Gli Speciali de Il Pettirosso Maggio 09

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Gli Speciali de Il Pettirosso Maggio 2009 Foglio Informativo a cura del Partito Democratico di Monte di Procida [email protected] www.pdmontediprocida.it PER UN PAESE A MISURA DUOMO www.pdmontediprocida.it …ma anche di donna, bambino, disabile, ciclista, walker, automobilista, animale domestico… Questa è una passeggiata per le strade di Monte di Procida. Un lungo e lento cammino, per molti tratti accidentato, lungo il quale ciascun pettirosso, taccuino e macchina fotografica alla mano, ha appuntato e fotografato cosa c’è che non va, ed ha immaginato il paese che vorrebbe, e che è disposto a costruire. Quattro articoli per scoprire i problemi di Monte di Procida in tema di viabilità, 4 articoli per cercare di trovare, insieme, una soluzione. PASSEGGIATA DAL LUNGOMARE DOVE PARCHEGGIO? Cominciamo da Acquamorta, e qui la domanda è la stessa che ci po- nemmo dalle pagine del Pettirosso circa un anno fa: dove sono finiti i basolati vesuviani che pavimen- tavano largo VII Luglio già prima che la zona assumesse questo nome? Risaliamo verso Via Torrione, lungo una strada quasi priva di segnaletica orizzontale, con pochi e malridotti marciapiedi ed arriviamo all’altez- za dell’edificio delle scuole medie. Qui è appena suonata la campana, e i ragazzini si riversano per le strade. E così anche i loro genitori, mu- niti di auto, motorini e suv (che sono veramente l’ideale per cir- colare in paese…), che vanno a prenderli per portarli a casa. La medesima scena si vede in Cor- so Garibaldi all’altezza delle scuo- le elementari, in Via Panorami- ca all’altezza dell’altro edificio delle scuole medie ed in Via bella- vista per le altre scuole elementari. Nulla da ridire sulle premure dei genitori, ma queste giustificano il fatto che il paese si paralizzi al- l’orario di uscita delle scuole, così come a quello di uscita dalle san- te messe la domenica, ad esempio presso la Chiesa di San Giuseppe? E l’interrogativo inevitabile è: cosa succederebbe se un’ambulanza ri- manesse imbottigliata nel traffico? Di chi sarebbe la responsabilità, pe- nale, morale e politica, se un ferito, un infartuato, un ictizzato non riuscisse- ro più ad uscire da quella ambulanza? Ma ci chiediamo anche quale in- segnamento diamo ai bambini, aspettandoli fuori scuola col mac- chinone in seconda fila, magari ostruendo il traffico, magari per fare poche centinaia di metri dalla scuola. Ma pare che il nostro, ormai, sia proprio il paese delle libertà… Non si capisce, altrimenti, come sia possibile che in Via Principe di Pie- monte ci siano sistematicamente auto parcheggiate lungo una via dove cam- peggiano più o meno 5 cartelli di sosta vietata con tanto di rimozione forzata. Ma chiediamoci ancora chi ha torto, se il cittadino indisciplina- to o l’amministrazione latitante. Sappiamo che il parcheggio è un pro- blema serio per tutti, anche se notiamo che in certi posti, pur non essendoci le condizioni logistiche, le strisce bianche appaiano quasi per magia (ad esempio in Corso Garibaldi, per intenderci pro- prio di fronte all’imboccatura del senso unico della Cassamarittima), o in Via Salita Torregaveta in località Cercone, oppure quelle blu, ad esempio in via pa- noramica sotto l’edificio delle scuole medie, strisce che invadono completa- mente la carreggiata, o in Corso Gari- baldi, dove le auto sono si parcheggiate correttamente e lecitamente, ma quando ci sono due autobus eav che si incrocia- no rendono impossibile la circolazione. Con buona pace dell’ambulanza di cui si parlava nel precedente arti- colo, ma anche, più semplicemen- te, di chi deve andare a lavorare… Di chi è la colpa, dicevamo. Ammettiamolo: se il cittadino, in una realtà particolare come quella urbana e suburbana partenopea, si attribui- sce delle facoltà e dei diritti che non ha, è compito dell’istituzione sanzio- nare e reprimere i comportamenti illegittimi, ma soprattutto elaborare le soluzioni per risolvere i problemi! Se poi ci allontaniamo dal centro e ci addentriamo nelle piccole vie che ca- ratterizzanzo il nostro amato borgo, notiamo che i problemi aumentano.

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Un'edizione speciale de Il Pettirosso per le problematiche relative alla viabilità. E soprattutto le proposte PD per il suo miglioramento

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Gli Speciali de Il PettirossoMaggio 2009 Foglio Informativo a cura del Partito Democratico di Monte di Procida

[email protected]

PER UN PAESE A MISURA D’UOMO

www.pdmontediprocida.it

…ma anche di donna, bambino, disabile, ciclista, walker, automobilista, animale domestico…

Questa è una passeggiata per le strade di Monte di Procida.

