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Gli eventi, per quanto possano essere Gli eventi, per quanto possano essere anticipati da timori o speranze, quando si anticipati da timori o speranze, quando si verificano ci sorprendono e ci scuotono. verificano ci sorprendono e ci scuotono. La stessa forza d’urto di un evento non La stessa forza d’urto di un evento non potrà mai essere spiegata fino in fondo: potrà mai essere spiegata fino in fondo: in linea di principio il ‘fatto’ supera in linea di principio il ‘fatto’ supera ogni previsione” ogni previsione” Hanna Arendt, Hanna Arendt, Tra passato e presente, Tra passato e presente, Garzanti,1991 Garzanti,1991

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Hanna Arendt, Hanna Arendt, Tra passato e presente, Tra passato e presente,

Garzanti,1991Garzanti,1991

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PEER EDUCATION E INTERCULTURA : LA

COMPLESSITA’ COME RISORSA

L’ Istituto Professionale Cattaneo -Deledda opera già da diversi anni all’interno di una complessa realtà che vede l’intreccio tra la dimensione scolastica e la realtà sociale e del territorio.

Per questo da tempo i nostri progetti cercano una sinergia tra queste diverse realtà, ponendo come fondamento un’idea di intercultura vista come forma di apertura e di dialogo che coinvolge sia ragazzi stranieri che italiani, nella ricerca di un modo nuovo di fare scuola e società.

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IL NOSTRO PROGETTO

ANALISI DEL CONTESTO E DELLA DOMANDA

• L’ Istituto Cattaneo - Deledda è dislocato su due sedi e presenta quattro indirizzi diversi: aziendale, turistico, servizi sociali e moda.

• L’utenza si presenta particolarmente problematica spesso a causa di difficili contesti sociali di provenienza.

• Gli alunni stranieri rappresentano circa il 27% degli iscritti, con una crescita evidente rispetto allo scorso anno scolastico.

• Questi alunni sono di diverse nazionalità e provengono da realtà sociali molto differenziate e spesso svantaggiate; alcuni sono di recente o recentissima immigrazione .

• Il loro numero è aumentato durante il corso dell’anno a causa degli arrivi anche ad anno scolastico avanzato: questo ha comportato un notevole sforzo organizzativo.

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ANALISI DELLA DOMANDA

• Le classi presentano una composizione molto eterogenea per quanto concerne le competenze linguistiche, le abilità scolastiche di base e il vissuto personale degli alunni.

• Una situazione del genere può condurre a situazioni conflittuali e a condizioni di disagio, aggravate dalla situazione di svantaggio linguistico e di disorientamento in cui si trovano gli alunni stranieri.

• Il nostro Istituto, già da alcuni anni, predispone attività specifiche di accoglienza ed interventi mirati di recupero specifico in ambito linguistico e disciplinare.

• Vista però la complessità della situazione e l’enorme necessità di coordinare in modo strutturato ed efficace le varie esigenze organizzative, didattiche e di connessione in rete con le altre scuole e il territorio, si è ritenuto indispensabile ulteriori strategie di intervento .

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DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI

  La finalità principale è di carattere preventivo e tende a sensibilizzare gli studenti sui diversi aspetti dai quali può dipendere il benessere fisico, psichico e relazionale dell'individuo.

Le insegnanti della Commissione Intercultura propongono un progetto mirato

a:• creare all’interno della scuola un gruppo di studenti,  fortemente

consapevoli delle loro potenzialità sociali e motivati a porsi in atteggiamento di ascolto, accoglienza ed aiuto nei confronti di ragazzi e ragazze di recente immigrazione ed inserimento nella scuola

• sviluppare un atteggiamento di maggiore apertura alla convivenza multiculturale da parte di tutti gli alunni e i docenti

• stimolare una revisione dei programmi curricolari in un’ottica interculturale e un aggiornamento delle metodologie didattiche di tutto il personale docente

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DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI

• valorizzare le competenze e la partecipazione attiva degli alunni italiani e stranieri

• facilitare l’ accoglienza dei nuovi arrivati attraverso esperienze di tutoraggio e aiuto allo studio con il supporto volontario di altri studenti frequentanti classi più avanzate

• valorizzare la lingua, la storia e la cultura d ‘origine degli studenti stranieri come risorsa nel processo educativo e di convivenza

• creare occasioni di incontro tra giovani di seconda generazione all’ interno della scuola, con giovani di altre scuole e far loro conoscere le potenzialità del territorio

• creare occasioni di incontro e scambio con le famiglie

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METODOLOGIAL’approccio metodologico può essere riassunto in tre “sì” e tre“no”:

• NO alla neutralità• NO al buonismo• NO alla tolleranza

• SI’ alla conoscenza • SI’ alla comparazione• SI’ alla comunicazione: creare occasioni non occasionali di incontro, messa in comune di obiettivi prioritari,incontri intergenerazionali, potenziare gli obiettivi di ciascuna realtà, praticare interventi per passare dalle parole ai fatti.

