Vescina accountability dei confidi minori 7 aprile

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Salvatore Vescina Nucleo di Valutazione e Analisi per la Programmazione Dipartimento per le politiche di coesione Presidenza del Consiglio dei Ministri QUESTIONI CHIAVE E DINAMICHE IN ATTO

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Salvatore Vescina Nucleo di Valutazione e Analisi per la Programmazione Dipartimento per le politiche di coesione Presidenza del Consiglio dei Ministri

QUESTIONI CHIAVE

E DINAMICHE IN ATTO

1. Questioni chiave

2. Le dinamiche di contesto: mercato del credito

3. Le dinamiche di contesto: regolazione

1.a. Sei questioni chiave

1

• Il sistema bancario pratica sempre meno il relationship landing, sicché valuta le imprese –essenzialmente- tramite algoritmi basati su database.

• Il punto di forza dei confidi è la relazione diretta con le imprese e la capacità di acquisire informazioni qualitative e oggettive (trasferite ad alcune banche tramite PEF, nell’assenza si uno standard digitale).

• Il circuito tradizionale impresa→banca→confidi, va rarefacendosi. • Ai confidi, oggi, converrebbe affermare il circuito

impresa→confidi→banca e valorizzare la relazione (quasi monopolistica) con le imprese. Sia per operare come centrale di acquisto dei bisogni di credito, sia per il cross-selling di altri servizi (propri e di terzi).

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• Non c’è un «monopolio confidi» sulle garanzie, peraltro non tutte uguali. • Ai confidi converrebbe proporre più forme di garanzia e altre utilità a

banche/imprese. Anzitutto sul piano commerciale e del contenimento delle insolvenze, grazie a patrimonio relazionale e informativo.

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1.b. Sei questioni chiave

• I vincoli di bilancio interferiscono sulle misure di policy (attuate via banca / confidi) tese a facilitare i rapporti di credito delle imprese.

• Le scelte allocative pubbliche che premiano gli intermediari più efficienti, efficaci ed economici giovano alle imprese. E ai confidi in sintonia con tale principio.

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• I confidi (maggiori e minori) possono essere molto diversi tra loro. Eppure, ancora oggi, molti loro interlocutori (nelle Banche, nelle Pubbliche Amm.ni, ecc.) esprimono giudizi infondati, pre-analitici.

• Ai confidi conviene avere consapevolezza delle conseguenze connesse al processo di miglioramento -per quantità e qualità- del set di informazioni che li riguardano. Utili per diagnosi e autodiagnosi.

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• Le dinamiche che attengono ai confidi sono influenzate sia dalle dinamiche di mercato sia dalle scelte di policy.

• E’ cruciale che i (molti) policy maker attuino azioni riconducibili a una strategia coerente, a partire dalla «Legge Delega» approvata in Senato.

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Come adeguare il business model dei confidi al cambiamento?

1. Questioni chiave

2. Le dinamiche di contesto: mercato del credito

3. Le dinamiche di contesto: regolazione

2.1. Finanziamento utilizzato per classe di fido globale accordato Imprese non finanziarie, Italia.

v.a. in milioni di euro e incidenza percentuale sul totale dei finanziamenti bancari

255.215

198.886

159.882

126.242

-22,1%

-21,0%

-25%

-20%

-15%

-10%

-5%

0%

0

50.000

100.000

150.000

200.000

250.000

300.000

v.a. da 30.000 a 2.500.000 euro (scala sin.)

v.a. da 30.000 a 1.000.000 di euro (scala sin.)

% variazione dal 31/12/2011, da 30.000 a 2.500.000 euro (scala ds.)

% variazione dal 31/12/2011, da 30.000 a 1.000.000 di euro (scala ds.)

