GLI IMPIANTI TERMOMECCANICI - Messina

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GLI IMPIANTI TERMOMECCANICIGLI IMPIANTI TERMOMECCANICI

I principi informatori della progettazione impiantisticaI principi informatori della progettazione impiantistica

La progettazione è stata sviluppata con l’obiettivo di realizzare la massima

integrazione di tutte le componenti che costituiscono il sistema con particolare

attenzione a:

• Massima affidabilità e disponibilità degli impianti in relazione alla

destinazione di utilizzo;

• Economicità di gestione, da intendersi come ottimizzazione delle risorse

disponibili inizialmente in rapporto ai costi di esercizio (energia,

manutenzioni, personale per la gestione, ecc.) da sostenere negli anni

futuri;

• Utilizzo di fonti energetiche alternative;

• Salvaguardia dell’ambiente;

• Rispetto di norme, leggi e regolamenti vigenti.

Affidabilità, disponibilità ed economicità d’installazioneAffidabilità, disponibilità ed economicità d’installazione

Gli impianti dovranno quindi avere elevata affidabilità e disponibilità, o in altre

parole bassa probabilità di guasto e, in caso di guasto, capacità di garantire

comunque il mantenimento di condizioni minime di esercizio.

Il principio di garantire le condizioni di affidabilità e disponibilità idonee alle

varie utenze, si traduce nella necessità di realizzare impianti con un adeguato

grado di ridondanza ed una suddivisione delle potenze su un numero

sufficiente di apparecchiature.

Economicità di gestioneEconomicità di gestione

Nella progettazione degli impianti si individuano soluzioni che ottimizzino

l’investimento globale iniziale in rapporto ai costi da sostenere per l’esercizio,

la gestione, la manutenzione del complesso edificio-impianti.

Nella valutazione delle soluzioni energeticamente più vantaggiose si prendono

in considerazione, oltre ai parametri facilmente quantificabili, anche altri fattori

di non facile valutazione economica ma di fondamentale importanza per la

salvaguardia dell’ambiente. Le soluzioni adottate, che consentono di

massimizzare lo sfruttamento dell’energia sono:

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• utilizzo di apparecchiature ad elevato rendimento di trasformazione

energetica;

• utilizzo di fluidi caldi a bassa temperatura con conseguenti basse

dispersioni;

Salvaguardia dell’ambienteSalvaguardia dell’ambiente

La salvaguardia dell’ambiente è un principio fondamentale della progettazione

di impianti ad alto contenuto energetico.

Negli impianti oggetto del presente progetto sono utilizzati, per minimizzare

l’impatto ambientale, macchine frigorifere utilizzanti gas frigorigeni compatibili

con l’ozono atmosferico e ad alto rendimento termodinamico.

Inoltre viene sempre garantito il rispetto delle norme vigenti in materia di

controllo sull’inquinamento acustico e atmosferico.

Gli impianti sono progettati in ogni loro parte e nel loro insieme in conformità

alle leggi, norme, prescrizioni, regolamentazioni e raccomandazioni emanate

dagli enti, agenti in campo nazionale e locale, preposti dalla legge al controllo

e alla sorveglianza della regolarità della loro progettazione ed esecuzione:

Normative ISPESL e USL; Normative vigenti sul contenimento dei consumi

energetici (legge 10/91, ecc.); Disposizioni dei Vigili del Fuoco; Norme CEI per

gli impianti elettrici; Legge 5 Marzo 1990 n. 46 “ Norme per la sicurezza degli

impianti” e relativo decreto di attuazione; Il regolamento e le prescrizioni

comunali relative alla zona di realizzazione dell’opera.

L’IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONEL’IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE

PremessaPremessa

La presente relazione riguarda la realizzazione degli impianti di climatizzazione

d’aria nel Centro polifunzionale.

Le macro-zone di frazionamento impiantistico che una tale destinazione d’uso

richiede, per porre in essere adeguate autonomie funzionali e gestionali delle

singole attività, compatibilmente all’esigenza comune d’elevazione dei

rendimenti operativi, possono evincersi nel paragrafo “dati tecnici”;

sostanzialmente sono individuate tre regioni principali, Ipermercato, Mall,

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esercizi di vicinato e direzionale comprendenti, a loro volta, altra zonizzazione

con aree ad esigenze individuali.

