GLI IMPIANTI PROVVISORI FUNZIONA COME QUELLO … · Durante la costruzione, nelle gallerie...

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TUTTO INIZIA CON I CAVI. I lavori per gli impianti provvisori di cantiere della galleria di base del Gottardo sono iniziati a sud, dove l’urgenza era maggiore: lungo la tratta Fai- do-Bodio le prime corse di prova si terranno già nel dicembre 2013. Per la posa dei cavi di media e bassa tensione, la ABAG aveva sviluppato in proprio uno veicolo in grado di percorrere la gal- leria in entrambe le direzioni, il VMF. Dopo la posa dell’illumi- nazione provvisoria per la costruzione grezza da parte del te- am degli impianti provvisori – Ewald Krieg, il caposquadra, si ritrova a volte fino a 40 uomini ai suoi ordini – nel tubo occi- dentale sud occorreva posare subito i cavi per la media tensio- ne, la bassa tensione e a fibre ottiche. A fine 2013, in entram- bi i tubi tra Bodio ed Erstfeld saranno posati oltre 700 chilometri di cavi. Per il solo tratto Faido-Sedrun, il VMF ha tra- sportato all’interno del tunnel 200 bobine. Esigenze di trasporto e montaggio del tutto diverse sono inve- ce poste dai quadri ad armadio integrati nelle gallerie traver- sobanco che, in funzione dell’avanzamento dei lavori raggiun- gono il loro posto in camion o sulle rotaie. Pesanti fino a cinque tonnellate, questi elementi non possono essere movimentati dalla forza muscolare. A compiere il lavoro sono invece dei cu- scini d’aria. A tale scopo, Ewald Krieg collabora con una ditta specializzata. Gli specialisti sono all’opera anche per quanto concerne il col- laudo delle installazioni. Prima di essere messe in esercizio sot- to carichi effettivi, tutte quante vengono sottoposte a una ve- rifica del funzionamento. Il disbrigo e l’organizzazione delle prove, cosí come la logistica, spettano anch’essi alla squadra dei provvisori, che decide quali apparecchi utilizzare: disposi- tivo di trazione dei cavi, autocarro a pianale ribassato, solleva- tori, muletti e apparecchi di misura. E compito suo è anche lo smontaggio. Tratto dopo tratto, al termine dei lavori, tutte le installazioni temporanee – cavi, luci, quadri ad armadio, tra- sformatori, generatori – vengono rimosse dalla galleria per far posto a quelle definitive. Questo ha tra l’altro a che fare con i tempi di garanzia, ma anche con le diverse esigenze poste alle installazioni. Solo un piccolo esempio: l’illuminazione prov- visoria viene sostituita con un’illuminazione standardizzata d’emergenza per le evenienze particolari. GLI IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE PROVVISORI SONO I PRIMI e vengono applicati alle pareti della galleria. Ma anche i quadri di distribuzione con le relative prese, cosí da permettere ad esempio l’allacciamento di macchina- ri, sono tra le prime installazioni degli allacciamenti provvisori di cantiere. NUOVO NOME – NUOVO LOGO ALPIQ BURKHALTER TECHNIK AG La ABAG, acronimo di Alpiq Burkhalter Bahntechnik AG, è una joint venture della Alpiq InTec e del gruppo Burkhalter. L’azienda si è fatta un nome con le installazioni della tecnica ferroviaria nella galleria di base del Gottardo. Per questo, ora si presenta sul mercato come un organismo proprio e ha modificato il proprio nome in Alpiq Burkhalter Technik AG. Cosí facendo intende segnalare la sua veste di specialista nella realizzazione di infrastrutture elettrotecniche, non solo in ambito ferroviario, ma anche nel campo delle costruzioni stradali e delle centrali energetiche. Una pubblicazione della AlpiqBurkhalter Technik AG Hohlstrasse 190, 8004 Zurigo T +41 44 247 41 80 [email protected] Progetto e realizzazione: www.archipress.ch Foto: www.danielboschung.com L’IMPIANTO PROVVISORIO DI CANTIERE FUNZIONA COME QUELLO DEFINITIVO Dalla progettazione al trasporto di macchine e materiali, all’installazione degli impianti elettro- tecnici necessari all’approvvigionamento di energia elettrica durante la costruzione della galleria, alla verifica del funzionamento e allo smontaggio di tutte le installazione: il team degli impianti provvisori di cantiere offre un servizio completo. PER LAVORARE NEL TUNNEL OCCORRE ELETTRICITÀ, E L’ELETTRICITÀ ARRIVA SOLO DOVE ARRIVANO I CAVI Il veicolo multifunzione (VMF) entra in funzione dove è necessario posare dei cavi, ma le rotaie non sono ancora giunte. Ad approfittare maggiormente dello speciale mezzo sviluppato in proprio per il Gottardo è il team degli impianti provvisori. GLI IMPIANTI PROVVISORI SONO ESSENZIALI NELLA COSTRUZIONE DEL TUNNEL Scavati i primi metri di una galleria, ecco pronti gli installatori della ABAG. Il team degli impianti provvisori di cantiere della ABAG si mette all’opera per rifornire il tunnel di energia. Fino a 40 uomini si occupano dell’illuminazione, della ventilazione, del raffreddamento e della corrente per i macchinari. Il costo dei soli impianti provvisori ammonta a circa 50 milioni di franchi.

