Gli Arcangeli -...

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1 Gli Arcangeli C.vecchia 1 giugno 2014 S.Comunione di Nadia

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Gli Arcangeli

C.vecchia

1 giugno 2014

S.Comunione di Nadia

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Carissimi,

in questo giorno unico abbiamo deciso di festeggiare

Nadia e gli Angeli.

Entrambi, infatti, oggi sono stati i più vicini a Ge-

sù Eucaristico.

Infine gli angeli sono al servizio di Dio, ma hanno scelto di aiutare anche noi …

La decisione di aiutare l’Associazione “Aspettando un Angelo” è la naturale conseguenza di questo

pensiero.

Ecco il perché di questo piccolo scritto.

Spero sia gradito ed occasione di una piccola riflessio-

ne (magari tra una portata e l’altra …).

A gloria di Dio

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L’Arcangelo Raffaele E’ uno dei tre arcangeli menzionati nella Bibbia. Nella tradizione biblica, è uno

degli Arcangeli che sono alla presenza di Dio e ne cantano incessantemente le

lodi.

Il nome Raffaele (in ebraico רפאל ) vuol dire "medicina di Dio" o "Dio guarisce" e

si contrappone al significato del nome del diavolo

Asmodeo : "colui che fa perire".

Gli angeli menzionati nei libri più antichi della Bib-

bia ebraica non hanno nome; Rabbi Simeon ben

Lakish di Tiberiade (230-270), affermava che

tutti i nomi specifici degli angeli erano stati por-

tati dagli Ebrei di Babilonia, e gli studiosi moderni

tendono a confermarlo.

Raffaele è il terzo angelo di cui parla la Bibbia,

s'incontra nell'opera dedicata a Tobia; dove appa-

re in forma umana col nome di Azaria. Raffaele è

la guida ed il difensore del giovane Tobia o Tobio-

lo, procurandogli la riscossione del credito che il

padre aveva lasciato in una città della Media, un

felice matrimonio con la giovane Sara, la guarigione della stessa dai tormenti di

demonio e del padre di Tobia dalla cecità. Al termine della sua missione, si rivela

dichiarandosi "uno dei sette spiriti che sono sempre pronti ad entrare alla pre-senza della maestà del Signore". Essendo un personaggio di un libro deuterocanonico della Bibbia, Raffaele non

è riconosciuto dalla maggior parte dei Protestanti.

Nell'iconografia cristiana i suoi attributi sono il pesce e il vaso dei medicamenti.

Compare anche nei testi islamici: secondo l'Hadith, Israfil (Raffaele in arabo) è

l'angelo che ha il compito di segnalare l'avvento del Giorno del Giudizio suonando

un corno; a differenza di Jibrail (Gabriele) e Mikail (Michele), questo arcangelo

non è menzionato nel Corano

È l'angelo dell'amore sponsale e della salute. È, nella chiesa cattolica, come in

quella ortodossa, il patrono di:

giovani, fidanzati. sposi, farmacisti, educatori,

viandanti,

profughi.

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Musica Il sacerdote anglicano Sabine Baring-Gould[6] tradusse in inglese Gabriel's Message, un canto di Natale di tradizione basca, basato probabilmente sul

canto latino del XIII-XIV secolo Angelus ad Virginem, che lo stesso Baring-

Gould utilizzò nella sua biblica descrizione dell'Annuciazione nel Canto del

Nuovo Testamento di Luca.

