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Olimpiadi dell’economia e finanza a.s. 2018/19 1 GLOSSARIO Le voci su cui basare l’accertamento delle competenze economiche finanziarie Accountability Il termine inglese accountability non è facilmente traducibile in italiano poiché non esprime pienamente il significato inglese di: «dovere spiegare cosa si è fatto per adempiere ad una responsabilità nei riguardi di qualcuno». L’accountability si attua principalmente presentando al pubblico dati, contabili e non, ed informazioni che esprimono cosa si è fatto per adempiere alle proprie responsabilità. Tali documenti hanno la caratteristica di accountability se rispondono ai seguenti requisiti: - attendibilità di dati e informazioni; - neutralità ovvero imparzialità ed indipendenza da interessi di parte o da particolari coalizioni; - completezza rispetto al fine informativo dichiarato; - inclusione di tutti i dati, informazioni e osservazioni in prosa che sono necessari per una reale resa di conto completa a tutti gli stakeholder. Uno strumento di accountability relativo alla dimensione sociale dell’agire dell’organizzazione è il bilancio sociale. Esso è uno strumento, adottato volontariamente dall’impresa, che evidenza l’impatto sociale che le attività realizzate producono sulla collettività di riferimento e sui gruppi sociali che con essa interagiscono. Ha l’ambizione di sintetizzare l’impatto esterno delle attività dell’impresa e di delineare un quadro della interdipendenza tra fattori economici e socio politici dei risultati conseguiti nell’esercizio dell’attività economica. È un documento, che si affianca a quelli già esistenti e previsti dalla legislazione, in grado di fornire ai diversi stakeholder (dipendenti, clienti e fornitori, azionisti, istituzioni, ecc.) informazioni sugli effetti sociali che derivano dalle scelte aziendali. In genere, pur non essendoci un modello univoco, il bilancio sociale comprende la definizione dell’identità, dei valori, della mission e degli obiettivi strategici dell’impresa, oltre ad una descrizione del suo assetto istituzionale e della struttura organizzativa. Il bilancio sociale richiede un’attività di contabilità e di riclassificazione delle tradizionali grandezze economico monetarie in relazione alle performance sociali e ambientali e, attraverso la costruzione di indicatori significativi, i dati contabili vengono utilizzati per esprimere anche la propria valenza sociale. Addebito diretto È un ordine dato dal creditore di trasferire una somma di denaro sul proprio conto, addebitando quello del debitore; di solito, viene utilizzato per pagamenti di tipo ripetitivo e con scadenza predeterminata (es. pagamento delle utenze). Il debitore autorizza preventivamente l’addebito sul proprio conto firmando un contratto presso l’impresa fornitrice o, in alcuni casi, presso il proprio Prestatore di servizi di pagamento (PSP). Alfabetizzazione finanziaria Per literacy finanziaria si intende un insieme di conoscenze e cognizioni di concetti e rischi di carattere finanziario, unito alle abilità, alla motivazione e alla fiducia nei propri mezzi che consentono di utilizzare quelle stesse conoscenze e cognizioni per prendere decisioni efficaci in molteplici e diversi contesti di carattere finanziario, per migliorare il benessere degli individui e della società e per consentire una partecipazione consapevole alla vita economica”. Azioni Le azioni sono le singole parti unitarie in cui è diviso il capitale delle società per azioni. Il titolare di un’azione, quindi, possiede un “pezzetto” della società, con tutti i diritti e gli oneri che ne derivano. Le azioni sono anche un titolo di credito, cioè uno strumento che incorpora un diritto e ne facilita la trasmissione ad altri soggetti. Le azioni possono essere quotate o non quotate. Nel primo caso è più facile acquistarle o venderle ad un prezzo di mercato.

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GLOSSARIO Le voci su cui basare l’accertamento delle competenze economiche finanziarie Accountability Il termine inglese accountability non è facilmente traducibile in italiano poiché non esprime pienamente il significato inglese di: «dovere spiegare cosa si è fatto per adempiere ad una responsabilità nei riguardi di qualcuno». L’accountability si attua principalmente presentando al pubblico dati, contabili e non, ed informazioni che esprimono cosa si è fatto per adempiere alle proprie responsabilità. Tali documenti hanno la caratteristica di accountability se rispondono ai seguenti requisiti: - attendibilità di dati e informazioni; - neutralità ovvero imparzialità ed indipendenza da interessi di parte o da particolari coalizioni; - completezza rispetto al fine informativo dichiarato; - inclusione di tutti i dati, informazioni e osservazioni in prosa che sono necessari per una reale resa di conto completa a tutti gli stakeholder. Uno strumento di accountability relativo alla dimensione sociale dell’agire dell’organizzazione è il bilancio sociale. Esso è uno strumento, adottato volontariamente dall’impresa, che evidenza l’impatto sociale che le attività realizzate producono sulla collettività di riferimento e sui gruppi sociali che con essa interagiscono. Ha l’ambizione di sintetizzare l’impatto esterno delle attività dell’impresa e di delineare un quadro della interdipendenza tra fattori economici e socio politici dei risultati conseguiti nell’esercizio dell’attività economica. È un documento, che si affianca a quelli già esistenti e previsti dalla legislazione, in grado di fornire ai diversi stakeholder (dipendenti, clienti e fornitori, azionisti, istituzioni, ecc.) informazioni sugli effetti sociali che derivano dalle scelte aziendali. In genere, pur non essendoci un modello univoco, il bilancio sociale comprende la definizione dell’identità, dei valori, della mission e degli obiettivi strategici dell’impresa, oltre ad una descrizione del suo assetto istituzionale e della struttura organizzativa. Il bilancio sociale richiede un’attività di contabilità e di riclassificazione delle tradizionali grandezze economico monetarie in relazione alle performance sociali e ambientali e, attraverso la costruzione di indicatori significativi, i dati contabili vengono utilizzati per esprimere anche la propria valenza sociale.

Addebito diretto È un ordine dato dal creditore di trasferire una somma di denaro sul proprio conto, addebitando quello del debitore; di solito, viene utilizzato per pagamenti di tipo ripetitivo e con scadenza predeterminata (es. pagamento delle utenze). Il debitore autorizza preventivamente l’addebito sul proprio conto firmando un contratto presso l’impresa fornitrice o, in alcuni casi, presso il proprio Prestatore di servizi di pagamento (PSP).

Alfabetizzazione finanziaria Per literacy finanziaria si intende un insieme di conoscenze e cognizioni di concetti e rischi di carattere finanziario, unito alle abilità, alla motivazione e alla fiducia nei propri mezzi che consentono di utilizzare quelle stesse conoscenze e cognizioni per prendere decisioni efficaci in molteplici e diversi contesti di carattere finanziario, per migliorare il benessere degli individui e della società e per consentire una partecipazione consapevole alla vita economica”. Azioni Le azioni sono le singole parti unitarie in cui è diviso il capitale delle società per azioni. Il titolare di un’azione, quindi, possiede un “pezzetto” della società, con tutti i diritti e gli oneri che ne derivano. Le azioni sono anche un titolo di credito, cioè uno strumento che incorpora un diritto e ne facilita la trasmissione ad altri soggetti. Le azioni possono essere quotate o non quotate. Nel primo caso è più facile acquistarle o venderle ad un prezzo di mercato.

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Bene comune Il bene comune è quella particolare tipologia di bene che si configura come “fine della società civile”, ovvero come bene di tutti gli individui che compongono il corpo sociale e che sono soggetti di diritti. Il bene comune, infatti, non è il bene individuale e neanche la somma dei beni individuali: il bene comune presuppone il bene di ogni singola persona e ha per fine il bene di ciascun cittadino del corpo sociale. In altri termini è possibile definire il bene comune come la produttoria dei livelli di benessere (utilità) dei singoli, a differenza del c.d. bene totale, risultante dalla sommatoria degli stessi; in quest’ultimo caso, il bene di qualcuno può essere annullato senza cambiare il risultato finale; viceversa, nel caso del bene comune, essendo il risultato di una produttoria, annullando anche solo uno dei livelli di benessere viene ad annullarsi il risultato finale e, quindi, il benessere della società civile non viene raggiunto.