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TUTTO INIZIA CON I CAVI. I lavori per gli impianti provvisori di cantiere della galleria di base del Gottardo sono iniziati a sud, dove l’urgenza era maggiore: lungo la tratta Fai-do-Bodio le prime corse di prova si terranno già nel dicembre 2013.Per la posa dei cavi di media e bassa tensione, la ABAG aveva sviluppato in proprio uno veicolo in grado di percorrere la gal-leria in entrambe le direzioni, il VMF. Dopo la posa dell’illumi-nazione provvisoria per la costruzione grezza da parte del te-am degli impianti provvisori – Ewald Krieg, il caposquadra, si

ritrova a volte fino a 40 uomini ai suoi ordini – nel tubo occi-dentale sud occorreva posare subito i cavi per la media tensio-ne, la bassa tensione e a fibre ottiche. A fine 2013, in entram-bi i tubi tra Bodio ed Erstfeld saranno posati oltre 700 chilometri di cavi. Per il solo tratto Faido-Sedrun, il VMF ha tra-sportato all’interno del tunnel 200 bobine.Esigenze di trasporto e montaggio del tutto diverse sono inve-ce poste dai quadri ad armadio integrati nelle gallerie traver-sobanco che, in funzione dell’avanzamento dei lavori raggiun-gono il loro posto in camion o sulle rotaie. Pesanti fino a cinque

tonnellate, questi elementi non possono essere movimentati dalla forza muscolare. A compiere il lavoro sono invece dei cu-scini d’aria. A tale scopo, Ewald Krieg collabora con una ditta specializzata.Gli specialisti sono all’opera anche per quanto concerne il col-laudo delle installazioni. Prima di essere messe in esercizio sot-to carichi effettivi, tutte quante vengono sottoposte a una ve-rifica del funzionamento. Il disbrigo e l’organizzazione delle prove, cosí come la logistica, spettano anch’essi alla squadra dei provvisori, che decide quali apparecchi utilizzare: disposi-

tivo di trazione dei cavi, autocarro a pianale ribassato, solleva-tori, muletti e apparecchi di misura. E compito suo è anche lo smontaggio. Tratto dopo tratto, al termine dei lavori, tutte le installazioni temporanee – cavi, luci, quadri ad armadio, tra-sformatori, generatori – vengono rimosse dalla galleria per far posto a quelle definitive. Questo ha tra l’altro a che fare con i tempi di garanzia, ma anche con le diverse esigenze poste alle installazioni. Solo un piccolo esempio: l’illuminazione prov-visoria viene sostituita con un’illuminazione standardizzata d’emergenza per le evenienze particolari.

 GLI IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE PROVVISORI SONO I PRIMI

e vengono applicati alle pareti della galleria. Ma anche i quadri di distribuzione con le relative prese, cosí da permettere ad esempio l’allacciamento di macchina-ri, sono tra le prime installazioni degli allacciamenti provvisori di cantiere.

