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Glocale. Rivista molisana di storia e scienze sociali Direttore: Gino Massullo ([email protected]) Comitato di redazione: Rossella Andreassi, Antonio Brusa, Oliviero Casacchia, Renato Cavallaro, Alberto Mario Cirese, Raffaele Colapietra, Gabriella Corona, Massimiliano Crisci, Marco De Nicolò, Norberto Lombardi, Sebastiano Martelli, Massimiliano Marzillo, Gino Massullo, Giorgio Palmieri, Roberto Parisi, Rossano Pazzagli, Edilio Petrocelli, Antonio Ruggieri, Saverio Russo, Ilaria Zilli Segreteria di redazione: Marinangela Bellomo, Maddalena Chimisso, Michele Colitti, Antonello Nardelli, Bice Tanno Direttore responsabile: Antonio Ruggieri Progetto grafico e impaginazione: Silvano Geremia Traduzioni in Inglese: Roberto Ratti e Martine Vanhèe Questa rivista è andata in stampa grazie al contributo di: Provincia di Campobasso Molise Unioncamere Unioncamere Molise Redazione e amministrazione: c/o Il Bene Comune, viale Regina Elena, 54 – 86100 Campobasso, tel. 0874 979903, fax 0874 979903, [email protected] Abbonamento annuo (due numeri): € 25,00. Per abbonamenti internazionali: paesi comunitari, due numeri, € 37,00; paesi extracomunitari, due numeri, € 43,00. I ver- samenti in conto corrente postale devono essere effettuati sul ccp n. 25507179 inte- stato a Ass. Il Bene Comune, Campobasso Garanzia di riservatezza per gli abbonati. L’editore fornisce la massima riservatezza nel trattamento dei dati forniti agli abbonati. Ai sensi degli artt. 7, 8, 9, D. lgs. 196/2003 gli interessati possono in ogni momento esercitare i loro diritti rivolgendosi a: Il Bene Comune, viale Regina Elena, 54 – 86100 Cam- pobasso, tel. 0874 979903, fax 0874 979903, [email protected] Il garante per il trattamento dei dati stessi ad uso redazionale è il direttore responsabile

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Glocale. Rivista molisana di storia e scienze sociali Direttore: Gino Massullo ([email protected]) Comitato di redazione: Rossella Andreassi, Antonio Brusa, Oliviero Casacchia, Renato Cavallaro, Alberto Mario Cirese, Raffaele Colapietra, Gabriella Corona, Massimiliano Crisci, Marco De Nicolò, Norberto Lombardi, Sebastiano Martelli, Massimiliano Marzillo, Gino Massullo, Giorgio Palmieri, Roberto Parisi, Rossano Pazzagli, Edilio Petrocelli, Antonio Ruggieri, Saverio Russo, Ilaria Zilli Segreteria di redazione: Marinangela Bellomo, Maddalena Chimisso, Michele Colitti, Antonello Nardelli, Bice Tanno Direttore responsabile: Antonio Ruggieri Progetto grafico e impaginazione: Silvano Geremia Traduzioni in Inglese: Roberto Ratti e Martine Vanhèe Questa rivista è andata in stampa grazie al contributo di:

Provincia di Campobasso

MoliseUnioncamere

Unioncamere Molise Redazione e amministrazione: c/o Il Bene Comune, viale Regina Elena, 54 – 86100 Campobasso, tel. 0874 979903, fax 0874 979903, [email protected] Abbonamento annuo (due numeri): € 25,00. Per abbonamenti internazionali: paesi comunitari, due numeri, € 37,00; paesi extracomunitari, due numeri, € 43,00. I ver-samenti in conto corrente postale devono essere effettuati sul ccp n. 25507179 inte-stato a Ass. Il Bene Comune, Campobasso Garanzia di riservatezza per gli abbonati. L’editore fornisce la massima riservatezza nel trattamento dei dati forniti agli abbonati. Ai sensi degli artt. 7, 8, 9, D. lgs. 196/2003 gli interessati possono in ogni momento esercitare i loro diritti rivolgendosi a: Il Bene Comune, viale Regina Elena, 54 – 86100 Cam-pobasso, tel. 0874 979903, fax 0874 979903, [email protected] Il garante per il trattamento dei dati stessi ad uso redazionale è il direttore responsabile

