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Guida all’installazione dei sistemi di scarico fumi www.impiantitalia.it Pag.38 di 80 Rev.0.0 4. Camini per apparecchi a gas fino a 35kW (UNI CIG 7129) Nel definire i requisiti dei camini asserviti agli apparecchi a gas con potenzialità inferiore a 35 kW occorre considerare che la versione attuale della norma, la UNI CIG 7129/01, è destinata presto ad essere sostituita da una nuova versione; le indicazioni poste a seguire si riferiscono alla versione attuale, ma sono presenti anche alcune indicazioni derivanti dall’esame delle proposte di norma recentemente pubblicate. Nella realizzazione dei camini occorre distinguere tra requisiti dei materiali e requisiti di installazione. Requisiti dei materiali Per i materiali occorre scegliere una tipologia di condotto idonea, esaminando attentamente le informazioni fornite dal produttore. Il condotto scelto deve essere meccanicamente resistente per sopportare il proprio peso e resistere all’azione del vento se è realizzato all’esterno. Il materiale deve essere di classe 0 di reazione al fuoco, cioè non deve partecipare alla combustione, come nel caso dei camini in metallo e i materiale ceramico (per gli apparecchi a condensazione è possibile utilizzare condotti in materiale plastico a determinate condizioni). La classe di temperatura del camino deve essere scelta in base alla temperatura dei fumi a cui deve essere collegato (ricordate che deve essere posta la targa identificativa nei pressi dell’opera finita) comunque la classe di temperatura minima utilizzabile è T140 La distanza dai materiali combustibili è definita dal produttore di ogni componente, nell’installazione occorre avere cura di rispettare tale disposizione, in particolare per il passaggio in vicinanza a mobili e nell’attraversamento di solai e tetti, specie se realizzati in legno. I camini, secondo il tipo di funzionamento scelto, possono funzionare in pressione Negativa (tiraggio naturale) o pressione Positiva, in questo caso il funzionamento del camino è affidato alla prevalenza del ventilatore posto nel generatore. Il tipo di funzionamento influenza il tipo di posa in opera realizzabile secondo lo schema riportato a seguire. Sistema fumario Tipo di apparecchio Tipologia Ubicazione sistema fumario Pressione di esercizio Classe minima di pressione CCR Interna/esterna Negativa N1 senza ventilatore Camino singolo Interna/esterna Negativa N1 Negativa N1 Esterna Positiva * P2 Tipo B con ventilatore Camino singolo Interna Negativa P1

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4. Camini per apparecchi a gas fino a 35kW (UNI CIG 7129)

Nel definire i requisiti dei camini asserviti agli apparecchi a gas con potenzialità inferiore a35 kW occorre considerare che la versione attuale della norma, la UNI CIG 7129/01, èdestinata presto ad essere sostituita da una nuova versione; le indicazioni poste a seguire siriferiscono alla versione attuale, ma sono presenti anche alcune indicazioni derivantidall’esame delle proposte di norma recentemente pubblicate.

Nella realizzazione dei camini occorre distinguere tra requisiti dei materiali e requisiti diinstallazione.

Requisiti dei materiali

Per i materiali occorre scegliere una tipologia di condotto idonea, esaminando attentamentele informazioni fornite dal produttore.

Il condotto scelto deve essere meccanicamente resistente per sopportare il proprio peso eresistere all’azione del vento se è realizzato all’esterno.

Il materiale deve essere di classe 0 di reazione al fuoco, cioè non deve partecipare allacombustione, come nel caso dei camini in metallo e i materiale ceramico (per gliapparecchi a condensazione è possibile utilizzare condotti in materiale plastico adeterminate condizioni).

La classe di temperatura del camino deve essere scelta in base alla temperatura dei fumi acui deve essere collegato (ricordate che deve essere posta la targa identificativa nei pressidell’opera finita) comunque la classe di temperatura minima utilizzabile è T140

La distanza dai materiali combustibili è definita dal produttore di ogni componente,nell’installazione occorre avere cura di rispettare tale disposizione, in particolare per ilpassaggio in vicinanza a mobili e nell’attraversamento di solai e tetti, specie se realizzati inlegno.

I camini, secondo il tipo di funzionamento scelto, possono funzionare in pressione Negativa(tiraggio naturale) o pressione Positiva, in questo caso il funzionamento del camino èaffidato alla prevalenza del ventilatore posto nel generatore. Il tipo di funzionamentoinfluenza il tipo di posa in opera realizzabile secondo lo schema riportato a seguire.

Sistema fumarioTipo diapparecchio

Tipologia

Ubicazionesistemafumario

Pressione diesercizio

Classe minimadi pressione

CCR Interna/esterna Negativa N1senzaventilatore Camino singolo Interna/esterna Negativa N1

Negativa N1Esterna

Positiva* P2

Tip

oB con

ventilatore Camino singoloInterna Negativa P1

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Sistema fumario

Tipo diapparecchio

Tipologia

Ubicazionesistemafumario

Pressione diesercizio

Classe minimadi pressione

senzaventilatore Camino singolo Interna/esterna Negativa N1

Esterna Negativa N1Canna collettiva

Interna Negativa P1Interno Negativo P1

Negativa N1

Tip

oC

conventilatore

Camino singoloEsterno

Positiva* P2

*Camino non addossato all’edificio

Il camino deve resistere all’azione delle condense, sia dal punto di vista del trafilamento, sidal punto di vista della corrosione.

I camini possono trovarsi a funzionare a secco o a umido, il camino o la canna collettivaramificata al servizio di apparecchi di Tipo B può essere di classe W (resistenteall’umidità) oppure di classe D (non resistente all’umidità), mentre il camino o la cannafumaria collettiva al servizio di apparecchi di Tipo C è richiesta sempre la classe W(resistente all’umidità).

funzionamento a secco: Condizione in cui un camino è progettato perfunzionare normalmente con temperatura della superficie della pareteinterna del condotto fumario maggiore del punto di rugiada dell’acqua.funzionamento a umido: Condizione di funzionamento che si ha quando ilcamino è progettato per funzionare normalmente con temperatura dellasuperficie della parete interna del condotto fumario uguale o minore delpunto di rugiada dell’acqua.

La classe minima di resistenza alla corrosione che deve avere il camino/canna fumaria è laclasse 1 identificata secondo il metodo di designazione della UNI EN 1443, nella sezionerelativa alla marcatura dei prodotti sono presente alcune tabelle di conversione.

Le eventuali giunzioni inserite sui condotti devono essere quelle originariamente fornite dalproduttore dei componenti.

Il camino può avere diverse forme (la forma migliore è quella circolare), se la sezione haforma quadrata il lati devono essere raccordati con raggio di 20mm. Non è consigliatol’utilizzo di sezioni rettangolari che, se utilizzate, oltre ad avere anch’esse i lati raccordati(raggio 20mm) devono avere un rapporto tra i lati di 1,5.

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Requisiti di installazione

Elementi generali dei camini singoli

I camini che transitano all’interno degli ambienti o che sono addossati alla strutturadell’edificio possono funzionare solo a tiraggio naturale (pressione negativa), i caministrutturalmente separati dall’edificio possono funzionare indifferentemente in pressionepositiva o negativa.

I camini singoli devono presentare i seguenti requisiti strutturali: avere andamento prevalentemente verticale ed essere privi di qualsiasi

strozzatura lungo tutta la loro lunghezza; non avere più di due cambiamenti di direzione con un angolo d’inclinazione non

maggiore di 30°; Nel caso di variazioni e andamento con angoli con inclinazione superiore di 30°

ma minore di 45° è necessario effettuare una verifica del corretto dimensionamentosecondo il metodo di calcolo vigente; avere al di sotto dell’allacciamento dell’apparecchio, (condotto di scarico o canale

da fumo) una camera di raccolta di altezza pari ad almeno 500 mm dotata diun’apertura di ispezione con chiusura metallica a tenuta d’aria (essendo un componentedel camino valgono le stesse considerazioni in merito al tipo di materiale); non avere sistemi di aspirazione forzata o meccanica alla sommità; Nel caso di funzionamento ad umido, la camera di raccolta deve essere dotata di

un dispositivo per il drenaggio delle condense convenientemente sifonato.

Canne fumarie collettive

Le canne fumarie collettive sono dei sistemi multipli nei quali confluiscono i fumi prodottida più apparecchi disposti su piani diversi dell’edificio. Le canne collettive collegate adapparecchi di Tipo B, cioè a generatori con camera di combustione aperta e a tiraggionaturale sono dette canne fumarie collettive ramificate (c.c.r.) a causa della particolareconformazione che assumono i condotti di immissione. La canne collettive semplici ocombinate sono destinate a collegare apparecchi di Tipo C, cioè con camera dicombustione stagna funzionanti a tiraggio forzato.

La realizzazione delle canne fumarie collettive deve essere eseguita in base ad unprogetto e l’esercizio del sistema deve essere affidato ad un responsabile (ad esempiol’amministratore del condominio) che deve garantire la permanenza delle condizioni disicuro esercizio, perché una variazione nel funzionamento può coinvolge diversicondomini. Il responsabile deve provvedere a fare eseguire la manutenzione, così comeriportate nel libretto di installazione, uso e manutenzione rilasciato dall’installatore.

Canna fumaria collettiva ramificata

La canna collettiva ramificata è un condotto verticale asservito a più apparecchi di TipoB1 installati su più piani di un edificio. La C.C.R. è realizzata solitamente con elementi

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prefabbricati che, per giusta sovrapposizione e giunzione, determinano una serie di cannesingole (condotti secondari), ciascuna dell'altezza di un piano, e da un collettore(primario) nel quale defluiscono i prodotti della combustione provenienti dai condottisecondari a mezzo di un elemento speciale che svolge la funzione di deviatore.

La canna fumaria mette in comunicazione l’interno di tutti i locali di installazione degliapparecchi. Il tiraggio deve garantire il funzionamento di ogni singolo apparecchio e inogni situazione di funzionamento, senza che si verifichi il riflusso dei prodotti dellacombustione.

Oltre a possedere le caratteristiche previste per il camino singolo, la canna collettivaramificata deve:

essere sempre dotata alla sommità di un comignolo che, per le sue particolaricaratteristiche, deve funzionare come aspiratore statico;

essere priva di qualsiasi mezzo ausiliario di aspirazione o mandata posto incorrispondenza delle immissioni ai vari piani; è vietato l'impiego di mezzi meccanicidi aspirazione alla sommità del condotto;

ai condotti secondari devono essere allacciati solo apparecchi alimentati con lostesso tipo di combustibile, del medesimo tipo ( Tipo B1) e con portate termichenominali che non differiscono di oltre il 30% in meno rispetto alla massima portatatermica nominale allacciabile;

essere allacciato un solo apparecchio per piano;

il numero di piani servibili della CCR deve essere rapportato alla effettiva capacitàdi evacuazione del collettore (primario) e delle immissioni provenienti dai relativicondotti secondari. Se l'ultimo condotto secondario del sistema corrisponde ancheall'ultimo piano dell'edificio servito, questo deve scaricare direttamentenell'atmosfera, tramite lo stesso comignolo, ma senza immettersi nel collettoreprimario. Il collettore primario non deve ricevere più di 5 immissioni dai relativicondotti secondari. Pertanto una CCR può servire un massimo di 6 piani (5 + 1)L'ultimo condotto secondario scarica sempre direttamente in atmosfera. Nel caso sitratti di edifici con un numero di piani maggiore di 6 devono essere installate due opiù CCR, previa verifica delle condizioni dello scarico dei fumi;

il condotto secondario della CCR deve avere, per tutti i piani, un'altezza almeno pariall'altezza di un piano ed entrare nel collettore con elemento deviatore avente unangolo non minore di 135° rispetto all'asse verticale. Il diametro idraulico delsecondario non deve mai essere minore di 12 cm, né maggiore della sezione delprimario;

i condotti secondari devono avere, al di sotto dell'imbocco di ogni canale da fumo,una camera di raccolta di eventuali materiali solidi, avente altezza di 20 a 30 cm. Sela CCR è esterna all'edificio e non ha alcun lato adiacente alla struttura murariaperimetrale, la camera di raccolta può non essere realizzata. Devono tuttaviaessere previsti accorgimenti tecnici, per impedire la penetrazione di corpi estraneiall'interno del condotto secondario;

alla base del collettore la CCR deve avere una camera di raccolta di altezza minimadi 50 cm. L'accesso alla camera deve essere garantito mediante aperture munite disportello metallico di chiusura a tenuta d'aria;

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nel caso di funzionamento a umido (cioè con formazione di condensa sulle pareti),deve essere previsto lo scarico delle condense;

il canale da fumo, che unisce l'apparecchio utilizzatore alla CCR, deve immettersinel condotto secondario immediatamente sopra la camera di raccolta delsecondario se esistente;

i moduli del condotto secondario predisposti per l'imboccatura del canale da fumodevono riportare in modo evidente ed in una parte non asportabile (per esempiosulla ghiera metallica) il tipo di canna, l'utilizzo per cui è idonea e gli apparecchicollegabili;

l'altezza del tratto terminale deve essere non minore di 3 m;

nella CCR non si deve verificare alcuna sovrappressione, salvo per un brevetransitorio di avviamento dell'apparecchio (indicativamente per periodi non maggioridi 60 secondi);

la progettazione ed il dimensionamento devono tenere conto dei dati specificirelativi alla installazione degli apparecchi ed alla ubicazione dell'edificio;

la CCR deve essere dotata di un libretto riportante le modalità di installazione, d'usoe manutenzione forniti dal costruttore, con copia del progetto allegata.