Nella musica popolare contemporanea la figura di

Gabriele ricorre con una certa frequenza:

è il soggetto di una canzone di Cole Porter, Blow Gabriel, Blow, e della canzone più famosa della can-

tante francese Najoua Belyzel, Gabriel, dove lei rac-

conta di essersi innamorata dell'arcangelo;

il musicista Sting ha interpretato Gabriel's Mes-sage nella compilation (CD) di Natale A Very Special Christmas;

nel 2006 il cantante inglese e compositore Foy

Vance registrò la canzone Gabriele ed il Vagabondo,

ed il single fu utilizzato nell'episodio Superstition

della serie televisiva Grey's Anatomy. La canzone narra un racconto in cui

l'angelo aiuta un mendicante, che in cambio aiuta gli altri, ispirando un'intera

popolazione di una città e inducendo in loro il pentimento;

Gabriel è anche il nome di una canzone delle Electrelane, inclusa nel loro

primo album, Rock it to the Moon, così come la canzone del gruppo musicale

Lamb, che appare nell'album What Sound e utilizzato nell'episodio Death Grip della serie televisiva CSI: Miami; Gabriele viene menzionato nella prima canzone della band Creed, intitolata My own Prison. Il testo dice I cry out to God seeking only his decision, Gabriel stands and confirms I've created my own prison.

Film Gabriele ha un ruolo principale nel film Gabriel - la furia degli angeli; in esso

egli è l'ultimo arcangelo sopravvissuto a satana e tenta di riconquistare il

Purgatorio.

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Gli Angeli Gli Angeli sono Spiriti più eminenti e nobili di noi,

essi hanno dunque ricevuto da Dio facoltà superiori

a quelle nostre e, per conseguenza, un'intelligenza

sublime, una stupefacente perspicacia.

Secondo la tradizione cristiana, di origine ebraica,

gli angeli sono organizzati in differenti ordini, det-

ti cori angelici. Lo Pseudo-Dionigi l'Areopagita, nel

libro De coelesti hierarchia, indica alcuni passaggi

del Nuovo Testamento, nello specifico la Lettera agli Efesini e la Lettera ai Colossesi sulla cui base

costruire uno schema di tre gerarchie, sfere o

triadi di angeli, nella quale ogni gerarchia contiene

tre ordini o cori.

In decrescente ordine di potenza questi sono:

Prima gerarchia: serafini, cherubini, troni o ophanim

Seconda gerarchia: dominazioni, virtù, potestà

Terza gerarchia: principati, arcangeli, angeli

Durante il Medioevo, molti altri schemi furono proposti, alcuni illustrando o espanden-

do quello dello Pseudo-Dionigi, altri suggerendo classificazioni completamente diffe-

renti.

Tutte le gerarchie angeliche sono lodate dall'umanità grazie alla corona angelica, una

corona simile ad un rosario, con la quale si pregano gli angeli di, appunto, ogni gerar-

chia e si chiede loro di intercedere presso Dio per l'ottenimento di grazie. Essa è in

grado, poi, di ottenere in particolari giorni anche delle indulgenze, se opportunamente

benedetta da un Sacerdote.

La Chiesa insegna che gli angeli sono stati creati in uno stato di felicità e di grazia ma

con libertà di scelta tra il bene e il male. È articolo di Fede che alcuni di essi caddero

in peccato e furono condannati al supplizio eterno. Per questo motivo, ci sono angeli

che si sono mantenuti come furono creati, e sono chiamati angeli buoni, e angeli caduti

o cattivi, altrimenti chiamati demoni.

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Gli Arcangeli L'etimo deriva dal latino "archangelus" (a sua volta derivante dal greco

ἀρχάγγελος, archànghelos), composto dalle parole ἄρχειν, "àrchein", comanda-

re e ἄγγελος, "ànghelos", "messaggero".

Secondo la Dottrina della Chiesa cattolica è un essere incorporeo, di intelli-

genza superiore a quella umana. È un Angelo di un ordine elevato.

Gli arcangeli sono nominati sia nel Nuovo Testamento sia nella letteratura apo-

calittica giudaica. La Tradizione cristiana latina annovera tra gli arcangeli:

Michele principe delle Milizie celesti,

Raffaele protettore dei viaggiatori,

Gabriele messaggero celeste,

Uriele citato sopratutto nella letteratura ebraica intra ed extra biblica.