Bene pubblico In economia, un bene pubblico è un bene che è difficile, o impossibile, produrre per trarne un profitto privato. Per definizione, un bene pubblico è caratterizzato da: t Assenza di rivalità nel consumo - il consumo di un bene pubblico da parte di un individuo non implica l’impossibilità per un altro individuo di consumarlo, allo stesso tempo (si pensi ad esempio a forme d’arte come la musica, o la pittura); t Non escludibilità nel consumo - una volta che il bene pubblico è prodotto, è difficile o impossibile impedirne la fruizione da parte di consumatori (si pensi ad esempio all’illuminazione stradale). Beni pubblici puri possiedono in senso assoluto tali proprietà. D’altra parte, poiché i beni pubblici puri sono rari (sebbene includano importanti casi quali il sistema dei diritti di proprietà o la difesa nazionale), nel gergo degli economisti il termine bene pubblico è in genere riferito a beni pubblici impuri, o pubblici soltanto con riferimento a un particolare sottoinsieme di consumatori. È importante al riguardo osservare che un bene pubblico può essere fruito da parte dell’intera società, laddove un bene che è utilizzato soltanto da un suo sottoinsieme dovrebbe essere considerato un bene collettivo.

Benessere (indicatori di) Per lungo tempo, lo studio delle scienze sociali e dell’economia in particolare ha fatto riferimento a un concetto di benessere interamente identificabile e caratterizzabile in termini di aumento della ricchezza individuale. Dagli anni ‘70, tuttavia, una serie di studi ha evidenziato nelle economie avanzate la presenza di mancanza di appagamento pur nell’abbondanza di beni. Questo fenomeno, identificato come “paradosso della felicità”, fu messo in luce per la prima volta nel 1974, da Richard Easterlin. Tali evidenze hanno posto la necessità di elaborare dei sistemi di misurazione del valore economico e sociale in grado di includere dimensioni intangibili - oggettive e soggettive - legate al benessere e alla felicità degli individui. Al riguardo, il PIL è un indicatore in grado di cogliere la dimensione della ricchezza economica ma non sufficiente per valutare il benessere delle persone. Il PIL infatti, non considera il capitale sociale, la distribuzione della ricchezza nella popolazione, il livello di salute, l’impatto dell’inquinamento, o il livello di disuguaglianza e di esclusione sociale. Esso deve pertanto essere integrato con indicatori legati a dimensioni non economiche del benessere. Alcuni di questi indicatori sono misure oggettive legate alla capacitazioni: salute, educazione, condizioni dell’ambiente in cui si vive, la disuguaglianza nella distribuzione del reddito. La valutazione della qualità della vita delle persone, tuttavia, richiede che alle variabili oggettive siano affiancate delle misurazioni soggettive “riportate dalle persone”, come la valutazione della propria vita, la soddisfazione, emozioni - positive o negative associate, etc. In ITALIA, l'Istat, insieme ai rappresentanti delle parti sociali e della società civile, ha sviluppato un approccio multidimensionale per misurare il "Benessere equo e sostenibile" (Bes) con l'obiettivo di integrare le informazioni fornite dagli indicatori sulle attività economiche con le fondamentali dimensioni del benessere, corredate da misure relative alle diseguaglianze e alla sostenibilità. L'analisi dettagliata degli indicatori, pubblicata annualmente nel rapporto Bes a partire dal 2013, mira a rendere il Paese maggiormente consapevole dei propri punti di forza e delle difficoltà da superare per migliorare la qualità della vita dei cittadini, ponendo tale concetto alla base delle politiche pubbliche e delle scelte individuali. Nel 2016 il Bes è entrato a far parte del processo di programmazione economica: per un set ridotto di indicatori è previsto un allegato del Documento di economia e finanza che riporti un'analisi dell'andamento

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recente e una valutazione dell’impatto delle politiche proposte. Inoltre, a febbraio di ciascun anno vengono presentati al Parlamento il monitoraggio degli indicatori e gli esiti della valutazione di impatto delle policy.

Beni relazionali I beni relazionali possono essere definiti, a livello intuitivo, come un’entità della sfera delle relazioni interpersonali che ha un valore per i soggetti coinvolti (ad esempio la cordialità tra venditori e clienti in certi mercati di paese, o la gradevole atmosfera di una festa ben riuscita). Una definizione più rigorosa, sotto il profilo economico, del concetto di beni relazionali è ancora, in parte, da definire. Un contributo rilevante al riguardo (Uhlaner, 1989), individua le seguenti caratteristiche dei beni relazionali: - si tratta di beni che nascono dall’interazione tra due o più soggetti; - a condizione che tali soggetti compiano certe azioni (ma entrano in gioco anche la loro condizione soggettiva e le loro preferenze); - sono personalizzati, nel senso che l’identità dei soggetti interagenti conta; - sono beni pubblici locali, in quanto sono goduti contemporaneamente da una cerchia - limitata, da cui l’aggettivo “locali” - di persone (al contrario un bene privato, se consumato da una persona, non può essere al tempo - stesso consumato da un’altra); - anzi, possono essere goduti sole se condivisi con altre persone (a differenza degli usuali beni pubblici, come ad esempio l’illuminazione di una via, che possono essere goduti da ciascuno individualmente).

Bitcoin (vai a Valuta virtuale)

Bonifico È l’ordine dato dal debitore di trasferire una somma sul conto di un creditore, di norma con addebito sul proprio conto corrente. Il bonifico presuppone quindi l’esistenza di un conto di destinazione. Chi riceve la somma si chiama beneficiario e chi la invia si chiama ordinante. L’ordinante e il beneficiario di un’operazione di bonifico possono coincidere. Quando il trasferimento avviene tra conti attivi presso la stessa banca si può parlare di giroconto.

Carta di Credito È uno strumento di pagamento che abilita il titolare, in base a un rapporto contrattuale con l’emittente, a effettuare acquisti di beni o servizi presso qualsiasi esercizio aderente al circuito internazionale di riferimento oppure prelievi di contante (tramite sportelli automatici - ATM). Gli importi spesi sono pagati dal titolare a cadenza predefinita, di norma mensile, in unica soluzione ovvero, se previsto dall’accordo, in forma rateale (c.d. carte di credito revolving). Carta di debito La carta di debito è collegata a un conto corrente. È costituita da una tessera di plastica contenente i dispositivi per l’identificazione del titolare e alcuni elementi di sicurezza. Ogni volta che utilizzi una carta di debito dovrai identificarti. Dovrai inserire nel terminale POS o nell’ATM il tuo codice di sicurezza o PIN (Personal Identification Number); ti sarà rilasciata una ricevuta che attesta l'avvenuta transazione. È importante conservare questa ricevuta per tenere traccia delle operazioni effettuate. Esistono anche carte dotate di tecnologia Contactless e "card not present". Le prime ti consentono, per spese fino a 25€, di non inserire il PIN. Le seconde ti consentono gli acquisti su internet e in questo caso verrà richiesta una password usa e getta. Carta prepagata È uno strumento di pagamento, rilasciato a fronte di un versamento anticipato di fondi effettuato all’emittente, il cui valore diminuisce ogni volta che viene utilizzato per effettuare pagamenti o prelievi. Con una carta prepagata è quindi possibile acquistare beni o servizi, oppure prelevare contante presso sportelli per il prelievo automatico (tramite sportelli automatici - ATM), nei limiti della somma preventivamente versata all’istituto che l’ha emessa.

