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Guarda tutti i titoli in collana Visita il sito www.epc.it seguono diapositive di esempio del corso selezionato Pagine tratte da www.epc.it - Tutti i diritti riservati

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seguono diapositive di esempio del corso selezionato

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Durante la proiezione di questa diapositiva il relatore si presenta ed effettua unrapido giro di interviste per la conoscenza dell’aula.

Il relatore deve entrare in aula con un’idea precisa del livello di conoscenza deidiscenti sugli argomenti oggetto del suo intervento; ad ogni modo il momentoiniziale delle presentazioni è fondamentale per tracciare una mappa dell’aula esaggiare il livello generale con qualche domanda o approfondendo un caso ouna notizia da adottare come esempio.

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Lo schema generale del corso serve a introdurre la lezione.All’inizio di ogni sezione si richiamano gli argomenti già trattati illustrando, senecessario, gli obiettivi generali di ogni sezione:• VDT e salute: tracciare una panoramica relativa agli effetti sulla salute

del lavoro al VDT;• La normativa per i VDT: definire la normativa applicabile e i relativi

obblighi;• Obblighi e competenze: definire le responsabilità attribuite ai variObblighi e competenze: definire le responsabilità attribuite ai vari

coinvolti nella gestione le rischio VDT;• Pericoli nell’uso del VDT e valutazione dei rischi: illustrare le modalità

per a valutazione dei rischi;• Le attrezzature di lavoro: indicare i requisiti e le norme applicabili alle

attrezzature;• L’ambiente di lavoro: caratteristiche e requisiti dell’ambiente di lavoro

in cui si svolge il lavoro al VDT;in cui si svolge il lavoro al VDT;• Il software: requisiti e funzionalità per l’ergonomia del software;• I VDT per compiti speciali: analisi di casi di VDT particolari;• Prevenzione nell’organizzazione del lavoro: aspetti procedurali per la

riduzione del rischio.

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Nella diapositiva di presentazione della sezione si delineano gli obiettiviraccogliendo le risposte dell’aula sulla domanda introduttiva.

Le risposte sono annotate sulla lavagna in modo da poter esseresuccessivamente riprese in fase di discussione.

Suggerimenti: annotare le risposte senza correggere, lasciare la correzione allosviluppo della sezione.

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Si possono richiamare esempi relativi all’evoluzione di alcune attività, come la segreteria, dove l’introduzione dei videoterminali ha modificato le attività svolte. Nel tempo si è passati da compiti di segreteria basati su archiviazione cartacea (e relativa indicizzazione), scrittura manuale o dattilografia, ad attività di segreteria dove la presenza di VDT può permettere di concentrare tutte le attività (archiviazione, reportistica, corrispondenza, ecc..) su un’unica macchina gestita da un’unica persona.

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Si possono presentare degli esempi di attività che richiedono l’uso di videoterminali al di fuori dell’attività di videoscrittura, come gestione di database, strutturazione di progetti, contabilità aziendale, procedure informatiche (compilazione di moduli ecc..), controllo.

Si possono fare esempi da attività industriali dove i processi vengono gestiti tramite VDT: i controlli di processo in un’industria chimica o alimentare; il design tessile, dove le immagini elaborate da modellisti al pc vengono inviate alle macchine per il taglio della stoffa; la progettazione industriale.p g ; p g

Suggerimento: in questa fase è importante sottolineare il fatto che il VDT non è una attrezzatura esclusiva delle attività di ufficio

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Il concetto di “pericolo” verrà approfondito nel seguito. In questa fase della lezione è sufficiente fissare il concetto che lavorare al VDT può comportare dei pericoli per i lavoratori.

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L’introduzione massiccia dei VDT nel mondo del lavoro ha comportato cambiamenti nei rischi a cui i lavoratori sono esposti, segnalati anche dall’emergere di patologie collegate al lavoro ai VDT.

Si è quindi presentata la necessità di sviluppare una specifica normativa tecnica e una specifica legislazione per la protezione dei lavoratori addetti a VDT.

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In questa diapositiva occorre sottolineare l’importanza del fenomeno dellemalattie professionali e le difficoltà insite nel loro riconoscimento:

o individuazione del rapporto causa-effetto;

o scarsa conoscenza di molti agenti di rischio;

o scarsa conoscenza delle interazioni tra agenti diversi;

o distanza di tempo che spesso intercorre tra l’esposizione all’agentedi rischio e l’insorgenza della malattia;g ;

o problema delle concause (fumo di sigaretta, abitudini di vita ecc.).

Approfondimenti: D.M. 9/4/2008 su malattie professionali.

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Si fa presente che spesso, a causa della concorrenza di più fattori nel manifestarsi della patologia, le malattie professionali denunciate non vengono poi riconosciute come tali.