NUOVO NOME – NUOVO LOGO ALPIQ BURKHALTER TECHNIK AGLa ABAG, acronimo di Alpiq Burkhalter Bahntechnik AG, è una joint venture della Alpiq InTec e del gruppo Burkhalter. L’azienda si è fatta un nome con le installazioni della tecnica ferroviaria nella galleria di base del Gottardo. Per questo, ora si presenta sul mercato come un organismo proprio e ha modificato il proprio nome in Alpiq Burkhalter Technik AG. Cosí facendo intende segnalare la sua veste di specialista nella realizzazione di infrastrutture elettrotecniche, non solo in ambito ferroviario, ma anche nel campo delle costruzioni stradali e delle centrali energetiche.

Una pubblicazione della AlpiqBurkhalter Technik AG Hohlstrasse 190, 8004 ZurigoT +41 44 247 41 [email protected]

Progetto e realizzazione: www.archipress.chFoto: www.danielboschung.com

L’IMPIANTO PROVVISORIO DI CANTIERE FUNZIONA COME QUELLO DEFINITIVODalla progettazione al trasporto di macchine e materiali, all’installazione degli impianti elettro-tecnici necessari all’approvvigionamento di energia elettrica durante la costruzione della galleria, alla verifica del funzionamento e allo smontaggio di tutte le installazione: il team degli impianti provvisori di cantiere offre un servizio completo.

 PER LAVORARE NEL TUNNEL OCCORRE ELETTRICITÀ, E L’ELETTRICITÀ ARRIVA SOLO DOVE ARRIVANO I CAVI

Il veicolo multifunzione (VMF) entra in funzione dove è necessario posare dei cavi, ma le rotaie non sono ancora giunte. Ad approfittare maggiormente dello speciale mezzo sviluppato in proprio per il Gottardo è il team degli impianti provvisori.

GLI IMPIANTI PROVVISORI SONO ESSENZIALI NELLA COSTRUZIONE DEL TUNNELScavati i primi metri di una galleria, ecco pronti gli installatori della ABAG. Il team degli impianti provvisori di cantiere della ABAG si mette all’opera per rifornire il tunnel di energia. Fino a 40 uomini si occupano dell’illuminazione, della ventilazione, del raffreddamento e della corrente per i macchinari. Il costo dei soli impianti provvisori ammonta a circa 50 milioni di franchi.

IL LAVORO IN SOTTERRANEO È UNA COSA SPECIALE, anche quando si tratta di impianti provvisori. Le 178 gallerie traversobanco del tunnel di base del Gottardo, che ogni 330 metri collegano i tubi est e ovest, assumono qui un’im-portante funzione.Dopo la messa in esercizio della galleria, esse fungono da spa-zio di fuga in caso di emergenza. Piú importante ancora è tut-tavia la loro funzione di spazio per gli impianti della tecnica fer-roviaria, anche di quelli provvisori per il cantiere. Tutte le gallerie traversobanco possono essere isolate da entrambi i tu-bi mediante speciali porte e sono state equipaggiate dalla ABAG con un sistema di pavimenti tecnici. Durante la costruzione, nelle gallerie traversobanco si posano le messe a terra e si montano e allacciano i quadri di distribu-zione. Qui vengono anche posati e allacciati quadri ad armadio e trasformatori, nonché gli impianti di con tinuità dell’alimenta-zione per i dispositivi di comunicazione temporanei.

Questo poiché anche durante la costruzione una mancanza di corrente non solo avrebbe per conseguenza dei ritardi nel can-tiere, ma esporrebbe al pericolo gli operai nella galleria. La si-curezza dei lavoratori figura tra le principali priorità dell’impre-sa: per questo, i portali nord e sud e le gallerie di accesso di Amsteg e Faido dispongono ognuno di un generatore di emer-genza.Tutti questi impianti servono all’alimentazione provvisoria dell’energia e, alla conclusione dei lavori di costruzione, faran-no posto alle installazioni elettrotecniche definitive.Il primo impianto è quello di illuminazione. Si tratta di un siste-ma completo di lampade che vengono applicate e allacciate lun-go l’intera lunghezza di entrambi i tubi ogni 20 metri, e rappre-sentano il presupposto affinché sia possibile lavorare dentro il tunnel.Nella galleria, che a tratti corre fino a 2000 metri sotto la su-perficie terrestre, non fa solo buio, ma anche caldo: fino a