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Ciclo economico (vedi alla voce: recessione) Commercio equo-solidale Si tratta di un sistema di relazioni commerciali ed economiche che ha per oggetto l’importa-zione e la commercializzazione di prodotti alimentari e manufatti artigianali di paesi del Sud del mondo - e più in generale da produttori svantaggiati - che si propone come approccio alternativo al commercio internazionale tradizionale. In particolare il commercio equo-solidale rappresenta una modalità alternativa di relazione commerciale tra i produttori del Sud del mondo e i consumatori finali del Nord, che punta a ri-equilibrare lo sbilanciamento di potere di mercato esistente a svantaggio dei primi, attraverso l’applicazione di caratteristiche di responsabilità sociale ed ambientale al processo produttivo e distributivo. Il movimento si basa su rapporti cooperativi di partnership tra i diversi attori che intervengono lungo la catena produttiva e distributiva: i produttori, ossia i contadini e artigiani del Sud del mondo marginalizzati rispetto ai canali commerciali tradizionali; le centrali di importazione che mantengono rapporti paritari con i produttori e ne diffondono i prodotti presso i punti vendita; i distributori che possono essere punti vendita tradizionali (negozi e supermercati) o dedicati (le Botteghe del Mondo o Wolrdshop), con un impostazione non profit, impegnati, insieme alla distribuzione al dettaglio, in un lavoro di informazione, sensibilizzazione e promo-zione del consumo critico; i consumatori (singoli o organizzati in gruppi di acquisto solidale) interessati a supportare il movimento attraverso la scelta

consapevole di prodotti realizzati rispettando e valorizzando adeguatamente il lavoro dei produttori. Conto corrente bancario Il conto corrente bancario è uno dei prodotti bancari più diffusi; serve a semplificare la gestione del denaro perché permette di raccogliere i risparmi destinati a fronteggiare le spese correnti e consente di utilizzare i servizi offerti dalle banche per effettuare pagamenti (operazioni di addebito) e riscuotere incassi (operazioni di accredito) con comodità e sicurezza. Contraffare in senso lato: riprodurre un bene in modo tale che venga scambiato per l’originale. Il termine va messo in relazione ai titoli di proprietà industriale. Contraffare significa quindi più propriamente produrre, importare, vendere o impiegare prodotti o servizi coperti da un titolo di proprietà industriale (marchio, brevetto, disegno/modello) senza l’autorizzazione del titolare. I cittadini sono complici e vittime della contraffazione: complici quando coscientemente ricercano e acquistano prodotti contraffatti, per appagare un bisogno di status o una necessità contingente spendendo poco; vittime quando l’acquisto di prodotti contraffatti avviene in maniera inconsapevole, esponendoli a conseguenze non calcolate. Per il cittadino/consumatore è bene sapere che:

chi acquista beni contraffatti può incorrere in una sanzione amministrativa fino a 7.000 euro, oltre che subire la confisca della merce ai sensi dell'art. 1, c. 7, del D.L. 35/2005.

comprare merce contraffatta, consapevolmente o inconsapevolmente, espone a una serie di rischi, i più gravi dei quali riguardano la salute e la sicurezza personale.

Per difendersi dalla contraffazione è bene quindi imparare a essere acquirenti consapevoli e seguire alcune semplici regole, come per esempio rivolgersi ai rivenditori autorizzati o leggere sempre bene le etichette. (https://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/impresa/competitivita-e-nuove-imprese/proprieta-industriale/consumatori-come-proteggersi-dalla-contraffazione) Cooperativa Sotto il profilo civilistico, la cooperativa è una tipologia di società commerciale che si caratterizza per lo scopo mutualistico e l’assenza di finalità speculative.

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Lo scopo mutualistico si concretizza nel fornire direttamente ai membri dell’organizzazione (soci) beni, servizi od occasioni di lavoro a condizioni più vantaggiose di quelle che otterrebbero sul libero mercato. Secondo la teoria economica, è possibile definire la cooperativa come una forma di impresa la cui proprietà, cioè la somma del diritto di appropriarsi del residuo netto di fine periodo e del diritto di prendere decisioni rilevanti in tutte le situazioni non definite dai contratti in essere, è attribuita a portatori di interesse diversi dagli investitori di quote di capitale, che si aspettano di trarre da essa un beneficio diverso dal profitto, per sé o per l’intero gruppo a cui appartengono. Diversamente dalla società di capitali, essa è dunque un’impresa a carattere personale, i cui proprietari sono tali in quanto persone e in relazione al capitale di rischio apportato. Le entità di tipo personale che controllano l’impresa possono avere e tale natura definisce anche le diverse tipologie di cooperativa: - Cooperative di consumo, dove la base sociale è rappresentata da clienti dell’organizzazione (non solo clienti di prodotti ma anche di servizi, come quelli educativi o di erogazione di acqua ed energia elettrica) che ne sono anche proprietari. - Cooperative di lavoro, dove la base sociale è composta da lavoratori che cercano di ottenere un’occupazione stabile ed un reddito tendenzialmente non inferiore a quello prevalente sul mercato. - Cooperative di produttori, nate dalla duplice necessità di conservare l’autonomia imprenditoriale e di aumentare la scala di produzione allo scopo di affrontare la competizione di mercato. A questo tipo di cooperative appartengono anche, le casse di credito cooperativo, che svolgono una funzione di gestione dei servizi di credito, all’inizio soprattutto per garantire ai soci i finanziamenti per l’avvio o il consolida-mento delle attività produttive. - Cooperative sociali, che hanno lo scopo di offrire servizi ai membri più svantaggiati della comunità e nelle quali il controllo dell’impresa è attribuito di frequente a differenti categorie di soggetti, quali gli utenti, i volontari o i lavoratori. Anche le mutue si inseriscono in questo tipo di cooperativa, in quanto nate per assicurare i soci contro la disoccupazione, la malattia o l’invalidità offrendo servizi assicurativi. I principi fondamentali e comuni alle diverse tipologie di cooperative possono essere rinvenuti nella dichiarazione internazionale di identità cooperativa della International Cooperative Alliance (ICA): 1. Adesione libera e volontaria. Le cooperative sono organizzazioni volontarie aperte a tutte le persone in grado di utilizzarne i servizi e desiderose di accettare le responsabilità connesse all’adesione. 2. Controllo democratico da parte dei soci. Le cooperative sono organizzazioni democratiche, controllate dai propri soci secondo il principio “una testa, un voto”. Essi partecipano attivamente alla definizione delle politiche e all’assunzione delle relative decisioni. 3. Partecipazione economica dei soci. I soci contribuiscono equamente al capitale delle proprie cooperative. Almeno una parte di questo capitale è di norma proprietà comune della cooperativa. 4. Autonomia ed indipendenza Le cooperative sono organizzazioni autonome, di mutua assistenza, controllate dai soci. 5. Educazione, formazione ed informazione. Le cooperative s’impegnano ad educare e a formare i propri soci, i rappresentanti eletti, i manager e il personale, in modo che siano in grado di contribuire allo sviluppo delle proprie società. 6. Cooperazione tra cooperative. Le cooperative servono i propri soci nel modo più efficiente e rafforzano il movimento cooperativo lavorando insieme. 7. Interesse verso la comunità. Le cooperative operano per uno sviluppo durevole e sostenibile delle proprie comu-nità attraverso politiche approvate dai soci.