Gli Arcangeli sono usualmente considerati il secondo ordine (più basso) della

terza sfera; questi angeli tendono ad essere i più grandi consiglieri e ammini-

stratori inviati dal Cielo. Un Arcangelo ha normalmente un ruolo di grande im-

portanza nei riguardi dell'uomo. Secondo l'angelologia dello Pseudo-Dio-nigi,

tuttavia,gli arcangeli stanno appena sopra l'ordine angelico,quello degli angeli

comuni.

La parola "arcangelo" è usata solamente due volte nelle scritture (ma diverse

volte nel Septuaginta ). Una volta riferendosi a Michele e nell'altro caso rife-

rendosi a Gabriele.

Alcuni insistono sul punto che gli arcangeli non sono divisi in separati ordini,

ma nella tradizione cattolica gli arcangeli (Michele, Raffaele, Gabriele, e in

alcuni casi Uriel), sono cherubini o serafini, oltre che essere arcangeli. Tutta-

via, in ogni caso, essere arcangelo implica chiaramente l'appartenenza alla pri-

ma sfera degli angeli. Come è scritto nella Bibbia (Ezechiele 28, 14-16 )

Lucifero era un cherubino; in seguito alla sua ribellione a Dio, fu affrontato,

sconfitto e gettato (per l'eternità) nel pozzo infernale da parte dell'arcagelo

e serafino Michele.

Arcangelo Michele

E’ uno dei tre arcangeli menzionati nella Bibbia.Il nome Michele deriva dall'e-

spressione "Mi-ka-El" che significa "chi (è) come Dio?". M. è ricordato per a-

ver difeso la fede in Dio contro le orde di Satana. Nel calendario liturgico

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Protezione Angelo protettore delle comunicazioni (radio, cinema, televisione), dei posti-

ni, degli ambasciatori, dei giornalai e dei corrieri. Alcuni cristiani del Sud

America lo considerano anche il patrono degli scrittori.

Il mese di settembre è sotto la protezione dell'Arcangelo Gabriele ( special-

mente il giorno 29) e si narra in alcuni vangeli apocrifi che chiunque sia nato

in questo mese abbia la protezione dell'arcangelo da:

Morte violenta, vendicando il suo protetto uccidendo l'assassino

Apocalisse o Armageddon, lui e i suoi angeli proteggeranno i settembrini dal-

la furia di Dio.

Iconografia Il suo aspetto rispetta quello dell'angelo: giovane figura androgina alata che

talvolta porta il diadema. Spesso raffigurato con il giglio, portato alla Vergi-

ne nell'Annunciazione.

L'angelo Gabriele viene promosso ad arcangelo dai testi dei Vangeli apocrifi,

senza che da questo derivi una particolare distinzione iconografica, dipen-

dente piuttosto dall'episodio rappresentato che dagli attributi specifici.

Per questa ragione non è imprescindibile per Gabriele l'immagine dell'arcan-

gelo in abiti di corte, con una tunica dalmatica bianca coperta dalla clamide.

Degli angeli e degli arcangeli Gabriele conserva l'attributo della lunga bac-

chetta degli ostiari che può essere sostituita dal giglio simbolo della vergini-

tà di Maria.

Letteratura Dante Gabriele è ricordato nel XXIII canto del Paradiso dantesco, ghirlanda che

scende ad avvolgere la Madonna, cantando una melodia a cui si uniscono tutti

i beati.

Io sono amore angelico, che giro l'alta letizia che spira dal ventre che fu albergo del nostro disiro... »

San Luigi Maria Grignion de Montfort

Nella sua opera L' AMORE DELL'ETERNA SAPIENZA.

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velo. E Noi le inviammo il Nostro Spirito (Rūḥ) che apparve a lei sotto forma

di un uomo perfetto. / Ella gli disse: Io mi rifugio nel Misericordioso, avanti a te, e tu sei timorato di Dio! /Le disse:Io sono il Messaggero del tuo Signo-re, per donarti un fanciullo purissimo. / Come potrò avere un figlio, rispose Maria, se nessun uomo mi ha toccata mai, e non sono una donna cattiva? /

Disse: Così sarà. erché il tuo Signore ha detto: 'Cosa facile è questa per me, e Noi, per certo, faremo di Lui un Segno per gli uomini, un atto di clemenza Nostra: questa è cosa decretata.» (Cor., 19:16-21, Sura di Maria).

