GLI IMMIGRAGLI IMMIGRATITI … · con alcuni Stati (è il caso dei tur-chi in Germania)1. Tale...
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Novembre 2004
Prefettura di Viterbo - U.T.G.
Provincia di Viterbo
Ufficio regionaleper il Lazio
Città di Viterbo
Camera di CommercioIndustria Artigianatoe Agricoltura di Viterbo
GLI IMMIGRAGLI IMMIGRATITIEXTRAEXTRACOMUNITCOMUNITARIARI
NELLA PRONELLA PROVINCIA DI VINCIA DI VITERBOVITERBO
ISTAT
SISTAN - Sistema Statistico Nazionale
Novembre 2004
Prefettura di Viterbo - U.T.G.
Provincia di Viterbo
Ufficio regionaleper il Lazio
Città di Viterbo
Camera di CommercioIndustria Artigianatoe Agricoltura di Viterbo
GLI IMMIGRAGLI IMMIGRATITIEXTRAEXTRACOMUNITCOMUNITARIARI
NELLA PRONELLA PROVINCIA DI VINCIA DI VITERBOVITERBO
ISTAT
SISTAN - Sistema Statistico Nazionale
Coordinamento del progetto:Gruppo di lavoro permanente della Prefettura di Viterboin collaborazione con la Sottocommissione Interculturale sull’immigrazione
Gruppo di lavoro:Prefettura di Viterbo: Edoardo D’Alascio, Alessandra Calisti, Domenico Cuzzoli, CinziaVigliantiIstat – Ufficio Regionale del Lazio: Donatella FazioProvincia di Viterbo: Mauro Gianlorenzo, Laura PropanaComune di Viterbo: Stefano MenghiniCamera di Commercio: Francesco Monzillo
Redazione dei capitoli a cura di:Capitolo 1: Dott. Edoardo D’Alascio (Prefettura di Viterbo –UTG)Capitolo 2: Dott.ssa Donatella Fazio (Istat – Ufficio Regionale del Lazio)Capitolo 3: Dott. Luciano Liberati (Questura di Viterbo): Capitolo 4: Dott.ssa Laura Propana (Provincia di Viterbo) Capitolo 5: Dott.ssa Rosa Carozza (Camera di Commercio) Capitolo 6: Dott. Francesco Monzillo (Camera di Commercio)Capitolo 7: Prof.ssa Rachelina Maio (Miur-Csa Viterbo) –
Dott.ssa Laura Propana (Provincia di Viterbo) Capitolo 8: Dott. Michele De Luca – Dott.ssa Sara Giuseppina Bracaloni – Dott.ssa
Stefania Millesimi - Dott. Lorenzo Fracassa (Asl Viterbo) Capitolo 9: Dott.ssa Agnese Rovidotti (Comune di Viterbo)Capitolo 10: Dott.ssa Pierangela Turchetti (Provincia di Viterbo)Capitolo 11: Dott. Francesco Ruello (Casa Circondariale di Viterbo)
Si ringrazia per la collaborazione:
I 60 Comuni della provincia di Viterbo.
L'Università degli Studi della Tuscia di Viterbo.
I Dirigenti Scolastici.
I Centri per l'impiego della provincia di Viterbo in particolare:Scaramucci Bruno del Centro per l'impiego di Civita Castellana, Litardi Emanuele del Centroper l’impiego di Tarquinia, Claudia Russo del Centro per l’impiego di Viterbo.
Le Associazioni di volontariato.
Gli autori dei vari capitoli e quanti a vario titolo hanno collaborato alla pubblicazione.
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INDICE
Presentazione pag. 5
Capitolo 1 - Il fenomeno migratorio:cenni sulla Legislazione e quadro della realtà provinciale Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo » 7
Capitolo 2 - Gli extracomunitari nella Provincia di Viterbo Istat - Ufficio Regionale per il Lazio » 19
Capitolo 3 - Attività delle Forze di Polizia nella Provincia di Viterboin materia di extracomunitariQuestura » 43
Capitolo 4 – Gli extracomunitari nel mercato del lavoro provincialeProvincia di Viterbo » 47
Capitolo 5 - Sistema Excelsior: previsioni sulle assunzioni di extracomunitariin Provincia di Viterbo Camera di Commercio » 59
Capitolo 6 - Gli extracomunitari e l’impresa a ViterboCamera di Commercio » 65
Capitolo 7 - Immigrazione e istruzione in ProvinciaMiur- Csa e Provincia di Viterbo » 77
Capitolo 8 - Gli immigrati extracomunitari e l’assistenza sanitaria -Stranieri temporaneamente presentiASL » 93
Capitolo 9 - I Servizi Sociali per gli extracomunitari nel Comune di ViterboComune di Viterbo » 95
Capitolo 10 - Gli extracomunitari ed il volontariatoProvincia di Viterbo » 101
Capitolo 11 - Il carcere e gli extracomunitariCasa Circondariale Viterbo » 105
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“Quello che si vede non si stacca più dagli occhi. Filedi persone mitragliate: se qualcuno non muore e si lamenta i soldatitornano e riaprono il fuoco. Il sangue! Tu fuggi, ma non sai dovefuggi. Non vedi nulla, non ti interessa nulla, corri”.
La ricerca su “Gli immigrati extracomunitari nella provincia di Viterbo” illustral’indagine sugli sviluppi della dinamica migratoria in provincia di Viterbo e si prefigge lo scopodi pervenire ad una rappresentazione aggiornata e complessiva della presenza straniera sul terri-torio, nonché di identificare le possibilità di integrazione degli immigrati valutando opportunitàe criticità derivanti dal fenomeno dell’ingresso di stranieri nel locale sistema socio economico.
L’aggiornamento del dossier statistico, presentato per la 1ª volta nel novembre 2002,è espressione dell’attività congiunta del Gruppo Statistico permanente e del ConsiglioTerritoriale, che dimostra come problematiche significative per l’intera possano essere esamina-te sotto diversi aspetti, e con proficua collaborazione, da parte di Enti con differenti ambiti ope-rativi: dalle Istituzioni pubbliche (Prefettura, Amministrazione Provinciale, Comune, Camera diCommercio, Forze dell’Ordine, Istat) a quelle private (organismi di volontariato, Onlus).
La nostra società sarà caratterizzata sempre di più dalla multiculturalità intesa comecoesistenza, integrazione reciproca, delle diverse culture di cui sono portatori i cittadini italiani egli immigrati stranieri. Non si può pertanto prescindere dalla conoscenza del fenomeno connessoal contesto ospitante.
Il decisore (o l’organo di governo) territoriale deve programmare la propria attivitàtenendo conto dei bisogni di tutti i cittadini, della loro sicurezza e tutela oltre che delle opportu-nità che possano derivare dall’integrazione di immigrati stranieri nel nostro ambito culturale,sociale ed economico. Occorre pertanto un sistema informativo adeguato per un costante e quan-to più completo monitoraggio del fenomeno senza il quale nessuna politica potrà ottenere bene-fici e duraturi effetti.
Questa pubblicazione vuole continuare ad essere un supporto per la PubblicaAmministrazione che opera nel campo delle politiche dell’immigrazione, ora più di prima, vistal’entità che il fenomeno sta assumendo nella considerazione che l’incidenza della presenza distranieri regolarmente soggiornanti nel territorio si è rivelata sempre maggiore, soprattutto dopola legge 189 che nel 2002 ha modificato la precedente legislazione in materia.
Essa rappresenta una sintesi delle diverse linee di ricerca e di analisi sul tema del-l’immigrazione e dell’integrazione economica, lavorativa e sociale nella provincia.
Rispetto alla precedente edizione sono state analizzati nuovi ambiti con l’intento difar scaturire dalla ricerca importanti ricadute nell’ottica di offrire un ulteriore contributo allaconoscenza del tema nel Lazio e sul territorio nazionale, nonché utili suggerimenti programmati-co – operativi per i decisori locali.
Prefetto Carlo Alfiero
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CAPITOLO 1
IL FENOMENO MIGRATORIO: CENNISULLA LEGISLAZIONE E QUADRO
DELLA REALTÀ PROVINCIALE
Movimenti migratori
Il processo di globalizzazione ele diversità che caratterizzano lemoderne società inducono inevi-tabilmente alla mobilità degli in-dividui. In tale ambito, le emigra-zioni internazionali si presentanosempre come percorsi geograficied esistenziali complessi, articola-ti e reversibili.
Un caso a parte è certamenterappresentato dalle migrazioniforzate, legate a conflitti, ad even-ti cosiddetti naturali e ad emer-genze umanitarie particolari.
Il fenomeno dell’immigrazionenel nostro continente, peraltro,non è nuovo.
Le cosiddette migrazioni mo-derne hanno motivazioni di carat-tere prevalentemente economico.
L’ultimo scorcio del XX secoloha evidenziato, peraltro, nuovemodalità di migrazione.
L’Europa, prima terra di par-tenza verso nuovi continenti, è di-venuta ormai meta di numerosiflussi di immigrati provenienti daPaesi in via di sviluppo.
Dalla metà degli anni ’60, in
concomitanza con la fine dei regi-mi coloniali e con l’inizio dellacostruzione del Mercato ComuneEuropeo, si assiste in Europa allaplanetarizzazione delle sue cor-renti migratorie. Ai flussi migra-tori intraeuropei, provenienti so-prattutto dall’Europa del Sud(Italia, Spagna, Portogallo), succe-dono nuove correnti provenientida ex colonie e da Paesi che han-no avuto legami storici importanticon alcuni Stati (è il caso dei tur-chi in Germania)1.
Tale forma di immigrazionenon riguarda, però, soltanto i Pae-si coloniali, ma si allarga agli Stativicini2.
A partire dagli anni ’60, l’onda-ta migratoria post-coloniale de-termina una prevalenza crescentedi Paesi non europei. Essa svilup-pa un nuovo pluralismo etnicoche si aggiunge a quello linguisti-co ed etnico risultante dalla for-mazione storica degli Stati-nazio-ne europei. Le società europeeiniziano a trasformarsi in societàanche plurireligiose con una pre-senza già considerevole della reli-gione musulmana3. Nel periodo in
esame assume sempre maggiorimportanza il ruolo delle rive me-ridionale ed orientale del Medi-terraneo. L’origine di tali flussi di-mostra l’influenza non solo dellaprossimità geografica e storica,ma anche dal richiamo delle co-munità originarie dei Paesi diemigrazione già stabilite da tem-po negli Stati europei. Diventadifficile governare questi flussipoiché essi non obbediscono sol-tanto a necessità di carattere eco-nomico, ma anche ad esigenze so-ciali protette da convenzioni in-ternazionali che tutelano l’indivi-duo, i minori e la famiglia.
La necessità di creare nuoviposti di lavoro per far fronte allacrescita dell’offerta di manodope-ra da parte di molti Stati riviera-schi è stata risolta, in un primoperiodo4, dai Paesi produttori dipetrolio (Iran, Iraq, Arabia Saudi-ta, Kuwait e gli altri della Peniso-la arabica), anche in considerazio-ne della decisione di chiudere lefrontiere all’immigrazione perma-nente decisa da quasi tutti i Paesidell’Europa occidentale (1972-1973, dopo la prima crisi petroli-
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1 E’ così che maghrebini, neri dell’Africa occidentale subsahariana, asiatici del sud-est (ex Indocina), cittadini dei Dipartimenti eTerritori d’Oltremare si stabiliscono in Francia. Indiani, caraibici, pakistanesi, africani dell’Africa Orientale, bengalesi ed arabi delMedio-Oriente si stanziano in Gran Bretagna; surinamesi, indonesiani, antillesi nei Paesi Bassi; angolani, capoverdiani, abitanti di altrecolonie africane ed asiatiche in Portogallo.
2 I turchi dalla Germania si diffondono in Austria, Belgio, Francia, Paesi Bassi, Danimarca e Svizzera; i maghrebini si rivolgonoanche al Belgio, all’Italia ed alla Spagna.
3 Tale tendenza è destinata a rafforzarsi in relazione alla determinazione degli immigrati a mantenere o ad affermare le loro iden-tità collettive.
4 Prima della crisi Iran-Iraq e della Guerra del Golfo (1990-1991) erano quasi 5 milioni – due terzi palestinesi – gli arabi prove-nienti dal nord dell’Africa emigrati negli Stati della penisola arabica, in Iraq e nei Paesi confinanti con Israele.
fera). Quando la situazione eco-nomica nelle regioni meridionaleed orientale del bacino del Medi-terraneo si è aggravata dopo glieventi militari e politici scaturitidalla Guerra del Golfo ed i Paesiproduttori di greggio si sono ri-volti alla manodopera dell’est edel sud est asiatico, la pressionedelle migrazioni dal Sud del baci-no mediterraneo verso l’Europaoccidentale, com’è noto, è andatasempre più aumentando.
Se il processo di decolonizza-zione ed il passaggio dell’Europadagli imperi coloniali alla Comu-nità europea ha profondamentesegnato i movimenti migratori ne-gli anni ’60 e ’70, l’immigrazionesoprattutto dalla fine degli anni’80, si caratterizza per il fenome-no del ritorno alla madrepatriadalle diaspore che interessa inparticolare la Germania (circa unmilione di persone provenienti daPolonia, Romania ed ex UnioneSovietica), la Grecia (migliaia dicittadini sovietici di origine grecadel Ponto) e l’Italia e la Spagnaper il ritorno dagli Stati latino-americani degli emigrati anziani odelle nuove generazioni di origineitaliana (provenienti in gran partedall’Argentina).
Altro fenomeno che caratteriz-za a partire da metà degli anni ’80le migrazioni in Europa occiden-tale è l’afflusso imponente, so-prattutto in Germania, dei richie-denti asilo generato da nuovi con-flitti etnici e politici in tutto ilmondo e dalle politiche semprepiù restrittive verso le migrazionia scopo economico.
Di particolare interesse e di-mensione sono i flussi migratoriEst-Ovest che hanno caratterizza-to gli ultimi quindici anni dellastoria delle migrazioni europee.Esse sono il frutto dei cambia-menti politici e sociali dell’Euro-
pa centrale ed orientale.Tali eventi migratori possono
essere distinti per provenienza:dall’Europa centro-orientale (Po-lonia, Ungheria, Repubblica Cecasoprattutto); dall’Europa sud-orientale (paesi dell’ex Jugosla-via, Albania, Romania e Bulga-ria); dalle Repubbliche europeedella Comunità degli Stati Indi-pendenti (repubbliche baltiche,Bielorussia, Ucraina, Moldavia,Georgia, Armenia, Azerbaigian) edalle Repubbliche centro-asiati-che della CSI (Kazakistan, Uz-bekistan, Turkmenistan, Tagiki-stan e Kirghizistan).
In particolare, la prima è deri-vata dal processo di ristruttura-zione economica, anche se ormaioccorre tener conto dell’avanza-mento di tale processo che hapermesso agli Stati in esame dientrare, dal 1°maggio 2004, nel-l’Unione Europea.
La seconda riguarda una regio-ne caratterizzata da una composi-zione etnica molto eterogenea ederiva in gran parte dall’esplosio-ne delle tensioni interetniche al-l’interno della ex Jugoslavia chehanno prodotto circa due milionidi rifugiati di guerra che si sonorivolti soprattutto a Stati dell’Eu-ropa centrale (Germania, Austria,Ungheria), ma anche all’Italia. Ta-li migrazioni, ancora attuali, sonosostituite sempre di più da quelledeterminate da motivi economici.
Per quanto riguarda le repub-bliche asiatiche prima inseritenell’ambito dell’Unione Sovieti-ca, occorre ricordare che le moti-vazioni su cui insistono i movi-menti migratori sono di caratteresoprattutto economico, con l’ec-cezione di alcune persone fuoriu-scite perché appartenenti a nuoveminoranze etniche5. Le migrazio-ni di Stati extra Unione tendonoa mantenersi costanti, mentre,
quelle da Paesi ormai entrati nel-l’Unione6 sono in fase di diminu-zione.
La massa di migranti dell’iniziomillennio sembra avere questecaratteristiche: mobile e, almenoin parte, poco residenzializzabile,fortemente differenziata dal pun-to di vista culturale e sociale,pronta ad accollarsi mansioni piùumili nel campo lavorativo ed an-che decisa a migliorare rapida-mente le proprie condizioni di vi-ta, pronta a modificare i proprimodelli familiari e sociali, ma nondisposta a rinunciare alla propriaidentità nazionale.
L’emigrazione ha incontrato edincontra notevoli ostacoli di natu-ra sociale ed economica, cosicchéi Paesi con elevato tenore di vita,se accettano dapprima gli immi-grati da Paesi con tenori di vitapiù basso perché può colmare ilvuoto creatosi in alcuni settori la-voratori, al minimo accenno di re-cessione economica mostrano se-gni di intolleranza, ascrivendo lacrescente percentuale di disoccu-pazione tra i propri cittadini allapresenza degli stranieri.
L’Europa occidentale e l’Ame-rica del Nord stimolano i flussimigratori soprattutto per quantoriguarda la disponibilità dei postidi lavoro meno per il livello deisalari7.
Il fenomeno in esame deve te-ner conto dei mutamenti nel con-testo demografico europeo. Lacaduta dell’indice di natalità, conil conseguente innalzamento del-l’età media, l’incremento dellascolarità e le attese per posizionilavorative maggiormente qualifi-cate determina un sempre cre-scente fabbisogno di manodoperae di personale meno qualificatoper attività nel settore primario eterziario (assistenza agli anziani eai malati, attività agricole ecc.).
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5 E’ il caso, ad esempio, dei russi emigrati nelle repubbliche baltiche ed in altri Stati dell’Unione Sovietica che, a seguito dell’indi-pendenza dei Paesi in esame, si sono trovati a dover scegliere tra la permanenza in un territorio ormai ostile o quasi, e la emigrazionein altri Stati europei o il ritorno in Russia
6 Le Repubbliche Baltiche – Estonia, Lettonia e Lituania – sono entrate nell’Unione Europea dal 1 maggio 2004.7 Sul tema dei grandi flussi migratori, l’attenzione si fonda sull’esigenza della manodopera a basso costo dell’economia del Paesi
occidentali e sulle spinte degli emigranti alla ricerca di benessere e l’ipotesi di contenimento o addirittura di blocco da parte deiGoverni d’arrivo.
Il nostro Paese, considerato co-me territorio di transito per glistranieri in entrata nel contestocontinentale, ha conosciuto solodi recente un incremento dei flus-si e delle presenze e pertanto soloda alcuni anni le problematichedella regolamentazione dei flussistessi e dell’integrazione socio –economica degli immigrati si sonoposte all’attenzione delle Istitu-zioni centrali e locali.
Cenni di legislazione italiana
La legge Martelli ha rappresen-tato un primo organico tentativo(dopo quello pionieristico e limi-tato costituito dalla L. 834 del1986, la primissima legge a pren-dere atto dell’esistenza di un fe-nomeno immigratorio in Italia) didisciplinare una materia i cui prin-cipali istituti (regime dei visti, per-messi di soggiorno ed espulsioni)erano regolamentati con disposi-zioni amministrative e norme risa-lenti al 19318. L’immigrazione, al-l’epoca, era limitata a poche centi-naia di migliaia di persone.
Le principali innovazioni ri-guardano:
- la revoca della riserva geogra-fica prima prevista per i richie-denti lo Status di rifugiato;9
- l’individuazione dei motivid’ingresso;10
- l’obbligatorietà del visto;11
- la previsione della program-mazione dei flussi di ingresso an-nuali per ragioni di lavoro;
- la disciplina dei casi di respin-gimento alla frontiera per motividi ordine pubblico, sicurezza e sa-nitari;
- la definitiva individuazione
del carattere di autorizzazione delpermesso di soggiorno;
- la previsione della tutela giu-risdizionale – in capo al TribunaleAmministrativo Regionale - av-verso i decreti di respingimento,rifiuto e revoca del permesso disoggiorno, espulsione, diniegodello status di rifugiato;
- l’introduzione del principiosecondo cui vige un generale di-vieto di espulsione dello stranieroverso Stati o territori dove possaessere messa in pericolo la vita ola libertà personale dello stesso;
- la sanatoria di situazioni irre-golari.12
Con la legge 6/3/1998 n. 40 sul-l’immigrazione, l’Italia esce dauna lunga fase di gestione sostan-zialmente emergenziale del feno-meno migratorio.
Nel nostro Paese esiste un vin-colo costituzionale molto forte re-lativo al trattamento degli immi-grati.
I diritti dell’Uomo non sonoqualcosa di scevro dalla realtà,quanto il presupposto necessarioper il raggiungimento della paridignità dell’individuo in qualsiasicontesto sociale.
L’ordinamento giuridico, me-diante adeguati provvedimenti le-gislativi, può prevenire fenomenidi distorsione e d’impedimentoall’integrazione degli immigrati.
In effetti, il nostro legislatore,già nel 1942, all’art. 16 della pre-leggi statuiva che ‘lo straniero èammesso a godere dei diritti civiliattribuiti al cittadino a condizionedi reciprocità e salve le disposi-zioni contenute nelle leggi specia-li’. L’art. 10 della Costituzione,inoltre, riconosce la qualità disoggetto di diritto allo straniero
al quale sono attribuiti tutti i di-ritti fondamentali della personaumana, previsti dalle norme di di-ritto internazionale, dalle conven-zioni internazionali e dai principidi diritto internazionale general-mente riconosciuti13.
In relazione, peraltro, all’eleva-to numero di stranieri presenti,emerge in maniera palese la ne-cessità di una loro integrazione alfine di migliorarne la condizionesociale nel complesso.
In tale contesto, occorre esami-nare la l. 40/98 che evidenzia unosforzo teso a migliorare le condi-zioni di vita del migrante, intesocome persona con pari dignità enon come emarginato con biso-gno di tutela. Essa regola tutti idiritti ed obblighi a carico dei cit-tadini di Stati non appartenentiall’Unione Europea ed agli apoli-di, lasciando, per i cittadini del-l’U.E. la possibilità dell’applica-zione delle norme soltanto se piùfavorevoli.
Nell’idea del legislatore, la leg-ge n. 40/1998 vuole governare tut-ti gli aspetti della vita dello stra-niero sul nostro territorio e pre-venire quei problemi che hannocaratterizzato il rapporto con gliimmigrati:
- diminuire la clandestinità;- aumentare l’integrazione so-
ciale dei migranti;- rendere più regolari i flussi
d’entrata14.La consapevolezza degli obiet-
tivi da perseguire e dei principiispiratori, nonché la complessità ela continua evoluzione strutturalee dinamica del fenomeno migra-torio evidenziano l’opportunità discelte pratiche basate su un moni-toraggio ed una verifica continui
11
8 Art. 109 ed artt. da 142 a 152 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (T.U.L.P.S.), approvato con R.D. n. 773del18.06.1931 ed artt. da 261 a 271 del Regolamento per l’esecuzione del T.U.L.P.S. n. 635 del 6 maggio 1940
9 La richiesta può essere presentata da stranieri di qualunque cittadinanza.10 In prima battuta, turismo, studio, lavoro subordinato ed autonomo, cure mediche, motivi familiari e culto.11 Le eccezioni riguardano l’esistenza di accordi bi o multilaterali che prevedono l’esenzione per periodo di tempo non superiori a
tre mesi per motivi di turismo.12 Viene prevista la concessione di un permesso di soggiorno per lavoro subordinato, autonomo, per motivi familiari o studio agli
stranieri presenti sul territorio nazionale al 31 dicembre 1989.13 Allo straniero regolarmente soggiornante nel nostro Stato sono riconosciuti tutti i diritti in materia civile attribuiti al cittadino
italiano in relazione alla tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi, nei rapporti con la pubblica amministrazione e nel-l’accesso a pubblici servizi, tenendo presenti i limiti e le modalità previste dalla legge. La capacità d’agire, pertanto, è sempre ricono-sciuta, mentre la capacità giuridica conosce il limite della reciprocità.
14 Tali finalità erano connessi alla possibilità di realizzare efficaci politiche di integrazione derivanti dalla capacità di governare iflussi di ingresso e quindi di programmare la presenza straniera nel nostro Paese.
delle misure adottate anche in vi-sta dei possibili correttivi o modi-fiche normative, secondo quantoprevisto dall’art. 47 della legge n.40. Al riguardo, il documento pro-grammatico, i cui contenuti sonoindicati nei commi 2 e 3 dell’art. 3della legge n. 4015, va consideratocome la base di quella politicaprogrammata dell’immigrazioneil cui presupposto essenziale è ilfunzionamento dei meccanismi dicontrollo e di contrasto dell’im-migrazione illegale o clandestina.
Le novità più importanti dellalegge n. 40 del 1998 riguardano:
- il soggiorno. E’ stata ricono-sciuta agli stranieri la possibilitàdi ottenere la carta di soggiorno atempo indeterminato se da oltrecinque anni lavoratori stabilmen-te in Italia ed in possesso di unreddito sufficiente anche per ilsostentamento dei familiari a ca-rico16;
- il lavoro. Agli immigrati rego-lari viene riconosciuta la possibi-lità di entrare in Italia alla ricercadi un lavoro, con il sostegno diaziende disposte ad assumersi la
responsabilità di accoglierli conregolare contratto di lavoro e digarantire loro vitto ed alloggio17.
- la sanità. E’ stato previsto pergli stranieri regolarmente sog-giornanti, se inquadrati dal puntodi vista lavorativo, l’obbligo diiscrizione al Servizio SanitarioNazionale18.
- il ricongiungimento familiare.Agli stranieri muniti di carta o dipermesso di soggiorno di duratanon inferiore ad un anno rilasciatiper lavoro subordinato o autono-mo ovvero per asilo, per studio oper motivi religiosi, era ricono-sciuta la possibilità di ottenere ilricongiungimento familiare con ilconiuge, i figli minori a carico, igenitori, parenti entro il terzogrado ed inabili al lavoro, purchèquesti ultimi fossero a carico delrichiedente.
- l’istruzione. Per i minori stra-nieri diventava obbligatoria e ga-rantita dallo Stato, dalle Regionie dagli Enti Locali mediante l’at-tivazione di appositi corsi ed ini-ziative per l’apprendimento dellalingua italiana.
- l’alloggio. Gli stranieri tempo-raneamente impossibilitati a sod-disfare le proprie esigenze di abi-tative, regolarmente soggiornantiper motivi diversi dal turismo,avevano riconosciuto il diritto adessere ospitati presso centri di ac-coglienza predisposti dagli EntiLocali territoriali in collaborazio-ne con le associazioni di volonta-riato19.
