GT n°3

14
Euro si/no ... e il turismo? Programmazione eventi turistici Napoli e la tassa di soggiorno La tomba di Dracula Cosa visitare I nostri campioni - London 2012 Giovani per il Turismo

description

Terzo numero del periodico di Giovani per il turismo Bimestre Maggio - Giugno

Transcript of GT n°3

Euro si/no ... e il turismo?

Programmazione eventi turistici

Napoli e la tassa di soggiorno

La tomba di Dracula

Cosa visitare

I nostri campioni - London 2012

Giovani per

il Turismo

La crisi c’è. Si sente, si vede, si percepisce.

In molti si chiedono se la crisi sia un’entità astratta generata

dalle ristrettezze economiche e dal timore di “spendere in

modo inopportuno”, quasi fosse una condizione psico-sociale,

oppure se la crisi sia un mostro concreto e reale ingigantitosi

nel corso degli anni per una serie smisurata di motivi.

Ciò che resta, però, è che tanti italiani, un po’ per nostalgia,

un po’ per influenze poco competenti, esternano una

speranza di ritorno alla Lira.

La lira!

Prima degli anni 2000 quando avevamo in tasca una

banconota da L. 50.000,00 pensavamo “caspita, ho

50.000,00 lire!!!” Quante cose si potevano fare con tutti

quei soldi; in tasca avevamo un maggiore potere d’acquisto

e percepivamo l’entità della cifra.

Oggigiorno, invece, con € 50,00 in tasca (pari a poco

meno di L. 100.000,00) non percepiamo un potere

economico, anzi, il più delle volte siamo consci che con

questa cifra si potrà solo acquistare il carburante per l’auto,

e pagare qualche spesa. Stop!

In molti, leggendo queste brevi righe introduttive, saranno

certamente concordi, magari assentendo col tipico cenno

affermativo del capo.

Gli economisti, d’altra parte, hanno lasciato poche speranze

al ritorno della Lira: un ritorno al passato equivarrebbe ad

un italiano sempre più povero. Sarebbe sicuramente una

situazione paradossale, ma con la disoccupazione giovanile

dilagante, la crescita che ristagna, tassi di interesse bassi

e sempre più tasse imposte dal governo, c’è chi pensa che

fare marcia indietro e adottare di nuovo la lira possa essere

una soluzione per risollevare le sorti economiche del paese.

Secondo uno studio dell’Ubs (Società di servizi finanziari

con sede a Basilea, ndr), se ciò avvenisse oggi, ad Atene,

“…ogni greco pagherebbe tra i 9.500 e 11.500 degli attuali

euro il primo anno e 4.000 negli anni successivi, costi

notevolmente superiori ai sacrifici dell’austerità…”. Se

cambiasse la moneta, si legge sempre dallo studio dell’Ubs,

l’Italia avrebbe un crollo della lira del 60 per cento. In altre

parole, gli stipendi e le pensioni varrebbero, dall’oggi al

domani, la bellezza del 60 per cento in meno. Per la

stragrande maggioranza degli italiani significherebbe avere

difficoltà enormi nel pagare la rata del mutuo o della

macchina alla fine del mese. Gli unici dati che resterebbero

uguali saranno quelli relativi ai salari dei lavoratori dipendenti,

con tutti i problemi del caso (proteste, manifestazioni,

scioperi). Ma, tra gli autorevoli economisti, c’è anche chi

propugnerebbe a un ritorno della beneamata Lira, per una

serie di ragioni. Innanzitutto riacquisteremmo la nostra

sovranità monetaria. Il primo lato positivo sarà riconducibile

al fatto che il debito pubblico italiano si svaluterebbe

all’improvviso e ci troveremmo in una situazione già

conosciuta in passato: inflazione dilagante con la stampa di

moneta da immettere nel mercato (cosa attualmente non

possibile a causa del tasso fisso dell’Euro). Allo stesso

tempo, però, si avrà, a parità di livello tecnologico, un costo

del lavoro più basso di quello dei concorrenti, e l’Italia

diverrebbe un temibile avversario economico. A quel punto,

si dovrà puntare su incentivi affinché si acquisti il marchio

italiano, un modo concreto ed effettivo per rilanciare il mer-

cato interno.

La strada tracciata da questo scenario, sarà anche obbligata,

dato che le importazioni risulteranno sfavorite dalla

svalutazione.

I costi delle importazioni di materie prime, del gas e del

petrolio, in questa prospettiva potrebbero divenire quasi

insostenibili Potrebbe, però, essere la volta giusta per

lanciare in via definitiva una campagna per le energie

rinnovabili, con eolico e fotovoltaico in testa (per noi che

siamo “il paese del Sole”), con la programmazione di una

serie di incentivi per aziende, enti e famiglie. Oltre al made

in Italy, e alle energie rinnovabili, il settore che potrà avere

benefici sarà senza ombra di dubbio il turismo.

