governi e politica economica dal 1994 ad oggi...A ciò ha provveduto il governo Monti con il decreto...

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a cura di Renato Brunetta NÉ ANGELI NÉ DEMONI 3 settembre 2012 i dossier www.freefoundation.com governi e politica economica dal 1994 ad oggi 124

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a cura di Renato Brunetta

NÉ ANGELI NÉ DEMONI

3 settembre 2012

i dossier www.freefoundation.com

governi e politica economica

dal 1994 ad oggi

124

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INDICE

Grafici (periodo 1995-

2011):

PIL, rapporto debito/PIL,

saldo primario, rapporto

deficit/PIL

Pressione fiscale

Rendimento medio

ponderato titoli di Stato

Inflazione media annua

Tasso di disoccupazione

medio annuo

2

Andamenti macroeconomici:

Periodo 1996-2001

Periodo 2001-2006

Periodo 2006-2008

Periodo 2008-2011

Allegati: manovre

finanziarie e riforme dal

1994 al 2011

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GOVERNO CENTRODESTRA

GOVERNO CENTRODESTRA

GOVERNO CENTROSINISTRA

GOVERNO TECNICO

1995 Nasce l’Unione

Europea (prec. CEE)

11 settembre 2001 Attacco terroristico alle Torri Gemelle

GOVERNO CENTROSINISTRA

Fine 2007 Crisi sub-prime negli USA,

inizia la crisi economica globale

2009 La crisi economico-finanziaria colpisce duramente l’Europa

1 gennaio 1999 Banche, istituzioni europee e

amministrazioni degli Stati iniziano a operare in euro

1 gennaio 2001 Iniziano a circolare le

banconote in euro

120,9 120,2

117,4

114,2 113,0

108,5 108,2

105,1 103,9 103,4

105,4 106,1

103,1

105,7

116,0

118,6

120,1

2,9

1,1

1,9 1,4 1,5

3,7

1,9

0,5 0,0

1,7

0,9

2,2 1,7

-1,2

-5,5

1,8

0,4

-7,4 -7,0

-2,7 -2,7

-1,9

-0,8

-3,1 -3,1 -3,6 -3,5

-4,4

-3,4

-1,6

-2,7

-5,4

-4,6 -3,9

4,2 4,6

6,6

5,1 4,9 5,5

3,2 2,7

1,6 1,2

0,3

1,3

3,5

2,5

-0,6

90,0

95,0

100,0

105,0

110,0

115,0

120,0

125,0

-10,0

-8,0

-6,0

-4,0

-2,0

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

Debito Pil Pil (var. % annua) Deficit/Pil Saldo primario Dati Eurostat e Istat

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GOVERNO CENTRODESTRA

GOVERNO CENTRODESTRA

GOVERNO CENTROSINISTRA

GOVERNO TECNICO

GOVERNO CENTROSINISTRA

Pressione Fiscale 1995-2011

Dati Banca d’Italia

42,2% 42,5%

44,5%

42,9% 43,0%

42,5% 42,4%

40,5%

41,0%

40,4% 40,1%

41,7%

42,7% 42,6%

43,0%

42,6%

45,0%

37%

38%

39%

40%

41%

42%

43%

44%

45%

46%

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

Picco Eurotassa per entrare nell’euro già dalla prima fase

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GOVERNO CENTRODESTRA

GOVERNO CENTRODESTRA

GOVERNO CENTROSINISTRA

GOVERNO TECNICO

GOVERNO CENTROSINISTRA

Rendimento medio ponderato titoli di Stato 1995-2011

Dati MEF – Dipartimento del Tesoro

11,10%

8,67%

6,44%

4,64%

3,35%

4,79%

4,33%

3,74%

2,72% 2,66% 2,47%

3,32%

4,14% 4,09%

2,18%

2,10%

3,61%

0%

1%

2%

3%

4%

5%

6%

7%

8%

9%

10%

11%

12%

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

1 gennaio 1999 Banche, istituzioni europee e

amministrazioni degli Stati iniziano a operare in euro

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GOVERNO CENTRODESTRA

GOVERNO CENTRODESTRA

GOVERNO CENTROSINISTRA

GOVERNO TECNICO

GOVERNO CENTROSINISTRA

Inflazione media annua 1995-2011

Dati Istat

5,2%

4,0%

2,0% 2,0%

1,7%

2,5%

2,8%

2,5% 2,7%

2,2% 2,0% 2,1%

1,8%

3,3%

0,8%

1,5%

2,8%

0%

1%

2%

3%

4%

5%

6%

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

1 gennaio 1999 Banche, istituzioni europee e

amministrazioni degli Stati iniziano a operare in euro

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GOVERNO CENTRODESTRA

GOVERNO CENTRODESTRA

GOVERNO CENTROSINISTRA

GOVERNO TECNICO

GOVERNO CENTROSINISTRA

Tasso di disoccupazione medio annuo 1995-2011

Dati Istat

11,2% 11,2% 11,2% 11,3% 10,9%

10,0%

9,0%

8,5% 8,4% 8,0%

7,7%

6,8%

6,1%

6,7%

7,8%

8,4% 8,4%

0%

2%

4%

6%

8%

10%

12%

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

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EXECUTIVE SUMMARY

I grafici riportano l’andamento di PIL, rapporto debito/PIL,