Il legislatore aveva voluto ren-dere l’intervento dello Stato piùcapillare e più vicino alle esigenzelocali, facilitando, nel contempo,l’integrazione dei migranti con untenore di vita più dignitoso.
La normativa prevede espres-samente misure di integrazionesociale20. In particolare, l’art. 3,comma 6, del Decreto legislativo25/07/1998, n. 28621, istituisce iConsigli Territoriali per l'Immi-grazione, con compiti di analisidelle esigenze e di promozionedegli interventi da attuare a livel-lo locale, in cui sono rappresenta-te le competenti AmministrazioniStatali, gli Enti locali, gli Organi-smi e le Associazioni localmente
12
15 Il documento programmatico doveva indicare tutte le azioni e gli interventi da svolgere nella particolare materia, con riferimentoad azioni di carattere economico e sociale, ed in taluni casi, anche con l’ausilio di accordi con gli Stati d’origine.
L’importanza di tale documento è rinvenibile nei suoi contenuti che si riferiscono:- ai criteri generali per la definizione dei flussi d’ingresso;- agli interventi pubblici finalizzati a favorire il ricongiungimento familiare, l’inserimento sociale e l’integrazione sociale degli
immigrati;- agli strumenti per un positivo reinserimento degli stranieri nel loro Paese d’origine;Per evitare effetti distorsivi dei flussi migratori, il legislatore aveva previsto che con uno o più decreti del Presidente del Consiglio
dei Ministri, fossero definite annualmente le quote massime di stranieri da ammettere nel territorio nazionale.16 Gli stranieri in possesso del suindicato documento avrebbero potuto fare ingresso nel territorio dello Stato senza visto, circolare
liberamente, esercitare qualsiasi tipo di attività lecita, accedere a tutti i servizi sanitari e più in generale a tutti quelli della PubblicaAmministrazione e partecipare alla vita pubblica locale esercitando anche l’elettorato attivo. Gli stessi stranieri in possesso della cartadi soggiorno potevano essere espulsi solo per gravi motivi di ordine pubblico o di sicurezza nazionale.
17 Gli stranieri potevano accedere anche alle libere professioni, in deroga alle disposizioni che prevedono il requisito essenzialedella cittadinanza italiana, con l’iscrizione agli ordini o collegi professionali entro un anno dall’entrata in vigore della legge, solo se inpossesso dei titoli professionali legalmente riconosciuti in Italia come abilitanti all’esercizio della professione.
Inoltre, diventava possibile entrare legalmente in Italia per lavori stagionali effettuando una richiesta nominativa e ricevendo unregolare permesso di soggiorno, ed ancora per esercitare un’attività industriale, artigianale o commerciale, ovvero costituire società dicapitali o di persone, nonché accedere a cariche societarie, dimostrando di disporre dei mezzi necessari per esercitare l’attività che siintendeva intraprendere.
18 Le cure urgenti venivano, comunque, garantite anche nei confronti di coloro che non risultavano in regola con le norme in mate-ria di ingresso e soggiorno senza correre il rischio di essere segnalati all’Autorità di polizia competente.
19 Di particolare importanza era la norma che prevedeva la possibilità di accesso agli alloggi di edilizia residenziale pubblica ed alcredito agevolato per l’acquisto della prima casa per gli stranieri muniti di carta di soggiorno.
20 Il legislatore prescrive le modalità di inserimento degli stranieri e demanda agli Enti Locali territoriali, anche in collaborazionecon le associazioni di stranieri o con altre organizzazioni operanti nel loro interesse, il compito di favorire le attività intraprese in favo-re degli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia al fine di:
- conservare la loro lingua di origine e le loro tradizioni culturali;- diffondere ogni informazione favorevole ad un migliore inserimento degli stranieri nella nostra società con riferimento ai loro
diritti e doveri ed alla possibilità di un positivo reinserimento nel Paese d’origine;- evitare comportamenti discriminatori, razzisti o xenofobi con iniziative di informazione sulle cause dell’immigrazione ed attraver-
so l’organizzazione si corsi di formazione ispirati a criteri di convivenza in una società multiculturale;agevolare i rapporti tra le singole amministrazioni e gli stranieri appartenenti ai diversi gruppi etnici, nazionali, linguistici e religiosi
attraverso convenzioni con associazioni iscritte in un apposito registro istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, perl’impiego di stranieri in qualità di mediatori.
21 Il Decreto Legislativo n. 286 del 25 luglio 1998 reca “T.U. delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e normesulla condizione dello straniero” .
attivi nel soccorso e nell'assisten-za agli immigrati, le organizzazio-ni dei lavoratori e dei datori di la-voro22. Ai Prefetti, che presiedonoi Consigli, è riconosciuto un ruolocentrale e una funzione aggregan-te dei vari soggetti pubblici e pri-vati.
Tra le carenze più evidenti del-la l. 40/98 è da ricordare la man-canza di disposizioni ad hoc per iltrattamento dei richiedenti asilo,senza tener conto che il dirittod’asilo, configurato dalla nostraCostituzione come una libertà de-mocratica di tutti e non del solostraniero (art. 10 Cost.), è stato ri-chiesto da circa un terzo degli im-migrati nel nostro Paese dal ’90ad oggi. Inoltre, nella legge 40/98sono menzionate le quote d’in-gresso annuali, ma non sono spe-cificati i criteri per la selezionedelle stesse.
Il 26 agosto 2002 viene pubblica-ta sulla Gazzetta Ufficiale, la leggen.189 “Modifica alla normativa inmateria di immigrazione e di asilo”(detta comunemente “Bossi-Fini”).Tra le novità se ne riportano alcunedi particolare rilievo.
Il permesso di soggiorno è, in-fatti, legato alla durata del con-tratto di lavoro, un anno se subor-dinato a tempo determinato edue anni se a tempo indetermina-to (art. 5).
La perdita del posto di lavoronon è motivo di revoca del per-messo di soggiorno del lavoratoreche può iscriversi nelle liste di col-locamento, ma solo per la residuavalidità del permesso (art. 18). Al-la scadenza del contratto, ed inmancanza di un nuovo contratto,l’immigrato deve partire.
Altra norme (art. 6) obbliganoil datore di lavoro a garantire ladisponibilità di un alloggio e l’im-pegnano al pagamento delle spe-se di viaggio per il rientro nelPaese di provenienza. L’assunzio-ne del lavoratore straniero avvie-ne solo quando si verifichi chenon vi sono offerte idonee da par-te di lavoratori nazionali e comu-
nitari (art. 18) tramite lo sportellounico per l’immigrazione ed icentri per l’impiego.
Viene, inoltre, abolita la figuradello sponsor garante creata dallaTurco-Napolitano.
Tali norme prefigurano un’im-migrazione di corta durata (per lafacilmente ipotizzabile durata atempo determinato dei contratti)e, quindi, a rapida rotazione.Un’immigrazione volta, quindi, aminimizzare i l costo sociale(scuola, casa, servizi, assistenza)ed a massimizzare l’apporto eco-nomico dell’immigrato in un bre-ve ciclo di lavoro. L’opzione perla breve durata si combina, infine,con alcune restrizioni quali l’au-mento del tempo (da 5 a 6 anni)necessario a conseguire la carta disoggiorno permanente (art. 9), lerestrizioni ai ricongiungimenti fa-miliari (art. 23), le limitazioni al-l’accesso all’edilizia pubblica edagevolata (art. 27).
La Bossi-Fini (art. 33) ha dovu-to inserire una ‘dichiarazione diemersione del lavoro irregolare’riservata a lavoratori stranieri cheprestano (da almeno tre mesi almomento dell’entrata in vigoredella legge) aiuto domestico o as-sistenza a persone non autosuffi-cienti. E’, peraltro, una regolariz-zazione ‘sdoppiata’, contenutanella legge ed in un decreto legge.
Da un lato, la Bossi-Fini ha ir-rigidito, in molte direzioni, la di-sciplina sull’immigrazione; dall’al-tro, invece, le conseguenze dell’e-mersione di un grandissimo nu-mero di lavoratori in cerca di le-galità, indispensabili alle famiglieed alle imprese, mostrano che ilnostro Paese ha un gran bisognodi immigrati e che l’immigrazioneè inevitabilmente in crescita.
Il 15 settembre scorso sono en-trate in vigore le nuove disposi-zioni in materia di immigrazionepreviste dal decreto legge n. 241del 14 settembre 2004. Il provve-dimento, emanato dal Consigliodei Ministri del 3 settembre in se-
guito alla sentenza n. 222 del 15luglio 200423, introduce, nella vi-gente legislazione, una nuova pro-cedura che rende necessario ilgiudizio di convalida da parte delgiudice di pace alla presenza diun difensore per lo straniero cheabbia ricevuto dal Questore unprovvedimento di espulsione dalterritorio nazionale.
Occorre, inoltre, ricordare chedal 3 ottobre è entrato in vigore ilRegolamento per favorire loscambio delle informazioni traAmministrazioni Pubbliche inmateria di immigrazione. Il De-creto del Presidente della Repub-blica n. 242 del 27 luglio 2004, re-cante ‘Regolamento per la razio-nalizzazione e la interconnessionedelle comunicazioni tra Ammini-strazioni pubbliche in materia diimmigrazione mira appunto arendere più razionale ed efficien-te l’utilizzo dei sistemi informatividella P.A. in tema di trattamentodei dati nel particolare settore as-sicurando in particolare l’inter-connessione fra gli archivi auto-matizzati già realizzati o in via direalizzazione.
La presenza degli stranieri extra-comuitari nella provincia di Vi-terbo
Il fenomeno della presenza distranieri nella provincia di Viter-bo viene costantemente monito-rato.
Da tale attività, che vede lapartecipazione di tutte le compo-nenti della società civile viterbese– dalle Istituzioni pubbliche alprivato sociale – derivano i lavoriinseriti nella presente pubblica-zione che rappresenta per interol’incidenza dell’immigrazione de-gli stranieri, soprattutto extraco-munitari, nel territorio. La finalitàè quella di contribuire a far cono-scere meglio il fenomeno per con-sentire al decisore politico di pro-grammare gli interventi ritenutinecessari e/o opportuni.
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22 L'art. 57 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 394 del 31/08/1999 individua gli enti partecipanti, mentre il D.P.C.M del18/12/1999 istituisce in ogni provincia un Consiglio Territoriale per l'Immigrazione.
23 In estrema sintesi, il dispositivo della sentenza della Corte Costituzionale ha disposto che l’accompagnamento coattivo alla fron-tiera dello straniero espulso è illegittimo quando il provvedimento non venga preventivamente convalidato dall’Autorità giudiziariacompetente
Innanzitutto, viene illustratonei capitoli successivi l’aspettoprettamente statistico e demogra-fico.
In termini assoluti, si contano10.285 stranieri presenti sul terri-torio. Dal precedente lavoro, nelquale risultava un’incidenza dellapresenza di cittadini extracomu-nitari pari al 2,1% per l’anno2001, si è passati al 3,26% sullapopolazione residente per l’anno2003, con un notevole incrementodeterminato dall’elevato numerodi regolarizzazioni effettuato a se-guito dell’entrata in vigore dellalegge n. 189/2002 e del d.l. n.185/2002 convertito nella l. 222del medesimo anno.
Gli effetti della ‘Bossi-Fini sisono ripercossi anche sul numerodei permessi di soggiorno rilascia-ti al 31 dicembre 2003 che, rispet-to all’anno precedente ha visto unincremento pari al 53%. Com’èovvio prevalgono i permessi perlavoro subordinato (57%) rispet-to alle altre tipologie di permessi.
Per l’anno 2004-2005 gli stra-nieri iscritti nelle scuole di ogniordine e grado della provincia so-no 1.717, pari al 4,5% del totaledegli iscritti (38.198).Tali dati, seraffrontati a quello dell’anno sco-lastico 2001-2002 (2,39% del tota-le degli iscritti) confermano untrend di crescita del fenomenodelle presenze soprattutto di mi-nori che deve essere preso in se-ria considerazione dal decisorepolitico ed amministrativo, nonsolo all’interno dell’ambito scola-stico per le implicazioni socialiche da esso scaturiranno.
In genere, ne discende che aduna maggiore propensione allascolarizzazione corrisponde unamigliore probabilità di stabilità eforse anche di più facile interazio-ne sociale e culturale che in alcu-ni casi conduce ad una totale inte-grazione.
I dati relativi all’inserimentoscolastico dei minori stranieri de-scrivono, pertanto, una situazionedel tutto tranquilla.
Il Centro Servizi Amministrati-vi ha fatto conoscere che sonostati attivati percorsi didattici spe-cifici per agevolare il processo diintegrazione degli alunni stranie-ri, prevedendo l’intervento di me-
diatori culturali nelle scuole inte-ressate a progetti didattici unita-mente ad organizzazioni di volon-tariato e ad organismi internazio-nali. Altri progetti sono rivolti an-che a sostegno degli insegnanti edai genitori dei discenti per i qualisono stati attivati corsi di linguaitaliana.
Nell’ampia parte dedicata aglistranieri ed al lavoro, si confermaanche in provincia, come nel restod’Italia, il trend ascendente perquanto attiene agli extracomuni-tari che si occupano di imprendi-toria. Occorre sottolineare, al ri-guardo, che anche i dati più re-centi sottolineano tale continuoincremento se si considera che ilfenomeno risulta in ascesa anchedopo l’entrata nell’Unione Euro-pea dei dieci ultimi Stati aderenti,alcuni dei quali presentavano unadiscreta presenza sul territorioprovinciale. Il dato in esame pale-sa una tendenza alla migrazionedi medio e lungo periodo che sen-za dubbio contribuisce maggior-mente ad una serena percezionedel fenomeno immigratorio.
In relazione all’analisi sui fab-bisogni occupazionali, il SistemaInformativo Excelsior prevede,per il 2004, l’assunzione di 2265unità lavorative di cui 661, pari al29%, in nuovi impieghi rivolti aglistranieri. La ripartizione settoria-le vede l’industria al primo postocon il 40% del totale. Il dato con-ferma che il ricorso alla manodo-pera straniera risulta determinan-te per l’imprenditoria italiana.
Ma come spiegare il paradossodi una richiesta di lavoratori im-migrati in un territorio fortemen-te segnato dalla disoccupazione?Alla domanda che ci si pone nelcapitolo dedicato al mercato dellavoro provinciale si cerca di for-nire una risposta partendo dal-l’assunto secondo cui una dellecause è da ascrivere all’elevato li-vello di aspettativa lavorativa daparte dei residenti italiani. Ciòdeterminerebbe l’esclusione diquesti ultimi da lavori implicantiuno status sociale inferiore aquello atteso e la possibilità d’in-serimento da parte degli immigra-ti in settori che altrimenti reste-rebbero senza manodopera. Al ri-guardo, assume particolare inte-
resse il dato relativo all’incremen-to degli stranieri iscritti ed avvia-ti. Gli extracomunitari soggior-nanti in provincia, infatti, si stan-no ricavando un ambito all’inter-no del mercato del lavoro che siamplia sempre più con incrementidel 142,8%, per quanto attieneagli iscritti, e del 183,9%, per gliavviati, rispetto alle rilevazionidel 2002.
Interessante è anche l’attivitàdelle strutture sanitarie che, nel-l’ambito dell’assistenza anche aglistranieri temporaneamente pre-senti (STP) - i cosiddetti irregola-ri, per intenderci - hanno visto in-crementare il numero delle perso-ne che si sono loro rivolte con in-crementi sensibili dal 1999 al 2002,anno della regolarizzazione, perregistrare un deciso e prevedibiledecremento nel 2003. Il dato rile-vante, che deve far riflettere il de-cisore politico, è che nel solo pri-mo semestre dell’anno in corso sisono rivolti alle strutture sanitarie167 STP, un numero pari a quellorelativo all’intero anno 2001.
Per quanto concerne i dati pro-venienti dalla realtà del carcere –che anche in questa edizione si èvoluto inserire dal momento che,pur con le sue peculiarità, essa co-stituisce uno spaccato indicativodell’intera società e del fenomenoin esame – occorre sottolineareche a fronte dell’elevato dato re-lativo alla presenza di detenutistranieri rispetto alla popolazionecarceraria di Viterbo (44% al2002 dei detenuti, che peraltroscende al 40,5% ad ottobre 2004per la contingente apertura di unnuovo padiglione in cui sono in-seriti al momento quasi tutti dete-nuti italiani) non può essere sot-taciuto che si tratta nella maggiorparte dei casi di detenuti prove-nienti da altre realtà della peniso-la. Tali dati, pertanto, non devonoessere valutati in maniera assolu-tamente negativa rispetto ai ri-flessi sulla società viterbese, madeve rappresentare un elementodi valutazione rilevante per l’indi-viduazione di progetti e di per-corsi di rieducazione e di reinseri-mento sociale dei quali è ampiadescrizione nella parte dedicataspecificamente al contesto carce-rario.
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Le Amministrazioni Comunaliin cui insistono i gruppi di stranie-ri più numerosi, quale la Città Ca-poluogo, si sono attivate con atti-vità rientranti in progetti intesi adoffrire servizi sempre migliori an-che per i cittadini stranieri resi-denti ed a non differenziarli daquelli italiani.
Particolare rilievo viene datoai servizi di informazione, di com-prensione delle varie prassi buro-cratiche, ai corsi di lingua italiana,di specializzazioni nel campo la-vorativo e di integrazione nelmondo scolastico.
I minori sono molto seguiti e lefamiglie, che dimostrano un certolivello di disagio economico, vengo-no aiutate con esenzioni dal paga-mento dei canoni di asili nido, men-se scolastiche, scuolabus, e di altriservizi. Per gli stranieri indigenti,già da tempo, sono stati attuati deiprogrammi di aiuto economico, disistemazioni alloggiative, di inseri-menti nel mondo lavorativo.
Nei Comuni più piccoli, dovel’incidenza dell’immigrazione èminore e la presenza di stranierisi caratterizza per essere menoeterogenea in relazione allaprovenienza, le Amministrazio-ni locali, laddove vengano evi-denziate problematiche, inter-vengono con sussidi e/o contri-buti di carattere economico. Avolte si registra la presenza disingole famiglie il cui capo fami-glia ha scelto di vivere distantedai connazionali per consentiresoprattutto ai figli di effettuareun percorso di vera e propria in-tegrazione rispetto al contesto
sociale e culturale del luogo diresidenza. E’ più frequente che,in tale ambito, si sviluppi unsentimento di appartenenza ri-spetto al Paese del quale essi sisentono parte integrante tale daportare ad intraprendere il per-corso per ottenere la cittadinan-za italiana.
Nei centri del litorale, dove sievidenzia una numerosa presen-za di extracomunitari “stagiona-li” non è sempre possibile moni-torare le condizioni di vita e lostato di integrazione socio-cul-turale degli immigrati. A Tarqui-nia, ad esempio, su 325 stranieriresidenti al 31.12.2003 sono sta-te presentate solo quattro do-mande di cittadinanza ed aMontalto di Castro solo una su316 residenti, laddove la presen-za di lavoratori stagionali è lapiù rilevante della provincia.
Molto attive risultano le Asso-ciazioni di volontariato, che orga-nizzano diverse iniziative tenden-ti all’inserimento sociale, all’acco-glienza ed anche all’aiuto aglistranieri meno abbienti, ma so-prattutto rivolti a progetti di mul-ticulturalità. Di rilievo è la condi-visione di progetti con le Istitu-zioni pubbliche.
Al riguardo, occorre richia-mare l’attività del ConsiglioTerritoriale24 che, in ambito pro-vinciale, costituisce per tutte lecomponenti un punto di riferi-mento molto apprezzato e nelquale si svolge un’aperta dialet-tica sulle problematiche connes-se al fenomeno. Ad esempio, ilConsiglio si è rivelato un ottimo
canale per la diffusione delleinformazioni e la sede più ido-nea per l'approfondimento diproblematiche riguardanti ilcomplesso iter della regolarizza-zione dei lavoratori extracomu-n i t a r i ( L e g g e n . 1 8 9 d e l30/07/2002 e d. l. 9.9.2002, n. 195convertito in L. 9.10.2002, n.222).
Sono state promosse numeroseiniziative volte alla realizzazionedi progetti di integrazione e for-mazione dei cittadini stranieripresenti sul territorio, grazie allacollaborazione tra Amministra-zioni pubbliche ed associazioniOnlus e di volontariato (corsi dialfabetizzazione, formazione dimediatori culturali, istituzione pa-gina web).
Si sta concludendo uno stage diformazione giornalistica con lacollaborazione delle principali te-state giornalistiche locali25.
Il Consiglio si è inoltre occupa-to di verificare la fattibilità e la ri-cettività della provincia rispettoall'esigenza di dover fronteggiarel'arrivo sul territorio di nuclei fa-miliari composti da richiedenti lostatus di rifugiato politico. Anchein questo caso è stato determina-to l’apporto sinergico delle diver-se componenti istituzionali pub-bliche e del privato (Prefettura,Enti locali, Caritas, Arci ed altre).
Nel medesimo ambito, occorrericordare l’importante realizza-zione di progetti volti all' acco-glienza ed all'inserimento di stra-nieri richiedenti lo status di rifu-giati politici, che ha visto poi larealizzazione di un progetto di ac-
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24 Il Consiglio Territoriale per l'immigrazione operante nella provincia di Viterbo è stato costituito con provvedimento del Prefetto,datato 21.04.2000. Sono chiamati a far parte del consesso un rappresentante per ognuna delle seguenti amministrazioni periferichedello Stato ed Enti:
Questura, Nucleo Operativo Carabinieri, Comando Provinciale della Guardia di Finanza,Dipartimento AmministrazionePenitenziaria-Centro servizio sociale per Adulti, Regione Lazio Assessorato per le politiche per la Famiglia Infanzia e Servizi Sociali,Amministrazione provinciale , Comuni della Provincia,Università degli studi della Tuscia Direzione Provinciale del Lavoro AziendaSanitaria Locale , Camera di Commercio I.N.P.S., I.N.A.I.L., Centro servizi amministrativi ex Provveditorato agli studi, Associazionefra gli industriali, Confartigianato, rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali dei lavoratori presenti sul territorio, Caritas,Associazioni Onlus.
In seno ad esso operano tre sottocommissioni: l. Prima assistenza ed emergenza; 2. Lavoro e Formazione; 3. ComunicazioneInterculturale
25 Il progetto è denominato "Mondobrillante news". Si tratta di uno stage teorico pratico di giornalismo riservato a cittadini extra-comunitari in possesso di un titolo di studio superiore e di una buona conoscenza della lingua italiana sia parlata che scritta. La finalitàè principalmente avvicinare i partecipanti al mondo della comunicazione come operatori del settore attraverso la collaborazione conla rivista VOCE, periodico trimestrale dell'Associazione Juppiter di Capranica ha riservato ai corsisti un inserto.
VITERBO 41 VASANELLO 9 CIVITA CASTELLANA 8 ORTE 8
CAPRAROLA 5 RONCIGLIONE 5 ACQUAPENDENTE 4 CAPRANICA 4
FABRICA DI ROMA 4 GALLESE 4 NEPI 4 TARQUINIA 4
VITORCHIANO 3 BAGNOREGIO 2BASSANO INTEVERINA
2 CAPODIMONTE 2
CARBOGNANO 2CASTIGLIONE IN
TEV.2
CIVITELLAD’AGLIANO
2 MONTEFIASCONE 2
SAN LORENZO NUOVO 2SORIANO NEL
CIMINO2 SUTRI 2 VALENTANO 2
VETRALLA 2BASSANOROMANO
1 BOLSENA 1 CASTEL SANT’ELIA 1
CELLENO 1 FALERIA 1 GROTTE DI CASTRO 1 LUBRIANO 1
MARTA 1MONTALTO DI
CASTRO1 MONTE ROMANO 1 MONTEROSI 1
PIANSANO 1 TUSCANIA 1 VEJANO 1 VIGNANELLO 1
VILLA SAN GIOVANNIIN TUSCIA
1
Presenze di stranieri richiedenti la cittadinanza italiana distribuitiper comune di residenza
Il Comune con il maggior nu-mero di residenti stranieri richie-denti la cittadinanza è il Capoluo-go che, peraltro, detiene il prima-
to delle presenze di stranieri inassoluto. Di particolare interesse,invece, è il dato relativo ai Comu-ni di Vasanello, Caprarola o Ac-
quapendente, che registrano unariguardevole propensione all’inte-grazione.
coglienza in collaborazione conArci e sostenuto con vari contri-buti (dalla messa a disposizionedi alloggi a centri ricreativi e didoposcuola corsi di avviamento
professionale ecc.), dai comuni diCelleno (capofila), Bomarzo, Or-te e Canepina. Questo progettodecollato nel 2001 è stato reitera-to e funziona ancora con ottimi
risultati tanto che è stato presen-tato un ulteriore progetto che in-teressa anche altri Comuni tra iquali il Capoluogo.
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Cittadinanza
E’ interessante, infine, eviden-ziare taluni dati relativi alla com-petenza della Prefettura in mate-ria di cittadinanza che di seguitosi riportano per l’anno 2003.
Sulle 10.285 presenze di stra-nieri residenti in Provincia di Vi-terbo, le richieste di cittadinanzacostituiscono l’1,4%.
Dal dato precedente risulta che lamaggioranza dei richiedenti sonodonne che hanno contratto matrimo-nio con cittadini italiani. In percen-tuale esse costituiscono il 75% del to-tale rispetto al 25% di uomini.
Tale divario tra sessi è ancora piùevidente se si confrontano le percen-tuali sul dato generale degli stranieripresenti (5375 di sesso femminile, pa-ri al 52.3% e 4910 maschi che costi-tuiscono il 47.7%). Ciò fa rilevare la
maggiore tendenza all’integrazioneda parte del sesso femminile (2% sultotale rispetto allo 0.7% rispetto alnumero degli stranieri residenti disesso maschile ).
36*di cui 8 per art.5
e 28 per art.9
MASCHI FEMMINE
107*di cui 83 per
art. 5 e24 per art.9
Totale Richieste CittadinanzaPer Sesso
Anno 2003
143Totale Richieste CittadinanzaAnno 2003
17
Le osservazioni fin qui riportate,trovano conferma soprattutto se siesamina il dato per Nazionalità.
In particolare la Romania ha ilnumero più elevato di richiedentila cittadinanza italiana, con 26istanze, delle quali ben 23 (19 perl’art. 5 – matrimonio con cittadiniitaliani) avanzate da donne.
Ciò indica in maniera paleseche in tale etnia sono soprattuttole donne ad integrarsi, mentre iresidenti di sesso maschile si rive-lano meno attratti da permanenzedi lungo periodo sul territorio.