Di certo diverranno molto più ostici i viaggi all’estero, avendo

una moneta molto più debole negli scambi internazionali, e

il tanto desiderato weekend a Londra potrà costare un occhio

della testa, ma con una svalutazione del genere il turismo

interno, ossia l’in-coming, sarà senz’altro favorito. Potrebbe

essere il momento decisivo per investire le risorse nostrane

nello sviluppo dei poli attrattivi turistici, dando nuova linfa,

non solo all’indotto del settore, ma all’intera economia

Editoriale

Euro si ..................... Euro no

Giovani per il Turismo n° 32

Cosa accadrebbe se tornasse la Lira, e quali scenari per il turismo?

nazionale, favorendo, in tal modo, l’incentivo allo sviluppo

delle aree più degradate, che potranno rappresentare luoghi

di interesse turistico.

Attenzione però!

Questo scenario, dalle rosee speranze, nasconde dei lati

negativi.

Sia per le ripercussioni inevitabili del mercato interno, tra

titoli, capitali, e rapporti con gli scambi tra le nostre imprese

e quelle estere (soprattutto se acquirenti di materie prime).

Inoltre, di recente la Merkel ha annunciato che “Se cade

l’euro cade l’Europa”, insistendo nella convinzione che

“lasciare distruggere l’euro è prendersi il rischio di

distruggere l’Europa. Coloro che vogliono distruggere l’euro

si assumeranno la responsabilità di riaccendere i conflitti nel

nostro continente”. Un monito certamente inequivocabile, ma,

ferma restando la conscia certezza di un futuro monetario

con l’euro, sarà altrettanto inequivocabile, d’altra parte, un

riordino di una politica economica di concreta matrice

europea per un effettivo rilancio di un’economia che,

soprattutto nel mediterraneo, stenta a fornire un futuro dig-

nitoso e sicuro ai milioni di giovani in cerca di sicurezza

finanziaria e di un’occupazione in un mercato del lavoro

vecchio e senza prospettive.

Euro si ..................... Euro no

Davide Cacace

3Giovani per il Turismo n° 3

Giovani per il Turismo

Grandi novità sarà svelata a voi lettori nel

prossimo numero e nel corso dell’estate ...

... una nuova veste grafica

... maggiore possibilità di interagire con la

ns redazione

... e tanto altro ... seguiteci ...

... stiamo crescendo e questo anche grazie a

voi!

Cosa accadrebbe se tornasse la Lira, e quali scenari per il turismo?

In questo numero hanno collaborato:

Alessandro Tuccillo, Anna Maria Russo, Antonio Guerrera,

Carlo Cibelli, Carmela Terracciano, Dario Alfano, Davide Ca-

cace, Giulia Pisano, Ilaria Fiore.

Impaginazione a cura di De Capua Stefano

Si ringrazia inoltre il fotografo Francesco Supini per la

foto in copertina, nel prossimo numero vi sarà inoltre

un’intervista speciale su di lui... seguiteci

Quando si legge o si sente pronunciare la parola eventi

subito la nostra fantasia ci catapulta in un’altra dimensione

in cui tutto ha una luce differente, in un mondo dove sembra

esserci solo ed esclusivamente l’incanto. In effetti l’evento,

nella sua più ampia accezione, è un mezzo attraverso il

quale si cerca di dare volume e forma alle emozioni; è un

mezzo di comunicazione che ormai viene utilizzato in più

settori e su più livelli proprio per arrivare, nel più

coinvolgente dei modi, alle persone. Sono infatti le persone

ad essere il centro di questo universo tanto vario quanto

interessante.

Partiamo però da una domanda: Perché le persone si

recano ad un evento? Cosa ci spinge a prendere parte ad

una manifestazione? Al di là di ogni valido motivo, ciò che

davvero ci spinge alla partecipazione agli eventi è un

bisogno insito in ogni essere umano: comunicare! La

comunicazione comporta necessariamente l’incontro, e

incontrarsi è una necessità dell’essere umano di ogni tempo,

luogo e cultura. Inoltre, nella società attuale, il consumo

rappresenta il principale strumento di investimento esistenziale

e, nello specifico, la partecipazione ad un evento collettivo,

come possono essere nella fattispecie gli eventi turistici,

diventa un pretesto per condividere dei rituali collettivi e per

sentirsi parte di una “tribù sociale”.

Se da un lato l’organizzazione di eventi è considerata uno

degli strumenti del marketing e della comunicazione, in primis

per le aziende le quali utilizzano questo mezzo per

fidelizzare i clienti attuali e per attirarne di nuovi; dall’altro,

ciò che spinge un territorio ad investire in un evento turistico

è sicuramente la voglia di dare visibilità allo stesso creando

contestualmente un ritorno economico legato a tutto l’indotto

che gira intorno alla “giostra” degli eventi.

