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GUIDA ALL’ELABORAZIONE
DEL PEITUTTI GLI ORDINI DI SCUOLA
Premessa
Il modello di PEI proposto, basato sul paradigma bio-psico-sociale della Classificazione
Internazionale del Funzionamento della disabilità e della salute (ICF), è previsto dal D.Lgs 96/2019
ed è obbligatorio.
L’ICF CY (Classificazione Internazionale del Funzionamento della Disabilità e della Salute, versione
per bambini e adolescenti) descrive lo stato di salute dello studente in relazione ai suoi ambiti
esistenziali (sociale, familiare, lavorativo) al fine di cogliere le difficoltà che nel contesto socio-
culturale di riferimento possono causare disabilità. Tramite l’ICF si vogliono quindi delineare le sue
situazioni di vita quotidiana in relazione al suo contesto ambientale e sottolineare che non è solo
una persona avente una disabilità, ma soprattutto evidenziarne l’unicità e la globalità. Lo
strumento traccia tali situazioni utilizzando un linguaggio standard ed unificato per documentare i
problemi relativi alle limitazioni delle attività e alle restrizioni della partecipazione, che si
manifestano nell’infanzia e nell’adolescenza al fine di ridurre le barriere e gli ostacoli che si
frappongono tra la persona e i suoi interlocutori.
Il PEI è un documento fondamentale per realizzare il processo di inclusione scolastica degli alunni
e degli studenti in quanto impone di programmare (piano), di tendere all’apprendimento, allo
sviluppo e alla massima partecipazione sociale possibile (educativo), infine, di conoscere e
interpretare la loro specifica individualità (individualizzato)1.
1 Profilo di Funzionamento su base ICF-CY e Piano Educativo Individualizzato, Le Guide Erickson, Dario Ianes, Sofia Cramerotti e Caterina Scapin, 2019, Edizioni Erickson.
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È redatto in via provvisoria entro giugno e in via definitiva, di norma, non oltre il mese di ottobre
del successivo anno scolastico e deve essere aggiornato in presenza di nuove e sopravvenute
condizioni di funzionamento degli studenti (D.Lgs 96/2019, art. 6, c. 1, punto 6).
Il PEI si basa su criteri di flessibilità, per cui si possono modificare gli interventi quando è
necessario e/o adattare i tempi, gli spazi e i materiali, di fattibilità, per cui la progettazione si
riferisce ad un alunno o uno studente in rapporto ad un contesto con risorse ben specificate e gli
obiettivi devono essere compatibili con tale rapporto, di fruibilità, per cui tutti i soggetti operanti
nel contesto possono trovare nel PEI informazioni e indicazioni utili per condurre gli interventi.
Deve innestarsi sulla programmazione di classe, espandersi nel progetto di vita, mirare
all’interazione tra scuola ed extrascuola e deve contenere obiettivi (a breve, medio e lungo
termine), attività educativo-didattiche, tipologia del percorso, metodologie, verifiche e
valutazione.
Il documento prevede la sottoscrizione da parte di tutti gli attori coinvolti nel processo di
inclusione e nella secondaria di secondo grado può coinvolgere lo stesso studente in base al
principio di autodeterminazione.
Dati scolastici
Inserire i dati scolastici dell’alunno e dello studente, dopo aver indicato solo il nome e cognome, la
classe frequentata e la sezione.
d810 Istruzione informale (apprendimento a casa o in qualche altro ambiente non-istituzionalizzato)
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Indicare questo dominio se trattasi di istruzione domiciliare. L’istruzione domiciliare o in qualche
altro ambiente non istituzionalizzato permette di garantire agli studenti, che si trovano
nell’impossibilità di recarsi a scuola per gravi motivi di salute, il diritto all’Istruzione e
all’Educazione.
d815 Istruzione prescolastica (solo per la scuola dell’infanzia)
Indicare questo dominio se trattasi di un livello iniziale di istruzione strutturata, svolto in un primo
contesto di tipo scolastico, quale può essere la scuola dell’infanzia, che prepara il bambino
all’ingresso nella scuola dell’obbligo.
d820 Istruzione scolastica
Indicare questo dominio se si riferisce all’accesso all'istruzione scolastica incluso frequentare
regolarmente la scuola, lavorare con altri studenti, ricevere istruzioni dagli insegnanti, studiare e
completare i compiti e i progetti assegnati, e avanzare a livelli successivi di istruzione.
