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Gli aspetti gestionali di un impianto di compostaggio: la stabilità, i presidi, la
qualità del compost
Luca ParadisiARPAV, Osservatorio Regionale per il Compostaggio
Corso di specializzazione sul compostaggio di qualità Padova, 14 marzo 2006
Ruolo strategico del compostaggio nell’ambito della gestione integrata dei rifiuti, perché:
• La raccolta dell’organico permette il raggiungimento di elevate percentuali di raccolta differenziata (> 35%):
(Dati ARPAV 2005)
0
200.000
400.000
600.000
800.000
1.000.000
1.200.000
1.400.000
1.600.000
1.800.000
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004
tR.U. DIFFERENZIATO
R.U. RESIDUO
43,1%39,5%34,5%
28,4%
19,6%15,3%
24,0%
45,1%
Ruolo strategico del compostaggio nell’ambito della gestione integrata dei rifiuti, perché:
• La raccolta dell’organico deve essere sostenuta da uno sviluppo degli impianti di compostaggio:
(Dati ARPAV 2005)
0
200.000
400.000
600.000
800.000
1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004
t
potenzialità organico raccolto
Ruolo strategico del compostaggio nell’ambito della gestione integrata dei rifiuti, perché:
• La raccolta dell’organico permette di ridurre gli impatti ambientali della discarica:
2002 2003 2008 2011 2018BELLUNO 180 154PADOVA 108 96ROVIGO 176 92TREVISO 87 74VENEZIA 223 159VERONA EST 127 132VERONA OVEST 149 127VERONA SUD 84 89VICENZA 90 89
TOTALE REGIONALE 133 110 173 * 115 * 81 *
* Obiettivi del D. Lgs. N. 36/2003
RUB in discarica Kg/ab annoATO
173 * 115 * 81 *
Programma RUB della Regione Veneto adottato con DGRV 3022 del 01.10.2004
Obiettivi di un impianto di compostaggio:
Produzione di un ammendante compostato di qualità (ACQ)
Trattamento di rifiuti
selezionati
Gestione integrata dei
rifiuti
Attività imprenditoriale
• rifiuti in ingresso
• vendita compost
• ottimizzazione costi
Profitti da:
Corretta gestione
• operativa
• del processo
• dei presidi ambientali
Schema di flusso di un processo di compostaggio
Ricevimento materiali
FORSU
miscelazione
lignocellulosici fanghi
Triturazione
Maturazione
Raffinazione e stoccaggio
Biossidazione
Sovvallo
Perdite di processo
Perdite di processo
Aerazione forzata rivoltamenti
rivoltamenti
Ammendante compostato di qualità
Sezioni chiuse, mantenute in depressione e dotate di sistemi di aspirazione delle arie esauste e di raccolta delle acque di processo
Sezioni aperte
La qualità del compost
Qualità del compost = qualità matrici in ingresso +
corretta gestione del processo (stabilità)
ELEMENTO U.M.A. ACV ACM ATC
pH 6.0-8.5 6.0-8.5
Umidità % ≤ 50 ≤ 50
Carbonio Organico % s.s. ≥ 30 ≥ 25 ≥ 30
Azoto Organico % s.t. ≥ 80 ≥ 80 ≥ 80
Cadmio mg/kg s.s. ≤ 1.5 ≤ 1.5 ≤ 1.5
Rame mg/kg s.s. ≤ 230 ≤ 230 ≤ 230
Mercurio mg/kg s.s. ≤ 1.5 ≤ 1.5 ≤ 1.5
Nichel mg/kg s.s. ≤ 100 ≤ 100 ≤ 100
Piombo mg/kg s.s. ≤ 140 ≤ 140 ≤ 140
Zinco mg/kg s.s. ≤ 500 ≤ 500 ≤ 500
Cromo VI mg/kg s.s. ≤ 0.5 ≤ 0.5 ≤ 0.5
Rapporto C/N ≤ 50 ≤ 25 ≤ 50
Materiale plastico (≤3.33 mm) % s.s. ≤ 0.45 ≤ 0.45 ≤ 0.45
Materiale plastico (3.33 -10 mm) % s.s. ≤ 0.05 ≤ 0.05 ≤ 0.05
Altri inerti- vetro metalli (≤3.33 mm) % s.s. ≤ 0.9 ≤ 0.9 ≤ 0.9
Altri inerti- vetro metalli (3.33 -10 mm) % s.s. ≤ 0.1 ≤ 0.1 ≤ 0.1
Materiali plastici ed altri inerti (≥10 mm) % s.s. assenti assenti assenti
Acidi umici e fulvici % s.s. ≥ 2.5 ≥ 7 ≥ 7
Torba % t.q. ≥ 50
Salmonelle n° / 25g assenti assenti assenti
Enterobacteriacee totali UFC/g ≤ 100 ≤ 100 ≤ 100
Streptococchi fecali MPN/g ≤ 1000 ≤ 1000 ≤ 1000
Nematodi, Trematodi, Cestodi n° /50 g assenti assenti assenti
Caratteristiche delle matrici in ingresso
Residui verdi (alto C/N, lentam biodeg., strutturanti)
FORSU (medio C/N, velocem biodeg.)
