Guida all'acquisto di un televisore
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Transcript of Guida all'acquisto di un televisore
Febbraio 2009
aa cura di O.P.UU.R.P. S.r.l.
pagina
1. Il primo monoscopio RAI (1949).
2. La combinazione di roso, verde e blu (RGB) consente la visualizzazione dell’intera gamma di colori (Tom’s hardware).
La presente guida NON si propone di definire caratteristiche ottimali o di individuare i migliori prodotti presenti sul mercato. Più serenamente cerca di fornire le informazioni di base per poter scegliere, ognuno, l’apparecchio che meglio si adatta alle proprie esigenze.
Pur nel rispetto del rigore scientifico si cercherà di evitare l’eccesso di termini tecnici, e con una prospettiva del tutto opposta, si cercherà di presentare con chiarezza gli elementi che servono ad ognuno per valutare e decidere, fermo restando che niente meglio dei propri occhi potrà valutare ciò che è meglio per loro.
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Introduzione
pagina
Maggiore è la risoluzione tanto più si può osservare da vicino senza che l’occhio riconosca i pixel che compongono l’immagine
Distanza minima di visualizzazione e dimensionamento (Dove D = diagonale schermo e V = distanza di Visualizzazione): D = V/2,3 per schermi HD Ready o D = V/1,5 per schermi full HD
3. Ogni pixel viene scomposto in tre sotto‐pixel in grado di visualizzare un solo colore dei tre primari: rosso, verde e blu (Mari Elettronica).
4. Rapporto fra la distanza di visuale e la dimensione dello schermo (SMPTE).
5. Distanze ottimali di visualizzazione (Sony).
Indipendentemente dalle caratteristiche tecniche degli apparecchi e delle loro performance, occorre valutare alcune condizioni che determinano la scelta ottimale dello schermo. In prima battuta, infatti, occorre tenere
presente la caratteristiche dimensionali dell’ambiente destinato ad ospitare il televisore, in relazione alle capacità visive umane. Ogni schermo riproduce immagini composte da
un certo numero di punti (pixel) posti a tale vicinanza l’uno dall’altro da essere indistinguibili se visti da una certa distanza (l’occhio umano ha la capacità di risolvere due punti posti a 1/60 di grado di distanza). Per questo motivo maggiore è la risoluzione dell’immagine, cioè quanto maggiore è il numero di pixel che ricostruisce l’immagine, tanto più da vicino la si potrà osservare senza che l’occhio possa cogliere i vari pixel unitariamente, senza affaticarsi. Per contro se l’immagine dovesse essere vista da una distanza eccessiva nella visone potrebbero andare perduti troppi dettagli. Studi relativi alla
progettazione delle sale cinematografiche (SMPTE, THX) hanno portato ad individuare come standard di visualizzazione ottimale un angolo rispettivamente di 30° e 26°: il rapporto fra dimensione dello schermo e distanza di visone è rappresentato dalla fig. 3. Nella
pratica domestica tuttavia è ragionevole mirare ad ottenere un buon compromesso fra gli standard televisivi e le esigenze casalinghe considerando le misure derivate dai
procedimenti di calcolo come distanze minime. Ad esempio, ricordando che 1” = 2, 54 cm, ad una distanza di 2 metri si consiglia di acquistare un Televisore HD Ready con diagonale non maggiore di 34” (200 / 2,3 / 2,54 = 34) o uno Schermo full HD con diagonale non maggiore di 52” (200 / 1,5 / 2,54 = 52).
Qualità ambientali
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Gli schermi progressivi si distinguono da quelli interlacciati per la lettera (rispettivamente “p” e “i”) messa in coda alle cifre che indicano la risoluzione
11. Le immagini progressive sono composte linea per linea il che si traduce in un risultato più omogeneo e stabile (pcsilenzioso.it).
12. nella modalità interlacciata le immagini vengono ricomposte in due tempi, prima tutte le righe dispari e dopo tutte le righe pari (ilriparatore.it).
La scansione progressiva è un sistema per la visualizzazione e la trasmissione di immagini in modo che le linee di scansione che le compongono siano scomposte una dopo l'altra, al contrario di quanto avviene con la scansione
interlacciata dove l'immagine è suddivisa in due campi (o semiquadri), uno contenente le linee pari e l'altro quelle dispari. La scansione interlacciata utilizza la debolezza dell’occhio umano (“persistenza”) di non riuscire a cancellare dalla retina per qualche frazione di secondo l’immagine del campo precedente prima che arrivi quella successiva ricostruendo la fluidità del movimento. Lo standard PAL, ad esempio, prevede 25 frames al secondo, ogni frame è composto da due semiquadri, quindi in un secondo se ne visualizzano 50. Con questa modalità si ottiene un alto tasso di refresh rate utilizzando una ridotta quantità di dati, ma gli svantaggi sono che la risoluzione orizzontale è ridotta essenzialmente della metà e che il video viene filtrato attraverso software per evitare tremolii e altri difetti. La stragrande maggioranza dei TV presenti nel mondo utilizza la modalità interlacciata. I moderni schermi digitali utilizzano invece la
scansione progressiva che garantisce maggiore risoluzione orizzontale ma incorrere nel rischio di sfarfallii dovuti alla rapidità di rigenerazione dell’immagine (quando si stanno accendendo gli ultimi pixel del quadro - quelli delle righe
inferiori - i pixel delle righe precedenti stanno già iniziando a spegnersi per ospitare l’immagine successiva). Molte sorgenti video (DVD, trasmissioni HD in digitale, ...) e apparati di registrazione (ad esempio le videocamere digitali) ricorrono alla scansione interlacciata. Quando un video così realizzato è visualizzato su un TV progressivo esso viene de-interlacciato da un software dedicato che deve farsi carico di interpretare le differenze fra un semiquadro e l’altro derivate dalla modifica delle immagini (specie quelle molto movimentate) nel breve lasso di tempo fra un semiquadro e il successivo. L’operazione di de-interlacciamento può costituire una criticità dei TV più economici che usano componentistica e software meno performanti, che agiscono al livello del frame e non, come i migliori, a livello del singolo pixel.