I musulmani credono che Gabriele abbia accompagnato Maometto nell'ascesa

al Paradiso, dove Muḥammad si dice abbia incontrato i precedenti profeti di

Dio, essendo informato riguardo le modalità della preghiera islamica (Bukhārī

1:8:345). I musulmani credono anche che Gabriele discenda sulla Terra nella

notte detta del Destino (Laylat al-Qadr), una imprecisata notte cioè degli

ultimi dieci giorni del mese sacro di ramadan.

Altre denominazioni

Secondo alcune speculazioni teologiche eterodosse, Gabriele vivrebbe la sua

vita mortale come il patriarca Noè. Gabriele e Noè sono da considerare come

lo stesso individuo e Noè sarebbe il nome da mortale,mentre Gabriele sareb-

be il nome di essere immortale.

Angelologia profana Gabriele è a volte associato al colore rosso, la direzione dell'Sud, o l'elemen-

to del Fuoco; il suo cavallo si chiama Haizum. Gabriele è anche variamente

identificato come l'angelo dell'annunciazione, resurrezione, pietà, vendetta,

morte, e rivelazione. Inoltre, l'arcangelo è anche stato identificato in varie

fonti come il Settimo Angelo che presiede alla presenza di Dio; è anche di-

chiarato in varie fonti tafsarim (capo angelico principe) dei Cherubini,grazie,

potere, arcangeli e degli angeli degli ordini celestiali. Il governatore della

Luna e del Lunedì è anche descritto come Gabriele; in finale, l'arcangelo è

anche il dominatore dello Shamayim, il Primo Paradiso.

Il Libro di Enoch pone l'arcangelo Gabriele come la Mano Sinistra di Dio, o

seduto al lato sinistro del trono di Dio accanto a Metatron. Gabriele nel Li-

bro di Enoch è anche il dominatore dei Cherubini che attorniano il Trono

dell'Onnipotente cantandone le lodi; è anche uno dei quattro angeli incaricati

da Dio di proteggere le quattro parti del mondo.

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cattolico si festeggia con gli altri.

Nella Bibbia

Michele è citato nella Bibbia, nel Libro di Daniele 12,1,come primo dei princi-

pi e custode del popolo di Israele.

Nel N. Testamento è definito arcangelo nella Lettera di Giuda 9,mentre nel-

l'Apocalisse di Giovanni 12,7-8 Michele è l'angelo che conduce gli angeli nella

battaglia contro il drago, rappresentante il demonio, e lo sconfigge. Esso è

implicitamente nominato in 5,14-15 e in 3,2.Essendo definito Angelo Persona-

le del Signore se ne rintraccia la figura in 16,7 che rimanda a 10,4 e si ricol-

lega a 3,2 e Es 23,21.

Ulteriori riferimenti si trovano in Is 9,5 e Is 63,9 e ancora in 2,1. Infine un

collegamento si può stabilire tra 3,1 , 1,2 e Sal 106[105],20 e 1,1 .

Nei libri non canonici

Nel Dizionario delle Creature spirituali di Giordano Berti (in I mondi ultra-terreni, Milano 1998), sono riportati numerosi scritti apocrifi dell'Antico e

del Nuovo Testamento in cui l'arcangelo Michele compare a vario titolo. Per

esempio,nell'Apocalisse siriaca di Baruch è scritto che detiene le chiavi del

Paradiso; nella Vita di Adamo ed Eva si dice che fu lui ad insegnare ad Adamo

a coltivare la terra; nell'Apocalisse siriaca di Mosè detta ai figli d’Adamo ed

Eva i doveri rituali verso i defunti; nel Vangelo di Bartolomeo si racconta che

fu lui a portare a Dio la terra e l'acqua necessarie a creare Adamo; nella A-scensione di Isaia si racconta che fu lui a rimuovere la pietra dal sepolcro di

Gesù; nella Apocalisse della Madre di Dio accompagnò la Vergine in un viaggio

infernale per mostrarle le pene a cui sono sottoposti i dannati.

