Gli animalisti con Caterina. «Non si insultano i malati». La mamma: «Capiteci»

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VENEZIA — «Apri le gambe», dice mamma Elisabetta. «Apri le gambette, dai dai», incalza papà Giampaolo». E Celeste le allarga. «Chiudile». E le chiude «Ades- so girati tutta». E fa perfino quello. «Bra- vissima», dicono i genitori. Fino a un pa- io di anni fa Celeste Carrer non riusciva a compiere nessuna di queste operazioni e, anzi, l’ipotesi di una rotazione del corpo pareva addirittura impossibile per una bambina malata di Sma1 (atrofia muscola- re spinale). «Così ci aveva detto anche un luminare della materia come il professor John Bach, che ha visto Cele- ste due volte, una nel 2012 e una quest’an- no», dice Giampaolo Carrer. «Nessun soggetto colpito da que- sta malattia può fare questo tipo di movi- mento», ha aggiunto ieri il neurologo bo- lognese Marcello Villanova. Ma, come te- stimoniato da un video di mezzo minuto girato dai coniugi Carrer, la piccola bim- ba veneziana (vive a Tessera) di tre anni e mezzo ora riesce a muoversi, oltre che a emettere suoni dalla bocca. Il video — che è pubblicato anche sul sito del Corriere del Veneto — è stato mo- strato ieri nell’affollata conferenza stam- pa a Roma, a cui hanno partecipato deci- ne di famiglie di malati curati con le cellu- le staminali con il contestato protocollo della Stamina Foundation per dimostrare i risultati della terapia. «I miglioramenti sono certificati non solo nelle cartelle cli- niche di Brescia, ma anche da altri ospeda- li e da specialisti e pediatri a cui ci siamo rivolti», continua Carrer. Celeste, nata nel giugno del 2010, ha iniziato la cura all’ini- zio del 2011 all’ospedale Burlo Garofalo di Trieste e poi a Bre- scia, sempre sotto la guida del dottor Mari- no Andolina. E sempre a colpi di sentenze del tribunale di Venezia, a cui i Carrer si sono rivolti con gli avvocati Marco Vorano e Dario Bianchini e che ha imposto la prosecuzione delle terapie più volte. «Volevamo smentire le false infor- mazioni di questi mesi, soprattutto sul- l’assenza di miglioramenti - continua il papà di Celeste - La nostra bimba ora si muove e sta avendo dei piccoli migliora- menti anche con le vocalizzazioni. Il pros- simo passo che vorremmo fare è quello della carrozzina elettronica». Risultati che, secondo i famigliari, sono ecceziona- li, visto che il decorso della malattia preve- de, al contrario, un continuo decadimen- to e addirittura a Celeste era stato dato un anno di vita. Oggi invece la bambina è viva e fre- quenta la scuola materna. «E’ contenta, abbiamo festeggiato San Martino tutti as- sieme, anche se nelle ultime settimane è andata poco per evitare il rischio di pren- dere l’influenza», aggiunge il padre. Gli ul- timi mesi sono stati duri, visto che dopo un’infusione di cellule staminali a febbra- io, la cura era stata ritenuta conclusa dal- l’ospedale bresciano e solo la via giudizia- ria ha portato a un nuovo trattamento do- po otto mesi di stop. «Ma già il fatto che non sia peggiorata è un miracolo», con- clude. In mezzo c’è anche stata la boccia- tura del metodo Stamina da parte del Co- mitato istituito dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, a sua volta bocciato dal Tar del Lazio per una presunta scarsa im- parzialità: proprio ieri il ministro ha no- minato il nuovo comitato che dovrà espri- mersi su un’eventuale sperimentazione sul protocollo. Alberto Zorzi © RIPRODUZIONE RISERVATA La maratona Trapianti, salva bimba vicentina Su Facebook Caterina Simonsen, 25 anni, al centro della polemica nata sul social network Ma la biologa con la sclerosi: inutili i test sulle bestie PADOVA — E’ stanca Cateri- na Simonsen, la studentessa pa- dovana al centro di un caso rim- balzato su giornali, tg e siti di tutta Italia nel giro di poche ore. La 25enne, colpita da quattro malattie rare aggravate da tumo- re ipofisario, asma allergico, re- flusso gastroesofageo e tiroidite autoimmune, ha ricevuto 30 mi- nacce di morte e 500 insulti su Facebook per aver pubblicato una sua foto con il respiratore sulla bocca e un cartello in ma- no, che recita: «Io, Caterina S., ho 25 anni grazie alla vera ricer- ca, che include la sperimentazio- ne animale. Senza la ricerca sa- rei morta a 9 anni. Mi avete rega- lato un futuro». Ora la ragazza, iscritta a Veterinaria a Bologna e vegetariana, sta affrontando l’ennesima degenza all’ospedale di Padova e sul social network scrive: «Sono ricoverata perchè sto male, non è il momento per le interviste. Poi, comunque, la mia idea l’ho espressa in tre vi- deo, per cui gradirei almeno per adesso di non essere disturbata. In questo momento vorrei visi- te solo di amici veri. Pace e be- ne, migliori auguri a tutti». Caterina ha risposto agli estre- misti animalisti