Guida all’uso: GIMP€¦ · GIMP, un software gratuito ma con un corredo di strumenti davvero...

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Per fare fotoritocco non è necessario comprare un pro- gramma commercia- le. Si può usare GIMP, un software gratuito ma con un corredo di strumenti davvero ampio. Di Nicola Martello Per realizzare questa guida abbiamo utilizzato la versione per Window di GIMP. Fin dal primo avvio si nota subito una differenza con i tradizio- nali programmi grafici per il sistema operativo Microsoft: l’interfaccia non occupa l’intero schermo, ma è costi- tuita da finestre indipendenti, posi- zionabili a piacere. Quelle visibili di default sono tre: il pannello Stru- menti, l’anteprima del documento e un pannello a schede che permette di avere a portata di mano i livelli, i canali, i tracciati e una serie di altri tool. Chi preferisce che l’area di la- voro occupi l’intero desktop deve semplicemente cliccare il tasto In- grandisci, in alto a destra, come si fa di consueto con gli applicativi per Windows. I documenti aperti suc- cessivamente appaiono sempre in nuove aree di lavoro flottanti e total- mente autonome. Premendo i tasti Alt e Tab si può passare da un’area 106 PC Professionale - Giugno 2010 Guida all’uso: prima parte GIMP 2.6.8 parti: la prima contiene i dieci casi più semplici, mentre nella seconda – che troverete sul prossimo numero di PC Professionale – esamineremo elaborazioni più sofisticate ma an- cora alla portata di qualunque ap- passionato dotato di un minimo di buona volontà. Alla scoperta di GIMP GIMP, acronimo di Gnu Image Mani- pulation Program, è un applicativo gratuito e open source per il fotoritoc- co i cui strumenti sono cresciuti e mi- gliorati con il tempo e oggi consento- no elaborazioni grafiche anche piut- tosto sofisticate. Il software, giunto al- la release 2.6.8, è disponibile per Windows, Mac OS X e Unix/Linux. Può essere scaricato dal sito www. gimp.org ed è liberamente distribui- bile secondo i termini della Gnu Ge- neral Public License. È possibile fare fotoritocco se- rio senza spendere soldi per l’acquisto di un programma commerciale? La risposta è senza dubbio affermativa grazie a GIMP, da diversi anni un importante riferi- mento nel mondo del software gra- tuito. GIMP non offre certo la poten- za di un applicativo come il recente Photoshop CS5, ma dispone comun- que di un set di strumenti che per- mette di andare ben oltre il sempli- ce ritocco di base. E, naturalmente, il suo prezzo è imbattibile. In questa guida all’uso esaminere- mo in dettaglio questo programma e descriveremo le operazioni necessa- rie per compiere le operazioni più frequenti quando si tratta di miglio- rare una foto e di creare documenti grafici con oggetti come cornici e scritte. Poiché il numero degli esem- pi che faremo è piuttosto elevato, abbiamo deciso di dividerli in due

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Per fare fotoritocconon è necessariocomprare un pro-gramma commercia-le. Si può usareGIMP, un softwaregratuito ma con uncorredo di strumentidavvero ampio.Di Nicola Martello

Per realizzare questa guida abbiamoutilizzato la versione per Window diGIMP. Fin dal primo avvio si notasubito una differenza con i tradizio-nali programmi grafici per il sistemaoperativo Microsoft: l’interfaccia nonoccupa l’intero schermo, ma è costi-tuita da finestre indipendenti, posi-zionabili a piacere. Quelle visibili didefault sono tre: il pannello Stru-menti, l’anteprima del documento eun pannello a schede che permettedi avere a portata di mano i livelli, icanali, i tracciati e una serie di altritool. Chi preferisce che l’area di la-voro occupi l’intero desktop devesemplicemente cliccare il tasto In-grandisci, in alto a destra, come si fadi consueto con gli applicativi perWindows. I documenti aperti suc-cessivamente appaiono sempre innuove aree di lavoro flottanti e total-mente autonome. Premendo i tastiAlt e Tab si può passare da un’area

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Guida all’uso:

prima parteGIMP2.6.8

parti: la prima contiene i dieci casipiù semplici, mentre nella seconda– che troverete sul prossimo numerodi PC Professionale – esamineremoelaborazioni più sofisticate ma an-cora alla portata di qualunque ap-passionato dotato di un minimo dibuona volontà.

Alla scoperta di GIMP

GIMP, acronimo di Gnu Image Mani-pulation Program, è un applicativogratuito e open source per il fotoritoc-co i cui strumenti sono cresciuti e mi-gliorati con il tempo e oggi consento-no elaborazioni grafiche anche piut-tosto sofisticate. Il software, giunto al-la release 2.6.8, è disponibile perWindows, Mac OS X e Unix/Linux.Può essere scaricato dal sito www.gimp.org ed è liberamente distribui-bile secondo i termini della Gnu Ge-neral Public License.

È possibile fare fotoritocco se-rio senza spendere soldi perl’acquisto di un programma

commerciale? La risposta è senzadubbio affermativa grazie a GIMP,da diversi anni un importante riferi-mento nel mondo del software gra-tuito. GIMP non offre certo la poten-za di un applicativo come il recentePhotoshop CS5, ma dispone comun-que di un set di strumenti che per-mette di andare ben oltre il sempli-ce ritocco di base. E, naturalmente,il suo prezzo è imbattibile. In questa guida all’uso esaminere-mo in dettaglio questo programma edescriveremo le operazioni necessa-rie per compiere le operazioni piùfrequenti quando si tratta di miglio-rare una foto e di creare documentigrafici con oggetti come cornici escritte. Poiché il numero degli esem-pi che faremo è piuttosto elevato,abbiamo deciso di dividerli in due

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Un’interfaccia più convenzionale

C hi preferisce un’interfaccia in stile Photoshop e,soprattutto, vuole che le finestre di GIMP si chiu-

dano tutte quando si preme il tasto Riduci a icona puòscaricare GimPhoto (www.gimphoto.com), basatosulla versione 2.4.3 in inglese di cui modifica l’interfac-cia con il tool GimPad 1.1. Purtroppo il comando di ri-duzione a icona con un solo clic funziona con Win-dows Vista, XP e 2000 ma non con Windows 7.