• SI’ alla responsabilita’:chiamare ciascuno ad esprimere la propria soggettività e sperimentare le proprie capacità nella prospettiva di un’assunzione di responsabilità in prima persona, non cedendo alla tentazione della delega.

Abbiamo deciso di focalizzare il nostro intervento soprattutto sugli ultimi due SI’

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SOGGETTI COINVOLTI

• Docenti dei gruppi di lavoro della commissione intercultura dell'istituto

• Docenti referenti per la gestione del sito www.strarete.it• Mediatrice culturale Zighereda Tesfamariam• Docente referente del corso di alfabetizzazione• Genitori di alunni/e stranieri• Casa delle culture• Associazione Donne nel mondo • Centro MEMO per la documentazione• Pongo Film

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IPOTESI DI PARTENZA

Ipotesi condivise da tutte le insegnanti della Commissione Intercultura:

• Esistono nei nostri studenti grandi risorse e potenzialità relazionali che devono essere aiutate ad emergere e valorizzate

• Gli insegnanti possono individuare strumenti e strategie per facilitare questo processo

• Il presupposto di partenza è che il gruppo di pari sia un modello di riferimento molto forte, che va riconosciuto come bisogno e risorsa nella costruzione di nuove relazioni.

•  La chiarezza delle nostre finalità e la fiducia nei ragazzi e nelle ragazze non garantiva risultati positivi, né tracciava un percorso ben definito: si trattava di una scommessa.

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EMERGE CON EVIDENZA UNA GRANDE

COMPLESSITA’ DEL SISTEMA

OSSERVATO, CHE IMPONE INTRECCI TRASVERSALI

E

SPERIMENTAZIONI IN TUTTE LE DIREZIONI

PRATICABILI

PER LASCIARE EMERGERE LE POTENZIALI

RICCHEZZE CHE POSSONO

E DEBBONO CARATTERIZZARE I RAPPORTI UMANI

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“La differenza può essere definita tale solo mediante il confronto ed è in questo senso principio della relazione, inizio del processo conoscitivo che porta, attraverso la percezione di una mancanza, dall’elemento noto o assimilato all’elemento

ignoto cioè estraneo, diverso.

Per contro la relazione è quella condizione che consente alla differenza di esercitare se stessa, potremmo più

semplicemente dire di esprimersi.

La differenza vera ci si manifesta allorchè ci troviamo a riconoscere l’altro senza tuttavia comprenderlo. Altro perché differente da quanto abbiamo immaginato e astrattamente

teorizzato…

La relazione non elimina arbitrariamente divergenze, contraddizioni, diversità, piuttosto essa fonda concretamente la

possibilità dell’incontro e nel sostenerla ammette la contraddizione come sua essenza”

Letizia Lambertini “Il confronto femminile maschile nell’educazione alla reciprocità, Commissione Pari OpportunitàMosaico-I.R.R.S.A.E. Emilia Romagna

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SVILUPPO DEL PIANO DI LAVORO

• Il primo passo è stato quello di chiedere l’adesione a un corso di formazione per “tutor interculturali” da svolgere all’interno della scuola, solo in parte durante l’orario scolastico.

• Veniva richiesta disponibilità a partecipare a diverse attività scolastiche ed extra scolastiche con ragazzi/e stranieri/e.

• I requisiti indispensabili venivano riassunti in: motivazione a conoscere meglio se stessi per migliorare le proprie capacità comunicative/relazionali e desiderio di conoscere nuove persone, straniere e non.

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FEED-BACK INIZIALE

UN NUMERO CONSISTENTE DI RAGAZZE E RAGAZZI HA RACCOLTO IL NOSTRO INVITO (21) : LA MAGGIOR PARTE

DI LORO HA UNO O ENTRAMBI I GENITORI DI ORIGINESTRANIERA O HA VISSUTO ESPERIENZE DI

TRASFERIMENTO DA UN’ALTRA CITTA’.

SONO RIMASTE ESCLUSE LE STUDENTESSEDELL’INDIRIZZO “MODA” IN QUANTO LA LORO SEDE E’ DISTANTE DA QUELLA CENTRALE E LA GESTIONE

ORGANIZZATIVA PER GLI INCONTRI RISULTAVA DIFFICILE.