con tre video in cui mostra la sua giornata tipo, fatta di farmaci e macchinari che la impegnano anche 22 ore su 24. E ha spiegato: «Io sono an- cora viva grazie ai medici, ai far- maci e agli animali che sono sta- ti sacrificati per trovare quei far- maci. Io voglio laurearmi per sal- vare gli animali, ma devo anche dirvi che ancora oggi in Italia la sperimentazione animale è ne- cessaria e obbligata, dove non ci sia un metodo alternativo vali- do». Parole che hanno scatena- to un’infinita reazione a catena, però respinta al mittente dalla mamma della studentessa: «Non abbiamo tempo per i gior- nalisti, abbiamo un sacco di co- se da fare e di certo questa vicen- da non aiuta. Caterina? Magari potesse rispondere al telefono. Ora proprio non può parlare, si trova nel reparto di Pneumolo- gia, per le terapie. Lei è forte e determinata ma cercate di capi- re anche il nostro stato d’ani- mo». Nella zona del centro dove la famiglia abita tutti conosco- no la giovane, che ha studiato al liceo scientifico Barbarigo e ha partecipato al percorso di 5 chi- lometri della «Maratona del San- to». Intanto il dibattito non si pla- ca. «La sperimentazione anima- le, condotta nei limiti di legge e secondo etica, è di supporto alla ricerca — osserva il professor Massimo Riolfatti, presidente del Comitato etico sulla speri- mentazione animale dell’Univer- sità di Padova —. Non ci sono ancora alternative valide per ri- spondere a tutti i quesiti della ri- cerca biologica, ma se in futuro emergeranno, ben vengano. Og- gi però chi affronterebbe un in- tervento o una terapia farmaco- logica sapendo che sono stati te- stati solo su una cellula in vitro e non su un organismo con si- stemi diversificati, che dà una ri- sposta totalmente diversa?». Do- po sei anni ha invece abbando- nato il comitato uno dei più no- ti bioeticisti d’Italia, il professor Corrado Viafora, docente nello stesso Ateneo. «Con gli irrigidi- menti ideologici non si va da nessuna parte — avverte — bi- sogna invece vedere quali speri- mentazioni siano realmente uti- li. Tanti studi andrebbero bloc- cati, perchè non servono a cura- re le persone ma solo a consenti- re ai loro autori di pubblicarli sulle riviste scientifiche. Inoltre non si hanno dati sui numeri de- gli animali usati, che sono milio- ni, e su quante ricerche abbiano realmente dato l’esito sperato». Un netto «no» alla sperimenta- zione sulle bestiole arriva da Pa- olo Mocavero, leader di «100% animalisti»: «Non serve a nien- te, il 99% dei farmaci che funzio- nano sugli animali non hanno lo stesso risultato sugli uomini. Lungi però da noi l’idea di augu- rare la morte o insultare una ma- lata». Malata contattata dal diretto- re di Veterinaria di Bologna, Pier Paolo Gatta, che commen- ta: «Il suo caso ha portato alla lu- ce il clima ostile che c’è quando si parla di scienza». Chiude la biologa Susanna Penco, ricerca- trice e malata di sclerosi multi- pla: «Mi sconfortano le parole offensive rivolte a Caterina, ma credo che sia proprio la speri- mentazione animale ad allonta- nare la guarigione per i malati. Il futuro è la medicina persona- lizzata». Michela Nicolussi Moro Riccardo Bastianello (altri servizi sul Corriere della Sera) L’équipe Al centro il professor Umberto Cillo, direttore del polo trapianti di fegato di Padova Guarda il video I progressi di Celeste www.corrieredelveneto.it Corrado Viafora Tanti studi non curano la gente, servono agli autori per pubblicarli Il caso Stamina La piccola veneziana è stata curata con le cellule staminali Caterina Simonsen Sono ricoverata, sto male. Pace e bene, i miei migliori auguri a tutti ❜❜ Celeste, l’atrofia e il video della speranza «I miglioramenti sono documentati» ❜❜ Gli animalisti con Caterina «Non si insultano i malati» La mamma: «Capiteci» VICENZA — Una corsa contro il tempo è scattata alle 15 di ieri per salvare la vita ad una bambina vicentina di 11 anni, ricoverata a Padova per una malattia rara metabolica e in attesa del trapianto di fegato. Il donatore è un bimbo romano di 8 anni, morto al «Bambin Gesù», i cui genitori hanno deciso di donare gli organi. Da qui il prelievo del fegato, l’allertamento di un trasporto aereo di Stato per ragioni sanitarie d’urgenza e della Polstrada di Roma e Venezia, anima di una staffetta che ha portato l’organo all’ospedale padovano, dove era pronta l’équipe del professor Umberto Cillo per il trapianto. «Ringraziamo tutti, istituzioni, forze dell’ordine, Aeronautica e operatori sanitari — dicono il governatore Luca Zaia e l'assessore alla Sanità Luca Coletto — per l'efficienza e la tempestività. Una grande augurio va da parte di tutti alla piccola vicentina». Padova La 25enne aveva ringraziato la ricerca, fatta anche sulle cavie 6 Regione Attualità Domenica 29 Dicembre 2013 Corriere del Veneto PD