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Economie

NOVEMBRE 2010 – MAGGIO 2011

Andreassi / Barba / Bellomo / Bindi / Chimisso / Cocozza / Corona / Crisci / di Laura Frattura / Fanelli / Iarossi / Lombardi / Marracino /

Martelli / Massullo / Nardelli / Palmieri / Parisi / Pasquale / Pasquetti / Pazzagli / Petrocelli /Presenza / Ruggieri / Zilli

In copertina: Cristiano Carotti, Whales in the sky, acriclico, 150x120, 2007 © 2011 Glocale. Rivista molisana di storia e scienze sociali, Edizioni Il Bene Comune Tutti i diritti riservati Registrazione al Tribunale di Campobasso 5/2009 del 30 aprile 2009

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Indice 11 Economie

IN ITALIA 21 Economia e conoscenza. Scuola e agricoltura nel Mezzogiorno a

cavallo dell’Unità di Rossano Pazzagli

37 Fabbriche e territorio: il ruolo dell’industria edilizia nel Mezzogiorno

di Roberto Parisi

1. Produzione edilizia e paesaggi dell’industria 2. Prodromi edilizi della “questione meridionale” 3. Acque e cemento. Percorsi edilizi verso la modernizzazione assistita 4. L’edilizia “organizzata” per la costruzione totale del paesaggio e delle

comunità 59 Gli urbanisti, l’ambiente e la città. Tecnica e politica in Italia negli

ultimi quarant’anni del Novecento di Gabriella Corona

1. La pianificazione contro le implicazioni distruttive del mercato 2. Il recupero dei centri storici 3. Urbanistica e austerità 4. La città come ecosistema

IN MOLISE

73 Questioni agricole

di Gino Massullo

1. Dalla ripresa settecentesca alla crisi agraria 2. Novecento 3. Oggi e domani: la questione agricola come questione glocale

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91 L’industria alimentare di Rosa Maria Fanelli

1. Il sistema agroalimentare molisano 2. Il tessuto produttivo del settore agricolo 3. Struttura, importanza e dinamiche dell’industria alimentare 4. La dimensione territoriale quale leva strategica di sviluppo dell’industria

alimentare 5. Una lettura di sintesi delle principali filiere a tipicità regionale

109 Alla ricerca di una vocazione industriale

di Ilaria Zilli

1. Premessa 2. Fra vincoli ambientali e vincoli culturali: pecore, grano ed emigranti 3. L’’industrializzazione assistita: i vantaggi del ritardatario?

125 La modernizzazione del Molise nel secondo dopoguerra attraverso i

documenti della Svimez di Ilenia Pasquetti

1. La realtà socio-economica del Molise negli anni cinquanta 2. L’industrializzazione guidata 3. Alcuni considerazioni in merito al piano di sviluppo

143 I primi passi del turismo molisano: l’epoca fascista

di Marinangela Bellomo

1. Primi intenti 2. Nuovi progetti di sviluppo turistico negli anni trenta 3. La propaganda nella promozione territoriale 4. Qualche riflessione finale

167 Il turismo. Volano per lo sviluppo locale

di Angelo Presenza

1. Competitività: tutto parte da qui 2. Destination building: impianto teorico di riferimento 3. Le condizioni di competitività per la destinazione turistica 4. Pisu di Termoli: un esperimento di sviluppo turistico su base co-evolutiva 5. Conclusioni

Indice

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185 Rompere l’isolamento: la rete dei trasporti fra Otto e Novecento di Maria Iarossi

1. Una visione d’insieme 2. Tra pubblico e privato: la strada comunale obbligatoria di Castelverrino

203 Vendere patrimoni, consumare luoghi

di Letizia Bindi 213 Il Molise: condizione economico-sociale e prospettive di sviluppo

territoriale di Paolo di Laura Frattura

1. Lo scenario economico 2. Il mercato del lavoro 3. Istruzione e formazione 4. Formazione, ricerca e sviluppo e innovazione 5. Il sistema imprenditoriale 6. Sistema delle infrastrutture 7. Scenari di sviluppo 8. Conclusioni

IERI, OGGI E DOMANI

233 Il Molise e “la cura” della crisi

Tavola rotonda con Giovanni Cannata, Gianfranco De Gregorio, Franco Di Nucci, Norberto Lombardi, Erminia Mignelli, Gianfranco Vitagliano, Ilaria Zilli a cura di Antonio Ruggieri