Canne collettive

La canna collettiva è un condotto verticale asservito a più apparecchi di Tipo C a tiraggioforzato installati su più piani di un edificio a cui possono essere collegati da un minimo di 2ad un massimo di 8 piani.

Le canne collettive non sono vincolate alle rigide disposizioni delle canne ramificate, epossono assumere forme diverse perché l’evacuazione dei fumi sfrutta l’energia fornita dalventilatore presente nel circuito di combustione degli apparecchi per vincere le perdite deicanali da fumo.

Le canne collettive possono essere “semplici” se convogliano unicamente i fumi degliapparecchi, oppure “combinate” se prevedono condotti comuni per l’aspirazione dell’ariadall’esterno.

Le canne collettive installate all’interno degli edifici o addossate ad essi devono funzionarea tiraggio naturale, ma tale soluzione è poco praticabile a causa delle dimensioni delcondotto che si deve realizzare, quindi sono prevalentemente poste all’esterno degliedifici.

Le canne collettive combinate devono essere dotate di un’apertura di compensazione allabase del condotto d’aspirazione e scarico. L’apertura ha lo scopo di compensare lefluttuazioni del valore del tiraggio che potrebbero verificarsi durante il funzionamento delsistema e che potrebbero provocare il malfunzionamento degli apparecchi, inoltre l’ariache penetra dall’apertura provoca un diluizione dei fumi e una diminuzione dellatemperatura di rugiada.

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Nella realizzazione delle canne collettive semplici è consigliabile ridurre al minimo lalunghezza dei condotti di aspirazionescarico posti all’interno degli ambienti,perché in caso di malfunzionamento delsistema, anche i tratti dei condotti diaspirazione potrebbero trovarsi inpressione.

Come prescritto dalla Legge 46/90 lecanne collettive devono essere progettate,la realizzazione deve rispettare il progettoe le indicazioni previste dalle norme UNICIG 7129 e UNI 10641.

La UNI 10641 si applica alla progettazionee alla verifica delle:

dimensioni interne delle cannefumarie collettive;

dimensioni interne dei camini singolia tiraggio naturale per apparecchi agas di tipo C muniti di ventilatore nelcircuito di combustione;

canne fumarie multiple combinateche oltre ad evacuare i fumidispongono anche di un condottoper l'afflusso dell'aria comburenteagli apparecchi a gas di tipo C diqualunque portata termica.

Oltre a possedere le caratteristichepreviste per il camino singolo, la cannacollettiva deve:

essere a tenuta dei prodotti dellacombustione e resistente ai fumi edal calore;

essere impermeabile alle condense.Le condense defluire liberamentealla base senza filtrazioni nellastruttura o nei canali da fumo;

essere realizzata ed installata inmodo tale che in caso di rotture,danneggiamenti o ostruzioni delcondotto sia impedito il trafilamentodei fumi verso eventuali localiadiacenti;

Figura 14 Canna collettiva combinata

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avere i condotti che convogliano i fumi caldi adeguatamente distanziati (o isolati) damateriali combustibili; particolare attenzione deve essere posta nei confronti diattraversamenti di locali o zone con presenza di sostanze facilmente infiammabili;

avere sezione circolare o quadrangolare; in quest'ultimo caso gli angoli devonoessere arrotondati con raggio non inferiore a 20 mm. Sezioni idraulicamenteequivalenti possono essere utilizzate purché il rapporto tra il lato maggiore ed il latominore del rettangolo, che circoscrive la sezione stessa non sia comunquemaggiore di 1,5;

collegare un solo apparecchio per piano;

avere un numero di apparecchi collegati rapportato alla capacità di evacuazione,determinata secondo quanto previsto nella presente norma. Ad una canna fumariapossono essere collegati al massimo:- 8 apparecchi, se è prevista la presenza di un'apertura o di un condotto di

compensazione,- 6 apparecchi, se non è prevista nessuna apertura o condotto di compensazione;

avere andamento verticale ed essere priva di qualsiasi strozzatura. Sono ammessinon più di due cambiamenti di direzione purché l'angolo di incidenza con la verticalenon sia maggiore di 30° ;

avere l'eventuale apertura o il condotto di compensazione praticato al di sopra dellacamera di raccolta, comunque ad una quota non minore di 0,5 m dal fondo delcondotto;

avere l'eventuale apertura di compensazione disposta verso l'esterno o collegata adesso tramite un condotto, non ostruibile in alcun modo, protetta da una griglia amaglie fitte in modo da garantire comunque una sezione utile in grado di consentirel'ingresso di una portata almeno pari a 1/5 della portata nominale di un apparecchio;

avere, alla base, una camera di raccolta di materiali solidi o eventuali condense dialtezza pari almeno a 0,5 m. L'accesso a detta camera deve essere garantitomediante un'apertura dotata di sportello metallico di chiusura a tenuta d'aria;

nel caso in cui non sia dotata di comignolo, avere, in prossimità della base, unsistema di raccolta e smaltimento dell'eventuale acqua piovana e/o neve;

se dotata alla sommità di un comignolo, avere sezione utile di uscita di questoalmeno doppia di quella del camino/canna fumaria su cui è inserito. Nei casi in cui èprevisto il comignolo, si devono adottare accorgimenti affinché gli agenti atmosfericinon penetrino negli apparecchi e nel condotto aria (se presente);

avere, alla base e nel tratto terminale del condotto di evacuazione fumi in posizionefacilmente accessibile, un foro per il rilievo della pressione e della temperaturainterne;

essere in depressione per tutto lo sviluppo (in condizione di funzionamentostazionario);

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essere dotata, nel tratto terminale, di una bocca d'ispezione di facile accesso checonsenta il controllo e la manutenzione dei condotti oppure essere conformata inmodo tale che tali operazioni possano svolgersi in modo agevole;

essere priva di mezzi meccanici di aspirazione posti nei condotti principali;

avere i condotti combinati di aspirazione/scarico, se adiacenti o coassiali, stagni tradi loro, con sezioni terminali al di fuori della zona di riflusso e disposti in modo danon influenzarsi reciprocamente;

avere raccordi meccanici a compressione e/o saldati. Possono essere usati mastici,o leganti plastici;

essere dotata di un libretto, riportante le modalità di installazione di uso e dimanutenzione fornito dal costruttore, con copia del progetto allegata;

essere collegata solo ad apparecchi a gas di tipo C con ventilatore nel circuito dicombustione;

avere la pressione nella sezione di innesto del canale da fumo nella canna fumariauguale o minore di quella atmosferica;

essere collegata solo con apparecchi del tipo C aventi portate termiche nominaliche non differiscano di oltre il 30% in meno rispetto alla massima allacciabile ealimentati da uno stesso combustibile.

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5. Intubamento (UNI10845)

L’intubamento è una tecnica di ristrutturazione di un sistema attraverso l’introduzione diuna serie d’appositi condotti all’interno di un camino o di una canna fumaria esistenti manon più utilizzabili.

Per utilizzare i camini, le canne fumari e i vani tecnici esistenti è importante che gli stessisoddisfino determinati requisiti relativi alla struttura e alle condizioni d’uso.

I condotti ospitanti (camini, canne fumarie, vani tecnici) devono essere costruiti in materialidi classe 0 di reazione al fuoco, cioè con materiali che non sono combustibili, come ilmetallo o i laterizi.

Inoltre devono essere rispettate le seguenti d’ulteriori condizioni:

1. L’interno del condotto non deve presentare ostruzioni o restringimenti e non devonoessere presenti danni strutturali che possono compromettere l’integrità di tutto ilsistema.

2. All’interno non devono essere presenti scorie o fuliggine, che possono o impedirel’introduzione del nuovo sistema, o causare dei problemi durante il funzionamento.E’ necessario provvedere alla pulizia del condotto, anche se non sarà più utilizzato.

3. Devono essere dotati di comignolo per impedire la penetrazione della pioggia odella neve.

4. La sezione deve essere adeguata e deve garantire la facile introduzione del nuovosistema

Per realizzare un sistema intubato è possibile utilizzare anche i vani tecnici già esistenti,ma, oltre alle condizioni precedenti, occorre che il vano sia adibito ad uso esclusivo delsistema intubato.

I condotti da intubamento

I componenti del sistema intubato devono essere Marcati CE; secondo il caso i condottipossono avere caratteristiche differenti, infatti, è possibile eseguire intubamenti inpressione positiva o negativa (P1,P2 o N1) e con funzionamento ad umido o a secco.

L’installatore per rispettare la regola dell’arte e per definire con esattezza il confine delleeventuali responsabilità, deve attenersi scrupolosamente alle istruzioni fornite dalcostruttore in relazione alla tecnica di montaggio degli elementi e alle indicazioni dicarattere generale riportate nella Norma.

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Condotti intubati Prova finaleTipo diapparecchio Ubicazione Pressione di

esercizioClasse dipressione

Pressioneprova ditenuta[Pa]

Perditaminima

ammessa[l/s m2]

B senzaventilatore

Interna/esterna Negativa N1 40 2

Interna Negativa/positiva P1 200 0,006B conventilatore Esterna Positiva P2 200 0,12C senzaventilatore

Interna Negativa N1 40 2

Interna/esterna Negativa/positiva P1 200 0,006C conventilatore Esterna Negativa/positiva P2 200 0,12

Requisiti generali dei condotti intubati

Il sistema intubato deve essere ispezionabile e consentire le previste operazioni di puliziae di manutenzione ordinaria o straordinaria prevista dal costruttore; a questo scopo deveessere dotato di uno sportello d’ispezione posto al disotto dell’imbocco del canale/condottoda fumo.

Nei casi in cui è richiesto, cioè quando la penetrazione di pioggia, neve e vento possonoprovocare dei malfunzionamenti, il sistema intubato deve essere protetto dagli agentiatmosferici con un comignolo.

Intercapedine di ventilazione

Lo spazio libero presente tra il condotto intubato e la superficie interna del condottoospitante può essereutilizzato per l’adduzionedell’aria comburente, inquesto caso l’intercapedineche si viene ad utilizzaredeve essere:

1. aperta alla sommità;2. ispezionabile;3. adeguatamente

dimensionata.

Quando il sistema realizzatonon ha l’obbligo delprogetto, la sezione liberadell’intercapedine deveessere almeno pari al 150%della sezione d’evacuazionedei fumi.