rapporto deficit/PIL, saldo primario, pressione fiscale,

rendimento medio dei titoli di Stato, inflazione, tasso di

disoccupazione negli anni dal 1995 al 2011, in cui si sono

susseguiti governi tecnici (1995-1996 e 2011-2012), governi

di centrosinistra (1996-2001 e 2006-2008) e governi di

centrodestra (2001-2006 e 2008-2011).

Nei grafici sono altresì riportati i principali avvenimenti che

hanno caratterizzato l’intero periodo, dalla nascita

dell’Unione Europea e l’introduzione dell’euro all’attacco

terroristico alle Twin Towers e la crisi economico-finanziaria

che, partendo dallo scoppio della bolla dei mutui sub-prime

negli Stati Uniti, ha travolto l’intero globo.

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EXECUTIVE SUMMARY

Da una lettura attenta dei grafici e dei dati ivi riportati emerge

che:

l’andamento dei principali indicatori macroeconomici ha

risentito, dal 1995 ad oggi, dell’influenza di variabili

esogene ben individuate (eventi esterni, shock);

le politiche economiche dei governi che si sono susseguiti nel

periodo di riferimento sono state orientate a correggere gli

effetti negativi di tali variabili esogene sull’economia.

Pertanto, non ci sono né angeli né demoni, né maghi né

distruttori del sistema, ma solo governi e dalla comprensione dei

loro errori e dei loro successi bisogna ripartire per la corretta

individuazione di una efficace strategia di politica economica.

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PERIODO 1996-2001

L’esecutivo di centrosinistra che ha governato dal 1996 al

2001 ha trovato il Paese con un avanzo primario, vale a dire

la differenza tra entrate e spese dello Stato al netto degli

interessi sul debito pubblico, del 4,6% e lo ha lasciato al

3,2% nel 2001, riducendolo, quindi, a meno della metà.

Allo stesso modo, il rapporto deficit/PIL è aumentato da

-7% nel 1996 a -3,1% nel 2001, senza che questo

comportasse alcun miglioramento degli altri indicatori

macroeconomici.

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PERIODO 1996-2001

Unici dati positivi:

il rapporto debito/PIL negli anni di governo del centrosinistra

dal 1996 al 2001 si è ridotto dal 120,2% nel 1996 al

108,2% nel 2001, soprattutto per merito degli alti livelli di

crescita media del periodo (oltre il 2%, con punte superiori al

3% nel 2000) derivanti dall’ingresso nell’unione monetaria

(primo dividendo positivo dell’euro).

la pressione fiscale è passata dal 42,5% del 1996 al 42,4%

del 2002. Con riferimento all’anno 2007, si deve tenere conto

che il valore particolarmente alto (44,5%) era stato

un’impennata, dovuta alla tassa per l’Europa (impatto pari a

circa il 2%), cioè lo sforzo chiesto dal governo di centrosinistra

ai cittadini italiani per entrare a far parte fin dalla prima

fase nella moneta unica.

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PERIODO 2001 - 2006

Nel 2001, il governo Berlusconi è subentrato al precedente

esecutivo di centrosinistra che aveva varato una manovra

finanziaria per il 2001 di tipo elettoralistico, con relativo

aumento del deficit, in un solo anno, da -0,8% a -3,1% ed

ulteriori effetti negativi negli anni seguenti.

Cosa diversa, invece, l’ultima finanziaria del centrodestra, in

cui il deficit non solo non è aumentato, ma è drasticamente

diminuito da -4,4% nel 2005 a -3,4% nel 2006, con ulteriori

effetti positivi negli anni seguenti, che hanno portato a un

rapporto deficit/PIL pari a -1,6% nel 2007.

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PERIODO 2001 - 2006

A proposito di rapporto deficit/PIL: l’effettivo valore relativo

all’anno 2006 sarebbe -2,4%, ma con un artificio contabile

del governo Prodi, che ha riguardato la sentenza UE sull’IVA

automobili, esso è stato portato a -3,4%.

Inoltre, nel 2001 la crescita ha avuto una drammatica battuta

d’arresto a causa della crisi internazionale seguita all’attacco

terroristico alle Twin Towers.

Malgrado ciò, il governo Berlusconi si era posto come vincolo

quello di «non mettere le mani nelle tasche degli italiani». E

così è stato: la pressione fiscale è diminuita dal 42,4% del

2001 al 41,7% del 2006.