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STRATEGIE ADOTTATE

COINVOLGIMENTODELLE FAMIGLIE DEGLI STUDENTI

STRANIERI

LABORATORIODi ITALIANO L2

a carattere intensivo per alunni neo-arrivati

CONSOLIDAMENTO DELLA RETEcon il territorio

CONDIVISIONEE

PUBBLICIZZAZIONE di tutti i materiali

ATTIVITA’ di VALORIZZAZIONE delle COMPETENZE

degli ALUNNI STRANIERI

ATTIVITA’ DI STUDIO

ASSISTITO POMERIDIANO

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STRATEGIE NUOVE ADOTTATE

PEER - EDUCATION INCREMENTARE IL COINVOLGIMENTO

DEI CONSIGLI DICLASSE

FORMAZIONE DI UN GRUPPOPERMANENTE DI TUTOR

INTERCULTURALI

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Per un chiarimento del concetto e della pratica, riportiamo la definizione di Peer Education del manuale “Training for Trainers, Peer Education ”pubblicato dal Joint Interagency Group on Young People's Health Development and Protection in Europe and Central Asia (IAG):    "[...] l'educazione fra pari è il processo grazie al quale dei giovani, istruiti e motivati, intraprendono lungo un periodo di tempo attività educative, informali o organizzate, con i loro pari (i propri simili per età, background e interessi), al fine di sviluppare il loro sapere, modi di fare, credenze e abilità e per renderli responsabili e proteggere la loro propria salute.L'educazione fra pari ha luogo in piccoli gruppi o con un contatto individuale e in molteplici posti: in scuole e università, circoli, chiese, luoghi di lavoro, sulla strada o in un rifugio o dove i giovani si incontrano."  

Che cos’è la Peer Education?

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L’obiettivo prioritario della peer education nella scuola è quello di orientarsi nel campo della formazione riorganizzando proposte, adattandosi ai principi di flessibilità e dinamicità dei nuovi standard europei.

La peer education può diventare:

• una guida orientativa alla scelta, per promuovere benessere piuttosto che prevenire il disagio

•incrementare l’empowerment e l’autoefficacia personale dei giovani, piuttosto che aiutare a superare il senso di insicurezza e instabilità,

• creare relazioni ed amicizie anziché rispondere all’isolamento

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Perché siano utili nel quadro della modernità liquida, educazione e apprendimento devono essere continuie in verità permanenti…..L’empowerment richiede la costruzione e la ricostruzione dei vincoli intersoggettivi, la volontà e la capacità di relazionarsi agli altri nello sforzo continuo di rendere la coabitazione tra gli uomini un ambiente ospitale e amichevole, nel quale uomini e donne che lottano per l’autostima possano cooperare reciprocamente allo sviluppodel loro potenziale e all’uso appropriato delle loro capacità. Vite di corsa. Le sfide all’educazione della modernità liquida Lezione Magistrale di Zygmunt Bauman

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L’INTERVENTO

Il 16 Febbraio 2009 si è dato il via ad una serie di 5 incontri formativi

piuttosto ravvicinati, sia per motivi organizzativi interni alla scuola, sia

per effettuare un intervento il più possibile coinvolgente ed intensivo.

Ciò ha consentito di selezionare e preparare un gruppo di tutor

interculturali entro la fine dell’anno scolastico in corso e di renderlo già

operativo nei confronti dei ragazzi e delle ragazze straniere di recente

inserimento nel nostro istituto.

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I ° incontro 16 Febbraio 2hCONOSCERE E CAPIRE IL PROGETTO

» Attività 1: PRESENTAZIONE DEL PROGETTO» Presentazione del ruolo del tutor interculturale attraverso la

scheda “il tutor chi è”? e degli obiettivi dei nostri incontri, che sono:

» Farsi conoscere.» Conoscere gli altri.» Prepararsi a lavorare in gruppo.» Conoscersi meglio ed auto-valutarsi.» Capire e controllare le proprie emozioni.» Migliorare l’ascolto e l’attenzione agli altri.» Imparare ad avere atteggiamenti positivi e costruttivi.» Sentirsi responsabili, impegnarsi, essere capaci di

progettare.

I

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Ma il TUTOR chi è?Una figura di supporto che accompagna nel mondo della scuola i nuovi e le nuove arrivate, per aiutar a comprendere l’organizzazione scolastica ed a superare eventuali difficoltà personali e di relazioneE la PEER EDUCATION cos’è?Letteralmente significa "educazione tra pari", intendendo per "pari" persone che sono simili.Simili perché magari vengono dallo stesso paese, o perché frequentano la stessa scuola.Ed essere simili rende più facile il passaggio di conoscenze, di emozioni e di esperienze, ma anche la nascita di nuove relazioni e amicizie.