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Prescrizioni aggiuntive per l’intubamento in pressione negativa

I condotti possono essere inseriti in camini canne fumarie e vani tecnici, addossati oesterni agli edifici. Oltre ai requisiti generali, devono:

1. avere andamento verticale lungo tutto il percorso, sono ammessi solo due cambi didirezione con angolo non maggiore di 30°;

2. non avere restringimenti di sezione;3. avere allargamenti di sezione, solo se dichiarati idonei dal costruttore e verificati

con un apposito calcolo;4. avere in prossimità della base, una camera di raccolta con sportello d’ispezione a

tenuta e un dispositivo di smaltimento della condensa.

Prescrizioni aggiuntive per l’intubamento in pressione positiva

E’ possibile realizzare condottiintubati funzionanti in pressionepositiva posti all’interno degli edificisfruttando la prevalenza fornita dalventilatore del generatore di calore,ma occorre rispettare i vincolisuccessivamente illustrati.

L’installazione di condotti intubati infunzionanti in pressione positivaconsente di utilizzare sezioni minoririspetto all’intubamento in pressionenegativa; quindi è possibile eseguirel’intubamento in camini di ridottedimensioni, inoltre è possibilerealizzare sistemi di notevole altezzae con diversi cambi di direzione, finoal limite consentito dalla prevalenzadel ventilatore posto nell’apparecchio.

Il principale requisito da realizzare neicondotti intubati in pressione positivaè la costituito dalla necessità direalizzare un’intercapedine diventilazione tra il condotto intubato e ilcamino/vano ospitante. Si tratta diuna misura di sicurezza contro leperdite che possono verificarsi lungoil condotto, che non è richiesta se sirealizza un condotto intubato in unastruttura esterna all’edificio.

I condotti intubati in pressionepositiva, oltre alle caratteristiche

Figura 15 condotto intubato in pressione positiva

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generali devono essere rispettati i seguenti requisiti:

1. il camino, canna fumaria o vano tecnico esistente deve essere predisposto perl’esecuzione delle necessarie operazioni di manutenzione, di verifica e di controllo.La predisposizione deve essere chiaramente individuabile e se è costituita daun’apertura di ventilazione rivolta verso l’interno, deve essere chiusa a tenuta;

2. gli elementi utilizzati non devono avere giunzione longitudinale di tipo aggraffato onon continua;

3. nello sviluppo del condotto intubato devono essere evitati i cambiamenti didirezione e le riduzioni di sezione che, se presenti devono essere verificati da uncalcolo specifico o espressamente dichiararti idonei dal costruttore;

4. tra la superficie perimetrale interna del condotto ospitante e la superficieperimetrale esterna del condotto intubato, deve essere assicurata una sezione diventilazione d’aria verso l’esterno, aperta alla base e alla sommità;

5. se l’apertura alla base non è direttamente prospiciente verso l’esterno, è possibilerealizzare un canale di collegamento tra l’apertura e l’interno;

6. quando non è obbligatorio il progetto (sistema asservito ad un unico generatorealimentato da un impianto con portata termica inferiore e 34,8 kW), l’apertura allabase e l’eventuale canale di collegamento, deve avere una sezione nettaadeguatamente dimensionata e comunque non minore della sezione di ventilazionestessa. Misure diverse possono essere consentite in presenza di progetto;

7. l’apertura alla base deve essere adeguatamente protetta con griglie o simili;

8. l’intercapedine libera di ventilazione può essere utilizzata anche per l’adduzioned’aria comburente agli apparecchi collegati al sistema. In questo caso, per il qualenon è necessario realizzare l’apertura di ventilazione alla base, la sezionedell’intercapedine deve essere opportunamente dimensionata;

9. quando non è obbligatorio il progetto (sistema asservito ad un unico generatorealimentato da un impianto con portata termica inferiore e 34,8 kW), la sezione liberadell’intercapedine suddetta deve essere almeno pari al 150% della sezione internadel condotto d’evacuazione dei fumi. Misure diverse possono essere consentite inpresenza di un progetto;

10. la sezione di ventilazione non deve essere obbligatoriamente realizzata nei sistemiposti completamente all’esterno;

11. le giunzioni dei condotti intubati e i distanziatori utilizzati per il centraggio delcondotto non devono diminuire la sezione dell’intercapedine di ventilazione di oltre il10% in ogni punto del condotto;

Il valore della sezione libera netta di ventilazione dei sistemi intubati in pressione positivadeve essere almeno pari a quella del condotto stesso nell’immagine, a seguire sonopresenti alcune possibili soluzioni.

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I sistemi intubati in pressione positiva, con il condotto di sezione circolare, deve avere unasezione di passaggio minore o uguale a 100 cm2, la sezione dell’intercapedine esternadeve essere almeno equivalente a quella del condotto intubato.

Nei sistemi intubati inpressione positiva con sezionemaggiore di 100 cm2 ecostituiti da condotti diintubamento e vano ospitantea sezione circolare , ladistanza tra la parete esternadel condotto e l’alloggiamentodeve essere in ogni punto > 3cm. La sezione liberadell’intercapedine deve esseremaggiore di quella delcondotto intubato.

Nei sistemi intubati inpressione positiva con ilcondotto ospitante disezione quadrangolare econ il condotto intubato consezione circolare maggioredi 100 cm2, la distanza trala parete esterna delcondotto e l’alloggiamentodeve essere in ogni punto >2 cm. La sezione liberadell’intercapedine deveessere maggiore di quelladel condotto intubato.

Dopo l’installazione deicondotti intubati occorreeseguire la prova di tenuta. Ivalori della prova di tenuta ele perdite ammesse sonodiversi secondo il tipo di

condotto realizzato (pressione negativa o positiva) e la localizzazione della posa. Nellatabella seguente sono riportate tutte le condizioni previste.

Valori di pressione di prova e tenutaSistemi intubati posti completamente all'esterno degli ambientiSistemi in pressione 200 Pa 0,12 l/sm2Sistema in pressionenegativa 40Pa 2 l/sm2

Sistemi intubati posti all'interno o a ridosso degli ambientiSistemi in pressione 200 Pa 0,006 l/sm2Sistema in pressionenegativa 40Pa 2 l/sm2

Figura 17 valori prova di tenuta condotti intubati

Figura 16 Condotti intubati in pressione positiva

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Per l’esecuzione della prova di tenuta è utilizzata un’apparecchiatura simile da quellaprecedentemente descritta, ma occorre precisare che, essendo diversa la pressione diprova rispetto a quella dei camini a tiraggio naturale, occorre ricorrere ad uno strumentodiverso, in grado di esercitare la giusta pressione e di misurare un valore di perditaammessa molto inferiore.

Inoltre la Norma prescrive che i condotti funzionanti in pressione positiva posti all’interno oaddossati agli edifici, devono essere oggetto di una prova di tenuta periodica, secondo leprescrizioni fornite dal costruttore e specificate nelle istruzioni d’uso e di manutenzione deicondotti.

Prescrizioni aggiuntive per l’intubamento dei sistemi multipli

E’ possibile eseguire l’intubamento di più condotti all’interno di un unico camino, cannafumaria o vano tecnico esistente, il sistema che si viene a creare è detto “multiplo” perché alsuo interno possono coesistere più sistemi anche di tipo diverso.

Un sistema multiplo può essere costituito da diversi condotti intubati, ognuno con pressioned’esercizio diversa.

La norma richiede che tutti i sistemi multipli siano progettati prima della loro realizzazione,sia in relazione alla complessità dell’opera, sia alla necessità di prevedere gli eventualiallacciamenti futuri, predisponendo subito gli opportuni accorgimenti per l’inserimento dinuovi condotti

Per la realizzazione dei condotti multipli occorre comunque rispettare le condizioni previsteper i condotti singoli (pressione negativa e positiva) e le seguenti:

1. la parete esterna di ogni condotto intubato e la parete interna del condotto ospitantedeve essere mantenuta una distanza di almeno 2 cm;

2. le pareti esterne d’ogni condotto intubato devono distare le une dalle altre dialmeno 2 cm;

3. nell’intubamento di condotti funzionanti a pressione positiva rispetto all’ambiente, lasezione libera dell’intercapedine di ventilazione, deve essere almeno equivalentealla somma delle sezioni dei condotti;

4. nei sistemi multipli, che presentano all’interno dei condotti funzionanti in regime dipressione diverso (pressione e pressione negativa), deve comunque essereassicurato il corretto sbocco in atmosfera dei prodotti della combustione;

5. alla sommità del condotto ospitante, i condotti intubati devono essere identificaticon un’apposita targa di riconoscimento che identifichi il condotto allacciato. Anchei condotti per l’aria comburente inseriti all’interno del condotto ospitante, devonoessere identificabili attraverso l’uso d’idonee targhe di riconoscimento.

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6. Caldaie a gas a condensazione fino a 35 kW (UNI 11071)

Gli apparecchi a condensazione, sono un particolare tipo di generatore calore, che negliultimi anni ha trovato larga applicazione in diversi tipi di installazione, perché riesce arecuperare il calore latente di vaporizzazione presente nel vapore acqueo prodotto dallacombustione e quindi consente di ottenere considerevoli risparmi di combustibile e didenaro.

Ogni tipo di combustibile produce quantità e tipi di condensa diversa; ma in generale, sipuò affermare che tutte le condensa sono acide con un valore di PH che può esserecompreso tra 3,5 e 5.

La quantità di condensa prodotta varia secondo il tipo di combustibile utilizzato , adesempio si stima che e un generatore di calore a metano da 28 kW possa produrre circa2,5 – 2,7 litri-ora di condensato, per un totale di circa 1000 litri di acqua a stagione.

La condensa si forma prevalentemente nella camera di combustione, del generatore, e inmisura diversa all’interno del sistema di scarico dei fumi. Per questo motivo il generatorea condensazione e il sistema di scarico dei fumi devono essere costruiti con materialiidonei a resistere nel tempo all’azione delle condense.

I condotti di scarico dei fumi sono costantemente interessati dall’azione della condensa edevono perciò essere scelti esaminando attentamente la designazione fornita dalcostruttore e le istruzioni di istallazione.

Inoltre deve essere previsto sistema di scarico delle condense dal generatore e dalsistema di scarico dei fumi per allontanare rapidamente il liquido corrosivodall’apparecchio e dall’impianto.

La norma UNI 11171 fornisce i criteri per la progettazione, l’installazione, la messa inservizio e la manutenzione degli impianti a gas combustibili, collegati ad apparecchi acondensazione e affini, con portata termica nominale fino di 35 kW (sono considerati affinianche gli apparecchi a gas che, pur non essendo a condensazione, possono produrrecondensa durante il normale funzionamento.

Non e possibile utilizzare la Norma per realizzare impianti asserviti ad apparecchialimentati con altri tipi di combustibili, come ad esempio il gasolio, o con portata termicamaggiore di 35 kW.

Il testo della norma è fortemente indirizzato alla gestione di due elementi critici : il sistemadi scarico delle condense e i sistemi di scarico dei fumi, mentre non tratta dei requisiti deigeneratori.

Sistema di scarico delle condense

Le caldaie a condensazione e i sistemi di scarico dei fumi devono sempre essere collegatiall’impianto fognario attraverso un sistema di scarico delle condense.

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Quando il costruttore del generatore lo consente, è possibile convogliare la condensa delcamino direttamente nel generatore, che a sua volta, sarà collegato al sistema di scarico.

Le condense devono defluire liberamente verso lo scarico senza che si verifichino ristagni,ma non è possibile realizzare un semplice collegamento perché i fumi non devono essereimmessi in fogna, perciò occorre installare un sifone, o inserire un accessorio avente lamedesima funzione, al disotto del dispositivo di raccolta.

I sifoni e gli accessori cheassolvono alla stessa funzione,sono normalmente forniti daiproduttori di apparecchi e dicamini e sono dimensionati infunzione del tipo di apparecchio edella prevalenza residua, cioèdella pressione dei fumi chedevono contenere .