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PERIODO 2001 - 2006

Nonostante il quinquennio di stagnazione, il governo

Berlusconi lascia in eredità al successivo esecutivo di

centrosinistra un rapporto deficit/PIL nel 2007 pari a -1,6%,

ma questo dato è peggiorato sensibilmente negli anni

successivi, governanti Romano Prodi e Tommaso Padoa-

Schioppa, nonostante i buoni dati congiunturali.

Con riferimento, invece, all’avanzo primario, è vero che esso

si è pressoché azzerato nel 2005 (0,3%) dal 3,2% ereditato

dal governo di centrosinistra nel 2001, ma è altrettanto vero

che nei precedenti anni il centrosinistra lo aveva più che

dimezzato (dal 6,6% del 1997 al 3,2% del 2001).

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PERIODO 2006 - 2008

Nel periodo 2006-2008, l’esecutivo di centrosinistra,

piuttosto che utilizzare la congiuntura economica favorevole

(che ha seguito la stagnazione degli anni precedenti, di

governo del centrodestra) per azzerare definitivamente e

strutturalmente il deficit e per diminuire di conseguenza il

debito ha, invece, aumentato il deficit da -1,6% nel 2007 a -

2,7% nel 2008 e il debito da 103, 1% nel 2007 a 105,7%

nel 2008.

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PERIODO 2006 - 2008

Anzi, se è vero che le politiche economiche dispiegano i

propri effetti con un anno di ritardo, nel 2009 il rapporto

deficit/PIL ha raggiunto il massimo storico di -5,4% e il

debito pubblico è arrivato fino al 116% (mentre nel primo

anno di attività, il governo di centrosinistra aveva potuto

beneficiare dei cosiddetti «tesoretti» derivanti dalle politiche

economiche del precedente esecutivo di centrodestra).

Per quanto riguarda la pressione fiscale, infine, il governo di

centrosinistra l’ha fatta aumentare dal 41,7% al 42,6%.

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PERIODO 2008 – 2011

Nel periodo 2008 - 2011, il Governo Berlusconi ha varato 4

manovre finanziarie per un impatto complessivo sui conti

pubblici, nel periodo 2008-2014, di 265 miliardi di euro. Tali

manovre consentivano il raggiungimento del pareggio di

bilancio nel 2013.

Tuttavia, la crisi economico-finanziaria, che nel 2007 è iniziata

negli Stati Uniti con la bolla dei mutui sub-prime, dal 2009 ha

iniziato a colpire duramente l’Europa.

Il peggioramento della congiuntura economica nell’area euro,

nonché l’aumento del costo del servizio del debito pubblico

hanno richiesto, quindi, un’ulteriore manovra correttiva dei conti.

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PERIODO 2008-2011

A ciò ha provveduto il governo Monti con il decreto

cosiddetto «Salva-Italia», il cui impatto complessivo sulle

finanze pubbliche, nel triennio 2012-2014, ammonta a 63

miliardi di euro.

Dall’analisi dei dati emerge quindi che tra il 2008 e il 2011

il governo Berlusconi ha operato una sostanziosa azione di

risanamento dei conti pubblici, sul cui percorso ben definito si

è inserito il governo Monti, con un contributo pari solo al 20%

dell’impatto complessivo degli interventi.

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PERIODO 2008-2011

Con riferimento alla pressione fiscale, infine, che nonostante

la congiuntura economica negativa il governo Berlusconi ha

mantenuto invariata nel periodo 2008-2011, i dati

dimostrano che questa è aumentata vertiginosamente con le

manovre del governo Monti, fino a raggiungere il massimo

storico del 45%, economicamente e socialmente insostenibile.

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ALLEGATO: MANOVRE FINANZIARIE E RIFORME 1994-1995

3 settembre 2012

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Finanziaria 1995

LEGGE 23 dicembre 1994, n. 725

55%

17%

28%

Maggiori entrate (fisco)

Minori spese (tagli)

Maggiori spese + minori entrate (sviluppo)

Finanziaria 1995 (LEGGE 23 dicembre 1994, n. 725)

Valori espressi in

milioni di lire 1995 1996 1997

Effetto

cumulato

Totale 20.007 10.782 4.609 35.398

Maggiori entrate

(fisco) 22.830 13.485 8.375 44.690

Minori spese

(tagli) 5.976 4.008 3.700 13.684

Maggiori spese

+ minori entrate

(sviluppo)

8.799 6.711 7.466 22.976

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Finanziaria 1996

LEGGE 28 dicembre 1995, n. 550

Valori in mi l ioni di l i re

Finanziaria 1996 (LEGGE 28 dicembre 1995, n. 550) 1996 1997 1998 effetto cumulato