Fonte: Banca d’Italia, base dati statistica - (Rilevazione al settembre 2015)

2.2. Numero di affidati per classe di fido globale accordato Imprese non finanziarie, Italia.

v.a. (unità) e incidenza percentuale sul totale degli affidati

1.273.889

1.024.288 1.175.403

950.328

-19,6%

-19,1%

-25%

-20%

-15%

-10%

-5%

0%

0

200.000

400.000

600.000

800.000

1.000.000

1.200.000

1.400.000

v.a. da 30.000 a 2.500.000 euro (scala sin.) v.a. da 30.000 a 1.000.000 di euro (scala sin.) % variazione dal 31/12/2011, da 30.000 a 2.500.000 euro (scala ds.) % variazione dal 31/12/2011, da 30.000 a 1.000.000 di euro (scala ds.)

Fonte: Banca d’Italia, base dati statistica - (Rilevazione al settembre 2015)

Fonte: Banca d’Italia, base dati statistica - (Rilevazione al settembre 2015)

2.3. Numero di sportelli bancari Dinamica 2009 – 2015, Italia.

La riorganizzazione del sistema bancario non riguarda solo il credito alle imprese.

Fonte: Banca d’Italia, base dati statistica - (Rilevazione al settembre 2015)

2.4. Numero di dipendenti del sistema bancario Dinamica 2009 – 2015, Italia.

Il sistema bancario riorganizza il proprio business model per migliorare la redditività.

Minaccia oppure opportunità per i confidi?

2.5 Key numbers sui confidi. Fonte: Banca d’Italia, L'economia delle regioni italiane nel 2014 (Giugno 2015) e nel 2013 (Novembre 2013).

La struttura del mercato dei confidi. Unità e milioni di euro

2012 2013 2014 Confidi iscritti all’albo (numero) 642 617 530

- di cui censiti in C.R. 525 509 506

- di cui sottoposti alla vigilanza della Banca d’Italia 58 60 62

Valore totale delle garanzie rilasciate 21.895 22.200 21.119

- di cui concesse da confidi “107” 15.175 16.093 15.509

Composizione dei prestiti garantiti dai confidi alle imprese con meno di 20 addetti. Milioni di euro e valori percentuali

Prestiti alle imprese minori (fino a 20

addetti) 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Importo v.a. prestiti garantiti dai confidi 22.113 20.067 19.139 17.827

Importo v.a. prestiti non garantiti dai confidi 182.062 179.167 171.409 166.565

Incidenza % dei prestiti garantiti dai confidi sul totale 13,20% 10,83% 10,07% 10,04% 9,67%

Incidenza % delle sofferenze per i prestiti garantiti dai confidi 9,3% 12,4% 16,2% 21,3%

Incidenza % delle sofferenze per i prestiti non garantiti dai confidi 16,6% 18,4% 20,9% 23,2%

1. Questioni chiave

2. Le dinamiche di contesto: mercato del credito

3. Le dinamiche di contesto: regolazione

3.1. Dinamica delle politiche pubbliche. Sostegno pubblico

Misure

1. Riforma sistema camerale

Riduzione del budget.

2. Art.1,c.54,L.147/13 (stabilità 2014)

Perplessità UE sul sostegno al patrimonio di vigilanza.

3. Revisione criteri allocativi L.662/96

• rating parabancario; • sostegno pubblico

correlato al rischio; • neutralità banche/confidi; • integrazione

Stato/Regioni.

4. Bandi regionali. Registriamo le tendenze verso l’uniformità dei mec_ canismi, la cooperazione tra livelli di governo e le premialità ai confidi più efficienti.

Possibili effetti 1. Sembra più difficile (misure 1 e 2) il sostegno alla

patrimonializzazione. Questo potrebbe peggiorare il contesto, specialmente per i confidi maggiori in affanno;

2. Il Fondo di garanzia ristabilisce il suo originario equilibrio competitivo/cooperativo tra banche e confidi, anzi lo migliora a vantaggio delle imprese meritevoli ma razionate riducendo i rischi di cattura. Questo valorizza il potenziale dei confidi.