L’imporsi della cultura e del mercato degli eventi ha mostrato

una crescita esponenziale nell’ultimo decennio dovuta

all’incremento del tempo disponibile per le attività

ricreativo-culturali, all’imporsi di nuove forme di turismo ed

escursionismo legate ad eventi culturali e spettacolari tanto

che già a partire dagli anni ottanta si inizia a parlare di

Event tourism. Anche la nostra amata regione sembra aver

capito l’importanza delle ripercussioni che questo genere di

eventi può innescare: dalle rassegne teatrali ai festival fino

al Maggio dei Monumenti, Napoli e la Campania tutta si sta

Giovani per il Turismo n° 34

muovendo nella giusta direzione fornendo, attraverso questi

eventi, non solo l’occasione per i cittadini di vivere dei

momenti unici, ma creando un appuntamento che attivi

l’incoming e che contribuisca a destagionalizzare la nostra

offerta turistica troppo spesso legata alla sola stagione

estiva.

Ovviamente non esistono solo i grandi eventi culturali, i

festival in grado di mobilitare pubblico ed opinione pubblica,

veri e propri strumenti di marketing urbano e territoriale che

arrivano a caratterizzare una città o una regione. Molti degli

aspetti di dinamicità, di rinnovamento del settore derivano

infatti dalla nascita e dalla proliferazione di molte iniziative

locali, fortemente radicate nel territorio e nella comunità

di riferimento che diventano l’occasione di crescita e di

attivazione di quei flussi turistici che altrimenti rimarrebbero

ancorati ai soliti e già conosciuti percorsi culturali.

Il contesto attuale essendo in continua evoluzione ha fatto

registrare un aumento del peso e della centralità della

domanda culturale, la quale si è fatta via via più attenta ed

esigente, rendendo sempre più difficile la possibilità di

erogare servizi in maniera standardizzata. A questo si

aggiunge il problema che caratterizza da sempre il settore

culturale: la scarsità delle risorse finanziarie. Il sistema delle

sponsorizzazioni sembra comunque essere uno degli elementi

più utilizzati per creare joint venture che permettano alle

imprese culturali di continuare ad erogare una serie di servizi

senza i quali la nostra offerta turistica sarebbe davvero poco

attrattiva.

Il settore artistico e culturale esprime un sempre maggiore

fabbisogno di valorizzazione, per il fondamentale contributo

che esso può offrire alla crescita economica e sociale della

collettività.

La Campania ha tutte le caratteristiche per fare degli eventi

culturali un punto di forza che faccia ripartire una regione

che sembra sonnecchiare all’ombra del Vesuvio ma che,

invece, non aspetta altro che essere vissuta da tutti e in

tutti i periodi dell’anno. L’evento può essere lo strumento

per dare anche un volto nuovo alle nostre bellezze, per

creare aggregazione e cultura, per dare spazio a tutte le

forme d’arte e agli artisti che rendono le nostre città uniche

contribuendo così a dare forma e volume alle emozioni.

Carmela Terracciano

L’organizzazione di eventi Turistici

5Giovani per il Turismo n° 3

In una fase di tassazione da record per il nostro paese

nemmeno il settore turismo è stato risparmiato, gli

albergatori si sono difatti ritrovati in un breve lasso di tempo

a dover riformulare le stime del risultato economico sulla

base di una ben più aspra imposizione fiscale. La vera

novità è data dal fatto che negli ultimi mesi, sulla base di

un decreto legislativo molto discutibile, anche i fruitori dei

servizi turistici sostengono il peso del nuovo regime fiscale

tramite il pagamento della tassa di soggiorno.

La tassa è stata introdotta in Italia il 14 marzo 2011, e

ad oggi è stata applicata in circa 500 comuni. Ogni

amministrazione è libera di richiedere il pagamento a chi

pernotta presso una struttura ricettiva all’interno del territorio

comunale, dai 50 centesimi a 5 euro al giorno. Tuttavia di

logica sono stati creati differenti livelli di tassazione sulla

base della categoria alberghiera.

Ogni comune richiede una quota diversa e in città come

Firenze e Venezia la tassa arriva a pesare fino al 10%

sul conto finale della camera. Questo ha messo in

confusione i turisti e irritato non poco i tour operator, che

hanno minacciato di abbandonare località turistiche nel caso

di applicazione della stessa. E’ il caso di Tropea in Calabria,

dove l’amministrazione comunale dopo aver introdotto

l’imposta è stata costretta a ritirarla per non ritrovarsi gli al-

berghi vuoti in alta stagione. E’ indiscutibile che nella fase

di scelta della località di vacanza questa tassa abbia un

effetto disincentivante, e la cosa preoccupa non poco anche

gli operatori dell’indotto turistico.

Napoli è pronta ad adeguarsi da Luglio, difatti la nostra è

l’ultima grande città italiana ad inserire nel conto finale del

cliente questa nuova imposta che imbarazza l’albergatore, e

lascia un’amara sorpresa finale al cliente in partenza. La

giunta del sindaco De Magistris ha dichiarato indispensabile

l’introduzione della tassa che uniforma il capoluogo campano

a molti altri comuni italiani a propensione turistica, assicu-

rando l’utilizzo della stessa per il miglioramento dei servizi

turistici sul territorio. Lo stesso impegno è stato dichiarato

anche dalle altre amministrazioni comunali in ogni circostanza

in cui si è decisi di introdurla, una promessa che rasserena

gli animi inaspriti degli albergatori ma che resta difficilmente

comprovabile nel tempo. Sarebbe difatti interessante avere

un confronto diretto tra gli introiti e gli investimenti,

un’operazione tutt’altro che complicata che darebbe

trasparenza ad una iniziativa verosimilmente nata soltanto

per scucire dei soldi ai turisti.