Disponibilità residue 11.825 435 1.892 14.152

Maggiori entrate (fisco) 11.842 9.788 10.328 31.958

Minori spese (tagli) 11.934 8.285 9.450 29.669

Maggiori spese + minori entrate (sviluppo) 11.951 17.638 17.886 47.475

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Le riforme dal 1994 al 1995

RIFORME NOTE

SGRAVI FISCALI •Provvedimenti di sgravi fiscali (25% in meno Irpef) sulle nuove assunzioni a

tempo indeterminato, e sconti del 50% sugli utili reinvestiti da parte delle aziende

ACCORDO

GOVERNO-

SINDACATI SULLE

PENSIONI

• Il 28 settembre 1994,

con decreto, il primo governo Berlusconi ha sospeso i pensionamenti di

anzianità. Poi, con la Finanziaria, ha varato i tagli sui pensionamenti

anticipati (importo ridotto del 3% per ogni anno in meno rispetto all'età di

vecchiaia) e la riduzione dal 2% all’1,75% del coefficiente di

rendimento dei contributi. Alla fine, dopo la grande manifestazione

del 12 novembre 1994 a Roma, Berlusconi ha ritirato i tagli e ha firmato una

tregua che ha aperto la porta alla riforma del 1995 varata dal governo Dini

col consenso dei sindacati.

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ALLEGATO: MANOVRE FINANZIARIE E RIFORME 1996-2001

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Finanziaria 1997

LEGGE 23 dicembre 1996, n. 663

Valori in mi l ioni di l i re

Finanziaria 1997 (LEGGE 23 dicembre 1996, n. 663) 1997 1998 1999 effetto cumulato

Disponibilità residue 1.582 8.210 10.436 20.228

Maggiori entrate (fisco) 13.453 10.658 11.699 35.810

Minori spese (tagli) 2.702 8.593 11.727 23.022

Maggiori spese + minori entrate (sviluppo) 14.573 11.041 12.990 38.604

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26 26

Finanziaria 1998

LEGGE 27 dicembre 1997, n. 450

Valori in mi l ioni di l i re

Finanziaria 1998 (LEGGE 27 dicembre 1997, n. 450 ) 1998 1999 2000 effetto cumulato

Disponibilità residue 8.594 5.084 5.333 19.011

Maggiori entrate (fisco) 12.602 10.614 12.116 35.332

Minori spese (tagli) 2.177 3.883 3.949 10.009

Maggiori spese + minori entrate (sviluppo) 6.185 9.413 10.732 26.330

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Finanziaria 1999

LEGGE 23 dicembre 1998, n. 449

Valori in milioni di l ire

Finanziaria 1999 (LEGGE 23 dicembre 1998, n. 449) 1999 2000 2001 effetto cumulato

Disponibilità residue 2.309 456 249 3.014

Maggiori entrate (fisco) 5.412 1.706 1.994 9.112

Minori spese (tagli) 6.579 7.796 8.152 22.527

Maggiori spese + minori entrate (sviluppo) 9.682 9.046 9.897 28.625

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Finanziaria 2000

LEGGE 23 dicembre 1999, n. 488

Valori in milioni di l ire

Finanziaria 2000 (LEGGE 23 dicembre 1999, n. 488) 2000 2001 2002 effetto cumulato

Disponibilità residue -2 -2 -2 -6

Maggiori entrate (fisco) 183 434 1.675 2.292

Minori spese (tagli) 7.762 9.583 8.203 25.548

Quota miglioramento risparmio pubblico 5.646 9.503 9.795 24.944

Maggiori spese + minori entrate (sviluppo) 13.593 19.522 19.675 52.790

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29 29

Finanziaria 2001

LEGGE 23 dicembre 2000, n. 388

Valori in milioni di l ire

Finanziaria 2001 (LEGGE 23 dicembre 2000, n. 388) 2001 2002 2003 effetto cumulato

Disponibilità residue 0 0 0 0

Maggiori entrate (fisco) 6.397 7.851 7.962 22.210

Minori spese (tagli) 7.304 3.820 4.105 15.229

Quota miglioramento risparmio pubblico 28.664 35.569 38.852 103.085

Maggiori spese + minori entrate (sviluppo) 42.365 47.240 50.919 140.524

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ALLEGATO: MANOVRE FINANZIARIE E RIFORME 2001-2006

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12%

12%

40%

36%

Maggiori entrate (fisco)

Minori spese (tagli)

Miglioramento risparmio pubblico

Maggiori spese + minori entrate (sviluppo)

31 31

Finanziaria 2002

LEGGE 28 dicembre 2001, n. 448

Finanziaria 2002 (LEGGE 28 dicembre 2001, n. 448)

