Goa e New Delhi … · all’Ana Font Garden di Marga. (foto Margao Municipal Council); al centro,...

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1 SETTEMBRE t r a v e l c a r n e t . i t t r a v e l c a r n e t . i t Dalle baie sull'Oceano Indiano a una megalopoli. Consigli di viaggio N el paese delle distanze spropositate, in cui un centro abitato di 100.000 persone è considerato poco più di un villaggio, lo Stato di Goa è una piacevole anomalia. Solo 100 km di lunghezza e 40 di larghezza, per circa un milione e mezzo di abitanti: il più piccolo degli stati indiani, ma anche il più ricco. Il nome Goa ci riporta agli anni ’60, quando andare a Goa era considerato simbolo di perdi- zione e di vizio. Era la meta so- gnata da hippies con il loro alone di droga, amore libero, vita senza regole: un luogo ”pericolosis- simo” da evitare per “non per- dersi”. Sarà cambiata Goa o Goa e New Delhi: un’India, due mondi di Franco Martano (molto). Chi non era d’accordo se la passava male e doveva scap- pare. La capitale è Panaji, cittadina or- dinata che fa da divisorio tra il nord e il sud. Le spiagge più belle sono al sud: Colva, Agonda, Palolem. Il periodo mi- gliore per andarci è fuori sta- gione, fine aprile e maggio. Qui il lusso non esiste. La maggior parte degli alloggi sono capanni, più o meno confortevoli, sulla spiaggia dove si trascorrono gior- nate in dolce ozio. Si vive in co- stume e si mangia pesce freschissimo nelle semplici trat- torie sulla spiaggia. A due passi dal mare si trovano divertenti e colorati bazar dove con quattro siamo noi che ci siamo liberaliz- zati? Una superficie ridotta, ma di una bellezza eccezionale. La costa è un susseguirsi di baie lunghe e bianche con spiagge incorniciate da palme, le città un mix di cul- ture indoeuropee con architet- ture portoghesi che si armonizzano con quelle orientali. Nel XVI secolo i portoghesi ne fecero un punto di riferimento per i loro traffici marittimi e fino al 1961 non se ne sono andati, conquistando le terre con Al- fonso di Albuquerque e le anime degli indigeni con “San” France- sco Saverio che provvedeva alla conversione al cristianesimo con la carota (poco) e con il bastone

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  • 1SETTEMBREt r a v e l c a r n e t . i t t r a v e l c a r n e t . i t

    Dalle baie sull'Oceano Indiano a una megalopoli. Consigli di viaggio

    N el paese delle distanzespropositate, in cuiun centro abitato di100.000 persone è consideratopoco più di un villaggio, lo Statodi Goa è una piacevole anomalia.Solo 100 km di lunghezza e 40 dilarghezza, per circa un milione emezzo di abitanti: il più piccolodegli stati indiani, ma anche ilpiù ricco.Il nome Goa ci riporta agli anni’60, quando andare a Goa eraconsiderato simbolo di perdi-zione e di vizio. Era la meta so-gnata da hippies con il loro alonedi droga, amore libero, vita senzaregole: un luogo ”pericolosis-simo” da evitare per “non per-dersi”. Sarà cambiata Goa o

    Goa e New Delhi:un’India, due mondi

    di Franco Martano

    (molto). Chi non era d’accordose la passava male e doveva scap-pare.La capitale è Panaji, cittadina or-dinata che fa da divisorio tra ilnord e il sud. Le spiagge piùbelle sono al sud: Colva,Agonda, Palolem. Il periodo mi-gliore per andarci è fuori sta-gione, fine aprile e maggio. Qui illusso non esiste. La maggiorparte degli alloggi sono capanni,più o meno confortevoli, sullaspiaggia dove si trascorrono gior-nate in dolce ozio. Si vive in co-stume e si mangia pescefreschissimo nelle semplici trat-torie sulla spiaggia. A due passidal mare si trovano divertenti ecolorati bazar dove con quattro

    siamo noi che ci siamo liberaliz-zati?Una superficie ridotta, ma di unabellezza eccezionale. La costa èun susseguirsi di baie lunghe ebianche con spiagge incorniciateda palme, le città un mix di cul-ture indoeuropee con architet-ture portoghesi che siarmonizzano con quelle orientali.Nel XVI secolo i portoghesi nefecero un punto di riferimentoper i loro traffici marittimi e finoal 1961 non se ne sono andati,conquistando le terre con Al-fonso di Albuquerque e le animedegli indigeni con “San” France-sco Saverio che provvedeva allaconversione al cristianesimo conla carota (poco) e con il bastone

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    In alto a sinistra, la basilica di Bom Jesus nella capitale Panaji; a destra, la Chiesa francese di St. Anne nelle immediate vicinanzedi Panaji. Sopra a sinistra, i resti della Torre St. Augustine a Panaji; a destra, raccolta di riso, prodotto agricolo principale dellaregione. Nella pagina precedente, maschere in corteo durante il carnevale. (fotografie Goa Department of Tourism)