Iconografia

L'immagine di M. sia per il culto che per l'iconografia, dipende dai passi

dell'Apocalisse. È comunemente rappresentato alato in armatura con la spa-

da o lancia con cui sconfigge il demonio, spesso nelle sembianze di drago.

È il comandante dell'esercito celeste contro gli angeli ribelli del diavolo,che

vengono precipitati a terra. A volte ha in mano una bilancia con cui pesa le

anime (psicostasia). Sulla base dell'Apocalisse ne vennero scritti altri dedicati a Michele che fini

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rono per definirlo come essere maestoso con il

potere di vagliare le anime prima del Giudizio.

L'iconografia bizantina predilige l'immagine del

l'arcangelo in abiti da dignitario di corte (con il

loron) rispetto a quella del guerriero che com-

batte il demonio o che pesa le anime, più adot-

tata invece in Occidente.

Nella Liturgia

Nella Messa tridentina S.Michele è ricordato

espressamente più volte. Innanzitutto è men-

zionato nel Confiteor primo fra i santi dopo la Vergine Maria. Lo si ritrova

quindi nella preghiera di benedizione dell'incenso, in cui l'Arcangelo viene in-

vocato come «colui che sta alla destra dell'altare dell'incenso». Secondo il

celebre liturgista dom Prosper Guéranger Michele potrebbe essere citato

erroneamente al posto di Gabriele, menzionato dal Vangelo di Luca 1,19.

Leone XIII ordinò infine di recitare la Preghiera a Michele in ginocchio da-

vanti all'altare al termine di tutte le Messe, escluse quelle solenni.

Culto e tradizioni popolari

Il culto di M. è di origine orientale. L'imperatore Costantino I a partire dal

313 gli tributò una particolare devozione, fino a dedicargli il Micheleion, un

imponente santuario fatto costruire a Costantinopoli. Alla fine del V secolo il

culto si diffuse rapidamente in tutta Europa in seguito all'apparizione dell'ar

cangelo sul Gargano in Puglia.

In Oriente è venerato con il titolo di "archistratega", che corrisponde al tito

lo latino di princeps militiae caelestis (principe delle milizie celesti) che com-

pare nella preghiera a S. Michele.

Secondo la tradizione, Michele sarebbe apparso a S.Lorenzo Maiorano,vesco

vo di Siponto l'8 maggio 490,ed indicatagli una grotta sul Gargano lo invitò a

dedicarla al culto cristiano.In quel luogo sorge tutt'oggi il Santuario di S.Mi-

chele -Celeste Basilica-(nel mezzo del nucleo cittadino di Monte S.Angelo),

che nel Medioevo fu meta di ininterrotti flussi di pellegrini,i quali per giun-

gervi percorrevano un apposito percorso di purificazione detto Via Sacra

Langobardorum.

Nella vita di papa Gregorio I riportata dalla Leggenda aurea, si narra che du

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Tradizione ebraica

Il Talmud Nel Talmud G. appare nel Sanhedrin 95b come il distruttore degli ospiti di

Sennacherib,armato di affilata falce che era pronta già dalla Creazione. Si

attribuisce all'arcangelo anche la figura di colui che mostra a Joseph la via,

colui che evita alla Regina Vashti di apparire nuda davanti al Re Ahasverus

ed i suoi ospiti, e dell'angelo che seppellisce Mosè.

Nel Talmud Yoma 79a, comunque sia, è detto che Gabriele cadde una volta in

disgrazia: per non aver obbedito agli esatti comandi dati, io rimasi per un po' fuori dal Velo celeste. Durante questo periodo di ventuno giorni, l'angelo

guardiano della Persia, Dobiel, fece le veci di Gabriele.