Fanghi civili (basso C/N, elevato peso specifico)
Fanghi agroalimentari (C/N variabile, elevato peso specifico)
Scarti agroindustriali (caratteristiche variabili)
0,0
0,2
0,4
0,6
0,8
1,0
1,2
1,4
1,6
Cadm io Mercurio
mg
/kg
s.s
.
Verde FORSU Fanghi limiti all. IB d.lgs 99/92
0
100
200
300
400
500
600
700
Ram e Zinco
mg
/kg
s.s
.
Verde FORSU Fanghi limiti all. IB d.lgs 99/92
20 10
1.000 2.500
METALLI PESANTI caratteristiche delle matrici trattate
(Dati ARPAV 2005)
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
Cadmio Mercurio
mg
/kg
s.s
.
Fanghi civili Fanghi agroindustriali
0
100
200
300
400
500
600
700
800
Cromo III Piombo Rame Zinco
mg/
kg s
.s.
Fanghi civili Fanghi agroindustriali
METALLI PESANTInei fanghi civili e agroindustriali
(Dati ARPAV 2005)
0,0
0,2
0,4
0,6
0,8
1,0
1,2
1,4
1,6
Cd Hg
mg
/kg
s.s
.
FORSU fanghi verde fanghi verde fanghi zootecnici FORSU verde
verde L. 748 e s.s. m.m. e i.i Direttiva Europea classe 1
METALLI PESANTI nel compost (Cd, Hg)confronto con L. 748/84 e bozza di Direttiva europea
(Dati ARPAV 2005)
0
100
200
300
400
500
600
700
Cr tot Cu Ni Pb Zn
mg
/kg
s.s
.
FORSU fanghi verde fanghi verde fanghi zootecnici FORSU verde
verde L. 748 e s.s. m.m. e i.i Direttiva Europea classe 1
METALLI PESANTI nel compost (Cr, Cu, Ni, Pb, Zn)confronto con L. 748/84 e bozza di Direttiva europea
(Dati ARPAV 2005)
quindi per i METALLI PESANTI:
• Rispetto dei limiti della L. 748/84
• negli ACQ contenenti fanghi vi è maggiore possibilità di superamento dei limiti tabellari
• in particolar modo se i fanghi sono di provenienza civile
• la conformità dei fanghi in ingresso all’impianto all’allegato IB del d.lgs. n. 99/1992 non è garanzia del raggiungimento dei limiti per il compost
È necessario che la percentuale di fanghi non agroindustriali nella miscela iniziale sia inferiore al 35%, come indicato nella L. 748/84, anche nella prospettiva di produrre compost conforme alla classe 1 della bozza di direttiva europea
INERTI caratteristiche delle matrici trattate
• Qualità della FORSU e sistema di raccolta
• Qualità della FORSU e tipologia di sacchetto usata per il conferimento
PORTA A PORTACONTENITORE
STRADALE
MEDIA 1,65 4,87
MINIMO 0,21 1,13
MASSIMO 9,30 10,70
DEVIAZIONE STANDARD 1,95 2,10
MATERIALE NON COMPOSTABILE
(% )
SISTEMA DI RACCOLTA
(Dati ARPAV 2004)
INERTIcaratteristiche delle matrici trattate
• Qualità della FORSU e sistema di raccolta
• Qualità della FORSU e tipologia di sacchetto usata per il conferimento
0%
1%
2%
3%
4%
5%
b pe/b pe
Tipologia di sacchetto
Mat
eria
le n
on c
ompo
stab
ile
(Dati ARPAV 2004)
0,03
0,280,34
0,0
0,1
0,2
0,3
0,4
b b/pe pe
%
INERTI nel compost (> 10 mm)
In funzione della tipologia di sacchetto
(Dati ARPAV 2004)
76%59%
0%10%
20%30%40%50%
60%70%80%
90%100%
b misto o solo pe
Percentuale di rispetto dei limiti
Percentuale in peso di inerti s.s. > 10 mm
0
0,2
0,4
0,6
0,8
1
Materie plastiche(<3,33 mm)
Altri materiali inerti(<3,33 mm)
Materie plastiche(3,33 - 10 mm)
Altri materiali inerti(3,33 – 10 mm)
Materie plasticheed altri inerti (>10
mm)
% s
.s.
