIOLOGICO

Page 196: Guida Bike e Trekking

194

IL CAMOSCIO

Vive in ambienti montani, in genere compresi tra i 1500

e i 2500 m di quota, e si nutre prevalentemente di piante

erbacee, in particolare graminacee e leguminose. Nel

territorio del Parco Nazionale dello Stelvio ne sono stati

stimati oltre 5700 individui.

Dal parcheggio di Niblogo a Madonna dei

Monti si imbocca la strada carrabile S529. Si

percorre tutta la Val Zebrù e si raggiungono

le Baite di Campo e la Baita del Pastore.

Dalla Baita del Pastore si prosegue verso

monte lungo il sent. S516, ripido, che si

innalza a tornanti fi no a quota 2500 m s.l.m.

dove si possono ammirare la Cima Trafoi

e il Gran Zebrù. Di fronte, verso nord, da

notare la pala rocciosa di calcare del Sasso

Rotondo con i passi dei Volontari e dei

Camosci, importanti transiti verso il Passo

Stelvio durante la Grande Guerra. Raggiunta

la partenza dell’ex teleferica del Rifugio

Quinto Alpini, si continua lungo il sent. S516,

dove una salita regolare tra bianche pietraie

e morene, si snoda a tornanti in una conca

circondata da caratteristiche torri di aspetto

quasi dolomitico. Un ultimo traverso porta al

Rifugio Quinto Alpini. Prestando attenzione

è possibile vedere qualche esemplare di

camoscio al pascolo.

Niblogo - Alpe Ardof - Val Zebrù - Baita del Pastore -

Rifugio Quinto Alpini

RIFUGIO QUINTO ALPINI6 M

appa

VALFURVA - Bacheca B529/01

Page 197: Guida Bike e Trekking

195

Lunghezza 12,1 km

Durata Trekking 4 h 59 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2873 m

Quota min. 1595 m

Dislivello 1278 m

Dislivello Salita 1278 m

Dislivello Discesa 0 m

Pendenza max. Salita 24 %

Pendenza max. Discesa 0 %+++

+++++++++

+++

+

+

------------

----

• •Alpe ArdofBaita del Pastore

Niblogo

Rifugio Quinto Alpini

Arrivo: Rifugio Quinto Alpini

Partenza: Niblogo

Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Page 198: Guida Bike e Trekking

196

L’ITINERARIO GLACIOLOGICO IN VAL CEDEC

Realizzato nel 1995 per ricordare il

centenario della fondazione del Comitato

Glaciologico Italiano, il sentiero si snoda

nella Valle dei Forni e conduce alla scoperta

del ghiacciaio omonimo e della sua storia.

Il percorso, lungo circa 8 km, non presenta

particolari diffi coltà ed è accessibile a tutti.

Dal Rifugio Forni si imbocca il sent. S524

sulla destra del torrente Frodolfo e si devia

a destra lungo il sentiero glaciologico alto

segnato da triangolo giallo. Il sentiero offre

un vista magnifi ca sul Ghiacciaio dei Forni,

sul monte Gran Zebrù e sulla Val Cedec.

Lungo il percorso sono presenti fortini e

resti della Prima Guerra Mondiale. Dal

Rifugio Branca si segue la strada carrabile

S530, che porta di nuovo al Rifugio dei Forni.

Rifugi Forni - Sentiero glaciologico alto -

Ponti tibetani - Rifugio Branca - Rifugio Forni

SENTIERO GLACIOLOGICO ALTO6 M

appa

VALFURVA - Bacheca B525/03

Page 199: Guida Bike e Trekking

197

Lunghezza 8,5 km

Durata Trekking 3 h 23 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2620 m

Quota min. 2141 m

Dislivello 479 m

Dislivello Salita 727 m

Dislivello Discesa 726 m

Pendenza max. Salita 37 %

Pendenza max. Discesa 43 %

•Rifugio Branca

Rifugio Forni

Partenza: Rifugi Forni

Arrivo: Rifugio Forni

Interesse Naturalistico - GLACIOLOGICO

Page 200: Guida Bike e Trekking

198

EDELWEISS O STELLA ALPINA

È il fi ore alpino per antonomasia, forse

perché si crede cresca solo sui dirupi

inaccessibili (è invece presente anche su

pascoli calcarei asciutti) o per il fatto che

pare proteggersi dai rigori del clima con

una specie di lanuggine. La bellezza di

questo fi ore è data dalle foglie biancastre

e lanose.

Da Santa Caterina Valfurva si raggiunge

con l’auto il Ponte dell’Alpe sulla strada che

porta al Passo Gavia. In questo punto, dove

si imbocca il sent. S519, è ancora possibile

scovare i resti di insediamenti dell’epoca

mesolitica. Il tracciato è inizialmente un

percorso a mezza costa, che si snoda tra

i pascoli e costeggia il torrente dell’Alpe.