3. Nuove tecnologie e migliore informazione sostengono la cooperazione tra i livelli di governo, ma anche tra banche e confidi. Si pensi alla tranched cover.

Possibili upgrade 1. Misure per una maggiore attrattività delle risorse

regionali in seno alle sezioni speciali della L.662/96. 2. Convergenza tra Amm.ni centrali e regionali su altre

piattaforme per razionalizzare la filiera della garanzia in termini di integrazione o complementarietà. Riducendo duplicazioni e spiazzamento.

3.2. Dinamica delle politiche pubbliche. Efficienza operativa

Misure

1. scambio (a valle) di flussi informativi banche/confidi.

Si tratta dell’attuazione dell’accordo -del dicembre 2013 promosso da XBRL- funzionale al monitoraggio andamentale dello status (in bonis/deteriorato ai vari livelli) della clientela condivisa.

2. scambio (a monte) di elementi informativi confidi/banche

Si tratta di un progetto XBRL, recepito dal PON-Industria e Competitività 2014-2020, funzionale alla realizzazione della piattaforma standard per il fido e la garanzia digitale.

Possibili effetti 1. Lo scambio n.1 è in dirittura d’arrivo. La sua ragion

d’essere è rendere realistici e tempestivi gli accantonamenti patrimoniali. Ma c’è un altro grande potenziale da cogliere: i confidi potranno supportare subito le imprese associate in difficoltà.

2. Il relationship landing, abbandonato da più banche per i suoi costi, può essere recuperato dai confidi in grado di produrre informazioni elaborabili e verificabili grazie a un tracciato record standard e a un fascicolo elettronico. Il valore informativo dei confidi può migliorare l’allocazione del credito.

3. La standardizzazione delle istruttorie (o dei materiali su cui esse si basano) facilita il rapporto banche confidi anche su tecniche come la tranched cover e la cooperazione/aggregazione tra più confidi.

Possibili upgrade Il potenziale dei big data al servizio di sistemi di business intelligence è scontato. Il punto è rendere estraibili e confrontabili in modo utile le informazioni. E’ iniziato un percorso, da fare passo dopo passo.

3.3. Dinamica delle politiche pubbliche. Vigilanza e accountability

Misure

1.Istruzioni per i bilanci dei confidi maggiori

Nel 2015 Banca d’Italia ha varato due update. Quattro versioni in cinque anni.

2. Istruzioni per i bilanci dei confidi minori

In attuazione del D.L.vo 136/2015 Banca d’Italia è prossima a dettare lo schema di bilancio 2016, similmente ai maggiori.

3. Riforma del TUB Banca d’Italia sta iscrivendo i confidi maggiori al nuovo Albo 106. E’ appena stato adottato il regolamento istitutivo dell’Organismo preposto cui l’art. 112 bis attribuisce poteri informativi e ispettivi sui confidi minori.

Possibili effetti 1. Maggiori costi di compliance, soprattutto per i

confidi minori, fanno sì che occorra raggiungere una soglia minima dimensionale (per aggregazione e/o cooperazione, anche con soluzioni a rete) per raggiungere la sostenibilità economica.

2. Le regole di compliance interferiscono con il business model dei confidi.

Peraltro la trasparenza facilita: • cooperazione e/o aggregazione tra confidi; • scambi di informazioni su basi digitali, più

economiche ed efficaci, con banche e vigilanza; • relazioni fiduciarie con banche, imprese e

amministrazioni sponsor.

Possibili upgrade 1. Nuove release delle Istruzioni. 2. Bilanci elettronici elaborabili XBRL. 3. Un database, pubblico e gratuito, per analizzare ciascun

confidi (il prototipo è stato presentato quest’anno, Cfr. L’accountability dei Confidi).

Grazie per l’attenzione

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Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le Politiche di Coesione Nucleo di Valutazione e Analisi per la Programmazione (NUVAP)