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Articolo apparso sul Corriere del Veneto del 29 dicembre 2013

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VENEZIA — «Apri le gambe», dicemamma Elisabetta. «Apri le gambette, daidai», incalza papà Giampaolo». E Celestele allarga. «Chiudile». E le chiude «Ades-so girati tutta». E fa perfino quello. «Bra-vissima», dicono i genitori. Fino a un pa-io di anni fa Celeste Carrer non riusciva acompiere nessuna di queste operazioni e,anzi, l’ipotesi di una rotazione del corpopareva addirittura impossibile per unabambina malata di Sma1 (atrofia muscola-re spinale). «Così ci aveva detto anche unluminare della materiacome il professor JohnBach, che ha visto Cele-ste due volte, una nel2012 e una quest’an-no», dice GiampaoloCarrer. «Nessun soggetto colpito da que-sta malattia può fare questo tipo di movi-mento», ha aggiunto ieri il neurologo bo-lognese Marcello Villanova. Ma, come te-stimoniato da un video di mezzo minutogirato dai coniugi Carrer, la piccola bim-ba veneziana (vive a Tessera) di tre anni emezzo ora riesce a muoversi, oltre che aemettere suoni dalla bocca.

Il video — che è pubblicato anche sulsito del Corriere del Veneto — è stato mo-

strato ieri nell’affollata conferenza stam-pa a Roma, a cui hanno partecipato deci-ne di famiglie di malati curati con le cellu-le staminali con il contestato protocollodella Stamina Foundation per dimostrarei risultati della terapia. «I miglioramentisono certificati non solo nelle cartelle cli-niche di Brescia, ma anche da altri ospeda-li e da specialisti e pediatri a cui ci siamorivolti», continua Carrer. Celeste, nata nelgiugno del 2010, ha iniziato la cura all’ini-zio del 2011 all’ospedale Burlo Garofalo

di Trieste e poi a Bre-scia, sempre sotto laguida del dottor Mari-no Andolina. E semprea colpi di sentenze deltribunale di Venezia, a