40 ºC. L’umidità dell’aria può raggiungere il 90%, e c’è molta polvere. Simili condizioni di lavoro sono pericolose, in quanto gravano il sistema circolatorio e pregiudicano l’avanzamento dei lavori. Quindi, provvisoriamente per la durata del cantiere, si installano ventilazione e raffreddamento. Una corrente d’a-ria costante è assicurata da enormi ventilatori, mentre delle condotte fredde percorrono entrambi i tubi lungo tutti i loro 57 chilometri.Gli impianti provvisori di cantiere non servono tuttavia solo a ottenere condizioni di lavoro gradevoli per gli operai, ma anche all’allestimento di una rete elettrica destinata all’utilizzo dei macchinari necessari. Questa rete deve essere adeguata agli interventi previsti e all’impiego mirato di macchine dei diversi artigiani. Ad esempio, i trasformatori fanno sí che la corrente a 15 oppure 16 kV possa essere ridotta a 230/400 V cosí da poter utilizzare un trapano elettrico.Ewald Krieg, responsabile degli impianti provvisori di cantiere

IMPIANTI PROVVISORI: SENZA CORRENTE NON SI COSTRUISCE NIENTEL’elettricità non esce semplicemente dalla presa, soprattutto dentro un tunnel. Affinché la corrente elettrica possa scorrere, occorrono generatori, trasformatori, grossi conduttori. raddrizzatori e quadri di comando. Ma soprattutto occorrono specialisti esperti, in grado di progettare con intelligenza e realizzare con virtuosismo.

IL LAVORO IN SOTTERRANEO RICHIEDE CAPACITÀ E LA DISPONIBILITÀ A OPERARE IN DIFFICILI CONDIZIONI CLIMATICHE

Gli uomini che lavorano per gli impianti provvisori di cantiere posano tra l’altro cavi per la ventilazione, il raffreddamento e l’illuminazione e installano giganteschi ventilatori. In tal modo, coloro che li seguiranno troveranno condizioni di lavoro ben piú gradevoli.

 INTERVENTI COMPLESSI SULLE INSTALLAZIONI ELETTROTECNICHE PER GLI IMPIANTI PROVVISORI

Anche gli installatori della ABAG sono specialisti quando si tratta di integrare le installazioni elettrotecniche nelle gallerie traversobanco e di allacciare i quadri ad armadio e di distribuzione nel tunnel.

 SENZA ARIA NEI CUSCINI, NIENTE ARMADI NELLE GALLERIE TRAVERSOBANCO

Sopra mancano pochi centimetri, come a sinistra e a destra. Millimetro dopo millimetro i quadri ad armadio vengono in-trodotti nelle gallerie traversobanco mediante cuscini d’aria.

Il primo quadro di distribuzione munito di prese è installato già prima del portale nord.

della ABAG, che si è fatto le ossa in questo settore già nella galleria di base del Lötschberg, ha alle sue spalle una fase di pianificazione complessa e dalle scadenze strette. Ad esempio, anche il numero dei quadri di comando e di distribuzione ne-cessari dipende dalle indicazioni dell’impresa. Krieg ha iniziato i suoi preparativi nel 2009, e già un anno dopo, il team degli impianti provvisori di cantiere dava il via alle prime installazio-ni nel tratto meridionale della galleria di base.In relazione a progettazione ed esecuzione è necessario tener conto di tutta una serie di prescrizioni. La SUVA stabilisce ad esempio l’intensità luminosa. Ma non è tutto. Non solo gli uo-mini devono lottare contro il duro clima all’interno della galle-ria: anche il materiale è esposto a sollecitazioni elevate e de-ve resistere alla corrosione e alla polvere e sopportare forti oscillazioni termiche. Questo vale anche per i materiali degli impianti provvisori, che in parte rimangono in esercizio nel tun-nel fino a sei anni.