Il popolo albanese, invece, di-mostra un interesse all’integrazio-ne pressoché identico tra i duesessi. D’interesse è il dato relativoalla Colombia che, pur non essen-do tra i primissimi Stati per nu-mero di residenti, occupa la terzaposizione per richieste di cittadi-nanza. Risalta ancor di più che iltotale dei richiedenti la cittadi-nanza è costituito da donne, e tut-te ai sensi dell’art.5 della legge91/92 (matrimonio).
Analogo discorso si può fare inordine al dato di Cuba. Nel casodi specie, addirittura, sono 6 le ri-chieste di cittadinanza su 61 resi-denti, con una percentuale del10% circa, dato non rinvenibileper alcuna altra nazione.
D’altro canto, invece, si palesacome un’immigrazione di breve pe-riodo, con uno scarso livello di inte-grazione, quella degli stranieri pro-venienti dagli Stati del Maghreb(Marocco-Tunisia-Algeria). Infatti,a fronte di un totale di 1.040 resi-denti, le istanze di cittadinanza so-no soltanto 13, divise tra le 7 dellaTunisia e le 6 del Marocco.
Conclusioni
Fra le sfide che l’Italia sta af-
frontando da alcuni, forse ancorapochi anni, quella migratoria –pur con le condizione oramai glo-bali – assume una rilevanza deltutto particolare anche e soprat-tutto sul piano nazionale.
La società civile deve misurar-si, sul piano culturale, ancor pri-ma che politico, con l’afflusso cre-scente di uomini e donne prove-nienti da varie parti del mondo:un fenomeno di proporzioni cre-scenti e sempre più visibili.
Il processo migratorio si costi-tuisce di un insieme complesso dielementi, differenti ma stretta-mente interconnessi, che necessi-tano di un approccio globale nelrispetto però delle diverse esigen-ze di ciascuna componente.
Va costituito, pertanto, un rap-porto nuovo tra migrazioni e svi-luppo e lo stesso migrante può inquesta ottica deve diventare unagente di sviluppo e innovazione.Progetti di co-sviluppo possonodeterminare per gli Stati di par-tenza e di destinazione dei flussiconvenienze nuove che vadanooltre il semplice arresto o control-lo dei flussi: uno sviluppo paralle-lo e sinergico dello Stato di desti-nazione e di quello di origine, incui il migrante rappresenti l’ele-mento iniziale e quello trainante.
Il fenomeno richiede anche, peressere effettivamente ricondotto adimensioni non esasperate e nonpatologiche, la graduale, autenticamaturazione di una cultura dell’in-tegrazione, fortemente ispirata acriteri e principi di solidarietà edancorata al rispetto dei diritti fon-damentali dell’individuo.
Senz’altro positive sono le con-siderazioni sul fenomeno derivan-te dall’analisi della situazione re-lativa all’inserimento dei minorinel contesto scolastico ed al mer-cato del lavoro.
La considerazione degli immi-grati stranieri come risorsa per lenostre realtà produttive ed im-prenditoriali fa emergere comeanche le imprese, da considerarecome società in miniatura, ripro-ducano al loro interno le stesseproblematiche di integrazione so-ciale e culturale tra individui egruppi con culture e tradizionidifferenti. E’ importante rilevareche già da tempo sono sorte e sistanno sviluppando imprese go-vernate e gestite direttamente daimprenditori stranieri, non solonel campo di servizi e dell’assi-stenza ai connazionali. In tal casol’imprenditore straniero costitui-sce un’opportunità lavorativa pernuovi immigrati stranieri, ma an-che per i residenti italiani.
Nel contesto descritto, l’obiet-tivo comune delle Istituzioni pub-bliche e private di questa provin-cia continuerà ad essere quello dicontribuire a far dissolvere il pre-giudizio che considera l’immigra-to come un pericolo riscoprendotutte le potenzialità derivanti dal-le migrazioni.
Se è vero che la presenza effet-tiva incide sul complesso dellapopolazione, sia a livello naziona-le che a livello provinciale per il3,5% circa, mentre negli altri pae-si europei è di circa il 5%, alloraviene meno la sensazione di ac-cerchiamento che alcuni avverto-no in maniera pressante. Ciò devepertanto indurci a ritenere che sipuò agire ancora in maniera inci-siva sul fenomeno, che si dimostrain fase di ulteriore crescita, conl’obiettivo di continuare ad elabo-rare strategie di integrazione nel-la scuola e nella società per tra-sformare un discorso di multicul-turalità in interculturalità.
Presenze di stranieri richiedenti la cittadinanza italiana distinti per Nazionalità
ROMANIA 26 ALBANIA 15 COLOMBIA 10 POLONIA 9PERU’ 8 TUNISIA 7 CUBA 6 MAROCCO 6
ARGENTINA 5 UZBEKISTAN 5 BRASILE 4 MACEDONIA 4BANGLADESH 3 REP.DOMINICANA 3 CAPO VERDE 2 LIBANO 2
NIGERIA 2 VENEZUELA 2 IRAN 2 CROAZIA 2FED.RUSSA 2 BULGARIA 2 UCRAINA 2 BOSNIA ERZ. 1CAMEROUN 1 CONGO 1 ETIOPIA 1 GRECIA 1
GUATEMALA 1 KAZAKISTAN 1 LETTONIA 1 LITUANIA 1PAKISTAN 1 PORTOGALLO 1 REP.MALI 1 SOMALIA 1
AUSTRALIA 1
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CAPITOLO 2
GLI EXTRACOMUNITARI NELLAPROVINCIA DI VITERBO
La consistenza degli stranieri
La popolazione straniera, com-prensiva dei cittadini appartenen-ti all’Unione Europea iscritta al-l’anagrafe dei comuni della Pro-vincia di Viterbo, ammonta a10.285 unità alla data del 31 di-cembre 2003 contro le 7.829 unitàdel 31 dicembre 2002. Il dato rac-colto dall’Ufficio Territoriale delGoverno di Viterbo presso gli Uf-fici Anagrafici dei 60 comuni del-la provincia, testimonia la persi-stente crescita del fenomeno im-migrazione nel viterbese e il piccoevolutivo registrato nel 2003, conun tasso di crescita del 31,4% ri-spetto all’anno precedente, pereffetto della legge Bossi-Fini cheha permesso la confluenza di unelevato numero di stranieri neicanali della regolarità.
La popolazione straniera rap-presenta una quota della popola-zione residente totale nella pro-vincia pari al 3,5% per il 2003 a
fronte di una quota pari al 2,7%nel 2002.
Per quanto riguarda la distri-buzione della popolazione stra-niera sul territorio si osservaun’ovvia concentrazione sull’areadel Comune di Viterbo. Nel 2003gli stranieri residenti nel comunecapoluogo di provincia sono 1.425(608 maschi e 817 femmine) e co-stituiscono il 13,8% della popola-zione straniera provinciale.
Il Comune di Viterbo è seguitoda Civita Castellana, ove si regi-stra una popolazione stranieraper il 2003 pari al 10,8% di quellaprovinciale.
Una quota notevole di stranie-ri risiede nel comune di Orte (5%la quota provinciale nel 2003), se-guito da Ronciglione e Vetralla(ciascuno intorno al 4% nel 2003)e da Fabrica di Roma, Tarquinia,Montalto di Castro e Montefia-scone ( 3% nel 2003 la quota diciascun comune).
L’analisi della popolazione
straniera per sesso evidenzia, al li-vello provinciale, una prevalenzadelle immigrate (il 52% delledonne contro il 48% degli uomi-ni), dato ancora più marcato peril comune di Viterbo dove si os-serva una quota femminile pari al57%.
L’immigrazione extracomuni-taria
L’analisi della popolazionestraniera residente per area geo-grafica di provenienza fa registra-re una notevole prevalenza degliimmigrati extracomunitari nellaprovincia di Viterbo. Essi rappre-sentano il 93% degli stranieri nel2003 in aumento rispetto al 2002in cui rappresentavano una quotapari al 91%.
L’analisi della composizioneper area geografica di provenien-za1 degli immigrati extracomuni-tari mostra una notevole consi-
1 AFRICA: Algeria, Angola, Benin, Botswana, Burkina Faso, Burundi, Camerun, Capo Verde, Ciad, Comore, Congo, CostaD'Avorio, Egitto, Eritrea, Etiopia, Gabon, Gambia, Ghana, Gibuti, Guinea, Guinea Bissau, Guinea Equatoriale, Isole Seichelles,Kenia, Lesotho, Liberia, Libia, Madagascar, Malawi, Mali, Marocco, Mauritania, Mauritius, Mozambico, Namibia, Niger, Nigeria, Rep.Centrafricana, Reunione, Ruanda, Sahara Occ.Le, Sao Tome' E Principe, Senegal, Sierra Leone, Somalia, Sud Africa, Sudan,Swaziland, Tanzania, Togo, Tunisia, Uganda, Zaire, Zambia, Zimbabwe
ASIA: Afghanistan, Arabia Saudita, Armenia, Azerbaigian, Bahrein, Bangladesh, Bhutan, Brunei, Cambogia, Cina, Corea DelNord, Corea Del Sud, Emirati Arabi Uniti, Filippine, Georgia, Giappone, Giordania, India, Indonesia, Iran, Iraq, Isole Maldive, Israele,Kazakhstan, Kirghizistan, Kuwait, Laos, Libano, Macao, Malaysia, Maldive, Mongolia, Myanmar, Nepal, Oman, Pakistan, Qatar,Sikkim, Singapore, Siria, Sri Lanka, Tajikistan, Taiwan, Thailandia, Turkmenistan, Uzbekistan, Vietnam, Yemen
AMERICA Nord: Canada, Stati UnitiAMERICA Centro: Antigua e Barbuda, Bahamas, Barbados, Belize, Costa Rica, Cuba, Dominica, Dominicana Rep., El Salvador,
Giamaica,Grenada, Guatemala, Haiti, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Saint Kiss e Nevis, Sain Lucia, Saint Vincent eGrenadine, Trinidad e Tobago
AMERICA Sud: Argentina, Brasile, Bolivia, Colombia, Cile, Ecuador, Guyana, Guyana Francese, Paraguay, Peru, Suriname,Uruguay, Venezuela
OCEANIA: Australia, Nuova ZelandaEUROPA: Albania, Bosnia, Bulgaria, Bielorussia, Cipro, Croazia, Estonia, Islanda, Lettonia, Lichtenstein, Lituania, Macedonia,
Malta, Moldova, Monaco, Norvegia, Polonia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Romania, Russia, San Marino, Serbia, Slovenia,Svizzera, Turchia, Ucraina, Ungheria, Yugoslavia
UNIONE EUROPEA: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Olanda,Portogallo, Regno Unito, Spagna, Svezia.
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stenza degli europei provenientidai Paesi non appartenenti all’U-nione: nel 2003 la percentuale diquesti sul totale degli stranieri èdel 56%. Al secondo posto risultala comunità proveniente dall’A-frica (16% degli stranieri nel2003), seguita da quella asiatica(12% degli stranieri nel 2003) edalla comunità dell’America delSud (7% nel 2003).
Il Comune di Viterbo ricalca ildato provinciale per ciò che ri-guarda la predominanza deglistranieri extracomunitari di pro-venienza europea che rappresen-tano una quota del 34%. Mentre,inversamente al dato provinciale,Viterbo registra una maggioreconsistenza della comunità asiati-ca rispetto a quella africana (27%contro 15% per il 2003). La co-munità proveniente dall’Americadel Sud si attesta intorno al 8%nel 2003 e gli stranieri provenien-ti dall’America Centrale costitui-scono il 7% del totale comunaledel 2003.
La composizione per sesso de-
gli stranieri extracomunitari resi-denti subisce notevoli variazioniin relazione all’area geografica diprovenienza.
Al livello provinciale nel 2003la presenza maschile risulta netta-mente maggiore di quella femmi-nile per gli stranieri provenientidall’Africa (58%) mentre è pres-sochè paritario il rapporto tra uo-mini e donne provenienti dai Pae-si asiatici. Anche il rapporto tramaschi e femmine degli extraco-munitari di provenienza europearisulta equilibrato (51% i maschicontro il 49% di femmine), men-tre per le altre aree geografiche diprovenienza risulta maggiore lapopolazione straniera femminile.Notevole il dato relativo all’Ame-rica Centrale e del Sud le cui don-ne rappresentano per il 2003 ri-spettivamente l’82% e il 67% del-la comunità residente.
Nel Comune di Viterbo la com-posizione per sesso degli stranieriextracomunitari residenti mostrauna dominanza del sesso femmi-nile per tutte le comunità.
Per quanto riguarda gli stranie-ri extracomunitari è possibile fareun’analisi relativamente ai per-messi di soggiorno rilasciati per ilterritorio provinciale al 31 dicem-bre 2003. L’ammontare totale deipermessi di soggiorno è di 9.479unità con una crescita del 53% ri-spetto ai permessi di soggiorno ri-lasciati al 31 dicembre 2002. Laforte crescita è, come già ricorda-to, l’effetto della legge Bossi-Finiche ha permesso la confluenza diun elevato numero di lavoratoriimmigrati nei canali della regola-rità. Relativamente ai motivi delrilascio, si osserva che le quoteelevate sono quelle dei permessiper lavoro subordinato (57% nel2003) e per motivi familiari (28%nel 2003). Per gli altri motivi si re-gistrano quote intorno al 3% permotivi commerciali e per motividi studio mentre per attesa di oc-cupazione per lavoro subordinatoe per motivi religiosi i permessirilasciati si attestano intorno al2% del totale.
MONTALTO DI CASTRO
ACQUAPENDENTE
VITERBO
BARBARANO ROMANO
CELLENO
PROCENO
ONANO
FARNESE
ISCHIA DI CASTRO
TARQUINIA
TUSCANIA
MONTE ROMANO
VETRALLA
VILLA SAN GIOVANNI I
BLERA CAPRANICA
VEJANO
ORIOLO ROMANO
BASSANO ROMANO
SUTRI
MONTEROSI
NEPI
CASTEL SANT'ELIA
FALERIA
CALCATA
RONCIGLIONE
CAPRAROLA
GALLESEVIGNANELLO
VALLERANO
CANEPINA
SORIANO NEL CIMINO
VASANELLO
ORTE
BOMARZO
CANINOTESSENNANO
ARLENA DI CASTRO
PIANSANOCELLERE
CAPODIMONTE
MARTA
VALENTANO
LATERA
MONTEFIASCONE
GRAFFIGNANO
CIVITELLA D'AGLIANO
BAGNOREGIO
LUBRIANOBOLSENAGRADOLI
GROTTE DI CASTRO
SAN LORENZO NUOVO
CIVITA CASTELLANA
FABRICA DI ROMA
CARBOGNANO
CORCHIANO
CASTIGLIONE IN TEVERINA
VITORCHIANO
BASSANO IN TEVERINA
Stranieri residenti in provincia di Viterbo al 31 dicembre 2003
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40
TAB. 9 Popolazione residente nella provincia di Viterbo.Anni 2002-2003
M F T M F TAcquapendente 2.825 2.943 5.768 2.840 2.967 5.807Arlena di castro 426 437 863 410 441 851Bagnoregio 1.778 1.913 3.691 1.756 1.884 3.640Barbarano romano 503 480 983 500 479 979Bassano romano 2.194 2.254 4.448 2.143 2.195 4.338Bassano in teverina 584 616 1.200 564 596 1.160Blera 1.546 1.628 3.174 1.543 1.618 3.161Bolsena 1.943 2.200 4.143 1.936 2.168 4.104Bomarzo 800 845 1.645 777 832 1.609Calcata 437 450 887 431 443 874Canepina 1.526 1.579 3.105 1.536 1.570 3.106Canino 2.547 2.550 5.097 2.520 2.529 5.049Capodimonte 841 864 1.705 842 863 1.705Capranica 2.792 2.957 5.749 2.756 2.930 5.686Caprarola 2.521 2.742 5.263 2.483 2.735 5.218Carbognano 944 1.018 1.962 931 1.006 1.937Castel sant'elia 1.126 1.141 2.267 1.087 1.108 2.195Castiglione in teverina 1.118 1.179 2.297 1.102 1.157 2.259Celleno 640 710 1.350 638 711 1.349Cellere 612 637 1.249 621 650 1.271Civita castellana 7.763 8.168 15.931 7.458 7.915 15.373Civitella d'agliano 800 887 1.687 801 893 1.694Corchiano 1.750 1.727 3.477 1.674 1.703 3.377Fabrica di roma 3.465 3.540 7.005 3.349 3.462 6.811Faleria 898 895 1.793 872 877 1.749Farnese 806 906 1.712 806 916 1.722Gallese 1.386 1.465 2.851 1.362 1.440 2.802Gradoli 756 739 1.495 759 740 1.499Graffignano 1.098 1.181 2.279 1.091 1.183 2.274Grotte di castro 1.441 1.476 2.917 1.438 1.487 2.925Ischia di castro 1.191 1.251 2.442 1.179 1.274 2.453Latera 492 496 988 515 503 1.018Lubriano 481 462 943 470 454 924Marta 1.713 1.764 3.477 1.690 1.742 3.432Montalto di castro 3.929 3.999 7.928 3.849 3.922 7.771Montefiascone 6.162 6.661 12.823 6.122 6.639 12.761Monte romano 946 988 1.934 938 992 1.930Monterosi 1.303 1.282 2.585 1.217 1.210 2.427Nepi 4.066 4.138 8.204 3.977 4.023 8.000Onano 526 584 1.110 537 609 1.146Oriolo romano 1.547 1.612 3.159 1.500 1.569 3.069Orte 3.910 4.189 8.099 3.816 4.109 7.925Piansano 1.123 1.114 2.237 1.119 1.123 2.242Proceno 309 319 628 306 314 620Ronciglione 3.935 4.160 8.095 3.665 3.939 7.604Villa san giovanni in tuscia 571 586 1.157 561 594 1.155San lorenzo nuovo 1.051 1.064 2.115 1.049 1.069 2.118Soriano nel cimino 4.065 4.289 8.354 4.040 4.249 8.289Sutri 2.715 2.767 5.482 2.529 2.645 5.174Tarquinia 7.763 8.055 15.818 7.604 7.868 15.472Tessennano 205 194 399 209 206 415Tuscania 3.744 4.019 7.763 3.728 4.013 7.741Valentano 1.460 1.532 2.992 1.438 1.492 2.930Vallerano 1.235 1.311 2.546 1.218 1.299 2.517Vasanello 1.988 2.000 3.988 1.980 1.966 3.946Vejano 1.050 1.126 2.176 1.029 1.112 2.141Vetralla 5.858 6.408 12.266 5.762 6.286 12.048Vignanello 2.329 2.373 4.702 2.319 2.372 4.691Viterbo 28.770 31.090 59.860 28.542 30.812 59.354Vitorchiano 1.698 1.741 3.439 1.638 1.678 3.316
Totale provinciale 144.001 151.701 295.702 141.572 149.581 291.153
31 dicembre 2003Comune 31 dicembre 2002
Fonte: Istat
41
TAB. 10 Permessi di soggiorni rilasciati in provincia di Viterbo. Anni 2002-2003
Numero % Numero %LAVORO SUBORDINATO 5.413 57,11 2.518 40,75MOTIVI FAMILIARI 2.654 28,00 2.511 40,64MOTIVI COMMERCIALI 315 3,32 263 4,26MOTIVI DI STUDIO 272 2,87 206 3,33ATTESA OCCUPAZIONE 223 2,35 154 2,49MOTIVI RELIGIOSI 195 2,06 181 2,93RESIDENZA ELETTIVA 181 1,91 137 2,22TURISMO 68 0,72 60 0,97ASILO POLITICO 59 0,62 51 0,83MOTIVI DI SALUTE 30 0,32 40 0,65ADOZIONE 25 0,26 24 0,39MINORE ETA' 17 0,18 16 0,26MOTIVI STRAORD. UMANITARI 9 0,09 7 0,11AFFIDAMENTO 6 0,06 5 0,08MISSIONE 6 0,06 2 0,03MOTIVI Di GIUSTIZIA 4 0,04 2 0,03ASILO POLITICO (CONV. DUBLINO) 2 0,02 2 0,03
Totale permessi di soggiorno 9.479 100,00 6.179 100,00
AL 31.12.2003 AL 31.12.2002Motivo
Fonte: Questura di Viterbo
42
TAB. 11 Richieste di ricongiungimento familiare in provincia di Viterbo. Anni 2002-2003
Anno 2003 Anno 2002ROMANIA 61 68MAROCCO 31 29ALBANIA 31 32UCRAINA 22 4MACEDONIA 19 24REP. MOLDAVA 19 3SRI LANKA 18 20INDIA 9 7REP. DOMINICANA 8 0BANGLADESH 8 7TUNISIA 5 3POLONIA 4 3JUGOSLAVIA 4 3IRAN 2 1LIBANO 2 0ECUADOR 2 3EGITTO 2 0ZAIRE 2 1PAKISTAN 2 3ALGERIA 2 6MAURITANIA 2 0RUSSIA 1 1CUBA 1 0FILIPPINE 1 2UNGHERIA 1 0SENEGAL 1 2CAPOVERDE 1 0COLOMBIA 1 0NIGERIA 1 1CINA 1 2PERU' 1 5BULGARIA 1 1COSTA D'AVORIO 0 1LETTONIA 0 1ETIOPIA 0 1UZBEKISTAN 0 1THAILANDIA 0 1PARAGUAY 0 1
Totale 266 237
Fonte: Questura di Viterbo
43
Nel biennio 2001/2003 il nume-ro degli stranieri extracomunitariregolarmente soggiornanti nelterritorio della Provincia di Viter-bo è cresciuto sensibilmente.
Un incremento è stato partico-larmente rilevante nel numerodei permessi di soggiorno rilascia-ti per lavoro subordinato (dai2518 del 2002 ai 5413 del 2003)poiché molti stranieri hanno tro-vato impiego nei settori agricoloe forestale, nonché nel settoredella collaborazione familiare e
assistenza domiciliare agli anzia-ni.
Da rilevare che ad un sensibileaumento del numero dei lavora-tori stranieri presenti nel territo-rio della Provincia non è seguitoun pari incremento delle istanzedi ricongiungimento familiare(236 nel 2002 e solo 266 nel 2003).Ciò è accaduto perché gran partedegli extracomunitari che hannotrovato lavoro nel corso del 2003non erano in possesso del redditoprevisto dalla normativa vigente
per il ricongiungimento dei fami-liari.
Il numero degli stranieri sotto-posti a provvedimento di espul-sione dal Prefetto è aumentatodalle 306 unità del 2002 alle 403del 2003. Ciò è dovuto ad un in-cremento dell'attività di controllodel territorio da parte delle Forzedi Polizia e all'adozione di nuovistrumenti legislativi per la lottaall'immigrazione clandestina.
CAPITOLO 3
ATTIVITÀ DELLE FORZEDI POLIZIA NELLA PROVINCIA
DI VITERBO
Permessi di soggiorno rilasciati
AL 31.12.2002 AL 31.12.2003
ASILO POLITICO 51 59ASILO POLITICO (CONV. DUBLINO) 2 2MOTIVI COMMERCIALI 263 315MOTIVI FAMILIARI 2.511 2.654MOTIVI Di GIUSTIZIA 2 4MOTIVI RELIGIOSI 181 195RESIDENZA ELETTIVA 137 181MOTIVI DI STUDIO 206 272ADOZIONE 24 25AFFIDAMENTO 5 6LAVORO SUBORDINATO 2.518 5.413MINORE ETA' 16 17MOTIVI DI SALUTE 40 30MOTIVI STRAORD. UMANITARI 7 9TURISMO 60 68ATTESA OCCUPAZIONE 154 223MISSIONE 2 6
TOTALI 6.179 9.479
44
Istanze di n.o. al ricongiungimento familiare
ANNO 2003 ANNO 2002
MAROCCO 31 29MACEDONIA 19 24SRI LANKA 18 20UCRAINA 22 4ALBANIA 31 32IRAN 2 1LIBANO 2 0TUNISIA 5 3REP. DOMINICANA 8 0POLONIA 4 3ROMANIA 61 68ECUADOR 2 3RUSSIA 1 1INDIA 9 7EGITTO 2 0ZAIRE 2 1REP. MOLDAVA 19 3CUBA 1 0FILIPPINE 1 2PAKISTAN 2 3UNGHERIA 1 0BANGLADESH 8 7JUGOSLAVIA 4 3SENEGAL 1 2CAPOVERDE 1 0COLOMBIA 1 0NIGERIA 1 1CINA 1 2PERU' 1 5ALGERIA 2 6BULGARIA 1 1MAURITANIA 2 0COSTA D'AVORIO 0 1LETTONIA 0 1ETIOPIA 0 1UZBEKISTAN 0 1THAILANDIA 0 1PARAGUAY 0 1
TOTALE 266 236
45
Stranieri sottoposti a provvedimento di espulsione
ANNO 2002 ANNO 2003
MAROCCO 9 18MACEDONIA 14 8ROMANIA 74 235ALBANIA 43 25COLOMBIA, 16 7SENEE-GAL 13 10INDIA 5 1ALGERIA 14 12BRASILE 4 1POLONIA 9 27CINA 4 5UCRAINA 12 14MOLDAVIA 12 13EST ONIA 1 0BULGARIA 4 7NIGERIA 12 17SIERRA LEONE 3 2U.S.A. 1 1RUSSIA 5 0BIELORUSSIA 2 2UZBEKISTAN 1 0TUNISIA 17 13JUGOSLAVIA 2 5REP.CECA 3 0ERITREA 2 0CILE 1 0ARGENTINA 2 1LIBERIA 4 4ZIMBABWE 2 0GHANA 4 6LITUANIA 2 1REP.DOMINICANA 1 1PAXISTAN 2 2IRAQ 1 2KAZAKISTAN 1 0PALESTINA 1 0VENEZUELA 1 2GAMBIA 1 0ECUADOR 1 1SLOVENIA 0 1BANGLADESH 0 4TANZANIA 0 1FILIPPINE 0 1EGITTO 0 1MESSICO 0 1BOSNIA-ERZEGOVINA 0 4SRI LANKA 0 2PERU' 0 2ETIOPIA 0 1CROAZIA 0 1GUINEA 0 1
TOTALE 306 463
47
Premessa
Delineando il complesso sce-nario sociale, politico ed econo-mico che un importante fenome-no come quello dell’immigrazio-ne presenta, e considerando inparticolare il caso della nostraprovincia, non possiamo non te-ner conto del fatto che il nostropaese nel volgere di pochi anni,ha vissuto in modo quasi inconsa-pevole un passaggio sostanziale distatus, da paese di emigrazione apaese di immigrazione.