    Da Rousseau a l la V ia Romea

    soldi compri di tutto da mercantisempre sorridenti e disponibili atrattare. Vale la pena dedicareuna giornata ad una escursioneall’interno. Margao, Panaji, OldGoa, Ponda sono i centri princi-pali, dove la regola non è il turi-smo, ma la vita vera delle gentilocali e dove colpisce vedere

    tante insegne e targhe con nomicome Da Silva, Ribeira ecc.Qui il lavoro di “San” FrancescoSaverio ha dato grandi risultati:la maggior parte della popola-zione è cristiana, quindi le chiesenon si contano, mentre i templiindù sono praticamente inesi-stenti. Uno da visitare assoluta-

    mente si trova a Velinga, vicinoPonda, e si chiama Sri LaxmiNarasimha. Risale al XVIII se-colo ed è dedicato a Lord Visnùe a sua moglie Laxmi. È difficileda trovare (neanche i locali lo co-noscono), ma è un piccolo an-golo di serenità con una grandevasca circondata da palme.

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    Sopra, vendita di pesce al mercato diColva (foto India Tourism).A sinistra, in alto, Musical Fountainall’Ana Font Garden di Marga. (fotoMargao Municipal Council); al centro,veduta notturna dell’India Gate a NuovaDelhi (foto Delhi Tourism); in basso,particolare di un edificio del Red Fort aNuova Delhi (foto AnetaRibarska/Unesco).

    Sulla via del ritorno in Italia, unasosta di 2/3 giorni a New Delhi èun must. E’ una megalopoli di 30milioni di abitanti in cui spostarsida un luogo all’altro in auto ri-chiede tempi biblici. Negli ultimianni sono state costruite 5 lineemetropolitane, ma il trafficosembra non essersene accorto.È una città interessante ed incontinuo fermento con una partevecchia, tra i luoghi più caotici einquinati che si possano immagi-nare, ed una più recente, resi-denziale, ricca di parchi. Laparte vecchia ha il cuore pul-sante in Connaught Place, chiaroesempio di eredità coloniale,centro di commerci di tutti i tipi.Oltre al Red Fort simbolo diNew Delhi, i luoghi principalisono il vecchio, sconfinato Bazar,la zona del Parlamento, l’IndiaGate e Agrasen ki Baoli, un'an-tica cisterna restaurata nel XIVsecolo. Un po’ fuori, ma merita

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    Da Rousseau a l la V ia Romea

    Bracciali artigianali in argento, ottonee rame. In alto, statuette in legno al Dilli Haat,il grande bazar della città.A sinistra, in alto, la Humayun Tomb,complesso di edifici per la sepolturadell'imperatore moghul Humayun;sotto, il moderno e suggestivo LoturTemple, luogo di preghiera aperto atutte le fedi. (fotografie Delhi Tourism)

    una visita, il Lotus Temple, il sim-bolo della fratellanza di tutte lereligioni eretto in un parco benconservato. Fuori da tutti gli itine-rari turistici c’è Majnu Ka Tilla.All’inizio degli anni ’60, dopo lacacciata del Dalai Lama dal Tibet,molti tibetani si rifugiarono aDelhi e formarono una comunità

    ben organizzata: il tempio, delleabitazioni, i servizi comuni ecc.Sembra impossibile, ma nel cuoredella vecchia Delhi esiste ancoraquesta specie di enclave in cui vi-vono tranquillamente circa 2000persone, come se il caos che li cir-conda non esistesse. Vi accoglie-ranno con gran calore.

    Al ritorno in Italia si ha la sensa-zione di aver visto due paesi di-versi: il paradiso tropicale di Goae l’India dell’immaginario collet-tivo, New Delhi. Allora c’è dachiedersi: “ Chissà se esiste unaterza India”? Chissà! Forse sa-rebbe il caso di scoprirlo, tornan-doci di nuovo per sincerarsene.

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    In alto a sinistra, i cottage in legno del Marron Seaview Resort di Palolem (foto Marron Sea);a destra, la grande sala da tè del Taj Palace Hotel diNuova Delhi (foto Taj Palace).A sinistra, l’esterno del Martin's Corner a Betalbatim(foto Martin's Corner Goa).Sopra, il Chor Bazarre dell'Hotel Broadway a NuovaDelhi (foto Hotel Broadway).

    CONSIGLI PRATICI

    COME ANDARE: Voli diretti Air India per New Delhi da Roma e Milano. Coincidenza per Goa.

    DOVE SOGGIORNARE: a Palolem, Marron Sea view Resort, prenotabile tramite il sito www.booking.com, a New Delhivasta scelta di hotels di 4 e 5 stelle.

    DOVE MANGIARE: a Goa, ampia scelta di trattorie. Da non perdere il Martin’s Corner a Betabatim e il Wisherman’sWharf a Panaji. A New Delhi, Swagath Restaurant (3 locations tutte buone) e Chor Bizarre, nella città vecchia.

    QUANDO ANDARE: tutto l’anno tranne da giugno ad agosto (periodo dei monsoni) 

    COSTO DELLA VITA: molto basso per i nostri standards. 1 Euro = 70 Rupie. Un pasto a base di pesce in un buonristorante 8/10 Euro.

    VACCINAZIONI RICHIESTE: Nessuna. Consigliabile portare qualche disinfettante intestinale. (Immodium, ecc)