L’impianto di scarico dellacondensa deve essereadeguatamente dimensionatoed installato in modo dagarantire la correttaevacuazione del liquidoprodotto. Si considera unaproduzione di 0,16 litri ora perogni kW di portata termicanominale (metano).

Per la realizzazionedell’impianto di scarico dellecondense possono essereutilizzati tubazioni in acciaioINOX o tubazioni in materialeplastico. Nel primo casoappaiono idonee le tubazioni inAISI 316 e 316Ti , nel secondo letubazioni in polipropilene (ppe).

Il sistema di scarico delle condense deve essere realizzato nel rispetto delle istruzioni delcostruttore dell’apparecchio e del sistema di scarico dei fumi, inoltre;- non deve essere possibile utilizzare le condense prodotte da parte dell’utenza;- deve operare una disgiunzione ispezionabile tra l’apparecchio (o il sistema dievacuazione dei prodotti della combustione) e l’impianto di smaltimento reflui domestici;- essere privo di strozzature che potrebbero limitare il corretto deflusso;- essere installato in modo tale da evitare il congelamento delle condense contenute;- nel caso di collegamento all’impianto di smaltimento reflui domestici deve essereutilizzato un opportuno sifone o dispositivo equivalente atto a prevenire il ritorno diesalazioni dalla rete fognaria.

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Dopo avere realizzato l’impianto di scarico delle condense si deve effettuare un esamevisivo dell’opera e una prova di scarico secondo le indicazioni del costruttoredell’apparecchio.

Se il costruttore non fornisce indicazioni specifiche, la prova si esegue scaricando entro 5minuti un quantitativo di acqua variabile in funzione del tipo di gas utilizzato e della portatatermica nominale dell’apparecchio.

Nel caso più severo, corrispondente ad un generatore alimentato a metano con portatatermica di 35 kW, viene richiesto di scaricare almeno 1 litro di acqua in 5 minuti.

La prova deve essere eseguita in prossimità del collegamento tra l’apparecchio el’impianto di scarico delle condense e del tappo di carico del sifone se presente.

Problemi di regolamenti e neutralizzazione delle condense

In generale lo scarico delle condense in fogna non rappresenta un problema, ma puòaccadere che localmente siano presenti dei regolamenti restrittivi, che non ne consentanola realizzazione, occorre quindi verificare nei singoli Comuni le disposizioni esistenti.

A questo proposito la norma analizza la situazione e, partendo dalla constatazione che ireflui prodotti dalle civili abitazioni sono di natura basica e in quantità notevolmentesuperiore a quella dei reflui del generatore a condensazione, giunge ad affermare che èpossibile installare un generatore a condensazione in un’unità abitativa, senza che sianecessario neutralizzare la condensa. Mentre nel caso degli uffici con meno di 10 addetti ènecessario installare questo apparecchio.

Evacuazione dei prodotti della combustione

In relazione al tipo del generatore possiamo utilizzare diversi tipi di sistema di scarico.Gli apparecchi di Tipo B, cioè quelli con la camera di combustione aperta nell’ambiente diinstallazione, possono essere collegati a camini singoli funzionanti in depressione, acanne collettive ramificate, a condotti intubati in depressione o essere collegatidirettamente all’esterno.

I generatori di Tipo B a tiraggio forzato possono essere collegati a camini singoli e condottiintubati in depressione o in pressione oppure a terminali diretti verso l’esterno.

I generatori di Tipo C, comunemente detti stagni, possono essere collegati a camini singolie condotti intubati in depressione o in pressione, a terminali diretti verso l’esterno,oppurea canne fumarie collettive in depressione.

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Sistema scarico fumi Tipo Btiraggionaturale

Tipo Btiraggioforzato

Tipo Ctiraggioforzato

Camino tiraggio naturale (pressione negativa) X X XCamino in pressione positiva X XCanna fumaria collettiva ramificata XCanna fumaria collettiva XCondotto intubamento a tiraggio naturale(pressione negativa)

X X X

Condotto intubamento in pressione positiva X X

I camini, le canne fumarie e i condotti intubati devono essere scelti esaminandoattentamente la designazione fornita dal produttore con particolare riguardo alla classe dipressione e alla resistenza all’azione delle condense.

Inoltre, la classe di temperatura del sistema deve essere maggiore della massimatemperatura dei prodotti della combustione raggiungibile in condizioni nominalidall’apparecchio.

Se il sistema di scarico dei fumi contiene materiali alterabili dal calore, come nel caso diguarnizioni in gomma, o se è realizzato in materiale plastico, occorre verificare chel’apparecchio sia dotato di un sistema per limitare la temperatura dei fumi.

Oltre all’utilizzo di materiale idoneo , il sistema di scarico dei fumi, deve essere costruito inmoda da: evitare il ristagno delle condense evitare il congelamento delle condense, verificando che in ogni punto del sistema

non sia possibile raggiungere la temperatura di 0° centigradi (anche nel punto di sboccoal tetto);

Il camino, le canne fumarie o la struttura esterna che ospita i condotti intubati deve esseredi classe zero di reazione al fuoco.

Caratteristiche specifiche dei componenti dei sistemi di scarico dei fumi

La norma presenta un’articolata sezione dedicata ai sistemi di scarico dei fumi, ma leindicazioni riportate sono derivate dalle altre norme già illustrate (UNI CIG 7129 e UNI10845), pertanto a seguire sono illustrate solo le disposizioni specifiche introdotte per igeneratori a condensazioni.

Camini con pressione positivaI camini operanti con pressione positiva possono essere realizzati solo all’esterno degliedifici con cui non devono presentare punti di aderenza. Nei camini in pressione positivasono ammessi dei cambiamenti di direzione, ma non tratti in controtendenza.

Se l’asse del camino presenta un angolo rispetto alla verticale maggiore di 30°, deveessere realizzata un’ispezione in prossimità del cambiamento più alto. Dall’apertura diispezione deve essere possibile controllare entrambi i cambiamenti, se questo non è

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possibile, occorre realizzare un’altra apertura di ispezione in prossimità del cambiamentopiù basso.

Camera di base

Quando il camino non è dotato di un comignolo e quando viene richiesta dal costruttore,deve essere realizzata una camera di raccolta alla base del camino. La camera deveavere altezza minima di 50 cm rispetto alla quota di imbocco del condotto di scaricoproveniente dal generatore.

Lo scopo della camera è quello di raccogliere e scaricare le condense, ma potendoraccogliere anche materiali estranei a causa della mancata protezione del comignolo,deve essere dotata di una apertura di ispezione per consentire le operazioni di controllo epulizia.

Apertura di ispezione

Nella parte inferiore del camino deve essere presente un’apertura di ispezione percontrollare la parte inferiore del camino ed effettuare le operazioni di pulizia.

L’ispezione e le operazioni di manutenzione possono essere effettuate anche attraverso ladisconnessione del condotto di evacuazione dei fumi secondo le istruzioni del costruttoredel condotto.

Tutte le aperture di ispezione devono garantire la stessa tenuta ai prodotti dellacombustione (resistenza alla permeabilità dei gas e delle condense) che è richiesta pertutto il sistema.

Canna fumaria collettiva ramificata

I requisiti delle canne fumarie collettive ramificate sono definiti dalla Norma UNI CIG 7129e UNI 10640, in aggiunta a quanto già da queste norme vi è l’obbligo di dotare ciascuntratto secondario di uno scarico delle condense.

Sistemi intubati

I sistemi intubati, singoli o multipli, devono possedere i requisiti generali previsti per icamini e devono essere realizzati secondo le prescrizioni della Norma UNI 10845, ma,mentre questa norma prevede la realizzazione di un sistema intubato solo per ripristinarel’idoneità di un sistema esistente, nell’installazione dei generatori a condensazione, questatecnica può essere usata questa anche per i nuovi impianti.

Le rimanenti condizioni impiantistiche risultano praticamente invariate, in particolare siricorda la possibilità di realizzare condotti intubati in pressione positiva all’interno delleabitazioni, a condizione che sia presente un’intercapedine libera di ventilazione tra ilcondotto intubato e il vano ospitante. Questa soluzione è particolarmente interessante perla possibilità di utilizzare la sezione di ventilazione per addurre aria al generatore,diminuendo la possibilità di congelamento delle condense.

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7. Camini per generatori di calore a gas oltre i 35 kW

Le indicazioni inerenti i camini asserviti agli apparecchi a gas con potenzialità superiore a35 kW sono riportati nella norma UNI CIG 7129/72 , recentemente sono stati pubblicatidue progetti di norma relativi all’evacuazione dei prodotti della combustione di apparecchialimentati a gas, di portata termica nominale singola maggiore di 35 kW ma la momentonon risultano ancora recepiti. Inoltre si segnala che all’interno del D.P.C.M. 08/03/2002Disciplina delle caratteristiche merceologiche dei combustibili aventi rilevanza ai finidell'inquinamento atmosferico, nonché delle caratteristiche tecnologiche degli impianti dicombustione, è presente l’obbligo di utilizzare le prescrizioni riportate nel D.P.R. 1391/70,nella realizzazione dei camini.

A seguire sono riportate le indicazioni (piuttosto sommarie) che ancora risultano vigenti,derivanti dalla UNI 7129, ovviamente tali indicazioni devono essere lette alla luce diquanto introdotto dalla successiva legislazione (marcatura CE) e normativa tecnica(metodi di calcolo), mentre per ciò che riguarda i requisiti del D.P.C.M. si ritiene che sianocomplementari alle indicazioni della norma, con particolare riguardo all’individuazione dellaposizione degli sbocchi in atmosfera. L’illustrazione dei requisiti dei camini, derivanti dalD.P.R. 1391 è riportata nel capitolo seguente.

Le canne fumarie devono rispondere, alle prescrizioni sotto elencate:essere dimensionate, tenendo conto della loro altezza, in base alla portata termicamassima degli apparecchi: In ogni caso non devono avere una sezione interna minore diquella indicata nel prospetto seguente

Canne cilindriche CannerettangolariAltezza in metri delle canne fumarie

(collegamenti esclusi)

H >10 10 < h < 20 H > 20

Portate termiche kcal/h

Diametrointerno

cm

SezioneInterna

cm2

SezioneInterna

cm2

fino a 25000fino a 30000fino a 40000fino a 50000fino e 60000fino a 70000fino a 80000

fino a 100000fino a 120000fino a 140000fino a 160 000

fino a 25000fino a 30000fino a 40000fino a 60000fino a 80 000fino a 105000fino a 125 000fino a 155000fino a 180000fino a 200000fino a 240 000

fino a 25000fino a 40000fino a 60000fino a 80000

fino a 105 000fino a 125000fino a 155 000fino a 180000fino a 213000fino a 259000fino a 300 000

10,011,012,514,015,517,018,020,022,024,026,0

7995

123154189226255314380452531

87105135169208249280345418497584

Per portate termiche maggiori si deve adottare una sezione circolare di;

3,5 cm2 ogni 1000 kcal/h per altezze h minori di 10 m:

2,5 cm2 ogni 1000 kcal/h per altezze h comprese fra 10 e 20 m;

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2 cm2 ogni 1000 kcal/h. per altezze h maggiori di 20 m.

La sezione di una canna fumaria rettangolare deve essere almeno uguale alla sezionedella canna cilindrica corrispondente alla stessa portata di gas. maggiorata del 1°%;

essere di materiale impermeabile, resistente alla temperatura dei prodotti dallacombustione ed alle loro condense, di sufficiente resistenza meccanica e di deboleconduttività termica. Se disposte nei muri esterni, devono essere collocate entroaltri tubi dl materiale analogo od anche di cemento: l’intercapedine risultante fracanna fumaria e detto tubo deve essere in comunicazione con l’aria esterna solonella parte superiore, ciò per evitare, il raffreddamento della canna fumarla;

devono avere un andamento il più possibile verticale e la parte terminale devegarantire una sicura e costante evacuazione dei prodotti della combustione conl’applicazione di aspiratori statici:

le canne fumarie devono essere predisposte in modo da renderne facile laperiodica pulizia e per questo scopo esse devono avere, sia alla base, sia allasommità, delle bocchette di ispezione.

