Guida Bike e Trekking
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BIKE & TREKKINGGUIDA 2
BIKE & TREKKINGBIKE & TREKKING
1) Prepararsi fi sicamente, per poter sostenere gli sforzi,
e tecnicamente, dotandosi
di equipaggiamento ed abbigliamento consoni. Portare l’occorrente per eventuali situazioni di emergenza, unitamente ad
un kit di pronto soccorso.
2) Conoscere la montagna e i
suoi rischi. Informarsi sempre
sulle previsioni meteorologiche.
3) Conoscere i limiti delle
proprie forze, conservando
sempre un adeguato margine
di energie e scegliere percorsi
adatti alle proprie possibilità.
4) Non lasciarsi trascinare
in sforzi eccessivi. Stare sempre attenti, prevedere i
pericoli e saper rinunciare
a proseguire se è il caso. Le
montagne ci attendono anche
la prossima volta.
5) Riportare a valle i propri
rifi uti. Rispettare la fl ora e
la fauna. Evitare di uscire inutilmente dal sentiero. Rispettare le culture e le tradizioni locali ricordando
che si è ospiti della gente di
montagna.6) I bikers devono rispettare
gli escursionisti a piedi.
7) Lasciare sempre detto a qualcuno il percorso che si intende effettuare; in caso di
emergenza questa informa-zione potrebbe essere utile.
7 REGOLE PER DIVERTIRSI IN SICUREZZA
Introduzione
- Sorridi
Saluta -
Indice
2 Introduzione
8 Spiegazione percorsi
10 Val Viola - Val Grosina -Cima Piazzi
12 13 percorsi - indice
40 Bormio - Stelvio - Valdisotto -Valdidentro
42 39 percorsi - indice
122 Sondalo - Val di Rezzalo - Gavia
124 18 percorsi - indice
162 Valfurva - Gavia - Parco Nazionale dello Stelvio
164 18 percorsi - indice
202 Non solo bike & trekking
204 Strumenti informativi
206 Informazioni utili
BIKE & TREKKINGGUIDA 2
2
In Alta Valtellina è possibile vivere una vacanza indi-
menticabile tra boschi, vette innevate e vasti panora-
mi. Ogni giorno un’emozione nuova: passeggiate su
1500 km di sentieri e mulattiere di facile percorrenza,
itinerari storici adatti a tutta la famiglia e gite escursioni-
stiche organizzate con i migliori maestri della montagna.
In Alta Valtellina si possono scoprire più di 100 laghetti
alpini, mete ideali per una passeggiata, una pedalata o un
itinerario automobilistico. In estate, per salire agevolmen-
te in quota, sono a disposizione diversi servizi di trasporto:
dalle funivie ai bus, ai taxi con apposito carrello portabici.
I SENTIERI
La rete escursionistica ha origini storiche legate alla ne-
cessità di percorrere la montagna per svolgere le attività
agricole, pastorali e di coltivazione del bosco. I percorsi,
che con il tempo hanno perduto il loro signifi cato origina-
rio, attualmente sono sempre più frequentati da escur-
sionisti, alpinisti e praticanti della mountain-bike.
IL PROGETTO GUIDE BIKE & TREKKING
La Comunità Montana Alta Valtellina oggi mette a di-
sposizione dei turisti una serie di strumenti per fruire al
meglio tutti questi percorsi. Sono state realizzate 2 Guide
che raccontano una selezione di 150 percorsi distribuiti
su tutto il territorio dei 6 Comuni dell’Alta Valtellina. Nelle
pagine a seguire trovate tutti gli approfondimenti del pro-
getto (guide, mappe, bacheche, cartelli segnaletici, sito
web e percorsi GPS) e le relative specifi che dei singoli
percorsi proposti.
1500km DI PERCORSI
BIKE & TREKKING
Introduzione
3
GUIDA 1: LIVIGNO - VALDIDENTRO
Fa riferimento all’intero territorio del
Comune di Livigno e a parte del Comune
di Valdidentro, raccoglie un totale di 62
percorsi selezionati da:
Mappa 1 ➟ 31 percorsi
Livigno Nord - Cancano
Mappa 2 ➟ 31 percorsi
Livigno Sud - Val Viola
La toponomastica del territorio di Livigno, per scelta
strategica dell’amministrazione comunale volta a
mantenere la memoria storica, si differenzia dalle
altre per l’uso di termini dialettali, modalità che potrà
creare qualche diffi coltà di lettura ma che riproduce
fedelmente i nomi dei luoghi, dei monti, delle valli e dei
torrenti come assegnati dalla tradizione.
GUIDA 2: BORMIO - VALDIDENTRO -
VALDISOTTO - VALFURVA - SONDALO
Fa riferimento ai Comuni di Bormio,
Valdidentro, Valdisotto, Valfurva, Sondalo
e raccoglie un totale di 88 percorsi
selezionati da:
Mappa 3 ➟ 13 percorsi
Val Viola - Val Grosina - Cima Piazzi
Mappa 4 ➟ 39 percorsi
Bormio - Stelvio - Valdisotto - Valdidentro
Mappa 5 ➟ 18 percorsi
Sondalo - Val di Rezzalo - Gavia
Mappa 6 ➟ 18 percorsi
Valfurva - Gavia - Parco Nazionale dello
Stelvio
2 GUIDE
Introduzione
3
4
Introduzione
MAPPA
Mappa 1: Livigno Nord - Cancano
Accorpa gran parte della Valle di Livigno con
l’intero abitato, il lago del Gallo, la Val Fedarìa,
la Val Saliént, la Val Viéira, la Val da Tort,
la frazione di Trepalle, la Val Tréla e la Val
Alpisella con il collegamento che conduce ai
laghi di Cancano e fi no alle Torri di Fraele.
1 2
Mappa 3: Val Viola - Val Grosina - Cima Piazzi Comprende le principali escursioni che partono dagli abitati del Comune di Valdidentro e si dirigono verso la Val Viola, la Val Verva e la Val Grosina, il monte Masucco, il monte San Colombano e la Cima Piazzi, fi no a giungere nel Comune di Sondalo.
Mappa 4: Bormio - Stelvio - Valdisotto - ValdidentroMostra gli abitati di Bormio, quelli dei Comuni di Valfurva e Valdisotto e parte del territorio di Valdidentro con i monti circostanti: la Cima Reit, il Monte Vallecetta, il Pizzo Campaccio, il Corno di San Colombano. In quest’area ricadono anche il Passo Stelvio e il Lago di Cancano.
Mappa 5: Sondalo - Val di Rezzalo - GaviaRicomprende tutte le escursioni che interessano il Comune di Sondalo, dal Monte Storile al Monte Zandilla in Valdisotto, la Val di Rezzalo fi no al Passo Gavia e Santa Caterina Valfurva.
Mappa 6: Valfurva - Gavia - Parco Nazionale dello StelvioRappresenta gran parte del territorio del Parco Nazionale dello Stelvio: dalla Val Zebrù, alla Val Cedec, la Valle dei Forni, la Valle di Gavia, la Valle di Rezzalo, la Val di Sobretta e l’abitato di Santa Caterina Valfurva.
MAPPA 3 4 5 6
Mappa 2: Livigno Sud - Val Viola
Comprende la parte sud della Valle di Livigno,
con l’intero abitato, la Val Viola e le sue valli
laterali, la frazione di Semogo, la Valle di
Foscagno, la Val da la Fòrcola, la Val dali
Mìna, la Val dal Mònt, la Val Néira, la Valècia.
In questo territorio si trovano i ghiacciai
dali Mìna, dal Paradisin, dala Valèta e della
Cima Piazzi.
6 MAPPE
d V l Vi l
Ci
5
6 blocchi mappa che propongono un
“assaggio” dei numerosi percorsi bike
e trekking presenti sul territorio dei 6
comuni dell’Alta Valtellina, dando tutte
le principali informazioni utili al turista
specifi che per ogni località e presentando
il panorama completo degli strumenti “Bike
& Trekking” messi a disposizione dall’intero
comprensorio dell’Alta Valtellina.
Introduzione
6 BLOCCHI MAPPA
6
Introduzione
Oltre 110 bacheche (di cui 31 nel
Parco Nazionale dello Stelvio)
sono state collocate nel territorio
dell’Alta Valtellina. Le bacheche,
tutte realizzate in legno, hanno
tipologie costruttive uniformi
e sono sistemate in punti di
passaggio delle escursioni o nelle
aree da cui partono i sentieri, con
l’obiettivo di presentare il territorio
e promuovere le opportunità di
fruizione dell’ambiente e della
rete escursionistica.
Il territorio dell’Alta Valtellina, costituito dai
comuni di Bormio, Livigno, Sondalo, Valdidentro,
Valdisotto e Valfurva, ha un’estensione di circa
900 kmq. La rete sentieristica è caratterizzata dalla
presenza di ben 870 pali segnaletici in alluminio
(415 si trovano nel territorio del Parco Nazionale
dello Stelvio e sono realizzati in legno) con oltre
2700 cartelli e frecce segnavia.
In caso di emergenza puoi indicare la tua posizione
comunicando al soccorso (118) il numero scritto
dietro la freccia segnavia più vicina.
CARTELLI SEGNALETICI
2700
110 BACHECHE
7
Alta Valtellina Outdoor è un servizio di
mappe navigabili sul sito
➟ www.altavaltellina.eu dove è possi-
bile impostare gli itinerari e calcolare
lunghezza e durata dei percorsi. Si può
quindi creare il roadbook con i punti
d’interesse ed i servizi, visualizzare foto
e fi lmati. È inoltre possibile, in modo
semplice, pianifi care l’escursione a ta-
volino attraverso Google Earth.
➟ www.outdoor.altavaltellina.eu
In Alta Valtellina sono stati rile-
vati 1500 km di sentieri con me-
todologia GPS scaricabili dal sito
➟ www.outdoor.altavaltellina.eu
di cui più di 700 km percorribili
con la mountain bike (sulle map-
pe la sovrapposizione del colore
giallo sui tracciati trekking, indi-
ca l’accessibilità per la Mountain
Bike).
Sono mappati oltre 3000 punti
d’interesse (rifugi, ristori, hotel,
bar, eventi, trasporti ecc…).
Le stesse informazioni, per chi
non è ancora pronto con le nuo-
ve tecnologie, possono essere
stampate su carta, costruendo
una mappa da portarsi in viaggio.
Introduzione
1 SITO WEB
1500 km
PERCORSI GPS
8
Complessivamente sono stati selezionati 150 percorsi, di cui 62
raccolti nella guida 1 e 88 sulla guida 2.
COMUNE DI RIFERIMENTO: nella fascia grigia in alto della pagina
di sinistra trovate l’indicazione del Comune di partenza del vostro
percorso.
NUMERO BACHECA: a fi anco del Comune di riferimento è indicata la
bacheca più vicina al punto di partenza del vostro percorso.
MAPPA DI RIFERIMENTO: il numero all’interno della bandiera
indica il numero della mappa corrispondente (un totale di 6 mappe,
dalla 1 alla 6).
Spiegazione percorsi
150 PERCORSI
SELEZIONATI
9
NATURALISTICO: per chi ama la natura.
GASTRONOMICO: per chi al piacere della passeggiata
vuole associare il piacere della cucina e dei sapori locali.
STORICO: per chi è alla scoperta di luoghi e sentieri
protagonisti della storia delle nostre terre.
FACILE: adatto a tutti, alle famiglie, ai bambini.
MEDIO: per gli appassionati con buone capacità tecniche.
DIFFICILE: per gli esperti con ottime capacità tecniche.
Una selezione di percorsi per tutti gli appassionati e adatta a tutte
le esigenze: dal trekking al nordic walking, dalla mountain bike,
al passeggino.
Una serie di pittogrammi
che caratterizzano le tre
tipologie di interesse.
3 TIPOLOGIE DI INTERESSE
3 LIVELLI DI DIFFICOLTÀ
4 MODALITÀ
DI PERCORRENZA
Naturalistico
Gastronomico
Storico
BikeNordic WalkingTrekking Passeggino
Spiegazione percorsi
Facile Medio Diffi cile
Panorama Pic-nic Punto Informazioni Rifugio Ristoro
Chiesa / Santuario Fonte acqua Fortifi cazione Funivia Localita termale
10
L’area rappresentata nella mappa 3 è caratterizzata
dalla presenza del SIC (Sito di Interesse Comunitario)
“Val Viola Bormina - Ghiacciaio di Cima Piazzi”.
È un’area ad elevata naturalità, estesa per circa
6000 ettari, nella quale è possibile percorrere 10
km di strade e oltre 30 km di sentieri. Incastonati
sui versanti settentrionali delle cime più imponenti,
quali la Cima Piazzi (3441 m) e la Cima Viola (3374 m),
spiccano imponenti apparati glaciali, vitali riserve di
acqua. L’area offre al visitatore stupendi scorci di paesaggi alpini e nivali,
una gamma di passeggiate adatte per la famiglia e percorsi che soddisfano anche
gli alpinisti provetti.
STRADA DI LIVIGNO
All’inizio del secolo si abbandonò l’antica strada “dei
Dossi” che, da Semogo e lungo la Val Foscagno, portava al
valico omonimo e, il 4 ottobre 1914, fu inaugurata la nuova
strada per Livigno, defi nita qualche anno dopo “magnifi ca
rotabile”. In quegli anni i trasporti si facevano con carri (o
slitte in inverno) ed era necessario intervallare il percorso
con ricoveri per i passeggeri e per le bestie. Solo a partire
dal 1952 la strada fu tenuta aperta tutto l’anno, evitando a
Livigno i lunghi isolamenti invernali.
3 Mappa
VAL VIOLA BORMINA
In passato era una delle più agevoli porte di accesso al
Bormiese dall’Engadina, attraverso la valle di Poschiavo,
ma anche dalla media Valtellina, attraverso la Val Grosina
ed il passo di Val Verva. Avvenne così che gli eserciti nemici
si affacciassero alla piana di Bormio, eludendo la stretta
di Serravalle, sopra Sondalo, chiusa da una fortezza
imprendibile.
VAL VIOLA - VAL GROSINA -
CIMA PIAZZI
aggi alpini e nivali
11
12
3 Mappa
INTERESSEGASTRONOMICO
INTERESSESTORICO
Nell’area di Valdidentro - Val Grosina - Cima Piazzi sono stati selezionati
13 percorsi, presentati nelle pagine successive in ordine di Comune e a sua volta
in ordine alfabetico. Di questi 13 percorsi, 12 partono dal territorio appartenente
al Comune di Valdidentro (VD) e 1 parte dal territorio appartenente al Comune di
Valdisotto (VS). Le 8 bacheche dislocate sul territorio e riportate sulla mappa qui
a fi anco rappresentano i punti di partenza dei 13 percorsi selezionati, dei quali
ben 10 sono di interesse naturalistico, 2 di interesse gastronomico e 1 di
interesse storico.
INTERESSENATURALISTICO
AL FORTE DI OGA (VD)
B286/04 (p.14)
ALLA RISERVA DEL PALUACCIO (VD)
B286/03 (p.16)
BIVACCO FERRARIO (VD)
B286/04 (p.18)
CAPANNA DOSDÈ (VD)
B290/01 (p.20)
CHIESA DI PRESEDONT (VD)
B209/01 (p.22)
DECAUVILLE (VD)
B196.1/01 (p.24)
LA CICLABILE DI VALDIDENTRO (VD)
B209/01 (p.26)
VAL DI CAMPO (CH) (VD)
B290/01 (p.30)
VAL LIA E ALPE BORON (VD)
B286/04 (p.32)
VALLE DEL FOSCAGNO (VD)
B185/01 (p.36)
PANORAMICA SULLA VAL VIOLA (VD)
B201/01 (p.28)
VAL VERVA E VAL GROSINA (VD)
B201/01 (p.34)
ALPE BORON (VS)
B280/04 (p.38)
13 PERCORSI VAL VIOLA - VAL GROSINA - CIMA PIAZZI
13
14
LA CIMA PIAZZI
È un gruppo montuoso delle Alpi Retiche
occidentali, situato nel Comune di
Valdidentro. La vetta omonima, con i suoi
3440 m, è la più alta del gruppo. Detta
anche Cima de’ Piazzi, deve il suo nome
al famoso astronomo matematico e
sacerdote valtellinese, Giuseppe Piazzi.
Dalla Chiesetta di Presendont si sale lungo
i sent. N286 e N286.1 fi no in località Ciuk.
Si prosegue sul sent. N209 fi no all’Alpe
le Pone e sul sent N285 fi no all’Alpe Prei.
Il sentiero continua a guadagnare quota,
con una spettacolare vista sul versante
settentrionale della Cima Piazzi, fi no a
raggiungere la sella di San Colombano nei
pressi dell’omonima chiesetta. Qui inizia
la discesa lungo i sent. N280 - N208 che
intersecano le piste da sci del versante di
Oga, passano a fi anco della Malga di San
Colombano e, più a valle, delle baite della
Sposina Bassa fi no ad arrivare al Forte di
Oga dove è possibile sostare per una visita.
Presedont - Ciuk - Alpe Le Pone - Chiesa e Malga
S. Colombano - Sposina Bassa - Forte di Oga
AL FORTE DI OGA3 M
appa
VALDIDENTRO - Bacheca B286/04
15
Lunghezza 12,7 km
Durata Trekking 4 h 25 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2464 m
Quota min. 1715 m
Dislivello 749 m
Dislivello Salita 732 m
Dislivello Discesa 755 m
Pendenza max. Salita 17 %
Pendenza max. Discesa 18 %
•
•
•
•Ciuk
Alpe Le Pone
Chiesa San Colombano
Sposina Bassa
Chiesa di PresedontForte di Oga
Arrivo: Forte di Oga
Partenza: Chiesa di Presedont
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
16
BIATHLON IN VALDIDENTRO
Unica infrastruttura di questo genere in
Lombardia, il poligono è composto da
30 sofi sticate sagome elettroniche con
bersagli a 50 m dalle piazzole di tiro.
È regolarmente omologato e permette
di effettuare gare di livello nazionale ed
internazionale.
Dalla località Baita Noa in Valdidentro,
punto di partenza delle piste da fondo e
sede del Centro Biathlon, si cammina per
oltre 1 km su pista ciclabile verso ovest
fi no ad arrivare al bivio con il sent. N282
che sale verso i monti di Fochin. Imboccato
il sentiero, la salita è piuttosto ripida ed
immersa nel bosco. Superata la Valle di
Fochin si percorrono alcuni tornanti, fi no ad
intersecare il percorso della cabinovia che
da Isolaccia porta in località Conca Bianca.
Da qui un sentiero pianeggiante (N284)
aggira il Monte Masucco fi no ad arrivare
in località al Forte dove è possibile sostare
per una visita alla Riserva del Paluaccio e
al Forte di Oga.
Baita Noa - Fochin - Riserva del Paluaccio di Oga -
Forte di Oga
ALLA RISERVA DEL PALUACCIO3 M
appa
VALDIDENTRO - Bacheca B286/03
17
Lunghezza 9,7 km
Durata Trekking 3 h 8 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 1885 m
Quota min. 1320 m
Dislivello 565 m
Dislivello Salita 597 m
Dislivello Discesa 191 m
Pendenza max. Salita 12 %
Pendenza max. Discesa 7 %
•Fochin
Baita Noa
Forte di Oga
Arrivo: Forte di Oga
Partenza: Baita Noa
Interesse Naturalistico - BOTANICO
18
IL BIVACCO FERRARIO
Fu costruito nel 1956 come base
d’appoggio per l’ascesa alla cima Piazzi.
Fu poi rinnovato e sostituito con un
manufatto più moderno, nel 1988. Nella
stessa zona, poco più a monte, si trova
anche il Bivacco Cantoni, ugualmente
attrezzato e confortevole e ottimo punto di
partenza per la scalata della Piazzi.
Dalla Chiesetta di Presedont in Valdidentro
si cammina verso ovest, e si imbocca il sent.
N288. Al di là di un ponticello, il tracciato
sale ripido nel fi tto bosco fi no alla Baita
Belvedere, situata in un angolo appartato
della montagna. Il tratturo si restringe e si
addentra nella Val Cardonè, toccando una
prima baita dove, trasformandosi in una
sorta di larga mulattiera, prosegue verso
le Baite di Cardonè. Un ponte permette di
attraversare il corso d’acqua e il sentiero
prende quota sino al sommo della costiera
dei Corni di Verva. A destra si può salire
al Colle delle Pecore. Si prende invece
a sinistra e, attraversata una zona di
sfasciumi di roccia, ci si trova in un primo
pianoro dove, al cospetto delle più basse
lingue della Vedretta dei Piazzi, sorge la
costruzione del Bivacco Ferrario.
Chiesa di Presedont - Corna - Belvedere -
Baite Cardonè - Bivacco Ferrario
BIVACCO FERRARIO3 M
appa
VALDIDENTRO - Bacheca B286/04
19
Lunghezza 5,1 km
Durata Trekking 1 h 57 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2313 m
Quota min. 1733 m
Dislivello 580 m
Dislivello Salita 584 m
Dislivello Discesa 12 m
Pendenza max. Salita 21 %
Pendenza max. Discesa 4 %
•
•
•
Corna
Belvedere
Baite Cardonè
Chiesa di Presedont
Bivacco Ferrario
Arrivo: Bivacco Ferrario
Partenza: Chiesa di Presedont
Interesse Naturalistico - GLACIOLOGICO
20
RIFUGIO FEDERICO IN DOSDÈ
È l’unico rifugio gestito da parte di un
sodalizio del CAI dell’Alta Valle. Situato
in Val Dosdè, è stato ricavato sul sedime
di una vecchia baita diroccata a quota
2133 m s.l.m., ha una parte allestita a
bivacco, accessibile tutto l’anno, e una
zona a rifugio, aperta al pubblico dall’inizio
della stagione estiva.
Dal parcheggio di Altumeira si ritorna verso
Arnoga per circa 200 m e, al bivio, si imbocca
la strada che scende a valle verso le Baite
Minestra. Il percorso si collega con il tracciato
N293, diviene pianeggiante e prosegue verso
ovest per un buon tratto, costeggiando il
torrente Viola fi no alla Baita Caricci. Da qui un
ponte permette l’attraversamento del corso
d’acqua. Si sale verso destra e sale a zig-zag
su un ripido pendio cespuglioso, dove si gode
una vista vertiginosa su una profonda forra
scavata dal torrente Viola. In cima al dosso
si oltrepassa un pianoro fi no a raggiungere
il Rifugio Federico in Dosdè. Proseguendo su
un tratturo tra magri pascoli ci si addentra
nella valle. A quota 2200 m si è a un bivio
con il ramo di sinistra che porta al il Bivacco
Caldarini. Si prosegue invece verso destra,
lungo i sent. N208 - N292 che attraversano
la Val Cantone di Dosdè, sino a raggiungere,
il Passo e la Capanna Dosdè. La vista sui
ghiacciai circostanti è grandiosa.
Baite Minestra - Baita Caricci - Rifugio Federico -
Val Cantone - Canton del Dosdè - Capanna Dosdè
CAPANNA DOSDÈ3 M
appa
VALDIDENTRO - Bacheca B290/01
21
Lunghezza 9,1 km
Durata Trekking 3 ore 19 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2821 m
Quota min. 1976 m
Dislivello 845 m
Dislivello Salita 849 m
Dislivello Discesa 95 m
Pendenza max. Salita 19 %
Pendenza max. Discesa 11 %
+
+ +++ + ++
+ +++
+ +++
+ ++++++++++++
+++
+•
•
•
Baita Caricci
Rifugio Federico Valgoi
Canton del Dosdè
Baite Minestra
Capanna Dosdè
(CH)
Arrivo: Capanna Dosdè
Partenza: Baite Minestra
Interesse Naturalistico - GLACIOLOGICO
22
CHIESETTA DI PRESEDONT
A quasi 30 anni dalla fi ne della IIa Guerra
Mondiale, in località Presedont, gli abitanti
di Isolaccia costruirono una piccola
chiesetta a ringraziamento per il ritorno
di molti loro compaesani e per ricordare
i propri cari dispersi sui vari fronti di
battaglia e specialmente in Russia.
Dalla Chiesa di San Carlo si prosegue per
200 m sulla strada statale di Livigno e si
scende a sinistra sul sent. N209 fi no al
Ponte dell’Al. La discesa è piuttosto ripida
ma in poco tempo si raggiunge il fondovalle.
Il territorio è ora pianeggiante e comodi
percorsi costeggiano il torrente Viola,
permettendo a tutti agevoli passeggiate
in un contesto naturale, molto silenzioso
e isolato dal traffi co, con gruppi di baite
tipiche. Quest’area era anticamente
caratterizzata da attività produttive, con
la presenza di uno dei più antichi forni del
ferro di cui ci sia testimonianza.
Il percorso attraversa il ponte sul torrente
Viola e prosegue lungo la strada sterrata
che sale a tornanti, immersa nel bosco.
Una volta giunti al bivio con la strada che
proviene da Isolaccia, in località Preda
Benedida, si svolta a destra sul sent.
N286 e, in pochi minuti, si raggiunge la
caratteristica Chiesetta di Presedont.
San Carlo - Ponte dell’All - Prada Benedida -
Chiesa di Presedont
CHIESA DI PRESEDONT3 M
appa
VALDIDENTRO - Bacheca B209/01
23
Lunghezza 2,6 km
Durata Trekking 57 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 1742 m
Quota min. 1520 m
Dislivello 222 m
Dislivello Salita 240 m
Dislivello Discesa 83 m
Pendenza max. Salita 13 %
Pendenza max. Discesa 7 %
•
•
Ponte dell'All
Prada Benedida
San Carlo
Chiesa di Presedont
Arrivo: Chiesa di Presedont
Partenza: San Carlo
Interesse Naturalistico - BOTANICO
24
Mappa
LAGO DELLE SCALE
Il lago si trova a 2000 m di altitudine, è privo
di immissari e di emissari e si alimenta
dalle falde acquifere che si trovano in
profondità. Le sue limpide e fresche acque
sono ricche di pesce di ottima qualità.