Le ragioni di tale processo ri-siedono in fattori interni ed ester-ni: il mutamento della politica mi-gratoria dei paesi dell’Europacentrosettentrionale1 che hannosmesso di importare manodoperastraniera, il crescente benessereraggiunto dall’Italia e la mobilitàalle sue frontiere, sono tra gli ele-menti che hanno favorito l’ingres-so di un numero sempre crescen-te di persone provenienti dai pae-si del cosiddetto del Terzo Mon-do. Ciò è avvenuto in un contestoistituzionale del tutto imprepara-to a gestire in modo adeguato unfenomeno così composto e tra-sversalmente influente.
Quella verso cui ci avviamo èuna società con una fortissimapresenza straniera che potrà certodiventare multietnica e multicul-turale se verrà perseguito un mo-
dello di integrazione che valoriz-zerà e armonizzerà le differenze,senza correre in facili luoghi co-muni, se si saprà utilizzare al me-glio l’apporto umano che l’immi-grato reca con sé come lavoratoree come persona non esclusiva-mente bisognosa d’aiuto, ma an-che e soprattutto come soggettoportatore di diritti e di doveri.
In tale contesto il lavoro vienead assumere un’importanza estre-ma, sia in quanto fattore di spintaad emigrare, sia in quanto fattoredi legittimazione sociale, di convi-venza, di integrazione e di accessoai diritti afferenti alla sfera civilee sociale. Il lavoro, quindi, oltread essere un fattore che permettela realizzazione del sostentamen-to e in un certo senso della di-mensione personale dell’indivi-duo, è inoltre la chiave che per-mette l’inserimento in un nuovopaese, che fa acquistare visibilitàe riconoscimento sociale.
Il mercato del lavoro oggi po-larizza la domanda in due estre-mi: da una parte si richiede mano-dopera altamente specializzata,dall’altra manodopera assoluta-mente dequalificante mobile eflessibile adibita soprattutto aiservizi, che tendono a concentrar-si nelle aree urbane, legate alla ri-storazione, alla manutenzione epulizia degli spazi pubblici e pri-vati, al lavoro domestico, ai tra-
sporti. E’ proprio in tale ambitoche si inserisce il lavoro degli im-migrati (sia regolari che irregola-ri), disposti a turni flessibili, a unabassa retribuzione e ad accettarecondizioni di lavoro rifiutate dagran parte degli autoctoni.
Entrando in tale discorso è ne-cessario chiarire la portata di con-cetti che si sentono frequente-mente affermare quando si parladi lavoro ed extracomunitari,creando spesso false convinzioni;una è quella secondo cui gli immi-grati, portano via lavoro ai resi-denti nella nostra Provincia, es-sendo una zona con un tasso didisoccupazione ancora alto.
Come spiegare quindi un para-dosso e cioè il bisogno di immi-grati in un territorio ancora se-gnato da una forte disoccupazio-ne?
La risposta può essere cercatain più fattori uno di questi risultaessere l’oramai elevato livello diaspettativa lavorativa per gli abi-tanti della nostra provincia, e lapossibilità di cercare lavoro che siritiene a sé idoneo, si cerca così dievitare l’accettazione di quei la-vori che comportano un bassostatus sociale. Tutto questo deter-mina la possibilità per gli immi-grati di inserirsi in settori che al-trimenti resterebbero senza ma-nodopera.
CAPITOLO 4
GLI EXTRACOMUNITARINEL MERCATO
DEL LAVORO PROVINCIALE
1 Per approfondimenti si veda: “Il lavoro degli extracomunitari”
48
Analisi dei dati
Fare luce con chiarezza e inmodo univoco sulla presenza delterritorio, l’inserimento lavorati-vo, il tasso di disoccupazione, l’in-cidenza sulla popolazione la pre-senza in determinati settori degliimmigrati non è facile, infatti ognifonte statistica che si prende inconsiderazione, presenta dei limitiriguardo qualche aspetto che siprende in considerazione e deimargini di incertezza e sfuggevo-lezza. Così, anche per il tema dellavoro risultano utili come fonte, idati forniti dai Centri per l’Impie-go della nostra Provincia, che co-prono il maggior numero di lavo-ratori stranieri e forniscono datisulla loro consistenza ma non per-mettono di conoscere in quali set-tori lavorano gi immigrati. Inoltre
va precisato che i dati di seguitoriportati si riferiscono a personetitolari di regolare permesso disoggiorno rilasciato dalle questu-re, quindi dovremmo parlare diextracomunitari soggiornanti. Ol-tre al resto va sottolineato l’anda-mento discontinuo della presenzadi lavoratori stranieri; ciò è dovu-to, non tanto ad una variazionedella pressione migratoria, quantopiuttosto al verificarsi di regola-rizzazioni che fanno registrareconsistenti salti numerici, il con-fronto infatti tra il lavoro prece-dentemente svolto e l’attuale devetener conto delle alterazioni con-seguite a seguito della compiutasanatoria di colf e badanti e lavo-ratori subordinati.
Ciò che si prevedeva nel 2002 sista lentamente avverando, l’affer-mazione che gli extracomunitari
soggiornanti nella nostra provin-cia, si stanno scavando una nic-chia all’interno del mercato nel la-voro si sta rafforzando con il pas-sare del tempo, infatti se conside-riamo sia gli iscritti che gli avviatial 19/10/2004 (anno quindi nonancora concluso) si nota un au-mento esponenziale delle duequantità rispetto all’ultima rileva-zione, si contano infatti 2.970iscritti e 3.833 avviati con un in-cremento rispettivamente del142,8% e del 183,9% (i confrontidi seguito riportati si riferisconoall’Europa dei 15 paesi aderentiper l’analisi del 2004 si è provve-duto invece alla distinzione egliextracomunitari secondo la nor-mativa europea ad oggi in vigore).
Si confermano le deduzioni fat-te nel lavoro precedente dove siaffermava che la forza lavoro ex-
Iscritti totali – 1998/2004
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
3500
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004
Fonte: Centri per l’Impiego di Viterbo
Avviati totali – 1998/2004
-
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
1999 2000 2001 2002 2003 2004
49
tracomunitaria abbia scelto, qualeluogo di residenza, la località oveha trovato sbocco occupazionale oprospettive di trovarlo, infatti seconfrontiamo i principali comunidella provincia che hanno regi-strato il maggior numero di resi-denti iscritti al collocamento, con iprincipali comuni che hanno regi-strato il maggior numero di resi-denti avviati dal collocamento siha la conferma del presuppostoenunciato.
Si può sottolineare che i treprincipali poli di attrazione dellaforza lavoro risultano essere Vi-terbo, Tarquinia e Civita Castella-na. Si iniziano a delineare fortipresenze di comunità extracomu-nitarie soprattutto di Rumeni eAlbanese che in tutti i comuni agrande attrazione straniera supe-rano il 30% dei lavoratori extra-comunitari.
Infatti quello che due anni fa siregistrava nei comuni di Viterbo,
Civita Castellana, Tarquinia, Orte,Montalto cioè una eterogeneitàetnica, si sta consistentementemodificando rilevando in tali co-muni massicce presenze di comu-nità Rumene, Albanese e Maroc-chine.
Le variazioni percentuali ri-spetto al 2001 hanno aumentimolto abbondanti motivati anchedalle premesse sopra esposte.
Iscritti per comune
Comune Di Residenza
Paesi DiNuova
AdesioneAll'Europa
Extracomunitari Totale
Complessivo
Var.Assoluta
2002-2004Europa dei
15
Var %2002-2004Europa dei
15
Acquapendente 44 44 19 76,0% Arlena Di Castro 13 13 6 85,7% Bagnoregio 19 19 10 111,1% Barbarano Romano 2 2 4 1 33,3% Bassano In Teverina 22 22 13 144,4% Bassano Romano 32 32 17 113,3% Blera 3 30 33 19 135,7% Bolsena 4 23 27 20 285,7%
Bomarzo 24 24 13 118,2% Calcata 1 6 7 7 - Canepina 2 44 46 14 43,8% Canino 4 50 54 21 63,6% Capodimonte 1 20 21 14 200,0% Capranica 1 33 34 19 126,7% Caprarola 55 55 23 71,9% Carbognano 12 12 2 20,0% Castel Sant'Elia 3 18 21 4 23,5% Castiglione In Teverina 2 15 17 12 240,0% Celleno 11 11 6 120,0%
Cellere 6 6 2 50,0% Civita Castellana 5 255 260 146 128,1% Civitella D'Agliano 8 8 4 100,0% Corchiano 53 53 35 194,4% Fabrica Di Roma 9 80 89 49 122,5% Faleria 2 29 31 17 121,4% Farnese 16 16 3 23,1% Gallese 1 28 29 17 141,7% Gradoli 10 10 8 400,0% Graffignano 7 7 4 133,3% Grotte Di Castro 31 31 23 287,5% Ischia Di Castro 1 13 14 6 75,0% Latera 2 2 1 100,0%
Lubriano 9 9 2 28,6% Marta 3 23 26 12 85,7% Montalto Di Castro 4 67 71 21 42,0% Montefiascone 7 79 86 57 196,6% Monte Romano 2 14 16 10 166,7% Monterosi 29 29 15 107,1%
50
Nepi 1 57 58 37 176,2% Onano 1 1 1 - Oriolo Romano 1 8 9 3 50,0% Orte 4 111 115 66 134,7% Piansano 5 5 5 - Proceno 3 3 1 50,0%
Ronciglion 6 74 80 57 247,8% San Lorenzo Nuovo 24 24 15 166,7% Soriano Nel Cimino 2 68 70 32 84,2% Sutri 5 34 39 26 200,0% Tarquinia 14 119 133 77 137,5% Tessennano 3 3 3 - Tuscania 1 54 55 30 120,0% Valentano 12 12 7 140,0% Vallerano 1 18 19 12 171,4% Vasanello 1 31 32 19 146,2% Vejano 2 4 6 - 0,0% Vetralla 15 104 119 64 116,4%
Vignanello 1 34 35 11 45,8% Villa San Giovanni In Tuscia 15 15 14 1400,0% Viterbo 43 717 760 524 222,0% Vitorchiano 1 25 26 14 116,7% Non indicato 1 55 56 53 1766,7% Totale Complessivo 156 2.808 2.964 1.743 142,8%
Fonte: Centri per l’Impiego di Viterbo
Avviati per comune
Comune Di Residenza
Paesi DiNuova
AdesioneAll'Europa
Extracomunitari Totale
Complessivo
Var.Assoluta2001-2004Europa dei
15
Var % 2001-2004
Europa dei15
Acquapendente 1 36 37 14 60,9%
Arlena di Castro 31 31 24 342,9%
Bagnoregio 20 20 12 150,0%
Barbarano Romano 4 5 9 8 800,0%
Bassano in Teverina 14 14 6 75,0%
Bassano Romano 18 18 4 28,6%
Blera 2 29 31 17 121,4%
Bolsena 1 20 21 10 90,9%
Bomarzo 17 17 15 750,0%
Calcata - - - - -
Canepina 34 34 -1 -2,9%
Canino 1 121 122 69 130,2%
Capodimonte 7 7 3 75,0%
Capranica 2 37 39 22 129,4%
Caprarola 3 57 60 33 122,2%
Carbognano 2 12 14 9 180,0%
Castel Sant'Elia 7 30 37 23 164,3%
Castiglione in Teverina 12 12 6 100,0%
Celleno 9 9 5 125,0%
Cellere 5 5 2 66,7%
51
,
Civita Castellana 4 249 253 135 114,4%
Civitella d'Agliano 4 4 4 -
Corchiano 3 39 42 24 133,3%
Fabrica di Roma 6 79 85 52 157,6%
Faleria 2 8 10 4 66,7%
Farnese 51 51 35 218,8%
Gallese 2 33 35 22 169,2%
Gradoli 6 6 5 500,0%
Graffignano 7 7 4 133,3%
Grotte di Castro 3 53 56 46 460,0%
Ischia di Castro 33 33 22 200,0%
Latera 4 4 3 300,0%
Lubriano 1 13 14 9 180,0%
Marta 16 16 7 77,8%
Montalto di Castro 3 239 242 173 250,7%
Monte Romano 1 28 29 24 480,0%
Montefiascone 2 67 69 34 97,1%
Monterosi 3 22 25 15 150,0%
Nepi 3 61 64 38 146,2%
Onano 5 5 4 400,0%
Oriolo Romano 1 5 6 2 50,0%
Orte 2 76 78 26 50,0%
Piansano 7 7 6 600,0%
Proceno 2 2 2 -
Ronciglione 4 44 48 31 182,4%
San Lorenzo Nuovo 1 20 21 18 600,0%
Soriano nel Cimino 1 64 65 33 103,1%
Sutri 2 39 41 25 156,3%
Tarquinia 12 176 188 113 150,7%
Tessennano 8 8 8 -
Tuscania 3 73 76 55 261,9%
Valentano 21 21 15 250,0%
Vallerano 14 14 6 75,0%
Vasanello 1 16 17 9 112,5%
Vejano 1 4 5 2 66,7%
Vetralla 7 82 89 32 56,1%
Vignanello 1 31 32 17 113,3%
Villa S. Giov. in Tuscia 10 10 6 150,0%
Viterbo 20 741 761 484 174,7%
Vitorchiano 1 19 20 10 100,0%
Fuori prov. o non indic. 29 708 737 642 675,8%
Totale provinciale 142 3.691 3.833 2.483 183,9% Fonte: Centri per l’Impiego di Viterbo
52
- Iscritti per cittadinanza
EUROPA EXTRACOMUNITARIACittadinanza
F M
EUROPATotale
F M
EXTRACOMUNITARIATotale
Totalecomplessivo
ALBANESE 162 200 362 362
ALGERINA 11 31 42 42
ANGOLA 1 1 1
ARGENTINA 10 6 16 16
AUSTRALIANA 1 1 1
BANGLA DESH 7 41 48 48
BIELORUSSIA 6 4 10 10
BOLIVIANA 1 2 3 3
BOSNIACA 8 1 9 9
BRASILIANA 39 11 50 50
BULGARA 44 8 52 52
BURKIANA 1 1 1
CAMERUN 2 2 2
CANADESE 1 1 2 2
CAPO VERDE 2 2 4 4
CECA 10 1 11 11
CEYLON 42 43 85 85
CIAD 1 1 1
CILENA 8 8 8
CINESE 17 18 35 35
COLOMBIANA 34 11 45 45
CONGOLESE 7 1 8 8
COREANA 1 1 1
COSTA D'AVORIO 3 2 5 5
COSTARICA 1 1 1
CROATA 5 1 6 6
CUBANA 41 5 46 46
DOMINICANA 82 11 93 93
EGIZIANA 4 12 16 16
EL SALVADO 1 1 1
EQUADORIANA 15 5 20 20
ERITREA 1 1 2 2
ESTONE 8 8 8
ETIOPE 22 4 26 26
FILIPPINE 21 18 39 39
GAMBIA 1 1 2 2
GEORGIANA 2 1 3 3
GHANESE 1 2 3 3
GUATEMALTECA 4 2 6 6
GUINEA 1 1 1
HONDURAS 4 1 5 5
INDIANA 5 34 39 39
IRACHENA 5 4 9 9
IRANIANA 10 6 16 16
JUGOSLAVIA 23 88 111 111
KAZAKA 1 1 1
KENIOTA 2 2 4 4
LETTONE 2 2 2
LIBANESE 1 5 6 6
53
LITUANA 1 1 1
MACEDONE 32 98 130 130
MALESIANA 2 2 2
MALTESE 1 1 1
MAROCCHINA 75 127 202 202
MAURITANA 4 1 5 5
MESSICANA 1 1 1
MOLDOVA 29 14 43 43
MOZAMBICO 1 1 1
NEPALESE 1 1 1
NIGERIANA 24 5 29 29
PAKISTANA 7 28 35 35
PANAMENSE 1 1 1
PARAGUAIANA 2 1 3 3
PERUVIANA 48 26 74 74
POLACCA 94 33 127 127
RUMENA 384 244 628 628
RUSSA 34 4 38 38
SALVADOREGNA 3 1 4 4
SENEGALESE 2 64 66 66
SEYCHELLES 1 1 2 2
SINGALESE 6 9 15 15
SIRIANA 2 1 3 3
SLOVACCO 3 3 3
SOMALA 10 2 12 12
STATUNITENSE 4 2 6 6
SUDAFRICANA 1 2 3 3
TANZANESE 1 1 1
THAILANDESE 6 2 8 8
TOGO 1 1 1
TUNISIA 33 61 94 94
TURCA 1 3 4 4
UCRAINA 67 15 82 82
UNGHERESE 3 3 3
URUGUAIANA 2 2 2
UZBEKA 9 9 9
VENEZUELANA 10 4 14 14
ZAIRE 10 1 11 11
ZELANDESE 1 1 1
NON INDICATO 18 12 30 30
Totale complessivo 122 34 156 1.488 1.320 2.808 2.964
54
Avviati per cittadinanza
EUROPA EXTRACOMUNITARIA
CittadinazaF M
EUROPATotale F M
EXTRACOMUNITARIATotale
Totalecomplessivo
ALBANESE 56 383 439 439
ALGERINA 1 45 46 46
ARGENTINA 6 10 16 16
AUSTRALIANA 1 1 1
BANGLA DESH 1 61 62 62
BIELORUSSIA 1 2 3 3
BOSNIACA 3 5 8 8
BRASILIANA 22 7 29 29
BULGARA 26 10 36 36
CAMBOGIANA 1 1 1
CANADESE 1 1 1
CECA 5 1 6 6
CEYLON (SRI LANKA) 10 75 85 85
CILENA 8 1 9 9
CINESE 13 29 42 42
COLOMBIANA 14 9 23 23
CONGOLESE 1 1 2 2
COSTA D'AVORIO 1 2 3 3
COSTARICA 2 2 2
CROATA 2 4 6 6
CUBANA 6 3 9 9
DOMINICANA 30 7 37 37
EGIZIANA 1 24 25 25
EL SALVADO 1 1 1
EQUADORIANA 7 8 15 15
ERITREA 1 1 1
ETIOPE 4 5 9 9
FILIPPINE 29 13 42 42
GABON 1 1 1
GEORGIANA 2 2 2
GHANESE 1 1 2 2
GIAPPONESE 1 1 1
GUATEMALTECA 1 1 2 2
GUINEA 1 1 1
INDIANA 1 88 89 89
IRACHENA 2 2 2
IRANIANA 4 6 10 10
ISRAELIANA 1 1 1
JUGOSLAVIA 16 222 238 238
KAZAKA 1 1 1
KENIOTA 1 1 2 2
KIRGHISA 1 1 1
LETTONE 1 1 1
LIBANESE 1 1 1
LIBICA 1 1 1
LITUANA 1 1 1
55
MACEDONE 10 163 173 173
MALDIVE 1 1 1
MALGASCIA 1 1 1
MAROCCHINA 33 207 240 240
MAURITANA 1 2 3 3
MESSICANA 1 1 2 2
MOLDOVA 16 18 34 34
NIGERIANA 16 15 31 31
PAKISTANA 1 38 39 39
PARAGUAIANA 2 2 2
PERUVIANA 14 17 31 31
POLACCA 68 62 130 130
RUANDA 1 1 1
RUMENA 240 760 1.000 1.000
RUSSA 20 20 20
SENEGALESE 2 66 68 68
SINGALESE 7 7 7
SIRIANA 2 2 2
SLOVACCO 3 1 4 4
SOMALA 12 2 14 14
STATUNITENSE 2 4 6 6
SUDAFRICANO 1 1 1
THAILANDESE 1 1 1
TOGO 2 3 5 5
TUNISIA 17 153 170 170
TURCA 2 2 2
UCRAINA 48 25 73 73
URUGAIANA 1 1 1
UZBEKA 5 5 5
VENEZUELANA 1 2 3 3
ZAIRE 3 2 5 5
ZAMBIA 1 1 1
ZELANDESE 1 1 1
ALTRI o non indicato 126 314 440 440
Totale complessivo 78 64 142 848 2.843 3.691 3.833
Disaggregando i dati sugli iscritti ed avviati per sesso si mette in luce immediatamente che la figura pre-valente del lavoratore extracomunitario nella nostra provincia è maschio, con una percentuale sugli avviati(Europa 25) del 77% percentuale che si conferma con la stessa proporzione anche per gli iscritti, si può, pu-re, evidenziare un aumento massiccio sulla precedente rilevazione delle lavoratrici femminili.
56
Avviati per sesso
90207 305
- -
926
330
8961.045
- -
2.907
-
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
3.500
1999 2000 2001 2002 2003 2004
FEMMINEMASCHI
Fonte: Centri per l’Impiego di Viterbo
412 445
840 792
- -
1.610
225 266345
429
1354
- -0
200
400
600
800
1000
1200
1400
1600
1800
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004
maschi femmine
Iscritti per sesso
Uno sguardo al grado di istruzione ci consente di confermare quanto già sostenuto nelle considerazionigenerali infatti la maggior parte degli extracomunitari sia iscritti che avviati non ha alcun titolo di studio, siinizia a notare però un aumento degli iscritti con titolo di studio aumentano infatti sia i possessori di diplo-ma che di laurea
57
TITOLO DI STUDIO 2004 2001 VAR. %
NESSUN TITOLO 1.532 223 587,0%LICENZA ELEMENTARE 22 41 -46,3%LICENZA MEDIA INFERIORE 55 38 44,7%DIPLOMA 7 8 -12,5%LAUREA 3 1 200,0%NON INDICATO 2.214 1.039 113,1%TOTALE 3.833 1.350 183,9%
TITOLO DI STUDIO 2004 2001 VAR. %
NESSUN TITOLO 721 886 -18,6%LICENZA ELEMENTARE 23 33 -30,3%LICENZA MEDIA INFERIORE 49 38 28,9%DIPLOMA 17 9 88,9%LAUREA 5 0 -NON INDICATO 2.149 255 742,7%TOTALE 2.964 1.221 142,8%
Avviati per titolo di studi
Iscritti per titolo di studio
59
Il Progetto Excelsior, realizza-to annualmente da Unioncameree dalle Camere di Commercio incollaborazione con il Ministerodel Lavoro e delle Politiche So-ciali, è giunto alla sua settima edi-zione e risulta essere una fonteinformativa di primaria importan-za per la conoscenza del mercatodel lavoro italiano.
Excelsior1 è un Sistema Infor-mativo permanente sull’occupa-zione e la formazione che si pro-pone di fornire indicazioni, co-stantemente aggiornate ed affida-bili, sull’andamento congiuntura-le del mercato del lavoro - in par-
ticolare per la conoscenza di flus-si di entrata e uscita previsti dalleimprese - e sulle relative modifi-cazioni strutturali in termini diprofessioni emergenti e di fabbi-sogni formativi. L’indagine, oltrea fornire importanti informazionisulla domanda effettiva di profes-sioni nei diversi bacini territorialidel lavoro, permette anche diorientare le scelte degli enti for-mativi e dei decisori istituzionaliin materia di politiche della for-mazione scolastica e professiona-le in base ai bisogni di professio-nalità espressi dalle imprese per ilbreve e medio periodo.
Analizzando la provincia di Vi-terbo, i flussi di entrata e di uscitapreviste nel 2004, evidenziano unmovimento in entrata di 2.265unità lavorative, e di 1.679 unitàdi cessazioni dal servizio attivoper limiti di età o turn-over, conun saldo positivo di 856 unità, va-le a dire un +1,8%. Un dato checolloca la Tuscia Viterbese di po-co sopra la media nazionale e re-gionale, attestate rispettivamenteal 1,3% e allo 0,9%, anche se oc-corre tenere presente che sonodati statistici di previsione.
CAPITOLO 5
EXCELSIOR: PREVISIONESULLE ASSUNZIONI
DI EXTRACOMUNITARIIN PROVINCIA DI VITERBO
Grafico 1- Movimenti nelle assunzioni previste al 2004 (unità)
1.012
1.253
742
937
270 316
0
500
1.000
1.500
entrata uscita saldo
Industria
Servizi
Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2004
1 Il campo di osservazione è rappresentato dall’universo delle imprese private iscritte al Registro delle Imprese delle Camere diCommercio che, alla data del 31-12-2001, avevano almeno un dipendente, con l’esclusione: - delle unità operative della PubblicaAmministrazione - delle aziende pubbliche del settore sanitario - delle unità scolastiche e universitarie - delle organizzazioni pubbli-che associative.
60
Attraverso le stime effettuate,si prevede che le nuove assunzio-ni avvengano per il 45% nell’in-dustria e per il 55% nei servizi.Nell’industria è il settore delle co-struzioni che esprimere la mag-giore vitalità mentre nei servizi ilcommercio sia al dettaglio che al-l’ingrosso e i trasporti prevedonoil più alto numero di ingressi co-me mostra la tabella 1.
Se si pone l’attenzione sul li-vello di inquadramento e sulle fi-gure professionali maggiormenterichieste si nota che su 2.265 en-trate previste 1.454 figure sonorappresentate da operai e perso-nale non qualificato e di conse-guenza le professioni maggior-mente richieste sono quelle ope-rative della produzione industria-le e dei servizi e delle vendite.
Per quanto concerne la tipolo-gia aziendale sono le grandi im-prese (>o = 50 dipendenti) chemostrano maggiori segnali di sof-ferenza in quanto fanno registra-re tassi E-U negativi determinatidall’accentuato numero di uscitele cui motivazioni sono da ricer-carsi in pensionamenti e licenzia-menti.