Valori espressi in

milioni di lire 2002 2003 2004

Effetto

cumulato

Totale 3.340,2 8.398,2 13.417,1 25.155,5

Maggiori entrate

(fisco) 5.247,2 2.894,2 2.102,2 10.243,6

Minori spese

(tagli) 3.859,7 3.138,2 3.815,8 10.813,7

Miglioramento

risparmio

pubblico

3.282,6 13.514,1 18.863,6 35.660,3

Maggiori spese

+ minori entrate

(sviluppo)

9.049,3 11.148,3 11.364,5 31.562,1

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32 32

Finanziaria 2003

LEGGE 27 dicembre 2002, n. 289

Finanziaria 2003 (LEGGE 27 dicembre 2002, n. 289)

Valori espressi in

milioni di euro 2003 2004 2005

Effetto

cumulato

Totale 2.438 6.475 22.041 30.954

Maggiori entrate

(fisco) 7.287 3.432 1.485 12.204

Minori spese

(tagli) 2.398 4.241 4.823 11.462

Miglioramento

risparmio

pubblico

4.301 15.731 29.843 49.875

Maggiori spese

+ minori entrate

(sviluppo)

11.548 16.929 14.110 42.587

10% 10%

43%

37%

Maggiori entrate (fisco)

Minori spese (tagli)

Miglioramento risparmio pubblico

Maggiori spese + minori entrate (sviluppo)

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33 33

Finanziaria 2004

LEGGE 24 dicembre 2003, n. 350

Finanziaria 2004 (LEGGE 24 dicembre 2003, n. 350)

Valori espressi

in milioni di euro 2004 2005 2006

Effetto

cumulato

Totale 2.254 3.606 3.705 9.565

Maggiori

entrate (fisco) 1.683 1.765 1.715 5.163

Minori spese

(tagli) 1.008 1.695 1.648 4.351

Interventi per

favorire lo

sviluppo e

correzione dei

conti pubblici

9.126 8.315 8.649 26.090

Maggiori spese

+ minori

entrate

(sviluppo)

9.563 8.169 8.307 26.039

9% 7%

42%

42%

Maggiori entrate (fisco)

Minori spese (tagli)

Interventi per favorire lo sviluppo e correzione dei contipubbliciMaggiori spese + minori entrate (sviluppo)

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17%

17%

36%

30%

Maggiori entrate (fisco)

Minori spese (tagli)

Miglioramento risparmio pubblico

Maggiori spese + minori entrate (sviluppo)

34 34

Finanziaria 2005

LEGGE 30 dicembre 2004, n. 311

Finanziaria 2005 (LEGGE 30 dicembre 2004, n.311 )

Valori espressi in

milioni di euro 2005 2006 2007

Effetto

cumulato

Totale 3.317 19.341 32.525 55.183

Maggiori entrate

(fisco) 8.296 7.784 7.460 23.540

Minori spese

(tagli) 7.175 7.601 8.313 23.089

Miglioramento

risparmio

pubblico

2.399 17.075 29.485 48.959

Maggiori spese

+ minori entrate

(sviluppo)

14.553 13.119 12.733 40.405

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35 35

Finanziaria 2006

LEGGE 23 dicembre 2005, n. 266

Finanziaria 2006 (LEGGE 23 dicembre 2005, n. 266)

Valori espressi

in milioni di euro 2006 2007 2008

Effetto

cumulato

Totale 11.426 19.974 29.517 60.917

Maggiori

entrate (fisco) 7.975 5.101 4.623 17.699

Minori spese

(tagli) 3.344 3.841 3.670 10.855

Miglioramento

risparmio

pubblico

4.281 10.839 20.474 35.594

Dl 203/2005 7.453 7.830 8.018 23.301

Maggiori spese

+ minori

entrate

(sviluppo)

11.627 7.637 7.268 26.532

16%

10%

31%

20%

23%

Titolo del grafico

Maggiori entrate (fisco)

Minori spese (tagli)

Miglioramento risparmio pubblico

DL 203/2005

Maggiori spese + minori entrate (sviluppo)

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36 36

Le più grandi riforme dal 2001 al 2006

RIFORME NOTE

LEGGE BIAGI

Legge 14 febbraio

2003 , n. 30 di

Delega al Governo

in materia di

occupazione e

mercato del lavoro

•Creati 1 milione 536 mila nuovi occupati di cui 2 su 3 a tempo indeterminato;

•Numero disoccupati diminuito a 1,7 milioni (nel 2006);

•Disoccupazione diminuita dal 9,2% del 2000 al 7,1% del 2005;

•Tasso di occupazione dal 52,7% al 57,6% (dati CE, 2006);

•Tasso di occupazione stabile più alto fra i Paesi industrializzati: l’87,7% dei

contratti è a tempo indeterminato, e la quota di occupazione a tempo

determinato è rimasta stabile al 12,3%.