Correlazione fra due fenomeni economici Si ha correlazione quando è possibile individuare un legame logico fra due fenomeni e fra la loro variabilità. È importante sottolineare che l’esistenza di una correlazione fra due fenomeni non

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comporta necessariamente causazione. Cioè se A è correlato a B, questo non significa che A è causato da B (o viceversa). Costi-benefici (Regola dei) Consiste in un’analisi razionale e il più possibile completa di vantaggi (B) e svantaggi (C) di un’azione o di un’attività. Dal punto di vista strettamente economico, si deciderà di compiere quell’azione o intraprendere quell’attività quando B>C. Se B<C non sarà economicamente conveniente farlo: Se B=C la scelta risulterà indifferente. Costo non recuperabile Si tratta di un costo che si dovrà comunque sostenere anche se si decide di non compiere una determinata azione, perché si tratta di un costo già affrontato dal soggetto in relazione a scelte precedenti. Costo-opportunità (ANALISI) Consiste nell’analizzare il sacrificio (C) derivante dal compiere un’azione o svolgere un’attività confrontato con la migliore delle opzioni alternative a disposizione (O). Si deciderà di compiere l’azione o svolgere l’attività solo se C<O. Credito al consumo È un finanziamento che si può richiedere solo per bisogni personali, che riguardano la vita privata e familiare. Quando serve per acquistare qualcosa – per esempio l’auto, il televisore, il corso di formazione – si chiama prestito finalizzato o “credito collegato” e, di solito, il finanziatore versa la somma direttamente al venditore. Se invece viene richiesto perché si ha bisogno di denaro liquido, si chiama prestito non finalizzato. Sono quindi escluse dal credito ai consumatori tutte le forme di credito per esigenze che riguardano le attività professionali, quali l’acquisto di una macchina agricola o una stampante per il negozio (https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/guide-bi/guida-credito-consumatori/GuidaCredito_WEB.pdf) Curva della domanda È la rappresentazione grafica della domanda: ponendo sull’asse delle ordinate il prezzo e su quello delle ascisse la quantità domandata è possibile rappresentare la funzione della domanda come una retta discendente da sinistra verso destra nel piano cartesiano. Curva dell’offerta È la rappresentazione grafica dell’offerta: ponendo sull’asse delle ordinate il prezzo e su quello delle ascisse la quantità offerta è possibile rappresentare la funzione dell’offerta come una retta ascendente da sinistra verso destra nel piano cartesiano. Denaro contante Con l’espressione denaro contante si fa riferimento a monete e banconote. Pagando con monete e banconote l’acquirente si libera dall’obbligo di corrispondere al venditore il prezzo dei beni o servizi acquistati. Questa caratteristica si chiama “potere liberatorio” ed è attribuita dalla legge. Per questo motivo si parla di “moneta a corso legale” e nessuno la può rifiutare in pagamento. Diversificazione di portafoglio Si riferisce all'acquisizione di più prodotti finanziari che generalmente mostrano andamenti tra loro differenti (tecnicamente si dice “non correlati”). Evitando di investire tutto il capitale in un unico prodotto (o in un’unica tipologia di prodotti con caratteristiche di rischio molto simili tra loro) si riduce il rischio del portafoglio considerato nel suo complesso. Domanda La domanda di un bene è rappresentata dalle quantità del bene che i consumatori sono disposti a comperare ad ogni determinato prezzo. Ne deriva che la quantità domandata dipende dal prezzo del

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bene. La relazione che lega le due variabili è di tipo inverso: quanto più è alto il prezzo, tanto più bassa sarà la quantità domandata; e viceversa. Dono Con il concetto di dono si individua una categoria sociale fondante della società, in tutti i suoi ambiti, e in special modo come motore delle relazioni sociali “civili”. Il dono emerge sempre più come elemento indispensabile dell’azione sociale, sia interpersonale sia generalizzata, nella società post-moderna. In particolare, se collocato nella logica del Terzo Settore, in cui prevalgono relazioni cooperative spontanee (e non di competizione per il profitto o relazioni di comando), il dono è il movente principale delle azioni; queste forme sociali nascono da motivazioni disinteressate e si differenziano in base al fatto che usano criteri differenti per organizzarsi nel tempo in vista della realizzazione dei fini statutari; alcune organizzazioni innestano il dono nella reciprocità, altre cercano di mantenere il criterio del dono come unico criterio di condotta. Il dono come relazione sociale è l’attuazione di un’azione di cura, di presa in carico; nel caso del dono “veramente gratuito”, il destinatario del dono e il vincolo del dono corrispondono all’affermazione della relazione come tale, della relazione come espressione della vita socia-le in sé e per sé. Il dono ha la funzione di rafforzare il legame sociale inteso come vincolo reciproco e norma regolativa, ma, prima ancora, il significato più profondo del dono risiede nell’affermazione del valore in sé della relazione, attraverso la quale, con la quale e per la quale l’essere umano può essere rigenerato come tale e non essere alienato ad altro da sé. Economia L’economia è la scienza che studia il comportamento delle persone quando queste si trovano a dover scegliere fra diverse opzioni avendo a disposizione mezzi scarsi applicabili ad usi alternativi. Economia sociale Con questo concetto si identifica un gruppo di soggetti socio-economici che operano perseguendo un obiettivo differente dal mero profitto (sono dunque senza scopo di lucro) e che nel loro agire sono mossi da principi quali la reciprocità e la democrazia. In particolare “economia sociale” è l’espressione con cui in paesi quali la Francia e il Belgio si comprendono gli organismi del Terzo settore, ovvero organizzazioni che operando producono utilità sociale. In Francia, l’economia sociale include, le imprese pubbliche; in Belgio la legge del 13.4.1995 ha introdotto la figura della “Societè a finalitè sociale” (Società a finalità sociale) come una fattispecie della società commerciale la cui causa societatis non si identifica con la distribuzione degli utili di esercizio, ma con il perseguimento di interessi di natura collettiva. La pluralità di significati di questo termine deriva dalle diverse interpretazioni dell’aggettivo “sociale” che è possibile rinvenire in letteratura. In primo luogo, “sociale” rinvia ad un’istanza di parità sostanziale tra tutti coloro che prendono parte alle decisioni in ambito economico; di conseguenza, sociale è l’economia formata da imprese nelle quali è assicurata la partecipazione democratica di tutti coloro che in esse lavorano sia al controllo della conduzione degli affari sia alla ripartizione dell’utile di esercizio (ad esempio, l’impresa cooperativa). In secondo luogo, “sociale” allude all’autonomia propria della società civile organizzata e pertanto alla sua capacità di esprimersi, in forma consona al proprio statuto, anche in ambito prettamente economico. L’economia sociale, in questo caso, è costituita dall’insieme di quelle organizzazioni il cui principio fondativo non essendo la massimizzazione del profitto, ma il principio di reciprocità, sono capaci di produrre beni e servizi che, né l’economia for profit né l’economia pubblica, sarebbero in grado o avrebbero interesse a produrre. Secondo tale prospettiva di discorso, l’economia sociale verrebbe allora a corrispondere al terzo settore. Infine, il termine “sociale” può veicolare l’idea di un modo di concepire l’economia secondo cui il benessere prodotto tende ad includere, virtualmente, tutti i cittadini e dunque sociale sarebbe l’economia che si pone come obiettivo primario quello di correggere le distorsioni, sul piano

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distributivo, generate dal mercato. È questa l’accezione fatta propria dal celebre modello tedesco di “economia sociale di mercato”. Educazione finanziaria L’educazione finanziaria può essere definita come il processo attraverso il quale consumatori e investitori migliorano la loro comprensione dei prodotti finanziari, concetti e rischi(ad essi correlati ) e, attraverso l’informazione, l’istruzione e/o consulenze imparziali sviluppano le (proprie) capacità e la sicurezza per divenire più consapevoli dei rischi e delle opportunità finanziarie, compiere scelte informate, sapere a chi rivolgersi per essere aiutati e intraprendere ogni altra azione efficace per migliorare la propria condizione finanziaria. Elasticità della domanda È il grado con cui i consumatori reagiscono alle variazioni del prezzo di un bene. Si usa distinguere tra domanda elastica e domanda rigida: i beni a domanda elastica sono quelli caratterizzati da una forte riduzione della quantità domandata a fronte di un piccolo aumento del prezzo (o ad un forte aumento della quantità domandata a fronte di una piccola riduzione del prezzo): I beni a domanda rigida sono quelli che non presentano rilevanti variazioni della quantità domandata pur in presenza di variazioni di prezzo. I beni a domanda rigida sono in genere quelli percepiti dal consumatore come particolarmente utili, mentre quelli a domanda elastica sono quelli ritenuti di secondaria importanza dal consumatore. Equilibrio di mercato Si realizza quando la quantità offerta e domandata di un bene coincidono ad un determinato prezzo.