Tav. 1 - Dipendenti delle imprese 2003, movimenti previsti nel 2004 per settoredi attività e classe dimensionale
Movimenti previsti nel 2004(v.a)
Provincia di Viterbo
Dipendenti2003 (v.a.) Entrate Uscite Saldo
INDUSTRIA 14.028 1.012 742 270 Industrie alimentari 1.141 109 79 30Industrie estrattive, energetiche, chimiche edei metalli 6.563 297 251 46Altre industrie 2.394 203 135 68Costruzioni 3.930 403 277 126 SERVIZI 18.389 1.253 937 316 Commercio 6.193 416 322 94Alberghi, ristoranti e servizi turistici 1.827 203 119 84Trasporti, credito e servizi alle imprese 7.122 394 320 74Servizi ricreativi e alle persone 977 81 59 22Altri servizi e studi professionali 2.270 159 117 42
TOTALE 32.417 2.343 837 1.506 1-9 dipendenti 11.660 1.277 738 53910-49 dipendenti 7.773 551 454 9750 dipendenti e oltre 12.984 437 487 -
Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2004
Da questo panorama però, esi-ste per le imprese, una quota dipersonale necessario che le stessedefiniscono “di difficile reperi-mento”, quota che è pari al 33%delle assunzioni complessivamen-te programmate. Tali difficoltà,che interessano maggiormentel’industria, sono state individuatenella mancanza di qualificazioneprofessionale necessaria dell’oc-cupato (31%), nella ridotta pre-senza della figura che si intendeassumere (41,2%) in particolaredell’industria estrattiva e delle co-
struzioni, e per il 18,7% nella ne-cessità di dover effettuare turninotturni e festivi. Non si presentamigliore la situazione nei servizi,comparto dove la ridotta presen-za di figure si evince pesantemen-te in alberghi, ristoranti e servizituristici (47%) e nei trasporti, cre-d i t o e s e r v i z i a l l e i m p r e s e(53,5%).
La situazione lavorativa pre-sentata mostra un tessuto occupa-zionale provinciale scarsamentequalificato, in cui nella maggiorparte dei casi in titolo di studio ri-
chiesto è quello della scuola del-l’obbligo. Se si guarda infatti al ti-tolo di studio richiesto dalle im-prese per il 51% delle assunzioniè richiesto quello della scuola del-l’obbligo, per il 18% una qualificaprofessionale mentre soltanto peril 5,6% si richiede un titolo uni-versitario.
Essendo questa la situazione,tenendo anche in considerazionela mancanza di figure professio-nali per i ruoli da coprire, sorge lanecessità, per le imprese dellaprovincia di Viterbo, come per il
61
resto del paese, di manodoperaextracomunitaria.
Infatti, le aspettative espressesu base nazionale risultanti dalprogetto Excelsior, prevedonoche, entro il 2004, oltre il 28% del-le nuove assunzioni saranno rivol-te a personale extracomunitario.
La provincia di Viterbo rispet-ta la previsione nazionale con il29,2% di nuovi impieghi rivoltiagli stranieri, individuata in 661unità. La ripartizione settorialeprevede che l’industria sia dispo-
sta ad assumere il 407 stranieri sultotale, mentre i restanti 254 sareb-bero impiegati nei servizi, com-mercio e trasporti in particolare.Rispetto all’anno 2002 si registraun aumento del numero degli ex-tracomunitari che si prevede dioccupare. Il dato sopra citato si ri-ferisce alla stima massima di as-sunzioni previste.
Nella nostra provincia infatti, ilnumero di lavoratori stranieri chele imprese sono disposte ad assu-mere oscilla tra le 552 e le 661
unità1, e per molte di queste, l’as-senza di esperienza specifica deidipendenti, non rappresenta unostacolo ai fini dell’impiego an-che se viene privilegiata l’assun-zione di persone formate. In par-ticolare nell’industria, il compartodelle costruzioni è disposto ad as-sumere 161 lavoratori stranieri,oltre l’80% dei quali adeguata-mente formati. Lo stesso vale perle industrie estrattive, energeti-che, chimiche e dei metalli mentreper quella alimentare l’avviamen-
Tav. 2 – Assunzioni previste dalle imprese per il 2004 considerate di difficilereperimento e motivi della difficoltà, per settore di attività e classe dimensionale
MOTIVI DELLA DIFFICOLTA' DI REPERIMENTO (valori %)ASSUNZIONICONSIDERATE
DI DIFFICILEREPERIMENTO
PROVINCIA DI
VITERBO
TOTALE2004(v.a.)
% sutotale
assunzioni
mancanza
struttureformative
mancanzaqualificaz.necessaria
livelli retrib.non
adeguatialle
aspettative
ridottapresenza
figura
previstiturni/notti
/festivi
altrimotivi
TOTALE 745 32,9 5,2 32,5 0,0 39,7 13,7 8,9
INDUSTRIA 364 36,0 4,4 31,0 0,0 41,2 18,7 4,7
Industrie alimentari 46 42,2 0,0 0,0 0,0 26,1 73,9 0,0
Industrie estrattive,energetiche, chimiche e
dei metalli67 22,6 6,0 10,4 0,0 58,2 4,5 20,9
Altre industrie 89 43,8 13,5 48,3 0,0 25,8 9,0 3,4
Costruzioni 162 40,2 0,0 38,9 0,0 46,9 14,2 0,0
SERVIZI 381 30,4 6,0 33,9 0,0 38,3 8,9 12,9
Commercio 138 33,2 6,5 26,8 0,0 29,7 10,1 26,8
Alberghi, ristoranti eservizi turistici
66 32,5 12,1 21,2 0,0 47,0 10,6 9,1
Trasporti, credito eservizi alle imprese 99 25,1 0,0 29,3 0,0 53,5 11,1 6,1
Servizi ricreativi e allepersone
15 18,5 0,0 80,0 0,0 6,7 13,3 0,0
Altri servizi e studiprofessionali 63 39,6 9,5 58,7 0,0 31,7 0,0 0,0
Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2004
1 Da sottolineare che i dati che risultano sono delle stime che oscillano tra un minimo ed un massimo, in quanto si comprende ladifficoltà e di qui l’impossibilità di definire con precisione le figure che saranno coperte esclusivamente da extracomunitari.
62
to al lavoro avviene anche per chinon ha nessuna esperienza speci-fica. Non si riscontra una eccessi-va preferenza delle imprese a im-piegare lavoratori con meno di 24anni sia nell’industria che nei ser-vizi. In quest’ultimo settore, come
mostra la tab. 3, il commercio im-piegherà in previsione 101 extra-comunitari e i trasporti, credito eservizi alle imprese 73.
Per quanto riguarda le singolefigure professionali richieste agliextra-comunitari, prevalgono i la-
vori non particolarmente qualifi-cati: spiccano gli addetti all’edili-zia (105), addetti ai servizi di puli-zia (52), manovali industriali (46),manovali edili (25), addetti allareception e ai call center (31).
di cui su valore minimo: (valori %)TOTALE ASSUNZIONIEXTRACOMUNITARI 2004
Provincia di Viterbo
�
MINIMO(v.a.)
% su tot.
assunzioni
MASSIMO(v.a.)
% su tot.assunzioni
connecessità
formazione
finoa
24 anni(1)
senzaesperienzaspecifica
� � � � � � � �
TOTALE 552 24,4 661 29,2 74,6 12,3 41,1
INDUSTRIA 339 33,5 407 40,2 74,3 8,8 40,4
Industrie alimentari 44 40,4 44 40,4 61,4 13,6 88,6
Industrie estrattive,energetiche, chimiche e deimetalli
84 28,3 128 43,1 84,5 9,5 50,0
Altre industrie 74 36,5 74 36,5 58,1 8,1 29,7
Costruzioni 137 34,0 161 40,0 81,0 7,3 24,8
SERVIZI 213 17,0 254 20,3 75,1 17,8 42,3
Commercio 99 23,8 101 24,3 92,9 33,3 36,4
Alberghi, ristoranti e servizituristici
30 14,8 33 16,3 36,7 0,0 56,7
Trasporti, credito e servizi alleimprese
51 12,9 73 18,5 54,9 2,0 62,7
Servizi ricreativi e allepersone
5 6,2 5 6,2 100,0 80,0 60,0
Altri servizi e studiprofessionali
28 17,6 42 26,4 85,7 0,0 7,1
CLASSE DIMENSIONALE
1-9 dipendenti 342 26,8 363 28,4 78,7 18,7 36,5
10-49 dipendenti 155 28,1 175 31,8 60,0 1,3 50,3
50 dipendenti e oltre 55 12,6 123 28,1 90,9 94,5 43,6
ITALIA 136.219 20,2 195.009 28,9 65,9 14,6 48,6
CENTRO 27.305 20,8 36.957 28,2 65,9 15,6 49,3
LAZIO 9.794 16,7 14.848 25,2 64,3 12,0 48,2
Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2004
63
Da quanto detto, si evidenziache, analogamente ad altre partipiù sviluppate del paese, il ricorsoalla manodopera extracomunita-ria è quanto mai importante pernon bloccare gli ingranaggi delleimprese e creare così problemi disviluppo. L’inserimento di extra-comunitari nel mercato del lavorosopperisce quindi, alle carenze dipersonale e di manodopera che le
imprese da più parti lamentano.Inoltre, è stato dimostrato che illoro inserimento si può definiredi carattere addizionale e nonconcorrenziale con la popolazio-ne locale. Il lavoro che sono chia-mati a svolgere infatti, è spessocaratterizzato da bassi salari e dacondizioni ritenute troppo duredagli autoctoni. Per questo molteimprese, anche in realtà come
quella viterbese, che non si carat-terizzano per l’elevato sviluppo,considerano l’ingresso di questilavoratori una vera e propria ric-chezza, indispensabile per mante-nere il livello di produttività ecompetitività conquistato suimercati locali, nazionali ed inter-nazionali.
65
L’aumento della presenza degliextracomunitari, in Italia, sta ge-nerando dei fenomeni che vannooltre i luoghi comuni derivantidalla comunicazione dei mezzi dimassa. Gli effetti che scaturisconoda questi afflussi di persone sonoestremamente più articolati evanno studiati nella loro interacomplessità. Sono sempre di più,infatti, gli immigrati provenientidall’esterno dell’Unione Europeache aprono una nuova attività inItalia. Il fenomeno degli impren-ditori extracomunitari, comun-que, deve essere inquadrato in uncontesto più ampio relativo allapresenza regolare di stranieri1 nelterritorio italiano.
In Italia alla fine del 2002 sicontano 1.512.324 stranieri rego-lari (Dossier Caritas 2003) su diu n a p o p o l a z i o n e t o t a l e d i57.321.070 (Statistiche demografi-che – ISTAT) con una quota per-centuale pari al 2,6%. Uno deimotivi che inducono più frequen-temente un extracomunitario a ri-chiedere il permesso di soggiornoè, oltre a quello familiare, quellolavorativo, sia esso subordinato oautonomo. Questa seconda fatti-
specie, seppur molto meno rile-vante della prima in terminiquantitativi, appare fondamentaleper quel che attiene l’aspetto so-ciologico ed economico, e saràproprio questa che verrà analizza-ta in seguito.
I dati di partenza consideratisono quelli rilevati dai Registridelle Imprese delle Camere dicommercio italiane, che consento-no di studiare le cariche d’impre-sa possedute da persone aventiuna nazionalità di Paesi Extraco-munitari2. A tale proposito si pre-cisa che per comprendere il feno-meno nella sua globalità, sonostati analizzati, non solo i “Titola-ri” d’imprese individuali, ma an-che diverse figure, tra le quali, gli“Amministratori” di società, i“Soci” e le “Altre cariche” (com-poste per lo più da Sindaci, Revi-sori e Procuratori).
In Italia gli extracomunitariche si occupano di imprenditoriasono oltre 302.000, e questo è undato tendenzialmente in aumentorispetto agli anni passati, che vaad iscriversi in una situazione na-zionale sicuramente positiva, co-me rilevano i dati dei Registri
delle Imprese italiane al 30 giu-gno 2004. Questo fenomeno assu-me una discreta rilevanza anchein virtù della difficoltà che riscon-tra il cittadino straniero nella co-stituzione dell’impresa. Infatti, ol-tre ai normali adempimenti ri-chiesti ai cittadini italiani per l’a-pertura di una nuova attività, l’ex-tracomunitario – perlomeno quel-lo che intende richiedere il vistod’ingresso o, che già presente inItalia, desidera convertire il per-messo di soggiorno per studio inlavoro autonomo - deve produrreuna serie di certificazioni e nullaosta relativi al possesso di requisi-ti oggettivi e soggettivi, nonchéattestazioni di parametri finanzia-ri connesse al tipo di attività daesercitare e la dimostrazione dipossesso o di facile reperibilitàdei mezzi finanziari richiesti.
Anche la situazione della pro-vincia di Viterbo non si discostada questo trend ascendente: è evi-dente, infatti, dall’analisi delle ta-belle 1 e 2, il notevole incrementoche si riscontra negli ultimi anninelle cariche imprenditoriali dellacittadinanza extracomunitariadella Tuscia.
CAPITOLO 6
GLI EXTRACOMUNITARIE L’IMPRESA A VITERBO
1 Nel seguito di questo articolo con “straniero” si intenderà solo quello di nazionalità extra Unione Europea, anche in virtù diquanto previsto dalla normativa nazionale in materia di immigrazione.
2 Il termine “nazionalità” straniera è in realtà utilizzato impropriamente, in quanto la banca dati che consente di estrarre le caricheimprenditoriali relative ai vari soggetti fornisce il dato in base alla località di nascita e non rispetto alla cittadinanza. Per questo alcunidati, in particolare quelli di ex colonie (vd. Libia) o Paesi di tradizione migratoria per gli italiani (vd. Argentina) possono essere sovra-stimati. Fortunatamente per quanto riguarda la provincia di Viterbo queste presenze non modificano sostanzialmente il senso e la por-tata del fenomeno oggetto di studio.
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Dalla fine del 2001 alla fine del2003 si è verificata una crescitaconsistente di tutte le cariche ri-coperte dai cittadini extracomuni-tari, per una variazione totale, nelperiodo considerato, pari a l34,85%. L’aumento più rilevantesi è registrato tra i titolari di im-prese individuali (+55,59%) cheovviamente sono la tipologia diimpresa più semplice da porre inessere, dal punto di vista della na-tura giuridica. La figura di Ammi-nistratore di società evidenzia,nelle sue componenti di ammini-stratore unico, Presidente delC.d.A., Consigliere delegato,ecc…, un progresso inferiore, parial 12,03%, con un volume che èpassato dalle 158 unità di fine2001 alle 177 di fine 2003. Ancorameno apprezzabili, seppur di unacerta consistenza, le variazioni in-tervenute nell’esercizio di “Altrecariche” (composte per lo più daSindaci, Revisori e Procuratori),+2,44%, e nella figura di “Socio”(Società di capitali e di persone),+ 7,62%.
Questi mutamenti risultano si-gnificativi anche in considerazio-ne della corrispondente evoluzio-
ne registrata tra le cariche posse-dute dai cittadini italiani, la qualepur avendo riscontrato una certacrescita, è risultata inferiore aquella dei cittadini stranieri e ri-portata nella tabella 1. Questa ar-gomentazione è resa ancora piùevidente dall’analisi della tabella3, che rappresenta la quota per-centuale di cariche in imprese vi-terbesi possedute da cittadini pro-venienti da Paesi extracomunita-ri, la quale dimostra un andamen-to in crescita. Da questi dati si no-ta, infatti, che la quota di extraco-munitari impegnati a vario titolonella gestione di imprese è passa-ta dall'1,19% del 2001 all'1,59%del 2003; comunque la variazionepiù cospicua è quella relativa aititolari extracomunitari, che in so-li due anni ha evidenziato un au-mento di quasi un punto percen-tuale, passando dall'1,32% al2,09% del totale. Molto meno ri-levante la quota degli Ammini-stratori extracomunitari che, nelperiodo considerato non ha fattoregistrare straordinari incrementinel periodo, rappresentando solol'1,18% del totale di queste fon-damentali figure gestionali delle
società.Analizzando la dinamica degli
imprenditori extracomunitari persettore di attività spicca il settoredelle Costruzioni, il quale, in unbiennio, ha visto crescere in ma-niera esponenziale lo stock dellecariche ricoperte dagli extraco-munitari (+96,30%). In particola-re sono le imprese individuali diquesto comparto ad evidenziare ilmiglior risultato, registrando unprogresso del 152,78% e portan-do il numero di titolari stranieriche esercitano questa attività a 91unità alla fine del 2003. Segue ilsettore del Commercio all’ingros-so e al dettaglio che, complicel’attività di import-export che fa-vorisce l’imprenditoria extraco-munitaria, ha segnato un notevoleincremento (+58,02%), con unpicco, anche per questa attività,per i titolari di imprese individua-li (+64,18%), giunti a quota 330 eche rappresentano ben il 56,4%del totale delle imprese indivi-duali gestite da extracomunitari.
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Naturalmente questa situazio-ne è stata favorita in maniera de-terminante dalla riforma del com-mercio (D. Lgs. 144/98), che ha dimolto semplificato la proceduradi apertura delle unità locali eser-centi il commercio, ed in partesembra aver influito, come vedre-mo meglio in seguito, anche latradizionale predisposizione di al-cune etnie per questa tipologia diattività.
Un’analoga dinamica, anche seda un certo punto di vista può ap-parire molto più interessante, laevidenzia il settore definito dei“servizi alle imprese”, compostoda Attività immobiliari, noleggio,informatica e ricerca e sviluppo,che, in un’attività così poco tradi-zionale e che necessita di alta spe-cializzazione, conta un rilevantestock di cariche ricoperte, per lamaggior parte suddivisa tra titola-ri di imprese individuali ed ammi-nistratori di società. Questo setto-re ha messo a segno, nel periodo2001-2003, un progresso pari al57,44%.
Tra gli altri settori che hannoevidenziato una certa evoluzionesi segnalano quello degli Alberghie ristoranti (+25% nel biennio) e
soprattutto quello tradizionaledelle Attività manifatturiere, chepur avendo fatto segnare una cre-s c i t a a b b a s t a n z a c o n t e n u t a(+11,11%), rappresenta il terzosettore per numerosità di mana-ger stranieri. Il settore manifattu-riero, in effetti, ha raggiunto le 80cariche ricoperte, per lo più for-mate da titolari di imprese indivi-duali e da amministratori di so-cietà e cooperative, cariche, chenella grande maggioranza dei casisono ricoperte all’interno di im-prese artigiane.
Desta un qualche interesse an-che il settore della Sanità e altriservizi sociali che, seppur numeri-camente poco importante, sembrarappresentare per la popolazionestraniera, in particolar modo nellabranca dei servizi sociali, un’im-portante sbocco lavorativo nonsolo come dipendente ma anchecome una vera e propria sceltaimprenditoriale.
Per ultimo, il settore delle im-prese non classificate, il qualecontempla fondamentalmente lesocietà appena costituite (infatti ititolari di imprese individuali rap-presentano solo l’1,6% del totaledelle cariche di questo settore e
indicano solo le difficoltà di defi-nire propriamente, da parte delRegistro delle Imprese, il settoredi attività prescelto) che non han-no ancora denunciato l’inizio diattività, le quali non appena atti-veranno questa procedura, an-dranno a confluire in uno dei set-tori specifici elencati in tabella.
La presenza dell’imprenditoriaextracomunitaria, oltre ad essere,come abbiamo visto, un fenome-no tutt’altro che trascurabile, ap-pare piuttosto diffuso e distribui-to in tutto il territorio viterbese,anche se con ampie differenzia-zioni. Infatti, solo tre Comuni, tral’altro molto piccoli: BarbaranoRomano, Onano e Proceno, nonhanno alcuna presenza di impresacollegata agli stranieri. Dalla finedel 2001 al 30 giugno 2004, tra i60 Comuni della provincia di Vi-terbo, solo Farnese, Ischia di Ca-stro e Monteromano presentanoun decremento, tra l’altro mini-mo, nella presenza di imprendito-ri extracomunitari, mentre gli al-tri fanno registrare aumenti o, piùraramente, una situazione stazio-naria.
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Tab. 4 - Presenza di extracomunitari nelle imprese viterbesi per Comune (giu. 2004)
Classe di cariche Altre cariche Amministratore Socio Titolare TOTALESettore ATECO Registrate Registrate Registrate Registrate RegistrateACQUAPENDENTE 4 3 6 0 13ARLENA DI CASTRO 6 0 1 0 7BAGNOREGIO 5 3 1 0 9BASSANO ROMANO 5 0 2 1 8BASSANO IN TEVERINA 14 0 0 0 14BLERA 13 0 0 0 13BOLSENA 5 0 1 0 6BOMARZO 9 0 1 0 10CALCATA 2 0 0 0 2CANEPINA 7 2 2 0 11CANINO 22 1 1 1 25CAPODIMONTE 4 0 0 0 4CAPRANICA 12 1 6 0 19CAPRAROLA 30 1 2 0 33CARBOGNANO 3 0 0 0 3CASTEL SANT'ELIA 8 2 4 0 14CASTIGLIONE IN TEVERINA 4 1 0 0 5CELLENO 3 0 0 0 3CELLERE 5 0 1 0 6CIVITA CASTELLANA 65 14 13 3 95CIVITELLA D'AGLIANO 2 1 0 0 3CORCHIANO 19 1 3 0 23FABRICA DI ROMA 33 4 7 1 45FALERIA 3 1 0 0 4FARNESE 2 1 3 0 6GALLESE 24 0 2 0 26GRADOLI 1 0 1 0 2GRAFFIGNANO 2 0 0 0 2GROTTE DI CASTRO 1 1 5 0 7ISCHIA DI CASTRO 3 0 0 0 3LATERA 0 1 1 0 2LUBRIANO 1 0 0 1 2MARTA 4 0 0 0 4MONTALTO DI CASTRO 27 2 7 0 36MONTEFIASCONE 13 4 7 0 24MONTE ROMANO 3 0 0 0 3MONTEROSI 8 0 2 0 10NEPI 6 2 8 0 16ORIOLO ROMANO 9 5 1 0 15ORTE 12 1 4 6 23PIANSANO 3 0 1 0 4RONCIGLIONE 13 2 4 1 20VILLA SAN GIOVANNI IN 5 0 0 0 5SAN LORENZO NUOVO 3 2 2 0 7SORIANO NEL CIMINO 11 2 2 0 15SUTRI 5 1 4 0 10TARQUINIA 21 7 10 2 40TESSENNANO 3 0 0 0 3TUSCANIA 10 4 8 0 22VALENTANO 7 3 4 0 14VALLERANO 1 0 0 0 1VASANELLO 38 0 1 0 39VEJANO 3 0 1 2 6VETRALLA 23 1 4 0 28VIGNANELLO 9 0 3 0 12VITERBO 133 31 66 13 243VITORCHIANO 4 0 4 0 8TOTALE 691 105 206 31 1.033fonte: Ns. elaborazioni su dati Infocamere - Camera di Commercio di Viterbo
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Tab. 5 - Quota di extracomunitari nelle imprese viterbesi per Comune (giu. 2004)
Classe di cariche Altre cariche Amministratore Socio Titolare TOTALESettore ATECO Registrate Registrate Registrate Registrate RegistrateACQUAPENDENTE 0,89% 1,45% 1,36% 0,00% 1,09%ARLENA DI CASTRO 4,03% 0,00% 6,25% 0,00% 4,00%BAGNOREGIO 1,41% 3,90% 0,54% 0,00% 1,41%BASSANO ROMANO 2,38% 0,00% 1,98% 3,33% 2,09%BASSANO IN TEVERINA 17,72% 0,00% 0,00% 0,00% 10,37%BLERA 4,44% 0,00% 0,00% 0,00% 2,80%BOLSENA 1,12% 0,00% 0,49% 0,00% 0,77%BOMARZO 6,77% 0,00% 1,79% 0,00% 4,42%CALCATA 2,67% 0,00% 0,00% 0,00% 1,65%CANEPINA 1,67% 2,70% 1,75% 0,00% 1,77%CANINO 2,03% 0,72% 0,36% 1,35% 1,59%CAPODIMONTE 2,29% 0,00% 0,00% 0,00% 1,37%CAPRANICA 2,23% 0,52% 2,19% 0,00% 1,82%CAPRAROLA 3,57% 0,79% 1,06% 0,00% 2,71%CARBOGNANO 0,79% 0,00% 0,00% 0,00% 0,63%CASTEL SANT'ELIA 5,71% 5,71% 3,23% 0,00% 4,28%CASTIGLIONE IN TEVERINA 2,25% 1,92% 0,00% 0,00% 1,65%CELLENO 2,17% 0,00% 0,00% 0,00% 1,21%CELLERE 1,54% 0,00% 2,63% - 1,55%CIVITA CASTELLANA 7,42% 2,48% 1,04% 1,11% 3,21%CIVITELLA D'AGLIANO 1,33% 3,03% 0,00% 0,00% 1,29%CORCHIANO 3,74% 1,25% 1,94% 0,00% 2,98%FABRICA DI ROMA 7,17% 2,26% 2,02% 1,47% 4,28%FALERIA 1,62% 5,56% 0,00% 0,00% 1,75%FARNESE 0,90% 3,33% 4,35% 0,00% 1,75%GALLESE 11,32% 0,00% 1,71% 0,00% 6,22%GRADOLI 0,65% 0,00% 1,25% 0,00% 0,72%GRAFFIGNANO 1,30% 0,00% 0,00% 0,00% 0,79%GROTTE DI CASTRO 0,27% 1,59% 2,60% 0,00% 1,00%ISCHIA DI CASTRO 0,74% 0,00% 0,00% 0,00% 0,52%LATERA 0,00% 11,11% 2,56% 0,00% 1,34%LUBRIANO 1,05% 0,00% 0,00% 5,88% 1,33%MARTA 1,01% 0,00% 0,00% 0,00% 0,67%MONTALTO DI CASTRO 2,34% 0,72% 1,33% 0,00% 1,71%MONTEFIASCONE 0,86% 1,29% 1,18% 0,00% 0,95%MONTE ROMANO 1,38% 0,00% 0,00% 0,00% 1,03%MONTEROSI 4,65% 0,00% 1,65% 0,00% 2,64%NEPI 1,23% 1,48% 2,40% 0,00% 1,51%ORIOLO ROMANO 6,16% 10,00% 0,95% 0,00% 4,79%ORTE 2,95% 0,78% 1,23% 6,98% 2,43%PIANSANO 0,99% 0,00% 1,15% 0,00% 0,88%RONCIGLIONE 1,78% 0,65% 0,80% 1,32% 1,24%VILLA SAN GIOVANNI IN 5,05% 0,00% 0,00% 0,00% 3,31%SAN LORENZO NUOVO 1,38% 6,06% 1,60% 0,00% 1,76%SORIANO NEL CIMINO 1,35% 0,99% 0,62% 0,00% 1,08%SUTRI 1,21% 0,58% 1,56% 0,00% 1,15%TARQUINIA 1,14% 1,30% 1,09% 1,08% 1,15%TESSENNANO 3,45% 0,00% 0,00% 0,00% 2,68%TUSCANIA 1,06% 1,82% 1,90% 0,00% 1,30%VALENTANO 2,25% 4,05% 3,17% 0,00% 2,69%VALLERANO 0,24% 0,00% 0,00% 0,00% 0,19%VASANELLO 7,45% 0,00% 1,18% 0,00% 5,86%VEJANO 3,70% 0,00% 2,44% 15,38% 3,51%VETRALLA 2,27% 0,38% 0,68% 0,00% 1,40%VIGNANELLO 1,20% 0,00% 1,62% 0,00% 1,14%VITERBO 3,32% 1,54% 1,29% 0,39% 1,67%VITORCHIANO 1,82% 0,00% 3,48% 0,00% 1,83%TOTALE 2,48% 1,37% 1,27% 0,53% 1,80%fonte: Ns. elaborazioni su dati Infocamere - Camera di Commercio di Viterbo
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Il Comune che presenta il mag-gior numero di manager stranieri,com’era lecito attendersi, è Viter-bo, con 243 unità, l’81,9% dellequali concentrate nella tipologiadi cariche più importanti, gli am-ministratori di società ed i titolaridi imprese individuali. A rafforza-re l’importanza di questo dato,basti pensare che in questo Co-mune sono presenti oltre il 23%del totale delle cariche imprendi-toriali extracomunitarie di tutta laprovincia di Viterbo. In quest’ipo-tetica graduatoria segue a notevo-le distanza, con meno della metàdella numerosità riscontrata per ilComune di Viterbo, Civita Castel-lana, con 95 cariche esercitate dacittadini extracomunitari. Con unammontare di gran lunga inferio-re, vengono appresso, con volumipressoché analoghi, Fabbrica diRoma, 45 unità, Tarquinia, 40, eVasanello, 39.