Gabriele è anche, secondo il Giudaismo, la voce che disse a Noè di prendere

gli animali prima del grande diluvio; l'invisibile forza che evitò ad Abramo di

uccidere Isacco; l'invisibile forza che lottò con Giacobbe; e la voce del ce-

spuglio infiammato.

Nell'Islam Il nome arabo di Gabriele è Jibrīl o Jabrāʾīl arabo ,جبريل , جبرائيل musulmani

credono che Gabriele sia stato l'angelo che rivelò il Corano a Maometto.

Nell'Islam, è anche chiamato capo dei quattro angeli favoriti e spirito di ve-

rità, esplicando sotto altri punti di vista una funzione analoga a quella dello

S.Santo. G. è menzionato anche nelle scritture della fede dei Bahá'í, e appa-

re nelle opere di Bahá'u'lláh, Le Sette Valli, e Le Quattro Valli. L'aspetto fisico di G. è descritto nel ḥadīth di Bukhārī (Ṣaḥīḥ,4:54:455): «Mi

ha narrato ( ḥaddathanī ) Abū Isḥāq al-Shaybānī: chiesi a Zir ibn Ḥubaysh

riguardo le dichiarazioni di Dio: S'avvicinò a due archi e meno ancora / e ri-velò al servo Suo [Gabriele] quel che rivelò[2].). Su ciò, Zir disse, Ibn Masʿūd

ci disse che il Profeta aveva visto che G aveva seicento ali».

Gabriele è considerato con lo stesso aspetto dai musulmani e nel pronunciare

il suo nome o nel riferirsi a lui i musulmani ripetono l'elogia: su di lui la sal-vezza [di Dio] ( ʿalayhi l-salām ). Il primo compito di G. è di portare messaggi

da Dio ai Suoi messaggeri. Come nel Cristianesimo, Gabriele è detto essere

l'angelo che informò Maria arabo: ,مريمMaryam della sua concezione virginale

di Gesù arabo: عيسى ,ʿ Īsā : «E nel Libro ricorda Maria, quando s'appartò dalla

sua gente lungi in un luogo d'oriente / ed ella rese, a proteggersi da loro, un

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mio Dio per la sacra montagna del mio Dio; e mentre stavo parlando e pre-gando, l'uomo Gabriele, che avevo visto nella visione all'inizio, stava volando veloce, recandosi vicino a me verso l'ora dell'offerta serale.E lui mi fece ca-pire, e mi parlò, e disse: 'Daniele, sono ora giunto per renderti capace di ca-pire...Settanta settimane sono dichiarate per la tua gente e per la tua santa città,per porre fine alle trasgressioni, e per porre fine ai peccati,e per per-donare l'iniquità, e per prendere l'eterna virtuosità, e per sigillare la visione ed il profeta, e per raggiungere il più sacro dei luoghi ».

È qui che Gabriele racconta a Daniele delle misteriose Settanta settimane

(shavu-im shivim) che sembrano indicare la fine della cattività Babilonese, la

quale durò effettivamente settant'anni quando Ciro il Grande permise il ri-

torno a Sion e la ricostruzione del Tempio dei Giudei nel suo impero. Il nome

di Gabriele ricorre anche nell'apocrifo Libro di Enoch.

Nuovo Testamento Nel Nuovo Testamento, Gabriele rivela a Zaccaria che Giovanni Battista na-

scerà da Elisabetta, e che visita Maria rivelandole che sarà lei la madre di

Gesù. La visita di Gabriele a Maria nel Vangelo di Luca è detta Annunciazio-ne (Lc 1,26-38), un evento celebrato il 25 marzo dalla Chiesa cattolica ro-

mana. È anche commemorato come il Primo Mistero di Gioia ogni volta che si

prega il Rosario.

Gabriele può anche essere l'angelo che visita Giuseppe. Dopo aver appreso

della gravidanza di Maria, Giuseppe considera l'ipotesi di non sposarla più,

ma un angelo del Signore appare a Giuseppe in sogno e gli dice che il conce-

pimento è avvenuto mediante lo Spirito Santo. (Mt 1,18-25).