Le cifre sono tutt’altro che irrisorie , Roma nel 2011 ha

incassato circa 70 milioni di euro, Firenze in 6 mesi ne ha

incassati 11. A Napoli le tariffe saranno piuttosto alte e

superiori alla media: i b&b e gli alberghi ad 1 stella saranno

esenti, 1 euro a notte per i 2 stelle, 2 euro per i 3 stelle,

3 euro per i 4 stelle, 4 euro per i 5 stelle. L’applicazione

del tributo durerà un semestre e ci si aspetta ricavi per

circa 2 milioni di euro.

Le associazioni di albergatori non l’hanno presa bene, dopo

le difficoltà create dall’emergenza spazzatura, alla recente

creazione delle ZTL, e all’aumento in generale della

pressione fiscale vedono mancare il supporto indispensabile

dell’amministrazione e minacciano di abbandonare la città

per investire in luoghi più benevolenti. Il problema è che in

molti altri settori dalle minacce si è passati ai fatti, e la

situazione delicata del paese dovrebbe far pensare ad una

tassazione mirata e meno incalzante, invece questa tassa

ha la peculiarità di scontentare tutti, anche chi non la paga.

E’ deludente che l’unica motivazione all’introduzione della

tassa sia stata la necessità di allinearsi agli altri. Da sempre

siamo bravi ad uniformarci quando ci sono in ballo delle

iniziative discutibili, peccato trovare sempre ostacoli

nell’emulazione delle proposte virtuose.

TASSA DI SOGGIORNO

Carlo Cibelli

Napoli si uniforma alla linea nazionale

I MISTERI DI NAPOLILA TOMBA DI DRACULA

Giovani per il Turismo n° 36

7Giovani per il Turismo n° 3

Cosa potrebbe mai collegare l’immagine del vampiro più

famoso di sempre e una città come Napoli?

Siamo sempre abituati ogni qual volta si parli di conte

Dracula ad immaginare quella terra colma di mistero

chiamata Transilvania, eppure Napoli ha influenzato non pochi

scrittori del filone horror, dal Frankenstein di Mary Shelley

che fece nascere il protagonista della sua opera più illustre

proprio nella città di Partenope ad Ann Radcliffe che scrisse

“the italian” ambientato proprio a Napoli. Questi racconti

frutto della notevole capacità d’immaginazione degli scrittori

che hanno sempre stuzzicato la nostra fantasia, spesso

prendono spunto da personaggi realmente esistiti che grazie

alla loro eccentricità o pazzia hanno illuminato i narratori o

i registi dandogli l’opportunità di creare dei protagonisti mitici

divenuti con il tempo dei veri cult sia in ambito narrativo

che cinematografico. Vlad III di Valacchia fu l’oggetto

d’ ispirazione dello scrittore irlandese Bram Stoker e nacque

nel 1431 a Sighisoara in Romania, egli fu principe di

Valacchia (un territorio che va dal fiume Danubio alle alpi

transilvaniche), era conosciuto come “Vlad Tepes”(Vlad

l’impalatore) e nonostante gli innumerevoli atti di violenza

che caratterizzarono la sua vita e la paura che incuteva al

proprio popolo, grazie al suo impegno nella lotta contro gli

ottomani è visto come un eroe in patria. Ma continuerete a

chiedervi : cosa lega la figura di Vlad III alla città di Napoli?