Se invece di considerare i valo-ri assoluti si tiene conto dellaquota percentuale degli impren-ditori stranieri sul totale operantenei vari Comuni, il quadro che siprofila presenta delle differenzia-zioni di rilievo. Il primo Comune,secondo questo particolare indi-catore, anche se con valori assolu-ti non elevati, è Bassano in Teve-rina, con un’elevatissima quotapercentuale, pari al 10,37%, se-guito da Gallese (6,22%), Vasa-nello (5,86%), Oriolo Romano(4,79%), Bomarzo (4,42%), Ca-stel S.Elia (4,28%) e Fabbrica diRoma (4,28%), Comuni questi,che sembrano esercitare un pote-re di attrazione maggiore rispettoalle altre realtà, e che fanno prefi-gurare, presumibilmente, un livel-lo di integrazione piuttosto eleva-to. C’è da rilevare che questa con-centrazione sembra coinciderecon zone strettamente collegateal Distretto Industriale di CivitaCastellana ed ai confini con laCapitale. Si può quindi ipotizzareche l’attrattività nei confronti del-l’imprenditoria extracomunitariapuò essere dovuta, sia alla con-centrazione di imprese che riflet-
te un elevato grado di sviluppoimprenditoriale, sia dal richiamoesercitato dall’Area metropolita-na della capitale.
E’ possibile ora esaminare neldettaglio quali sono gli Stati checontribuiscono alla crescita diquesto fenomeno. Appare dove-roso precisare che in questo am-bito assume particolare rilevanzal’analisi della presenza dell’im-prenditoria proveniente dai Paesia Basso e Medio-Basso Reddito3,i quali, oltre a rappresentare laquota di gran lunga maggiorita-ria, rappresentano l’aspetto checulturalmente, socialmente, ed inparte economicamente, appare ilpiù interessante. Nel prosieguodella trattazione verranno, quindi,trascurati alcuni dati, pur presentiin tabella, relativi alla presenza diimprenditoria proveniente daiPaesi ad Alto Reddito, come Sviz-zera e Stati Uniti.
Il Paese extracomunitario chepiù di ogni altro contribuisce allacomponente imprenditoriale del-la Tuscia Viterbese è il Marocco,seguito dalla Romania. Eccettoquesti due Stati, che insieme for-mano una quota superiore al 30%del totale dell’imprenditoria ex-tracomunitaria, la distribuzione sipresenta molto più frammentatae diversificata, anche se con alcu-ni valori piuttosto cospicui. Oltrei singoli Stati può essere interes-sante analizzare la presenza deiContinenti. Tra quelli che per illoro apporto possono essere con-siderati più importanti figura alprimo posto l’Africa, con il 41,7%delle cariche provenienti da Statiextracomunitari. Questo dato ri-veste notevole importanza nonsolo dal punto di vista quantitati-vo, ma anche da quello qualitati-vo, in quanto il Continente Neroè formato esclusivamente da Statia Basso e Medio-Basso Reddito.
Con una quota minore, 30,5%,seguono i Paesi europei extra-UE, anche se è opportuno sottoli-neare due aspetti: il primo attienela presenza, per circa un quarto,di Paesi ad Alto Reddito (vd. Sviz-
zera) ed il secondo è relativo alfatto che questo ammontare è di-minuito con la prima fase dell’al-l a r g a m e n t o d e l l ’ U n i o n eEuropea4, ed è destinato a dimi-nuire ulteriormente in manierapiù drastica non appena ci sarà laseconda fase dell’allargamentodell’Unione Europea, che com-prenderà Paesi che attualmentefigurano tra gli Extracomunitari,come la Romania e la Bulgaria,dal 2007. Anche nell’importantecomponente americana, 15,2%, èopportuno fare dei distinguo inconsiderazione della significativapresenza di Paesi ad Alto Reddi-to, come Stati Uniti e Canada, cheinsieme pesano per circa il 2,5%.Segue l’Asia, 11,2%, che oltre alladiscreta concentrazione del Ban-gladesh, conta una presenza piut-tosto dispersa e per lo più forma-ta da Paesi a Medio-Basso Reddi-to. Infine, con una percentuale re-siduale, 1,4%, si trova l’Australia,unica presenza del continenteOceanico.
Interessante anche l’analisidelle specializzazioni delle com-ponenti imprenditoriali straniere.Tra le varie Comunità, infatti, ten-dono a prevalere delle specializ-zazioni economiche, le quali sonodettate non solo dall’indole pro-pria di un’etnia, ma anche dallapossibilità di avere una serie diinformazioni, capacità e supportifondamentali per determinate at-tività, le quali sono spesso rivolte,almeno in parte, alle stesse comu-nità straniere residenti in Italia. Atestimonianza di questo fenome-no, basta vedere la concentrazio-ne di cariche dei Marocchini e deiSenegalesi nel commercio (rispet-tivamente il 91,4% ed il 98,3%delle cariche imprenditoriali diquesti Stati si concentrano in que-sto settore), o degli Albanesi(57,5%) e dei Romeni (51,8%)nel settore delle costruzioni, spe-cializzazione comune a quasi tuttii Paesi Slavi. O ancora, il com-mercio per gli Stati asiatici, inparticolare Bangladesh ed Iran.Caso interessante anche la Cina,
3 World Bank Analytical Classification4 Dal 1° maggio 2004 sono entrati a far parte dell’Unione Europea la Polonia, l’Ungheria, la Repubblica Ceca, la Slovacchia, la
Slovenia, la Lituania, la Lettonia, l’Estonia, Cipro e Malta
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per la quale oltre ad evidenziareuna quota di ristoratori moltoelevata, si trovano alcune concen-trazioni importanti, come l’atti-vità manifatturiera, in particolarenel comparto della produzione diabbigliamento, ed il commercio.
Come risulta evidente dalla ta-bella 7, il fenomeno dell’impren-ditoria extracomunitaria è tutt’al-tro che giunto a maturazione, in-fatti in un solo semestre il totaledelle cariche d’impresa detenutedagli stranieri è passato dalle 917unità, di fine 2003, alle 1.003, digiugno 2004 (+12,6%). Soprattut-to il peso dei manager stranierisul totale si è incrementato, arri-v a n d o a l l ’ 1 , 8 0 % r i s p e t t oall’1,59% di inizio anno. C’è danotare che l’incremento più con-sistente si è verificato proprio inquelle cariche ritenute più impor-tanti dal punto di vista gestionale,gli amministratori di società ed ititolari di impresa individuale. So-prattutto quest’ultima voce hacontinuato a registrare un consi-stente progresso (oltre il 18%), aconferma che soprattutto per iPaesi a Basso e Medio-BassoReddito, prevalgono le impreseindividuali, che per loro naturasono le meno strutturate e le me-no complesse. Va sottolineato chequesto incremento assume ancorapiù significatività in considerazio-ne del fatto che da Maggio 2004sono stati depennati dal computodegli Stati Extracomunitari 10Paesi, alcuni dei quali contanouna discreta presenza sul territo-rio provinciale5.
Da quanto detto, risulta piùche evidente l’impatto che l’im-prenditoria extracomunitaria staavendo sul tessuto produttivo esociale della provincia. L’influen-za di questo fenomeno sulla vitasociale ed economica della TusciaViterbese può essere senz’altro
definita positiva, per diverse ra-gioni. Lo sviluppo dell’impresa daparte della comunità degli immi-grati rappresenta un’importanterisorsa per gli stessi cittadini stra-nieri, e ciò contribuisce ad elimi-nare o perlomeno attenuare unaserie di problematiche connessealla presenza degli extracomuni-tari sul territorio italiano. Qual-siasi fonte di reddito, infatti, agi-sce positivamente nel ridurre i fe-nomeni di emarginazione socialee le conseguenti devianze di natu-ra criminale. Oltretutto, da questopunto di vista, è importante sotto-lineare che il radicarsi di una sanacultura imprenditoriale tra gli ex-tracomunitari, da un lato favori-sce la regolarizzazione delle ini-ziative e dall’altra disincentiva ilfenomeno del lavoro sommerso edelle attività abusive, ancora mol-to presenti soprattutto nei settoritradizionali del commercio, dellecostruzioni e di alcuni tipi di ser-vizi. Se questi sono i maggiori ri-svolti dal punto di vista sociale,non vanno trascurati alcuni effettidi natura più che altro economi-ca. Si è infatti rilevata una impor-tante funzione di collegamentodell’imprenditoria extracomuni-taria con i Paesi di origine, colle-gamenti che generano interessan-ti funzioni di interscambio, anchein considerazione delle attivitàche più si prestano a queste inter-connessioni e che spesso sonoquelle più praticate dagli extraco-munitari, come il commercio, intutte le sue derivazioni di detta-glio, ingrosso ed import-export, oaltre attività che seppur non pre-senti tra le attività principali ge-stite dagli stranieri, generano ele-vati livelli di interscambio, come ilturismo o l’intermediazione mo-netaria e finanziaria. Questi lega-mi e connessioni con i diversi Sta-ti contribuiscono ad aumentare
l’apertura della provincia versol’estero, che se da un lato può au-mentare la concorrenza interna-zionale dei prodotti locali, feno-meno comunque inevitabile nel-l’era della globalizzazione, dall’al-tro genera benefici economici egestionali basati sull’introduzionedi prodotti viterbesi all’estero esu metodi di approvvigionamentomigliori per prezzo e qualità. C’ècomunque da considerare, comegià accennato, che per l'eserciziodelle attività imprenditoriali –perlomeno nella fase di primo in-gresso - l'extracomunitario devefornire adeguate garanzie circa lerisorse personali, e la propria ca-pacità imprenditoriale. Oltre a ciòva tenuto anche conto che per lanormalità dei casi l’impresa extra-comunitaria sconta altri tipi didifficoltà che vanno dalla carenzadi mezzi economici e finanziari, ela difficoltà di ottenimento deglistessi, ad una generale scarsa inte-grazione nel tessuto imprendito-riale locale.
In conclusione, sarebbe quindiauspicabile una maggiore atten-zione all’imprenditoria stranierain generale ponendo in essere at-tività finalizzate alla semplifica-zione per la realizzazione di qual-sivoglia attività da parte degli im-migrati, prendendo come riferi-mento anche le attività di primoorientamento già sperimentatecon successo in altre aree italiane.Lo sviluppo dell’imprenditoria, odel lavoro autonomo, come giàdetto, può generare un’importan-te funzione di integrazione deicittadini stranieri, fondamentale,anche in considerazione degli ap-prezzabili e benefici effetti di ri-caduta sul territorio, siano essi dinatura sociale, culturale od eco-nomica.
5 Vd. Nota precedente
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77
Procedere ad una rilevazionestatistica dei dati relativi agli stu-denti con cittadinanza non italia-na, intende dare uno strumentodi lettura della situazione attualee della sua evoluzione alle Istitu-zioni Scolastiche e agli Enti cheoperano sul territorio, allo scopodi migliorare la progettualità diazioni comuni che favoriscanol’accoglienza e l’integrazione.
I dati di seguito riportati eanalizzati, si riferiscono all’annoscolastico 2004/2005. La raccoltaè stata effettuata tramite schede acui hanno risposto le scuole stata-li e paritarie dell’intero territorioprovinciale. Si è cercato tramitequesta rilevazione di analizzarel’incidenza numerica degli alunnistranieri nelle scuole, attuandouna raccolta capillare dei dati inmaniera più organica e puntualerispetto agli anni passati, disag-gregando i dati per nazionalità diprovenienza del nucleo familiare,istituzione scolastica e plesso, co-mune di appartenenza dei plessiscolastici.
I dati sono stati raccolti in ma-niera tempestiva ( e per questo sene ringraziano le scuole) in quan-to si riferiscono all’anno scolasti-
co appena iniziato.Per analogia con il tema di
questa pubblicazione avremmodovuto esaminare solo gli alunniextracomunitari, ma per un’anali-si completa del fenomeno ci èsembrato opportuno inserire an-che i dati riguardanti il totale glialunni con cittadinanza non italia-na comprendendo anche quelliprovenenti da paesi comunitari.
La fotografia che emerge daquesta indagine dice prima di tut-to che la multietnicità continuaprogressivamente a divenire unarealtà significativa anche dellascuola viterbese; infatti si contano1.717 alunni stranieri di cui 1.636extracomunitari con un’incidenzarispettivamente del 4,5% e 4,3%sul totale degli alunni iscritti, datoche riflette l’andamento generaledegli alunni stranieri del centroItalia che si registra essere intor-no al 4,8%.2
Si evidenzia che la maggioran-za degli alunni extracomunitari ri-sultano essere rumeni (34%), se-guiti dagli albanesi (12%) e ma-cedoni (7%) dati discordanti conl’andamento nazionale dove lenazionalità più rappresentate ri-sultano essere Albania con il
17.68% - Marocco 14,90% - Ro-mania 9,77%.
L’altro dato che emerge dal-l’indagine è che il cambiamento èstato in questi anni rapidissimo,evidenziando una realtà in conti-nuo incremento che ha portato glialunni con cittadinanza non italia-na della nostra provincia, da 604nell’anno scolastico 1999/2000 a1 . 7 1 7 n e l l ’ a n n o s c o l a s t i c o2004/2005.
Tale situazione ci pone di fron-te a problemi che non sono né dasottovalutare né da drammatizza-re. Superata la prima fase che haportato la scuola ad affrontarel’emergenza immigrazione (pic-cole città o paesi fino a dieci annifa non avevano mai avuto, se nonin casi eccezionali, numeri signifi-cativi di alunni stranieri nelle pro-prie scuole), si è iniziato ad avvia-re la fase di valutazione delleesperienze realizzate, incremen-tando contemporaneamente gliinterventi d’intesa con le agenzielocali che la normativa attualepone come attori degli interventidi integrazione sul territorio pro-vinciale.
CAPITOLO 7
IMMIGRAZIONE E ISTRUZIONE
“La volontà di consentire a tutti gli alunni, indipendentemente dalla cittadinanza, dalla provenienza e dallacultura di appartenenza una occasione di piena integrazione e di sviluppo delle potenzialità dei singoli, conti-nua ad essere la più importante e gratificante missione della scuola pubblica, proprio perché soltanto essasembra poter e voler trasformare un operosissimo e difficile compito in valore”.1
1 MIUR Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – “Alunni con cittadinanza non italiana.” a.s. 2000/20012 La Repubblica 01/09/2004
78
Alunni stranieri per tipologia di scuola
ALUNNISTRANIERI
ALUNNITOTALI3
% ALUNNISTRANIERISU TOTALE
ALUNNI
Alunni iscritti alla scuola d'INFANZIA 279 6.336 4,4%
di cui extacomunitari 268 4,2%
Alunni iscritti alla scuola PRIMARIA 731 11.839 6,2%
di cui extacomunitari 697 5,9%
Alunni iscritti alla scuola di I GRADO 433 8.125 5,3%
di cui extacomunitari 414 5,1%
Alunni iscritti alla scuola di II GRADO 274 11.898 2,3%
di cui extacomunitari 257 2,2%TOTALE ALUNNI STRANIERI 1.717 38.198 4,5%
DI CUI EXTRACOMUNITARI 1.636 4,3%
Alunni extracomunitari per nazione di provenienza del nucleo familiare
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BULGARIA
RUSSIA
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3 Gli alunni totali riportati in tabella si riferiscono all’organico di diritto anno scolastico 2004-2005
79
Il Ministero dell’Istruzione, perquanto di sua competenza, ac-compagna il processo di sostegnoal fenomeno dell’immigrazionecon alcune azioni , :
- Finanziamenti a scuole situatein zone a forte processo migrato-rio.
nell’a.s. 2003/2004 l’Ufficio
Scolastico Regionale per il Lazioha finanziato otto scuole dellaprovincia di Viterbo (su un totaledi 102 del Lazio) le quali aveva-no una presenza di alunni stranie-ri compresa tra il 9% ed il 16%della loro popolazione scolastica.
Destinatari di questi progettipossono essere sia gli studenti
stranieri che le loro famiglie.La Scuola, infatti, in ordine alle
finalità scolastiche è il primopunto di riferimento per gli immi-grati, ma essa attraverso una si-gnificativa progettualità può di-venire privilegiato luogo di scam-bio e di interattiva integrazione.
- Progetto ALI (Accoglienza,Lingua, Intercultura) promossodal Ministero Istruzione
ha inteso avviare un processodi formazione del personale sco-lastico per diffondere la “Culturadell’Intercultura” , offrendo aglioperatori scolastici strumenti uti-
li per impostare attività e iniziati-ve in funzione delle esigenzeemergenti sul territorio. L’UfficioScolastico Regionale per il Lazioha promosso due corsi di Forma-zione, di cui un I livello già attua-to ed un II livello in fase di at-tuazione in tutte le province della
regione.- Centri Territoriali per l’Edu-
cazione Adulti promuovono corsi di lingua ri-
volti agli stranieri adulti, qualorase ne rilevino le esigenze a livelloterritoriale.
- Interventi della Provincia diViterbo (Assessorato Politiche So-ciali):
1. T.U 286/98 “Fondo Naziona-le per le politiche migratorie” an-nualità finanziaria 2002-03 appro-
vazione progetti distrettuali at-tuabili nell’a.s. 2004-05.
Scuole situate in zone a forte processo migratorio4
Denominazione n. alunni stranieri% alunnistranieri
S.M.S. "011" CIVITA CASTELLANA 207 34 16
C.D. CIVITA CASTELLANA I 689 90 13
C.D. ORTE 1.002 131 13
C.D. VITERBO I 996 98 10
S.M.S. "A. DECI" ORTE 418 36 9
I.C. FABRICA DI ROMA 688 63 9
I.C. CANEPINA 327 31 9
I.C. "S. BONAVENTURA" BAGNOREGIO 701 55 8
Corsi per educazione adulti
2002/2003 2003/2004CENTRI TERRITORILI PERMANENTI-
EDUCAZIONE ADULTI CORSIATTIVATI
ISCRITTICORSI
ATTIVATIISCRITTI
SCUOLA MEDIA ACQUAPENDENTE - - 1 10
ISIS COLASANTI CIVITA CASTELLANA 1 26 1 24
SCUOLA MEDIA "VANNI" 2 30 2 30
D. D. TARQUINIA - - 1 15
4 Scuole che hanno usufruito nel 2004 dei finanziamenti dell’ufficio Scolastico Regionale Per Il Lazio su dati 2002-03
80
Finanziamenti ai distretti socio sanitari:
DISTRETTICOMUNE CAPOFILA
DEL PROGETTODESCRIZIONE DEL PROGETTO
VT1 BOLSENADOPOSCUOLA ED EDUCAZIONE CIVICA -SOSTEGNO LINGUA MADRE
VT2 TUSCANIASUPPORTO SCOLASTICO PE CITTADINI CONDIFFICOLTA' DI LINGUA
VT3 VITERBO
A)SOSTEGNOINTEGRAZIONE SCOLASTICAVITERBO /CANEPINA A 120 NUCLEI FAMILIARIB) VITERBO (I CIRCOLO) PIANO PER LASCUOLA PER 1.000 IMMIGRATI MINORI E LOROFAMILIE
VT4 CAPRANICA
LAVORA IN QUASI TUTTE LE SCUOLE DELTERRITORIO CON PROGETTI DELLA L.R. 17/90(PROVVIDENZE IN FAVORE DEGLI STRANIERIPROVENIENTI DA PAESI EXTRACOMUNITARI )
VT5 NEPI
PROGETTO DI INTERESSE MULTIDISCIPLINAREDI MINORI STRANIERI - INTEGRAZIONESCOLASTICA E SOCIALE MEDIANTE PROGETTIRIVOLTI A MINORI, INSENANTI E FAMIGLIE
2. Intervento dei MediatoriCulturali nelle scuole di ogni or-dine e grado che ne fanno richie-sta.
Le scuole sono ulteriormentesupportate da progetti didattici diorganizzazioni di volontariato odi organismi internazionali che
contribuiscono ad educare allacultura della solidarietà e dell’ac-coglienza. Un esempio significati-vo per tutti è il progetto propostonel corrente anno scolastico dal-l’UNICEF “Nessuno escluso”che, centrando l’attenzione suiprincipali temi della discrimina-
zione (per handicap, per prove-nienza, per religione e per gene-re) intende contribuire ad un’e-ducazione alla convivenza civileche non può non garantire l’inte-grazione e l’accoglienza.
81
Alunni stranieri per nazione di provenienza del nucleo familiare
Alunni iscritti Alunni iscrittiNazione di provenienza
COM. EXTRA TOTALENazione di provenienza
COM. EXTRA TOTALE
ALBANIA 200 200 KOSOVO 9 9
ALGERIA 6 6 LETTONIA 2 2
AMERICA 3 3 MACEDONIA 111 111
ANGOLA 1 1 MALYSIA 1 1
ARGENTINA 6 6 MAROCCO 98 98
BANGLADESH 35 35 MAURITIUS 3 3
BELGIO 2 2 MOLDAVIA 33 33
BENGALA 9 9 NIGERIA 28 28
BIELORUSSIA 22 22 NORVEGIA 3 3
BOLIVIA 2 2 PAKISTAN 7 7
BOSNIA 7 7 PARAGUAI 1 1
BRASILE 12 12 PERU' 32 32
BULGARIA 24 24 POLONIA 44 44
CAMERUN 2 2 REGNO UNITO 2 2
CAPOVERDE 3 3 REP. DEM. DEL CONGO 1 1
CILE 4 4 REP. DOMENICANA 29 29
CINA 15 15 REP. MOLDAVA 2 2
COLOMBIA 19 19 REP. MONTENEGRO 2 2
CONGO 10 10 RIO DE JANEIRO 1 1
COSSOVO 3 3 ROMANIA 552 552
COSTA D'AVORIO 6 6 RUSSIA 22 22
CROAZIA 2 2 SANTO DOMINGO 7 7
CUBA 4 4 SENEGAL 8 8
EGITTO 14 14 SERBIA 3 3
ECUADOR 23 23 SERBIA MONTENEGRO 2 2
ESTONIA 3 3 SPAGNA 1 1
ETIOPIA 5 5 STATI UNITI 1 1
EX JUGOSLAVIA 1 1 STATI UNITI 2 2
FILIPPINE 8 8 SVEZZIA 1 1
FRANCESE/SLAVA 1 1 SVIZZERA 3 3
GERMANIA 11 11 THAILANDIA 4 4
GHANA 3 3 TOGO 2 2
GRECIA 3 3 TUNISIA 47 47
GUATEMALA 1 1 TURCHIA 6 6
GUINEA 2 2 UCRAINA 52 52
HONDURAS 3 3 UCRAINA 1 1
INDIA 20 20 UGANDA 3 3
INGLESE/GIAPPONESE 1 1 UNGHERESE/ITALIANA 1 1
IRAN 8 8 UNGHERIA 2 2
IRAQ 8 8 URUGUAI 1 1
IRLANDA 4 4 UZBEKISTAN 4 4
ITALO/SVEDESE 1 1 VENEZUELA 5 5
ITALO/VENEZUELANA 1 1 YEMEN 10 10
JUGOSLAVIA 12 12 ZAIRE 2 2
KAZAKISTAN 1 1 SRI LANKA 29 29
KENIA 2 2 REP. SLOVACCA 3 3
KIRGHIZISTAN 1 1 Totale complessivo 80 1.637 1.717
Dalla tabella precedente sipuò evidenziare la massicciapresenza di studenti extraco-
munitari infatti, sul totale de-gli iscritti di nazionalità di-versa da quella italiana, solo
il 4,7% risulta essere cittadi-no comunitario.