Una volta raggiunto l’equilibrio il mercato si stabilizza. Equilibrio economico In caso interazioni fra due o più soggetti economici, si verifica una condizione di equilibrio quando nessuno dei soggetti stessi può migliorare la propria condizione economica modificando le scelte già compiute. Fattura

La fattura è il documento fondamentale per la certificazione delle operazioni commerciali e generalmente deve essere emessa dal soggetto che effettua la cessione del bene o la prestazione di servizio. Ha lo scopo di identificare i soggetti tra i quali è intervenuta la transazione commerciale e l’oggetto dell’operazione effettuata. La fattura è emessa dalle imprese e dai professionisti e deve contenere obbligatoriamente una serie di indicazioni senza le quali il documento non può essere considerato valido ai fini dell’imposta sul valore aggiunto.

Il documento deve contenere le seguenti indicazioni: data di emissione;

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numero progressivo che la identifichi in modo univoco;

ditta, denominazione o ragione sociale, nome e cognome, residenza o domicilio del soggetto cedente o prestatore, del rappresentante fiscale nonché ubicazione della stabile organizzazione per i soggetti non residenti;

numero di partita IVA del soggetto cedente o prestatore;

ditta, denominazione o ragione sociale, nome e cognome, residenza o domicilio del soggetto cessionario o committente, del rappresentante fiscale nonché ubicazione della stabile organizzazione per i soggetti non residenti;

numero di partita IVA del soggetto cessionario o committente ovvero, in caso di soggetto passivo stabilito in un altro Stato membro dell'Unione europea, numero di identificazione IVA attribuito dallo Stato membro di stabilimento;

natura, qualità e quantità dei beni e dei servizi oggetto dell'operazione;

corrispettivi ed altri dati necessari per la determinazione della base imponibile, compresi quelli relativi ai beni ceduti a titolo di sconto, premio o abbuono;

corrispettivi relativi agli altri beni ceduti a titolo di sconto, premio o abbuono;

aliquota, ammontare dell'imposta e dell'imponibile con arrotondamento al centesimo di euro;

data della prima immatricolazione o iscrizione in pubblici registri e numero dei chilometri percorsi, delle ore navigate o delle ore volate, se trattasi di cessione intracomunitaria di mezzi di trasporto nuovi;

annotazione che la stessa è emessa, per conto del cedente o prestatore, dal cessionario o committente ovvero da un terzo.

Nella generalità dei casi, la fattura deve essere emessa al momento di effettuazione dell’operazione, cioè entro le ore 24 dello stesso giorno in cui l’operazione è effettuata (c.d. fattura immediata). (http://www.gdf.gov.it/servizi-per-il-cittadino/consigli-utili/scontrini-e-ricevute-fiscali)

Felicità (il paradosso della) Il paradosso della felicità venne definito nel 1974 da Richard Easterlin, professore di economia all’Università della California meridionale e membro dell’Accademia Nazionale delle Scienze, il quale, ricercando le ragioni per la limitata diffusione della moderna crescita economica, evidenziò che nel corso della vita la felicità delle persone dipende molto poco dalle variazioni di reddito e di ricchezza. Questo paradosso, secondo Easterlin, si può spiegare osservando che, quando aumenta il reddito, e quindi il benessere economico, la felicità umana aumenta fino ad un certo punto, poi comincia a diminuire, seguendo una curva ad U rovesciata. I dati raccolti da Easterlin si basavano su auto-valutazioni soggettive della felicità (in cui gli intervistati rispondevano alla domanda: “Nell’insieme, ti consideri molto felice, abbastanza felice, o non molto felice?”) ed arrivarono sostanzialmente a evidenziare una correlazione significativa e “robusta” tra: t tra reddito nazionale (PNL) e felicità (cioè i Paesi più poveri non risultano essere significativamente meno felici di quelli più ricchi); t tra reddito e felicità delle persone valutata all’interno di un singolo Paese e in un dato momento (cioè le persone più ricche non sono sempre le più felici); t tra aumento di reddito e felicità delle persone valutata nel corso della vita delle sin-gole persone (cioè, come sopra anticipato, nella vita delle persone la felicità sembra dipendere molto poco dalle variazioni di reddito e ricchezza). Il paradosso ha messo in crisi l’impostazione mondiale dei mercati indirizzati alla crescita misurata sulla base del PNL / PIL ed ha portato economisti e psicologi ad interrogarsi più approfonditamente su che cosa intendono le persone per “felicità”, che cosa le rende “felici”? Se, infatti, raggiungere il benessere economico non garantisce una vita felice, il paradosso di Easterlin induce a riflettere su quali obiettivi, quale stile di vita è meglio perseguire e quali sono le prospettive di benessere sociale (welfare) per una società che intenda mettere la persona e i suoi bisogni al centro di ogni decisione pubblica.

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Free rider (scroccone) Si definisce come comportamento free-riding quello di chi compie scelte economiche senza sopportarne i relativi costi, o sopportando costi inferiori a quelli che dovrebbe sostenere. Quasi sempre il vantaggio per il free rider si rivela un costo per altri soggetti. Furto di identità Il furto di identità è un crimine che consiste nell’appropriarsi e/o utilizzare dati identificativi di un’altra persona in maniera indebita o fraudolenta, al fine di accedere a risorse, ottenere crediti o altri benefici, spendendo il nome altrui. Per difendersi dai “ladri di identità” è necessario proteggere i propri dati personali, anche se archiviati sui dispositivi digitali, diffidare di e-mail e comunicazioni che richiedano di fornire tali informazioni, scegliere con molta attenzione i siti sui quali si effettuano transazioni e consultare regolarmente i propri estratti conto. Grandezze monetarie reali e nominali Quando si analizzano fenomeni monetari legati ai prezzi (come, per esempio, nel caso del PIL) occorre tenere presente che essi sono influenzati dalle eventuali variazioni dei prezzi. Le grandezze nominali sono quelle che non tengono conto delle variazioni dei prezzi, al contrario di quelle reali, che con opportuni strumenti matematici tengono conto di tali variazioni e cercano di annullarne gli effetti. IBAN Codice utilizzato per identificare in maniera univoca, a livello internazionale, il conto di un cliente presso un intermediario finanziario. I codici International bank account number (IBAN) italiani sono formati da 27 caratteri e iniziano con IT.Imposta L'imposta consiste in un prelievo coattivo di ricchezza dal cittadino contribuente volto al finanziamento delle spese 'indivisibili', ovvero quelle destinate alla copertura della spesa pubblica. L'articolo 53 della Costituzione stabilisce che "tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva", ovvero in base al proprio patrimonio, reddito e consumo.