L’accesso ai pescatori è in numero limitato
e regolamentato.
Da Arnoga, si imbocca verso est il sent.
N195 e, dopo un primo tratto, dove si può
ammirare un bel panorama sulla cima
Piazzi, si entra nel Bosco della Breitina.
Si raggiunge la Valle del Foscagno e si
supera il corso d’acqua. Continuando
lungo il tracciato principale, si esce dal
bosco, si supera l’Alpe Morzaglia e si arriva
all’Alpe Gattonino. Qui vi è un importante
quadrivio con la segnalazione delle diverse
destinazioni. Il percorso prosegue diritto
verso il massiccio roccioso delle Cime di
Plator. Si attraversa il bosco di Sant’Antonio
e si raggiunge il bivio con’ampia strada
asfaltata che sale a Cancano. A questo punto
si sono percorsi già 10 chilometri, tutti in
piano, utilizzati anche dai maratoneti per
gli allenamenti in quota. Risalendo la strada
per un paio di tornanti e oltrepassate due
gallerie, si è alla sella delle Torri di Fraele.
Di là si continua, in un ambiente quanto mai
pittoresco, per il Lago delle Scale e le dighe
di Cancano.
Arnoga - Pian dell’Acqua - Alpe Morzaglia -
Gattonino - Torri di Fraele - Lago di Scala
DECAUVILLE3 M
appa
VALDIDENTRO - Bacheca B196.1/01
25
Lunghezza 11,8 km
Durata Trekking 3 h 9 min.
Diffi coltà Facile
Quota max. 1940 m
Quota min. 1866 m
Dislivello 74 m
Dislivello Salita 134 m
Dislivello Discesa 69 m
Pendenza max. Salita 6 %
Pendenza max. Discesa 6 %
•
••
•
Pian dell'AcquaAlpe Morzaglia
Gattonino
Torri di Fraele
Arnoga
Lago di Scala
Arrivo: Lago di Scala
Partenza: Arnoga
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
26
IL CENTRO SPORTIVO DI SEMOGO
Il nuovo centro, in zona soleggiata, è
caratterizzato dalla presenza di un campo da
calcio e da pallavolo, un campo da bocce, e
due spazi giochi per bambini ben attrezzati.
Una struttura con sala polivalente con circa
300 posti e bar ospita frequentemente
conferenze, spettacoli e concerti.
Dalla Chiesa di San Carlo in Valdidentro si
scende lungo la strada N185 che attraversa
alcuni nuclei sparsi della frazione di
Semogo. È una strada secondaria e poco
traffi cata dove si può camminare o pedalare
in relativa tranquillità. Superata la località
Coste, si arriva nella zona Molini, dove c’è
la confl uenza fra i torrenti Cadangola e
Foscagno e dove, grazie all’abbondanza di
acque, sorgeva in passato un insediamento
industriale con mulini, segherie, offi cine
per la lavorazione del ferro. Attraversati i
due ponti si svolta a destra e si raggiunge
il Centro Sportivo di Semogo. Il percorso
prosegue sulla pista ciclabile che percorre il
fondovalle tra i boschi e costeggia il torrente
Viola fi no all’abitato di Isolaccia. Questa
passeggiata è tutta su fondo asfaltato ed è
adatta a famiglie con bambini ed anziani.
Lungo il percorso si incontrano numerosi
punti dove è possibile effettuare una sosta.
San Carlo - Coste - Semogo - Pista ciclabile lungo Viola -
Isolaccia
LA CICLABILE DI VALDIDENTRO3 M
appa
VALDIDENTRO - Bacheca B209/01
27
Lunghezza 4,4 km
Durata Trekking 1 h 7 min.
Diffi coltà Facile
Quota max. 1585 m
Quota min. 1350 m
Dislivello 235 m
Dislivello Salita 0 m
Dislivello Discesa 235 m
Pendenza max. Salita 0 %
Pendenza max. Discesa 11 %
•
•
Coste
Semogo
San Carlo
Isolaccia
Arrivo: Isolaccia
Partenza: San Carlo
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
28
SLEDDOG IN ALTA VALTELLINA
Dal dicembre 2002 è possibile praticare lo
sleddog anche in Alta Valtellina. Il Centro
Sleddog di Arnoga organizza corsi ed
escursioni, oltre che in inverno con slitte
trainate da cani, anche durante la stagione
estiva quando i cani trainano carrelli.
Di fronte all’albergo Viola, in località Arnoga
di Valdidentro, si imbocca il sent. N148 che,
dopo due tornanti in salita giunge alle Baite
Cagnol, un insediamento rurale tipico. Il
percorso prosegue in salita, inizialmente
nel bosco e poi lungo i pascoli ed offre
un’ottima vista panoramica sulle montagne
circostanti: il San Colombano, la Cima
Piazzi, il Corno Sinigaglia, il Corno Dosdè
e la Cima Viola. Al bivio, in località Soleir,
si sale verso monte lungo un tratturo non
segnalato che porta nei pressi della località
Sattarona, dove si gode una vista vertiginosa
sulla vallata e verso la Val Verva. Da qui si
prosegue lungo il sent. N128 che passa da
Stagimei e si inizia a scendere attraverso
pascoli e prati. Il ritorno è previsto sul sent.
N290, la strada carrabile principale la Val
Viola e Arnoga, sede del Centro Sleddog.
Su questo itinerario le guide organizzano
e accompagnano d’inverno escursioni con
ciaspole.
Albergo Viola - Baite Cagnol - Sattarona - Soleir -
Funera - Stagimei - Arnoga
PANORAMICA SULLA VAL VIOLA3 M
appa
VALDIDENTRO - Bacheca B201/01
29
Lunghezza 11 km
Durata Trekking 3 h 32 min.
Diffi coltà Facile
Quota max. 2377 m
Quota min. 1880 m
Dislivello 497 m
Dislivello Salita 645 m
Dislivello Discesa 645 m
Pendenza max. Salita 23 %
Pendenza max. Discesa 31%
•
•
•
••
Baite Cagnol
SattaronaSoleir
Alpe FuneraStagimei
Albergo Viola
Partenza: Albergo Viola
Arrivo: Funera
Interesse Gastronomico
30
Mappa
VAL DI CAMPO
Si estende lateralmente alla Valle di
Poschiavo. La sua conformazione è
tipicamente glaciale, un tempo alimentata
da due colate di ghiaccio, una in Val Mera
e l’altra in Val Viola. Si tratta di una zona
naturale, protetta, con caratteristiche
uniche per la varietà della fl ora e del
paesaggio.
Da Arnoga in Valdidentro, si raggiunge in
auto o con la navetta (vedesi regolamento
comunale) il parcheggio di Altumeira. Si
prosegue a piedi percorrendo la parte
terminale della Val Viola fi no all’omonimo
Rifugio. Da qui, si continua sul sent. N290
fi no alla sella di confi ne a quota 2470 m.
Entrati in Svizzera, si segue la segnaletica
che porta ad affacciarsi sulla vallata,
caratterizzata da laghi e conifere. Con un
ampio giro verso nord si transita dal Pian
de la Genzana, per divallare al terrazzo
di Campascio. Il sentiero, ora più ripido,
continua nei pressi del Lago di Val Viola che
ha una minuscola isoletta boscosa. Tenendo
la destra idrografi ca, si continua toccando
il Lach da Scispadus, e lasciando un poco
a sinistra il Lach da Saoseo. Un’ultima
discesa e si è a Longacqua ove sorge il
Rifugio Saoseo. Da qui, una sterrata chiusa
al traffi co attraversa la Val di Campo e
scende a Sfazu sulla strada del Bernina.
Baite Minestra - Rifugio Viola - Passo di Val Viola -
Campasciol - Lagh da Scispadus - Campo (CH)
VAL DI CAMPO (CH)3 M
appa
VALDIDENTRO - Bacheca B290/01
31
Lunghezza 10,5 km
Durata Trekking 3 h 8 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2460 m
Quota min. 2056 m
Dislivello 404 m
Dislivello Salita 392 m
Dislivello Discesa 404 m
Pendenza max. Salita 7 %
Pendenza max. Discesa 12 %
+
+ + + +
+
+ + + ++
+ + + ++
+ +++++
+ + ++ +
+++
+
+++++
•
•
•
•
Rifugio ViolaPasso di Val Viola
Campasciol
Lagh da Scispadus
Baite Minestra
Campo (CH)
(CH)
Arrivo: Campo (CH)
Partenza: Baite Minestra
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
32
PRODOTTI TIPICI DELL’ALTA VALTELLINA
Una vera delizia per il palato sono i
pizzoccheri, gli sciatt, la polenta con
selvaggina o porcini, la bresaola, i formaggi
locali. Una montagna di piatti squisiti,
antichi e avvolgenti sapori senza eguali,
una cucina generosa e genuina a cui sarà
poi diffi cile rinunciare.
Dalla Chiesa di Presedont in Valdidentro si
prende la strada che costeggia, a destra, la
Chiesetta si inoltra nel bosco lungo il sent.
N286. Dopo un breve tratto tortuoso con
pendenze variabili, si incontra un bivio che,
a sinistra, porta verso i Ciuk. Il percorso
prosegue invece verso destra e percorre
la Val Lia, passando per Lia dei Carli e
costeggiando alcune baite tipiche, sino a
raggiungere l’Alpe Boron, un complesso
demaniale della Regione Lombardia,
costituito da cinque fabbricati e aperto nei
mesi estivi. Lungo il sentiero compaiono
più volte scorci spettacolari sulla Cima
Piazzi e sul suo ghiacciaio. Una volta
giunti all’Alpe, sia pure con i limiti dettati
dall’essenzialità delle strutture esistenti, è
possibile sostare, consumare semplici piatti
tradizionali e pernottare. L’escursione,
benché relativamente impegnativa, è adatta
per tutta la famiglia.
Chiesa di Presedont - Lia dei Carli - Alpe Boron
VAL LIA E ALPE BORON3 M
appa
VALDIDENTRO - Bacheca B286/04
33
Lunghezza 2,8 km
Durata Trekking 1 h 1 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2049 m
Quota min. 1739 m
Dislivello 310 m
Dislivello Salita 310 m
Dislivello Discesa 0 m
Pendenza max. Salita 16 %
Pendenza max. Discesa 0 %
•Lia dei Carli
Chiesa di Presedont
Alpe Boron
Arrivo: Alpe Boron
Partenza: Chiesa di Presedont
Interesse Naturalistico - GLACIOLOGICO
34
Mappa
GROSIO
Grosio è un’antico borgo con testimonianze artistiche, storiche ed
archeologiche interessanti come le incisioni rupestri. Il popola-
mento nella zona risale all’età del bronzo ed è testimoniato dal
maggior monumento archeologico valtellinese: la Rupe Magna.
Da Arnoga in Valdidentro si imbocca la
strada sent. N290 e, al primo bivio, subito
dopo un dosso, si scende a sinistra verso
valle, oltrepassando la località Basic e Baite
Campo con le loro caratteristiche baite.
Giunti nel fondovalle, si prende il sent. N201
che attraversa su un ponte il torrente Viola
e inizia a salire in Val Verva. Oltrepassata
l’Alpe Verva, dove è possibile sostare per
degustare i piatti tipici della tradizione, il
tracciato sale gradatamente verso il passo,
lasciando a destra la mulattiera per il Sasso
di Castro e il canale erboso che sale al Colle
delle Pecore. Si oltrepassa il Passo di Verva
e il sentiero scende tortuoso sotto la cima
del Maurignino fi no ai resti delle baite di
Le Crotte. Questa zona è caratteristica per
i resti di trincee e di caverne. Si prosegue
sul sent. N201 e si oltrepassa il Rifugio Falk
fi no ad arrivare alla località Eita. Da qui si
continua su strada asfaltata fi no all’abitato
di Grosio.
Arnoga - Val Verva - Passo di Verva - Eita - Fusino -
San Giacomo - Grosio
VAL VERVA E VAL GROSINA3 M
appa
VALDIDENTRO - Bacheca B201/01
35
Lunghezza 26.5 km
Durata Trekking 7 h 43 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2300 m
Quota min. 671 m
Dislivello 1629 m
Dislivello Salita 703 m
Dislivello Discesa 2036 m
Pendenza max. Salita 33 %
Pendenza max. Discesa 28 %
++
+
+
+ ++
+ ++ + +++ ++
+
+++++++
++
++
++
+ ++
+++
+++ +
+ + +
++++ +
··
··· ·· ··· ·· ·
·· ·
··
· ···
·· ·· ·
•
•
•
•
Passo di Verva
Eita
Fusino
San Giacomo
Arnoga
Grosio
(CH)
Arrivo: Grosio
Partenza: Arnoga
Interesse Gastronomico
VALLE DEL FOSCAGNO
36
DOGANA DEL FOSCAGNO
Il principale compito della dogana del
Foscagno è quello di controllare che
vengano rispettati i quantitativi di merce
massimi esportabili da Livigno: esiste
infatti una dettagliata tabella merceologica
inerente i tipi ed i quantitativi di merce
esportabile dal territorio extradoganale di
Livigno.
Dal Centro Sportivo di Semogo si imbocca
la strada asfaltata N185 che porta all’abitato
di San Carlo. Nei pressi della Chiesa si
attraversa la strada statale del Foscagno
e si continua sui sent. N185 - N209 per
poi prendere il tracciato N186, denominato
“Strada del Bosco” perché attraversa
un folto versante boschivo. Seguendo il
sentiero si raggiunge la Decauville, strada
che collega Arnoga con Cancano. Percorse
poche centinaia di metri verso Cancano, a
sinistra, si stacca una gippabile, che risale
la parte superiore della Valle del Foscagno,
toccando varie baite isolate, sin sotto quella
di Gembrè, raggiungibile attraversando
il torrente su un ponte. Proseguendo sul
lato orografi co sinistro si prende quota
e, attraverso l’antico percorso bordato
da caratteristici muretti, si raggiunge la
statale del Foscagno in località Angelina.
Proseguendo sulla statale per poco meno di
un km si raggiunge la Dogana del Foscagno.
Semogo - San Carlo - Pian dell’Acqua - Gembre -
Tresenda - Angelina
3 Mappa
VALDIDENTRO - Bacheca B185/01
37
Lunghezza 7,2 km
Durata Trekking 2 h 42 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2241 m
Quota min. 1440 m
Dislivello 801 m
Dislivello Salita 808 m
Dislivello Discesa 7 m
Pendenza max. Salita 11 %
Pendenza max. Discesa 2 %
•
••
•
San Carlo
Pian dell'AcquaGembre
Tresenda
Semogo
Angelina
Arrivo: Angelina
Partenza: Semogo
Interesse Naturalistico - BOTANICO
38
CHIESETTA DI SAN COLOMBANO
La Chiesetta di San Colombano è stata ri-
costruita nel 1665 e si trova a 2500 m, sul
dosso di confi ne tra Valdisotto e Valdiden-
tro. La Chiesetta architettonicamente è
composta da una sola navata con abside
pentagonale e soffi tto a capriate.
Dal Ristoro San Colombano si sale verso
ovest lungo il sent. N280. Superata la
Chiesetta di San Colombano, in località
Prei, si prosegue lungo il sent. N208 che si
congiunge con il sent. N286. Si raggiunge
quindi l’Alpe Boron. Questo percorso si
sviluppa su strada a fondo naturale con punti
panoramici in località Prei e in Costa San
Colombano. All’inizio della salita che porta
alla Chiesetta di San Colombano c’è una
sorgente, una delle “Fonti di San Carlo” che,
secondo una credenza della cultura pagana,
avrebbero dei poteri curativi straordinari.
In epoca cristiana il “tempietto” venne
dedicato a San Colombano, dispensatore
di fertilità, e attirò numerosi pellegrinaggi
di donne che chiedevano di guarirle dalla
sterilità. Si racconta di una donna che, dopo
il pellegrinaggio, ottenne la grazia di avere
dei fi gli. Al sesto fi glio tornò alla chiesetta
per ringraziare il Santo e per chiedergli di
“sospendere” la grazia.
Malga San Colombano - Chiesa San Colombano -
Prei - Alpe Boron
ALPE BORON3 M
appa
VALDISOTTO - Bacheca B280/04
39
Lunghezza 5,3 km
Durata Trekking 2 h 1 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2464 m
Quota min. 1999 m
Dislivello 465 m
Dislivello Salita 274 m
Dislivello Discesa 465 m
Pendenza max. Salita 18 %
Pendenza max. Discesa 17 %
•
•Chiesa San Colombano
Prei
Malga San Colombano
Alpe Boron
Arrivo: Alpe Boron
Partenza: Malga San Colombano
Interesse Storico - RELIGIOSO
40
Il territorio rappresentato nella mappa 4 è il cuore
dell’Alta Valtellina e, nei tempi passati, era la parte
centrale della “Magnifi ca terra”. Questa zona può essere
vissuta come una straordinaria avventura artistica e
culturale, visitando i suoi centri storici, le dimore rurali
e gli insediamenti archeologici, le torri, le chiese ed i
castelli, segni di tempi antichi che, col passare degli
anni, hanno mantenuto il loro fascino. Le escursioni
proposte in questa fascia di territorio sono numerose e
caratterizzate da diffi coltà e motivi di interesse differenti.
VIE DI COMUNICAZIONE PER BORMIO AI PRIMI DEL ‘900
Le strade, fi no alla fi ne del XVIII sec, godettero in Alta
Valtellina di riguardi particolari: basti pensare che già a
quel tempo la pulizia dalla neve era un servizio pubblico,
gestito da stradini remunerati dal Contado. A partire dal
XIX sec, invece, iniziò un periodo buio: nel 1846 le carrozze
percorrevano il tratto Colico-Bormio in poco meno di 9 ore
e, nel 1929, le poche automobili che si avventuravano sulla
strada per Bormio giungevano a destinazione seriamente
danneggiate.
4 Mappa
IL COMPLESSO TERMALE DEI BAGNI VECCHI
La leggenda vuole che il primo accenno all’acqua termale
di Bormio sia contenuto nella Naturalis Historia di Plinio
il Vecchio, laddove il naturalista latino cita numerose
sorgenti d’acqua calda che sgorgano dalle giogaie delle
Alpi. Certamente le strutture per i bagni dovevano esistere
già nel VI secolo, come attesta una lettera di Cassiodoro,
segretario del re ostrogoto Teodorico, che consiglia le
“aquae burmiae” come rimedio contro la gotta.
BORMIO - STELVIO -
VALDISOTTO - VALDIDENTRO
re
e
e
e
ti
41
42
4 Mappa
Nell’area di Bormio - Stelvio - Valdisotto - Valdidentro sono stati selezionati 39 percorsi,
presentati nelle pagine successive in ordine di Comune e a sua volta in ordine alfabetico.
Di questi 39 percorsi, 17 partono dal territorio del Comune di Bormio (BO), 13 da
Valdisotto (VS), 4 da Valfurva (VF) e 5 da Valdidentro (VD). Le 21 bacheche dislocate sul
territorio e riportate sulla mappa qui a fi anco rappresentano i punti di partenza dei 39
percorsi, dei quali ben 25 sono di interesse naturalistico e 14 di interesse storico.
39 PERCORSI BORMIO - STELVIO - VALDISOTTO - VALDIDENTRO
INTERESSENATURALISTICO
BAITA CERDEC (VS)
B280/03 (p.88)
BAITA LA MANDRIA (VS)
B276/01 (p.90)
BORMIO 2000 (VS)
B568/01 (p.114)
BOSCOPIANO (VD)
B145/01 (p.80)
CROCE DELLA REIT (BO)
B540/01 (p.52)
GIRO DEL VALLECETTA (BO)
B513/01 (p.56)
GRANFONDO ALTA VALTELLINA (BO)
B199/01 (p.58)
LA VAL FORCOLA (VD)
B145/01(p.82)
LAGHETTO DELLE MOTTE (VS)
B277/02 (p.94)
LAGHI DI PROFA (VS)
B540/02 (p.96)
LUNGO LA VALDIDENTRO (VD)
B286/03 (p.84)
MONTI DI SOBRETTA (BO)
B513/01 (p.62)
OGA (BO), (VS)
B280/05 (p.64), B274/02 (p.100)
B277/02 (p.102)
PANORAMICA BOSCO SUENA (VS)
B274/02 (p.106)
PANORAMICA SU VALFURVA (VF)
B531/02 (p.116)
PANORAMICA VALLECETTA (VS)
B540/01 (p.108)
PASSEGGIATA DELL’ALUTE (B0)
B199/01 (p.66)
PEDEMONTANA DELLA REIT (BO)
B533.3/02 (p.70)
TOUR A BOERO (VS)
B545/02 (p.112)
TOUR DELLE TORRI DI FRAELE (BO)
B199/02 (p.72)
VAL D’UZZA (BO)
B531/01 (p.74)
VAL D’UZZA (BO)
B545/01 (p.120)
VALLE DI CALVARANA (BO)
B545/01 (p.76)
AI FORNI DI PREMADIO (B0)
B280/05 (p.44)
AL FORTE DI OGA (BO)
B280/05 (p.46)
ANELLO DEL MONTE SCALE (VD)
B145/01 (p.78)
BAGNI DI BORMIO (BO)
B199/02 (p.48)
BORMIO 2000 DA PIATTA (VS)
B545/02 (p.92)
CICLABILE SAN GALLO (BO)
B199/01 (p.50)
FILON DEL MOTT (BO)
B506/01 (p.54)
LE TRE BARACCHE (BO)
B506/01 (p.60)
MALGA SAN COLOMBANO - OGA (VS)
B280/04 (p.98)
PALUACCIO E FORTE DI OGA (VS)
B280/03 (p.104)
PASSEGGIATA DELLE 4 CHIESE (B0)
B199/01 (p.68)
PASSO DELL’ABLES (VF)
B547/02 (p.118)
PIATTA (VS)
B276/01 (p.110)
PIZ UMBRAIL E PUNTA DI RIMS (VD)
N145 (p.86)
INTERESSESTORICO
43
44
FERRIERE DI PREMADIO
Le ferriere di Premadio, attive dal 1852,
disponevano di più forni, quattro magli, un
laminatoio e un’offi cina. Si lavoravano sino
a 15 t di minerale al giorno grazie ai 400
- 500 operai impegnati nel taglio di legna,
scavo e lavorazione del ferro e trasporti.
Il forno fu dismesso nel 1875.
Il percorso parte dal Pentagono di Bormio e
di svolge lungo una comoda pista ciclabile,
attrezzata con panchine, che costeggia il
fi ume Adda fi no ad arrivare alla Chiesa
di San Gallo. Attraversata la strada, si
prosegue sulla ciclabile N199 in località
Crocetta che porta direttamente ai Forni
o Ferriere di Premadio, recentemente
ristrutturati. Qui è possibile effettuare
una sosta prima di ritornare a Bormio
passando dall’abitato di Premadio e dalla
località Planecc, caratterizzata da un parco
giochi per bambini, un campo da calcio
e un percorso vita. Si prosegue sul sent.
N282 che attraversa il Bosco di San Gallo
fi no a raggiungere la località Le Motte.
Il tracciato continua sul sent. N280,
raggiunge la località Osteglio, Santa Lucia
per poi ritornare al Pentagono di Bormio.
AI FORNI DI PREMADIO
Pentagono - San Gallo - Forni di Premadio - Planecc -
Le Motte - Santa Lucia - Pentagono
4 Mappa
BORMIO - Bacheca B280/05
45
Lunghezza 9 km
Durata Trekking 2 h 42 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 1393 m
Quota min. 1180 m
Dislivello 213 m
Dislivello Salita 287 m
Dislivello Discesa 286 m
Pendenza max. Salita 13 %
Pendenza max. Discesa 9 %
•
•
•
•
•
San Gallo
Forni
Planecc
Le Motte
Santa Lucia
Pentagono di Bormio
Arrivo: Pentagono di Bormio
Partenza: Pentagono di Bormio
Interesse Storico - MONUMENTALE
46
PENTAGONO DI BORMIO
Ha una superfi cie di 1800 mq e capienza
totale di 1990 posti. Lo spazio platea può
essere utilizzato per parquet di basket o
volley, salone per feste e banchetti, pista
da ballo, spazio espositivo. L’ampio palco
è in grado di ospitare spettacoli teatrali,
musicali, operistici ed eventi congressuali.
Il tracciato inizia dal Pentagono di Bormio
e segue la ciclabile che porta all’abitato di
Santa Lucia. Si prosegue verso Osteglio e
lungo il sent. N280 che porta a Oga. Salendo
lungo la strada comunale asfaltata, si
raggiungono, tramite un ponte militare, il
Forte e il Paluaccio di Oga dove è possibile
una breve sosta e una visita. Riattraversato
il ponte, si prendono i sent. N280 e N284
che percorrono in parte la pista da sci,
attraversano un lungo ed agevole tratto
di bosco, fi no a giungere nei pressi della
stazione di arrivo della cabinovia di Isolaccia
in zona Palancana. Si scende poi dal sent.
N282 passando per Fochin e Presura Alta.
Un anello sulla pista da fondo conduce in
Località Baita Noa, passando di fronte al
centro di biathlon di Valdidentro. Il ritorno
è previsto dal sent. N282 fi no alle Motte, si
continua sulla mulattiera N280 che passa
da Osteglio fi no a Santa Lucia e di nuovo al
Pentagono di Bormio.