TIPS

stra in cui sono elencate le variabili,a cominciare – in Ambiente – dalnumero di annullamenti e dalla me-moria utilizzabile. In Interfaccia c’èl’elenco delle scorciatoie tramite ta-sti, mentre in Opzioni Strumenti siimposta l’algoritmo per l’interpola-zione, che di default è Cubica. Sipuò scegliere in alternativa Sinc(Lanczos3), più pesante come calco-li ma in genere in grado di produrrerisultati migliori. Infine, in Gestionedel colore è possibile impostare iprofili colore per il monitor e per lasimulazione dei colori di stampa.Da notare che, pur essendo disponi-bile una voce per lo spazio cromati-co Cmyk, in realtà GIMP non con-sente la creazione e l’elaborazionedi immagini Cmyk, un limite note-vole per chi deve preparare imma-gini da stampare a livello professio-nale. Gli unici spazi colore ammessisono Rgb e scala di grigi, nonché

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di lavoro all’altra. Le finestre flottantisono in effetti un po’ fastidiose, so-prattutto per chi è abituato ai pro-grammi in cui i pannelli degli stru-menti sono agganciati ai lati delloschermo. È abbastanza facile, infatti,che prima o poi finiscano col ricoprireuna parte dell’area di lavoro che sivuole utilizzare. Per fortuna i modernidisplay dal rapporto d’aspetto di 16:9o di 16:10 offrono un desktop moltoampio, in cui le zone laterali si presta-no bene a contenere tali pannelli sen-za sacrificare troppo l’anteprima deldocumento in fase di lavorazione.Un altro aspetto fastidioso di GIMP èl’impossibilità di chiuderlo in iconacon un clic. Viene istintivo provare acliccare l’apposito pulsante dell’areadi anteprima, che però ha effetto solosu quest’ultima: i pannelli Strumenti eLivelli, Canali, tracciati… possono es-sere chiusi ma non ridotti ad icona echiudendo il primo si esce anche dal-l’intero programma. Occultare tutte lefinestre visibili sfruttando l’appositopulsante della barra strumenti di Win-dows è quindi l’unico modo per na-scondere totalmente alla vista GIMP.

UUnn vveellooccee eessaammee ddeeggllii eelleemmeennttii visi-bili di default nell’interfaccia graficaconsente di notare che le icone rap-presentative degli strumenti e delleopzioni sono chiare e ben fatte. Il lorosignificato è di immediata compren-sione grazie anche ai tooltip (suggeri-menti) che appaiono se si lascia per

un secondo il cursore sopra di esse.Le finestre previste da GIMP sonoparecchie e attivandole tutte si ri-schia di intasare lo schermo. In gene-rale, i pannelli più utili sono quelliche il programma apre di default:Strumenti, con la relativa area sotto-stante in cui appaiono le opzioni del-la funzione attiva, e Livelli Canali,Tracciati, Pennelli, Texture e Gra-dienti. Chi lo desidera può aprire lafinestra Navigazione per avere sem-pre sott’occhio una visione d’insiemedel documento. La maggior parte deipannelli sono agganciabili l’un l’altroe richiamabili tramite linguette, inmodo da minimizzare l’area necessa-ria per la loro visualizzazione. Prima di partire con il fotoritoccovale la pena di dare un’occhiata alpannello delle impostazioni di base,per adattare GIMP al proprio mododi lavorare. Con il comando Modifi-ca / Preferenze si accede alla fine-

L’interfaccia di GIMP 2.6Il pannelloStrumenti raccoglie le funzioninecessarie per il fotoritocco,rappresentate da icone chiare e facilmentecomprensibili.

Livelli, e non soloQuesto pannellomultiplo dà accessotramite linguette allearee dedicate ai livelli,ai canali cromatici, ai tracciati e allacronologia delleoperazioni compiute.

Tanti presetGIMP offre moltipreset per le forme e ledimensioni del pennello.Con le altre linguette del pannello si accedealle librerie delle texturee dei gradienti.

Opzioni a portata di clicSotto Strumenti si trova il pannello con le opzioni dellostrumento attivo, che risultano quindi sempre ben accessibili.

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naturalmente le palette di tinte in-dicizzate per i documenti con menodi 16 milioni di colori.

TTeerrmmiinnaattoo iill sseettuupp iinniizziiaallee si può ini-ziare a esplorare le funzioni di GIMP,partendo dai numerosi preset percreare logotipi graficamente interes-santi ma personalizzabili soltanto nel-la scritta. Troviamo anche diverse tex-ture procedurali, anche queste modi-ficabili solo in parte. In effetti parecchipreset e strumenti di GIMP sembranoessere stati creati per le necessità per-sonali degli sviluppatori e risultanopoco utili per gli utenti generici. Il do-cumento appare nella finestra princi-pale; sulla sinistra e in alto sono visi-

bili i righelli, da cui è possibile estrar-re le guide orizzontali e verticali. Siale guide sia la griglia (che può appari-re sovrapposta al documento) posso-no essere magnetiche, per facilitare ladisposizione precisa degli elementinell’immagine. Un altro piccolo aiutoviene dall’attivazione immediata del-lo strumento Panoramica quando sipreme la barra spaziatrice. La sezionecon le funzioni di ritaglio e di selezio-ne è decisamente completa: oltre alleclassiche selezioni ellittiche e rettan-golari (queste ultime, come la taglie-rina, possono mostrare una griglia ba-sata sulla regola dei terzi), sono dispo-nibili i tracciati magnetici e la selezio-ne per colore. A questi si aggiunge

uno strumento semiautomatico: si de-finisce in maniera grossolana il con-torno della forma da ritagliare, si di-pinge – usando colori codice diversi –la zona da tenere oppure quella dascartare e il programma provvede inautomatico a individuare i bordi lun-go cui effettuare il taglio. Il sistemaperò funziona bene solo quando ladifferenza cromatica è elevata, inoltrei bordi sono sempre netti e scalettati.Se non altro, quando la selezione au-tomatica non è completa è possibiledipingere sulle zone ignorate in modoche vengano incluse (è consentita na-turalmente anche la correzione inver-sa: dipingere, usando l’altro colore co-dice, sulle parti che devono essere eli-

Lo strumento Selezione primo piano facilita il ritaglio di sagome complesse: si definisce un contorno grossolano e poi si indica la parte da conservare.

La scrittura dei testi avviene in una finestra flottante dedicata,mentre la formattazione dei caratteri va fatta separatamente.