Dati di riferimentoDati di riferimento

CONDIZIONI DI PROGETTO ESTERNE

ZONA/LOCALECONDIZIONI CLIMATICHE

ARIAQUALITA’

ARIAINVERNO ESTATET

[°C]U.R.[%]

T[°C]

U.R.[%]

CategoriaEN13779

IPERMERCATO 5 85 34 50 ODA2MALL 5 85 34 50 ODA2ESERCIZI DI VICINATO 5 85 34 50 ODA2

CONDIZIONI DI PROGETTO INTERNETab.1

ZONA/LOCALECONDIZIONI CLIMATICHE ARIA oreINVERNO ESTATE

T[°C]

toll.[°C]

U.R.[%]

toll.[%]

T[°C]

toll.[°C]

U.R.[%]

toll.[%]

t[h/g]

IPERMERCATOArea di vendita 19 +2 n.c. --- 26 +2 n.c. --- 12Laboratori 16 +2 65 +10 16 +2 65 +10 12Ricevimento merci --- --- --- --- --- --- --- --- ---Riserve --- --- --- --- --- --- --- --- ---Uffici 20 +2 n.c. --- 25 +2 50 +10 12Cassa centrale 20 +2 n.c. --- 25 +2 50 +15 12C.E.D. 20 +2 n.c. --- 28 +2 50 +15 24Spogliatoi 19 +2 n.c. --- --- --- --- --- 12Servizi igienici --- --- --- --- --- --- --- --- 12MALLGalleria 19 +2 n.c. --- 26 +2 n.c. --- 12Spogliatoi 19 +2 n.c. --- --- --- --- --- 12Servizi igienici --- --- --- --- --- --- --- --- 12ESERCIZI DI VICINATOPiccole superfici* - nota 1 19 +2 n.c. --- 26 +2 n.c. --- 12Medie superfici* - nota 1 19 +2 n.c. --- 26 +2 n.c. --- 12DIREZIONALEUffici 20 +2 n.c. --- 25 +2 50 +10 12

n.c.: non controllato

max: massimo

min: minimo

*: sola predisposizione

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nota 1:con parametri di calcolo termico come da presente elaborato

CONDIZIONI DI PROGETTO INTERNETab. 2

ZONA/LOCALE

VENTILAZIONE QUALITA’

ARIANATURALE MECCANICA

Ricambio

[m3/h pers]

Ricambio

[Vol/h]

Ricambio

[m3/h pers]

Ricambio

[Vol/h]

Categoria

EN13779IPERMERCATOArea di vendita --- --- 30 min --- IDA3Laboratori --- --- --- 20 ---Ricevimento merci --- --- --- --- ---Riserve --- --- --- --- ---Uffici --- --- 25 --- IDA3Cassa centrale --- --- 25 --- IDA3C.E.D. --- --- --- --- ---Spogliatoi --- --- --- 10 ---Servizi igienici --- --- --- 10 ---MALLGalleria --- --- 30 min --- IDA3Spogliatoi --- --- --- 10 ---Servizi igienici --- --- --- 10 ---ESERCIZI DI VICINATOPiccole superfici* --- --- 45 --- IDA2Medie superfici* --- --- 45 --- IDA2DIREZIONALEUffici --- --- 25 --- IDA3

n.c.: non controllato

max: massimo

min: minimo

*: sola predisposizione

nota : i tassi di ventilazione e la categoria della qualità dell’aria interna

espressi hanno valore di accordo tra le parti come richiesto dalla

norma EN13779; ogni eventuale ridefinizione deve essere richiesta,

per tempo, per iscritto, da parte della Committenza.

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ALTRI DATI PRINCIPALI

ZONA/LOCALEOCCUPANTI

max contempor.ILLUMINAZIO

NEALTRI CARICHI

INTERNIPersone Potenza Potenz

a sens.Potenza latente

[n°/mq] [n°] [W/mq] [W] [W/mq] [W/mq]

IPERMERCATOArea di vendita 0,20 930 25 --- --- ---Laboratori 0,04 5 25 --- 40 ---Ricevimento merci --- --- --- --- --- ---Riserve --- --- --- --- --- ---Uffici --- 20 25 --- 40 ---Cassa centrale --- 4 25 --- 100 ---C.E.D. --- --- --- --- 1000 ---Spogliatoi --- --- --- --- --- ---Servizi igienici --- --- --- --- --- ---MALLGalleria 0,20 250 30 --- --- ---Spogliatoi --- --- --- --- --- ---Servizi igienici --- --- --- --- --- ---ESERCIZI DI VICINATOPiccole superfici* 0,20 --- 100 --- --- ---Medie superfici* 0,14 --- 80 --- --- ---DIREZIONALEUffici --- 20 25 --- 40 ---

n.c.: non controllato

max: massimo

min: minimo

*: sola predisposizione

nota 1:comprese in area vendita

Descrizione impiantiDescrizione impianti

Gli impianti avranno tipologia diversa a seconda delle aree servite; qui di

seguito ne sono descritte le principali connotazioni; si rimanda agli altri

elaborati progettuali per ulteriori ragguagli tecnico-funzionali.