E se parlassimo di PEER TUTOR?E’ l’obiettivo di questo progetto. Quello che vogliamo è che i ragazzi e le ragazze straniere appena arrivate nella vostra scuola possano trovare ad accoglierli/le dei compagni più grandi, dei tutor capaci di aiutarli/le a superare il disorientamento tipico del periodo iniziale. Un disorientamento che forse anche voi avete vissuto qualche anno fa: anche questo è essere pari, simili…

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Si, ma il tutor cosa fa?•Il tutor viene presentato dalla scuola ai ragazzi/e appena arrivati/e e alle loro famiglie;•il tutor li accoglie nei momenti di presentazione che la scuola organizza per loro,• crea momenti di incontro e scambio di informazioni, consigli, impressioni, • mostra gli spazi della scuola (aule, palestra, laboratori, sala professori), i servizi (la segreteria, la biblioteca, i bagni, il bar) e aiuta ad orientarsi e a comprendere la segnaletica• aiuta a comprendere le regole della scuola e i comportamenti richiesti,•offre un sostegno in caso di difficoltà di comunicazione con i docenti, la segreteria, i compagni• si relaziona e aiuta i neo arrivati a interagire con il docente referente ma anche •il tutor aiuta ad orientarsi nel quartiere e nella città, mostrandone gli spazi e i servizi (la fermata dell’autobus, la biblioteca pubblica, le sale studio, i musei ma anche gli impianti sportivi, i luoghi di ritrovo e di svago, i giardini).•Il tutor partecipa insieme ai ragazzi e alle ragazze neo arrivate ad attività sportive ed amomenti di incontro che verranno organizzati al di fuori della scuola•il tutor partecipa ai momenti di formazione a lui dedicatima soprattutto il tutor•ascolta•socializza•sostiene•condivide

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Il tutor cosa non fa?•non rispiega la lezione di matematica o francese… ma può aiutare a parlare delle difficoltà con il professore•non rimane sempre insieme ai nuovi arrivati: è disponibile quando hanno bisogno, ma l’obiettivo è aiutarli a diventare indipendenti•non è un mediatore culturale, un facilitatore linguistico o un traduttoreQuando lo fa?•a partire dai primi giorni di scuola•durante i momenti organizzati dalla scuola•in momenti di incontro liberi durante o dopo la scuola•in momenti di aggregazione organizzati nell’ambito del progettoCosa serve per fare il tutor?•l'essere già inserito nei meccanismi e nelle regole della scuola•un buon livello di conoscenza dell’italiano •la conoscenza di un’eventuale propria lingua madrema soprattutto •disponibilità verso l’altro•capacità di assumersi l’impegno e di portarlo a termine•capacità di ascoltare i bisogni e le esigenze degli altri

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-Attività 2 : MI PRESENTO

Obiettivi: Farsi conoscere, conoscere gli altri, prepararsi a lavorare in gruppo

Formate delle coppie ( che non si conoscono). Ciascuno ha a disposizione alcuni minuti (3 o 5)

Per presentarsi al suo compagno. Io darò il tempo e si invertiranno i ruoli.Al termine, in gruppo disposto a cerchio, ognuno presenta il compagno ponendosi in piedi dietro di lui/lei, con le mani sulle spalle e parlando in prima persona.

Utilizzare la griglia di intervista.

Per me: annotare nella tabella la capacità di esporsi, la ricchezza di particolari, la sicurezza espositva, la capacità empatica.

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INTERVISTA PER CONOSCERE E FARSI CONOSCEREMi chiamo…………..

Abito a ………Sono nato/a a ………….

Il ………….Perciò ho ………… anni

Frequento la…………..classe dell’indirizzo…………..Sono in Italia da…………..

Quello che mi piace di più a scuola…….Una delle materie in cui ho bisogno di aiuto è………

Una cosa che faccio bene…………Vorrei migliorarmi in………………

Nel mio tempo libero dalla scuola ………..Lo sport che pratico o che vorrei praticare………….

Durante le vacanze………………Le mie vacanze preferite sono………..perchè…………

La mia musica che amo di più è…………Un animale che ho o che vorrei avere…………

Il programma televisivo preferito……..Una persona che ammiro molto è………. Perché……………

Altro……………………………

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II ° incontro 20 Febbraio 2h RACCONTO IL MIO PRESENTE

Attività 1: PUNTI DI VISTA ( 20 minuti)Obiettivi : Conoscersi meglio ed auto-valutarsi, migliorare l’ascolto e l’attenzione agli

altri.

Cambiate coppia rispetto all’altra volta.

Indica con un pallino rosso le caratteristiche che ti descrivono meglio e con un pallino blu quelle che, a tuo parere, meglio descrivono il tuo compagno / la tua compagna.Il tuo/ la tua compagno/a deve fare la stessa cosa.