RIFORMA DEL

FISCO

•Abolizione tassa successione e donazione;

•Raddoppio a 516,46 euro della detrazione dalle imposte per ogni figlio a

carico e aumento a 774,69 euro per ogni figlio con disabilità;

•Gennaio 2003: prima riduzione dell’imposta sul reddito; Introduzione della no

tax area; Prima riduzione dell’IRAP;

•Gennaio 2005: riduzione delle aliquote a tre; Sostituzione delle detrazioni per

familiari a carico con deduzioni più ampie e introduzione della deduzione delle

spese per badante; Seconda riduzione IRAP.

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37 37

Le più grandi riforme dal 2001 al 2006

RIFORME NOTE

RIFORMA DELLE

PENSIONI

Legge Finanziaria

2002; 2003; Legge

243, 23 agosto

2004

•Aumento delle pensioni minime;

•Più pensionati esenti dall’IRPEF;

•Previdenza complementare;

•Freno ai recuperi pensionistici;

•Abolizione del divieto di cumulo;

•Totalizzazione dei periodi contributivi.

RIFORMA DELLA

SCUOLA

Legge 53, marzo

2003

•120mila giovani già entrati nel sistema istruzione-formazione, e riduzione

dell’abbandono scolastico dal 25 al 20% (2001-2005);

•10% laureati in più, 22,5% immatricolati in più e riduzione dell’abbandono dal

65% del 2001 al 40% del 2005;

•2330 corsi di istruzione e formazione tecnica superiore per 46mila studenti;

•30mila bambini in più alla scuola d’infanzia, un milione in più a studiare l’inglese;

•66mila studenti adulti (24mila in più) per le scuole serali;

• 4903 milioni (13,7%) in più per la scuola pubblica in 4 anni;

•8,32 miliardi di investimenti fino al 2008 nel piano di Governo (del 12/09/2003)

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38 38

Le più grandi riforme dal 2001 al 2006

RIFORME NOTE

RIFORMA

DELL’UNIVERSITÀ

E DEGLI ENTI DI

RICERCA

Decreto legge 269,

ottobre 2003

•Aumentati i laureati dal 10% e gli immatricolati del 22,5% e ridotto il tasso di

abbandono del 65% del 2001 al 40% del 2005;

•Stanziati 144.208 milioni di euro (circa il 15% in più) per le borse di studio;

•1800 milioni di euro per progetti di ricerca e sviluppo realizzati insieme da

imprese e università o enti pubblici di ricerca (Dl 35, marzo 2005).

•Dal 1° gennaio 2004, aumento di oltre 3400 euro annuali degli assegni di ricerca

per 3500 persone in tutte le università italiane. L’importo minimo su base annuale è

aumentato da 12.911 a 16.138 euro e quello massimo da 15.494 a 19.367 euro.

•Finanziati nel 2004 dal Ministero dell’Istruzione 982 progetti di ricerca

universitaria per 137 milioni di euro.

ISTITUTO

ITALIANO DI

TECNOLOGIA

Dl 269, 10/2003;

Legge Finanziaria

2006)

•50 milioni di euro per il 2004 e 100 milioni di euro all’anno per i dieci anni

successivi per promuovere lo sviluppo tecnologico

•240 milioni di euro nel 2006-2008 e 100 milioni annui dal 2009

•132 milioni di euro nel 2006-2008 per le iniziative di sviluppo e alta formazione

tecnologica.

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39 39

Le più grandi riforme dal 2001 al 2006

RIFORME NOTE

LEGGE OBIETTIVO

PER LE GRANDI

OPERE E

COMMISSARI PER

LE GRANDI OPERE

Dl 35, marzo 2005

- Legge 443,

dicembre 2001;

Legge 166 del

2002

•A dicembre 2005, opere approvate dal Comitato Interministeriale per la

programmazione economica per 71 miliardi di euro, e cioè oltre il 100% delle

opere il cui avvio è stato promesso nel 2001.

•In quattro anni, 70 cantieri aperti per 51 miliardi di euro rispetto ai soli 7 miliardi

dei governi dell’Ulivo 1996-2001.

•PROGRAMMA “GRANDI STAZIONI” (delibera Cipe, 14 marzo 2003):

•Adeguamento funzionale di 10 grandi stazioni ferroviarie (Bari, Bologna, Firenze,

Genova, Milano, Napoli, Palermo, Torino, Venezia, Verona) per un totale di 294

milioni di euro d’investimento.

FONDO UNICO

PER IL SUD E

RIFORMA DEGLI

INCENTIVI

Legge Finanziaria

2002, 2003 e

2005

•14mila finanziamenti con il prestito d’onore solo nel 2004, che hanno determinato

16.800 nuovi occupati.