Quasi tutti i filtri disponibili sono regolabili in un pannelloindipendente dall’anteprima piccola e priva di zoom.

La funzione Cerotto funziona bene quando si tratta dirimuovere rughe e piccoli difetti da aree che presentanodifferenze di contrasto non eccessivamente elevate.

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minate dalla selezione). GIMP affian-ca al consueto Timbro Clone la fun-zione Clona in Prospettiva: dapprimasi distorce la figura posta su un livel-lo, poi se ne clona una parte in un’al-tra zona. Le parti copiate vengono de-formate dal programma in automaticoe in maniera conforme al rettangolo dideformazione prospettica definito al-l’inizio dell’operazione.

LLoo ssttrruummeennttoo èè iinntteerreessssaannttee,, ma one-stamente si fa fatica a trovargli un im-piego pratico se non in casi rari e par-ticolari. Più utile ci sembra il Cerotto,simile al Timbro Clone, che adatta intempo reale i colori delle nuove pen-nellate a quelli della zona di destina-zione. La funzione è ideale per elimi-nare rughe e piccoli difetti della pelledai ritratti, ma nelle nostre prove i ri-sultati sono stati deludenti poichél’adattamento cromatico spesso pro-duce artefatti peggiori di quelli gene-rati dal classico Timbro Clone quan-do la pennellata è in prossimità didettagli ad alto contrasto. Come ogniprogramma di fotoritocco che si ri-spetti, anche GIMP gestisce i livelli(layer), che tratta però in manierapiuttosto elementare. Il programma liraccoglie in una finestra specifica(chiamata appunto Livelli) per con-sentirne una gestione ordinata e ra-zionale, e offre le funzioni di base percrearli. A ogni layer è possibile asso-ciare una maschera di trasparenza,modificabile con un normale pennel-lo che dipinge in scala di grigi.

TIPS

Gimp sempre con sé

G imPortable (http://portableapps.com/apps/graphics_pictures/gimp_portable) è una

versione di GIMP 2.6.8 che può essere avviatadirettamente, senza installazione in locale. Bastacaricarla su una chiavetta Usb con almeno 82Mbyte di spazio libero per avere una copia diGIMP sempre a disposizione.

Colori più vivaci per le foto

Con Gimp è facile migliorare una foto renden-do i colori più vivaci e brillanti. Basta creare

un nuovo livello copiato dallo sfondo (Livello/Du-plica livello), applicare una decisa sfocatura gaus-siana (Filtri/Sfocature/Gaussiana…, si può partirecon 50 pixel), cambiare in Sovrapposto la modali-tà di visualizzazione del livello e regolare l’Opacitàsecondo il gusto personale.

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Deformazioni intelligenti

S e si desidera “stirare” un immagine in oriz-zontale o in verticale mantenendone inalte-

rate le parti più importanti si può usare il plug-ingratuito LiquidRescale (http://liquidrescale.wiki-dot.com/), che deforma lo sfondo preservando lezone che sono state protette con una maschera.La qualità del risultato è davvero notevole, a pat-to di non esagerare con la deformazione o conl’ampiezza delle maschere.

TIPS

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La libreria dei filtri è molto ricca, an-che se quelli davvero utili sono relati-vamente pochi. Gimp non è compati-bile in maniera nativa con i plug-increati per Adobe Photoshop (estensio-ne 8bf), ma grazie all’add-on gratuitoPspi (http://tml.pp.fi/gimp/pspi.html)è possibile superare questo limite.Alla pagina http://registry.gimp.orgsi trovano poi molti plug-in gratuitirealizzati in Script-Fu, il formato svi-luppato per Gimp. I filtri a corredo coprono la maggiorparte delle esigenze di un utente ge-nerico, ma quasi tutti hanno un’ante-prima piccola e priva di zoom. Inoltrenon permettono di apprezzare in tem-po reale l’effetto sull’intero documen-to; di conseguenza è difficile lavorarein maniera accurata. Infine, per l’inse-rimento di testi, GIMP impiega una fi-nestra apposita in cui si digitano lelettere che appaiono in tempo realenel documento, per un riscontro im-mediato. Le opzioni di formattazionecomprendono il rientro del capoverso,l’interlinea e la distanza tra i caratteri.Le scritte possono essere disposte lun-go un tracciato oppure racchiuse inun’area rettangolare. Tra gli altri stru-menti peculiari di GIMP segnaliamola funzione per misurare le distanze egli angoli, e il pennello Scherma/Bru-cia che può lavorare solo sulle ombre,i mezzitoni oppure le luci.

lore per le foto di circa 10 Mpixel.A questo punto è possibile proce-dere con la rotazione del documen-to ricorrendo al comando Livello /Trasforma / Rotazione arbitraria…oppure all’attrezzo Ruota ((ffiigguurraa22aa)) disponibile nel pannello Stru-menti. Subito appare la finestraflottante Ruota, in cui si trova uncursore che permette di stabilirel’angolo di rotazione. Trascinando-lo a destra o a sinistra si inclina lafoto, in modo da far diventare oriz-zontali oppure verticali le linee diriferimento che prima erano obli-que. Prima di fare clic sul tastoRuota per concludere l’operazione,è il caso di impostare due casellenel pannello che raccoglie le opzio-ni dello strumento, subito sotto lafinestra con le icone. Per ottenerela massima qualità si deve sceglie-re Sinc (Lanczos3) invece di Cubicanel menu Interpolazione, poi con-viene selezionare Ritaglia all’aspet-to in Ritaglio, in modo che il pro-gramma scontorni l’immagine ruo-tata per eliminare gli spazi vuotiagli angoli mantenendo il rapportod’aspetto originale ((ffiigguurraa 33aa)). Perottenere un documento che siagrande quanto l’immagine ritaglia-ta si copia la foto elaborata (ControlC) e si crea un nuovo documentocon il comando Modifica/Incollacome/Nuova immagine (Shift Con-trol V). Nel caso si desideri ritaglia-re la foto per ottenere una compo-sizione migliore, si fa clic sullo stru-mento Ritaglia (quello dall’icona aforma di taglierino) e si definisce