Media Struttura Commerciale Almentare – area di venditaMedia Struttura Commerciale Almentare – area di vendita

E’ previsto un impianto di climatizzazione a tutt’aria con condizionatori

monoblocco tipo Roof-top da installarsi sulla pensilina lato est.

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I condizionatori, di potenza diversa, produrranno l’aria condizionata che sarà

convogliata nei sette bracci di canalizzazioni a soffitto dell’area servita.

Dette canalizzazioni saranno a sezione ovoidale con stacchi circolari serventi,

ciascuno, un diffusore ad alta induzione, a geometria variabile.

I canali ovoidali e circolari non saranno coibentati, quelli rettangolari con

partenza dalle macchine o correnti nei controsoffitti lo saranno con

materassino di spessore come da progetto e protezione anticondensa.

La ripresa avverrà mediante plenum d’accoglimento, bocche stilizzate e varchi

calibrati, come da progetto.

I diffusori saranno simmetricamente installati come disegnato negli elaborati

grafici tenendo in debita considerazione l’andamento di travi e pilastri per una

disposizione capillare che non confligga con gli elementi architettonici

presenti.

Tutto il costrutto sarà di rilevante gradevolezza estetica, apparendo virile

protagonista all’osservazione degli avventori che certamente, oltre al comfort

mantenuto, ne apprezzeranno le fattezze strutturali.

I condizionatori Roof-top funzioneranno anche con logica di free-cooling e,

tramite le informazioni ricevute da sonde di anidride carbonica poste in

ambiente ad altezza antimanomissione, moduleranno l’afflusso di aria esterna

in relazione all’effettiva presenza di persone nell’area.

– laboratori – laboratori

Saranno installati climatizzatori split-system con unità interna canalizzabile

collegata a canalizzazioni per la mandata e la ripresa dell’aria. L’afflusso di aria

dalla zona vendita sarà garantito dalla depressione prodotta dalle cappe

presenti in laboratorio.

– uffici– uffici

Impianto a pompa di calore aria-acqua con ventilconvettori a cassetta ed aria

primaria trattata da una centrale di condizionamento.

Il locale fumatori, ove presente, sarà posto in depressione mediante un

elettroventilatore estrattore di adeguate caratteristiche funzionali.

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– cassa centrale– cassa centrale

In questa zona è previsto un impianto con climatizzatore split-system con

unità interna canalizzabile e diffusori nei singoli locali.

Un impianto di estrazione aria garantirà il ricambio igienico.

– C.E.D.– C.E.D.

Il raffrescamento del C.E.D. avverrà con un climatizzatore split-system con

unità interna del tipo in alto a parete, in versione “solo freddo”.

– spogliatoi– spogliatoi

Sarà costruito un impianto di ventilazione con centrali di immissione e di

estrazione aria (una derivazione del sistema di estrazione aria, con partenza

dalla tubazione di scarico della caditoia reflui della zona pescheria soprastante,

permetterà l’aspirazione anche da tale elemento).

Il riscaldamento invernale sarà attuato con ventilconvettori elettrici.

– servizi igienici– servizi igienici

Impianto di estrazione aria collegato alla centrale suddetta.

– locali vari– locali vari

Altri piccoli ambienti abbisognanti di climatizzazione e/o ricambio d’aria,

saranno soddisfatti con climatizzatori split-system e piccoli impianti di

estrazione (ved. disegni).

MALL – galleriaMALL – galleria

Ci saranno due impianti, per il piano terra e per il piano primo, identici

concettualmente, ma differenti per gli stadi di distribuzione ed emissione.