La realizzazione dei camini asserviti a generatori di potenzialità superiore a 34,8 kWè soggetta all’obbligo del progetto così come stabulito dalla legge 46/90.Per gli impianti gas che non ricadono nel campo di applicazione della legge, cioèquelli noninseriti nelel civili abitazioni, la progettazione del camino è comunque daritenersi necessaria.

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8. Camini per generatori di calore a combustibile liquido e solido (DPR 1391)

A seguire è riportata la parte inerente i requisiti dei camini presente nel del DPR 1391/70che costituisce il riferimento in materia, il Decreto si applica a tutti gli impianti termici conpotenzialità superiore a34,8 kW ( 30.000 kcal/h) , sono in ogni compresi tra gli impiantitermici quelli aventi le seguenti destinazioni d’uso:

a) riscaldamento di ambienti;b) riscaldamento di acqua per utenze civili:c) cucine - lavaggio stoviglie - sterilizzazioni e disinfezioni mediche;d) lavaggio biancheria e simili;e) distruzione rifiuti (fino a 1 tonnellata/ giorno);f) forni da pane e forni di altre imprese artigiane (legge 25 luglio 1956, n. 860).

Sono esclusi dal campo di applicazione del decreto gli impianti la cui produzione termica èimpiegata prevalentemente per usi industriali.

Per la realizzazione dei camini asserviti a questo tipo di impianti non è previsto perlegge l’intervento di un progettista; tuttavia in considerazione delle condizioni difunzionamento di questi sistemi, è fortemente consigliato l’esecuzione dei lavorisolo in presenza del progetto.

CaminiOgni impianto termico deve disporre di uno o più camini, l’afflusso dell’aria comburente elo scarico dei fumi può sfruttare il tiraggio del camino oppure la prevalenza del ventilatoredel bruciatore.Più generatori installati nello stesso locale possono essere collegati ad un unico camino,non è prevista la possibilità di utilizzare un collettore di scarico fumi comune a piùgeneratori posti in diversi locali. Il collettore deve comunque avere sezione ad almeno 1,5volte quella del camino a cui deve essere collegato e ogni generatore deve essere dotatodi una serranda di intercettazione dei fumi .

In merito al dimensionamento dei camini il DPR 1391 propone una formula di calcolo cherisente del peso degli anni e dell’evoluzione della tecnica, pertanto si può affermare che icamini a tiraggio naturale e i camini a tiraggio forzato possono essere progettati con ilmetodo di calcolo previsti dalle norme tecniche vigenti tenendo conto delle perdite dicarico effettive e delle più sfavorevoli condizioni meteorologiche che possano verificarsilocalmente. L'efficacia dei camini così progettati agli effetti del tiraggio dove essereverificata all'atto del collaudo dell'impianto per le diverse condizioni di funzionamento delfocolare dall'avviamento fino alla massima potenzialità.

In qualsiasi circostanza è possibile utilizzare le Norma UNI per il calcolo deicamini e dei canali da fumo.

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I cambiamenti di sezione ed i cambiamenti di forma della sezione dei camini devonoessere raccordati fra loro con tronchi intermedi a pareti formanti tra loro inclinazione nonsuperiore a 1/5.

Al base di ogni tratto ascendente del camino deve sempre essere presente una cameraper la raccolta e lo scarico dei materiali solidi: la sua sezione deve risultare non inferioread una volta e mezza quella del camino; la sua altezza utile (cioè sottostante al raccordoorizzontale) non deve essere inferiore ad 1/20 dell'altezza del tratto di camino soprastante,con un minimo di m 0,50 per gli altri impianti funzionanti a combustibile solido, e noninferiore ad 1/30 dell'altezza del tratto di camino soprastante, sempre con un minimo di m0,50 per gli impianti funzionanti a combustibile liquido.

Nella parte inferiore di ogni camera deve essere presente un’apertura munita di sportellodi chiusura a tenuta d'aria formato con una doppia parete metallica, per la facile estrazionedei depositi e l'ispezione dei canali.

I camini devono risultare per tutto il loro sviluppo, ad eccezione del tronco terminaleemergente dalla copertura degli edifici, sempre distaccati dalle murature circostanti edevono essere circondati da una controcanna continua formante intercapedine dicaratteristiche tali da non permettere nel caso di tiraggio naturale cadute della temperaturadei fumi mediamente superiori adun grado centigrado per ogni metrodel loro percorso verticale.L’intercapedine deve risultareaperta alla estremità superiore.Sono ammessi nell'intercapedineelementi distanziatori o di fissaggionecessari per la stabilità delcamino.Le pareti dell'intercapedine chedanno verso ambienti abitatidevono essere sufficientementeresistenti agli urti.

I tratti dei camini a tiraggio naturaleche si sviluppano all'interno deifabbricati possono, in aggiunta allaintercapedine, essere provvisti diadeguato rivestimento coibente, inmodo che sia sempre rispettata lacondizione che la caduta ditemperatura di un grado centigradoper metro di sviluppo verticale.

Al fine di consentire con facilità lamisura dei parametri difunzionamento devono essererealizzati alla base del camino duefori allineati sull'asse del camino,uno del diametro di 50 mm ed unodel diametro di 80 mm (con relativa

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chiusura metallica) e, nel caso di impianti di potenzialità superiore a 500.000 kcal/h, anchedue identici fori alla sommità, distanti dalla bocca non meno di cinque volte il diametromedio della sezione del camino, con un minimo di m 1,50, in posizione accessibile per leverifiche.I fori da 80 mm devono trovarsi in un tratto rettilineo del camino e a distanza non inferiorea 5 volte la dimensione minima della sezione interna da qualunque cambiamento didirezione o di sezione. Se esistono impossibilità tecniche di praticare i fori alla base delcamino alla distanza stabilita, questi possono essere praticati alla sommità del camino condistanza minima dalla bocca di m 1,5 in posizione accessibile per le verifiche.

Canali da fumo

I canali da fumo degli impianti termici devono avere in ogni loro tratto un andamentosuborizzontale ascendente con pendenza non inferiore al 5%. I canali da fumo al serviziodi impianti di potenzialità uguale o superiore a 1.000.000 di kcal/h possono averependenza non inferiore al 2%.

La sezione dei canali da fumo deve essere, in ogni punto del loro percorso, sempre nonsuperiore del 30% alla sezione del camino e non inferiore alla sezione del camino stesso.

I materiali, la forma le variazioni, di sezione devono essere realizzati rispettando le stesseindicazioni dei camini

I canali da fumo devono essere coibentato, la loro temperatura esterna non deve esseresuperiore a 50°C; ma la coibentazione può essere omessa in corrispondenza dei giunti didilatazione e degli sportelli d'ispezione dei canali da fumo e dei raccordi metallici con gliapparecchi di cui fanno parte i focolari.

Sulle pareti dei canali da fumo devono essere predisposte aperture per facili ispezioni epulizie ad intervalli non superiori a 10 metri ed una ad ogni testata di tratto rettilineo. Leaperture devono essere munite di sportelli di chiusura a tenuta d'aria, formati con doppiaparete metallica.

Nei canali da fumo dovrà essere inserito un registro se gli apparecchi a cui sono collegatipossiedono dispositivi per la regolazione del tiraggio.

Infine, devono essere predisposti sulle pareti dei canali da fumo due fori, uno del diametrodi mm 50 ed uno del diametro di mm 80, con relative chiusure metalliche, in vicinanza delraccordo con ciascun apparecchio di cui fa parte un focolare. La posizione dei fori rispettoalla sezione ed alle curve o raccordi dei canali deve rispondere alle stesse prescrizionidate per i fori praticati sui camini.

Le condense eventualmente presenti devono essere allontanate ed avviate ad appositosistema di trattamento di neutralizzazione prima di essere immesse in fogna.

E’ possibile utilizzare esclusivamente materiali marcati CE, la scelta deicomponenti costituenti i camini, i collettori e i canali da fumo deve esserefatta attraverso l’esame delle informazioni messe a disposizione dalfabbricante del sistema, ricordando di verificare attentamente la classe dipressione e di resistenza alla condensa e alla corrosione.

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9. Termocaminetti, stufe e termocucine (UNI 10683)

L’installazione di termocaminetti, stufe e termocucine sia a tiraggio naturale che a tiraggioforzato, con potenzialità fino a 35 kW alimentati a legna, in tronchetti, brich, pellets obiocombustibili solidi rientra nel campo di applicazione della norma UNI 10683 (la versioneattuale della norma è stata pubblicata nel mese di settembre dell’anno 2005).

La norma fornisce indicazioni in merito all’installazione degli apparecchi, allarealizzazione delle aperture di ventilazione, allo scarico dei fumi e al collegamentoidraulico degli apparecchi, ma nel suo sviluppo richiama frequentemente anche leistruzioni che ogni produttore deve fornire e che l’installatore è tenuto a rispettare.

A seguire è proposto un estratto della norma in relazione all’argomento trattato in questaguida, quindi saranno esaminate le disposizione inerenti la ventilazione, i canali da fumoed i camini. Per l’installazione di questi particolari tipi di apparecchi si consiglia comunquel’analisi completa della norma.

L’installazione degli apparecchi deve essere preceduta dalla verifica dello stato deisistemi di scarico dei fumi disponibili, dei locali, degli altri apparecchi già istallati edelle relative aperture di ventilazione.

Prima dei lavori l’installatore deve verificare: la sezione interna del camino e il materiale utilizzato; l'uniformità della sezione e l'assenza di ostruzioni; l'altezza e lo sviluppo verticale del camino; l'esistenza e l'idoneità del comignolo; la possibilità di realizzare prese d'aria esterne e le dimensioni di quelle esistenti.

Inoltre si deve accertare l’eventuale presenza di impedimenti di natura “legale”all’istallazione, quali: divieti di installazione; distanze legali da confini e proprietà; limitazioni disposte da regolamenti amministrativi locali ; regolamenti di condominiali o servitù.

Il locale di installazione e i locali riscaldati dell’apparecchio devono avere un volumeuguale o superiore a quello minimo dichiarato dal costruttore dell’apparecchio. Nel localedi installazione possono essere installati apparecchi di tipo stagno o che nelfunzionamento non mettano in depressione il locale.

La norma non proibisce la presenza di altri tipi di apparecchi e sistemi di aspirazione neilocali adiacenti a quello di installazione, ma richiede i sistemi funzionino in alternativa l’unorispetto l’altro se si possono creare difetti di tiraggio.

I caminetti, le stufe e i barbecue non possono essere installati in locali in cui sono presentie funzionanti apparecchi a gas di tipo A e di tipo B , tuttavia l’esperienza pratica,sviluppata in base a numerosi casi di intossicazione da CO, ha evidenziato che il tiraggiogenerato dai caminetti è estremamente elevato ed in grado di influenzare negativamente iltiraggio di apparecchi a gas a camera di combustione aperta anche in locali molto distantidal luogo di installazione dei caminetti. Pertanto si consiglia vivamente di non installare

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caminetti nelle abitazioni in cui sono presenti apparecchi a camera di combustione aperta,ovvero di sostituire i generatori a camera aperta con altri di tipo stagno.

Nelle cucine sono ammessi apparecchi (stiamo parlando di apparecchi a combustibilesolido) per la cottura dei cibi e le relative cappe senza aspiratore. In presenza di cappecon estrattore ( anche al servizio di altri tipi di apparecchi) devono essere seguite leistruzioni fornite dal costruttore del generatore di calore.

È vietata l’installazione di apparecchi a combustibile solido (termocaminetti, stufe,termocucine, ecc) in locali ad uso cucina se sono presenti: condotti di ventilazione di tipo collettivo; elettroventilatori/aspiratori collegati con l’esterno e/o apparecchi che possano

mettere in depressione il locale.