cui i Carrer si sono rivolti con gli avvocatiMarco Vorano e Dario Bianchini e che haimposto la prosecuzione delle terapie piùvolte. «Volevamo smentire le false infor-mazioni di questi mesi, soprattutto sul-l’assenza di miglioramenti - continua ilpapà di Celeste - La nostra bimba ora simuove e sta avendo dei piccoli migliora-menti anche con le vocalizzazioni. Il pros-simo passo che vorremmo fare è quellodella carrozzina elettronica». Risultati

che, secondo i famigliari, sono ecceziona-li, visto che il decorso della malattia preve-de, al contrario, un continuo decadimen-to e addirittura a Celeste era stato dato unanno di vita.

Oggi invece la bambina è viva e fre-quenta la scuola materna. «E’ contenta,abbiamo festeggiato San Martino tutti as-sieme, anche se nelle ultime settimane èandata poco per evitare il rischio di pren-dere l’influenza», aggiunge il padre. Gli ul-timi mesi sono stati duri, visto che dopoun’infusione di cellule staminali a febbra-io, la cura era stata ritenuta conclusa dal-l’ospedale bresciano e solo la via giudizia-ria ha portato a un nuovo trattamento do-po otto mesi di stop. «Ma già il fatto chenon sia peggiorata è un miracolo», con-clude. In mezzo c’è anche stata la boccia-tura del metodo Stamina da parte del Co-mitato istituito dal ministro della SaluteBeatrice Lorenzin, a sua volta bocciato dalTar del Lazio per una presunta scarsa im-parzialità: proprio ieri il ministro ha no-minato il nuovo comitato che dovrà espri-mersi su un’eventuale sperimentazionesul protocollo.

Alberto Zorzi© RIPRODUZIONE RISERVATA

La maratona

Trapianti,salva bimbavicentina

Su FacebookCaterinaSimonsen, 25anni, al centrodellapolemica natasul socialnetwork

Ma la biologa con la sclerosi: inutili i test sulle bestiePADOVA — E’ stanca Cateri-

na Simonsen, la studentessa pa-dovana al centro di un caso rim-balzato su giornali, tg e siti ditutta Italia nel giro di poche ore.La 25enne, colpita da quattromalattie rare aggravate da tumo-re ipofisario, asma allergico, re-flusso gastroesofageo e tiroiditeautoimmune, ha ricevuto 30 mi-nacce di morte e 500 insulti suFacebook per aver pubblicatouna sua foto con il respiratoresulla bocca e un cartello in ma-no, che recita: «Io, Caterina S.,ho 25 anni grazie alla vera ricer-ca, che include la sperimentazio-ne animale. Senza la ricerca sa-rei morta a 9 anni. Mi avete rega-lato un futuro». Ora la ragazza,iscritta a Veterinaria a Bologna evegetariana, sta affrontandol’ennesima degenza all’ospedaledi Padova e sul social networkscrive: «Sono ricoverata perchèsto male, non è il momento perle interviste. Poi, comunque, lamia idea l’ho espressa in tre vi-deo, per cui gradirei almeno peradesso di non essere disturbata.In questo momento vorrei visi-te solo di amici veri. Pace e be-ne, migliori auguri a tutti».

Caterina ha risposto agli estre-misti animalisti con tre video incui mostra la sua giornata tipo,fatta di farmaci e macchinariche la impegnano anche 22 oresu 24. E ha spiegato: «Io sono an-cora viva grazie ai medici, ai far-maci e agli animali che sono sta-ti sacrificati per trovare quei far-maci. Io voglio laurearmi per sal-vare gli animali, ma devo anchedirvi che ancora oggi in Italia lasperimentazione animale è ne-cessaria e obbligata, dove non cisia un metodo alternativo vali-do». Parole che hanno scatena-to un’infinita reazione a catena,però respinta al mittente dallamamma della studentessa:«Non abbiamo tempo per i gior-nalisti, abbiamo un sacco di co-se da fare e di certo questa vicen-

da non aiuta. Caterina? Magaripotesse rispondere al telefono.Ora proprio non può parlare, sitrova nel reparto di Pneumolo-gia, per le terapie. Lei è forte edeterminata ma cercate di capi-re anche il nostro stato d’ani-mo». Nella zona del centro dovela famiglia abita tutti conosco-no la giovane, che ha studiato al

liceo scientifico Barbarigo e hapartecipato al percorso di 5 chi-lometri della «Maratona del San-to».