Ebbene si, il principe che ispirò Bram Stoker sembrerebbe

in qualche modo legato storicamente al capoluogo campano,

in quanto sua figlia fu accolta sotto la corte di Ferdinando

d’Aragona intorno al 1480, ciò verrebbe dimostrato grazie

alle ricerche di Raffaello Glinni (un legale lucano) ed al

supporto dell’università di Tallinn. Questi studi sono partiti

analizzando l’arrivo nel regno di Napoli durante il periodo

aragonese di una figura misteriosa ed ambigua, si tratta

della giovane Maria Balsa, ufficialmente una principessa slava

scampata alle invasioni ottomane, ma il fatto che si diffuse

all’epoca la voce che la donna fosse l’erede di un trono

importante tenuto nascosto, ha suscitato grande interesse al

ricercatore lucano che ha voluto approfondire la misteriosa

vicenda. Come si è arrivati alla figura del principe di

Valacchia, conosciuto da tutti noi come Dracula? Per

scoprire l’arcano è bastato scovare uno stemma

simboleggiante un drago (da questo termine deriva la parola

dracul). Questo simbolo apparve, in quanto la principessa

sposò un nobile napoletano, Giacomo Alfonso Ferrillo e

vennero fusi gli stemmi delle rispettive famiglie; ai quei tempi

l’unica famiglia nobile in Europa che possedeva come

simbolo di rappresentanza il drago era proprio quella dei

Dracul (Vlad II Dracul), il fatto che il nobile napoletano

appartenesse ad una influente famiglia e nonostante ciò

dovette cedere il proprio simbolo a favore dello stemma

della giovane donna, fa capire quanto potente sia stata il

casato di provenienza della sposa. Indizi enigmatici della

parentela che lega Maria Balsa al famigerato Dracula , sono

stati rinvenuti nella stessa cappella che la donna fece erigere

in Basilicata, precisamente nella cattedrale di Acerenza, dove

si possono ammirare raffigurazioni di draghi o addirittura una

raffigurazione di colui che potrebbe essere il padre Vlad III

. le ricerche man mano stanno portando alla luce sempre

più misteri che hanno indirizzato gli studiosi fino a Napoli,

sembra infatti che Vlad III abbia raggiunto successivamente

la propria figlia nel regno degli aragonesi, in quanto fu

creata a quel tempo un’alleanza tra il regno di Napoli, il

regno d’Albania e quello di Valacchia, chiamata “alleanza

del dragone” per difendere i territori cristiani presi d’assalto

dai turchi. Sembra che Dracula abbia trovato rifugio alla

corte di Napoli e che i suoi resti siano conservati di fianco

alle tombe dei reali napoletani, in quel fantastico scrigno

pieno di capolavori che è la chiesa di S.Domenico, anche

qui infatti è possibile trovare lo stemma del famoso drago

con le narici dilatate e le ali di pipistrello stemma dei Dracul.

Ultimamente la stupenda chiesa napoletana sta uscendo alla

ribalta grazie alla riapertura al pubblico dopo anni di restauro

di gran parte del suo complesso monumentale e soprattutto

grazie ai misteri che circondano la struttura, in quanto studi

tedeschi stanno dimostrando che oltre alle tombe dei reali

d’Aragona e quella probabile del principe di Valacchia , pare

che il corpo di uno dei più grandi geni ed artisti della storia,

cioè Leonardo Da Vinci , sia custodito proprio al suo interno,

ma questo è un altro mistero che potremmo approfondire

successivamente.

La tomba di DraculaI Misteri di Napoli

Dario Alfano

La ben nota città romana di Puteoli fu preceduta da

Dicearchia, “città della Giustizia”, fondata nel 531 a.C. da

un piccolo gruppo di abitanti dell’isola di Samo, fuggiti dal

celebre tiranno Policrate.

In seguito all’invasione annibalica, i Romani compresero che

il controllo dei porti era un elemento essenziale per il

dominio sull’Italia, per cui si decise la deduzione di

numerose colonie romane nei principali porti tirrenici e ionici:

Puteoli fu una di queste colonie, sorta a fini militari, e

divenne ben presto uno dei più importanti porti commerciali

romani.

E’ qui che i Puteolani decisero di costruire nel I d. C. un

imponente anfiteatro, di dimensioni colossali rispetto al

cosiddetto Anfiteatro minore risalente al I a.C.

L’Anfiteatro flavio è la terza arena per dimensioni del mondo

romano, dopo il Colosseo e l’anfiteatro di Capua, destinato

ad ospitare gli spettacoli gladiatori tanto amati dai cittadini

romani. Esso fu edificato nel punto d’incontro tra importanti

direttrici viarie, e dedicato sotto i Flavi come dimostra

MUNERA E VENATIONESL’ Anfiteatro Flavio di Puteoli

Giovani per il Turismo n° 38

l’iscrizione Colonia Flavia Augusta Puteolana pecunia sua; è

molto probabile che il progetto ed i primi lavori dell’edificio

fossero stati inaugurati da Nerone, per poi essere completati

nella loro veste definitiva in età flavia, grazie anche ad un

sostanzioso contributo da parte della ricca popolazione

puteolana.

L’imponente edificio (m 149 x 116) era caratterizzato

all’esterno da tre ordini di arcate sovrapposti, coronati da

un attico abbellito da statue, ed era accessibile tramite

quattro ingressi principali e dodici secondari, per permettere

un rapido afflusso degli spettatori. Sempre dall’esterno, lungo

i sacelli dell’ambulacro del portico, quando non c’erano le

rappresentazioni potevano riunirsi i membri di alcune

associazioni professionali e gli organizzatori dei ludi gladiatori.

La cavea contava in tutto 39 file di gradini, ed era divisa

– secondo la struttura tipica dell’anfiteatro romano – in ima,

media e summa cavea; all’interno venivano ospitati circa

40.000 spettatori, divisi a seconda della classe sociale di

appartenenza; nell’ima cavea sedevano i personaggi più

illustri, protetti dagli eventuali balzi delle fiere tramite un

parapetto, mentre una galleria della summa cavea era

era destinata alle donne.

L’arena era percorsa al centro da un profondo corridoio di

servizio lungo 45 metri, ricoperto con tavole di legno durante

gli spettacoli, attraverso il quale erano issate le scenografie

per mezzo di montacarichi.