Confronta poi i due elenchi ottenuti e chiedetevi:

Come mi vedo io?Come mi vede il mio/la mia compagno/a?C’è differenza tra come io mi percepisco e come mi percepiscono gli altri?Si….faccio delle ipotesi per spiegarloNo…..faccio delle ipotesi per spiegarlo…

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Affascinante criticone/a furbo/a Malinconico/a scherzosoAffettuoso deciso/a Generoso/a menefreghista schizzinoso/aAggressivo/a dinamico/a gentile metodico/a scontroso/aAgile diplomatico impaziente Nervoso/a sensibileAgitato disciplinato/a impiccione/a ordinato/a sentimentaleAllegro/a disordinato/a impulsivo/a orgoglioso/a serio/aAnsioso/a dispettoso/a incosciente originale sicuro/a di sèAperto/a disponibile indeciso/a Pacifico/a socievoleAttaccabrighe docile indisciplinato/a pasticcione/a superbo/aAutonomo/a dubbioso individualista pauroso/a taciturno/aBattagliero/a Eccitabile influenzabile permaloso/a timido/aBrillante educato/a ingenuo/a piccolo/a tranquillo/aBrioso/a efficiente insicuro/a pignolo/a UbbidienteBuffo/a elegante instancabile pigro/a Vanitoso/aCalmo/a emotivo/a intelligente polemico/a vivaceCaparbio/a entusiasta introverso/a prepotenteChiacchierone/a esaltato/a intuitivo/a RagionevoleChiuso/a esigente invidioso/a responsabile Contestatore/trice estroverso/a irritante riflessivo/aCoraggioso/a Fannullone laborioso/a riservato/aCordiale fantasioso/a lento/a rispettoso/aCostante felice litigioso/a romantico/aCreativo/a forte lunatico/a Saggio/a

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Attività 2: MI COLLOCO NEL PRESENTE ( 10 minuti)

Come ti senti in famiglia? Come ti senti a scuola? E con gli amici?

Assegnamo un colore che rappresenti i tre ambiti e colora un soggetto per ciascuno.

Verbalizza e spiega…. (Fotocopia delle figure rispetto all’albero)

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Attività 3 : LE CHIAVI DEL BUON ASCOLTO ( spiegazione 10 min.)Durante queste attività in gruppo e in coppia abbiamo avuto modo di sperimentare l’importanza di sentirsi ascoltati e di ascoltare con attenzione, per sviluppare la comunicazione, favorire la conoscenza reciproca e creare un’atmosfera che faciliti lo scambio e la cooperazione.Ecco alcuni consigli per migliorare la propria CAPACITA’ DI ASCOLTO :CONCENTRARSI : fissa la tua attenzione sulla persona che parla. Non l’abbandonare con gli occhi. Non interromperla con dei commenti o dei consigli che non ti ha chiesto.ESSERE DISPONIBILE : annuisci con la testa, sorridi, mostra che comprendi. Anche se non sei d’accordo, ascolta con interesse e rispetto, darai il tuo consiglio e il tuo parere quando la persona avrà terminato.INCORAGGIARE : se dimostri che ti interessi a ciò che ti dice, la persona sarà a suo agio per continuare a parlare e sarà ben disposta ad ascoltare te. Ecco alcuni esempi di domande di incoraggiamento:

Per quale ragione hai fatto così?Che cosa hai provato dopo?Se tu potessi ricominciare che cosa faresti di diverso?Posso aiutarti? Cosa ti piace di più? Di meno?Come potresti migliorare le cose?Vuoi dire che…?Perché dici che è difficile…faticoso…divertente….ecc?Altro…………..

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Ora prova ad ascoltare seguendo questi consigli il racconto del/della tua compagna sul suo disegno.

ORA RIFLETTI

Che cosa è più facile ascoltare bene?

Cosa è più difficile?

Quali cattive abitudini di ascolto hanno resistito?

Che cosa hai provato quando il/la tua compagno/a si concentrava su di te ascoltandoti e incoraggiandoti?

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Prima del prossimo incontro compila la scheda di lavoro “Io so ascoltare” registrando i tuoi comportamenti.

IO SO ASCOLTARE SI’ NO

Ho fatto attenzione a guardare negli occhi chi mi stava parlando ? □ □Ero attento a quello che mi diceva ? □ □Ho usato frasi di incoraggiamento? □ □Ho aspettato a dire il mio parere? □ □Sono riuscito/a a non interrompere? □ □

Mi sono espresso con calma e chiarezza? □ □ Ho cercato di proporre una soluzione positiva? □ □ Sono riuscito/a a trasmettere il mio interesse? □ □ Ho utilizzato sorrisi, cenni del capo..ecc.? □ □

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III ° incontro 25 Febbraio 2h RICOSTRUISCO IL MIO PASSATO

Attività 1: SO ASCOLTARE?Riprendere la scheda consegnata come compito e discutere sui risultati.

Quali aspetti del buon ascolto siamo riusciti a mettere in pratica? Quali consigli non siamo riusciti a seguire? Perché trovo difficoltà a …?Chi ha ottenuto il punteggio migliore?