Intanto il dibattito non si pla-ca. «La sperimentazione anima-le, condotta nei limiti di legge esecondo etica, è di supporto allaricerca — osserva il professorMassimo Riolfatti, presidentedel Comitato etico sulla speri-mentazione animale dell’Univer-sità di Padova —. Non ci sonoancora alternative valide per ri-spondere a tutti i quesiti della ri-cerca biologica, ma se in futuroemergeranno, ben vengano. Og-gi però chi affronterebbe un in-tervento o una terapia farmaco-logica sapendo che sono stati te-stati solo su una cellula in vitroe non su un organismo con si-stemi diversificati, che dà una ri-sposta totalmente diversa?». Do-po sei anni ha invece abbando-nato il comitato uno dei più no-ti bioeticisti d’Italia, il professorCorrado Viafora, docente nellostesso Ateneo. «Con gli irrigidi-menti ideologici non si va danessuna parte — avverte — bi-sogna invece vedere quali speri-mentazioni siano realmente uti-li. Tanti studi andrebbero bloc-cati, perchè non servono a cura-re le persone ma solo a consenti-re ai loro autori di pubblicarlisulle riviste scientifiche. Inoltrenon si hanno dati sui numeri de-gli animali usati, che sono milio-ni, e su quante ricerche abbianorealmente dato l’esito sperato».Un netto «no» alla sperimenta-zione sulle bestiole arriva da Pa-olo Mocavero, leader di «100%animalisti»: «Non serve a nien-te, il 99% dei farmaci che funzio-nano sugli animali non hannolo stesso risultato sugli uomini.Lungi però da noi l’idea di augu-rare la morte o insultare una ma-lata».

Malata contattata dal diretto-re di Veterinaria di Bologna,Pier Paolo Gatta, che commen-ta: «Il suo caso ha portato alla lu-ce il clima ostile che c’è quandosi parla di scienza». Chiude labiologa Susanna Penco, ricerca-trice e malata di sclerosi multi-pla: «Mi sconfortano le paroleoffensive rivolte a Caterina, macredo che sia proprio la speri-mentazione animale ad allonta-nare la guarigione per i malati.Il futuro è la medicina persona-lizzata».

Michela Nicolussi MoroRiccardo Bastianello

(altri servizi sulCorriere della Sera)

L’équipeAl centro ilprofessorUmberto Cillo,direttore delpolo trapiantidi fegatodi Padova

Guarda il videoI progressi di Celestewww.corrieredelveneto.it

Corrado ViaforaTanti studi noncurano la gente,servono agli autoriper pubblicarli

Il caso Stamina La piccola veneziana è stata curata con le cellule staminali

Caterina SimonsenSono ricoverata, stomale. Pace e bene,i miei miglioriauguri a tutti

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Celeste, l’atrofia e il video della speranza«I miglioramenti sono documentati»

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VICENZA — Una corsacontro il tempo èscattata alle 15 di ieriper salvare la vita aduna bambina vicentinadi 11 anni, ricoverata aPadova per una malattiarara metabolica e inattesa del trapianto difegato. Il donatore è unbimbo romano di 8anni, morto al «BambinGesù», i cui genitorihanno deciso di donaregli organi. Da qui ilprelievo del fegato,l’allertamento di untrasporto aereo di Statoper ragioni sanitaried’urgenza e dellaPolstrada di Roma eVenezia, anima di unastaffetta che ha portatol’organo all’ospedalepadovano, dove erapronta l’équipe delprofessor Umberto Cilloper il trapianto.«Ringraziamo tutti,istituzioni, forzedell’ordine, Aeronauticae operatori sanitari —dicono il governatoreLuca Zaia e l'assessorealla Sanità Luca Coletto— per l'efficienza e latempestività. Unagrande augurio va daparte di tutti alla piccolavicentina».

Padova La 25enne aveva ringraziato la ricerca, fatta anche sulle cavie

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