Qui i Puteolani e le popolazioni vicine potevano assistere a

lotte gladiatorie (munera) e spettacoli di caccia

(venationes), mentre in alcuni giorni la cavea veniva

allagata per consentire spettacoli di scontri navali

(naumachiae).

Particolarmente interessante risulta la visita dei sotterranei

dell’anfiteatro, ancora ben conservati, in cui si aprivano

stanze intorno ai grandi corridoi, dove venivano conservate

le attrezzature e le scenografie, le gabbie delle fiere che

venivano poi sollevate sul piano dell’arena.

Una cappelletta eretta nel 1689 in un ambiente nel settore

nord dei sotterranei dell’anfiteatro, distrutta all’epoca dello

scavo ottocentesco, commemorava il supplizio di San

Gennaro, vescovo di Benevento, che fu qui apprestato nel

305 d.C., ma eseguito poco dopo nella Solfatara.

Dopo il restauro di età antonina, l’edificio fu abbandonato,

finendo in parte sepolto dal terreno alluvionale e dalle ceneri

dell’eruzione della Solfatara; nel Medioevo divenne una

fornace di calce ed una cava per l’estrazione di materiali,

per poi essere occupato da masserie e vigne, fino all’inizio

degli scavi.

Purtroppo, ben poco resta della decorazione marmorea che

ornava l’anfiteatro, perduta a seguito delle continue

spoliazioni, ma nei portici presso la biglietteria si può

ammirare una raccolta d’interessanti frammenti rinvenuti sul

posto ed in altre località flegree.Ilaria Fiore

9Giovani per il Turismo n° 3

Informazioni Utili:

Biglietto unico complesso monumentale archeologico flegreo (valido 2 giorni)

(ingresso per: Museo Archeologico dei Campi Flegrei a Baia, Zona Archeologica di Baia, Anfiteatro Flavio e Serapeo a Pozzuoli e scavi di Cuma)

prezzo per adulto 4,00 euro

biglietto ridotto a 2,00 euro per i cittadini dell’UE di età compresa tra i 18 ed i 24 anni

Ingresso gratuito per i cittadini dell’UE sotto i 18 e sopra i 65 anni

Gli scavi sono aperti tutti i giorni dalle 9.00 ad un’ora prima del tramonto; la biglietteria chiude un’ ora prima.

Come raggiungere l’Anfiteatro Flavio

In Auto: Prendere la tangenziale di Napoli in direzione Pozzuoli

con uscita via Campana e scendere dritto verso piazza Capo-

mazza di Pozzuoli, proseguire fino a corso Terracciano 75.

Il Metropolitana: il Capolinea è alle spalle dell’anfiteatro

Il Comune di Pozzuoli, inoltre, è servito dalle ferrovie tramite

la linea SEPSA (Ferrovia Cumana), e da un servizio di

autobus (Linea Napoli-Pozzuoli-Cuma).

Numero verde: 800001616

Il nome Pratola deriva dal latino pratulum (praticello),

mentre Serra significa, collina, altura.

E' situato nella valle del fiume Sabato, territorio collinare.

Consta di 3.700 abitanti circa.

Due frazioni principali:

-Serra di Pratola: parte del comune più antica, caratteristica

di tal frazione, è la sua struttura, nasce su di un colle,

attorno al castello medievale.

-San Michele di Pratola, dove si trovano i ruderi di una

Basilica Paleocristiana, datata VII secolo e dedicata a

S. Giovanni e altri frazioni, più piccole (Saudelle,

Acquaviva).

ll territorio è stato abitato fin dai tempi preistorici come

attestano i numerosi ritrovamenti archeologici.

Nel gennaio del 1981, durante i lavori di scavo per

l'installazione di prefabbricati destinati ai terremotati, sull'area

agricola della contrada Pioppi, vennero alla luce le strutture

murarie di un imponente edificio, che alla fine si rivelò es-

sere una chiesa risalente ad epoca longobarda

(V-VII secolo d.C.). Un secondo lavoro portò alla scoperta,

sempre nella stessa area, dei resti di un'antica villa romana,

ma anche materiali lapidei, marmorei nonché pittorici, e

molteplici oggetti, come anelli, fibule, orecchini di bronzo,

Pratola Serra ...…. un paese ricco di storia ...

Giovani per il Turismo n° 3

argento e oro, collane di perle, tessuti in filo d'oro e armille

di bronzo, una decina di croci d'argento a quattro bracci

con qualche immagine stilizzata del Cristo.

Furono, anche, rinvenute circa quaranta monete datate dal

II sec. A.C.

Patrimonio artistico e culturale, spesso sottovalutato e poco

conosciuto.

Ogni paese, anche il più piccolo, possiede qualcosa, di

unico, e storico:

La Chiesa Madre di Maria SS. Addolorata, risale al '

700, si presenta monumentale, ha un bel portale decorato

e la torre campanaria a tre livelli che culmina in una cupola

semisferica; l'interno custodisce un paliotto in marmo

policromo e statue dell' 800. (foto sulla sinistra)

La Chiesa Parrocchiale che custodisce un prezioso dipinto

del ‘700.