Bormio - Santa Lucia - Forte e Paluaccio di Oga -
Palancana - Baita Noa - Le Motte - Bormio
AL FORTE DI OGA4 M
appa
BORMIO - Bacheca B280/05
47
Lunghezza 22,8 km
Durata Trekking 6 h 52 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 1885 m
Quota min. 1180 m
Dislivello 705 m
Dislivello Salita 863 m
Dislivello Discesa 863 m
Pendenza max. Salita 10 %
Pendenza max. Discesa 16 %
•
•
•
• •
Baita Nova
Santa Lucia
Forte Venini di Oga
Palancana Le Motte
Pentagono di Bormio
Arrivo: Pentagono di Bormio
Partenza: Pentagono di Bormio
Interesse Storico - MONUMENTALE
48
BAGNI NUOVI DI BORMIO
Il centro Terme e Benessere, annesso
al Grand Hotel Bagni Nuovi, si articola in
quattro settori con oltre trenta differenti
servizi termali di cui sette vasche e piscine
all’aperto. Una realtà unica fatta di aromi,
luci, immagini e colori tutti naturali
utilizzabili dodici mesi l’anno.
Dalla Piazza del Kuerc si attraversa il
centro di Bormio passando davanti allo
stabilimento termale di Bormio Terme sino
a raggiungere il Golf di Bormio, un campo
pratica di 9 buche. Seguendo la pista
ciclabile si raggiunge la medioevale Chiesa
di San Gallo e si prosegue verso l’abitato
di Premadio, passando davanti al Cimitero
dei Soldati, dove dimorarono le spoglie dei
caduti fra il 1915 e il 1918 sul fronte militare
Cevedale - Gavia. A questo punto si imbocca
il sent. N199 che conduce alle Ferriere di
Premadio. Si sale quindi verso la strada
statale e, dopo un breve tratto in direzione
Bormio si raggiunge la località Molina,
dalla quale, sulla sinistra, si imbocca la
strada asfaltata che conduce ai Bagni di
Bormio.
Piazza del Kuerc - San Gallo - Forni di Premadio -
Bagni di Bormio
BAGNI DI BORMIO4 M
appa
BORMIO - Bacheca B199/02
49
Lunghezza 5 km
Durata Trekking 1 h 22 min.
Diffi coltà Facile
Quota max. 1337 m
Quota min. 1212 m
Dislivello 125 m
Dislivello Salita 140 m
Dislivello Discesa 21 m
Pendenza max. Salita 11 %
Pendenza max. Discesa 5 %
•
•
San Gallo
Forni
Bagni di Bormio
Piazza del Kuerc
Arrivo: Bagni di Bormio
Partenza: Piazza del Kuerc
Interesse Storico - MONUMENTALE
50
CHIESA DI SAN GALLO
Un tempo questa chiesa aveva la lugubre
nomea di “chiesa dei morti”. Gli anziani
raccontavano che di notte vi erano
processioni di fantasmi: si diceva che
fossero le anime dei giustiziati nel vicino
Prà della Giustizia. Nel 2001, dopo il
restauro, è stata riaperta al culto.
Il percorso prende avvio dall’Uffi cio turistico
di Bormio. Raggiunto il ponte dell’Eden
prosegue lungo la pista ciclabile che porta
a Santa Lucia. Da qui si continua lungo
la ciclabile che costeggia il fi ume Adda,
una zona molto tranquilla ove è possibile
rilassarsi ascoltando il canto degli uccellini,
il fruscio delle piante e il rumore dell’acqua
che scorre lungo il fi ume. Giunti alla Chiesa
di San Gallo il ritorno è previsto attraverso
il sentiero in mezzo ai prati che ha inizio a
valle della chiesa. Superato il campo da Golf
si ritorna nel centro di Bormio.
CICLABILE SAN GALLO4 M
appa
APT Bormio - Santa Lucia - Chiesa di San Gallo -
Golf Bormio - APT Bormio
BORMIO - Bacheca B199/01
51
Lunghezza 6,9 km
Durata Trekking 1 h 47 min.
Diffi coltà Facile
Quota max. 1243 m
Quota min. 1180 m
Dislivello 63 m
Dislivello Salita 63 m
Dislivello Discesa 62 m
Pendenza max. Salita 3 %
Pendenza max. Discesa 4 %
•
•
•
Santa Lucia
Chiesa San Gallo
Bormio Golf
Apt Bormio
Arrivo: APT Bormio
Partenza: APT Bormio
Interesse Storico - RELIGIOSO
52
CROCE DELLA REIT
La prima croce, posta sulla sommità di un crinale detritico, fu
issata dai bormini agli inizi del 1900 a memoria del nuovo secolo
appena iniziato, ma nel 2006 fu abbattuta da violente raffi che
di vento. Poiché era diventata un simbolo di devozione, nel
settembre del 2008 fu ripristinata.
Dalla Piazza di Combo si attraversa il Ponte
di Combo, si sale lungo la Ripa Guarda
Nazionale, via Castello e si imbocca il sent.
S532 sino a raggiungere il sent. S533 della
Pedemontana della Reit. Svoltando a sinistra
per 200 m si vede il tracciato che raggiunge
la Croce della Reit. La passeggiata, sebbene
molto ripida in alcuni tratti, si svolge su
un sentiero ben tracciato, caratterizzato
da numerosi tornanti numerati, all’interno
di un bosco di abeti e larici, pino silvestre
e mughi in quota. Il panorama che si può
godere dalla croce abbraccia tutta la vallata
e si estende dalla Valfurva alla Valdidentro,
passando per la Valdisotto. Subito sopra,
fi nita la vegetazione, si erge maestosa la
parete dolomitica del monte Reit su cui
è facile scorgere gruppi di ungulati. La
discesa può essere effettuata sullo stesso
percorso dell’andata oppure in direzione di
Uzza e Pramezzano.
Piazza di Combo - Santelon - Cà Bianca -
Croce della Reit
CROCE DELLA REIT4 M
appa
BORMIO - Bacheca B540/01
53
Lunghezza 5,9 km
Durata Trekking 2 h 47 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2125 m
Quota min. 1220 m
Dislivello 905 m
Dislivello Salita 905 m
Dislivello Discesa 0 m
Pendenza max. Salita 29 %
Pendenza max. Discesa 0 %
•
•
Santelon
Ca` Bianca
Piazza di Combo
Croce della Reit
Arrivo: Croce della Reit
Partenza: Piazza di Combo
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
54
IL MUSEO STORICO CARLO DONEGANI
Situato ai 2758 m del Passo Stelvio, è
considerato il più alto museo d’Europa. Si
articola in tre sezioni, ricche di immagini
e foto d’epoca che compongono il grande
puzzle della storia del passo: la costruzione
della strada imperiale, lo sviluppo del
turismo e la Grande Guerra.
Dal Passo Stelvio, dove è localizzato il
Museo più alto d’Europa, si prende il sent.
S506 che sale al Passo delle Platigliole e
porta sulla cima dello Scorluzzo (3095 m).
Dalla vetta si scende la cresta sud ovest
aggirando alcuni spuntoni di rocce rotte tra
i quali sono ben visibili le difese austriache
della Ia Guerra Mondiale. Superato l’ultimo
avamposto austriaco si entra nella ‘terra di
nessuno’ fi no ad incontrare la prima ridotta
italiana. Si prosegue lungo la cresta fi no ad
una nuova elevazione contrassegnata da
un ometto di sassi. Qui inizia un sistema
di camminamenti e di trincee in pietra a
dominio della Valle dei Vitelli. Ancora una
breve discesa e si arriva ad uno sperone
roccioso trasformato in un fortilizio dalle
truppe alpine. Tra i resti di baracche si
ridiscende sul sentiero principale che porta
alla Malga Scorluzzo per poi continuare sul
sent. S505 che giunge alla III Cantoniera.
Passo dello Stelvio - Monte Scorluzzo - Filon dei Mott -
Malga Scorluzzo - Terza Cantoniera
FILON DEL MOTT4 M
appa
BORMIO - Bacheca B506/01
55
Lunghezza 8,3 km
Durata Trekking 2 h 52 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 3080 m
Quota min. 2300 m
Dislivello 780 m
Dislivello Salita 320 m
Dislivello Discesa 780 m
Pendenza max. Salita 20 %
Pendenza max. Discesa 18 %
++++
+++
+++++
+
+++++++++++
++
+
------------
-
•
•
•
Monte Scorluzzo
Filon dei Mott
Malga Scorluzzo
Passo dello Stelvio
P. III Cantoniera
(CH)
Trentino
Arrivo: Parcheggio III Cantoniera SS38
Partenza: Passo dello Stelvio
Interesse Storico - GRANDE GUERRA
56
IMPIANTI DI RISALITA
Alcuni impianti di risalita dell’Alta Valtellina
aprono anche durante il periodo estivo, al
fi ne di permettere ad escursionisti e bikers
di raggiungere comodamente le cime per
indimenticabili escursioni e per godere
di fantastici panorami. Orari e prezzi su
www.altavaltellina.eu.
Da Bormio si prende la funivia per Bormio
2000 e poi per Bormio 3000. Il percorso
(molto tecnico per biker) parte in direzione
ovest sul sent. S541 e scende in località Bei
Laghetti e poi Bocca di Profa. Inizialmente
la traccia è ampia ma a tratti si cammina su
grossi sassi. Ai Bei Laghetti la traccia diventa
più stretta, ma con fondo meno sconnesso.
Qui è possibile sostare e osservare le
montagne circostanti e l’azzurro splendente
dei laghetti (in tutto una decina) dovuto
alla sedimentazione. Alla Bocca di Profa
si prende il sent. S518 a tratti ripido, a
sinistra, sino a raggiungere la strada
sterrata ai Monti di Sobretta. Proseguendo
sul sent. S543.2 si arriva facilmente alla
località Bormio 2000, passando per Pozzo
dell’Acqua e Fontanalonga. La strada è
sterrata e carrozzabile, caratterizzata da
irrilevanti saliscendi.
Bormio - Funivia Bormio 3000 - I Bei laghetti -
Sobretta - Pozzo dell’Acqua - Bormio 2000 - Bormio
GIRO DEL VALLECETTA4 M
appa
BORMIO - Bacheca B513/01
57
Lunghezza 15,4 km
Durata Trekking 4 h 15 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 3000 m
Quota min. 1940 m
Dislivello 1060 m
Dislivello Salita 188 m
Dislivello Discesa 1249 m
Pendenza max. Salita 7 %
Pendenza max. Discesa 17 %
•
•
•
I Bei Laghetti
Pozzo dell'Acqua
SobrettaBormio 3000
Bormio 2000
Arrivo: Ski Stadium Bormio
Partenza: Ski Stadium Bormio
Interesse Naturalistico - FAUNISTICO
58
SEGNALETICA PERMANENTE
Una segnaletica permanente costituita
da frecce rosse in legno con la dicitura
GF MTB AV, il logo del biker e del Parco
Nazionale dello Stelvio (PNS) accompagna
il percorso. Il tracciato è percorribile anche
a tappe con facile rientro in paese da
qualsiasi punto del percorso.
Da Bormio si sale verso Piatta fi no ad
imboccare la strada bianca per Campolungo.
Scorrevoli saliscendi e tratti di salita
portano a Calvarana. Si scende fi no a
Sant’Antonio e si raggiunge San Nicolò.
A Teregua si prosegue lungo la strada
Militare dell’Ables, una salita pedalabile che
termina all’Alpe Solaz. Da qui una discesa
porta al Ponte delle Tre Croci e, svoltando
a destra, si arriva a Niblogo. Un breve tratto
di strada asfaltata conduce a Plazzanecco
e, dopo una scorrevole discesa nella zona
della Reit, si ritorna a Bormio. Si prosegue
lungo il fi ume Adda fi no a Premadio. Ci si
inoltra nel bosco in zona Planec e si arriva a
Valdidentro. Dal campo sportivo di Isolaccia
si inizia la salita che porta a Raglion e
Palancana. Attraversate le piste di sci in
direzione Valdisotto, dopo qualche km, si
giunge al Forte militare e Paluaccio di Oga.
Sui sentieri del Bike Park si scende a Oga.
Una scorrevole discesa lungo una mulattiera
porta a Santa Lucia a 2 km da Bormio.
Bormio - Piatta - Sant’Antonio - Madonna dei Monti -
Bormio - Le Motte - Isolaccia - Oga - Bormio
GRANFONDO ALTA VALTELLINA4 M
appa
BORMIO - Bacheca B199/01
59
Lunghezza 68,1 km
Durata Trekking 20 h 23 min.
Diffi coltà Diffi cile
Quota max. 2039 m
Quota min. 1160 m
Dislivello 879 m
Dislivello Salita 2351 m
Dislivello Discesa 2347 m
Pendenza max. Salita 21%
Pendenza max. Discesa 4%
+-
•
•
•
•
•
•
Piatta
Sant' AntonioM. dei Monti
Le Motte
Isolaccia
OgaBormio
Trentino
Arrivo: Bormio
Partenza: Bormio
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
60
TRINCEE, POSTAZIONI E STRADE MILITARI DELLA 1a GUERRA MONDIALE
Caratterizzate da muretti a secco, le trincee
dovevano riparare completamente dal fuoco
nemico un uomo in piedi. Quelle più stabili
potevano avere una copertura di assi, utile
per proteggere dalle schegge delle fucilate e
dalle precipitazioni atmosferiche.
Dal tornante sopra la II Cantoniera, sulla
Strada dello Stelvio, inizia il sent. S505 che
porta in Valle dei Vitelli. Superato il torrente,
al bivio si prosegue diritti fi no a raggiungere
la località Le Buse. Per la sua zona riparata,
durante la guerra, la conca delle Buse
venne scelta per la costruzione di un vero
e proprio villaggio militare difeso da un
complesso di trincee scavate sulla dorsale
retrostante. Due postazioni di artiglieria
in galleria puntavano sulla Strada dello
Stelvio e sulla Valle dei Vitelli, per impedire
un possibile attacco degli austriaci. Dalle
Buse si prosegue tagliando in costa i pendii
della Glandadura, si raggiunge Pian Pecci,
si lascia a destra il sentiero che scende
sino alla I Cantoniera e si prosegue sino al
panoramico Passo del Crap dell’Aquila, dal
quale per una traccia tra i mughi si scende
sulla statale dello Stelvio nei pressi della
località Palone.
II cantoniera - Le Buse - Fortini Alti -
Dosso della Fornace - Le Tre Baracche
LE TRE BARACCHE4 M
appa
BORMIO - Bacheca B506/01
61
Lunghezza 8,9 km
Durata Trekking 3 h 14 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2456 m
Quota min. 1604 m
Dislivello 852 m
Dislivello Salita 256 m
Dislivello Discesa 865 m
Pendenza max. Salita 13 %
Pendenza max. Discesa 32 %
•
•
•
Le Buse
Fortini Alti
Dosso della Fornace
II cantoniera
Le Tre Baracche
Arrivo: Le Tre Baracche
Partenza: II Cantoniera
Interesse Storico - GRANDE GUERRA
62
ABETE ROSSO, PECCIO, PEZZO
Albero sempreverde, alto sino a 50-60 m,
molto longevo, a tronco diritto e cilindrico
e molto resinoso. Il legno, bianco, è tenero
e lucido; si usa largamente per lavori
correnti di falegnameria, per infi ssi e
imballaggi. Ottimo nell’industria cartaria
per cellulosa.
Da Bormio si prende la funivia fi no a Bormio
2000 dove è possibile imboccare i sent. S543
e poi S543.1 che attraversano le piste da sci
e portano in località La Rocca. In questa
zona sono presenti alcuni ristori dove è
possibile sostare ammirando l’imponente
scenario alpino circostante e degustare i
piatti dell’ottima cucina locale. Si prosegue
in quota lungo il sent. S542 che porta a
Sobrettina e in discesa lungo i sent. S543
- S543.2 - S518 - S522 fi no ai monti di
Sobretta di Sotto. Da qui il tracciato diventa
prevalentemente pianeggiante con dei tratti
di discesa e brevi salite. Ci si immerge in un
folto bosco di Abete Rosso con incantevoli
aperture panoramiche sulla Valfurva.
Si oltrepassano le località Calvarana, Le
Poce e Campolungo e, a destra, si imbocca
un ripido tracciato, sent. S540, che porta
prima a Feleit e poi Bormio.
Bormio - Funivia Bormio 2000 - La Rocca - Sobretta -
Calvarana - Campolungo - Feleit - Bormio
MONTI DI SOBRETTA4 M
appa
BORMIO - Bacheca B513/01
63
Lunghezza 19,8 km
Durata Trekking 5 h 52 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2300 m
Quota min. 1200 m
Dislivello 1100 m
Dislivello Salita 508 m
Dislivello Discesa 1236 m
Pendenza max. Salita 14 %
Pendenza max. Discesa 17 %
•
•
•
••
La Rocca
Sobretta
Calvarana
CampolungoFeleit
Bormio 2000
Bormio
Arrivo: Ski Stadium Bormio
Partenza: Ski Stadium Bormio
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
64
CHIESA DEI SS. LORENZO E COLOMBANO
Questa chiesa è intitolata a San Lorenzo
che si festeggia il 10 agosto. Ogni anno sul
terrazzo naturale di Tadè vengono accese
le “fi amme di San Lorenzo”, enormi falò
che rievocano insieme il martirio del santo
e antichi riti pagani di rinnovamento e
rigenerazione della natura dopo il raccolto.
Dal Pentagono di Bormio si costeggia il
fi ume sulla pista ciclabile sino ad arrivare in
località Santa Lucia in Valdisotto. Seguendo
la pista ciclabile si arriva in località
Osteglio e si imbocca il sent. N280 che,
attraversando la Costa del Madrecc, porta a
Oga. La passeggiata passa nei pressi della
Chiesa dei Ss. Lorenzo e Colombano. Dalla
via Roma si accede, sulla sinistra, nella via
Sambor fi no ad imboccare il sent. N277 che
porta a Calosio. Si oltrepassa l’area pic-
nic e, dopo le baite di Presurina, al bivio, si
continua sulla pista forestale che porta in
località La Ronca. Da qui si scende al Dosso,
si attraversa Fumarogo e Santa Lucia e si
ritorna al punto di partenza al Pentagono di
Bormio.
Pentagono di Bormio - Santa Lucia - Oga - Presura -
Santa Lucia - Pentagono
OGA4 M
appa
BORMIO - Bacheca B280/05
65
Lunghezza 11,1 km
Durata Trekking 3 h 11 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 1475 m
Quota min. 1160 m
Dislivello 315 m
Dislivello Salita 321 m
Dislivello Discesa 322 m
Pendenza max. Salita 9 %
Pendenza max. Discesa 9 %
•
•
•
Santa Lucia
Oga
Presura
Pentagono di Bormio
Arrivo: Pentagono di Bormio
Partenza: Pentagono di Bormio
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
66
SANTA LUCIA
Località la cui storia è testimoniata dal
ritrovamento di reperti archeologici
risalenti all’età del Ferro. Santa Lucia
ospita edifi ci moderni ed è sede del Centro
Sportivo Fumarogo con campo bocce,
campo di calcio e calcetto, un comodo
parco giochi e percorsi ciclopedonali facili
e panoramici.
Partendo dall’uffi cio turistico di Bormio si
svolta a destra e prima di raggiungere il
ponte dell’Eden, si imbocca a destra la pista
ciclabile S513. Il percorso è pianeggiante
e attrezzato di panchine sino all’abitato di
Santa Lucia. Il ritorno è previsto lungo la
strada dell’Alute, con un giro ad anello di
circa 3 km. Un angolo di Bormio ancora
dedicato alle tradizioni di un tempo dove è
possibile ammirare il verde dei prati, i colori
dei fi ori, le montagne circostanti e il lavoro
dei contadini.
APT Bormio - Ciclabile lungo Frodolfo - Alute -
APT Bormio
PASSEGGIATA DELL’ALUTE4 M
appa
BORMIO - Bacheca B199/01
67
Lunghezza 5 km
Durata Trekking 1 h 16 min.
Diffi coltà Facile
Quota max. 1202 m
Quota min. 1160 m
Dislivello 42 m
Dislivello Salita 42 m
Dislivello Discesa 42 m
Pendenza max. Salita 1 %
Pendenza max. Discesa 1 %
•
•
Santa Lucia
Alute
Apt Bormio
Arrivo: APT Bormio
Partenza: APT Bormio
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
68
CHIESA DI SAN ROCCO
Costruita ex novo nel 1491, fu dedicata a
San Rocco, protettore contro la peste. Sino
a 40 anni fa sulla facciata della chiesa erano
visibili importanti affreschi di San Cristoforo
con altri santi e la Madonna con il Bambino.
Nel campanile è conservata la più antica
campana del Bormiese datata 1007.
È una passeggiata facile, ricca di contrasti
e di storia, alle porte della fresca e
verdeggiante Valfurva. Partendo dall’Uffi cio
turistico di Bormio, si raggiunge il ponte
dell’Eden e si imbocca la pista ciclabile
che costeggia il fi ume Frodolfo. In Piazza
di Combo è possibile ammirare la Chiesa
del Santo Crocifi sso e, a seguire, la Chiesa
Beata Vergine del Sassello. Si imbocca il
sent. S540.2 che porta all’abitato di Uzza in
Valfurva dove è possibile visitare la Chiesa
di San Rocco. Il tracciato prosegue sulla
strada provinciale passando di fronte alla
Chiesa della Madonnina della Misericordia e
continua sul sent. S540.1 fi no a raggiungere
la Chiesa parrocchiale di Bormio intitolata ai
santi Gervasio e Protasio.
PASSEGGIATA DELLE 4 CHIESE
APT Bormio - Combo - Pont da Carosa - Uzza -
Santelon - Piazza del Kuerc - APT Bormio
4 Mappa
BORMIO - Bacheca B199/01
69
Lunghezza 5,2 km
Durata Trekking 1 h 30 min.
Diffi coltà Facile
Quota max. 1313 m
Quota min. 1200 m
Dislivello 113 m
Dislivello Salita 113 m
Dislivello Discesa 113 m
Pendenza max. Salita 5 %
Pendenza max. Discesa 6 %
•
•
•
••Combo
Pont da Carosa
Uzza
Santelon
Piazza del Kuerc
Apt Bormio
Arrivo: APT Bormio
Partenza: APT Bormio
Interesse Storico - RELIGIOSO
70
LARICE COMUNE
Albero di prima grandezza, alto sino
a 35-40 m, molto longevo e di rapido
accrescimento. Il tronco è unico e quasi
sempre perfettamente dritto; la corteccia,
fessurata da numerose screpolature
verticali, all’interno è di colore rosso.
Ha aghi fi nissimi che cadono in autunno.
Il percorso si snoda in un bel bosco di larici (da
cui l’etimologia del monte Lareit, lariceto).
Lasciata l’automobile in località Pravasivo,
lungo la strada statale dello Stelvio, 1 km
prima dei Bagni Vecchi di Bormio, si prende
il sent. S533. È un percorso caratterizzato
da brevi saliscendi e lungo tutto il cammino
sono offerte numerose deviazioni che
consentono sia di tornare in paese che di
proseguire verso diverse mete. Il sentiero
attraversa orizzontalmente il monte Reit
e conduce sino alla Casina Bassa, luogo di
monticazione primaverile di bovini da latte.
Da qui si continua sul sent. S511 e poi sul
S531 fi no ad arrivare in località Teregua a
Valfurva. Per il rientro è possibile accedere
ai servizi di trasporto pubblico.
Pravasivo - Cà Bianca - Giardin - Teregua
PEDEMONTANA DELLA REIT4 M
appa
BORMIO - Bacheca B533.3/02
71
Lunghezza 6,7 km
Durata Trekking 1 h 51 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 1565 m
Quota min. 1352 m
Dislivello 213 m
Dislivello Salita 226 m
Dislivello Discesa 268 m
Pendenza max. Salita 7 %
Pendenza max. Discesa 11 %
•
•
Ca` Bianca
Giardin
Pravasivo
Teregua
Arrivo: Teregua
Partenza: Pravasivo
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
72
TORRI DI FRAELE
I ruderi conservatisi sono quanto resta
dell’avamposto militare più avanzato del
sistema difensivo bormino. Le torri sono
appellate come “romane”, ma nessun
documento per ora attesta tale origine.
Le strutture presenti sono infatti di epoca
medioevale, ma non è escluso che poggino
sopra resti più antichi.
L’escursione inizia nel centro storico di
Bormio in Piazza del Kuerc. Si attraversa
l’abitato fi no ad arrivare a Bormio Golf e si
segue la ciclabile che passa di fronte alla
Chiesa di San Gallo e porta a Premadio.
Attraversato l’abitato di Premadio e giunti a
Fior d’Alpe, si imbocca inizialmente il sent.
N199 e poi la strada asfaltata che porta
alle Torri di Fraele e alla località Cancano.
Il panorama su Valdidentro e Bormio è
garantito. Oltrepassato il lago delle Scale,
dove è possibile effettuare la pratica della
pesca sportiva, si attraversa la diga di
Cancano e ci si sposta a Solena passando
di fronte alla Chiesa di Sant’Erasmo.
La passeggiata prevede il ritorno da
Boscopiano lungo i sent. N145 e N184 fi no
ad arrivare sulla strada asfaltata del Passo
Stelvio. Superati i Bagni Vecchi di Bormio si
ritorna in centro Bormio.
TOUR DELLE TORRI DI FRAELE4 M
appa
Bormio - San Gallo - Fior d’Alpe - Sasso di Prada -
Cancano - Solena - Bagni Vecchi - Bormio
BORMIO - Bacheca B199/02
73
Lunghezza 26,8 km
Durata Trekking 7 h 57 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 1998 m
Quota min. 1212 m
Dislivello 786 m
Dislivello Salita 963 m
Dislivello Discesa 962 m
Pendenza max. Salita 15 %
Pendenza max. Discesa 15 %
••
•
••
•
San Gallo
Fior d' Alpe
Sasso di Prada
CancanoAlpe Solena
Bagni Vecchi
Piazza del Kuerc
Arrivo: Piazza del Kuerc
Partenza: Piazza del Kuerc
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
74
CASTELLO DI BORMIO E LA “GESA ROTA”
La fortezza, documentata nel trattato di
pace tra i consoli di Como e il Comune di
Bormio del 1201 ma certamente più antica,
dominava il borgo e l’imbocco delle valli
limitrofe. Fu distrutta nel 1376 dalle truppe
viscontee guidate da Giovanni Cane.