Tempo scuola rispetto alla classe
Indicare le ore di frequenza dell’alunno o dello studente rispetto al tempo scuola complessivo.
Nella scuola secondaria di secondo grado, di norma lo studente con programmazione paritaria ha
lo stesso monte ore di frequenza previsto per la classe mentre lo studente con programmazione
differenziata può fruire, su richiesta dei genitori, di una riduzione giornaliera di ore di lezione con
eventuale ingresso posticipato e/o uscita anticipata.
Servizio di trasporto
L’alunno o lo studente, in caso di disabilità grave a livello motorio e psicofisico, può usufruire del
servizio di trasporto erogato dall’Ente Comune/Provincia con l’ausilio di trasporto idoneo e la
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presenza di personale specializzato. Ciò costituisce un obbligo inderogabile anche perché
strumentale all'adempimento del diritto allo studio in caso di disabilità.
Servizio di assistenza di base
L’alunno o lo studente può richiedere un intervento di assistenza di base svolto dal personale
ausiliario, consistente in un supporto materiale all’interno della scuola, nell'accesso dalle aree
esterne alle strutture scolastiche e nell'uscita da esse, uso dei servizi igienici e igiene personale.
Interventi terapeutici riabilitativi
Per il primo ciclo specificare le terapie in atto e l’eventuale incidenza in orario curricolare.
Eventuali periodi di ospedalizzazione
Indicare solo eventuali ricoveri che possano compromettere la regolare frequenza e consentono di
accedere alle condizioni di deroga previste per le assenze.
Servizio di assistenza specialistica
L’alunno o lo studente può usufruire del servizio di assistenza specialistica con interventi e
prestazioni di carattere socio-educativo, erogati a favore degli alunni o studenti certificati ai sensi
della L. 104/92 volti a garantire e promuovere il diritto allo studio e a concorrere al pieno sviluppo
della persona umana attraverso attività educative complementari, ma distinte dal sostegno
didattico, volte a favorire l’integrazione, il recupero delle sue potenzialità e delle sue competenze
e relazioni sociali.
L’intervento educativo-didattico può prevedere altre figure specialistiche esterne all’istituzione
scolastica (psicologo, terapista, supervisore, tecnici, ecc.): in tal caso specificare le figure e il loro
ruolo.
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Inserire i domini del Profilo di Funzionamento afferenti all’area dell’autonomia concordati con
l’assistente socio-educativo/educatore specializzato.
Quadro orario
Indicare le discipline / le ore di sostegno con la dicitura SOST / le ore di presenza dell’educatore
con la dicitura EDU
Situazione di partenza
In ottemperanza alle disposizioni di legge a tutela della riservatezza dei dati personali (D.L. n. 196
del 30/06/2003), si consiglia di non fornire dettagli clinico o eziologici ma di soffermarsi sulle
implicazioni funzionali legate alla patologia dell’alunno o studente oltre ad indicare eventuali
precauzioni (ad esempio: l’attenzione alla dieta, alle posture, a movimenti particolari, la necessità
di assumere farmaci
Inserire una presentazione generale dell’alunno o dello studente in base alle seguenti aree:
▪ area affettivo relazionale
▪ area comunicazionale-linguistica
▪ area dell’apprendimento (conseguenze sui ritmi di apprendimento)
▪ area dell’autonomia
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Struttura del gruppo classe
Riferire il comportamento in generale della classe (corretta, educata, sensibile alla diversità,
empatica nei confronti del compagno, le relazioni tra coetanei, se conoscono la patologia di cui è
affetto il compagno e se cercano di coinvolgerlo nelle varie attività, ecc.).
Accoglienza: indicare se e come sono stati realizzati progetti specifici per l’arrivo del nuovo
studente (progetti ponte di continuità, progetto accoglienza, ecc.).
Tipologia di programmazione
La programmazione didattica dello studente deve essere definita nel PEI in cui vengono dipanati gli
obiettivi didattici, riferiti ai domini ICF, previsti per i bambini, gli alunni e gli studenti con disabilità.