La Chiesa dell’Assunzione. (foto in alto)

I Palazzi Iannaco e Rotondi.

Ongni paese con le sue tradizioni, le sue feste, la sua

dialettica.

Le feste più importanti, e caratteristiche di Pratola sono:

il lunedì dell'Angelo (caratterizzata dalla Calata degli Angeli)

e le festività in onore della Madonna Addolorata (che ricorre

la prima domenica di settembre).

Pratola era, ed è un “paese di passaggio”.

Nel secolo scorso, veniva percorso per raggiungere il carcere

di Montefusco, da ciò ne è derivato il detto

"puozzi passà p'a pratala"

Quattro anni fa, è nata una festa che prende proprio il

nome di tal detto. Una rassegna di musica popolare, con

stand enogastronomici, artisti di strada, mostre ed

esposizioni. Il “puozzi passa p'à pratala”, quest'anno si terrà

dal 5 all'8 luglio.

Anche quest'anno, vi sarà la partecipazione dei “Pratola

Folk”, gruppo fondato da Orlando Marano nel 1974, formato

da giovani studenti, professionisti ed operai di Pratola (nel

2003, a seguito di una pausa avuta nel '98’, c'è stato

l'inserimento di molti giovani).

Nel 2011 l'Amministrazione Comunale di Pratola Serra, in

occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia, con delibera

Consiliare, ha riconosciuto i "Pratola Folk" come gruppo di

Interesse Comunale.

10Giulia Pisano

11Giovani per il Turismo n° 3

Ponza fa parte dell’arcipelago delle Isole Pontine assieme

a Palmarola e a Zannone. Sin dall’undicesimo secolo avanti

Cristo i Fenici transitavano abitualmente a Ponza, dal

momento che l’avevano scelta come tappa intermedia dei

loro viaggi lungo il Mediterraneo.

A partire dall’ottavo secolo a.C. anche i Greci, provenienti

da ovest dove avevano scoperto Ischia e Procida , iniziarono

a transitare lungo le coste pontine.

Ponza fa parte grazie alle sue innumerevoli bellezze

paesaggistiche del Parco Nazionale del Cilento; tra le

spiagge più caratteristiche che è possibile ammirare c’è

quella di Cala Fonte. Si tratta di un lembo di costa protetto

da uno scoglio a forma di mezzaluna. Il contrasto che

si crea tra l’acqua limpida di colore verde-smeraldo ed il

variegato mosaico di tonalità dovuto alle rocce, è senz’altro

una delle ragioni principali della fama del posto.

La spiaggia di Chiaia Luna è un’altra perla di incomparabile

bellezza. La particolarità di questa spiaggia è l’enorme parete

di roccia bianca che sovrasta l’intera insenatura.

Il santo protettore dell’isola , Silverio, è legato ad una

storia mista di leggenda e verità. Nel 536 d.C. fu eletto

al soglio pontificio Silverio, il quale non era un sostenitore

dei “monofisti”. Quest’ultimi ritenevano che la natura di Gesù

fosse esclusivamente divina, poiché dopo la resurrezione la

natura umana, che prima era scissa da quella divina, si era

fusa con questa. L’imperatrice bizantina Teodora era a fa-

vore di questa corrente religiosa e premeva per sostituire

Silverio con un suo uomo fidato, Vigilio. Silverio non scese

a patti e con un‘abile inganno ordito da Teodora e da altri

suoi complici venne destituito, accusato di essere eretico ed

arrestato. Il suo successore Vigilio lo confinò sull’isola di

Ponza , dove Silverio trovò la morte nel novembre del 537.

Antonio G. Guerrera

Consigli di ... Viaggiando per l’italia

Ponza “isola papale”

Come raggiungere Amalfi

Auto : Prendere l’Autostrada A3 direzione Bari-Salerno, proseguire

sino all’imbocco della A1 direzione Caserta-bari con uscita Capua,

imboccare la strada statale SS7, prendere lo svincolo

Minturno-Scauri-Fornia. Imbarcarsi da Formia.

Aliscafo: Da Anzio, molo innocenziano, partono tutto l’anno aliscafi

che impiegano un’ora e dieci minuti circa per raggiungere l’isola

Traghetto veloce: Da Anzio, molo Innocenziano, a partire dalla

metà di giugno sino alla fine di settembre parte un traghetto

veloce che impiega un’ora e trequarti per raggiungere Ponza.

Giovani per il Turismo n° 212

Eventi Sportivi ...

L 0 n d r a 2012Carissimi lettori l'estate è oramai alle porte. Proprio questa estate ci regalerà l'evento più importante al livello sportivo di tutto l'anno: le OLIMPIADI di Londra. Gli sportivi di tutto il mondo hanno atteso con ansia e con dedizione questo momento così

importante da ben quattro anni. Non pochi sono gli atleti campani che sono stati scelti per onorare il nostro paese e per rappresentarci. A tal proposito dedicheremo questo spazio agli atleti campani che parteciperanno alle olimpiadi di Londra per

conoscere le loro aspettative e la loro preparazione per un evento così importante.