Aperture di ventilazione

Le aperture di ventilazione devono: avere una sezione libera totale conforme alle prescrizioni del costruttore

dell’apparecchio, e in mancanza di queste, di almeno:– per apparecchi a focolaio aperto: 50% della sezione della canna fumaria con

un minimo di 200 cm2,– per apparecchi a focolaio chiuso >80 cm2;

essere comunicanti direttamente con l'ambiente di installazione (esistono generatoriche necessitano di specifici condotti di ventilazione, tali condotti devono essere realizzatisecondo le istruzioni fornite dal costruttore dell’apparecchio); devono essere protette con griglia, rete metallica o idonea protezione devono essere posizionate in modo che non possano essere ostruite.

La ventilazione può essere del tipo indiretto, cioè ottenuta da un locale adiacente in cuisono presenti aperture permanenti verso l’esterno, a condizione che sia garantito il rispettodell’apertura richiesta e che il locale adiacente non sia in depressione per effetto deltiraggio contrario provocato dalla presenza di altri apparecchi o sistemi di aspirazione.Il locale adiacente non deve essere un luogo a rischio di incendio o autorimessa.

Canale da fumo

Come per gli apparecchi a gas il canale da fumo è il condotto destinato a collegare inmodo stabile l’apparecchio al camino, nella posa del canale da fumo, oltre a rispettare lespecifiche istruzioni fornite dal produttore dell’apparecchio, occorre rispettare le seguenticondizioni: è vietato l'impiego di tubi metallici flessibili e in fibro-cemento; il camino non deve poggiare direttamente sull’apparecchio; è vietato attraversare locali nei quali non è consentita l'installazione di apparecchi a

combustione (camere da letto, bagni, luoghi a rischio di incendio, ecc.); i canali da fumo devono essere a tenuta la tenuta dei fumi; deve essere evitato il montaggio di tratti orizzontali; i cambiamenti di direzione devono essere realizzati con l'impiego di gomiti aperti

non maggiori di 45° . è vietato l'impiego di elementi in contropendenza. deve essere possibile il recupero della fuliggine o essere scovolabile.

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deve avere sezione costante. i cambiamenti di sezione sono ammessi solo all’innesto della canna fumaria. devono essere di uso esclusivo i dispositivi di regolazione manuale del tiraggio (quando presenti e previsti dal

costruttore dell’apparecchio) non devono chiudere completamente la sezione interna delcondotto; in chiusura deve rimanere libera una sezione pari o superiore al 3% dellasezione del canale con minimo di 20cm2

I canali da fumo collegati ad apparecchi dotati di ventilatore devono essere istallati anchenel rispetto delle indicazioni dei costruttori, in particolare per la lunghezza massimasviluppabile, in mancanza di istruzioni specifiche: i tratti orizzontali devono avere una pendenza minima del 3% verso l’alto; la lunghezza del tratto orizzontale deve essere minima e comunque non maggiore

di 3m. il numero di cambi di

direzione, compreso quelloper effetto dell’impiego dielemento a "T", non deveessere maggiore di 4.

Per il collegamento di stufe atiraggio naturale al camino sipossono usare al massimo 2curve, con cambio didirezione maggiore o ugualea 90° e lunghezza del canaleda fumo orizzontale nonmaggiore di 2 m.

Camino o canna fumaria singola

I camini collegati a questo tipo di impianti, sono oggetto di alte temperature, azioni dellecondense e possono essere interessati da fuoco di fuliggine; quindi si tratta di condottiparticolare che devono specificatamente essere richiesti di volta in volta, dopo avereconsultato la designazione di ogni condotto.

Il camino deve: essere a tenuta dei prodotti della combustione; impermeabile; adeguatamente isolato e coibentato; essere realizzato in materiali adatti a resistere:

alle normali sollecitazioni meccaniche, al calore, all'azione dei prodotti della combustione ed alle eventuali

condense(vedere designazione); avere andamento prevalentemente verticale con deviazioni dall'asse non maggiori

di 45° essere adeguatamente distanziato da materiali combustibili o infiammabili mediante

intercapedine d'aria o opportuno isolante (vedere designazione);

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avere sezione interna preferibilmente circolare: le sezioni quadrate o rettangolaridevono avere angoli arrotondati con raggio non minore di 20 mm; avere sezione interna costante, libera ed indipendente; avere le sezioni rettangolari con rapporto massimo tra i lati di 1,5.

Devono essere rispettate le indicazioni del costruttore dell'apparecchio per quantoconcerne la sezione e le caratteristiche costruttive della canna fumaria/camino, sezionidiverse, variazioni di sezione e andamento possono essere adottate solo se supportate daun calcolo specifico.

Ad un sistema di scarico dei fumi può essere collegato un solo apparecchio, ad eccezionedegli apparecchi che comprendono un caminetto e da un forno di cottura che possonoessere collegati ad un unico camino.

I fumi devono essere sempre convogliati al tetto, è vietato lo scarico diretto del fumo aparete, il posizionamento dei comignoli è già stato illustrato in precedenza.

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10. Verifica dei sistemi di scarico dei fumi (UNI 10845 e UNI 10847)

Ovviamente qualsiasi sistema di scarico dei fumi ha la necessità di essere verificato, ossiadi controllare se possiede i requisiti necessari per un sicuro funzionamento.In questo caso occorre utilizzare la Norma UNI 10845 se il camino è collegato un generatorea combustibile gassoso, mentre utilizzeremo la UNI 10847 se si utilizzano combustibili liquidio solidi.

Impianti alimentati a gas UNI 10845

La UNI 10845 prevede due tipologie di verifica differenti la verifica di funzionalità e la verificadi idoneità.

Con la verifica di funzionalità si accerta se il sistema raggiunge il suo scopo primario; cioè,se è garantito lo scarico dei prodotti della combustione, l’afflusso dell’aria comburente e nonmette in pericolo le persone.

La verifica dell’idoneità è più severa, esamina tutte le componenti che caratterizzano unsistema in esercizio e comprende l’esame specifico dei requisiti di Funzionalità, Tenuta edell’Idoneità Strutturale.

La verifica di funzionalità

La verifica di funzionalità deve essere eseguita quando si presenta una delle seguentisituazioni:

sono stati eseguite delle modifiche o l’ampliamento dell’impianto di adduzione delgas che possono avere modificato il normale funzionamento degli apparecchi;

si sono riscontrate delle anomalie nel funzionamento dell’apparecchio, ad esempiose si riscontrano disfunzioni del generatore o se si notano segni di riflusso deiprodotti della combustione dall’interruttore di tiraggio;

in occasione della sostituzione di un generatore con un altro delle stessecaratteristiche (stesso tipo, portata termica nominale, temperatura dei fumi).

Un sistema di scarico dei fumi è definito funzionale se:

ha un adeguato afflusso di aria comburente; ha una corretta evacuazione dei prodotti della combustione; non riflusso dei prodotti della combustione nell’ambiente interno.

La verifica di funzionalità dei sistemi asserviti ad apparecchi di Tipo B

La verifica di funzionalità dei sistemi asserviti agli apparecchi di Tipo B (non stagni) èeseguita in modo diverso secondo il tipo di generatore installato ( a tiraggio naturale oforzato), del tipo di sistema di scarico dei fumi (camino singolo o canna collettivaramificata), del fatto che la verifica viene eseguita a sé stante, o durante la verifica diidoneità.Le operazioni da eseguire per effettuare la verifica di funzionalità sono le seguenti:

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1. Verifica delle aperture di aerazione;2. Verifica dei raccordi dell’apparecchio al camino, comprendente:3. Verifica dell’efficienza dei dispositivi di evacuazione dei prodotti della combustione

Sistemi collegati ad apparecchi di tipo B

Verifica della ventilazione

La verifica consiste in un esame visivo delle aperture di ventilazione presenti nel locale diinstallazione. Le aperture devono essere dimensionate secondo le norme tecniche vigentiall’atto della loro realizzazione (in appendice è presente una sezione dedicata aldimensionamento delle aperture di ventilazione secondo il metodo di calcolo attuale), inoltredevono essere libere da ostruzioni e protette congriglie che impediscano l’accesso di materialidall’esterno.

Verifica dei raccordi dell’apparecchio al camino

La verifica consiste in un esame visivo degli elementidi canale da fumo utilizzati per il collegamento delgeneratore al camino o alla canna fumaria.

Sono previste indicazioni di carattere generale, validiper tutti i tipi di apparecchi e indicazioni specificheper i generatori a tiraggio naturale.

All’esame visivo i canali da fumo non devonoessere deteriorati e devono essere ben fissati; nondeve essere possibile che i vari elementi possanoscollegarsi accidentalmente l’uno dall’altro odall’imbocco del generatore o del camino.

Lo sviluppo dei canali da fumo deve rispettare ledisposizioni della norma di installazione e delcostruttore dell’apparecchio.

Si ricorda che per gli apparecchi di Tipo B a tiraggio naturale ha particolare importanza laconformazione dei canali da fumo (lunghezza, cambi di direzione, inclinazione, ecc) , chese mal realizzati, possono introdurre resistenze tali da impedire il corretto deflusso deifumi.

Verifica dell’efficienza dei camini singoli

La verifica consiste nel portare a regime il sistema di scarico dei prodotti dellacombustione per eseguire il controllo del reflusso dei fumi e del tiraggio, la successionedelle operazioni è la seguente:

1. chiudere porte e finestre dell’unità immobiliare in cui è installato l’apparecchio;2. chiudere a tenuta eventuali camini o condotti di scarico aperti e non utilizzati

presenti nel locale di installazione;

Figura 18 Canale da fumo nonaccettabile.

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3. accendere l’apparecchio alla portata termica effettiva di funzionamento, per unperiodo sufficiente a svolgere tutte le rimanenti prove e comunque tale daassicurare che tutto il sistema di scarico ha raggiunto le condizioni di normalefunzionamento;

4. accendere gli eventuali apparecchi a camera di combustione aperta o caminettipresenti nel locale di installazione o nei locali eventualmente comunicanti.Accendere gli eventuali elettroventilatori, o gli altri dispositivi che, se in funzione,possono influenzare il funzionamento dell’apparecchio.

Dopo almeno 10 minuti di funzionamento dell’apparecchio nelle condizioni di provariportate sopra bisogna eseguire i seguenti controlli:

1. eseguire un controllo visivo della caratteristica di combustione, la fiamma deveessere regolare per colore e conformazione;

2. accertare l’assenza di riflusso dei prodotti della combustione nell’ambiente.Possono essere utilizzati alcuni semplici attrezzi come uno specchio o una laminametallica lucida, che dopo essere stati opportunamente raffreddati, sono fattiscorrere lungo il bordo dell’interruttore di tiraggio. Se si forma un alone di condensasulla superficie dello specchio, è in atto un ritorno dei prodotti della combustione. Sisegnala che da alcuni anni esistono sul mercato degli strumenti elettronici in gradodi svolgere questa funzione.

3. se il sistema è collegato ad un generatore di Tipo B a tiraggio naturale oltre alleprove precedenti occorre accertare la corretta evacuazione dei prodotti dellacombustione attraverso la verifica del tiraggio effettivo esistente tra la sezione diuscita dei prodotti della combustione dall’apparecchio ed il locale di installazione.

Misura del tiraggio

La norma prevede che si possa eseguire una misura diretta del tiraggio utilizzandoappositi strumenti, oppure che si possa determinare il valore utilizzando l’analizzatore dicombustione attraverso al misura del contenuto di CO2.

Misura diretta del tiraggio effettivo

Per eseguire la misura diretta occorre prima avere posto l’impianto nelle condizioni diprova previste dalla norma UNI 10845, quindi si pone la sonda nel foro predisposto perl’analisi di combustione e si esegue la misura .

Contestualmente alla misurazione del tiraggio, deve essere registrata la temperaturaesterna e la portata termica effettiva di funzionamento dell'apparecchio, che deve esserecompresa tra i valori di portata termica nominale (Qn) e, nel caso di apparecchio a portatatermica variabile, di portata termica nominale ridotta (Qr), dichiarati dal costruttore eriportati nel libretto di uso e manutenzione.