OSSERVATORIO DEMOGRAFICO

269 La popolazione molisana in età lavorativa: quale futuro?

di Massimiliano Crisci

1. Tendenze recenti dell’occupazione molisana: alcuni cenni 2. La popolazione in età lavorativa: invecchiamento dei lavoratori autoctoni

e inserimento dei migranti stranieri 3. Le migrazioni temporanee dei giovani molisani 4. L’evoluzione futura delle forze di lavoro: invecchiamento e flessione

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STUDI E RICERCHE 279 Critica dell’ “Isola felice”. Il percorso carsico di «Proposte» nella

modernizzazione molisana di Norberto Lombardi

1. Un osservatorio sulla transizione 2. Lettera dalla provincia 3. Ultima generazione 4. «Proposte Molisane» e la crisi della società regionale 5. Vita di contadini 6. «Molise», il confronto sul cambiamento regionale 7. Le nuove «Proposte Molisane» 8. Una diversa modernizzazione

315 Il Molise dopo la crisi del modello di sviluppo degli anni settanta

di Edilio Petrocelli

1. Alcuni settori da rivisitare e riprogrammare 2. L’identità regionale come autoritratto 3. Le indagini e le proposte degli anni sessanta 4. Le scelte programmatiche dopo l’istituzione dell’Ente Regione 5. Gli anni del cambiamento e della congiuntura economica 6. Le infrastrutture europee e i nuovi assetti interregionali 7. Il “complesso” della popolazione e la rottura dei confini territoriali

329 Venticinque anni di narrativa

di Sebastiano Martelli 351 Commercianti di bestiame e agricoltori: note sugli zingari in Molise

tra Sette e Ottocento di Valeria Cocozza

INTERVISTE

367 Il caso de La Molisana: conversazione con l’ing. Carlone

di Maddalena Chimisso 373 Quale turismo? Il caso della Piana dei mulini

di Camillo Marracino 387 Percorsi di internazionalizzazione: il caso Oleifici Colavita s.p.a.

di Andrea Quintiliani

Indice

9

DIDATTICA 395 L’Atlante delle Storie. Intervista ad Antonio Brusa sul suo nuovo

manuale di storia per la scuola secondaria di II grado di Selene Barba

399 Le mani in pasta: mulini e pastifici nella storia del Molise

di Rossella Andreassi e Gianna Pasquale

1. Premessa 2. Scheda descrittiva 3. Finalità, obiettivi e scelte di contenuto 4. Strumenti e materiali utilizzati 5. Attività proposte: fase di apprendimento 6. Laboratori

STORIOGRAFICA

411 Percorsi di storia del libro: l’Abruzzo nell’Ottocento. A proposito di

un recente lavoro di Luigi Ponziani di Giorgio Palmieri

1. Fra luci e ombre: il panorama nazionale 2. L’Abruzzo tipografico 3. Le ricerche sull’Ottocento di Luigi Ponziani

MOLISANA

427 La Società operaia di San Martino in Pensilis

Antonello Nardelli legge Michele Mancini 431 Abstracts 441 Gli autori di questo numero

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Il caso de La Molisana: conversazione con l’ing. Carlone

di Maddalena Chimisso

Ci sono differenti strade per ricostruire le storie aziendali, per raccontare come tutto si sia generato, sia perdurato o abbia cessato di esistere nel tem-po; una di queste è il recupero delle testimonianze dirette di coloro che sono stati i protagonisti di queste storie, ed è questo il metodo che si è scelto per indagare la storia del pastificio La Molisana di Campobasso.

Molto spesso è difficile raccontare le storie d’impresa solo attraverso le fonti bibliografiche, archivistiche ed iconografiche, il ricorso alle fonti orali ovvero l’intervista con testimoni privilegiati, che rivestono o hanno avuto un ruolo chiave nelle vicende aziendali dell’impresa considerata, consente di fornire un diverso spessore alla ricostruzione cogliendone aspetti che talvolta le fonti quantitative non forniscono.