(https://www.adnkronos.com/soldi/economia/2017/04/25/tasse-imposte-qual-differenza_p7m0ibIv0UBMj5JFo3BMpM.html)

Interesse Somma dovuta come compenso per la disponibilità di un importo di denaro, maturata in un determinato periodo Investimento finanziario In termini di finanza personale l’investimento finanziario è la quota di risparmio monetario che viene impiegata per l'acquisto di strumenti e prodotti finanziari che consentono di mantenere o accrescere la propria ricchezza nel tempo per futuri utilizzi. Nella definizione d’investimento rientrano anche la sottoscrizione di contratti di previdenza complementare o la sottoscrizione di prodotti di investimento assicurativi a contenuto finanziario. Investire richiede dimestichezza con alcuni concetti di base - quali ad es. l’inflazione (ossia l’aumento "generalizzato" del livello dei prezzi), la relazione rischio-rendimento (relazione in base alla quale all’aumentare del rischio o incertezza legata al valore futuro di uno strumento finanziario anche il rendimento ad esso collegato aumenta), il tasso di interesse composto (se una somma di denaro è impiegata per più periodi, gli interessi vengono calcolati alla fine di ciascuno di essi e vengono calcolati anche sugli interessi maturati nel periodo precedente che sono sommati al capitale) o, quantomeno, consapevolezza circa l’importanza di comprendere le proprie esigenze finanziarie e affidarsi a soggetti professionali e autorizzati se richiesto (gli Orientamenti ESMA/2015/1886 del 22 marzo 2016 stabiliscono rigidi requisiti di competenza ed esperienza del personale degli intermediari finanziari addetto alla prestazione di consulenza in materia di investimenti e alla fornitura ai clienti di informazioni riguardanti strumenti finanziari e servizi di investimento). Esistono diversi tipi di strumenti finanziari acquistabili sui mercati finanziari (es.

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azioni, obbligazioni, fondi comuni, prodotti di investimento assicurativi) e di servizi di investimento offerti da intermediari autorizzati che possono rispondere agli obiettivi di investimento del singolo investitore, sulla base delle proprie aspettative di rendimento e propensione al rischio. Ipoteca

Diritto reale di garanzia su un determinato bene, generalmente un immobile. Non profit L’espressione “non profit”, tradotta normalmente in italiano con “senza scopo di lucro”, costituisce una contrazione dell’espressione anglosassone “not for profit” e viene utilizzata per identificare organizzazioni ed enti che operano con finalità esplicitamente solidaristiche i cui avanzi di gestione utili sono interamente reinvestiti per gli scopi organizzativi; rientrano in questa tipologia tutte le organizzazioni cui sia applicabile la disciplina riservata alle ONLUS. La definizione “senza scopo di lucro” non esclude che dall’attività delle organizzazioni non profit si generi il reddito necessario a remunerare il lavoro di chi vi opera, né che l’attività di produzione sia accompagnata dalla vendita dei beni e servizi prodotti o che da tale attività si generino guadagni finanziari: il vincolo riguarda la non distribuzione degli utili e il loro reinvestimento nelle attività istituzionali. Da notare che spesso viene usata in modo non corretto l’espressione “no profit”, la quale indica, in inglese, una incapacità di fare profitti (termine che potrebbe essere tradotto con non profittevole, fallimentare). In base alla natura dei soggetti che le hanno costituite e alla destinazione dei servizi, si possono distinguere diverse tipologie di organizzazioni non profit: - di pubblica utilità (che erogano servizi per la collettività) o a carattere mutualistico (che producono servizi destinati esclusivamente ai propri soci, alle famiglie e alle imprese); - di natura pubblica o privata, a seconda che i soggetti promotori siano enti pubblici o governativi piuttosto che cittadini od organizzazioni private. Mercato L’insieme delle strutture economiche, delle regole giuridiche e degli strumenti di pagamento che consentono alla domanda e all’offerta di un bene di interagire efficacemente e di raggiungere l’equilibrio. Il mercato non necessariamente coincide con un luogo fisico. Mutuo l mutuo bancario costituisce la principale forma di prestito che le banche concedono nel medio-lungo termine. Le caratteristiche giuridiche e finanziarie rendono il prodotto funzionale all’acquisto di immobili, in particolare della casa di abitazione. La restituzione del prestito avviene nell’arco di un periodo predefinito secondo un piano, detto ammortamento, attraverso la corresponsione di rate. La rata è composta di una quota capitale, a titolo di restituzione del prestito, e di una quota interessi, in ragione dell’applicazione del tasso. A seconda del tipo di tasso di interesse applicato si distingue fra mutuo a tasso fisso (che cioè non si modifica durante la vita del contratto) e a tasso variabile (che si può modificare nel tempo in relazione all’andamento del costo del denaro). Il mutuo è ipotecario nel caso in cui il rimborso nei confronti della banca è garantito da un'ipoteca sul bene acquistato. Offerta L’offerta di un bene è rappresentata dalle quantità del bene che i venditori sono disposti ad offrire ad ogni determinato prezzo. Ne deriva che la quantità offerta dipende dal prezzo del bene. La relazione che lega le due variabili è di tipo diretto: quanto più è alto il prezzo, tanto più alta sarà la quantità offerta; e viceversa. Organizzazione non governativa Le Organizzazioni non governative (ONG) sono soggetti privati non profit che operano nell’ambito della solidarietà sociale e della cooperazione internazionale allo sviluppo. Le ONG che perseguono quest’ultima finalità sono disciplinate dalla legge n. 49 del 1987, legge secondo la quale esse possono operare per: la realizzazione di programmi a breve e medio periodo nei paesi in via di sviluppo (PVS);

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la selezione, formazione e impiego dei volontari in servizio civile; attività di formazione in loco di cittadini dei PVS; attività di informazione e di educa-zione allo sviluppo. Le ONG che vogliono operare in questi ambiti di intervento devono ottenere dal Ministero degli Affari Esteri un “riconoscimento di idoneità”, il quale viene concesso a fronte della presenza di alcuni requisiti esistenti in capo alla ONG e consente loro di accedere al finanzia-mento pubblico per la realizzazione di progetti, affidati dal Ministero o promossi dalle stesse organizzazioni, e per le altre attività previste dalla legge. Tra i requisiti necessari per ottenere il riconoscimento di idoneità le ONG devono risultare regolarmente costituite in forma di associazioni, di fondazioni o comitati - riconosciute o non riconosciute - e, proprio per la loro natura di soggetti senza scopo di lucro, le attività di cooperazione realizzate vengono considerate attività di natura non commerciale mentre le stesse ONG dalla normativa fiscale sono riconosciute ONLUS di diritto. Tuttavia, le organizzazioni che non hanno richiesto od ottenuto il riconoscimento ministeriale possono svolgere ugualmente attività di cooperazione internazionale, venendo comunque definite ONG. Le ONG, indipendentemente dal riconoscimento di idoneità del Ministero degli Affari Esteri, possono accedere ai finanziamenti dell’Unione Europea previsti per i progetti, nei PVS o in Italia, che rientrano nei programmi europei di cooperazione. Pur essendo essenzialmente associazioni di volontariato - che impiegano cioè volontari attivi nei PVS - le ONG costituiscono però una realtà molto diversa dal volontariato comunemente inteso dal momento che la loro struttura operativa è professionalmente finalizzata allo svolgi-mento delle attività di cooperazione ed è composta da cooperanti integrati professionalmente nell’organizzazione di cui fanno parte. Con la Legge 49/87, infatti, accanto alla tradizionale figura del volontario - di cui viene disciplinata e garantita la posizione giuridica con il riconoscimento di uno status comprendente diversi benefici (la conservazione del posto di lavoro, il riconoscimento del servizio prestato, l’istituzione di una posizione pensionistica e assicurativa, ecc.) - viene introdotta la nuova figura professionale del cooperante, definito come il soggetto “in possesso delle conoscenze tecniche, della esperienza professionale e delle qualità personali necessarie che assume un impegno di cooperazione con contratto a termine di durata inferiore a due anni per l’espleta-mento di compiti di rilevante responsabilità tecnica gestionale e organizzativa Ottimizzazione Ottimizzare significa scegliere l’opzione migliore fra quelle disponibili. Si tratta dell’estensione di comportamento derivante dall’applicazione dell’analisi di costo-opportunità. Phishing E’ un tentativo di frode che si realizza principalmente attraverso messaggi di posta elettronica/SMS ingannevoli. Il messaggio solitamente invita il titolare a fornire i dati riservati della propria carta o di accesso al servizio di home banking attraverso un link che rimanda solo apparentemente al sito web dell'istituto di credito o del servizio a cui si è registrati di cui in realtà si mostra solo una copia apparentemente identica ma gestita dai frodatori.