82
Alunni stranieri iscritti frequentanti per comune
INFANZIA PRIMARIA I GRADOTotale
parziale II GRADOTotale
complessivoCOMUNI
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ACQUAPENDENTE 2 2 0 2 2 4 4 0 6 6
ARLENA DI CASTRO 3 3 2 2 0 5 5 0 5 5
BAGNOREGIO 3 3 8 8 1 7 8 1 18 19 2 2 1 20 21
BASSANO ROMANO 1 1 1 1 0 2 2 2 2 4 2 4 6
BLERA 3 3 4 4 0 7 7 0 7 7
BOLSENA 1 1 2 2 4 2 2 2 5 7 2 5 7
BOMARZO 3 3 0 3 3 0 3 3
CALCATA 2 2 5 5 0 7 7 0 7 7
CANEPINA 12 12 1 13 14 16 16 1 41 42 1 41 42
CANINO 2 2 4 4 5 5 0 11 11 0 11 11
CAPODIMONTE 2 2 1 1 0 3 3 0 3 3
CAPRANICA 17 17 20 20 1 13 14 1 50 51 1 50 51
CAPRAROLA 3 3 13 13 9 9 0 25 25 19 19 0 44 44
CARBOGNANO 3 3 3 3 5 5 0 11 11 0 11 11
CASTIGLIONE IN TEVERINA 3 3 1 8 9 2 2 1 13 14 1 13 14
CELLENO 5 5 4 4 2 2 0 11 11 0 11 11
CELLERE 1 1 1 1 0 2 2 0 2 2
CIVITA CASTELLANA 32 32 4 87 91 53 53 4 172 176 5 56 61 9 228 237
CORCHIANO 1 11 12 1 11 12 1 11 12
FABRICA DI ROMA 1 7 8 24 24 3 17 20 4 48 52 4 48 52
FALERIA 3 3 11 11 3 3 0 17 17 0 17 17
FARNESE 2 2 2 1 3 1 1 4 2 6 4 2 6
GALLESE 7 7 14 14 6 6 0 27 27 0 27 27
GRADOLI 1 1 1 1 3 3 0 5 5 0 5 5
GROTTE DI CASTRO 1 1 5 5 1 1 2 1 7 8 1 7 8
ISCHIA DI CASTRO 2 2 1 1 3 3 0 6 6 0 6 6
LUBRIANO 2 2 0 2 2 0 2 2
MARTA 3 3 10 10 2 7 9 2 20 22 2 20 22
MONTALTO DI CASTRO 8 8 19 19 11 11 0 38 38 0 38 38
MONTE ROMANO 1 1 0 1 1 0 1 1
MONTEFIASCONE 5 5 2 22 24 2 8 10 4 35 39 4 10 14 8 45 53
MONTEROSI 2 2 12 12 0 14 14 0 14 14
NEPI 6 6 25 25 10 10 0 41 41 0 41 41
ONANO 2 2 0 2 2 0 2 2
ORIOLO ROMANO 1 1 2 5 5 1 6 7 1 6 7
ORTE 2 34 36 69 69 28 28 2 131 133 1 13 14 3 144 147
PIANSANO 1 1 2 2 3 3 0 6 6 0 6 6
PROCENO 3 3 0 3 3 0 3 3
RONCIGLIONE 4 4 3 21 24 1 9 10 4 34 38 2 7 9 6 41 47
SAN LORENZO NUOVO 1 4 5 2 2 1 6 7 1 6 7
SUTRI 1 12 13 8 8 1 20 21 1 20 21
TUSCANIA 7 7 1 9 10 1 16 17 1 2 3 2 18 20
VALENTANO 2 2 2 2 3 3 0 7 7 0 7 7
VALLERANO 2 4 6 3 9 12 2 2 5 15 20 5 15 20
VASANELLO 11 11 11 11 0 22 22 0 22 22
VEJANO 4 4 2 2 0 6 6 0 6 6
VETRALLA 1 6 7 5 28 33 2 15 17 8 49 57 10 10 8 59 67
VIGNANELLO 1 1 1 15 16 7 7 1 23 24 1 23 24
VITERBO 2 56 58 4 121 125 1 69 70 7 246 253 1 121 122 8 367 375
VITORCHIANO 3 3 11 11 3 3 0 17 17 0 17 17
CASTEL SANT'ELIA 6 6 15 15 2 6 8 2 27 29 2 27 29
CIVITELLA D'AGLIANO 1 1 6 6 4 4 0 11 11 0 11 11
SORIANO NEL CIMINO 7 7 1 14 15 1 9 10 2 30 32 2 30 32
TARQUINIA 4 4 1 15 16 1 11 12 2 30 32 1 7 8 3 37 40
BARBARANO ROMANO 1 1 1 0 1 1 0 1
BASSANO IN TEVERINA 6 6 0 6 6 4 4 0 10 10
V. S. GIOVANNI IN TUSCIA 2 2 2 2 0 4 4 0 4 4
Totale complessivo 11 268 279 34 697 731 19 414 433 64 1.379 1.443 17 257 274 81 1.636 1.717
83
Analizzando la tabella possia-mo trarre delle indicazioni sul nu-mero degli alunni di età compresatra 3 e 14 anni frequentanti lescuole dei comuni della provincia.La nostra analisi parte dall’ipotesiche gli iscritti risiedano nel comu-ne per le scuole d’Infanzia, Pri-maria e I Grado, per cui i comunia forte processo immigratorio ri-sultano essere Viterbo, Orte e Ci-
vita Castellana, in cui gli iscrittistranieri superano le 100 unità.Sono stati inseriti separatamente idati degli alunni della Scuola Se-condaria di II Grado perché nonrendono veritiero il dato in quan-to la scuola frequentata può ave-re sede diversa dal comune di re-sidenza.
Nelle pagine successive vieneproposto il dettaglio dei dati per
ordine scolastico, i dati universita-ri5 si riferiscono al 31 luglio 2003.
Non è stato possibile analizza-re il fenomeno attraverso seriestoriche per la non confrontabi-lità del dato grezzo, per questo diseguito vengono riportate tabelleche descrivono solo la situazionecorrente.
Iscritti alla scuola d’infanzia per Istituzione Scolastica
INFANZIAISTITUZIONE SCOLASTICA
COM EXTRA
INFANZIATotale
BAGNOREGIO I.C 7 7
CAPRANICA 1 20 21
CANEPINA I.C 12 12
CANINO I.C 5 5
CAPRAROLA I.C 6 6
CIVITA CAST. C.D.I 28 28
CIVITA CAST. C.D.II 4 4
CIVITACAST.Suore Francescane 2 2
FABRICA DI ROMA I.C 1 10 11
GROTTE DI C. D.D. 3 3
GROTTE S.STEF I.C 9 9
MARTA I.C 3 3
MONTALTO DI CASTRO I.C 8 8
MONTEFIASCONE D.D 5 5
NEPI I.C 12 12
ORTE D.D 2 41 43
RONCIGLIONE I.C 4 4
SORIANO D.D. 7 7
SORIANO I.C 3 3
TARQUINIA D.D 4 4
TUSCANIA D.D 8 8
VALENTANO I.C 2 4 6
VETRALLA D.D 1 6 7
VIGNANELLO I.C 2 5 7
VITERBO 5^ CIRCOLO 2 2
VITERBO I 1 32 33
VITERBO II 1 8 9
VITERBO III CIRCOLO 9 9
VITERBO Lic.Biolog. 1 1
Totale complessivo 11 268 279
5 FONTE DATI: MIUR-URST, Ufficio di Statistica. Indagine sull'Istruzione Universitaria 2003.
84
Alunni stranieri extracomunitari alle scuole d’infanzia per nazione diprovenienza del nucleo familiare
NAZIONALITA' ISCRITTI EXTRACOMUNITARI
AMERICA 1
BOSNIA 1
CROAZIA 1
ETIOPIA 1
GHANA 1
GUINEA 1
IRAN 1
IRAQ 1
JUGOSLAVIA 1
KOSOVO 1
MOLDAVIA 1
NORVEGIA 1
REP. MONTENEGRO 1
SENEGAL 1
STATI UNITI 1
SVIZZERA 1
ALGERIA 2
ARGENTINA 2
CAPOVERDE 2
COSTA D'AVORIO 2
INDIA 2
BENGALA 3
BRASILE 3
CINA 3
COLOMBIA 3
CONGO 3
EQUADOR 3
REP. DOMENICANA 3
EGITTO 4
YEMEN 4
BULGARIA 5
TURCHIA 5
UCRAINA 5
PERU' 7
BANGLADESH 11
NIGERIA 12
SRI LANKA 13
MACEDONIA 17
TUNISIA 17
MAROCCO 19
ALBANIA 36
ROMANIA 66
Totale complessivo 268
85
Iscritti alla scuola primaria per Istituzione Scolastica
PRIMARIAISTITUZIONE SCOLASTICA
COM EXTRA
PRIMARIATOTALE
CAPRANICA 20 20
ONANO 2 2
PROCENO 3 3
SAN LORENZO NUOVO 1 4 5
BAGNOREGIO I.C 1 24 25
BASSANO ROMANO D.D. 1 8 9
CANEPINA I.C 1 13 14
CANINO I.C. 7 7
CAPRAROLA I.C. 16 16
CIVITA CASTELLANA C.D II 2 16 18
CIVITA CASTELLANA C.D. I 2 76 78
CIVITA CASTELLANA Suore Francescane 5 5
FABRICA DI ROMA I.C 30 30
GROTTE DI CASTRO D.D. 2 8 10
GROTTE S.STEFANO I.C 12 12
MARTA I.C. 12 12
MONTALTO DI CASTRO I.C 19 19
MONTEFIASCONE D.D. 2 22 24
NEPI I.C. 40 40
ORTE D.D 94 94
RONCIGLIONE I.C 3 21 24
SORIANO NEL CIMINO I.C. 14 14
SORIANO NEL CIMINO D.D. 1 20 21
SUTRI I.C 1 12 13
TARQUINIA D.D 1 15 16
TUSCANIA D.D 1 11 12
VALENTANO I.C 2 4 6
VETRALLA D.D. 5 30 35
VIGNANELLO I.C. 4 24 28
VITERBO 5^ CIRCOLO 2 6 8
VITERBO I 1 69 70
VITERBO II CIRCOLO 1 11 12
VITERBO III CIRCOLO 21 21
VITERBO LIC.BIOLOGICO 6 6
Totale complessivo 34 697 731
86
Alunni stranieri extracomunitari alle scuole Primaria per nazione diprovenienza del nucleo familiare
NAZIONALITA'ISCRITTI
EXTRACOMUNITARI
BOLIVIA 1
BOSNIA 1COSTA D'AVORIO 1
EX JUGOSLAVIA 1GHANA 1
GUINEA 1
IRAQ 1KAZAKISTAN 1
KENIA 1KIRGHIZISTAN 1
NORVEGIA 1PARAGUAI 1
REP. MOLDAVA 1RIO DE JANEIRO 1
SERBA-MONTENEGRINA 1SVIZZERA 1
TOGO 1
URUGUAI 1VENEZUELA 1
AMERICA 2ARGENTINA 2
BIELORUSSIA 2BRASILE 2
CAMERUN 2COSSOVO 2
FILIPPINE 2MAURITIUS 2
STATI UNITI 2THAILANDIA 2
ZAIRE 2
ALGERIA 3CUBA 3
ETIOPIA 3HONDURAS 3
JUGOSLAVIA 3SERBIA 3
UGANDA 3BENGALA 4
CILE 4KOSOVO 4
UZBEKISTAN 4
CONGO 5IRAN 5
PAKISTAN 5SENEGAL 5
YEMEN 5CINA 6
COLOMBIA 6REP. DOMENICANA 7
BULGARIA 8EQUADOR 8
EGITTO 9SRI LANKA 9
INDIA 11
NIGERIA 11PERU' 12
RUSSIA 12BANGLADESH 14
MOLDAVIA 17TUNISIA 19
UCRAINA 20MACEDONIA 47
MAROCCO 47ALBANIA 82
ROMANIA 249Totale complessivo 697
87
Iscritti alla scuola I Grado per Istituzione Scolastica
I GRADO
ISTITUZIONE SCOLASTICA
COM EXTRA
I GRADOTOTALE
ACQUAPENDENTE S. M. 1 8 9
BAGNOREGIO I.C 1 13 14
CANEPINA I.C 16 16
CANINO I.C 6 6
CAPRANICA S.M 1 33 34
CAPRAROLA I.C 14 14
CIVITA CASTELLANA S.M 1 38 39
CIVITA CASTELLANA S.M.Annessa 29 29
FABRICA I.C 3 17 20
GROTTE S. S. S.M 7 7
MARTA I.C 2 11 13
MONTALTO DI C. I.C 11 11
MONTEFIASCONE I.C. 2 8 10
NEPI I.C 2 16 18
ORTE S.M 45 45
RONCIGLIONE I.C 1 9 10
SORIANO I.C 1 12 13
SUTRI I.C 8 8
TARQUINIA S.M 1 12 13
VALENTANO I.C. 7 7
VETRALLA S.M 2 21 23
VIGNANELLO I.C 9 9
VITERBO S.M " EGIDI" 20 20
VITERBO " L. Fantappiè" S.M.S. 1 31 32
VITERBO PARADISO 1 1
VITERBO S.M VANNI 12 12
Totale complessivo 19 414 433
88
Alunni stranieri extracomunitari alle scuole I Grado per nazione diprovenienza del nucleo familiare
NAZIONALITA' ISCRITTI EXTRACOMUNITARI
YEMEN 1
TURCHIA 1
TOGO 1
SERBIA MONTENEGRO 1
REP. MONTENEGRO 1
REP. MOLDAVA 1
REP. DEMOCRATICA DEL CONGO 1
PAKISTAN 1
NORVEGIA 1
MALYSIA 1
KENIA 1
IRAN 1
ETIOPIA 1
EGITTO 1
CUBA 1
CROAZIA 1
COSTA D'AVORIO 1
COSSOVO 1
CONGO 1
CAPOVERDE 1
BENGALA 1
ARGENTINA 1
ALGERIA 1
VENEZUELA 2
THAILANDIA 2
NIGERIA 2
CINA 2
SRI LANKA 3
KOSOVO 3
IRAQ 3
COLOMBIA 3
BRASILE 3
BOSNIA 3
PERU' 4
JUGOSLAVIA 4
FILIPPINE 5
BULGARIA 5
BIELORUSSIA 5
SANTO DOMINGO 7
RUSSIA 7
INDIA 7
EQUADOR 7
TUNISIA 9
BANGLADESH 9
REP. DOMENICANA 10
MOLDAVIA 10
UCRAINA 19
89
MAROCCO 22
MACEDONIA 29
ALBANIA 55
ROMANIA 151
Totale complessivo 414
Iscritti alla scuola II Grado per Istituzione Scolastica
II GRADO
ISTITUZIONE SCOLASTICA
COM EXTRA
II GRADOTOTALE
ACQUAPENDENTE Liceo 3 9 12
BAGNOREGIO ISIS 2 2
CIVITA CASTELLANA ISIS COLASANTI 2 24 26
CIVITA CASTELLANA ISIS MIDOSSI 3 18 21
ISIS VETRALLA 2 31 33
MONTEFIASCONE ITCG DALLA CHIESA 1 5 6
ORTE ISIS BESTA 1 27 28
RONCIGLIONE Liceo MEUCCI 2 11 13
TARQUINIAISISS 1 7 8
VITERBO BURATTI 1 21 22
VITERBO ITC SAVI 12 12
VITERBO Liceo Ruffini 12 12
VITERBO IMS S.ROSA 7 7
VITERBO IPSIA MARCONI 1 29 30
VITERBO IPSSCT ORIOLI 20 20
VITERBO ITIGS da Vinci 20 20
VITERBO Liceo Biologico Venerini 2 2
Totale complessivo 17 257 274
90
Alunni stranieri extracomunitari alle scuole II Grado per nazione diprovenienza del nucleo familiare
NAZIONALITA'ISCRITTI
EXTRACOMUNITARI
ANGOLA 1
ARGENTINA 1
BANGLADESH 1
BENGALA 1
BOLIVIA 1
CONGO 1
FILIPPINE 1
GHANA 1
GUATEMALA 1
INGLESE/GIAPPONESE 1
IRAN 1
ITALO/VENEZUELANA 1
KOSOVO 1
MAURITIUS 1
PAKISTAN 1
SVIZZERA 1
UCRAINA 1
BOSNIA 2
COSTA D'AVORIO 2
SENEGAL 2
TUNISIA 2
VENEZUELA 2
IRAQ 3
NIGERIA 3
RUSSIA 3
BRASILE 4
CINA 4
JUGOSLAVIA 4
SRI LANKA 4
EQUADOR 5
MOLDAVIA 5
BULGARIA 6
COLOMBIA 7
UCRAINA 8
PERU' 9
REP. DOMENICANA 9
MAROCCO 10
BIELORUSSIA 15
MACEDONIA 18
ALBANIA 27
ROMANIA 86
Totale complessivo 257
91
Iscritti stranieri presso l’Università degli Studi della Tuscia
FACOLTA'TIPOLOGIAdel Corso6
CORSO DISTUDI
PROVENIENZAGEOGRAFICA7 CITTADINANZA CONTINENTE TOTALE
LINGUE ELETTERATURE
STRANIEREMODERNE
CDLLingue e
letteraturestraniere
Germania STRANIERA EUROPA-UE 1
LINGUE ELETTERATURE
STRANIEREMODERNE
CDLLingue e
letteraturestraniere
Grecia STRANIERA EUROPA-UE 2
LINGUE ELETTERATURE
STRANIEREMODERNE
CDLLingue e
letteraturestraniere
Spagna STRANIERA EUROPA-UE 1
LINGUE ELETTERATURE
STRANIEREMODERNE
L
Traduzione einterpretazione
per leistituzioni, leimprese e ilcommercio
Colombia STRANIERASUD
AMERICA1
SCIENZEMATEMATICHE,
FISICHE ENATURALI
CDLScienze
ambientaliGrecia STRANIERA EUROPA-UE 1
SCIENZEMATEMATICHE,
FISICHE ENATURALI
CDLScienze
biologicheGrecia STRANIERA EUROPA-UE 2
SCIENZEMATEMATICHE,
FISICHE ENATURALI
LBiotecnologie
agrarie edindustriali
Colombia STRANIERASUD
AMERICA1
SCIENZEPOLITICHE
LScienze e
tecniche dellacomunicazione
Bulgaria STRANIERA EUROPA 1
AGRARIA CDLScienzeagrarie
Grecia STRANIERA EUROPA-UE 1
AGRARIA CDLScienzeagrarie
Messico STRANIERANORD
AMERICA1
AGRARIA CDLScienze etecnologie
agrarieGrecia STRANIERA EUROPA-UE 2
CONSERVAZIONEDEI BENI
CULTURALICDL
Conservazionedei beniculturali
Grecia STRANIERA EUROPA-UE 5
SCIENZEPOLITICHE
LScienze e
tecniche dellacomunicazione
Regno Unito STRANIERA EUROPA-UE 1
6 CDL: corso di laurea; CDU: corso di diploma; SDFS: scuola diretta a fini speciali; L1LV: corso di laurea di 1° livello; L2LV: corsodi laurea specialistica.
7 Per provenienza geografica si intende la provincia di residenza per i cittadini italiani e lo Stato estero di cittadinanza per gli stra-nieri.
93
Agli stranieri non in regola con lenorme relative all’ingresso ed al sog-giorno sono garantite, presso lestrutture pubbliche e private accre-ditate, le cure ospedaliere, urgenti edessenziali ( per malattie ed infortu-nio ) e le cure ambulatoriali. Sonogarantiti, inoltre, i programmi di me-dicina preventiva a salvaguardiadella salute individuale e collettiva.
L’assistenza ai cittadini “irregola-ri” privi di risorse economiche suffi-cienti, viene assicurata tramite il ri-lascio di un tesserino “STP” in basea quanto previsto dalle vigenti di-sposizioni regionali.
Il rilascio del tesserino STP, conrelativo codice, è subordinato a unadichiarazione di indigenza rilasciatadallo straniero attraverso la compila-zione di un apposito modello, in do-tazione alla struttura sanitaria che loaccoglie, che rimarrà agli atti dellastruttura medesima.
Le informazioni richieste allostraniero, registrate presso il registrodella A S L,sono: nome, cognome,sesso, data di nascita, recapito, nazio-nalità e, qualora fosse già in posses-so del tesserino S T P, la data di rila-scio e il codice. Non è necessario esi-bire un documento d’identità, ma èsufficiente una dichiarazione delleproprie generalità. I dati registratipresso la ASL relativi agli StranieriTemporaneamente Presenti devonoessere riservati e possono essere co-municati solo su mandato ufficialescritto della Autorità Giudiziaria. Al-lo straniero temporaneamente pre-sente sono garantite le seguenti pre-stazioni:
• CURE URGENTI (prestazioniche non possono essere differite sen-za pericolo per la vita o danno per lasalute);
• CURE ESSENZIALI (presta-zioni relative a patologie non imme-diatamente pericolose, ma che po-trebbero comunque, nel tempo, de-terminare danno alla salute o rischioper la vita);
• PRESTAZIONI DI MEDICI-NA PREVENTIVA (vaccinazioni,ecc).
Una menzione particolare per iConsultori Familiari, i quali costitui-scono un importante strumento, all’interno del distretto sanitario di ba-se, per attuare gli interventi previstia tutela della salute della donna piu’globalmente intesa e consideratanell’ arco della intera vita, nonché atutela della salute dell’ età evolutivae dell’ adolescenza, e delle relazionidi coppia e familiari.
Le prestazioni vengono erogatetramite le strutture pubbliche e pri-vate accreditate (Poliambulatori,Consultori, Sert, Dipartimento di Sa-lute Mentale, Ospedali).
Il tesserino STP può essere rila-sciato da qualsiasi ASL, AziendaOspedaliera, Policlinico Universita-rio, IRCCS della Regione Lazio indi-pendentemente dal domicilio del ri-chiedente.
Il tesserino STP ha validità di 6mesi ed è rinnovabile in caso di per-manenza dello straniero sul territo-rio nazionale. Se lo straniero richie-de l’anonimato, il tesserino può esse-re rilasciato senza l’indicazione del
nome e del cognome.Il Distretto Sanitario di Base di
Viterbo (VT/3),nell’ambito del “Pro-getto Benessere Cittadini Immigra-ti” in collaborazione con i Medici diMedicina generale e con l’Ammini-strazione Provinciale di Viterbo, harealizzato le seguenti iniziative:
• Ambulatorio di Medicina Gene-rale per stranieri, presso Poliambula-torio (ex Ospedale Grande degli In-fermi- Viterbo- 1° piano stanza n°14- telef. 0761/339674)
ORARIO:Lunedi: 10.30-12.30Martedì: 15.00-17.00Mercoledì: 10.30-12.30Giovedì: 10.30-12.30Venerdì: 10.30-12.30
• Sportello di Mediazione Cultu-rale, presso Servizio Sociale Distret-tuale (ex Ospedale Grande degli In-fermi; Palazzina ex Pediatria, pianoterra, telef. 0761/339567)
ORARIO:
Lunedì: 10.00-13.00Martedì: 15.00-17.00Giovedì: 10.00-13.00
Si riporta in appendice il prospet-to dei tesserini STP rilasciati dallaASL di Viterbo dal 1999 (anno diinizio della procedura) al 30/06/2004.I dati sono suddivisi per anno, Di-stretto Sanitario di base, adulti disesso maschile, adulti di sesso fem-minile, minori.
CAPITOLO 8
GLI IMMIGRATIEXTRACOMUNITARI
E L’ASSISTENZA SANITARIA.STRANIERI TEMPORANEAMENTE
PRESENTI (STP)
STP suddivisi per distretto e per popolazione adulta (maschile e femminile) e minori
mas
chi
fem
min
e
min
ori
mas
chi
fem
min
e
min
ori
mas
chi
fem
min
e
min
ori
mas
chi
fem
min
e
min
ori
mas
chi
fem
min
e
min
ori
1999 2 5 0 11 3 0 5 11 1 5 11 0 3 3 0 60
2000 0 5 1 2 8 2 4 25 4 5 33 7 9 2 0 107
2001 1 7 3 7 25 5 21 19 3 6 41 5 7 29 0 179
2002 1 14 2 12 30 3 10 45 1 4 32 5 15 26 2 202
2003 1 7 1 3 13 2 6 29 1 7 34 11 4 23 6 148
1° sem 2004 1 7 0 5 21 3 10 43 9 4 33 6 3 20 2 167
Totale 6 45 7 40 100 15 56 172 19 31 184 34 41 103 10
Totale per distretto 58 155 247 249 154
Totale Azienda 863
VT/4 VT/5totale
azienda per anno
anno
VT/1 VT/2 VT/3
95
Gli extracomunitari residentin e l c o m u n e d i V i t e r b o , a l31.12.2003, risultano lievementeaumentati di circa 200 unità ri-spetto al 2001 (extracomunitariN° 1425 / popolazione residenteN° 59.860) con una percentualedel 2,38%.
La situazione socio-economicadi alcuni nuclei (circa il 20%) per-mane ancora bassa e maggior-mente motivata da problemi dipossibilità e qualità lavorativa,dalla presenza di più figli nel nu-cleo e da affitti elevati rispetto alreddito.
Gli extracomunitari per poterfruire dei vari interventi erogatidal Comune di Viterbo devonoessere in possesso di regolare per-messo di soggiorno, essere resi-denti nel territorio comunale eversare in precarie condizionieconomiche.
Per ottenere tali provvidenzenecessita presentare istanza scrit-ta e, attraverso autocertificazione,dichiarare le condizioni generalidel nucleo familiare (stato di fa-miglia, reddito, disoccupazione,
affitto ecc.).Il Servizio Sociale, esperite le
opportune valutazioni, proponeall’amministrazione comunalel’intervento più idoneo al casopresentato per la definizione del-la pratica.
L’intervento del Servizio So-ciale a favore della popolazionestraniera è maggiormente finaliz-zato al sostegno nella ricerca diun’occupazione lavorativa, indi-spensabile per il raggiungimentodell’autonomia familiare, e allapossibilità di usufruire dei servizie strutture soprattutto nei con-fronti dei minori (asili nido, men-se scolastiche, centri ricreativiecc.) tali da consentire ai genitoridi attendere al proprio lavoro conserenità.
E’ ormai abbastanza diffusa tragli immigrati residenti nel nostroComune la conoscenza delleprovvidenze economiche, dei ser-vizi e delle strutture che il territo-rio offre, tanto che sono aumenta-te negli anni 2002/2003 le richie-ste da parte di questi cittadini de-gli interventi di legge come misu-
re di contrasto alla povertà e ad-dirittura nel bando del 2003 perl’assegnazione degli alloggi diEdilizia Residenziale Pubblica su658 domande ben 155 erano pre-sentate da extracomunitari (circail 24%).
Inoltre nell’anno 2003, il Di-stretto VT/3, di cui Viterbo è ilComune capofila, ai sensi dellaLegge 286/98 ha individuato, tra iprogetti presentati dalle Associa-zioni autorizzate ai sensi dellanormativa vigente, la propostapresentata dalla Cooperativa So-ciale GEA che prevede i seguen-ti interventi:
• Sostegno per l’apprendimen-to della lingua italiana nelle scuo-le dell’obbligo;
• Sportello informativo itine-rante;
• Guida ai servizi multilingua;• Mostra itinerante sull’immi-
grazione ed emigrazione.
I dati delle tabelle sotto ripor-tate sono stati raccolti con rileva-zione manuale e cartacea.