La tipologia riprende ciò che è stato proposto per l’area vendita Ipermercato,

Roof-top (posti sulla copertura), canali di mandata e di estrazione aria,

possibilità di funzionamento in free-cooling e controllo aria di immissione

mediante rilevatori di anidride carbonica ambiente. Le caratteristiche

architettoniche del corpo, invece, hanno imposto la disarmonica progettazione

delle canalizzazioni e degli elementi diffusori nei due piani; in particolare, per il

piano terra, i canali saranno installati in un cavedio con partenza dalla

copertura e, al piano, si svilupperanno a controsoffitto, orizzontalmente,

servendo i terminali aeraulici di mandata; la ripresa sarà effettuata da un

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imbocco (nascosto) nella veletta di controsoffitto nei pressi della scala mobile.

Al piano primo, vista l’altezza non particolarmente rilevante e, soprattutto,

l’asimmetria, in proiezione, delle lastre di copertura rispetto al corridoio e la

presenza del grande lucernario (anch’esso asimmetrico riguardo alla scala

mobile) si è optato per l’installazione delle condotte collettrici,

orizzontalmente, nello spazio a sezione semilunare tra trave e lastre ad “onda”

di copertura, con stacchi verticali fino al diffusore; come si evince dai disegni,

la mandata interesserà una sola ala del corridoio di coronamento del varco

scala mobile, la ripresa sarà concentrata sul lato opposto; per garantire la

capillarità di diffusione del fluido climatizzante, sarà alternata la tipologia dei

terminali di mandata: un diffusore lineare, per il servizio a bassa velocità del

corridoio lato collettore di mandata avvicendato con un sistema ad ugelli per il

lancio dell’aria verso la promenade opposta.

Anche questo insieme sarà costruito con particolare attenzione alle ragioni

estetiche che lo hanno ideato.

MALL – spogliatoiMALL – spogliatoi

Impianto di ventilazione per immissione e di estrazione aria collegato alle

centrali degli esercizi di vicinato.

Il riscaldamento invernale sarà assicurato da ventilconvettori elettrici.

MALL – servizi igieniciMALL – servizi igienici

Impianto di estrazione aria collegato alle centrali degli esercizi di vicinato.

ESERCIZI DI VICINATO – piccole e medie superficiESERCIZI DI VICINATO – piccole e medie superfici

Gli esercizi di vicinato saranno serviti da un sistema ad anello d’acqua (WLHP)

predisposto per servire le pompe di calore acqua-aria che ogni esercente potrà

installare nel proprio locale. Il sistema WLHP garantisce un range di

temperatura dell’acqua dell’anello tra un valore minimo di 15°C e un valore

massimo di 30°C mediante, eventualmente, l’intervento di un generatore di

calore nel caso la temperatura tendesse a diminuire o di raffreddatori

evaporativi a circuito chiuso per tendenza contraria. L’anello partirà dalla

vasca antincendio (la presa e la restituzione del fluido saranno realizzate ad

adeguati livelli) e correrà per i due piani serviti con circuitazione a ritorno

inverso.

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La circolazione dell’acqua sarà assicurata da un gruppo di pompaggio a

portata variabile.

Per i singoli esercizi sono previste le predisposizioni di prese aerauliche di aria

esterna di rinnovo e di estrazione aria esausta; queste reti, proprie per ciascun

piano, faranno capo a centrali di immissione ed espulsione poste in copertura.

Anche le centrali di trattamento aria adegueranno le portate con l’utilizzo di

convertitori di frequenza ad inverter collegati ai ventilatori. Per il primo piano,

tubi e canali avranno modalità installative come espresso precedentemente

per la climatizzazione della galleria superiore.

Come si nota dagli altri elaborati di progetto ogni “complesso di

predisposizione fluidi” per gli esercizi consta di presa immissione aria esterna,

presa estrazione aria esausta, presa WLHP e presa scarico condensa;

l’assegnazione di progetto dei quantitativi degli stessi fluidi si può leggere, a

seguire, in questa relazione.

Il complesso impiantistico ideato per queste aree avrà, quindi, un elevato

grado di flessibilità che consentirà, in fase di eventuale ridefinizione delle aree

degli esercizi, di assegnare nuove portate di fluidi vettori per il fabbisogno

degli stessi. In progetto sono espressi anche alcuni accorgimenti installativi

che faciliteranno le operazioni della gestione condominiale nel caso di

rimodulazioni future dei locali o non contemporaneità di installazione, a carico

dei singoli esercenti, dei propri impianti interni.