Dare voce ai fatti, alle interpretazioni ed alle vicende umane che hanno ac-compagnato le sorti dell’azienda permette di comprendere i cambiamenti av-venuti nel corso del tempo e di accedere ad una dimensione nuova del fare storia d’impresa poiché l’azienda viene considerata anche come luogo di re-lazioni interne ed esterne, capaci di incidere – come si vedrà anche successi-vamente per La Molisana – in maniera irreversibile sulla vita aziendale.

Per ricostruire le vicende di questa azienda, si è scelto di intervistare l’ing. Gianfranco Carlone1 che per anni ha svolto un ruolo dirigenziale all’interno del pastificio preso in esame. La conversazione ha permesso di raccogliere elementi importanti relativi non soltanto alla storia aziendale ma anche al percorso dell’intervistato, dalla sua formazione professionale e culturale ai ruoli rivestiti all’interno dell’azienda di famiglia.

Sono trascorsi poco più di due anni dall’incontro con il Cav. Lav. ing. Gianfranco Carlone appartenente ad una delle famiglie storicamente legate alla tradizione2 dell’arte bianca di Campobasso.

1 Si ringrazia l’ing. Gianfranco Carlone per la disponibilità manifestata nel ripercorrere le tappe principali della sua avventura aziendale. L’intervista, effettuata il 07/02/2008, è in pos-sesso di chi scrive nella versione integrale.

2 Nel linguaggio di tutti i giorni, il termine tradizione indica una consuetudine di comporta-menti o di credenze che si tramanda nel tempo, una traccia lasciata dalle generazioni passate. Per

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Nato a Campobasso nel 1943, Gianfranco Carlone consegue la laurea in ingegneria meccanica nel 1968, specializzandosi successivamente in impian-tistica industriale. Da subito inizia a lavorare nell’azienda di famiglia per la produzione delle paste alimentari, La Molisana, occupandosi della struttura tecnica ed organizzativa del nuovo stabilimento realizzato nello stesso anno a Campobasso, località Colle delle Api, nell’area di quella che diventerà la zona di espansione industriale del capoluogo molisano. Contemporaneamen-te in qualità di responsabile dell’area commerciale promuove lo sviluppo dei mercati esteri come ulteriore sbocco del prodotto realizzato. Nell’arco della sua attività imprenditoriale legata alla pastificazione ricopre ruoli di impor-tanza non solo nazionale: per 21 anni riveste la carica di consigliere dell’Unione Industriali Pastai Italiani (Unipi) e per 8 anni ricopre il ruolo di presidente nella stessa Unione. Per un anno è eletto presidente dell’Unione delle Associazioni degli Industriali Pastai Europei (Unafpa) e dal 1994 al 1998 presiede la Federazione delle Industrie Alimentari Italiane (Federali-mentari). Legato a La Molisana per ben 25 anni, nel 1994 l’ing. Carlone, non condividendo visioni e scelte imprenditoriali del management aziendale, la-scia l’impresa di famiglia: di li a poco costituirà la Magi Immobiliare s.r.l., di cui è presidente, che opera nel campo delle costruzioni e delle compra-vendite immobiliari.

La conversazione con l’ing. Carlone muove dal racconto delle tappe fon-damentali che avviano e segnano la storia del pastificio La Molisana.

È il 1912 quando a Campobasso in via Mazzini, Nicola Carlone, nonno dell’intervistato3, dopo aver deciso di sciogliere la società Fabbrica di Ghiaccio e Pastificio, creata alcuni anni prima con la famiglia Ciotoli, fonda la Ditta Carlone Nicola per la sola produzione di paste alimentari.

L’impianto viene ristrutturato e modernizzato negli anni Trenta. Purtroppo sul finire della Seconda Guerra Mondiale il pastificio è minato e distrutto dalle truppe tedesche in ritirata; lo stabilimento viene tuttavia ricostruito ra-pidamente grazie alla tenacia dei fratelli Nicola e Martino Carlone. Negli anni cinquanta vi è il trasferimento della produzione nella sede di via Crispi i pastifici campobassani non si può parlare di una vera e propria tradizione di lungo periodo, in-tesa come qualcosa che si è andata a sviluppare per secoli, ma piuttosto come un insieme di mol-te memorie relativamente recenti in circolazione e utilizzate per comporre un unico quadro di riferimento, percepito appunto come qualcosa di “tradizionale”. In effetti, se per altre realtà ita-liane la tradizione pastaia risale al 1200, per il Molise ed in particolare per Campobasso, la pro-duzione della pasta prende avvio tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo. Cfr. Maddalena Chimisso, La tradizione dei pastai, in Renato Lalli, Norberto Lombardi, Giorgio Palmieri (a cura di), Campobasso capoluogo del Molise, Vol. I, Palladino Editore, Campobasso 2008, p. 389.