Qualora tali obiettivi subiscano modifiche in corso d’anno per sopravvenute o mutate condizioni
fisiche e/o ambientali, il team docente e il Consiglio di classe può ridurli opportunamente allo
scopo di evitare situazioni di non gratificazione. Tutti gli insegnanti titolari della classe sono
corresponsabili della progettazione didattica contenuta nel PEI e, di conseguenza, sono
compartecipi della successiva valutazione. La valutazione, quindi, non può mai essere delegata al
solo insegnante di sostegno.
Nel primo ciclo, qualsiasi sia il tipo di programmazione prevista dal team dei docenti o dal
Consiglio di Classe, non vi è alcuna differenza nel titolo di studio acquisito dal bambino e
dell’alunno (nella secondaria di primo grado l’attestato di frequenza è previsto solo qualora non si
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svolgano gli esami conclusivi). È utile, tuttavia, indicare se il bambino o l’alunno svolga quanto
previsto per la classe, lavori per obiettivi minimi, svolga una programmazione individualizzata ecc.
per favorire il processo di consapevolezza dei punti di forza e di debolezza del bambino e
dell’alunno da parte della famiglia e in vista dell’importante scelta tra paritaria (che dà diritto al
titolo legale) e differenziata (che non dà diritto al titolo legale) prevista nella scuola secondaria di
secondo grado.
Nel secondo ciclo, il Consiglio di Classe deve deliberare all’inizio dell’anno scolastico se il PEI è
globalmente riconducibile ai programmi di quell’ordinamento di studi, e quindi è valido per il
conseguimento del titolo di studio (PARITARIA) ovvero se non porta al conseguimento del titolo di
studio (DIFFERENZIATA). Lo studente che segue una programmazione differenziata viene ammesso
alla classe successiva e sulla pagella andrà annotato che la valutazione è stata effettuata in base al
PEI e non in base ai programmi ministeriali. Nessuna nota particolare va mai inserita nei tabelloni
esposti al pubblico.
Alla fine dell’anno scolastico, in sede di scrutinio, il Consiglio valuta se gli obiettivi indicati nel PEI
siano stati raggiunti e, in caso affermativo, ammette lo studente alla classe successiva. Non è lecito
decidere solo alla fine dell’anno il tipo di programmazione.
PIANO DI LAVORO
Prima sezione
Nella prima sezione vanno individuati i domini e gli obiettivi di lavoro rispetto a precise priorità. In
questo passaggio occorre porre l’attenzione non solo ai punti di debolezza/deficit dello studente,
ma anche alle sue abilità/punti di forza, al fine di definire gli ambiti in cui è necessario formulare
un progetto d’intervento teso al pieno sviluppo della persona. Tali ambiti, in ottica ICF-CY sono
descritti in termini di CAPACITÀ (abilità possedute adeguatamente) e PERFORMANCE
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(specificando il ruolo giocato dalla mediazione positiva o negativa dei fattori contestuali
ambientali).
Gli obiettivi vengono distinti in:
▪ OBIETTIVI A BREVE TERMINE E SEQUENZE DI SOTTO-OBIETTIVI, quelli scelti tra gli obiettivi a
medio termine da raggiungere in un arco temporale di alcuni mesi o di un anno scolastico.
In questa fase della programmazione c’è bisogno di semplificarli, ridurne la complessità e
scomporli in sotto-obiettivi che facilitano l’apprendimento. I sotto-obiettivi, se indicati,
devono essere ben verificabili e declinati in step graduali.
▪ OBIETTIVI A LUNGO TERMINE, quelli da raggiungere in una prospettiva temporale
pluriennale. All’interno di una gamma di possibili obiettivi, si dovrà operare un’attenta
valutazione e una scelta per concentrare le energie su quelli ritenuti prioritari.
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ES: d550 MangiareObiettivo 1 a breve termine: “saper mangiare da solo” Sotto-obiettivi1.1 saper stare al tavolo 1.2 saper impugnare le posate 1.3 saper usare in modo corretta la posata 1.4 saper portare il cibo alla bocca …
Successivamente, si andranno ad elaborare soluzioni operative per favorire il raggiungimento degli obiettivi definiti.