•Altri 2500 nuovi occupati ottenuti grazie a 242 finanziamenti dell’imprenditoria

giovanile;

•30% di investimenti al mezzogiorno;

•Banca del Sud (Legge finanziaria 2006)

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Le più grandi riforme dal 2001 al 2006

RIFORME NOTE

LEGGE PER LE

GRANDI IMPRESE IN

CRISI

Decreto legge 35,

marzo 2005; Legge

Finanziaria 2006

• Fondo per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese in difficoltà, con una

dotazione di 35 milioni di euro per il 2005;

•ƒIncrementato di 100 milioni di euro per il 2005 il Fondo rotativo nazionale per

gli interventi nel capitale di rischio;

•ƒ260 milioni di euro per il periodo 2005-2008 per contribuire alla soluzione

delle crisi industriali, agli interventi di rilancio e di promozione industriale;

•ƒCondizioni tariffarie favorevoli per la fornitura di energia elettrica, valide al

31 dicembre 2004, prorogate fino al 31 dicembre 2010

RIFORMA DELLA

P.A.(Legge 145,

7/2002; Legge 246,

10/2002; Legge

Finanziaria 2002;

Legge 3, 1/2003;

Legge 229, 7/2003;

Dl 196, 6/2003):

•semplificazione delle norme e delle procedure per i cittadini e per le imprese;

•miglioramento dei servizi e diffusione delle tecnologie informatiche e

formazione del personale a cominciare dai dirigenti;

•osservatorio permanente dell’opinione pubblica sull’operato della PA;

•diffusione dell’innovazione tecnologica e miglior utilizzo dei fondi comunitari;

•norme per la prevenzione e il contrasto della corruzione e degli illeciti.

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ALLEGATO: MANOVRE FINANZIARIE E RIFORME 2006-2008

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Finanziaria 2007

LEGGE 27 dicembre 2006, n. 296

Valori in milioni di euro

Finanziaria 2007 (LEGGE 27 dicembre 2006, n. 296) 2007 2008 2009 effetto cumulato

Disponibilità residue 0 0 0 0

Maggiori entrate (fisco) 12.807 11.894 13.450 38.151

Minori spese (tagli) 6.206 10.052 11.355 27.613

Quota miglioramento risparmio pubblico 6.786 5.948 3.603 16.337

Maggiori spese + minori entrate (sviluppo) 25.799 27.894 28.408 82.101

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Finanziaria 2008

LEGGE 24 dicembre 2007, n. 244

Valori in milioni di euro

Finanziaria 2008 (LEGGE 24 dicembre 2007, n. 244 ) 2008 2009 2010 effetto cumulato

Disponibilità residue 0 0 0 0

Maggiori entrate (fisco) 2.420 3.880 5.317 11.617

Minori spese (tagli) 4.676 4.620 4.634 13.930

Quota miglioramento risparmio pubblico 9.315 7.734 6.192 23.241

Maggiori spese + minori entrate (sviluppo) 16.411 16.234 16.143 48.788

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ALLEGATO: MANOVRE FINANZIARIE E RIFORME 2008-2011

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D.L. 112/2008 (I NUMERI)

45

23%

54%

23%

D.L. 112/2008

Fisco

Tagli

Sviluppo

Per ogni anno le maggiori entrate sono destinate per l'intero importo allo sviluppo. In tal modo, l'effetto netto della manovra risulta pari all'importo dei tagli.

milioni di euro

D.L. 112/2008 2008 2009 2010 2011 effetto cumulato

Totale 491 9.808 17.040 30.602 57.941

Maggiori entrate (Fisco) 2.229 7.421 7.368 7.690 24.708

Minori spese (Tagli) 40 10.360 17.240 31.155 58.795

Maggiori spese + Minori entrate (Sviluppo) 1.778 7.973 7.568 8.243 25.562

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46

D.L. 78/2010 (I NUMERI)

46

L'aumento delle entrate deriva per quasi il 90% da misure di contrasto all'evasione fiscale. Gli interventi sui tagli di spesa sono la parte preponderante della manovra.

34%

56%

10%

D.L. 78/2010

Fisco

Tagli

Sviluppo

milioni di euro

D.L. 78/2010 2010 2011 2012 2013 effetto cumulato

Totale 30 12.053 24.982 24.979 62.044

Maggiori entrate (Fisco) 693 6.413 10.716 8.204 26.026

Minori spese (Tagli) 381 10.186 15.742 17.445 43.754

Maggiori spese + Minori entrate (Sviluppo) 1.044 4.546 1.476 670 7.736

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47

D.L. 98/2011 (I NUMERI)

47

La voce "minori spese" include gli effetti della clausola di salvaguardia relativa alla Delega fiscale e assistenziale, pari a 4 mld di euro nel 2013 e 20 mld di euro nel 2014 di riduzione lineare dei regimi di esenzione, esclusione e favore fiscale.