3 Nicola Carlone ebbe una figlia femmina e 4 figli maschi dei quali uno, pilota di aerei, morì durante la Prima Guerra Mondiale e gli altri restarono in famiglia. Solo al primo figlio ma-schio, padre dell’intervistato, fu concesso di studiare; a Roma dove si laureò egli apri una ri-vendita di pasta.

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a Campobasso, l’ultima sede produttiva in centro città; tale struttura verrà ampliata durante i primissimi anni Sessanta, conseguenza del notevole ac-crescimento della produzione4.

L’ingresso ufficiale in azienda di Gianfranco Carlone avviene nel 1969, anno che coincide, come si è detto, con lo spostamento dell’attività produttiva dallo stabilimento di via Crispi all’allora costruendo impianto di Colle delle Api.

Tra il 1977 ed il 1979, dopo un già decennale tirocinio all’interno del-l’azienda di famiglia, il giovane ing. Carlone si trova a dover decidere se e come ampliare lo stabilimento di Colle alle Api. Aumentata la produzione, appare necessario non solo espandere la sala di lavorazione, il magazzino e la sala servizi, ma anche affiancare all’impianto produttivo un mulino per la trasformazione della materia prima.

Il problema maggiore non riguarda ovviamente la progettazione dei nuovi corpi di fabbrica, realizzabili in adiacenza a quelli già esistenti, quanto il re-perimento delle risorse finanziarie necessarie a concretizzare tale progetto.

Si era tuttavia negli anni di maggiore impegno della Cassa del Mezzogiorno nello sviluppo delle imprese delle regioni meridionali e attraverso una società per i finanziamenti facente capo sempre alla Cassa, la Fime Leasing s.p.a., era prevista l’ipotesi di aiuti economici agevolati. La soluzione individuata dall’Ing. Carlone per risolvere le esigenze de La Molisana fu dunque quella di ricorrere al leasing per concretizzare i progetti di ampliamento del pastificio e di richiedere alla Cassa del Mezzogiorno un contributo in conto capitale per realizzare il mulino, contributo ottenuto dall’Istituto Mobiliare Italiano (IMI).

Ovviamente non poche furono le difficoltà incontrate, burocratiche e non, da superare: la Fime Leasing s.p.a. e La Molisana stipulano non un semplice contratto di leasing, ma un leasing per operazioni di ampliamento di strutture già esistenti. I problemi da fronteggiare furono molteplici e riguardarono so-prattutto gli aspetti relativi alla comproprietà di beni ed impianti: dopo mesi di intenso lavoro volto ad organizzare la documentazione necessaria, l’operazione venne deliberata dalla Fime Leasing s.p.a. e La Molisana di-venne uno tra i primi esempi italiani di leasing agevolato in ampliamento di uno stabilimento industriale.

Sono quelli gli anni in cui il nuovo mulino e l’ampliato pastificio, realizzati tra il 1979 ed il 1981, producono rispettivamente 4.000 quintali di grano e 1.850 quintali di pasta giornalieri.

Proprio riferendosi al mulino, inaugurato nel 1981, e con grande orgoglio, Gianfranco Carlone introduce nell’intervista il tema relativo alla progettazione

4 In questa sede si è preferito porre l’attenzione sugli anni riguardanti la diretta partecipazione dell’ing. Carlone alle vicende aziendali rinviando il lettore, qualora lo ritenesse opportuno, ad ulteriori approfondimenti che permettono di conoscere, seppur a grandi linee, la storia del pasti-ficio preso in esame. Si veda M. Chimisso, La tradizione dei pastai, cit., pp. 385-404.

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del nuovo impianto ed alla sua realizzazione, nella quale fu coinvolto in prima persona anche come progettista degli aspetti relativi all’impiantistica.