Al lavoro con GIMP

Raddrizzareuna foto

Con una fotocamera digitale com-patta è molto facile scattare una fo-to storta. Il display piccolo, l’assen-za di un mirino ottico (ormai unavera rarità) impediscono di studia-re con attenzione l’inquadratura,che spesso e volentieri risulterà in-clinata al momento della revisionedelle foto scattate e importate nelcomputer. Un problema simile sipresenta con la composizione del-l’inquadratura, spesso frettolosa epoco accurata. In entrambi i casinon si tratta di un grosso guaio gra-zie all’elaborazione grafica che èpossibile fare con un software difotoritocco come GIMP. PurtroppoGIMP non consente di raddrizzareuna foto semplicemente sisteman-do un linea di riferimento sull’oriz-zonte o sullo spigolo di una parete.Però è possibile far apparire unagriglia e ruotare a manola figura. Si cominciacon impostare la griglia:con il comando Visua-lizza / Griglia la si ren-de visibile e con Imma-gine / Configura gri-glia… se ne stabilisconola dimensione e il colore((ffiigguurraa 11aa)). Ovviamentela griglia non deve es-sere troppo fitta né trop-po ampia e deve avereun colore che la rendaben visibile sulla foto dacorreggere. In genere400 pixel è un buon va-

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con il mouse l’area rettangolare diritaglio ((ffiigguurraa 44aa)). Se questo deveavere un rapporto d’aspetto bendeterminato, per esempio 3:2 oppu-re 4:3, si digita il rapporto desidera-to nella casella subito sotto la scrit-ta Rapporto dimensioni e si attival’opzione Blocca. Così, l’area di ri-taglio rimane liberamente dimen-sionabile, ma mantiene sempre laproporzione corretta. Un altro aiu-to, molto utile per migliorare lacomposizione dell’inquadratura, èla griglia all’interno del riquadro diritaglio, attivabile con l’opzione Re-gola dei terzi contenuta nel menu atendina sotto l’opzione Evidenzia.Secondo la nota regola fotografica,il soggetto della foto dovrebbe tro-varsi in corrispondenza di uno deiquattro incroci interni della griglia.Con queste funzioni è effettiva-mente facile regolare la posizione ela dimensione dell’area di ritaglio,per migliorare l’inquadratura man-tenendo al contempo il correttorapporto tra altezza e larghezza.

Regolare l’esposizione

Le macchine fotografiche digitaliodierne, anche quelle compatte, han-no esposimetri e algoritmi di calcoloche di solito funzionano molto bene eproducono foto ben esposte. Ma l’in-fallibilità è ancora lontana e quindipuò capitare di dover sistemare unafoto sovra o sotto esposta. I softwarea pagamento dispongono in generedi una funzione automatica molto ef-ficace e in effetti anche GIMP ne pos-siede una, che però nelle foto che ab-biamo usato nei nostri test ha prodot-to risultati deludenti. Il comando inquestione si trova in Colori / Auto /Equalizza e vale la pena provarlo perprimo: se funziona avremo risparmia-to un po’ di lavoro ((ffiigguurraa 11bb)). Da no-tare che GIMP offre anche altri filtriche agiscono in automatico e che so-no pensati per migliorare il bilancia-mento cromatico: Ampliamento con-trasto, Ampliamento Hsv, Aumentodel colore, Normalizza. Provarli tutticosta poca fatica, ma nei nostri test

non hanno lavorato bene. Meglioquindi procedere con le regolazionimanuali. Il primo tentativo si può farecon Colori/Luminosità-contrasto…,che mostra nella finestra dedicatasemplicemente due cursori ((ffiigguurraa22bb)). Le modifiche appaiono diretta-mente nel documento e con pochi clicsi ottiene un risultato che sarà sen-z’altro un miglioramento rispetto al-l’originale. Però questo non è il mododi procedere più corretto. I professio-nisti del fotoritocco, infatti, usanosempre i livelli, accessibili sia facen-do clic sul tasto Modifica queste im-postazioni come livelli nella paletteappena aperta sia con il comando Co-lori/Livelli…. La finestra che apparepuò confondere il neofita, ma non è ilcaso di spaventarsi, perché nel nostrocaso i punti dove agire sono solo tre: itre piccoli triangoli nel diagrammaLivelli in ingresso. Quello più a sini-stra agisce sulle ombre, quello cen-trale sui mezzitoni e quello a destrasulle luci ((ffiigguurraa 33bb)) . Nel nostroesempio la foto è sovraesposta, quin-

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di bisogna spostare verso destra iltriangolo di sinistra, più o meno doveappaiono i primi valori a sinistra neldiagramma. In contemporanea si no-ta che la figura diviene decisamentepiù contrastata e cromaticamente ric-ca. Per ottenere un ulteriore migliora-mento si può provare a spostare dipoco il triangolo centrale, per impo-stare il bilanciamento dei mezzitonisecondo i gusti personali. Chi non sifida dei propri occhi per giudicare labontà delle regolazioni può ricorrereai contagocce (visibili subito sotto ildiagramma Livelli in ingresso) percampionare le zone che devono di-ventare nere e bianche. Con i livelli siottiene un bilanciamento cromaticomigliore e soprattutto più corretto,dato che non si corre inavvertitamen-te il rischio di sottoesporre le zone piùscure né di bruciare quelle più chia-re. Chi preferisce lavorare con le cur-ve, invece che con i livelli, può farlocon il comando Colori/Curve… oppu-re con un clic sul tasto Modifica que-ste impostazioni come curve, visibile

limiti degli algoritmi di ripresa dellemacchine fotografiche, che talvoltasono incapaci di individuare corretta-mente il colore della luce che illumi-na la scena. Una foto scattata al-l’aperto verso il tramonto sarà perva-sa da una luce arancione, mentre unoscatto fatto con il cielo nuvoloso ap-parirà bluastro. In queste situazionil’elettronica della telecamera devecompensare queste dominanti cro-matiche ma non è detto che ci riescasempre. Ecco quindi che diviene ne-cessario intervenire con un program-ma di fotoritocco, per portare a valoricorretti i rapporti tra le tinte. In GIMPquesta operazione può essere com-piuta con un algoritmo totalmenteautomatico (Colori/Auto/Bilancia-mento del bianco), che effettivamen-te funziona piuttosto bene. Con unsolo clic è così possibile sistemare su-bito le foto dai colori falsati ((ffiigguurraa11cc)). Un’altra strada decisamente piùcontrollabile richiede l’apertura dellafinestra Livelli, già vista nel caso pre-cedente e accessibile con il comando

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nella finestra Livelli appena esami-nata((ffiigguurraa 44bb)). Il grafico cambia, mail concetto rimane lo stesso: i tre nodinella curva corrispondono – proce-dendo da sinistra in basso – alle om-bre, ai mezzitoni e alle luci. Trasci-nandoli in orizzontale si regola la lu-minosità dell’immagine in corrispon-denza di questi tre settori. Gli utentipiù esperti possono creare nuovi no-di, per agire con una precisione mag-giore in determinati intervalli di lu-minosità e contrasto.