Il dominio va qualificato in termini di capacità e performance. Per una definizione di dominio si propone quanto segue:
ESEMPIO
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Il concetto di salute è ampio e per questo viene suddiviso per praticità in una serie di ambiti denominati DOMINI. Nello specifico della classificazione ICF il dominio è un insieme pratico e significativo di aree che fanno parte delle varie componenti, cioè un insieme di funzioni fisiologiche, di strutture anatomiche, di azioni, di compiti o di aree di vita collegate. I domini possono essere domini della salute e domini ad essi correlati. I domini della salute sono ad esempio la vista, l’udito, il camminare, l’apprendere, il ricordare, ecc. Esempi invece di domini correlati alla salute includono il trasporto, l’istruzione e le interazioni scolastiche.
codice Denominazione dominio performance capacità
d210 Intraprendere un compito singolo (prendi la penna)
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PERFORMANCE: è il primo qualificatore della componente Attività e Partecipazione. Indica ciò che lo studente fa nel suo contesto di vita attuale. La performance è strettamente dipendente dall’ambiente: per esempio, se lo studente utilizza un bastone, misurare la sua performance nel “Camminare” significa descriverla tenendo conto di come svolge l’attività con tale aiuto: in questo caso, la performance risulterà migliore della capacità, in quanto nell’ambiente c’è un facilitatore (il bastone appunto).
CAPACITÀ: è il secondo qualificatore della componente Attività e Partecipazione. Rappresenta ciò che una persona può fare quando l’ambiente non interferisce né facilita. In altre parole indica l’abilità interna della persona, indipendentemente dall’ambiente. Misurare il livello di capacità significa fare una misurazione il più possibile oggettiva in un ambiente standard, senza fattori ostacolanti o facilitanti. Per esempio, classificare la capacità di camminare di uno studente significa osservarla mentre cammina senza nessun ausilio (facilitatore), ma anche senza nessuna barriera (per esempio degli scalini).
Esempio:
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Obiettivo a breve termine
Comprendere ed eseguire semplici istruzioni dirette e indiretteConsegna: prendi la pennaSequenza di istruzioni indirette da seguire:(prendere astuccio- aprire l’astuccio- prendere la penna)
I FATTORI CONTESTUALI AMBIENTALI sono costituiti dall’ambiente fisico e sociale in cui lo
studente vive le sue esperienze di vita. Nell’ICF vengono considerati non solo aspetti concreti e
reali dell’ambiente fisico (ad esempio prodotti quali il cibo, la tecnologia come il telefono o
l’automobile) e sociale (per esempio gli operatori, le leggi, le politiche) ma anche elementi, quali
gli atteggiamenti, che, seppur non tangibili, possono avere un impatto molto forte sul suo
funzionamento. I Fattori Ambientali sono codificati dal punto di vista della persona della quale
viene descritta la situazione: un marciapiede può essere considerato come barriera per una
persona in carrozzina mentre può essere visto come un facilitatore per un non vedente.
La descrizione dei Fattori Ambientali permette quindi di dare un peso al ruolo che l’ambiente può
avere sul rendere più facile (ruolo facilitatore) o più difficile (costituire una barriera) l’attività e la
partecipazione dello studente, pertanto si consiglia l’utilizzo di quelli più consoni all’ambito
scolastico.