Secondo la tarda leggenda, è anche l'angelo non identificato del Libro della

Rivelazione (Apocalisse di Giovanni) che soffia il corno annunciando il Giorno

del Giudizio. Sia per i cattolici sia per gli ortodossi, è San Gabriele l'Arcan-

gelo, conosciuto come il santo patrono dei lavoratori e delle comunicazioni.

Come tale è ricordato il 29 settembre.

Gabriele compare anche in vari scritti apocrifi dell'Antico e del Nuovo Te-

stamento.; da qui deriva un'iconografia diffusissima presso i cristiani orto-

dossi, che confondono però spesso Gabriele con Michele. Gli ortodossi infat-

ti rappresentano un arcangelo mentre trafigge il demonio con una lancia. In

realtà si tratta di Michele.

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rante una tremenda pestilenza,al termine di una processione col canto delle

litanie istituite dal papa intorno alla città di Roma,Gregorio vide apparire su

Castel S.Angelo S.M. che deponeva la spada nel fodero,segno che le preghiere

erano state ascoltate e che la terribile epidemia sarebbe finita.Per comme-

morare l'episodio sul monumento fu eretta una statua raffigurante l'A.

Altro luogo di venerazione è l'isolotto francese di Mont Saint-Michel. Qui,

secondo la leggenda,egli apparve nel 709 a S.Uberto,vescovo d’Avranches,

chiedendo che gli fosse costruita una chiesa sulla roccia. Il vescovo ignorò

tuttavia per due volte la richiesta finché M. non gli bruciò il cranio con un

foro rotondo provocato dal tocco del suo dito, lasciandolo tuttavia in vita. Il

cranio col foro è conservato nella cattedrale di Avranches. .

Molto caro ai russi assieme a Gabriele e oggetto di diverse icone. Un mona-

stero del XII secolo a lui dedicato, costruito sulla foce della Dvina, ha dato

il nome all'intera città di Arcangelo, nel nord della Russia.

Il culto di S.Michele fu assai caro ai Longobardi, n Italia è patrono di molti

paesi e alcune città.

Il culto fu caro anche a S. Colombano ed ai monaci colombaniani di Bobbio, lo

stesso santo monaco missionario irlandese fondò numerose chiese dedicate

al santo nella sua opera evangelizzatrice in Europa ed eresse nel 615 l'Eremo

di S. Michele di Coli poco distante da Bobbio e dalla sua abbazia.

E’ invocato per la buona morte ed è il protettore dei paracadutisti, commer-

cianti, maestri d'arme, poliziotti, merciai, speziali, fabbricanti di bilance e

schermidori.

La festa si celebra normalmente il 29 settembre, ma anche l'8 maggio, ri-

correnza dell'apparizione.

In Italia S.Michele è particolarmente venerato in moltissime località,nel La-

zio: Aprilia, Castel Madama, Cerveteri, Montelanico, Morolo, S. Angelo in

Trigillo, Saracinesca, Strangolagalli, Vallecorsa.

Santuario di Monte S. Angelo La Basilica di S.Michele a Monte S.Angelo (Foggia), detta anche "Celeste Ba

silica",fu decisiva per lo sviluppo della devozione all'Arcangelo e per la sua

propagazione nell’Occidente europeo. Il culto micaelico, difatti, partì

dall’Oriente bizantino e s’insediò nell’Occidente latino soprattutto grazie al

san tuario garganico, che fu legato a vari protettori: Bizantini, Longobardi

(dei quali l'arcangelo divenne il patrono nazionale), Normanni, Svevi, Angioi-

ni]; si costituirono altre analoghe istituzioni e strutture cultuali, poste sotto

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il suo patrocinio.