Correggere una dominante

In una foto affetta da una dominantecromatica tutti i colori sembrano ten-dere verso una determinata tinta. Nelcaso questa sia il blu, per esempio, lezone bianche e grigie appaiono az-zurrine, i blu sono più carichi del do-vuto, i verdi virano verso il ciano e irossi verso il violetto. Le foto con unadominante cromatica più o meno evi-dente sono molto comuni a causa dei

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Colori/Livelli…. Nella sua parte bas-sa, poco sotto la scritta Tutti i canali,sono allineati quattro pulsanti: il pri-mo con la dicitura Auto, gli altri trecon altrettanti contagocce per le om-bre, per i mezzitoni e per le luci ((ffiigguu--rraa 22cc)). Un primo tentativo si può com-piere facendo clic su Auto, che lanciaun algoritmo di analisi e di correzionemolto simile a quello che abbiamogià descritto. Se il sistema non funzio-na, si esamina la foto per individuareun punto in cui è visibile uncolore che dovrebbe essereneutro: in altre parole, che do-vrebbe apparire nero, grigiooppure bianco. Subito dopo siseleziona il contagocce relati-vo e si fa clic sopra la zonaprescelta. Il programma agi-sce subito ed elabora tutti i co-lori dell’immagine in modoche la parte su cui si è fattoclic diventi di tonalità neutra.Nel nostro caso abbiamo scel-to il contagocce per le luci eabbiamo fatto clic su un peta-lo verdastro di uno dei due

fiori in primo piano, che giustamenteil programma fa diventare di un bian-co candido. A seguito di questa tra-sformazione, il giallo dei pistilli è piùluminoso e puro, e il verde dell’erbapiù vivido e saturo. Un’ultima cosa:visto che ci trovavamo in questa pa-lette, abbiamo spostato il triangolopiù a sinistra del diagramma Livellidi ingresso un po’ verso destra, permigliorare il contrasto e l’aspetto ge-nerale della foto.

Eliminare gli occhi rossi

Gli occhi rossi sono un po’ una co-stante delle foto scattate con una fo-tocamera compatta e il suo flash ((ffii--gguurraa 11dd)) . Il problema deriva dalladistanza molto ridotta tra il flash e ilcentro ottico dell’obiettivo: quando ilflash si accende, la luce che emettepenetra nella pupilla del soggetto,rimbalza sulla retina – riccamente ir-

rorata di sangue e perciò dicolore rosso – e quindi tor-na indietro verso la macchi-na fotografica, entrandonell’obiettivo fino ad arri-vare al sensore. Di conse-guenza la luce rossa cheappare illuminare le pupil-le delle persone fotografatealtro non è che la luce delflash riflessa. Questo pro-blema di solito non si pre-senta con le reflex, poichéil flash è molto più distantedall’obiettivo quindi la luceriflessa dalla retina non tor-1d

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na verso la macchina fotografica.Tutti i programmi per il fotoritoccooffrono oggi uno strumento dedica-to per eliminare la luce rossa cheesce dalle pupille, gli “occhi rossi”appunto. GIMP non fa eccezione:con il comando Filtri/Miglioramen-to/Rimozione occhi rossi… ((ffiigguurraa22dd)) si apre una finestra in cui si tro-va un semplice cursore, che per-mette di stabilire la forza di inter-vento dello strumento. Prima di ap-plicare il filtro è però una buonaidea selezionare le sole pupille ros-se, altrimenti il programma elimi-nerebbe tutte le aree rosse visibilinell’intera foto. Senza chiudere lafinestra Rimozione occhi rossi, siattiva lo strumento Selezione ellitti-ca e premendo i tasti Control eShift si traccia un cerchio partendodal centro della pupilla. L’operazio-ne va ripetuta per le altre pupille equando questa fase è terminata sipuò tornare al cursore della sensi-bilità di intervento e regolarlo in

base ai risultati visibili nell’antepri-ma ((ffiigguurraa 33dd)). Quando tutto è aposto si preme OK e il programmaelabora l’immagine.I risultati che si ottengono non sonoperò sempre soddisfacenti. Spessointorno alla zona modificata rimanevisibile un alone rossastro, che ilsoftware non riesce evidentementea eliminare. I perfezionisti devonoquindi procedere manualmente: siannulla il lavoro fatto da GIMP, sisceglie il colore nero o un grigiomolto scuro con un clic sul riquadrodella tinta in primo piano, si selezio-nano il Pennello, la modalità Fusio-ne grana e una dimensione che siail più possibile uguale a quella dellapupilla ((ffiigguurraa 44dd)). A questo puntosi fa clic al centro della zona rossa epoi si dà un altro colpo di pennellocon la modalità Saturazione ((ffiigguurraa55dd)). In questo modo la pupilla perdecompletamente il colore rosso, ègiustamente scura e conserva il ca-ratteristico colpo di luce.