Questa componente è composta da cinque capitoli:
1. Prodotti e Tecnologia
2. Ambiente naturale e cambiamenti effettuati dall’uomo
3. Relazioni e sostegno sociale
4. Atteggiamenti
5. Servizi, sistemi e politiche
Nel PEI i facilitatori vanno qualificati con la seguente sintassi:
Sintassi specifica Significato+ 0 nessuna facilitatore + 1 facilitatore lieve
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+ 2 facilitatore medio+ 3 facilitatore sostanziale+ 4 facilitatore completo
Le barriere sono ostacoli all’attività e la partecipazione della persona. Nell’ambito dei fattori
ambientali limitano, con la loro presenza o assenza, il funzionamento e accentuano la dimensione
non inclusiva della disabilità. Nel PEI le barriere vanno qualificate con la seguente sintassi:
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Sintassi specifica Significato. 0 nessuna barriera . 1 barriera lieve . 2 barriera media. 3 barriera grave . 4 barriera completa
FACILITATORIfattori contestuali che facilitano il raggiungimento dell'obiettivo
BARRIEREfattori contestuali che potrebbero impedire il raggiungimento
dell'obiettivo
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FACILITATORE: rappresenta qualunque fattore ambientale in grado di modificare in termini positivi il funzionamento del soggetto in una determinata attività. Il facilitatore contribuisce a una migliore performance nello svolgimento dell’attività. Un esempio di facilitatore è rappresentato dall’ascensore per uno studente in carrozzina, in quanto gli permette, pur non avendo la capacità di fare le scale (barriera), di “spostarsi all’interno di un ambiente” senza alcuna difficoltà. La presenza di un facilitatore determina la differenza in positivo tra la performance e la capacità
BARRIERA: rappresenta qualunque fattore nell’ambiente che limita il suo funzionamento e crea disabilità. Una barriera può essere di ostacolo allo studente sia quando è presente, per esempio un ambiente fisico inaccessibile, un atteggiamento negativo da parte dei familiari, ma anche quando è assente, per esempio la mancanza di un computer per comunicare, servizi e politiche inesistenti o che ostacolano il coinvolgimento delle persone disabili in tutte le aree di vita.
e330+3 persone in posizione di autorità, l’insegnantee360+3 altri operatori
e130.3 mancanza di strumenti, metodi e tecnologia usati per l’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze
Esempio:
ATTIVITÀ
Costruzione di agende visive della giornata e della settimana scolasticaCreazione di storie sociali per la risoluzione di problemi imprevistiEsecuzione di lavori in forma sempre più autonomaAttività a partire da situazioni conosciute col supporto di foto, immagini di azioni quotidiane
PERSONALE COINVOLTO NEL RAGGIUNGIMENTO DELL’OBIETTIVO
Docente specializzatoDocenti curricolariAssistente socio-educativo
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CRITERIO DI VALUTAZIONE
Esecuzione di un compito semplice in autonomia
SECONDA SEZIONE
Scuola primaria
Qualora si opti per una programmazione facilitata si può fare riferimento alla programmazione di
classe, indicando “vedi programmazione curricolare”. Per gli alunni che seguono una
programmazione per obiettivi minimi è opportuno inserire competenze, abilità e conoscenze per
ogni disciplina analizzata (vedi successiva distinzione tra FACILITATA e OBIETTIVI MINIMI). Per le
programmazioni differenziate relative a situazioni di accentuata gravità, per le quali non si ritiene
di individuare obiettivi esclusivamente disciplinari, questa parte si sostanzierà di indicazioni
relative a livelli di competenza, abilità e conoscenze di alcune aree d’intervento (motoria,
comunicazionale, affettivo-relazionale, ecc.).
In altre situazioni possono essere previsti obiettivi relativi solo ad alcune discipline, ambiti
disciplinari.
Scuola secondaria
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Qualora si opti per una programmazione paritaria o per obiettivi minimi si può fare riferimento alla
programmazione di classe (se nel curricolo d’istituto sono esplicitate le conoscenze essenziali e le
abilità minime per le varie discipline) indicando “vedi programmazione curricolare”. In caso di
programmazioni differenziate e nelle situazioni di accentuata gravità, per le quali non si ritiene di
individuare obiettivi esclusivamente disciplinari, questa parte si sostanzierà di indicazioni relative a
livelli di competenza, abilità e conoscenze di alcune aree d’intervento (motoria, comunicazionale,
affettivo-relazionale, ecc.).
In altre situazioni possono essere previsti obiettivi relativi solo ad alcune discipline, ambiti
disciplinari.
In ogni caso vanno ricercati raccordi con l'attività della classe, per evitare che l'individualizzazione
si trasformi in separazione e privi lo studente dell’importante esperienza di apprendere nella
dimensione sociale della classe. Uno studente con disabilità presenta un profilo tale che aree di
difficoltà o incapacità possono stare accanto ad aree di normalità; per questo è possibile che
alcune attività previste per la classe, siano a lui accessibili senza modificazioni, mentre in altre
attività si richiedano modificazioni sostanziose.
Nella progettazione non bisogna rinunciare a chiedersi se fra le tante cose previste per tutta la
classe, almeno una possa essere svolta anche dallo studente con disabilità e se c’è almeno una
cosa, fra quelle previste per lo studente con difficoltà, che possa essere proposta ai compagni di
classe.