Il culto micaelico, così, superando la valenza religiosa, divenne un formidabile

collante politico, testimoniato dal fatto che varie personalità politiche, reli-

giose, militari abbiano nei secoli visitato la Montagna Sacra. Il santuario gar-

ganico fu importante anche per l’ampia frequentazione di pellegrini provenien

ti da varie parti d’Europa. Ciò è testimoniato dall'origine da S.Michele nel

Gargano della “Via Sacra Longobardorum” che successivamente, raccordan-

dosi con la "Via Francigena", proseguì per la Val Susa, dove sorge l'imponen-

te Sacra di San Michele,per terminare in Normandia.Tale percorso fu utiliz-

zato, al contrario - dal Nord-Europa - come itinerario utilizzato per giungere

a Bari e Brindisi per l'imbarco verso la Terra Santa.

Arcangelo Gabriele

Iconografia

E’ uno dei tre arcangeli menzionati nella Bibbia.

E’ ricordato per aver annunciato a Maria il concepimento di

Gesù.

Nel calendario liturgico cattolico si festeggia come

S.Gabriele il 29 settembre, con S.Michele e S.Raffaele .

Nome ed angelologia

Nelle religioni abramiche, Gabriele (in ebraico גבריאל ,

Gavriʼel, in latino Gabriel, n greco Γαβριήλ, Gabriél,in ebraico tiberiano

Gaḇrîʼēl, in arabo جبريلJibrīl o Jibrail), significa forza di Dio. È il primo ad

apparire nel Libro di Daniele della Bibbia.

Secondo alcune ipotesi,nel nome Gabriele,Kha-Vir-El secondo l'antica pro-

nuncia egiziana, la radice Ga (o Ka) indica desiderio,sentimento ed amore e-spresso, mentre Bir (o Vir) indica l'elemento acqua. Gabriele, infatti, gover-

na l'acqua e i liquidi, che costituiscono i tre quarti del pianeta ed è il sovrin-

tendente della totalità del regno fisico.

Tradizione biblica

Nella tradizione biblica è a volte rappresentato come l'angelo della morte,

uno dei Messaggeri di Dio, o anche come angelo del fuoco.Il Talmud lo descri

- ve come l'unico angelo che può parlare siriaco e caldeo.

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Tradizione cristiana

Nell'Antico Testamento Gabriele interpreta la visione profetica del capro e

del montone (Dn 8,15-26) e spiega la predizione delle settanta settimane di

anni (490 anni) dell'esilio da Gerusalemme (Dn 9,21-27);nel Nuovo Testamen

to annuncia a Zaccaria la nascita del figlio Giovanni Battista e a Maria di Na-

zaret la nascita di Gesù Cristo (Lc 1,11-20).

Tradizione

islamica

Nell'Islam, Gabriele è uno dei capi

Messaggeri di Dio e per i musulma-

ni è stato il tramite attraverso cui

Dio rivelò il Corano a Maometto.

Riferimenti biblici

Antico Testamento

Gabriele è uno dei personaggi del Libro di Daniele.

Nel contesto storico della distruzione del Tempio di Salomone, e nella catti-

vità babilonese del Regno di Giuda che seguì,il profeta Daniele pensa quale

sia il significato delle diverse visioni che ha vissuto in esilio, quando Gabriele

gli appare (Dn 8,16-25).

G a b r i e l e è m e n z i o n a t o d u e v o l t e p e r n o m e :

... e egli arrivò per passare, quando io, io Daniele, ebbi la visione, che cercavo per capire; e, vedo, lì davanti a me l'apparire come di un uomo. E io sentii la voce di un uomo tra le rive dell'Ulai, che chiamava, e disse: 'Gabriele, fa che quest'uomo possa capire la visione'. Così egli venne vicino dove io ero: e quando arrivò, io ero terrificato, e caddi; ma egli mi disse: 'Capisci,figlio dell'uomo; per la visione che appartiene al tempo della fne... ». Verso la fine del potere di Babilonia,ancora Gabriele viene inviato a elabora-

re e spiegare i problemi relativi alla Fine dei Giorni, come quando il regno di

Persia, Grecia e Roma stavano perdendo il dominio del mondo:

E dopo che io ebbi parlato,e pregato,e confessato i miei peccati ed i peccati del mio popolo di Israele, e presentato le miei suppliche davanti al Signore