CAPITOLO 9
I SERVIZI SOCIALIPER GLI EXTRACOMUNITARI
NEL COMUNE DI VITERBO
96
Tab. 1/a - SERVIZI OFFERTI AGLI EXTRACOMUNITARI dal 01/01/2002 al 31/12/2002
Paesi diprovenienza
Minoriesoneromense
scolastiche
Minoriesonero
asilonido
Minoriricoveropresso
strutture
Minoriborsa studio
Minoricontributo
libriscolastici
Nucleifamiliariindigenti
Albania 2 1 1 convitto 2 1 6
Algeria 0 0 0 0 0 2
Angola 0 0 0 0 0 0
Argentina 0 0 0 2 2 1
Bangladesh 0 0 0 2 2 1
Bosnia 0 0 1 convitto 0 0 1
Egitto 0 0 0 2 1 1
India 0 0 0 0 0 0
Iran 0 0 0 2 1 1
Jugoslavia 0 0 0 4 0 2
Kossovo 0 0 0 3 0 2
Macedonia 2 0 2 convitto 0 0 4
Marocco 2 3 0 1 3 7
Mauritius 0 0 0 0 0 0
Moldavia 0 0 0 0 0 0
Nigeria 0 0 0 0 0 1
Perù 3 0 0 0 2 3
Romania 0 2 0 4 3 3
Russia 1 0 0 3 0 2
S. Domingo 0 0 0 0 0 4
Senegal 0 0 0 1 1 2
Sri Lanka 4 2 0 2 1 19
Tunisia 5 3 0 0 3 7
TOTALI 19 11 4 28 20 69
fonte: Comune di Viterbo, Settore servizi sociali e pubblica istruzione.
97
Tab. 2/a - SERVIZI OFFERTI AGLI EXTRACOMUNITARI dal 01/01/2002 al 31/12/2002
Paesi diprovenienza
Nuclei sopralluogo casa perricongiungimento familiare
Integrazione canone *locazione (legge n.431/98)
Minori frequentantil’asilo nido
Albania 9 1
Algeria 2 5
Argentina 1 0
Bangladesh 1 0
Brasile 1 0
Bulgaria 2 0
Cina 2 0
Colombia 0 1
Cuba 0 0
Filippine 0 0
Gambia 0 0
India 1 0
Iran 1 0
Jugoslavia 1 0
Kazakistan 0 0
Macedonia 3 0
Marocco 2 2
Mauritius 1 0
Moldavia 1 0
Nigeria 0 1
Paraguay 1 0
Perù 2 1
Polonia 1 1
Romania 4 0
Rep. Domin. 3 0
Russia 0 0
Senegal 2 0
Sri Lanka 22 7
Svizzera 1 0
Tunisia 2 0
Ucraina 0 0
USA 3 0
Uzbekistan 2 0
TOTALI 71 19fonte: Comune di Viterbo, Settore servizi sociali e pubblica istruzione.
* N.B. Nell’anno 2002 non sono stati erogati i contributi come previsto dalla Legge n. 431/98
98
Tab. 1/b - SERVIZI OFFERTI AGLI EXTRACOMUNITARI dal 01/01/2003 al 31/12/2003
Paesi diprovenienza
Minoriesoneromense
scolastiche
Minoriesonero
asilonido
Minoriricoveropresso
strutture
Minoriborsa studio
Minoricontributo
libriscolastici
Nucleifamiliariindigenti
Albania 2 0 0 2 1 9
Algeria 2 2 0 0 0 2
Angola 0 0 0 1 1 0
Argentina 0 0 0 2 2 1
Bangladesh 0 0 0 2 2 1
Bosnia 0 0 1 convitto 0 0 1
Egitto 0 0 0 0 0 1
India 0 0 0 4 2 0
Iran 0 0 0 2 1 1
Jugoslavia 0 0 0 4 1 0
Kossovo 0 0 0 0 0 0
Macedonia 0 0 2 convitto 6 6 3
Marocco 1 0 0 5 3 8
Mauritius 0 0 0 1 1 0
Moldavia 0 0 0 2 2 0
Nigeria 0 0 0 0 0 1
Perù 4 0 0 3 2 3
Romania 1 2 0 6 4 3
Russia 0 0 0 3 1 2
S. Domingo 1 1 0 3 3 6
Senegal 0 0 0 0 0 2
Sri Lanka 3 3 0 4 3 19
Tunisia 6 4 0 0 0 7
TOTALI 20 12 3 50 35 70fonte: Comune di Viterbo, Settore servizi sociali e pubblica istruzione.
99
Tab. 2/b SERVIZI OFFERTI AGLI EXTRACOMUNITARI dal 01/01/2003 al 31/12/2003
Paesi diprovenienza
Nuclei sopralluogo casa perricongiungimento familiare
Integrazione canonelocazione (legge n.431/98)
Minori frequentantil’asilo nido
Albania 7 0 1
Algeria 0 0 2
Argentina 2 0 0
Bangladesh 3 0 0
Brasile 0 1 0
Bulgaria 5 0 0
Cina 6 0 1
Colombia 2 1 0
Cuba 1 0 0
Filippine 1 0 0
Gambia 1 0 0
India 1 1 0
Iran 0 0 0
Jugoslavia 0 1 0
Kazakistan 1 0 0
Macedonia 0 1 0
Marocco 1 2 0
Mauritius 0 0 0
Moldavia 0 0 0
Nigeria 1 2 0
Paraguay 0 0 0
Perù 1 2 1
Polonia 3 0 0
Romania 18 0 1
Rep. Domin. 3 5 0
Russia 1 2 0
Senegal 2 0 0
Sri Lanka 19 0 5
Svizzera 0 0 0
Tunisia 1 2 0
Ucraina 1 0 4
USA 2 0 0
Uzbekistan 2 0 0
TOTALI 83 20 15fonte: Comune di Viterbo, Settore servizi sociali e pubblica istruzione.
101101
Premessa
In Italia gli enti non profit siarticolano in una pluralità d’e-spressione che vanno dall’associa-zione, alla fondazione, alle coope-rative. Il volontariato è dunqueentrato a pieno titolo, con la pro-pria tipicità, a far parte dei sog-getti del nostro ordinamento giu-ridico.
Tra i più rilevanti interventi dellegislatore per consolidare le va-rie forme organizzative, di fattogià esistenti e autonomamentesviluppate nella realtà, vi è la leg-ge 266/91 sulle organizzazioni divolontariato, la legge 381/91 sullecooperat ive soc ia l i , i l D. lgs460/97 contenente disposizioni fi-scali per le organizzazioni non lu-crative di utilità sociale (ON-LUS) e la legge sulle associazionid i p r o m o z i o n e s o c i a l e n °383/2000.
Le Regioni, a loro volta, han-no legiferato per regolamentarel’azione degli attori del terzo set-tore. Le principali leggi della Re-gione Lazio sono:
◊ L.R. 29/93 “Disciplina dell’at-tività di volontariato nella RegioneLazio”
e successive modificazioniL.R.18/96 L.R.10/01;
◊ L.R.. 24/96 sulle cooperativesociali;
◊ L.R.22/99 “Promozione e svi-luppo dell’associazionismo nellaRegione Lazio”.
Anche per le organizzazioniche si occupano di immigrazioneesistono delle regole:
◊ Il T.U. 286/98 ha istituitopresso il Dipartimento per gli af-fari sociali il registro delle asso-ciazioni che lavorano nell’immi-grazione, e ne ha dettato le normecon il decreto attuativo 394/99(art. 52, 53 e 54)
◊ la legge regionale 17/90 al-l’art.6, prevede l’istituzione di unalbo regionale delle associazionidegli immigrati da paesi extraco-munitari che hanno sede nel La-zio. Possono iscriversi a detto al-bo le associazioni che svolgonoattività di servizio sociale, cultura-le ed assistenziale in favore di im-migrati, costituite prevalentemen-te da immigrati stessi. Le associa-zioni iscritte possono accedere di-rettamente ai finanziamenti re-gionali.
Per ottenere i finanziamenti
del T.U.286/98 è necessario essereiscritti all’albo nazionale istituitocon lo stesso DPR 286/98 e rego-lamentato con successivi atti. Nelviterbese solo 5 associazioni sonoiscritte a tale albo.
Il rapporto fra i soggetti delterzo settore e gli enti pubblicinel settore dell’immigrazione, ètendenzialmente improntato allacollaborazione e al confronto ri-spetto alle strategie di intervento
I numeri
Prima di passare alla letturadei dati è necessario fare una di-stinzione fra associazioni “per im-migrati” e “associazioni di immi-grati”. Le prime si occupano ge-neralmente di vari settori, mentrele seconde sono formate general-mente da persone immigrate perlo più provenienti dalla stessaarea geografica, sono associazionidifficilmente monitorabili perchénascono e si sciolgono con faci-lità, cambiano spesso referenti e,per la maggior parte le loro sedisono case private. (tab1)
CAPITOLO 10
IMMIGRAZIONEE TERZO SETTORE
102
Dalla rilevazione effettuata so-no risultate attive sul territorio, eoperanti anche nel settore degli
extracomunitari, 16 strutture (ve-di elenco allegato), di questestrutture alcune, lavorano in am-
bito provinciale, altre in ambitodistrettuale e tre solo in ambitocomunale (tab.2).
Le sette organizzazioni che la-vorano in campo provinciale sonolegate a reti formali: le 3 Caritasdiocesane, l’Anolf che fa capo al-la CISL, l’AIMC, il CIF e la Jup-piter (exodus).
Per quanto riguarda l’ambito dioperatività, la maggior parte delleassociazioni si occupa di vari set-tori che vanno dallo sportelloinformativo alle attività culturali(tab.3). Alcune associazioni sono
settoriali come ad esempio l’Aimcche lavora solo nell’ambito scola-stico o l’ANOLF che si occupa so-lo di sportelli informativi.
Fonte: dati rilevati dalla Provincia di VT
identificazione associazioni
113
25
ass.ni perimmigratiass.ni diimmigrativarie etnie
una etnia
territorio di riferimento
0
2
4
6
8
Serie1 7 3 6
provinciale comunale distrettuale
103
ambiti d'intervento
96
8
15
0
5
10
15
20
sportelloinformativo
intervento nellascuola
corsi vari attività culturali
Annotazioni sulla fonte dei dati
Per reperire i dati si è partiti daindagini di sfondo circa le asso-ciazioni di volontariato, in parti-colare dai progetti presentati aglienti pubblici per ottenere dei fi-nanziamenti; è stato successiva-mente costruito un questionarionel quale sono state individuatele seguenti aree:
- Dati strutturali- Appartenenza: rete formale,
informale - Attività lavorative sull’immi-
grazione.La scheda è stata discussa con le
organizzazioni del terzo settore epoi, rimodulata, è stata spedita viae-mail. Il ritorno delle schede è sta-to quasi totale. Non sono state peròcompilate in modo omogeneo percui per alcuni campi non è statopossibile fare rilevazioni.
Inoltre la non catalogazionedegli interventi, presso le associa-zioni non permette di quantifica-re, in maniera puntuale gli immi-grati che effettivamente hannofatto richiesta presso gli sportellimessi a disposizione dalle associa-zioni. Di conseguenza non abbia-mo una fotografia particolareg-giata delle utenze, non conoscen-do né età né sesso.
105
Nell’aggiornare i dati già residisponibili nel corso del 2002 –che comunque rappresentano unvalido punto di partenza con cuiconfrontare l’attuale monitorag-gio, è importante sottolineare l’ul-teriore incremento della capacitàricettiva della struttura peniten-ziaria viterbese, avvenuta con l’a-pertura di un altro padiglione de-tentivo (denominato D2) che, afronte di un congruo incrementodelle presenze di detenuti, ha resosicuramente più funzionale l’asse-gnazione dei detenuti nei vari cir-cuiti detentivi di appartenenza(Tabella A).
Tale padiglione, attualmente,ospita detenuti del Reparto de-tentivo Penale e detenuti del Re-parto detentivo di Alta Sicurezza.
Proprio per ciò che concernel’argomento del presente monito-raggio statistico, è importante sot-tolineare che, in considerazionedelle particolari tipologie di dete-nuti che vengono inseriti nel cir-cuito detentivo di A.S. ed anchedi M.S. (anch’esso presente nell’I-stituto di Viterbo), la quasi tota-lità dei detenuti ivi ristretti 8circa150 unità) è di nazionalità italianae grava, nel computo delle pre-senze, sul “Reparto Giudiziario”,riducendo notevolmente la per-centuale di detenuti stranieri ri-spetto al totale dei presenti.
È importante evidenziare l’esa-me comparato dei dati risultantidalle Tabelle C e D, dai qualiemerge un forte incremento dellapresenza di detenuti stranieri con
problematiche di dipendenza siada stupefacenti che da alcool, in-cremento, purtroppo, costante sindal primo rilevamento effettuatonel 1999.
Appare imponente anche l’au-mento della presenza di naziona-lità diverse in Istituto (Tabella E).Da tale Tabella emerge anche, daun lato, il drastico calo di presen-ze di detenuti provenienti dal SudAmerica (applicazione del D.Lgs.285/98 e succ. mod.) e, dall’altro,un forte incremento della presen-za di detenuti del nord Africa edell’est Europeo.
In tale conteso ed in un’otticadi costante sviluppo delle attivitàtrattamentali, anche se la forbicedel rapporto numerico tra dete-nuti presenti ed operatori deltrattamento intramurario conti-nua ad ampliarsi in maniera sem-pre più drammatica (644 detenutia fronte di 1 Responsabile dell’A-rea Trattamentale e 4 educatori),si riportano le tabelle che raccol-gono sia i dati relativi alle attivitàscolastiche (Tabella F), sia unquadro riassuntivo di tutte le atti-vità trattamentali – relative al2004 – realizzate od in fase di rea-lizzazione (Tabella G).
A tal proposito, proprio in con-siderazione della notevole pre-senza di detenuti stranieri nell’I-stituto viterbese, si segnalano:
a) l’attivazione dello “Sportellodi consulenza giuridico-assisten-ziale e di orientamento” – gestitodall’A.R.C.I. N.A. – frutto di unProgetto con la Direzione della
Casa Circondariale di Viterboche, fino al prossimo mese diMarzo 2005, monitorizzerà leprincipali tipologie di richieste edesigenze evidenziate dal detenutistranieri presenti, per giungerepoi ad una razionalizzazione degliinterventi necessari;
b) un corso per la “Manuten-zione edile”, organizzato e finan-ziato dall’Amministrazione Pro-vinciale di Viterbo e dalla CasaCircondariale, rivolto esclusiva-mente a detenuti stranieri.
In conclusione, in relazione aidati circa i detenuti stranieri chefruiscono dei benefici previsti dal-la L. 354/75, è importante eviden-ziare la nascita – nel 2003 – di unaCooperativa Sociale nella CasaCircondariale di Viterbo, intera-mente composta da AA.VV. delGavac (Gruppo Assistenti Volon-tari e Animatori Carcerari), da ol-tre trent’anni impegnati all’inter-no della Casa Circondariale di Vi-terbo ed, inizialmente, da tre de-tenuti – soci fondatori – di cuiuno straniero.
Attualmente la CooperativaSociale “Zaffa”, che ha in gestio-ne un tenimento agricolo di pro-prietà comunale a Viterbo, ha alleproprie dipendenze, in qualità didetenuto lavorante all’esterno(art. 21 O.P.), un detenuto stranie-ro che espleta l’attività di brac-ciante agricolo e, in costante col-laborazione con la Direzione del-la Casa Circondariale di Viterbo egli EE.LL., ha in corso progetti diampliamento delle proprie atti-
CAPITOLO 11
DATI RELATIVI ALLAPOPOLAZIONE STRANIERA
PRESENTE ALL’INTERNODELLA CASA CIRCONDARIALE
DI VITERBO
106
Confronto dati su popolazione detenuta(TABELLA A)
11.5.1999
11.5.1999
%stran
ieri
26.2.2002
26.2.2002
%stran
ieri
12.10.2004
12.10.2004
%stran
ieri
Detenuti Stranieri Detenuti Stranieri Detenuti Stranieri
Giudiziario 283 114 40.28 377 161 42.70 512 227 44.33Penale 125 40 32.00 105 51 48.57 132 34 25.75Totale 408 154 37.74 482 212 43.98 644 261 40.52
Confronto dati su posizione giuridica detenuti stranieri
(TABELLA B)
11.5.1999
11.5.1999
TO
TA
LI
26.2.2002
26.2.2002
TO
TA
LI
12.10.2004
12.10.2004
TO
TA
LI
Giudiziario Penale Giudiziario Penale Giudiziario Penale
DEFINITIVI 54 40 94 77 48 125 139 34 173RICORRENTI 29 - 29 29 2 31 28 - 28APPELLANTI 22 - 22 43 1 44 47 - 47GIUDICABILI 9 - 9 12 - 12 13 - 13
Totale 114 40 154 161 51 212 227 34 261
N.B.: tutti i detenuti definitivi ed i ricorrenti sono sottoposti all’osservazione scientifica della personalità da partedell’equipe trattamentale operante all’interno dell’istituto. Per i detenuti appellanti e giudicabili viene svoltaessenzialmente un’attività di sostegno.
Detenuti Tossicodipendenti(TABELLA C)
11.5.1999 % 20.1.2002 % 12.10.2004 %Italiani 56 71.80 74 58.74 85 53.80Stranieri 22 28.20 52 41.26 73 46.20
Totali 78 126 158
vità finalizzate alla creazione diposti di lavoro per detenuti siaitaliani che stranieri ristretti nel-l’Istituto viterbese.
Altri detenuto straniero, sem-pre in art. 21 O.P., espleta la pro-pria attività lavorativa, alle dipen-denze dell’Amministrazione Pe-
nitenziaria stessa, nell’ambito del-l’area di pertinenza della struttu-ra penitenziaria.
107
Detenuti Alcoldipendenti(TABELLA D)
11.5.1999 % 20.1.2002 % 12.10.2004 %Italiani - - 4 40 15 65.22Stranieri - - 6 60 8 34.78
Totali - 10 23
Detenuti stranieri suddivisi per nazionalità(TABELLA E)
Nazionalità di provenienza Dati del11.5.1999
Dati del26.2.2002
Dati del12.10.2004
ALBANIA 17 41 31ALGERIA 9 13 20
ARGENTINA 4 2 2AUSTRIA - 1 -BOLIVIA 1 - -BRASILE - 2 1
BULGARIA - - 1REPUBBLICA CECA - 2 -
CILE 5 1 1CINA - 1 2
COLOMBIA 27 21 4CROAZIA 2 2 1EGITTO 3 4 9
ECUADOR - 4 1FILIPPINE 1 1 -FRANCIA 1 - 5GABON - - 1
GERMANIA 1 2 -GHANA 5 3 1
GIORDANIA - - 1GRAN BRETAGNA 3 1 -
GRECIA - 1 -GUINEA - 2 -KENIA - - 2INDIA 1 2 -IRAQ 1 - 2
ISRAELE 2 1 -LIBANO - - 1
LIBIA 2 - 1MACEDONIA 2 3 3
MALI - - 1MAROCCO 6 13 44MESSICO - 3 -
MOLDAVIA 1 - 5MOZAMBICO - - 1
NIGERIA 4 11 8PAESI BASSI - 1 1PAKISTAN 2 - 1
PARAGUAY - - 2
#) i dati relativi alle scuole superiori sono riferiti all’anno scolastico 2003/04. Tale attività didattica è coordinata dagliAssistenti Volontari operanti all’interno dell’Istituto e, a causa delle difficoltà derivanti dall’individuazione di unnumero sufficiente di AA.VV. disponibili per lo svolgimento di tale attività, si è ritenuto necessario convogliare idocenti esclusivamente sul Reparto detentivo di A.S.
PERU’ 5 4 5POLONIA 3 5 4
PORTOGALLO - - 2REPUBBLICA DOMINICANA - - 1
ROMANIA 4 18 30RUSSIA - - 1
SENEGAL 3 1 1SERBIA-MONTENEGRO 10 8 17
SIERRA LEONE - - 1SIRIA 2 - 1
SLOVENIA 1 - 3SPAGNA 3 2 3
SRI LANKA 1 - -STATIO UNITI D’AMERICA 1 - -
SUDAFRICA 2 - -SUDAN 1 1 -
SVIZZERA - - 1TANZANIA - 1 2
TUNISIA 13 27 28TURCHIA - - 1UCRAINA 1 3 6UGANDA 1 - 1
VENEZUELA 3 4 -
Totale Detenuti Stranieri 154 212 261TOTALE DETENUTI PRESENTI 408 482 644
NAZIONALITA’ PRESENTI 38 37 46
Tipologia dei reati commessi:
La gran parte dei detenuti stranieri detenuti nell’istituto di Viterbo hanno violato la normativa suglistupefacenti, seguono poi i reati contro la persona ed il patrimonio.
Attività culturali, ricreative e sportive organizzate all’interno dellaCasa Circondariale di Viterbo
(TABELLA F)
1998/99 1998/99 2001/02 2001/02 2004/5 2004/5Iscritti Stranieri Iscritti Stranieri Iscritti Stranieri
Scuola elementare 46 36 51 48 101 76Scuola media 34 20 * * * *Scuola elementareAS
8 1 16 1 35 4
Scuola media AS 17 2 * * - -Scuole superiori 5 1 16 9 0# 0#Scuole superiori AS 6 0 8# 0#
*) con la nuova organizzazione delle scuole dell’obbligo, non esiste più la netta distinzione tra scuole elementari escuole medie.
109
CASA CIRCONDARIALE DI VITERBO
INIZIATIVE TRATTAMENTALI 2004(TABELLA G)
DENOMINAZIONECORSO
DURATA
INIZIO FINE
ENTEFINANZIATORE
SOGGETTOGESTORE
TIPOLOGIA DET.DESTINATARI
Numerodetenutiiscritti
Numerofrequen-
tanti
Numerodetenutistranieri
Varie
Corso diApicoltura Giu 2004 Ago
2004
DAPe
FAI FAI Detenuti 19 19 3RepartoPenale
D2
Sportelloinformativo per
detenuti stranieri
Ago2004
Mar2005 DAP
ARCI NAE
Direzione Detenuti stranieri
Tale servizio è ad esclusivo usodei detenuti stranieri presenti i
quali, a domanda, possonorivolgersi agli operatori
impegnati nell’attività disportello
RepartoD1 e D2
Corso lavorazioneCuoio e pittura Ott 2004 Mar
2005
DAP(Progetti art 135
DPR 309/90)
Direzione incollaborazione con
GAVAC
Detenutitossicodipendenti
e/o alcooldipendenti 20 20 9Reparto
GiudiziarioD1
Corso per laproduzione di
viole Ott 2004 Dic 2004
L.R. 38/96Casa Circondariale
eComune di Viterbo
Direzione incollaborazione di un
Agronomo Detenuti 4 4 -RepartoPenale
D2
Gruppi di auto-aiuto Ott 2004 Mar
2006
DAP(Progetti art 135
DPR 309/90)
Direzione incollaborazione condr.sse Paccosi e Di
Salle
Detenutitossicodipendenti
e/o alcooldipendenti 8* 8* vedere notearteterapia
RepartoD1 e D2
* per ognigruppo
Corso di inglese Sett2004
Mar2005
DAP(Progetti art 135
DPR 309/90)
Direzione incollaborazione con
dr.ssa L. Tinelli
Detenuti altasicurezza 10 10 0
RepartoA.S.
Corso di inglese Sett2004
Mar2005
DAP(Progetti art 135
DPR 309/90)
Direzione incollaborazione con
dr.ssa L. TinelliDetenuti penale 10 10 1
RepartoD2
Corso agricola DAP Direzione in Detenuti RepartoD2
2002 Ott 2004 Mar2007
(Progetti art 127DPR 309/90)
collaborazione conConfagricoltura
Viterbo
tossicodipendentie/o alcooldipendenti
15 15 3
Arteterapia Ott 2004 Mar2006
DAP(Progetti art 135
DPR 309/90)
Direzione incollaborazione con 2
arteterapeutiF. e S. Nardelli
Detenutitossicodipendenti
e/o alcooldipendenti 8* 8*
si stima unapresenza di
stranierinell’interopercorso dicirca 50/60
unità
RepartoD1 e D2
* per ognigruppo
Corso perAiuto-Cuoco Giu 2004 Dic 2004
CTP Viterboe
Casa Circondariale
CTPScuola AlberghieraCasa Circondariale
Detenuti penale 20 20 8 RepartoD2
Addetto ad interventimurari e di restauro
edile per stranieriNov2004 Giu 2005
AmministrazioneProvinciale ViterboCasa Circondariale
AmministrazioneProvinciale ViterboCasa Circondariale
Detenuti stranieripenale 15 15 15
RepartoD2
stranieri
110
Detenuti stranieri che fruiscono dei benefici previsti dalla L. 354/75(Ordinamento penitenziario):
1999
PERMESSI PREMIO: 3*
*) Durante i permessi premio UN detenuto è stato accompagnato da un Assistente Volontario; UN
detenuto è stato in Comunità Terapeutica ed UN detenuto presso l’abitazione della propria
convivente italiana.
SEMILIBERTA’: 0
LAVORO ALL’ESTERNO: 1
2002
PERMESSI PREMIO: 10*
*) Durante i permessi premio NOVE detenuti sono accompagnati, per alcune ore, da un Assistente
Volontario; UN detenuto si reca presso l’abitazione della propria famiglia (campo nomadi).
SEMILIBERTA’: 0
LAVORO ALL’ESTERNO: 0
AFFIDAMENTO IN PROVA AL SERVIZIO SOCIALE: 0
2004
PERMESSI PREMIO: 12*
*) Durante i permessi premio NOVE detenuti sono accompagnati, per alcune ore, da un Assistente
Volontario; DUE soggiornano presso la Casa Accoglienza gestita dal Gavac ed UN detenuto si reca
presso l’abitazione della propria famiglia.
SEMILIBERTA’: 0
LAVORO ALL’ESTERNO: 3
AFFIDAMENTO IN PROVA AL SERVIZIO SOCIALE: 1
111
Biblioteca detenuti:
MASCHILE: su 6.000 testi presenti, 500 sono in varie lingue (francese, spagnolo, inglese, tedescoe tra i testi della biblioteca sono stati inseriti 40 copie del corano in lingua araba).
Per i detenuti stranieri di fede islamica sono stati approntati idonei locali ove gli stessi possonoriunirsi in preghiera.
N.B.: TUTTE QUESTE ATTIVITA’ VENGONO ESPLETATE DAI RISTRETTI SUCCESSIVAMENTE AD UNA LORO RICHIESTA SCRITTA AL DIRETTORE.
Colloqui e telefonate con i familiari:
Anche per i detenuti stranieri vengono applicate le disposizioni vigenti e quindi possono effettuaresia colloqui che telefonate con i familiari.In questo istituto sono rari i colloqui visivi mentre frequenti le conversazioni telefoniche con icongiunti. Per far ciò l’Amm.ne Pen.ria controlla l’intestatario del recapito telefonico indicato daldetenuto e fa pagare all’interessato il costo della comunicazione telefonica.