Il valore riscontrato deve essere rettificato in funzione del valore della temperaturaesterna, sapendo che i valori limite previsti dalla norma sono riferiti alla condizione di20°C. Ad esempio, nel caso di un camino con altezza di 10metri si registra una variazionedi 1Pa ogni due gradi in diminuzione della temperatura.

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Tabella 11 Valori minimi di tiraggioTiraggio misurato Effetto

< 1 Pa Non è garantita la corretta evacuazione dei prodotti dellacombustione

> 1 Pa e < di 3 PaNon è garantita la corretta evacuazione dei prodotti dellacombustione, eseguire un controllo incrociato del tiraggio,utilizzando la metodologia della misurazione indiretta

> 3 Pa La condizione di funzionamento dovrebbe essere sufficientementelontana dalle condizioni di potenziale riflusso

Inoltre occorre ricordare che il valore del tiraggio può variare in funzione di diversi fattori equindi la sua valutazione non può prescindere dall’esame delle condizioni dei vari elementidel sistema, come ad esempio il comignolo.

Prima di formulare un giudizio sulla funzionalità del sistema, occorre controllare i seguentifattori che possono determinare una variazione del tiraggio:

1. verifica della corretta quota di sbocco;2. presenza o meno di comignoli antivento;3. presenza del dispositivo di controllo dell'evacuazione dei prodotti della combustione

installato all'origine o in conformità alle indicazioni del costruttore dell'apparecchio;

Misurazione indiretta del tiraggio effettivo

La misura indiretta del tiraggio si basa sull'esistenza di una correlazione tra i valori dianidride carbonica (CO2) o di ossigeno nei fumi secchi, prodotti dall'apparecchio di tipo B atiraggio naturale e i valori di tiraggio effettivo, e di tiraggio minimo ammesso esistenti tra lasezione di uscita dei prodotti della combustione dall'apparecchio e il locale di installazione.

All’interno della norma è riportato il metodo di calcolo e a questa si rimanda per ogniulteriore approfondimento.

Verifica dell’efficienza delle canne fumarie collettive ramificate

Gli apparecchi di tipo B a tiraggio naturale possono essere collegati a canne fumariecollettive ramificate (gli apparecchi di tipo B a tiraggio forzato possono essere collegati soloa camini singoli), la verifica di questi manufatti prevede due modi di intervento diversi, sestiamo eseguendo la sola verifica di funzionalità sarà sufficiente svolgere le proveunicamente nel locale di installazione dell’apparecchio, mentre se la verifica è inserita nelcontesto delle verifiche di idoneità sarà necessario eseguire le verifiche in ogni locale incui è collegato ogni singolo apparecchio collegato al sistema.

La particolarità di queste canne risiede nel fatto che mettono in comunicazione i diversiambienti in cui sono installati gli apparecchi, amplificando l’effetto dei possibilemalfunzionamento del sistema.

In questo tipo di impianto è abbastanza frequente notare dei difetti di costruzione checompromettono l’effettivo funzionamento; specialmente per ciò che riguarda il rispetto delvalore del tiraggio.

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La verifica, limitata al solo locale di installazione dell’apparecchio, parte dal presupposto chese il sistema funzionava senza anomalie, inserendo un nuovo generatore, con le stessecaratteristiche di quello precedente, non possono determinarsi variazioni di funzionamento.

La modalità esecutiva è la stessa prevista per i camini singoli collegati ad apparecchi diTipo B a tiraggio naturale.

La verifica dell’efficienza delle canne fumarie collettive ramificate, da eseguirsi durante laverifica di idoneità è più complessa e parte dal presupposto che il sistema è statomodificato ed è quindi necessario accertare se sussistono tutti i requisiti necessari.

Fondamentalmente si tratta di ripetere le operazioni di controllo previste per i camini singoliprovando nell’ordine:

1. Generatore posto nel locale di intervento (è in funzione solo questo generatore)2. Generatore che si immette per primo nel condotto (è in funzione solo questo

generatore)3. Generatore che si immette per ultimo nel condotto (è in funzione solo questo

generatore)4. Tutti i generatori collegati alla canna (sono tutti contemporaneamente in funzione)

La verifica di funzionalità dei sistemi asserviti ad apparecchi di Tipo C

La verifica di funzionalità dei sistemi asserviti agli apparecchi di Tipo C, tiene inconsiderazione la minore criticità di questi apparecchi rispetto a quelli di tipo B a causa delfatto che sono stagni rispetto all’ambiente di installazione e che l’evacuazione dei fumi ègeneralmente ottenuta grazie al ventilatore posto nella camera di combustione , pertanto laverifica si limita a:

1. verificare il modo di raccordo con il camino/condotto intubato; in particolare occorreaccertare la corretta installazione dei condotti di aspirazione aria e di scarico deiprodotti della combustione. Devono contemporaneamente essere rispettate lecondizioni previste per questo tipo di apparecchio dalla normativa nazionale e leistruzioni fornite dal costruttore dell’apparecchio;

2. verificare l’assenza di fuoriuscita dei prodotti della combustione verso l’ambienteinterno, per mezzo di appositi strumenti o attrezzature, controllando la tenuta deicondotti in relazione a quanto prescritto dalle norme per gli apparecchi di Tipo C . Ilcontrollo deve essere effettuato lungo tutto il percorso dei condotti di scarico, fino alpunto in cui i condotti si raccordano al camino/condotto intubato.

La verifica di idoneità

Il secondo livello di sicurezza previsto per i sistemi di evacuazione è quello dell’idoneità; unsistema è idoneo quando possiede tutti i requisiti che garantiscono sia la sicurezza dellepersone, sia il corretto esercizio del sistema.

Per accertare la presenza di questi requisiti la norma UNI 10845 prevede l’effettuazione diuna serie di verifiche: Funzionalità, Caratteristiche strutturali e Tenuta

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Le occasioni per le quali è richiesta l’effettuazione delle verifiche di idoneità sono leseguenti: si sono verificati degli eventi accidentali, che possono avere modificato o

compromesso il corretto funzionamento del sistema (terremoti, urti , ecc); sono stati eseguiti interventi di tipo edilizio che possono avere compromesso il

sistema (lavori edili e perforazioni in prossimità dei camini, rifacimenti di tetti ecomignoli, ecc);

é stato sostituito il tipo di combustibile da solido liquido a gassoso. è stato sostituito il tipo di apparecchio (alimentato a gas), ad esempio sostituendo un

Tipo B con un Tipo C. Oppure quando si installa un generatore con caratteristiche difunzionamento diverso: maggiore o minor e portata termica nominale, diversatemperatura dei fumi , diverso volume dei fumi emessi, ecc. ;

il sistema non è funzionale (non ha i requisiti previsti dalla verifica di Funzionalità) enon è adeguabile;

é l’utente che richiede una specifica verifica di idoneità del sistema.

Verifica delle caratteristiche strutturali

La verifica delle caratteristiche strutturali del sistema è un esame a vista, l’operatorecontrolla le condizioni di mantenimento della struttura del sistema ed esprime unavalutazione sullo stato di mantenimento delle strutture.

Non devono essere presentiostruzioni, fessure o rotture nellastruttura del camino e il condottodeve avere andamento verticale.

Per effettuare questa verifica occorreutilizzare una telecamera da inserireall’interno del condotto. Si tratta diun sistema veloce e affidabile perdeterminare le condizioni di uncamino, inoltre l’esito del controllo èfacilmente interpretabile edocumentabile attraverso laregistrazione video, ed è per questimotivi che gli strumenti cheeseguono questo tipo di verificahanno avuto una rapida diffusione.

La struttura del camino , oltre ad essere integra deve rispondere ai seguenti requisiti: presenza della camera di raccolta alla base del camino (nei casi in cui questa risulti

richiesta); corretta altezza del tronco di camino, canna fumaria o condotto intubato che

fuoriesce dal tetto; corretta sezione di sbocco del sistema e del comignolo; corretta distanza dal colmo del tetto e da altri volumi che possono ostacolare il

deflusso dei prodotti della combustione.Prova di tenuta

Figura 19 Discontinuità della struttura

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La prova di tenuta è l’ultima delle verifiche che servono ad accertare l’idoneità di un sistema;scopo di questa prova è quello di determinare il volume delle perdite, che si verificanonell’unità di tempo. Se questo valore è minore di quello ammesso dalla norma, la prova siconsidera superata.

Per gli apparecchi di tipo B a tiraggio naturale non è necessario effettuare la prova di tenutase si è verificato il rispetto del valore di tiraggio.

Per l’esecuzione delle verifiche occorre disporre di un apposito strumento in grado dimettere in pressione il condotto e di misurare il volume delle perdite.

L’apparecchio è generalmente costituito da una unità centrale di pompaggio, collegata alcondotto da provare attraverso una apposita tubazione. Sono inoltre indispensabili una seriedi tappi di chiusura, di cui uno dotato dell’attacco che consente all’apparecchio di essere incollegamento con l’interno del camino.

Le perdite sono espresse in litri al secondo per ogni metro quadro di superficie, ed in genereè l’apparecchio che calcola il valore della superficie dopo avere inserito il valore dellosviluppo lineare e il diametro del condotto.

Nella tabella sottostante sono riportati i valori di prova e i limiti di predite ammesse.

Tipo di caminocanna fumaria

Camini o canne collettiveramificate in depressionecon apparecchi di tipo B

Camini in depressione Camini in sovrappressione(esterni all'edificio e nonaddossati a locali abitati)

Condizioni delleprove di tenuta Non è richiesta la prova.

I requisiti sono soddisfattiquando di integritàstrutturale e di tiraggio

Pressione di prova: 40 PaPerdita ammessa: 2 dm3/(s·m2)

Pressione di prova: 200 PaPerdita ammessa: 0,12dm3/(s·m2)

Impianti alimentati a combustibile liquido e solido

La norma 10847 trova applicazione per le operazioni di manutenzione e controllo dei caminicollegati ad impianti termici alimentati a combustibili liquidi e solidi e non è previsto chevenga utilizzata per gli impianti industriali e sistemi in pressione positiva.

Il controllo del sistema di scarico dei fumi prevede l’esame del canale da fumo, del camino edel comignolo.

Il controllo del canale da fumo comprende l’esame dello stesso (lunghezza, altezza,cambiamenti di direzione ed inclinazione) e la misura del tiraggio (pi) e dell’indice d’aria (ni)

Il controllo del camino comprende l’esame dello stesso (sviluppo, altezza, cambi di direzioneed inclinazione) e la misura della depressione (pu) e dell’indice d’aria (nu) in corrispondenzadella sezione d’uscita

Il controllo del comignolo comprende l’esame dello stesso (inclinazione del tetto, altezza delcomignolo, distanza del comignolo dal colmo del tetto e dai volumi prospicienti, sezione diuscita dei fumi)

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La prova di tenuta si effettua misurando la differenza di pressione tra aria e fumi (a pariquota) e analizzando i prodotti dellacombustione.

Si individuano due sezioni di misura, quelladi ingresso e quella di uscita, si fafunzionare il generatore per almeno 5 min.alla portata massima continua dell’impiantoe si misurano il tiraggio (pi) e l’indice d’aria(ni), la depressione (pu) e l’indice d’aria (nu).Successivamente si misura nuovamente pi eni fino a quando le misure non si stabilizzano(sistema a regime).