Attraverso alcune strategie si può rendere significativa e visibile la partecipazione dello studente
con disabilità:
- esplicitare alla classe il lavoro assegnato al compagno, valutarlo al termine
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- inserire le produzioni dell’alunno e dello studente (parole, frasi, disegni, scarabocchi), gli
interessi, le preferenze, in proposte di lavoro per la classe: un problema, un tema, una produzione
artistica, il testo di una canzone
- durante la lezione nominarlo, richiamarlo, sfruttare tutto ciò che può agganciarlo sul piano
emotivo e cognitivo
- incoraggiare le interazioni di aiuto nel lavoro con i pari.
Per la scuola dell’infanzia e primaria si propone un chiarimento sull’uso delle espressioni:
- programmazione di classe facilitata
- programmazione per obiettivi minimi.
La programmazione di classe facilitata è una modalità adatta agli alunni che non riescono a
intraprendere e a portare a termine il compito a causa di difficoltà nella sfera dell'attenzione, del
comportamento, o in presenza di disturbi specifici. L'obiettivo resta il medesimo della classe, si
modificano o si introducono elementi che facilitino l'alunno nell'affrontare il lavoro.
La programmazione per obiettivi minimi prevede una riduzione e semplificazione delle richieste
per l'alunno riducendo la complessità concettuale attraverso la semplificazione del lessico o
dividendo un obiettivo in due o più obiettivi.
A tal proposito si sottolinea che non si tratta di una scelta banale dal momento che la
programmazione facilitata implica che il bambino sia in grado di reggere il peso cognitivo
dell’apprendimento ma necessiti solo di strumenti di mediazione metodologica. Il risultato sarà,
tuttavia, confrontabile con il gruppo classe. Nella programmazione per obiettivi minimi le
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potenzialità cognitive del bambino impongono un ridimensionamento delle richieste e una
semplificazione dell’approccio. In questo caso l’esito non sarà sovrapponibile al contesto classe e
quindi occorrerà precisare nel PEI gli obiettivi individualizzati che orienteranno l’intervento
didattico nel corso dell’anno.
TERZA SEZIONE
Questa sezione è uno spazio utile per descrivere ed evidenziare le metodologie, le strategie
operative, gli strumenti che i docenti usano, tanto per l’alunno e lo studente che segue una
programmazione differenziata, quanto per l’alunno e lo studente che può seguire la
programmazione paritaria.
Occorrerebbe non limitarsi a contrassegnare la metodologia scelta ma esplicitare le modalità
dell’intervento specializzato anche per socializzare con la famiglia l’approccio utile al
raggiungimento degli obiettivi individuati nel piano di lavoro.
Per quanto riguarda la verifica degli apprendimenti, è bene ricordare che l’inclusione si realizza
attraverso il contatto con la classe per cui in linea generale (salvo per gravi patologie) la modalità
sincrona consente di ridurre le differenze e facilitare la realizzazione del curricolo inclusivo.
Valutare conoscenze, abilità o traguardi di competenza implica, inoltre, una riflessione sulla zona
di sviluppo prossimale: il docente non deve sostituirsi all’alunno o allo studente ma creare
un’impalcatura (scaffolding) per orientare e dirigere l’intervento rendendolo capace di
appropriarsi di nuovi mezzi cognitivi. A tal fine potrà fare riferimento ai criteri di valutazione
previsti per la classe ma dovrà calarli nella situazione specifica, esplicitando i criteri di valutazione
ritenuti più idonei a misurare quantitativamente e qualitativamente un obiettivo.
L’ultima parte del documento, riservata alle modalità di espletamento degli esami di Stato (per la
secondaria) e alle Prove Invalsi, inserisce gli interventi già in fase di progettazione iniziale, come
previsto dalla normativa, e rappresenta il tentativo di riflettere con largo anticipo sulle prove che
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avranno, necessariamente, un forte impatto cognitivo ed emotivo sull’alunno e sullo studente. Si
rammenta, a tal proposito, che non è possibile utilizzare alcuna metodologia, strumento, ausilio in
sede d’Esame se non previsto nell’ambito del PEI.
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