Attività 2 : RI – CONOSCO LE MIE EMOZIONIObiettivi: migliorare la percezione e la consapevolezza di sé, capire e controllare le proprie emozioni, imparare ad avere atteggiamenti positivi e costruttivi(Da solo/a)

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(Durante i primi tempi in Italia / a Modena) mi è capitato spesso di provare queste emozioni e / o sentimenti:

□ paura □ tristezza □ rabbia □ vergogna□ indifferenza □ fastidio □ gioia □ piacere□ curiosità □ insicurezza □ invidia □ dispiacere□ altro…….Nelle situazioni in cui ti senti/ sentivi a disagio in che modo reagisci/ reagivi?□ arrabbiandoti □ soffrendo in silenzio □ diventando

aggressivo/a□ chiedendo aiuto □ chiedendo aiuto □ cercando di

pensare a a un insegnante a un compagno cose allegre □ sfogandoti con □ altro un familiareQuale delle tue reazioni ti ha aiutato a migliorare la situazione?………………………………………………………………………………………….Ti è capitato di non sentirti accettato/a?□ molto spesso □ spesso □ qualche

volta□ raramente □ maiSecondo te quali sono, tra quelle elencate, le maggiori difficoltà che gli Italiani

incontrano con gli stranieri?

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Gli stranieri immigrati……….. □ parlano un’altra lingua □ hanno caratteristiche fisiche diverse □ hanno comportamenti, modi diversi di vivere □ professano religioni diverse □ vivono per conto loroQuali sono, secondo te, i pregiudizi più diffusi?Gli stranieri immigrati sono..□ sono sporchi e ignoranti□ sono ladri o spacciatori di droga □ non sanno fare niente □ non hanno voglia di fare niente □ “rubano” posti di lavoro agli Italiani □ vogliono vivere di espedienti e di elemosina □ non sanno accettare le regole di vita italianeProva a dare una spiegazione al motivo per cui si sono formati i pregiudizi che hai elencato.Pensi che sia difficile accettare chi è per qualche aspetto diverso da te? □ SI’ □ NOPerché……………………

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CONFRONTA ORA LE TUE RISPOSTE IN GRUPPO E DISCUTI

Quali sono stati i sentimenti provati dalla maggioranza?Quale la reazione più diffusa?Quale la reazione più efficace? Condividete questa analisi o proponete

altre soluzioni?La maggioranza pensa che sia difficile accettare chi è diverso da noi?Per

quali motivi?

STRUTTURA WINDOW

CARTELLONE RIASSUNTIVO DELLE IDEE PIU’ IMPORTANTI EMERSE

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IV ° incontro 3 Marzo 2h SVILUPPARE CONSAPEVOLEZZA

Attività 1: So comunicare?

Obiettivo: favorire una comunicazione autentica nella relazione con l’altro attraverso la comunicazione non – verbale.

Esercizio di comunicazione non verbale.A coppie: il primo deve comunicare all’altro un messaggio con lo sguardo e il contatto ( carezza, contatto della mano abbraccio, pacca sulla spalla) senza usare le parole. Chi riceve il messaggio si prepara chiudendo gli occhi e aspettando che il/la compagno/a si avvicini.

Si invertono i ruoli. Ci si mette in cerchio e ognuno dice quale era la sua intenzione comunicativa e l’altro cosa ha effettivamente ricevuto (farlo scrivere ) si commenta l’efficacia della propria comunicazione.

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Attività 2 : la realizzazione dei miei desideri.

Obiettivo: sviluppare la consapevolezza dei propri desideri, emozioni ed aspirazioni. Stimolare l’attitudine al confronto e all’autorealizzazione. Sentirsi responsabili e capaci di progettare.

Ognuno riceve una penna e un foglio che divide a metà in senso verticale: nella parte sinistra elencherà i propri desideri, sia materiali che affettivi, nella parte destra scriverà gli strumenti, le strategie che ritiene utili per realizzarli.( 15 minuti di tempo) Consegnano i fogli che verranno mischiati e ridistribuiti casualmente. Ognuno leggerà e commenterà il foglio di un/ una compagno/a esprimendo le sue impressioni sulla personalità dell’autore.Al termine ciascuno dirà le sue sensazioni sui commenti ricevuti pur rimanendo tutti nell’anonimato.Le interpretazioni, cioè i “punti di vista “ dell’altro possono essere un aiuto e un contributo utile ad illuminare aspetti che noi non avremmo colto. Queste interpretazioni tuttavia non vanno prese alla lettera o considerate un “giudizio” in quanto sono soggettive, frutto quindi della personalità e delle esperienze di chi le ha proposte.