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Cancellare rughe e piccoli difetti

Uno dei tanti vantaggi delle foto di-gitali è la possibilità di ritoccarle inproprio, senza doversi affidare a co-stosi professionisti. Questa afferma-zione è particolarmente vera quandosi vuole migliorare l’aspetto di un ri-tratto, eliminando le rughe e i picco-li difetti che sono di solito visibili sulviso di una persona non perfetta-mente truccata o comunque non piùnel fiore degli anni. In questi casi bi-sogna armarsi di pazienza e di unabuona dose di senso critico, dato cheè facile esagerare e trasformare lapersona ritratta in una mummia op-pure in una bambola.Per evitare questi rischi è bene lavo-rare su un livello copiato dall’imma-gine originale. Questo approccionon solo permette di tornare in qual-siasi momento alla foto di partenzama soprattutto consente di graduarela visibilità delle correzioni, per rag-

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giungere il miglior compromesso traun viso perfetto e uno realistico. Sicomincia quindi con il comando Li-vello/Duplica livello ((ffiigguurraa 11ee)) epoi si seleziona lo strumento Cerotto(la sua icona nel pannello Strumentiè composta da due cerotti gialli in-crociati). Il Cerotto è una versioneevoluta del classico Timbro Clone edè dotato di un algoritmo che fonde icolori delle pennellate con le zonecircostanti. Il sistema non è perfettopoiché in prossimità di bordi ad altocontrasto appaiono grosse sbavatu-re. In questi casi è giocoforza ritor-nare al Timbro Clone, un po’ più la-borioso ma più prevedibile nel risul-tato. Prima di cominciare a dipinge-re sulle rughe si seleziona una di-mensione adatta ai difetti da elimi-nare (da due a tre volte la grandezzadi questi ultimi), un bordo morbidodel pennello Circle Fuzzy (17), el’opzione Allineato nel menu a ten-dina Allineamento: ((ffiigguurraa 22ee)) . Aquesto punto è finalmente possibileiniziari: premendo il tasto Control e

facendo clic con il tasto sinistro delmouse si imposta il punto di originedelle pennellate e subito dopo si co-mincia a passare lo strumento soprarughe e difetti, avendo cura di appli-care pennellate brevi e di cambiarespesso il punto di origine. È impor-tante giudicare con occhio critico illavoro dopo ogni tratto, per annulla-re subito i ritocchi non soddisfacenti.Una volta eliminato l’ultimo difettoci rendiamo conto di aver commessoproprio l’errore citato all’inizio: ilvolto è troppo perfetto e somigliainequivocabilmente a quello di unabambola ((ffiigguurraa 33ee)). Niente paura,perché è arrivato il momento di mi-scelare il lavoro fatto con l’originale,variando l’opacità del livello modifi-cato. Con questo sistema è possibilegraduare le cancellazioni delle ru-ghe e ridare realismo al viso, atte-nuandone in maniera importante idifetti. Chi volesse migliorare ulte-riormente il lavoro può creare unnuovo livello copia dell’immagineoriginale e passare sopra le rughe lo

strumento Sfoca (l’icona è simile auna goccia d’acqua), con la forza diintervento Ammontare portata a100((ffiigguurraa 44ee)). Una volta sfocate lerughe e i difetti si gioca con l’opacitàdei due livelli modificati per ottene-re, come abbiamo indicato all’inizio,il miglior compromesso tra realismoe perfezione dei lineamenti.

Da colori a bianco e nero

Le foto in bianco e nero, o più preci-samente in scala di grigi, hanno sem-pre un fascino particolare. Essendoprive di colori, costringono il fotogra-fo a curare l’inquadratura e chi guar-da a concentrarsi sulle forme e suicontrasti, proprio come avvienequando si osserva una scultura.La trasformazione di una comune fo-to a colori in una in bianco e neronon è certo difficile, basta azzerarela saturazione e il gioco è fatto. InGIMP si usa il comando Colori/De-saturazione…, che fa apparire una

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finestrella in cui è possibile sceglie-re il criterio di trasformazione, ov-vero se il passaggio dai colori allascala di grigi deve avvenire in basealla lucentezza, alla luminosità o aivalori medi delle tinte ((ffiigguurraa 11ff)).Non esiste una scelta migliore apriori, l’unica è provarle tutte e tre,sfruttando l’anteprima direttamentenel documento principale (una rari-tà in GIMP). Nel caso della foto usa-ta nel nostro esempio la scelta mi-gliore è basarsi sulla luminosità, da-to che gli alberi sullo sfondo sonopiù contrastati. In GIMP esiste peròun altro sistema, più interessanteperché consente di simulare l’appli-cazione di un filtro colorato all’im-magine subito prima della trasfor-mazione in bianco e nero. L’impie-go di filtri colorati insieme alla pel-licola in bianco e nero è una tecnicausata da sempre dai fotografi pro-fessionisti, poiché permette di esal-tare il contrasto tra vari tipi di vege-tazione, tra le nuvole e il cielo, tra ichiaroscuri di un volto in un ritratto.Con il comando Colori/Componen-ti/Mixer canali… si apre la palette

con i tre cursori che consentono diesaltare o di smorzare le tinte pri-marie Rgb ((ffiigguurraa 22ff)). Subito dopoaver attivato le opzioni Monocro-matico e Preserva la luminosità sispostano gli slider, uno alla volta,dal minimo al massimo, osservandoal contempo come varia l’antepri-ma. Dopo pochi tentativi si giungevelocemente ai valori più adatti, nelnostro caso quelli che consentonoun elevato contrasto degli alberisullo sfondo, per far risaltare benegli elementi in primo piano.Nel caso si voglia elaborare l’imma-gine applicando una tonalità sep-pia, in modo che somigli a una fotodell’ Ottocento, si può usare lo stru-mento Colori/Colorazione… cheapplica all’intera immagine una do-minante cromatica corrispondentealla tinta prescelta. Nel nostro casoabbiamo impiegato un colore per-sonalizzato, corrispondente ai valo-ri Rgb 200, 197 e 161 ((ffiigguurraa 33ff)). Maè possibile fare di meglio: GIMP of-fre infatti uno strumento dedicato,più precisamente uno script Script-Fu lanciabile con il comando Fil-

tri/Decorativi/Vecchia foto…, total-mente automatico e capace di ge-nerare anche un realistico bordosfumato ((ffiigguurraa 44ff)). Nel caso questatrasformazione appaia troppo mar-cata, si può applicarla a un layer se-parato e sovrapposto al documentooriginale già trasformato in biancoe nero. Variando l’opacità del livellosuperiore si può smorzare a piacerel’effetto Vecchia foto.

Inserire un testo

L’inserimento di un testo in una fo-to è di solito un’operazione banale.Quello che non è banale è fare inmodo che la scritta sia esteticamen-te gradevole, si legga senza diffi-coltà e si integri bene con l’imma-gine sullo sfondo.Nel nostro esempio vogliamo inseri-re un testo alla base della foto. Perquesto si fa clic sull’icona a forma diA nella palette strumenti e si fa unsecondo clic nel punto dove si vuoleinserire la scritta. Subito dopoGIMP apre una finestra vuota, incui va digitato il testo ((ffiigguurraa 11gg)) .