26%

61%

13%

D.L. 98/2011

Fisco

Tagli

Sviluppo

milioni di euro

D.L. 98/2011 2011 2012 2013 2014 effetto cumulato

Totale 2.109 5.577 24.406 47.973 80.065

Maggiori entrate (Fisco) 2.059 7.036 9.804 9.559 28.458

Minori spese (Tagli) 2.345 6.079 16.427 40.784 65.635

Maggiori spese + Minori entrate (Sviluppo) 2.295 7.538 1.825 2.370 14.028

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48

D.L. 138/2011 + MAXIEMENDAMENTO

48

La voce "minori spese" include gli effetti della clausola di salvaguardia, per 4 mld di euro nel 2012 e 16 mld di euro nel 2013. Inoltre, i dati sopra riportati comprendono l'effetto del maxi emendamento alla Legge di stabilità 2012 (L. 12/11/2011, n. 183).

32%

64%

4%

D.L. 138/2011 + MAXIEMENDAMENTO

Fisco

Tagli

Sviluppo

milioni di euro

D.L. 138/2011 + Maxi emendamento Legge Stabilità 2011 2012 2013 2014 effetto cumulato

Totale 32 22.698 29.859 11.822 64.411

Maggiori entrate (Fisco) 32 7.281 7.297 7.674 22.284

Minori spese (Tagli) 0 17.668 22.865 4.521 45.054

Maggiori spese + Minori entrate (Sviluppo) 0 2.250 303 373 2.927

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D.L. 201/2011 (I NUMERI)

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La parte preponderante della manovra è costituita da nuove tasse, seguono, con notevole distacco in termini percentuali, tagli di spesa e poco sviluppo.

51%

21%

28%

D.L. 201/2011

Fisco

Tagli

Sviluppo

milioni di euro

D.L. 201/2011 2012 2013 2014 effetto cumulato

Totale 20.185 21.310 21.424 62.919

Maggiori entrate (Fisco) 25.483 24.584 24.115 74.182

Minori spese (Tagli) 6.843 10.534 12.979 30.356

Maggiori spese + Minori entrate (Sviluppo) 12.141 13.808 15.670 41.619

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Le riforme dal 2008 al 2011

RIFORME NOTE

Decreto fiscale

93/2008 •Abolizione ICI prima casa

DDL SICUREZZA

733/2008; 38/2009

•Tutela degli anziani e dei disabili;

•Matrimoni di comodo;

•Tutela del decoro urbano;

•Tutela dei minori;

•Occupazione indebita di suolo pubblico;

•Ingresso illegale nel territorio dello Stato;

•Lotta alla mafia (inasprimento del 41/bis);

RIFORMA

“GELMINI”:

SCUOLA E

UNIVERSITÀ

•I 396 indirizzi sperimentali e i 51 progetti assistiti dal Miur

ricondotti in 6 licei;

•Rilancio degli Istituti tecnici e professionali;

•riformati il reclutamento del personale e la governance delle

università secondo criteri meritocratici e di trasparenza

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Le riforme dal 2008 al 2011

RIFORME NOTE

DL “SALVA BANCHE”

Decreto legge (13

ottobre 2008 n. 157

• Garanzia dello Stato;

•Garanzia dello Stato sulle passività delle banche italiane;

•Estensione garanzia statale;

•Operazioni temporanee di scambio fra titoli di Stato e strumenti finanziari

detenuti da banche italiane.

RIFORMA BRUNETTA

“ANTIFANNULLONI”

Legge delega

15/2009

•Convergenza degli assetti regolativi del lavoro pubblico con quelli del lavoro

privato;

•miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia delle procedure della

contrattazione collettiva;

•introduzione di sistemi interni ed esterni di valutazione del personale e delle

strutture amministrative;

•valorizzazione del merito e il conseguente riconoscimento di meccanismi

premiali.

DDL LAVORO 2010 •Controversie di lavoro;

•Controlli; Aiuti e permessi; Pubblico impiego

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Le riforme dal 2008 al 2011

RIFORME NOTE

FEDERALISMO

FISCALE MUNICIPALE

DL 23/2011)

• Ai comuni è attribuita una compartecipazione al gettito dell'imposta sul valore

aggiunto;

•Il gettito delle imposte ipotecaria e catastale relative agli atti soggetti ad

imposta sul valore aggiunto resta attribuito allo Stato;

•All'attività di accertamento tributario: è assicurato al comune interessato il

maggior gettito derivante dall'accatastamento degli immobili finora non

dichiarati in catasto; è elevata al 50 per cento la quota dei tributi statali

riconosciuta ai comuni.

DDL TRASPORTI

111/2008

•Ricapitalizzazione Alitalia;

•copertura dei deficit delle società di trasporto pubblico locale e delle ferrovie

in concessione;

•Per le Ferrovie: previsti fondi per i passanti di Torino e Milano e per il

raddoppio della Genova-Ventimiglia.

•Cancellato il limite di tempo (62 mesi) agli interessi sui mutui per l’alta velocità