Un lungo e lento cammino, per molti tratti accidentato, lungo il

quale ciascun pettirosso, taccuino e macchina fotografica alla mano, ha appuntato e fotografato cosa c’è che non va, ed ha immaginato il paese che vorrebbe, e che è disposto a costruire. Quattro articoli per scoprire i problemi di Monte di Procida in tema di viabilità, 4 articoli per cercare di trovare, insieme, una soluzione.

PASSEGGIATA DAL LUNGOMARE

DOVE PARCHEGGIO?

Cominciamo da Acquamorta, e qui la domanda è la stessa che ci po-nemmo dalle pagine del Pettirosso circa un anno fa: dove sono finiti i basolati vesuviani che pavimen-tavano largo VII Luglio già prima che la zona assumesse questo nome?

Risaliamo verso Via Torrione, lungo una strada quasi priva di segnaletica orizzontale, con pochi e malridotti marciapiedi ed arriviamo all’altez-za dell’edificio delle scuole medie.

Qui è appena suonata la campana, e i ragazzini si riversano per le strade.

E così anche i loro genitori, mu-niti di auto, motorini e suv (che sono veramente l’ideale per cir-colare in paese…), che vanno a prenderli per portarli a casa.

La medesima scena si vede in Cor-so Garibaldi all’altezza delle scuo-le elementari, in Via Panorami-ca all’altezza dell’altro edificio delle scuole medie ed in Via bella-vista per le altre scuole elementari.

Nulla da ridire sulle premure dei genitori, ma queste giustificano il fatto che il paese si paralizzi al-l’orario di uscita delle scuole, così come a quello di uscita dalle san-

te messe la domenica, ad esempio presso la Chiesa di San Giuseppe?

E l’interrogativo inevitabile è: cosa succederebbe se un’ambulanza ri-manesse imbottigliata nel traffico? Di chi sarebbe la responsabilità, pe-nale, morale e politica, se un ferito, un infartuato, un ictizzato non riuscisse-ro più ad uscire da quella ambulanza?

Ma ci chiediamo anche quale in-segnamento diamo ai bambini, aspettandoli fuori scuola col mac-chinone in seconda fila, magari ostruendo il traffico, magari per fare poche centinaia di metri dalla scuola.

Ma pare che il nostro, ormai, sia proprio il paese delle libertà…

Non si capisce, altrimenti, come sia possibile che in Via Principe di Pie-monte ci siano sistematicamente auto parcheggiate lungo una via dove cam-peggiano più o meno 5 cartelli di sosta vietata con tanto di rimozione forzata.

Ma chiediamoci ancora chi ha torto, se il cittadino indisciplina-to o l’amministrazione latitante.

Sappiamo che il parcheggio è un pro-blema serio per tutti, anche se notiamo che in certi posti, pur non essendoci le condizioni logistiche, le strisce bianche appaiano quasi per magia (ad esempio in Corso Garibaldi, per intenderci pro-prio di fronte all’imboccatura del senso unico della Cassamarittima), o in Via Salita Torregaveta in località Cercone, oppure quelle blu, ad esempio in via pa-noramica sotto l’edificio delle scuole medie, strisce che invadono completa-mente la carreggiata, o in Corso Gari-baldi, dove le auto sono si parcheggiate correttamente e lecitamente, ma quando ci sono due autobus eav che si incrocia-no rendono impossibile la circolazione.

Con buona pace dell’ambulanza di cui si parlava nel precedente arti-

colo, ma anche, più semplicemen-te, di chi deve andare a lavorare…

Di chi è la colpa, dicevamo.

Ammettiamolo: se il cittadino, in una realtà particolare come quella urbana e suburbana partenopea, si attribui-sce delle facoltà e dei diritti che non ha, è compito dell’istituzione sanzio-nare e reprimere i comportamenti illegittimi, ma soprattutto elaborare le soluzioni per risolvere i problemi!

Se poi ci allontaniamo dal centro e ci addentriamo nelle piccole vie che ca-ratterizzanzo il nostro amato borgo, notiamo che i problemi aumentano.

UN PASSO PIÙ IN LÀ – LA PERIFERIA DEL CENTRO, IL CENTRO DELLA PERIFERIAPremettiamo che per noi non esistono un centro ed una periferia, ma solo Monte di Procida. E’ il bello di vivere in un paese così piccolo, secondo noi: non ci sono quartieri, ma un unico borgo.

Proviamo a fare qualche esempio:

via Giovanni da Procida è al collasso da tanto, troppo tempo: la strada è sconnessa, poco illuminata, in condizioni a dir poco disastrose;

via Solferino: mancanza di uno specchio all’inizio dell’accesso al campo sportivo dal lato dei tifosi ospiti - assenza di uno specchio all’imboccatura della I traversa della strada - e ancora, all’imboccatura di via Solferino le prime due grate per il deflusso dell’acqua sono scese di circa 10 cm diventanto una vera e propria trappola per biciclette, ciclomotori e moto ;

a Cappella: I fabbricati lungo tutto il centro storico di Cappella presentano pericolose e gravi lesioni alle strutture portanti causate quasi certamente dalle infiltrazioni di acqua provenienti dall’ex fognolo provinciale pluviale la cui struttura ormai è quasi del tutto fatiscente ed obsoleta con tratti ormai mancanti.Questo fenomeno delle infiltrazioni già tempo fa ha causato la chiusura di Cappella con dei tubolari che solo dopo svariati anni finalmente furono rimossi (Amministrazione Coppola, nota de Il Pettirosso) e di recente,purtroppo nuovamente presenti ai piedi dei gradoni della Chiesa del Casale - lettera protocollata al Comune alla fine del mese di Marzo -