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V ° incontro 10 Marzo ( pomeriggio) 2hVERIFICA E PROGETTAZIONE

Durante questo ultimo incontro sono state svolte due attività:una di verifica del gradimento del percorso svolto fino ad ora e un’altra di progettazione di un’uscita con le ragazzi e i ragazzi stranieri della nostra scuola, da effettuarsi prima della fine dell’anno scolastico, per la quale, lavorando in gruppo, è stato definito un itinerario possibile di luoghi “interessanti” e utili di Modena.

RISULTATI TEST DI GRADIMENTO DEL CORSO TUTOR INTERCULTURALI TOT.131) Come ti sei sentito nel gruppo? Molto bene (1) 10 (2) 32) Questi incontri in che misura hanno corrisposto alle aspettative che avevi?Molto (1) 7 (2) 3 (3) 3

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3) Hai preso consapevolezza di alcune cose di te?Molto bene (1) 6 Cosa? (2) 2 - ASCOLTO 5 ( 3) 4 - COMUNICAZIONE 4 - AUTOCONOSCENZA 4 - NUOVE CONOSCENZE 2 - MAGGIOR SICUREZZA 1 - CONOSCENZA DI ALTRE CULTURE 1 -SUPERAMENTO DELLA PROPRIA TIMIDEZZA 1

4) Ci sono argomenti che vorresti trattare o approfondire? Maggior conoscenza del gruppo Maggior conoscenza di altre culture Controllo delle emozioni Maggior conoscenza di me stessa Maggior conoscenza del comportamento del tutor

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5) Dai una valutazione allo spazio dedicato A) esercizi per conoscere meglio se stessi Molto (1) 6 (2) 7 B) esercizi di comunicazione Molto (1) 6 (2) 6 (3) 1 C) Chiarificazione dei compiti del tutor Molto (1) 6 (2) 5 Poco (4)1 (5)1 D) Progettazione attività Molto (1) 6 (2) 5 (3) 2

SOSTANZIALMENTE SONO EMERSE UNA VALUTAZIONE MOLTO POSITIVA DEGLI INCONTRI E IL DESIDERIO DI CONTINUARE NEL PERCORSO DI FORMAZIONE

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18 Aprile 2009: Incontro di conoscenza tra studenti tutor e alunni stranieri frequentanti i corsi di alfabetizzazione.

Obiettivi: promuovere un primo incontro di conoscenza fra tutor e alunni stranieri, conoscere i bisogni e le proposte degliAlunni stranieri, condividere e presentare l’uscita alla scopertadi Modena prevista per il 9 Maggio.Attività svolte:1. In cerchio, introduzione con presentazione e spiegazionedelle finalità dell’incontro2. Breve giro di presentazione3. Autopresentazione dei tutor e intervista ad un alunno straniero4. Raccolta e tabulazione dei dati delle interviste: difficoltà, bisogni, proposte.

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Nome dell’intervistatoreNome dell’intervistato

1. Perché sei venuto/a qui ?

2. Come ti sei sentito quando sei arrivato in Italia?

3. Che cosa vorresti che gli altri facessero per te ?

4. Che cosa vorresti che gli altri non facessero assolutamente ?

5. Quali cose ti piacevano della scuola nel tuo paese che qui non hai trovato?

6. Quali aspetti della scuola italiana non ti piacciono ?

7. Quali aspetti della scuola italiana ti piacciono ?

8. Che cosa vorresti che la tua scuola facesse per te ?

9. Cosa ne pensi dei ragazzi che frequentano questa scuola ?

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10. Quali sono i momenti più difficili a scuola?

11. Come sono gli insegnanti italiani rispetto a quelli del tuo paese?

12. Quali regole dovevi rispettare nella scuola del tuo paese? Cosa succedeva se non le rispettavi?

13. Cosa pensano i tuoi genitori dei ragazzi/e italiani/e?

14. Come passi i tuoi pomeriggi? Come li vorresti passare?

15. Ti piacerebbe far parte di un coro della scuola? A quali corsi pomeridiani ti piacerebbe partecipare? (cucina, ballo, cinema, fotografia, disegno? Altro?)

16. Saresti disposto a collaborare con noi per accogliere nuovi studenti stranieri?

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24 Aprile 2009 : testimonianza e confronto con una mediatrice culturale e un genitore straniero sul tema della gestione dei conflittiObiettivi:

• Ascoltare la testimonianza e confrontarsi direttamente con donne straniere che hanno già svolto un percorso di integrazione nella società

• Conoscere e riflettere su modalità di gestione non violenta dei conflitti

• Confrontarsi su questi temi, calandoli all’interno della realtà scolastica

Attività svolte:

1. Compilazione da parte dei tutor di un questionario che chiedeva di elencare le principali difficoltà degli alunni stranieri e delle loro famiglie ma anche degli insegnanti e degli alunni italiani nell’incontro a scuola

2. Presentazione e introduzione da parte della mediatrice sul tema dell’integrazione e degli stranieri nella società italiana ( stereotipi, pregiudizi, rispetto delle regole e delle leggi, apertura al nuovo ma anche radicamento e memoria delle proprie origini)

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3. Testimonianza del genitore in quanto donna immigrata, lavoratrice e madre. In particolare racconta di come ha affrontato e risolto attraverso il dialogo e l’accoglienza un grave episodio di conflitto all’interno della scuola ( che ha visto coinvolti i suoi figli, una ragazza della scuola e la famiglia di quest’ultima)

4. Giro di impressioni, riflessioni,approfondimento sulle esperienze presentate e sul tema dei conflitti fra studenti all’interno della scuola.