Polizza Documento contrattuale che prova e disciplina i rapporti tra impresa di assicurazione, contraente e assicurato. È costituito dal Modulo di polizza ed eventuali relative appendici; nei contratti r.c. auto è corredata del Certificato e della Carta Verde. Premio Prezzo che il contraente paga per acquistare la garanzia offerta dall’impresa di assicurazione. Il pagamento del premio costituisce, di regola, condizione di efficacia della garanzia stessa. Recessione Viene definita recessione quella condizione nella quale i livelli dell’attività produttiva risultano inferiori a quelli che potrebbero essere raggiunti utilizzando completamente, ed in maniera efficiente, tutti i fattori produttivi a disposizione.

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La recessione economica è caratterizzata da una variazione del Prodotto interno lordo negativa rispetto all'anno precedente; se tale variazione è negativa ma di entità non inferiore al -1% si parla invece di crisi economica. Si ha recessione in senso tecnico quando il Prodotto interno lordo reale mostra una variazione negativa per almeno due trimestri consecutivi. Nei periodi di recessione si assiste generalmente ad una parallela marcata diminuzione della domanda di beni e servizi da parte dei consumatori che a sua volta favorisce un rallentamento del tasso di inflazione, in questo caso si parla di stagflazione. Talvolta, tuttavia, alla recessione può corrispondere un aumento dei prezzi (e quindi dell’inflazione). Nelle fasi recessive si riscontra spesso, inoltre, una contrazione del tasso di crescita della produzione, un aumento della disoccupazione e una diminuzione del tasso di interesse, quest’ultima come conseguenza tra gli altri fattori, tra i quali è possibile ricordare la politica espansiva usualmente adottata dalla Banca Centrale, della riduzione della domanda di credito da parte delle imprese. La recessione si inquadra all’interno di quello che è definito ciclo economico il quale comprende quattro fasi: prosperità (in cui gli investimenti iniziano ad aumentare), recessione (in cui la crescita economica rallenta), depressione (in cui la crescita dell’economia ristagna) e ripresa (in cui investimenti e consumi crescono rapidamente).(https://www.borsaitaliana.it/notizie) Responsabilità sociale di impresa

Non esiste a tutt’oggi una definizione univocamente condivisa di responsabilità sociale di impresa. In linea generale si intende, con questa locuzione che traduce dall’inglese Corporate Social Responsibility (CSR), l’impegno dell’impresa a comportarsi in modo etico e corretto, andando oltre il semplice rispetto della legge, e arricchendo le scelte di gestione con considerazioni etiche, sociali e ambientali. La RSI comprende tanto la dimensione interna (gestione delle risorse umane, salute e sicurezza sul lavoro, organizzazione aziendale, gestione delle risorse naturali ed effetti sull’ambiente) quanto quella esterna (comunità locali, partner economici, fornitori, clienti, consumatori, rispetto dei diritti umani lungo tutta la filiera produttiva e preoccupazioni ambientali). La RSI è legata al concetto di “durata (nel tempo) dell’impresa”, al suo rapporto con tutti i soggetti - economici e non - con i quali interagisce e che possono condizionare la sua sopravvivenza (stakeholder). Per l’impresa la RSI non rappresenta solo un impegno economico ma una vera strategia che tiene

conto, nelle scelte aziendali, di considerazioni etiche, sociali e ambientali. Ricevuta fiscale

Documento emesso a certificare il corrispettivo dei beni o servizi ceduti in alternativa allo scontrino fiscale. La scelta tra ricevuta o scontrino è totalmente libera e non è subordinata all’espletamento di specifiche formalità. Il contribuente ha dunque la possibilità di emettere alternativamente la ricevuta fiscale o lo scontrino fiscale, attesa l’equiparazione dei due documenti fiscali. La ricevuta e lo scontrino fiscale sono emessi, ad esempio da :

bar, ristoranti, alberghi, istituti di bellezza e saloni di barbieri e parrucchieri, pasticcerie, lavanderie, officine di autoriparazione, gommisti, esercizi di vendita di prodotti al dettaglio, etc.

Scontrino fiscale E’ un documento emesso per le cessioni di beni, al momento del pagamento del corrispettivo, ovvero al momento della

consegna del bene, se questa è anticipata rispetto al pagamento;

per le prestazioni di servizio, al momento del pagamento del corrispettivo, ovvero al momento dell’ultimazione della prestazione, se questa è anteriore al pagamento; in tale ultimo caso, sussiste l’obbligo di indicare sullo scontrino fiscale che il corrispettivo non è stato pagato in tutto o in parte.

Per consentire, ai fini delle imposte sui redditi, la deducibilità delle spese (quali ad esempio le spese per l’acquisito di farmaci) sostenute per gli acquisti di beni e di servizi, può essere utilizzato lo scontrino

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fiscale integrato (c.d. "scontrino parlante") con l'indicazione della natura, qualità e quantità dell'operazione e del codice fiscale del cliente. (http://www.gdf.gov.it/servizi-per-il-cittadino/consigli-utili/scontrini-e-ricevute-fiscali) Lo scontrino, emesso utilizzando esclusivamente gli apparecchi misuratori fiscali, deve contenere le seguenti informazioni: 1. ditta, denominazione o ragione sociale, ovvero nome e cognome; 2. numero di partita Iva dell'esercente e ubicazione del punto vendita; 3. data, ora di emissione, numero progressivo; 4. logotipo fiscale e numero di matricola del registratore.

Social Business Il termine Social Business indica un nuovo modello idealtipico di impresa, in cui l’obiettivo di-chiarato e perseguito è la massimizzazione del valore sociale prodotto, avendo come vincolo l’autosufficienza economica. Secondo Muhammad Yunus, che ha contribuito ad introdurre, attraverso la “sua” Grameen Bank, l’idea di Social Business nel panorama mondiale, un’impresa con finalità sociali deve essere condotta come una vera azienda, con prodotti, servizi, clienti, mercati, spese e ricavi, ma con l’imperativo del vantaggio sociale al posto di quello della massimizzazione dei profitti. Invece di cercare di accumulare il livello più alto possibile di profitti finanziari a solo beneficio degli investitori, l’impresa con finalità sociali cerca di raggiungere un obiettivo sociale. L’impresa con finalità sociali è un caso particolare di imprenditorialità sociale ma, proprio per questo, non tutti gli imprenditori socialmente orientati sono impegnati in business sociale. Non si tratta né di elemosina né aiuti pubblici: al contrario, il Social Business è una forma di iniziativa economica capace di attivare le dinamiche migliori del libero mercato, conciliandole però con l’aspirazione a un mondo più umano e civile. Spread In linguaggio finanziario indica semplicemente una differenza tra tassi di interesse. Lo spread probabilmente più noto è la differenza tra il tasso di rendimento del BTP (Buoni del tesoro poliennali) a 10 anni italiano e quello dell’equivalente titolo di Stato tedesco (Bund) a 10 anni. Lo spread viene considerato come una misura dell’affidabilità creditizia di un emittente. Stakeholder Il termine fa riferimento a tutti i soggetti che sono a diritto collegati con l’impresa. Possono essere interni all’organizzazione (ad esempio i lavoratori dipendenti) oppure esterni (ad esempio: consumatori, fornitori, azionisti, finanziatori, la comunità locale) ed attraverso il proprio comportamento possono influire sulle attività dell’organizzazione ovvero ne subiscono le ri percussioni. TAN Il TAN (Tasso Annuo Nominale) indica il tasso di interesse “puro”, in percentuale sul credito concesso e su base annua. “Puro” significa che non comprende spese o commissioni e non indica il “costo totale del finanziamento”, espresso invece dal TAEG. Quindi un prestito con TAN pari a zero potrebbe avere un TAEG molto maggiore di zero. I messaggi pubblicitari e la documentazione d’offerta devono sempre riportare il TAN con l’indicazione se è fisso o variabile. (https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/guide-bi/guida-credito-consumatori/GuidaCredito_WEB.pdf)

