Glossario termini economici

2
Glossario dei termini economici

description

Glossario di alcuni termini economici. NO COPYRIGHT

Transcript of Glossario termini economici

Page 1: Glossario termini economici

Glossario dei termini

economici

Page 2: Glossario termini economici

Moody’s, S&P e Fitch sono le tre pricipali agenzie di rating private che assegnano giu-dizi ai vari titoli obbligazionari. Questi possono esere titoli di uno stato, di una banca odi una società industriale. Il giudizio è espresso attraverso delle lettere (da AAA nelcaso di massima solidità a D che simboleggia il Default). Inoltre le agenzie esprimonoun’opinione sul futuro a breve termine: questo può essere positivo, stabile o negativo.

Lo spread, in termini generali, è la differenza tra i tassi di rendimento tra due titoli. Tut-tavia assume comunemente un significato più specifico: si riferisce alla differenza direndimento tra il Btp (titolo di debito italiano) a scadenza a tre anni e il suo omologotedesco (il Bund). Il motivo per il quale è la Germania e non un altro stato ad esserepreso come riferimento per un confronto risiede nella tradizione solidità dell’economiatedesca. Uno spread elevato significa che l’Italia deve pagare di più per finanziare ilproprio debito; la cosa è positiva per chi compra Btp ma, negativa per lo stato che devespendere sempre più per ripagare gli interessi.

Quando un’istituzione non è capace di ripagare i debiti contratti dichiara Default o ban-carotta, a seconda che si preferisca l’inglese o l’italiano. Questo può significare variecose da una cancellazione totale del debito accumulato ad un suo pagamento in tempidiversi da quelli previsti dai creditori oppure. Nel caso di uno stato una delle ipotesi èquella di selezionare a chi rendere i soldi e a chi no; nel caso islandese i piccoli rispar-miatori nazionali vengono tutelati mentre, la parte del debito appartenente alle bancheestere non viene ripagata.

DebitoCosì come ognuno di noi può richiedere un prestito per far fronte a spese che al mo-mento non è capace di sostenere, uno stato può cercare moneta sul mercato per poi ren-derla in un secondo momento. Ovviamente il prestito di moneta comporta degliinteressi. Questi sono tanto più alti quanto più il debitore, cioè lo stato, viene ritenutoinaffidabile. Si può intuire che è un cane che si morde la coda: con un tasso d’interesseal 10-20% nessuno stato, per quanto solido, può ripagare facilmente il debito contratto.È importante notare che il debito viene espresso in percentuale, questo perché, in verità,non è il debito in sé ad essere analizzato ma, il rapporto Debito/PIL.

DeficitIl deficit è espresso in percentuale perché non interessa il valore assoluto ma, il rapportoDeficit/PIL. Questo rapporto rappresenta la variazione, durante l’anno in corso, del de-bito. Fino a quando questo valore è positivo, lo stato in questione ha uscite maggiordelle entrate, continua cioè ad indebitarsi.

EurobondSi sta parlando di ipotesi. L’idea che sta dietro gli Eurobond è quella di spostare il debitodai singoli stati all’intera area Euro. Ciò garantirebbe dei benefici, in termini di minoriinteressi da pagare, ai paesi ritenuti più deboli. Chi invece, come Francia e Germania,ha un debito non otterebbe nessun vantaggio, anzi dovrebbe spendere di più per il pro-prio debito. La paura degli stati più solidi è che i PIIGS perdano l’interesse di compor-tarsi in modo rigoroso. L’ipotesi ibrida che va per la maggiore è dividere in due parti ildebito: il 60% sarebbe gestito dall’Europa, la parte restante dal singolo stato. Nel com-plesso pare più una toppa improvvisata che un reale tentativo di affrontare la questionedel debito.

DerivatiI titoli derivati possono essere di varia natura ma, la loro caratteriscita principale è laloro scarsa trasparenza. Sono titoli che contengono altri titoli. Questi sono noti a chiprepara il derivato prima di metterlo sul mercato. Per l’acquirente diventa invece assaicomplesso conoscerne il contenuto. È il caso di molti comuni italiani che hanno investitoin derivati: la stragrande maggioranza di essi conteneva discrete fette di titoli senza al-cuna garanzia. Questo strumento è quindi temibile perché chi li compra spesso si devefidare, e nel mercato finanziario fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio

Debito detestabileDa quando gli stati si indebitano, non sempre il debito è stato ripagato. Il concetto didebito detestabile è collegato quello di default. Un debito si definisce detestabile quandoè stato contratto alle spalle dei cittadini. Gli Stati Uniti hanno usato almeno in due oc-casioni in concetto di debito detestabile. Il primo risale alla guerra con la Spagna del1899 che portò alla conquista di Cuba, la seconda fa riferimento al Iraq dopo la cadutadi Saddam Hussein.

Bolla finanziariaIl mondo della finanza, a differnza di quello reale, può generare profitti anche in tempiestremamente rapidi. Le bolle si basano proprio su ciò. Gli investitori, prendendo da ri-ferimento l’andamento nel passato recente di un titolo azionario, presumono che nelfuturo iltitolo seguirà lo stesso andamento. Questo andamento, stile gregge di pecore,è aiutato dai pareri delle agenzie di rating. Fin quando la bolla è in espansione tuttobene. A un certo punto qualcuno si accorge che non è più credibile che una certa azionecontinui ad aumentare perché il suo valore a raggiuto un valore lontano anni luce dallarealtà. Se vari grossi investitori fanno queste valutazioni in tempi simili, la bolla scoppiae il prezzo delle azioni si riavvicina a quello reale. Il bilancio è che pochi furbi si sonoarrichiti, tanti altri invece vedono i loro risparmi svalutarsi considerevolmente.

Agenzie di rating

Spread

Default