Si parte dalla Chiesa del Santo Crocifi sso
in piazza di Combo a Bormio, si prosegue
verso la Chiesa Beata Vergine del Sassello
dove inizia il sent. S540.2 che porta a Uzza,
in Valfurva. Attraversato il Pont da Carosa,
c’è una ripida salita che porta sulla strada
provinciale che attraversa la Valfurva. Dopo
qualche metro, sulla sinistra, si continua
sulla strada asfaltata che collega Teregua
all’imbocco della strada militare dell’Ables.
Da qui, il percorso continua sul sent. S511
che porta inizialmente in località Casina
Bassa, dove è situato un piccolo edifi cio
rurale. In primavera ed estate in questa
zona è possibile avvistare qualche bovino
da latte al pascolo. Raggiunta la località
Premezzano si prosegue verso Santelon,
dove è possibile visitare i ruderi del Castello
di Bormio e la “Gesa rota”. Da qui si scende
verso Bormio e la Piazza di Combo.
VAL D’UZZA
Piazza di Combo - Uzza - Teregua - Casina Bassa -
Pramezzano - Santelon - Bormio
4 Mappa
BORMIO - Bacheca B545/01
75
Lunghezza 7,5 km
Durata Trekking 2 h 23 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 1564 m
Quota min. 1220 m
Dislivello 344 m
Dislivello Salita 344 m
Dislivello Discesa 344 m
Pendenza max. Salita 11 %
Pendenza max. Discesa 10 %
•
•
•
•
•
Uzza
Teregua
Casina Bassa
Pramezzano
Santelon
Piazza di Combo
Arrivo: Piazza di Combo
Partenza: Piazza di Combo
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
76
LA PISTA STELVIO DI BORMIO
È un tracciato tra i più spettacolari,
tecnici ed impegnativi al mondo. È stato
inaugurato in occasione dei Mondiali di
sci alpino del 1985 e dal 1993 ha ospitato
ogni anno una gara di discesa libera. Nel
2005 si sono disputate le gare maschili dei
Mondiali e nel 2008 le fi nali della Coppa del
Mondo.
Dalla Piazza di Combo a Bormio si sale
per cinque tornanti sulla strada asfaltata
che porta in località Bormio 2000. Prima
di raggiungere l’abitato di San Pietro, si
prende il sentiero sterrato e pianeggiante
S540 che attraversa la famosa pista Stelvio,
sino a raggiungere la località Campolungo.
Il tracciato è caratterizzato da scorrevoli
saliscendi immersi in un folto bosco con
incantevoli aperture panoramiche, per poi
diventare gradualmente più impegnativo fi no
a Calvarana. Da Calvarana si scende su un
terreno compatto e scorrevole arrivando nel
paese di Sant’Antonio Valfurva. Si prosegue
lungo la strada statale sino all’abitato di
Uzza dove è possibile continuare sul sent.
S540.2 che attraversa il ponte di Carosa e
riporta in Piazza di Combo passando dalla
Chiesa Beata Vergine del Sassello.
Piazza di Combo - Piatta - Campolungo - Calvarana -
Sant’Antonio - Uzza - Pont da Carosa - Combo
VALLE DI CALVARANA4 M
appa
BORMIO - Bacheca B545/01
77
Lunghezza 15,2 km
Durata Trekking 4 h 26 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 1615 m
Quota min. 1220 m
Dislivello 395 m
Dislivello Salita 494 m
Dislivello Discesa 494 m
Pendenza max. Salita 7 %
Pendenza max. Discesa 14 %
•
••
•
•
Piatta
Campolungo
Sant' Antonio
Uzza
Calvarana
Piazza di Combo
Arrivo: Piazza di Combo
Partenza: Piazza di Combo
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
78
CASERMA DEL MONTE SCALE
Denominata durante la Grande Guerra
‘Ricovero vetta di Monte Scale’, fu
costruita nel 1911-1912 a sostegno delle
postazioni di artiglieria del Forte d’Oga.
Già nel 1914, prima dell’entrata in guerra
dell’Italia, essa venne attrezzata e armata
al fi ne di costituire un punto strategico di
osservazione e difesa.
Dalle Torri di Fraele si risale la mulattiera
militare N197.1 in un fi tto bosco di pini
mughi sino a raggiungere una spalla ai
piedi di una parete rocciosa. La si taglia in
piano seguendo una cengia e poi si risale
tra roccette, canali e ghiaioni lungo il
sentiero. Con un ultimo tornate si giunge
al piazzale su cui si affaccia la Caserma del
Monte Scale. Dall’interno della Caserma,
una galleria con due polveriere a capanna
consente di oltrepassare la sella e sbucare
nel versante opposto della montagna.
Attraverso un sentiero piuttosto stretto si
raggiunge la Croce del Monte Scale che
offre un’ottima vista panoramica su tutto il
Bormiese. Il ritorno è previsto lungo il fi anco
settentrionale del Monte Scale lungo il sent.
N197. Inizialmente il tracciato attraversa
magri pascoli e poi penetra in un fi ttissimo
bosco di mughi sino ad arrivare alla Casina
del Lago, oggi ricovero privato per pescatori
sul tranquillo Lago delle Scale. Costeggiando
il lago si torna al punto di partenza.
Torri di Fraele - Croce Monte Scale - Alpe Scala - Fraele
ANELLO DEL MONTE SCALE4 M
appa
VALDIDENTRO - Bacheca B145/01
79
Lunghezza 7,3 km
Durata Trekking 2 h 49 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2479 m
Quota min. 1940 m
Dislivello 539 m
Dislivello Salita 548 m
Dislivello Discesa 548 m
Pendenza max. Salita 34 %
Pendenza max. Discesa 22 %
•
•
Croce Monte Scale
Alpe Scala
Torri di Fraele
Fraele
Arrivo: Fraele
Partenza: Torri di Fraele
Interesse Storico - GRANDE GUERRA
80
IL PARCO DEI BAGNI
Il Parco ospita numerose specie fl oreali
mediterranee grazie al clima temperato
determinato dalla presenza di sorgenti
d’acqua calda. Il contesto ambientale
è inoltre arricchito dagli antichi edifi ci
presenti entro i suoi confi ni: la chiesa di
S. Martino, la grotta della Fontana Pliniana
e gli stabilimenti termali.
Dall’area pic-nic e parcheggio situato dopo il
ristoro a Alpe Solena, si segue il sent. N184
in discesa ma sempre agevole con alcuni
tornanti. Qui, un targa ricorda gli Alpini che
tra le due guerre resero carrozzabile questo
tracciato. Valicato il ponte di Solena, ci si
sposta sull’altro versante della montagna, si
attraversa un lungo tratto sotto le ciclopiche
pareti delle Corne del Palone e dopo
qualche tornante nel bosco si giunge alla
Malga di Boscopiano. Si valica il torrente
Braulio nei pressi delle Bocche d’Adda, ove
un tempo da una strettissima forra usciva
spumeggiante l’Adda (oggi parte delle acque
sono prelevate da A2A per la produzione di
energia elettrica). Si prosegue sul sentiero
sino a raggiungere la SS dello Stelvio e i
Bagni Vecchi, dove è possibile una sosta in
completo relax immersi nelle acque termali
di Bormio. Superato il Parco dei Bagni,
l’escursione termina nei pressi del Grand
Hotel e stabilimento termale dei Bagni
Nuovi.
Solena - Bosco Piano - Bagni Vecchi - Bagni Nuovi
BOSCOPIANO4 M
appa
VALDIDENTRO - Bacheca B145/01
81
Lunghezza 8,1 km
Durata Trekking 2 h 28 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 1980 m
Quota min. 1338 m
Dislivello 642 m
Dislivello Salita 90 m
Dislivello Discesa 732 m
Pendenza max. Salita 8 %
Pendenza max. Discesa 19 %
•
•
Bosco Piano
Bagni Vecchi
Solena
Bagni Nuovi
Arrivo: Bagni Nuovi
Partenza: Solena
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
82
CHIESA DI SAN ERASMO A SOLENA
La prima chiesa di Sant’Erasmo fu realizza-
ta dall’AEM a sostegno spirituale di quanti
si trovavano impegnati nei lavori di costru-
zione della diga di San Giacomo. Particolar-
mente apprezzabile è la ricca cancellata in
ferro battuto, interrotta da colonnine tortili.
L’interno si presenta a navata unica.
Dal parcheggio posto dopo l’Alpe Solena
si imbocca a sinistra il sent. N145 e ci si
addentra nel canyon della Val Forcola.
Dopo la Malga Fornelle, al bivio, si continua
diritti lungo la Valle Forcola in un ambiente
inusuale, nelle Retiche, per l’abbondanza di
rocce carbonatiche, dominati dalla massa
del Monte Sumbraida. Si oltrepassa la Malga
Forcola e si arriva ad un bivio. Proseguendo
diritto è possibile raggiunge la Bocchetta
di Forcola, dove era situata la prima linea
italiana durante la Grande Guerra, girando
a destra lungo il sent. N146.1 invece si
arriva alla Bocchetta di Pedenolo. Il sentiero
prosegue in discesa lungo numerosi tornanti
sino al Piano di Pedenolo e alla malga
omonima. Qui, un’ampia vista sulla piramide
del Monte Sumbraida. La mulattiera
prosegue scendendo lungo la parete rocciosa
con numerosi tornanti e traversi ben costruiti
sino a tornare al bivio con la Valle della
Forcola. Attraverso la strada carrozzabile
N145 si torna al punto di partenza.
Solena - Valle Forcola - Malga di Forcola -
Bocchetta di Pedenolo - Malga Fornelle - Solena
LA VAL FORCOLA4 M
appa
VALDIDENTRO - Bacheca B145/01
83
Lunghezza 18,2 km
Durata Trekking 5 h 39 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2753 m
Quota min. 1934 m
Dislivello 819 m
Dislivello Salita 891 m
Dislivello Discesa 892 m
Pendenza max. Salita 16%
Pendenza max. Discesa 12%
++++
++++
+
+
•
••
•
•
•Malga Fornelle
Malga di ForcolaBocchetta di Forcola
Bocchetta di Pedenolo
Malga di Pedenolo
Solena
(CH)
Arrivo: Solena
Partenza: Solena
Interesse Naturalistico - FAUNISTICO
84
È un’escursione facile interamente su pista
ciclabile, adatta a famiglie con bambini.
Si parte dalla località Baita Noa a
Valdidentro, nei pressi dello Ski Stadium
Azzurri d’Italia, di recente costruzione e
direttamente sulla Pista di fondo Viola. Si
percorre la ciclabile fi no ad arrivare alla
strada che porta alle Motte e, ad un certo
punto, in località La Corva si percorre la
pista da Skiroll, una pista ciclabile
immersa nel bosco caratterizzata da
saliscendi continui dove atleti italiani e
stranieri si allenano quotidianamente in
preparazione delle gare di sci di fondo
(prestare attenzione). Si attraversa il
bosco raggiungendo le località Guastif e
Planecc. Si attraversa l’abitato di Premadio,
si raggiunge la Chiesa di San Gallo e si
percorre la ciclabile che costeggia il fi ume
Adda sino ad arrivare in zona Pentagono di
Bormio e poi nel centro di Bormio.
Baita Noa - Guastif - Planecc - San Gallo - Bormio
LUNGO LA VALDIDENTRO4 M
appa
PISTA DA SKIROLL LE MOTTE
Il tracciato di Skiroll in località Le
Motte sfrutta appieno i 5 Km d’asfalto
che snodandosi in saliscendi continui,
costituiscono una pista molto tecnica e
impegnativa, sicuramente tra le più belle
d’Europa anche per il magnifi co bosco in
cui è immersa.
VALDIDENTRO - Bacheca B286/03
85
Lunghezza 8 km
Durata Trekking 2 h 8 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 1369 m
Quota min. 1180 m
Dislivello 189 m
Dislivello Salita 98 m
Dislivello Discesa 214 m
Pendenza max. Salita 4 %
Pendenza max. Discesa 11 %
••
•Guastif
Planecc
San Gallo
Baita Noa
Bormio
Arrivo: Bormio
Partenza: Baita Noa
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
86
STRADA DELLO STELVIO
Costruita tra il 1820 e il 1825 sul progetto
dell’ing. Carlo Donegani costituiva la
via più breve e sicura per raggiungere il
Tirolo direttamente dalla Valtellina. Nel
1830 la strada sul versante italiano fu
perfezionata con l’apposizione di numerose
paravalanghe di legno.
Dalla IV Cantoniera sulla Strada dello
Stelvio, si parcheggia nei pressi della
dogana elvetica e si imbocca a nord ovest
un sentiero segnalato che risale il pendio di
Astras lungo la linea di confi ne tra Italia e
Svizzera. Qui si costeggiano a lungo i resti di
fortifi cazioni campali svizzere risalenti alla
Grande Guerra. Senza diffi coltà, risalendo
il costone tra sfasciumi e rocce si arriva al
Piz Umbrail, un’ideale punto di osservazione
dell’area dello Stelvio. Dalla vetta si
continua verso sud ovest lungo una traccia
che permette di aggirare le asperità della
cresta. Oltrepassata la selletta si scende
a una nuova bocchetta per risalire a quota
2989 m. Subito dopo ci si abbassa
ulteriormente sul versante grigionese per
aggirare le torri. Riguadagnato il crestone,
senza particolari diffi coltà si risale alla
Punta di Rims. Si scende lungo un tracciato
poco segnalato verso le Bocchette di Forcola
e, attraverso il sent. N145, si attraversa la
Val Forcola sino a giungere in località Solena.
IV Cantoniera - Piz Umbrail - Punta di Rims -
Malga Forcola - Malga Fornelle - Solena
PIZ UMBRAIL E PUNTA DI RIMS4 M
appa
VALDIDENTRO - Bacheca N145/01
87
Lunghezza 14 km
Durata Trekking 4 h 40 min.
Diffi coltà Diffi cile
Quota max. 3020 m
Quota min. 1928 m
Dislivello 1092 m
Dislivello Salita 768 m
Dislivello Discesa 1305 m
Pendenza max. Salita 43 %
Pendenza max. Discesa 35 %
++++
+
+++
++++++++++
++++
+++++++
+
+++
+
+
++++
++
•
••
•
Piz Umbrail
Punta di RimsMalga di Forcola
Malga Fornelle
IV Cantoniera
Solena
(CH)
Arrivo: Solena
Partenza: IV Cantoniera
Interesse Storico - GRANDE GUERRA
88
PASCOLI ED ALPEGGI IN ALTA VALTELLINA
I pascoli in quota costituiscono la principale
fonte di alimentazione estiva per gli animali
d’alpeggio, pur non garantendo una produ-
zione foraggera elevata. Nonostante l’ab-
bandono della pastorizia, lo sfruttamento
dei pascoli per il bestiame domestico rima-
ne una consuetudine abbastanza diffusa.
Partendo dal parcheggio del Forte di Oga,
risalente alla Prima Guerra Mondiale,
il percorso imbocca il sent. N280 verso
località Crap del Maro. Dall’area picnic si
prosegue fi no ad arrivare al centro di Oga
e da qui il tracciato continua lungo il sent.
N207. Oltrepassata la località Pedenale si
entra in un fi tto bosco di abeti e dopo circa
2 km si giunge alla Baita La Mandria.
Al bivio si continua sempre lungo lo stesso
sentiero. Superate la Valle del Prete e la
località Pozzaccio, il percorso si congiunge
con il sent. N274 che porta alla Baita Cerdec.
La passeggiata offre una giornata
all’insegna della natura, a contatto con folti
boschi, pascoli verdeggianti e con gli alpeggi
di Cerdec. Dalla Valle del Prete, così come
dalla Baita Cerdec, è possibile ammirare i
tipici borghi del fondovalle. L’escursione
è adatta a tutta la famiglia e si sviluppa su
strada a fondo naturale ed a tratti asfaltato.
Forte di Oga - Oga - Pedenale - Schecc - Boteila -
Baita La Mandria - Pozzaccio - Baita Cerdec
BAITA CERDEC4 M
appa
VALDISOTTO - Bacheca B280/03
89
Lunghezza 7,2 km
Durata Trekking 2 h 33 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2034 m
Quota min. 1515 m
Dislivello 519 m
Dislivello Salita 529 m
Dislivello Discesa 205 m
Pendenza max. Salita 16 %
Pendenza max. Discesa 17 %
•
•••
•
•
Oga
PedenaleSchecc
Boteila
Baita La Mandria
Pozzaccio
Forte di Oga
Baita Cerdec
Arrivo: Baita Cerdec
Partenza: Forte di Oga
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
90
LA VALLE DEL PRETE
Questa valle è ricca di acqua che, nella
parte inferiore, è captata ed imbottigliata
dall’industria Levissima. La valle viene
chiamata in questo modo perché è legata
ad una legenda popolare la quale narra
di un prete che morì mentre cercava di
attraversare un torrente ghiacciato.
Partendo da Zola a Valdisotto, si imbocca
il sent. N276 che porta verso le località La
Ronca e Presura. Si attraversa la Valle del
Prete per circa 2 Km e si giunge alla Baita
La Mandria, nelle cui vicinanze è possibile
ammirare uno scenario piuttosto suggestivo
ed incantevole sulla vallata. Da qui il
tracciato continua sul sent. N207 passando
per la località Pozzaccio e, al primo bivio,
prosegue lungo il sent. N207-N274 fi no a
raggiungere le Baita Maggionaro. Più avanti,
dopo aver attraversato un torrente ricco di
freschissima acqua di montagna, il percorso
giunge alle baite di Suena. Si procede sul
sent. N274 che porta fi no a Pedemonte, si
segue via Pedemonte e poi, deviando in via
Dosso della Benedizione, si raggiunge di
nuovo località Zola. L’escursione si sviluppa
su strada prevalentemente naturale
attraverso un fi tto bosco d’abete ed ampi
prati rigogliosi.
Zola - Presura - Baita La Mandria - Pozzaccio -
Baita Maggionaro - Suena - Pedemonte - Zola
BAITA LA MANDRIA4 M
appa
VALDISOTTO - Bacheca B276/01
91
Lunghezza 10,8 km
Durata Trekking 4 h 12 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 1891 m
Quota min. 1152 m
Dislivello 739 m
Dislivello Salita 756 m
Dislivello Discesa 756 m
Pendenza max. Salita 21 %
Pendenza max. Discesa 16 %
•
•
•
•
•
•
Presura
Baita La Mandria
Pozzaccio
Baita Maggionaro
Suena
Pedemonte
Zola
Arrivo: Zola
Partenza: Zola
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
92
LA CHIESA DEI SS. PIETRO, MARCELLINO ED ERASMO
La prima attestazione risale al 1309. Nel
1537 l’edifi cio, con una facciata a capanna,
un’abside a base rettangolare ed un alto
e sottilissimo campanile, fu restaurato.
Internamente si presenta come un prezioso
scrigno di pittura cinquecentesca di Vincenzo
De Barberis, noto pittore bresciano.
Il percorso di sviluppa su strada a fondo in
alternanza naturale ed asfaltato ed offre
numerosi spunti artistici e panorami sulla
vallata. Partendo dalla frazione di Piatta
in Valdisotto si procede in via Canaletta
imboccando, al bivio sulla sinistra, il sent.
S545 che porta direttamente in località
San Pietro. Dalla Chiesa dei Ss. Pietro,
Marcellino ed Erasmo, che esternamente si
presenta come una costruzione sobria ma
internamente custodisce opere artistiche di
grande raffi natezza ed eleganza, si continua
sulla strada principale fi no all’incrocio e poi
si imbocca il sent. S540. Dopo la curva si
avanza su strada asfaltata verso la località
Ciuk. Il percorso continua sul sent. S540
che, ad un certo punto, si congiunge con il
sent. S543, fi no ad arrivare a Bormio 2000.
Piatta - Dossaccio - San Pietro - Ciuk - Fontanalonga -
Bormio 2000
BORMIO 2000 DA PIATTA4 M
appa
VALDISOTTO - Bacheca B545/02
93
Lunghezza 4,6km
Durata Trekking 2 h 7 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 1962 m
Quota min. 1334 m
Dislivello 628 m
Dislivello Salita 628 m
Dislivello Discesa 24 m
Pendenza max. Salita 19 %
Pendenza max. Discesa 2 %
•
•
•
•
Dossaccio
San Pietro
Ciuk
Fontanalonga
Piatta
Bormio 2000
Arrivo: Bormio 2000
Partenza: Piatta
Interesse Storico - RELIGIOSO
94
IL LAGHETTO DELLE LIBELLULE
Questo laghetto ospita numerose specie
di libellule, gerridi e tritoni alpestri che
qui vivono e si riproducono. Nei pressi
del laghetto è stata realizzata un’area
pic-nic attrezzata per osservare, scoprire
e conoscere da vicino e con tranquillità
questo delicato ecosistema.
La passeggiata, adatta per tutta la
famiglia, si sviluppa in salita per circa
2 Km, quasi interamente su mulattiera e
strada carrozzabile. Il percorso parte dal
parcheggio nelle vicinanze del parco giochi
di Santa Lucia e segue via Fumarogo fi no
alla sua conclusione. Da qui imbocca il
sent. N280 che, oltrepassando un gruppo
di case in località Osteglio, porta alla Costa
del Madrecc. Il tracciato continua su una
mulattiera che si snoda quasi parallela alla
strada provinciale n. 28 e la intercetta solo
per 40 m, inoltrandosi poi nella vegetazione
di pini silvestri e abeti. Dopo 10 minuti circa,
raggiunta la località Le Motte, il percorso
attraversa nuovamente la provinciale e
prosegue attraverso i prati e la pista da sci,
fi no a raggiungere l’attrezzata area picnic
nei pressi del Laghetto delle Libellule,
circondata da pini silvestri e mughi con un
sottobosco generoso di frutti selvatici e
funghi.
Parco giochi Santa Lucia - Osteglio -
Laghetto delle Motte
LAGHETTO DELLE MOTTE4 M
appa
VALDISOTTO - Bacheca B277/02
95
Lunghezza 2,9 km
Durata Trekking 1 h 1 min.
Diffi coltà Facile
Quota max. 1422 m
Quota min. 1176 m
Dislivello 246 m
Dislivello Salita 245 m
Dislivello Discesa 2 m
Pendenza max. Salita 9 %
Pendenza max. Discesa 0 %
•Osteglio
Parco giochi S. Lucia
Laghetto delle Motte
Arrivo: Laghetto delle Motte
Partenza: Parco giochi Santa Lucia
Interesse Naturalistico - BOTANICO
96
BEI LAGHETTI E LAGHETTI DI PROFA
Sono dieci, fra laghetti e micro laghetti,
e sono nascosti fra le balze rocciose che
si trovano a nord-ovest del passo. Oltre
ai Bei Laghetti, dalla Bocca di Profa sono
visibili il Lago delle tre Motte, che è quello
maggiore. A seguire il Lago Stelù, il Lago
Brodech e il Lago del Pian Poirif.
Partendo da Bormio 3000, raggiungibile con
la funivia che sale da Bormio (informarsi
sull’apertura presso gli uffi ci turistici), si
imbocca il sent. S541 e, passando per i Bei
Laghetti, si arriva al bivio di Bocca di Profa
dove si continua sul sent. S518. Dopo aver
attraversato il ruscello in località Baita
del Pastore, il tracciato si congiunge con
il sent. S542 e prosegue fi no ad arrivare
a Sobrettina. Da qui un ampio sentiero,
prevalentemente pianeggiante ma con
alcuni tratti di salita e discesa, porta in
località La Rocca. Attraversate le piste
da sci, si prosegue lungo il sent. S543.1
fi no alla località Comane e si scende poi
a Bormio 2000 dove parte la funivia che
ritorna a Bormio. Il territorio attraversato
da questa passeggiata è ricco di ruscelli e
laghetti, specie nella Valle di Profa. Lungo
la discesa verso Bormio, offre ampie vedute
sulla vallata e sulla vegetazione tipica dei
pascoli alpini.
LAGHI DI PROFA
Funivia Bormio 3000 - Bei Laghetti - Baita del Pastore -
Sobrettina - La Rocca - Bormio 2000
4 Mappa
VALDISOTTO - Bacheca B540/02
97
Lunghezza 15 km
Durata Trekking 4 h 22 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 3000 m
Quota min. 1938 m
Dislivello 1062 m
Dislivello Salita 258 m
Dislivello Discesa 1320 m
Pendenza max. Salita 10 %
Pendenza max. Discesa 17 %
•
•
•
•
•
I Bei Laghetti
Bocca di Profa
Baita del Pastore
Sobrettina
La Rocca
Bormio 3000
Bormio 2000
Arrivo: Bormio 2000
Partenza: Bormio 3000
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
98
IL FORTE VENINI
Fu eretto tra il 1908 e il 1912 a difesa
dei principali valichi alpini dell’Alta
Valtellina. Dopo anni d’abbandono sono
state promosse delle migliorie così da
permettere ai turisti con interessi storico-
monumentali di visitarlo.
Partendo dalla Malga di San Colombano,
a quasi 2500 m di altitudine, il percorso
si snoda in discesa lungo il sent. N280,
su un’ampia e battuta strada carrabile.