verde FORSU verde fanghi verde
FORSU fanghi verde Limite rilevabilità Limiti L. 748/84
Problematica degli inerti: approfondimento
• diverse classi merceologiche nel compost finito
• problemi legati alla metodica analitica e alla def. di inerte
• definizione limite univoco
(Dati ARPAV 2005)
INERTIInfluenza sulla quantità di scarti prodotti
110
22
0
5
10
15
20
25
mb pe/mb pe
Tipologia di sacchetto
%
FORSU in sacco
biodegradabileFORSU in sacco bio e PE
FORSU in sacco PE
(Dati ARPAV 2004)
Caratteristiche del sovvallo finale ricircolatoplastiche
11,7%vetri0,5%
metalli0,2%
sottovaglio47,0%
legno40,6%
plastiche vetri metalli sottovaglio legno
INERTIInfluenza sulle caratteristiche del sovvallo
(Dati ARPAV 2005)
quindi per gli INERTI:
FORSU in sacchetto biodegradabile e sistema di raccolta porta a porta:
• migliore qualità del compost
• minori quantità di scarti prodotti impianti
• Costi ??????
Costi:• Consorzio con 65.000 utenze
• 25.000 t di organico raccolto, di cui ca. 15.000 t di FORSU e ca. 10.000 t di verde
CASO sacchetto biodegradabile
• 8 € anno/utenza sacco biodegradabile
• 520.000 €/anno
CASO sacchetto PE (shopper)
• Scarti prodotti dall’impianto: 5.500 t (pari al 22%)
• 100,00 €/t costo smaltimento scarti in discarica
• 550.000 €/anno
• Più costi di pretrattamento (D. Lgs. 36/03)
LA GESTIONE DEL PROCESSO
Le condizioni che influenzano il processo di compostaggio sono da ricondurre ai fattori che agiscono sui microrganismi (devono essere garantite le condizioni
di optimum per il loro sviluppo):
Porosità del substrato
Presenza di ossigeno
Umidità
Temperatura
Presenza di nutrienti e corretti equilibri nutrizionali
pH
CONDIZIONI DI PROCESSO
POROSITA’ DEL SUBSTRATO E’ la misura degli spazi vuoti esistenti nella biomassa in compostaggio e
determina la resistenza alla circolazione dell’aria
E’ correlata con le proprietà fisiche dei materiali e condiziona il processo attraverso l’influenza esercitata sull’aerazione (particelle grandi ed uniformi incrementano la porosità)
La porosità risulta elevata all’inizio del processo (per la presenza di materiale grossolano), mentre poi diminuisce in seguito alla decomposizione del substrato ed all’assestamento del cumulo
Le caratteristiche fisiche della miscela possono essere così corrette:
triturazione e sminuzzamento dei substrati di partenza
miscelazione dei substrati di partenza con materiale di supporto (bulking agents)
CONDIZIONI DI PROCESSO
PRESENZA DI OSSIGENO
E’ un fattore indispensabile per lo sviluppo e l’attività dei microrganismi aerobi
FASE BIOSSIDATIVA:
Fabbisogno di aria (15-40 Nm3/h t s.s.)