I cittadini di Cappella che hanno inviato la missiva denunciano anche un altro tipo di problema: un preoccupante fenomeno di “una presenza esagerata di topi” che costituisce di sicuro un problema per la salute pubblica;

Poi ci sono le costanti, elementi cioè comuni a tutto il territorio: gli specchi rotti.

A volte dello specchio resta un frammento, a volte c’è solo il disco di plastica rosso (Via Panoramica), a volte anche la plastica è distrutta .

Ancora, le griglie per lo scolo dell’acqua piovana: perennemente ostruite, anche e specie perché i nostri bei pini non sono curati, e le strade sottostanti non vengono pulite con regolarità, con la conseguenza che i tappeti di aghi di pino, peraltro pericolosissimi tanto per le auto quanto per i pedoni, vanno ad impedire il deflusso delle acque meteoriche. Così, anche un piccolo scroscio di pioggia rende le via cittadine fiumi da guadare.

E, francamente, nessuno ha voglia di prendere la canoa per andare a lavorare…

Poi ci sono le zone franche, ad esempio quella degli chalet a Via Panoramica, dove non solo i marciapiedi sono sconnessi e farciti di ogni specie di erba selvatica, ma diventano parcheggi abusivi ogni sera, specie nei week-end.

E l’obiezione che quella strada è provinciale non ci convince: il Comune pretende soldi dai suoi cittadini per parcheggiare più o meno ovunque sul territorio comunale, ma non si cura di proteggerli dagli estorsori.

E poi esistono tutti gli strumenti, informali, formali e legali, per coinvolgere l’amministrazione provinciale al fine di risolvere il problema ( perchè non proporre una conferenza dei servizi?).

Ma la questione, vera e seria, è un’ altra.

LA QUESTIONE, LA SOLUZIONE – IL PD PROPONELa questione è che manca la volontà politica di affrontare e risolvere i problemi del paese.E’ assente la volontà politica di rendere la nostra cittadina più bella e più vivibile, UN PAESE A MISURA D’UOMO, come diciamo noi.Le opere pubbliche che vedete ora in costruzione sono tutte state ideate, progettate e finanziate grazie al lavoro dell’amministrazione targata PIPPO COPPOLA.Dalla Villetta al Cercone, inspiegabilmente abbandonata ad un destino di incuria e sterpaglie, laddove doveva essere lo sfogo naturale e necessario delle palazzine del Cercone e dintorni, per tutti i bambini costretti

ad arrangiarsi in qualche strada o parcheggio per tirare due calci ad un pallone, al Belvedere in Via Panoramica, alla Villetta in Via Panoramica.Per non parlare del Palazzetto dello Sport in via Bellavista, altra strada disastrata, dei pontili ad Acquamorta, della passeggiata di Acquamorta, che potrebbe essere un veicolo formidabile in termini di occupazione, e quindi di reddito, per tanti giovani montesi.

CITTADINI!Chiediamo il vostro aiuto ed il vostro sostegno, per arginare la deriva che sta corrompendo Monte di Procida.Il PD di Monte di Procida propone:1) Potenziamento del servizio di trasporto pubblico della tratta Monte

di Procida-Torregaveta (EAV Bus) sopratutto nei giorni festivi, alle prime ore del mattino e dopo le 20.002)Risoluzione definitiva dell’annoso problema del Gavitello rendendo concreto il progetto, targato PD, di arretramento (50m) della stazione di Torregaveta con conseguente istituzione del doppio senso di marcia.3) Sostituzione della segnaletica stradale ormai fatiscente da tre anni con nuovi dispositivi funzionanti atti a garantire la sicurezza dei Cittadini e messa in opera di un piano di manutenzione ordinaria di tutte le pavimentazioni stradali del Paese.4) Controllo delle periferie e di tutta Monte di Procida dopo le ore 20.00

facendo ricorso non solo al dispositivo di videosorveglianza da poco istituito ma anche alla presenza di Personale deputato all’ordine pubblico fino alle 24.00

Abbiamo fiducia che, insieme, col nostro e il vostro lavoro, con le nostre e le vostre proposte ed iniziative Monte di Procida potrà ritornare a sperare nel miglioramento.Oggi il nostro paese è abbandonato e preda dell’incuria, come quella aiuola sotto al Palazzo del Municipio.Aiutateci, ed aiutiamoci, ad estirpare l’erba cattiva e a coltivare, di nuovo, una nuova stagione di semina, per una grande fioritura.

Alcune immagini scattate girando per Monte di Procida

scrivici a [email protected]

Maggio 2009 Foglio Informativo a cura del Partito Democratico di Monte di [email protected]