Durante la camminata si incontrano
alcune località, come Pozza e Sposina
Bassa, nonché il Forte di Oga, intitolato al
capitano valtellinese Venini, medaglia d’oro
al valor militare. Al termine del secondo
confl itto mondiale il Forte fu abbandonato
dalle truppe militari ma rimase custodito
sino al 1958, quando l’esercito decise di
dismetterlo defi nitivamente ritenendone
esaurita la funzione. Ripartendo da questo
monumento storico il tracciato prosegue,
sempre sul sent. N280, verso nord fi no ad
arrivare in località Crap del Maro, dove è
presente anche una area picnic. Da qui si
segue lo stesso sentiero fi no al centro della
frazione di Oga, dove si imbocca, sulla
destra, il sent. N277 in via delle scuole fi no
ad arrivare nelle vicinanze del parcheggio.
Malga San Colombano - Pozza - Sposina Bassa -
Forte di Oga - Crap del Maro - Oga
MALGA SAN COLOMBANO - OGA4 M
appa
VALDISOTTO - Bacheca B280/04
99
Lunghezza 7 km
Durata Trekking 2 h 2 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2235 m
Quota min. 1476 m
Dislivello 759 m
Dislivello Salita 10 m
Dislivello Discesa 768 m
Pendenza max. Salita 3 %
Pendenza max. Discesa 17 %
•
•
••
Pozza
Sposina Bassa
Forte Venini di Oga
Crap del Maro
Malga San Colombano
Oga
Arrivo: Oga
Partenza: Malga San Colombano
Interesse Storico - GRANDE GUERRA
100
OGA
Oga, frazione di Valdisotto, è un piccolo
paese di montagna circondato da ampi
boschi di conifere e contornato dalle vette
delle Alpi centrali. Oga non conosce ancora
il turismo di massa e garantisce vacanze
tranquille e rilassate, in un ambiente di
pace, di serenità e di silenzi.
Questa escursione ha inizio nella frazione
di Cepina, per proseguire poi lungo via
Roma e successivamente in via Zola. Da
qui il percorso imbocca il sent. N276 che,
presso La Ronca, si dirama a destra su
una pista forestale fi no a congiungersi, in
località Presurina, al sent. N277 che porta
a Calosio e si conclude nel centro di Oga.
La passeggiata riparte sulla sinistra, in
via Roma, seguendo il sent. N280 per poi
proseguire per un breve tratto sul sent.
N270. Dopo aver imboccato il sent. N207
si giunge alla Baita La Mandria. Poco più
avanti è presente un punto panoramico
che offre una stupenda vista sulla vallata.
Il tracciato continua sul sent. N276, lungo
le località Presura e La Ronca, passando
nuovamente per via Zola per concludersi
in via Roma. Il sentiero si sviluppa su
strada principalmente a fondo naturale ed
è perfetto per una passeggiata in famiglia
con la possibilità di sostare nell’area picnic
di Calosio.
Cepina - Presurina - Calosio - Oga - Pedenale -
La Mandria - Presura - La Ronca - Cepina
OGA4 M
appa
VALDISOTTO - Bacheca B274/02
101
Lunghezza 11,8 km
Durata Trekking 4 h 1 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 1738 m
Quota min. 1141 m
Dislivello 597 m
Dislivello Salita 604 m
Dislivello Discesa 608 m
Pendenza max. Salita 10 %
Pendenza max. Discesa 21 %
•
•
••
•
••
Presurina
Calosio di Dentro
Oga
Pedenale
Baita La Mandria
La Ronca
Presura
Cepina
Arrivo: Cepina
Partenza: Cepina
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
102
I COLORI DI MONTAGNA
Il percorso attraversa fi tti boschi, alternati
a vaste radure e verdissimi prati dove
sorgono le tipiche baite di montagna,
permettendo di entrare in contatto con
la natura che circonda questi luoghi,
apprezzati dagli appassionati di scenari
naturalistici di montagna.
Partendo dal parcheggio vicino al parco
giochi della frazione di Santa Lucia, si
procede verso sud lungo via Fumarogo.
Superata la località Dosso, si continua
sulla pista forestale fi no a La Ronca. Per
un breve tratto il percorso si unisce al sent.
N276, per riprendere poi la pista forestale.
In prossimità di Presurina si congiunge
con il sent. N277 e, oltrepassando alcune
radure e l’area picnic, arriva a Calosio,
dove è possibile vedere alcune baite tipiche
di montagna. Da qui il tracciato si snoda
attraverso un fi tto bosco per poi sbucare
nelle zone esterne della frazione di Oga.
La passeggiata prosegue verso il centro
del paese fi no ad incrociare il sent. N280
che, proseguendo verso destra, conduce
alla Costa del Madrecc e, successivamente,
alla località Osteglio. Da qui la passeggiata
prosegue lungo la via Fumarogo fi nchè si
torna al punto di partenza.
Santa Lucia - Presurina - Calosio - Oga -
Costa del Madrecc - Osteglio - Santa Lucia
OGA4 M
appa
VALDISOTTO - Bacheca B277/02
103
Lunghezza 8,4 km
Durata Trekking 2 h 32 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 1475 m
Quota min. 1166 m
Dislivello 309 m
Dislivello Salita 310 m
Dislivello Discesa 310 m
Pendenza max. Salita 9 %
Pendenza max. Discesa 9 %
•
•
•
•
•
Presurina
Calosio di Dentro
Oga
Costa del Madrecc
Osteglio
Parco giochi S. Lucia
Arrivo: Parco giochi Santa Lucia
Partenza: Parco giochi Santa Lucia
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
104
LA RISERVA DEL PALUACCIO
Nata nel 1983 con l’intento di preservare
i delicati ambienti di torbiera, la riserva
del Paluaccio ricopre una superfi cie di
oltre 30 ettari. Conserva ancora oggi
una molteplicità di ambienti di notevole
interesse naturalistico (torbiera bassa e
intermedia, prati torbosi, praterie a nardo,
aree boschive).
Partendo dal parcheggio del Forte di Oga, il
percorso si inoltra lungo il sent. N280 fi no
ad incrociarsi, sulla sinistra, con un sentiero
che porta in località Pian della Torba e alla
Riserva del Paluaccio. Prendendo l’altra
diramazione del bivio, si raggiunge il Forte
Venini per poi tornare al punto di partenza.
Durante questa gradevole passeggiata è
possibile immergersi nella natura, visitando
la Riserva del Paluaccio, patrimonio
ambientale preziosissimo, così come
assaporare un po’ di storia locale recandosi
presso il Forte Venini, costruito nella prima
guerra mondiale come organo di difesa dei
passi soggetti al pericolo austriaco. Ora,
dopo opere di ripristino, è ben conservato e
luogo di visita per tutti i gli appassionati che
amano la storia.
Ristoro al Forte - Paluaccio - Forte Venini di Oga -
Ristoro al Forte
PALUACCIO E FORTE DI OGA4 M
appa
VALDISOTTO - Bacheca B280/03
105
Lunghezza 2,3 km
Durata Trekking 36 min.
Diffi coltà Facile
Quota max. 1730 m
Quota min. 1700 m
Dislivello 30 m
Dislivello Salita 41 m
Dislivello Discesa 42 m
Pendenza max. Salita 8 %
Pendenza max. Discesa 8 %
•
•
Riserva Paluaccio di Oga
Forte Venini di Oga
Ristoro al Forte
Arrivo: Ristoro al Forte
Partenza: Ristoro al Forte
Interesse Storico - GRANDE GUERRA
106
CEPINA
È la frazione con il maggior numero di abitanti del Comune di
Valdisotto e sede del Municipio. Cepina si sviluppa seguendo,
a valle, la linea del fi ume Adda e, verso monte, in piccoli nuclei
rurali e molto antichi (Pedemonte, Pozzaglio, Valcepina).
Partendo dal parcheggio del Municipio di
Valdisotto a Cepina, il percorso imbocca
il sent. N274, raggiunge la località
Pedemonte e, dopo un curva stretta sulla
destra, continua sempre su questo sentiero
in un fi tto bosco fi no ad arrivare nelle
vicinanze delle baite di Suena. Da qui il
tracciato prosegue per il sent. N207, fi no
all’abitato di Molini, dove si congiunge alla
strada asfaltata comunale. Quindi il sent.
N207-N273 conduce alla località Fontane.
Il percorso a questo punto prosegue sul
sent. N274.1, sempre diritto e in mezzo
al bosco, permettendo di ritornare a
Pedemonte e poi al parcheggio del
Municipio. L’escursione si sviluppa su strada
prevalentemente sterrata ed in piccola
percentuale asfaltata nei centri abitati.
Cepina - Pedemonte - Suena - Molini - Fontane -
Pedemonte - Cepina
PANORAMICA BOSCO SUENA4 M
appa
VALDISOTTO - Bacheca B274/02
107
Lunghezza 8 km
Durata Trekking 2 h 49 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 1587 m
Quota min. 1151 m
Dislivello 436 m
Dislivello Salita 492 m
Dislivello Discesa 492 m
Pendenza max. Salita 16 %
Pendenza max. Discesa 15 %
•
•
••
•Pedemonte
Suena
Molini
Fontane
Cepina
Arrivo: Cepina
Partenza: Cepina
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
108
BORMIO 2000
Località sciistica per eccellenza nel
comprensorio dell’Alta Valtellina. In
estate è punto di partenza per escursioni
in quota nell’incontaminata natura del
Parco Nazionale dello Stelvio. Da Bormio
2000 è possibile salire in vetta al Vallecetta
con un’altra funivia, raggiungendo Bormio
3000.
Partendo da località Ciuk a Valdisotto,
il percorso segue il sent. S540 e, al
primo bivio, continua lungo il sent. S543
oltrepassando le località Fontanalonga
e Bormio 2000. A Comane il tracciato
si congiunge con il sent. S543.1 fi no ad
arrivare a La Rocca. Da qui si prosegue
sulla destra lungo il sent. S542, giungendo
prima alla Malga Vallecetta e poi a Boero. Il
percorso continua sul sent. S521 e, superata
l’attrezzata area picnic, si congiunge e
continua lungo il sent. S543. Attraversato
il ponte in legno del Rio Vallecetta, arriva
in località Strambeca. Si continua lungo lo
stesso sentiero, si oltrepassano le località
Baitecia, Lecia, Bormio 2000 e Fontanalonga
fi no ad imboccare il sent. S540 che riporta
in località Ciuk. L’escursione si estende
attraverso boschi di abeti e pini silvestri,
alternati da passaggi lungo le piste da sci
del versante Vallecetta.
Ciuk - Bormio 2000 - La Rocca - Malga Vallecetta -
Boero - Strambeca - Bormio 2000 - Ciuk
PANORAMICA VALLECETTA4 M
appa
VALDISOTTO - Bacheca B540/01
109
Lunghezza 14,8 km
Durata Trekking 5 h 11 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2246 m
Quota min. 1632 m
Dislivello 614 m
Dislivello Salita 759 m
Dislivello Discesa 759 m
Pendenza max. Salita 21 %
Pendenza max. Discesa 19 %
••
•
•
•
•Bormio 2000 La Rocca
Malga Vallecetta
Boero
Strambeca
Ciuk
Arrivo: Ciuk
Partenza: Ciuk
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
110
LA CHIESA DI SAN GIOVANNI EVANGELISTA
La quattrocentesca chiesa di San Giovanni
Evangelista custodisce due preziose ancone
che ne costituiscono il più importante
richiamo artistico. Una proviene da
Pedenosso ed è una pregevole e fastosa
opera d’intaglio dorato riconducibile al XVII
secolo.
Dalla località Zola si imbocca la S.S. 38 e, al
primo incrocio, si svolta sulla destra lungo
la strada per Piazza e Piazza di Dentro. Da
qui si prosegue lungo il sent. S545 e si arriva
alla frazione di Piatta. Questo percorso è
adatto a tutta la famiglia e si sviluppa su
strada in parte asfaltata che collega i centri
abitati di Piazza e Piatta, due piccole ma
antiche frazioni del Comune di Valdisotto
che conservano edifi ci rurali, caratteristiche
fontane ed edifi ci sacri quali la Chiesa di San
Giovanni Evangelista, la Chiesa Parrocchiale
di Sant’Anna ed alcune Santelle di interesse
artistico. Il sentiero attraversa prati con
baite (località Burat e Magatelli) e brevi
tratti di bosco, regalando scorci panoramici
su Bormio, sulla vallata e sulle pendici del
Monte Vallecetta.
Zola - Piazza - Piazza di Dentro - Burat - Magatelli -
Santel - Piatta
PIATTA4 M
appa
VALDISOTTO - Bacheca B276/01
111
Lunghezza 3 km
Durata Trekking 54 min.
Diffi coltà Facile
Quota max. 1336 m
Quota min. 1150 m
Dislivello 186 m
Dislivello Salita 188 m
Dislivello Discesa 2 m
Pendenza max. Salita 11 %
Pendenza max. Discesa 1 %
•
•
•
•
•
Piazza
Piazza di Dentro
Burat
Magatelli
Santel
Zola
Piatta
Arrivo: Piatta
Partenza: Zola
Interesse Storico - RELIGIOSO
112
I MASSI A COPPELLE DEL MONTE VALLECETTA
Il monte Vallecetta offre, a chi si impegna
nella ricerca, qualche piccola scoperta
archeologica. Le coppelle sono in totale
23. Queste incisioni a forma sferica di
diversa profondità e diametro datano
probabilmente dall’Età del Rame (IV- III
Millennio a.C.) fi no a epoche più recenti.
Partendo dal parcheggio delle ex suole
nella frazione di Piatta, il percorso imbocca
il sent. S545.1. Al bivio in località Dossaccio
si gira sulla destra, seguendo dopo pochi
metri la strada carrozzabile che si estende
inizialmente lungo ampi campi e poi in un
folto bosco. Nelle vicinanze della località
Brusafol il sentiero ritorna nei prati verdi
che circondano le caratteristiche baite della
zona, fi no a tornare nel bosco in località
Pradibello. Attraversati i prati e le baite di
Cluss, Trosc e Lecina, dove sono localizzati
i massi a coppelle Baiteccia, il percorso
continua sul sent. S521 che porta alla piana
di Boero. Oltrepassando il ponticello del
Rio Vallecetta e l’area picnic è possibile
visitare la mangiatoia dove i cervi sono soliti
cibarsi durante i mesi più rigidi dell’anno.
A Boero sono presenti delle tipiche baite di
montagna, un volta usate come rifugio per i
cacciatori della zona.
Piatta - Dossaccio - Brusafol - Pradibello - Cluss -
Lecina - Boero
TOUR A BOERO4 M
appa
VALDISOTTO - Bacheca B545/02
113
Lunghezza 4,1 km
Durata Trekking 2 h 15 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2018 m
Quota min. 1340 m
Dislivello 678 m
Dislivello Salita 685 m
Dislivello Discesa 7 m
Pendenza max. Salita 17 %
Pendenza max. Discesa 1 %
•
••
•
•
Dossaccio
BrusafolPradibello
Cluss
Lecina
Piatta
Boero
Arrivo: Boero
Partenza: Piatta
Interesse Naturalistico - FAUNISTICO
114
IL PINO CEMBRO
Conifera presente in genere oltre i 1700 m di quota, il Pino cembro
ha rappresentato un’importante fonte di sostentamento per
l’economia dell’Alta Valtellina. Caratterizzato da un legno di facile
lavorazione, era l’albero più pregiato e pertanto ricercato dagli
intagliatori del Bormiese.
Dal ponte di Sant’Antonio si imbocca la
strada carrabile S550, che sale fi no alle
baite di Calvarana di sotto. Si prosegue
lungo il tracciato fi nchè, nei pressi della Val
Calvarana, si incontra un bivio: si continua
diritti nel fi tto bosco, si supera il torrente
lungo la mulattiera S522 e, superato
Sobrettorca, dopo un lungo mezzacosta,
si raggiunge la pista forestale nei pressi
dei Monti di Sobretta di Sotto. Si percorre
la pista verso monte, con tratto iniziale di
ripida salita e alcuni tornanti. Il percorso
continua più dolcemente lungo il sent.
S543 e supera la Val di Calvarana per poi
pianeggiare lungamente nella bellissima
cembreta del Vallecetta sino a sbucare nei
pressi delle costruzioni e degli impianti di
risalita di Bormio 2000.
Sant’Antonio - Calvarana - Monti di Sobretta -
Baita dei Pastori - Pozzo dell’Acqua - Bormio 2000
BORMIO 20004 M
appa
VALFURVA - Bacheca B568/01
115
Lunghezza 12,3 km
Durata Trekking 4 h 4 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2131 m
Quota min. 1348 m
Dislivello 783 m
Dislivello Salita 826 m
Dislivello Discesa 234 m
Pendenza max. Salita 17 %
Pendenza max. Discesa 4 %
•
•
•
• Calvarana
Monti di Sobretta
Baita dei Pastori
Pozzo dell'Acqua
Sant' Antonio
Bormio 2000
Arrivo: Bormio 2000
Partenza: Sant’Antonio
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
116
MADONNA DEI MONTI
È una frazione ed una parrocchia della Val-
furva con 900 abitanti circa e costituita da
nove agglomerati distribuiti su una fascia
altitudinale compresa fra i 1400 e i 1700 m,
sul solare versante destro orografi co della
valle, allo sbocco della Val Zebrù.
Dalla frazione di Canareglia a Madonna
dei Monti si sale lungo la strada militare
S531, fi no all’Alpe di Solaz, dove si può
godere di una vista stupenda sulla Valfurva.
Da qui si prosegue lungo il sent. S5151,
prevalentemente pianeggiante ma con
dei tratti in salita, che porta al bivio con il
sentiero che sale dall’Alpe Ardof. Dalla Val
d’Ardof, dopo una discesa impegnativa, ci si
ricongiunge alla strada carrozzabile S529
della Val Zebrù. Si continua fi no al ponte
delle Tre Croci e al parcheggio di Niblogo.
Da qui si cammina lungo la strada asfaltata
che attraversa l’abitato di Madonna dei
Monti e porta di nuovo a Canareglia.
Attenzione al passaggio lungo le valli Ardof,
soprattutto in caso di pioggia.
Canareglia - Solaz - Ardof - Val Zebrù -
Ponte delle 3 Croci - Niblogo - Canareglia
PANORAMICA SU VALFURVA4 M
appa
VALFURVA - Bacheca B531/02
117
Lunghezza 12,5 km
Durata Trekking 4 h 4 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2111 m
Quota min. 1513 m
Dislivello 598 m
Dislivello Salita 762 m
Dislivello Discesa 761 m
Pendenza max. Salita 37 %
Pendenza max. Discesa 41 %
••
•
•
Alpe Solaz di SopraPonte delle Tre Croci
NiblogoCanareglia
Ristoro ZebrùRistoro Zebrù
Arrivo: Canareglia
Partenza: Canareglia
Interesse Naturalistico - FAUNISTICO
118
IL PASSO ABLES
Si tratta di un intaglio, diffi cilmente
individuabile, tra il Monte Cristallo e la
Cresta Reit. In passato, quando il livello
dei ghiacciai era più alto, costituiva il
passaggio obbligato tra Valfurva e Passo
Stelvio. Durante la Grande Guerra assunse
importanza strategica come base logistica
per gli appostamenti del Monte Cristallo.
Dalla frazione Le Fantelle a Madonna dei
Monti si imbocca il tracciato in salita S547.1
che porta all’Alpe Solaz di sopra. Da qui, si
continua lungo il sent. S531 in un ambiente
ormai aperto e a tornanti che porta
all’Osservatorio del Parco Nazionale dello
Stelvio. Con una lunga traversa si supera una
vecchia frana e si sale quindi alle praterie
dell’Alpe Cristallo, dove si attraversa
un’evidente linea di trincee a lunetta
scavate nella terra ed ormai completamente
inerbate. Più in alto si affronta una ripida
fascia di ghiaioni sfruttando quanto resta
della mulattiera. Si giunge cosi ai piedi
della scarpata terminale. La mulattiera
attraversa in galleria un costone e si alza
ripidamente toccando due ricoveri in grotta.
Nei pressi della cresta ci si trova di fronte a
un bivio: a destra il Passo Ables e a sinistra
il bivacco Provolino, che si raggiunge dopo
aver superato una postazione blindata di
artiglieria e un osservatorio in grotta.
Fantelle - Alpe Solaz di Sopra - Osservatorio Parco
Nazionale dello Stelvio - Passo dell’Ables
PASSO DELL’ABLES4 M
appa
VALFURVA - Bacheca B547/02
119
Lunghezza 9,8 km
Durata Trekking 4 h 34 min.
Diffi coltà Diffi cile
Quota max. 3013 m
Quota min. 1680 m
Dislivello 1333 m
Dislivello Salita 1398 m
Dislivello Discesa 65 m
Pendenza max. Salita 30 %
Pendenza max. Discesa 13 %
•
•
Alpe Solaz di Sopra
Osservatorio Parco
Fantelle
Passo dell'Ables
Arrivo: Passo dell’Ables
Partenza: Fantelle
Interesse Storico - GRANDE GUERRA
120
CHIESA DI SAN NICOLÒ VALFURVA
Risale almeno al 1223 ed è stata la prima
a separarsi dalla chiesa plebana dei Ss.
Gervasio e Protasio di Bormio. Attualmente
presenta un’elegante facciata su cui spicca il
portale in pietra verde. Sull’altare maggiore
si trova un’ancona preziosa, opera di Gian
Battista De Piaz.
Dalla frazione di San Nicolò a Valfurva si
sale verso Teregua e si imbocca il sent.
S531 che sale ed attraversa la Val d’Uzza.
Il percorso si tiene quasi costantemente
nel bosco fi no a raggiungere la Casina
Bassa, un piccolo alpeggio dove in estate
si possono trovare animali al pascolo. Si
oltrepassa il caseggiato e si prosegue lungo
il sentiero con andamento pianeggiante
S511. Attraverso un suggestivo lariceto e
si arriva in località Pramezzano. Da qui, si
scende fi no al paese di Uzza e, per un breve
tratto, si segue la strada provinciale, che
porta a San Nicolò, dove è possibile far visita
alla Chiesa dei santi Nicola e Giorgio.
San Nicolò - Teregua - Giardin - Casina Bassa -
Pramezzano - Uzza - San Nicolò
VAL D’UZZA4 M
appa
VALFURVA - Bacheca B531/01
121
Lunghezza 5,5 km
Durata Trekking 1 h 46 min.
Diffi coltà Facile
Quota max. 1564 m
Quota min. 1319 m
Dislivello 245 m
Dislivello Salita 247 m
Dislivello Discesa 248 m
Pendenza max. Salita 11 %
Pendenza max. Discesa 16 %
•
•
•
•
• Teregua
Giardin
Casina Bassa
Pramezzano
Uzza
San Nicolò
Arrivo: San Nicolò
Partenza: San Nicolò
Interesse Naturalistico - BOTANICO
122
La mappa 5 rappresenta gli abitati di Grosio, Sondalo,
parte del Comune di Valdisotto e la Val di Rezzalo fi no
all’abitato di Santa Caterina Valfurva. Per la sua quota
ottimale, la salubrità dell'aria, il clima secco, la varietà
del paesaggio, Sondalo è rinomata come stazione
climatica di cura e soggiorno. Per gli appassionati, il
territorio di Sondalo offre la possibilità di andare alla
scoperta di una delle più ricche zone mineralogiche
della Valtellina.
MAGGENGHI E ALPEGGI DELLA VAL DI REZZALO
Numerose e dislocate a varie quote lungo il solco del
Rezzalasco, le contrade della Valle di Rezzalo si sono
nel tempo adattate all’uso dei materiali da costruzione
reperibili in loco. Dal paese di Fumero fi no alle contrade
della parte mediana, Macoggia, San Bernardo e dintorni,
le case presentano strutture a blockbau (tronchi incastrati
a formare pareti) poggianti su un basamento di pietra o
muratura. Gli insediamenti di questa valle sono la tappa
intermedia degli spostamenti stagionali con il bestiame.
5 Mappa
IL SANATORIO VILLAGGIO MORELLI DI SONDALO
Il sanatorio più grande d'Europa era stato voluto dal
governo fascista. Si dice che per realizzare il quarto
padiglione gli architetti si fossero ispirati alle corazzate
di Benito Mussolini. Il progetto fu portato avanti da
abili tecnici, guidati dal professor Eugenio Morelli, un
geniale pneumologo, nativo di Teglio, il primo in Italia
ad organizzare una seria lotta contro la tubercolosi.
Dal novembre del '46 al dicembre del ‘65 nel sanatorio di
Sondalo entrarono 52616 pazienti e ne furono dimessi per
guarigione o stabilizzazione 35016.
SONDALO -
VAL DI REZZALO - GAVIA
123
124
5 Mappa
Nell’area di Sondalo - Val Di Rezzalo - Gavia sono stati selezionati 18 percorsi,
presentati nelle pagine successive in ordine di Comune e a sua volta in ordine
alfabetico. Di questi 18 percorsi, 14 partono dal territorio appartenente al Comune
di Sondalo (SD) e 4 partono dal territorio appartenente al Comune di Valdisotto (VS).
Le 8 bacheche dislocate sul territorio e riportate sulla mappa qui a fi anco
rappresentano i punti di partenza dei 18 percorsi selezionati, dei quali ben 17 sono
di interesse naturalistico, 1 di interesse storico.