Progressivo - interlacciato
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Un buon decoder deve avere la compatibilità MHP (Multimedia Home Platform), almeno 64 Mb di memoria
RAM e 8 Mb di memoria Flash
2008 II
sem Area 16 Sardegna
2009
I sem
Area 2 Valle d’Aosta
II sem
Area 1 Piemonte occidentale Area 4 Trentino e Alto Adige (inclusa la provincia di Belluno) Area 12 Lazio Area 13 Campania
2010
I sem
Area 3 Piemonte Orientale e Lombardia (inclusa la provincia di Piacenza)
II sem
Area 5 Emilia Romagna Area 6 Veneto ( incluse le province di Mantova e Pordenone) Area 7 Friuli Venezia Giulia Area 8 Liguria
2011 I
sem
Area 10 Marche Area 11 - Abruzzo e Molise (inclusa la provincia di Foggia) Area 14 Basilicata, Puglia (incluse le province di Cosenza e Crotone)
2012
I sem
Area 9 - Toscana e Umbria (incluse le province di La Spezia e Viterbo)
II sem
Area 15 - Sicilia e Calabria
13. Calendario per il passaggio definitivo al Digitale Terrestre.
Il 31/12/2012 ha le potenzialità per diventare una data da ricordare: dovrebbe essere l’ultimo giorno di funzionamento dell’ultimo ripetitore analigico. Dal primo giorno del 2013 anche il più irriducibile se vorrà vedere un canale televisivo dovrà affidarsi alla Tv Digitale Terrestre (DVB-T: Digital Video Broadcasting – Terrestrial). I sostenitori decantano le potenzialità di interazione (si può partecipare a sondaggi, quiz, giuochi o accedere a servizi di pubblica utilità semplicemente premendo un tasto del telecomando), i detrattori sottolineano il rischio di passare da una sistema televisivo
essenzialmente gratuito alla pay-per-view (letteralmente pagare per vedere) cioè canali senza abbonamento con singoli programmi in vendita, e stigmatizzano l’utilizzo di formati di compressione audio/video poco performanti. Il Digitale Terrestre non impone interventi sul sistema di antenna, né sui cablaggi (a parte casi di particolare vetustà), non richiede l’acquisto di un nuovo televisore ed è compatibile con i normali Tv a tubo catodico (si adatta ai formati 16:9 e 4:3). L’unico intervento indispensabile è l’acquisto di un decoder cioè una apparecchiatura in grado
di decodificare il segnale criptato in ingresso (bit, un flusso di dati binari). Molti dei TV LCD e PDP in vendita integrano il decoder del Digitale Terrestre così da renderne non necessario l’acquisto separato. I decoder più elementari svolgono il solo compito di decodificazione del segnale (quelli a basso costo si limitano a captare i canali del digitale terrestre gratuiti, le vecchie reti analogiche nazionali e locali, e non hanno neanche l'ingresso per le schede dei programmi a pagamento), i più costosi Set Top Box offrono altre funzioni, dai canali interattivi a quelli in alta definizione, dalla visione dei canali
satellitari (con l'aggiunta di una parabola), fino alla possibilità di registrare i programmi su hard disk. E' importante che abbia la compatibilità MHP (Multimedia Home Platform) per ricevere i servizi interattivi (quando saranno pienamente disponibili se ne potrà valutare l’appeal), almeno 64Mb di memoria Ram e 8 Mb di memoria Flash, utili per rendere più veloce il cambio del canali e la ricezione dei segnali, 2 prese SCART.
8
Digitale terrestre
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11. Cristalli liquidi osservati in luce polarizzata (Università Bicocca).
12. PDP: Schema di funzionamento (Tom’s hardware).
13. Schermi OLED in mostra al CES (Consumer Electronics Show ) 2008 di Las Vegas.
CRT (Cathode Ray Tube)
Sono i monitor tradizionali. La tecnologia consiste nel convogliare dei raggi catodici (cioè fasci di elettroni che vengono rilasciati da un catodo) su di una superficie sensibile, che ricostruisce l'immagine visibile.