ESERCIZI DI VICINATO – direzioneESERCIZI DI VICINATO – direzione

Climatizzatore autonomo split-system e, comunque, predisposizione per

servizio da WLHP.

Sono stati previsti, infine, a progetto, due sistemi di autoregolazione con

tecnologia DDC, uno per la gestione degli impianti di climatizzazione

dell’ipermercato e l’altro per la restante zona condominiale. I singoli sistemi di

autoregolazione saranno completati da complessi di supervisione come

evidenziato negli altri elaborati.

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Page 11: GLI IMPIANTI TERMOMECCANICI - Messina

DIREZIONALE – ufficiDIREZIONALE – uffici

Impianto a pompa di calore aria-acqua con ventilconvettori a cassetta ed aria

primaria trattata da una centrale di condizionamento.

Il locale fumatori, ove presente, sarà posto in depressione mediante un

elettroventilatore estrattore di adeguate caratteristiche funzionali.

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Page 12: GLI IMPIANTI TERMOMECCANICI - Messina

Impianto igienico-sanitario Impianto igienico-sanitario

La quantità di acqua potabile complessivamente necessaria per il

funzionamento di tutti i servizi è sicuramente consistente e gli impianti idrici

assumono una notevole importanza sia sotto il profilo dell’impiantistica, sia

sotto l'aspetto gestionale.

La distribuzione di acqua calda e fredda in tutti i locali di servizio, le

apparecchiature sanitarie per l'igiene personale e la pulizia in generale è

sicuramente notevole ed impone uno studio appropriato.

Per quanto riguarda la rete degli scarichi si deve considerare attentamente il

problema dell’inquinamento generato da esalazioni maleodoranti, determinate

da difetti d’installazione o di manutenzione, e non realizzare vie per l'arrivo di

insetti e parassiti vari in locali che dovrebbero conservare rigorose condizioni

di igiene.

L'importanza degli scarichi è dovuta al fatto di poter facilitare l'operazione di

pulizia mediante lavaggi profusi: oggigiorno si possono ottenere i medesimi

risultati con l'uso di appropriati mezzi chimici, evitando così, salvo casi del

tutto particolari, gli inconvenienti di interventi meccanici.

Gli apparecchi sanitari avranno generalmente a superficie completamente

liscia e priva di angoli difficilmente accessibili, nei quali si possono accumulare

sporcizia o avanzi di sapone.

La rubinetteria dovrà essere facilmente accessibile da tutti i lati, con superfici

esterne lisce e resistenti.

Tutti gli apparecchi sanitari dei bagni riservati ai disabili saranno del tipo

idoneo e completi di tutti gli accessori di legge.

Sia le tazze da W.C., al pari delle altre apparecchiature sanitarie, saranno di

norma costruite in porcellana ricoperta di smalto di vetro bianco.

L’approvvigionamento idricoL’approvvigionamento idrico

L’approvvigionamento idrico, per quanto riguarda l’acqua potabile per usi

domestici, verrà effettuato, mediante una condotta interrata, dalla rete idrica

Comunale e verrà raccolta in modo da garantirne la necessaria riserva.

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Rete di alimentazioneRete di alimentazione

La rete di alimentazione idrica provvederà a distribuire l'acqua a tutti gli

apparecchi igienici installati nei vari ambienti di servizio.

La rete parte dalle autoclavi, poste in appositi locali, ed alimentano le reti di

distribuzione di piano e quindi le utenze.

All'inizio di ogni diramazione ed in corrispondenza di ogni gruppo di servizi

saranno installate saracinesche d'intercettazione.

Ogni ambiente di servizio sarà dotato di rubinetto d'arresto per l'esclusione sia

dell'acqua fredda che calda.

L'acqua calda verrà prodotta localmente mediante riscaldatore istantaneo ed è

distribuita ai vari apparecchi con una rete parallela a quella dell’acqua fredda

ed una rete di ricircolo per rendere l’acqua calda sempre disponibile

all’erogazione.

Tutte le tubazioni costituenti le reti anzidette saranno in acciaio zincato senza

saldatura, filettate, con manicotto di giunzione e corrisponderanno alle norme

UNI.

Rete di scarico acque reflue Rete di scarico acque reflue

Le acque nere provenienti dalle diramazioni di scarico dei WC e apparecchi

sanitari si immetteranno in apposite colonne di scarico, munite di ventilazione

secondaria, che a loro volta andranno a confluire nella rete esterna e

successivamente nella fognatura comunale.