Il sistema risulta a tenuta se:1.pi > 0 e pu > 0 – cioè il valore del tiraggio

alla base è maggiore di zero e il tiraggioalla sommità è maggiore o uguale a zero;

2.nu < 1,5 ni – cioè l’indice d’aria allasommità è maggiore di 1,5 volte l’indicealla base;

3.pi > pig – cioè il valore del tiraggio allabase è maggiore di quello richiesto per ilcorretto funzionamento del generatore. Figura 20 Punti di misura

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11. Glossario dei termini più comuni

Apparecchio tipo B — Apparecchio previsto per il collegamento a camino/canna fumariao a dispositivo che evacua i prodotti della combustione all'esterno del locale in cuil’apparecchio è installato. Il prelievo dell'aria comburente avviene nel locale d’installazionee l’evacuazione dei prodotti della combustione avviene all’esterno del locale stesso.Apparecchio tipo C — Apparecchio il cui circuito di combustione (prelievo dell'ariacomburente, camera di combustione, scambiatore di calore e evacuazione dei prodottidella combustione) è a tenuta rispetto al locale in cui l’apparecchio è installato. Il prelievodell'aria comburente e l’evacuazione dei prodotti della combustione avvengonodirettamente all’esterno del locale.Canale da fumo: elemento od insieme di elementi costituiti da una o più pareti checollegano l’uscita fumi di un apparecchio al camino / canna fumaria / camino intubato /terminale di tiraggio, funzionante in pressione negativa rispetto all’ambiente.Condotto di scarico fumi: elemento od insieme di elementi costituiti da una o più paretiche collegano l’uscita fumi di un apparecchio al camino / canna fumaria / camino intubato /terminale di scarico, funzionante in pressione positiva rispetto all’ambiente. Per apparecchia gas di tipo C (escluso il tipo C6) e di tipo B dotati di ventilatore nel circuito dicombustione è parte integrante dell’apparecchio ed è fornito dal costruttoredell’apparecchio.Condotto di aspirazione dell’aria comburente: elemento od insieme di elementicostituiti da una o più pareti atto a convogliare l'aria comburente all'apparecchiodirettamente dall'esterno o dalla canna di aspirazione aria. Per apparecchi a gas di tipo C(escluso il tipo C6) è parte integrante dell’apparecchio ed è fornito dal costruttoredell’apparecchio.Canna di aspirazione dell’aria comburente: canna prevalentemente verticale atta aconvogliare l'aria comburente. Può essere singola o collettiva.Terminale di scarico a tetto: dispositivo installato, nel caso di scarico a tetto, al terminedi un condotto di scarico fumi o di un condotto per intubamento atto a disperderenell’ambiente esterno i prodotti della combustione.Comignolo: dispositivo installato alla sommità di un camino o canna fumaria atto adisperdere nell’ambiente esterno i prodotti della combustione.Camino: struttura verticale costituita da una o più pareti atta a convogliare ed espellere iprodotti della combustione in atmosfera a tetto.Camino funzionante a pressione negativa: camino dimensionato per funzionare conpressione interna minore della pressione esterna.Camino funzionante a pressione positiva: camino dimensionato per funzionare conpressione interna maggiore della pressione esterna.Canna fumaria collettiva ramificata: camino funzionante a pressione negativa asservitoa più apparecchi di tipo B11 e installati su diversi piani di un edificio.Canna fumaria collettiva: camino funzionante a pressione negativa atto a raccogliere edespellere i prodotti della combustione di più apparecchi di tipo C installati su diversi piani.Condotto per intubamento: condotto composto da uno o più elementi a sviluppoprevalentemente verticale, specificatamente adatto a raccogliere ed espellere i prodottidella combustione, nonché a resistere nel tempo ai componenti degli stessi e dalle loroeventuali condense, idonea per essere inserita in un camino, canna fumaria o vanotecnico esistente.Camino intubato: sistema costituito da un condotto per intubamento più il camino/cannafumaria/vano tecnico esistente.

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Collettore di scarico fumi: condotto che serve a raccogliere e convogliare i prodotti dellacombustione provenienti da due o più apparecchi dello stesso tipo e alimentati con lostesso combustibile, verso un camino/sistema intubato. (def. GL12)Altezza efficace del camino H: differenza di quota tra la sezione di ingresso dei fumi nelcamino e la sezione di uscita.Quota di sbocco: altezza (misurata dalla base del tetto) sino al punto inferiore dellasezione di uscita dei fumi in atmosfera.

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12. Allegato Le aperture di ventilazione

Le aperture di ventilazione sono realizzate allo scopo di consentire il reintegrodell’ossigeno bruciato nella combustione. La dimensione delle aperture di

ventilazione sono definite dalla Norma UNI CIG 7129 per gli impianti a gas ad usodomestico e similare e dal D.M. 12/4/1996 per gli impianti termici alimentati a combustibilegassoso (centrali termiche e simili). In riferimento al D.M. 12/4/1996 occorre precisare chenel testo del decreto non sono precisate distinzioni tra aperture di ventilazione edaerazione come avviene nella UNI CIG 7129. Il testo prevede unicamente la realizzazionedi aperture di aerazione ponendo valori in funzione della portata termica e minimi darispettare. Pertanto nel campo ventilazione del rigo relativo all’apparecchio occorreràcomunque indicare il valore dell’apertura teorica vi ventilazione secondo i valori stabiliti dalD.M. , mentre l’apertura totale realizzata andrà posta nel campo contenente i datidell’apertura di aerazione.

Siamo in presenza di un impianto termico che rientra nel campo di applicazionedel D.M. 12/4/1996 quando:

Singola installazione di apparecchio a gas di portata termica superiore ai 35 kW (esclusitutti gli apparecchi di processo o industriali)

Installazione di apparecchi a gas nello stesso locale o in locali direttamente comunicantiquando la somma della portate termiche supera i 35 kW (all’interno di una singola unitàabitativa non concorrono alla somma gli apparecchi con portata singola inferiore a 35 kWdiversi dalle caldaie).

La ventilazione negli impianti a gas ad uso domestico o similare – UNI CIG 7129

Le aperture di ventilazione sono necessarie nei locali in cui sono installati apparecchi agas (di tipo A, B e di cottura), l'afflusso dell'aria deve avvenire per circolazione naturale eper via diretta attraverso aperture permanenti praticate sulle pareti del locale da ventilareche danno verso l'esterno (la norma consente anche l’utilizzo di condotti di ventilazione,singoli oppure collettivi ramificati, ma tale soluzione non è praticata).

È consentita anche la ventilazione indiretta, cioè mediante prelievo dell'aria da localiadiacentia quello da ventilare.

Gli apparecchi di tipo C, a tiraggio naturale o muniti di ventilatore, non hanno necessità diprelevare aria comburente dal locale in cui sono installati, tuttavia occorre ricordarel’obbligo di realizzare giunzioni filettate unicamente in locali ventilati o ventilabili.

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Le aperture devono essere devono essere del tipopermanente, non sono quindi considerate idonee lefinestre che, secondo il caso potrebbero essere aperteo chiuse; inoltre le aperture, sia all’interno che all’esterno

della parete, non devono poter essere ostruite e devono

essere protette, con griglie, reti metalliche, ecc. .

1

La sezione libera (al netto di griglie, reti o simili) deveessere almeno 6 cm2 per ogni kW di portata termicanominale installata.

Concorrono al calcolo delle aperture di ventilazione tuttigli apparecchi a gas che per il loro funzionamentoprelevano l’aria comburente dall’ambiente di istallazionequali; stufe, caldaie e scaldacqua di Tipo B (non stagni),apparecchi di cottura.

6 cm2 x sommakW

2 La sezione dell’apertura di ventilazione deve essere pario superiore a 100 cm2 per ogni kW 100 cm2 min.

3Se il piano cottura non è dotato di controllo di fiamma lasezione di ventilazione relativa all’apparecchio deveessere maggiorata di ulteriori 6 cm2 per ogni kW

6 cm2 x kW nonvalvolato

4Se il piano di cottura non è dotato di controllo di fiammala sezione dell’apertura di ventilazione deve essere pario superiore a 200 cm2 per ogni kW

200 cm2 min.

5

Negli impianti alimentati a Metano, la maggiore sezionedell’apertura di ventilazione può essere posta anchenella parte alta del locale senza apportare ulteriorimaggiorazioni. Queste (solo queste) aperture possonoessere realizzate sui serramenti rivolti verso l’esterno.

6Quando l’apertura di ventilazione non è posta a livellodel pavimento il valore dell’apertura di ventilazione deveessere maggiorato del 50%

[( 6 cm2 x sommakW) (6 cm2 x kWnon valvolati) ] x 1,5

7In caso di apertura in posizione elevata occorreverificare il rispetto della sezione minima dopo averemaggiorato l’apertura.

100 cm2 min.(valv.)

200 cm2 min.

(non valv.)

Come comportarsi se è installato anche un elettroventilatore

La norma UNI CIG 7129 prevede che nei locali possa rendersi necessario utilizzare unsistema di aspirazione forzato dell’aria, ad esempio per velocizzare il ricambio dell’aria, inquesti casi occorre essere certi che l’azione del sistema di aspirazione non provochimalfunzionamenti ai rimanenti sistemici scarico dei prodotti della combustione, ad esempioannullando il tiraggio del sistema di scarico dei fumi degli apparecchi di tipo B presenti neilocali. Per questo motivo sono riportate diverse condizioni e verifiche da effettuare

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sull’impianto per evitare situazioni di pericolo. Tra le misure da adottare è prevista lamaggiorazione delle aperture di ventilazione al fine di consentire il maggior apporto di ariaa compensazione di quella aspirata.

A questo punto occorre precisare che la norma non specifica, diversamente da quantofatto in precedenza, se e come occorra applicare delle maggiorazioni relative allaposizione anche a queste aperture di compensazione, ma ripetute interpretazioni portanoad escludere questa necessità, essendo il richiamo dell’aria assicurato dalla prevalenzadei ventilatori e non dalla circolazione naturale.

Nei locali dove è installato solo un apparecchio di cottura a gas e l'evacuazione dell'ariaviziata e dei prodotti della combustione è ottenuta a mezzo di un elettroventilatore o di unacappa aspirante elettrica, non è richiesta alcuna maggiorazione per compensazionedell’apertura di ventilazione, ma nei locali adiacenti o direttamente comunicanti possonoessere presenti solo apparecchi di tipo C.

8 Portata m3/h Sezione Ventilazione Aggiuntiva cm2

Fino 50 14050-100 280Oltre 100 420

SVA

Esempio di dimensionamento apertura di ventilazione

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D.M. 12/04/1996 Impianti termici alimentati da combustibili gassosi.

I locali devono essere dotati di una o più aperture permanenti di aerazione realizzate sullepareti esterne confinante con spazio scoperto, strada pubblica o nel caso di locali interrati,con intercapedine aerata ad uso esclusivo (sezione almeno pari a quella dell’aerazione elarghezza almeno 60 cm).

E’ consentita la protezione delle aperture di aerazione con grigliati metallici, reti e/o aletteantipioggia a condizione che non venga ridotta la superficie netta di aerazione.

Le aperture di aerazione devono essere realizzate e collocate in modo da evitare laformazione di sacche di gas (indipendentemente dalla conformazione della copertura);quindi nel caso di coperture piane tali le aperture devono essere realizzate nella parte piùalta della parete

Le superfici libere minime di aerazione (S) sono calcolate in funzione della portata termicacomplessiva degli apparecchi allacciati (Q) e non devono essere inferiori ai valori sottoriportati.

Impianti diclimatizzazione

Cucine Forni da pane

Locali fuori terra S > Q x 10 Minimo3000 cm 2

S > Q x 10 Minimo3000 cm 2

S > Q x 10 Minimo3000 cm 2

Piano calpestio

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Impianti diclimatizzazione

Cucine Forni da pane

Locali seminterrati einterrati fino a 5 metri

S > Q x 15 Minimo3000 cm 2

S > Q x 15 Minimo3000 cm 2

S > Q x 15 Minimo3000 cm 2

Impianti diclimatizzazione

Cucine Forni da pane

Locale interrato S > Q x 20 Minimo5000 cm 2

Locale nonammesso

Locale nonammesso

GPL Impianti alimentati a GPL superficie minima 5000 cm2 di cui 2/3 realizzati nella partebassa della parete esterna

Locali contigui a luoghi con affollamento > 0,4 persone/m2 o locali di pubblico spettacolosuperficie minima 4500 cm2.

Piano calpestio

5 – 10 m(Max)

0,6 m (min.)

Piano calpestio

Max 5m