INTERESSESTORICO
INTERESSENATURALISTICO
ALPE ZANDILLA (VS)
B273/01 (p.154)
BAITE FÒ (SD)
B268/03 (p.126)
BAITE MADRISIO (SD)
B492/01 (p.128)
CECÈ ALTO (SD)
B492/01 (p.130)
LAGO DI CAMPACCIO (SD)
B273/01 (p.156)
LAGO DI POLLORE (SD)
B519/03 (p.132)
LI MOREGN (SD)
B268/03 (p.134)
MADONNA DELLA NEVE (SD)
B268/03 (p.136)
MILOSA (SD)
B268/03 (p.138)
MOTIN (SD)
B272/01 (p.140)
MOTIN (SD)
B268/04 (p.142)
OULTOIR (VS)
B534/01 (p.158)
PROFA ALTA (SD)
B519/03 (p.146)
PROFA ALTA (SD)
B519/04 (p.148)
SAN BERNARDO (SD)
B519/03 (p.150)
TOUR PANORAMICO DI BOERO (SD)
B519/04 (p.152)
VALLE DELLE PRESURE (VS)
B534/01 (p.160)
PASSO GAVIA (VS)
B519/04 (p.144)
18 PERCORSI SONDALO - VAL DI REZZALO - GAVIA
125
126
LO SCOIATTOLO
È un roditore di taglia medio-piccola (40
cm) che si nutre di noci, ghiande, funghi
e frutta, delle quali fa cospicue scorte
durante l’estate, immagazzinandole in
dispense ben nascoste, per poi attingerne
in inverno. È un animale arboricolo, abile
saltatore e per questo legato agli ambienti
silvani.
Dopo l’abitato di Sommacologna si prosegue
con automezzi lungo il sent. N268 fi no a Prà
Bugien e si posteggia. Un tratto piano e breve
porta al torrente Migiondo: si oltrepassa
attraversando la mulattiera. Si raggiungono
le baite di Piaz Fò e subito dopo quelle di
Flescia. In alto si trova l’abitato di Fò, con
baite ben conservate in pietra e legno.
Se si è un po’ fortunati, lungo tutto il percorso
è possibile vedere scoiattoli e nocciolaie.
Dall’abitato di Fò si può ammirare nella sua
maestosità la cima del Monte Storile.
Sommacologna - Muscet - Prà Magri - Prà Bugien -
Piaz Fò - Fléscia - Bonàsc - Baite Fò
BAITE FÒ5 M
appa
SONDALO - Bacheca B268/03
127
Lunghezza 4,2 km
Durata Trekking 2 h 9 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 1728 m
Quota min. 1038 m
Dislivello 690 m
Dislivello Salita 703 m
Dislivello Discesa 12 m
Pendenza max. Salita 22 %
Pendenza max. Discesa 4 %
•
•
••
•
•
Muscet
Pra Magri
Pra BugienPiaz Fò
Fléscia
Bonàsc
Sommacologna
Baite Fo
Arrivo: Baite Fò
Partenza: Sommacologna
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
128
PIATA PICENA E PIATA GRENDA
Piata Picena (altezza 90 m) e Piata Grenda
(altezza 210 m) sono due maestose
pareti rocciose che si ergono quasi a
strapiombo sulla piana di Bolladore, ricche
di cristalli di quarzo e di minerali rari.
Offrono una magnifi ca panoramica della
conca di Sondalo e delle montagne che la
racchiudono.
Il sent. S492 si stacca dalla provinciale a
Bolladore, costeggia per un breve tratto i
prati fi no a Nalunt, quindi entra nel bosco di
abeti e larici seguendo la cresta dei roccioni
che sovrastano Boscaccia. Attraversa
ancora prati, fi no ai poggi dove sorge il
suggestivo e caratteristico paese di Tarón.
La posizione solatia dei luoghi offre un
clima mite anche d’inverno; da qui si gode
il panorama della valle, da Migiondo fi no a
Valchiosa.
Da Tarón la mulattiera sale al limite dei
prati con il bosco di betulle puntando verso
Piata Picena. Uno stretto tornante verso
destra, poi la mulattiera si inerpica a forte
pendenza lasciando sulla sinistra Piata
Grenda per entrare in un folto bosco di abeti.
La mulattiera passa a monte della malga
Mezzen per raggiungere prima Medola poi
Madrisc. Da queste ultime due località si ha
una visione completa dell’Alta Valtellina, da
Tirano a Bormio.
Bolladore - I Quadri - Nalunt - Taronno - Medola -
Piata Grenda - Foppa - Baite Madrisio
BAITE MADRISIO5 M
appa
SONDALO - Bacheca B492/01
129
Lunghezza 5,4 km
Durata Trekking 2 h 47 min.
Diffi coltà Facile
Quota max. 1768 m
Quota min. 868 m
Dislivello 900 m
Dislivello Salita 900 m
Dislivello Discesa 0 m
Pendenza max. Salita 22 %
Pendenza max. Discesa 0 %
Arrivo: Baite Madrisio
Partenza: Bolladore
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
••
•
•
•
I Quadri
Nalunt
Taronno
Medola
Foppa
Bolladore
Baite Madrisio
130
MONDADIZZA
È sede del più grosso insediamento
industriale del Comune. La sua Chiesa
Parrocchiale è un armonioso edifi cio
che domina il paese, costruita su una
antecedente chiesa più piccola di cui
rimangono frammenti di affreschi attribuiti
al Valorsa. All’entrata del paese sorge la
Chiesa di San Giovanni.
Da Bolladore, si raggiunge Villa Manara
attraverso i sent. S492 e S494. A fi anco di
una baita situata alle pendici del bosco di
abeti inizia la mulattiera. Il tracciato sale
rapidamente in diagonale verso sinistra
fi no al Mot de li Scöa dove c’è il bivio con
il sentiero che proviene da Mondadizza.
Ad ampi tornanti e sempre nel fi tto bosco
raggiunge i prati e le baite di Cece Bas e poi
Cecè Alt. Questa località consente l’intera
veduta di Sondalo e le sue frazioni e dell’Alta
Valtellina fi no a Bormio.
Bolladore - Villa Manara - Cece Bas - Cece Alto
CECE ALTO5 M
appa
SONDALO - Bacheca B492/01
131
Lunghezza 4,2 km
Durata Trekking 2 h 28 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 1692 m
Quota min. 868 m
Dislivello 824 m
Dislivello Salita 824 m
Dislivello Discesa 0 m
Pendenza max. Salita 27 %
Pendenza max. Discesa 0 %
Arrivo: Cecè Alto
Partenza: Bolladore
Interesse Naturalistico - FAUNISTICO
•
•
Villa Manara
Cece Bas
Bolladore
Cece Alto
132
I LAGHETTI ALPINI DELL’ALTA VALTELLINA
Come oasi d’alta quota, i laghetti alpini
sono sempre stati associati ad immagini
di quiete assoluta e spazi incontaminati.
Si trovano in genere in conche pianeggianti
tra crinali. L’isolamento incantato che li
distingue permette a questi specchi d’acqua
di diventare mete ideali per escursionisti.
Si parte dal parcheggio di Fontanaccia, sopra
l’abitato di Fumero, lungo la mulattiera
militare S562 che risale la valle di Rezzalo
costeggiando il torrente Rezzalasch e
giunge a La Pontela. Si prosegue lungo la
valle raggiungendo le baite de Li Ghènda.
Superato i Picac si giunge alla Macogia,
dove si apre l’ampia piana di S. Bernardo.
Dopo la chiesetta, in località Gnéra, sulla
sinistra si inerpica il sent. S537 per Pollore.
Superate le baite il percorso continua
lungo il sentiero segnalato da un cartello
con l’indicazione per i laghi. Dopo circa
un’ora di cammino, superato un dosso, si
possono vedere i laghetti di Pollore. Da qui
si apre una stupenda veduta sull’arco alpino
Serottini/Saoretta.
LAGO DI POLLORE5 M
appa
Fontanaccia - La Pontéla - Le Gande - Baite Macoggia -
Gnéra - Pollore - Lago di Pollore
SONDALO - Bacheca B519/03
133
Lunghezza 5,8 Km
Durata Trekking 2 h 50 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2450 m
Quota min. 1512 m
Dislivello 938 m
Dislivello Salita 938 m
Dislivello Discesa 0 m
Pendenza max. Salita 23 %
Pendenza max. Discesa 0 %
Arrivo: Lago di Pollore
Partenza: Fontanaccia
Interesse Naturalistico - FAUNISTICO
•
•
•
•
•
la Pontéla
Le Gande
Baite Macoggia
Gnéra
Pollore
Fontanaccia
Lago di Pollore
134
Da Sondalo si raggiunge la Cava di quarzo.
Dopo il piazzale della cava si segue la
strada N271 per Esc fi no ad incontrare il
sent. N269.1 che si stacca sulla sinistra.
Il sentiero passa a margine dei prati e poi
si inoltra nel bosco di abeti fi no a Fiecc.
Dopo un breve tratto ripido e sassoso, si
raggiungono le baite de Li Mota dove il bosco
di abeti lascia il posto a quello di larici.
Da Li Mota si segue il muraglione che
delimita i prati, per poi salire gradatamente
ad ampi tornanti fi no ai poggi rocciosi di
Mota Crosc dove si incontra una roggia che
deriva le acque della Val del Corn. Questo
posto è un punto panoramico interessante e
uno dei più curiosi del Comune di Sondalo.
Sul poggio più alto, dove c’è una piccola
radura, si stacca sulla sinistra il sentiero
che porta in poco più di un quarto d’ora a
Li Moregn, da dove si può ammirare l’intera
conca di Sondalo e le montagne che la
circondano.
CAVA SOTTERRANEA DI QUARZO A SONDALO
Il giacimento di quarzo di Sondalo è
considerato tra i più importanti in Europa. Il
quarzo è di elevata qualità, molto costante
ed esente da contaminanti. La produzione
attuale si attesta su circa 50 mila ton/anno
di mercantile.
LI MOREGN
Prà Di Piaz - Fiecc - Mota Crosc - Li Moregn
5 Mappa
SONDALO - Bacheca B268/03
135
Lunghezza 3,6 km
Durata Trekking 1 h 40 min.
Diffi coltà Facile
Quota max. 2072 m
Quota min. 1529 m
Dislivello 543 m
Dislivello Salita 543 m
Dislivello Discesa 0 m
Pendenza max. Salita 20 %
Pendenza max. Discesa 0 %
Arrivo: Li Moregn
Partenza: Prà di Piaz
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
•
•
Fiecc
Mota Crosc
Pra di Piaz
Li Moregn
136
IL VILLAGGIO SANATORIALE EUGENIO MORELLI
È il più grande sanatorio d’Europa e a tutt’oggi
è parzialmente utilizzato come struttura
ospedaliera. Costituisce una realtà sanitaria,
scientifi ca e occupazionale, ma anche una
presenza di forte impatto paesaggistico e
monumentale. I lavori per la costruzione del
grande complesso iniziarono nel 1932.
Partendo dall’abitato di Sommacologna,
dopo una strettoia in mezzo alle case del
borgo, si prende sulla destra una ripida
salita (sent. 268.2) che porta verso La Vigna
e Camp del Prà.
Al bivio si abbandona il sentiero in salita e
si scende sulla destra verso Remoscolo.
Il sentiero si inoltra in un bosco che -
soprattutto in primavera ed in autunno -
assume colori stupendi. Lungo il percorso
si può ammirare il panorama di Sondalo
e l’imponente costruzione dell’ospedale
Morelli. Dopo aver attraversato il ponticello
sul torrente Rio si giunge alla recinzione
dell’Ospedale, proprio all’entrata della
portineria dell’8° padiglione. Da qui un
ripido sentiero sulla sinistra sale verso
Roncale. Passate le baite di Roncale si
arriva alla Madonna della neve.
MADONNA DELLA NEVE
Sommacologna - La Vigna - Campo del Prà -
Remoscolo - La Valéna - Roncale - Madonna della Neve
5 Mappa
SONDALO - Bacheca B268/03
137
Lunghezza 2,8 km
Durata Trekking 1 h 9 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 1266 m
Quota min. 1031 m
Dislivello 235 m
Dislivello Salita 300 m
Dislivello Discesa 69 m
Pendenza max. Salita 22 %
Pendenza max. Discesa 6 %
Arrivo: Madonna della Neve
Partenza: Sommacologna
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
••
•
•
•
La VignaCampo del Prà
Remoscolo
la Valéna
Roncale
Sommacologna
Madonna della Neve
138
SOMMACOLOGNA
Questa frazione rivela ancora tratti
di insediamento antico. Tra le case,
addossate una all’altra, spiccano facciate
cinquecentesche, archi, anditi e fi nestre
che rivelano una certa dignità. La Chiesa
di Sant'Abbondio e di Santa Caterina,
risalente al 1440, ha un’ancona lignea
dipinta e dorata attribuita a M. Cogoli.
Partendo da Sommacologna, dopo la
strettoia che esce dal borgo, si prende la
strada asfaltata N268 che va verso sinistra
fi no ai Muscet. Da qui si segue la sterrata
per due tornanti. Al terzo tornante si
imbocca la strada che sale a destra verso
Prà Magri e Li Vedagoli. Attraverso i sentieri
N268.1 - N269 - N208 si arriva a Milosa.
Costeggiando i prati di Milosa, il sent. N270
scende verso Prà di Piaz. Si prosegue lungo
la strada asfaltata che scende dalla cava del
quarzo e porta verso il Meler e Madonna
della Neve.
Poco dopo la chiesetta, sulla destra, una
strada sterrata scende verso le baite di
Roncale e arriva alla portineria dell’8°
padiglione del Morelli. A questo punto si
svolta a destra, si attraversa il ponticello
sul torrente Rio e si segue il sentiero che
porta verso Remoscolo. Dopo un breve
tratto in leggera salita si arriva ad un bivio e
si prende la ripida discesa sulla sinistra per
tornare a Sommacologna.
Sommacologna - Marasc - Milosa - Prà dei Piazzi -
Madonna della Neve - Roncale - Sommacologna
MILOSA5 M
appa
SONDALO - Bacheca B268/03
139
Lunghezza 11,2 km
Durata Trekking 4 h 51 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 1859 m
Quota min. 1033 m
Dislivello 826 m
Dislivello Salita 897 m
Dislivello Discesa 897 m
Pendenza max. Salita 25 %
Pendenza max. Discesa 22 %
Arrivo: Sommacologna
Partenza: Sommacologna
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
•
••
•
•
Marasc
MilosaPra dei Piazzi
Madonna della Neve
Roncale
Sommacologna
140
CÀ DI CALVI
Nei pressi della località Cà di Calvi
nell’estate del 1866 si sono accampate
le truppe italiane comandate dal col.
Guicciardi in quanto gli austriaci avevano
occupato il Bormiese fi no al Ponte
del Diavolo. A metà luglio riuscirono a
respingerli oltre lo Stelvio.
Si posteggia l’auto appena dopo l’abitato di
Le Prese, alla Cà di Calvi (960 m). Un’ampia
mulattiera, passando da Giada, sale per
stretti tornanti in un bosco di pino silvestre.
A 1140 m vi è una piccola Cappella. Si giunge
quindi alle baite Li Suvili (1390 m) e, per
una mulattiera pianeggiante, alle baite di
Bedognè e quindi al Motin (1645 m), da dove
si può ammirare uno stupendo panorama.
Bella vista sull’imboccatura della Valle
di Rezzalo, sulla Catena dei Serottini e le
Baite di Profa. In questa zona le baite sono
ben frequentate durante tutto l’anno per la
buona esposizione.
Cà di Calvi - Giada - Li Suvili - Bedognè - Motin
MOTIN5 M
appa
SONDALO - Bacheca B272/01
141
Lunghezza 4 km
Durata Trekking 1 h 56 min.
Diffi coltà Facile
Quota max. 1623 m
Quota min. 973 m
Dislivello 650 m
Dislivello Salita 650 m
Dislivello Discesa 0 m
Pendenza max. Salita 29 %
Pendenza max. Discesa 0 %
Arrivo: Motin
Partenza: Ca di Calvi
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
•
•
•
Giada
Li Suvili
Bedognè
Ca di Calvi
Motin
142
FRONTALE
È una caratteristica frazione di Sondalo
disposta tra terrazzamenti a prato sostenuti
da muretti a secco. Al centro del paese è
possibile visitare la Chiesa di San Lorenzo
sulla cui controfacciata vi è una preziosa
tavola a tempera che rappresenta la
Sepoltura di Gesù.
Dopo la Cava di Quarzo attraverso i sent.
N269.1 - N271 si raggiungono Prà di Piaz
e Prà de Sciaga fi no a scorgere le baite di
Esc, attraversate da una comoda mulattiera
che, dopo un breve tratto allo scoperto,
entra nel bosco di abeti e porta al Pien
de Stabinac dove c’è un’ampia radura
che delimita una vallata franosa. Da qui
un sentiero si inoltra nella valletta (che è
opportuno attraversare con attenzione per
possibile caduta sassi), superata la quale,
continua quasi pianeggiante fi no alle baite
di Mandria e di Pratalzo e subito dopo a
quelle di Bataen. In mezzo ad un bel bosco
di abeti, il sentiero prosegue leggermente in
discesa, lasciando a valle i prati di Li Suvili
che ogni tanto si intravedono sulla destra,
fi no a raggiungere il Motin. Dalle baite del
Motin si può ammirare un bel panorama di
Le Prese e di Frontale.
Prà di Piaz - Prà de Sciaga - Escio - Pian de Stabinasc -
Mandria - Pratalzo - Bataen - Motin
MOTIN5 M
appa
SONDALO - Bacheca B268/04
143
Lunghezza 3,8 km
Durata Trekking 1 h 12 min.
Diffi coltà Facile
Quota max. 1658 m
Quota min. 1530 m
Dislivello 128 m
Dislivello Salita 136 m
Dislivello Discesa 54 m
Pendenza max. Salita 8 %
Pendenza max. Discesa 6 %
Arrivo: Motin
Partenza: Prà di Piaz
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
••
•
•
••
Pra de Sciaga Escio
Pien de Stabinac
Mandria
Pratalzo
Bataen
Pra di Piaz
Motin
144
VAL DI REZZALO
La Val di Rezzalo è un raro esempio di valle alpina che ha conservato la
sua originaria bellezza e dove, soprattutto, gli interventi umani hanno
rispettato e conservato il patrimonio ambientale e paesaggistico.
In inverno è anche meta di escursioni sci-alpinistiche.
Partendo dal parcheggio di Fontanaccia,
sopra l’abitato di Fumero, la mulattiera
militare S562 risale la valle di Rezzalo
costeggiando il torrente Rezzalasch e
raggiunge in breve La Pontela. Proseguendo
si giunge alle baite de Li Ghènda. Superato i
Picac si apre l’ampia piana di San Bernard.
Si incontrano poi i fi enili di Malnìo e per
ultimo Ronzóon. Attraversato il torrente al
Pont del Mérlo si risale la bastionata del
Sascel, lasciando sulla sinistra le baite
di Cambugaton. Si giunge a Clev con le
sue suggestive baite in pietra a secco. Il
percorso, dopo aver lasciato sulla sinistra
le baite e i prati del Li Teg(h)iàscia percorre
gli ampi pascoli dei Pièn Di Tèrmen fi no
al Pass De l’Alp dove si possono ancora
vedere tutto intorno i camminamenti, le
fortifi cazioni e le trincee della 1a Guerra
Mondiale. Seguendo il sentiero sulla destra
del torrente Alp si giunge alla S.S. del Gavia
per raggiungere il Passo.
Fontanaccia - Val di Rezzalo - Passo dell’Alpe -
Valle di Gavia - Malga dell’Alpe - Passo Gavia
PASSO GAVIA5 M
appa
SONDALO - Bacheca B519/04
145
Lunghezza 17 km
Durata Trekking 5 h 19 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2620 m
Quota min. 1511 m
Dislivello 1109 m
Dislivello Salita 1243 m
Dislivello Discesa 133 m
Pendenza max. Salita 17 %
Pendenza max. Discesa 5 %
Arrivo: Passo Gavia
Partenza: Fontanaccia
Interesse Storico - GRANDE GUERRA
+
+
+ +
+ ++++ +
++ +
+ ++ + +
+
+ ++
+ + + +++
++
··
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· · ·· ·
···· · ·· ·· ·· ·· · ·
······-
•
•
Passo dell'Alpe
Malga dell'Alpe
Fontanaccia
Passo GaviaTrentino
146 146
Il persorso inizia nell’abitato di Fumero
(1465 m) a Sondalo e segue il ripido sent.
S539 che sale verso le baite Agac (1625 m)
e Li Pèza. Si arriva a Pavagn e si percorre
un ampio sentiero (ex strada militare)
pianeggiante lasciando in basso le baite
di Pecè fi no a raggiungere la Val Fin.
Il percorso attraversa poi un bosco di cembri
e larici molto ben conservato sino alle baite
di Profa Alta in Comune di Valdisotto.
FUMERO
È una piccola frazione di Sondalo che si
trova all’imbocco della Valle di Rezzalo.
La Chiesa della frazione, dedicata a
Sant'Antonio Abate, risale 31 agosto 1506.
Nella storia della chiesa è degna di nota
la devozione delle famiglie di Fumero e
Frontale emigrate a Venezia.
Fumero - Baite Agac - Pezze - Pavagn - Profa Alta
PROFA ALTA5 M
appa
SONDALO - Bacheca B519/03
147 147
Lunghezza 8,2 km
Durata Trekking 3 h 11 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2065 m
Quota min. 1161 m
Dislivello 904 m
Dislivello Salita 919 m
Dislivello Discesa 46 m
Pendenza max. Salita 18 %
Pendenza max. Discesa 3 %
Arrivo: Profa Alta
Partenza: Frontale
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
•
••
Baite Agac
Pezze
Pavagn
Fumero
Profa Alta
148
VALANGHE NELLA STORIA DELL’ALTA VALTELLINA
Le prime testimonianze risalgono ad autori
greci e latini. In Valtellina si imparò ben presto
a prevenire questo pericolo. Si racconta che
molti scamparono alla tragedia grazie ai
propri cavalli che, presagendo il distacco,
arrestavano il passo o lo trasformavano in
galoppo senza un motivo.
Da Le Prese si va a Frontale e quindi verso
Fumero, fi no alla Flescia, con automezzi.
Si segue poi lungo il sent. S518 che porta
a Pravadina: da qui la mulattiera si fa più
ripida. Alle baite di Asola ci si può riposare
per un attimo per poi camminare in un bosco
di lariceti, ontani selvatici e rododendri
sino ad arrivare all’abitato di Boero Basso
caratterizzato da baite molto belle ed
adagiate su una terrazza panoramica a
dominio dell’Alta Valtellina. Ancora uno
sforzo e si giunge a Pavagn, dove un’ex
strada militare pianeggiante raggiunge la
Val Fin, un’aspro e selvaggio vallone battuto
dalle valanghe che d’inverno scendono dal
Corn fi no al Pont del Diavol. Il percorso
attraversa poi un bosco di cembri e larici
molto ben conservato sino alle baite di Profa
Alta in Comune di Valdisotto.
Frontale - Macanìin - La Flescia - Asola -
Boero di Sotto - Pezze - Pavagn - Profa Alta
PROFA ALTA5 M
appa
SONDALO - Bacheca B519/04
149
Lunghezza 5,7 km
Durata Trekking 2 h 14 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2065 m
Quota min. 1464 m
Dislivello 601 m
Dislivello Salita 618 m
Dislivello Discesa 46 m
Pendenza max. Salita 20 %
Pendenza max. Discesa 4 %
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
••
•
••
•
MacanìinFléscia
Asola
Baite Boero di Sotto
Pezze
Pavagn
Frontale
Profa Alta
Arrivo: Profa Alta
Partenza: Fumero
150
CHIESA DI SAN BERNARDO
Fu realizzata nel 1672 in località Ruinaccio
per rispondere alle richieste degli abitanti
di Frontale e Fumero che, trascorrendo
la stagione estiva nei pascoli della Val di
Rezzalo, desideravano partecipare alle
messe e avere un luogo di preghiera, senza
doversi recare alle lontane chiese di paese.
Poco dopo l’abitato di Fumero, si raggiunge
l’ampio parcheggio della Fontanaccia. Una
mulattiera militare della guerra 1915/1918
(S519) risale la valle costeggiando in
destra idrografi ca il torrente Rezzalasch e
raggiunge in breve il ponte in legno de La
Pontela con belle baite che rappresentano
uno dei più suggestivi insediamenti della
valle. Proseguendo lungo la valle si incontra
la presa dell’acquedotto dell’Ospedale di
Sondalo e le baite de Li Ghenda, poste ai
piedi di una frana di grossi massi granitici.
Superato i Picac, il bosco d’abete lascia
il posto al larice e si apre l’ampia piana di
San Bernard. Tutto intorno un paesaggio
caratterizzato dai numerosi alpeggi con
antiche baite in legno, alcune ancora ben
conservate: Li Salina - Teat - La Macogia -
San Bernard con la chiesetta omonima.
Fontanaccia - Pontéla - Le Gande - San Bernardo
SAN BERNARDO5 M
appa
SONDALO - Bacheca B519/03
151
Lunghezza 2,9 km
Durata Trekking 1 h 9 min.
Diffi coltà Facile
Quota max. 1860 m
Quota min. 1503 m
Dislivello 357 m
Dislivello Salita 357 m
Dislivello Discesa 0 m
Pendenza max. Salita 9 %
Pendenza max. Discesa 0 %
Arrivo: San Bernardo
Partenza: Fontanaccia
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
•
•
la Pontéla
Le Gande
Fontanaccia
San Bernardo
152
CAPRA FRONTALASCA O FRISA VALTELLINESE
Di ceppo analogo a quello della Grigionese,
viene allevata in Valtellina, Val Malenco,
Val Masino e Valchiavenna. È utilizzata
per la produzione del Violino, prosciutto
tradizionale della Valtellina che si ottiene
dalla stagionatura della spalla e della
coscia. Buona anche la produzione di latte.