La rete delle acque di lavaggio, delle reti di scarico delle pilette e dei lavandini

dislocati nelle aree lavorazioni confluiranno, con rete separata, in un

pozzetto di prelievo campioni posto all’esterno e successivamente nella

fognatura comunale.

Rete di scarico acque meteoriche Rete di scarico acque meteoriche

Le acque meteoriche provenienti dalle coperture e dai piazzali esterni sono

previste raccolte da apposite caditoie stradali poste, a distanza massima di 20

mt, lungo le corsie della viabilità interna.

La rete dei collettori sub-orizzontali avrà una pendenza minima dell'1,0%.

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Sono stati previsti pozzetti sifonati al piede di ogni pluviale e pozzetti di

controllo in corrispondenza di ogni confluenza o cambiamento di direzione ed,

in ogni caso, ogni 40 metri di condotta.

Le tubazioni costituenti la rete saranno in polietilene a sezione circolare.

Impianto di sicurezza ed antincendio Impianto di sicurezza ed antincendio

Nel progetto per la costruzione di un moderno complesso, non può essere

ignorata la sicurezza sia degli uomini, sia degli edifici e delle attrezzature che

vi si trovano.

In risposta a ciò si è previsto di installare un impianto di rivelazione incendi

oltre a distribuire estintori nei vari ambienti ed a segnalare adeguatamente le

vie di fuga.

L’impianto fisso di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi sarà in

grado di rilevare e segnalare a distanza un principio d’incendio che possa

verificarsi nell’ambito dell’attività.

La segnalazione di allarme proveniente da uno qualsiasi dei rivelatori utilizzati

determinerà una segnalazione ottica ed acustica di allarme nella centrale di

controllo ubicata in un locale continuamente presidiato.

L’impianto avrà determinate caratteristiche di funzionamento per cui avremo

un primo allarme, in conseguenza della segnalazione ricevuta da due o più

rivelatori o dall’azionamento di un qualsiasi pulsante, ed un secondo allarme

quando il primo non sia stato tacitato dopo uno stabilito intervallo di tempo.

Il sistema si comporrà di una centrale a microprocessore a cui possono far

capo i rivelatori, i sensori, i segnalatori od altri apparecchi.

Ogni sensore risponderà con un’informazione analogica al fenomeno misurato

(densità del fumo, particelle in combustione, temperatura).

La centrale determinerà in modo appropriato l’eventuale condizione di allarme,

preallarme, guasto o di normalità basandosi sui valori di soglia, sulla

persistenza o su altre caratteristiche del fuoco.

L’operatore potrà leggere lo stato degli apparecchi collegati, sia localmente

che sulla centrale e potrà inoltre modificare le soglie di allarme, preallarme o

altri parametri.

L’interfaccia permetterà alla centrale di valutare le informazioni provenienti

dalle apparecchiature in campo e di rispondere in modo appropriato secondo

delle logiche preimpostate.

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Page 15: GLI IMPIANTI TERMOMECCANICI - Messina

Nella centrale saranno quindi preimpostati una serie di eventi possibili in base

alla tipologia edilizia, alla percentuale di rischi ed al grado di sicurezza che si

vuole ottenere in una determinata zona del complesso.

Al presentarsi di tali eventi la centrale potrà inviare, oltre ai segnali di allarme

che normalmente vengono utilizzati, anche dei segnali di comando per

intercettare apparecchiature quali, ventilatori ed estrattori individuandoli

singolarmente perché precedentemente indirizzati.

Sono stati previsti dei dispositivi ottici per la ripetizione dell’allarme sia per i

rivelatori posti entro il controsoffitto che per quelli posti entro locali non

sorvegliati.

I rivelatori posti i ambiente saranno del tipo ad effetto Thyndal, che

garantiscono una maggiore tempestività nella rilevazione, rispetto a quelli a

temperatura, perché vengono attivati dallo sviluppo del fumo, senza

attendere lo scoppio dell'incendio.

Tutta la superficie è inoltre protetta da un impianto idraulico a sprinkler e

manichette.

Le testine, del tipo a bulbo pendent o up-right, sono previste distribuite

uniformemente anche nella zona depositi e vendita.