La percentuale di ossigeno deve essere compresa tra 16% e 20%, garantendo:
fabbisogno stechiometrico di O2
temperature non eccessive
riduzione dell’umidità
La carenza di ossigeno provoca l’instaurarsi di condizioni anossiche con produzione di odori acri (accumulo nella biomassa di composti ridotti: acidi grassi volatili, H2S, mercaptani ecc.)
Sistemi di aerazione + rivoltamenti
CONDIZIONI DI PROCESSO
PRESENZA DI OSSIGENO
FASE DI MATURAZIONE:
La richiesta di ossigeno da parte della biomassa è inferiore:
concentrazione di O2 compresa tra 1% e 5%
le componenti fungine e gli attinomiceti trovano l’ambiente ideale per degradare la componente lignocellulosica e iniziare il processo di umificazione
Periodici rivoltamenti
CONDIZIONI DI PROCESSO
UMIDITA’ Il compostaggio è un processo che coinvolge tre
fasi: solida (substrato da degradare), liquida (soluzione pellicolare attorno alle particelle solide) e aerea (aria presente nelle porosità)
L’acqua pellicolare è essenziale per garantire il trasferimento dell’O2 (e degli altri gas prodotti (CO2, NH3 ecc.) in fase liquida dove sono presenti i microrganismi
Per garantire un buon processo l’UMIDITA’ deve essere compresa tra 40% e il 65%
U%<40 rallentamento attività
U%<20 cessazione attività microbica
U%:50-55 massima attività di degradazione
CONDIZIONI DI PROCESSO
TEMPERATURA La decomposizione microbica rilascia una grande quantità di energia sotto
forma di calore
Il calore diffonde nella massa e, poiché la dispersione è molto lenta (effetto tampone), si verifica un innalzamento della temperatura
La fermentescibilità delle matrici sottoposte a compostaggio determina la velocità di degradazione del substrato e quindi il flusso di calore emesso
Nelle prime fasi del processo (degradazione di zuccheri, grassi, proteine) si verifica un aumento della temperatura fino a 65-70°C. Per una buona conduzione del processo e per garantire una sufficiente igienizzazione della massa è sufficiente che la temperatura non superi i 60 °C (oltre si ha un calo dell’attività)
CONDIZIONI DI PROCESSO
TEMPERATURA
Un controllo della temperatura è garantito dall’aerazione forzata e dai rivoltamenti
CONDIZIONI DI PROCESSO
PRESENZA DI NUTRIENTI
I microrganismi necessitano di una giusta proporzione di carbonio e azoto (oltre che degli altri microelementi) per operare la degradazione
In particolare, per uno sviluppo ottimale della flora microbica, il rapporto C/N deve essere compreso tra 25 e 35 la miscela avviata al compostaggio deve avere un C/N compreso in tale intervallo:
Residui lignocellulosici: C/N = 100-300
Fanghi di depurazione: C/N = 5-15
FORSU: C/N = 50-70
Alla fine del processo il rapporto C/N diminuisce fino a valori compresi tra 15 e 20, per la perdita di CO2 (N rimane abbastanza costante)
È necessaria una miscelazione in giuste
proporzioni di tali matrici
CONDIZIONI DI PROCESSO
pH
Il valore ottimale nella miscela iniziale deve essere compreso tra 5.5 e 8.0
I batteri preferiscono pH vicini alla neutralità (7), mentre i funghi prediligono pH subacidi
Il valore del pH subisce un’evoluzione durante il processo di compostaggio:
Iniziale abbassamento verso valori acidi (5-6) per la produzione di CO2 e acidi grassi volatili
Innalzamento fino a valori basici (8-9), per la liberazione di NH3
Successivamente si assiste ad un progressivo allineamento dei valori verso la neutralità (7-8)
Il monitoraggio del processo
Corretta evoluzione di un processo di compostaggio:
omogeneizzazione delle matrici decomposizione ed evoluzione della sostanza organica riduzione peso (ca. 50%) e volume della massa (ca. 40%) diminuzione umidità del materiale (da ripristinare nelle I fasi) diminuzione del potenziale odorigeno riduzione della fitotossicità
Principali problematiche gestionali di un impianto di compostaggio:
• garantire costantemente una buona porosità della miscela
• mantenere un livello ottimale di umidità (45% – 55%)
• garantire un’idonea aerazione della biomassa
• effettuare un numero sufficiente di rivoltamenti
Il monitoraggio del processo
Parametri analitici per monitorare il processo di compostaggio: • Parametri biologici: Indice di Respirazione
Test di fitotossicità• Parametri chimico – fisici: Temperatura, CO2 (in campo)
Umidità
pH
Carbonio Organico
C/N
Dinamica dell’azoto…
Il monitoraggio del processo
Indice di Respirazione
Parametro che misura indirettamente la stabilità biologica* della sostanza organica, attraverso la
misura della respirazione aerobica
* STABILITA’ BIOLOGICA: stato in cui, garantite le condizioni ottimali per l’esplicarsi delle attività microbiologiche in condizioni aerobiche (ottimizzazione dei parametri chimico-fisici) i processi di biodegradazione risultano alquanto rallentati (Adani e Tambone, 1998; Iannotti et al, 1993; Feldman, 1995).