TAEG Il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale), espresso in percentuale sul credito concesso e su base annua, comprende tutti i costi e per questo è particolarmente utile per capire quale può essere il finanziamento più adatto alle proprie esigenze e possibilità economiche. Il TAEG è lo strumento principale di trasparenza nei contratti di credito ai consumatori. Non solo comprende tutti i costi, ma è un indice armonizzato a livello europeo. Permette quindi di confrontare facilmente e rapidamente tutti

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i finanziamenti, anche quelli offerti da operatori stranieri sul mercato italiano. (https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/guide-bi/guida-credito-consumatori/GuidaCredito_WEB.pdf)

Tasso d’interesse Il tasso di interesse è il costo del denaro. E’ espresso in percentuale ed è determinato dalla domanda e dall’ offerta di moneta. Terzo Settore La legislazione italiana ha recentemente disciplinato il terzo settore dandone una definizione giuridica. All'art. 1 comma 1 della Legge 106 del 6 giugno 2016 ("Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale"), si legge: "Per Terzo settore si intende il complesso degli enti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale e che, in attuazione del principio di sussidiarietà e in coerenza con i rispettivi statuti o atti costitutivi, promuovono e realizzano attività di interesse generale mediante forme di azione volontaria e gratuita o di mutualità o di produzione e scambio di beni e servizi" Si tratta, in sintesi, di enti che fanno della partecipazione e della cittadinanza attiva il proprio elemento distintivo e identitario, perseguendo l'interesse generale inteso come quelle attività che sono funzionali all'attuazione di quanto previsto dall'art. 3 comma 2 della Costituzione (rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana) Rientrano quindi tra gli enti del terzo settore:

associazioni di volontariato (Legge 266/1991); cooperative sociali (Legge 381/1991); associazioni di volontariato di protezione civile (Legge 225/1992, art. 18); associazioni di promozione sociale (Legge 383/2000); associazioni sportive dilettantistiche (Legge n. 398/1991, art. 90 della legge 289/2002); associazioni dei consumatori e degli utenti (D. Lgs. 206/2005); società di mutuo soccorso (Legge 3818/1886 e s.s.m.: DL 179/2012, art. 23); organizzazioni non governative (ONG) (Legge 49/87; Legge 125/2014, art. 26);

impresa sociale (ex D. Lgs 155/2006, ora Legge 106/2016, art.6) Titoli di Stato Obbligazioni emesse regolarmente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, attraverso il Dipartimento del Tesoro, per finanziare il fabbisogno dello Stato e tali da rappresentare una forma di investimento per i cittadini; esistono diverse tipologie di Titoli di Stato: BOT , BTP, BTP €i, CTZ) e CCTeu. Usura L’usura è un reato che consiste nel prestare denaro con un interesse notevolmente superiore a quello normalmente praticato sul mercato. Un tasso di interesse è considerato “usurario” se è superiore al cosiddetto tasso soglia. Il tasso soglia è, infatti, il limite oltre il quale gli interessi sono sempre usurari (art. 644, comma 3 del codice penale, legge n. 108/1996, art. 2). I tassi soglia sono determinati da un automatismo stabilito dalla legge, a partire dai tassi medi di mercato rilevati trimestralmente dalla Banca d’Italia, e pubblicati con decreto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il decreto, a cadenza trimestrale, è pubblicato in Gazzetta ufficiale e sul sito istituzionale del Dipartimento del Tesoro; il decreto, inoltre, viene affisso in tutte le banche. Sono comunque considerati usurari anche gli interessi che seppur inferiori al tasso soglia, risultano sproporzionati alla prestazione ricevuta ed al tasso di interesse normalmente praticato sul mercato e quando il debitore si trova in condizioni di difficoltà economica o finanziaria (art. 644, comma 3 del codice penale).

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È importante sapere che, secondo la legge, se gli interessi sono usurari, la clausola contrattuale che li prevede è nulla e quindi gli interessi non sono dovuti (art. 1815 del codice civile). Valuta (o moneta) virtuale – Virtual Currency La cosiddetta valuta o moneta virtuale è una forma di rappresentazione digitale di valore ideata e sviluppata da soggetti privati, in assenza di una specifica regolamentazione da parte di Autorità pubbliche, che si è diffusa come mezzo di pagamento o anche come forma di investimento nell’ambito di Internet. Le cosiddette monete virtuali vengono acquistate, trasferite ed archiviate elettronicamente mediante sistemi di criptografia digitale (per questo sono anche dette cripto-valute). Non esistono garanzie o controlli pubblici su tali valute; esse non sono regolamentate da nessuna Banca centrale (come avviene invece per le monete a corso legale), pertanto non rappresentano in alcun modo le valute dei diversi Paesi (euro, dollari, ecc.), né hanno nulla a che vedere con i pagamenti elettronici (mediante carte di credito, di debito, ecc.). Le cosiddette valute virtuali, inoltre, non hanno corso legale e pertanto non devono essere obbligatoriamente accettate per l’estinzione delle obbligazioni pecuniarie né sono universalmente accettate come mezzo di pagamento. Esse, quindi, hanno un’elevata volatilità che può rendere molto rischioso detenere somme denominate in valuta virtuale, qualora s’intenda conservarle per un certo periodo di tempo e riconvertirle successivamente in moneta legale (ad esempio euro). Crediti delle singole voci:

Voci Autore Sito Azione Banca d'Italia Bitcoin Bonifico Borsa valori Carta di Credito Carta di debito Carta prepagata CONSOB Conto corrente bancario Diversificazione Economia comportamentale Furto di identità Interesse Phishing Spread Usura Valuta virtuale Titolo di stato

Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria

http:/www.quellocheconta.gov.it

Correlazione fra due fenomeni economici Costi-benefici (Regola dei) Costo non recuperabile Costo-opportunità (ANALISI) Economia

AEEE (Associazione Europea per l'Educazione Economica)

https://www.aeeeitalia.it

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Equilibrio economico Free rider (scroccone) Grandezze monetarie reali e nominali Ottimizzazione

Fattura Ricevuta fiscale Scontrino

Guardia di Finanza

http:/www.gdf.gov.it

Contraffare

MISE (Ministero dello Sviluppo Economico), Ufficio italiano brevetti e marchi

https://www.sviluppoeconomico.gov.it

Estratto conto Banca di Credito Popolare

https://www.bcp.it

Credito al consumo Iban TAN TAEG

Banca d’Italia

https://www.bancaditalia.it

Imposta Tassa

ADNKronos

https://www.adnkronos.com

Capitalizzazione Ciclo economico Recessione

Borsa Italiana

https://www.borsaitaliana.it

Alfabetizzazione finanziaria Educazione finanziaria

OECD (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico)

http://www.oecd.org/

Banca Centrale Europea

BCE http://www.ecb.europa.eu/ecb/html/index.it.html

Obbligazione Prodotto finanziario Promotore finanziario Rischio

CONSOB http://consob.it