Tutto l’impianto fu realizzato in cemento armato, fatta eccezione per le se-zioni laterali della struttura centrale realizzate in metallo e plexiglass. Lo schema costruttivo prevedeva inoltre la costruzione della struttura e la con-temporanea installazione dei macchinari di produzione all’interno della stes-sa. Non fu necessario quindi aspettare la fine dei lavori di muratura per poi procedere con il montaggio macchine: operai edili e montatori meccanici la-voravano simultaneamente all’interno del nuovo impianto che crebbe dal basso verso l’alto. I macchinari entravano nel mulino dalle aperture laterali che venivano poi chiuse, con pannelli di metallo e plexiglass appunto, solo dopo che le ultime apparecchiature erano state introdotte nel mulino.

Dal 1981 fino ai primi anni novanta, riprendendo testualmente le parole dell’ingegner Carlone «sono anni buoni per il pastificio», ma già nel 1991 cominciano a paventarsi i primi segni di una crisi che non è solo di carattere economico ed industriale e che culminerà nel 1994 con la definitiva uscita di Gianfranco Carlone dalla gestione societaria.

Nei primissimi anni novanta, essendo giunta ad un livello di sviluppo note-vole, La Molisana necessita di sistemi economico-gestionali propri delle grandi aziende operanti sui mercati nazionali ed esteri. Gianfranco Carlone, a fronte dell’evoluzione dell’imprenditoria italiana e delle nuove sfide di mercato, consapevole dell’inadeguatezza di una gestione manageriale interna alla famiglia (indipendentemente dalla formazione professionale dei suoi componenti), avverte la necessità di muovere verso un nuovo assetto interno che aumenti l’efficienza del governo aziendale e che poggi su un organi-gramma basato su competenze specifiche e circoscritte5. Enorme è la resi-stenza incontrata fra i soci perché la succitata necessità è percepita come un esproprio dei poteri gestionali piuttosto che come un mezzo per fronteggiare una vitale esigenza di specializzazione manageriale.

Altro pesante elemento di criticità per l’azienda fu però rappresentato dalla ridotta quota di mercato nazionale che la società copriva, pari al 3,5 di punti percentuali, e dalla difficoltà ad incrementarla perché nella fascia dell’alta qua-lità, dove La Molisana operava, il mercato era saturo. Le altre quote erano di-stribuite tra Barilla (35% circa), Agnesi (6% circa) e De Cecco (5% circa).

Per contrastare il monopolio della Barilla, l’idea strategica che ha Carlone nel 1990, è quella di penetrare il mercato nazionale attraverso la creazione del Secondo Polo Pastai Italiani che, mettendo insieme Divella, Amato, De

5 Le stesse persone all’interno dell’organigramma aziendale rivestivano infatti contempora-neamente più ruoli (socio/amministratore/manager) e questa sovrapposizione e confusione di ruoli, come è noto, impedisce spesso il corretto svolgersi delle dinamiche aziendali e rende estremamente difficili le relazioni tra controllato e controllore.

Chimisso, Il caso de La Molisana: conversazione con l’ing. Carlone

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Cecco e Carlone, sarebbe riuscito ad ottenere una quota pari al 18-20%: le quattro famiglie sarebbero state a capo di una holding ed avrebbero conti-nuato a mantenere ciascuna il proprio marchio e la propria identità.

Trovato l’accordo tra i pastai e dopo approfondite indagini di mercato, ha inizio la ricerca di un istituto di credito disposto a finanziare il progetto. Due giovani manager di Mediobanca decidono di sostenere il progetto di Carlone ma, al momento di siglare l’accordo, Amato si tira indietro decidendo di non firmare la lettera di intenti6: sfuma così il progetto di creare il Secondo Polo Pastai Italiani.

Svanita l’idea del Secondo Polo Pastai Italiani e consapevole degli ingenti investimenti necessari per aumentare di un solo punto percentuale le quote nazionali di mercato, Gianfranco Carlone ritiene opportuno indirizzarsi verso i mercati esteri puntando nello specifico su quelli americani che apparivano ancora in espansione.

Il progetto che si delinea durante gli ultimi mesi del 1993 riguarda la crea-zione di una joint venture con i produttori agricoli statunitensi: negli Stati Uniti d’America il governo avrebbe messo a disposizione aree su cui La Mo-lisana avrebbe realizzato gli impianti, ed i produttori agricoli locali avrebbe-ro fornito la materia prima.