LCD (Liquid Crystal Display)
Si tratta di monitor leggeri e sottili che sfruttano le proprietà ottiche di determinate molecole liquido-cristalline (i cosiddetti “cristalli liquidi”, appunto) che hanno proprietà chimico-fisiche e alcune analogie con la fase solida cristallina e altre con la fase liquida isotropa. Queste molecole in presenza di un campo elettrico si allineano con esso, alterando la polarizzazione della luce in un determinato senso. Sfruttando questa capacità è possibile filtrare la luce che passa entro appositi pannelli polarizzati.
PDP (Plasma Display Panel)
In uno schermo al plasma, 100 micron dello spessore totale sono occupati da una matrice suddivisa in celle e chiusa tra due lastre di vetro. Tale matrice contiene un gas rarefatto (Xeon) il quale, sottoposto all'azione di un campo elettrico, passa allo stato di plasma generando raggi ultravioletti. Materiali fotosensibili detti “scintillatori” convertono il raggio di elettroni in luce rossa, verde o blu.
OLED (Organic Light Emitting Diode)
Al momento in fase di prima commercializzazione, i display OLED non richiedono componenti aggiuntivi per essere illuminati (i display LCD vengono illuminati da una fonte di luce esterna), ma producono luce propria; questo permette di realizzare display molto più sottili e addirittura arrotolabili, e che richiedono minori quantità di energia. I display OLED si basano sulla capacità di un composto organico di emettere luce bianca. Questo si mette in condizione di emettere luce colorata con drogaggi di composti elettrofosforescenti.
Glossario: tipologie
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14. EICTCommunAssociatidefinito apparecc
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Glossa
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. confronto fradimensionamia).
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er veri appasegnali ad altatessa qualità).
no accettare 1080i. quindi non ce la sua capacit
ativa alle sorgodificare segnamissioni via cav
no accettare e 1080i (comegnale 1080p.
pacità di riceve1080p), trasm
D non è statpossono momn grado di suel, ma non foDovrebbe esse
ssionati: identa definizione ( compare rifer
e visualizzare
ertifica la quatà di riprodurre
genti più che ali ad Alta devo, digitale te
e visualizzaree quelli che ris
ere e decodificmissioni satel
to specificato entaneamente
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e immagini aspettano lo st
are segnali adlitari, trasmis
dall'EICTA ee utilizzare dirisoluzione ma informazionedal logo “HD r
arecchi predistificati a visuaderni TV CRT.
d alta definiz
recchio, né laD.
definisce la ca0p, 1080i), tra
d alta definiztandard HD R
d alta definiziosioni via cavo
e quindi tutteifferentementeigliore dell'HDe in merito aleady 1080p”
sposti alla ricalizzare imma
pagina
zione con
tipologia
apacità di asmissioni
zione con eady) ma
ne (720p, o, digitale
e le case e. Attesta D, ovvero la qualità
cezione di agini della
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pagina
14. Connettori maschi DVI e HDMI (Smelectronics).
15. Connettore maschio SCART (Wikipedia).
DVI (Digital video Interface)
Interfaccia digitale idonea a trasportare segnali video analogici e digitali ad alta risoluzione (max 2560 x 1600 16:10). DVI A : trasporta esclusivamente segnali analogici; DVI D : trasporta segnali digitali; DVI I : trasporta segnali analogici e digitali. Le interfacce DVI D e DVI I possono essere single link o dual link , che consente il trasporto del doppio dei dati. Il cavo DVI digitale ha un limite fisico di 5 metri. Una connessione DVI è utile per connettere un HDTV al PC.
HDMI (High-Definition Multimedia Interface)
Interfaccia completamente digitale capace di trasportare contemporaneamente segnali audio e video ad alta risoluzione. La versione 1.3 supporta il formato video 1440p (2560x1440 progressivo) con profondità dei colori fino a 48 bit (oltre 280 trilioni di colori) e refresh rate massimo di 120 Hz e i formati audio Dolby Digital, DTS HD, ecc. Lo standard HDMI è dotato di un sistema di protezione dei contenuti chiamato HDCP (High-Definition Content Protection) che ha il compito di proteggere i dati non compressi dalla possibilità di copie. Poiché i dati che passano nell'HDMI non sono compressi, al momento non esiste possibilità di registrare dati tramite l’HDMI. Una connessione HDMI è utile per connettere al TV un periferiche in alta definizione (es: Blu-Ray disc).
SCART (Syndicat des Constructeurs d'Appareils Radiorécepteurs et Téléviseurs)
L’Euroconnettore SCART è uno standard nato in Francia e molto diffuso in Europa soprattutto per il collegamento con il videoregistratore, capace di trasmettere segnali analogici audio (al massimo in qualità stereofonica) e video (Video composito, RGBS o S-Video). Di facile utilizzazione perché la periferica collegata viene sintonizzata automaticamente, riduce i disturbi del cavo antenna coassiale, ma è ingombrante e può sfilarsi con troppa facilità.
Glossario: Connessioni
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