Il percorso parte dalla frazione di Frontale
a Sondalo. Si prosegue poi sulla strada
per Fumero fi no al tornante della Flescia
da dove si diparte la mulattiera S518 per
Pravadina. Seguendo il sentiero si passa da
Clamezen e si arriva a Pravadina. Si giunge
alle baite di Asola poi a quelle di Boero,
adagiate su una terrazza panoramica a
dominio dell’Alta Valtellina. Dalle baite di
Boero di sotto si prosegue fi no a quelle di
Masuon. A questo punto si scende lungo
il sent. S539 e si raggiungono le località
Baite Agac e La Pezza, per arrivare fi no a
Fumero. Si segue la strada comunale che
attraversa i Dos per arrivare alla Flescia e
quindi a Frontale. In queste zone ha origine
la capra Frontalasca denominata anche
Frisa Valtellinese, note per la produzione di
carne, l’elevata gemellarità e incrementi di
peso dei capretti.
Frontale - Pravadina - Asola - Boero di Sotto -
La Pezza - La Flescia - Macanìin - Frontale
TOUR PANORAMICO DI BOERO5 M
appa
SONDALO - Bacheca B519/04
153
Lunghezza 11,8 km
Durata Trekking 4 h 16 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 1913 m
Quota min. 1161 m
Dislivello 752 m
Dislivello Salita 752 m
Dislivello Discesa 748 m
Pendenza max. Salita 16 %
Pendenza max. Discesa 21 %
Arrivo: Frontale
Partenza: Frontale
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
•
•
• •
•
•
•
•Macanìin
Fléscia
Pravadina
Asola
Baite Boero di Sotto
La Pezza
Frontale
154
ACHILLEA MOSCATA
Conosciuta anche come Taneda o Erba Iva,
è una pianta perenne della famiglia della
Asteraceae che cresce da 1400 fi n oltre i
3000 m su terreni poco calcarei. Ha fi ori
molto profumati, i quali, al pari delle foglie,
vengono usati nella preparazione di amari,
infusi digestivi e liquori.
Attraversato il piccolo borgo di Monte si
imbocca il sent. N273 caratterizzato da
strada a fondo naturale e in salita. Il primo
tratto attraversa un fi tto bosco di abeti
e, superate le baite in località Campello,
raggiunge Campaccio. Da qui il tracciato
prosegue a sinistra lungo il sent. N 208
scendendo fi no all’Alpe Zandilla. Nel periodo
estivo l’alpeggio comunale ospita bestiame
di vario tipo, principalmente mucche e
cavalli e nei pascoli è possibile trovare
diverse piante offi cinali tra cui l’achillea
moscata, molto usata in Alta Valtellina per
produrre un tipico digestivo. (Informarsi
sulle regole per la raccolta) Nel bosco è
facile trovare piante di mirtilli selvatici e,
con un po’ di fortuna, anche qualche fungo
commestibile. Il percorso continua sul
sent. N273.1 tra ampie radure e pascoli e,
dopo aver superato la località Pozzech e
Brusadei, si inoltra nel bosco giungendo nei
prati vicino alle case di Monte.
Monte - Campello - Campaccio - Alpe Zandilla - Monte
ALPE ZANDILLA5 M
appa
VALDISOTTO - Bacheca B273/01
155
Lunghezza 6 km
Durata Trekking 2 h 31 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2039 m
Quota min. 1619 m
Dislivello 420 m
Dislivello Salita 435 m
Dislivello Discesa 435 m
Pendenza max. Salita 20 %
Pendenza max. Discesa 22 %
Arrivo: Monte
Partenza: Monte
Interesse Naturalistico - BOTANICO
••
•
Campello
Campaccio
Alpe Zandilla
Monte
156
CHIESA DELLA VISITAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA
L’attuale chiesa è stata costruita nei primi anni del XX secolo in
sostituzione di un’antica cappella risalente al 1680. Fu eretta per
dare modo di partecipare alle funzioni sacre a quanti risiedevano
in questa contrada della Valdisotto anche durante i mesi invernali.
Il percorso si sviluppa in salita partendo dai
1600 m della località Monte (parcheggio)
fi no ai 2300 m di Campaccio, presentando
sul cammino sorgenti di acqua fresca,
punti panoramici e punti di interesse
artistici, come la centenaria Chiesetta della
Visitazione della Beata Vergine Maria in
località Monte e le caratteristiche baite di
montagna. Partendo dall’antico borgo di
Monte, si segue il sent. N273 in direzione
nord-ovest verso le baite di Campello,
raggiungibili in circa 40 minuti. Da qui la
passeggiata prosegue in direzione ovest
sul sent. N273, che intercetta per un breve
tratto il sent. N208 e continua poi fi no alla
Malga di Campaccio, in direzione sud est,
dove è possibile vedere il caratteristico
laghetto di montagna. L’alpeggio comunale
testimonia il legame con il territorio ed il
suo mantenimento tramite l’agricoltura e
la pastorizia, di grande importanza in Alta
Valtellina.
Monte - Campello - Campaccio - Lago di Campaccio
LAGO DI CAMPACCIO5 M
appa
VALDISOTTO - Bacheca B273/01
157
Lunghezza 3,7 km
Durata Trekking 1 h 57 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2294 m
Quota min. 1612 m
Dislivello 682 m
Dislivello Salita 682 m
Dislivello Discesa 2 m
Pendenza max. Salita 20 %
Pendenza max. Discesa 1 %
Arrivo: Lago di Campaccio
Partenza: Monte
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
••Campello
Campaccio
Monte
Lago di Campaccio
158
I BOSCHI DELL’ALTA VALTELLINA
Il consistente patrimonio boschivo dell’Alta
Valtellina non lascia dubbi sulle strategie
di tipo conservativo operate in suo favore
dall’uomo nel corso dei secoli. Il legname,
anche se abbondante, non doveva essere
sprecato: per raccoglierlo, anche se ormai
secco, era necessario ottenere un permesso.
L’escursione inizia a Valdisotto in località
Boss sopra San Bartolomeo, nei pressi
della galleria artifi ciale e sale lungo il
sent. S534. Subito si attraversa il torrente
Mala e ci si inoltra nel bosco. Il percorso
ha una pendenza abbastanza elevata fi no
a Prades ed è caratterizzato da passaggi
a ridosso di rocce con dirupi di qualche
decina di metri (sentiero sconsigliato a
persone che soffrono di vertigini). Da qui
il tracciato diventa più pianeggiante e
continua immerso nel fi tto bosco. Più avanti
si oltrepassa la località Presure e si sale
fi no a raggiungere Oultoir, dove è possibile
vedere delle rustiche baite di montagna
circondate da distese erbose con diversi
esemplari di bestiame al pascolo. Longilinei
alberi sovrastano l’ambiente.
OULTOIR5 M
appa
Boss - Prades - Le Presure - Oultoir
VALDISOTTO - Bacheca B534/01
159
Lunghezza 3,5 km
Durata Trekking 2 h 13 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2057 m
Quota min. 1297 m
Dislivello 760 m
Dislivello Salita 761 m
Dislivello Discesa 0 m
Pendenza max. Salita 43 %
Pendenza max. Discesa 0 %
Arrivo: Oultoir
Partenza: Boss
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
•
•
Prades
Le Presure
Boss
Oultoir
160
SAN MARTINO SERRAVALLE
A San Martino Serravalle era presente
l’antichissima Chiesa dedicata a San Martino
di Tours che venne distrutta dalla grande
frana del 28 luglio 1987. La Chiesa è stata
oggetto di importanti scavi archeologici e
sono stati rinvenute tracce signifi cative di
un insediamento protostorico.
Il percorso inizia sul sent. S534 in località
Boss, nei pressi della galleria artifi ciale
sopra San Bartolomeo, per poi continuare
sul sent. S535 fi no ad arrivare in località
Tocc. Da qui si procede sempre sullo stesso
sentiero che percorre la Valle delle Presure,
giungendo a Medac. In prossimità di un
torrente si continua sul sent. S518 e, dopo
aver superato il canalone, si ritorna nel
bosco fi no all’ampio pianoro di Profa Alta.
Da qui, seguendo il sent. S536, si incontra
in un primo momento una baita in legno in
località Planet e poi un’unica abitazione in
pietra a Profa Mezzana. A seguire si giunge
a Profa di Ca' e Profa Bassa, fi no ad arrivare
a San Martino di Serravalle. La zona è molto
selvaggia ed è caratterizzata da passaggi
a ridosso di rocce. È comunque ricca di
numerosi punti panoramici dove è possibile
ammirare il paesaggio di fondovalle.
Boss - Tocc - Medac - Profa Alta - Profa Mezzana -
Profa di Ca' - Profa Bassa - Serravalle
VALLE DELLE PRESURE5 M
appa
VALDISOTTO - Bacheca B534/01
161
Lunghezza 8,7 km
Durata Trekking 4 h 15 min.
Diffi coltà Diffi cile
Quota max. 2084 m
Quota min. 1247 m
Dislivello 837 m
Dislivello Salita 803 m
Dislivello Discesa 853 m
Pendenza max. Salita 28 %
Pendenza max. Discesa 38 %
Arrivo: Serravalle
Partenza: Boss
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
•
•
•
•
••
Tocc
Medac
Profa Alta
Profa Mezzana
Profa di Ca'Profa Bassa
Boss
Serravalle
162
In Alta Valtellina permangono alcune tracce della Grande
Guerra. Trincee, strade, fi lo spinato, caserme, forti e
villaggi militari testimoniano la grandiosità dell’evento
e delle forze impiegate e sono diffuse nel territorio
rappresentato nella mappa 6, che inizia dal Passo del
Gavia e ricomprende le cime circostanti del gruppo
Ortler - Cevedale, fi no ad arrivare al Monte Cristallo a
nord della Val Zebrù. Con lo scioglimento dei ghiacciai,
ogni anno tornano alla luce nuove testimonianze della
guerra. Tutta questa zona è parte del Parco Nazionale dello Stelvio.
IL PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO
Istituito nel 1935 sul territorio di quattro province (Sondrio,
Brescia, Trento e Bolzano), con i suoi 134000 ettari, il
Parco Nazionale dello Stelvio è il più grande tra i parchi
storici italiani. Custode di un indiscusso patrimonio
ambientale, trova nella presenza antropica una delle sue
peculiarità. Entro e lungo i confi ni del Parco risultano
distribuiti una ventina di centri abitati, con una popolazione
che supera le 60000 unità. Numerosi sono gli edifi ci
rurali (risalenti anche al Seicento) che caratterizzano il
paesaggio fi no agli alti pascoli.
PASSO GAVIA
Il passo del Gavia presenta grandi pianori meta di frequenti
escursioni, tra cui la classica salita al Pizzo Tresero.
Il luogo è ricordato anche per ragioni storiche, perchè
durante la Prima Guerra Mondiale fu teatro di importanti
operazioni belliche. Le testimonianze degli scontri sono
ancora visibili: fi lo spinato, frammenti di granate e di
bombe, gavette, lapidi e un piccolo museo sulla cresta
della Cima Vallombrina.
6 Mappa
VALFURVA - GAVIA - PARCO
NAZIONALE DELLO STELVIO
e
e
o
o
ello Stelvio
163
164
6 Mappa
Nell’area di Valfurva - Parco Nazionale dello Stelvio sono stati selezionati
18 percorsi, presentati nelle pagine successive in ordine di Comune e a sua volta in
ordine alfabetico. Questi percorsi partono dal territorio appartenente al Comune di
Valfurva (VF). Le 7 bacheche dislocate sul territorio e riportate sulla mappa qui
a fi anco rappresentano i punti di partenza dei percorsi selezionati, dei quali ben
15 sono di interesse naturalistico, e 3 di interesse storico.
INTERESSESTORICO
INTERESSENATURALISTICO
BAITE CAVALLARO (VF)
B568/01 (p.166)
BOSCO DI CORNOGNA (VF)
B568/01 (p.168)
FORNI (VF)
B571/01 (p.170)
LAGO DELLA MANZINA (VF)
B525/03 (p.172)
PANORAMICA DELL’ABLES (VF)
B571/01 (p.174)
PANORAMICA DI S. CATERINA (VF)
B528/01 (p.176)
PANORAMICA VAL ZEBRÙ (VF)
B529/01 (p.178)
PIAN DELLE MARMOTTE (VF)
B571/01 (p.182)
PLAGHERA (VF)
B571/01 (p.184)
PONTE DELLE VACCHE (VF)
B571/01 (p.186)
RIFUGIO BRANCA (VF)
B525/03 (p.188)
RIFUGIO CASATI (VF)
B525/03 (p.190)
RIFUGIO V ALPINI (VF)
B529/01 (p.194)
RIFUGIO PIZZINI (VF)
B525/03 (p.192)
SENTIERO GLACIOLOGICO ALTO (VF)
B525/03 (p.196)
PASSO ZEBRÙ (VF)
B528/08 (p.180)
VALLE DELL’ALPE (VF)
B519/01 (p.198)
VALLE DI REZZALO (VF)
B519/01 (p.200)
18 PERCORSI VALFURVA - PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO
165
166
LA VOLPE
È l’unico carnivoro di una certa dimensione
rimasto nel territorio del Parco dello
Stelvio. Vive normalmente nel bosco,
in tane ben nascoste ma, d’estate, può
spingersi anche a quote piuttosto elevate.
Verso maggio dà alla luce fi no ad 8 piccoli.
Da Sant’Antonio Valfurva si imbocca il
sent. S567 che, attraverso la frazione
di San Gottardo e le baite di Drezzola,
giunge fi no alle baite di Pradaccio. Da
qui si segue il sent. S527, che sale ripido
e con alcuni tornanti fi no alle baite di
Cavallaro. Il percorso prosegue lungo una
strada carrabile, a mezza costa, che, con
andamento pianeggiante, raggiunge le
baite di Confi nale di sopra dove è possibile
osservare uno spettacolare panorama
su tutta la Valfurva, sul monte Sobretta
e sul monte Vallecetta. Da qui si scende,
attraverso il bosco di Presure, (prestando
attenzione è possibile avvistare qualche
scoiattolo la volpe), fi no a Praduris e si
continua poi in discesa lungo il sent. S568,
che porta alla frazione di San Gottardo per
poi tornare al punto di partenza.
BAITE CAVALLARO6 M
appa
Sant’Antonio - Pradaccio - Baite Cavallaro -
Confi nale di Sopra - Praduris - Arcaregl - Sant’Antonio
VALFURVA - Bacheca B568/01
167
Lunghezza 13,1 km
Durata Trekking 5 h 16 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2291 m
Quota min. 1348 m
Dislivello 943 m
Dislivello Salita 943 m
Dislivello Discesa 942 m
Pendenza max. Salita 23 %
Pendenza max. Discesa 27 %
•
•
•
•
•
Pradaccio di Sotto
Baite Cavallaro
Praduris
Arcaregl
Sant' Antonio
Arrivo: Sant’Antonio
Partenza: Sant’Antonio
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
Baite Confi nale
168
MUSEO VALLIVO DI VALFURVA
È un’ampia struttura che si sviluppa su più
piani e accoglie al suo interno una vastità
di oggetti di vita passata che testimoniano
in modo inequivocabile il variare dei tempi,
i diversi aspetti della vita che conducevano
gli abitanti della valle e i precisi spunti
sulla storia della Valfurva.
Da Sant’Antonio Valfurva, sede del Museo
Vallivo di Valfurva, si attraversa il ponte
sul fi ume Frodolfo e si imbocca la strada
carrabile S550, che sale fi no alle baite di
Calvarana di Sotto. Proseguendo diritto,
si supera il torrente e si imbocca una
mulattiera nel fi tto bosco. Si attraversa la
Valle di Calvarana e, al bivio, si percorre la
pista S522 verso monte, caratterizzata da
un tratto iniziale in ripida salita e un lungo
mezzacosta che porta a Sobretta bassa.
Attraversata la Valle di Sobretta, il percorso
prosegue con andamento pianeggiante nel
comodo sentiero che attraversa lo splendido
e silenzioso bosco di Cornogna, fi no ad
incrociare la valletta del Rio di Sclaneira.
La si supera e si continua lungo il sentiero
che penetra nel bosco di Plaghera e sbocca
in località Vedig, dalla quale si raggiunge
Santa Caterina.
Sant’Antonio - Calvarana - Sobretta Bassa -
Santa Caterina
BOSCO DI CORNOGNA6 M
appa
VALFURVA - Bacheca B568/01
169
Lunghezza 10,3 km
Durata Trekking 3 h 7 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 1828 m
Quota min. 1348 m
Dislivello 480 m
Dislivello Salita 501 m
Dislivello Discesa 108 m
Pendenza max. Salita 15 %
Pendenza max. Discesa 5 %
•
•
Calvarana
Sobretta Bassa
Sant' Antonio
Santa Caterina
Arrivo: Santa Caterina
Partenza: Sant’Antonio
Interesse Naturalistico - BOTANICO
170
PISTA VALTELLINA
La pista agonistica Valtellina ha ospitato
negli ultimi anni numerose gare di
coppa del mondo di sci da fondo e, in
particolare, due fi nali. La quota fra i 1740
e 1820 m s.l.m., la particolare posizione
ed esposizione garantiscono perfette
condizioni di neve a partire da novembre e
fi no a tutto marzo.
Dalla località “La Centrale” di Santa
Caterina, nella zona di Magliaga, si imbocca
il sent. S557, che porta a Lusseda (in inverno
questa parte di sentiero è parte della pista di
sci da fondo “Valtellina” di Santa Caterina).
Da qui, il percorso sale con andamento
piuttosto regolare fi no alla località Cerena,
dove è possibile effettuare una sosta. Si
prosegue lungo il sent. S559 e, ad un certo
punto, si svolta sul sent. S525, si supera la
Valle di Cerena e, dopo il bivio con il sentiero
che riporta sulla strada asfaltata che va ai
Forni si prosegue sul sentiero a tornanti.
Da qui si attraversa la Valle di Salettina per
raggiungere infi ne l’albergo Ghiacciaio dei
Forni. La vista sul Ghiacciaio dei Forni è
meravigliosa.
FORNI
La Centrale - Lusseda - Cerena - Forni
6 Mappa
VALFURVA - Bacheca B571/01
171
Lunghezza 7 km
Durata Trekking 2 h 34 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2237 m
Quota min. 1753 m
Dislivello 484 m
Dislivello Salita 513 m
Dislivello Discesa 105 m
Pendenza max. Salita 30 %
Pendenza max. Discesa 7 %
•
•
Lusseda
Cerena
La Centrale
Forni
Arrivo: Forni
Partenza: La Centrale
Interesse Naturalistico - BOTANICO
172
LA PERNICE BIANCA
Questo tetraonide, relitto delle glaciazioni
quaternarie, vive in zone fredde, ad alta
quota, ed ama in modo particolare la neve.
È diffi cile da avvistare anche a causa della
sua colorazione mimetica: se d’estate,
infatti, assume un colore simile al terreno
ed alla roccia, d’inverno diviene candida.
Dall’albergo Ghiacciaio dei Forni si percor -
rono verso monte i sent. S528 e S555
attraversando un bosco puro di pino cembro
considerato tra i più interessanti del Parco
dello Stelvio. Sopra le Baite dei Forni il
sentiero diventa pianeggiante e si dirige
verso ovest su una pista di servizio che porta
fi no alle baite di Pradaccio di Sopra. Entrati
nella Valle della Manzina, si prende a destra
il tracciato S575 che porta verso il Monte
Forni. A quota 2500 m, sul lato del roccione
del Sasso Prealda, il sentiero sale a zig-
zag su un ripido pendio erboso. Si risale un
fi lone morenico parzialmente inerbito e, tra
roccie e sfasciumi, si raggiunge il Lago della
Manzina. Da qui si gode una vista magnifi ca
su gran parte del bacino dei Forni, le cui
cime si specchiano nelle acque tranquille
del lago.
Forni - Pradaccio di Sopra - Valle della Manzina -
Lago della Manzina
LAGO DELLA MANZINA6 M
appa
VALFURVA - Bacheca B525/03
173
Lunghezza 4,8 km
Durata Trekking 2 h 9 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2785 m
Quota min. 2178 m
Dislivello 607 m
Dislivello Salita 608 m
Dislivello Discesa 1 m
Pendenza max. Salita 28 %
Pendenza max. Discesa 0 %
•Pradaccio di Sopra
Forni
Lago della Manzina
Arrivo: Lago della Manzina
Partenza: Forni
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
174
SANTA CATERINA VALFURVA
Si trova nel Parco Nazionale dello Stelvio
ed è sede di sport invernali ed estivi .
Ha dato i natali ad Achille Compagnoni
(il primo scalatore del K2) e a Deborah
Compagnoni (sciatrice azzurra). Nel 1985
e nel 2005 ha ospitato le gare femminili dei
mondiali di sci alpino di Bormio.
Dal centro di Santa Caterina, nei pressi
dell’uffi cio turistico, si stacca verso monte il
sent. S571.1. Esso sale ripido nel bosco sino
ad incontrare una carrareccia che proviene
da Tovo. La si imbocca verso destra, si
supera la Valle dell’Ables e ci si porta a Li
Nanza e Ceisa di Sopra. Gradatamente, ci si
innalza arrivando ai monti di Monich. Ancora
una cinquantina di metri di dislivello di ripida
salita e, con un tracciato che prosegue più
pianeggiante, si giunge nei pressi delle baite
Ables, un’eccezionale posizione panoramica
sulla valle e sui monti circostanti, dove è
possibile sostare e rifocillarsi nell’omonimo
agriturismo. Da qui ha inizio la discesa.
In località I Marz si prosegue diritto lungo
il sent. S573 raggiungendo Rossaniga,
Gemel e Blotana e, infi ne, l’abitato di Santa
Caterina Valfurva.
Santa Caterina - Li Nanza - Monich - Ables - Gemel -
Santa Caterina
PANORAMICA DELL’ABLES6 M
appa
VALFURVA - Bacheca B571/01
175
Lunghezza 6,2 km
Durata Trekking 2 h 38 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2203
Quota min. 1740 m
Dislivello 463 m
Dislivello Salita 468 m
Dislivello Discesa 468 m
Pendenza max. Salita 25 %
Pendenza max. Discesa 25 %
•
•
•
•
Li Nanza
Monich
Ables
Gemel
Santa Caterina
Arrivo: Santa Caterina
Partenza: Santa Caterina
Interesse Naturalistico - FAUNISTICO
176
L’AQUILA REALE
Simbolo del Parco Nazionale dello Stelvio,
l’aquila è considerata la regina dei cieli.
Potente e spietata, in passato è stata
temuta anche dagli abitanti dell’Alta
Valtellina. Tra le accuse formulate a suo
carico quella di rapire polli e agnelli,
nonché bimbi ancora in fasce.
Dall’albergo Ghiacciaio dei Forni si
imboccano, verso monte, i sent. S528 e S555
in un bosco puro di pino cembro considerato
tra i più interessanti del Parco dello Stelvio.
Sopra le Baite dei Forni, si prosegue verso
ovest su un percorso più pianeggiante e su
una pista di servizio che porta fi no alle baite
di Pradaccio di Sopra. Si continua lungo
il sent. S527 e, oltrepassando le Baite di
Raseit, si raggiungono le Baite dell’Ables e
l’omonimo agriturismo. Il percorso si snoda
tra i pascoli, dove si può godere un’ottima
vista sulla Valfurva e sulla Valle dei Forni,
dominata dalla splendida piramide del
monte Tresero. I più attenti, alzando
lo sguardo al cielo, potranno avvistare
magnifi ci esemplari di aquila reale. Dalle
Baite dell’Ables si inizia la discesa lungo il
sent. S571.1 e, oltrepassando le baite del
Monich, Bacero e Li Nanza, si raggiunge
l’abitato di Santa Caterina.
Forni - Baite dei Forni - Ables - Monich - Bacero -
Li Nanza - Santa Caterina
PANORAMICA DI S. CATERINA 6 M
appa
VALFURVA - Bacheca B528/01
177
Lunghezza 7,9 km
Durata Trekking 2 h 37 min.
Diffi coltà Facile
Quota max. 2386 m
Quota min. 1740 m
Dislivello 646 m
Dislivello Salita 207 m
Dislivello Discesa 646 m
Pendenza max. Salita 17 %
Pendenza max. Discesa 28 %
••
•
••
Baite dei Forni
AblesMonich
BaceroLi Nanza
Forni
Santa Caterina
Arrivo: Santa Caterina
Partenza: Forni
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
178
GIPETO
Instancabile volatore, può compiere in un
giorno fi no a 700 km. Da poco reintrodotto, ha
trovato in Alta Valtellina il suo habitat naturale
grazie alle caratteristiche geomorfologiche
del territorio, contraddistinte da pareti
rocciose, ideali per l’allestimento del nido, e
da aree aperte che facilitano l’avvistamento
di carcasse di animali.
Dalla frazione di Niblogo, a Madonna dei
Monti, si segue la strada carrabile S529 che
porta in Val Zebrù. Al ponte di Peceneccia si
prende la strada a sinistra e ci si addentra
nella Val Zebrù vera e propria, costeggiando
per un breve tratto il torrente. Il percorso
è agevole ed è caratterizzato inizialmente
da fi tti boschi, interrotti da profondi valloni
e poi da terrazzi verdi con caratteristiche
baite. Il luogo è frequentato dagli ungulati
e dal maestoso gipeto, recentemente
reintrodotto nel Parco Nazionale dello
Stelvio. Raggiunte le baite di Campo, a quota
1948 m, si sale a destra lungo un ripido
sentiero a tornanti fi no alla deviazione verso
il bivacco Costantini e si prosegue poi sul
sent. prevalentemente pianeggiante S526,
fi no alle baite di Cavallaro. Da qui si scende
lungo un ripido percorso a tornanti (S527)
che riporta sulla strada carrabile nei pressi
del Ristoro Zebrù e si può quindi tornare alla
frazione di Niblogo.