Tra queste una delle più rappresentate è la sindrome del tunnel carpale per chi digita alla tastiera o chi fa uso di mouse.

Approfondimenti: rapporto annuale INAIL su http://www.inail.it

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Questa tabella illustra la prevalenza delle malattie dell’apparato muscoloscheletrico rispetto alle altre tipologie “tradizionali” di malattie professionalitra quelle denunciate nel periodo 2006-2011, e come queste malattie siano incontinuo aumento nel complesso delle attività lavorative.

Si sottolinei che nel dato delle malattie muscolo scheletriche sono comprese lepatologie di diversa natura quali lombalgie, artriti, tendiniti e neuropatie e chemolte di queste si originano da lavorazioni che hanno a che fare con i VDT.

Approfondimenti: rapporto annuale INAIL su http://www.inail.it

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Sono state sviluppate norme tecniche per un uso sicuro dei videoterminali, con lo scopo di analizzare tutti i differenti aspetti dei rischi dovuti all’uso di VDT. La legislazione spesso prende spunto dalla normativa tecnica nazionale e internazionale, seguendone l’evoluzione.

In altri casi la legislazione rimanda direttamente alle norme emanate dagli organismi tecnici.

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Gli effetti sulla salute del VDT sono quindi legati a queste 3 sfere di influenza.

La normativa che sarà illustrata nella sezione che segue andrà quindi a disciplinare le postazioni e le modalità di lavoro in modo da ridurre al minimo questi effetti.

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La diapositiva di riepilogo serve a verificare i concetti appresi nella sezione edeve essere commentata cercando di stimolare le reazioni e i commenti ditutta l’aula.

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Lo schema generale del corso serve a introdurre la lezione.All’inizio di ogni sezione si richiamano gli argomenti già trattati illustrando, senecessario, gli obiettivi generali di ogni sezione:• VDT e salute: tracciare una panoramica relativa agli effetti sulla salute

del lavoro al VDT;• La normativa per i VDT: definire la normativa applicabile e i relativi

obblighi;• Obblighi e competenze: definire le responsabilità attribuite ai variObblighi e competenze: definire le responsabilità attribuite ai vari

coinvolti nella gestione le rischio VDT;• Pericoli nell’uso del VDT e valutazione dei rischi: illustrare le modalità

per a valutazione dei rischi;• Le attrezzature di lavoro: indicare i requisiti e le norme applicabili alle

attrezzature;• L’ambiente di lavoro: caratteristiche e requisiti dell’ambiente di lavoro

in cui si svolge il lavoro al VDT;in cui si svolge il lavoro al VDT;• Il software: requisiti e funzionalità per l’ergonomia del software;• I VDT per compiti speciali: analisi di casi di VDT particolari;• Prevenzione nell’organizzazione del lavoro: aspetti procedurali per la

riduzione del rischio.

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Nella diapositiva di presentazione della sezione si delineano gli obiettiviraccogliendo le risposte dell’aula sulla domanda introduttiva.

Le risposte sono annotate sulla lavagna in modo da poter esseresuccessivamente riprese in fase di discussione.

Suggerimenti: annotare le risposte senza correggere, lasciare la correzione allosviluppo della sezione.

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La diapositiva serve a introdurre la successiva e va semplicemente letta.

In funzione del livello di preparazione dell’aula si valuterà l’opportunità di fare degli approfondimenti.

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In questa diapositiva sono richiamate le varie figure che hanno a che fare con lagestione della SSL. I soggetti devono essere illustrati in modo da sottolineare lepossibili interazioni tra gli stessi e le implicazioni di una loro possibile carenzain termini di comunicazione reciproca.

Il tempo da dedicare a questa diapositiva dipende dal livello di preparazione deipartecipanti. Nei casi più fortunati questa diapositiva richiederà pochi secondi.

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Nella definizione di DL occorre specificare che questo ruolo è rappresentatodalle funzioni svolte e dagli effettivi poteri di spesa.

In quanto tale, il Datore di lavoro è il responsabile ultimo degli obblighi intema di salute e sicurezza individuati dalla legislazione.

Nelle realtà complesse l’individuazione di questa figura non è scontata mapassa per un’analisi dell’organigramma anche in relazione alla possibileesistenza di deleghe.

S li il f h il DL i i i i d l bili i di i iSottolineare il fatto che per il DL ci sono i compiti non delegabili indicati indiapositiva, ma che su tutti gli obblighi delegabili il DL è tenuto a controllare ea valutare i requisiti del delegato in funzione delle sue capacità.

Approfondimenti: artt. 2, 17, 18 del D.Lgs. 81/2008 e s. m.