StruttureStrutture

In questa fase si è fatta coincidere la progettazione dell’impianto

antincendio con le misure ( n° di scale di sicurezza e moduli per lo

sfollamento dell’edificio, superfici da mantenere a diretto contatto con

l’esterno, adozione di intercapedini e camini per l’evacuazione del calore

e dei fumi d’incendio.) da adottare affinché in fase esecutiva non

esistessero condizioni ostative al rispetto dei parametri di legge da

rispettare.

Pertanto in via revisionale, le strutture portanti saranno di tipo

prefabbricato in c.a. precompresso con requisiti di resistenza al fuoco

pari a RE 60, valutati secondo le prescrizioni e le modalità di prova

stabilite dalla Circolare n. 91 del 14/09/1961, e certificati dalla casa

costruttrice.

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Le strutture di separazione tra i compartimenti avranno requisiti di

resistenza al fuoco pari a: RE120 per le pareti verticali realizzate con

mattoni forati di spessore pari a 30 cm ed intonaco normale;

Il solaio di copertura è previsto sia realizzato con elementi in. c.a.

precompresso REI 60 con spessore del ricoprimento dell’armatura come

richiesto dalle specifiche normative e sarà espressamente certificato

dalla casa costruttrice.

Reazione al fuoco dei materiali

Per la classificazione di reazione al fuoco, si fa riferimento al D.M. 26

giugno 1984.

Le caratteristiche di reazione al fuoco dei materiali da rivestimento e

finiture impiegati nei locali, visto che in tutto il centro commerciale è

previsto un adeguato impianto di protezione, rispettano le seguenti

condizioni:

- negli atri, nelle scale, nelle rampe e nei passaggi in genere, saranno

impiegati materiali di classe 2 in ragione del 50% massimo della loro

superficie totale (pavimenti + pareti + soffitti + proiezione orizzontale

delle scale). Per la restante parte saranno impiegati materiali di classe 0

(non combustibile); nei percorsi protetti i materiali saranno di classe 1. I

tendaggi saranno di classe 1.

- in tutti gli altri ambienti saranno impiegati materiali di rivestimento dei

pavimenti di classe 2 e materiali suscettibili di prendere fuoco su

entrambe le facce ed altri materiali di rivestimento in di classe 1;

- i materiali impiegati per la copertura dell'edificio sono previsti non

inferiori alla classe 2;

- i materiali isolanti ai fini termici ed acustici sono previsti:

se in vista, di classe 1;

se non in vista, di classe 3;

senza classificazione se integralmente delimitati da elementi resistenti al

fuoco rei 120.

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STANDS (NEGOZI)

Per la "reazione al fuoco" dei materiali utilizzati per l'allestimento degli

stands la classe non é inferiore a quella indicata nella tabella che segue:

Tipologia ClassePareti e porte

Soffitti e controsoffitti

Tendaggi, tapparelle e simili

Moquettes

2

1

1

2Nel caso di materiali lignei è ammesso, per l'ottenimento della classe

desiderata, saranno utilizzate vernici classificate ai sensi del DM

6/03/1992.

Mobili imbottiti e mobilio in genere

Ai mobili imbottiti ed al mobilio in genere non si applicano le prescrizioni

relative alla classificazione dei materiali.

DENSITÀ DI AFFOLLAMENTO

Le densità di affollamento ipotizzate sono:

A) ipermercati e centri commerciali:

0,2 persone/m2 per il piano interrato e il piano terra;

0,2 persone/m2 per i piani superiori;

B) per aree direzionali ed uffici 0,01 persone per mq.

SCALE

I gradini sono previsti a pianta rettangolare, con alzata e pedata costanti

rispettivamente non superiore a 17 cm. e non inferiore a 30 cm.

La scala ed i pianerottoli hanno ringhiere, balaustre o parapetti, alti

almeno 1 m, atti a sopportare le sollecitazioni che possono derivare da

un rapido e disordinato deflusso delle persone, anche in situazioni di

panico. Le scale sono previste munite di almeno un corrimano con

estremità arrotondate verso il basso oppure rientranti verso la parete.