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Una volta terminata la digitazionesi preme il pulsante Chiudi e si pas-sa alla formattazione del testo: in-nanzitutto la dimensione, che deveessere adeguata allo spazio dispo-nibile nella foto. Poi il tipo di font,che deve essere ben leggibile ecompatibile con lo stile del soggettoinquadrato. Di seguito si stabilisceil colore di riempimento, in modoche le lettere siano ben visibili; nelnostro caso abbiamo campionato ungiallo in prossimità dell’alone crea-to dal sole al tramonto. Il risultato è accettabile ma banale;serve qualcosa in più. Cominciamocon il rendere più vivace la campi-tura delle lettere, magari con ungradiente sfumato. Riselezionandoil testo con lo strumento di scrittu-ra, si lancia il comando Livello/Te-sto a selezione//Testo a selezione,poi si attiva la campitura Sfumatura(l’icona a sinistra della matita nelpannello Strumenti) e si fa clic sulriquadro Gradiente per sceglierequello preferito. In alternativa sipuò esplorare la libreria Gradienti

contenuta nella parte bassa dellafinestra di destra, insieme alle for-me del pennello e alle texture. Unavolta selezionato il gradiente, sitrascina lo strumento in prossimitàdelle lettere, da un estremo all’al-tro (nel caso si voglia una disposi-zione precisa verticale oppure oriz-zontale si preme in contemporaneail tasto Control).In questo modo GIMP applica lacampitura prescelta solo all’internodella selezione, ovvero come cam-pitura delle lettere ((ffiigguurraa 22gg)). Perdare maggior spessore al testo siduplica il livello (Control C, ControlV, Livello/Nuovo livello), lo si portasotto quello con il testo originale(nella palette Livelli) e lo si spostadi pochi pixel nell’area di lavoro((ffii--gguurraa 33gg)). In seguito si applica unasfocatura decisa, con lo strumentoFiltri/Sfocature/Gaussiana… impo-stato con un Raggio pari a 25 pixel((ffiigguurraa 44gg)). Con queste operazionisi ottiene un leggero alone colorato,che mette in risalto il testo senzacomprometterne la leggibilità.

Applicare una cornice

Un bel dipinto è senz’altro valorizzatoda una bella cornice e lo stesso si puòdire per le foto. Grazie ai programmidi fotoritocco non è necessario stam-pare l’immagine digitale e farla incor-niciare: si può creare una cornice tra-dizionale o moderna con pochi clic delmouse, basta solo un po’ di fantasia emagari osservare come è fatta unacornice reale, per poterla replicare nelsoftware di fotoritocco.Nel nostro esempio vogliamo creareuna cornice in legno, in stile modernovisto che la foto da incorniciare stone-rebbe con una cornice troppo elabora-ta. Si comincia quindi con l’ingrandireil documento originale, in modo dacreare lo spazio per la cornice e perun eventuale passepartout. Il coman-do da usare è Immagine/Dimensionesuperficie… e nella relativa finestra siaumenta del 30 – 40% una delle di-mensioni del documento, lasciando alsoftware l’aggiornamento dell’altramisura (le due caselle devono esserecollegate dalla catenella verticale). Si

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premono poi i tasti Centra e Ridimen-siona ((ffiigguurraa 11hh)). A questo punto ildocumento mostra l’immagine al cen-tro, con intorno un’ampia zona vuotae trasparente evidenziata da una qua-drettatura in due tonalità di grigio.Per creare il passepartout si copial’unico livello che compone il docu-mento (Control C, Control V, Livel-lo/Nuovo livello, oppure si fa clic sullaquarta icona in basso nel pannello Li-velli). Lo si riempie con un colore uni-forme (per esempio il bianco) con lostrumento Riempimento (quello conl’icona a forma di secchiello), in cui bi-sogna stabilire il colore da usare (nelnostro caso Riempi colore SF), e il va-lore di Soglia, pari a 255. Un clic suldocumento e il nuovo livello acquistala tinta desiderata. Ora è il momentodi ingrandire il passepartout: con Sca-la si trascinano le maniglie in modoche il livello assuma la dimensionedesiderata rimanendo al centro deldocumento. Una volta efettuato l’in-grandimento, nella palette Livelli lo siporta sotto il layer con l’immagine ((ffii--gguurraa 22hh)). Per creare la cornice vera e

propria si inserisce un nuovo livello(Livello/Nuovo livello…) e si selezio-na l’intero documento con Control A.Di seguito si sottrae una selezione ret-tangolare, tenendo premuto Controlmentre si trascina il mouse. Per trac-ciare con sufficiente accuratezza leselezioni ci si può regolare con laquadrettatura dello sfondo trasparen-te, che funge così da griglia di riferi-mento. Una volta creata la selezioneche definisce il bordo più esterno del-la cornice si attiva lo strumento Sfu-matura, si sceglie il gradiente preferi-to (noi abbiamo preso Wood 1), si im-posta Quadrangolare nel menu a ten-dina Forma e infine si trascina il cur-sore del mouse in modo da ottenereuna prima sfumatura. Ora bisogna fa-re altre parti della cornice, avvicinan-dosi man mano al passepartout. Nelnostro esempio la cornice sarà com-posta da tre bordi, quindi bisogna ri-petere altre due volte il processo ap-pena descritto. Per procedere si inver-te la selezione con Control I, si dise-gna una nuova selezione rettangolaretenendo premuto il tasto Control e si

riempie l’area così evidenziata conuna nuova campitura, avendo l’accor-tezza di cambiare il gradiente o alme-no di variare la sua direzione in modoche si crei un contrasto con il bordoprecedente. Per un maggiore reali-smo si può attivare l’opzione Sagoma-ta (angolare) per la Forma ((ffiigguurraa 33hh)).Una volta terminato anche il terzobordo, il tocco finale arriva con unleggero colpo di luce, disposto in dia-gonale attraverso l’intera cornice. Do-po aver selezionato tutti e tre i bordi siusa di nuovo lo strumento Sfumatura,scegliendo la Modalità Schermo, ungradiente dal bianco al nero, un’opa-cità a circa 66% e una Forma Bilinea-re ((ffiigguurraa 44hh)).