Indice di Respirazione
• preparazione campione (adeguamento umidità)
• incubazione del campione in un reattore ermetico (2–5 giorni)
• determinazione della velocità di consumo dell’ossigeno da parte della biomassa (mg O2 kg-1 SV h-1)
• Metodo statico e dinamico
Respirometri statici Respirometro dinamico
0
500
1000
1500
2000
2500
0 20 40 60 80 100 120
Età (gg)
IR24
(mg
O2
kg
SV
-1 h
-1)
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
1000
0 50 100 150 200 250
Età (gg)
IR2
4 (
mg
O2
kg
SV
-1 h
-1)
Studio dell’andamento dell’Indice di Respirazione in funzione del tempo di processo
(Dati ARPAV 2004)
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
3500
4000
0 50 100 150 200 250
Età (gg)
IR24 (
mg O
2k
gS
V-1
h-1
)
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
0 20 40 60 80 100
Età (gg)
IR24
(mg
O2
kg
SV
-1 h-1
)
CARENTE OSSIGENAZIONE
(Dati ARPAV 2004)
0
500
10001500
2000
2500
3000
0 20 40 60 80 100
Età (gg)
IR24
(mg
O2
kg S
V-1
h-1)
0
5001000
1500
20002500
3000
35004000
4500
0 20 40 60 80 100
Età (gg)
IR24
(mg
O2
kg
SV
-1 h
-1)
CARENTE UMIDIFICAZIONE
CARENTE UMIDIFICAZIONE
CARENTE POROSITA’
(Dati ARPAV 2004)
0
10
20
30
40
50
60
70
80
0 10 20 30 40 50 60 70
Età (gg)
T (
°C)
0
5
10
15
20
CO
2 (%
v/v
)
temperatura CO2 a ventilatori spenti da 30'
0
2
4
6
8
10
12
14
20 30 40 50 60 70 80Età (gg)
pH
0
10
20
30
40
50
60
70
Um
idit
à (%
)pH umidità
IRD ~ 4000
Processo condotto in carenza di aria
(Dati ARPAV 2004)
stabilità biologica e gestione del processo
Compost stabile
• Corretta evoluzione del processo
• Decomposizione e trasformazione della sostanza organica
• Limitazione degli impatti odorigeni
• Riduzione della fitotossicità
=
In un impianto di compostaggio deve essere prevista la gestione:
delle acque reflue (percolati) prodotte nelle aree di
stoccaggio e nelle prime fasi del processo e
degli odori e delle polveri prodotti rispettivamente nelle aree
di stoccaggio e di biossidazione dei rifiuti (odori) e durante la
vagliatura (polveri)
attraverso opportuni presidi ambientali
OPERE DI PRESIDIO AMBIENTALE IN UN IMPIANTO
DI COMPOSTAGGIO
OPERE DI PRESIDIO AMBIENTALE IN UN IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO
GESTIONE DEI PERCOLATI
La formazione di percolato in un impianto di compostaggio è legata a:
Processo di compostaggio (aree di stoccaggio delle matrici putrescibili, aie di biossidazione) canalette o caditoie di raccolta e vasca di stoccaggio (il percolato può essere utilizzato per bagnare i cumuli oppure condotto alla depurazione se conforme)
Fenomeni meteorici (piazzali di stoccaggio del compost o di passaggio degli automezzi, piattaforme di compostaggio in impianti aperti) canalette di raccolta e vasca di raccolta delle acque di prima pioggia (recuperabili nel processo, se idonee, oppure da smaltire ai sensi del D.L. 152/99)
OPERE DI PRESIDIO AMBIENTALE IN UN IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO
GESTIONE DEGLI ODORI
Le sostanze odorigene vengono prodotte in seguito alla degradazione delle matrici più putrescibili (FORSU, fanghi) da parte dei microrganismi