Dopo un primo tratto in salita, si arriva ad

un bivio e si imbocca verso monte il sent.

S565. La salita è agevole e, ad un certo

punto, si incontra una grotta denominata

“Grotta dell’Edelweiss” per la caratteristica

presenza in zona di stelle alpine. Il sentiero

prosegue tra i resti di trincee e fortini della

Grande Guerra fi no a raggiungere il Rifugio

Sunny Valley, a quota 2775 m.

VALLE DELL’ALPE

Ponte dell’Alpe - Valle dell’Alpe - Sunny Valley

6 Mappa

VALFURVA - Bacheca B519/01

Page 201: Guida Bike e Trekking

199

Lunghezza 3,8 km

Durata Trekking 1 ora 22 min.

Diffi coltà Medio

Quota max. 2642 m

Quota min. 2300 m

Dislivello 342 m

Dislivello Salita 410 m

Dislivello Discesa 70 m

Pendenza max. Salita 36 %

Pendenza max. Discesa 35 %

Ponte dell'Alpe

Sunny Valley

Arrivo: Sunny Valley

Partenza: Ponte dell’Alpe

Interesse Storico - GRANDE GUERRA

Page 202: Guida Bike e Trekking

200

INSEDIAMENTO TEMPORANEO DEL MESOLITICO

Il ritrovamento di reperti risalenti

all’età mesolitica (10.000 - 6.000 a.C.)

testimoniano l’ipotesi che il Passo Gavia

fosse area di passaggio per le popolazioni

in transito verso la Valle dell’Adige, che qui

si stabilivano per brevi periodi.

Da Santa Caterina Valfurva si raggiunge con

l’auto il Ponte dell’Alpe sulla strada che porta

al Passo Gavia. Da qui si imbocca il sent.

S519.2, che costeggia il torrente dell’Alpe

e si snoda tra i pascoli dell’omonima valle.

Si arriva al Passo dell’Alpe e da qui si

inizia la lunga discesa della Val di Rezzalo.

Il primo tratto è un sentiero, poi una strada

con andamento più pianeggiante, fi no a

diventare una carrabile. Si oltrepassano

le suggestive baite in pietra a secco di

Clevaccio, il Merlo, Rozzone ed i fi enili di

Malnivo, fi no a raggiungere il Rifugio La

Baita, dove è possibile effettuare una sosta

per assaporare i piatti tipici del luogo.

L’arrivo è previsto al parcheggio di Fumero.

Per il ritorno è necessario organizzarsi

con un’altra automobile o servirsi dei taxi

a chiamata. Da Frontale ci sono comunque

dei bus di linea.

VALLE DI REZZALO

Ponte dell’Alpe - Val di Rezzalo - Rifugio la Baita -

Fumero

6 Mappa

VALFURVA - Bacheca B519/01

Page 203: Guida Bike e Trekking

201

Lunghezza 12,6 km

Durata Trekking 3 h 33 min.

Diffi coltà Facile

Quota max. 2460 m

Quota min. 1461 m

Dislivello 999 m

Dislivello Salita 205 m

Dislivello Discesa 1042 m

Pendenza max. Salita 23 %

Pendenza max. Discesa 27 %

+

+

+ +

+

+ +

+

+ +

++ + + + +

+ ++

++++ +

··

···· ··· ·

· ···· · ·

· ·

··

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··· · ·

··

·· · ··· · ·· · · · ······ · ···· ··· · · · ·· · · ·

•Rifugio La Baita

Ponte dell'Alpe

Fumero

Arrivo: Fumero

Partenza: Ponte dell’Alpe

Interesse Storico - GRANDE GUERRA

Page 204: Guida Bike e Trekking

202

Non solo bike & trekking

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Page 205: Guida Bike e Trekking

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Page 206: Guida Bike e Trekking

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Page 207: Guida Bike e Trekking

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Page 208: Guida Bike e Trekking

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NUMERI UTILI E NUMERI EMERGENZA