Impianti di condizionamento e di ventilazione - impianti per la produzione

del freddo. Gli impianti di climatizzazione estiva/invernale e di

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Page 18: GLI IMPIANTI TERMOMECCANICI - Messina

trattamento dell’aria sono previsti con unità esterne tipo ROOF-TOP

montate all’esterno sulla copertura dell’edificio. Le condotte dell'aria che

non attraversano luoghi sicuri verranno realizzate in condotte racchiuse

in strutture resistenti al fuoco di classe almeno pari a quella del vano

attraversato. Qualora le condotte attraversino strutture che delimitano i

compartimenti, nelle condotte stesse è prevista installata, in

corrispondenza degli attraversamenti, una serranda di resistenza al

fuoco almeno pari alla classe del compartimento e comunque non

inferiore a rei 60, asservita ad impianto di rilevazione automatica di fumo

nell'ambiente e nelle condotte. Gli impianti sono previsti dotati di

dispositivo di comando manuale situato in un punto facilmente

accessibile, per l'arresto dei ventilatori in caso d'incendio. Per la

climatizzazione localizzata è previsto l’impiego di unità autonome

condensate ad acqua funzionanti con fluido refrigerante non tossico.

MEZZI ANTINCENDIO

Estintori

Le attività sono previste dotate di un adeguato numero di estintori.

Gli estintori devono sono previsti distribuiti per quanto possibile in modo

uniforme nell'area da proteggere oltre che in prossimità degli accessi ed

in vicinanza delle aree di maggior pericolo.

Gli estintori sono disposti in posizione facilmente accessibile, visibile e

sono segnalati da appositi cartelli per facilitarne l'individuazione anche a

distanza.

Gli estintori portatili sono previsti in ragione di uno ogni 250 m2 circa di

pavimento oltre ad un carrellato ogni 1.000 m2 .

Idranti esterni

L’edificio è dotato di idranti esterni con attacchi DN 70, corredati di

tubazioni flessibili e di lance a getto variabile.

Gli idranti sono previsti lungo il perimetro dell'edificio, ad una distanza

compresa tra 5 e 15 m, a distanza reciproca di 60 m e chiaramente

segnalati.

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RETI IDRANTI

L’attività è previsto sia dotata di apposita rete idranti progettata,

installata, collaudata e gestita secondo le norme di buona tecnica

vigenti.

I criteri di dimensionamento degli impianti, il livello di pericolo, sono

stabiliti dalla UNI 10779.

Vista la dimensione è stata prevista anche la protezione esterna

conforme alla norma UNI 10779. L’alimentazione idrica è di tipo singolo

superiore, come definita dalla UNI EN 12845.

Data la dimensione la struttura è prevista l’installazione di un impianto di

spegnimento automatico, progettato, installato, collaudato e gestito

secondo le norme di buona tecnica vigenti. L’alimentazione idrica deve

essere classificata almeno come alimentazione idrica singola superiore

secondo i criteri stabiliti dalla norma UNI EN 12845.

GESTIONE DELLA SICUREZZA

Le vie d'uscita devono essere tenute costantemente sgombero da

qualsiasi materiale.

E’ fatto divieto di compromettere la agevole apertura e funzionalità dei

serramenti delle uscite di sicurezza, durante i periodi di attività

dell'esercizio, verificandone l'efficienza prima dell'orario di apertura.

Le attrezzature e gli impianti di sicurezza devono essere controllati

periodicamente in modo da assicurarne la costante efficienza.

Nelle aree di vendita e nei locali con presenza di sostanze infiammabili o

facilmente combustibili è fatto divieto di fumare o fare uso di fiamme

libere.

Nei locali di deposito, non appositamente all'uopo destinati, non

possono essere depositati o utilizzati recipienti contenenti gas compressi

o liquefatti, ne’ liquidi infiammabili o facilmente combustibili o sostanze

che possono comunque emettere vapori o gas infiammabili.

Nei depositi, i materiali devono essere depositati in modo da consentire

una facile ispezionabilità, lasciando corridoi e passaggi di larghezza non

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inferiore a 1,00 m.; le scaffalature devono essere posizionate in modo

che i materiali combustibili risultino a distanza non inferiore a 0,60 m

dall'intradosso del solaio di copertura;

I carrelli devono essere depositati in aree d'attesa idonee all'uopo

destinate;

La resistenza al fuoco delle strutture deve essere conforme a quanto

previsto.

La progettazione risponde a quanto prescritto nelle seguenti normative:

• Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione,

costruzione ed esercizio delle attività commerciali con superficie

lorda superiore a 400 mq;

• Nel redigere il progetto si è seguito quanto disposto dal

Decreto Ministeriale 1° FEBBRAIO 1986 “Norme di sicurezza

antincendi per la costruzione e l'esercizio di autorimesse e simili”

Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.38 del 15 Febbraio 1986.

Il TECNICO

Ing. Giuseppe Falzea

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