Foto per la carta di identità

Prima dell’avvento delle fotocameredigitali era normale andare da un fo-tografo per farsi fare un ritratto, chepoi magari veniva ritoccato e stam-pato in più copie di piccole dimen-sioni, da usare per la carta di identi-

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tà, il passaporto, la patente di guidae altri documenti ufficiali. Oggi èpossibile creare da soli queste foto,anche se per stamparle è in generepreferibile rivolgersi ancora a uncentro stampa, dato che spesso gliuffici statali e dell’Anagrafe non ac-cettano immagini prodotte da unastampante a getto di inchiostro. ConGIMP è però possibile preparare unfoglio con numerose copie della foto-tessera, da far poi stampare con unaspesa minima.Per riuscirci si comincia con il prepa-rare l’immagine di base, un ritrattodel viso che in genere dovrà esseregrande 35 x 45 mm. Con il comandoImmagine/Dimensione superficie… siritaglia la foto in modo che abbial’aspetto corretto ((ffiigguurraa 11ii)). Nel no-stro caso il documento è grande 566 x708 pixel, quindi deve diventare 551x 708 punti (708 x 35 / 45 = 551). Si faclic sulla catenella in alto nella fine-stra per spezzarla e si immette la nuo-va misura per la larghezza e poi si

premono i tasti Centra e Ridimensio-na. Subito dopo è necessario stabilireil numero di dpi corretto per ottenereuna foto con le dimensioni richieste,senza ridurre la definizione dell’origi-nale a causa di una scalatura. Con ilcomando Immagine/Dimensione distampa… si accede alla finestra in cuisi impostano le dimensioni volutenelle caselle Larghezza e Altezza,avendo l’accortezza di selezionarel’unità di misura in millimetri. Poi siprende nota del numero di dpi risul-tante, visibile nelle due caselle sotto-stanti ((ffiigguurraa 22ii)).A questo punto si crea un nuovo do-cumento, in cui disporre i multiplidella fototessera. Per comodità si puòscegliere un foglio A4 tra i preset cheGIMP offre, impostando una risolu-zione in dpi pari a quella ricavata inprecedenza (è necessario aprire lasezione con le opzioni avanzate).Nella nuova immagine si attiva unagriglia (Immagine/Configura gri-glia…) con passo di 40 mm in oriz-

zontale e di 50 mm in verticale, qundila si rende visibile e magnetica (Vi-sualizza/Griglia e Visualizza/Grigliamagnetica). Si può quindi cominciarea disporre le copie della foto prepara-ta in precedenza, riempiendo le ca-selle della griglia. Per avere riferi-menti precisi al momento del ritaglioconviene creare piccoli quadrati neri,in corrispondenza degli incroci dellefoto. Al fine di posizionare il tutto inmaniera precisa bisogna inserire al-cune linee guida magnetiche, trasci-nandole fuori dai righelli e disponen-dole lungo i bordi delle foto non ap-poggiati alla griglia ((ffiigguurraa 33ii)). Una volta terminato il lavoro di com-posizione delle foto e dei riferimenti,si salva l’immagine complessiva co-me Jpeg (meglio come Tiff o Targaper mantenere la qualità al massi-mo) e si porta il file al centro stampa.Dopo sarà sufficiente un taglierino eun righello oppure un paio di forbiciper disporre di un buon numero difototessere ((ffiigguurraa 44ii)).

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fatto preciso. Meglio usare la fine-stra dedicata alla loro creazione,apribile con il comando Immagi-ne/Guide/Nuova guida…. Qui siinseriscono le posizioni delle linee,una alla volta, specificando se de-vono essere orizzontali o verticali. Purtroppo GIMP in questa finestraaccetta solo le misure in pixel,quindi bisogna ogni volta fare unpiccolo calcolo: per esempio, sa-pendo che l’origine delle coordina-te è l’angolo superiore sinistro, seuna linea verticale deve essere a10 mm dal bordo sinistro del docu-mento a 300 dpi, la posizione in pi-xel è 118, ottenuta dall’operazione10 x 300 / 25,4. Per le altre guide siprocede allo stesso modo, fino acompletare lo scheletro del docu-mento ((ffiigguurraa 11ll)). Siamo finalmen-te pronti per inserire le immagini egli oggetti grafici. Per semplicità,nel nostro esempio useremo solofoto e testi, ma nulla vieta di sbri-gliare la fantasia e creare composi-zioni più complesse. Ogni nuovaimmagine va ridimensionata con lo

Creare etichette per Cd o Dvd

Dopo tanti casi di fotoritocco eccofinalmente un esempio di composi-zione grafica: la preparazione diuna copertina per la custodia di unDvd. In effetti GIMP possiede glistrumenti per creare documentigrafici anche piuttosto complessi,bastano un po’ di fantasia e di sen-so estetico per produrre copertineaccattivanti e originali. La coperti-na che vogliamo creare è destinataalla classica custodia di un Dvd,quindi è grande 272 x 183 mm ed èsuddivisa in tre aree distinte: ilfronte, la costa e il retro. Fronte e retro hanno la medesimalarghezza di 129 mm, mentre la co-sta è ampia 14 mm. Per cominciaresi crea un documento con il presetA4 orizzontale a 300 dpi, con il fon-do bianco. Di seguito si inserisconoalcune guide, per definire le tre zo-ne che compongono la copertina.Trascinare le guide fuori dai righel-li è comodo e veloce però non è af-

strumento Scala, in modo che siadatti alle aree definite con le gui-de. Per il fronte e il retro abbiamousato due foto (la seconda sfocatacon Filtri/Sfocature/Gaussiana…),mentre per la costa siamo ricorsi auna campitura sfumata con uno deigradienti disponibili nella libreriadi GIMP ((ffiigguurraa 22ll)). Per inserire itesti si procede come descritto inprecedenza, stando bene attenti amantenere la massima leggibilitàdei caratteri. Lo stesso titolo puòessere usato sia per il fronte sia perla costa, semplicemente ruotandoloe invertendo i colori (Colori/Inver-ti) ((ffiigguurraa 33ll)). Per creare le ombresotto le quattro foto disposte a scac-chiera nel retro si usa il filtro Fil-tri/Luce e ombra/Proietta ombra…,assegnando i valori più adatti perlo spostamento, la sfocatura delbordo, l’opacità e il colore dell’om-bra. Al termine del lavoro di com-posizione non rimane che salvare ildocumento e stamparlo, per poi ri-tagliarlo e inserirlo nella custodiadel Dvd ((ffiigguurraa 44ll)). •