Questionario (vedi punto 1)

1) Secondo te quali sono le difficoltà che i ragazzi stranieri e le loro famiglie incontrano venendo in Italia?

……………………………………………………….

1) Quali sono secondo te le difficoltà che studenti ed insegnanti devono affrontare nell’incontro con i ragazzi stranieri e le loro famiglie?

………………………………………………………..

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ATTIVITA’ CONCLUSIVE

Ulteriori attività guidate dalle prof.sse Fontanazzi e Zanfi:

• 9 Maggio 2009 : uscita in visita alla città (tutor e studenti stranieri), prof.sse Fusara, Fontanazzi, Zanfi

• 27 Maggio 2009: incontro finale di verifica e formulazione di proposte per l'anno successivo

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CONCLUSIONI

Le osservazioni che abbiamo via via raccolto tra noi insegnanti e tra i ragazzi

e le ragazze coinvolte nel progetto si sono progressivamente arricchite di

sorpresa e soddisfazione per la spontanea e forte visibilità delle risorse

emerse, che non avevamo previsto né sperato così numerose.

Per premiare l’impegno, che con il procedere del tempo si è consolidato e

manifestato più spontaneamente, abbiamo consegnato un “diploma di tutor

interculturale” e, in accordo con il Preside e i colleghi dell’Istituto, abbiamo

deciso di “ premiare” il percorso di questi ragazzi e ragazze, assegnando loro

un voto di condotta alto, sempre che ne sussistessero le condizioni.

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Caro/a tutor, quest'estate vorremo che tu scrivessi una lettura da consegnare poi a settembre al ragazzo straniero che hai conosciuto.Ti invitiamo poi a... ampliare le tue conoscenze!! Ecco aluni titoli di libri e film molto coinvolgenti. Ci saprai poi dire quale ti è piaciuto di più così da poterne discutere insieme quando ci rivedremo a settembre. Buone vacanze!! Prof. sse Fontanazzi, Zanfi, Fusara

LETTURESuad, Bruciata viva

Odissea d'una giovane cisgiordana sfigurata dal cognato «disonorato». Senza scarpe, in una terra di sassi, fango e spine. «Andare» senza uomini, a loro non è permesso. Alle

donne è vietato «andare». E Suad sogna le scarpe.. Faiza Guene, Kif- Kif domani

"Domani, lo stesso" è per Doria una filosofia di vita. Ha quindici anni, è marocchina e vive da sola con la madre nella banlieu, la chiusa e triste periferia di Parigi. Ha capito già da un pò che la sua non è una vita

facile, ma la affronta giorno dopo giorno con la capacità di vedere le ... W. Dirie, Fiore del deserto

Quella di Waris Dirie è una testimonianza straordinaria. La sua vita, ricca di momenti dolorosi ma anche di grandi felicità e successi, insieme avventurosa ed esemplare, l’ha portata dai deserti africani

all’esclusivo mondo delle top model.È nata in un villaggio della Somalia, ha circa trent’anni: ma nessuno, nella sua famiglia di nomadi con

dodici figli, annotò la data della sua nascita.. M. Satrapi, Persepolis

Questo è un libro a fumetti. Racconta la vita dell'autrice, tra i 10 e i 14 anni, in una famiglia iraniana. . La cacciata dello Scià, la nascita della Repubblica islamica, l'integralismo religioso, la guerra contro l'Iraq. Sono freschissimi spaccati di vita quotidiana, che raccontano delle strategie di "sopravvivenza" in un

paese difficile, senza dimenticare mai ironia e ottimismo...FILM

Quando sei nato non puoi più nasconderti Crash

Persepolis (anche se avete letto il libro, il film merita di essere visto..)Poi gli ormai classici:Sognando Beckham

Il mio grosso grasso matrimonio greco

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Si dichiara che l'alunna

SARA L.ha partecipato al

Corso di formazione per“TUTOR INTERCULTURALE”

per un totale di ore 27/30

05 giugno 2009

ISTITUTO STATALE di ISTRUZIONE SUPERIORE "Carlo Cattaneo“via Degli Schiocchi, 110 41100 Modena

Il dirigente scolastico

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