Pronto Soccorso Bormio

+39 0342 909.111

Ospedale di Sondalo

+39 0342 808.111

Carabinieri di Bormio

+39 0342 903.700

Carabinieri Livigno

+39 0342 996.009

Servizio Meteorologico

+39 0342 914.400

Parco Nazionale dello Stelvio

+39 0342 901.654

Orto Botanico “Rezia” Bormio

+39 0342 927.370

Museo Mineralogico Naturalistico Bormio

+39 0342 927.285

Comunità Montana Alta Valtellina

+39 0342 912.311

Corpo Forestale dello Stato

+39 0342 905.151

+39 0342 927.262

SERVIZIO SANITARIO

URGENZA ED EMERGENZA

118

Informazioni utili

36 NUMERI UTILI

Page 209: Guida Bike e Trekking

207

Informazioni utili

ASSISTENZA MECCANICA E NOLEGGIO BICICLETTE

Bobo Moto - Bormio+39 0342 905.064

Bormio Ski & Bike - Bormio+39 0342 901.698

De Fox - Livigno+39 0342 970.471

De Fox 2 - Livigno+39 0342 997.865

I.M Sport - Livigno+39 0342 997.722

Kona Rentabike - Livigno+39 0342 996.685

Noleggio Arcobaleno

- Livigno

+39 0342 970.204

Precision Ski Lab 2

- Livigno

+39 0342 997.793

R&K - Livigno

+39 0342 970.307

Rentabike - Livigno

+39 0342 996.685

Rent Vip - Livigno

+39 0342 997.720

Sport Azzurro - Livigno+39 0342 970.354

Sport Station 3 - Livigno+39 0342 996.240

Vertigo - Livigno+39 0342 997.468

360° Sport - Livigno+39 0342 997.219

Mapo - Valdidentro+39 0342 929.629

Bertolina Moto & Cicli - Valfurva +39 0342 945.713

SERVIZI SPECIALI PER CICLISTI

Deposito, offi cina, lavaggio

MTB, lavanderia, gite guidate,

dati GPS, barrette e bibite,

info corner.

➟ www.altarezia.eu

48

TRASPORTI

Bus Alta Valtellina

+39 0342 905.090

Bus Livigno Engadina,

Bike Shuttle Punt la Drossa

+39 0342 996.283

CTL Livigno

+39 0342 970.209

Consorzio Trasporti

Alta Valtellina

+39 0342 903.768

CAB

+39 0342 911.146

CTE Livigno

+39 0342 997.400

Page 210: Guida Bike e Trekking

208

COME

RAGGIUNGERCI

Passo Gavia

Passo Mortirolo

Passo Forcola

Passo Del Bernina

Poschiavo

Tirano

Aprica

Passo Aprica

Passo Dello Stelvio

St. Moritz

Passo Del Gallo

Passo S. Maria

Sondrio

MeranoBolzano

BresciaBergamo

ZurigoLandeckInnsbruckMonaco

CoiraZurigo

LeccoComo

Milano

Passo Julier

Passo Maloja

Mazzo Di Valtellina

SONDALO

VALDIDENTRO

LIVIGNO

BORMIOVALDISOTTO

S. CATERINAVALFURVA

S.S. 38

Trento

Passo Del Tonale

Grosio

Chiavenna

S.S. 38

S.S. 38

S.S. 39

Trenitalia Da - Milano

(Stazione Centrale)

Linea - Line

Milano - Sondrio - Tirano

(2/2.30 h)

➟ www.trenitalia.it

Ferrovia ReticaDa - From

Coira - St. Moritz [CH]

Linea - Line

Coira - St. Moritz - Tirano

(2.30/4 h)

➟ www.rhb.ch

S.S.38 Da sud

Lecco, Colico, Sondrio, Tirano,

Bormio.

S.S.38

Da nord

Bolzano, Merano,

Passo Stelvio, Bormio.

Chiusa in inverno - Closed in winter

S.S.39 Aprica: Brescia, Edolo,

Aprica, Tresenda.

N.27 Zernez [CH]:

St. Moritz, Zernez, Livigno.

IN AUTO

Bus PeregoTirano, Bormio, Livigno

➟ www.busperego.com

Bus SilvestriAlta Valtellina, Zernez

Annuale - Annual

➟ www.silvestribus.it

➟ www.rail.ch

Bus SilvestriAlta Valtellina, Pontresina

Estivo - Summer

➟ www.silvestribus.it

➟ www.rail.ch

IN BUS IN TRENO

IN AEREO

Milano Malpensa [I] (230 km)

Milano Orio al Serio [I] (175 km)

Bolzano [I] (136 km)

Friedrichshafen [D] (211 km)

Innsbruck [A] (180 km)

Milano Linate [I] (222 km)

München [D] (309 km)

Verona [I] (288 km)

Zürich [CH] (218 km)

Informazioni utili

Page 211: Guida Bike e Trekking

Studi clinici dimostrano che il trekking faccia bene sia al corpo che alla mente... aiuta a prevenire malattie cardio vascolari, diminuisce l’ipertensione, favorisce la diminuzione del colesterolo, migliora i sintomi dell’osteoporosi e dell’artrite ma non solo... il trekking è il metodo migliore contro lo stress!

IL TREKKING FA BENE ALLA SALUTE!

- Sorridi

Saluta -

Page 212: Guida Bike e Trekking

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