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Nel commento di questa diapositiva il relatore potrà introdurre il concetto delladelega. Gli obblighi descritti in questa slide sono tutti delegabili alle condizionipreviste per l’affidamento ed esercizio della delega.

Si sottolinei il fatto che il D.Lgs. 106/09 ha introdotto la possibilità e dettato lemodalità per la subdelega.

Approfondimenti: artt. 16 e 18 del D.Lgs. 81/2008 e s. m.

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La lettura di questa slide serve ad individuare le applicazioni dei doveri del DLper rischio VDT.

Il relatore può ricordare che, in ogni caso, sul DL grava l’art. 2087 del CodiceCivile che impone la riduzione al minimo dei rischi in relazione alle conoscenzedisponibili.

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Nella lettura di questa diapositiva si indicano ulteriori compiti del DL inrelazione al lavoro al VDT.

Gli obblighi di formazione, informazione e addestramento si applicano, conspecifiche modalità, anche agli altri rischi in forza degli articoli 36 e 37 delD.Lgs. 81/2008.

Approfondimenti: artt. 36 e 37 del D.Lgs. 81/2008 e s. m.

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Il DL deve provvedere affinché venga fornita una adeguata formazione. In attesa delle indicazioni della conferenza permanente stato regioni i corsi vengono erogati in assenza di indicazioni precise su contenuti e durata degli stessi.

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Delineare la funzione e la posizione dei dirigenti con organigrammi di esempioche possono essere disegnati sulla lavagna. E’ molto importante sottolinearel’importanza del principio di effettività (art. 299 del TU e s.m.).

Il corso è strutturato come corso aziendale, è quindi opportuno inserire nelleslide il nominativo di eventuali dirigenti.

Approfondimenti: Art. 299 D.Lgs. 81/08

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In questa dispositiva si possono introdurre degli esempi che aiutano a comprendere il ruolo dei dirigenti.

Si sottolinei l’importanza e la responsabilità legata all’organizzazione delle lavorazioni con ritmi e modalità tali da ridurre al minimo i rischi pur attenendosi alle indicazioni del DL.

Si sottolinei inoltre il fatto che su taluni aspetti e adempimenti per i quali ha autonomia decisionale e di spesa, il dirigente è pienamente responsabile in prima persona e che per questa figura sono previsti anche corsi di formazioneprima persona e che per questa figura sono previsti anche corsi di formazione specifici.

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Nel caso dell’illustrazione della figura del preposto occorre insistere molto sulladefinizione dell’art. 2: persona che, in ragione delle competenze professionalie nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell'incaricoconferitogli, sovrintende all’attività lavorativa e garantisce l'attuazione delledirettive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte deilavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa.

Insistere sul principio di effettività perché molti preposti sono tali a loroinsaputa.p

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In questa dispositiva si possono introdurre degli esempi che aiutano a comprendere il ruolo dei preposti.

Nella definizione delle attribuzioni del preposto è inoltre bene sottolineare gliobblighi di segnalazione e il fatto che il sistema è strutturato in modo damettere questa figura nelle condizioni di essere obbligata ad agire a vantaggiodella sicurezza proprio perché ne delinea una funzione e delle responsabilità diraccordo tra lavoratori e dirigenti.

Va sottolineato il fatto che nel D Lgs 81/2008 viene attribuita particolareVa sottolineato il fatto che nel D.Lgs. 81/2008 viene attribuita particolareenfasi alle competenze di questa figura prevedendo anche corsi di formazionespecifici.

Per quanto riguarda il lavoro al VDT, la facoltà di interrompere il lavoro in situazioni di pericolo grave e immediato è puramente teorico.

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In questa diapositiva occorre insistere sulla ampia definizione di lavoratore eleggere la definizione del D.Lgs. 81/2008.

Si sottolinei il fatto che gli obblighi dei lavoratori sono riferiti sia acomportamenti individuali, sia al ruolo di ciascun operatore nella gestionecomplessiva della SSL e che per l’inosservanza di tali obblighi sono previstesanzioni amministrative, ammende e arresto.

E’ bene ribadire che l’addetto al videoterminale è un lavoratore che utilizzatali attrezzature in modo sistematico e abituale per venti ore settimanalitali attrezzature in modo sistematico e abituale, per venti ore settimanali,(dedotte le pause obbligatorie).

Approfondimenti: art. 2 del D.Lgs. 81/08

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In questa diapositiva si possono introdurre degli esempi che aiutano a comprendere il ruolo dei lavoratori nella gestione del rischio da VDT.

Si può ragionare con l’aula sulla effettiva applicabilità della sanzioni a carico dei lavoratori in casi di comportamento omissivo.

Approfondimenti: articolo 59 D.Lgs. 81/08

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