Il 6 luglio 1994 il Consiglio di Amministrazione de La Molisana, all’una-nimità, si esprime favorevolmente all’investimento oltre oceano. Immediata è la partenza alla volta degli Stati Uniti dell’allora direttore generale del-l’azienda campobassana, Celestino Ciocca7, che riesce a pianificare un in-contro futuro con il governatore dello Stato di New York. Il 14 novembre l’ing. Carlone avrebbe dovuto incontrare Mario Matthew Cuomo8, l’avvo-cato e politico newyorkese, per ratificare l’accordo; ma il Consiglio d’Am-ministrazione del 6 settembre dello stesso anno, a maggioranza, delibera di abbandonare la pista americana puntando prevalentemente ad una crescita sul mercato nazionale.

6 La lettera di intenti è un fenomeno di larga diffusione nella prassi del commercio soprattutto internazionale, attraverso cui due o più parti, in vista della conclusione di un contratto, pongono dei punti fermi sullo stato delle trattative. La pratica commerciale conosce documenti denomina-ti non solo lettere d’intenti o letters of intents (LOI), ma anche memorandum of understanding (Mou), che si differenziano per un maggiore o minore grado di vincoli, ma hanno in comune la volontà delle parti di non impegnarsi del tutto o comunque di lasciare anche un margine di incer-tezza sul raggiungimento a meno di un accordo. Cfr. Marco Agami, Contratti internaziona-li:lettera di intenti, cfr., http://professionisti.it/enciclopedia/voce/354 (03/04/2011).

7 Celestino Ciocca, un passato da financial planner alla Texas instrument Inc. (1984-1987), riveste la carica di direttore generale de La Molisana dal 1989 al 1994, cfr. http://it.linkedin.com/in/celestinociocca (21/05/2011).

8 Mario Matthew Cuomo, avvocato e politico newyorkese di origine italiane, riveste la cari-ca di governatore dello stato di New York dal 1 gennaio 1983 al 31 dicembre 1994 essendo eletto per ben tre volte consecutive.

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Immediata è la reazione del direttore generale Ciocca il quale, rientrato da-gli Stati Uniti, presenta istantaneamente le dimissioni: di li a poco anche Gianfranco Carlone abbandonerà definitivamente la gestione societaria, con-seguenza di ulteriori e continue divergenze di visione con i restanti membri del Consiglio di Amministrazione.

Il decennio successivo rappresenta purtroppo il lento declino di una delle mag-giori aziende molisane; il periodo di crisi che iniziò a palesarsi sul finire degli anni Novanta non riuscì ad essere risolto dalla compagine societaria e sfociò nel fallimento dichiarato l’11 maggio del 2004. Nello stesso anno, dopo la dichiara-zione di fallimento, La Molisana viene data in affitto al Gruppo Maione di Cic-ciano (NA), gruppo che amministrerà l’azienda fino all’aprile 2009: questo è in-fatti l’anno in cui al Gruppo Maione viene reciso il contratto ed il giudice dele-gato al fallimento, Michele Russo9, autorizza la curatela fallimentare.

Sul finire del 2009 si apre per l’azienda campobassana un nuovo percorso industriale che vede impegnato nel piano di rilancio industriale il gruppo lo-cale facente capo alla famiglia Ferro, nota in Molise per la produzione di semola. Nella riunione del 18 dicembre 2009, il giudice Russo, i curatori fal-limentari10 ed i rappresentanti dei sindacati programmano il nuovo percorso che porterà la consegna dell’azienda agli imprenditori campobassani.

Con l’acquisizione dello storico brand La Molisana, il Gruppo Ferro ha scelto una convergenza strategica per gestire l’intera filiera della pasta.

Nel 2012 ricorrerà il centenario de La Molisana: un traguardo importante ed una speranza per il futuro economico e non solo della regione.

9 “La lenta agonia de La Molisana”, Il giornale del Molise, 05-05-2008, cfr.

http://ilgiornaledelmolise.it/view.php?idarticolo=13991755905052008181833, (21/05/2011). 10 La curatela fallimentare de La Molisana è affidata a De Soccio e Berchicci, cfr. ibidem.

Finito di stampare nel mese di agosto 2011

da Morconia Print s.r.l. - Morcone (Bn) per conto

delle Edizioni Il Bene Comune