PANORAMICA VAL ZEBRÙ
Niblogo - Val Zebrù - Baite Campo - Costantini -
Cavallaro - Niblogo
6 Mappa
VALFURVA - Bacheca B529/01
179
Lunghezza 18,3 km
Durata Trekking 6 h 10 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2360 m
Quota min. 1594 m
Dislivello 766 m
Dislivello Salita 835 m
Dislivello Discesa 835 m
Pendenza max. Salita 30%
Pendenza max. Discesa 23%
•
•
Baite Campo
Baite Cavallaro
Niblogo
Arrivo: Niblogo
Partenza: Niblogo
Interesse Naturalistico - FAUNISTICO
180
VAL ZEBRÙ: ECO DI UN AMORE INFELICE
Si racconta che un grosso masso bianco,
posto sotto il ghiacciaio della Miniera,
ricordi agli escursionisti le vicende di
Zebrusius, sfortunato cavaliere innamorato
della sua donna e delle nostre montagne
che si trasferì in questa valle in seguito ad
una forte delusione amorosa.
Dal rifugio Pizzini si imbocca il sent. S529
verso il passo Zebrù, un sentiero facilmente
percorribile, lungo il quale si possono
ammirare il maestoso Gran Zebrù e le
trincee della Ia Guerra Mondiale. Dal passo
inizia una discesa ripida e panoramica.
Dopo il primo tratto, la pendenza si fa
più tranquilla e si raggiunge un bivio.
La camminata prosegue sul sent. S529.1,
a mezza costa, lungo i ghiaioni ai piedi
della Cima Miniera, fi no ad un nuovo bivio.
Qui inizia una salita regolare, che porta al
Rifugio Quinto Alpini, dove si ha una vista
spettacolare sull’intera vallata. Dal rifugio
inizia poi la discesa, che, per il primo
tratto, coincide con il tracciato percorso in
salita e poi prosegue sul sent. S516 fi no a
raggiungere la Baita del Pastore. Da qui
la discesa diventa più agevole sulla strada
carrabile S529 della Val Zebrù, passa per il
rifugio Campo ed arriva infi ne, al parcheggio
di Niblogo.
Rifugio Pizzini - Passo Zebrù - Rifugio Quinto Alpini -
Baita del Pastore - Rifugio Campo - Niblogo
PASSO ZEBRÙ6 M
appa
VALFURVA - Bacheca B528/08
181
Lunghezza 19,2 km
Durata Trekking 6 h 49 min.
Diffi coltà Diffi cile
Quota max. 3000 m
Quota min. 1588 m
Dislivello 1412 m
Dislivello Salita 844 m
Dislivello Discesa 1817 m
Pendenza max. Salita 43 %
Pendenza max. Discesa 38 %
++++
+
+
+
+
+++++++++++
++
+
---
-
-
---
----------
---
•
•
••
Passo Zebrù
Rifugio Quinto Alpini
Baita del PastoreRifugio Campo
Rifugio Pizzini
Niblogo
Arrivo: Niblogo
Partenza: Rifugio Pizzini
Interesse Storico - GRANDE GUERRA
182
LA MARMOTTA ALPINA
La marmotta è il più grande roditore delle
Alpi. I suoi richiami d’allarme sono generati
dal passaggio dell’aria attraverso le cor-
de vocali. In passato molte famiglie locali
custodivano gelosamente dell’olio di mar-
motta per curare infi ammazioni, bronchiti e
polmoniti, reumatismi, emorroidi, distor-
sioni e lussazioni.
Dalla località “Centrale” di Santa Caterina,
in zona Magliaga, si imboccano i sent. S557
e S561 e si raggiunge, tramite un percorso a
zig-zag in salita, un ampio pianoro a quota
2360 m denominato “Pian delle Marmotte”.
Qui è possibile effettuare una sosta e
godere di un vastissimo panorama su gran
parte della Valfurva e sui monti circostanti
(in particolare il gruppo del Sobretta e del
Gavia). Si continua poi a seguire sul sent.
S561 e si scende all’Alpe Tresero. Il sentiero
prosegue verso valle e, prima di imboccare
il ponte delle Vacche, si prosegue a destra
lungo il sent. S558 che costeggia il fi ume
Gavia e si arriva di nuovo alla “Centrale” di
Santa Caterina.
La Centrale - La Romantica - Pian delle Marmotte -
Alpe Tresero - Ponte delle Vacche - La Centrale
PIAN DELLE MARMOTTE6 M
appa
VALFURVA - Bacheca B571/01
183
Lunghezza 7,2 km
Durata Trekking 3 h 12 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2343 m
Quota min. 1753 m
Dislivello 590 m
Dislivello Salita 589 m
Dislivello Discesa 590 m
Pendenza max. Salita 30 %
Pendenza max. Discesa 16 %
•
•
•
Sassa Bianca
Alpe Tresero
Ponte delle Vacche
La Centrale
Arrivo: La Centrale
Partenza: La Centrale
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
184
Dall’abitato di Vedig a Santa Caterina
Valfurva si imbocca il sent. S522, si
attraversa il Ponte dei Sospiri e il bosco di
Cornogna fi no a raggiungere il bivio con il
sent. S522.2 che porta alle baite di Sclanera.
Qui si incontra di nuovo un bivio, si mantiene
la sinistra e si scende lungo il sent. S523.
Si oltrepassa il bosco di Plaghera e la ski
area di Santa Caterina, lungo un percorso
con un andamento piuttosto pianeggiante,
fi no a raggiungere il Ristoro Paradiso.
Si prosegue e si raggiunge l’incrocio con la
strada che porta al Passo Gavia. Al tornante
si segue il sentiero che porta alla Sella e poi
in località Ciogna a Santa Caterina.
SKI AREA SANTA CATERINA
È caratterizzata da 35 km di piste che si
incrociano tra quota 1738 m (paese) e
2800 m (pendii del monte Sobretta) e ha 10
impianti di risalita. Il clima particolarmente
favorevole e un sistema di innevamento
all’avanguardia garantiscono piste perfet-
tamente innevate da fi ne novembre fi no ad
aprile.
PLAGHERA
Vedig - Sclanera - Bosco di Plaghera - Plaghera -
La Sella - Ciogna
6 Mappa
VALFURVA - Bacheca B571/01
185
Lunghezza 7,7 km
Durata Trekking 2 h 25 min.
Diffi coltà Facile
Quota max. 2045 m
Quota min. 1757 m
Dislivello 288 m
Dislivello Salita 294 m
Dislivello Discesa 315 m
Pendenza max. Salita 13 %
Pendenza max. Discesa 25 %
•
• •
Monti di Sclanera
Plaghera La Sella
Vedig
Ciogna
Arrivo: Ciogna
Partenza: Vedig
Interesse Naturalistico - FAUNISTICO
186
IL PASSO GAVIA
La strada che porta al Passo può raggiun-
gere pendenze fi no al 16% ed è percorribile
in auto solo nel periodo estivo. La bellezza
della sua natura richiama ogni anno ciclisti
e motociclisti di tutto il mondo. Dal Passo
si può godere di una bellissima vista del
Gruppo Ortles e Adamello.
Dalla località “Centrale” di Santa Caterina,
in zona Magliaga, si imbocca il sent. in
salita S558, che costeggia il fi ume Gavia,
e si raggiunge il Ponte delle Vacche, così
chiamato poiché quest’area è ricca di
pascoli dove, durante l’estate, pascolano
le mandrie. Da qui un sentiero permette di
raggiungere il Passo Gavia. La camminata,
invece, continua dopo aver attraversato
il Ponte delle Vacche. Un’area pic-nic
permette di effettuare una sosta. Si segue
poi il sent. S556, che scende fi no a La Sella,
in località Ciogna.
La Centrale - Ponte delle Vacche - La Sella -
Santa Caterina
PONTE DELLE VACCHE 6 M
appa
VALFURVA - Bacheca B571/01
187
Lunghezza 5,6 km
Durata Trekking 2 h 2 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2049 m
Quota min. 1740 m
Dislivello 309 m
Dislivello Salita 320 m
Dislivello Discesa 333 m
Pendenza max. Salita 12 %
Pendenza max. Discesa 25 %
•
•
Ponte delle Vacche
La Sella
La Centrale
Santa Caterina
Arrivo: Santa Caterina
Partenza: La Centrale
Interesse Naturalistico - BOTANICO
188
IL GHIACCIAIO DEI FORNI
Secondo per dimensioni, dopo quello
dell’Adamello, il ghiacciaio dei Forni
rimane, con i suoi 13 chilometri quadrati,
il più esteso di tipo vallivo in Italia. Esso
si presenta costituito da più bacini di
alimentazione e con più colate, confl uenti
in un’unica lingua.
Dall’albergo Ghiacciaio dei Forni si imbocca
la strada carrabile S530 portandosi non
lontano da un minuscolo laghetto artifi ciale
dove giungeva, poco più di un secolo fa, la
colata del Ghiacciaio dei Forni. La strada
sale sempre più intagliata sul pendio,
dopo aver lasciato a sinistra il tratturo per
la Malga dei Forni. Un paio di tornanti e la
carrareccia aggira uno sperone roccioso
per giungere al Rifugio Branca (2493 m).
Dal rifugio si gode una vista grandiosa sui
ghiacciai e le cime della zona, in particolare
sul Monte San Matteo. Dal rifugio si scende
al Lago di Rosole, tipico esempio di specchio
d’acqua originatosi per lo sbarramento da
parte della morena destra del ghiacciaio dei
Forni, e si prosegue lungo il sent. S524 che
ritorna al Rifugio Forni.
RIFUGIO BRANCA6 M
appa
Forni - Rifugio Branca - Forni
VALFURVA - Bacheca B525/03
189
Lunghezza 6,2 km
Durata Trekking 2 h 9 min.
Diffi coltà Facile
Quota max. 2494 m
Quota min. 2144 m
Dislivello 350 m
Dislivello Salita 335 m
Dislivello Discesa 352 m
Pendenza max. Salita 14 %
Pendenza max. Discesa 16 %
•Rifugio Branca
Forni
Arrivo: Forni
Partenza: Forni
Interesse Naturalistico - FAUNISTICO
190
IL MONTE CEVEDALE (3769 m)
Con i suoi 3769 m è il punto più interno
e centrale di tutto l’arco montuoso della
Valfurva e costituisce un nodo orografi co
importante. Da qui si dipartono le “Tredici
cime” che giungono fi no alla caratteristica
struttura piramidale del Tresero, con una
dorsale di 35 km a quote superiori ai 3200 m.
Dai Forni si imbocca verso nord la strada,
abbastanza ripida, che risale verso monte
con qualche svolta, fi no ad imboccare il
sent. S555 che porta al Rifugio Pizzini. Dal
qui si continua verso monte lungo la strada
carrabile S528, fi no alla teleferica. Ci si trova
dinnanzi un grandioso spettacolo d’alta
montagna: a sinistra i passi dello Zebrù e
la Cima delle Pale Rosse; di fronte la cresta
pianeggiante, a tratti orlata di ghiacci; a
destra le masse nevose del Monte Cevedale
e Pasquale. A quota 2744 m si costeggiano
i Laghi di Cedèc, ormai interrati. Un ripido
strappo e si è ad un dosso. A sinistra si
attraversa uno dei rami sorgentizi del
torrente Cedèc e si inizia a risalire a stretti
zig-zag la ripida costa. Presto si è al Passo
del Cevedale, oltre il quale si scende al
Rifugio Casati, a quota 3254 m. Poco sopra è
il Rifugio Guasti, utilizzato in caso di grande
affl uenza e come rifugio invernale.
Forni - Val Cedec - Rifugio Pizzini - Rifugio Casati
RIFUGIO CASATI6 M
appa
VALFURVA - Bacheca B525/03
191
Lunghezza 8 km
Durata Trekking 3 h 31 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 3260 m
Quota min. 2177 m
Dislivello 1083 m
Dislivello Salita 1083 m
Dislivello Discesa 0 m
Pendenza max. Salita 32 %
Pendenza max. Discesa 0 %
+
++
++
++++
+++++
++
++
++
++
+
··
-----
--------
--
--
-
-
--
-
•Rifugio Pizzini
Forni
Rifugio Casati
Trentino
Arrivo: Rifugio Casati
Partenza: Forni
Interesse Naturalistico - GLACIOLOGICO
192
IL GRAN ZEBRÙ (3851 m)
Caratteristica vetta del gruppo Ortles-
Cevedale, con la sua forma a cuspide,
secondo la letteratura alpinistica venne
scalato per la prima volta, senza l’impiego
di ramponi, il 3 agosto 1864 dall’esploratore
inglese Tuckett, dai fratelli britannici Buxton
e dalle guide tirolesi Biener e Michel.
Dall’albergo Ghiacciaio dei Forni si imbocca
verso nord la stradetta che sale verso monte,
abbastanza ripida e con qualche svolta, fi no
ad imboccare la strada carrabile S555,
lungo il versante sinistro della Val Cedec. Il
percorso si snoda attraverso i pascoli e offre
una vista meravigliosa, prima sul Ghiacciaio
dei Forni e poi sul Gran Zebrù (3857 m).
Dopo il primo tratto di salita, si oltrepassa
la Baita de Cedec trascurando le deviazioni
che portano sul lato opposto della valle.
Il sentiero ha un andamento pianeggiante,
fi no ai piedi del Rifugio Pizzini, a quota 2706
m. Si scende poi lungo il sent. S528, lungo
il quale, passando per Pianon di Cedec e
Rovine Caserma, si possono incontrare
alcune trincee risalenti alla Prima Guerra
Mondiale. Il percorso, pianeggiante nel
primo tratto, si snoda lungo un sentiero
immerso nei pascoli, fi no a raggiungere
l’ultima discesa che porta al rifugio Forni.
Forni - Baita de Cedec - Rifugio Pizzini -
Pianon di Cedec - Rovine Caserma - Forni
RIFUGIO PIZZINI6 M
appa
VALFURVA - Bacheca B525/03
193
Lunghezza 9,8 km
Durata Trekking 3 h 16 min.
Diffi coltà Facile
Quota max. 2697 m
Quota min. 2180 m
Dislivello 517 m
Dislivello Salita 517 m
Dislivello Discesa 517 m
Pendenza max. Salita 15 %
Pendenza max. Discesa 17 %
•
•
•
•
Baita de Cedec
Rifugio Pizzini
Pianon di Cedec
Rovine Caserma
Forni
Arrivo: Forni
Partenza: Forni
Interesse Naturalistico - GLACIOLOGICO
194
IL CAMOSCIO
Vive in ambienti montani, in genere compresi tra i 1500
e i 2500 m di quota, e si nutre prevalentemente di piante
erbacee, in particolare graminacee e leguminose. Nel
territorio del Parco Nazionale dello Stelvio ne sono stati
stimati oltre 5700 individui.
Dal parcheggio di Niblogo a Madonna dei
Monti si imbocca la strada carrabile S529. Si
percorre tutta la Val Zebrù e si raggiungono
le Baite di Campo e la Baita del Pastore.
Dalla Baita del Pastore si prosegue verso
monte lungo il sent. S516, ripido, che si
innalza a tornanti fi no a quota 2500 m s.l.m.
dove si possono ammirare la Cima Trafoi
e il Gran Zebrù. Di fronte, verso nord, da
notare la pala rocciosa di calcare del Sasso
Rotondo con i passi dei Volontari e dei
Camosci, importanti transiti verso il Passo
Stelvio durante la Grande Guerra. Raggiunta
la partenza dell’ex teleferica del Rifugio
Quinto Alpini, si continua lungo il sent. S516,
dove una salita regolare tra bianche pietraie
e morene, si snoda a tornanti in una conca
circondata da caratteristiche torri di aspetto
quasi dolomitico. Un ultimo traverso porta al
Rifugio Quinto Alpini. Prestando attenzione
è possibile vedere qualche esemplare di
camoscio al pascolo.
Niblogo - Alpe Ardof - Val Zebrù - Baita del Pastore -
Rifugio Quinto Alpini
RIFUGIO QUINTO ALPINI6 M
appa
VALFURVA - Bacheca B529/01
195
Lunghezza 12,1 km
Durata Trekking 4 h 59 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2873 m
Quota min. 1595 m
Dislivello 1278 m
Dislivello Salita 1278 m
Dislivello Discesa 0 m
Pendenza max. Salita 24 %
Pendenza max. Discesa 0 %+++
+++++++++
+++
+
+
------------
----
• •Alpe ArdofBaita del Pastore
Niblogo
Rifugio Quinto Alpini
Arrivo: Rifugio Quinto Alpini
Partenza: Niblogo
Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO
196
L’ITINERARIO GLACIOLOGICO IN VAL CEDEC
Realizzato nel 1995 per ricordare il
centenario della fondazione del Comitato
Glaciologico Italiano, il sentiero si snoda
nella Valle dei Forni e conduce alla scoperta
del ghiacciaio omonimo e della sua storia.
Il percorso, lungo circa 8 km, non presenta
particolari diffi coltà ed è accessibile a tutti.
Dal Rifugio Forni si imbocca il sent. S524
sulla destra del torrente Frodolfo e si devia
a destra lungo il sentiero glaciologico alto
segnato da triangolo giallo. Il sentiero offre
un vista magnifi ca sul Ghiacciaio dei Forni,
sul monte Gran Zebrù e sulla Val Cedec.
Lungo il percorso sono presenti fortini e
resti della Prima Guerra Mondiale. Dal
Rifugio Branca si segue la strada carrabile
S530, che porta di nuovo al Rifugio dei Forni.
Rifugi Forni - Sentiero glaciologico alto -
Ponti tibetani - Rifugio Branca - Rifugio Forni
SENTIERO GLACIOLOGICO ALTO6 M
appa
VALFURVA - Bacheca B525/03
197
Lunghezza 8,5 km
Durata Trekking 3 h 23 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2620 m
Quota min. 2141 m
Dislivello 479 m
Dislivello Salita 727 m
Dislivello Discesa 726 m
Pendenza max. Salita 37 %
Pendenza max. Discesa 43 %
•Rifugio Branca
Rifugio Forni
Partenza: Rifugi Forni
Arrivo: Rifugio Forni
Interesse Naturalistico - GLACIOLOGICO
198
EDELWEISS O STELLA ALPINA
È il fi ore alpino per antonomasia, forse
perché si crede cresca solo sui dirupi
inaccessibili (è invece presente anche su
pascoli calcarei asciutti) o per il fatto che
pare proteggersi dai rigori del clima con
una specie di lanuggine. La bellezza di
questo fi ore è data dalle foglie biancastre
e lanose.
Da Santa Caterina Valfurva si raggiunge
con l’auto il Ponte dell’Alpe sulla strada che
porta al Passo Gavia. In questo punto, dove
si imbocca il sent. S519, è ancora possibile
scovare i resti di insediamenti dell’epoca
mesolitica. Il tracciato è inizialmente un
percorso a mezza costa, che si snoda tra
i pascoli e costeggia il torrente dell’Alpe.
Dopo un primo tratto in salita, si arriva ad
un bivio e si imbocca verso monte il sent.
S565. La salita è agevole e, ad un certo
punto, si incontra una grotta denominata
“Grotta dell’Edelweiss” per la caratteristica
presenza in zona di stelle alpine. Il sentiero
prosegue tra i resti di trincee e fortini della
Grande Guerra fi no a raggiungere il Rifugio
Sunny Valley, a quota 2775 m.
VALLE DELL’ALPE
Ponte dell’Alpe - Valle dell’Alpe - Sunny Valley
6 Mappa
VALFURVA - Bacheca B519/01
199
Lunghezza 3,8 km
Durata Trekking 1 ora 22 min.
Diffi coltà Medio
Quota max. 2642 m
Quota min. 2300 m
Dislivello 342 m
Dislivello Salita 410 m
Dislivello Discesa 70 m
Pendenza max. Salita 36 %
Pendenza max. Discesa 35 %
Ponte dell'Alpe
Sunny Valley
Arrivo: Sunny Valley
Partenza: Ponte dell’Alpe
Interesse Storico - GRANDE GUERRA
200
INSEDIAMENTO TEMPORANEO DEL MESOLITICO
Il ritrovamento di reperti risalenti
all’età mesolitica (10.000 - 6.000 a.C.)
testimoniano l’ipotesi che il Passo Gavia
fosse area di passaggio per le popolazioni
in transito verso la Valle dell’Adige, che qui
si stabilivano per brevi periodi.
Da Santa Caterina Valfurva si raggiunge con
l’auto il Ponte dell’Alpe sulla strada che porta
al Passo Gavia. Da qui si imbocca il sent.
S519.2, che costeggia il torrente dell’Alpe
e si snoda tra i pascoli dell’omonima valle.
Si arriva al Passo dell’Alpe e da qui si
inizia la lunga discesa della Val di Rezzalo.
Il primo tratto è un sentiero, poi una strada
con andamento più pianeggiante, fi no a
diventare una carrabile. Si oltrepassano
le suggestive baite in pietra a secco di
Clevaccio, il Merlo, Rozzone ed i fi enili di
Malnivo, fi no a raggiungere il Rifugio La
Baita, dove è possibile effettuare una sosta
per assaporare i piatti tipici del luogo.
L’arrivo è previsto al parcheggio di Fumero.
Per il ritorno è necessario organizzarsi
con un’altra automobile o servirsi dei taxi
a chiamata. Da Frontale ci sono comunque
dei bus di linea.
VALLE DI REZZALO
Ponte dell’Alpe - Val di Rezzalo - Rifugio la Baita -
Fumero
6 Mappa
VALFURVA - Bacheca B519/01
201
Lunghezza 12,6 km
Durata Trekking 3 h 33 min.
Diffi coltà Facile
Quota max. 2460 m
Quota min. 1461 m
Dislivello 999 m
Dislivello Salita 205 m
Dislivello Discesa 1042 m
Pendenza max. Salita 23 %
Pendenza max. Discesa 27 %
+
+
+ +
+
+ +
+
+ +
++ + + + +
+ ++
++++ +
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•Rifugio La Baita
Ponte dell'Alpe
Fumero
Arrivo: Fumero
Partenza: Ponte dell’Alpe
Interesse Storico - GRANDE GUERRA
202
Non solo bike & trekking
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Carabinieri di Bormio
+39 0342 903.700
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+39 0342 914.400
Parco Nazionale dello Stelvio
+39 0342 901.654
Orto Botanico “Rezia” Bormio
+39 0342 927.370
Museo Mineralogico Naturalistico Bormio
+39 0342 927.285
Comunità Montana Alta Valtellina
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Corpo Forestale dello Stato
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+39 0342 927.262
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URGENZA ED EMERGENZA
118
Informazioni utili
36 NUMERI UTILI
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Informazioni utili
ASSISTENZA MECCANICA E NOLEGGIO BICICLETTE
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Bormio Ski & Bike - Bormio+39 0342 901.698
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Sport Azzurro - Livigno+39 0342 970.354
Sport Station 3 - Livigno+39 0342 996.240
Vertigo - Livigno+39 0342 997.468
360° Sport - Livigno+39 0342 997.219
Mapo - Valdidentro+39 0342 929.629
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Bus Alta Valtellina
+39 0342 905.090
Bus Livigno Engadina,
Bike Shuttle Punt la Drossa
+39 0342 996.283
CTL Livigno
+39 0342 970.209
Consorzio Trasporti
Alta Valtellina
+39 0342 903.768
CAB
+39 0342 911.146
CTE Livigno
+39 0342 997.400
208
COME
RAGGIUNGERCI
Passo Gavia
Passo Mortirolo
Passo Forcola
Passo Del Bernina
Poschiavo
Tirano
Aprica
Passo Aprica
Passo Dello Stelvio
St. Moritz
Passo Del Gallo
Passo S. Maria
Sondrio
MeranoBolzano
BresciaBergamo
ZurigoLandeckInnsbruckMonaco
CoiraZurigo
LeccoComo
Milano
Passo Julier
Passo Maloja
Mazzo Di Valtellina
SONDALO
VALDIDENTRO
LIVIGNO
BORMIOVALDISOTTO
S. CATERINAVALFURVA
S.S. 38
Trento
Passo Del Tonale
Grosio
Chiavenna
S.S. 38
S.S. 38
S.S. 39
Trenitalia Da - Milano
(Stazione Centrale)
Linea - Line
Milano - Sondrio - Tirano
(2/2.30 h)
➟ www.trenitalia.it
Ferrovia ReticaDa - From
Coira - St. Moritz [CH]
Linea - Line
Coira - St. Moritz - Tirano
(2.30/4 h)
➟ www.rhb.ch
S.S.38 Da sud
Lecco, Colico, Sondrio, Tirano,
Bormio.
S.S.38
Da nord
Bolzano, Merano,
Passo Stelvio, Bormio.
Chiusa in inverno - Closed in winter
S.S.39 Aprica: Brescia, Edolo,
Aprica, Tresenda.
N.27 Zernez [CH]:
St. Moritz, Zernez, Livigno.
IN AUTO
Bus PeregoTirano, Bormio, Livigno
➟ www.busperego.com
Bus SilvestriAlta Valtellina, Zernez
Annuale - Annual
➟ www.silvestribus.it
➟ www.rail.ch
Bus SilvestriAlta Valtellina, Pontresina
Estivo - Summer
➟ www.silvestribus.it
➟ www.rail.ch
IN BUS IN TRENO
IN AEREO
Milano Malpensa [I] (230 km)
Milano Orio al Serio [I] (175 km)
Bolzano [I] (136 km)
Friedrichshafen [D] (211 km)
Innsbruck [A] (180 km)
Milano Linate [I] (222 km)
München [D] (309 km)
Verona [I] (288 km)
Zürich [CH] (218 km)
Informazioni utili
Studi clinici dimostrano che il trekking faccia bene sia al corpo che alla mente... aiuta a prevenire malattie cardio vascolari, diminuisce l’ipertensione, favorisce la diminuzione del colesterolo, migliora i sintomi dell’osteoporosi e dell’artrite ma non solo... il trekking è il metodo migliore contro lo stress!
IL TREKKING FA BENE ALLA SALUTE!
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Saluta -
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unic
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ne.it
www.altavaltellina.eu