La produzione di odori avviene prevalentemente:
nelle aree di stoccaggio dove può capitare che nella biomassa si instaurino processi anaerobici di fermentazione (sistemi di raccolta dell’umido a bassa frequenza)
Nelle aie di biossidazione, particolarmente durante il rivoltamento (odore intenso se si innescano processi anaerobici scarsa ossigenazione, rivoltamenti radi)
OPERE DI PRESIDIO AMBIENTALE IN UN IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO
GESTIONE DEGLI ODORI
La diffusione di sostanze odorose all’esterno dell’impianto può essere evitata: Realizzando le aree di stoccaggio e di biossidazione in capannoni
chiusi
Regolando automaticamente la chiusura dei portelloni di accesso a tali sezioni
Prevedendo un sistema di aspirazione dell’aria in queste sezioni (numero di ricambi/h: 2.5-4)
Convogliando le arie esauste verso idonei sistemi di abbattimento degli odori
OPERE DI PRESIDIO AMBIENTALE IN UN IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO
SISTEMI DI ABBATTIMENTO DEGLI ODORI
I sistemi più largamente adottati per abbattere le emissioni odorigene sono:
• Biofiltri sono letti costituiti da materiali di origine organica che favoriscono la biodegradazione delle sostanze odorose
• Scrubber sono costituiti da una struttura di lavaggio, dotata di corpi di riempimento, attraverso la quale viene fatto passare l’effluente gassoso (solitamente in controcorrente)
• Combustori (termici o catalitici) le sostanze odorose vengono ossidate termicamente in ambiente ricco di O2
OPERE DI PRESIDIO AMBIENTALE IN UN IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO
BIOFILTRI
Principio di funzionamento del biofiltro
• Hanno forma parallelepipeda con superficie estesa e altezza < 2 m
• Sono dotati di pavimentazione forata per il passaggio dell’effluente (sistemi up-flow)
• Il letto deve essere poroso, omogeneo, lentamente degradabile
Cippato di legno
torba
OPERE DI PRESIDIO AMBIENTALE IN UN IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO
BIOFILTRI
Biofiltro up-flow aperto
Biofiltro up-flow aperto con sistema di umidificazione dell’aria
Biofiltro down-flow aperto con sistema di umidificazione dell’aria
OPERE DI PRESIDIO AMBIENTALE IN UN IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO
SCRUBBER
Sono di due tipi:
• Bioscrubber il corpo di riempimento funge da supporto inerte per lo sviluppo dei microrganismi (che degradano le sostanze presenti nell’effluente)
• Scrubber chimici l’effluente viene lavato con acqua, addizionata di:
• Agenti ossidanti o riducenti (es. H2O2)
• Acidi (H2SO4) o Basi (NaOH)
• Agenti assorbenti (tensioattivi)
OPERE DI PRESIDIO AMBIENTALE IN UN IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO
COMBUSTORI
• Combustione termica l’effluente da trattare viene preriscaldato e
poi immesso in un bruciatore (T = 800 °C), che ossida
completamente la sostanza organica a CO2 e H2O
• Combustione catalitica dopo il preriscaldamento l’effluente
viene fatto passare su un letto di materiale refrattario eventualmente
completato da una superficie catalitica, riscaldato a T comprese tra
260 e 450 °C
Si ringrazia per l’attenzione