Pugilato: Clemente Russo

Nato a Marcianise (CE) il 27 luglio 1982, 1,80 m per 91 Kg di peso, è il nostro rappresentante di punta per questa

disciplina nella categoria 91 Kg. Record personale di 160 incontri: 126 vinti, 2 pareggiati e 32 persi

Clemente Russo ha un conto in sospeso da saldare. Quattro anni fa a Pechino, il pugile campano conquistò l'argento

nei pesi massimi, un bel risultato ma non abbastanza per le sue ambizioni. E che punti all'oro non lo nasconde.

"Il mio obiettivo? Guardate il colore del mio giubbottino...", dice Russo, ospite degli studi di Sky Sport, accennando al

colore dorato della sua giacca.

"A che punto è la mia preparazione? Quella vera e propria devo ancora cominciarla perché sono impegnato nelle Wsb,

c'è la finale a squadre tra marzo e aprile e quella individuale a maggio, dopo comincerò a pensare a Londra ma già

le Wsb sono una preparazione", assicura Russo, che al professionismo per adesso non pensa.

"Diventerei professionista solo se il gioco vale la candela - chiarisce - Da dilettente o semiprofessionista mi tolgo delle

belle soddisfazioni, passando al professionismo dovrei lasciare le Fiamme Azzurre, la nazionale e quindi rinunciare alle

Olimpiadi"

a cura di ... Alessandro Tuccillo

Sempre nel pugilato:

Antonio Picardi nato a Casoria (NA) il 20 ottobre 1983, 1,65 m per 51 Kg di peso - categoria 51 Kg.

Domenico Valentino nato a Marcianise (CE) il 17 maggio 1985, 1,73 m per 560 Kg di peso - categoria 60 Kg.

Vincenzo Mangiacapre nato a Marcianise (CE) il 17 gennaio 1989, 1,70 m per 64 Kg di peso - categoria 64 Kg.

Atletica Leggera: Antonietta di Martino

Nata a Cava dé Tirreni (SA) il 1 giugno 1978, 1,69 m per 57 Kg di peso e la nosra rappresentante per la

specialità del salto in alto.

In carriera è stata medaglia d'argento ai Campionati del mondo di atletica leggera di Osaka 2007 con il nuovo primato

italiano di 2,03 , ed ai Campionati europei di atletica leggera indoor di Birmingham 2007 con la misura di 1,96.

Medaglia di bronzo ai Campionati del mondo di atletica leggera di Daegu 2011 con 2,00 m lo stesso anno è diventata

campionessa europea indoor a Parigi.

Nel 2012 ha guadagnato la medaglia d'argento ai mondiali indoor di Istanbul superando l'asticella posta a 1,95 m.

Con la forte speranza che possano tornare vincitori ...

... un grande in bocca a lupo a tutti gli atleti campani ma soprattutto "italiani"

13Giovani per il Turismo n° 2

Eventi Sportivi ...

L 0 n d r a 2012Carissimi lettori l'estate è oramai alle porte. Proprio questa estate ci regalerà l'evento più importante al livello sportivo di tutto l'anno: le OLIMPIADI di Londra. Gli sportivi di tutto il mondo hanno atteso con ansia e con dedizione questo momento così

importante da ben quattro anni. Non pochi sono gli atleti campani che sono stati scelti per onorare il nostro paese e per rappresentarci. A tal proposito dedicheremo questo spazio agli atleti campani che parteciperanno alle olimpiadi di Londra per

conoscere le loro aspettative e la loro preparazione per un evento così importante.

Scherma:

I nostri rappresentanti olimpionici nella sciabola individuale

ed a squadre sono:

Diego Occhiuzzi:

Nato a Napoli il 30 aprile 1981, 1,80 m per 80 Kg di peso.

Luigi Tarantino

Nato a Napoli il 1 Novembre 1972, 1,87 per 87 Kg di peso.

Taekwondo:

Mauro Sormiento nato a Casoria (Na) il 10 aprile 1983,

1,95 m per 80 Kg di peso.

Nwl 2008 conquista la medaglia di bronzo ai campionati

europei e sempre nello stesso anno partecipa alla XXIX

Olimpiade di Pechino conquista la medaglia d’argento.

Tale medaglia rappresenta l’unica vinta dall’Italia nel

Taekwondo.

Tiro al volo:

Ennio Falco nato a Capua il 3 gennaio 1968 è un tiratore

italiano specializzato nello steek.

Ai Giochi Olimpici di Atlanta del 1996 ha vinto la medaglia

d'oro.

Attualmente detiene anche il record mondiale di skeet a

squadre con 365 punti, realizzato il 3 agosto 2006 a

Zagabria insieme ad Andrea Benelli e Valerio Luchini.

Sosteniamo i nostri Campionie portiamo il turismo sportivo

sulle nostre coste ...